SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 352
22 GENNAIO 2022 FEBBRAIO 2022 € 4,90 IN ITALIA
1992 - 2022 PREVEDERE LE ERUZIONI
Mensile: AUT 10,00 € / BE 9,60 € / F 9,00 € / D 11,70 € / LUX 9,40 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 10,90 Chf / CH CT 10,70 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP
I PROGRESSI CHE ABBIAMO FATTO PER “ENTRARE” NEI VULCANI CON TECNOLOGIE INNOVATIVE
App sul cellulare, check-up da remoto, software che curano: spinta dal lockdown sta esplodendo l’assistenza sanitaria telematica
IL MEDICO DIGITALE NUMERO DOPPIO CON
NUCLEARE COME SONO LE CENTRALI DI NUOVA GENERAZIONE
SOCIETÀ CHE MONDO SAREBBE SE FOSSIMO POLIGAMI
FRONTIERE BATTERI ADDOMESTICATI PER ESTRARRE I MINERALI
DOMANDE&RISPOSTE
LA SCIENZA IN PILLOLE
352 FEBBRAIO 2022
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Scoprire e capire il mondo PRISMA
11 La rana ruvida 14 I glitter biodegradabili 17 Le pietre preziose in numeri 18 Facciamo spazio 20 La scienza delle valanghe 24 Prisma sonoro 26 I funghi a carbone
26
La cacca... in comune degli ippopotami
13
A quante parole rispondono in media i cani?
dossier Salute hi-tech 30 MEDICINA DIGITALE
Accelerata dalla pandemia, la rivoluzione digitale sta cambiando volto alla medicina. Fra televisite e bit-terapie, il futuro della sanità è questo.
IL FARMACO È UN 36 QUANDO ALGORITMO
Le terapie digitali sono programmi informatici che curano, ma vanno prescritte dal medico.
40 DICA WWW
Sempre più spesso medici e pazienti interagiscono anche attraverso la Rete.
42 LA VITA ATTORNO ALLA CASCATA in viaggio con il wwf
In una foresta ricchissima, lo spettacolo della natura creato dal fiume Iguazú, tra nuvole di gocce.
48 LUNA ANDATA E RITORNO
54 SE... FOSSIMO TUTTI POLIGAMI
58 DI VARIANTE IN VARIANTE
MULTIMEDIA
spazio
Partirà tra poco la prima missione del programma Artemis, che ci riporterà sulla Luna. Ecco i piani.
Scopri video, audio, timelapse e tanti altri contenuti.
società
Avremmo problemi di stabilità sociale, servirebbero leggi diverse e aumenterebbero le malattie.
covid
Perché la mutazione, sotto l’assedio dei vaccini, potrebbe condurre il Coronavirus alla neutralizzazione.
In copertina: Foto portante: Shutterstock; Sotto da sinistra: NuScale; Shutterstock; Agf.
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Pagine animate Animazioni, video, audio... Potete fruire di tanti contenuti aggiuntivi grazie ai QR Code, nelle pagine dove troverete l’icona Focus+. Basta inquadrare il QR Code con la fotocamera attiva (se si usa un iPhone o un iPad), oppure usando Google Lens o una qualsiasi app per la scansione di QR Code (se si ha uno smartphone o un tablet Android). Se invece siete al computer, andate alla pagina del nostro sito, all’indirizzo web segnalato.
Focus | 3
D&R Speciale 124 ANIMALI 128 TECNOLOGIA 130 SCIENZA 132 AMORE E SESSO 134 STORIA 140 TE LO DICE...
64 DUE ANNI DI COVID
142 NATURA 144 ECONOMIA 146 SALUTE 148 SOCIETÀ 150 ARTE E CULTURA 152 CIBO
154 SPORT 156 UNIVERSO 158 PSICHE
92 L’ALTRO NUCLEARE
68 MILLE SFUMATURE DI ALI
È IMPORTANTE IL SENSO 98 PERCHÉ DELLA MISURA
74 I TESTI ANTICHI PASSATI AI RAGGI X
80 DI CHE PIGRIZIA SEI?
84 BATTERI MINATORI
pandemia in numeri
Casi e percentuali di vaccini, contagi, decessi, in Italia e nel Mondo da quando il SARS-CoV-2 è comparso a fine 2019.
animali
Farfalle (bellissime dal vivo e nel disegno) che sono state ritratte tra ’700 e ’800 dal naturalista William Jones. Che raffigurò 856 specie.
storia hi-tech
Nuove tecnologie permettono di leggere lettere senza aprirle e svelare parole ormai cancellate.
comportamento
Non è un disturbo né un disordine della personalità. L’indolenza è un meccanismo di difesa psicologica.
biologia
Batteri e funghi estraggono rame, oro, uranio. E potrebbero recuperare terre rare dai rifiuti elettronici.
