Liquid Space - Luigi Frettoloso

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LIQUID SPACE GESTISCI E PERSONALIZZA IL TUO METODO DI STUDIO

Luigi Frettoloso



Tesi di laurea

Corso di laurea specialistica o magistrale in Design

Titolo tesi di laurea

Liquid Space: gestire e personalizzare il tuo metodo di studio

Cognome e nome

Frettoloso Luigi

Matricola n.

274627

Anno accademico

2012/2013

Relatore

Gillian Crampton Smith

Firma

Correlatore

Philip Tabor

Firma

Sessione di laurea

Straordinaria [Aprile 2014]



LIQUID SPACE GESTISCI E PERSONALIZZA IL TUO METODO DI STUDIO

Studente Luigi Frettoloso Relatore Gillian Crampton Smith Corelatore Philip Tabor Data di Laurea Aprile 2014

UniversitĂ iuav di venezia Tesi di laurea dispecialistica Laurea Magistrale Corso corso di laurea o magistrale in in Design Titolo tesi di laurea Cognome e nome Matricola n. Anno accademico

Relatore

Firma

Correlatore

Firma


ABSTRACT

ITALIANO Liquid Space è un servizio accessibile tramite un applicazione per tablet, la quale permette agli studenti universitare di gestire, organizzare e personalizzare la loro esperienza di studio. Il contesto in cui opera è uno scenario molto complesso, in quanto nella maggior parte dei casi questi studenti ha delle proprie caratteristiche, esigenze e modalità di studio e sente il bisogno d’interagire con input differenti. Quindi questa applicazione fa sì che lo studente posso modellare a suo piacimento lo spazio digitale in modo tale da potersi adattare alla sua esperienza di studio. Questo servizio permette di trasformare il tablet, non solo in uno strumento che raggruppa tutto ciò che uno studente ha bisogno, ma anche in un aiuto per affrontare la carriera universitaria. Liquid Space è stata pensate e progettata allo scopo di aiutare lo studente che è stato sempre abituato a studiare sul supporto cartaceo, offrendogli un servizio che da un lato vuole aiutarlo nella gestione del piano di studio per affrontare i vari esami, e dall’altro vuole assisterlo al fine di agevolare i processi di memorizzazione che entrano in atto nella fase di studio, fornendogli tutta quella serie di strumenti di cui ha bisogno direttamente alla portata delle sue mani. La struttura dell’applicazione si suddivide in tre macro-aree: la fase di acquisizione dei dati per convenire a Liquid Space di assistere lo studente nella pianificazione del piano di studio degli esami e nel modellare l’applicazione in base all’esigenze del singolo studente; la fase d’organizzazione consente di gestire i vari file, pianificare lo studio e modificare eventuali personalizzazioni; la fase di studio/lettura consiste nella sezione dove lo studente dedica la maggior parte della fase di studio. Questa tesi descrive nel dettaglio il processo che ha portato alla realizzazione di Liquid Space. Tutto è partito dall’esplorazione antropologica del mondo dello studente effettuando delle ricerche nell’ambito della psicologia della percezione e dell’apprendimento. Questo mi ha consentito di apprendere quali sono le reali necessità dello studente al fine di trovare soluzioni innovative alle sue esigenze. L’analisi dello stato dell’arte rispetto alle applicazioni già esistenti rivolte non solo al leggere e studiare ma anche all’informazione mi ha permesso di comprendere meglio qual’è il livello attuale d’interazione tra lo studente è queste tipologie di applicazioni, e come, sia graficamente che interattivamente, dialogano con i loro utenti. Decisive sono state le interviste che mi hanno dato quella serie di spunti necessari per la realizzazione di Liquid Space indicandomi una giusta strada da intraprendere per realizzare un progetto innovativo.


ENGLISH Liquid Space is a service, accessed through a tablet application, that allows college students to manage, organize, and personalize their study. The context in which Liquid Space operates is a complex scenario because in most cases these students have their own characteristics, needs and ways of studying and need to interact with different study sources. In this application the student can shape the digital space as he or she wishes, adapting it to his personal study methods. The service not only brings together everything a student needs for studying but also helps manage his or her academic career. Liquid Space was designed for students who are used to studying on paper, offering a service that on one hand aims to help in the management of the curriculum for the various examinations a student must take, and on the other to assist him or her with memorising the material, providing a set of tools immediately to hand. The application is structured in three main areas: acquisition, the initial phase when Liquid Space learns about the student’s study habits in order to shape the application based on the individual’s needs; the organization phase allows the student to manage the various files to read, make a study plan and modify any customizations; and the study / reading section where the student devotes most time. This report describes in detail the process that led to the creation of Liquid Space, starting with an anthropological exploration of the world of students and research into the psychology of perception and learning; these allowed me to understand the real needs of students in order to find innovative solutions to help them study effectively. Analysis of the state of the art with respect to existing applications addressed not only the activity of reading and study, but also the current level of use by students of these types of applications, and how they communicate with their users graphically and interactively. Decisive were the interviews that gave me a number of indications for the development of Liquid Space, putting me on the right path to an innovative project.

ABSTRACT


INDICE


11

Introduzione

13 L’esperienza libro 15

Introduzione

16

Lettura e Comprensione

22

Come studiamo

24

Conclusioni

29 Ricerca dell’evoluzione 31

Reader

37

Book e Web-app, il prossimo capitolo per gli E-Book

43

Insegnamento alternativo

45

The future of tehBook | IDEO

46

Conclusioni

49 Gli utenti lo sanno meglio 51

Introduzione

52

Quali sono i miei utenti?

54

Gli utenti lo sanno meglio

62

Scenario

64

Personas

71 Il divenire che evolve 73

Introduzione

75

Obiettivi e Intenti

75

Evoluzione Parte 1

85

Evoluzione Parte 2

88

Gesture

92

Evoluzione visiva

107 Progetto finale 109 Concept Finale 109 Struttura dell’applicazione 112 Layout e aspetto visivo 115 Navigazione — Esplorazione 119 Funzionamento 147 Prototipo 148 User Test 153 Conclusioni 155 Appendici 173 Ringraziamenti 176 Bibliografia — Sitografia



INTRODUZIONE



Il punto di partenza della mia ricerca è il Libro come archetipo d’interazione, questo perchè è un’oggetto che da secoli accompagna la nostra esistenza e nel tempo è maturato un rapporto nascosto tra libro e lettore. Come interagiamo con il libro? E come apprendiamo? Sono questi i primi quesiti che mi sono posto. La storia del libro è attraversata da poche e profonde fasi di mutamento tecnologico, come per esempio il passaggio dal “Volumen” alla forma “Codex” ma, anche grazie all’approccio interattivio, dopo secoli il libro stanno subbendo un radicale mutamento. Il mondo dell’editoria, negli ultimi anni, dopo un costante fenomeno come quello della digitalizzazione, ha aperto le porte all “libro digitale” e all’ ”editoria digitale”. Questo rappresenta qualcosa di totalmente nuovo nel mondo del libro. In questa rivoluzionaria tendenza, il mondo della lettura si avvia a conoscere una rivoluzione che molti ritengono, per ampiezza e importanza, paragonabile all’invenzione della stampa. Infatti, il libro ha perso la sua consistenza materiale per essere fatto di pixel. Come nel passato, i mezzi di informazione tradizionali cercano di resistere, o in altri casi, lasciano il passo ai nuovi media. Anche oggi giorno ci troviamo in una fase che definirei “esplosiva”. Abbiamo da un lato la disponibilità di una quantità sempre più vasta di canali per informarsi, e la possibilità, dall’altro, di generare una “qualità” e una “quantità” d’ informazione sempre più crescente, tutto ciò grazie al grande apporto della rete globale. A tal proposito negli ultimi anni vi è stata un crescente aumento di piattaforme digitali, applicazioni, software per il mercato dell’editoria digitale, cercando di creare strade nuova, ma non sempre adeguata alle esigenze. A fronte di questo impellente e radicale evoluzione, o direi rivoluzione, l’industria editoriale ha determinato un forte cambiato nelle nostre modalità e abitudini di fruire dei contenuti, purtroppo non sempre nel migliore dei modi. Ma dove inizia il cambiando l’editoria? E come i nuovi media possono influenzare quelle che sono le nostre abitudi allo studio? E come si evolve l’evoluzione?

Introduzione | Liquid Space

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1 L’ESPERIENZA LIBRO



Una delle importanti cose che ho imparato durante i miei studi all’interno della disciplina dell’interaction design è legata alle tematiche che fanno riferimento agli aspetti che portano a progettare per l’utente e di conseguenza a progettargli l’esperienza. Tutti pensano che dall’interazione genera qualcosa che si debba trasformare inevitabilmente in un’azione. Purtroppo, secondo me, è una convinzione che abbiamo acquisito inconsapevolmente con l’avvento, sempre maggiore, di strumenti e oggetti tecnologi. Tutto ciò ci ha fatto dimenticare che talvolta ci sono oggetti che possono rimanere inerti anche quando interagiamo con loro. Il libro, a mio avviso, è uno di questi oggetti, il quale viene da tutti considerato come un oggetto non interattivo. È vero che esso resta incapace di rispondere ai nostri input, ma talvolta riesce a stupirci trasportandoci in uno scambio d’influenza reciproche, fatta di tanti piccoli aspetti, ma che ci permettono d’interagire e mediare profondamente con i contenuti, anche se in modo unilaterale (l’interazione avviene solo da parte nostra nei confronti del libro). Per altro il libro è da secoli un importante strumento che, instancabilmente, accompagna la nostra esistenza e attraverso il quale è stato possibile condividere tutto il sapere del mondo. Con il suo aiuto è stato possibile accrescere la nostra conoscenza. Ma perché il lettore, e quindi l’utente, interagisce con il libro? Certamente è un incontro non casuale quello che pone il lettore di fronte al libro, ma è più un qualcosa che si ricollega ai nostri processi e ai nostri valori irriverenti che con il passare del tempo sono mutati. Con ciò mi riferisco all’esigenza del lettore di una risposta, di un confronto o meglio di una reazione NON CONCRETAMENTE PERCETTIBILE, che non si basa solo sul semplice rapporto mediate il supporto testo, ma è un qualcosa che solo tramite la lettura consapevole di chi legge con una matita in mano riesce a sottolineare il peso tattile della qualità. Quindi, come si evince, l’esperienza che il lettore può avere nei confronti dell’OGGETTO LIBRO possono essere varie. Innegabilmente esiste una stretta relazione tra le due componenti principali del libro, ossia i contenuti e l’oggetto fisico libro. La relazione e collaborazione tra questi due parti è assolutamente importanti in quanto senza uno di questi due elementi non possiamo parlare di libro. Non solo, essi ci suggeriscono rapporti simbiotici tra certe forme di supporto e l’organizzazione dei contenuti, simile al rapporto forma funzione su cui si basavano le scuole di pensiero della Bauhaus e del Werkbund. Talvolta però questa relazione è così ampia da rendere facile distinguere le parti, tanto da restituirle indipendenti. Come si percepisce le componenti del libro sono fra loro inscindibili. Esse sono legate agli aspetti fisici dell’OGGETTO LIBRO, al suo supporto cartaceo e a tutte le sue componenti caratterizzanti che lo fanno “esser-libro” [pagine, copertina, rilegatura, sequvenza, illustrazioni, indice, durabilità, forma, frontespizio, colofone, alette, dorso, coperta, Ex libris, ecc.]; inoltre abbracciano anche gli aspetti semantici su cui i contenuti si basano e sui quali hanno la funzione di “mediazione fra noi e il mondo racchiuso al

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1.1 INTRODUZIONE

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suo interno. Indubbiamente le parti di cui è costituito il libro svolgono una fondamentale azione di collegamento, ma il ruolo più importante, come si può evincere, è sempre svolto da noi e dalle nostre azioni attive e passive.

1.2 LETTURA E COMPRENSIONE DEL TESTO

1. Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione [2010] – Capitolo 1, Il libro e il cucchiaio, pp. 15 — 18.

Uno degli aspetti fondamentali attraverso cui il libro ha determinato un atto autentico e concreto è indubbiamente la LETTURA, e quindi di conseguenza LA FRUIZIONE DEI SUI CONTENUTI. È certamente questo il modo principale che ci permette d’interagire con il libro, ma non tutti lo facciamo allo stesso modo. Di sicuro le varie modalità d’interfacciarsi con il libro cambiano secondo le situazioni o le esigenze, ma normalmente ogni lettore ha un modo tutto suo di rapportarsi con esso. Leggere e comprendere, soprattutto un testo scritto, è una forma di acquisizione dei contenuti fondamentale nella vita di ogni individuo. Sia se si stia parlando di un lettore esperto o alle prime armi quando leggiamo entrano in causa i vari processi cognitivi che sono tra loro collegati ma al tempo stesso possono essere anche parzialmente indipendenti poiché, come già detto, secondo le caratteristiche del lettore si possono mettere in atto abilità differenti dal punto di vista cognitivo. In ogni caso, al di là del lettore, la lettura mette in moto due principali processi, i quali sono la DECODIFICA e la COMPRENSIONE1. Nel caso del primo processo esso si occupa dell’accesso al significato delle parole, e questo avviene tramite l’atto concreto della lettura con la complicità della memoria e dei processi legati all’uso degli occhi; il secondo invece si occupa dell’elaborazione dei contenuti provenienti dal testo scritto, allo scopo di costruire e organizzare collegamenti tra il significato del testo e le conoscenze possedute, in quanto per immagazzinare le informazioni è necessario rielaborarle e organizzarle in schemi. Si deve comunque precisare che siamo ad fronte a un lavoro ben più complesso che la nostra mente mette in atto in modo parzialmente automatico, e che si basa su PROCESSI ATTIVI della nostra mente che mettono in atto i collegamenti tra il funzionamento delle varie memorie a sostegno della lettura, il ruolo delle conoscenze che il lettore possiede, i processi meta-cognitivi (i processi metacognitivi verranno esplicitati nel paragrafo successivo) e l’atteggiamento passivo/attivo del lettore rispetto l’atto della lettura. COME IL LETTORE INTERAGISCE CON IL LIBRO Quest’atteggiamento passivo/attivo del lettore influisce notevolmente sull’andamento della lettura, e quindi sulla comprensione del testo. Anche Gino RONCAGLIA nel suo libro “La quarta rivoluzione” mette in risalto quest’importante aspetto dell’atto della lettura definendo 4 possibili MODALITÀ DI FRUIZIONE del testo. Così facendo l’autore ci permette di notare che il processo di lettura può essere visto anche come una forma di interazione tra i contenuti (libro) e il lettore, oltre che come processo legato alla psicologia della percezione.


Foto di Tingo Carneval

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Foto del Talmud — http://blogs.yu.edu/news/tag/talmud/


La prima modalità è la fruizione “Lean Forward,” la quale consiste in un rapporto con il libro immerso nel silenzio e nella solitudine, mentre noi siamo protesi in avanti verso il testo, ossia rivolti verso il mondo interno del libro e contemporaneamente, all’attività di apprendimento, elaboriamo i contenuti interagendo, attivamente, con i semplici movimenti della matita2. Proprio quest’atto di relazionarsi tramite l’utilizzo di una matita permette d’interagire attivamente con i contenuti in modo differente al semplice atto della lettura, dando vita così ad un processo d’interrogazione e risposta. Tale dialogo è una traccia indelebile del rapporto interiore tra i contenuti e il lettore. Tali operazioni creano una forma di lettura intelligente, tutto ciò perché il lettore percepisce l’esigenza di scrivere delle annotazioni, degli scarabocchi, delle scritte in codice, o di lasciare dei commenti a margine di un libro. Propriamente, questa forma d’interazione, è denominata come “Marginalia,” ed è un atto puramente suggerito dalla volontà del lettore di partecipare consapevolmente, o attivamente, a questo scambio d’interazione che è la lettura. In questo modo il lettore riesce a trarre la propria interpretazione dai contenuti e a lasciare una sua impronta nel libro personalizzandolo. Dove sono presenti i “marginalia,” possiamo notare che nella struttura della pagina si evidenzia un doppio livello di lettura, dove l’organizzazione e l’impaginazione del testo è invasa dall’aggiunta di una fitta e densa rete di commenti e di annotazioni personali che non sono situati più solo ai margini, ma talvolta riescono a invadere gli spazi d’interlinea dei contenuti. Queste parti extra-testo, se estratti e considerati a se sono impulsi che danno vita a dei veri e propri saggi d’autore. Ci sono stati casi dove alcuni autori hanno avuto l’esigenza di redigere le proprie opere ai margini di un altro testo, questo a causa della scarsità di carta, o a causa di validi motivi. Questa particolare pratica di annotazione la possiamo gia trovare nei primi secolo d.C. Talmud. Esso è un’opera unitaria ma è una raccolta di detti di molti maestri diversi, esposti nel corso di varie generazioni, quasi sempre in contrasto l’uno con l’altro. La cosa interessante del Talmud è il modo con cui la discussione procede: è quello delle domande e delle risposte, delle obiezioni e dei tentativi di risolvere le difficoltà, a volte riusciti a volte no. Per questo spesso le domande non hanno una risposta conclusiva. Ciò che conta è la maniera di far procedere il pensiero a partire dal testo sacro ed ANNOTARLO. Il Talmud nato come V del Tanach/Torah (che è la Bibbia Ebraica che contiene la Legge cioè i comandamenti e che i cristiani in maniera erronea chiamano Antico Testamento, la legge civile e canonica del popolo ebraico, Contiene riferimenti non solo alla vita religiosa ma anche alla filosofia, alla medicina, alla storia, alla giurisprudenza e al dovere pratico. In particolare prescrive le regole dietetiche e cerimoniali), oggi ha dimensioni enormi ed i suoi commenti a margine sono diventati a sua volta origine di commento e di testi di critica e discussione. Si puo dire che il Talmud sia l’archetipo della filosofia collaborativa che troviamo sul web o in motli social network. Anche i monaci e i sacerdoti, nel IX secolo dovendo celebrare la funzione religiosa in latino, si annotavano le parti fondamentali dell’omelia. Un’altra modalità d’interazione, invece, viene denominata dell’autore Gino

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2. Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione [2010] – Capitolo 1, Il libro e il cucchiaio, pp. 15 — 18.

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ModalitĂ di lettura Lean Forward


ModalitĂ di lettura Lean Back


3. Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione [2010] – Capitolo 1, Il libro e il cucchiaio, pp. 15 — 18.

4. Ibid

5. Ibid 6. Gli “Scolii”, e risalgono al 55 a.C., e vengono considerate come importanti fonti di informazioni, su molti aspetti del mondo antico, soprattutto sull’antica storia letteraria. Per consentire l’utilizzo degli “Scolii”, nel medioevo, il testo si disponeva centralmente alla pagina. Questa disposizione permetteva, spesso, di circondare di chiarimenti il testo, utilizzando caratteri più piccoli. Nel XVIII secolo, questa esercizio, si trasformerà in quella che noi tutti conosciamo come “note a piè di pagina”.

1.3 COME STUDIAMO

7. R. De Beni, F. Pazzaglia, A. Molin, C. Zamperlin, Psicologia cognitiva dell’apprendimento [2003] – Studio strategico e differenze individuali, pp. 162-163.

8. Ivi, p. 13.

RONCAGLIA fruizione “Lean Back”. Questo tipo di lettura è più rilassata, infatti in tal caso utilizziamo una postura più comoda, molto probabilmente appoggiati all’indietro. Anche se non siamo impegnati totalmente alla decodificare dei contenuti, la nostra partecipazione alla lettura rimane attiva3. Invece la modalità di lettura definita fruizione “Secondaria” è molto amata da noi giovani lettori, infatti molti di noi leggono non ponendo completamente la loro attenzione all’assorbimento dall’informazione, ma in tal caso un “background” informativo distoglie la loro attenzione come per esempio musica o tv4. Infine abbiamo la fruizione di “Mobilità” è la modalità di lettura che utilizziamo durante un viaggio breve o lungo che sia. In questo caso sono le nostre capacità d’apprendimento che influenzano la quantità d’informazioni che possiamo elaborare5 (ma questo lo approfondiremo nel paragrafo seguente). Oltre ai modi di usufruire del libro descritti dall’autore e sociologo Alberto ABRUZZESE nel suo libro “Contro l’occidente”, c’è anche un mio punto di vista alternativo. Secondo me l’autore o curatore del libro riconosceva già una volontà d’ interagire con il fruitore, ossia il lettore, attraverso i contenuti. Un modo per farlo è sicuramente l’utilizzo delle note e scolii6, creando così una sorta di archetipo di collegamenti ipertestuali. Questi elementi testuali sono normalmente volti a divulgare informazioni utili al lettore e gli saranno utili per collaborare con la sua lettura. Talvolta avevano una struttura basata su due livelli tematici. In un primo livello venivano esplicitati locuzioni, parti interne del testo. Invece, in un secondo livello, si aveva il commento e l’interpretazione del curatore o autore.

