Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE
n°166
MENSILE – Austria 9,20 - € Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania � 12,00 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50
agosto
VACANZA
In con Nerone, Goethe, D’Annunzio e... IL VIAGGIO E LA VILLEGGIATURA ATTRAVERSO I SECOLI: CURIOSITÀ, ECCESSI, ABITUDINI E LOCALITÀ PREFERITE. CON L’ITALIA A FARLA DA PADRONA
16 LUGLIO 2020 - MENSILE � 4,90 IN ITALIA
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
2 AGOSTO 1980
QUARANT’ANNI DOPO, LA VERITÀ SULLA STRAGE DI BOLOGNA
LO STRANIERO
LE ALLEANZE FRA I COMUNI LOMBARDI CONTRO IL BARBAROSSA
PROMESSI SPOSI
COME ONORIA OFFRÌ LA SUA MANO AD ATTILA. SCATENANDO L’INFERNO
Agosto 2020
focusstoria.it
Storia
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ove andremo (o dove siamo) in vacanza? Qui, in Italia. E non ci va così male. Il nostro Paese è da sempre la meta più ambita dalle anime nomadi di ogni epoca. Anche quando le vacanze – almeno come le intendiamo noi – non esistevano, l’Italia era il cuore del Grand Tour dei giovani rampolli inglesi o tedeschi, tutti intenti a seguire le tracce di quegli antichi Romani che, secoli prima, a loro volta si ritempravano sulle coste campane nelle loro lussuosissime “seconde case”. Dagli svaghi di Nerone all’ambiguo buen retiro di Tiberio a Capri, dalle ville di delizia palladiane sul Brenta ai raffinatissimi Grand Hotel della Belle Époque, riscopriamo insieme ai nostri illustri predecessori le attrattive del Paese. E, per una volta, sforziamoci di guardarlo con lo stesso amore con cui lo ammiravano loro. Uno sguardo a cui dedichiamo questo numero di Focus Storia. Emanuela Cruciano caporedattore
MONDADORI PORTFOLIO
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Lord Byron a Venezia nel 1818: il poeta inglese era innamorato dell’Italia.
ANNIVERSARI 20 Bologna, 2/8/1980
La strage che è stata uno dei più fitti misteri d’Italia. Fino a oggi...
DUEMILA ANNI IN VACANZA
32 La vacanza che non c’era
Dall’otium dei Romani, alle ville di delizia del ’700 fino alle ferie pagate nel Dopoguerra: come sono cambiati i riti del nostro tempo libero.
36 In riviera con Nerone
Imperatori e ricchi romani amavano rilassarsi sulla costa partenopea. Che fece da sfondo a molti eccessi e a un celebre assassinio.
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La classe non è acqua
CREDITI COPERTINA: MONDADORI PORTFOLIO (2), GETTY IMAGES
4 LA PAGINA DEI LETTORI
6 NOVITÀ & SCOPERTE
10 UNA GIORNATA DA... 12 CHI L’HA INVENTATO? 69 C’ERAVAMO TANTO AMATI 70 DOMANDE & RISPOSTE 96 AGENDA 97 BIOGRAFIE D’AUTORE
IN PIÙ...
La romana Onoria che si offrì ad Attila, re degli Unni.
A 37 anni il grande scrittore tedesco lasciò tutto per conoscere il Belpaese, ritrovare se stesso e la propria arte.
In copertina: Nerone, Goethe e Gabriele D’Annunzio, immaginati in vacanza.
ANTICHITÀ 14 Una sposa per Attila
L’Italia di Goethe
RUBRICHE
CI TROVI ANCHE SU:
Un tuffo nel lusso delle crociere d’altri tempi, tappa obbligata per non sfigurare nell’alta società.
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Tutti al mare
Dai primi stabilimenti balneari in Nord Europa fino al boom del turismo di massa sulle spiagge italiane.
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Vediamoci al Grand Hotel
Teste coronate, statisti, scrittori e artisti: ecco dove si dava appuntamento il bel mondo quando approdava in Italia.