RUBRICHE
6 L’oblò 90 Tipi italiani 112 Mondo Focus 162 Academy 165 MyFocus 170 Cartellone 174 Giochi
energia
Come funzionano gli impianti di nuova generazione. Si possono considerare fonti di energia “pulita”?
scienza
Da piedi e spanne ai moderni orologi atomici, storia di un sistema che solo di recente è divenuto universale.
DECALOGO DELLA SOSTENIBILITÀ 102 ILDIGITALE tecnologia
La rivoluzione digitale impatta sull’ambiente? Sì, ma evita anche inquinamenti maggiori. Basta usarla bene.
105 DENTRO I VULCANI
focus next 30 / ieri, oggi, domani Nel 1992 usciva il n. 1 di Focus, dedicato alla previsione delle eruzioni. Cosa è cambiato da allora?
114 MASSAGGI DAL PASSATO storia
I primi massaggiatori erano sacerdoti. Poi vennero i medici (e non solo) per curare corpo e anima.
90
Incontriamo il fistione turco (Netta rufina)
4 | Focus
Ci trovi anche su:
dossier
Dica www Sempre più spesso medici e pazienti interagiscono anche attraverso la Rete. È uno dei servizi della telemedicina, che sta cambiando la sanità.
di Margherita Fronte
R
isparmiare tempo e denaro, senza nulla togliere all’accuratezza della prestazione medica. È la promessa della telemedicina, l’erogazione dei servizi sanitari a distanza che in tanti hanno già sperimentato e che presto diventerà per tutti un altro modo per ritirare ricette ed esiti di esami, per parlare con il medico e persino per fare test e accertamenti. Alcuni strumenti della telemedicina sono già presenti in tutta Italia. Fra questi, il Fascicolo sanitario elettronico, che secondo gli esperti va però potenziato perché è necessario per sviluppare gli altri servizi della digital health. A spingere in questa direzione sono anche le linee guida sulla telemedicina che il ministero della Salute ha emanato circa un anno fa, allo scopo di definire le regole cui le strutture pubbliche devono attenersi e il tipo di prestazioni che possono essere erogate attraverso la Rete. DALLE VISITE AI MONITORAGGI Eugenio Santoro, dell’Istituto Mario Negri di Milano, chiarisce un punto importante: «La telemedicina permette di ampliare le possibilità di intervento, ma in nessun caso si sostituisce al rapporto medico-paziente. Per certe prestazioni la presenza fisica resta fondamentale. Per esempio, le prime visite, durante le quali si formulano le diagnosi, continueranno a essere svolte nello studio del medico». Rispettando questa condizione, le attività previste dalla telemedicina restano numerose. Prime fra tutte, le televisite: vere e proprie visite a distanza, da attuare in tempo reale tramite sistemi di videochiamata. Sono rivolte per lo più a pazienti con malattie croniche e sostituiscono le normali visite di controllo. Durante le televisite è anche possibile eseguire alcuni esami medici, se il paziente a casa è dotato di strumenti che lo permettono (come
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braccialetti che misurano il battito cardiaco, apparecchi per la rilevazione della pressione arteriosa e così via). Questi stessi parametri possono essere trasmessi al medico anche al di fuori della videochiamata, consentendo il telemonitoraggio. Per chi segue programmi di riabilitazione c’è poi la teleriabilitazione, oggetto a dicembre di un documento ad hoc del ministero. Questo tipo di assistenza, che coinvolge fisioterapisti e altri professionisti della sanità, permette di svolgere a
ESPERTA A DISTANZA Un teleconsulto, durante il quale i medici hanno la possibilità di confrontarsi in videochiamata, su un caso che hanno in cura.
salute hi-tech
<Più collegamenti intersecanti>
Università dell’Illinois di Urbana-Champaign
TECNOLOGIA E ASSISTENZA A sinistra, un sensore per la rilevazione di parametri clinici, inviati ai medici via Web. Sotto: un’esercitazione per un intervento svolto con l’ausilio di un medico collegato in remoto.
