Sagep Editori S.r.l. - Anno I - Numero 3 - Giugno 2009 - mensile - Euro 3,00 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 - CNS/CBPA-NO/GE - n. 3 - anno 2009 - TAXE PERCUE – TASSA RISCOSSA GENOVA CMP 1 BRIGNOLE
GENOVA LIGURIA
CULTURA E SOCIETÀ LEISURE & EVENTS
Spiagge alla moda The In Beaches Soldini in mare aperto Soldini at Sea Suq e note glocal Suq and Glocal Notes
editoriale blue
Voglia di mare
Desire for the sea Sergio Di Paolo vventura, gioco, introspezione: questo è il mare. Dopo l’ultimo duro inverno e la primavera incerta che ne è seguita, la sua capacità di attrazione è più forte del solito. Per molti è già irresistibile. Ci prepariamo all’estate e ci prepariamo al mare, in albergo o nelle seconde case, in tenda, da pendolari, da forzati dell’ombrellone o da arrampicatori di scogli. Il Mare. In questo numero gli abbiamo dedicato la copertina, l’intervista a Giovanni Soldini, un articolo su Savona e le crociere e altri due sulle spiagge più belle e di moda, perché il mare della Liguria è “complicato”, sabbia, non troppa, rocce e scogli più o meno dappertutto. In Liguria è così. Sopra la linea blu, la vela, il gozzetto, la palla e il nuoto e sotto scenari diversissimi, per il piacere dei sub: il Parco marino di Portofino, il Cristo degli Abissi. La giornalista Jada C. Ferrero si è immersa per noi nel gigante di acciaio della Haven, la petroliera affondata al largo di Arenzano. In Liguria gioca di contrasto anche la musica. Tutti conoscono la scuola dei cantautori, pochi sanno che alcuni gruppi dalle radici nostrane stanno conquistando i palchi internazionali con generi attuali come l’indie alternativo, il pop e il post-rock. Scrivono e cantano in inglese come la nostra rivista. A proposito anche BLUE sta conquistando un primo piazzamento fuori porta. Con questa edizione infatti la nostra rivista consolida la distribuzione in sei grandi città europee. E pensiamo di andare oltre. Non potremmo farlo senza il fondamentale appoggio di una interprete e traduttrice attentissima e molto nota in Liguria come Suzanne Branciforte. Per la distribuzione internazionale una sorpresa e una piccola gentilezza: gli articoli su Marsiglia questa volta sono tradotti in francese. b
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dventure, play, introspection: this is the sea. After the last hard winter and the uncertain spring that followed it, its ability to attract is stronger than ever. For many it is already irresistible. We are getting ready for summer and we are getting ready for the sea, at a hotel or in a vacation home, in a tent, as commuters, with the umbrella or as rock climbers. The sea. In this issue, we have dedicated the cover to the sea, as well as an interview with Giovanni Soldini, an article on Savona and the cruise lines, and another two on beaches that are in and fashionable. Because the sea in Liguria is ‘complicated,’ sand but not too much, rocks and cliffs more or less everywhere. In Liguria it’s like this, above the blue line, sails, the wooden row boat, balls and swimming and various underwater scenarios, for the pleasure of divers: the Portofino Marine park, the Christ of the Abyss. The journalist Jada C. Ferrero dove for us in the steel giant of the Haven, the sunk oil tanker off of Arenzano. In Liguria music plays a contrast. Everyone knows the school of singer-songwriters, few know that some groups from our roots are taking over international stages with current genres like alternative indy, pop and post-rock. They write and they sing in English, like our magazine. On the subject of BLUE, we are gaining ground outside the territory. With this issue in fact our magazine consolidates its distribution in six big European cities. And we are thinking of going beyond. We could not do it however without the fundamental support of a very attentive and well-known interpreter and translator here in Liguria, Suzanne Branciforte. For international distribution there is a nice surprise: the articles on Marseille have been translated this time into French. b
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Se l’evento parla al nostro cuore If the Event Speaks to our Heart
Anna Castellano n questo numero ci occupiamo tra l’altro di Marsiglia - una città in cui la nostra rivista sarà distribuita e che si è aggiudicata il ruolo di Capitale europea della cultura nel 2013 - e del Gay Pride che si svolgerà in giugno a Genova. Due fatti molto diversi, ma accomunati da un aspetto. Si tratta di “eventi”, di occasioni in cui si mettono in moto sentimenti, aspettative, simboli, e anche azioni, culturali, economiche, di qualificazione urbana. Sono stata invitata a Marsiglia per parlare dell’esperienza di Genova 2004, considerata un caso di successo come Capitale europea della cultura. Ho insistito su un punto: un grande “evento” funziona su due versanti. Uno è quello delle sue ricadute “esterne”: la sua immagine, il potere di attrazione, la capacità di favorire ricadute economiche positive. L’altro versante è più “interno”, riguarda il rapporto che si costruisce con la comunità che dell’evento è teatro. È questo l’aspetto più importante. La logica innovatrice dell’evento si afferma e coglie risultati duraturi se scaturisce da un legame profondo con la cultura e la memoria del territorio in cui si radica. In una parola, se parla al cuore dei cittadini. Solo così si mettono in moto energie che altrimenti rimarrebbero sopite: è stato detto – in particolare dal presidente Oddone – anche in occasione di un recente incontro tra le Camere di Commercio di Genova e Marsiglia. Noi liguri abbiamo di fronte scadenze come l’Expo milanese del 2015, e l’appuntamento con il 150° dell’Unità d’Italia, nel 2011. Non funzioneranno se li vivremo come meri stimoli “esterni”. Dobbiamo saper vedere i più intimi legami che ci legano a queste occasioni. Il successo enorme della mostra su De Andrè e di una manifestazione legata alla cultura ligure come Slow Fish ci indicano la strada. b
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n this issue of Blue we are talking, among other things, about Marseille – a city in which our magazine will be distributed and that has won the role of European Capital of Culture in 2013 – and about Gay Pride that will be held in June in Genoa. Two very different facts that have something in common. They are ‘events’, occasions that set off feelings, expectations, symbols, action, culture, economic events and urban restyling. I was invited to Marseille to speak about the experience of Genoa 2004, considered a success as European Capital of Culture. I insisted above all on one point: a great “event” functions on two levels. One is that of its ‘external’ benefits: its image, its ability to attract, its ability to enhance positive economic effects. The other side is more ‘internal’, and regards the relationship that is built with the community that is the theatre of the event. And this is the more important aspect. The innovative logic of the event is confirmed and gets long-lasting results if it sets off a deep-rooted link with culture and memory of the territory where it is found. In a word, if it speaks to the heart of the citizens. Only in this way can energy that would otherwise remain inert be set off in motion, as the President of the Chamber of Commerce recently said in a meeting between his institution and Marseille’s own Chamber. We Ligurians are faced with deadlines like the Milan Expo in 2015, and first of all the date with the 150th anniversary of Italy’s Unification in 2011. They won’t work if we experience them as mere “external” stimuli. We have to know how to see more intimate ties that link us on these occasions. The enormous success of the exhibit on Fabrizio De André and of an event tied to Liguria’s culture like Slow Fish show us the way. b
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Giugno 2009
In copertina: “Ultima spiaggia” a Santa Margherita Foto di Mascia Corabi
GENOVA LIGURIA
GIUGNO 2009
Direttore responsabile Editor
SERGIO DI PAOLO direttore@blue.sagep.it
Registrazione al Tribunale di Genova, Registro Stampa 5/2009 · Abbonamento annuale Italia euro 24.00 · Estero euro 48.00
Redattore Capo Editor in chief Silvia Neonato Redazione Editorial committee Sara Di Paolo, Matteo Macor, Lorenzo Tosa, Francesca Traverso presso Words s.r.l. Via San Luca 4/14 sc C, 16123 Genova Tel. 010 2476926, Fax 010 8692415 redazione@blue.sagep.it Collaboratori Contributors Mara Bernardi, Lella Costa, Giorgio Cimbrico, Lucia Compagnino, Ornella D’Alessio, Nando Dalla Chiesa, Jada Ferrero, Laura Guglielmi, Alberto Leiss, Giovanni Panella, Francesca Perrazzelli, Francesco Tomasinelli, Antonella Viale Traduzioni Translations Suzanne Branciforte www.languagedoctor.it Asap S.r.l. Traduzioni - Eventi Congressuali Coordinamento del progetto Blue e del Comitato Scientifico “Blue project” management Anna Castellano Comitato scientifico del progetto “Blue” Scientific committee Adriana Albini, Enrique Balbontin, Alessandro Cavalli, Beppe Costa, Nando Dalla Chiesa, Carlo Freccero, Lisa Galantini, Alberto Girani, Eugenio Magnani, Lauro Magnani, Francesca Pasini, Ennio Poleggi, Carlo Rognoni, Gianna Schelotto, Maria Teresa Verda Scajola, Micky Wolfson Editore Publisher
Sagep Editori Srl, Via Corsica 21, 16128 Genova info@sagep.it - www.sagep.it Grafica e impaginazione Graphic design Sabrina Servi (Visgrafica, Genova) Organizzazione e controllo qualità Paola Toni Fotografie Photos Lorenzo Ameri, Gianni Ansaldi, Alessandro Arado, Chiara Balza, Foto Capurro, Dimitri Cazzulino, Mauro Cociglio, Mascia Corabi, Alessandro Falcone, Fabrizio Fazzari, Flikr/Massimo1972, Cristian Gattorna, Vincenzo Ingraffia, Sabrina Losso, Matteo Macor, Merlo Fotografia, Giuseppe Nicoloro, Nico Piotto, Anna Positano, Francesco Rastrelli, Archivio Sagep, Federico Savoldelli, Eugenio Siri, Archivio Slow Food, Enrico Testa, Francesca Traverso, Patrizia Traverso, Maria Triunfo, Nucleo Carabinieri Subacquei, Jacques Vabres Distribuzione Mepe spa, Via Giulio Carcano 32, 20141 Milano Consulenza marketing Meoli & C. Consulting srl, Genova info@meoliconsulting.com Stampa Grafiche G7 Sas, Busalla Pubblicità Sagep Editori, Genova È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto di questa pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’editore
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Voglia di mare
Sergio Di Paolo
Desire for the sea
3 Anna Castellano
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Se l’evento parla al nostro cuore If the Event Speaks to our Heart
Opinions Opinioni 7 Nando Dalla Chiesa
9 Lella Costa
Genovestate, viva la città Genovestate, Long Live the City!
I diritti non sono un lusso Rights are not a luxury
Cover Story 38
Le mille e una spiaggia
Ornella D’Alessio
The Thousand Beaches and A Beach
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Otto indirizzi da non perdere Eight addresses to hold on to
Interview Interviste 13 Giorgio Cimbrico
Soldini, l’avventura senza fine The Never-Ending Adventure
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Carla del Suq
Silvia Neonato
Carla in the Suq
Visual Visuali 26
In immersione a Portofino Diving in Portofino
News 10 Francesca Traverso
28 Jada C. Ferrero
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Gay Pride? Una promozione per Genova Gay Pride? An Event to Promote Genoa
Cronache dagli abissi Chronicle from the Abyss
La palestra subacquea di Arenzano The Underwater Gym in Arenzano
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44 Costa, le due gemelle The Twins
Culture Cultura
47 La musica ligure corre sul web Liguria’s Music out on the Web
53 Note glocal Matteo Macor
Glocal Notes
56 Noir di Liguria Antonella Viale
Noir of Liguria
62 2013, Marsiglia capitale della cultura Francesca Perrazzelli
2013, Marseille capitale de la culture
68 La portuale va in boutique Lorenzo Tosa
La portuaire devient boutique
73 Dodici pesci allo zafferano Sara Di Paolo
Douze poissons au safran
76 La bouillabaisse e la farinata di ceci
Reportage 78 Un labirinto di cactus Francesco Tomasinelli
A Labyrinth of cactus
Survey Rubriche 86 B lu e p arc hi - Fioriture e grotte / Flowers and Grottoes 88 B lu e m us e i - Genoa, il museo del pallone / The Soccer Museum 90 B lu e s cr i t tu re - D.H. Lawrence, Tellaro e le nozze combinate D.H. Lawrence, Tellaro and Arranged Marriages 92 B lu e b i m bi - Nel saccoapelo con gli squali / Sleeping with the Sharks 94 B lu e l ib ri – Rivoluzioni a tavola / Table Revolutions
Focus 96 In questo numero In This Issue
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Genovestate, viva la città
Genovestate, Long Live the City!
enova 2009. Sarà un’estate ricchissima di appuntamenti. Di festival e di incontri con l’arte, la cultura e il gioco. Ma non sarà il luogo dell’effimero. Il divertimento e il tempo libero all’aperto, certo; e d’altronde sarebbe assurdo privare la città di questa dimensione nella stagione che è per eccellenza quella della leggerezza e dello svago mentale e intellettuale. Ma la riflessione condotta in questi mesi in città sul ruolo dell’immagine ha portato ad assegnare a ogni evento, a ogni gesto, a ogni incontro, una sua specifica funzione. Non episodica, non casuale. Genova e il Mediterraneo. Genova e i giovani talenti. Genova e l’apertura al mondo. Genova e la qualità civile. Genova e i diritti. Basta già ripercorrere queste associazioni tra la città e i suoi possibili complementi per capire come sia carico e intrecciato di “missioni” il periodo -quello estivo, appunto- nel quale Genova darà libero sfogo alle sue risorse e potenzialità offrendo al contempo il proprio importante palcoscenico a numerosi protagonisti esterni. Non programma effimero, dunque. Ma successione di scelte coerenti, tendente a definire al rialzo l’immagine della città. A proporla sullo scenario nazionale come portatrice di idee, di mete, di identità, di progetti originali. Si chiamerà “Genovestate”, anzitutto, abolendo ogni concessione a un sotto-linguaggio aziendale infarcito di inglesismi. E prevederà una sequenza di festival tradizionali ormai ricchi di prestigio internazionale, e al tempo stesso importanti innovazioni nel campo della cultura e dell’intrattenimento (ad esempio la musica e il teatro nei parchi). Cercando di rispettare il giusto
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enoa 2009. It will be a summer filled with things to do. Festivals and encounters with art, culture and fun things. But it is not an ephemeral place. Recreation and free time outdoors, of course: it would be absurd to deprive this city of that dimension of summer that is the quintessential lightness of being, a time for mental and intellectual diversion. But reflecting these past few months on the role of the image of the city has brought us to assign to every event, to every gesture, to every meeting, its own specific function. It is not episodic, not casual. Genoa and the Mediterranean. Genoa and the young talents. Genoa and the opening to the world. Genoa and civic quality. Genoa and rights. It should be enough to think about these associations between the city and its possible complements to understand how charged the period is, linked to many missions – in which Genoa will give free expression to its resources and potential, offering at the same time its own important stage to numerous external protagonists.
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* Coordinatore per la promozione della città, grandi eventi, progetti culturali, è anche docente universitario, sociologo, autore di molti libri tra cui il recente "Album di famiglia” * Head of City Promotion and Cultural Projects and events, sociologist, lecturer and author: "Album di famiglia" his latest book
Nando Dalla Chiesa*
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Photo by S. Losso
equilibrio tra diversi obiettivi: quello della qualità e quello della larga fruibilità, così da garantire ai genovesi che resteranno in città di potere avere ogni giorno almeno una occasione di incontro, un’alternativa felice alla televisione. Nel progettare l’estate, ci si è mossi peraltro dalla convinzione che l’immagine di una città sia il frutto di un complicato processo cumulativo; e che dunque nulla (nemmeno la notte bianca) possa svolgersi al di fuori di un quadro di significati e di principi. La stessa distribuzione sul territorio degli eventi, la stessa miscela di passato e di presente, di sperimentale e di popolare, terrà dunque conto del fatto che nulla può essere promosso e realizzato solo per essere ricordato. Musica, poesia, umorismo, filosofia (perché ci sarà anche quella), libri, pianobar (alle piscine di Albaro), eventi di animazione di quartiere, teatro, tutto si fonderà in un progetto che, partendo dai primi giorni di giugno (dal 4 al 10), dedicati al jeans e all’economia della moda, si snoderà fino alla notte bianca del 12 settembre, valorizzando l’esistente e ciò che ancora giaceva sconosciuto nel grembo della città. Con un obiettivo: usare l’estate per divertirsi, usare l’estate per dare un’anima più grande a Genova. b
Not an ephemeral program. But a succession of coherent choices that tend to define the city’s image, proposing it on a national scene as the bearer of ideas, goals, identities, original projects. It will be called “Genovestate,” first of all abolishing concessions to a business-like sublanguage stuffed with words in English. And it plans for a sequence of traditional festivals which have earned international prestige and at the same time important innovations in the field of culture and entertainment (for example, music and theatre in the parks). Trying to respect the right balance between various objectives: that of quality and that of wide usability, in order to guarantee the people of Genoa who will stay in the city to be able to have a daily chance for an encounter, a happy alternative to television. In planning the summer, we tried to work from the conviction that the image of the city is the fruit of a complicated, cumulative process and that therefore nothing (not even a white night) can be done outside a framework of meanings and principles. The same distribution of events over the territory, the same mix of past and present, of experimental and popular, will keep in mind the fact that nothing can be promoted and achieved only to be remembered. Music, poetry, humor, philosophy (because there will also be philosophy), books, piano bars (at the Albaro swimming pool), events that will animate the neighborhood, theatres, everything will come together in a plan that starting in the first days of June (from the 4th to the 10th) will be dedicated to jeans and the fashion economy, and will end up in the White Night of September 12th, by enhancing what exists and bringing to light what was lying unknown in the lap of the city. With one objective: using the summer to have fun, using the summer to give Genoa a greater soul. b
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I diritti non sono un lusso Rights are not a luxury el nostro Paese ci si muove ormai soprattutto per difendere i propri diritti, intesi come i diritti personali di ciascuno di noi. Spesso i politici promettono esattamente questo: faremo i vostri interessi, votateci. Il Gay Pride è invece un’ottima occasione per solidarizzare con i diritti di tutti, anche se non siamo coinvolti direttamente. I diritti dei gay attraversano comunque le nostre vite, non è che si scelga di essere lesbica o transessuale, lo si è. E può capitare in qualunque famiglia: se i mezzi economici e culturali sono scarsi, l’orientamento gay può costituire un problema più che in una famiglia benestante e socialmente ben inserita. Può capitare anche a un insegnante di avere in classe un ragazzo gay e di dover fronteggiare stereotipi o atteggiamenti aggressivi. Se cominciamo a pensare che i nostri figli o gli allievi di una classe non debbono essere necessariamente eterosessuali, saremo tutti più liberi e più sereni. In questo periodo siamo preoccupati per la crisi economica, è normale che sia così, non è invece scontato, ed è anzi pericoloso, che l’emergenza sia usata per mettere in secondo piano le libertà individuali e far tacere chi rivendica pieni diritti. Accade anche alle donne, succede spesso di questi tempi che si chieda loro di abbassare il livello delle richieste: si fa intendere sarebbe bene stare a casa, non occupare posti di lavoro e supplire a servizi sociali che costerebbero alla comunità. Non sono d’accordo, i diritti non sono un lusso e non sono un costo per lo Stato. Certamente non lo sono il diritto a un orientamento sessuale piuttosto che a un altro. Con questo spirito ho accettato con piacere di fare la madrina della sede cittadina del Gay Pride nazionale del 27 giugno, a cui auguro un grande successo. b
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n our country, it seems to me that we move above all to defend our own rights, understood as the rights of each one of us. And often politicians promise exactly this: we will do what’s good for you, vote for us. Gay Pride is on the other hand a great occasion for solidarity with everyone’s rights, even if we are not directly involved. The rights of gays cut through our lives, in any case, not that we choose to be lesbian or transsexual, you just are. And it can happen in any family: if the economic or cultural means are scarce, gay orientation may constitute a problem more than in a wealthy family that is socially well-placed. It can happen to a teacher to have a gay or lesbian in class and to have to deal with stereotypes or aggressive attitudes. If we start to think that our children, students in a class, the kids do not have to be heterosexual, we will all be freer and more serene. In this period, we are worried about the world economic crisis, and it’s normal that it is this way. It is not to be taken for granted, and it is dangerous, that the emergency be used for putting individual freedom in second place and having those who want full rights keep silent. It happens even to women, and often these days that they are asked to lower the level of their requests, and it becomes clear that it would be better to stay home, not to occupy a place in the workplace, and to use social services that cost the community more and more in the name of the economic crisis. I don’t agree: rights are not a luxury and are not a cost for the State. Certainly, the right to sexual orientation isn’t. With this spirit I accepted with pleasure the position of godmother to the city headquarters of the national Gay Pride that was inaugurated in March in preparation of the event on June 27th, and I wish them success. b
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Lella Costa*
* attrice di monologhi e scrittrice, è ospite da alcune stagioni del Teatro dell’Archivolto di Genova * actress of monologues and writer, she is a guest at the Theatre Archivolto in Genoa
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Gay Pride?
