LANDSCAPE ARCHITECTURE PORTFOLIO

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LANDSCAPE ARCHITECTURE PORTFOLIO

FRANCESCO MOLTENI

SELECTED WORKS 2017-2021

P A E S A G G I O

L A N D S C A P E

P A Y S A G E

L A N D C H A F T

P A I S A J E


NOME FRANCESCO MOLTENI

ISTRUZIONE

ESPERIENZE PROFESSIONALI

ABILITÀ INFORMATICHE

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEL PAESAGGIO

COLLABORATORE PROGETTAZIONE AREE VERDI, DIREZIONE LAVORI IN CANTIERE

Autodesk AutoCAD QGIS Adobe Photoshop Adobe InDesign Microsoft Office

Università degli studi di Genova, Università degli studi e Politecnico di Torino, Università degli studi di Milano

CORSI SINGOLI IN LANDSCAPE REPRESENTATION, ECOLOGY AND AGRONOMIC SCIENCE, LANDSCAPE CULTURE AND HISTORY Politecnico di Milano

CORSO DI LAUREA TRIENNALE VERDE ORNAMENTALE E TUTELA DEL PAESAGGIO Università Alma Mater Studiorum di Bologna

CORSO DI FORMAZIONE PERMANENTE PROGETTAZIONE E GESTIONE DELL’ILLUMINAZIONE DI AREE VERDI ALL’APERTO E PER AREE VERDI DA INTERNO

IN CORSO

2019

2018

Studio d’architettura del paesaggio di Andrea Branca, Minusio TI, Svizzera

TIROCINANTE PROGETTAZIONE AREE VERDI, CENSIMENTO ALBERATURE, CAPITOLATI Studio d’architettura del paesaggio di Andrea Branca, Minusio TI, Svizzera GIARDINIERE E AIUTO IN VIVAIO Schober Giardini, Ascona TI, Svizzera

IN CORSO

2017

LINGUE

2014

ITALIANO Madrelingua INGLESE B2 Intermedio FRANCESE Scolastico TEDESCO Scolastico

2017

STAGISTA MANUTENZIONE GIARDINI

2014

ATTESTATO DI COMPETENZA GIARDINIERE-TECNICO PROGETTISTA SPAZI VERDI

2013

STAGISTA MANUTENZIONE TERRAZZE

2013

DIPLOMA LICEO SCENTIFICO INDIRIZZO AMBIENTALE

2012

STAGISTA PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE GIARDINI

2013

Università Alma Mater Studiorum di Bologna

Fondazione Minoprio

Liceo Scientifico Vittorio Sereni, sede distaccata di LavenoMombello

Albero Verde di Canziani Massimiliano, Landriano PV, Italia

La Libellula di Resmini Silvia, Cologno Monzese MI, Italia

Fausto Bizzini SA, Pambio-Noranco TI, Svizzera

CONTATTI

francescomolteni93@libero.it +39 3402175317 Maccagno con Pino e Veddasca VA 21061

INDICE GIARDINI TEMPORANEI

3

CALAMITÀ CALAMITA IDENTITÀ MEDITERRANEA

4 9

ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO 15 SCALO SCALARE 16 DI PIETRA E DI LEGNO 20 PROGETTI REALIZZATI 22 VERDE VERTICALE 23 TRA LUCE E BUIO 25


GIARDINI TEMPORANEI SELECTED WORKS 2017-2021 FRANCESCO MOLTENI

CALAMITÀ CALAMITA VOLONTÀ ANTROPICHE

IDENTITÀ MEDITERRANEA

P A Y S A G E


GENOVA

CALAMITÀ CALAMITA VOLONTÀ ANTROPICHE

ALLESTIMENTO TEMPORANEO SELEZIONATO DA EUROFLORA 2021 CONCORSO MICROPAESAGGI 2020 TEAM DI PROGETTO Oscar Bassi, Paolo Richelmi, Marco Togni SPONSOR Purpurea Vivai di ALberto Peyron, 10040 Piobesi Torinese TO