Getty Images
RIABILITAZIONE CON LA REALTÀ VIRTUALE
casa almeno una parte degli incontri previsti dai piani terapeutici, avvalendosi di strumenti di videocomunicazione ma anche di kit specifici per la condizione da trattare. FRA COLLEGHI Esistono poi alcune applicazioni che non prevedono la presenza del paziente, ma ampliano le possibilità di confronto fra medici. La più gettonata è il teleconsulto, un incontro a distanza fra medici che
Durante la pandemia, la fondazione Don Gnocchi di Milano ha avviato un progetto di teleriabilitazione neuromotoria che, avvalendosi di un sistema di realtà virtuale, ha garantito la continuità nell’assistenza. A ciascun paziente era fornito un kit composto da un sensore di rilevazione del movimento (simile a quelli delle console di videogiochi), da una webcam con microfono e da un computer da collegare al televisore, dotato di software per gli esercizi e per la videocomunicazione. I dati raccolti dal sensore e il video consentivano al terapista, collegato da remoto, di accompagnare l’assistito nell’esecuzione dei movimenti. I pazienti coinvolti hanno mostrato di gradire molto l’iniziativa, che viene ora ampliata ed estesa ad altre specialità.
prevede anche lo scambio di immagini ed esiti di esami relativi al caso che viene discusso. Questa modalità di comunicazione cresce rapidamente di popolarità. Secondo i dati dell’Osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano, prima della pandemia solo il 10% dei medici ricorreva al teleconsulto, mentre oggi quasi la metà degli specialisti e il 39% dei medici di base ha iniziato ad avvalersi di questo strumento. E in prospettiva, 8 medici su 10 si mostrano interessati. Focus | 41
Se società
fossimo tutti poligami...
... quanti grovigli da sciogliere (non quelli che immaginate)
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“
P
Avremmo problemi di stabilità sociale, ci sarebbe bisogno di leggi completamente diverse e aumenterebbero le malattie. di Massimo Manzo
rometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita, finché morte non ci separi”. Di solito, chi pronuncia questa impegnativa promessa la indirizza a una sola persona, dato che in buona parte del mondo la monogamia è l’unica forma di matrimonio consentita. La poligamia, ovvero l’unione di un individuo con due o più individui dell’altro sesso, è al contrario messa al bando e anche nelle realtà in cui è legale, come in alcune nazioni di religione islamica, è una pratica tutt’altro che incoraggiata e disciplinata in modo molto rigido. Ma cosa succederebbe se fossimo tutti poligami? Le conseguenze sarebbero tali da stravolgere aspetti fondamentali del nostro vivere comune. E non certo in positivo... MAMMIFERO PARTICOLARE In natura, la poligamia è quasi la regola nei mammiferi: a parte poche eccezioni (tra cui spiccano quelle dei pipistrelli, di canidi come lupi e volpi, dei gibboni o dei castori nordamericani), solo il 5% circa di essi forma legami stabili con un unico partner. In molti animali, il maschio lascia la compagna subito dopo l’accoppiamento ingravidando più femmine possibile per espandere il proprio patrimonio genetico, ma esistono anche casi inversi, come quello di alcune scimmie del Nuovo Mondo (tra cui la marmosetta), nei quali sono le femmine ad avere più partner. Come per molti dei suoi “cugini” mammiferi, anche nell’uomo
la poligamia era socialmente accettata, almeno fino a 10.000 anni fa. Nella maggior parte della comunità che la praticavano, comprese quelle in cui ancora oggi è ammessa, si esprimeva quasi unicamente nella cosiddetta poliginia (l’unione di un uomo con più donne), per via del modello patriarcale in voga. «In mondi come quello descritto dall’Antico Testamento o dal Corano, la poliginia nacque spesso per far fronte a periodi di gravi sconvolgimenti politici, forieri di cosiddette asimmetrie demografiche», spiega Valentina Maria Donini, ricercatrice di diritto privato comparato presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione di Roma. «In altri termini, la scomparsa di vaste porzioni della popolazione maschile, per esempio dopo guerre e altre calamità, comportava la presenza di numerose vedove e orfani privi di protezione, il cui patrimonio veniva salvaguardato attraverso successivi matrimoni poligami». Perché, allora, abbiamo smesso di sposare più persone? Secondo alcuni, la ragione è legata alla nascita di un sistema economico basato sull’agricoltura, nel quale la frequenza degli individui relativamente poveri nella popolazione è aumentata, diminuendo in parallelo la ricchezza sufficiente per sostentare più consorti. GENETICA Oltre alle ragioni economiche, alcuni scienziati pensano inoltre che l’abbandono della poligamia abbia a che fare con l’evoluzione, sostenendo che se fossimo tutti poligami aumenteremmo il rischio di difetti genetici. Analizzando le dinamiche Focus | 55
NEL MONDO A lato, Draupadi, l’eroina del poema epico indiano Mahabharata con i suoi 5 mariti. A lato sopra, maschio di cervo rosso nel suo harem. Sopra, amore libero tra hippy a San Francisco nel 1968.