Come si è potuto osservare la maggior parte del nostro apprendimento avviene mediante la fruizione di contenuti testuali e, quindi, attraverso la lettura che mette in atto i processi che sono stati già menzionati all’interno del paragrafo precedente. Non è, comunque, l’unica forma per apprendere, infatti, questo può avvenire anche attraverso le esperienze o mediante insegnamenti visivi e orali. Forse un’ immagine che può rappresentare la mia idea dello studio è quella di noi immersi in un mare di libri che cerchiamo di rimanere a galla tra le informazioni. Studiare è un’attività che accomuna molti studenti e consiste in una particolare forma di apprendimento che ha come scopo primario quello di apprendere del testo, in modo intenzionale7. Lo studio è qualcosa di ben diverso dal solo apprendere, infatti, esso consiste in un cambiamento o una modificazione, in modo relativamente permanente, delle nostre conoscenze e competenze acquisite in passato. L’apprendimento è un processo automatico che avviene nella nostra mente. Invece, studiare è un’attività autonoma basata sul ruolo attivo del lettore che mette in atto un processo costruttivo delle informazioni8. Come si è già detto per la lettura, anche lo studio mette in collegamento le diverse abilità cognitive e le varie strategie utilizzate per leggere, memorizzare, capire, controllare la propria attenzione, tutto ciò allo scopo di apprendere


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nuove informazioni. Lo studente, in modo del tutto inconsapevole, nel corso della sua crescita o formazione, allena e costruisce LE PROPRIE MODALITÀ DI AFFRONTARE LO STUDIO, le quali si basano prevalentemente sull’interazione tra le abilità cognitive, le strategie e la conoscenza. Ma grazie all’ausilio dei processi metacognitivi siamo in grado di dare vita a DIFFERENTI STILI COGNITIVI, i quali permettono di modellare i processi cognitivi legati all’apprendimento, tutto ciò in base alle preferenze d’uso o alle circostanze. I processi metacognitivi corrispondono a quella serie di processi che permettono di controllare la nostra capacità e di verificare l’andamento della propria attività mentale o di svolgere particolari strategie. Inoltre, ci consentono di valutare il grado di difficoltà del materiale oggetto di studio, di stabilire in che misura si hanno le conoscenze relative all’argomento e mettere in atto strategie adeguate alla risoluzione del compito/apprendimento9. Molti di questi processi, come si è potuto osservare, vengono così coinvolti nei processi di costruzione e di memorizzazione. Lo studente per aiutarsi, nell’atto pratico dello studio, sviluppa delle modilità di applicazione di queste capacità che si traducono sottoforma di gesti o azioni che lo studente esegue durante la fase di studio. Un esempio è quando lo studente ripete ad alta voce quello che ha appena letto o scrive dei riassunti di quello che studa o apporta notazioni ai matgini del testo. Ogni singolo individuo sviluppa un suo modo di richiamare questi processi mentali. Queste capacità dinamiche della nostra mente non sono processi che in egual modo si attivano automaticamente in tutti gli studenti, ma si differenziano da studente a studente. Questo ci permette di dare una spiegazione alle differenti prestazioni di studio. Benché ci siano tanti stili cognitivi possibili, gli studiosi della psicologia cognitiva legata all’apprendimento, hanno identificano una serie di stili nei quali hanno rilevato una certa convergenza. Essi sono: lo stile globale/analitico consiste nella preferenza di una persona per una percezione del dettaglio o dell’inseme andando a evidenziare i particolari o gli aspetti generali; nello stile dipendente/indipendente lo studente può essere fortemente influenzato dal contesto e quindi essere molto più legato alla situazione di stimolo o lasciarsi poco influenzare dal contesto e avere un atteggiamento molto più autonomo; lo stile verbale/visuale è lo stile che influenza maggiormente l’uso della memoria, in questo caso lo studente può prediligere un approfondimento e quindi un METODO DI MEMORIZZAZIONE di tipo verbale, come il riassunto o le associazioni verbali o, invece, prediligere uno di tipo visuale, come immagini mentali, grafici o legami visivi; lo stile convergente/divergente la persona, basandosi su informazioni di cui dispone, può procedere seguendo una linea logica che converge verso una risposta unica e prevedibile o in modo creativo realizzare una quantità di risposte di buona qualità originali e flessibili; lo stile sistemico/intuitivo è sempre legato alla memorizzazione, ma si riferisce prevalentemente al ragionamento ma in particolare nella individuazione di regole o criteri per la classificazione di ciò che viene imparato, il metodo sistematico è più lento e impegantivo, invece quello intuitivo è più veloce e facile; lo stile impulsivo/riflessivo riguarda prevalentemente i processi di valutazione e decisione di un determinato

Cap. 1 • L’esperienza libro | Liquid Space

9. R. De Beni, F. Pazzaglia, A. Molin, C. Zamperlin, Psicologia cognitiva dell’apprendimento [2003] – Studio strategico e differenze individuali, pp. 164 — 165.

10. R. De Beni, F. Pazzaglia, A. Molin, C. Zamperlin, Psicologia cognitiva dell’apprendimento [2003] – Studio strategico e differenze individuali, p. 166

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compito cognitivo Questi stili non sono categorie nelle quali gli individui si devono ritrovare a pieno, anzi è molto probabile che ognuno possieda un po’ di tutti gli stili e che, in base alla circostanza, utilizzi lo stile più appropriato o adatto allo scopo specifico10. Tutti i processi cognitivi di cui abbiamo parlato fin ora (le differenti modalità di affrontare lo studio o i vari stili cognitivi), si trasformano in pratiche rituali che si basano su gesti concreti che ormai inconsapevolmente compiamo ogni volta che studiamo: annottare riflessioni ai margini del testo o su post-it, effettuare riassunti dei contenuti o, più tosto, utilizzare più contenuti di riferimento per migliorare la comprensione del testo. Ma come detto più volte, ogni persona ha il suo modo di studiare.

1.4 CONCLUSIONI

Attualmente l’utilizziamo l’OGGETTO LIBRO non più come elemento indispensabile ai fini della conoscenza ma, viviamo e vediamo il rapporto che c’è tra NOI (Lettore) e il LIBRO sotto una nuova veste. In alcune occasioni il libro conserva il ruolo di fonte di sapere principale ma, nell’ultimo ventennio, affianchiamo a esso anche contenuti e informazioni reperibili in rete o dai più disparati supporti multimediali.

LIBRI MULTIMEDIALI Già nel lontano 1995 vi furono dei cambiamenti in tal senso, legati dall’esigneza dei testi scolastici, come nell’esempio della figura accanto, di abbandonare i confini dettati dal formato libro per migliorare le esperienze da affrontare con lo studio integrando contenuti multimediali per mezzo di Cd-Rom. Certamente in questo caso la multimedialità è ancora qualcosa di basic, sopratutto se noi l’osserviamo dal punto di vista attuale. Prendendo come esempio la figura sotto, il tutto si basava semplicemente su esercitazioni che potevano essere svolte tramite l’uso del Pc o attraverso contenuto come audio o video per migliorare il proprio inglese. Ritornado alle riflessioni sviluppate all’inetrno del capitolo, emerge l’idea che il libro non sia silenzioso e privo di stimoli sensoriali. Il libro stesso nasce come oggetto multimediale. Questa caratteristica deve essere uno stimolo ai progettisti a ricercare una nuova modalità d’interagire con l’utente, abbandonando il comportamento statico che i libri hanno, per abbracciare un sistema flessibile che ti offra la possibilità di muoversi e cambiare punti di vista. In tal senso, gli artisti Enzo MARI e Bruno MUNARI sono fonte d’ispirazione relativamente al principio d’interattività. Infatti, citando Munari:

«[un] libro illeggibile si può usare aprendo le pagine a caso, cominciando dove si vuole, andare avanti e tornare indietro, per comporre e scomporre ogni possibile combinazione». [Da cosa nasce cosa, Bruno Munari]


Libro d’inglese English PRO a cui era associato il Cd-Rom

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2 RICERCA DELLA EVOLUZIONE


Schermata enciclopedia Encarta http://bill.bzaar.net/avoc/Servizi/ Encarta/encarta4.jpg


Già da tempo, grazie al fenomeno della digitalizzazione, gli e-book hanno modificato la concezione che avevamo del libro, introducendo nuove forme di fruizione dei contenuti che vanno molto al di là della semplice lettura del testo. ENCICLOPEDIE DIGITALI L’ inizio di tutto lo si può fa risalire alla fine degli anni 90 quando, come già accennato, il libro h’avuto bisogno di rompere i margini che costringevano i contenuti all’interno della forma libro per costruire una nuova esperienza utilizzando contenuti multimediali. Come abbiamo visto già i libri di testo (nell’ambito dell’istruzione Italiana) hanno provato a sviluppare proposte di questo tipo. Un altro esempio, analogo ai testi scolasti, è rappresentato dell’enciclopedie multimediali. Sempre nelgi anni 90 hanno iniziato a diffondersi le pubblicazioni di enciclopedie su CD-ROM da utilizzare con i personal computer. Questa nuova tendenza era sicuramente legata “all’enciclopedia Encarta di Microsoft“ la quale non aveva una edizione cartacea ed era digitale. La rivoluzione di questo progetto consisteva nel dare all’utente la possibilità di costruirsi, grazie all’aiuto di collegamenti ipertestuali, il proprio itinerario all’interno degli argomenti, oltre a contenere elementi grafici, visivi e sonori, tutti ad alta qualità. L’enciclopedia multimediale aveva perso quella linearità e quella rigidità che erano propri del supporto tradizionale, donando al fruitore la possibilità di modellare, solo parzialmente, i contenuti. Esempi simili sono stati utilizzati anche per la consultazione on-line, rese disponibili dietro registrazione e pagamento di un abbonamento. Sulla scia del “Progetto Gutenberg1” e grazie alla natura interattiva di Internet, è stato possibile la creazione di progetti quali Wikipedia, Everything2 e Open Site, detti Open Content, cioè basati su una filosofia collaborativa, che permettono a chiunque di espandere, rimuovere o modificare il loro contenuto presente in piattaforma. È grazie ai formati di codifica, che hanno aiutano ad ampliare la condivisione e l’accessibilità a tutti, agli ipertesti e allo sviluppo di una nuova testualità con il suo modus operandi mobile e fluttuante nello spazio virtuale, grazie a questi elementi si è data la possibilità ai progettisti sperimentare proposte innovative di fruizione dei contenuti. ADOBE ACROBAT A cavallo con gli anni 2000 si notano i primi significativi passi verso il mondo del digitale con l’adozione, come standard, del formato Pdf per la distribuzione di contenuti che integrano testo ed immagini. Da quel momento abbiamo incominciato ad utilizzare, in modo più assiduo quasi come un atto quotidiano e normale, i software che permettono di creare e leggere il formato Pdf, nello specifico Adobe Acrobat (l’attuale Adobe Reader). Inizialmente, questo software permetteva di visualizzare soltanto i contenuti e le immagini rispettando però la statica impostazione del formato cartaceo. Certamente questo programma è diventato, attulamente, uno strumento di uso comune per l’esperienza di studio. Con il passare degli anni il formato Pdf ha dato l’inizio una vera e propria evoluzione, migliorando l’interazione e l’esperienza della lettura. Così facendo il for-

Cap. 2 • Ricerca dell’evoluzione | Liquid Space

2.1 READER

1. È un'iniziativa avviata da Michael Hart nel 1971 con l'obiettivo di costituire una biblioteca di versioni elettroniche liberamente riproducibili di libri stampati, oggi chiamati eBook. Il progetto Gutenberg è la più antica iniziativa del settore. I testi disponibili in questa biblioteca libera sono per la maggior parte di pubblico dominio, o in quanto mai coperti da diritto d'autore o da copyright, o in quanto decaduti questi vincoli.

Adobe Acrobat

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mato e i software sono cresciuti diventando sempre più interattivi. Questo ha permesso di inserire le note, evidenziare, interagire con i link. ecc.

Schermata software Adobe Acrobat http://upload.wikimedia.org/wikipedia/ it/6/65/Adobe_Acrobat.png

Schermata sito Issuu

LETTORI PDF INTERATTIVI Con l’avvento di formati sempre più interattivi per i software è sorta l’esigenza di migliorare la loro fruizione. I lettori Pdf interattivi non sono certamente di ultima generazione infatti, rispetto ad altri programmi, vengono già utilizzati da alcuni di anni. Anche molti siti hanno implementato funzioni interattive, un esempio tra tutti è Issuu. La lettura dei contenuti e la fruizione interattiva avviene come in tutti i software come Adobe Reader. È possibile cambiare pagina con un gesto o con i cursori, condividere delle porzioni di contenuti, o evidenziare e tagliare il testo. L’unica eccezione è che non possibile cambiare la dimensione e il carattere della font, cosa che invece nella stragrande maggioranza degli ebook è consentito. Inoltre, come in tante applicazioni non è consentito variare la luminosità o il colore di sfondo della visualizzazione. Il progetto grafico dell’interfaccia dei software e dei libri interattivi, rispetto ad altri, sembra essere più curato. Ma analizzando questi prodotti emerge che il riferimento ancora il prodotto editoriale cartaceo e non progetti interattivi. Pertanto si tratta di una mera rappresentazione del libro in chiave digitale. Nel 2007 nasce il formato standard E-Pub (electronic publication) che sarà specifico per la pubblicazione dei libri digitali E-Book. Questo particolare formato, grazie l’utilizzo del linguaggio di programmazione “XHTML o DTBook” per la creazione delle pagine testo e il linguaggio “CSS” per la formattazione del layout, permette di ottimizzare il flusso dei contenuti in base al dispositivo e al software da cui viene visualizzato.

Schermata software lettore Pdf interattivi http://www.tracceweb.com/wp-content/ uploads/2011/04/martview.png


APPLE I-BOOKS L’i-BOOKs è una delle tante applicazioni di Apple ed è la più utilizzata per visualizzare questa tipologia di formato. Però le peculiarità interattive di questa app possono essere utilizzate solo in presenza del formato e-Pub. Nel caso di un formato pdf le funzioni dell’app vengono limitate e sembra di utilizzare un normale pdf reader. Per quanto riguarda l’interfaccia di quest’applicazione essa è progettata seguendo come mood l’esperienza di utilizzo del libro tascabile, con tanto di feedback delle ombre o dettagli dalla corposità del supporto proprio analogamente a come avviene su un libro cartaceo. Questo ne determina una mera rappresentazione del libro in chiave digitale. Probabilmente l’unico aspetto che differenzia questo supporto da quello cartaceo, oltre

Cap. 2 • Ricerca dell’evoluzione | Liquid Space

Schermata applicazione I-Books di Apple https://itunes.apple.com/it/app/ ibooks/id364709193?mt=8

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alla banale digitalizzazione, è l’interattività. Ma può quest’unico aspetto contribuire all’aumento dei fruitori di questo supporto? Tutto ciò che abbiamo menzionato potrebbe essere un deterrente per i “nostalgici della carta” ad avvicinarsi all’uso di questa nuova forma-libro. Probabilmente sono propio questi aspetti a determinare una sorta di ostacolo tra il libro digitale e i lettori NOSTALGICI DELLA CARTA. La possibilità di cambiare pagina con un gesto imitando lo sfogliare di un libro cartaceo, di scrivere delle note, di sottolineare e se considerare la possibilità di tagliare, di condividere porzioni di testo, cambiare il carattere della font o dimensione, di variare la luminosità o colore dello sfondo, tutti questi gesti non implicano un vero e proprio cambiamento. Infatti non si riesce ancora a percepire quella che dovrebbe essere considerata come una sostanziale differenza tra iBOOKs e microsoftWORD. Vi sono una serie di software, che copiando l’APPLE si sono mossi in questa direzione, determinando un insuccesso collettivo di tale traguardo, e facendo contenti i “nostalgici della carta”. Attulamente questa applicazione, con il lancio di IOS 7, ha adottato una nuova interfaccia che si allinea con lo stile grafico delle attuali applicazione dello stesso settore. Ci sono stati dei miglioramenti sia sulla base di aspetti grafici ma anche per quanto riguarda l’idea di libro digitale, apportando miglioramenti anche per il discorso della leggibilità su schermo. KINDEL Il progetto grafico di questo software è analogo all’esempio precedente “iBOOKs”, l’unica eccezione è che, il libro digitale, non viene mostrato su una pagina virtuale che richiama l’immagine del libro reale. infatti in questo caso è lo schermo a delimitare lo spazio dei contenuti. Purtroppo l’impostazione del formato e la fruizione dei contenuti, come nel caso precedente, cercano di restituire l’idea di un libro a tutti gli effetti e, in tal caso, ciò rende un libro digitale rigido e statico come il suo antenato, andando a limitare quella serie di aspetti di dinamicità e di fluidità propri del supporto digitale. Per quanto riguarda le modalità d’interazione del lettore e la lettura dei contenuti è di base come tutti i software analoghi al “iBOOKs”, cioè ho la possibilità di cambiare pagina con un gesto o con il cursore. Si potranno condividere delle porzioni di contenuti e evidenziare e tagliare il testo, cambiare dimensione e carattere della font, variare la luminosità o colore dello sfondo, cercare all’interno dei contenuti, e condividere porzioni di esso.

ADOBE DIGITAL EDITIONS L’adobe Digital Editions ricorda un classico programma che permette la lettura di file pdf, con l’eccezione di rendere possibile la lettura di altri formati di libri ditali oltre al E-Pub. Per quanto riguarda il layout grafico dei contenuti, essi sono disposti seguendo una giustezza piena all’interno di un foglio bianco, ricordando l’idea del libro. La lettura dei contenuti è di tipo statico a pagine o a scorrimento. Le interazioni possibili sono quelle che ormai tutti


i software di questo genere permettono ossia, inserire delle note, sottolineare, cambiare dimensione della font, ecc. Ritengo che questi primi esempi non forniscono ll’idea del futuro che tanto aspettavamo. Sfortunatamente il problema principale scatenato dalle forme attuali di “e-book” e dei software, sopra citati, è stato proprio quello di basare questo nuovo medium sul “requisito di mimicità”. In base a questo principio il libro elettronico cerca di comportarsi proprio come un libro tradizionale, e non bisogna cadere nel tranello di considerare che l’ e-book si tratti della mera visualizzazione di un testo su di uno schermo come possibile interfaccia. Non è certamente questo il valore aggiunto che mi aspettavo da questo cambiamento. Non solo, come sottolineato più volte durante l’analisi di queste applicazioni, le interazioni consentite non permettono di agevolare, nel migliore dei modi, quelle che sono le nostre modalità di affrontare lo studio. Infatti molto spesso, coloro che già studiano attraverso strumenti multimediali come Tablet o Pc, sono costretti a utilizzare o più strumenti multimediali, oppure fare affidamento al buon vecchio blocnotes. Ma l’E-Book può essere esclusivamente la trasposizione del libro da cartaceo a digitale? Gli editori hanno capito che bisogna andare al di là di ebooks, sperimentando e creando Libri o Riviste che sono delle vere applicazioni. Infatti, molti di loro hanno colto bene quelli che erano i segni del cambiamento, riuscendo a determinare proposte che sono che siano realmente innovative.

Schermate applicazione Kindel http://www.letsgodigital.org/images/ artikelen/64/ipad-kindle-app.jpg

Schermata applicazione Adobe Digital Editions http://adamantventures. com/blog/wp-content/ uploads/2010/07/ADE.jpg

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Shermata magazine Popular Science http://www.danakw. com/axcmsweblive/ archive/2010/june/news/ articlefiles/1168-popsci_ hero_20100423.jpg

Schermate applicazione Al Gore http://i.telegraph.co.uk/ multimedia/archive/01884/ ourchoice_1884150b.jpg


Quello che è avvenuto nel caso di alcuni Magazine è qualcosa straordinario che va ben oltre la pagina stampata. Finalmente i designer e gli editori hanno incominciato a progettare avendo come riferimento l’esperienza della lettura.

2.2 BOOK WEB-APP IL PROSSIMO CAPITOLO PER GLI E-BOOK

POPULAR SCIENCE — FOCUS — GQ Questi magazine, come tanti altri nel loro settore, hanno completamente ripensato i loro contenuti per il supporto digitale, così come tutto ciò che riguarda l’esperienza della lettura all’interno di queste applicazioni. Un elemento importante, secondo me, che emerge da questi esempi è il livello d’interazione che si ha con i diversi contenuti interattivi e non. Infatti i designer organizzano tutti gli elementi sulla base di differenti livelli d’interazione e l’utente può dare vita a tutto grazie il tocco di un dito. L’insieme è qualcosa di ancora più coinvolgente, anche grazie ai modi completamente nuovi di visualizzare rendendo ancora più divertente l’esplorazione. Nonostante questo grande passo in avanti, tali applicazioni non consentono tutte quelle forme d’interazione necessarie allo studio. Infatti, la possibilità d’interagire con numerosi elementi interattivi, non deve essere una sorta di “specchietto per le allodole”. Inoltre, onostante dinamicità di cui si vantano queste applicazioni, esse hanno ancora una certa staticità, infatti la navigazione dei contenuti dell’app è progettata seguendo una rigida linearità e sequenza tra le varie schermate rispettando un ordine preciso. Questa sequenzialità, purtroppo, frena un po’ la dinamicità e le potenzialità del media digitale. AL GORE Questa applicazione questa applicazione interattiva offre un nuovo modo di leggere libri. Al Gore esamina le cause del riscaldamento globale e presenta intuizioni innovative e soluzioni che sono già oggetto di studio e che possono aiutare a fermare la catastrofe dispiegarsi del riscaldamento globale. Quest’applicazione fa un buon uso del supporto digitale mostrando che l’insieme della fotografia, grafica interattiva, animazioni, e più di un’ora di filmati avvincente documentario posso diventare qualcosa che esca fuori dalla concezione di una documentazione alla quale siamo normalmente abituati. Una rivoluzionaria interfaccia multi-touch permette di sperimentare che il contenuto senza soluzione di continuità. Esplorare tutto ciò che vedete nell’app con estrema semplicità interagendo anche con i grafici, con lo zoom out dei contenuti e rapidamente si possono sfogliare i capitoli. TIME Il tempo ed il mondo dell’informazione sta cambiando, e ci sono nuove cose da vedere e far vedere. L’edizione del TIME Digital Magazine si muove in questa direzione, realizzando una vera e propria web app, non come molti magazine. Questo nuovo magazine ci permette di cliccare su racconti, storie o news a nostro piacimento, senza rispettare un ordine preciso, offrendo la possibilità di visualizzare questi contenuti anche tramite una mappa di provenienza delle informazioni.

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Funzionamento applicazione Le Figarò

Applicazione Time http://wp.appadvice.com/ wp-content/uploads/2010/04/ timemagazineipad_screen1large.jpg

Abbiamo la possibilità di zoommare e di penetrare nei contesti dei contenuti, venendo avvolti da qualsiasi media che possa accompagnarci in questo viaggio interattivo all’interno di luoghi, molto probabilmente, a noi sconosciuti. Non solo, tramite un semplice gesto, riusciamo ad aprire il menu dell’applicazione e passare da una notizia all’altra, riuscendo a vedere quelle che sono le notizie in tempo reale. È possibile in oltre di copiare, tagliare e condividere i contenuti. I vari personaggi che vengono trattati all’interno del magazine prendono vita grazie ad una serie di contenuti multimediali e sono di supporto alla lettura. Quindi con questa versione del TIME non siamo solo noi ad interagire con esso ma è anche lui che interagisce con noi, realizzando una nuova forma di fare comunicazione. Quest’applicazione, o meglio web-app, a mio avviso è riuscita ad assorbire e implementare le peculiarità del libro cartaceo associandole alla dinamicità propria del web e dei siti-web. Questo ha permesso di progettare qualcosa d’innovativo che si discosta molto da alcune soluzioni che abbiamo visto fino ora


LE FIGARÒ Le Figarò ha realizzato un’ applicazione completamente originale basata sul’ idea tradizionale di giornale associata alla consultazione rilassata dei contenuti via web. Come per il Times è un applicazione disegnata per gli utenti ed è volta a rivoluzionare la comunicazione tramite lo strumento digitale. Infatti anche essa è una web - applicazione. Le modalità d’interazione sono le stesse che ormai tutti i tablet ci hanno abituato a compiere. Toccando con due dita, contemporaneamente, si accede al menu, oppure semplicemente spostando con il dito puoi spostarti di rubrica in rubrica. Basta poi cliccare sull’articolo per accedere ai contenuti. Per il progetto grafico dei Lay Out si sono basati sulla struttura del giornale ma incorporando le dinamicità responsive del web. La cosa importante è che Le Figarò sostiene che il punto in cui ci troviamo non sia un traguardo verso le nuove forme di comunicazione ma sia, più tosto, il principio di una avventura.