Una promozione per Genova Gay Pride? An Event to Promote Genoa Si annunciano 130 mila partecipanti e già i posti in albergo scarseggiano. Nel kit che sarà distribuito a tutti una guida della città e percorsi programmati. Una campagna senza pregiudizi che accomuna le categorie economiche e le istituzioni. 130 thousand participants are expected and hotel rooms are already scarce. In the kit there is a guide to the city and planned excursions. A campaign without prejudice that brings together the economic sectors and local agencies. Francesca Traverso
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remesso Le prime stime parlano di oltre 130.000 partecipanti al Gay Pride 2009 che il 27 giugno si riverseranno nelle strade di Genova. Non sono le cifre da maxi evento, che ricalcano quelle già viste nelle precedenti edizioni di Bologna e Roma, a fare notizia. È Genova a stupire. “Ci siamo subito resi conto dell’interesse che la nostra città suscita sia tra gli stranieri che tra gli italiani che ci hanno contattato” – dice Alberto Villa portavoce del Comitato Genova Pride – “per questo nel kit distribuito durante le tappe del Pride in tour, acquistabile anche nei giorni della manifestazione, abbiamo deciso di inserire una guida turistica della città. In questo siamo precursori assoluti”. Un’intuizione che farà scuola confermando tra gli ingredienti di una promozione territoriale di successo la stretta relazione, ormai imprescindibile, tra le caratteristiche della città ospitante e l’evento ospitato. La guida ufficiale del “Genova Pride” , a differenza di quelle realizzate fin ora, è in primo luogo uno strumento di marketing turistico per invogliare i partecipanti a fermarsi a Genova o a tornarci. Vengono segnalati con brevi descrizioni, foto e vignette, tutti i luoghi, le attrazioni e le particolarità che si trovano in prossimità del percorso della parata, via Garibaldi, l’Acquario, i caruggi e il borgo marinaro di Boccadasse, vitale e intatto in piena città. “Al Pride partecipano uomini e donne di tutte le età e schieramenti politici, a cui sta a
he first estimates speak of over 130,000 participants in Gay Pride 2009 that on June 27 will take to the streets of Genoa. Not the numbers of a maxi-event, like those already held in Bologna and Rome, the make the news. Genoa is the surprise. “We realized right away that our city inspires interest in foreigners and Italians who continue to contact us,” says Alberto Villa, spokesperson for the Genoa Gay Pride Committee. “For this reason, we decided to include a guide to the city in the kit distributed during the stops along the Pride on Tour. We are the first ones to do something like this.” Intuition that leads the way, confirming that to successfully promote the territory, there is a strict relationship that cannot be ignored between the characteristics of the host city and the event hosted. Different from others done before now, the official guide of “Genoa Pride” is first of all a marketing tool for tourism to make participants want to stay in Genoa or come back here. All the places, the attractions and special features along the parade route are marked by short descriptions, photos and stories: Via Garibaldi, the Aquarium, the caruggi, the vital little fishing village of Boccadasse located in the heart of the city. “Men and women of all ages and political ideologies will participated in the Pride, all who have the idea of equal rights, without reference to sexual orientation, religion or nationality,” Alberto Villa explains, certain the Genoa, City of Rights in 2008 with a long history of defending freedom, will
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news blue cuore l’uguaglianza dei diritti per tutti a prescindere dai loro orientamenti sessuali, dalla religione o dal paese di provenienza”, spiega Alberto Villa, certo che Genova, Città dei Diritti nel 2008, con alle spalle una lunga storia in difesa della libertà, saprà conquistare i visitatori. I primi segnali positivi di questa strategia di promozione sono già evidenti. “Stiamo continuando a ricevere prenotazioni” conferma Valter Mariani, presidente dell’Associazione Albergatori, “soprattutto per il venerdì precedente la manifestazione, per questo consigliamo di affrettarsi a chi fosse interessato a pernottare”. Nel pacchetto accoglienza anche una programmazione di eventi lunga un mese e una città che si è preparata al meglio. “Una buona accoglienza è sempre il principale biglietto da visita di una città. E ognuno deve fare la propria parte, in primo luogo i negozianti che spesso sono i primi a ricevere i turisti”, afferma Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti Liguria. La maggior parte dei negozi disseminati lungo il percorso della parata e nei luoghi di principale interesse prolungheranno l’orario di apertura fino alle ore 22 e oltre. Molti hanno aderito all’iniziativa lanciata dal Comitato Genova Pride esponendo l’insegna di locale friendly e offrendo sconti a chi si presenta munito del braccialetto distintivo che si trova all’interno del kit. I bus di Amt Genova hanno tariffe agevolate, ci sono servizi navetta tra i punti nevralgici della manifestazione e le stazioni ferroviarie nonché le aree dedicate a parcheggio convenzionato. Accogliere un numero così alto di visitatori non è una novità per Genova che ha tra le sue punte di diamante eventi come il Salone Nautico, l’Euroflora e da alcuni anni Slow Fish, ma qui si tratta di gestire un flusso concentrato in un solo giorno. “Ogni evento con questi numeri è potenzialmente un’iniezione di linfa vitale nel tessuto economico locale. La novità è il cambiamento di mentalità dei negozianti e dei genovesi in generale”. Antonio Fasone, rappresentante degli esercenti, afferma che per loro il successo non è solo incassare, ma creare le condizioni perché il visitare occasionale ritorni più volte e sia sempre soddisfatto. b
know how to win over its visitors. The first positive signs of this promotional strategy are already evident. “We continue to receive reservations,” Valter Mariani confirms. The President of the Hotel Association says, “Especially for the Friday before the event, for this reason we advise people interested in coming to hurry and reserve now.” In the welcome package there is even a program of events that lasts a month, and the city is well prepared. “A good welcome is your best calling card for a city. Everyone has to do their job, first of all the shop owners who often are the first ones to receive tourists,” states Patrizia De Luise, President of Confesercenti Liguria. The majority of the shops found along the parade route and in the places of greatest interest will stay open until 10 p.m. or later. Many have joined the initiative launched by the Genoa Pride Committee, putting out their friendly sign and offering discounts to those who show their bracelet, distributed along with the kits for participants. The AMT Genoa buses have fares in conjunction with the event, shuttle service between the main points of the event and the train stations as well as areas dedicated to parking lots that are collaborating with the event/discounted. Welcoming such a big number of visitors is nothing new for Genoa, that has among its main events the Boat Show, Euroflora and for some years now, Slow Fish. But here there will be a flow of people concentrated in only one day. “Every event that has this kind of number of participants is potentially an injection of vitality to the local economy. What’s new is the change in the mentality of the shopkeepers and the Genovese people in general.” Antonio Fasone, representative of the shop owners in Genoa states that for them success is not only making more money but creating conditions for which the occasional visitor will come back again and always be satisfied. b
La guida con cui la città ha voluto accogliere la manifestazione del 27 giugno The guide the city is using in the welcome package for June 27th
Link utili
www.genovapride.it www.hotelsgenova.it www.genovaparcheggi.it www.amt.genova.it Useful links
www.genovapride.it www.hotelsgenova.it www.genovaparcheggi.it www.amt.genova.it
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Soldini,
l’avventura senza fine
The Never-Ending Adventure Giorgio Cimbrico
Il velista che ha casa a Sarzana racconta le avventure nell’oceano: “quando un’onda anomala distrusse il nostro trimarano…”. Una lettera del presidente Chirac, per ringraziarlo del salvataggio della velista e scrittrice Autissier. Il sogno: 27 mila miglia senza scalo, la Vendèe Globe. Il 9 agosto esordirà nel Fastnet, la regata da Cowes. What the skipper with a house in Sarzana has to say about himself and his ocean adventures: “When an unexpected wave destroyed our trimaran …”. A letter from President Chirac, to thank him for saving the skipper and writer Autissier. His dream: 27 thousand miles without stopping, around the world. August 9 he will be at Fastnet, the Cowes regatta.
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Photo by Jackves Varres
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e coll ine sarzanesi sono – ogni tanto - la terra ferma di Giovani Soldini, uno di quei mil anesi innamorati del mare come certi bri tannici cadevano in amore per il deserto. La casa con uliv eto e produzione di olio, dov ’è, dall e parti di Monte Marcello? Quella è una zona da miliardari: io, Benedetta e i bambini stiamo in un posto più modesto. Quanto all’olio, ho dieci ulivi e faccio qualche bottiglia per casa. I s o l it a r i, g l i o c e a n ic i , a l m e n o i n I t a l ia , s e m b ra n o t i p i d a Cro n a ch e M a r z i a n e . E pare non div entino r icchi. No e rimarrà così, a meno non cambi qualcosa. Ma sembra difficile che qualcuno, come in Francia, voglia fare investimenti. Eppure il ritorno c’è. C h i i n q ue s t i a nn i l e ha d a t o un a m a no non si è pentito. Dopo altre esperienze, con Telecom siamo partiti con questa avventura dei Class 40, la nuova classe sotto i tredici metri che in tre anni ha allineato un centinaio di barche e il numero è in costante aumento. È una vela non per tutti ma a livello di costi ancora praticabile: 300.000 euro non sono i tre milioni necessari per una barca da giro del mondo. E l ’ a t t i v i t à è d i l i v e l l o a s s o l u t o, m o l to vis ib ile . Con Telecom Class 40 sono tornato a togliermi soddisfazioni che non gustavo da tempo. Come nel novembre 2007 quando con Pietrino d’Alì, un altro milanese trapiantato a Genova, abbiamo vinto la Jacques Vabre. Da Le Havre a San Salvador de Bahi a: la rotta del caffè i n senso contrario. Per noi, tutto nel verso giusto, sin dalla partenza. E un bell’azzardo sin dalla prima notte quando nel buio più totale siamo andati in mezzo agli scogli appuntiti e alle alghe a groviglio a ridosso della costa bretone. È andata e abbiamo preso un bel vantaggio, servito quando siamo finiti nelle calme tropicali. Le Pot Noir, un i ncubo. Più o meno da quelle parti mi ci son trovato anche da naufrago. Parla di quella volta che i l suo tr imarano è a n d a t o a p e z zi ? “Anche quella una Jacques Vabre, corsa con un altro grande amico, Vittorio Malingri. Sa-
h e h i l l s o f S a r z a n a a re – e v e r y s o o f t e n – t h e t e r ra f i r m a o f G io v a n i S o l d i n i , on e o f t ho s e M i l a ne s e i n l ov e w i t h t h e s e a , l i k e c er t a i n B r i t i s h w h o f e l l i n l o v e w i th th e d e s e r t . T he h o u s e w i t h t h e o li v e g ro v e a n d p ro d u c t i o n o f o i l , w h e re i s i t , t o w a r d s M o n t e M a rc e l l o ? That’s the millionaires’ side: we – Benedetta, the children and I – are in a more modest area. As for the olive oil, I have ten trees and make just a few bottles for home. T h e s o l i ta r y t y p e s , t h os e w h o s a i l t he o cean, at l east i n I tal y, are li ke Mar ti ans. A n d i t w o u l d se e m t h e y d o n ’ t g e t r i c h . No, and it will stay like that, at least until something changes. But it’s unlikely that, like in France, someone will want to make an investment. And yet there is return on investment. Those who have given you a hand in these y ears haven’t regretted it. After other experiences, we took off with Telecom in this new adventure, Class 40, the new class under 13 meters that in three years has lined up hundreds of boats and there is constant increase in that number. It’s sailing that is not for everyone, but at a level of cost that is still doable: 300,000 euros is not the three million that you need for a boat to go round the world. And i t’s an excellent level, v ery v isible. With Telecom Class 40 I started having real satisfaction again, like I haven’t had in years. Like in November 2007 when with Pietrino d’Alì, another Milanese who has moved to Genoa, we won the Jacques Vabre. F ro m L e Ha v re t o S a n S a l v a d o r d e B ah i a : t h e c o f f e e r o u t e , i n t h e o p p o s i t e d i re c t i o n . For us it was the right direction, from the start. And a real risk, from the first night out when in total darkness, we ended up in the pointy rocks off the Brittany coast, with seaweed all tangled up. But we got through it and we got a good advantage, which served us well when we ended up in the calm waters of the tropics. Le Pot Noir, a nightmare. More or less in that area I’ve also found myself shipwrecked.
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In oceano aperto On the open sea
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Durante la Jacques Vabre During Jacques Vabre
remo stati a occhio a un quattrocento miglia dalle coste del Senegal quando un’onda anomala e improvvisa fa tutto a pezzi: il trimarano è così, sofisticato e fragilissimo. Chiamiamo soccorsi ma quelli dovevano partire da Dakar. Ci sediamo su quel che resta della barca e aspettiamo. Dopo appena qualche ora arriva una petroliera gigante e ci carica. Simpaticissimi, gentilissimi. E così dopo un paio di giorni, mentre risaliamo l’Atlantico, ci provo e dico al capitano: senta, noi potremo anche scendere da queste parti, Antigua non è lontana e da lì ci arrangiamo. E quello: sorry, ma io vado diritto alla baia del Texas, a Galveston. Là rimango in rada e scarico il petrolio. Come non detto, rispondo e vado a riferire a Vittorio. Tirando le somme: rimaniamo a bordo tredici giorni e quando quelli buttano l’ancora, chiamiamo un elicottero e bene o male, torniamo a casa. Fine dell’avventura con il trimarano. Lo sa che quel che ne era rimasto, non è andato a fondo? Qualche mese dopo si è arenato su una spiaggia della Guyana francese. E quell’ora di paura è finita in archiv io. Nessuna paura. Quello non è stato né un momento buio né un’ora drammatica della mia vita. Qualcuno ci sarà stato. Quando Andrea Romanelli sparì in mare davanti a Finisterre: il momento più tragico che abbia provato. Ogni tanto torna in superficie. Dieci anni fa una vittoria importante e un episodio che ha costretto Jacques Chirac a invi ar le una lettera. La vittoria è nell’Around Alone per 60 piedi, su
Are you talking about that time that your tri maran broke up? That was a Jacques Vabre too, that I raced with another great friend, Vittorio Malingri. We must have been about four hundred miles from the coast of Senegal when an unexpected wave came and totally destroyed everything. But that’s how the trimaran is, sophisticated and very, very fragile. We called for help but they still had to leave from Dakar. So we sat on what was left of the boat and waited. After only a few hours, a giant oil tanker arrived and took us on board. Very nice, very friendly. And then after a few days, while we were going back up the Atlantic, I try to say to the captain, look, we could even get off somewhere around here, Antigua isn’t far, and we can take care of ourselves from there. And he says, sorry, but I’m headed straight for the bay of Texas, for Galveston. I’m staying offshore only to unload the oil. Never mind, I reply and then I go to tell Vittorio. So we figure, we end up staying thirteen days onboard, and when they throw anchor, we call a helicopter so that, for better or worse, we can get home. End of the adventure wi th the trimaran. Do you know that what was left of it didn’t sink? A few months later, it washed ashore on a beach in French Guyana. And that hour of fri ght was put away in the archive. No fear involved. That was neither a dark nor a dramatic moment of my life. B ut you’ve had a few of those too. When Andrea Romanelli disappeared in the
La prima avventura in solitario nel 1991 iovanni Soldini è nato a Milano il 16 maggio 1966, sotto il segno del Toro, ed è fratello di Silvio, regista. Prima traversata dell’Atlantico nell’82: sette anni dopo vittoria nell’Atlantic Rally for Cruisers, regata oceanica per barche da crociera. Nel ‘91 prima avventura in solitario e terzo posto da La Baule a Dakar. Nel pieno degli anni Novanta una serie di affermazioni e di piazzamenti importanti: vince tre volte la RomaX2 (nel ‘96 in coppia con Isabelle Autissier), la Ostar nei 50 piedi, la Quebec-St Malo e la Atlantic Alone nei 60 piedi. Nel ‘99 il successo nell’Around Alone, giro del mondo in solitario a tappe, sul 60 piedi Fila, gli schiude le porte della popolarità, anche in forza del salvataggio di Isabelle Autissier, rovesciatasi nel Pacifico meridionale. Dopo una parentesi dedicata al trimarano Tim culminata in un naufragio in pieno Atlantico durante la Transat Jacques Vabre corsa con Vittorio Malingri, torna a imbarcazioni tradizionali con Telecom diventando uno dei più convinti sostenitori della Class 40 e centra una doppia vittoria importante: nell’autunno 2007, in coppia con Pietro D’Alì, nella Transat Jacques Vabre da Le Havre a San Salvador de Bahia e nel maggio dell’anno scorso, in solitario, nella Artemis Transat da Plymouth a Boston. Il 9 agosto esordirà nel Fastnet, la regata da Cowes, tempio della vela a Plymouth che ha come leggendaria boa lo scoglio del Fastnet, davanti alle coste irlandesi.