marasi, peggiorando funzioni come il linguaggio e la mobilità, ma di solito è geneticamente recessiva (tende cioè a scomparire), e colpisce solo una persona su 400 milioni. A Short Creek, invece, la poligamia aveva complicato notevolmente le cose, mantenendo in vita la malattia per varie generazioni.
delle infezioni trasmesse sessualmente, uno studio pubblicato nel 2016 sulla rivista Nature ha dimostrato come la poligamia domini infatti quando i gruppi umani sono ancora troppo piccoli per sostenere le malattie sessualmente trasmissibili; ma quando questi gruppi crescono, le patologie in questione diventano endemiche e possono avere un impatto sulla fertilità. A confermare il rapporto tra tare genetiche e poligamia è stato un esempio eclatante emerso nel 2017, quando fu scoperta una rara malattia diffusa tra i mormoni della Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (vedi riquadro nella pagina a fianco) stanziati nella regione di Short Creek, tra gli Stati americani dello Utah e dell’Arizona, che da decenni praticavano la poliginia. La patologia in questione, chiamata aciduria fumarica, agisce modificando il gene dell’enzima fu56 | Focus
SOCIETÀ PIÙ VIOLENTA Genetica a parte, vari studi evidenziano come la poligamia comporterebbe gravi conflitti familiari e sociali, aumentando le disparità di genere. Se una coppia monogama è infatti in grado di incentrare più risparmi e investimenti sui figli, portando a un loro maggiore benessere, in una società poligamica aumenterebbe a dismisura il rischio di abbandoni, abusi e conflitti intrafamiliari. A mettere in luce tali contraddizioni è stata, tra le altre, una ricerca condotta dalla Emory University (Usa), che ha analizzato i dati relativi ai diritti civili riferiti a 171 Paesi del mondo. «Le nazioni con livelli più alti di poliginia (dove cioè un uomo ha più di una moglie) hanno tassi statisticamente più elevati di mortalità materna, un’età di matrimonio più bassa che mette molte ragazze a rischio di matrimoni precoci, aspettativa di vita minore per maschi e femmine, tassi più alti di traffico sessuale, mutilazioni genitali femminili, violenza domestica e iniquità nel trattamento di maschi e femmine davanti alla legge», spiega Rose McDermott, professoressa di relazioni internazionali alla Brown University di Providence (Usa) specializzata in parità di genere. «I sistemi poliginici richiedono inoltre che almeno la metà dei ragazzi debba essere “espulsa” dal contesto civile durante la pubertà per assicurarsi che non possa competere per le donne e per garantire che alcuni uomini ottengano più di una moglie. Gli uomini che vengono cacciati devono lasciare la scuola per lavorare, per esempio, mentre le ragazze abbandonano gli studi presto perché sono costrette al matrimonio precoce e alla gravidanza». In tale contesto
I MORMONI E LA POLIGAMIA Anche se in Occidente è bandita, esistono casi in cui la poliginia è ancora praticata. Il più vistoso è quello di alcune comunità cristiane appartenenti alla chiesa mormonica. Tale setta, il cui ramo principale è costituito dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, prende il nome da Mormon (il profeta del IV secolo a cui si ispira) e fu fondata dal predicatore americano Joseph Smith nel 1830. Minoranza poligama. Diffuso soprattutto negli Usa (la sede principale è in Utah), il mormonismo conta circa 16 milioni di seguaci e fin dalla metà del XIX secolo considera la poliginia una delle pratiche centrali della propria dottrina, in quanto rivelata direttamente
da Dio a Smith (il quale ebbe più di 40 mogli) e consentita nell’Antico Testamento. Malgrado sia stata messa al bando dagli stessi mormoni nel 1890, dagli anni ’20 del Novecento continuò a essere praticata in seguito alla scissione voluta da Lorin C. Woolley, fondatore della