Il progetto esplora un concetto di ambivalenza che pone l’accento sulla nostra volontà. Esso si traduce in un percorso suddiviso in tre momenti (TESI, ANTITESI, SINTESI) in cui si comprende come la volontà umana possa essere calamità di carattere imperante e distruttivo, sintomo di un rapporto in disequilibrio con la natura, oppure volontà calamita, espressione di un allineamento indissolubile con gli elementi del Paesaggio. La TESI è il momento iniziale immersivo che si manifesta come bosco diffuso e incontrollato. L’ANTITESI si concretizza come un momento di protesta e di rottura: la natura è “ingabbiata” in elementi rigidi e soffocanti. É questo ciò che vogliamo? La SINTESI non è la conclusione , bensì un nuovo inizio, la soluzione possibile da cui ripartire: un paesaggio ideale dove l’opera dell’uomo e quella della natura coesistono. Gli elementi antropici, senza l’illusione delle forme organiciste, concorrono alla diversità del sistema e della sua ricchezza. Altri elementi compositivi del progetto sono il Quadrante, una sorta di bussola, un punto in cui fermarsi, sedersi, osservare e il Filo, ovvero l’identificazione del percorso. Entrambi, sia attraverso i passi, rappresentano degli elementi guida e suggeriscono un fine comune. Condurre il visitatore a una dimensione altra, una nuova volontà, alla definizione di un Paesaggio ideale. Noi decidiamo. Con le nostre azioni quotidiane, con la nostra volontà. Decidiamo chi siamo, cosa vogliamo essere. CALAMITÀ o CALAMITA?


DISSESTO

CALAMITÀ CALAMITA

FILO

PERCORRERE CONDURRE CEMENTIFICAZIONE GUIDARE

B1

CONSUMO DI SUOLO

SPECIE RESILIENTI “PALAZZI” IN TERRA CRUDA GERMOGLIANTE

SI

NT

ES

I

PAESAGGIO IDEALE

ANT

ITES

I

3

T ES

I

A

A1 A

A1

1

2

TESI

ANCESTRALE NATURA DIFFUSA BOSCO

2

3

ANTITESI

DISEQUILIBRIO INSTABILITÀ CEMENTO

SINTESI

SIMBIOSI EQUILIBRIO PAESAGGIO IDEALE

QUADRANTE RIFLETTERE FERMARSI OSSERVARE

1 B B

ACQUE CONTAMINATE

B1

PERDITA DI BIODIVERSITÀ

SCALA 1:50

0

1

2

3m

CONCORSO MICROPAESAGGI EUROFLORA 2021 Oscar Bassi, Francesco Molteni, Paolo Richelmi, Marco Togni


PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

B1

CALAMITÀ CALAMITA 6

18

1. bancale di base cm 60 x 60 2. elementi modulari cm 60 x 60 x 20 (3 livelli) 3. pannello osb/cartone sp. cm 1 4. vasi da vivaio ø 16 cm 5. strato di separazione in tnt 6. riempimento in sabbia

17

3m

3

15. blocchi macerie in calcestruzzo 16. Buddleja davidii Franch. + Phytolacca americana L.

7. invaso in coccio smaltato bianco ø 40 cm 8. acqua + colorante giallo cadmio 9. zolla erbosa 10. erba secca

1

12

17. rami secchi specie differenti h max. cm 75

6

18. bancale di base cm 120 x 120 19. elementi modulari cm 120 x 120 x 20 (3 livelli) 20. vasi da vivaio ø 24 cm 21. invaso in coccio smaltato ecrù cm 20 x 20 x 20 22.pacciamatura sp. variabile in argilla espansa 23. volumi ‘opera dell’uomo’ in terra cruda 24. impasto in terra cruda rinforzata + semi ‘rustiche’ 25. struttura in tavole di legno sp. cm 2 26. base in legno cm 40 x 40 x 2 27. squadrette metalliche lato cm 5

4

14

16

13

15

12

6

28. giunzioni mediante viti per legno

60 cm 60

25 35 25 42

60 60

35 18

2

cm

19

6 3

6

11

42

26

20

611 4

6

18

60

27

15 6 5

cm cm

6

18. bancale di base cm 120 x 120 12 19. elementi modulari cm 120 x 120 x 20 (3 livelli) 6 20. vasi da vivaio ø 24 cm 21. invaso in coccio smaltato ecrù cm 20 x 20 x 20 22.pacciamatura sp. variabile in argilla espansa 23. volumi 'opera dell'uomo' in terra cruda 24. impasto in terra cruda rinforzata + semi 'rustiche' 25. struttura in tavole di legno sp. cm 2 26. base in legno cm 40 x 40 x 2 27. squadrette metalliche lato cm 5 28. giunzioni mediante viti per legno

REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI

SCALA 1:100

21

16 12 6

60

6

22

13 7

cm

12

11. anello in cemento cm 40 x 40 12. massetto in malta cementizia posato in opera h cm 6 13. caditoia stradale in ghisa cm 40 x 40 14. Buddleja davidii Franch.

