Monica Fontana PORTFOLIO
3
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 SULLE TRACCE DI LECORBUSIER
27
LANDSCAPE ARCHITECTURE STUDIO A PATH THROUGH THE CITY Prof. Alves Henrique Pessoa
Prof. Monica Bosio
7
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI DALLA TANA ALLA LUCE
29
DESIGN FOR THE SMART CITIES IS PIACENZA SMART ? Proff. Liisa Horelli
Prof. Franca Pittaluga
13
WORKSHOP TIROCINIO ATELIER RWANDA
31
Prof. Tomà Berlanda
ARCHITECTURE AND URBAN DESIGN STUDIO TENERIFE | SPAIN Proff. Guya Bertelli Sandro Rolla Andrea Cammarata
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PROGETTAZIONE URBANISTICA SCENARI
33
Prof. Elisa Cattaneo
Prof. Paola Viganò
23
BORDER LINE | WORKSHOP INA CASA FORTE QUEZZI_GENOVA Proff. Sara Marini Francesco Gastaldi
INDICE
WORKSHOP WEAK EXPERIMENTS STRATEGY FOR SHRINKING CITIES | TARANTO
37
CONCORSO FUTURE CITIES | PLANNING FOR THE 90% con Giulia Grotto
7
187 500
3
125 000
De-industrialization
22 500 15 000 7 500
62 500
1970
2010
1960
Declining of population
187 500
17 inaugurazione |
QUARTIERE TAMBURI
1968 Pollution problems
HISTORICAL23CENTER
Abandoned spaces
BORGO
Lack of services and open spaces
N TARANTO 29
0,05%
« “LA CASA PER TUTTI” : LA STADTKRONE DI GENOVA”» Federico Bucci e Marco Lucchini
“Il passato, non lo dicono solo gli storici, offre lezioni utili al presente.”
1985
13
Total population of Taranto
G PLACES ON FOCUS
21%
ILVA’s employees
125 000
27
62 500
1970
92%
31
DIOXIN OF ITALY
GREEN SPACE 37
CONTAMINATED SOIL
Federico Bucci e Marco Lucchini, Casabella 793, 2010
SCALE _ 1:2000
33 SECTION A-A’
A’ B’
A B
SECTION B-B’
ALESSANDRO BETTA _ 804010 | MONICA FONTANA 798680
03
Villa Le Lac Corseaux , Svizzera , 1924
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 SULLE TRACCE DI LE CORBUSIER Il laboratorio ha proposto una lettura critica del progetto della Petite Maison di Le Corbusier, in relazione ai ‘5 punti dell’architettura’ : I pilotis, la pianta libera, il tetto giardino, la finestra in lunghezza e la facciata libera; un’approfondita indagine dell’edificio residenziale proposto, del luogo, della relazione tra misura, geometria, carattere degli spazi e il loro modo d’uso, hanno consentito la definizione di un’abitazione monofamiliare di piccola scala nel lotto a fianco. Obiettivo: confrontarsi con le soluzioni tecniche e di natura materica del progetto architettonico e soprattutto mettere in relazione l’edificio progettato con l’esistente.
3
planivolumetrico
attacco a terra
0 4
2
4
8
12
m
foto del modello
prospetto sud
prospetto nord
5
0 6
1
2
4
6
m
Modello Ex tempore
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI LO STUDIO DI KAFKA | DALLA TANA ALLA LUCE Sperimentare: le “boîtes à lumière” (5 plastici sperimentali tematici) Attività svolte in aula, in piccoli gruppi, realizzando ogni volta specifiche “provocazioni di luce” in un interno, in applicazione alle delimitazioni di campo del singolo ex tempore (azione della copertura, del volume, del guscio, della facciata, della sezione). Studiare: esempi realizzati (1 plastico e disegni di studio) Ricerca personale su una architettura realizzata, di maestri o contemporanei, ritenuta esemplare per la qualità della luce naturale che ne permea gli spazi interni. Studio dell’apparato di luce e rapporti con lo spazio. Manipolare / Proporre: il progetto (2 plastici e disegni di progetto) Progetto individuale, ove si conferma il tipo di captazione della luce studiato nell’esercizio 2, ma lo si applica entro uno spazio progettato per accogliere lo studio di Kafka e compiere così “un percorso contro il tempo, dalla tana alla luce”: a volte guidati, a volte depistati, dalle parole che lui stesso ci ha lasciato.
7
“If I listen, I forget If I see, I remember If I do, I understand� ID-LAB XI mostra internazionale di architettura,Venezia 2008
“Ti senti a tuo agio, senti di essere a casa tua? Non lo so, sono molto incerto. É la casa di mio padre, ma freddi stanno gli oggetti l’uno accanto all’altro, come se ciascuno badasse ai fatti suoi che in parte ho dimenticato, in parte mai conosciuti.”