In una società basata sulla poligamia crescerebbero a dismisura abusi, abbandoni e conflitti familiari vi sarebbe una forte instabilità sociale, foriera di esclusioni e violenze, tanto che nel 2000 il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato che la poliginia viola il Patto internazionale sui diritti civili e politici e l’Assemblea generale Onu ha più volte raccomandato la sua messa al bando. Scenari simili potrebbero peraltro verificarsi anche se si diffondesse la poliandria (una moglie con più mariti), ma in quel caso i conflitti ruoterebbero intorno alla competizione tra i maschi dello stesso “harem”. Non bastasse, vi sarebbero conseguenze psicologiche per la parte consistente della popolazione costretta a rimanere in solitudine perché non sposata. AVVOCATI INDAFFARATI Come in una sorta di reazione a catena, in un mondo di poligami dovremmo inoltre cambiare un numero impressionante di leggi, soprattutto nell’ambito del diritto di famiglia. I nodi giuridici da sciogliere sarebbero innumerevoli, dal divorzio ai patrimoni contesi da molteplici eredi in caso di morte del partner poligamo. «Un ordinamento basato su principi di uguaglianza dovrebbe garantire la parità di trattamento tra tutti i coniugi e ciò implicherebbe una legislazione capace di disciplinare in modo dettagliatissimo comportamenti familiari intimi, difficilmente controllabili e sanzionabili», afferma Donini. «Oltre al consenso del primo coniuge di fronte ai successivi matrimoni, sarebbe difficile definire i rapporti “orizzontali” tra le mogli, per non parlare del rapporto giuridico tra queste ultime e i bambini nati dalle varie unioni. Che diritti avrebbero i coniugi
Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (FLDS Church). Ancora oggi alcuni membri della FLDS Church praticano la poligamia, che dal 2020 non è più un reato grave nello Stato dello Utah: è punito con la reclusione solo in caso di violenza o coercizione.
IRONIA Una vignetta del 1877 racconta la morte di un leader mormone, pianto dalle sue 12 mogli.
successivi sui figli degli altri?». Lo Stato diventerebbe di fatto un “grande fratello” pronto a sindacare su tutto. Dal punto di vista economico, poi, il patrimonio della famiglia verrebbe frammentato in mille rivoli, causando complicate divisioni. Gli unici a beneficiarne potrebbero essere gli avvocati, che si ritroverebbero migliaia di dispute familiari da risolvere. Persino il mercato di alcuni beni subirebbe una rivoluzione: se infatti uno dei requisiti del matrimonio è la convivenza sotto lo stesso tetto, in caso di poligamia scomparirebbero (o quasi) gli appartamenti “monofamiliari” in favore di case più grandi e costose, e lo stesso varrebbe per altri beni, come le automobili. Tra difficoltà sociali, possibili rischi genetici e intricate questioni legali, la poligamia è dunque più problematica di quanto sembri e non a caso è largamente minoritaria nel mondo. Stando a una statistica stilata nel 2020 dal centro di ricerca statunitense Pew Research, solo il 2% circa della popolazione mondiale vive in famiglie poligame, concentrate soprattutto nell’Africa Subsahariana, dove l’11% della popolazione stipula accordi matrimoniali che includono più di un coniuge regolati spesso da leggi religiose o consuetudinarie. Quanto alla poliandria, è ancora più rara e riguarda comunità piccole e isolate nel mondo. «In alcuni Paesi islamici nei quali è ancora oggi legale, la poligamia è una condizione estremamente minoritaria, a dimostrazione di come sia un modello non sostenibile», conclude Donini. «Persino nei Paesi molto ricchi, come la penisola arabica, in tempi recenti si è avuto un calo nella formazione di nuove famiglie poligamiche». Focus | 57
Domande Risposte Le scimmie antropomorfe si salutano?
INSERT SPECIA O LE!
COSA C’ENTRANO I RAZZI DEGLI SPACE SHUTTLE CON... IL SEDERE DEI CAVALLI?
Quali sono le mosse di danza più sexy? > Quanti tipi di sci esistono? > Perché il colore degli allarmi è rosso? > Quanti soldi ci sono nel mondo? > Il clima può modellare il nostro corpo?