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Funzionamento applicazione Le Figarò http://s998.photobucket.com/ user/talkingnewmedia/media/ Talking%20New%20Media/ Figaro-cover-sm.jpg.html

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Schermate applicazione The New York Times http://ipadinsight. wpengine.netdna-cdn. com/wp-content/ uploads/2012/11/ NYTimes-for-iPad.jpg


THE WALL STREET JOURNAL& IL THE NY TIMES Per quanto riguarda l’esperienza dei giornali in campo digitale si evolve in una direzione interessante e in modo più naturale rispetto alle applicazioni. Indubbiamente vi sono degli aspetti delle modalità d’interazione che gli ebook hanno curato in modo migliore rispetto ad un quotidiano digitale, comunque, questi ultimi si sono concentrati su di una serie di aspetti che invece altre applicazioni o software sembrano non aver considerato. Come per esempio, nel caso di questi due quotidiani, la possibilità di personalizzare e ottenere solo le notizie che si desiderano. Leggere il The Wall Street Journal o il The Ny Times in formato digitale permette un’ anteprima di visualizzazione della maggior parte dei contenuti in tempo reale, con la possibilità di scorrere agevolmente da una pagina all’altra. Basta fare clic su un articolo e ci compariranno subito i contenuti completi, l’unica cosa che manca è la possibilità di ricerca. Questi due esempi rappresentano una maggiore integrazione tra un sito web ed un giornale digitale.

Schermate applicazione The Wall Streat Journal http://assets.vr-zone. net/10138/WSJ1.jpg

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Schermate applicazione libroid http://relaunch.siteseeing.de/ wp-content/uploads/2013/02/ipad_ lb011.jpg

Schermate applicazione solar system http://www.touchpress.com/assets/images/ content/theelementsmac/galleries/large/ feature_1/1.jpg


LIBROID Tale applicazione, quando il dispositivo viene posizionato in modo orizzontale, divide lo spazio in tre colonne. Quella centrale, la più larga, contiene il testo originale, mentre le due laterali sono riservate agli approfondimenti: foto, mappe, diagrammi, note, registrazioni audio, spartiti, grafici, link e così via. Ciò permette, durante la lettura, di reperire informazioni inerenti luoghi o termini utilizando le colonne laterali. Si puòin oltre sottolineare, prendere appunti e utilizzarlo senza connessione. La cosa fondamentale è che si da importanza agli autori, che potranno pubblicare i loro testi in modo indipendente, e aggiungere contenuti quando lo riterrano opportuno. La lettura diventa interattiva e sociale, i lettori possono cambiare lingua e sono in grado di scambiarsi informazioni, note e commenti in tempo reale con altri utenti da tutto il mondo. Altra particolarità è che Libroid non ha un inizio e una fine, dunque non ci sono numeri di pagina e i lettori possono riconoscere il punto in cui hanno interrotto la lettura in base alla percentuale di testo letto. Il testo scorre come se si trattasse di una lunga pergamena. SOLAR SYSTEM — TOUCH PRESS Anche nel settore dell’apprendimento e dell’istruzione possiamo trovare alcuni esempi di come l’esperienza della lettura e dello studio possa avvenire attraverso strade che differiscono da quelle che abbiamo abitualmente percorso. Un esempio è la collaborazione tra Faber and Faber con gli sviluppatori di app Touch-Press che ha permesso di creare la prima app-libro del Sistema Solare per iPad. L’ esperienza di navigazione di questa app é qualcosa di veramente stupefacente. Non è un semplice atlante dello spazio, ma un vero e proprio Gran Tour. L’impostazione della struttura che hanno dato all’app mi fa venire alla mente l’enciclopedia “Encarta di Microsoft“. Utilizzando una moltitudine di elementi interattivi touchscreen e multimediali, i designer volevano re-immaginare l’idea del libro come forma di svago. Certamente è un soluzione alternativa,rispetto a molte di quelle che abbiamo osservato e che segue la scia di quei progetti che valorizzano nel migliore dei modi le peculiarità del supporto digitale. Le devirse le varie modalità di fruire dell’applicazione sono, secondo me, tra gli aspetti più importanti. Si ha la possibilità d’interagire con un pianeta e zoommare sullo schermo, offrendo così all’utente un’esperienza davvero coinvolgente. Qualcosa che gli sviluppatori di Touch Press hanno fatto anche con la tavola periodica degli elementi e, più recentemente, con gemme e gioielli per iPad.

KHANACADEMY \ COURSERA Molto spesso oltre al termine E-Book si sente parlare di E-Learning. Questo termine fa riferimento al fenomeno sempre maggiore legato alla nascita di Learning Management System, ossia piattaforme educative on-line che permettono di migliorare l’esperienza dell’apprendimento mediante l’uso di elementi interattivi, delle tecnologie multimediali ma, soprattutto, grazie alla modularità e dinamicità di Internet. Infatti, la cosa fondamentale su cui sono costruite queste piattaforme è uno dei fenomeni più importanti della rete, ossia la filosofia collaborativa2.

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2.3 INSEGNAMENTO ALTERNATIVO.

2. «Potenzialità dell’E-Learning» <http://www.risorse.net/elearning/ cose.asp> [27 Luglio 2013]

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Ma come funzionano queste piattaforme? Gli utenti che compongono le piattaforme posso essere fondamentalmente di diverso tipo. Ci sono da un lato coloro che creano i contenuti realizzando lezioni ed esercitazioni multimediali o interattive per ogni genere di materia, facilitando l’accesso alle risorse e ai servizi attraverso la condivisione; da un altro lato, gli utenti (studenti) che possono usufruire di una vasta libreria di video e sfide interattive. Gli studenti hanno la possibilità, attraverso questo servizio, di scegliere un percorso didattico alternativo se si riscontrano difficoltà di apprendimento o lacune. Gli utenti che usufruiscono dei contenuti, quando effettuano esercitazioni, generano valutazioni le quali producono dati statistici che possono essere visualizzati dagli studenti e da un altro tipo di utenti (Genitori - Insegnati - Tutor) che hanno la possibilità di osservare su quello che alcuni gruppi di utenti stanno imparando e facendo. Khanacademy e Coursera sono gli esempi di come è possibile costruire delle piattaforme secondo questa nuova filosofia d’insegnamento. Il primo esempio è dedicato all’insegnamento liceale; invece il secondo è stato creato per effettuare corsi teledidattici per universitari. Questi progetti educativi, anche se si discostano leggermente dagli esempi che ho citato durante la mia analisi, sono delle soluzioni alternative non solo dell’apprendimento ma anche dei metodi d’insegnamento.

Schermate home page khanacademy https://www.khanacademy.org/

Schermate home page coursera https://www.coursera.org/


Ideo cerca di fare luce nel mare di confusione della rivoluzione digitale delineando una visione dell’innovazione sul futuro del libro. La visione di Ideo si costruisce sul concetto di comunità e condivisione intorno al libro e da esso da vita a una nuova forma di esperienze che potrebbero essere realizzate combinando diverse discussioni. Questo permetterebbe di creare un valore aggiuntivo mettendo i lettori collegati tra loro. Quello che ne deriva sono tre proposte basate sul concetto che:

2.4 THE FUTURE OF THE BOOK | IDEO

“in un contesto più digitale bisogna prendere ispirazione dal libro, invece di prendere le distanze da esso.” Nelson, Coupland, and Alice potrebbero essere facce del libro di domani. Nelson è un applicazione che aiuta a contestualizzare un determinato libro, attraverso la barra laterale dove ritroviamo tutti i commenti fatti dagli altri utenti on-line. Sempre all’interno dell’applicazione possiamo osservare le statistiche circa l’impatto culturale e i dati del libro. Coupland è progettato per i professionisti, permette di suggerire e condividere i libri per avviare

Cap. 2 • Ricerca dell’evoluzione | Liquid Space

Schermate applicazione Nelson, Coupland, Alice http://b.vimeocdn.com/ ts/278/241/278241011_640. jpg

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3. «FUTURE OF THE BOOK FOR IDEO, Exploring the potential of book publishing in digital formats » <http://www.ideo.com/work/futureof-the-book> (20 agosto 2013)

2.5 CONCLUSIONI

club del libro e conversazioni e di creare una libreria di società. Alice permette di interagire con i romanzi e trasformare l’esperienza della lettura in un gioco in cui l’obiettivo è bisogna scoperire elementi della trama. Attraverso il contributo del lettore è possibile modificare i personaggi e alcuni elementi della storia3. Libri ci portano in luoghi lontani e spiegare il mondo che ci circonda. Lasciano spazio per l'immaginazione e stimolare la riflessione. Qui a IDEO, crediamo che un contesto sempre più digitale può aggiungere alla nostra nozione di libri, invece di prendere distanza da esso. [Books take us to faraway places and explain the world around us. They leave room for imagination and encourage reflection. Here at IDEO, we believe that an increasingly digital context can add to our notion of books, instead of taking away from it. We have set out to explore how with three concepts]

La sfida principale per noi progettisti consiste, non nel migliorare il libro con una semplice rappresentazione in chiave digitale, perchè: “il libro appartiene a quella categoria di strumenti che una volta inventati, non possono essere migliorati, e dunque va inteso come un “cum grano Salis” è pertanto considerato impossibile”. [Umberto Eco] La sfida rigurda, più tosto, realizzare strumenti che consentono di personalizzare la visualizzazione dei contenuti, come lo sono molti degli esempi che ho citato durante l’analisi. Per fare ciò, come sostiene lo studio IDEO, dobbiamo utilizzare il libro come punto di partenza, in ugual modo come lo è stato per la contaminazione dello spazio web. Secondo la mia visione rispetto il passaggio dal supporto cartaceo a quello digitale, i libri che utilizziamo per studiare dovrebbe essere progettati seguendo i criteri dell’interaction design che adoperiamo quando realizziamo un sito web o un applicazione. La cosa ancor più importante, sopratutto nel campo dell’istruzione, sulla quale noi progettisti dobbiamo fare riferimento è che i libri digitale non devono avere una forma di mediazione solo verso l’utente ma, come per le piattaforme di e-learning, devono consentire agli utenti di poter modellare l’apprendimento al fine di costruirsi un proprio percorso.


LETTURA

Libroid

Al Gore

Kindle I-Books

Pdf Interattivi Le Figarò

Time

The NY Times

Popular Science

Solar System

STUDIO

Nelson — Coulpland — Alice

SVAGO

Liquid Space

ORGANIZZAZIONE

Scattergraph dei progetti legati prevalentemente alla lettura e lo studio su supporti digitale e prima collozione di Liquid Space.

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Applicazioni Reader e per Studiare Magazine, NewsPaper, WebApp

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3 GLI UTENTI LO SANNO MEGLIO



Come è stato già analizzato all’interno del capitolo di ricerca l'apprendimento "È un'esperienza di natura multidimensionale che coinvolge fattori legati al singolo studente nei quali si distinguono aspetti di tipo cognitivo, strategico, motivazionale e sociale, e al contesto specifico”. Quindi, come già descritto, l'idea che si ha e di qualcosa che rappresenti un processo costruttivo nel quale le nuove conoscenze o informazioni vengono integrate ed elaborate con le conoscenze già possedute. Quel’è lo scopo dello Studiare e quindi dell’apprendere? Secondo una visione Evoluzionistica l’apprendimento potrebbe essere concepito come finalizzato alla sopravvivenza, in quanto l'uomo si specializza, evolve, per adattarsi e rispondere agli input dettati dal l’ambiente fisico e sociale1. Questa visione non è del tutto lontana da quella che è l’attuale concetto dell’apprendimento, anche se la visione attuale è legata a più concetti. Infatti oggi giorno noi studiamo, e quindi impariamo, non solo allo scopo di apprendere quelle serie di conoscenze che ci servono o ci serviranno per affrontare l’esperienze nel mondo fisico e sociale; ma impariamo anche come forma di cambiamento come persona volta a migliora la consapevolezza personale che consentono di accrescere quella serie di conoscenze che sono mosse dal solo piacere dell’apprendere e non dalla necessità, solo per il semplice scopo di conoscere e sapere. Questa è una intrinseca capacità dell’essere umano come forma di vita intelligente. Cosa avviene nell’apprendimento degli studenti universitari? Rispetto al contesto del mio progetto, gli studenti non apprendono solo come forma di piacere ma anche per uno scopo un dovere. Infatti tutta il metodo di apprendimento a cui noi studenti quotidianamente siamo sottoposti e bastato sul concetto di “Apprendimento come Dovere”. Questa è una visone dell’apprendimento come forma di responsabilità nei confronti di noi stessi o dell’autorità(insegnate), finalizzata allo scopo di passare un esame o laurearsi. Questo obiettivo funge da stimolo allo studente imparare e memorizzare quella serie di competenze che successivamente gli serviranno2. Attraverso la lettura noi attiviamo il processo principale che ci permette si ottenere la conoscenza a altre fonti, e attraverso la “Processo di Comprensione” attuiamo una serie di processi, che con la crescita e la formazione abbiamo maturato, che ci consente l’elaborazione dei contenuti provenienti dal testo scritto. Tramite questo metodo siamo in grado di costruire e organizzare collegamenti tra il significato del testo e le conoscenze possedute, in quanto per immagazzinare le informazioni è necessario rielaborarle e organizzarle in schemi. Questi schemi, come fatto presente all’interno del capitolo di ricerca, sono propri di ogni singolo individuo e sono coinvolti nei processi di costruzione e di memorizzazione di ciò che viene letto sottoforma di gesti o azioni che lo studente esegue durante la fase di studio.

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3.1 INTRODUZIONE

1. A. Antonietti, M. Cantoia, Come si impara [2003] – Pensare l’apprendimento, p. 29.

2. A. Antonietti, M. Cantoia, Come si impara [2003] – Pensare l’apprendimento, p. 44.

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Essi posso essere: ◊◊ ◊◊ ◊◊ ◊◊ ◊◊

Sottolinenare [anche attraverso colori differenti] Utilizzare i post-it Scrivere dei riassunti. Scrivere ai margini del testo. Confrontare ciò che si studia con appunti universitari, altri testi, informazioni prese da internet, slide delle lezioni. ◊◊ Rileggere o ripetere più volte. ◊◊ Ecc.

Queste modalità di studiare consentono in modo semplice di assorbire, modificare, immagazzinare e accumulare le informazioni apprese. Successivamente i nostri processi mentali metteranno in relazione queste nuove conoscenze con quelle pregereste al fine di trarre conclusioni. In questa fase della progettazione è importate ri-osservare quali sono gli scopi che portano lo studente a leggere e imparare. Ma al di là di una visone dal punti del psicologia della percezione è importante anche osservare da vicino come gli studenti studiano

3.2 QUALI SONO I MIEI UTENTI?

In questo clima di forte smarrimento, che riguarda il passaggio al libro digitale, dobbiamo cercare di trovare il modo migliore di poter affrontare questo che per molti lettori/studenti può essere definito come un traumatico passaggio; un modo è quello di porre “L’utente al centro del processo creativo”. Attraverso le interviste agli stakeholders, si possono definire quelle che sono le reali problematiche che i miei futuri studenti/utenti devono affrontare utilizzando il libro digitale. Attraverso queste reali esigenze, si generano punti di vista alternativi, che suggeriscono probabili soluzioni alternative a quelle che le applicazioni già esistenti forniscono. Tutto ciò ci consente di dar vita ad un progetto che scardina la visione e l'opinione sbagliata che si ha di questi nuovi supporti digitali. Il mio progetto si rivolge per lo più agli studenti universitari, prendendo in considerazione un range di età compresa tra i 18 anni e i 34 anni circa. Ho scelto di rivolgere la mia attenzione verso questa tipologia, perché gli utenti più giovani si trovano in fase di formazione e sviluppo sia mentale che cognitivo, cosa che si evince da numerosi studi della “psicologia della percezione e dell'apprendimento” fatti in merito al rapporto tra i media digitali e i giovani; si è arrivati alla conclusione che quest’ultimi sono molto più avvantaggiati nel modellare le proprie modalità di studio rispetto ai nuovi supporti di studio. Tutto ciò avviene poiché i teenager e per lo più i bambini, si trovano in un periodo cosiddetto di "FINESTRA Aperta" del loro sviluppo cognitivo, questo significa che il loro cervello è come una spugna, gli consente di apprendere in un modo molto più veloce rispetto a studenti di una fascia di età più grande.


Un motivo per il quale ho preferito scegliere come utenti gli studenti universitari è che questi hanno, rispetto ad altre tipologie di studenti, già maturato un proprio metodo di studio, il quale, come è stato già analizzato nei capitoli di ricerca, non è facilmente adattabile ai libri digitali o applicazioni oggigiorno esistenti. Questo avviene anche perché i processi metacognitivi della nostra mente si sono già formati ed evoluti durante la nostra crescita e formazione, i quali hanno come riferimento la pagina stampata del libro. Tutto ciò per loro può essere uno svantaggio, ma anche un punto di forza. Infatti questi utenti, rispetto un gruppo di utenti più giovani, hanno idee più chiare su quali siano le loro reali esigenze, consentendomi così di dare un apporto più adeguato al mio progetto. Questo però non vuole dimostrare che gli studenti universitari hanno maggiore difficoltà o meno dimestichezza rispetto i supporti digitali, ma come già accennato, anche nell’introduzione, vuole essere uno stimolo a creare qualcosa che sia più adeguato all’esigenze dell’utente.

Cap. 3 • Gli utenti lo sanno meglio | Liquid Space

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3.3 “GLI UTENTI LO SANNO MEGLIO”

Intervistando gli stakeholders si è creato un piacevole momento di scambio di ruolo, attraverso il quale ho ottenuto importanti informazioni dagli utenti. Questi dati mi hanno permesso di individuare i possibili spunti progettuali riguardo il mio tema di tesi. Questo perché, come “Saffer” definisce nel suo libro "Design dell’interazione”, “gli utenti lo sanno meglio”, e attraverso le loro osservazioni è possibile indirizzare il mio progetto verso la giusta direzione. Nella prima fase di sviluppo del mio progetto, ho intervistato 52 persone, aventi un età compresa tra i 17 e i 36 anni. Queste interviste hanno un duplice scopo.

PARTE 1/ COME STUDIAMO Il primo è principalmente quello di definire e capire come i miei utenti studiano, e come essi si relazionano con i supporti digitali. Come già spiegato nei capitoli di ricerca, ogni studente ha un suo particolare approccio verso lo studio, infatti questa mia investigazione ha lo scopo principale di capire quali atti concreti compiono gli studenti durante lo studio, in modo tale che, nella fase di progettazione della mia applicazione, posso mettere insieme tutti questi input e realizzare un progetto che sia il più possibile modellato per l'esigenze dell'utente. In questa fase delicata, la cosa sbagliata da fare è quella di

affidarsi completamente alle intuizioni che emergono dalle interviste fatte agli stakeholders. Tutto questo perché molto spesso le autovalutazioni degli utenti non sono sempre lo specchio di una loro reale esigenza. Ciò capita anche nell' esaminazione di alcuni aspetti della “Psicologia Cognitiva” o della stessa “Psicologia”, qui si chiede all’ esaminato una valutazione di determinati aspetti, da questi studi è emerso che talvolta ci sono fattori esterni che possono influenzare i nostri ragionamenti, e quindi le nostre valutazioni. Infatti a tal proposito, sulla base delle mie precedenti ricerche nel campo della Psi-

cologia dell’Apprendimento, ho selezionato e realizzato una serie di semplici domande a risposta multipla, che avevano come scopo quello di osservare da vicino sia come noi studenti affrontiamo l’atto dello studiare, e sia come interagiamo, in specifici contesti, con i supporti digitali.


COME PREFERIAMO STUDIARE?

01

COME REALMENTE STUDIAMO?

LEAN FORWARD

MOBILITÀ

SECONDARIA

LEAN BACK

100 %

75%

50%

25%

0%

0%

25%

50%

75%

100%

Agli utenti e stato chiesto di descrivermi come preferirebbero leggere e come realmente lo fanno. Gli inervistati potevano scegliere tra le sequenti modalità di lettura: - Lean Forward (quando si legge siamo protesi in avanti verso il testo, e contemporaneamente all’attività di apprendimento, elaborando i contenuti interagendo con il testo); - Mobilità (quando leggiamo mentre siamo in movimento, come per esempio in viaggio);

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- Secondaria (quando leggiamo e non poniamo completamente la nostra attenzione all’assorbimento dall’informazione, ma in tal caso un “background” informativo distoglie la loro attenzione); - Lean Back (quando leggiamo rilassati, appoggiati all’indietro);

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02

QUANDO STUDI QUANTE VOLTE HAI BISOGNO DI LEGGERE? Lo scopo di questa domanda era quello d’individuare quanto tempo i miei utenti dedicano alla lettura del testo. Questo dato non serve a valutare se uno studente si applica con più o meno impegno rispetto ad un altro studente, ma mi consente di capire quanto tempo l’utente dedica all’atto dello studiare e quindi quanto tempo dovrebbe passare, in teoria, con il dispoditivo digitale.

25 % 1 Volta 2 Volta

9%

Altro

HAI BISOGNO DI RIPETERE CIÒ CHE HAI STUDIATO?

Gli inetrvistati hanno specificato quanto tempo dedicano allo studio.

66 %

03


QUANDO STUDI HAI BISOGNO DI SOTTOLINEARE?

04

USI PIÙ COLORI PER DIFFERENZIARE IL TESTO?

