Estratto "Perché sei speciale": ANSIA

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Non voglio essere in balia della tempesta

ANSIA

Ansia: una parola che compare frequentemente nella nostra vita. Raccontata come uno dei principali nemici della serenità e dell’equilibrio di ciascuno di noi, l’ansia in realtà è una risposta fisiologica che viene prodotta nel nostro corpo e nella nostra mente quando ci troviamo di fronte a una sfida, a un ostacolo da superare, a un elemento o evento che ci obbliga a uscire dalla no stra comfort zone. L’ansia nella sua fase iniziale ci “atti va” in senso positivo. Ci permette di sperimentare una maggiore tensione e concentrazione che ci consentirà di affrontare meglio ciò che abbiamo di fronte. Se sia mo in procinto di fare un compito in classe, per esem pio, o di presentarci a un provino per essere ammessi nella squadra sportiva alla quale aspiriamo da tempo, l’ansia è l’elemento che ci permette di dare il meglio di noi in quel preciso momento. È come la corda di un arco che si tende per permettere alla freccia di partire veloce e sicura verso il centro del bersaglio.

DI COSA PARLANDOSTIAMO

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11ANSIA: DI COSA STIAMO PARLANDO

Lo stesso capita a noi: per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo essere tesi al punto giusto. Se non lo siamo abbastanza, risultiamo poco incisivi, ma se lo siamo troppo, rischiamo di esagerare e allontanarci anche di molto dall’obiet tivo che ci eravamo prefissati.

Rifletti proprio sull’esempio dell’arco e della freccia. Se afferri l’arco ma non tendi la corda, la freccia non andrà da nessuna parte. E se tendi poco la corda, la freccia partirà, ma la sua traiettoria sarà limitata e non potrà arrivare a fare centro. Prova però a immaginare anche la situazione opposta, ovvero un arco la cui corda viene tesa troppo o per troppo tempo. Il braccio si stan ca, e quando scoccherà la freccia, la traiet toria non sarà più quella che permet terà di colpire il bersaglio.

L’ansia, perciò, non va mai negata né evitata. Va accolta e modulata. Regolata e gestita.

Vale la pena provare a riconoscere le reazioni che si producono dentro di noi quando ci troviamo di fronte a una sfida o a un ostacolo. Perché ci dà modo di comprendere come funzioniamo, come reagiscono il nostro corpo e la nostra mente. Conoscere quelle reazioni ci permette anche di comprendere quando sono funzionali – ovvero servono a raggiungere gli obiettivi per i quali avvengono – oppure sono disfunzionali – ovvero

L’ansia diventa un problema quando si attiva nei tempi sbagliati. È positiva se arriva in prossimità della situa zione che la rende giustificabile (chi non è in ansia nei minuti che precedono un’interrogazione?) e per questo ci si trova dotati di più risorse per affrontare una piccola grande sfida. Diventa invece un problema quando si attiva molto prima della situazione alla quale si correla o persiste troppo tempo dopo che quella situazione si è conclusa. Se si attiva molto prima, la definia mo ansia anticipatoria e diventa una specie di “al larme” che comincia a suonare e non smette più: ti fa pensare a tutti i problemi e gli effetti indesiderati che potrebbero derivare da qualcosa che dovrà avvenire, ma che – proprio per colpa di quell’allarme di cui ab biamo parlato prima – non rappresenterà mai per te un’opportunità, ma solo una quasi certa “causa di errore e di insuccesso”.

Poi c’è l’ansia cronica. Ovvero l’ansia che non si spegne mai. È come andare in giro con uno zaino pieno di sassi. A ogni passo che fai, ne senti il peso. Sareb-

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QUANDO L’ANSIA DIVENTA UN PROBLEMA

producono un effetto paradossale che è esattamente opposto a ciò che ci si aspetterebbe. Questo capitolo ti fornirà molte indicazioni su come muoverti nel territorio dell’ansia e su quali strumenti di navigazione mettere nel tuo zaino per non farti trovare “disorientato” quando farà la sua comparsa nella tua vita.

be così facile liberarsene. Basterebbe svuotare lo zaino di tutte quelle pietre che non servono a nulla, se non a rallentare il passo e a farti sentire sempre più stanco. Quando le persone intorno a te ti chiedono: «Perché sei così ansioso? Perché non ti rilassi un po’?» ti sen ti due volte sbagliato. A nessuno piace portarsi tutto quel peso sulle spalle. Però non riesci a farne a meno. È come se ti ritrovassi quello zaino pieno di sassi incol lato alle spalle, senza poterlo togliere.