F. Kafka, Ritorno, in Tutti i racconti, 1979
9
pianta piano terra
pianta primo piano
0
1
2
3
5
m
10
sezioni
5,70 3,10
2,70
0,50 0,00
0
1
2
3
5
m
0
1
2
3
5
m
2,70
11
particolari costruttivi
Isolamento termico in lana di roccia_120mm Impearmeabilizzazione con telo plastico
5,70
Calcestruzzo armato_150mm Rivestimento in lamiera Strato separatore guaina impermeabilizzante
3,30
tavolato di pannelli OSB_24mm Lamiera in acciaio inox_2mm
2,70
0,5
0 10
20 30
50 cm
m
0 0,5 1 1,5
2,5
m
0
2,5
Vetro _17mm Telaio in acciaiosabbiato Cemento armato a vista Isolamento termico con lana di roccia_120mm
0 10
20 30
Tavolato di pannelli OSB_24mm
50 cm
12
0,5 1 1,5
Rwanda Africa
WORKSHOP | TIROCINIO | ATELIER RWANDA RIQUALIFICAZIONE VILLAGGI RWANDESI Qual’è la conformazione del tipico insediamento in Rwanda? Come è arrivata a definirsi la sua manifestazione odierna? Quali sono i fattori che hanno contribuito a determinare la sua organizzazione? Quattro obiettivi: determinare una modalità di indagine condivisa da applicare nei diversi sopralluoghi; individua- re la migliore modalità di presentazione delle informa- zioni raccolte, attraverso questionari ed elaborati grafici; avere uno sguardo più ampio sull’incremento della den- sificazione previsto per il Rwanda nell’arco dei prossimi 30 anni; riconoscere le peculiarità e le necessità dell’abi- tazione e degli insediamenti nel contesto del futuro cambiamento demografico con il progetto.
13
Analisi del territorio Rwandese | diagrammi
14
Studio delle diverse tipologie di insediamento
Area di studio del progetto di riqualificazione , Kaciru
work in progress
15
Progetto, versante nord nella collina di Kaciru masterplan
assonometrie degli edifici e del territorio
Idrografia nella laguna veneta pagina a fianco : foto del sopralluogo
PROGETTAZIONE URBANISTICA SCENARI | ANY DROP COUNTS Nella dispersione veneta, l’acqua è presente in abbondanza. E’ una risorsa che migliora l’ambiente e la qualità dello spazio, se sfruttata e impiegata sensibilmente. L’obiettivo è distinguere gli elementi che possono e avranno importanza strategica nel futuro: inondazioni, frammentazione degli spazi aperti e marginalizzazione. L’acqua diventa l’elemento chiave per ristrutturare il complesso spazio urbano, e favorire interventi finalizzati al mantenimento e ampliamento delle aree di esondazione: prevedere la riattivazione o ricostruzione di ambienti umidi, ripristino e ampliamento delle aree con vegetazione spontanea e promuovere la produzione di energia pulita attraverso biomasse. L’ipotesi progettuale presenta l’idea di convivere con l’acqua cercando di fondere vari tessuti urbani con questa. Sperimentare e ipotizzare nuovi scenari territoriali per un futuro isotropo, significa anche intervenire per prevenire a rischi metereologici e idraulici. La riqualificazione dei tessuti, o il riuso di questi consentono di reinterpretare e riutilizzare aree anche incerte. Pensare di mantenere l’acqua in superfice con la modellazione del terreno tramite wadi permette di vivevere anche le zone a rischio. Aree di grande affluenza possono nascere anche dal rischio idraulico. 17
Any drop counts Scenario
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idrografia paragonata alle arterie, vene e capillari del corpo umano trama di recupero delle acque piovane con collettori di raccolta e sezioni stradali
Rischio idraulico Zone urbane a rischio esondazione Area a media pericolositĂ di esondazione Fiume Brenta
Suddivisione territoriale Area industriale Area residenziale Area agricola e di valenza storica Fiume Brenta
0
0,4
0,8
1,2
km
19
schema del processo di fitodepurazione per: . migliorare la qualità delle acque . ridurre l’inquinamento causato dalle industrie . promuovere una politica di gestione integrata dell’acqua
modellare il terreno per tenere l’acqua in superficie - wadi -
Tifa
Cannuccia di palude
Myriophyllum proserpinacoides
Lythrum salicaria Salcerella
sezione-scenario wadi nella stagione estiva
sezione-scenario wadi nella stagione autunnale
sezione-scenario wadi nella stagione invernale 20
Nuove connessioni ecologiche tra le sponde del fiume per : . risolvere problemi di segregazione spaziale tra la sponda destra e sinistra del fiume . migliorare la qualità dello spazio pubblico lungo il fiume, per viverlo . l’area di buffer non divide, ma unisce . ridefinire lo spazio lungo il Brenta come una centralità per l’attività ludico ricreativa
Aree verdi di buffer
potenziamento delle sponde del fiume con una rete ciclo-pedonale spazio a bassa velocità
Acqua e asfalto
0
variante viabilità
sistema infrastrutturale esistente
nuovo sistema infrastrutturale 21
200
400
600 m
modello e vista prospettica
BORDER LINE | WORKSHOP INA CASA FORTE QUEZZI_GENOVA Per un’Architettura delle differenze. L’Architettura della città futura è come un tessuto con trame diverse. Le culture si intrecciano, si moltiplicano le lingue, l’architettura accoglie colori diversi, la città è invasa da un’esplosione di odori... L’architettura del mondo Multietnico non ha bisogno di definirsi in volumi, bastano spazi vuoti dell’accoglienza, infrastrutture della biodiversità, altri piccoli “biscioni”che si insediano tra quelli esistenti per affermare altri colori.