100% Si

47%

53%

Si No

05

DI QUELLO CHE STUDIAMO......

Di quello che studiamo tendenzialmente per memorizzarlo ricorriamo in piccoli gesti come scrivere i riassunti o altro. In questo caso volevo individuare i differenti modi degli studenti di memorizzare ciò che leggono.

100 %

75%

50%

25%

Confrontare con...

Cap. 3 • Gli utenti lo sanno meglio | Liquid Space

id e Al Di tro sp e In nse te Al rne tri t Te st i

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Post-It

Ap

Annotazioni

Sl

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Si

0%

56 | 57


05

LE IMMAGINI ALL’INTERNO DI UN TESTO SCRITTO POSSO DECONCENTRARTI?

13 %

Molto spesso ci sono studenti o lettori che vengono infastiditi, durante l’atto della lettura, dalle immagini presenti all’interno del testo. Talvolta queste ci possono far perdere l’attenzione da ciò che stiamo leggendo. è stato interessante capire se questa alterazione dell’attenzione era un problema che avveniva in molti studenti.

No Si

87 %

06

ABITUALMENTE UTILIZZI UN TABLET GENERICO O I-PAD PER STUDIARE O PRENDERE APPUNTI DURANTE LE LEZIONI?? 5% In questo fase di cambiamento dove ormai i supporti digitali come smartphone e tablet fanno parte della nostra vita è importante, anche ai fini progettuali, capire quanti studenti stanno già cercadando di sfruttare le potenzialità del nuovo media.

11 %

Si No Non Sempre

84 %


07

QUANDO LEGGI SU DI UN MONITOR O UN TABLET UN TESTO CHE BISOGNA SCORRE, TI PROCURA UNA FASTIDIO NELLA LETTURA?

È un fattore rilevante per quel che concerne la difficoltà nel leggere un testo soggetto a scroll della pagina, in quanto la lettura del testo attarverso i supporti digitali dovrà essere fatta mediante uno schermo. Molti studenti, spesso, preferiscono comunque stampare quello che devono leggere, ed è quindi fodamentale tener presente, durante la progettazione, questo fattore realizzando soluzioni variabili che risolvo questo problema.

Si

41%

No

44%

Non Sempre

16% Cap. 3 • Gli utenti lo sanno meglio | Liquid Space

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PARTE 2/ ESIGENZE Il secondo scopo delle interviste è quello di chiedere all’utente quali sono le caratteristiche preponderanti che secondo lui un applicazione dedicata allo studio dovrebbe avere, e quali sarebbero le possibili soluzioni adeguate alle sue esigenze.

01

VORRESTI UN APPLICAZIONE CHE TI AIUTA A GESTIRE E ORGANIZZARE LO STUDIO NEL TEMPO?

66 %

Si

25 %

No Forse

9%


02

QUALI SONO PER TE LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI CHE DEVE POSSEDERE UN APPLICAZIONE CHE TI AIUTI NELL’ORGANIZZARE E AFFRONTARE LO STUDIO?

Risposte che gli stakeholder mi hanno dato durante durante le interviste, suggerendomi possibili soluzioni alternative.

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Una cosa che non si evince dalle risposte alle domande dell'interviste, ma solo dialogando di persona con gli stakeholders, è il timore e l’incertezza che molti di loro manifestavano nel passaggio dal supporto cartaceo al supporto digitale. Tutto ciò si scaturisce dal loro disorientamento nell' eventualità di perdere quell’elemento che è alla base del metodo di studio di ogni studente, ossia la pagina stampata del libro. Questo avviene perché viene a mancare un elemento importante e di riferimento su cui sono costruiti e si basano prevalentemente i nostri metodi di studio. Questo non sta a significare che un target di utenti più grande non si adatta al cambiamento ma, come è stato scientificamente provato, con il progredire dell’età i processi mentali si modificano con più lentezza e difficoltà. Ma negli studenti universitari questa difficoltà non è eccessiva.

UTENTE A

UTENTE B

3.4 SCENARIO

Sia la ricerca iniziale, sia queste interviste con gli utenti, confermano ciò che è stato più volte menzionato, cioè che ogni studente ha un suo personale modo di approcciarsi allo studio. Il contesto in cui operano gli studenti universitari è uno scenario molto complesso, in quanto le loro modalità di studio non si limitano solo alla semplice lettura e comprensione dei testi di riferimenti, ma nella maggior parte dei casi questi studenti interagiscono con numerosi input, che posso essere di origine sia digitali che cartacei.


SCENARIO Studente Universitario: # In molti casi interagisce con numerosi input

Input Digitali: # Slide # Appunti universitari

Input Cartacei: # Appunti\Riassunti # Margini\Note # Altri Libri # Comparare con differenti libri # Ecc.

Infatti, come hanno descritto gli stessi stakeholders, molto spesso durante la loro fase di studio, ognuno di essi cerca di richiamare o di creare questi input esterni in base alle loro necessità. Analizzando le mie ricerche è emerso che gli studenti si trovano a interagire, contemporaneamente, sia con input digitali, che sono dati dalle slide delle lezioni, appunti universitari, libri digitali, informazioni prese da internet, ecc. ; sia con input cartacei, che invece sono dati dai riassunti, dalle annotazioni scritte ai margini, dalle note del testo, e dall'evidenziare di quelli che sono per l'utente, gli aspetti più importanti dei contenuti, dalla comparazione di differenti testi e/o contenuti. Un altro aspetto da tener presente, sono le difficoltà d’iterazione degli utenti con il supporto digitale. Che sia esso un tablet, un pc o un ebookReader, molti studenti hanno evidenziato di non avere dimestichezza

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nell’utilizzare il supporto digitale come strumento di studio. Questa stessa difficoltà si riscontra anche nel semplice gesto della lettura di alcuni file di studio, in questo caso, alcuni studenti hanno la tendenza a stampare sempre ciò che dovevano leggere. Quindi, quel’è il mio scenario? Il mio progetto opera in uno scenario molto vasto, dove ogni utente ha delle proprie caratteristiche, esigenze e modalità di studio, ma che, al tempo stesso, sente il bisogno d’interagire con input differenti.

3.5 PERSONAS

Persona 1. Profilo di Riccardo un ipotetico studete che può utilizzare l’applicazione. È stato costruito dalla base delle interviste precedentemente illustrate.

Individuare delle tipologie di utente ideali da poter associare al mio scenario e, di conseguenza, al mio progetto, non è stata una cosa semplice. Il contesto è molto variegato, e in questo ogni utente si contraddistingue da un altro in quanto, come studente, ha delle esigenze e delle caratteristiche (maturate nel ramo in cui si sta formando) che non sempre sono condivisibili con altri studenti. Quindi ho deciso di creare tre tipologie di utente, le quali sono una diversa dall’altra, ma che, al tempo stesso, cercano di incarnare l’individualità del singolo studente con le sue esigenze, e anche gli ipotetici scenari di utilizzo dell’applicazioni, che sono al quanto variegati tra loro. PERSONA 1 Riccardo è un ragazzo di 24 anni che ha frequentato dapprima il liceo classico, è laureato in Economia Aziendale, e attualmente frequenta il 1° anno del corso di laurea specialistica in Economia e Managment indirizzo Managment e Controllo. Attualmente Riccardo è impegnato a giorni alterni nella frequentazione dei corsi universitari, che lo impegnano dalle 6 alle 8 ore al giorno. Questa “Persona” ha un ottimo rapporto con le nuove tecnologia, e molto spesso sfrutta questa sua peculiarità, a suo vantaggio, anche nel campo dello studio. Abitualmente studia utilizzando sia il libro cartaceo tradizionale, sia quello digitale, implementando con altri contenuti sempre derivanti da supporti digitali. Quando normalmente studia, questo utente utilizza il metodo della sottolineatura utilizzando un singolo colore, non scrive ne ai margini del testo, ne fa riassunti di ciò che studia. Il singolo testo di riferimento non gli basta, infatti compara quello che studia con le slide delle lezioni, gli appunti universitari delle lezioni e contenuti estrapolati da internet. Preferirebbe che, le formule matematiche/economiche, presenti all’interno del testo, siano fortemente evidenziate. Riccardo, dal mio progetto, si aspetta che ci si possa muovere, in maniera sia facile che veloce, tra le varie sezioni dell’applicazione, oltre alla possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.


RICCARDO età: 24 anni studia Economia e Managment

# Evidenzia con differenti colori. # Predilige che le formule siano evidenziate rispetto il testo. # Di quello che studia NON scrive: - Note ai margini del testo. - Riassunti. # Ha bisogno di comparare quello che studia con: - Slide. - Appunti Universitari. - Contenuti e informazioni prese da internet.

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# L’utente vorrebbe: - Che si possa muovere, in maniera sia facile che veloce, tra le varie sezioni dell’applicazione. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti..

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SIMONA età: 29 anni Studia Giurisprudenza

# Evidenzia con differenti colori # Di quello che studia scrive dei riassunti. # Di quello che studia NON scrive note ai margini del testo. # Ha bisogno di consultare il Codice Civile. # Ha bisogno di comparare quello che studia con altri testi. # L’utente vorrebbe: - La possibilità di poter organizzare il tempo da dedicare allo studio. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.

Beatrice età: 19 anni Studia Arcdhitettura

# Evidenzia con un solo colore # Predilige che le formule siano separate dalv testo. # Ha difficoltà nel leggere testi che scrollano. # Di quello che studia scrive: - Note ai margini del testo. - Riassunti. # Ha bisogno di comparare quello che studia con: - Slide. - Appunti Universitari. # L’utente vorrebbe: - Che si possa muovere, in maniera sia facile che veloce, tra le varie sezioni dell’applicazione. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.


PERSONA 2 Simona è una studentessa di 29 anni iscritta all’ultimo anno, fuori corso, del corso di laurea in Giurisprudenza. Anche lei ha una formazione classica. Attualmente non è più impegnata con la frequentazione dei corsi universitari, in quanto gestisce il suo studio a casa, e impiega un quantitativo di ore al giorno per studiare che varia in base ai suoi impegni e alle sue sessioni di esami. Infatti una delle caratteristiche che lei richiede in questo progetto, consiste nella possibilità di poter organizzare il tempo da dedicare allo studio, oltre alla possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti. Simona non ha una buona dimestichezza con i supporti digitali e per quanto riguarda lo studio è abituata a usare i formati cartacei, e preferisce non utilizzare strumenti differenti. Abitualmente quando studia preferisce fare dei riassunti e comparare con altri libri, inoltre, spesso, necessità di consultare manuali (Codice Civile in primis). Durante lo studio, l'utente ha la necessità di sottolineare le parti più importanti del testo con differenti colorazioni, in modo tale da differenziare l'importanza e i vari strati dei contenuti.

PERSONA 3 Beatrice è una studentessa iscritta al 1° anno di architettura, e che precedentemente ha conseguito la maturità scientifica. Lei ha 19 anni e si trova ad affrontare, impaurita e impacciata, la sua prima esperienza universitaria. Frequenta quotidianamente i corsi universitari, che la tengono impegnata molte ore al giorno. Essendo alla sua prima esperienza, Beatrice si trova in leggera difficoltà con l’organizzazione del programma di studio per conseguire gli esami, in quanto deve affrontare una organizzazione differente da quella, a cui era abituata, alle scuole superiori. Quindi vorrebbe che il progetto l’aiutasse nella gestione del piano di studi, oltre a consentirgli di potersi muovere facilmente e velocemente tra le varie sezioni dell’applicazione, inoltre chiede la possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti. Questa Persona ha una una discreta/buona dimestichezza con l’utilizzo dei supporti digitali, infatti data la tipologia di studi che segue, le viene richiesto d’interagire con una serie di software e strumenti digitali specifici del suo corso di laurea. Nonostante ciò, lei trova difficoltoso leggere testi, su di uno schermo, in scorrimento. Durante la fase di studio Beatrice ha bisogno si scrivere o delle annotazioni ai margini del testo, o dei riassunti. Inoltre, sente l’esigenza di evidenziare le parti salienti del testo attraverso l’utilizzo di differenti colori. Questo utente preferisce affiancare al testo di riferimento la consultazione delle slide e/o gli appunti delle lezioni. Quando legge, predilige che le formule matematiche non siano presenti nel testo, ma siano separate da esso lasciando uno spazio sopra e sotto.

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Persona 2/3. Profili di Simona e Beatrice due ipotetiche studentesse che possono utilizzare l’applicazione. Sono state costruite dalla base delle interviste precedentemente illustrate.

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Evidenziare

Scrive riassunti

Scrive note ai margini del testo.

Consultare manuali

Comparare quello che si studia: Altri testi Appunti Slide Dispense Internet Organizzare il tempo da dedicare allo studio

Aggiungere e modificare i contenuti

Formule separate dal testo

Formule all’interno del testo

Leggere testi in blocco

Muovmuoversi in maniera facile, veloce


Schema riassuntivo. Questo schema riassume e sintetizza le particolaritĂ dei tre profili delle personas che sono stati precedentemente.

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4 IL DIVENIRE CHE EVOLVE



Prima di iniziare a modellare e definire è impartante far luce su alcuni aspetti dell’editoria digitale che ha portato alla coniazione del neologismo “E-Book”. Si tratta di un termine che deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, e viene usato per descrivere un testo in forma digitale, per adesso analogo a un libro, destinato ad essere visualizzato su di uno schermo. L’ “e-book”, ossia il libro digitale, è il risultato dell’integrazione della classica struttura di un libro o piuttosto del tradizionale concetto di libro, con l’aggiunta delle caratteristiche che possono essere offerte dalle capacità interattive. Certamente possiamo definirlo come un oggetto informativo digitale che ha una forma propria totalmente nuova, diversa dal libro, e che non è riducibile a qualcosa del passato. Però va chiarito un particolare che purtroppo trasmette sempre confusione. Il termine “e-book”, coma abbiamo appena visto si riferisce al libro digitale e quindi al software e non al dispositivo di lettura o più correttamente denominato come lettore di e-book, oppure eBook reader o eReader, termine con il quale si intende sia il dispositivo hardware su cui l'eBook viene letto. Quindi gli eBook vengono realizzati e pubblicati su di un file, il quale può assumere svariati formati, molti dei quali cambiano in base ai diversi scopi che il libro digitale deve assumere durante la lettura, o in base alle diverse caratteristiche del eBook reader. Tra il lettore e il libro cartaceo s’instaura una legame. Questo perché il libro crea una sorta di ecosistema, di suo universo che orbita intorno ai suoi contenuti. Ciò per molti può essere una sorta di limitazione che li vede costretti alla fruizione del singolo libro. Indubbiamente il libro ha una semplicità di utilizzo che molti libri digitali o applicazioni non possiedono, agevolato anche dalla sua lunga vita il libro ha subito numerosi evoluzioni

4.1 INTRODUZIONE

Immagine di http://atsgadgets.com

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Immagine di http://voicesfromtheblogs. files.wordpress.com/2013/05/ebookvs-book.jpg

che gli hanno consentito di trasformarsi in qualcosa di quasi insostituibile. Infatti il libro digitale dovrebbe incarnare quella semplicità di utilizza che il libro possiede, oltre a consentire un più forte coinvolgimento dello studente nella fase di lettura. I libri cartacei, rispetto a quelli digitali, hanno una leggibilità notevole in quanto non vi è nessuna retroilluminazione e vi è solo il contrasto tra l’inchiostro scuro del testo e la pagina chiara. Invece I contenuti dell’eBook che sono visualizzati sul display dei tablet sono retroilluminato, generando stanchezza agli occhi dei lettori. Questo è un fattore molto importante da tenere in considerazione durante la fase di progettazione. Quello che manca al supporto digitale, è questa distanza molto più poetica carica di eros che il libro cartaceo con i secoli ha maturato. Forse questo sarà dato anche, come dice McLuhan, dalla freddezza del supporto fisico. Un e-Book, a differenza dei libri su carta, ha la peculiarità che può contenere video, programmi interattivi e multimediali oltre ai contenuti iper-testuali e alle foto, dandoci così la possibilità di contenere un mondo d’informazioni tra le mani che è facilmente esplorabile attraverso un semplice click. Infatti il libro digitale scardina il concetto di linearità e di pagina che sono proprio del libro cartaceo, consentendo un esperienza di lettura dinamica completamente diversa e alla quale non tutti sono abituati. Questo può essere un fattore che spaventare gli studenti che magari non hanno molta dimestichezza con la tecnologia, in quanto è qualcosa di dispersivo e infinito, poiché chi legge un testo attraverso un supporto digitale molto spesso è portato a saltare continuamente da un testo ad internet per esempio, ma per altri questo aspetto dinamico può essere un vantaggio.


La dinamicità del supporto digitale può dare ampio spazio a soluzioni innovative. Permettendo una forma di esplorazione dei contenuti più coinvolgente e personale, che va al di là della semplice visualizzazione dei contenuti.

Dopo aver fatto una panoramica sul mondo dell’editoria digitale, é ora che il mio progetto inizi a formarsi ed ad evolversi, quindi a diventare realtà! La volontà di dedicarmi a questo progetto nasce, in primis, dal mio primo grande amore, che è l’editoria, ma anche dalla volontà di dare, a questo cambiamento, un contributo positivo partecipando alla nuova vita del libro in chiave digitale. Come accennato lo scopo dell’apprendere nel contesto, universitario, e in generare quello scolastico, è finalizzato a passare un esame o laurearsi. Questo obiettivo funge da stimolo allo studente imparare e memorizzare quella serie di competenze che successivamente gli serviranno non soltanto per piacere. In base a tutto ciò gli obiettivi che mi sono prefissato per il mio progetto, è la possibilità di dar vita ad una nuova concezione sia del libro digitale che dell’atto dello studiare. Un degli obiettivi è la volontà di creare una nuova forma di coinvolgimento dello studente rispetto al libro digitale, che sia paragonabile al legame che ha con il libro cartaceo. Questo deve consentire agli studenti una nuova forma di contatto e d’interazione capace di fornire uno strumento utile ed adatto allo scopo specifico dello studiare e alla loro esperienza di studio. Infatti, questo progetto vuole dare ampio spazio alle più svariate esigenze di ogni singolo studente, e vuole proporre più di una semplice applicazione per studiare o leggere, ma un’aiutante che ci accompagna nello studio, e che siano in grado di agevolare e aiutare i processi di memorizzazione, che sono alla base del metodo di studio, in modo tale che l’apprendimento possa avvenire nel giusto modo. Quindi quello che voglio realizzare è un applicazione per tablet dedicata agli studenti universitari, e che sia in grado di essere un punto di rottura rispetto a tutto quello che abbiamo visto finora, che deve dare la possibilità diz.

4.2 OBIETTIVI E INTENTI

PRIME PROPOSTE I primi passi partono dalle osservazioni che sono state fatte dagli stakeholders nelle loro interviste, le quali osservazioni mi hanno permesso di individuare tre Personas1. Queste tre tipologie di utente evidenziano una serie di aspetti, che mostrano le svariate esigenze di cui le personas necessitano. Nelle prime fasi di brainstorming ho analizzato con chiarezza cosa avrebbe dovuto fare la mia applicazione, cercando di mettere in pratica quello che avevo elaborato all’interno dei miei intenti. In un primo sviluppo, ho cercato di implementare tutte quelle forme di coinvolgimento che il libro cartaceo consente sottoforma di azioni e funzioni che applichiamo noi studenti. In questo stato embrionale ho cercato di elaborare il funzionamento dell’applicazione, cercando di immaginare come essa potrebbe funzionare

4.3 EVOLUZIONE PARTE 1

Cap. 4 • Il divenire che evolve | Liquid Space

Tools

App

1. Personas sono personaggi che vengono creati per rappresentare i diversi tipi di utente che possoto utilizare l’applicazione tutto immedesimandolo all'interno di un scenario. Ha anche lo scopo d’individuare possibili l'atteggiamenti e / o comportamenti dell’utente.

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A seguire ipotetici SCENARI di 3 studenti che potrebbero utilizzare l’applicazione. I profili sono stati sviluppati sulla base delle interviste precedentemente illustrate.

in base alle differenti richieste dell’utente. Prendendo in considerazione le tre Personas, è importante stabilire come l’applicazione si adatti alle loro differenti caratteristiche, e come ognuno di essi sfrutti l’applicazione in modo diverso. Attraverso questi brevi scenari ho cercato di immaginare come l’applicazione potesse lavorare nel migliore dei modi, facendo fronte a tutte quelle che sono le esigenze del singolo studente, in modo tale da poter avere un primo feedback su quelle che possono essere le difficoltà nell’utilizzarla.

RICCARDO età: 24 anni studia Economia e Managment # Evidenzia con differenti colori. # Predilige che le formule siano evidenziate rispetto il testo. # Di quello che studia NON scrive: - Note ai margini del testo. - Riassunti. # Ha bisogno di comparare quello che studia con: - Slide. - Appunti Universitari. - Contenuti e informazioni prese da internet. # L’utente vorrebbe: - Che si possa muovere, in maniera sia facile che veloce, tra le varie sezioni dell’applicazione. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.


Altre opzioni

Strumenti attivi

Elementi fissi

Personalizzazione automatica della schermata. In base al profilo dell’utente e alle sue esigenze la schermata viene personalizzata in base alle preferenze di Riccardo.

Appunti/Riassunti

Appunti/riassunti. Come richiesto dall’utente la possibilità di avere a disposizione tutti i suoi file e poter scrivere riassunti di ciò che studia.

Link

Mostra le Slide

Confronto. Questo studente ha espresso l’esigenza di studiare il testo di riferimento e di poter osservare contemporaneamente anche le slide delle lezioni.

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Web

Search Search. Riccardo ha bisogno di cercare su internet alcuni riferimenti su ciò che sta studiando e di copiare nel modo piÚ veloce quello che cerca negli appunti.

Layout Formule Personalizzazione layout. Questo utente vuole visualizzare le formule presenti nel testo in un determinato modo. Mentre studia ha la possibilitĂ di variare il loro layout.


SIMONA età: 29 anni Studia Giurisprudenza # Evidenzia con differenti colori

# Ha bisogno di comparare quello che studia

# Di quello che studia scrive dei riassunti. # Di quello che studia NON scrive note ai margini del testo.

con altri testi. # L’utente vorrebbe: - La possibilità di poter organizzare il tempo

# Ha bisogno di consultare il Codice Civile.

da dedicare allo studio. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.

