Focus 361 - novembre 2022

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TOP TECH DIECI PROGETTI E INVENZIONI SORPRENDENTI PER MIGLIORARE LA NOSTRA VITA E QUELLA DEL PIANETA IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA PALEONTOLOGIA SQUALO VS MEGALODONTE, SFIDA TRA PREDATORI MEDICINA PAZIENTE “RESUSCITATO” USANDO IL GAS ARGON NUMERO DOPPIO CON DOMANDE&RISPOSTE SUPPLEMENTO SPECIALE AUTO ELETTRICHE TUTTE LE NOVITÀ COMPORTAMENTO QUANTE VOLTE NELLA VITA CAMBIAMO PERSONALITÀ? MILANO 4-5-6 NOVEMBRE SPECIALE ORIZZONTI Mensile: AUT 10,00 € BE 9,60 € / F 9,00 € D 11,70 € / LUX 9,40 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 10,90 Chf / CH CT 10,70 Chf USA $ 13,80. Poste Italiane Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 22 OTTOBRE 2022 NOVEMBRE 2022 € 4,90 IN ITALIA 361

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Focus | 3In copertina: Istituto Italiano di Tecnologia. 10 Tecnologie per il futuro 44 natura NONNO ALBERO Le piante affrontano crescita e vecchiaia con un approccio diverso. Fin quasi all’immortalità. 50 ambiente LE MILLE VITE DEL LEGNO Grazie ai trattamenti, questa preziosa materia prima può rinascere con una rete di recupero e riciclaggio. 54 comportamento COME CAMBIA LA PERSONALITÀ Siamo sempre gli stessi o con il tempo trasformiamo il nostro modo di essere? L’uno e l’altro... 58 astronomia SE CI FOSSERO DUE SOLI... ... quali dinamiche regolerebbero la vita terrestre? Tra ombre doppie e tramonti memorabili. 32 TELE-ESISTENZA Quando l’avatar è un cucciolo di robot 34 ANIMALOIDI Quadrupedi e chimere 35 ROBOT COLLABORATIVI Il collega che ti dà una cyber-mano 23 8 Duna dietro l’altra 12 Prisma sonoro 14 Le palestre in numeri 16 Facciamo spazio 18 L’arte di mescolare i liquidi 20 Dormire poco rende egoisti 25 Il trucco per bere di meno dossier Formiche? Ne abbiamo 2,5 milioni a testa Chiedete aiuto. Gli altri lo apprezzano PRISMA MULTIMEDIA INQUADRA IL QR CODE Scopri video, audio, timelapse e tanti altri contenuti.
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64 economia

QUANTO SPENDIAMO PER LE ARMI

Nel 2021, le spese militari a livello mondiale hanno bruciato 2.113 miliardi di dollari, il 2,2% della ricchezza globale.

68 eventi

VI ASPETTIAMO AL FOCUS LIVE

Tre giorni di talk, spettacoli, laboratori ed esperienze. Ci vediamo a Milano dal 4 al 6 novembre, per vedere dal vivo il mondo della scienza, imparare e divertirsi.

74 natura

IL PARASSITA CHE RENDE SEXY

Un minuscolo organismo riesce, sembra, a manipolare il nostro comportamento e... a migliorare il nostro aspetto. E lo fa per diffondersi.

80 natura

LAGO NEL PAGLIAIO

In molte zone del mondo i laghi sono minacciati dai cambiamenti climatici. Cercarli e fotografarli dall’alto regala scorci inaspettati, tra colori e forme astratte.

88 storia

S.V.Q.R. SONO VOLGARI QUESTI ROMANI...

... ma anche i Babilonesi e i Greci antichi non scherzavano, quanto a insulti.

94 animali

BASTA! PULCINI DI SCARTO

E ALTRE NEFANDEZZE

Vietato finalmente lo sterminio dei piccoli maschi, ma bisogna ripensare le leggi affinché gli animali da allevamento non siano soltanto carne da macello.

100 medicina

IL GAS SALVAVITA

Una terapia poco costosa, a base di argon, potrebbe salvare il cervello dopo un arresto cardiaco. A Milano, la prima sperimentazione al mondo.

106 animali I MORSI DELLA FAME

Due micidiali cacciatori dei mari: il grande squalo bianco e il gigantesco megalodonte. Ma poi solo il primo è sopravvissuto. Perché?

astronomia

LO SGUARDO INFINITO

Abbiamo passato una notte nel telescopio ottico più grande del mondo, alle Canarie. Fra sensori ultrapotenti, galassie lontanissime e dati da decifrare.

cibo

I NUTRIENTI GIUSTI PER L’AUTUNNO

Stanno per arrivare i mesi freddi, e bisogna puntare sulle sostanze che aiutano il metabolismo. Eccole.