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Scandali al sole
La dolce vita sull’isola di Capri attraverso i suoi ospiti e le raffinate ville dove hanno vissuto.
EVENTI 24 AGRANDI cena con il nemico Una sera del 1867 tre imperatori si incontrarono attorno a un tavolo a Parigi.
GUERRA DEI BALCANI 74 Massacro a sangue
freddo A Srebrenica, 25 anni fa, ottomila bosniaci musulmani vennero trucidati dai serbi.
80 LaPERSONAGGI donna delle sfide Beryl Markham che volò sull’Atlantico nostop, in solitaria e controvento.
TEMA 84 LaGRANDE lega s’è desta
Nel 1176, la Lega lombarda sconfisse Barbarossa. Ma la minaccia era anche Milano.
CINEMA 92 Venti di guerra
La lotta tra nordisti e sudisti vista dagli sconfitti: l’epopea di Via col vento. 3
NEI PROSSIMI NUMERI IN EDICOLA DAL 13 AGOSTO CON TANTE ALTRE STORIE E PERSONAGGI GALEOTTO FU LO STUDIO...
Abelardo era un teologo ed Eloisa una sua giovane allieva. I due si innamorarono, ma dovettero fuggire e sposarsi in segreto. Tale fu lo scandalo che lui finì mutilato e processato e lei in convento. PRIMO PIANO
TASS
METEO E STORIA
Nel 1815 l’eruzione del Tambora in Indonesia immise enormi quantità di cenere nell’atmosfera. E nel 1816 non ci fu estate in Europa e in America.
NOVECENTO
L’INVASIONE DEI RUSSI
Finita la Seconda guerra mondiale, l’Armata Rossa, che era arrivata per prima a Berlino, iniziò a controllare gli Stati dell’Europa dell’Est. E così si creò la cortina di ferro tra blocco occidentale, a guida americana, e blocco orientale, a guida sovietica.
Storia Direttore responsabile Raffaele Leone (raffaele.leone@mondadori.it) Vicedirettore Gian Mattia Bazzoli Ufficio centrale Emanuela Cruciano (caporedattore), Mariangela Corrias (vicecaporedattore) Ufficio Art Director Luca Maniero (caporedattore), Massimo Rivola (caporedattore), Marina Trivellini (caporedattore) Ufficio AR Vittorio Sacchi (caposervizio) Redazione Federica Ceccherini, Lidia Di Simone (caporedattore), Irene Merli (caposervizio), Paola Panigas, Anita Rubini, Fabrizia Sacchetti (caposervizio) Ufficio fotografico Paola Brivio (caposervizio), Rossana Caccini, Alessandra Cristiani (caposervizio), Daniela Scibè Redazione grafica Katia Belli, Barbara Larese Segreteria di redazione Marzia Vertua (mvertua@gujm.it) Hanno collaborato a questo numero: A. Bacci, S. Büchi, F. Campanelli, A. Carioli, P. Casamassima, M. Erba, M. L. Leone, M. Liberti, G. Lomazzi, M. Manzo, R. Michelucci, G. Rotondi, R. Roveda, D. Venturoli, S. Zimbardi. 98
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NIENTE CALDO
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Accertamento Diffusione Stampa Certificato n. 8433 del 21/12/2017
Codice ISSN: 1824-906x
BOLOG 40 anni per ANNIVERSARI
MONDADORI PORTFOLIO
di Pino Casamassima
La strage di Bologna del 2 agosto 1980 è stato uno dei più fitti misteri d’Italia. Almeno fino a oggi...
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Simboli
La stazione di Bologna dopo lo scoppio della bomba avvenuto alle 10:25 del 2 agosto 1980 (sopra, l’orologio fermo all’ora della strage).