Confronto

Strumenti differenti

Libro B

Libro A

Confronto tra due testi. Questo utente ha la necessità di confrontare due testi mentre studia. La visualizzazione dell’applicazione viene influenzata da questo aspetto.

Sottolineare con colori differenti Sottolineare. Simona ha bisogno di sottolineare con differenti colori per evidenziare la stritufucazione del testo. L’applicazione, in modo automatico in base al suo profilo, le dispone gli strumenti per questa sua necessità.

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link Collegamenti. Si possono creare collegamenti tra i due differenti testi, in mdodo tale da trovare velocemente le connessioni tra di loro.

Manuale Search. Simona studiando giurisprudenza ha la necessità di cercare, all’interno di manuali come il codice civile che ha precedentemente caricato all’interno dell’applicazione, riferimenti rispetto a cio che sta studiando. Può velocemente salvare ciò che le serve all’interno degli apputunti trascinado questi riferimenti negli appunti.

Appunti riassunti


Beatrice età: 19 anni Studia Architettura

# Evidenzia con un solo colore # Predilige che le formule siano separate dal testo. # Ha difficoltà nel leggere testi che scrollano. # Di quello che studia scrive: - Note ai margini del testo. - Riassunti. # Ha bisogno di comparare quello che studia con: - Slide. - Appunti Universitari. # L’utente vorrebbe: - Che si possa muovere, in maniera sia facile che veloce, tra le varie sezioni dell’applicazione. - Possibilità di poter aggiungere e modificare i contenuti.

Strumenti differenti

Muovere la schermata verso destra e sinistra Testo visualizzato in blocchi. Questo utente ha difficoltà al leggere testi che scorrono. In base al suo profilo l’applicazione ha disposto il testo in blocchi.

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Scrivere ai margini

Mostra le note

Margini

Note ai margini. Beatrice ha la necessità di scrivere note ai margini del testo e collegarle con il testo.

Sketch Skecth. Beatrice ha la possibilità di dicsegnare degli sketch all’interno dei suoi appunti.

Schema\Mappa concettuale Mappe concettuali. Di tutti i collegamenti che questo utente ha creato ha la possibilità di visualizzarli sottoforma di mappa concettuale.


Personalizzazione. Quando l’utente effettua il primo accesso deve compilare un semplice questionario che ha lo scpo di creare i deti che saranno necessari all’applicazione di personalizzare le varie visualizzazioni. Questo non è un processo definitivo e in qualsiasi momento l’utente potra apportare qualsiasi moifica.

Di base questa prime evoluzioni si basa su due macro-funzionalità. Una è quella dell’acquisizione dei dati che permette la personalizzazione. L’atra corrisponde all’esperienza della lettura e della fase di studio. Nella prima sezione dell’applicazione, come detto anche negli intenti, permette all’utente di personalizzare a suo piacimento l’applicazione. Infatti come si può vedere l’applicazione, in queste inoltre ho cercato di capire quali potessero essere i punti di forza da evidenziare. Per poter sfruttare l’applicazione si deve accedere attraverso un account. Questo permette di accedere alla personalizzazione che l’utente ha precedentemente impostato, visualizzando le informazioni e gli strumenti che reputo più necessario. La prima forma di personalizzazione avviene durante il primo accesso all’interno dell’applicazione, ed è un aspetto che può essere sempre modificato. Quando finalmente si entra all’interno dell’applicazione la prima schermata ossia la libreria di file.

L

PERSONALIZZAZIONE

LOGIN

LETTURA

CLOUD SYNC

PROFILO

Primo Acesso

In Remoto Cap. 4 • Il divenire che evolve | Liquid Space

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Schema struttura applicazione. Los schema iniziale del funzionamento dell’applicazione che era basato sull’acquisizione dei dati per la personalizzazione e la fase di lettura.

ACQUISIZIONE DATI E PERSONALIZZAZIONE

FASE DI LETTURA

PROBLEMI E SEMPLIFICAZIONE In questa prima fase di sviluppo, l'impostazione che ho voluto dare all'applicazione, la rendeva ben più complessa rispetto alla semplicità di utilizzo che ho immaginato dovesse avere, oltre ad aver implementato una serie di funzioni che non erano molto innovative rispetto agli obbiettivi che mi ero prefissato. Nel nella fase successiva ho analizzanto come tutta la prima idea di progetto potesse essere semplificata. Il passo successivo che ho fatto è stato quello di ridurre e accorpare le funzionalità che svolgevano compiti simili, cercando di realizzare qualcosa che sia il più semplice possibile da utilizzare. Inizialmente la mia idea era quella di mettere a disposizione dell’utente una vasta scelta di strumenti, pensando che fosse una soluzione adatta a soddisfare l’esigenze dei miei utenti. Per far frante a questo problema ho deciso di selezionare e dividere gli strumenti in 3 macro-categorie. In un primo gruppo sono stati scelti e accorpati tutti i GRANDI STRUMENTI, i quali corrispondo a quella serie di strumenti che hanno bisogno di AMPIO SPAZIO nella visualizzazione come:

Search all’interno dell’app o su internet

Scrivere appunti o riassunti

Un altra categoria corrisponde ai PICCOLE STRUMENTI. Questo gruppo equivale maggiormente a quelle funzioni, sottoforma di bottoni presenti nella visualizzazione, che sono sempre presenti all’interno della interfaccia e che non hanno bisogno di grandi spazi di visualizzazione, oltre ad essere facilmente reperibili da parte dell’utente. Queste funzionalità sono:

Evidenziare con differenti colori

Search

Creare collegamenti

Inizialmente erano stati previsti più strumenti, ma alcuni di essi sono risultati superfrui inquanto evidenziavano delle medise funzionalità. Un esempio sono le note ai margini del testo. Queste ultime sono state implementate nella funzione dei collegamenti. Infatti utilizzando questo strumento non solo posso mettere in collegamento differenti parti del testo ta di loro, ma posso anche scrivere brevi rimandi e nasconerli. Infine abbiamo la categoria


del SETTING, Questo gruppo fa riferimento a tutta quella serie di impostazioni sia dell’applicazione e delle varie funzionalità, che della visualizzazione dei contenuti che posso essere personalizzate. Esse corrispondono a:

PERSONALIZZAZIONE ## LayOut Pagina ## LayOut Formule ## BackGround Pagina ## Personalizzazione degli strustrumenti

NUOVI OBIETTIVI In una seconda fase di brainstorming i miei propositi rigurdo il progetto sono modificati. Sempre salla base di partenza degli obiettivi iniziali, ossia la possibilità di personalizzare la fase di studio in base alle esigenze dell’utnte, l’applicazione implementa l’intento di permette di organizzare e gestire il programma di studio mediante una TIMELINE. La struttura iniziale di questa parte dell’applicazione prevedeva di consentire tutto ciò attraverso l’utilizzo di un calendario o forse e meglio definirlo organizer. Ho immaginato tuttavia che questo aspetto del progetto potesse arricchire l’esperienza di studio dell’utente. Un altro mio nuovo obiettivo è quello di consentire di organizzare e gestire la quantità di cose da studiare in un arco di tempo, in modo tale che lo studente possa mantenere la sua attenzione rispetto allo scopo dello studiare mostrandogli l’andamento del loro piano di studi, oppure visualizzando gli aggiornamenti sui contenuti. Non solo, c’è da parte

Cap. 4 • Il divenire che evolve | Liquid Space

4.4 EVOLUZIONE PARTE 2

Immagine delle applicazioni cal, timeline-calendar e sunrise di AppStore

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Applicazione timeline-calendar. Questa applicazione, mediante l’utilizzo di semplici gesture, consente di navigare al suo interno in modo semplice e dinamico.


mia la volontà di offrire un nuovo servizio, che sia dinamico e non statico come una semplice calendario. Poiche questa è un funzione che non è presente nella maggior parte delle applicazioni che vengono utilizzate per leggere e studiare, ma che sia un aspetto fondamentale per i miei utenti. Per realizzare questa nuova sezione dell’applicazione mi sono ispirato ad una serie di applicazioni che forniscono servizi di pianificazione e gestione del tempo che rispecchiano l’esperienza che il mio progetto deve rendere allo studente. Principalmente ho analizzato tre applicazioni che sono: Timeline Calendar, Sunrise e Cal. Queste tre app incarnano non solo la volgia di pianificare e gestire gli impegno, ma adempiono al loro scopo anche con un certo stile, professionalità e una certa dose di dinamicità. Date queste nuove considerazioni la struttura dell’applicazione è stata suddivisa in tre fasi di utilizzo dell’applicazione. Abbiamo una prima fase che corrisponde all’acquisizione del metodo di studio dello studente. Una seconda fase che è quella dell’organizzazione. Attraverso la serie di dati che vengono estrapolati durante la fase di acquisizione l’applicazone aiuta lo studente nella organizzazione dello studio. Un altra fase è quella della lettura. Questa è la sezione dell’applicazione dedicata allo studio dei vari file che carica e sempre grazie ai dati acquisti l’applicazione personalizza la visualizzazione e gli strumenti in base al necessità dell’utente.

ACQUISIZIONE DATI E PERSONALIZZAZIONE

FASE DI ORGANIZZAZIONE

FASE DI LETTURA

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Schema struttura applicazione. La struttura dell’applicazione si divide in tre marco-aree. C’è una prima che corrisponde all’acquisizione dei dati che permettono la personalizzazione e gestione delle altre due fasi/aree che sono l’organizzazione e lettura.

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4.5 GESTURE

Timeline gesture. Nella timeline era stato pensato che una volta selezionato il giorno di rigerimento e effettuando il pinch-out l’utente può visualizzare gli impegni futuri. Con la gesture inversa si ritorna alla visualizzazione precedente

Sempre all’interno dei nuovi intenti per consentire agli utenti di potersi muovere in modo agevole tra le varie funzionalità dell’applicazione ho portato la mia attenzione sulla possibilità di utilizzare delle gestures. Infatti, in questa seconda fase evolutiva l’applicazione vuole permettere all’utente di muoversi all’inetrno dell’app e delle varie funzionalità nel modo più semplice e veloce possibile. Per fare ciò mi sono inspirato ad applicazioni come Timeline Calendar,che attraverso un’utilizzo dinamico delle gesture consente all’utente una forma di navigazione del calendario non solo veloce ma anche differente rispetto a quello che siamo normalemente abituati ad utilizzare. Grazie, quindi, all’utilizzo della combinazione di questi semplici movimenti, sono stato in grado di semplificare il richiamo delle funzioni e di facilitare l’utilizzo della mia applicazione senza digitazione di pulsanti. Quindi in base alla funzione da richiamare l’utente potrà utilizzare una semplice gesture: per richiamare il menu durante la fase di lettura bastava utilizzare un swipe con due dita verso l’alto e verso il basso per chiuderlo, poi con un swipe con tre dita da sinistra verso destra si poteva accedere nella funzione che mi permetteva di scrivere dei riassunti, ecc. (altre gesture vengono mostrate nelle immagini seguenti). Anche in questo caso l‘implementazione delle gesture è stata una fase della progettazione che ha avuto una doppia evoluzione, poiché mosso dalla volontà di fare grandi cose ho esagerato nell’elaborazione, quindi ho dovuto rielaborare l’utilizzo delle gesture perché non avevo ben sfruttato le potenzialità di questa forma d’interazione con il dispositivo, facendo insorgere confusione nel mio utente quando utilizza le varie funzionalità. Anche in questo contesto è stato importante l’analisi a posteriore dello stato di sviluppo della mia applicazione. Infatti per far fronte al progetto finale, ho cercato di spogliare il mio progetto il più possibile, semplificando i gesti da compiere nel modo più semplice possibile, cercando di accorpare e lasciando soltanto quei pochi elementi indispensabili per lo studente e dando una linea comune all’uso delle gesture. Va fatto anche presente che gli utenti che utilizzano questa applicazione, con il passare del tempo, si abitueranno e memorizzeranno i vari gesti da copiere. La cosa più importante che mi sono chiesto per far fronte al progetto finale è stato: cosa attualmente lo studente non può fare con il libro? Cosa sempre avrebbe voluto fare che adesso possa fare con lo strumento digitale? Gli studenti non hanno la possibilità di navigare all’interno dei contenuti e a tal proposito ho deciso di dare all’utente, attraverso il pinchout e il pinch-in, la possibilità di visualizzare più o meno informazioni rispetto ai contenuti mostrati, in modo analogo come avviene quando zumiamo all’intreno di mappe interattive.


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Swipe con due dita. Nella schermate della lettura era stato pensato che effettuando gesta gesture verso l’alto l’utente può visualizzare il menu che compare dal basso. Con l’azione inversa può chiuderlo. In una seconda analisi questa azione è risultata non adatta allo scopo di questa applicazione anche perche in contrasto con le gesture del sispema operativo IOS 7. Per utilizzare i vari strumenti pastava strascinare le bande colorare e attivarli.


Swipe con tre dita. Attraverso questa gesture e compiendo un movimento che andava da sinistra verso destra si accedeva alla funzione che mi permetteva di scrivere riassunti o visualizzare altri contenuti come slide o altri file. Invece compiendi un movimento che andava da destra verso sinistra si apriva la pacina che mi consentiva effettuare ricerche su internet o manuali.

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4.6 EVOLUZIONE VISIVA

2. In questo paragrafo vengono mostrate solo una selezione di quelle che è stato l’effetivo sviluppo dell’interfaccia prima di quella definitiva che è stata utilizzata per il progetto. Per poter vedere le altre proposte è possibile consultare l’appendice A a p. Tot.

Timeline prima proposta grafica.

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Prima di poter realizzare la user interface definitiva di Liquid Space si sono susseguite una vasta gamma di prove, sperimentazioni, e proposte grafiche. Mediante queste prove mi è stato possibile individuare i vari limiti e difetti che nella strada dell’evoluzione del progetto sono emersi. Questo dimostra che la progettazione di un interfaccia non è qualcosa di semplice come si pensa. Progettare nell’ambito dell’interaction design e qualcosa di ben più complesso che ha bisogno di tener conto di numerosi fattori che riguardano sia la sfera visivo/grafico, sia il comportamento del sistema, come e in che modo l’utente si muove da una parta all’altra, come l’utente può capire capire che cosa possa fare e come farlo. Grazie a tutto ciò è stato possibile far si che il mio progetto potesse migliore seguendo una giusta direzione e consentendomi di definire quella che poi è divenuta l’interfaccia finale2. Graficamente la composizione della applicazione si divide in due parti. Una è legata alla fase di organizzazione e gestione del piano di studio e un altra legata alla fase di studio. Queste due sezioni di distinguono tra di loro per due carattere grafici fortemente diversi. Questa divisione è stata pensata anche sulla base di dare un forte segno di distinzione tra le due


sezioni dell’applicazione in modo tale che lo studente possa identificare velocemente il punto dell’applicazione in cui si trova. Poi all’interno delle varie sezioni ci sono altre piccole variazioni grafiche che servono a far intuire il passaggio tra una schermata e l’altra o uno strumenti e l’altro. TIMELINE Dopo l’accesso con l’accont nell’applicazione si accede direttamente alla timeline, che in questa versione svolge un ruolo fondamentale che consiste nel informare allo studente i suoi impegni di studio e a mostrargli lo stato di avanzamento dell’andamento dello studio. Sin dalle prime proposte grafiche della user interface il mio intento era quello di scardinare le proposte grafiche che attualmente siamo tutti abituati a vedere come per esempio il flat design. L’utilizzo come background di un gradiente di coloro blu è stata, non solo una scelta molto semplice e giustificata anche dal nome dell’applicazione, ma anche una scelta volta ad abbandonare l’utilizzo dei colori piatti che abbondano nelle applicazioni [1]. La prima proposta della timeline risulta essere gradevole visivamente

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Timeline successiva proposta grafica. In questo caso la schermata varia non solo con il colore del background ma anche nella ipostazione della sua struttura. Ho cercato di dare informazioni ulteriori informazioni utili all’utente attraverso dei feedback visivi come per esempio tag colorati.

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ma si evidenziano numero lacune rispetto alla leggibilità e l’usabilità della schermata. Il rapporto tra i vari bottoni e le varie gradazioni del colore non era ancora sufficientemente adatta graficamente. Un altro aspetto negativo di questa prima prova era legata alla impersonalità e freddezza grafica della schermata. Infatti non rispecchiava minimamente gli obiettivi che mi ero prefissato, poiché ricordava solo un semplice calendario che evidenzia gli impegni e non aiutava o agevolava minimamente i miei utenti. Nelle successive prove, fino all’ ultima proposta quella prima della interfaccia finale [2], ho cercato di imprimere una carattere differente nelle proposte grafiche della timeline, cercando di offrire allo studente uno strumento che lo aiuti nel pianificare e controllare lo studio, anche attraverso l’aiuto di elementi infografici. Le varie proposte che si susseguivano non differivano molto le une dalle altre se non per su alcuni elementi garfici come il colore, il background o nella disposizione di alcuni elementi. Purtroppo rispetto a questa interfaccia tendevo sempre a creare un calendario generico e non qualcosa che fosse creato per l’esigenze dello studente. Nella proposta grafica definitiva la timeline non ha più un ruolo primario all’interno della struttura di Liquid Space e vi è stata l’aggiunta della Dashboard, la quale ha consentito di focalizzare l’attenzione dei miei utenti rispetto agli obiettivi principali dell’applicazione e che la timeline nella sua struttura non riusciva a toccare in quanto era compila d’informazioni, se pur importanti, che offuscavano l’attenzione dell’utente. La timeline non perde la sua importanza; nella versione definitiva ha il compito di aiutare lo studente nella stesura del piano di studio utilizzando i dati che emergono dalla profilo.

a sinistra in alto timeline successiva proposta grafica. Ho cercato di abbandonare la concezione di calendario per dare spazio anche a elementi infografici che fossero di aiuto all’utente per verificare lo stato d’avanzamento del piano di studio. a sinistra in basso timeline proposta grafica semidefinitiva. La schermata ritorna a una sorta di calendario.

NAVIGAZIONE I menu di navigazione seguono anche loro la separazione tra le due macro-aree dell’applicazione. Il tutto e stato progettato tenendo conto dell’ergonomia rispetto all’uso del dispositivo digitale, ma anche per la facilità d’uso e l’esperienza di esplorazione rispetto la navigazione. Per sviluppare questa fase ho osservato esempi come quello dell’applicazione per dispositivi mobili di tumblr, che utilizza un menu a comparsa che si sviluppa secondo principi di ergonomia basati su come gli utenti impugnano i dispositivi digitali. Infatti, all’interno delle due sezioni, ho posizionato e pensato i funzionamenti dei menu tenendo ben presente che nella maggior parte dei casi l’utente utilizza il tablet per leggere o su una superficie, o poggiato sulle gambe o tenendolo in mano. In tutti i casi per l’utente è molto più agevole utilizzare la parte bassa dello schermo, che invece quella media o alta. Un altra cosa fondamentale è che quando osserviamo lo schermo la maggior parte dell’attenzione è rivolta alla parte medio- superiore, a tal proposito ho deciso di mantenere tutte le informazioni sulla parte che viene maggiormente visualizzata, posizionando così il menu nella parte inferiore, in tal modo di evitare fastidi all’utente. Sulla base di tutto ciò la disposizione del menu delle schermate della fase di organizzazione [3], è stato posizionato alla base della pagina, invece nella fase di lettura [4], lo si può richiamare, in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione, ai margini del testo. In ogni caso i vari menu possono essere totalmente personalizzati all’interno del setting.

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Menu. Studio dell’ergonomia del menu nella fase d’organizzazione.

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Menu. Studio dell’ergonomia del menu nella fase di lettura.

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Libreria prima proposta. Quando si effettua il pinch-out vengono visualizzate maggiori informazioni.

Libreria prima proposta. Quello che veniva visualizzato dall’utente quando accedeva all’interno della schermata libreria

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a sinistra in alto libreria proposta semi-definitiva. Graficamente la struttura dellla schermata non differisce molto dalla proposta iniziale. L’unica differenza è che compaiono solo le copertine dei file. a sinistra in basso libreria proposta semi-definitiva. Anche in questo, dopo aver effettuato il pinch-out per visualizze maggiori informazioni, c’è stato un alleggerimento, graficamente, delle informazioni da dare all’utente.

LIBRERIA La struttura di questa area rispecchia la costruzione che è stata data per riconosce la macro-sezione della fase di organizzazione avente gli elementi di base, come il menu ed altri particolari grafici, posizionato in modo analogo con le altre schermate. La differenza principale, sempre rispetto agli elementi grafici della schermata, consiste nel background sottostante ai file e libri che lo studente deve leggere. Questa scelta è stata effettuata per dare più risalto ai vari elementi all’interno della schermata [5]. Anche in questo caso inizialmente ho cercato di dare all’utente quante più informazioni possibili ad un colpo d’occhio, ma come è avvenuto nelle altre sezioni questa scelta è risultata sbagliata. In una seconda evoluzione ho deciso di mostrare, inizialmente, solo le copertine dei libri e file [6] e attarverso il pinch-out e pinch-in si possono visualizzare più o meno informazioni relative ai libri che l’utente contiene all’interno della libreria, per esempio promemoria o lo stato di avanzamento dello studio [7], oppure eseguendo un tap lungo su di un libro si può visualizzare la possibilità di leggere il file.


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in alto llettura. Inizialmente la schermata presentava questi elementi che potevano essere richiamati mediante gesture, come lo swipe con due dita per il menu, e lo scorrimento per gli strumenti. in alto a destra menu e schermata di lettura. La fase di lettura è stata, successivamente, per dare ampio spazio alla lettura. Non vi sono elementi grafici permanenti, ad eccezione della barra dello stato d’avanzamento della lettura che viene viusalizzata solamente quando lo studente si muove all’interno della pagina. I menu vengono viuslaizzati ai lati del testo mediante un tap lungo. l menu sono sviluppati in modo ergonomico.

