UNA MONTAGNA DI OPPORTUNITA’ Le terre alte e lo sviluppo della Città metropolitana di Torino TORINO, 8 Giugno 2018
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LE RELAZIONI TRA LA CITTA’ E I RETROTERRA MONTANI
UNA MONTAGNA DI OPPORTUNITA’ Le terre alte e lo sviluppo della Città metropolitana di Torino TORINO, 8 Giugno 2018
OBIETTIVO DELLA RICERCA Che cosa significa per una grande città avere alle spalle un vasto territorio montano? Come la montagna vive la vicinanza della grande città? Valutare i rapporti tra i territori urbanizzati pedemontani e i loro retroterra montani, i loro squilibri e le possibilità di un loro riequilibrio, in un’ottica di un reciproco vantaggio. Sostenere una politica di una mutua solidarietà tra aree montane e aree urbane.
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AREA DI RICERCA
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GLI SCAMBI E I FLUSSI ANALIZZATI Scambi derivanti dall'uso di risorse naturali Apporti idrici Acque superficiali Acque sotterranee Attività estrattive Produzione di energia idroelettrica Scambi derivanti da produzioni agro-silvo-pastorali Agricoltura e allevamento Prodotti dell’agricoltura Prodotti dell’allevamento bovino e ovi-caprino Altri prodotti animali Produzione di legname Scambi derivanti da movimenti pendolari Pendolari giornalieri per lavoro Pendolari per acquisti e servizi Forniture a imprese ed enti vari Scambi derivanti dal turismo montano Scambi derivanti da servizi ecosistemici
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LA DIPENDENZA DEI FLUSSI INTERNI AL TERRITORIO METROPOLITANO
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ACQUA - UTILIZZO DELLE ACQUE SUPERFICIALI Il totale delle acque superficiali di provenienza M utilizzate in C per i vari usi ammonta a 1.648 milioni mc/anno. La contropartita monetaria sotto forma di canoni di prelievo in C (e in M per acquedotti e acque imbottigliate) è di 974.000 euro. Essa genera un flusso di denaro diretto C M solo per quanto riguarda i prelievi in M di acquedotti e acque destinate all’imbottigliamento (265.000 euro/anno). - PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA Il canone di concessione dovuto alla Regione (ex D.R. 11 dicembre 1933 e s.m.i.), non avendo finalità, né destinazioni d’impiego specifiche, può essere considerato come un tributo generico i cui benefici si ridistribuiscono sull’intero territorio regionale. Esso ammonta a 15.000.000 euro/anno, di cui 5.300.000 di provenienza da derivazioni di M. Nell’ipotesi di una redistribuzione proporzionale al numero di residenti, la quota di cui beneficia la CMT, è di 6.840.000 euro/anno, mentre sempre nella stessa ipotesi a M andrebbero 841.000 euro. Si stima un flusso annuo M C di 6.840.000 euro e C M di 841.000 euro.
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SERVIZI ECOSISTEMICI I servizi ecosistemici o ambientali derivano da funzioni e processi naturali che producono benefici per le popolazioni in termini di risorse utili, fruizione estetica e culturale, salute, sicurezza e qualità della vita.
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SERVIZI E BENI DI CONSUMO Beni di consumo acquistati in C dalle famiglie di M. - Flussi medi annui
Servizi fruiti in C dalle famiglie di M. - Flussi medi annui
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PRODUZIONI AGRO SILVO PASTORALI Quantità e flussi annui dei principali prodotti dell’agricoltura montana Flusso C M di circa 7,3 milioni di euro
Bovini. Produzione ed esportazione di latte e di latticini M C. Medie annu Flusso M C di circa 22 milioni di euro
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TURISMO Capacità ricettiva di M e flussi annui di persone e denaro CM
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RIEQUILIBRARE GLI SCAMBI L’analisi dei flussi e degli scambi suggerisce alcune riflessioni sul valore e sul significato della montagna all’interno di una regione metropolitana, non prive di ricadute operative. Se l’obiettivo è quello di rendere il territorio metropolitano più coeso e più rispondente alle esigenze e agli interessi di chi lo abita e vi lavora, riequilibrare significa da un lato ridurre le diseguaglianze di reddito, di cittadinanza, di qualità della vita e dall’altro valorizzare certe diversità ambientali e socioculturali. In generale: orientare le complementarietà tra la montagna e il vicino territorio densamente urbanizzato nella direzione di una reciproca dipendenza virtuosa.
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COMPLEMENTARIETA’ DI RISORSE TERRITORIALI • Si può far leva sulle risorse idriche, sulle produzioni agro-silvopastorali e forestali, sulle forme di turismo diffuso e pluristagionale, oltre che sul diminuire l’evasione per acquisto di beni e servizi. • L’acqua è ora utilizzata solo in parte, mentre in pianura essa scarseggia nei periodi di siccità, in mancanza di invasi che ne regolino il deflusso. • L’agricoltura multifunzionale, con i suoi stretti rapporti con tutte le altre attività (gestione dell’ambiente, salvaguardia del paesaggio, turismo esperienziale ecc.) è alla base dello sviluppo sostenibile montano. Il reddito prodotto dal settore può crescere notevolmente facendo leva sulle specificità dei territori montani. • Le nuove forme di turismo consapevole sono indicative di un cambiamento generale dell’immaginario urbano nei confronti della montagna. • Le forme di pendolarismo, e relativi costi, potrebbero diminuire la dipendenza e l’evasione dalla montagna.
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UN CAMMINO DA PERCORRERE Il riequilibrio basato sull’incremento dell’interscambio richiede un impegno cooperativo degli attori urbani pubblici, privati e di terzo settore con quelli della montagna (Unioni, GAL, Parchi, consorzi, imprese, associazioni ecc.) per agire insieme sulle condizioni di base, come l’abitabilità della montagna, l’uso innovativo di tecnologie appropriate, il rafforzamento delle capacità istituzionali e imprenditoriali locali.