ANSA
GNA la verità
di Pino Casamassima
uel sabato 2 agosto 1980, la stazione di Bologna brulicava di famiglie in partenza per il mare, militari in licenza, studenti pronti per la loro gita all’estero. La sala d’aspetto di seconda classe era affollatissima. Una signora sfogliava una rivista e con la coda dell’occhio controllava il figlio che oltre la porta a vetri gironzolava sul marciapiede del primo binario. L’ultima cosa che vide quella donna fu suo figlio che saltava per aria. Erano le 10:25 e ancora una volta un orologio scandiva una carneficina. Era successo il 12 dicembre 1969 alle 16:37 in piazza Fontana a Milano, il 28 maggio 1974 alle 10:12 in piazza della Loggia a Brescia e ancora, in quello stesso anno, all’1:23 del 4 agosto a San Benedetto Val di Sambro, alle porte di Bologna, quando un ordigno scoppiò sul treno Italicus. Questa volta, a provocare l’eccidio era stata una valigia sistemata in quella sala d’aspetto: 23 chilogrammi di esplosivo che provocarono 85 morti e oltre 200 feriti, molti dei quali sepolti sotto le macerie dell’ala ovest della stazione crollata. L’onda d’urto aveva investito anche il treno fermo sul primo binario, 21
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GRANDI EVENTI
CENA CON IL NEMICO A
Una sera del 1867 tre imperatori si ritrovarono a mangiare in un bistrot parigino. Nel menu c’era il destino dell’Europa. NDRO II DI RU SA SS S IA LE
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G Serate storiche
La festa data alle Tuileries per l’Expo del 1867, nella tela ordinata al pittore Baron dall’imperatrice Eugenia. Sopra, i tre imperatori presenti alla cena al Café Anglais.
DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES
LMO I DI PRU SS IA
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AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO (2)
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di Lidia Di Simone
arçon, un tavolo per tre! Ovviamente nessuno pronunciò queste parole. Quando, la sera del 7 giugno 1867, il futuro Kaiser prussiano Guglielmo I invitò a cena nel più esclusivo bistrot di Parigi lo zar di tutte le Russie Alessandro II e suo figlio, il futuro zar Alessandro III, nulla era stato lasciato al caso: il sommelier aveva fatto decantare i vini pregiati e le sogliole alla veneziana erano state nappate con la salsa verde chiaro dallo chef Dugléré. Il menu di 16 portate prevedeva di certo anche una pietanza in più, la politica, ma tra il pollo alla portoghese e il paté di quaglie ci sarebbe stato il tempo di discutere dei destini dell’Europa. E anche se l’aragosta alla parigina guarnita di tartufo avrebbe lasciato poco spazio ai dessert, le rivendicazioni territoriali tra i grandi imperi sarebbero state addolcite dal gran finale: una bombe glacée ben diversa dalle bombe al fulminato di mercurio che, nove anni prima, il carbonaro Felice Orsini aveva lanciato contro la carrozza del padrone di casa, Napoleone III. Quella golosa cupola di gelato sarebbe stata più un attentato al girovita, che alla vita dei sovrani. Ma quella sera a cena mancava proprio lui, l’erede dei Bonaparte, il convitato di pietra.
I FASTI DEL SECONDO IMPERO. Quegli uomini così importanti si erano ritrovati a Parigi in occasione dell’Esposizione universale, organizzata nella Ville Lumière dal 1° aprile al 25
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PRIMO PIANO
LA VACANZA CHE NON C’ERA Dall’otium dei Romani, alle ville di delizia del Settecento fino alle ferie pagate nel Dopoguerra: come sono cambiati riti e abitudini del nostro tempo libero. di Matteo Liberti
A presto!
Un quadro di Edoardo Ettore Forti (1850-1940), ambientato in epoca romana, rappresenta la partenza del padrone di casa dalla sua villa nel Golfo di Napoli.