LETTURA In questa area dell’applicazione l’utente si dedica allo studio, quindi ho cercato un sistema che gli potesse offrile il massimo sia del confort che dell’utilità. Ma fini delle prime prove mi era già ben chiaro che ciò che volevo realizzare per questa parte era un interfaccia che fosse il più possibile non invasiva dove il tutto fosse dedicato prevalentemente alla lettura. A tal proposito era stato pensato di avere, all’interno della schermata, prevalentemente elementi che potevano essere richiamati nel modo più veloce possibile [8]. Purtroppo, mediante un’analisi a posteriori, questo risultava essere per lo studente un esperienza molto macchinosa, e anche in questo contesto è stato necessario ripensare il tutto rispetto a delle piccole micro-interazioni che semplificassero il tutto. A tal proposito ho deciso che il menu di navigazione e i vari strumenti all’interno della schermata possono essere richiamati, mediante unta lungo, in qualsiasi momento ai margini del testo. All’interno della interfaccia finale questi elementi grafici possono essere richiamati in qualsiasi posizione ai margini del testo [9]. Questa scelta è stata presa tenendo conto anche dei principii ergonomici dei supporti digitali. Per quanto concerne gli elementi infografici, come la barra dello stato di avanzamento della lettura, essi compaiono soltanto quando l’utente si muove all’interno del testo facendo lo scroll. Per poter interagire con il testo l’utente può selezionarlo ed applicargli evidenziazioni o collegamenti in modo analogo a come avviene all’interno di tante altre applicazioni, e mediante la gesture il pinch-out e pinch-in si ha la possibilità di vedere più o meno informazioni [10]. In questo caso questa azione ha un ruolo molto importante, in quanto si consente di esplorare i contenuti in maniera differente rispetto al libro o ad altre applicazioni. Quindi quando si effettua il pinch-in se ci sono visualizzati evidenziazioni o link, scompaiono e compaiono solo delle icone che fanno capire che lì ci sono degli elementi importanti. Se continuo con questo azione il testo tende gradualmente a diventare trasparente lasciando e estraendo solo tutti quegli elementi evidenziati e i collegamento.


Navigazione del testo. Effetuando il pinch-out e pinch-in si ha la possibilità di vedere più o meno informazioni rispetto i contenuti visualizzando più elementi all’interno dei contenuti o meno, rendendo sempre più invisibile quello che ho reputato non necessatio a ciò che sto studiando.

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10

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3. «S. Menini, Percezione del colore e leggibilità dei testi su video [2010]» <http://www.hyperlabs.net/ergonomia/ menini/percezione/03.html > [7 Novembre, 2013].

SPERIMENTAZIONI Per quanto riguarda il testo, nel progettare di un applicazione che deve consentire agli studenti di studiare nel modo che più li agevola, è importante tenere in considerazione che si sta sviluppando un applicazione e quindi stiamo parlando di supporto non cartacei. In questo contesto entrano in causa numerosi fattori legati alla leggibilità e che influenzano molta la buona riuscita del progetto, poiché lo schermo avendo una risoluzione e una retroilluminazione non consente una buona leggibilità, a causa della diminuzione del contrasto oltre a generare una acceleramento della stanchezza dovuto proprio a questo rapporto con la luminosità2. Invece la scrittura con inchiostro nero su fondo bianco, assicura un’ottima leggibilità perché l’alto contrasto tra la parola e lo sfondo, inteso come differenza di luminosità tra due superfici adiacenti, migliora la percezione delle forme. In questo caso bisogna abbandonare le regole di costruzione del testo che si adoperano sul supporto cartaceo per utilizzare quelli per supporto digitale poiché ci sono dei principi da tener ben presente quando si progetta un testo per la visualizzazione su schermo, come per esempio l’utilizzo di font che siano state progettate per la visualizzazione su schermo. Per l’editoria digitale abbiamo bisogno di3: ◊◊ Carattere più grande ◊◊ Interlinea più grande ◊◊ Più spazio tra le lettere, le parole e le righe ◊◊ Più spazio per i paragrafi ◊◊ Font serif (moderno) [schermo alta risoluzione] ◊◊ Font sans serif (moderno) [schermo bassa risoluzione] ◊◊ Layout dinamico [il contenuto che si auto-adatta] ◊◊ La possibilità di cambiare layout ◊◊ Possibilità di accedere ai servizi esterni

Date le evidenti difficoltà nel poter leggere mediante schermi retro-illuminati l’applicazione cerca di tener conto anche di questi importanti fattori e sviluppare delle soluzioni adatte alle varie esigenze dell’utente. è stato fondamentale a questo punto eseguire delle sperimentazioni di combinazioni tra colore del background, colore della font e font da utilizzare. I colori utilizzati comprendono sottocombinazioni di toni di grigio, giallo, blu e nero. Queste prove mi sono servite, in termini di chiarezza, a determinare quali fossero le combinazioni di colore tra fon e sfondo che potessero migliorare la leggibilità su schermo e come l’applicazione potesse fornire allo studente delle soluzioni per adattare il testo alle differenti condizioni di lettura, poiché questi sperimenti mi sono serviti ad individuare soluzioni che consento lo studente di leggere, nel migliore dei modi, anche per esempio se è stanco. infatti, seguendo le teorie del Gestalt sulla percezione ho sviluppato varie


soluzioni che possono aiutare lo studente nelle diverse condizioni ambientali e personali\mentali. Oltre al rapporto tra i colori sono stati anche individuati anche un set di font tra lineari e graziati che sono stati progettati per la visualizzazione su schermo e che più si adattano all’utilizzo nella mia applicazione. Quindi lo studente può personalizzare la visualizzazione a suo piacimento scegliendo la font e associandolo alla combinazione di colori che gli è più congeniale per studiare, o decidere di affidarsi alla applicazi-

RAPPORTO TRA DIMENSIONE DELLA FONT E LARGEZZA DELLA COLONNA

Font size(px)

Lungezza colona(px)

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sperimentazioni del testo. Sono una buna parte delle sperimentazioni delle combinazioni tra colore di background, colore della font e scelta della font adatta alla visualizzazione su schermo. Nello specifico esempio ho utilizato tutta quella serie di font progettate per i supporti digitali, come ad esempio la font Georgia, Fira sans, ecc.

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sperimentazioni del testo. Sono una buna parte delle sperimentazioni delle combinazioni tra colore di background, colore della font e scelta della font adatta alla visualizzazione su schermo. Nello specifico esempio ho utilizato tutta quella serie di font progettate per i supporti digitali, come ad esempio la font Georgia, Fira sans, ecc.

one che imposterà il layout in base alla condizione di luminosità che rileva attraversa la webcam frontale del disposto (lo stesso sistema che viene adottato dai computer laptop macbook che adattano la luminosità in base all’ambiente circostante). Quello che si evince da queste sperimentazioni che è consigliabile privilegiare soluzioni grafiche che utilizzano lo sfondo in grigio o in colori tenui. Poichè determinate tipologie di combinazione di testo su sfondo tendenzialmente verso il giallino produconno tempi di risposta migliori durante la lettura, rispetto alla classica combinazione nero su sfondo bianco. Anche per quanto riguarda la combinazione testo grigio medio su campo grigio leggero e quello nero su campo grigio medio, i tempi di reazione migliorano rispetto alla combinazione nero su campo bianco. In determinati contesti poichè lo schermo emette luce e la quantità di luce emessa è massima questa condizione affatica molto l’occhio. Quindi ho notato che si poteva avere un minore affaticamento utilizzando lettere chiare su fondo nero poichè queste condizioni lo sfarfallamento dello schermo viene minimizzato. In questo caso ho notato che è meglio utilizzare una font sans serif poiche le letre bianche con le grazie tendevano a generare macchie.de su sfondo giallo produce i te




5 PROGETTO FINALE



Liquid Space è un progetto che si rivolge agli studenti universitari avente un range di età compresa tra i 18 anni e i 34 anni circa. Rispetto ad altre tipologie di studenti, essi hanno già maturato un proprio metodo di studio ma che è basato sull’uso del supporto cartaceo, il quale non è facilmente adattabile ai libri digitali o applicazioni oggi giorno esistenti. Le loro modalità di studio di ogni studente non si limitano solo alla semplice lettura e comprensione dei testi di riferimenti, ma nella maggior parte dei casi questi studenti hanno delle proprie caratteristiche, esigenze e modalità di studio e sente il bisogno di interagire con input differenti, che posso essere di origine sia digitali che cartacei. Quindi questa applicazione fa sì che lo studente posso modellare a suo piacimento lo spazio digitale in modo tale da potersi adattare alla sua esperienza di studio. L’applicazione, invece, cerca di mettere l’utente a suo agio e lo aiuta, non solo nello studio, ma anche nell’approccio alla gestione dello studio. L’ applicazione è dedicata, per ora, all’uso esclusivo su supporto digitale Tablet. La scelta di utilizzare questo media è legata al fatto che i tablet, in base sempre alle dimensioni dello schermo, sono più adeguati a fornire il confort necessario agli studenti per studiare. Quindi permette agli studenti di avere una superfice di lavoro adeguata ad affrontare lo studio, oltre a garantire una migliore usufribilità del testo da leggere.

Come in uno spazio liquido, la mia applicazione fornisce la possibilità di potersi muovere attraverso le informazioni e interagire con i contenuti nel modo più veloce e semplice possibile, creando qualcosa che sia il più simile a quella semplicità di fruizione che è propria del libro. Questa applicazione ha come scopo quello di organizzare e gestire la quantità di studio nell’arco di tempo, aiutando lo studente nelle scelte d’affrontare, modellando (in base alle esigenze dell’utente) e fornendo gli strumenti che sono più adatti a ciò che si deve fare. Così facendo dà il modo più adatto, per lo studente, di studiare (quindi di memorizzare), e di affrontare gli esami e le prove universitarie nel migliore dei modi. Oltre a fornire una nuova forma di navigazione dei/nei contenuti, che sia del tutto nuova e che il libro non era in grado di fornire. L’applicazione da all’utente la possibilità di personalizzare lo spazio, oltre permettere la gestione e aggiunto dei contenuti.

5.1 CONCEPT DEFINITIVO

Liquid Space si suddivide in tre macro sezioni, o forse è meglio definirle fasi di utilizzo dell’applicazione. Abbiamo una prima fase, corrisponde all’acquisizione del metodo di studio dello studente. Questo avviene quando l’utente per la prima volta utilizza l’applicazione. Dopo aver effettuato la registrazione, attraverso una serie di specifici quesiti, vengono generati dei dati che consento a Liquid Space di realizzare il profilo dello studente. Questo profilo non

5.2 STRUTTURA DELL’APPLICAZIONE

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serve ad etichettare lo studente, ma ha lo scopo di acquisire una serie di input, i quali permettono all’applicazione di assistere l’utente nelle sue scelte. Di volta in volta Liquid Space, come un organismo vivente, evolve e si adatta alle caratteristiche ed alle esigenze dell’utente. Infatti, il profilo viene aggiornato automaticamente ogni volta che l’applicazione intuisce che l’utente ha modificato il metodo che utilizza per studiare, o che sono variati dei dati, come, per esempio, l’aumentare o il diminuire della velocità di lettura (quindi se durante la fase di organizzazione del piano di studio, l’utente modifica le scelte che l’applicazione ha fatto, automaticamente questa chiederà allo studente se reputa necessario cambiare le caratteristiche del suo profilo; volendo, attraverso l’utilizzo di un tag, si può richiamare lo specifico evento, nel caso si dovesse ripetere la medesima necessità di modificare il metodo di studio dell’utente). Questo perché, come già detto nel capito di ricerca, anche se ognuno di noi ha il suo metodo, esso può essere modificato in base alle differenti esigenze che lo studente deve affrontare. Comunque in ogni momento dell’utilizzo dell’applicazione l’utente potrà modificare questa serie di dati. Sempre all’interno di questa fase l’utente può aggiungere tutta quella serie di account che permettono, in modo del tutto automatico, all’applicazione di aggiungeretutti quei file e contenuti che servono per studiare, oltre a ricevere, costantemente, aggiornamenti sui file e contenuti. Cosa più importante è che se aggiungo l’account universitario l’applicazione sincronizzerà direttamente i miei esami e i testi da studiare alla timeline. Nella fase all’organizzazione, Liquid Space, mediante l’utilizzo delle informazioni inserite durante la fase di acquisizione dati, aiuterà a gestire e pianificare lo studio nel tempo. In questa sezione dell’applicazione, l’utente può realizzare una stesura del piano di studio in base alle sue caratteristiche ed esigenze. Dopo aver selezionato quali sono gli esami da affrontare e quali i documenti da studiare, in base alle informazioni del mio profilo, l’applicazione mi suggerirà quale piano di studi dovrò adottare. Successivamente, potrò modificarlo in qualsiasi momento. Visto che Liquid Space interagisce vivamente con l’utente, appena l’applicazione nota delle variazioni, positive o negative che siano, nel mio andamento di studio, riceverò delle notifiche che mi serviranno come monito per richiamare la mia attenzione. Sempre all’interno di questa sezione di Liquid Space, io utente ho la possibilità di gestire tutti i libri o file che mi servono per studiare, e al tempo stesso di monitorare l’andamento dello studio; inoltre qui c’è una funzione capace di avvertimi su eventuali aggiornamenti dei miei file (aggiornamento che avviene mediante la sincronizzazione delle mia applicazione con determinati siti internet o account). La fase di lettura è la sezione dell’applicazione alla quale lo studente dedica la a maggior parte del suo tempo. Al suo interno vi sono una serie di altre possibilità d’interazione, che hanno scopo di rendere l’esperienza di questa fase piacevole e semplice (tutta questa serie di aspetti verrano approfonditi nei paragrafi successivi). Sempre attraverso l’utiliz-


ACQUISIZIONE DATI E PERSONALIZZAZIONE ## Acquisizione dati ## Aggiornamento dati ## Profilo ## Personalizzazione

FASE DI ORGANIZZAZIONE

FASE DI LETTURA

## Organizzazione

## Riassunti/Appunti

## Sincronizzazione

## Evidenziare

## Aiuto nella stesura del Programma

## Personalizzazione Lay Out

di studio ## Dashboard

## Gesture

## Link ## Search

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zo dei dati inizialmente forniti, durante la fase di studio, Liquid Space è capace di dare tutti quegli elementi che sono indispensabili affinché l’utente possa studiare nel migliore modo possibile. Liquid Space, al suo interno, offre uno svariato numero di possibilità d’interazione, le quali sono state sviluppate intorno all’utente, allo scopo di fornire un servizio che migliori il rapporto tra lo studente e il supporto digitale (nei paragrafi successivi verrano approfonditi tutti gli aspetti e funzioni dell’applicazione).

5.3 LAYOUT E ASPETTO VISIVO Elementi fissi che contraddistinguono le schermate dalla sezione organizzativa di Liquid Space. Nello specifico sono evidenziati i due bottoni che fanno riferimento ai menu, la barra del menu, il background e la barra di stato.

La user interface della applicazione si suddivide in due differenti visualizzazioni. Abbiamo un layout per la fase di organizzazione, che è stato sviluppato utilizzando una visualizzazione “orizzontale” [2]. Questa impostazione mi ha permesso di creare un approccio che è legato alla panoramica generale dei contenuti, rispetto a quella verticale, che è invece orientata all’uso della lettura. Tutte le schermate facenti parte di questa sezione, sono sviluppate secondo lo stesso layout di base, il quale cambia solo in pochi aspetti tra una pagina e l’altra della sezione. Queste piccole variazioni avvengono

Barra di Stato

Sfondo

2 Menu Navigazione

Barra Menu

Setting Menu


per differenziare una visualizzazione d’informazione dall’altra. Di base, tutte le schermate di questa fase dell’applicazione sono contraddistinte da una serie di elementi che si ripetono all’interno di questa visualizzazione, come barra del Menu, il background realizzato con un gradiente, e una barra di stato in alto. Inoltre, in ogni specifica schermata, ci sono una serie di elementi che variano per fornire un senso di cambiamento tra una sezione e l’altra dell’applicazione. Per quanto riguarda la fase di lettura, è stato sviluppato un layout per dare il maggior confort possibile per leggere [3]. La visualizzazione è dedicata prevalentemente alla lettura, e non ci sono elementi grafici dell’applicazione che infastidiscono l’atto del leggere. In qualsiasi momento e in qualsiasi posizione, ai margini del testo, si può richiamare il Menu

Barra Menu Barra di Stato avanzamento lettura

Schermata della sezione di lettura “vertivale“ dell’applicazione dove viene mostrato un esempio della visualizzazione di un probabile libro (nell’esempio specifico si tratta del primo capito del libro “Storia del Documentario” di Marco Bertozzi). Sono anche evidebziati gli elementi ricorrenti di questa schermata.

3

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

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HOME

DASHBOARD

TIMELINE

SEARCH

LIBRERIA

BOOKMARKE

LINK

SETTING

STRUMENTI

MENU

MENU

EVIDENZIATORE

+

AGGIUNGI

Roboto Thin & Thin Oblique Roboto Light & Light Oblique Roboto Regular & Regulr Oblique Roboto Medium & Medium Oblique Roboto Bold & Bold Oblique

Una parte del set iconografico che è state utilizzate all’interno dell’applicazione. Abbiamo la font con tutti i pesi utilizzati per user interface.


di lettura e quello dell’applicazione. Nel caso lo si reputi necessario, e in determinate condizioni di difficoltà durante la lettura, si possono personalizzare il background e la font con la sua dimensione, interlinea ecc. Questa fase dell’applicazione è impostata in modo responsivo su due differenti modi di visualizzare i contenuti. Lo studente, in base alle sue necessità o esigenze, può scegliere una visualizzazione verticale o orizzontale. L’interfaccia di Liquid Space è molto semplice e sobria, ma allo stesso tempo accattivante, e presenta un forte carattere dinamico. Si suddivide, maggiormente, su tre livelli grafici: uno con background bianco, e gli altri due adoperando due gradienti simili ma uno più scuro rispetto all’altro. A tal proposito è importante che l’applicazione adottasse uno stile grafico che si adattasse nel migliore dei modi ai differenti stili e livelli di grafici. Non solo tutti gli elementi di navigazione iconografici e infografici sono stati progettati, ma rispecchiano il più possibile, da un lato, la volontà di essere leggibili, leggeri e non invasivi, dall’altro, quella di avere un carattere moderno che attragga gli studenti, però sempre cercando di essere il più possibile coordinati rispetto a tutte le differenti parti dell’applicazione. Il font utilizzato per l’interfaccia è il Roboto, che oltre a conferire una buona leggibilità ai contenuti, si accosta con molto eleganza al contesto dell’interfaccia1

La navigazione nella mia applicazione, avviene mediante due differenti livelli d’interazione.

1. Il font Roboto è stato sviluppato direttamente da google e progettato da Christian Robertson; è ottimizzato per la leggibilità su display ed è il font dell’interfaccia del sistema operativo android.

5.4 NAVIGAZIONE — ESPLORAZIONE

Menu - Un livello di interazione si stabilisce mediante l’uso dei Menu, che, nel caso delle schermate della fase di organizzazione, è stato posizionato alla base della pagina, invece nella fase di lettura, lo si può richiamare, in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione, ai margini del testo [4]. Per quanto riguarda invece le schermate della fase di organizzazione, il posizionamento del Menu nella parte bassa della visualizzazione, è scelta per due semplici ragioni. Una è di carattere ergonomica: nella maggior parte dei casi l’utente utilizza il tablet per leggere o su una superficie, o poggiato sulle gambe o tenendolo in mano. In tutti i casi per l’utente è molto più agevole utilizzare la parte bassa dello schermo, che invece quella media o alta. Un’altra ragione è di carattere percettivo: quando si osserva lo schermo la maggior parte dell’attenzione è rivolta alla parte medio-superiore dello schermo, a tal proposito ho deciso di mantenere tutte le informazioni sulla parte che viene maggiormente visualizzata, posizionando così il Menu nella parte inferiore, in tal modo il Menu non provoca molti fastidi all’utente. Nella fase di lettura è la schermata dedicata al solo atto del leggere. In qualsiasi momento e in qualsiasi posizione, ai margini del testo si può richiamare i Menu [5]. Il Menu è completamente personalizzabile, ed è stato sviluppato sulla base dell’idea di dare allo studente tutto a portata

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4

Icona Menu Navigazione

Menu

Icona Menu Setting

5

Icona Menu Navigazione

Menu

Icona Menu Strumenti


In questa parte dell’applicazione, ossia la fase organizzativa, il menu è composto da due bottoni che sono posizionati agli angoli opposti dello schermo. Un bottone corrisponde alla navigazione delle varie sezioni di Liquid Space, l’altro al setting. Cliccando sul primo, l’utente ha la possibilità di spostarsi all’interno delle differenti schermate

dell app, mentre con l’altro bottone possiamo accedere alle varie forme di personalizzazione. Una volta che si clicca sul menu, esso si presenta sotto forma di bottoni circolari che attraverso un’animazione compaiono dal bottone primario cliccato. Questa qui, quindi si generano dei secondi bottoni, che nascono secondo una forma

di semicirconferenza, la quale è stata modellata in base all’ergonomia delle dita che maggiormente possono essere utilizzate in questo caso.

Basta un semplice tap lungo, in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione ai margini del testo e mediante l’effetto di un’animazione possimo visualizzare il menu (l’animazione segue la stessa linea del menu che abbiamo visto nella sezione d’organizzazione). Si può richiamare il menu che mi consente la navigazione

all’interno dell’applicazione, ad esempio utilizzare il bottone che permette di tornare indietro, oppure il menu dove è possibile inserire tutta quelle serie di strumenti e di personalizzazioni che lo studente reputa necessarie per la fase di studio, come per esempio il pulsante che richiama gli strumenti per sottolineare,

evidenziare ed ecc. Questo menu rimane visulizzato solo se avviene una pressione continua, appena rilasciamo il menu scompare. Per poterlo visualizzare in modo fisso basta fare un doppio tap.