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intervista blue Fila; la lettera è per il salvataggio di Isabelle. Is abel le Auti ss ier, am ica, v eli sta , s cri ttr i c e . U n p a i o d i a n n i f a s i è p e rs i n o c i m e n t a t a n e l l a b i o g ra f i a d i K e r g u e l e n , l ’ u f f i ci a l e d e l l a M a ri n a f ra n ce s e p re ri v o l u z i o n e c h e s c o p rì l ’ a rc i p e l a g o ( d e s o l a t o) c h e p or ta i l s u o n o m e . To r n a nd o a noi : s iet e nel Paci f ico m er id io nal e, tra i Q u a ra n t a r u g g e n t i e C i n q u a n t a u r l a n t i , I s a b e l l e è i n g ra v i d if f i c o l t à e l e i a c c o gl i e l ’S os . Ero in testa, torno indietro e trovo la barca di Isabelle rovesciata. Lego un martello a una cima e lo tiro contro la chiglia per farle capire che ero arrivato. La tiro fuori da lì e la carico a bordo. E i l b e l l o c h e q ua l c u n o , s e n z a f a r no m i M a r c T h e r c e l i n , v o l e v a f a r l a s q ua l i f i c a r e p e r c h é l e i d a q u e l m o m e nt o n o n e r a p i ù , f o r m a l m e n t e , un n a v i g a t o r e s o l i t a r i o . Va beh, roba vecchia. (E arriva la risata di Giovanni, unica e inconfondibile, una sirena nella nebbia, un modo per sciogliere i nodi marinari del ricordo). Ve n t i s e t t e a n n i f a , l a s u a p r i m a v o l t a d a una pa rte a l l ’al t ra d el l’A tl ant i co: av ev a s e d i c i a n n i. D a q u e l m o m e n t o , b a rc h e d i t u t t e l e l u n g h e z z e , l ’ av v e n t u r a s u i t r i m a ra n i e , m a i s c a l f i t a , l a v o g l i a d i ri c o m i n c i a re c h e , t ra d o t t a , è l ’ i n s e g u im e n t o d i n u o v e e s p e r ie n z e . Ora, ad agosto, il Fastnet. Non è una di quelle faccende interminabili: poco più di 600 miglia ed è fatta. Ma c’è molta storia e molto fascino. Una roccia e un faro come boa, a un tiro
sea off of Finisterre: the most tragic moment I ever lived. Once in a while, it comes back to the surface. Ten years ago, an impor tant v ictor y and an episode that made Jacques Chirac send y ou a letter. It was in the Around Alone for 60 feet, on a Fila; the letter was for saving Isabelle. I s a b el l e A ut i s s i er, a f r i end , s k i p pe r, w ri ter. A few years a go, she t ri ed w ri ti ng t he bio gra phy of Kerguelen, the off ici al o f the French Nav y i n p re-rev olut i on d a y s w ho d i s c ov e r e d th e de s e r t e d a rch i p e l a g o t h a t b e a rs h i s n a m e . Ba c k t o u s : y o u we re i n th e s out her n Pa ci f i c, a m o n g t h e 4 0 s a nd 5 0 s , I s a b e l l e w a s i n terrible troubl e and she sent an SOS that y o u p i c k ed u p . I was in the lead, I turned around and found Isabelle’s boat turned upside down. I tied a hammer to a rope and I threw it at the keel so she would know I’d arrived. I pulled her up from there and took her on board. And the good part i s that someone who we won’t mention Marc Thercel in, wanted y ou di s qual ifi ed beca us e f ro m that moment on you were no longer formall y a s olitary navigator. Yeah, OK, it’s old stuff. (And here is Giovanni’s big laugh, unique and unmistakable, a siren in the fog, a way to undo all those sailor’s knots of memory). Twenty-s ev en y ea rs ago, y our firs t time from one side of the Atl antic to the other: you were sixteen. From that moment on, boats of every length, the adventures
The first solo sailing adventure in 1991 iovanni Soldini was born in Milan on May 16, 1966, a Taurus, and brother of Silvio, the director. His first Atlantic crossing was in 1982, seven years later the victory in the Atlantic Rally for Cruisers, the ocean regatta for cruise ships. In 1991, the first solo adventure and third place from La Baule to Dakar. In the ‘90s, a series of wins and important placings: he won the RomaX2 three times (in 1996 in couple with Isabelle Autissier), the Ostar in the 50 foot, the Quebec-St Malo and the Atlantic Alone for 60 foot. In 1999, the success in the Around Alone, the solo around the world in legs, on the Fila 60 foot, which opens the doors to his popularity, also because of the saving of Isabelle Autissier, who had turned over in the South Pacific. After a parenthesis dedicated to the Tim trimaran that ended up in shipwreck out in the Atlantic during the Jacques Vabre Transat with Vittorio Malignri, he returned to traditional boats with Telecom becoming one of the most convinced supporters of the Class 40 and he achieved an important double victory: in autumn 2007, together with Pietro D’Alì in the Jacques Vabre Transat from Le Havre to San Salvador de Bahia, and last May solo in the Artemis Transat from Plymouth to Boston. August 9th he will be at the Fastnet, the regatta from Cowes, a sailing Mecca at Plymouth that has as its legendary buoy the rocks of Fastnet, off the Irish coast.
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Alla partenza della Transat At the Transat start
di s asso dalla costa ir landese. Partenza da Cowes, il tempio della vela, e arrivo a Plymouth, l a città di Drake. L’ho detto: storica, affascinante. Spesso anche molto dura. Non l’avevo mai fatta e mi sembrava giusto provarci, senza contare che la flotta dei Class 40 sarà numerosa, almeno 25. Carlo Croce, che da novembre è presidente della Federazione vela in una success i o n e l o n t a n a e i m p o r t a n t e d e l p a d re Beppe, dice di lei: il miglior mar inaio italiano e un eccel lente comunicatore. E cos ì l e h a a f f id a t o i l c o m p i t o d i d a re u n a scossa nel settore della v ela oceanica. Ci sono vecchi amici come Ciccio Manzoli e nuove leve come Andrea Caracci e Andrea
on trimarans and the desire to start again, a desire that has never faded, and that i s t h e s e a r c h f o r ne w e x p e r i e n c e s . Now, in August, the Fastnet. It’s not one of those interminable events: just over 600 miles and it’s done. But there’s a lot of history and charm. A rock and a li ghthouse a s a buoy, j ust a h o p a n d a s k i p f ro m t h e I r i s h c o a s t . L e a v i n g f ro m C o w e s , t h e m e c ca f o r s a i l i ng, and t he a rri va l a t Pl ym outh, Drak e’s h om e town . I said it: historical, fascinating. Often even very hard. I had never done it and it seemed right to me to try, without counting that the fleet of Class 40 will be numerous, at least 25. C arlo Croce, who starting i n November i s president of the Sai ling Federation, in a l ong and i mportant succession to his father Beppe, has said about you that you a re the bes t Italian sa ilor and an excel l ent communicator. And so he entr usted you with the task of giving a shove to the sector of oceanic sail ing. There are old friends like Ciccio Manzoli and new arrivals like Andrea Caracci and Andrea Pendibene, people that still have to grow. You are a generous person, an enthusiast able to transform himsel f into a rati onal person, without l osing that warmth. And
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Pendibene, gente che deve crescere. Lei è un generoso, un entusiasta ma capace di trasformarsi i n un razi onale, senz a m a i p e r d e r e c a l o r e . E a m a f a r us o d i tecnologie, anche le più avanzate, senza… Senza che abbiano la meglio sull’uomo? Sì, più o meno è così. Usarle senza farsene sopraffare. Mi ha dato un gran gusto partire da Le Havre per il Brasile con una lattina di gasolio da cinque litri e affidarmi per tutto il resto dell’energia necessaria ai pannelli solari. L’uso e la tutela del le risorse forni te dall a na t ur a i n p r i m o p i a no . Lo stanno capendo in tanti, anche i potenti. V uo l d i r e c h e , a v e s s e v i n t o G o r e e n o n Bus h, il mondo sarebbe pi ù v erde e il mare meno inquinato. È un fatto che anche gli Stati Uniti stanno mutando atteggiamento nei confronti dell’ambiente. Ed è un bene. Un ambiente che in questi anni passati sul mare, lei ha vis to cambiare. In peggio. Soldini, gli obiettivi non finiscono mai? Si tratta di non smettere di darsene. Quando penso al futuro, mi vedo alla Volvo, alla Vendée Globe che è il sogno di tutti i velisti. Soli, senza scalo per 27.000 miglia. Il grande null a che è il grande tutto. Sì. b
y ou l ik e to us e technol ogy, the la test av ailabl e, without… Without them taking over man’s role? Yes, more or less, it’s like that. To use technology without letting it take over. I really enjoyed leaving from Le Havre for Brazil with a 5-liter can of oil and entrusting the rest of the necessary energy to solar panels. Using and protecting the resources nature has furnished, first of all . Many people are coming to understand this, even the powerful. W hat y ou’re sa ying is , had Al Gore won a n d n o t B u s h , t h e w o r ld w o u ld b e a greener place and the sea less polluted. It’s a fact that even in the United States, attitudes toward the environment are changing. And it’s a good thing. A n e n v i r o n m e n t t ha t i n t he s e y e a r s p a s s e d o n t he s e a , y o u’ v e s e e n c ha ng e . For the worse. Soldini, what goals never change? It’s about never stopping, to not stop giving. When I think of the future, I see myself at the Volvo, at the Vendée Globe that is the dream of all sailors. Alone, no stops for 27,000 miles. T h e g re a t n o t h i n g t h a t i s t h e g r e a t e v e r y t h in g . Yes. b
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Carla del Silvia Neonato
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Attrice, autrice, regista e inventrice di un bazar dei popoli, Peirolero mette in scena artisti, scrittori e mercanti di molti Paesi. Ogni giorno italiani e stranieri mangiano, fanno shopping e ascoltano musica e racconti seduti allo stesso tavolo. Al Porto antico di Genova dal 12 al 21 giugno Actress, author and inventor of a bazaar for many nations, Peirolero brings together artists, writers and merchants from many countries. Every day Italians and foreigners eat, shop and listen to music and stories sitting at the same table. At the Porto Antico of Genoa from June 12th to 21st.
intervista blue ercussionisti nigeriani, attori algerini, scrittrici serbe, cantanti in ogni lingua, latino compreso. Ballerini e poeti del tango, sarte marocchine, cuochi arabi. E don Gallo, sacerdote no global non sempre apprezzato dalle gerarchie ecclesiastiche, fondatore della Comunità genovese San Benedetto al porto, un luogo aperto agli ultimi della terra. Tutti costoro hanno calcato le scene del Suq accanto a Carla Peirolero, alta, bella, volitiva, di professione attrice. Ma anche: autrice, regista e operatrice culturale, veste in cui ha inventato il Suq, uno spettacolo lungo 10 giorni che parte il prossimo 12 giugno, al Porto antico, undicesimo anno di fila. Si fa cultura, sul palco del Suq, con scrittori e artisti di ogni parte del mondo. Ma c’è pure, appunto, il bazar al coperto, con ristoranti, bar e negozi etnici dove fare shopping e mangiare gomito a gomito, italiani e stranieri. Non c’è un altro posto come il Suq dove si scambino da anni linguaggi e merci con tanta disinvolta allegria. Può infatti capitare ormai di ascoltare, in convegni e festival, scrittori africani o artisti esotici. Ma non di mescolarsi, seduti allo stesso tavolo, noi italiani con gli extracomunitari, coi rispettivi bambini che giocano tra panche e palcoscenico. Qui succede da anni. Un miracolo anche politico di cui Carla spiega l’origine con un libro. “Si tratta di Stranieri di Maria Pace Ottieri, ce l’ho ancora sul comodino. Lei, oltre che essere scrittrice, allora lavorava come volontaria in centri immigrati. Io ho cominciato ad appassionarmi agli harem, ho conosciuto artisti stranieri ho avuto voglia di inventarmi qualcosa di nuovo”. Ma il Suq come si organizza? “Con tanta gente che lavora duramente. Mettiamo in scena uno spettacolo complesso che dura dieci giorni, occorre una regia, il calcolo dei tempi, il controllo di entrate e uscite di scena, il mix giusto di parole e musica. Una volta Raffaella Carrà ha detto: mi adatto ai più diversi tipi di spettacolo perché quello che mi piace di più è progettare e fare la produzione. Posso dire lo stesso di me, nel
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igerian percussionists, Algerian actors, Serbian writers, singers in every language including Latin. Dancers and poets of the tango, Moroccan tailors, Arab chefs. And Don Gallo, the no-global priest who isn’t always well-liked by the ecclesiastical hierarchy, founder of the Genovese Community of San Benedetto at the port, a place open to those who are the last of the earth. All these people have walked across the stage of the Suq next to Carla Peirolero, tall, beautiful, strong-willed, actress by profession. But she is also an author, director and culture operator, which is how she invented the Suq, a show that lasts 10 days and starts next June 12th at the Porto Antico, the 11th year in a row. Culture is what is produced on the stage at the Suq, with writers and artists from every part of the world. But there is also the bazaar that is covered like a tent, with restaurants, bars and ethnic shops where Italians and foreigners shop and eat together. There is no place else like the Suq where they have been exchanging languages and goods for years with such nonchalant glee. It may happen that in a conference or festival you meet African writers or exotic artists. But they don’t usually mix with the crowd, to sit at the same table, to find Italians and non-Europeans sitting with their respective children who play together under the tables or near the stage. This is what has been happening here for years. A miracle that is also political and Carla explains its origin with a book. “The book is Stranieri (Foreigners) by Maria Pace Ottieri, and I still have it on my nightstand. In addition to being a writer, she worked as a volunteer in immigration centers. I started to get excited about the harem, and met foreign artists and wanted to invent something totally new.” But how do you organize the Suq? “With a lot of people who work hard. We put together a comprehensive show that lasts ten days. You need a director, to calculate the times, check who enters and who exits, the right mix of words and music. Once Raffaella Carrà said: I adapt to all various types of show because what I like most is to plan and do production. I can say the same thing about myself. In ’99 we thought up the Suq,
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Immagini dalle scorse edizioni del Suq Pictures from past Suqs
Sul palco con Don Gallo On the stage with Don Gallo
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Photo by Luca Antonucci
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Danza del ventre Belly dancing
Suq al Porto Antico, Genova 12-21 giugno
dalle 16 alle 24 ingresso libero. Teatro, concerti, incontri anche per ragazzi, ristoranti, bar, negozi, artigianato tradizionale, scuole di danza e di cucina www.suqgenova.it Suq at the Porto Antico, Genoa, June 12th to 21st
Suq at the Porto Antico, Genoa, June 12th to 21st, from 4 p.m. to midnight, free entrance. Theatre, concerts, meetings also for children, restaurants, bars, shops, traditional crafts, dancing schools and food www.suqgenova.it
’99 abbiamo ideato il Suq io e Valentina Arcuri, una prodigiosa organizzatrice, con cui ho creato anche Chance Eventi. Fare solo l’attrice mi stava stretto, il mio istinto a creare scalpitava, forse è una attitudine materna, il desiderio di dare vita a qualcosa , di “fare casetta”. Ecco, il Suq lo sento come la mia casa”. Carla Peirolero è così, cita la popolare Carrà e poi scrive testi con un antropologo sofisticato come Marco Aime (come il nuovo, delizioso teatro in musica, Sulla rotta di Gulliver, che vedrete al Suq). Confezionato e prodotto con Chance Eventi e l’affiatata Compagnia multietnica del Suq. Come Esistenza. Soffio che ha fame, uno spettacolo unico, impervio, con don Gallo attore, con testi pescati nell’Ecclesiaste, nel Corano, in Emily Dickinson e Simone Veil, nel Sutra del Loto e in Teresa d’Avila. Sempre - e con passione tenace - alla ricerca di ciò che unisce e lega i popoli (e le generazioni e i sessi). Spesso con Roberta Alloisio, genovese, una cantante straordinaria, amica di Carla, sua sodale in tante avventure. E Luca Antonucci, lo scenografo di sempre, molto amato. Peirolero insomma è fedele e poco solitaria. Un monologo tutto da sola non l’ha mai fatto, lei in scena si porta tutti gli artisti della Compagnia e anche altri, pure al Suq. “Sarà forse che non mi fido dei miei talenti! Eppure ho lavorato a Firenze con Carlo Cecchi, appena uscita dalla Scuola di recitazione del teatro Stabile di Genova. E poi con tanti altri grandi regi-
Valentina Arcuri and I. She is a great organizer, and with her we also created Chance Eventi. To only be an actress was starting to be too limiting for me, my instinct needed an outlet, maybe it’s a maternal instinct, the desire to give life to something, to ‘make a nest.’ That’s it, I feel like the Suq is my home.” This is how Carla Peirolero is, citing the popular Carrà and then writing texts with a sophisticated anthropologist like Marco Aime (like the new, delicious theatre piece with music On Gulliver’s Trail, that you will see at the Suq.) Produced and put together with Chance Eventi and the well-oiled multiethnic company of the Suq. Like Esistenza. Soffio che ha fame, (Existence. Hungry Breath) a unique show with Don Gallo as an actor, with texts taken from Ecclesiastes, the Koran, Emily Dickinson and Simone Veil, from the Sutra of the Lotus, and Teresa of Avila. Always and with passionate tenaciousness, looking for what brings together and links peoples (and generations and genders). Often with Roberta Alloisio, Genovese, an extraordinary singer, and Carla’s friend and companion in many adventures. And Luca Antonucci, who is a well-loved set designer over the years. Peirolero is faithful and does not do things alone. A completely solitary monologue is something she’s never done. She brings all the artists of the Company to the stage and even others, even at the Suq. “Maybe I don’t really trust my own talents! And yet I worked in Florence with Carlo Cecchi, when I had just come from the acting school at the Genoa
intervista blue sti come Marco Sciaccaluga, Aldo Trionfo, Sergio Maifredi, Tonino Conte. I miei genitori per la verità mi avevano mandato a Genova da Cairo Montenotte per fare l’università, erano gente semplice che amava la cultura. Sono stata la prima laureata in famiglia. Quando ho detto loro che studiavo anche da attrice, sono rimasti perplessi, poi però mi hanno sostenuto. Mio papà faceva l’operaio, a 13 anni stava già in vetreria, ma era un bravo chitarrista, suonava il liscio nelle balere, provava in cantina, i miei zii, tutti, suonavano la fisarmonica, la tromba e altri strumenti”. Che cosa faceva a Genova da ragazza di provincia? “Ho studiato e lavorato come una matta, con una gran forza di volontà. Pensi che ero già laureata, facevo teatro e ancora mi sognavo di falsificare il libretto universitario, scrivendoci esami che non avevo dato per tranquillizzare mio padre. E pensare che nella realtà non l’ho mai fatto, era solo un incubo notturno”. Quando era già attrice del teatro della Tosse è rimasta incinta. Allora ha pensato di trasformarsi e fare l’ufficio stampa, per stare più vicina alla figlia. (che ora è fresca diciottenne). “Mi stufo di fare sempre le stes-
Repertory theatre (Teatro Stabile). And then with many other great directors like Marco Sciaccaluga, Aldo Trionfo, Sergio Maifredi, Tonino Conte. Actually, my parents had sent me to Genoa from Cairo Montenotte to go to the university, they were simple people who loved culture. I was the first one to get a university degree in my family. When I told them that I studied theatre they were worried, but then the supported me. My father was a worker, at 13 he was already in the glass works, but he was also a good guitarist and he played at country dances. He would practice in the basement. All my uncles, everyone played an instrument, like the accordion or trumpet.” What did she do in Genoa, a girl from the countryside? “I studied and worked like crazy, with a great will power. To think, I was already graduated from university and I was doing theatre and I still dreamed about trumping up my university report card, putting down exam grades that I hadn’t gotten to make my father calm down. And to think that I never actually did that, it was just a nightmare.” When she was already an actress at the Teatro della Tosse, she got pregnant. Then she decided to change and do the press office work, to be closer to her daughter (who
Il mercato The market
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Da "Gli Stranieri portano fortuna", sul palco con Eyal Lerner On the stage with Eyal Lerne
se cose, sono stata anche programmista regista alla Rai Liguria con Arnaldo Bagnasco, altro bravo maestro, mi ha insegnato molto, ad esempio i tempi da rispettare. E anche a muovermi facilmente nel mondo della comunicazione, con i giornalisti, a fare le pubbliche relazioni. Magari se fossi diventata Mariangela Melato non avrei cambiato tante volte mestiere. Lo dice pacata, con schiettezza: se fossi stata una fuoriclasse, non mi inventavo tanti lavori. Però un’ambizione la confessa: “Ho acuito delle capacità perché avevo altre esigenze, volevo decidere io i miei progetti, uscire da quel ruolo passivo delle attrici sempre scelte da altri, in attesa di copione e di ruolo”. Così sono nati i cicli di incontri con le scrittrici con Carla nel ruolo di organizzatrice di cultura e lettrice di testi. Negli anni seguenti, sempre dalle sue mani uno spettacolo particolare, Butterfly bazar, storia vera di Margareth Fountaine, cacciatrice di farfalle e prima entomologa della storia, con la regia di Enrico Campanati e la musica dell’orchestra Bailam. “A dieci anni di distanza, ho ormai maturato un tipo di teatro musicale che però non è un musical. Sono spettacoli alleggeriti da musica e danza per veicolare contenuti seri anche tra i ragazzi”. Danze, musica, narrazioni. In scena lei, nel ruolo di narratrice, regia di Campanati, suo compagno nella vita. Lavorate bene insieme? “Facciamo liti furibonde, perché siamo due prepotenti e due ansiosi. Ma poi i risultati arrivano”, risponde ridendo senza, al solito, camuffare niente.