23
M U LT I E T N I C A Per un’Architettura delle Differenze
Dispositivi di implementazione dello spazio delle diverse etnie nella città futura
Le culture si intrecciano, si moltiplicano le lingue, l’architettura accoglie colori diversi, la città è invasa da un’esplosione di odori...
L’Architettura del mondo Multietnico non ha bisogno di definirsi in volumi, bastano spazi vuoti dell’accoglienza, infrastrutture della diversità, altri piccoli “biscioni” che si insediano tra quelli esistenti per affermare altri colori.
L’Architettura della città futura è come un tessuto con trame diverse.
Il Biscione architettura futurA
inaugurazione |
1968
« “LA CASA PER TUTTI” : LA STADTKRONE DI GENOVA”» Federico Bucci e Marco Lucchini
“Il passato, non lo dicono solo gli storici, offre lezioni utili al presente.” Federico Bucci e Marco Lucchini, Casabella 793, 2010
inaugurazione |
2020 “LA CASA PER TUTTI”
È
MULTIETNICA ...e al Futuro
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LODI // SLOW PROVIDED BY USB // Urban Slow Behaviour
LANDSCAPE ARCHITECTURE STUDIO A PATH THROUGH THE CITY “Landscape� means an area, as perceived by people, whose character is the result of action and interaction of natural and human. The aim of the course was to find out in the city case study a quality of life, a new concept of quality of urban landscape. A path through the city has the capability to solve the problem of the city and of the citizens. With slow mobility, and organic little intervention, the city can generate different feedback. Lodi in a contemporary passage city, a commuting city. Some urban problems could be solved by landscape interventions and provocations. With a slow connection with lights systems, colours and green/natural elements the quality of life can increase.
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DESIGN FOR THE SMART CITIES IS PIACENZA SMART ? To build a smart city citizens should know about the conditions of the environment tey’re in, take a step to develop their own environment. Citizens should participate. The aim is to improve consciousness and knowledge so that people will take care of their own environment. The challenge starts from new generations who can generate social integration.
“Build the capability for people to experience it, love it and tend it” Bill Reed
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ARCHITECTURE AND URBAN DESIGN STUDIO TENERIFE | SPAIN TRACES _ WALLS SYSTEM CONNECTIONS _ PATHS SYSTEM NATURAL FRAGMENTS _ OPEN SPACE SYSTEM
ARTIFICIAL FRAGMENTS _ BUILT SPACE SYSTEM
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URBAN - SCAPE
LAND - SCAPE
WEAK EXPERIMENTS | WORKSHOP STRATEGY FOR SHRINKING CITIES | TARANTO The case of Taranto is very special, since this city has an enormous industrial area (ILVA) but also suffers from de-industrialization. The tremendous pollution and the de industrialization are the reason of the shrinking of Taranto. The Strategy is to Rethink the borders. This vision considers that a sprawling vegetation could replace the already existing borders between the different areas of the city. It would make a strong contrast with the pollution image associated to ILVA. The idea is to reinforce the border but to change its meaning, its not a wall anymore, it’s a porous and a green filter. It does not separate things but reconnect them in a different way. The idea is to create a kind of green corridor, connected as a system all around the city.