IMPRESA ELETTRICA

4 | Focus
7 L’oblò 86 Tipi italiani 99 Academy 215 MyFocus 219 Cartellone 225 Giochi RUBRICHE
110
118
Ci trovi anche su: Speciale 122 ANIMALI 126 TECNOLOGIA 128 SCIENZA 130 AMORE E SESO 132 STORIA 136 TE LO DICE... D&R 138 NATURA 140 ECONOMIA 142 SALUTE 146 SOCIETÀ 148 ARTE E CULTURA 150 CIBO 152 SPORT 156 UNIVERSO 158 PSICHE Speciale auto 163
La mobilità tecnogreen si fa sempre più sofisticata: prezzi e infrastrutture sono le prossime sfide da vincere.

Quando l’avatar è un cucciolo di robot

iCub è il simbolo dell’Iit, un robot capace di imparare come un bambino, ma che può essere anche telecomandato e trasmettere dati e sensazioni a chi lo guida.

1 Tele-esistenza Istituto Italiano di Tecnologia dossier

Avederlo suscita subito simpa tia, perché ha volto e dimen sioni di bambino, anche se è chiaramente un robot. iCub è infatti la mascotte dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), ed è un po’ il simbolo dell’istituto. I tratti del suo volto sono ri masti invariati negli anni. Ma le sue capa cità e il suo corpo, a cominciare dalla pel le, si sono evoluti nel tempo, rendendolo un po’ più simile a noi.

Avatar. La portata di iCub, tuttavia, va oltre la sua semplice apparenza. Il robot bambino è infatti una “piattaforma tec nologica”: dalla mano (v. scheda n° 10) alle videocamere degli occhi, ogni suo com ponente è fonte di ispirazione per altre linee di ricerca, e viceversa. Il robot può essere pensato come un laboratorio di for

c’è bisogno di intervenire con mezzi che permettano di operare in sicurezza. Poi ci sono i disastri biologici, come il Covid, un’esperienza che ci ha insegnato come le tecnologie per operare da remoto siano da un lato necessarie, dall’altro abbiano ancora bisogno di maturazione. C’è an che l’esigenza di aiutare le persone con disabilità, per esempio perché affette da paralisi, che potrebbero lavorare attra verso un corpo robotico. E infine c’è il tu rismo del futuro: possiamo immaginare robot avatar situati a Tokyo o Chicago, e perfino sulla Luna o su Marte, e noi co modamente in poltrona ad ammirare il paesaggio con un visore. Tutte queste applicazioni passano attraverso un cana le unico, che chiamiamo tele-esistenza».

le persone accettano più facilmente gli umanoidi per il lavoro o in casa. Quindi per l’integrazione dei robot nella società del futuro anche questa è una componen te importante».

Da questa linea di ricerca, ormai ben av viata, stanno nascendo altri progetti. Per esempio ergoCub, pensato per aiutare gli esseri umani in modo collaborativo in compiti fisici come trasportare un cari co pesante (v. schede n° 3 e 9), e ironCub, che come un supereroe sarà addirittura in grado di volare per recarsi in luoghi altri menti irraggiungibili, per esempio in caso di incendio o altre catastrofi.

ma umanoide: le sue sembianze sono un punto di riferimento costante per chi deve ogni giorno ricordarsi che sta progettan do una tecnologia sì avanzata, ma innan zitutto “a misura d’uomo”. Non stupisce quindi che iCub possa svolgere anche un ruolo di avatar per operazioni da remoto. «Ci sono diversi motivi che spingono lo sviluppo di tecnologie di questo tipo», spiega Daniele Pucci, responsabile del laboratorio Artificial Mechanical Intel ligence di Iit. «Uno è la risposta a situa zioni di emergenza come uno tsunami, terremoti o altri disastri naturali, in cui

Più graditi. Nel laboratorio di Pucci, dunque, oltre a vari modelli di iCub c’è anche una postazione dedicata a chi si deve “incarnare” nell’umanoide, scam biando i dati corporei. «Il robot da un lato riceve i comandi dall’operatore, dal l’altra percepisce l’ambiente remoto e ne trasmette le informazioni», chiarisce l’esperto. «Immaginiamo che l’operatore si trovi a Genova e iCub a Chicago. Se l’o peratore muove un braccio, il robot muo ve un braccio. Se l’operatore cammina, il robot cammina. E se qualcuno stringe la mano al robot, o lo accarezza, attraverso la pelle l’operatore percepisce la stessa sensazione».