is now a fresh-faced 18 year old). “I was tired of doing the same things, I was also an assistant director at Rai Liguria with Arnaldo Bagnasco, another great master who taught me a lot for example the times to respect. And even to move easily through the world of communication with journalists, to do public relations. Maybe if I had become Mariangela Melato I wouldn’t have changed jobs so much.” She says this clearly and calmly: if I’d been truly great, I wouldn’t have invented so man jobs for myself. But one ambition she does confess: “I sharpened my skills because I had other needs, I wanted to decide my projects myself, get out of that passive role of actresses who are always chosen by others, waiting for the script and the right role.” That’s how Carla came to organize a cycle of meetings with women writers, where she was also a reader. In the years to follow, a special show came from her: Butterfly bazar, the true story of Margareth Fountaine, butterfly hunter and first woman entomologist in history, with Enrico Campanati as director and the music of the Bailam orchestra. “Ten years later, I’ve now matured a type of musical theatre that is not a musical. The spectators are entertained by the music and dance that serve as vehicles for serious contents, even among children.” Dance, music, narration. She is on the stage in the role of narrator, Campanati’s direction, her companion in life. Do you work well together? “We fight furiously because we are two arrogant and anxious people. But then the results are good,” she answers laughing, without hiding anything.
Photo by Losso
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E le risorse economiche? Trentamila euro arrivano dal Comune di Genova e poi ci sono gli sponsor, gli artigiani e i soci dell’associazione che ha 400 iscritti. E gli spettacoli prodotti in proprio e venduti su altre piazze. Per citare i più riusciti: Gli stranieri portano fortuna, Canto di Natale tratto da Dickens e Esistenza. Soffio che ha fame, che ha fatto un gran tour nazionale. Inoltre il Suq, con tanto di marchio registrato, è stato prestato al Comune di Bolzano. “In cambio loro finanziano una parte delle scenografie, costose e da rinnovare - spiega lei - si va avanti, dunque e si varano pure novità. Quest’anno sono due. Ci sarà un palco fuori dal tendone del Suq, senza posti a sedere per gli spettacoli serali dove, promette Carla, “ faremo ballare il pubblico”. Mentre all’interno, dopo le 21, si potrà approfittare di incontri, letture, negozi e ristoranti aperti fino a tardi. Seconda novità: il festival sarà più ecosolidale, per precisa sollecitazione del pubblico. Quindi via al riciclo, illuminazione ad hoc, ecospot dalle 20 alle 20,30 (ovvero mezzora di buone pratiche), incontri sull’ecologia. “Nel mio piccolo non ho mai chiesto un prestito in banca, vado alla ricerca di talenti senza fissarmi sulle star troppo costose e investo sulle personalità che abbiamo in casa. E ne abbiamo scoperti parecchi di artisti! Infine ci mettiamo tutti tanto lavoro e ancora tanto entusiasmo”. Come se fosse facile. b
Economic resources? Thirty-thousand euros come from the City of Genoa and then there are the sponsors, the craftsmen and members of the association that numbers 400. And shows that are produced and performed in other cities. To cite a few successes: Gli stranieri portano fortuna (Foreigners Bring Luck), Canto di Natale (A Christmas Carol) from Dickens and Esistenza. Soffio che ha fame, that has made a national tour. In addition, the Suq, which has a registered trademark, was ‘lent’ to the City of Bolzano. “In exchange they finance a part of the scenery, that is costly and needs to be renewed,” she explains. “We go on, therefore and we launch new things. This year there are two. There will be a stage outside the big tent of the Suq, without seating for evening shows where,” Carla promises, “the public can dance.” While inside, after 9 p.m., you can take advantage of encounters, readings, stores and restaurants open until late at night. The second new item: the festival will feature eco-solidarity, at the audience’s request. So bring on the recycling, ad hoc illumination, an eco-spot from 8 p.m. to 8:30 p.m. (that is, half an hour of good practices), meetings about ecology. “In my little way, I have never asked for a bank loan, I go looking for talent without getting ideas about stars who are too costly, and I invest on the personality and talent we have at home. And we’ve discovered lots of artists! Finally, we all just work very hard, with a lot of enthusiasm.” As if that were easy. b
Il saluto della Compagnia del Suq The Suq company says hello
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Photo by Capurro
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La foto del mese. Spirografo nei fondali dell’Area marina protetta di Portofino Photo of the month. Spirografo in the Marine Protected Area in Portofino
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Photo by Adriano Penco
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Cronache dagli
abissi Chronicle from the
Jada C. Ferrero
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Ci siamo immersi nel relitto della Haven, la petroliera adagiata sul fondale a 40 metri di profondità. Ora è diventata un’oasi di vita ricoperta di organismi e avvolta in sciami di pesci. E a Portofino è tornato il corallo rosso We dove in the underwater wreck of the Haven, the oil tanker that sunk to the bottom, 40 meters deep. Now it’s become an oasis of life, covered in organisms and wrapped in schools of fish. And in Portofino, the red coral has returned.
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blue news embra di essere dentro un videogioco. In immersione, nel profondo blu in cui riposa la fu superpetroliera Haven, un miglio al largo di Arenzano (Genova). Gigantesca - era lunga 344 metri - giace sul fondo, nel fango, fra i 33 e gli 80 metri. Non è una visita per debuttanti, che sono abilitati a scendere “soltanto” fino a 18 metri. Serve non solo il brevetto subacqueo successivo, fino ai 40 metri, ma anche la specializzazione in immersioni profonde, ed è possibile soltanto con la scorta di un istruttore autorizzato. Spesso, come per chi scrive, è il battesimo per l’”abisso”. Per i gradi ancor più alti dei brevettati è invece banco di prova per testare bombole contenenti miscele, non la solita aria, per durare più a lungo, ottenere performance migliori, pur in sicurezza. Il nostro cicerone è l’istruttore Piero Piccini, coordinatore del circolo Europa 2000, che nei fondali della “palestra sub” di Quinto ha formato generazioni di subacquei. Dà ebbrezza la discesa, vertigine, e non è l’azoto che crea talvolta “scherzi” al subacqueo: chi scende, con l’unico punto di riferimento della cima della boa che si inabissa, nel blu totale, capisce dove stanno il
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Al circolo subacqueo "Europa 2000" di Genova Quinto. A sinistra, l'istruttore Piero Piccini The "Europa 2000" diving club in Quinto, Genoa. Instructor Piero Piccini left
t looks like you are in a video game. Diving in the deep blue sea where the super oil tanker Haven rests, one mile off the coast of Arenzano (Genoa). It is huge – it was 344 meters long – and it lies on the bottom, in the mud, between 33 and 80 meters. It is no visit for amateurs, who can only dive to 18 meters. You need not only the license to scuba dive, up to 40 meters, but also the specialization for deepwater diving, and it is possible to go only with an escort of an authorized instructor. Often, like for this author, it is the baptism for ‘the abyss’. For those who are of a higher ability, it is a benchmark for testing tanks with mixes, not jus the usual air, to last longer, to obtain better performance, but in safety. Our guide was the instructor Piero Piccini, coordinator of the club Europa 2000, that on the sea bottom at Quinto made an underwater gym that formed generations of scuba divers. The descent is thrilling, and gives a sense of vertigo, and it’s not the azote that sometimes ‘jokes’ with the scuba diver. Whoever goes down has only one point of reference, the line from the buoy in the total blue, and only this tells you what is up and what is down – the little bubbles that go up toward
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sopra e il sotto solo per le file di infinite bolle, che vanno in su, verso la luce. Da relitto potenzialmente pericoloso, comunque scomodo, la Haven, bonificata, si è trasformata in un’oasi di vita, meta subacquea pregiata. Riposa ricoperta di organismi, avvolta in sciami di pesci: un dinosauro addormentato che decomponendosi si amalgama di nuovo con la Natura. Sui 30 metri ecco la sagoma, che mai si riesce a cogliere per intero: immensa, ha i confini che si perdono in una tendenziale oscurità. Ci si inoltra negli ambienti che furono il castello di comando, una struttura a piramide con diversi ponti e terrazze. Surreale. Impressiona, traccia dell’enorme calore (9001.000 gradi) che il rogo del ‘91 sprigionò, la deformazione assunta da entrambe le alette di plancia. Calpestabili in condizioni normali - prolungamento orizzontale del ponte di comando e massima larghezza della nave, oltre 50 metri – sembrano le orecchie di un cocker, afflosciate, semifuse. Molto più giù, su una fiancata, spicca nero un enorme squarcio. Ammàlia questa immersione, che consente di scendere di ponte in ponte, una passeggiata in “volo”, senza peso, entrando dai finestroni orbi, fra nuvole rosse di castagnole. Si può toccare quota -40 raggiungendo l’ex alloggio del comandante: più giù solo gli espertissimi. Metalli contorti colonizzati dalla vita, microrganismi, polipi di “anemoni gioiello”. Nei giorni scorsi si è conclusa l’annuale campagna di monitoraggio sugli effetti della bonifica (l’ultima nel 2010), da parte dei tecnici dell’Arpal: lasciano per un mese 5 stazioni con organismi che filtrano l’acqua: grappoli di ostriche. Nei tessuti di questi “biomarkers” naturali “leggono” poi indicazioni sullo stato di salute del “convalescente”. Ci vorranno molti anni perché cessino del tutto gli spillamenti di idrocarburi ancora intrappolati in micro quantità. L’incendio determinò una sorta di sterilizzazione delle strutture metalliche, ripulendole da sostanze come vernici, cromature e plastica che normalmente si oppongono alla colonizzazione da parte degli organismi viventi, animali o vegetali.
the surface and the light. The Haven is a potentially dangerous wreck, and even if it has been cleaned up it is still uncomfortable. Now it is transformed in an oasis of life, a special destination for divers. It rests, covered with organisms, wrapped in schools of fish: a sleeping dinosaur that while decomposing is amalgamated with new things in Nature. At about 30 meters we find the shape, that we will never be able to see in its entirety, it is enormous, and loses its definition in the almost total darkness. We go further in the environment that was the command tower, a pyramid-shaped structure with various bridges and terraces. Surreal. Awesome. The traces of the enormous heat (900 – 1000 degrees Celsius) that the fire in ’91 unleashed, the deformation of both sides of the deck. It would be walkable in normal conditions – a horizontal length from the command tower and the widest point of the ship, over 50 meters – seem to be the ears of a cocker spaniel, they hang down. Further down, on one side, an enormous black hole shows the rip in the side. This dive allows for moving from bridge to bridge, a walk ‘in air,’ weightless, entering through round windows, among the red clouds of fish. You can touch the 40 meter mark by reaching the commander’s old quarters: to go deeper, you must be a real expert. Metal, contorted in shape, filled with life, micro-organisms, octopus and sea daisies. Just recently the annual campaign for monitoring the ship concluded with the effects of the clean-up (the last one will be in 2010), on the part of the technical crew from ARPAL: they leave 5 stations for a month with organisms that filter the water: groups of oysters. The state of convalescence or health can be read in th fabric of these ‘natural biomarkers.’ It will take many more years until the spills of fuel that is still trapped there in small quantities completely stops. The fire created a sort of sterilization of the metal structures, cleaning them of substances such as paint, chrome finish and plastic, that normally would block the colonization of living organisms, be they plant or animal. In one of the closest environments to the
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Photo by Adriano Penco
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In immersione Diving
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Da disastro ambientale a opportunità From environmental disaster to opportunity ome trasformare un disastro ecologico in opportunità. Nell’aprile 1991 la nave cisterna Haven esplose per cause imprecisate e si incendiò al largo del porto petroli di Genova Multedo. Fu il più grave inquinamento da idrocarburi della storia del Mediterraneo. L’intervento di bonifica al relitto è ora un caso-pilota a livello internazionale. Tutti i Comuni litoranei al tempo più colpiti, Albissola Marina, Arenzano, Celle, Cogoleto, Varazze, sono oggi certificati Iso 14001, se non addirittura Emas. In arrivo dal Golfo Persico stipata di 220mila tonnellate di greggio iraniano, la superpetroliera, battente bandiera cipriota, lasciò a Multedo parte del carico, e se ne ripartì verso la Sicilia, con 144mila tonnellate ancora nei serbatoi. Lo scoppio, a 4 miglia e mezzo dalla costa, su un fondale di 98 metri. Persero la vita 5 membri dell’equipaggio, fra cui il comandante, greco. Il rogo durò 70 ore. Si prese la ferale decisione di non trainare lontano dalla costa turistica l’infernale emergenza ma, al contrario di quanto l’istinto poteva suggerire, di avvicinarla. Si rivelò la scelta giusta. La Haven affondò infine il 14 aprile. Si calcola che molto del carico (66-77%) sia bruciato durante l’incendio. La marea nera fu di 25-33mila tonnellate, oltre 1.500 delle quali “incatramarono” il litorale. Ma il mancato inabissamento a enormi profondità ha consentito l’intervento dei sommozzatori, e quindi una bonifica più accurata. Furono tra l’altro usate speciali “aspirapolveri” per risucchiare il greggio ancora intrappolato. Un pezzo di nave, la prora lunga quasi 100 metri, si trova ancora a circa 500 metri di profondità, laddove la Haven fu agganciata dai rimorchiatori per essere trainata verso terra. Il resto del relitto, 240 metri, è affondato in assetto di navigazione, leggermente inclinato a dritta, a un miglio dal Capo. La bonifica coordinata dalla Regione Liguria, svolta in più fasi, in ultimo appaltata a una ditta olandese specializzata, si è conclusa nelle sue ultime fasi esattamente un anno fa: il 12 giugno 2008 la Haven ha “riaperto” alle visite. La vicenda del risarcimento danni si è conclusa, dopo 8 anni di contenzioso, nel 1998, con una transazione tra lo Stato, l’Oil Pollution Compensation Found, un fondo internazionale che interviene in casi simili, l’armatore, Troodos Maritime International, e la compagnia assicurativa. L’Italia ha ricevuto come compensazione quasi 61 milioni di euro, di cui 48,5 destinati dal Ministero dell’Ambiente agli interventi di bonifica e riqualificazione ambientale.