2

1

14 8

16 9 17. rami secchi specie differenti h max.15 cm 75 176 6

17

6

B1

1

60

16. Nassella tenuissima (Trin.) Barkworth + 10 Erigeron karvinskianus DC.

28

B

0

2

11. anello in cemento cm 40 x 40 12. massetto in malta cementizia posato in opera h cm 6 13. caditoia stradale in ghisa cm 40 x 40 14. Panicum virgatum 'Squaw' hort.

23

cm

A1

2

REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI 15. blocchi macerie in calcestruzzo

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

A

3

cm

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

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B

1

7. invaso in coccio smaltato bianco ø 40 cm 8. acqua + colorante giallo cadmio 9. zolla erbosa 10. erba secca

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1 PER STUDENTI REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE

~75

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

5

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PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

ALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI

1m

27

7 10 6 9 5 6 4

5

CONCORSO MICROPAESAGGI EUROFLORA 2021 Oscar Bassi, Francesco Molteni, Paolo Richelmi, Marco Togni

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

2

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A1 4

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1. bancale di base cm 60 x 60 6 2. elementi modulari cm 60 x 60 x 20 (3 livelli) 3. pannello osb/cartone sp. cm 1 4. vasi da vivaio ø 16 cm 5. strato di separazione in tnt 6. riempimento in sabbia PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

3

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PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

A

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

20

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REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE P

ON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI

REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI


SPECIE VEGETALI PER IL PROGETTO

Tipologia Specie Arboree Ag - Alnus glutinosa V.D. 28cm - C.F.R. 8/10cm - h. 250-280cm Arbustive Agr - Abelia grandiflora V.D. 24cm - h. 120-150cm Ca - Corylus avellana tonda gentile delle Langhe V.D. 18cm - h. 120-170cm Cf - Cornus florida da seme V.D. 21cm 4LT - h. 120-150cm Cg - Crataegus grignonensis V.D. 40cm - h. 170-180cm Pg - Punica granatum frutto V.D. 22cm - h. 100-120cm Sv - Spiraea vanhouttei V.D. 24cm - h. 100-120cm Erbacee Aa - Allium aflatunense V.D. 10cm At - Ajuga tenorii 'Chocolate Chip' V. 7x7x10cm Ap - Armeria pseudarmeria 'Ballerina Red' V.D. 12cm As - Aquilegia sibirica 'Biedermeier' V.D. 12cm Cm - Convallaria majalis V. 7x7x8cm Ct - Carex testacea V.D. 13cm Cv - Carex vulpina V. 9x9x10cm Dd - Dianthus deltoides rosso V. 9x9x10cm Df - Dryopteris filix-mas V.D. 15cm Ek - Erigeron karvinskianus V. 9x9x10cm Gc - Geranium x cantabrigiense 'Biokovo' V.D. 13cm Hs - Hosta sieboldiana 'Elegans' V.D. 13cm Ji - Juncus inflexus V. 9x9x10cm Lm - Lamium maculatum 'Beacon Silver' V.D. 15cm St - Stipa tenuissima V. 9x9x8cm Pv - Panicum virgatum 'Squaw' V.D. 15cm So - Scolopendrium officinale V.D. 15cm Se - Sedum spp. V.D. 12cm Tv - Thymus vulgaris V.D. 14cm Vm - Vinca minor V. 8x8x8cm TOTALE

Tot vasi 3 1 2 4 3 1 2 15 37 9 11 16 19 37 7 48 60 16 8 12 9 6 19 13 17 8 57 440

Conteggio vasi Vivaio Purpurea

n° vasi effettivo 3 1 2 4 3 1 2 11 32 5 7 11 14 33 4 44 55 11 4 8 5 3 15 9 13 4 51 355

El mod 1 1 1

1

4 5

9

El mod 2

El mod 3

El mod 4

1

1

1

7

4 8

6

7

6 1

7 3

Mix 3

1

1

Mix 4

Mix 5 1

Mix 6

1 1

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5

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Mix 2

20

7

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Mix 1

1

2

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El mod 5 1

2

3

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11 8

3 6

4 5 4

4 4

10 6

6

5

7

5

3

7

29

2

6

5

11

1m

SCALA 1:50

1m

CONCORSO MICROPAESAGGI EUROFLORA 2021 Oscar Bassi, Francesco Molteni, Paolo Richelmi, Marco Togni


CONCORSO MICROPAESAGGI EUROFLORA 2021 Oscar Bassi, Francesco Molteni, Paolo Richelmi, Marco Togni