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

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GESTURE

AZIONE

SEZIONE

Tap singolo

Accedere è attivare

Tap singolo

Tap lungo

Visualizzare maggiori informazioni di elementi specifici

Tutta l’applicazione

Richiamare i menu

Scorre su\giù

Scorrere all’interno del testo

Lettura

Swipe sx

Spostarsi tra una pagine e l’altra della stessa schermata

Timeline Libreria

Swipe dx

Spostarsi tra una pagine e l’altra della stessa schermata

Timeline Libreria

Swipe dx/sx con 2 dita

Spostarsi tra un capitolo e l’altro

Lettura

Swipe up/down Con 2 dita

Accedere all’indice dei capitoli

Lettura

Swipe up/down con 3 dita

Accedere allo strumento Riassunti\Appunti

Lettura

Pinch-in

Visualizzare MAGGIORI informazioni della intera visualizzazione

Tutta l’applicazione (Soprattutto Lettura)

Pinch-out

Visualizzare MENO informazioni della intera visualizzazione

Tutta l’applicazione (Soprattutto Lettura)


di “dito”, e d’implementare tutta quella serie di strumenti e materiali nelle mani dello studente. Anche questo Menu, quando i bottoni si visualizzano, si posizionano seguendo una linea leggermente curva, che è stata sviluppata sulla basa di ricerche e test sull’ergonomia, così che i bottoni possano essere raggiunti nel modo più semplice e comodo possibile. In questo caso non vi sono degli elementi fissi, ma durante la personalizzazione si può scegliere quale Menu adottare al lato destro e quale al sinistro. Gesture - Un altro livello di navigazione avviene attraverso le gesture. Non ve ne sono molte perché richiamare delle funzioni attarverso numerose e differenti gesture mette in confusione l’utente in quanto deve mettere un impegno maggiore nel ricordare quando e come usarle. A tal proposito ne ho selezionate poche, di cui molte delle quali sono ormai convenzionalmente adoperate nella maggior parte delle applicazioni. E in tutta l’applicazione, queste azioni richiamano sempre la stessa funzione.

Liquid Space si suddivide principalmente in 7 sezioni, ognuna delle quali racchiuda al suo interno una serie di specifiche funzioni che convogono lo studente durante l’esperienza all’interno dell’applicazione. Nei paragrafi che seguono vengono descritte nel dettaglio le funzioni, contestualizzandole all’interno dell’interfaccia che è stata sviluppata. Nello specifico vengomo analizzate le sezioni Login, Primo Accesso, Setting, Libreria, Lettura, Timeline, Dashboard e Notifiche preferendo un ordine logico rispetto a una navigazione vera e propria, questo per consentire una comprensione facilitata della struttura. LOGIN Ogni utente deve creare un proprio e personale account, che garantisce l’accesso al proprio database dove sono contenute tutte le informazioni relative al proprio profilo. Questo permette all’applicazione di differenziare e personalizzare tutto in base alle caratteristiche di ogni singolo utente, e quindi di avere un funzionamento che si adatti alle varie esigenze. Quando si accede per la prima volta nell’applicazione, si esegue la proceduta di registrazione. Questa procedura si suddivide in tre parti. Nella prima si richiede di definire l’account, quindi si chiede di inserire il nome utente, la password, e altre informazioni di supporto per creare l’account. Nella seconda parte, all’utente viene chiesto di compilare un serie di punti che hanno lo scopo d’individuare ed elaborare quella serie di dati che sono necessari per costruire il profilo dello studente, e consentire così la personalizzazione di Liquid Space. Queste domande sono volte a definire il profilo dell’utente. La parte finale della registrazione, consiste nel fornire tutta quella serie di dati che consento all’applicazione di sincronizzarsi

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

5.5 FUNZIONAMENTO

Elenco gesture

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Schermata di Login. Qui l’utente effettua l’autenticazione. Nel caso non si possieda ancora un account basta cliccare su registrati e compilare tutta quella serie d’infromazioni/dati che servono all’applicazione ad elaborare il prefilo di utente e personalizzare l’applicazione.

con altri account in possesso dell’utente, consentendo così di aggiungere, all’interno di Liquid Space, tutti quei file e contenuti che servono per studiare, oltre a ricevere, costantemente, aggiornamenti sui file e contenuti che sono all’ interno della applicazione. La cosa più importante, come gia detto, è che se l’utente aggiunge anche l’account universitario l’applicazione sincronizzerà direttamente i miei esami e i testi da studiare alla timeline.

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IL PRIMO ACCESSO Quando si effettua il promo accesso, dopo aver compilato la procedura di registrazione l’utente viene automaticamente spostato alla schermata della libreria. Norlmalmente il flusso dell’applicazione non segue questo percorso, è una strada che segue SOLO duarnte il primo accesso, normalmente si accede direttamente alla dashboard. L’utente viene acompaganto in questa schermata per consentirgli di creare e caricare tutta quella serie di materiale che gli servirà a iniziare l’utilizzo dell’applicazione. La prima Esplorazione dell’utente viene accompagnata dal tutorial. Questo, per ogni schermata, illustra le funzioni principali dell’applicazione e l’utilizzo delle gesture. Dopo che è stato spiegato tutto lo studente accede automaticamente alla schermata nel modo predefinito, senza il tuttorial.


L

PERSONALIZZAZIONE

LOGIN

LETTURA

SYNC

PROFILO

CLOUD

Primo Acesso

ACCOUNT UNIVERSITÀ ORGANIZZAZIONE

In Remoto

Schermata di Login. Qui l’utente effettua l’autenticazione. Nel caso non si possieda ancora un account basta cliccare su registrati e compilare tutta quella serie d’infromazioni/dati che servono all’applicazione ad elaborare il prefilo di utente e personalizzare l’applicazione.

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Quando l’utente accede a questa sezione dell’applicazione può personalizzare tutti gli elementi principali delle varie sezioni di Liquid Space a suo piacimento e in base alle sue esigenze di studente.

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SETTING Lo studente può accedere in questa schermata in qualsiasi momento dal Menu. In questa sezione dell’applicazione, si possono gestire ed effettuare tutte quella serie di modifiche che permettono di personalizzare a piacimento dell’utente l’app. Quindi si ha l’opportunità di gestire e personalizzare, per esempio, i Menu oppure gli strumenti da utilizzare durante la fase di studio, o ancora, la composizione e le opzioni della pagina, o modificare le funzioni associate alle gesture. Quando si accede alla schermata, non si approda direttamente nella personalizzazione, ma si entra in un pannello di controllo che successivamente da la possibilità di settare, nello specifico,le varie opzioni.


LIBRERIA Tutti i file e testi che si devono studiare sono contenuti in questa schermata [8]. L’utente ha la possibilità di suddividerli in categorie differenti e associarli alle differenti materie attraverso l’ausilio dei tag, che aggiungerà al file quando lo carichera all’interno dell’applicazione. I file che si possono caricare non sono solo libri digitati e quindi formato E-pub, ma anche PDF, appunti o riassunti che vengono mediante Liquid Space nella fase di lettura. L’applicazione usa come anteprima automaticamente la copertina dei file in modo tale che siano facilmente distinguibile un file dall’altro. In assenza di essa viene usata un’anteprima che descrive l’estensione del tipo di file.

Cambia ordine di visualizzazione

Aggiungi

Schermata setting. In questa sezione dell’applicazione l’utente può personalizzare tutti gli elementi principali e le varie sezioni di Liquid Space a suo piacimento e in base alle sue esigenze di studente.

Categorie

8 File

Categoria

Tag

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

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Quando l’utente si trova all’interno della libreria e vuole leggere un file generico si può eseguire un singolo tap per accedere direttamente ai contenuti, o un tap lungo per visualizzare 3 icone. L’icona centrale fa intuire all’utente se si tratta di un libro che ho già letto o di uno da iniziare. Se si clicca su questa

icona si può incominciare a leggere e quindi passare alla lettura. Per vedere maggiori informazioni, basta cliccare sull’icona informazioni (i) e visualizzare un piccolo abstract o, se ci sono, commenti che l’utente ha lasciato in riferimento al file.

Se lo studente vuole spostarsi tra una categoria e l’altra lo può fare attraverso lo swipe verso destra e sinistra. Invece con lo scroll si può visualizzare i files che non è possibile vedere all’interno della schermata.


Quando l’utente si trova all’interno di questa pagina, mediante il pinch-out e pinch-in può avere una visualizzazione dettagliata. In questo caso vengono visualizzate più o meno informazioni relative al file come: lo stato d’avanzamento dello studio, commenti ed ecc.

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Schermata lettura. È un esempio della visualizzazione in digitale del libro “Storia del Documentario” di Marco Bertozzi. Nello specifico abbiamo l’esempio “orizzontale“ e “vertivale“.

LETTURA Questa è la sezione dell’applicazione dedicata alla lettura e allo studio. Per accedere a questa parte, basta cliccare su un file o sulla copertina di un libro che sono presenti all’interno delle altre sezioni. Automaticamente si visualizzerà il testo da studiare direttamente all’ultimo segnalibro, o se si tratta della prima volta che si sta leggendo quei contenuti, si partirà direttamente dall’inizio. Posso, inoltre, scegliere tra due visualizzazioni: verticale e orizzontale [10/11]. I contenuti vengono organizzati in modo automatico, attraverso il set d’impostazioni di layout del testo predefinite. Quando si apre il testo per la prima volta, automaticamente si visualizza la copertina, successivamente l’elenco dei capitoli. Poi da questa schermata si può così incominciare a studiare. Il testo viene visualizzato con un carattere lineare, avente una dimensione di 22 px e un interlinea di 34 px, chiamato “Fira Sans”, che Erik Spiekermann e Ralph du Carrois hanno progettato per l’uso digitale, infatti è stato progettato per il browser “Firefox”. All’interno del testo lo studente troverà, se inseriti da chi crea il file digitale, anche elementi multimediali che hanno lo scopo di arricchire l’esperienza di studio dell’utente.

Normalmente l’utente può muoversi all’interno del testo attraverso lo scroll vertivale. Ma se l’utente non riescono a leggere bene sullo schermo attraverso lo scroll può attivare l’opzione testo a blocchi. In questo caso per la navigazione si usa lo swipe, sempre verticale.

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Particolari dell’interfaccia.

Stato lettura (barra di stato d’avanzamento della lettura del capitolo in percentuali. Questo elemento può essere personalizzato per dare diverse informazioni )

Avanzamento lettura

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(indicatore di qaunto tempo e pagine mancano alla fine del capitolo o libro)

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Durante la lettura, per potersi spostare tra un capitolo e un altro l’utente usa lo swipe con 2 dita verso il basso. In questo caso si visualizza una tendina che permette di visualizzare i vari capitoli del libro


Attraverso lo swipe con due dita verso destra e sinistra, l’utente può spostarsi tra i vari capitoli.

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Mentre l’utente sta studiando vuole personalizzazione il layout del testo basta che cliccare sull’icona della personalizzazione presente all’interno del menu degli strumenti. Nella parte inferiore della visualizzazione compare un menu che consente allo studente di personalizzarsi il testo a suo piacimento.

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Le ipostazioni del testo non sono vincolanti: infatti accedendo al Menu laterale compaiono, in basso alla schermata, gli strumenti che mi permettono di personalizzare la visualizzazione del testo. Nello specifico posso modificare la dimensione del testo e la tipologia di carattere, si può scegliere da un set di 5 font tra lineari, graziati e monospace. In oltre Liquid Space mi da la possibilità di variare l’interlinea e l’impostazione del testo, con giustificato e allineato a sinistra. La cosa più importante, inoltre, date le evidenti difficoltà per gli utenti di leggere su schermo a causa della retroilluminazione, l’applicazione permette di cambiare il colore di background, e di conseguenza anche quello del font, in base alle differenti esigenze della lettura. Quindi posso scegliere un set di colori da utilizzare, o attivando l’opzione Liquid Space automaticamente, la quale al variare delle condizioni di luminosità mi modifica il testo e seleziona un rapporto tra colori e font adeguati alla situazione. Per accedere ai Menu di questa specifica sezione, come spiegato nel paragrafo della navigazione, in qualsiasi posizione, ai margini del testo, si può richiamare i Menu, e compaiono una serie di bottoni circolari seguendo una linea semi curva che consente, con il dito, di raggiungere

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

Durante la lettura possono variare le condizioni di luminosità e le condizioni motivazionali dell’utente. Per ogni circostanza di utilizzo dell’app ci sono una serie di combinazioni del rapporto tra colori e font. L’utente può selezionare del rapporto tra colori e font più adeguato alla situazione d’affrontare o decidere che sia Liquid Space a scegliere in modo del tutto automatico.

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L’utente, durante la fase di studio, dopo aver selezionato del testo può effettuare un tap lungo e automaticamente visualizzare le icone del menu degli strumenti, le quali nell’esempio specifico gli consentono di creare dei collegamenti ipertestuali, cercare o definire termini e evidenziare con differenti colori.

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facilmente i pulsanti. Durante la fase di studio, se si vuole evidenziare porzioni di testo, basta selezionarlo e fare un tap lungo. In questo modo comparirà al lato, o destro o sinistro in base alla personalizzazione dello studente, l’icona o le icone che, se si evidenzia con più colori, che consentono di evidenziare. Si può attivare in modo fisso, direttamente dal Menu di studio laterale, permettendo di evidenziare senza ogni volta eseguire un tap lungo. Automaticamente il testo selezionato, si colorerà del colore scelto, e non come le altre applicazioni che simulano l’evidenziato. Durante la stessa azione, compaiono altre due icone che corrispondo al cerca e definisci. Quando si clicca su cerca, automaticamente si apre una tendina a lato o in alto, questo varia in base all’orientamento del dispositivo, che mi visualizza la ricerca, e può essere effettuata sia su internet che all’interno del testo. Cliccando invece su definisci, Liquid Space ti permette di definire quella selezione attraverso manuali che lo studente implementa all’interno dell’applicazione. Con manuali mi riferisco al semplice dizionario, o nei casi specifici, manuali come il codice civile. Automaticamente l’applicazione cerca di definire la selezione attraverso queste risorse.


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Se sempre sulla stessa selezione si decide di effettuare uno swipe verso destra, comparirà una tendina [16](per effettuare questa azione sono obbligato a orientare il dispositivo in “orizzontale”). Questa azione, consentirà di creare collegamenti con altri già creati o, se si reputa importante quella determinata selezione, creare un nuovo collegamento che poi può essere utilizzato successivamente. Al lato dell’elenco dei collegamenti, vi è una serie di bottoni, disposti secondo una curva, che corrispondono ai capitoli del testo, quindi posso decidere di creare collegamenti con differenti elementi presenti in sezioni differenti. Quando si crea il collegamento, quella porzione di testo si colorerà di blue chiaro e cambierà peso rispetto all’originale in grassetto, aggiungendo il sottolineato. In qualsiasi momento, si può riaccendere alla sezione dei collegamenti o cliccando su uno di essi, o cliccando sul bottone presente nel Menu degli strumenti per studiare. Allo stesso modo, se durante la lettura, vi sono delle note all’interno del testo, si possono visualizzare il loro contenuto con la stessa azione che compio con le funzioni appena citati.

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

Durante la lettura se l’utente effettua uno swipe con due dita verso il basso (se sono in “vertivale”), o verso destra o sinistra (questa in base alla personalizzazione in modalità “orizzontale”) si apre una tendina che ha la funzione di consentire all’utente di scrivere degli appunti o dei riassunti. Automaticamente compare anche la tastira.

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Se l’utente effettuando uno swipe con tre dita verso il basso (se sono in “vertivale”), o verso destra o sinistra (questa in base alla personalizzazione in modalità “orizzontale”) si apre una tendina che ha la funzione di consentire di scrivere degli appunti o dei riassunti. Automaticamente compare anche la tastira.

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Se durante la fase di studio, con 3 dita si accede alla funzione che permette di scrivere degli appunti o dei riassunti mediante una tendina dove c’è una casella di testo che permette di scrivere [17], e a tal proposito comparirà anche la tastiera. Se è stato già aperto un file associato a quel libro, automaticamente l’applicazione aprirà il riassunto o gli appunti all’ultimo punto in cui si ero fermato, comunque in qualsiasi momento dal Menu della tendina è possibile chiudere il file che era aperto e accedere ad un altro. In un altro caso, sempre dalla stessa tendina, si può accedere alla libreria di appunti o ai riassunti che che è stata creata mediante Liquid Space. Come già accennato nel paragrafo dedicato alle gesture, mediante il pinch-out e il pinch-in, ho la possibilità di vedere più o meno informazioni rispetto ai contenuti dell’applicazione. In questo caso questa azione ha un ruolo molto importante in questa parte dell’applicazione. Liquid Space può consentire, attraverso questa gesture, di esplorare i contenuti in maniera differente rispetto al libro o ad altre applicazioni. Questa funzione nasce da una domanda: cosa lo studente non può fare con il libro cartaceo e sul supporto digitale si? Poi con un tap lungo, comparirà un opzione che consentirà di raggruppare tutti questi elementi del capitolo o dei capitoli per creare un riassunto. Come accennato nel paragrafo dedicato alla libreria, ho menzionato della possibilità che fornisce Liquid Space di poter confrontare due testi. Quando si decide di utilizzare questa funzione, la si può utilizzare solo quando oriento il dispositivo in modalità “orizzontale”. Questo perché è molto più semplice gestire due testi scritti. In questo caso, i due testi vengono separati nella visualizzazione, e il testo principale da dove sto studiando, rimane invariato nell’aspetto grafico, a differenza del secondo testo che vera visualizzato con un background di colore grigio per differenziare così i due testi.

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Se durante lo studio l’utente, partendo dal testo originale, vuole estrapolare solo quella serie di parti di testo che ha evidenziato e lincato, basta effettuare un’azione di pinchin e gradualmente far si che il testo tenda a diventare trasparente, lasciando e estraendo solo ciò che gli serve.


Se lo studente sta utilizzando il testo originale senza sottolineature o link, può fare un’azione di pinch-out. Automaticamente e in modo graduale, compaio, all’interno del testo, tutte le parti evidenziate o lincate. In questo caso lo studente può decidere di contuanare la sua fase di studio utilizzando questa tipologia di visualizzazione o tornare in dietro con il pinch-in.

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

Durante lo studio l’utente può decidere di visualizzare maggiori informazioni visive all’interno del testo, lo può fare attraverso un’azione di pinch-out, automaticamente e in modo graduale, compaio, all’interno del testo, tutte le parti evidenziate o lincate. In questo caso lo studente può decidere di contuanare la sua fase di studio utilizzando questa tipologia di visualizzazione o con il pinch-in o ritornare al testo originale.

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Ore studio

(all’interno di tutti i giorni, una volta generato il piano di studi, l’utente avrà le ore da dedicare alla materia. )

Categorie

(l’utente può organizzare a suo piacimento l’elenco delle categorie associando ad ognuna un tag)

(automaticamente il giorno di riferimento è sempre il primo visualizzato accanto alle categorie, poi di seguito abbiamo gli altri altri giorni)

Giorni

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Se l’utente vuole analizzare e pianificare nel migliore dei modi il suo piano di studi può utilizzare la timeline. Qui riceve un feedback suoi giorni futuri e quello attuale. Attraverso lo swipe verso destra e sinistra l’utente può navigare all’interno del calendario. Poi attraverso la gesture del pinchout e in si possono visualizzare più o meno giorni dalla timeline.


TIMELINE Se si clicca sulla data in alto della Dashboard, dove copare la data, o all’interno del Menu di navigazione, si può accedere alla schermata della timeline [19]. Questa schermata si differisce da quella precedentemente illustrata, per alcuni elementi grafici. I vari impegni che si inseriscono nella timeline, sono sotto forma di categorie e corrispondono, non tutte, alle stesse categorie che vengono create per suddividere i vari file che l’utente inserisce nella applicazione, e che sono raccolti nella libreria. Tutte le categorie vengono visualizzate su di una colonna laterale e si mettono in relazione con i vari giorni della settimana attraverso delle linee, ognuna di esse farà capire quali sono e saranno gli impegni generali per ogni materia (si possono aggiungere anche categorie che non hanno nessuna relazione con le materie da studiare, come per esempio impegni o tempo libero). Lo scopo della timeline è quello di mostrare giornalieramente quante ore lo studente deve dedicare allo studio di una determinata materia. Se si clicca su di una categoria posta lateralmente, automaticamente la visualizzazione mostrerà le ore da dedicare allo studio rispetto ai libri che devo studiare [20].

20

Ulteriori informazioni

Lo studente, in questo caso, cliccando su una delle categorie presenti può visualizzare maggiori informazioni sul piano di studi vedendo nello specifico, rispetto ai libri studuiare, quanto tempo deve dedicargli.

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

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Ma come si costruisce il piano di studio? Quando si crea una nova categoria o si utilizza una già esistente, Liquid Space automaticamente, genera un piano di studio utilizzando come riferimento, il profilo dello studente. Attraverso i quesiti che l’utente ha risposto durante il primo accesso nell’applicazione (per es. “quante ore dedica alla lettura del libro?/Quante volte ripeti un libro?/Quante ore dedichi all’atto dello studiare?/Preferisci concentrarti su di un esame alla volta? Preferisci alternare le materie da studiare?/ ecc.), Liquid Space è in grado di modellare un piano di studi in base alle caratteristiche dello studente. Il piano di studio che viene sviluppato, può essere modificato dallo studente in qualsiasi momento e adattarlo alle sue esigenze, in oltre l’utente può creare una serie di differenti metodi o modelli di come distribuire il carico di studio sulla timeline, e farli adottare all’applicazione in base alle specifiche esigenze. Per creare una categoria o per aggiungere una categoria già esistente, basta cliccare sul pulsante avevate come icona il segno più (+). Quest’ultima consente di generare il piano di studio dopo avere selezionato un metodo di composizione, la deadline e i libri da studiare [21].

21

Se l’utente vuole creare nuova categoria per pianificare un nuovo piano di studi legato ad un esame. Dopo che l’utente ha cliccato sul bottone (+) entra in una schermata che gli pone davanti delle scelte. Qui l’utente deve creare una nuova categoria, nell’esempio decide di aggiungere l’esame della Prof. Vettese, o scegliere da una categoria gia esistente. Successivamente deve aggiungere la scadenza dell’esame e la tipologia di metodo da adottare per pianificare il piano di studi, per esempio predefinto o esame difficile. Infine aggiungo i libri da studiare.