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ow to transform an ecological disaster in opportunity. In April 1991, the oil tanker the Haven exploded for unascertained reasons and burned off the coast of the petrol port of Genoa Multedo. It was the worst pollution of fuel in the history of the Mediterranean. The work of cleaning up the relic is now a pilot case study on an international level. All of the towns along the coast that were hit at the time, Albissola Marina, Arenzano, Celle, Cogoleto, Varazze, are today certified ISO 14001 if not also EMAS. Coming from the Persian Gulf, with a 220,000 ton cargo of Iranian crude, the supertanker with a Cypriot flag, left Multedo part of the load and was heading toward Sicily with 144,000 tons still in the tanks. The explosion took place at 4 and a half miles from the coast, on a sea bottom of 98 meters. Five members of the crew lost their lives, among which the Greek commander. The blaze lasted 70 hours. The fatal decision to not drag the infernal emergency far from the tourist coast was made, but on the contrary to what instinct might have suggested, to drag it closer. It proved to be the right decision. The Haven went down finally on April 14th. It is calculated that most of the load (66-77%) burned during the fire. The black tide was of about 25-33,000 tons, more than 1,500 of which ‘tarred’ the shoreline. But since it did not go down in a deep abyss allowed the divers to intervene, and therefore perform a better clean-up. Special “vacuum cleaners” were used to suck up the crude that was still trapped inside. A piece of the ship, the prow that was almost 100 meters long, was still found at about 500 meters deep where the Haven was tied up by the divers to be dragged toward land. The rest of the wreck, 240 meters, went down in the position of navigation, slightly inclined to the side, a mile from the Cape. The clean-up coordinated by the Region of Liguria was performed in several phases, in the end, a specialized Dutch team won the bid, and ended up its last phase exactly one year ago: on June 12, 2008 the Have was “reopened” to visitors. The events of payment of damages concluded after 8 years of litigation in 1998, with a transaction between the State, the Oil Pollution Compensation Fund, an international fund that intervenes in such cases, the shipbuilder Troodos Maritime International and the insurance company. Italy received almost 61 million euros compensation of which 48.5 were designated for the Ministry of the Environment for clean-up interventions and environmental protection. J.C.F.
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Photo by Nucleo Carabinieri subacquei
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In uno degli ambienti più vicini alla superficie, e quindi più “facile”, i sub hanno collocato una statuetta, un clone del Bambin Gesù di Praga, situato in linea d’aria poco lontano, sulle alture di Arenzano, nell’omonimo santuario dei Carmelitani Scalzi, a sua volta copia dell’originale ceco, oggetto di culto devoto, protettore dell’infanzia violata. Una consuetudine dei sub, questa: “pellegrinaggi” con bombole. Sotto il pelo d’acqua di molti siti d’immersione liguri (e non solo) c’è un santino: a Quinto un san Pietro, a Boccadasse un san Giuseppe, a Zoagli una Madonnina, fino naturalmente allo spettacolare Cristo degli Abissi nella baia di San Fruttuoso, a Portofino, opera dello scultore Guido Galletti, posta sui fondali nel 1954: alta 2,5 metri, sta benedicente – braccia al cielo a 17 metri di profondità. L’ area ma r i na pro tett a di Po r tof i no Meta sub d’elezione, l’Area marina protetta (Amp), istituita il 26 aprile ’99, ha appena compiuto 10 anni. Gestita da un consorzio di enti (Provincia e Università di Genova, Comuni di Camogli, Portofino, S.Margherita, tutti al 20%), è divisa in tre parti e la A è integralmente off limits, anche solo per un bagno. Nella zona B (a ingresso regolamentato), fra punta Chiappa e punta del Faro, si contano oltre 20 siti d’immersione. Nelle acque dell’Amp ormai
surface, and therefore the “easiest,” the divers left a statue, a clone of the Baby Jesus of Prague, found in a line, as the crow flies, with the sanctuary of the same name of the Barefoot Carmelites on the hills of Arenzano. This, in its turn, is a copy of the Czech original, an object of devotion, and protector of violated childhood. This is a usual pilgrimage for the scuba divers with tanks. Just under the surface of the water of many Ligurian diving sites (and not only Ligurian) there are statues of a saint: in Quinto there is Saint Peter, in Boccadasse there is a Saint Joseph, in Zoagli a little Madonna, up to naturally, the spectacular Christ of the Depths in the bay of San Fruttuoso near Portofino, work of the sculptor Guido Galletti and placed on the sea bottom in 1954: 2.5 meters high, he is blessing – with his arms outstretched and upwards - at 17 meters deep. The Protected Mari na Area of Portofino A preferred destination for scuba divers, the Protected Marine Area (AMP) was created on April 26, 1999, and is barely 10 years old. Managed by a consortium of local agencies (Province and University of Genoa, Towns of Camogli, Portofino, Santa Margherita, all with 20%), it is divided in three parts. A is completely off limits, even only for a swim. In the B area (with controlled access) between Punta Chiappa and Punta del Faro, there are over 20 diving sites. In the waters
Il rogo della Haven e il relitto visitato dai sub in immersione The Haven fire and the wreck visited by divers
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blue news Curiosità e cifre Quarantacinque immersioni d’autore. La Regione Liguria promuove le sue eccellenze sottomarine su un sito (www.liguriadiving.it) che offre filmati, ricostruzioni in 3D, informazioni utili per i subacquei. Nel 2008 ha rivisitato le proprie leggi in materia e censito gli attori dello scenario. La disciplina si rivela tonica rispetto al 2001, anno in cui entrò in vigore la legge regionale precedente: in questo 2009 risultano operativi 3.226 istruttori (erano 416), 2.730 guide (178), 77 diving (42), e 136 fra circoli e associazioni no profit (39). L’attività è d’altronde nel dna locale. Non è un caso se parecchie “grandi firme” tecniche, come Mares, Cressi, Technisub, Scuba Pro, hanno tuttora sede in Liguria.
Forty-five signed dives. The Region of Liguria is promoting its underwater excellence in the site (www.liguriadiving.it) that offers films, re-enactments in 3D, useful information for divers. In 2008, it reviewed its laws on the subject and got the main players on the scene together. The area appears to be in good shape with respect to 2001, the year in which the preceding regional law came into effect. Now in 2009, there are 3,226 instructors operative (there were 416), 2730 guides (178), 77 diving (42), and 136 clubs and non-profit associations (39). This kind of activity is in the local DNA. It is not just by chance that many “big names” in the field like Mares, Cressi, Technisub, Scuba Pro, still have headquarters in Liguria.
Links www.portofinoamp.it www.haven.it www.palestrasubarenzano.com
tutelate da due lustri – a vigilare in concreto è la Capitaneria di Porto – il ripopolamento avanza. Un solo esempio: il classico corallo rosso – non tutti sanno che cresce a testa in giù, sul soffitto buio di certi anfratti – è ormai alto alcuni centimetri, e ben ramificato. “Stimiamo che l’Amp oggi – racconta il direttore Giorgio Fanciulli – sia annualmente il teatro di circa 60mila “tuffi”, singole immersioni, un trend in crescita. Dalle nostre rilevazioni risulta uno zoccolo di circa 300 abituèe, che compie orientativamente 3mila immersioni l’anno, mentre il resto arriva coi diving, in un grande turnover. Infatti è un pubblico poco fidelizzato: in media, un paio di immersioni a testa e via. C’è molto da lavorare su questo. Riteniamo che attualmente si aggiri intorno ai 10 milioni di euro l’indotto generato dall’Amp. La riserva è finanziata dallo Stato, nel 2008 per circa 390mila euro, mentre purtroppo per il 2009 si profilano tagli ingenti. All’incirca ammontano invece a 100mila euro gli introiti dovuti al rilascio delle autorizzazioni”. Il singolo abbonamento d’ingresso, diving e circoli a parte, costa 40 o 60 euro, semestrale o annuale. Molte speciali iniziative in programma quest’estate, per il decennale, fra cui una caccia al tesoro fotografica, naturalmente sub, fra giugno e settembre. Fra le novità 2009, il miglio riservato ai nuotatori, una corsia protetta che dalla spiaggia, sotto San Rocco di Camogli, va fino a Porto Pidocchio, alla cosiddetta Casa del Generale. L’Amp, grazie alle varie collaborazioni scientifiche, con l’Acquario di Genova piuttosto che con il mondo accademico, è un laboratorio a “mare aperto”. Ogni tanto chiama a raccolta la comunità dei sub. Risale esattamente a un anno fa il Cernia Day, in cui 235 subacquei, divisi in piccole squadre – a ognuna la sua porzione di fondale - effettuarono una battuta di censimento per capire l’ordine di grandezza del numero odierno di tali grossi e timidi pesci. Furono contate 174 cernie (quattro dalla scrivente), le veterane lunghe anche un metro, complessi-
of the AMP there are two agencies that protect the area – the Harbor Office is officially the agency that controls things. Repopulation is continuing. One example: the classic red coral – not everyone knows that it grows head down on the ceiling of certain crevices – is now a few centimeters high, and well branched. “We estimate that the AMP today,” says director Giorgio fanciulli, “is the area where about 60,000 dives are made each year, with solo dives that is a trend on the rise. From our studies, it shows that there are about 300 habitual divers, who account for about 3000 dives per year. The rest come for diving with local agencies, which means a lot of turnover. In fact, the public isn’t very loyal. On an average, they do a couple of dives per person and go on. We have a lot of work to do. We think that currently there is about a 10 million euro benefit generated by the AMP. The reserve was financed by the State in 2008 for about 390,000 euros, while unfortunately, in 2009 there are big cuts. The revenues amount to about 100,000 euros due to the granting of authorizations.” A single diving pass, with diving groups excluded, costs about 40 to 60 euros for a semester or the year. Many special initiatives are on the program this summer for the ten-year anniversary among which a treasure hunt, naturally done underwater, between June and September. Among the new things for 2009, the best is reserved for swimmers, a protected lane that from the beach under San Rocco di Camogli goes as far as Porto Pidocchio, to the so-called Casa del Generale or the General’s House. The AMP, thanks to the various scientific collaborations with the Aquarium of Genoa, or with the academic world, is a laboratory in the ‘open sea’. Every so often it brings the scuba diving community together. It was exactly one year ago on Cernia (Sea Bass) Day, in which 235 divers participated, divided into small teams – each one with its portion of sea bottom – made a census to understand how big the current number of fish was, divided into big and small fish. They counted 174 sea bass (four by this author), the veterans were even a meter long, overall
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vamente abbastanza giovani, ma probabilmente già in grado di riprodursi. Le cernie sono animali strani. Nascono (quasi) tutte femmine. Solo verso l’“adolescenza”, alcune si trasformano in maschi, che hanno poi un harem variabile da tre a quindici. In fondo la Liguria ha un suo doppio sottomarino. Come in terra, le rocce e gli stessi profili scabri visibili in superficie si ritrovano sotto il pelo d’acqua. Da Ventimiglia alle Bocche del Magra, la costa pullula di opportunità subacquee, di scorci peculiari, praterie di Posidonie, affascinanti relitti. C’è chi ha definito il Mar Ligure, subito profondo, come un piccolo oceano in miniatura: raggruppa tutti i fenomeni idrodinamici che caratterizzano quelle gigantesche masse acquee. Ognuna delle quattro province liguri ha poi il suo gioiello: nello Spezzino l’Area marina protetta delle Cinque Terre, nel Savonese l’Amp dell’isola di Bergeggi, fra Imperiese e Francia il Santuario internazionale dei cetacei. b
relatively young, but probably already able to reproduce. The sea bass is a strange animal. They are almost all born female. Only during adolescence do some of them transform to males, that then have a veritable harem between three and fifteen. On the seabed Liguria has its double underwater world. Like on the earth, the rocks and the same visible rough profiles on the surface can be found underwater. From Ventimiglia to Bocca del Magra, the coast is full of underwater opportunities with special views, meadows of Posidonia, fascinating relics. There are those who have defined the sea in Liguria which is deep right away as a small ocean, bringing together all the hydrodynamic phenomena that characterize thos gigantic expanses of water. Each of the four Ligurian provinces has its jewel: in the area of La Spezia the protected marine area of the Cinque Terre, in the area of Savona, the AMP of the island of Bergeggi, between Imperia and France, the international Sanctuary of whales. b
Fondali di Liguria: dalla riserva di Bergeggi al parco di Portofino Liguria's seabottom: from the Bergeggi reserve to the Portofino park
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La palestra The subacquea di
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na palestra sub immersa a una profondità di 18 metri, a circa 500 metri al largo di Arenzano, nelle acque davanti al porto turistico. Voltare pagina sul disastro Haven è anche questo, il varo di un impianto sportivo particolarissimo, un percorso subacqueo attrezzato. È un progettopilota, sviluppato, grazie a un finanziamento del ministero delle Attività produttive, da una collaborazione fra le Regioni Liguria e Sardegna. Compie un anno: la scorsa estate sono stati infatti posati sulla sabbia del fondo 25 grossi solidi in cemento armato - parallelepipedi, prismi, cilindri di quasi 3 metri - forati e posizionati in modo da creare una serie di passaggi, salite, discese, riproducendo l’ambiente marino con cui il neofita dovrà cimentarsi. I moduli si stanno lentamente ricoprendo di organismi marini: un reef artificiale che dà riparo e cibo e che sarà “maturo” in qualche anno. Il progetto, redatto dallo studio di architettura Maggiali e Raineri, è nato su idea di Giorgio Barsotti, presidente del Cost, un consorzio aderente ad Ascom Confcommercio, che associa operatori subacquei turistici basati nelle varie aree portuali di Genova -
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Photo by Adriano Penco
Arenzano gym submerged at a depth of 18 meters, at about 500 meters off the coast of Arenzano, in the waters near the port. Turn the page on the Haven disaster: this is the start-up of a very special sports complex, an underwater path that is equipped for visitors. The pilot project was developed thanks to financing from the Ministry of Commerce with collaboration between the Regions of Liguria and Sardinia. It is already a year old: last summer they placed 25 solid shapes in reinforced concrete on the sandy bottom: prisms, cylinders, parallelepipeds of almost 3 meters – with holes and placed in such a way as to create a series of passages, descents and inclines, to reproduce the marine environment in which the neophyte has to learn. The modules are slowly being covered by marine organisms: an artificial reef that will give shelter and food, and that will be fully ready in a few years. The project was planned by the architecture firm Maggiali and Raineri, on the idea of Giorgio Barsotti, President of COST, a consortium that belongs to Ascom Confcommercio and that brings together underwater tour operators based in the various port areas
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news blue Porto antico, Fiera del mare, Yacht club, Lega navale - e che sta lavorando all’ipotesi di creare un polo della subacquea turistica sotto la Lanterna. Ad Arenzano, sulle cui alture ha sede il Muvita, primo “science center” italiano dedicato al rapporto tra uomo, energia e clima, l’assessore allo sport Mauro Gavazzi immagina la palestra sub come un’ulteriore attrazione da mettere a sistema con le altre del borgo marinaro, dotato tra l’altro di porticciolo turistico e campo da golf: “Mari, monti, cielo – dice – è la formula con cui mi piace riassumere Arenzano. Che di peculiarità ne ha diverse. In questo 2009, anno dell’astronomia, vale la pena di ricordare ad esempio una vallata dell’entroterra che risulta uno dei luoghi con minor inquinamento luminoso del circondario: è meta per gli astrofili”. Sotto il pelo dell’acqua, intanto, la palestra “stagiona”. Per il momento è gratuita (possibile la futura introduzione di un ticket simbolico). Per trovarla, dal momento che non è ancora espressamente indicata sulla terraferma, ci si può far accompagnare da uno dei due diving, oppure, per il fai-da-te, basarsi sulle coordinate nautiche (localizzazione: N 44° 23,636; E 8° 41,013). www.palestrasubarenzano.com
of Genoa: Porto Antico, the Fairgrounds, the Yacht Club, the Lega navale. They are working on creating a center for underwater tourism here in Genoa. In Arenzano, where on the hills above the town we find Muvita, the first Italian science center dedicated to the relationship between man, energy and the climate, the city councilor for sports, Mauro Gavazzi, imagines the underwater gym as a further attraction to be put in a relationship with others in the fishing village that has a little port for recreational boaters and a golf course. “Sea, mountains, sky,” he says, “is the formula that sums up Arenzano. It has many special features. In 2009, year of astronomy, the valley behind the town should be remembered as a place with very little light pollution, and it is a great destination for star-watchers.” Just under the water, in any case, the gym “is aging.” For the moment it is free (they may introduce a ticket some time in the future). To find it, since right now it is not yet indicated on dry land, you can ask to be accompanied by one of the two diving organizations, or do-it-yourself using the nautical coordinates: N 44° 23,636; E 8° 41,013). www.palestrasubarenzano.com J.C.F.
Nella Palestra di Arenzano In the Arenzano gym
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Le mille e
una spiaggia Ornella D’Alessio
The Thousand Beaches and
A Beach
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Da Ponente a Levante, una guida dettagliata di tutte le piacevolezze liguri in riva al mare. Sabbia e scogliere, buon bere e buon mangiare. Dove c’è anche la sauna e dove offrono il chimono bianco.