QUANDO FU REALIZZATO IL PRIMO MONOPATTINO A MOTORE? Ieri
Oggi
TE LO DICE MASSIMO LA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE DEI QUIZ TV
INDICE PAGINE ANIMALI 124 • TECNOLOGIA 128 • SCIENZA 130 • AMORE E SESSO 132 • STORIA 134 • TE LO DICE MASSIMO 140 • NATURA 142 • ECONOMIA 144 • SALUTE 146 • SOCIETÀ 148 • ARTE E CULTURA 150 • CIBO 152 • SPORT 154 • UNIVERSO 156 • PSICHE 158
ANIMALI SONO 20 MILIARDI DI MILIARDI, APPARTENENTI A CIRCA 8,7 MILIONI DI SPECIE DIVERSE. È QUESTA LA GIGANTESCA STIMA FATTA DAGLI SCIENZIATI DELL’UNIVERSITÀ DELLE HAWAII. SECONDO I RICERCATORI, SONO 6,5 MILIONI LE SPECIE TERRESTRI E 2,2 QUELLE MARINE, ESCLUDENDO, OVVIAMENTE, BATTERI, VIRUS E ALTRI ORGANISMI PROCARIOTI. SI CALCOLA PERÒ CHE NEGLI HABITAT PIÙ INTEGRI E INACCESSIBILI DEL PIANETA (COME LE FORESTE TROPICALI E GLI ABISSI OCEANICI) VE NE SIANO MOLTE ALTRE ANCORA DA SCOPRIRE.
QUANTI SONO GLI ANIMALI SULLA TERRA?
di Simone Valtieri
SPECIE COMUNI ESSERI UMANI Nel 2021 sono circa 7,85 miliardi le persone che abitano sulla Terra. Secondo uno studio congiunto condotto dall’International Institute for Applied Systems Analysis (Iiasa) di Vienna e dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) dell’Università di Washington a Seattle, la popolazione del Pianeta sarà di circa 9,7 miliardi nel 2100. Le ultime stime dell’Onu (2019), invece, parlavano di 10,9 miliardi di abitanti entro la fine del secolo, ma i dati saranno rielaborati nel 2022 alla luce della recente pandemia di Covid-19.
Tra gli animali domestici e da allevamento, nessuno batte i polli, ne esistono più di due per ogni essere umano, per un totale di 18 miliardi. Non è trascurabile neanche la popolazione di bovini e ovini, con dati che oscillano attorno al miliardo per ognuna delle specie più diffuse, mentre tra i fidi compagni domestici i cani supererebbero i gatti 900 a 650 milioni. Molti di meno, invece, i cavalli: le stime più recenti parlano di circa 59 milioni di esemplari.
POLLI E GALLINE 18 miliardi VACCHE 1,5 miliardi PECORE 1,1 miliardi MAIALI 1 miliardo CANI 900 milioni CAPRE 850 milioni
GATTI 650 milioni TACCHINI 430 milioni OCHE 340 milioni CAVALLI 58,8 milioni ASINI E MULI 50 milioni
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PREGIUDIZI Godersi il piacere di un cibo goloso non è sempre ben visto. E se a farlo è una ragazza...
S GIUDICHIAMO GLI ALTRI DA QUELLO CHE MANGIANO?
ì. Sta crescendo un po’ ovunque il numero di persone portate a giudicare i commensali in base a ciò che hanno nel piatto. E le motivazioni sono almeno due. Secondo gli psicologi statunitensi Matthew B. Ruby e Steven J. Heine, chi sceglie alimenti “buoni” (vegetariani o ipocalorici) appare più intelligente e attraente di chi indulge in quelli “cattivi” (ricchi di grassi o zuccheri). Alla base di questa etichettatura non c’è una prevedibile istanza salutista ma, al contrario, un giudizio morale, forse derivato dall’etica religiosa, secondo cui è opportuno punire la perdita di controllo. MISURE DIVERSE. Questa pressione sociale colpisce più le donne degli uomini. Lo conferma un esperimento dell’American Psychological Association: a un gruppo di 97 universitari (59 femmine, 38 maschi) sono state mostrate le immagini d’una ragazza mentre mangiava (con medesime espressioni facciali e velocità) quattro pasti differenti: un’insalata con bicchiere di acqua tonica, una ricca insalata greca accompagnata da Coca light, un panino con polpette con Coca media e, infine, sandwich, mozzarella, torta di mele e Coca large. Il risultato? Col piatto più magro la ragazza è stata percepita più snella, femminile e attraente che con quelli più ricchi di calorie. Claudia Giammatteo
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Si può fare davvero un brodo di giuggiole? Volendo, sì. La giuggiola è un frutto che abbonda nella zona di Vicenza, dov’è usato per produrre un liquore dolcissimo e blandamente inebriante, il proverbiale “brodo di giuggiole”, passato a indicare nel lessico quotidiano una condizione di compiaciuta felicità. Lo Ziziphus jujuba o in versione selvatica Ziziphus lotus, pianta “miracolosa” citata anche nell’Odissea, è un alberello spinoso che dà frutti simili a olive ma molto zuccherini. Secondo lo storico Erodoto (484-425 a.C.) il frutto serviva a Egizi e Fenici per produrre un surrogato del vino. Originario del Nordafrica, lo Ziziphus fu importato in Italia dai Romani. Oggi è coltivato anche nei Paesi arabi, dove è chiamato nbeg o annab. P.P.