GIARRE, CT

IDENTITÀ MEDITERRANEA GIARDINO TEMPORANEO SELEZIONATO DA RADICEPURA CALL FOR IDEAS RADICEPURA GARDEN FESTIVAL 2017 TEAM DI PROGETTO Marco Casali, Marta Filippini, Filippo Lazzaretto SPONSOR Piante Faro, FontanaArte

Fin dall’antichità il Mediterraneo è stato abitato da diversi popoli che, incontrandosi e scontrandosi, si sono arricchiti vicendevolmente. Così si è formata un’Identità Mediterranea dinamica che, superando i confini nazionali, si fonda su una diversità in continuo cambiamento grazie agli scambi che avvengono tra le popolazioni. Il giardino fa riflettere sull’entità di questi scambi, ormai globali. Gli scambi arricchiscono o impoveriscono la diversità? Rafforzano o indeboliscono l’identità mediterranea? La risposta spetta al visitatore che, visitando il giardino, esperisce entrambe le visioni e si forma un’opinione. La globalizzazione, nell’accezione negativa del termine, tende a omologare, causando la perdita della diversità mediterranea: questa visione negativa è rappresentata dal cubo, con facce omogenee, che contiene delle sagome umane tutte uguali e che di notte avvolge il giardino co una luce prepotente. La globalizzazione, nell’accezione positiva del termine, apporta molte novità provenienti da ogni parte del mondo: così è incrementata la diversità e confermata l’identità mediterranea che si basa su questa diversità in continuo mutamento. Questa visione positiva è rappresentata dalla commistione tra forme morbide e rigide e tra natura e architettura, che sarà sempre più evidente nel tempo, grazie al crescere della vegatazione. L’identità mediterranea è confermata o minacciata dagli scambi che attualme interessano il Mediterraneo?


IDENTITÀ MEDITERRANEA


Fin dall’antichità il Mediterraneo è stato abitato da diversi popoli che, incontrandosi e scontrandosi, si sono arricchiti vicendevolmente. Così si è formata un’identità mediterranea dinamica che, superando Fin il Mediterraneo è stato abitato diversi popoli che, incontrandosi e scontrandosi, i dall’antichità conÞni nazionali, si fonda su una diversità in da continuo cambiamento grazie agligrazie scambi chescambi, avvengono L’Identità Mediterranea dinamica si fonda su una diversità in continuo cambiamento agli agli incontri e si sono vicendevolmente. Così si è sull’entità formata un’ mediterranea dinamica che, superando tra popolazioni. Ilche giardino fa susseguite riß ettere di identità questi scambi, ormai globali. agli scontri frale learricchiti popolazioni si sono nel tempo. i conÞ ni nazionali, si fonda su unal’identità diversità mediterranea? in continuo cambiamento grazie agli scambi che avvengono Gli scambi rafforzano o indeboliscono Gli scambi arricchiscono o impoveriscono la diversità? Rafforzano o indeboliscono l’identità mediterranea? traspetta le popolazioni. Il giardino fa rißettere sull’entità di del questi scambi,metafora ormai globali. La risposta al visistatore, che riflette durante la visita giardino, di questi culturali ancora attuali La risposta spetta al visitatore che, visitando il giardino, esperisce entrambe le visioniscambi e si forma un’opinione. e diventati Gliormai scambiglobali. arricchiscono o impoveriscono la diversità? Rafforzano o indeboliscono l’identità mediterranea? La globalizzazione, nell’accezione negativa termine, tendedegli a entrambe omologare, perdita dellaricchezza diversità fatta di Il giardino il luogo da vivere sperimentando i fruttiildel del movimento esseri viventi sul e pianeta e un’opinione. della Laèrisposta spetta al visitatore che, visitando giardino, esperisce le causando visioni silaforma mediterranea: questa visione negativa è rappresentata dal cubo, con facce omogenee, che contiene delle identità e diversità. La globalizzazione, nell’accezione negativa del termine, a omologare, causando la perdita della diversità sagome tutte uguali eaccessibile che di notte avvolge il tende giardino con una luce Il cubo è invece un umane luogo non vissuto, solo attraverso le fessure, che ci prepotente. rendono spettatori inermi della perdita mediterranea: questa visione negativa è rappresentata dal cubo, con facce omogenee, che contiene delle dei valori. Il confronto i duenell’accezione è costante; sipositiva manifesta quindi il conflitto che porta all’evoluzione sistema La globalizzazione, del termine, apporta molte provenienti dadel ogni parte e che nel sagome umanetra tutte uguali e che di notte avvolge il giardino con una lucenovità prepotente. tempo formerà una nuova Mediterranea. del mondo: così èIdentità incrementata la diversità e confermata l’identità mediterranea che si basa su questa diversità La globalizzazione, nell’accezione positiva termine, apporta moltedalla novità provenientitra daforme ogni parte in continuo mutamento. Questa visionedel positiva è rappresentata commistione morbide e rigide delemondo: cosìeèarchitettura, incrementata la sarà diversità e confermata l’identità mediterranea che si basa su vegetazione. questa diversità tra natura che sempre più evidente nel tempo, grazie al crescere della in continuo mutamento. Questa visione positiva è rappresentata dalla commistione tra forme morbide e rigide L’identità confermata o minacciata daglinelscambi che attualmente interessano il Mediterraneo? e tra natura emediterranea architettura, èche sarà sempre più evidente tempo, grazie al crescere della vegetazione. L’identità mediterranea è confermata o minacciata dagli scambi che attualmente interessano il Mediterraneo?