Photo by Dimitri Cazzulino
From Ponente to Levante, a detailed guide of all the Ligurian delights along the shore. Sand and coves, good wine and food. Where there is a sauna, and they offer you a white kimono.
blue cover Photo by Mauro Cocilio
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I bagni Santa Chiara di Genova, tra Boccadasse e Vernazzola The beach club at Santa Chiara in Genoa, between Boccadasse and Vernazzola
on è Ibiza nè Capri, ma un mix delle due mete più à la page dell’estate 2009. Una costa a filo d’acqua che racconta le tante anime della Liguria: divertente, modaiole e di charme. Lunghe spiagge di sabbia, baiette rocciose e belle insenature da raggiungere solo in barca. In tutta la regione fioriscono stabilimenti-lounge, dove oltre all’ombrellone e al lettino, si fanno massaggi, si prende l’aperitivo al crepuscolo e si cena a lume di candela in riva al mare. Ecco gli indirizzi giusti della Liguria on the beach che piace ai cultori del bien vivre. Classe e ottimo servizio nell’ultimo microlido prima del confine con la Francia. Gli ospiti de L a S p i a g g e t t a d e i b a l z i r o s s i (cell. 335 6644942), molto esclusiva con telecamere a circuito chiuso, girano in chimono bianco, pronto anche per chi scende dalla barca e raggiunge la riva a bordo del tender, magari per un light lunch sotto le docce nebulizzate o per un trattamento di bellezza in riva al mare. A I m p er i a, città vivace e dinamica, ogni ora è buona per divertirsi e godere il mare. Si comincia la mattina con la prima colazione o il brunch mediterraneo: sardenaira, torta verde e cappuccino, al C a f è d e l Po r t o (tel. 0183 292759), sorseggiando l’espresso davanti ai megayacht ormeggiati in banchina. Per provare l’ebbrezza
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t’s not Ibiza or Capri, but a mix of the two most fashionable destinations of the summer of 2009. A coast that is a trickle of water that tells the stories of the many souls of Liguria: fun, fashionable, charming. Long sandy beaches, rocky coves and beautiful bays that can be reached only by boat. Throughout the region there are lounge-style beach clubs where in addition to an umbrella and a chaise, you can get a massage, have a cocktail at sunset or dine by candle light seaside. Here are the right addresses for Liguria’s beaches for the bon vivant. Class and excellent service in the last tiny beach before the French border. The guests at La Spi aggetta d ei bal zi ros si (cell. 335 6644942) walk around in a white kimono. Very exclusive, with closed circuit video cameras, this club is ready for those who disembark and reach the short in a tender, maybe for a light lunch under the nebulizers or for some beauty treatments seaside. In I m peri a, a dynamic and lively city, you can enjoy the sea and have fun at any hour. Starting in the morning with breakfast or Mediterranean brunch: sardenaire, green pie and cappuccino at Ca fè del Por to (tel. 0183 292759), sipping espresso near the mega-yachts docked in the port. To have the thrill of the fisherman’s life, you can reserve a half-day out at sea with the sport-
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Otto indirizzi da non perdere G en o v a
L a S pe z i a
Bagni Sant a Chiara, Bocca dasse Palafitta sul mare tra gli scogli sotto al castello realizzato dall’architetto Gino Coppedè, dove da maggio a settembre all’ora del crepuscolo si ritrovano velisti di ogni età e tutti i rampolli della Genova bene, mentre durante il giorno è la meta preferita di famiglie con bambini e studenti. Molto di moda all’ora dell’aperitivo. Cell. 339 8617167. Capo Marina, Gen ova Tra gli storici stabilimenti balneari di Genova in Corso Italia. Adatto anche alle famiglie con bambini, oltre a sdraio, lettini e piscine, propone veleggiate nel golfo del Tigullio a bordo di Lady B, una giornata per mare con bagni e pranzo negli angoli e nelle insenature più belle. Tel . 010 3620371
Li d o d i L e ri c i , Le r i c i Uno degli indirizzi top dell’estremo Levante. È lo scrittore Marco Buticchi che lo ha restaurato e rilanciato. Bella spiaggia attrezzata, con un bar-tavola calda che propone veloci snack o piatti gourmand e camere pieds dans l’eau. Il minimalismo domina tutto l’edificio, insieme al gioco di spazi e vetrate. La prima colazione, ricchissima, è a buffet e a pranzo preparano dei light lunch. Tel. 0187 966327, www.lidodilerici.com S t a b i l i m e n to I l S e n a t o r e , F i a s c he r i n o Sul promontorio di Fiascherino: miniterrazze affacciate sulle onde, una spiaggetta rivolta verso Tellaro e un ottimo ristorante. Qui al tramonto il sole infuoca l’acqua. Uno spettacolo che pare abbia ispirato il celebre romanzo L’amante di Lady Chatterly di Conrand Lawrence, che era uno degli assidui della Baia dei Poeti. Tel. 0187 967236, www.locandailsenatore.com
della vita del pescatore si può prenotare un’uscita in mare di mezza giornata con la società sportiva Fu o r i ro t t a (www.fuorirotta.org), a bordo della barca Pinna Blu, peschereccio di otto metri ormeggiato nel porto di Porto Maurizio. Si può scegliere tra la pesca alla traina, al bollentino o anche notturna. Gettonato anche dagli habituè di Montecarlo I l Po r t e g h e t t o (www.porteghetto.com) di Ce r v o. Coloratissimo e digradante sugli scogli questo stabilimento-ristorante propone una cucina raffinata che spazia dall’amatriciana di pesce al pescato impanato con erbette liguri, i piatti preferiti di Uto Ughi e Alberto Tomba. Beach life attiva e dinamica sulla spiaggia delle R o cc e d i P i n a m a re (www.pinamare.com) ad Andora, dove il lunedi sera fino alla fine di agosto fanno discoteca , ma ogni giorno al tramonto preparano drink alla frutta fresca con il sottofondo di musica anni Ottanta. Per cenare con i piedi nella sabbia si può riservare un tavolo agli eleganti B a g ni L i n o di Alassio, oltre agli ombrelloni e ai lettini, propongono cene a lume di candela. Tra Alassio e Albenga sorprende l’EE s s a o u i ra (www.essaouira.it), oasi beduina sulla spiaggia di fronte all’isola Gallinara dove in estate sfilano i bei nomi dello spettacolo, da Nina Moric a Samantha De Grenet. Oltre ai baldacchini e le sdraio
ing club F uor i r ot ta (www.fuorirotta.org), on board the boat Pinna Blu, an 8-meter fishing boat docked in the port of Porto Maurizio. You can choose between trawl fishing, bolentino fishing, or even nocturnal fishing. Adored by even the habitués of Montecarlo, Il Porteghetto (www.porteghetto.com) in Cervo. Very colorful and located on the rocky shoreline, this beach clubrestaurant offers a refined cuisine that varies from fish amatriciana to local catch breaded and sprinkled with Ligurian herbs, the dishes preferred by Uto Ughi and Alberto Tomba. An active and dynamic beach life at the Rocce di Pi na ma re (www.pinamare.com) in Andora, where Monday evening until the end of August there is a discoteque, but every day at sunset they prepare drinks from fresh fruit with background music from the Eighties. To dine with your toes in the sand, you can reserve a table at the elegant Bagni Li no in Alassio, in addition to the umbrellas and chaise lounges, they offer dinner by candlelight. Between Alassio and Albenga there is the surprising Es s a oui ra (www.essaouira.it), a Bedouin oasis on the beach in front of Gallinara island where in summertime the biggest names in show business can be found, from Nina Moric to Samantha De Grenet. In addition to the baldachins and the beach chairs with umbrellas, they have
Photo by Lorenzo Ameri
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San Fruttuoso
Imperi a
Savona
Coco-beach Letti a baldacchino, chaise longue, ombrelloni bianchi e musica ambient in riva al mare, appena rifatto dopo le grandi mareggiate invernali. Un locale che si trasforma più volte durante la giornata: stabilimento balneare, ristorante veloce per il pranzo e bar chill out al tramonto. La domenica mattina acquagym in mare e risveglio muscolare mentre i bimbi giocano con la baby sitter. Cell. 3939165227. Bagni Manè La palestra, l’estetista e il parrucchiere all’aperto, oltre a lettini e ombrelloni. A disposizione anche un’osteopata. A pranzo lo chef prende tutti per la gola con pasta tricolore (al pesto, alla salsa rossa e all’olio extravergine), un’ampia scelta di insalate e, all’imbrunire, gran successo per i cocktail di frutta. Serate musicali a tema. Tel. 0183 64219
Bagni Hilt on- D isco Beach Bajda , Nol i Si divide tra la vita di spiaggia di giorno e dopo mezzanotte, diventa discoteca. Qui l’anno scorso ha cantato e suonato Boy George, e in estate ogni settimana si alternano dj di fama. Al sound di musica house commerciale e tendenza si balla sulla spiaggia fino alla mattina. Tel. 019 748497, www.bajdadiscobeach.it . Wave Club Beach, Pietra Ligure Di giorno è un punto di riferimento per le famiglie ma al tramonto diventa il luogo giusto dove farsi vedere ed essere visto: Martini e vodka-cocktail a litri. Ogni venerdì si balla intorno alla piscina al ritmo house. Al ristorante Aqua ra ma, al primo piano dell’asimmetrica costruzione bianca che domina i lettini e gli ombrelloni del beach club, si degustano piatti di pesce. Il menu cambia ogni giorno secondo il mercato. Tel. 019 611077.
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San Fruttuoso, l’Abbazia San Fruttuoso Abbey
con ombrellone hanno un buon ristorante. Sole, spiaggia e trattamenti: ecco il nuovo motto dei b a g n i Li d o b ea c h a nd l i f e res or t (www.lidonline.net) di Albissola Marina. Oltre alla grande piscina a mosaico di Ugo Nespolo, hanno la spa: sauna, bagno turco, doccia emozionale, tepidarium e tisane a gogo. La stessa allegria si ritrova nella riviera di Levante sulla scogliera di Nervi, con molti angoli attrezzati e prosegue fino a P unt a Chi a pp a. Qui dopo il bagno in mare un must è una cena da Spadin (tel. 0185 770624) ristorante mito fin dagli anni ’60, quando un pescatore di pescespada camoglino, detto appunto Spadin, ha aperto l’omonima trattoria. Per la sua posizione a strapiombo sul mare, raggiungibile a piedi con mezz’ora di cammino da San Rocco (per trovare parcheggio in estate è bene arrivare prima delle 10), è sempre stato frequentato da gente di mare. Ancora oggi i diportisti lasciano la barca in rada (impossibile con lo scirocco e il maestrale) e con il tender o il trasporto a richiesta raggiungono il pontile che guarda Camogli. Per trovare posto sul lato più a mare della terrazza (i posti più ambiti da Sophia Loren, dai principi di Svezia e da Paolo Villaggio) è bene prenotare con largo anticipo. Lo spettacolo è davvero unico, come la cucina. La magia continua verso
a good restaurant. Sun, beach, and beauty treatments, this is the new motto of the Bagni Lido beach and l ife resort (www.lidonline.net) in Albissola Marina. In addition to the big swimming pool with the mosaic of Ugo Nespolo there is a spa: sauna, Turkish bath, emotion shower, tepidarium and tea. The same fun can be found on the Levante side of the Riviera, on the rocks in Nervi with many beautiful outfitted spots all the way to Punta C hi app a. Here after taking a swim, a must is a dinner at Spadin’s (tel. 0185 770624), a restaurant that has been a myth since the ‘60s when a fisherman from Camogli specialized in fishing for swordfish opened the trattoria he named for himself. Its incredible position hanging over the sea may be reached in half an hour on foot from San Rocco (where to find a parking place in summer you should get there before 10 a.m.), and it is always popular with the sea-going crowd. Still today, recreational boaters leave their craft off the shore (impossible to do with Scirocco and Mistral winds) and reach the floating dock that faces Camogli by tender or by transportation on request. To find a spot on the seaside of the terrace (the places coveted by Sophia Loren, the prince of Sweden and Paolo Villaggio) it’s a good idea to reserve well in advance. It is a unique show, and the cuisine is unique as well. The magic contin-
Eight addresses to hold on to G en o v a
L a S pe z i a
Bagni Sant a Chiara, Bocca dasse On the sea among the rocks under the castle made by the architect Gino Coppedè, where from Mat to September at sundown you can find sailors of every age and the children of the Genoa bourgeoisie, while during the day it is the preferred destination for families with children and students. Very in fashion at the cocktail hour. Cell. 339 8617167. Capo Marina, Gen oa Among the historical bathing sites in Genoa, Corso Italia. Suitable also for families with children, in addition to beach lounges and pools, you can go for a sail in the Gulf of the Tigullio on board the Lady B., a day for swimming and eating lunch in the most beautiful little coves. Tel . 010 3620371
Li d o d i L e ri c i , Le r i c i One of the best addresses of the extreme eastern side. The writer Marco Buticchi restored and re-launched the place. Nice outfitted beach, with a bar-deli that has quick snacks or gourmet plates and seaside rooms. Minimalism dominates the whole building, together with a play of space and glass. Breakfast is very complete, and is buffet at noon, they prepare light lunch. Tel. 0187 966327, www.lidodilerici.com S t a b i l i m e n to I l S e n a t o r e , F i a s c he r i n o On the Fiascherino promontory: mini terraces face onto the waves, a little beach turned toward Tellaro and a great restaurant. Here at sunset the sun sets the water on fire. A show that they say inspired the famous novel Lady Chatterly’s Lover by D.H. Lawrence, who loved to stay in the Bay of the Poets. Tel. 0187 967236, www.locandailsenatore.com Tel. 019 611077.
cover blue S a n F ru t t uo s o, dove troneggia l’omonima abbazia. Zo a gl i concentra alcuni degli indirizzi più riservati della riviera. Per la tintarella il top sono i lettini dello stabilimento P i e t ra d i L u n a (www.pietradiluna.net),, piccolo e raffinato, incastonato tra le rocce, dove ognuno trova la propria dimensione. Nella spiaggetta dell’Arenella (tel. 0185 259393), sotto al C a s tel l o del Duca Emanuele Canevaro, noleggiano lettini e ombrelloni, ma è soprattutto una tappa per gourmet. Davanti a Po rto v en ere, sull’ii s o l a d el l a Pa l m a ri a a P unt a S ecco c’è la spiaggia libera attrezzata I l G a bb i a n o (tel. 0187 792710), molto gettonata dagli spezzini, per raggiungerla basta contattare il C on s o rz i o B a rca i o l i (cell. 347 8024817) che su richiesta organizza anche gite giornaliere a bordo di motoscafi. Per l’aperitivo il luogo più amato da giovani e naviganti dell’estrema punta meridionale della Liguria al confine con la Toscana, è i l R i s t o ra n t e C a p a n n i n a C i c c i o (www.ristoranteciccio.it), davanti al porticciolo di Bocca di Magra. Tutti i giorni alle 19 parte l’happy hour con un ricco buffet di stuzzichini, dalle ostriche al pecorino biologico della Val di Vara, musica lounge e tanta atmosfera. E poi tutti a tavola, almeno chi vuole, per assaggiare le prodezze dello chef tutte a base di pesce. b
ues up to S an Frut tuoso, where the abbey of the same name stands guard. Zoa gli is a concentration of some of the best guarded addresses of the Riviera. For the best tan, try the lounges at P i et ra d i Lu na (www.pietradiluna.net),, small and refined, set among the rocks where everyone can find their own dimension. On the little beach of Arenella, (tel. 0185 259393), under the castle, Cas tell o of the Duke Emanuele Canevaro, they rent umbrellas and lounges, but above all it is a gourmet stop. In front of Po rtov enere, on the island called I sol a d el l a Pa lm aria a t Punta Secco there is an open beach with services. Il Gabbi ano (tel. 0187 792710), much loved by those from La Spezia, can be reached by contacting Cons o r z i o B a rca i o l i (cell. 347 8024817) for boat rides, and upon request they will organize day trips by boat. For a cocktail, the best loved place for young people and those who boat on the southernmost tip of Liguria on the Tuscan border is Ris torante Capannina Ciccio (www.ristoranteciccio.it), in front of the little port at Bocca di Magra. Every day from 7 pm on, happy hour with a full buffet of things to nibble, oysters and organic pecorino cheese from the Val di Vara, lounge music and great atmosphere. Then everyone heads to the table, where you can try the chef’s wonderful dishes, all with fish. b
Punta Chiappa e Fiascherino
Im p e r i a
S av on a
Co c o - b e ac h Canopy beds, chaise longue, white umbrellas and ambient music on the seaside, that has just been redone after the big winter tides. A club that transforms itself a number of times during the day: beach club, quick restaurant for a lunch, a chill out bar at sunset. Sunday morning offers aqua-gym with exercise in the water to waken those muscles while the kids play with the babysitter. Cell. 3939165227. Ba g n i M a n è The gym, facials and a hairdresser outdoors, in addition to lounge chairs and umbrellas. At your disposal, even an osteopath. At lunch the chef pleases everyone with three-colored pasta (with pesto, with red sauce and with olive oil), a wide choice of salads and at sunset, great success for fruit based cocktails. Musical evenings by theme. Tel. 0183 64219
B a g n i H i l t o n - D is c o B e a c h B a jd a , N o l i It is divided between the beach life by day and after midnight it becomes a discotheque. Here last year Boy George played and sang, and in summertime, every week there are famous DJs. You can dance on the beach until the early morning to the sounds of commercial house music and more trendy sounds. Tel. 019 748497, www.bajdadiscobeach.it . Wa v e Cl u b Bea ch , Pi et ra Li gu re By day, it is a reference point for families, but once the sun goes down, it’s the best place to see and be seen: Martinis and vodka cocktails by the liter. Every Friday there is dancing around the pool with house music. At the restaurant, Aqu ara ma, on the first floor of the asymmetrical construction that dominates the beach chairs and umbrellas of the beach club, you can try fishbased dishes. The menu changes every day according to the market. Tel. 019 611077. O. D’A.
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Photo by Enrico Testa
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Le due gemelle
The Twins Lorenzo Tosa
Le Navi Costa a Savona Costa ships in Savona
news blue ella storia della marineria italiana non si è mai visto nulla di simile. Due navi battezzate contemporaneamente nello stesso luogo. Il 5 giugno la rassegna “Ritratto italiano in musica e luce”, sul Ponte Andrea Doria, al Porto di Genova, presenterà al mondo le nuove nate della flotta di Costa Crociere. Un evento da Guinness dei Primati ma made in Italy: concerti, performance artistiche, spettacoli pirotecnici e l’attesa esibizione delle Frecce Tricolori, un successo prevedibile: a distanza di cinque anni torneranno in corso Italia con un omaggio cromatico alle due navi. Costa Luminosa e Costa Pacifica – questi i nomi - sono moderne città viaggianti cui hanno contribuito alcuni tra i più importanti designer contemporanei a livello mondiale e pensate per soddisfare due tipi diversi di viaggiatori. Costa Luminosa è un tempio galleggiante dedicato alla luce dove marmi rifiniti, legni e madreperla sono mescolati alla tecnologia d’avanguardia per creare riflessi inediti, la gemella Pacifica invece è destinata alla musica con una colonna sonora firmata appositamente per lei da Mauro Pagani. A salutare l’iniziativa del gruppo Costa Crociere, dal 1856 presente a Genova e leader europeo nel settore crocieristico, le autorità locali. “Una giornata di festa per la città”, la definisce il sindaco Marta Vincenzi. “Un segnale particolarmente importante in un momento di crisi come quello attuale”, per il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa, ringrazia. “Sono lieto che le istituzioni abbiano compreso il valore di questo evento, che celebra una tradizione imprenditoriale tutta italiana e mostra il continuo impegno di innovare e rinnovare il concetto di viaggio e ospitalità”. Non finisce comunque qui, le due navi gemelle rappresentano solo il primo tassello di un piano d’espansione che porterà al varo di altre 5 navi entro il 2012, per un investimento complessivo di 2,4 miliardi di euro. Garantisce Costa Crociere. Per informazioni: www.costacrociere.it – www.costamediapartner.com b
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n the history of the Italian shipping, nothing of the like has ever been seen. Two ships launched at the same time in the same place. June 5th. The show “Italian Portrait in Music and Lights,” on the Andrea Doria dock in the port of Genoa will present the two newborns of the Costa Cruise Lines fleet to the world. This is an event for the Guinness Book of World Records Italian-style: concerts, artistic performances, fireworks and the much-awaited show of the Frecce Tricolori (the Air Force super jets with red white and green exhaust). Success is assured when they will perform their acrobatic feats over Corso Italia in homage to the two ships. Costa Luminosa and Costa Pacifica – these are the names – are modern traveling cities that have had the contributions of some of the most important contemporary designers worldwide. They are designed for the needs of two different kinds of travelers: Costa Luminosa is a floating temple dedicated to light, where refined marbles, woods and mother of pearl are mixed with avant-garde technology to create never-before-seen reflections. The twin, the Pacifica, on the other hand is targeted for music with a soundtrack that was written just for her by Mauro Pagani. The local authorities will salute the Costa Cruise Lines group’s initiative. Costa has been present in Genoa and a European leader in the cruise sector since 1856. “A day of celebration for the whole city,” says Mayor Marta Vincenzi. “A special, important sign in a moment of crisis like the current one,” says President of the Region of Liguria, Claudio Burlando. Pier Luigi Foschi, president and managing director of Costa is thankful. “I’m happy that the local authorities have understood the value of this event that celebrates a very Italian entrepreneurial tradition and shows our continued commitment to innovation and renewing the concept of travel and hospitality.” It doesn’t end here however: the two ships represent only the first step in a plan for expansion that will see the launch of another 5 ships by 2012 for an overall investment of 2.4 billion euros. Costa Cruise Line’s promise. For information: www.costacrociere.it – www.costamediapartner.com b
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Le due nuove navi Costa, protagoniste del doppio varo da record The two new Costa ships, protagonists of the double launch
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Emotions Live Tour.