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C I T Y A N A L Y S I S
187 500
125 000
ILVA’s employees
De-industrialization
22 500 15 000 7 500
62 500
1970
2010
1960
1985
2010
Total population of Taranto
Declining of population
SHRINKING PLACES ON FOCUS
187 500
125 000
62 500
QUARTIERE TAMBURI
Pollution problems
HISTORICAL CENTER
Abandoned spaces
BORGO
Lack of services and open spaces
IN TARANTO
21%
0,05%
CONTAMINATED SOIL
1970
92%
DIOXIN OF ITALY
GREEN SPACE
2010
STRATEGICAL MAP VISION I VISION II 23 X 15 cm 11 X 7,5 cm 11 X 7,5 cm porose explosion | net
porose cells
SHRINKING CITIES / workshop projects /
VISIONSTRATEGICAL I VISION II MAP 11 X 7,523 cmX 15 cm 11 X 7,5 cm porose explosion | net porose explosion | net
LOVE THE BORDER STRATEGY: RETHINK AND RENFORCE THE BORDERS
00
VISION I 11 X 7,5 cm
1. This vision considers that a sprawling vegetation could replace the already existing borders porose cells JM\_MMV \PM LQٺMZMV\ IZMI[ WN \PM KQ\a 1\ _W]TL porose cells make a strong contrast with the pollution image I[[WKQI\ML \W 14>) <PM QLMI Q[ \W ZMQVNWZKM \PM border but to change its meaning, its not a wall IVaUWZM Q\¼[ I XWZW][ IVL I OZMMV ÅT\MZ 1\ LWM[ VW\ [MXIZI\M \PQVO[ J]\ ZMKWVVMK\ \PMU QV I LQNNMZMV\ _Ia
SHRINKING CITIES / worksho SHRINKING CITIES / worksho
STRATEGICAL MAP 23 X 15 cm
<PM QLMI Q[ \W KZMI\M QV \PM ÅZ[\ [\MX LQٺMZent center; each on one special border situa\QWV MIKP QV I LQٺMZMV\ KWVÅO]ZI\QWV WN TIVL-
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LOVE THE BORDER SHRINKING CITIES / workshop projects /
00
AIR Fraxinus Ornus seed
SOIL
Olea europea cuspidata
Phragmintes australis
SHRINKING CITIES / workshop projects /
VISION II 11 X 7,5 cm
WATER
CONCORSO FUTURE CITIES | PLANNING FOR THE 90% MAGGIO 2012
“STEAL PUBLIC SPACE” CON
GIULIA GROTTO
PERFORMANCE | PAESAGGIO URBANO | ARCHITETTURA HTTP://WWW.PREMIOCELESTE.IT/OPERA/IDO:133229/
Concorso internazionale aperto ad artisti ed architetti invitati ad immaginare il mondo fra quarant’anni, quando sette dei nove milioni di abitanti vivranno in città. Il concorso vuole far riflettere sulla necessità e l’urgenza di migliorare i meccanismi vitali della metropoli attraverso la ri-progettazione di situazioni e ambienti solitamente considerati “d’emergenza” e che, attraverso un pensiro innovativo potrebbero rivelare risorse inattese nelle dinamiche di comunità. L’obiettivo è affrontare il tema delle criticità dello spazio pubblico e delle infrastrutture in contesti urbani specifici.
37
Il video riprende la parte conclusiva di una performance tenutasi la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2012, in uno spazio verde ‘interno’ alla città di Schio, Vicenza. Il territorio dell’Alto Vicentino, ricco di svariate risorse, ha avuto negli anni grandi sviluppi fino ad oggi. Uno sfruttamento esponenziale del territorio e una cementificazione progressiva fa pensare ad uno scenario futuro asettico, nel quale gli spazi condivisibili si limitano a spartitraffico e ‘aiuole’ urbane. Se il tema su cui riflettere è la necessità di riorganizzare e studiare le trasformazioni dei nostri centri urbani, e con esse il mutare della società, allora bisogna prendere in considerazione le più estreme sfacettature della città e delle sue componenti. Per questo abbiamo deciso di ribaltare il nostro punto di vista appropiandoci illecitamente di uno spazio sospeso tra pubblico e privato, tra luoghi e non|luoghi. La rotonda, nella sua perfezione artificiale, diventa oggetto della performance in quanto spazio invisibile ed inaccessibile, quando invece in altri contesti sociali (Africa e Medio-Oriente) è luogo di aggregazione. E così l’idea nasce dalla condivisione della città-multietnica. La popolazione di Schio, infatti, è sempre più arricchita dalla presenza di differenti culture, tradizioni e semplici ma singolari abitudini. Provocare è l’unico mezzo che ora ci compete. Abbiamo trascorso una notte nel mezzo dell’’isola verde’, nella totale indifferenza del traffico, con il fine di stimolare le menti di chi vive e pianifica la città. Lo stile di vita odierno ci costringe sempre più a vivere dentro casa quando invece gli spazi esterni dovrebbero essere valorizzati. Noi vogliamo portare all’eccesso questa espressione. Non è forse giunta l’ora di tornare a vivere le strade e quindi prendere spunto dal vivere dell’”altro”? La nostra soluzione è ‘uscire’.
38
‘A.J. on Ladder’ Rodney Smith 1994