Da assistente a supereroe. I robot possono avere mille forme (v. scheda n° 2). Perché, allora, puntare su un umanoide? «Perché l’ambiente è antropomorfo», ri sponde Pucci. «Quindi, se deve salire le scale o aprire una porta, un umanoide è avvantaggiato rispetto a un altro robot. E c’è anche un altro fattore: si è visto che

Nell’industria e nel metaverso. La ricerca, per sua natura, ha un orizzonte lontano e obiettivi ambiziosi. Nel frat tempo, però, le applicazioni più dirette non mancano: «Con Danieli Automation, stiamo studiando come portare i metodi di controllo dei robot nel mondo delle ac ciaierie, con il fine ultimo di abbattere i rischi per i lavoratori nei luoghi pericolo si», svela Pucci. «Con Camozzi vogliamo trasferire le leggi di controllo di iCub sul le pinze pneumatiche, per renderle colla borative. E poi abbiamo progetti in corso, sia con Honda sia con Inail, per sfruttare gli avatar in domini specifici legati alla salute e all’industria».

Su scala più ampia, la prima applica zione della tele-esistenza che vedremo saranno probabilmente i sistemi di real tà virtuale per esplorare mondi lontani non solo con la vista, ma anche con l’u dito e con il tatto in modo da percepire per esempio il vento in una barca a vela oppure il tocco di un altro avatar. Il futuro è già qui e Pucci ci scommette: «Avverrà certamente entro pochi anni».

SIMBIOSI

A sinistra, un ricercatore trasmette i comandi di movimento a iCub tramite sensori applicati sulla mano, ricevendo un feedback sensoriale dal robot. A destra, un dettaglio della mano dell’umanoide.

4ANNI, L’ETÀ DI UN ESSERE UMANO A CUI iCUB SI ISPIRA ANCHE PER LE CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO.
Andrea Parlangeli
Focus | 33 10 tecnologie per il futuro

Come cambia negli annila nostra

pe rso

Il passare del tempo comporta cambiamenti inevitabili, ma quanto sono profondi? Dipende dagli ambiti, dicono gli studi.

Getty Images 54 | Focus comportamento

nalità

Parlando con un settantenne gentile e socievo le ci si potrebbe chiedere: “È sempre stato così o è cambiato col passare degli anni?”. E una diciassettenne riservata potrebbe domandar si: “Da grande sarò tale e quale?”. La verità è che pur restando noi stessi non siamo la stessa persona per tutta la vita. Con una buona notizia: la personalità migliora con il tempo.

IL NUCLEO DI FONDO

In certa misura, potremmo riconoscerci nei bambini che sia mo stati. Pacati e tranquilli o scalmanati ed esuberanti? Acco modanti o inclini agli scoppi d’ira? Fiduciosi esploratori del mondo o timorosi degli estranei e delle nuove esperienze? Il temperamento che si ha da bambini influenza le esperienze di vita, inducendo diverse aspettative negli altri (per es., da un bambino timido ci si attenderà che non parli molto e da uno impaziente che faccia sempre i capricci) e comportamenti che possono radicalizzarlo: per es., un bimbo timido potrebbe esser lasciato nel suo mondo o spronato troppo bruscamente, così come è possibile che un piccolo capriccioso venga trattato con nervosismo anche prima che faccia le bizze. In ogni caso, questi stili di comportamento infantili dicono molto sulla personalità che si svilupperà in età adulta. «Un bambino timido di 3 anni si comporta in modo molto diverso da un timido ventenne. Ma ri mane un nucleo di fondo», dice Brent Donnellan, psicologo alla

Michigan State University. Seguendo bambini da 3 anni fino alla maggiore età, anche uno studio dell’Università del Wiscon sin ha riscontrato continuità nel tempo: i piccoli riservati sono rimasti tali e quelli con scarso autocontrollo sono diventati gio vani impulsivi e amanti del rischio.

QUESTIONE DI MATURITÀ

Ma la nostra personalità non è scolpita una volta per tutte nell’infanzia. È probabile che a distanza di alcuni anni i cam biamenti siano impercettibili ma lentamente, nel corso della vita, possono diventare significativi. Secondo Brent Roberts, psicologo presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Cham paign: «La personalità è un fenomeno in evoluzione. Non è qualcosa di statico in cui si è bloccati, senza la possibilità di andare oltre». Assieme a colleghi delle Università di Houston e di Tubinga (Germania), ha studiato il cambiamento di quasi 2.000 persone nell’arco di 50 anni: individui che avevano par tecipato a uno studio quando erano alle scuole superiori (età media 16 anni) sono stati rintracciati e sottoposti allo stesso test di allora. «I nostri risultati suggeriscono che la personali tà ha una componente stabile per tutta la durata della vita ma che è anche malleabile, ovvero le persone maturano con l’età», hanno concluso gli autori. In un certo senso si smorzano so prattutto gli “spigoli”: i partecipanti hanno ottenuto punteggi più alti rispetto a quando erano adolescenti in parti del test

di Margherita Zannoni
Siamo sempre gli stessi o con il tempo trasformiamo il nostro modo di essere? L’uno e l’altro: con l’età certi “spigoli” si smussano, ma sotto sotto...
Focus | 55