Ci sono canzoni che superano la barriera del tempo, perchè sanno suscitare un'emozione negli ascoltatori di tutte le età. I grandi miti della musica, e le news de La Stampa, ogni giorno su Radio Nostalgia.
Valle d'Aosta: Aosta 96.7/103.8 - St. Vincent 103.8 - Verrès/Pont St.Martin/Brusson/ Ayas 96.7 - Courmayeur/La Thuile 92.0 - Cervinia 100.6 Piemonte: - Torino 98.5 - Ivrea 91.9 - Borgofranco d'Ivrea/Settimo Vittone/Quincinetto 105.3 - Alessandria 100.6 Casale Monf.to/Valenza 91.4/ 98.0 - Ovada 92.1/100.6 - Asti 100.3/100.6 - Biella 88.1/91.9 - Cuneo 87.8/94.05/96.0 - Mondovì 88.6 Alba 104.6 - Ceva 87.7 - Arona/Borgomanero 98.0 - Verbania/Stresa 106.0 - Vercelli 97.9/88.1/98.0 Liguria: Genova 92.2/92.4/92.6 - Golfo Paradiso 96.7 - Rapallo 92.3 - Golfo del Tigullio 94.0 - Sestri Lev./Riva Trigoso 92.3 Val d'Aveto 92.5/96.7 - Busalla/Casella 100.3 - Ronco Scrivia 92.7 - Isola del Cantone 92.3 - Masone 92.4 - Rossiglione 92.2 La Spezia 91.8 - Savona 92.2/92.4/92.6 - Cairo Montenotte 92.8/92.2 - Millesimo/Cengio 92.6 - Finale Ligure 92.2 Albenga/Loano/Pietra Ligure 92.4 - Alassio 92.2 - Imperia 104.0 - Sanremo/Taggia 98.3 - Mentone/Ventimiglia/Bordighera 92.3
www.nostalgia.it ricevibile in tutta Europa su satellite Eurobird 9 (9°E) 11823.00 H 27500 - 3/4
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musica ligure
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Web
corre sul Liguria’s Music Out on the
Le etichette indipendenti hanno elaborato nuove metodologie fai da te che promuovono efficacemente la “nuova scena” genovese in tutto il mondo. Parlano i protagonisti: “Diffondo le note per contagio, come un virus liquido”. Un panorama molto vivace di giovani gruppi.
Francesca Traverso
Photo by Traverso
Independent labels have found a new method for do-it-yourself that efficiently promotes Genoa’s “new scene” in music throughout the world. The protagonists speak: “Spreading the notes is contagious, like a liquid virus.” A very lively panorama of young groups. Festival delle periferie, Esmen e Giallo sul palco Esmen and Giallo on the Stage
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Photo by Positano
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I Meganoidi, da tre anni produttori con la loro Green Fog Records, e (sotto) uno dei fiori all'occhiello della Marsiglia Records: gli Hermitage The Meganoids, for three years the producers with their own Green Fog Records and (below) one of the feathers in Marsiglia Records' hat: the Hermitage
Photo by Alessandro Falcone
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ne Ligurian in three plays a musical instrument. They say that in Genoa the percentage is higher. More and more technological recording booths are available, but also practice rooms that have more or less sprung up are spreading music from the outskirts to the center. The record industry is in crisis, but music is more alive than ever. If a new Genovese scene is being born, with the young heirs making music as art and not as a product, the credit goes to independent labels. Limited budgets and marketing strategies are beating the big companies. We spoke about it with Federico Montesanto, ex-artistic director and marketing director of Zomba Italia – where he took care of the Italian publication of Britney Spears, Backstreet Boys, Michael Bolton and others – who today is the creator of the digital label Pirames (www.myspace.com/piramesinternational) that distributes throughout the world through the major online stores, with iTunes leading the way. The formula is easy and it’s a winner. The artist proposes a master, and if the product is good, he can sign a contract that is free, where a percentage on royalties is established. Individual songs or an entire album can be bought with a simple click. What is new is the promotional strategy used. “I spread music through contagion, like a liquid virus,” jokes Montesanto. The instrument is a personalized player that contains music in streaming along with video, photos and news about the artist and an automatic link to the online stores. The player can be loaded by anyone to his Internet site, a MySpace or Facebook profile, and even sent via email. “This way, you tend to give responsibility to the artist, who becomes his own manager. The more he spreads his stuff, the more possibility he has of being heard.” As long as there is quality, and according to Montesanto, the Genovese groups have plenty. “All the Genovese groups that I take care of interpret music like poetry. They do the lyrics and arrangements, and the attention to quality produces great results.” The Palconudo got the finals of Sanremo Web with their song “Three seconds of normality.” Then they withdrew, denouncing in a polite way the
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Photo by Traverso
n ligure su tre suona uno strumento musicale. Si dice che nel capoluogo la percentuale sia ancora più alta. Sale di incisione sempre più tecnologiche, ma anche “salette” prova più o meno improvvisate che si moltiplicano diffondendo la musica dalla periferia al centro. Il mercato discografico è in crisi, ma la musica è più viva che mai. Se sta rinascendo una scena genovese con giovani eredi di un fare musica come arte e non come merce, il merito è delle etichette indipendenti. Budget limitato e strategie di marketing che battono le major. Ne abbiamo parlato con Federico Montesanto, ex direttore artistico e marketing della Zomba Italia – curava la pubblicazione italiana di Britney Spears, Backstreet Boys, Michael Bolton e altri – oggi creatore della etichetta digitale Pirames (www.myspace.com/piramesinternational) che distribuisce in tutto il mondo attraverso i maggiori negozi on-line, iTunes in testa. La formula è semplice e vincente. L’artista propone un master, se è un prodotto valido potrà firmare un contratto gratuito con il quale si stabilisce la percentuale sulla ripartizione degli utili. Le singole canzoni o l’intero album si possono acquistare con un semplice click. La novità è nella strategia promozionale utilizzata. “Diffondo la musica per contagio, come un virus liquido”, scherza Montesanto. Lo strumento è un player personalizzato che contiene musica in streaming corredata da video, foto e notizie sull’artista e un link automatico agli store on-line. Il player può essere caricato da chiunque sul suo sito internet, profilo MySpace o Facebook, e anche spedito via mail. “In questo modo si tende a responsabilizzare l’artista che diventa manager di se stesso. Più diffonde e più ha possibilità di farsi ascoltare”. A patto che ci sia la qualità e per Montesanto i gruppi genovesi ne hanno da vendere.“Tutti i gruppi genovesi che curo interpretano la musica come forma poetica. Curano i testi e gli arrangiamenti e queste attenzioni alla qualità danno dei risultati”. I Palconudo sono arrivati alle finali di SanremoWeb con il brano “Tre secondi di normalità”. Per poi ritirarsi denunciando garbata-
Federico Montesanto, creatore dell'etichetta digitale Pirames ed Elisa, voce dei Palconudo Federico Montesanto, creator of the digital label Pirames and Elisa, voice of the Palconudo
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mente un sistema di votazione a loro parere ambiguo. I Sonitiva hanno raccolto più di 125 mila contatti sul loro player. Sono solo alcuni esempi dei molti artisti genovesi e liguri sotto la Pirames. Diventare manager di se stessi, autoprodursi per non perdere l’identità e la libertà creativa, decidere che la scena genovese deve emergere. Così nasce la Green Fog Records (www. greenfogrecords. com), figlia dei Meganoidi che hanno da poco lanciato il loro nuovo album Al posto del fuoco. Spiegano Luca Guercio, che si occupa della promozione e marketing, insieme a Riccardo (Jacco) Armeni, tecnico di studio e bassista della band: “Crediamo nella libertà espressiva, per questo scegliamo i gruppi o gli artisti da produrre in base all’originalità della proposta e a Genova c’è un fermento creativo che merita di essere conosciuto”. La Green Fog offre diversi servizi che vanno dallo studio di registrazione al booking. Tra le strateghe del marketing c’è Monica Melissano, one-girl-label della Suiteside Records (www.myspace.com/suiteside). Nasce a Lecce, studia a Bologna dove fa la prime esperienze nella radio indipendente “Circuito Popolare Network” e qui si appassiona alla scena Indie. Da sola crea la sua etichetta partendo dal booking, ovvero cercando contatti per far suonare le sue band in giro per l’Italia e all’estero e per convogliare qui artisti stranieri. È un successo che da quattro anni ha portato con sé a Genova, sua città prediletta. “Non è una piazza facile, a Bologna ci sono più spazi per i live, ma grazie a internet il luogo fisico in cui si lavora ha meno importanza. A Genova ci sono realtà molto valide”. È lei a promuovere i The Ban-
voting system that they considered ambiguous. The Sonitiva have gotten more than 125,000 contacts on their player. These are only some examples of Genovese and Ligurian artists under Pirames. Becoming your own manager, self-producing to not lose your identity and creative freedom, deciding that the Genovese scene has to emerge. This is how Green Fog Records was born (www. greenfogrecords.com), daughter of the Meganoidi who have just launched their new album, Al posto del fuoco (In place of fire). Luca Guercio, who takes care of promotion and marketing, together with Riccardo (Jacco) Armeni, studio technician and bass player in the band, explain, “We believe in freedom of expression, and this is why we chose groups or artists to produce on the basis of originality of the proposal and in Genoa there is creative ferment that deserves to be known.” Green Fog offers various services that range from the recording studio to booking. Among the marketing strategists there is Monica Melissano, a one-girl-label from Suiteside Records (www.myspace.com/suiteside). Born in Lecce, she studied in Bologna where she had her first experiences in the independent radio “Circuito Popolare Network” and here is where she gets into the Indie scene. On her own she created her own label starting from booking, that is, finding contacts to have her band play around Italy and abroad, and to get foreign artists involved. It is a success story that four years ago brought her to Genoa, her favorite city. “It’s not an easy place, in Bologna there are more places to play live, but thanks to Internet, the physical place where you work is not so important.
Photo by Alessandro Falcone
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shee, il giovanissimo gruppo genovese che sta riscuotendo un tale successo in Inghilterra da destare l’interesse di MTV e BBC6, l’emittente radiofonica che ha consacrato il loro ultimo lavoro Records of the Year. A chi parla di crisi Monica Melissano risponde che “La crisi del supporto fisico, il cd, è una realtà. Ora è uno strumento di promozione, basta capire il gioco. Non si vende più nei negozi, ma ai concerti. Per questo scelgo i gruppi da curare dopo aver visto i loro live. In fondo viene premiata la reale bravura: se il gruppo tiene bene il palco e affascina il pubblico venderà cd e merchandising”. Attualmente Monica cura cinque band. Tutte scrivono brani in inglese. “In questo modo è più facile sfondare nei mercati esteri che, dispiace dirlo, sono molto più curiosi e attenti alle nuove proposte”. Dello stesso avviso è Alberto Santamaria della Black Widow Record (www.blackwidow.it), in via del Campo. Il loro catalogo conta più di 120 produzioni, in maggioranza gruppi stranieri che si rivolgono a loro. “Noi riusciamo a distribuire in tutto il mondo. Siamo una piccola etichetta, ma molto apprezzata all’estero per la cura che met-
There are some really good places in Genoa.” And she promotes the Banshee, the very young Genoa group that is having big success in England enough to attract the attention of MTV and BBC6, the radio channel that included their latest work in the Records of the Year. To those who are talking about crisis, Monica Melissano answers that, “The crisis in physical support, the CD, is a reality. Now it’s a tool for promotion, you need to understand the game. You don’t sell in stores, but at concerts. That’s why I choose carefully the groups I want to follow after having seen them live. Basically, real talent is what wins: if the group is good on stage and the audience is happy, they will sell CDs and merchandising.” Currently, Monica is following five bands. They all write in English. “This way, it’s easier to break into foreign markets that, I’m sorry to say, are much more curious and attentive to new proposals in music.” Alberto Santamaria of Black Widow Records (www.blackwidow.it), in via del Campo thinks the same way. Their catalogue has more than 120 offerings, mostly foreign groups that are appealing to us. “We manage to distribute
Stalker live in Genoa e Matteo Casari, creatore della Marsiglia Records Stalker, live in Genoa Matteo Casari, creator of Marsiglia Records
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blue news tiamo nelle nostre produzioni.” Ultima pubblicazione il nuovo album dei genovesi Delirium. Che a Genova il fermento sia palpabile lo dimostra il felice esperimento dell’Associazione Disorder Drama capeggiata da Matteo Casari che crea, quasi per gioco, la Marsiglia Record (www.marsigliarecords.it). “Non siamo una vera e propria etichetta però diamo la possibilità a chi lo desidera di pubblicare un demo, lasciare una traccia di sé con un budget limitato, ma possibilità illimitate di diffusione. È un inizio e di certo un invito all’autoproduzione e al fai da te”. Il fare musica a Genova ha mantenuto quel tocco di poesia e anarchia che probabilmente sarebbe piaciuto a Fabrizio De André. b
throughout the world. We’re a small label, but very well-liked abroad for the attention we give your productions.” Latest album is from the Genovese group Delirium. That there is a lot of activity in Genoa can be seen in the experiment done by the Disorder Drama Association directed by Matteo Casari who created almost for fun Marsiglia Records (www.marsigliarecords.it). “We are not a real label but we give a chance to those who want to put out a demo, leave a trace of themselves with a limited budget, with unlimited possibility of diffusion. It’s a start and surely an invitation for self-producing and do-it-yourself.” Making music in Genoa has maintained that bit of poetry and anarchy that probably would have made Fabrizio De André happy. b
The Banshee
Photo by Chiara Balza Flickr.com/photos/unoundici
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I loro pezzi indie e post-rock passano sulle radio internazionali, fanno concerti in Europa e provano nei bassi dei vicoli. Album e progetti di The Banshee, Port Royal e Rohmer.