IDENTITÀ MEDITERRANEA IDENTITÀ MEDITERRANEA


IDENTITÀ MEDITERRANEA


IDENTITÀ MEDITERRANEA


PUBBLICAZIONI: -GARDENIA, numero 396, APRILE 2017 -GARDENIA, numero 398, GIUGNO 2017 -GARDEN DESIGN JOURNAL, ISSUE 180, JULY 2017 -RADICEPURA GARDEN FESTIVAL ESSENZA MEDITERRANEA, RUBENTINO EDIZIONE 2017


ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO SELECTED WORKS 2017-2021 FRANCESCO MOLTENI

SCALO SCALARE RALLENTARE PER CRESCERE

DI PIETRA E DI LEGNO RECUPERO DI UN SENTIERO ABBANDONATO TAV. 26.2 -SCHEMI DI INTERVENTO PROGETTUALE

P A Y S A G E


MILANO

SCALO SCALARE

RALLENTARE PER CRESCERE PROGETTO DI RECUPERO DELL’AREA EX SCALO DI PORTA ROMANA CORSO DI ECOLOGIA APPLICATA AL PROGETTO DI PAESAGGIO, 2020 TEAM DI PROGETTO Oscar Bassi, Paolo Richelmi, Marco Togni PROFESSORE Luigino Pirola

“..il problema dell’uomo e della natura non è quello di fornire uno sfondo decorativo per la commedia umana, e nemmeno di abbellire lo squallore delle città: è la necessità di sostenere la natura come fonte di vita, ambiente, maestra, santuario, sfida, e, soprattutto, di riscoprire il corollario della natura dell’ignoto in noi stessi, la fonte del significato.” Ian L. McHarg

Da diversi anni gli scali ferroviari abbandonati vengono ripensati come punti nevralgici della riqualificazione urbana, nodi dimenticati in grado di dare nuova vita ad aree periferiche, degradate e con alto potenziale attrattivo. Scalo Scalare si inserisce alla perfezione in questa visione internazionale ad ampio respiro nel cuore del quartiere di Porta Romana a Milano. Fondazione Prada, Università Bocconi e IED sono alcuni dei nomi importanti che ruotano attorno a questo sito che ad oggi risulta essere una grande lacerazione nel tessuto urbano. Nell’ambito del laboratorio universitario il paesaggista viene considerato come medico del paesaggio in grado di fornire in prima battuta una diagnosi dello stato di salute e successivamente proporre una cura. Il ptogetto è dunque cominciato con un’ampia e approfondita analisi del contesto a diverse scale. In un primo momento sono state analizzate tutte quelle componenti che riguardano la struttura del paesaggio nella sua parte naturale e antropica. Successivamente secondo i principi della Bionomia del paesaggio di Vitorio Ingegnoli, sono stati calcolati diversi indicatori che hanno fornito un chiaro quadro dello stato di salute del paesaggio analizzato. Ne è emerso un contesto vocato a porta di comunicazione tra l’area urbana e quella rurale del Parco Agricolo Sud. poco ditante dallo scalo. Un parco urbano, un punto d’incontro in cui la contemporaneità si volta ad aspettare la tradizione, senza dargli mai le spalle. Il progetto nella sua composizione formale è arricchito da NBS e SUDS volte a fronteggiare le problematiche future date dai cambiamenti climatici


TAV. 27 -SCHEMI DI MASTERPLAN

Ambito di progetto Ambito locale

500

1:15000

1000 m

SR WGS 84 - UTM32N Fonte dati: DUSAF 6, DBT

N


TAV. 29.3 -SCHIZZI DI PROGETTO

125

250 m

SR WGS 84 - UTM32N Fonte dati: DUSAF 6, DBT

N


INTERVENTO PROGETTUALE

TAV. 30 -INTERVENTO PROGETTUALE Area edificata Piazze permeabili Area agricola Bacino di accumulo Prati permanenti