FIN DA PICCOLI

BELLA LA VITA

che misurano la calma, la fiducia in se stessi, il senso di respon sabilità e la propensione a mettersi nei panni altrui. Altri stu di confermano quest’evoluzione: man mano che invecchiamo diventiamo più coscienziosi, stabili emotivamente (meno in preda agli impulsi e alle emozioni), estroversi, cordiali e colla borativi. «I cambiamenti sono potenzialmente positivi. Più au tostima, coscienziosità e stabilità emotiva possono migliorare le nostre vite in ambiti come il lavoro, le relazioni e la salute», afferma Roberts. In uno dei suoi studi ha anche dimostrato che gli anni abbassano il narcisismo: in genere, verso la mezza età è meno accentuato che da giovani, anche se i narcisisti veri e propri tendono a restare tali almeno in parte.

I VANTAGGI DEL CAMBIAMENTO

Il restyling della personalità con l’avanzare dell’età apporta ul teriori benefici. Uno studio dell’Università di Buffalo su per sone dai 14 ai 99 anni ha rilevato che con gli anni si diventa più fiduciosi verso il prossimo e che ciò è associato a un maggior senso di benessere. Mentre all’Università di Singapore si è vi sto che i 70enni sono più generosi dei 20enni con gli estranei, perché meno centrati su se stessi. «C’è un malinteso sul fatto che le persone anziane siano più scontrose. In realtà, è il con trario. Spesso si diventa invece più empatici e compassionevoli man mano che si invecchia», spiega Rodica Damian, psicologa dell’Università di Houston. Ci si guadagna anche in serenità perché si è più imperturbabili che da giovani. Per valutarlo, un team coordinato dall’Università della California, a Santa Cruz, ha osservato con la risonanza magnetica funzionale la risposta dell’amigdala (area del cervello che elabora alcune emozioni) alla vista di immagini a contenuto emotivo positivo e negativo in persone di diverse età. Solo negli anziani le immagini posi

tive hanno indotto una maggiore attivazione dell’amigdala ri spetto a quelle negative. Inoltre, i partecipanti attempati erano più propensi a ricordare immagini gradevoli tra le varie viste durante l’esperimento. Come scrivono gli autori dello studio: «Con l’avanzare dell’età si sperimentano meno emozioni nega tive e si arriva a prestare meno attenzione agli stimoli emotivi negativi che a quelli positivi». In molti casi si ride persino di più. È emerso da uno studio dell’Università del New Mexico in cui è stato chiesto a un campione di persone di valutare una serie di affermazioni umoristiche e neutre. «Gli anziani per cepivano sia quelle umoristiche sia quelle neutre come più di vertenti rispetto ai giovani», ha concluso l’autore dello studio.

QUELLA SPINTA EVOLUTIVA

Nel tempo, dunque, anche la personalità si trasforma. Ma per ché? Non tanto per effetto dei grandi eventi della vita. A for giarci è piuttosto ciò che gli altri si aspettano da noi, le esigenze a cui dobbiamo andare incontro per instaurare rapporti socia li buoni, formarci, lavorare, costruire relazioni sentimentali, creare una famiglia. «Nel tempo ci viene chiesto in molti con testi della vita di fare le cose in modo leggermente diverso», afferma Roberts. «Nessuno ci dice apertamente come agire, ma in molte situazioni ci sono norme implicite molto chiare su come dovremmo comportarci», precisa.

Quindi, ci adattiamo. Per conformarci alle richieste sociali e ai compiti di sviluppo di ogni fase della vita. Tant’è che uno studio condotto in 62 nazioni, coordinato dall’Università di Tilburg (Olanda), ha scoperto che nelle culture in cui ci si aspetta che i giovani assumano rapidamente responsabilità da adulti (come lavorare e uscire dalla famiglia d’origine) la personalità matura più precocemente.