DASHBOARD Quando si effettua l’accesso all’interno di Liquid Space, si accede direttamente alla Dashboard [22]. Questa è una delle schermate più importanti poichè lo studente può vedere, in modo chiaro e diretto, tutta le informazioni relative a cosa dovrà studiare nel giorno attuale e come procede l’andamento dello studio rispetto alla data dell’esame. Le varie materie sono suddivisi in categorie che l’utente stesso ha creato e effettuando un tap lungo sul nome della categoria si possono visualizzare le informazioni aggiuntive legata alla categoria. All’interno di questa schermata vengono visualizzati i libri che si devono studiare e quanto tempo bisogna dedicargli, e attraverso una barra di avanzamento, si pùo osservare la percentuale dello stato di avanzamento della lettura. Cliccando con un tap lungo sulla copertina, automaticamente compaiono delle icone che fanno capire se è la prima volta che si legge quel determinato libro, o se si deve rileggerlo, continuare a leggerlo o ripeterlo. L’applicazione, a tutti gli elementi infografici, assega tre differenti colori (rosso, giallo e verde) che hanno come scopo quello di richiamare l’attenzione dello studente sull’andamento dello studio. Facendogli capire se sta procedendo bene o male. Ad ogni modo l’applicazione mi notificherà, anche attraverso messaggi scritti, come procede l’andamento rispetto al piano di studio, se il giorno prima lo studente non ha rispettato il programma, o se deve dedicare più attenzione allo studio o a una determinata materia. Il layout della pagina è costruito su di una griglia modulare [23]. Questa costruzione mi ha consentito di inserire le info grafiche e le informazione in una serie di blocchi, che variano la loro dimensione in base alla quantità d’informazioni da mostrare. Questi blocchi possono variare il loro colore in modo tale da creare una gerarchia tra le informazioni, e rendere quelle più importanti, facilmente visibili. I blocchi si organizzano all’interno della griglia, allineandosi con gli altri elementi sempre a destra, in modo tale da creare una composizione dinamica tra gli elementi. Normalmente, se non vi sono molte informazione da visualizzare, gli elementi per ogni piano di studio sono tutti a vista. Se, invece, vi sono un numero di elementi elevato da visualizzare, Liquid Space deciderà di limitare, la visualizzazione agli elementi più importati. In casi estremi, varranno visualizzati semplicemente i nomi dei vari impegni della giornata. Poi, come per tutte le schermate, se si necessita di visualizzare maggiori informazioni attraverso il pinch-out [25]. La disposizione dei vari impegni si basa sullo stato dell’andamento, sulla vicinanza alla data dell’esame e sulla priorità che posso associare ad un determinato esame. Gli impegni che rispecchiano uno o più di questi fattori, vengono automaticamente posizionati in nella parte alta della visualizzazione. Quando l’utente effettua un tap lungo su uno di questi blocchi, sia passa nella schermata di personalizzazione degli elementi visualizzati. L’utente può aggiungere, togliere, e trascinando i vari elementi può decidere la posizione di ogni elemento creando una gerarchia più congeniale per lo studente.

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

Da riprendere

Libro non ancora letto

Da rileggere\ ripetere

Apparato icnografico dedicato alla Lettura.

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da studiare procede bene)

cl’andamento delle cose

(questo colore notifica

Colore Verde

Deadline

Giorni mancanti all’esame

(questo colore notifica cl’andamento delle cose da studiare non progede nel giusto modo)

Colore Rosso

(nome esame)

Categoria

22 Notifiche

Promemoria

Già studiato

Stato programma di studio totale

Da studiare


Attraverso le notifiche l’utente ricevere suggerimenti sul suo andamento di studio o può controllare eventuali aggiornamenti dei materiali presenti all’interno dell’applicazione. In oltre può lasciarsi dei promemoria.

Stato lettura libro

Giorni mancanti all’esame

Deve studiare due libri uno per 4 ore e l’altro per 3 ore di cui, il primo è un nuovo libro da leggere, invece il secondo va riletto. Per l’esame del Prof. Rochesso, l’utente si trova avvantaggiato e per questo motivo risulta in verde. In questo caso deve continuare a leggere il file riportato nella visualizzazione.

Ore da dedicare allo studio

Giorni mancanti all’esame

In questa schermata l’utente vede gli esemi che sta preparando. In questo caso si può vedere che lo studente sta preparando due esami Prof. Bertozzi e Prof. Rochesso. Per l’esame del Prof. Bertozzi l’utente si trova in dietro con il programma e per questo la barra dello stato generale di avanzamento e la deadline risultano in rosso.

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Esempio di modularità e di dimensione dei moduli utilizzati per la griglia di questa senzione dell’applicazione. Sono anche inseriti le vaire gradazione di colori utilizzati all’interno di questa schermata.

23

Se l’utente vuole personalizzare gli elementi visualizzati può semplicemente fare un tap lungo sall’interno della schermata per modificare i blocchi. Basterà semplicemente cliccare sul pulsante (X/+) per togliere o aggiungere gli elementi, oppure può variare la loro disposione.

24


Nel caso in cui nella schermata vengono visualizzati numerosi elementi, automaticamente l’applicazione limita la visualizzazione mostrando solo le informazioni importanti. Attraverso il pinch-out è possibile avere maggiorni contenuti all’interno della pagina, poi con la semplice azione di scrolling posso navigare all’inetrno della pagina.Per ritornare alla visualizzazione precedente basta effettuare un pinch-in.

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Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

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Se lo studente non rispetta gli impegni che ha fissato riceverà delle notifiche da parte dell’applicazione. Le notifiche si intensificano nel caso in cui l’applicazione riscontra un notevole ritardo sulla tabella di marcia.

NOTIFICHE Liquid Space prevede un sistema di notifiche che si interfaccia direttamente con il sistema operativo. Il loro scopo ha una duplice valenza. Uno è legato al fatto che, l’applicazione consente di aggiornare costantemente sulla presenza o meno di nuovi aggiornamenti legati ai file. L’altro è legato invece alla volontà di notificare, non solo gli impegni giornalieri, ma anche sollecitare lo studente nel caso l’applicazione noti un ritardo sulla tabella di marcia del programma di studio, notificando non solo il ritardo ma anche i rispettivi giorni che mancano all’esame . Questo vuole essere una sorta di monito per lo studente al fine di impegnarsi nel caso voglia passare l’esame nel migliore dei modi, aiutandolo nel riorganizzazione dello studio.

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Realizzare il prototipo del proprio progetto o più in generale di un progetto non consente solamente di avere un feedback diretto su ciò che si sta progettando, ma permette di toccare in modo tangibile il progetto. Tutto ciò aiuta sia nella fase di progettazione nel migliorare il progetto che nel trasmettere nel modo più concreto quali sono i propri intenti. Nel mio specifico caso per realizzare il prototipo mi sono avvalso di una piattaforma web che assiste nella progettazione e ti consente di testare direttamente il prototipo sul dispositivo che si intende utilizzare. La piattaforma da me utilizzata si chiama Proto.io, e ho scelto di utilizzarla perché mi ha consentito di creare le animazioni, le interazioni ed eventi touch in modo veloce. Proto.io mediante l’uso di una semplice interfaccia ti permette di creare il prototipo traducendo tutti gli elementi presenti in codice HTML e Javascript esportabile per qualsiasi dispositivo. Certamente non corrisponde alla reale applicazione poiché vi sono alcuni elementi ancora statici e l’utente è limitato in alcune scelte. Però nel suo complesso questo prototipo permette di far capire agli utenti qual’è lo scopo del progetto e qual’è l’esperienza che si ha quando si utilizza Liquid Space. Sebbene l’applicazione sia stata sviluppata nella sua versione di prototipo con le tecnologie web, per un reale sviluppo sarebbe necessario svilupparla sotto forma di applicazione nativa per i differenti sistemi operativi per dispositivi mobili esistenti. Questo non solo permetterebbe una diffusione più veloce attraverso un Download diretto dagli store appositi, ma permetterebbe l’uso dell’applicazione anche off-line, senza costringere l’utente ad utilizzare una connessione ad internet costante. Per fare tutto ciò, la gestione dei dati deve essere assicurata mediante appositi

Cap. 5 • Progetto finale | Liquid Space

5.6 PROTOTIPO

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Server e Database accessibile attraverso un sistema in-cloud. Per il lato Client, essendo IOS e Android i sistemi operativi più diffusi, si prevede di conseguenza uno sviluppo dell’applicazione all’interno degli ambienti di sviluppo dedicati. Nel primo caso si dovrebbe implementare il codice nell’ambiente di Xcode, nello specifico utilizzando ad esempio Cocoa. Nel secondo caso, invece, l’applicazione dovrebbe essere scritta in linguaggio Java e compilata attraverso SDK Android. Queste scelte di sviluppo assicurano anche una migliore diffusione e commercializzazione sugli store proprietari (Apple Store,Play Store). Le tecnologie di cui fa uso l’applicazione sono largamente diffuse e dal punto di vista di un ipotetico lancio sul mercato non ci sarebbero problemi nel realizzarla con le opportune tempistiche di sviluppo. Nello scenario considerato l’utente ha la possibilità di importare dati su qualsiasi dispositivo mediante la sincronizzazione del suo personale account. Attualmente l’unica limitazione che viene riscontrata è l’assenza di un comune sistema di credenziali tra le università. Ma in un futuro prossimo, se le università si affidassero ad una stessa piattaforma di gestione dei dati universitari, questo problema può essere risolto.

5.7 USER TEST

2. Per una metodologia di testing delle microinterazioni si veda: Saffer, Dan, “Testing Microinteractions”, in Microinteractions, O’Reilly, Cambridge 2013, pp. 141-146.

Al fine di apportare miglioramenti e accorgimenti che migliorino la qualità dell’applicazione ho eseguito un user test , tutto ciò per ricevere dei validi feedback su ciò che ho progettato, ma nello specifico sull’iterazioni presenti all’interno dell’applicazione. Questo test è stato condotto lasciando molta libera durante la navigazione tra le sezioni. Prima d’intraprendere il test vien fatta una breve introduzione su Liquid Space, poi viene spiegato che l’applicazione allo stato attuale presenta delle impostazioni predefiniti (per esempio vi sono già caricati dei file all’interno, sono già stati scelti e pianificati esami da fare e impegni sulla timeline) poiché è un prototipo che ha come scopo quello di mostrare il funzionamento e le peculiarità del progetto. Un breve tutorial iniziale ha introdotto gli utenti nell’applicazione, e durante la navigazione tra le sezioni, è stato chiesto a R. di esprimere le loro impressioni e aspettative sulle diverse parti dell’interfaccia, cercando di capire se alcune micro-interazioni avessero un buon riscontro sull’utente2. Il mio utente (R., 24 anni, studia economia), una volta entrato all’interno dell’applicazione e trovatosi di fronte alla dashboard ha facilmente capito come utilizzare la funzionalità della schermata. Cosa importante ha facilmente intuito il significato del codice cromatico che ho assegnato ai vari elementi all’interno della schermata. Per quanto riguarda gli elementi infografici che mi mostrano lo stato di avanzamento del piano di studio e dei libri sono stati facilmente interpretati da R.. Ha invece avuto un po di difficoltà con alcuni elementi cliccabili e con la leggibilità dei testi con pesi molto leggeri (la versione di prototipo testata non era quella definitiva). Spostandosi nella sezione della Timeline l’applicazione ha avuto un riscontro positivo al riguardo delle informazioni


relative alla pianificazione oraria del piano di studio. In questa schermata il R. non ha dimostrato nessuna difficoltà nel individuare elementi cliccabili e le informazioni espandibili per le diverse categorie presenti. Con molta semplicità ha individuato tutte le funzioni compreso quella della aggiunta di una nuova categoria. La schermata della libreria è risultata di facile utilizzo e R. ha capito immediatamente che si trattava di una sorta di archivio di tutti i documenti che deve studiare. Purtroppo nella versione che l’utente ha testato non aveva bene evidente come si aggiungere un nuovo elemento nella libreria. è stata necessaria una leggera modifica del bottone apposito. Il R. ha gradito un interfaccia non invasiva della sezione di lettura dei file. Nella stessa parte ha suscitato molto interesse le modalità con cui interagire con gli strumenti di lavoro e studio, anche grazie alla costruzione ergonomica di questi elementi (non è un fattore che palesemente viene notato, ma si adatta naturalmente all’uso del tablet). Tuttavia, per quanto riguarda le gesture, alcune di esse risultano ancora un po’ meccaniche ma ciò non è stato visto come un problema, considerando che l’applicazione e stata usata solo per una volta e che queste posso facilmente apprese e utilizzate nel tempo. Liquid Space, trasmettendo una buona affordance nei confronti dell’utente ha subito dei miglioramenti soltanto per quanto riguarda l’interfaccia. Cercando di prestare più attenzione nella cura di determinati aspetti, come il peso dei testi e lo stile applicato ad alcuni elementi cliccabili, che erano fondamentali a un buon risultato dell’esperienza dell’utente.

| 149



CONCLUSIONI



La volontà di sviluppare un progetto nell’ambito dell’editoria, ma nello specifico dell’editoria digitale, è dettata da questa mia grandi passioni, insieme all’interaction design, per questo specifico settore della comunicazione visiva. è un tema quello del mio progetto al quale sono molto legato, poiché è qualcosa che è maturato con il tempo e si è evoluto in costante crescita durante la mia formazione e le varie esperienze lavorative. La sfida che ho voluto raccoglie con Liquid Space è stata quella di progettare un applicazione che abbia da un lato uno sguardo ai punti di forza del libro, e dall’altro che abbia uno sguardo verso il futuro, sfruttando il potenziale del supporto digitale, per creare qualcosa che sia innovativo e diverso rispetto a quello che siamo normalmente abituati ad usare. Ho voluto creare un applicazione che sia il più possibile costruita intorno agli studenti, e non semplicemente uno strumento per leggere confortevole e graficamente “appetibile” per l’utente. Ancora oggi non vi è ancora una chiara e definita prospettiva al riguardo dell’editoria digitale, però al di là di tutto questo mi posso ritenere contento, in tutto e per tutto, del progetto che, nei limiti di tempo e delle conoscenze, sono riuscito a realizzare e a condividere, sperando di aver dato agli studenti uno strumento innovativo che risponda alle loro esigenze. Devo prendere atto che non è stata un esperienza di progettazione del tutto semplice d’affrontare. La progettazione di un’applicazione è un lavoro al quanto complesso e che ha bisogno di toccare numerosi aspetti e che non tutti sono connessi direttamente con la discipline del design e molto spesso, come nel mio caso, si affrontano anche tematiche legate, in parte, alla psicologia della percezione. Quindi, come si può ben intuire, non si tratta banalmente della semplice progettazione di una user interface, anche se questa parte della progettazione non è da sottovalutare poiché ha una sua dose di complessità. Infatti, soprattutto per quanto riguarda la fase della progettazione dell’interfaccia, sono emerse una serie di problematiche e la realizzazione finale è stato il frutto di numerosi prove ed errori.

Un altro fattore che ha influito sulla complessità del lavoro è legata anche al fatto che noi nella stragrande maggioranza dei casi lavoriamo e progettiamo in team di lavoro. Questo non influisce solo sulla mole di lavoro, ma anche sulla fase di sviluppo, in quanto all’interno di un team si può dialogare e trovare soluzioni ai problemi mediante il confronto. Invece quando si è da soli nell’affrontare determinate decisioni o inghippi molto spesso si può incappare in vicoli ciechi in cui talvolta è difficile venirne fuori. Attraverso questa applicazione ho voluto dare un contributo, spero significativo, rispetto alla rivoluzione digitale in atto. Spero, a livello accademico e progettuale, di aver partecipato e contribuito attivamente e nel migliore dei modi, a dar vita ad un altro punto di vista nei confronti dell’editoria digitale, sperando che possa essere un punto d’inizio per nuovi spunti e riflessioni per altri designer o che posai diventare, magari nei prossimi anni, diventare effettivamente realtà.

Conclusioni | Liquid Space

GLI INTERACTION DESIGNER

152 | 153



A APPENDICE


I problemi principali di questo primo gruppo di prove era 2. Il primo riguardava la sfumatura di sfondo che volevo dare alla mia applicazione che in molti casi risultava inadeguata alla leggibilitĂ su schermo, in altri casi invece risultava essere

inappropriata alla tipologia di applicazione. Il secondo motiva riguarda le informazioni visualizzate che era state strutturate in un modo che ricorda una semplice timeline. Non certamente questo quello che immaginavo per l’utente.


Il problema legato a questo gruppo di schermate era prevalentemente lagato alla scarsa leggibilitĂ dettata dal sfondo che non era funzionale

per lo scopo, ma soprattuto anche alla poca appetibilità che questa visualizzazione trasmetteva all’utente.

Appendice A | Liquid Space

156 | 157


Il problema principale di questo gruppo di schermate era lagato, al di lĂ degli eccessivi contrasti cromatici che sono risultati

fastidiosi sullo schermo, principalmente alle troppe informazioni che creavano nell’utente confusione.


Al di là della scarsa appettibilità delle schermate, il problema principale consisteva nel fatto che questa visualizzazione è una

Appendice A | Liquid Space

mera rappresentazione di un calendario. Bisognava trovare qualcosa che fosse più utile per l’utente e che non possa trovare in altre applicazioi.

158 | 159


Il problema principale di questo gruppo di schermate era lagato principalmente alle troppe informazioni che creavano nell’utente confusione e ma soprattuto anche alla poca appetibilità che questa visualizzazione trasmetteva all’utente.


Appendice A | Liquid Space

160 | 161



B APPENDICE


FLUSSO DELLE INTERAZIONI

1

Splash Screen

2

Login

3

Dashboard meno dettagliata

3.1

Dashboard pi첫 dettagliata

3.2

Personalizzazione Dahboard

4

Notifica esterna

5

6

7


1

2

3

3.1

8

Appendice B | Liquid Space

3.2

164 | 165


3

5

3

6

3

7

7.1

6.1

6.2

5

Setting

6

Libreria meno dettagliata

6.1

Libreria medio dettagliata

6.2

Libreria piĂš dettagliata

7

Timeline

7.1

Timeline meno dettagliata

7.2

Timeline piĂš dettagliata

7.2

8.6 — 8.11


3

8

8.1

8.2

8.3

8.4

Appendice B | Liquid Space

8.5

8

Lettura (schermata orizontale)

8.1

Lettura (schermata verticale)

8.2

Strumento Link

8.3

Strumento Riassunti\Appunti

8.4

Passaggio

8.5

Personalizzazione Lay Out testo

166 | 167


8

8.6

8.11

8.7

8.12

8.8

8.6

Testo pi첫 dettagliata

8.7 8.8 8.9

8.9

8.10

8.10

Testo meno dettagliata

8.13

Testo meno dettagliata

8.12

Testo pi첫 dettagliata


Appendice B | Liquid Space

168 | 169



RINGRAZIAMENTI



Al termine di questo progetto di tesi ritengo sia importante ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato nel portare avanti, con costanza e dedizione, la realizzazione del progetto, ma soprattutto che hanno reso tutto questo possibile. In primis voglio ringraziare Gillian Crampton Smith e Philp Tabor, che mi hanno introdotto e fatto conoscere il mondo dell’interaction design, offrendomi spunti e stimoli non solo per questo progetto di tesi ma anche per la mia futura carriera professionale. Li ringrazio anche per avermi seguito in questo percorso di tesi dandomi preziosi consigli e critiche costruttive che sono stati fondamentali per la realizzazione di questo progetto. Un ringraziamento per il suo supporto e aiuto nella prime fase di ricerca nel campo della psicologia della percezione e apprendimento al Prof. Emanuele Arielli che mi ha mostrato quali potevano essere probabili punti su cui costruire la mia ricerca. Un grazie a Ruggero Baracco, Dante Fusco, Andrea Micco e Luca Migliore con i quali ho condiviso questa fantastica esperienza ricca di momenti indimenticabili, ma soprattutto per i consigli e i suggerimenti che mi hanno dato e che mi hanno consentito di superare i momenti critici di sviluppo del mio progetto. Un grazie anche al gruppo di tesi a cui ho partecipato e che mi hanno consigliato nelle scelte da effettuare durante l’evoluzione del mio progetto. Un grazie particolare vanno ai miei amici Mario Privitera, Riccardo Russo e Simona Serio per per la loro disponibilità e per aver contribuito nella realizzazione del materiale fotografico e delle Persona. Un ringraziamento anche a tutti coloro che hanno partecipato alle interviste che ho fatto nella fase di sviluppo del progetto mostrandomi punti di vista alternativi per soluzioni alternative al mio progetto. Un grazie particolare va soprattutto ai miei fantastici coinquilini Marianna Da Re, Virginia Landi, Sebastiano Lucchitta e Giuseppina Nardi per la pazienza che hanno avuto nel sopportarmi e supportarmi nei momenti di difficoltà, ma anche per il contributo che hanno dato al mio progetto con la loro disponibilità nel partecipare agli user test e nella realizzazione del video scenario. In fine un grazie di cuore a tutta la mia famiglia per avermi motivato e supportato costantemente standomi vicino nonostante l’evidente distanza geografica che separa Venezia dalla mia città. Un particolare grazie va alle mie sorelle Beatrice e Caterina che mi sono state molto vicino nei momenti fondamentali di questa esperienza di tesi, in particolare Caterina per la revisore dei testi.

Ringraziamenti | Liquid Space

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BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA


BIBLIOGRAFIA

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Bibliografia — Sitografia | Liquid Space

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IUAV / FDA / CLASVEM / A.A. 2012\2013 TESI REALIZZATA PER IL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE DESIGN

Relatore Gillian Crampton Smith Corelatore Philip Tabor Progetto grafico e impaginazione Luigi Frettoloso

Schemi grafici archivio iconografico thenounproject.com

Rilegatatura a brossura fresata

Questo libro è stato composto in News Gothic BT su Macintosh, nei pesi Bold, Demi, Demi Italic, Italic, Roman, Light e Light Italic

L’interno è stato stampato su carta laguna gr 120

Tipografia digitale Pixart Printing

La copertina è stata stampata su Classic demimatt gr 350

1a edizione: Aprile 2014




UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA FACOLTA’ DI DESIGN E ARTI

DICHIARAZIONE DI CONSULTABILITA’ O NON CONSULTABILITA’ DELLA TESI DI LAUREA (da inserire come ultima pagina della tesi di laurea) Frettoloso Luigi 274627 Il/La sottoscritto/a ………………………………………….matr. n. ...…………….

Laurea Magistrale in Design laureando/a in ………………………………………………... Straordinaria [Aprile] 2012/2013 sessione ………………………… dell’a.a. …………….………….

DICHIARA

che la tesi di laurea dal titolo: …………………………………………………………………………………………. Liquid Space: gestire e personalizzare il tuo metodo di studio ………………………………………………………………………………………….

è consultabile da subito potrà essere consultata a partire dal giorno ………………….. non è consultabile (barrare la casella della opzione prescelta)

data …………………..

firma ………………………



Cap. 1 • L’esperienza libro | Liquid Space

182 | 183



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