NON SOLO PER PIACERE. L’uomo ha viaggiato fin dai tempi più remoti: per esplorare nuove terre, commerciare, andare in battaglia o raggiungere luoghi
sacri, ma il viaggio come vacanza iniziò a essere contemplato in epoca romana. «D’estate, i cittadini più facoltosi raggiungevano ridenti località in cui svagarsi lontano dalla frenesia urbana, con mete principali campagna e mare, corrispondenti a due diversi modi di concepire il tempo libero», racconta la storica Patrizia Battilani, autrice del saggio Vacanze di pochi, vacanze di tutti (il Mulino). «La villa di campagna rimandava a una visione pacata di vacanza, incentrata sul riposo contemplativo, mentre i soggiorni marittimi erano associati all’idea di divertimento». Ad attrarre era soprattutto il Golfo di Napoli, brulicante di lussuose
residenze e centri termali, dove ci si rilassava tra vita mondana, passeggiate, gite in barca. Tramontati i fasti romani, la moda delle vacanze cadde in disuso e s’affermò un altro genere di viaggio: quello dei pellegrini cristiani, che attraversavano mari e monti per recarsi in luoghi religiosi usufruendo di strutture ricettive come hospitalia (complessi prossimi ai monasteri che offrivano alloggio e cure mediche), locande e primordiali B&B. «Pur presenti in ogni società antica, è nel Medioevo che i pellegrinaggi divennero un fenomeno di massa, attraendo tutte le classi sociali e concentrandosi su Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela, dotate
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BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
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ove vai in vacanza?”. Nell’estate del covid 19 questa domanda di solito banale ha preso un nuovo significato. Ma, distanziato o di massa che sia, il rituale vacanziero non è sempre stato uguale a quello che conosciamo. Il turismo come lo intendiamo oggi è nato solo tra Ottocento e Novecento, anche se l’idea di vacanza aveva messo le sue radici già nell’antica Roma.
PRIMO PIANO
IN RIVIERA CON
NERONE HERITAGE IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Imperatori e ricchi romani amavano rilassarsi sulla costa partenopea. Che fece da sfondo a molti eccessi e a un celebre assassinio.
di Maria Leonarda Leone
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a migliore guida turistica è il libretto degli assegni”, diceva l’attore tedesco Georg Thomalla, nel secolo scorso. E gli antichi Romani sarebbero stati d’accordo. Tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., quando il sole cominciava a far bruciare il selciato, il caldo fiaccava le membra e l’odore della sporcizia si faceva più intenso, i ricchi cittadini preparavano i bagagli: era giunto il momento, per loro, di lasciare l’Urbe e andare a godersi il meritato riposo sulla vippissima costa del Golfo di Napoli. «Patrizi e senatori partivano nel mese di agosto, quando il senato sospendeva i lavori», spiega Riccardo Cella, docente di Storia del turismo all’Università di Verona. «Assieme alla vacanza in campagna, quella al mare era certamente la più praticata e si svolgeva sul litorale tra Roma e Napoli, in particolare sulla costa campana, una zona apprezzata non solo per la relativa vicinanza all’Urbe e per la presenza di sorgenti calde, ma anche per le attività economiche legate a questa forma di prototurismo: una su tutte, l’allevamento di ostriche e murene per le tavole dei ricchissimi vacanzieri».
Vacanza con delitto In un quadro del 1900 ca., l’imperatore Nerone ritratto a Baia, famosa località di villeggiatura del Golfo di Pozzuoli. Proprio qui, nel 59 d.C., fece uccidere sua madre Agrippina minore.