L’età aumenta la saggezza e quindi la capacità di godere delle piccole cose della vita: questo rende le persone più attente agli altri e capaci di ridere di più.
La fierezza e l’orgoglio restano caratteristiche di fondo ma col tempo possono attenuarsi.
Getty
Images (3) 56 | Focus

DECIDO IO COME VOGLIO ESSERE

Si può anche decidere di cambiare? «La stragrande maggioran za delle persone vorrebbe modificare aspetti della propria per sonalità», afferma Nathan Hudson, psicologo della Southern Methodist University di Dallas, in Texas. Hudson ha condotto uno studio in cui i partecipanti hanno riferito quale dimensio ne fondamentale della personalità volessero modificare. Poi, ogni 7 giorni per 15 settimane, hanno ricevuto la proposta di svolgere un compito pensato per farli uscire dalla loro “zona di comfort”, con livelli di difficoltà crescente. Per esempio “pre sentarsi a qualcuno”, a chi voleva aumentare l’estroversione. Così, si è visto che si può davvero evolvere nella direzione de siderata. «Oltre a fattori esterni come i ruoli sociali, anche gli obiettivi per cambiare la propria personalità possono essere abbastanza forti da modellare in modo coerente pensieri, sen timenti e comportamenti per un periodo di tempo sufficiente a produrre cambiamenti nei tratti», dice Hudson. Un timido potrebbe “costringersi” ad andare a una festa in cui non cono sce quasi nessuno. E un impulsivo imporsi di non esprimere rabbia sul luogo di lavoro. Ed è anche così, concedendosi nuove opportunità, che anno dopo anno si cambia. La consapevolezza che la personalità è in trasformazione ha due vantaggi: favori sce la nostra evoluzione e ci fa vivere con la curiosità di scopri re come diventeremo.

RIGIDI O FLESSIBILI?

La personalità matura con il tempo ma l’entità del cambiamento dipende anche dalle nostre convinzioni su noi stessi. «Alcuni credono che le proprie caratteristiche siano invariabili. Altri che siano malleabili e modificabili con l’impegno», afferma Carol Dweck, psicologa della Stanford University, che aggiunge: «La ricerca mostra che le persone del secondo tipo sono più propense all’apprendimento, disposte ad affrontare nuove sfide, in grado di perseverare in compiti difficili e di riprendersi dai fallimenti». Qualità che incoraggiano a mettersi in gioco in ogni ambito di vita, dal lavoro (per esempio proporsi per un nuovo incarico) alle relazioni (magari rapportarsi con nuove persone o affrontare i conflitti), facilitando la crescita dell’individuo, anno dopo anno. Guardarsi in modo più flessibile, riconoscendo a se stessi la possibilità di evolvere col tempo, può agevolare il cambiamento di diversi tratti di personalità: apertura all’esperienza (per es., ricerca di nuove opportunità), coscienziosità (per es., impegno nello studio o nel lavoro), socievolezza (per es., cercare di più il contatto con gli altri) e inclinazione ai sentimenti negativi (per es., non scoraggiarsi più davanti agli ostacoli).

GEMELLI DIVERSI

Con gli anni la personalità cambia in meglio: si diventa più empatici, più pazienti e perfino più generosi
La personalità viene forgiata dalle esperienze individuali, così anche i gemelli diventano diversi.
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Domande RisposteLA SCIENZA IN PILLOLE INDICE PAGINE ANIMALI 122 • TECNOLOGIA 126 • SCIENZA 128 • AMORE E SESSO 130 • STORIA 132 • TE LO DICE MASSIMO 136 • NATURA 138 • ECONOMIA 140 • SALUTE 142 • SOCIETÀ 146 • ARTE E CULTURA 148 • CIBO 150 • SPORT 152 • UNIVERSO 156 • PSICHE 158 INSERTO SPECIALE! ECONOMIA QUANTO È COSTATA LA CILIEGIA PIÙ CARA DEL MONDO? PERCHÉ IL VENTO SEMBRA FORTISSIMO IN QUALI SPORT LE DONNE BATTONO GLI UOMINI? TE LO DICE MASSIMO SCIENZA PERCHÉ SI SPRUZZA ACQUA, QUANDO SI STIRA? SOCIETÀ QUALI SONO LE STRADE DI CITTÀ PIÙ PERICOLOSE? AMORE C’È UNA POSIZIONE SESSUALE PIÙ RISCHIOSA? UNIVERSO È POSSIBILE CHE LA LUNA SI STIA ARRUGGINENDO? PSICHE SI PUÒ AVERE PAURA DEI MOBILI? CIBO QUALI SONO I POTERI DELLE VERDURE MENO CALORICHE? Getty Images Shutterstock Getty Images Shuai Li Shutterstock Shutterstock Shutterstock Shutterstock Shutterstock

GLI ANIMALI SONO CAPACI DI PREVEDERE IL METEO?