Area con vegetazione ripariale Area sperimentale con vegetazione spontanea Formazione Querco-Carpineto planiziale

Specie arboree-soprassuolo arboreo: Carpino bianco: Carpinus betulus L. Rovere: Quercus petraea (Matt.) Liebl. Farnia: Quercus robur L. Specie arbustive-strato arbustivo: Corniolo: Cornus mas L. Nocciolo: Corylus avellana L. Biancospino: Crataegus monogyna Jacq. Fusaggine: Euonymus europaeus L. Sambuco nero: Sambucus nigra L. Ciavardello: Sorbus torminalis (L.) Crantz Specie erbacee-piano erbaceo: Aglio orsino: Allium ursinum L. Anemoni: Anemone nemorosa L., Anemone ranunculoides L. Bucaneve: Galanthus nivalis L. Erba trinitĂ : Hepatica nobilis Mill. Pisello di primavera: Lathyrus vernus (L.) Bernh. Mercorella dei boschi: Mercurialis perennis L. Polmonaria: Pulmonaria officinalis L. Salvia viscosa: Salvia glutinosa L. Consolida femmina: Symphytum tuberosum L.

Filari alberati

Bosco lineare ferroviario

Canali di irrigazione

125

250 m

SR WGS 84 - UTM32N Fonte dati: DUSAF 6, DBT

N


PINO SULLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE,VA

DI PIETRA E DI LEGNO

RECUPERO DI UN SENTIERO ABBANDONATO APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI INGEGNERIA NATURALISTICA CORSO DI STORIA E TECNICHE DELL’INGEGNERIA NATURALISTICA, 2020 TEAM DI PROGETTO Oscar Bassi, Paolo Richelmi, Giacomo Turiziani PROFESSORE Massimo Corradi

Il workshop per il corso di Storia e Tecniche dell’Ingegneria naturalistica è stato svolto dal 3 al 10 agosto 2020 nel Comune di Maccagno con Pino e Veddasca (VA) in località Pino sulla sponda del Lago Maggiore (289 m s.l.m). L’intervento proponeva il recupero di un vecchio sentiero abbandonato da diversi anni tramite opere di ingegneria naturalistica. Esso si attesta su rocce vive affioranti e su terra che a causa dell’abbandono del territorio e la forte presenza di animali selvatici presentava fenomeni di dissesto maggiormente localizzati lungo il fronte stradale di Via Giovanni XXIII. L’obiettivo degli interventi è stato quindi quello di ripristinare il sentiero, ora agibile, che porta a terreni boschivi privati; esso è diviso in tre componenti principali: una prima parte parallela alla strada con una scala in sasso che segue l’andamento delle rocce affioranti; una grata viva per la messa in sicurezza del versante franoso lato strada; una serie di gradini in legno e terra battuta per superare l’ultimo dislivello che porta ai terreni privati. L’opera ha un dislivello totale di circa 6 metri e una lunghezza di circa 25 metri.