METE ESCLUSIVE. L’apripista era stato Scipione l’Africano, nel 184 a.C.: di tutta la Campania felix, aveva scelto Literno (oggi in provincia di Caserta) perché era la colonia in cui si erano stanziati i suoi veterani. Sua figlia Cornelia (195-115 a.C.), la madre dei famosi Gracchi, preferì scendere più a sud. Trascorreva le sue vacanze a Miseno (frazione dell’odierna Bacoli), non troppo lontano da Baia, l’antica “Montecarlo” del lato occidentale del Golfo di Pozzuoli, famosa già dal II secolo a.C. per le “acque miracolose” in cui il console Gneo Cornelio Scipione Ispallo aveva cercato di alleviare i postumi di una caduta da cavallo. Complice la sua straordinaria bellezza, quel luogo attirò in epoca repubblicana personalità politiche del calibro di Pompeo Magno e Giulio Cesare. E, in virtù di queste altolocate frequentazioni, la nobilitas romana la prese d’assalto. “Nessun golfo del mondo risplende più dell’amena Baia”, dichiarava il poeta Orazio (65-8 a.C.). Anche se poi aggiungeva a malincuore che le imbarcazioni dei patrizi erano così numerose che ormai nel golfo anche i pesci stavano stretti. 37
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TUTTI AL
PRIMO PIANO
Dai primi stabilimenti balneari in Nord Europa fino al boom del turismo di massa sulle spiagge italiane. di Massimo Manzo
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piagge stracolme di ombrelloni colorati, bagnanti accalcati uno sull’altro in cerca di refrigerio e maniaci dell’abbronzatura pronti a “cuocere” per ore sotto al sole: tra caos e spensieratezza, da decenni (esclusa l’anomala estate in corso all’insegna del distanziamento) le vacanze al mare costituiscono un immancabile appuntamento nazional-popolare. Ma come è nata quest’amatissima forma di turismo, e come si è evoluta nel tempo? Per scoprirne le origini dobbiamo abbandonare le nostre assolate spiagge mediterranee e spostarci nei freddi mari britannici.
VIVA LO IODIO! Un decisivo impulso alle vacanze marittime derivò, nel Settecento, dallo sviluppo delle conoscenze mediche. Dopo secoli in
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Sabbia, sole e sport
Un gruppo di ragazze gioca a biliardo su una spiaggia dell’Oregon (Usa) nel 1937.
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
MARE
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PRIMO PIANO Brigitte Bardot e Michel Piccoli
MONDADORI PORTFOLIO
Nel 1963 la Bardot con Piccoli sul tetto di Villa Malaparte, a Capri, set del film di Jean-Luc Godard Il disprezzo, dall’omonimo romanzo di Moravia. Nell’altra pagina, una vera sfinge tra le tante antichità presenti nella casa-museo Villa San Michele, ad Anacapri.
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La dolce vita sull’isola di Capri attraverso i suoi ospiti e le raffinate ville dove hanno vissuto.
SCANDALI AL di Lidia Di Simone
SOLE
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l Caffè Tiberio si affaccia su Piazza Umberto I, “la Piazzetta”, e porta il nome dell’imperatore romano, uno dei primi villeggianti capresi che le cronache ricordino. È puro mito la Piazzetta. Prendere un aperitivo a questi tavolini è come entrare in un documentario della Settimana Incom, il notiziario dell’Istituto Luce che raccontava la dolce vita delle star di Hollywood sull’isola azzurra. Come Ingrid Bergman, che, negli Anni ’50, aveva appena lasciato il marito svedese per Roberto Rossellini, sul set del film Stromboli, e venne qui con il regista, in un tour amoroso-professionale. Tornano in mente le coppie famose, come Sophia Loren e il marito Carlo Ponti in barca,
o lo scià di Persia e la regina Soraya, nel 1957, pochi mesi prima che lui la ripudiasse per non avergli dato figli. Ma anche Tina Onassis a spasso con Maria Callas: nel 1959 partirono da Capri per la crociera sul panfilo Christina O., a bordo del quale si accese la passione tra Aristotele Onassis e la cantante lirica. Come dimenticare, poi, la seconda moglie dell’armatore greco, Jackie Kennedy, vedova dal 1963 del presidente, che qui passò le vacanze tra il 1969 e il 1973, scortata da Gianni Agnelli. Una vera icona, che a ogni uscita lanciava una moda: le infradito, la bandana, gli occhialoni neri e quei calzoni bianchi corti alla caviglia, i “pantaloni Capri”, ovviamente. Immortali sono anche gli
scatti che ritraggono Brigitte Bardot nel maggio 1963 mentre, seminuda, girava il film di Jean-Luc Godard Il disprezzo sul tetto di Villa Malaparte, davanti al mare blu di Capri.