Infine c’è l’ansia esplosiva. Arriva quando meno te lo aspetti. E deflagra, proprio come un ordigno nascosto che, se ci metti su il piede, ti fa saltare per aria. Ecco, l’ansia esplosiva funziona più o meno in questo modo. Arriva e invade tutto. In alcuni casi può trasformarsi in un vero e proprio attacco di panico. Spesso l’ansia esplosiva evolve in ansia anticipatoria. Una volta che sei stato colpito da questo genere di bombe, temi che altre sia no lì pronte a colpirti di nuovo. E al lora stai sempre in allerta.

È molto importante imparare a riconoscere i segnali che annunciano l’arrivo dell’ansia: se li riconosci, saprai anche gestirli, senza venirne sopraffatto. L’ansia, però, non ha sempre lo stesso modo per farsi sentire:

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GLI OCCHIALI CHE POSSONO AIUTARCI A VEDERE MEGLIO

● C’è chi la percepisce come un “martello che picchia nella testa”, oppure ha la sensazione che tutto sia instabile e giri intorno a lui.

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● C’è chi la sente in molti modi diversi e manifesta più aspetti tra quelli sopraelencati.

● C’è chi la prova prima di addormentarsi e non rie sce a chiudere occhio.

L’ansia va attraversata. Non si deve temerla. Bisogna prevederla e addomesticarla. Ecco quattro gesti che possono aiutarti quando temi di essere travolto dall’ansia.

1. Controlla il respiro

Quando l’ansia prende il sopravvento, il respiro si fa superficiale e frequente. Un buon modo per arginare l’ansia è controllare la respirazione. Inspira gonfian do la pancia, conta fino a quattro, poi trattieni l’aria per due secondi e infine espira lentamente contando fino a cinque, poi trattieni l’aria inspirata per due secondi e poi soffiala fuori lentamente contando fino a cinque. Ripeti più volte seguendo lo schema “4-2-5”. Vedrai che questa semplice tecnica ti aiuterà a tenere a freno l’impeto con cui l’ansia cerca di travolgerti.

QUATTRO STRATEGIE PER GESTIRE L’ANSIA

● C’è chi la percepisce nelle gambe e non ce la fa pro prio a tenerle ferme o al contrario le sente molli.

● C’è chi la sente nella pancia e prova nausea e un senso di rifiuto.

Immaginati quando l’evento che ti scatena ansia sarà terminato: non sarà successo nulla di grave o irreparabile e tu sarai sempre tu, al centro della tua vita. Fo calizzati sulla tua immagine, quella di te stesso che ha superato l’ostacolo.

3. Cerca la tua “base sicura”

4. Prepara il futuro

Quando devi affrontare una situazione che ti sembra sfidante, dedica del tempo il giorno prima a immaginare te stesso in azione. Abitua la tua mente a “normalizzare” la situazione in cui si sentirà sfidata. Prevedi quello che potrà succedere, non in modo “ca tastrofico”, ma in modo realistico. Così la tua mente “avrà già visto prima” che cosa ti aspetta. Fai atten zione a vivere questa esperienza nella mente non con l’approccio tipico dell’ansia anticipatoria (sentirsi perseguitati da ciò che ci potrà succedere), ma con l’approccio di un atleta che vuole affrontare una gara e impara a “mentalizzare” (ovvero a mettere dentro la sua mente, allo scopo di prepararla) tutti i passaggi e le fasi della prova che dovrà affrontare.

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2. Impara a visualizzare te stesso quando tutto sarà terminato

Stai vicino a una persona che ti fa sentire protetto e al sicuro. Non affrontare una sfida che trovi particolarmente ansiogena in solitudine.

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