SCALA IN SASSO

scolo per le acque. La grata è stata realizzata con paleria di castagno (ø10-12cm) disposta a formare una maglia La scala è composta da un gradino esistente, sagomaortogonale. Gli elementi costitutivi la grata sono stati in to direttamente nella roccia e altri due composti da piparte infissi nel terreno e in parte connessi (alla base) a etre legate insieme da cemento, realizzati il decennio un palo in castagno di dimensioni maggiori (ø18-20cm), scorso. Il nostro intervento si struttura invece sull’utiliz10 Correnti in castagno Ø 12/15alla cm 1 Piano stradale assicurato roccia mediante tondi in acciaio e adzo di pali di castagno scortecciati di diametro 18-20 cm dossato alla fondazione di una struttura esistente, così utilizzati per realizzare la struttura di contenimento (tipo 11 Fascine di contenimento fissate mediante legatura 2 Roccia affiorante 1 Piano stradale da non attestare la struttura sulla sede stradale di pubpalizzata) e per regolarizzare il fondo3della scalinata. E’ alla grata Trave in legno di castagno scortecciato 2 Roccia affiorante Ø 18/20 cm blico utilizzo. Per mantenere la terra all’interno della grata stata utilizzata paleria trasversale in castagno con di12 Frasche e radici antidilavamento 4 Pietrame di riempimento pezzatura H secondoØnecessità 3 Trave in legno variabile, di castagno scortecciato 18/20 cm ed evitare il dilavamento sono state inserite temporaneametro minore (10-12 cm) per completare e consoli13 Copertura vegetale 4 Pietrame di riempimento pezzatura variabile H secondo 5 Traversie in legno di castagno scortecciato e carbonizzato Ø 10/12 cm necessità dare la struttura; i pali sono stati tutti scortecciati bruamente delle fascinate, alla fine dell’estate la grata viva ciati per evitare il degrado degli stessi una volta inseriti verrà poi piantumata con specie vegetali adatte che con 5 Traversi in legno di castagno scortecciato e carbonizzato Ø 10/12 cm L variabile 14 Picchetti di contenimento in castagno L variabile infisso nel versante nel terreno. In seguito, i vuoti della struttura sono stati le loro radici consolideranno definitivamente il versante. 6 Ghiaietto di riempimento e alllettamento medio/piccola granulometria medio/piccola H variabile 15 Giunzione mediante chiodatura 6 Ghiaietto di riempimento e allettamento, granulometria riempiti con pietre, pietrisco, ghiaia (16-32mm) e ghiaia La canalina di scolo è stata pensata per convogliare le ac7 Lastre in pietra locale 16 Barre in acciaio Ø 14 mm infisse nella roccia (2/3 L)alla strada, quesvariabile fine (4-2mm) in modo da garantire unHsoddisfacente que che provengono dal livello superiore 8 Elemento di bordo in castagno ingranamento tra le parti e da creare7 altresì uno strato 17 Appoggio alla struttura esistente ta è stata realizzata tramite l’inserimento di lastre piatte Lastre in pietra locale 9 Montanti in legno di castagno scortecciato Ø 12/15 cm di allettamento per la posa delle lastre calpestabili. Altri all’interno del terreno che sovrapposte in maniera sca18 Canaletta di scolo delle acque in pietra 8 Elemento di bordo in castagno 10 Correnti in castagno Ø 12/15 cm gradini sono stati invece realizzati con la tecnologia dei lare riescono a indirizzare l’acqua nella direzione corretta. 11 Fascinescortecciato di contenimentoØ fissate legatura alla grata 9 Montanti in legno di castagno 12/15mediante cm muri a gravità, sempre con lastre e pietre reperite in loco.

GRATA VIVA

1 Piano stradale 2 Roccia affiorante 3 Trave in legno di castagno scortecciato Ø 18/20 cm 4 Pietrame di riempimento pezzatura variabile, H secondo necessità 1 Piano stradale 5 Traverso in legno di castagno scortecciato e carbonizzato Ø 2 Roccia affiorante 10/12 cmin legno di castagno scortecciato Ø 18/20 cm 3 Trave L variabile nel versante 4 Pietrame di infisso riempimento pezzatura variabile H secondo necessità 6 Ghiaietto di riempimento e scortecciato allettamento, granulometria medio/ 5 Traverso in legno di castagno e carbonizzato Ø 10/12 cm L piccola variabile infisso nel versante variabile 6 HGhiaietto di riempimento e alllettamento granulometria medio/piccola H variabile 7 Lastre in pietra locale 7 Cornici lastre indi pietra locale 8 pietra locale 8 Conci di pietra locale 9 Barre in acciaio Ø 14 mm infisse nella roccia (2/3 L) 9 Barre di di acciaio 10Linea scavo Ø 14 mm infisse nella roccia (2/3 L)

Si fa notare come sia stato necessario l’utilizzo di tondini di ferro di diametro 14mm per fissare i pali di castagno alla roccia affiorante.

10 Linea di scavo

12 Frasche e radici antidilavamento 13 Copertura vegetale 14 Picchetti di contenimento in castagno 15 Giunzione mediante chiodatura 16 Barre di acciaio Ø 14 mm infisse nella roccia (2/3 L) 17 Appoggio alla struttura esistente 18 Canaletta di scolo delle acque in pietra

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1 Picchetto variabile infisso nel terreno (2/3 8 Alzata in conci diL)pietra 2 Tronco sezionato di alzatavegetale in legno didicastagno scortecciato H 20/25 cm 9 Copertura consolidamento 3 Pietrame di sottofondo pezzatura variabile 10 cm 4 Ghiaietto di riempimento granulometria medio/piccola 5 cm 5 Terra setacciata costipata 5 cm 6 Finitura antidilavamento in cippato 3 cm 7 Linea di scavo 8 Alzata in conci di pietra 9 Copertura vegetale di consolidamento