IL BUEN RETIRO. Non c’è al mondo cartolina che evochi le delizie italiane come quella dei Faraglioni. Imperatori, pittori, nobili viziosi, divi e compositori, first lady ed esuli politici, a Capri sono passati tutti. Soggiornando in dimore da sogno: Tiberio, secondo la leggenda, aveva qui ben dodici magioni. Alcuni resti sono visitabili anche oggi, come Villa Damecuta o Villa Jovis, dove l’imperatore si ritirò a 68 anni, forse per curarsi con l’aria di mare o per sfuggire
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PERSONAGGI
Nella sua prima vita si dedicò all’Africa, ai cavalli e agli amanti. Nella seconda Beryl Markham si guadagnò un “posto in paradiso” volando sull’Atlantico no-stop, in solitaria e controvento.
MONDADORI PORTFOLIO
di Silvia Büchi
Crash
Il monoplano di Beryl Markham (nel tondo, ferita subito dopo l’incidente) precipitato nel 1936 sull’isola di Cape Breton, in Canada. In alto, un ritratto dell’aviatrice scattato negli Anni ’30.
La donna
SFIDE
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a chiamavano “l’africana dalla pelle bianca” per il legame che la univa al suo Paese d’adozione. “L’Africa”, diceva Beryl Markham (1902-1986), “è mistica, è selvaggia, è un inferno soffocante, è il paradiso del fotografo e del safari [...]. Ma per moltissima gente, come per me, è semplicemente casa”. Avventurosa e anticonformista, Beryl aveva due passioni: i cavalli e il volo. A 34 anni, nel 1936, fu la prima donna a trasvolare l’Atlantico da est a ovest: la direzione più difficile, controvento. Ma era chiamata anche la “Circe del Kenya” per la disinvoltura con cui sceglieva i suoi innumerevoli amanti, tra cui figuravano anche Edoardo principe di Galles e il fratello Henry di Gloucester. Si sposò tre volte e ogni volta finì con un divorzio a causa dei suoi tradimenti. Una donna fuori dal comune, che la scrittrice Errol Trzebinski descrive in tutte le sue sfaccettature nel libro Figlia d’Africa (Rizzoli).
INFANZIA DIFFICILE. L’Africa mitica dell’età coloniale, vista come un luogo di libertà e di avventura, attirava dall’Inghilterra un flusso di personaggi di tutti i tipi: dai figli cadetti di famiglie aristocratiche, ai trafficanti senza scrupoli, alla middle class in cerca di nuove opportunità, come il padre di Beryl. Nel 1906 Charles Clutterbuck (per gli amici Clutt) aveva lasciato l’Inghilterra e si era trasferito in Kenya con la famiglia, per avviare una tenuta nella savana e allenare cavalli da corsa. Ma dopo solo due anni, la moglie Clara si innamorò di un altro uomo e tornò in Inghilterra con il figlio maggiore: “Per quanto mi risulta, sono stata più o meno abbandonata da mia madre”, era solita dire Beryl. La ferita psicologica non si rimarginò mai e, da quel momento, Beryl concentrò tutto l’affetto sul padre. Clutt le trasmise l’amore per i cavalli e le insegnò ad allenarli: tanto che Beryl affermava di sentirsi più a suo agio in groppa a un cavallo che con i piedi per terra. Di certo la ragazza non era portata per lo studio. Tutti i tentativi di Clutt per darle un’educazione fallirono miseramente: Beryl scappava o veniva espulsa da scuola. Ma non si mise mai in aperto contrasto con il padre: “Ho ammirato il modo in cui mi ha allevato”, dichiarò. “Gli altri si davano un gran da fare a sbaciucchiare e coccolare i loro figli [...] a me non è toccata un’esperienza del genere. Ho dovuto cavarmela da sola [...] e mi ha aiutato a crescere”. Clutt spesso viaggiava per lavoro, lasciando la figlia sola: Beryl venne quindi adottata dalle donne africane della tenuta, che le legarono al polso una conchiglia di ciprea per tenere lontani gli spiriti maligni, le insegnarono la lingua swahili e le credenze indigene. Crescendo, divenne una splendida ragazza, alta, bionda, vitino da vespa, mani affusolate e un’espressione sognante che rivelava tutta la sua vulnerabilità. GETTY IMAGES (2)
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