Perché nelle bomboniere i confetti sono sempre dispari? In collaborazione con FICO, il Parco del cibo di Bologna
Uno, tre o cinque, l’importante è che siano sempre dispari e indivisibili come dovrebbe essere l’unione che si celebra. Le origini del confetto sono molto antiche, risalgono all’epoca romana: il termine deriva infatti dal latino confectum, ossia “preparato”. Un tempo questi dolci erano un lusso che solo i nobili potevano permettersi durante le cerimonie importanti. Il confetto, così come lo conosciamo oggi, nasce invece a Sulmona (L’Aquila), nel XV secolo, dai pasticcieri locali che mescolavano sciroppi di zucchero puro con mandorle intere. Simboleggiano l’unione della coppia attraverso le due metà della mandorla, che vengono tenute insieme da uno strato di zucchero. A ogni lieto evento per tradizione corrisponde un colore e un numero diverso. Per il matrimonio i confetti devono essere bianchi, a indicare la purezza della sposa, e in numero di 5, come le caratteristiche che non devono mancare in un matrimonio: felicità, salute, lunga vita, ricchezza, fertilità. Tre confetti rappresentano invece gli sposi e la nascita del primo figlio, mentre un singolo confetto si riferisce all’unicità dell’evento. Per il battesimo si scelgono i confetti in base al sesso del nascituro: azzurro per maschietti e rosa per bambine. www.fico.it
Perché il mestolo dentato spesso ha un buco sul fondo?
Come mai non c’è la luce nel freezer (e nel frigorifero sì)? È tutta una questione economica. Il fatto che la maggior parte dei freezer, a differenza dei frigoriferi, non sia dotata di illuminazione interna è dovuto infatti al bilanciamento dei costi e dei benefici. Infatti, dal punto di vista degli ideatori di un prodotto, il costo di installazione di un qualunque accessorio non dovrebbe essere superiore al vantaggio che deriva ai consumatori dal suo utilizzo. Nel dettaglio, l’importo per l’installazione della luce è il medesimo nel frigo e nel freezer, indipendentemente da quante volte si apre lo sportello, e il suo evidente vantaggio è la facilità di trovare il cibo. Ma le persone tendono ad aprire i loro frigoriferi molto più frequentemente dei congelatori e dunque il costo dell’aggiunta di una luce nel freezer supera i vantaggi, permettendo ai fabbricanti di risparmiare ingenti risorse. Non bastasse, la lampadina del congelatore potrebbe essere meno utile, in quanto probabilmente spesso nascosta dall’accumulo di ghiaccio. M.M.
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Il buco in fondo al mestolo per gli spaghetti è stato pensato non solo per una questione di design o per agevolare lo scolamento dell’acqua, ma anche per un altro scopo, poco sfruttato ma assai utile: quello di dosatore e più esattamente per misurare la quantità di spaghetti per una persona senza dover ricorrere alla bilancia o a una valutazione soggettiva. La quantità di spaghetti crudi che può essere fatta passare attraverso il buco corrisponde infatti a una porzione standard di circa 80 grammi. A.C.
Focus | 153
SPORT FREESTYLE SCI ORIENTAMENTO In inglese ski orienteering, è regolamentato dal 1961 ma le sue origini risalgono alla fine dell’Ottocento in Norvegia, quando un gruppo di appassionati di fondo organizzò una prima “caccia al tesoro” nei boschi.