Sì. Alcune specie, spaziando tra mammiferi, insetti e uccelli, sono dotate di un apparato sensoriale molto più sviluppato di quello umano, che permette loro di prevedere i mutamenti meteorologici. Cani e gatti assumono per esempio comportamenti nervosi quando si stanno approssimando piogge e temporali. Il mo tivo? I loro timpani sono particolarmente sensibili e capaci di rilevare prima dell’uo mo l’abbassamento della pressione atmosferica che di solito precede il maltempo. UN ANGOLO ASCIUTTO. L’abitudine delle mucche di sdraiarsi per preservare un pez zo d’erba asciutto in previsione della pioggia è stata spiegata con la loro capacità di percepire l’aumento dell’umidità dell’aria. In maniera simile, anche le pecore rie scono a presagire un temporale in arrivo, e per difendersi dal maltempo tendono a compattare il gregge, proteggendosi a vicenda. Secondo una tradizione popolare, poi, esse comincerebbero a urinare più frequentemente in caso di imminenti piog ge... il che è credibile, stando agli esperti, perché l’aumento della pressione dell’aria potrebbe irrigidire le loro articolazioni, rendendole incontinenti. Tra i volatili più “meteoropatici” c’è infine il tordo usignolo bruno, in grado di predire l’intensità del la stagione degli uragani atlantici con mesi di anticipo, adattando di conseguenza i propri spostamenti, come dimostrato da uno studio sulla rivista Scientific Reports

ANIMALI
DI SICURO CI RIESCONO MEGLIO DI NOI, PERCHÉ SONO PIÙ SENSIBILI AI MUTAMENTI DELLA PRESSIONE E DI ALTRI FATTORI ATMOSFERICI.
Massimo Manzo VICINE VICINE Un gregge di pecore: quando sta per piovere si stringono l’una all’altra.
Shutterstock (4) 122 | Focus

CHE COS’È LA STAMPA 4D?

All’atto pratico, non è altro che una normale stampa in 3D con l’aggiunta del fattore “tempo”, o “quarta dimensione”. In breve, con la co siddetta stampa in 4D vengono realizzati oggetti la cui peculiarità è di essere desti

nati a cambiare forma con il passare del tempo, rispondendo, secondo una pre cisa programmazione, a variazioni della temperatura, dell’umidità e della luce, nonché a vari altri stimoli ambientali. Come accade tutto ciò? Semplice, gra zie all’uso di speciali polimeri connota ti da proprietà termo-meccaniche, che sono appunto in grado di mutare nel tempo la propria morfologia, subendo una deformazione elastica. In questo

modo, un certo oggetto può addirittura diventare più grande della stampante che l’ha creato.

IMPIEGHI DIVERSI. La tecnologia in que stione è ancora in fase sperimentale, ma s’ipotizza che possa essere molto presto impiegata con successo in diversi settori, soprattutto in ambito ingegneristico (a partire dall’edilizia) e medico (per esem pio nel campo delle protesi).

Si possono fare mobili dai pop corn?

S ì e no n solo: presto i popcorn serviranno anche per realizzare giocattoli, attrezzi sportivi, lettini e seggiolini per bambini. Lo promettono i ricercatori dell’Università di Göttingen, in Germania, che da giugno scorso stanno esponendo al Forum Wissen, presso la loro università, alcuni prototipi realizzati con il granulato di popcorn.

A basso costo. Questo materiale è biodegradabile al 100% e si ottiene con la schiumatura ad alta pressione del popcorn, una tecnica già impiegata a partire dal mais per realizzare un materiale morbido usato negli imballaggi, negli isolanti per gli edifici e per le paste modellabili per i bambini. I chimici tedeschi hanno leggermente modificato il metodo, che adesso è anche a basso costo e realizzabile su scala industriale, ottenendo un materiale duro, del tutto simile alla plastica, che può essere fornito sotto forma di “ foglio” o come parti tridimensionali per creare piani di tavoli, sedie, mobilio e altro: l’obiettivo è sostituire gli oggetti che oggi sono in plastica ma anche i pannelli in truciolato e fibra di legno, grazie a un prodotto molto flessibile ma resistente che può essere modellato a piacimento. E.M.

TECNOLOGIA
LA QUARTA DIMENSIONE, PER LE STAMPANTI, È QUELLA DEL TEMPO. E COSÌ GLI OGGETTI PRODOTTI MUTANO FORMA. Karl Bachl GmbH Correa David Biomimetics
126 | Focus

Perché una radiografia è pericolosa e i raggi X del metal detector no?