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GRADONI IN LEGNO E TERRA

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zata e il passo dei gradini sono stati scelti in base alla pendenza e alla lunghezza del dislivello da superare, la forma della scalinata è stata invece dettata dalla presenza di rocce affioranti e da solchi formatisi negli anni. I gradini iniziali sono stati realizzati tramite l’utilizzo di sassi lavorati e posati a secco a formare l’alzata, questi sono poi sta1 Picchetto in legno di castagno scortecciato e carbonizzato Ø 10/12cm ti sormontati orizzontalmente da paleria di castagno L variabile infisso nel terreno (2/3 L) scortecciata e fissata a picchetti di legno scortecciati e bruciati nel terreno. il gradino è sta2 Tronco sezionato di alzata in legno di castagno scortecciato Hinseriti 20/25verticalmente cm to poi riempito a monte con materiale inerte grossolano, 3 Pietrame di sottofondo pezzatura variabile,H 10 cm ghiaia (16-32mm), ghiaia fine (4-2mm), terra (pressata e 4 Ghiaietto di riempimento e allettamento, granulometriabattuta) medio/piccola, H 5cm e pacciamatura di legno (5-7cm) che assicura una discreta protezione al dilavamento superficiale. 5 Terra setacciata e costipata, H 5cm I successivi gradini sono stati realizzati in legno di 6 Finitura antidilavamento in cippato, H 3 cm castagno scortecciato (15-18cm) fissati e riempi7 Linea dicastagno scavo scortecciato e carbonizzato Ø 10/12 cm L in legno di ti a monte con le stesse tecniche sopra indicate.

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PROGETTI REALIZZATI SELECTED WORKS 2017-2021 FRANCESCO MOLTENI

VERDE VERTICALE

TRA LUCE E BUIO


GORDOLA, TI

VERDE VERTICALE MASCHERAMENTO EDIFICIO

STUDIO DI ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO DI ANDREA BRANCA TEAM DI PROGETTO Andrea Branca, Nadia Bonora

Utilizzo del verde tecnico per il mascheramento di un parcheggio su tre livelli in beton. Dato il forte impatto visisvo dell’imponente edificio rispetto al contesto, viene richiesto di intervenire cercando di mitigare il più possibile la struttura del parcheggio. Si è scelto di intervenire tramite la progettazione di un verde tecnico verticale giustapposto alla parete perimetrale. Verde indiretto rispetto alla facciata, inserito in opportune vasche per le piante. È stata progettata una struttura tramite cavi in acciaio che partono dal primo piano e arrivano al parapetto del terzo piano, tale struttura permette l’accrescimento dei rampicanti Hedera helix L. e Wisteria sinensis (Sims) Sweet . L’intervento progettuale ha permesso in poco tempo il completo rinverdimento della struttura mitigandola soddisfaentemente con in contesto paesaggistico.


GENNAIO 2017

PRIMA DELL’INTERVENTO

APRILE 2017

DOPO L’INTERVENTO

Dopo poco più di un anno e mezzo dalla messa a dimora dei rampicanti la struttura dell’ edificio risulta essere completamente rinverdita. Oltre a nascondere il beton e quindi mascherare il forte impatto paesaggistico del parcheggio, il verde tecnico ha un’importante azione di termoregolazione rispetto all’edificio e di stoccaggio degli inquinanti.

LUGLIO 2018


MINUSIO, TI

TRA LUCE E BUIO UN PERCORSO VERDE

STUDIO DI ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO DI ANDREA BRANCA TEAM DI PROGETTO Andrea Branca, Nadia Bonora

TRA LUCE E BUIO è un progetto che studia il rinverdimento di aree private esposte in piena ombra e in piena luce. Si è sviluppato un sistema di percorsi di collegamento privati, situati alle spalle di un grosso edicifio che si sviluppa su più piani. I percorsi, su più livelli, portano a ingressi secondari degli appartamenti diventando dei percorsi giardino dove in uno spazio angusto e buio è stato lasciato il giusto posto alla vegetazione. Ad aree completamente buie si contrappongono aree di rappresentanza in pieno sole, dove la giusta scelta delle specie vegetali è fondamentale per evitare eccessive innaffiature nei periodi estivi e ridurre al minimo i costi di gestione.



“..il problema dell’uomo e della natura non è quello di fornire uno sfondo decorativo per la commedia umana, e nemmeno di abbellire lo squallore delle città: è la necessità di sostenere la natura come fonte di vita, ambiente, maestra, santuario, sfida, e, soprattutto, di riscoprire il corollario della natura dell’ignoto in noi stessi, la fonte del significato.” Ian L. McHarg


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