SCI D’ERBA È forse un intruso in questo resoconto, poiché gli sci sono “cingolati” e non tradizionali, ma la somiglianza con lo sci alpino (dal quale deriva) è netta. Fu inventato in Germania nel 1960.
I primi a fare acrobazie con gli sci furono i norvegesi negli anni ’30, ma lo sport agonistico viene regolamentato a cavallo tra i ’60 e i ’70 negli Usa, con la prima competizione iridata nel 1979.
SKI ARCHERY Anche noto come “biathlon con l’arco”, fu inventato nel 1983 in Italia ma ha radici antichissime, visto che già mille anni fa i cacciatori nordici svolgevano le loro attività con arco, frecce e un paio di ancestrali sci.
QUANTI TIPI DI SCI ESISTONO?
BIATHLON Carte alla mano, lo “scia e spara” nasce in Norvegia nel 1861 con il nome di “pattuglia militare”, come parte dell’addestramento dei soldati, ma è solo nel 1948 che viene regolamentato come biathlon.
SI FA PRESTO A DIRE “VADO A SCIARE”. SE CIRCA UN SECOLO FA LE UNICHE DISCIPLINE SPORTIVE ESISTENTI, SCI AI PIEDI, ERANO QUELLE NORDICHE E GLI ANTICHI PRECURSORI DI BIATHLON E SCI ALPINO, OGGI ESISTONO MOLTEPLICI MODI DI DIVERTIRSI CON QUESTI FUNAMBOLICI ATTREZZI, INVENTATI ALMENO 8 MILLENNI OR SONO DAI CONTADINI PER POTERSI MUOVERE SULLA NEVE DELLE GELIDE DISTESE SIBERIANE. ECCO UN PO’ DI CURIOSITÀ SULLE DISCIPLINE PIÙ DIFFUSE.
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Di Simone Valtieri
SCI DI VELOCITÀ Noto anche come “km lanciato”, nasce nel 1931 a Sankt Moritz grazie allo svizzero Leo Gasperi, che in picchiata toccò i 136 km/h. Oggi, grazie a materiali e aerodinamica, il record mondiale sfiora i 255 km/h.
154 | Focus
SCI D’ACQUA Dalla neve si passa all’acqua nel 1925, quando l’americano Ralph Samuelson inventa una disciplina a metà tra sci e surf nella quale si scia trainati da un motoscafo al quale si è attaccati tramite una fune di nylon.
SCI ALPINISMO Questa disciplina (che da Milano-Cortina 2026 tornerà “olimpica”) consiste nel risalire pendii innevati con sci speciali capaci di generare attrito sulla neve grazie a rivestimenti sintetici (un tempo pelli di foca).
COMBINATA NORDICA L’unione di sci di fondo e salto con gli sci originò nel 1892 la combinata nordica, che completa il trittico delle discipline olimpiche dello “sci nordico”. La prima gara si svolse all’Holmenkollen Ski Festival di Oslo.
SCI PRIMITIVI Il più antico sci di legno è stato trovato in Russia ed è databile tra il 6500 e il 5000 a.C.
CARVING Quella del carving è una tecnica di sciata senza bastoncini e con sci “sciancrati” e più corti. Fu inventata a ridosso degli anni ’90 e deriva dallo sci nautico, con raggi di curva molto ampi e inclinazioni estreme.
TELEMARK Il telemark è una tecnica di sciata che prevede il tallone libero, non fissato allo sci, inventato nel 1843 dal norvegese Sondre Norheim, ma è solo nel 1995 che diventa uno sport riconosciuto dalla Federazione.
SALTO CON GLI SCI SCI DI FONDO SCI ALPINO Si chiama “alpino” perché nasce ufficialmente a Sankt Moritz (sulle Alpi svizzere) nel 1864, sebbene pare si gareggiasse con sci realizzati per curvare in discesa già nel 1840 a Schreiberhau, nell’odierna Polonia.
È tra le più antiche forme di sci sportivo, e la parola “sci” viene dal norvegese skíð, ossia “pezzo di legno”. Tuttavia la prima gara non si disputò in Scandinavia bensì in California (!), nel 1863.
La prima gara documentata si svolse a Trysil, in Norvegia, nel 1862. Allora vinceva semplicemente chi saltava più lontano. Oggi, invece, conta anche lo stile: occorre atterrare in piedi e senza sbavature.
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