Perché i raggi X utilizzati per una radiografia ospedaliera attraversano il nostro corpo, mentre quelli di un body scanner da aeroporto per la maggior parte rimbalzano sulla pelle. Si parla, ovviamente, di due diverse tipologie di appa recchi: nel caso delle attrezzature mediche, i raggi X hanno una potenza 700 volte superiore rispetto a quelli delle mac chine aeroportuali, che sono del tutto innocue. Sicuri in aeroporto. Esistono due tipi di body scanner: gli scanner millimetrali, che impiegano onde radio millimetriche ad alta frequenza ed emettono meno energia del nostro smartphone, e gli scanner a radiodiffusione di raggi X, che utilizzano raggi a bassa energia, ma sufficienti a rilevare og getti nascosti sotto i vestiti. Alcune di queste radiazioni, in effetti, possono essere assorbite dal corpo, ma si tratta di una quantità pari a un decimo di quella che ci raggiunge ogni giorno semplicemente con i raggi solari. S.V.

Si può immagazzinare energia sollevando pesi?

S ì. Ogni volta che alziamo un peso, facciamo aumentare la sua energia potenziale, e quindi la sua capacità di sviluppare energia cadendo più in basso. Questo principio è usato, per esempio, per generare energia idroelettrica attraverso le dighe, che accumulano l’acqua a una certa quota e poi la fanno cadere quando serve, azionando una turbina.

Gru e cemento. Energy Vault, startup svizzera, ha ideato un sistema per immagazzinare energia con una gru a 6 braccia che alza e abbassa blocchi di calcestruzzo di 35 tonnellate l’uno. L’idea è semplice: utilizzare l’energia in eccesso (presente nella rete elettrica quando grazie al Sole o al vento funzionano le fonti rinnovabili) per impilare i blocchi, per poi generare energia quando serve, lasciandoli scendere in basso.

In pratica è come una batteria, che però non si scarica se non si usa. Una torre di 120 m consentirebbe di immagazzinare 35mila kWh, quanto basta per fornire energia a 2-3mila case per 8 ore. A.P.

Perché il vento sembra fortissimo nel cellulare?

A causa della pressione dell’aria sul microfono e del tentativo di rendere chiaro un suono a bassa frequenza come è quello del vento.

La pressione delle folate colpisce infatti il diaframma del microfono, che lo converte in un segnale di ampiezza maggiore, facendo sì che il rumore del vento sia più forte nel telefono di quanto non lo sia nell’ambiente. Microfoni. Inoltre, alcuni microfoni tendono a captare il suono a bassa frequenza e ad amplificare il segnale per renderlo più chiaro e

comprensibile. Dal momento che la frequenza del vento è bassa, il microfono tende a captarla e ad amplificarla perché il suono sia più comprensibile e ciò fa sembrare il rumore del vento ancora più forte nel ricevitore.

Come si può ridurre il rumore?

Esistono microfoni con buone funzionalità di cancellazione del rumore. Alcuni telefoni cellulari utilizzano più microfoni unidirezionali per eliminare gradualmente i rumori indesiderati. I.P.

Getty Images
Shutterstock Energy Vault Focus | 127

DOVE HANNO STUDIATO I NOBEL?

Dal 1901 a oggi sono stati conferi ti oltre duemila premi Nobel a scienziati, ricercatori, enti o per sone che hanno offerto un contributo straordinario in sei differenti categorie: fisica, chimica, medicina, letteratura,

pace ed economia (introdotto quest’ulti mo solo nel 1969 dalla Banca di Svezia).

STUDI IMPORTANTI. Molte di queste per sone si sono formate o hanno insegnato in più di un ateneo, per questo i calcoli sulle università più titolate non sono

facili da fare, ma stando al lavoro svolto dell’associazione Ceo World, possiamo fornire una stima piuttosto accurata del numero di vincitori della medaglia di Al fred Nobel per ciascuna università. Simone Valtieri

HARVARD UNIVERSITY (161 premi). L’Università di Harvard, nel Massachusetts (Usa), è, numeri alla mano, l’ateneo più prestigioso al mondo. Dal primo Nobel vinto nel 1914 da Theodore Richards (chimica, nella foto) all’ultimo ricevuto nel 2019 da Michael Kremer (economia), la scuola ha prodotto ben 161 premi Nobel.

COLUMBIA UNIVERSITY (96 premi). Dall’istituto newyorchese arrivano ben 96 premi Nobel, tra cui il più celebre è Joseph Eugene Stiglitz (nella foto), economista statunitense, premiato per i suoi studi sull’andamento dei mercati, con la medaglia per l’economia nel 2001.

UNIVERSITY OF CAMBRIDGE (90 premi). La prima università europea in classifica è la britannica Cambridge, fondata nel 1209. Tra i più celebri laureati vi sono il fisico danese Niels Bohr (nella foto) e quello britannico Ernest Rutherford ma anche il pakistano Abdus Salam, primo musulmano insignito del Nobel per la fisica nel 1979.

SCIENZA
THE UNIVERSITY OF CHICAGO (89 premi). Quarto posto per l’Università di Chicago (Illinois), che vanta vincitori di premi Nobel in tutte le categorie in esame. Il più famoso di tutti è probabilmente Barack Obama (nella foto), ex presidente degli Stati Uniti, vincitore del premio Nobel per la pace nel 2009. MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY (83 premi). Il celeberrimo “Mit” di Boston conta 83 premi Nobel tra i suoi studenti o membri di facoltà, ma il più famoso non ha fatto studi scientifici, bensì umanistici: il ghanese Kofi Annan, ex Segretario Generale dell’Onu (nella foto), premio Nobel per la pace nel 2001. UNIVERSITY OF CALIFORNIA (80 premi). Con sede a Berkeley, nei sobborghi di Oakland (California), l’ateneo statunitense si colloca al sesto posto, annoverando tra i suoi laureati più celebri Linus Pauling (foto) premio Nobel per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962. Jeremy Barande The White House
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UNIVERSITY OF OXFORD (58 premi). La seconda università inglese in classifica è Oxford, fondata nel 1096. Sono 58 i vincitori provenienti dall’ateneo classico per eccellenza, che ha prodotto, però, non solo letterati (come Thomas Eliot, nella foto, e William Golding), ma anche economisti di fama mondiale come John Hicks.

Perché quando si stira si spruzza l’acqua?

Perché l’acqua è un buon conduttore di calore e distribuisce quello del ferro in modo omogeneo sui tessuti, che invece sono pessimi conduttori

Ogni volta che un capo di cotone, lino, seta o lana viene lavato, le fibre si aggrovigliano e sul tessuto, u na volta asciutto, si formano antiestetiche pieghe.

Queste faticheranno a distendersi anche s e il capo viene pressato con un corpo cald issim o come il ferro da stiro, perché il calore non riesce a diffondersi in maniera ottimale tra le fibre

STANFORD UNIVERSITY (58 premi). Pari merito con Oxford al settimo posto c’è la giovane Università di Stanford, fondata nel 1891 a sud di San Francisco (California). Tra i più noti premi Nobel spicca il nome di Kenneth Arrow (nella foto), il più giovane economista di sempre a ottenere il riconoscimento, a “soli” 51 anni.

Basta pieghe. Se però sul tessuto si spruzza acqua, le sue molecole penetrano tra le fibre e il calore del ferro da stiro si distribuisce in modo uniforme. Lo stesso meccanismo si verifica con il vapore, che uscendo già rovente dal ferro permette di ottenere risultati ancora migliori. I.P.

YALE UNIVERSITY (52 premi). La settima università statunitense nelle Top 10 è quella di Yale, nel Connecticut, specializzata nel ramo della fisiologia e della medicina, ma con premi Nobel anche in letteratura (lo scrittore Sinclair Lewis) e in economia (il padre della New Trade Theory, Paul Krugman, nella foto).

Le particelle si possono creare dal nulla?

Sì, succede tutti i giorni negli acceleratori di particelle come l’Lhc del Cern di Ginevra. Q ueste particelle in realtà non si creano “dal nulla”, ma dal vuoto. E occorre fornire energia. Quel che avviene in questi casi, infatti, è descritto dall’equazione di Einstein: E=mc2. L’energia può trasformarsi in massa (cioè materia), e viceversa. Energia. A fornire una descrizione più precisa di quel che avviene a livello microscopico è la teoria quantistica dei campi: una sintesi della meccanica quantistica e della relatività di Einstei n. Quel che accade per esempio in un acceleratore è che quando due particelle molto veloci si scontrano tra loro, cedono una parte della loro energia al vuoto nel quale sono immerse. E, dal vuoto, grazie a questa energia possono prendere vita nuove particelle. È così che vengono studiate le particelle elementari, ed è così che nel 2012 è stato scoperto anche il bosone di Higgs. A.P.

LA SORBONNE (51 premi). All’Università di Parigi hanno studiato tanti premi Nobel, tra cui lo scrittore Jean-Paul Sartre (che lo rifiutò) e la scienziata Marie Curie (nella foto), capace di vincere, oltre al premio per la fisica nel 1903 (assieme al marito Pierre e a Henri Becquerel), anche quello per la chimica nel 1911. Mondadori Portfolio Cern Shutterstock
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