Photo by Matteo Macor Flickr.com/photos/mattemacor
Their indy and post-rock pieces are on international radio, they perform concerts in Europe and rehearse deep in the alleys of the centro storico. Albums and projects of The Banshee, Port Royal and Rohmer. arà per il vento in faccia, per l’orizzonte teso o per le diverse culture che si mischiano nei suoi vicoli. Qualunque sia il motivo, Genova è da sempre culla di grandi musicisti. La città industriale in trasformazione negli anni Sessanta ispirava la poetica e le voci dei grandi artisti della “scuola genovese”: Tenco, De André, Paoli, Bindi, Reverberi e Lauzi. Gli anni a cavallo tra Novanta e Duemila, invece, hanno visto infittirsi una rete di band e progetti musicali che dalle salette di prova del centro
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aybe it’s the wind in your face, the horizon or for the various cultures that mix in the alleys of Genoa. But whatever the reason, this city has always been the birthplace of great musicians. The industrial city that transformed itself in the Seventies inspired the poetry and the voices of great artists of the “Genovese school”: Tenco, De André, Paoli, Bindi, Reverberi and Lauzi. The years between the ‘90s and 2000 instead have seen a thick network of bands and musical projects
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Matteo Macor
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I Port Royal live e, nella pagina accanto, la copertina di Rohmer, Attilio ancora dei Port Royal, gli Hermitage, i quattro The Banshee Port Royal live, and on next page, the cover of Rohmer, Attilio of the Port Royal, the Hermitage, the four Banshees
storico sono partiti alla conquista dei palchi internazionali. Se la scuola più “cantautorale” è proseguita nel tempo con Fossati, Baccini, Manfredi, e oggi nelle sonorità di En Roco e Pa l c on ud o, a farla da padrona sono soprattutto i generi più giovani: l’elettronica e l’indie alternativo, il pop e il post-rock. La città di Via del campo è diventata città del mondo, esportando gruppi che fanno musica di qualità, cantano in inglese, spopolano più nei mercati esteri che nel circuito locale. I primi a finire in rotazione sulle radio nazionali sono stati i Me g a no i d i, con lo ska dei primi album e le sperimentazioni del più recente Granvanoeli, ma chi ha fatto più strada, almeno nel numero di chilometri percorsi con tastiere e amplificatori, sono i Por t R oy a l, band post-rock lanciata dalla Marsiglia Record nel 2002. Dall’Ep d’esordio Kraken agli ultimi concerti europei, Attilio, Ettore, Emilio e Sieva hanno visto passare quasi dieci anni, il contratto con un’etichetta britannica, il
that from the recording rooms in the historical center started to win space on international stages. If the more “singersongwriter” school has gone on with people like Fossati, Baccini, Manfredi, and today with En Roco and Palconudo, who has really taken over are the younger genres: electronic and alternative indy, pop and post-rock. The city of Via del campo has become a city of the world, exporting groups that make quality music, sing in English, and have huge followings more in foreign markets than in the local circuit. The first to end up in the rotation on national radio were the Meganoidi, with the ska of their first albums and experiments of the more recent Granvanoeli, but who has gone farther, at least in the number of kilometers traveled with keyboards and amplifiers, are the Port Royal, a post-rock band launched by Marsiglia Records in 2002. From the debut EP Kraken to the latest European concerts, Attilio, Ettore, Emilio and Sieva have seen almost 10 ye-
news blue favore della critica, sette album e l’esplosione del 2007 con Afraid to Dance. A rimanere inconfondibile è il loro suono: il mix strumentale di chitarra, tastiera e sintetizzatori con cui sanno avvolgere il palco, le atmosfere dello stile nordico e mitteleuropeo arricchite da sperimentazioni elettroniche e linguaggi che li rendono ancora più internazionali. Per chi si fosse perso i loro concerti di aprile, sparsi tra l’Est europeo, Roma e Vienna, la prossima data più vicina è fissata per il 13 maggio, al Solyanka di Mosca. Lo stesso post-rock di mostri sacri come Mogwai, Godspeed you! Black emperor e Sigur Ros ha ispirato e fatto crescere anche gli H er m i t a ge , altro pezzo forte tra i gruppi della Marsiglia di Matteo Casari. Ancora meno “italiani” nello stile, anche se genovesissimi,TT he B a ns h ee sono l’ultima scoperta del pop alternativo. Suoni e look a metà tra Franz Ferdinand e Talking Heads e un atteggiamento generale lontano dagli stereotipi pop nostrani, il loro Your Nice Habits è uscito a inizio 2009 anche in Austria, Germania, Svizzera e Benelux e passa regolarmente in radio in Inghilterra e Canada. Il talent scout di BBC6 Tom Robinson ha indicato il lavoro come miglior disco dell’anno fra gli emergenti worldwide. Per il futuro un altro nome su tutti: i Ro hm e r , nati appena un anno fa. Non sono più giovanissimi e affondano le radici nella storica tradizione del progressive italiano. Boris, Fabio, Mau e Agostino sono stati protagonisti negli ultimi dieci anni con i Finisterre e la Maschera di Cera: formazioni di successo in un mercato di nicchia come quello del prog, in tour negli Stati Uniti, in Messico e nei festival del Nord Europa. Ora, con le note raffinate del loro primo album con la nuova formazione, fondono elettronica e jazz, ambient e post-rock, viole, flauti e sintetizzatori. E se la musica è quella di maestri universali come Air, King Crimson, Miles Davis e Brian Eno, la saletta prove è in un “basso” di Vico Carmagnola, a due passi da Via del Campo. Proprio lei. b
ars go by, as well as a contract with a British label, good reviews, seven albums and the explosion in 2007 with Afraid to Dance. What hasn’t changed is their sound: an instrumental mix of guitar, keyboard and synthesizer that they use to envelope the stage, with a Northern or Mittel European style enriched by electronic experimentation and languages that make them even more international. For those who missed the concerts in April scattered around Eastern Europe, Rome and Vienna, the next date is May 13, at the Solyanka in Moscow. The same post-rock of sacred cows like Mogwai, Godspeed you! Black emperor and Sigur Ros inspired the Hermitage, another big piece among the groups of Matteo Casari’s Marsiglia Records. Even less “Italian” in their style, even if they are very young, are The Banshee the latest discovery in alternative pop. Something between Franz Ferdinand and the Talking Heads, they have a general attitude that is far from our pop stereotypes. Their Your Nice Habits came out at the beginning of 2009 in Austria, Germany, Switzerland and the Benelux nations, and is regularly played on the radio in England and Canada. Tom Robinson, a talent scout from BBC6 included them among the best records of the year of the new artists worldwide. For the future, another name to remember: the Rohmer, created just a year ago. They’re not very young any more, and the have deep roots in the historical tradition of progressive Italian music. Boris, Fabio, Mau and Agostino were protagonists over the last ten years with Finisterre and the Maschera di Cera: successful groups in a niche market like prog, on tour in the U.S., Mexico and festivals in Northern Europe. Now with the refined notes of their first album and a new formation, they bring together electronic and jazz, post-rock and ambient music, violas, flutes and synthesizers. And if the music is that of universal masters like Air, King Crimson, Miles Davis and Brian Eno, the rehearsal room is in a basement in Vico Carmagnola, two steps away from Via del Campo. Exactly. b
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Noir di Liguria of Liguria Cominciano Claudia Salvatori e Annamaria Fassio. Poi, nel 2002, Marco Vallarino crea il primo festival a Imperia per valorizzare i giallisti liguri. Nel 2006 il boom editoriale: Bruno Morchio porta il suo investigatore Bacci Pagano da Genova in Europa, Claudio Paglieri anticipa Calciopoli e vince il Bancarella sport
Antonella Viale
First it was Claudia Salvatori and Anna Maria Fassio. Then, in 2002, Marco Vallarino created the first festival in Imperia to showcase Ligurian mystery writers. In 2006 the publishing boom: Bruno Morchio brings his investigator, Bacci Pagano from Genova to Europa, Claudio Paglieri forecasts Calciopoli and wins the Bancarella sport on sarà gustoso come un piatto di trenette al pesto o evocativo come una canzone di Fabrizio De André, ma negli ultimi anni il movimento letterario del giallo ligure pare aver incontrato un incontestabile successo di pubblico. Regalando brividi a prova d’estate e descrizioni sempre suggestive e puntuali degli scorci più belli del territorio, gli scrittori noir della Liguria hanno trasformato l’antica via Aurelia in una sottile linea rossa, bagnata dal sangue di efferati delitti e illuminata dalle luci della trasgressione. A vincere la diffidenza tipica della regione c’è però voluto del tempo e solo nell’estate del 2002 i primi autori già pubblicati e premiati - come nel caso delle signore in giallo Claudia Salvatori e Annamaria Fassio - hanno cominciato a pensare alla realizzazione di una sorta di collettivo per trovare nuove forme di comunicazione e promozione. Parlare di una scuola era impossibile
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aybe it’s not tasty like a plate of trenette with pesto or evocative like a song by Fabrizio De André, but the last few years the literary movement of the Ligurian mystery seems to have found uncontested success with the public. Giving everyone a thrill up their spine and beautiful, accurate descriptions of the landscape of our area of the world, the writers of noir in Liguria have transformed the old Via Aurelia into a thin red line, washed with blood of crimes and illuminated by the lights of transgression. Overcoming the usual indifference of the region took some time, and only in the summer of 2002 did the first authors published win prizes, like in the case of mystery writers Claudia Salvatori and Annamaria Fassio. They started thinking of creating a sort of collaborative for finding new forms of
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Lo scrittore Bruno Morchio, il papà di Bacci Pagano, il detective dei caruggi genovesi The writer Bruno Morchio, father of Bacci Pagano, detective of the Genoa caruggi
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blue news e quasi ridicolo per le evidenti diversità stilistiche, ideologiche e soprattutto di approccio al mestiere di scrittore. Tuttavia, proprio Claudia Salvatori e i giovani e promettenti Ettore Maggi, Enrico Ratto e Marco Vallarino si erano trovati tutti insieme in una stessa antologia - curata a Milano dall’infaticabile Andrea Carlo Cappi - con i grandi maestri del noir meneghino, bolognese, piemontese e, appunto, i quattro liguri. L’idea di creare un sito comune, addirittura un portale, in cui presentare il fenomeno nato quasi all’insaputa degli stessi scrittori, cadde nel vuoto fino alla primavera del 2005 quando Vallarino tornò a parlare della cosa ideando Mare Noir, il primo festival del giallo ligure. Con la partecipazione degli ancora relativamente pochi scrittori di thriller e mystery della regione, la manifestazione ebbe un successo di critica e pubblico, dando inizio a un’età dell’oro che portò i più agguerriti editori, come Frilli a Genova e Ennepilibri a Imperia, a cavalcare l’onda con nuovi scrittori e libri ogni mese. L’exploit tutto vicoli e carruggi dell’ormai celebre detective senza mutande Bacci Pagano di Bruno Morchio ha poi portato alla nascita di numerosi epigoni all’ombra della Lanterna, mentre in edicola il Giallo Mondadori continua tuttora a dare alle stampe, con tirature da capogiro, le avventure degli investigatori Erica e Maffino di Annamaria Fassio. A Savona si segnalano il lavoro più ricercato e at-
communication and promotion. Talking about a school was impossible and almost ridiculous for evident stylistic and ideological differences, and above all the approach to the profession of writing. Still, Claudia Salvatori and young and promising writers like Ettore Maggi, Enrico Ratto and Marco Vallarino all found themselves in the same anthology – edited by the indefatigable Andrea Carlo Cappi in Milan with the great masters of the genre from other Italian regions. The idea of creating a common site, even a portal, where this phenomenon could be presented, almost without the knowledge of the writers, fell on deaf ears until in Spring 2005 when Vallarino started talking about the idea as a Black Sea (Mare Noir), a first mystery festival in Liguria. With the participation of the still relatively few writers of thrillers and mysteries in the region, the event was a success with the critics and the public. It started a golden age that brought the most combative publishers like Frilli from Genoa and Ennepilibri from Imperia to ride the wave with new writers and books every month. The famous detective without underpants, Bruno Morchio’s Bacci Pagano, is all Genoa’s alleys and side streets, and brought about the birth of many other imitators in the shadow of the Lanterna, while on the bookstands, Mondadori’s Giallo series continues to print copies
Doppio giallo, festival a Moneglia oneglia conferma l’appuntamento con Doppio giallo, quest’anno alla sua quarta edizione (dal 28 giugno al 4 luglio) per indagare sui misteri con autori del calibro di Valerio Massimo Manfredi, Carlo Lucarelli, Michele Giuttari e Giulio Girello, film e aperitivi con gli scrittori si mescolano agli incontri con i filosofi e i criminologi. (info@associazioneclizia.it). Nel passato molti gli appuntamenti del genere. A Genova nell’ottobre 2008 si è tenuta la quarta edizione del Festival della letteratura del crimine Crime & Drama, mentre nello spezzino è andato in scena Lerici Noir che ha ospitato pure l'acclamato talent scout Luigi Bernardi e il vincitore del Premio Scerbanenco Giancarlo Narciso. Anche a Savona infine la febbre del giallo è sempre alta grazie alle iniziative teatrali dei Cattivi Maestri, che dal 2005 propongono anche un Festival del giallo a base di mistero e paura.
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news blue tento allo stile e alle descrizioni del territorio di Daniele G. Genova, e l’approccio internazionale della coppia di autori di medical thriller Novelli & Zarini. Nell’imperiese invece il giovane Fabio Beccacini ha pubblicato un noir ispirato all’opera di De André (dall’eloquente titolo Via del Campo), mentre nello spezzino l’intraprendente antiquario Alessandro Zannoni ha firmato i primi torbidi thriller con lo pseudonimo di Michelangelo Merisi. Nel 2006 il successo del giallo ligure si consolida. Esordiscono alcuni significativi outsider, come lo scrittore e giornalista Claudio Paglieri che anticipa di un anno i clamorosi fatti di Calciopoli col romanzo Domenica nera (Piemme editore) e vince il Bancarella sport, dove il commissario anoressico Marco Luciani indaga sul presunto suicidio di un arbitro. Sironi editore lancia invece Marino Magliani con Quattro giorni per non morire una storia disperata che svela gli scenari dell’entroterra imperiese. I giallisti liguri adesso si cercano, si leggono e si presentano in Liguria e fuori, e dopo Mare Noir nascono altri festival letterari interamente dedicati ai misteri di una terra già celebrata da Wilde e Quasimodo. Se di scuola non si può parlare perché le intenzioni e gli stili sono troppo diversi, qualcuno riesce comunque a individuare un paradigma ligure, che riparte dal lirismo e dalla schiettezza dei classici del territorio per esprimere le emozioni dei personaggi attraverso le descrizioni di paesaggi sempre funzionali alle storie. A Genova - mentre Bruno Morchio prende il
that sell like hotcakes, especially the adventures of the investigators Erica and Maffino by Annamaria Fassio. In Savona, you can find the more attentive and refined work in style and descriptions of the area by Daniele G. Genova, and the international approach of the couple of medical thriller authors, Novelli & Zarini. In the area of Imperia, on the other hand, the young Fabio Beccacini published a noir inspired by the work of De André (with the eloquent title, Via del Campo), while in the area of La Spezia the enterprising antiques dealer Alessandro Zannoni signed his first hot thrillers with the pseudonym of Michelangelo Merisi. In 2006 the success of the Ligurian mystery was confirmed. Some important outsiders have their debut, like the writer and journalist Claudio Paglieri who wrote a novel called Domenica nera (Black Sunday, Piemme editore) that foreshadows the events of Calciopoli the soccer scandal by a year, With this book he won the Bancarella sport prize, where the anorexic commissioner Marco Luciani investigates on the presumed suicide of a referee. The publisher Sironi launched Marino Magliani with Quattro giorni per non morire a desperate story that uncovers the scene of the Imperia hinterland.
Two Mysteries, Festival in Moneglia oneglia has put the Doppio giallo (Double Mystery) on the calendar, this is its fourth year (from June 28 to July 4) to investigate mysteries with authors of the caliber of Valerio Massimo Manfredi, Carlo Lucarelli, Michele Giuttari and Giulio Girello, films and drinks with the writers who mingle at the meetings with philosophers and criminologists. (info@associazioneclizia.it). In the past, there were many events of this kind. In Genoa in October 2008, there was the fourth year that they held the Literary Festival Crime & Drama, while near La Spezia there was Lerici Noir that hosted the acclaimed talent scout Luigi Bernardi and the winner of the Scerbanenco Przie Giancarlo Narciso. In Savona too, the desire for mystery is high thanks to theater events like Cattivi Maestri, that since 2005 proposes a Mystery Festival.
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Domenico Paglieri, autore di "Domenica nera", Premio Bancarella Sport Domenico Paglieri, author of "Black Sunday," Bancarella Sport prize
largo col suo Bacci Pagano verso la scena nazionale con Garzanti editore - si consacrano le epopee del commissario Mariani di Maria Masella e del capo della squadra omicidi Simona Ottonello di Casazza & Mauceri. Nel ponente ligure emergono l’astigiano Roberto Negro con il commissario Scichilione e l’outsider milanese Ippolito Edmondo Ferrario con il mercante d’arte e avventuriero Leonardo Fiorentini. Le partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche e a festival culturali in giro per il Paese si fanno sempre più frequenti e importanti, con collaborazioni che portano in Liguria anche grandi autori in arrivo da altre parti d’Italia. Nascono incontri con i lettori, proposti anche in spiaggia e in piazza, si moltiplicano anche gli autori. Tutti vogliono diventare giallisti per svelare gli antichi misteri della loro terra o crearne di nuovi e gli editori creano appositi premi letterari per dare spazio alle nuove voci del noir ligure e scovare per tempo i nuovi best-seller; nel 2008 anche la Biblioteca Berio di Genova, in occasione del decennale dell’apertura della nuova sede, celebra il movimento giallo con un evento a tema a cui partecipano ben tredici autori. Dove andrà il noir ligure? Difficile dirlo, sicuramente però se anche la passione per il mistero dovesse sfumare la Liguria rimarrà una terra fantastica e ideale per i narratori e i poeti di ogni tipo e categoria. b
Ligurian mystery writers are now finding out about each other, reading each other’s works and introducing themselves in Liguria and beyond, and after Mare Noir (Black Sea) more literary festivals dedicated to this genre have sprung up in the land already celebrated by Wilde and Quasimodo. If we cannot talk about a school because the styles and intentions are too different, some still do speak about a Ligurian paradigm, that starts with a clean line of the classics to talk about emotions of characters through descriptions of landscape. In Genoa, while Bruno Morchio is more far-reaching with his Bacci Pagano on the national scene with Garzanti, the phenomenon of commissioner Mariani by Maria Masella and the head of the homocide squad Simona Ottonello by Casazza & Mauceri. On the western Ligurian coast we can find Roberto Negro from the area of Asti with his commissioner Scichilione and the Milan outsider Ippolito Edmondo Ferrario with the art market and adventurer Leonardo Fiorentini. Participating in television and radio programs and cultural festivals around Italy is more and more frequent and important, with collaborations that have brought to Liguria even big authors from other parts of Italy. There are encounters with readers, readings on the beach and in piazzas, and more and more authors. Everyone wants to write a mystery to talk about the ancient secrets of their area or create new ones and publishers have created literary prizes to give space to new voices in Ligurian noir, and to find new best-sellers. In 2008, even the Berio Library in Genoa on the occasion of the ten years since it opened its new building celebrated the mystery movement with an event on a theme where a good thirteen authors participated. Where is Ligurian mystery writing going? It’s hard to say, although surely even if the passion for mysteries were to wane, Liguria would still be a great place for poets and writers of every type and category. b
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Due nomi affermati per un nuovo servizio globale Via A. Cecchi, 23/1 - 16129 Genova Tel. +39. 010. 53 169 1 - Fax +39. 010. 53 169 380 www.barberini-lawson.it - info@barberini-lawson.it
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2013, Marsiglia
capitale della cultura Francesca Perrazzelli
Per prepararsi a diventare una piattaforma permanente del dialogo euromediterraneo, la cittĂ creerĂ dei laboratori nelle scuole e nelle imprese. 570 milioni di investimento e la creazione di strutture culturali firmate da grandi architetti in una vasta area della Provenza
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2013, Marseille capitale de la culture Pour se préparer à devenir une plateforme permanente du dialogue euro-méditerranéen, la ville va créer des laboratoires dans les écoles et les entreprises. Un investissement de 570 millions d’euros et la création dans une aire étendue de la Provence de structures culturelles signées par de grands architectes.
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blue news el settembre 2008 Marsiglia è stata selezionata come Capitale europea della Cultura per il 2013 da un jury di esperti europei sulla base di un lavoro svolto sul territorio che comprende, oltre alla città, un’area molto vasta della Provenza. La procedura di designazione è stata modificata rispetto a quando nel 2004 Genova divenne Capitale europea della Cultura: prevede ormai una competizione tra più città all’interno dello stesso Paese (per il 2013 le candidature presentate sono otto) per stimolare una dinamica tra gli attori culturali, politici, sociali e economici, “obbligati” a lavorare e progettare per più di un anno linee-guida di politica e programmazione culturale e quindi a ripensare e proporre una nuova interazione tra territorio e cultura. Le candidature si sono dimostrate ancor più efficaci nelle città il cui sviluppo è legato soprattutto alla produzione industriale e che non presentano una tradizione di qualificazione culturale e turistica e l’Unione Europea lo ha capito - come si è visto per la nomina di Genova ma anche di Lille, anch’essa Capitale europea della Cultura nel 2004 - e ora di Marsiglia. Infatti tra tutte le città candidate Marsiglia è quella che più necessita di una qualificazione culturale: dal 1995 sono stati intrapresi grandi progetti urbani, pianificati in modo tale che nel 2013 il territorio sarà profondamente rinnovato. La metropoli francese di fronte alle fratture e ai disequilibri demografici, economici, ecologici, politici che si aggravano alle frontiere meridionali dell’Unione Europea, si presenta come terra di accoglienza, laboratorio cosmopolita di integrazione e di scambi interculturali. Più in particolare, il progetto elaborato per il 2013 – e coordinato dall’associazione Marseille-Provence 2013 - si fonda sul doppio ruolo della cultura: da un lato nella costruzione dell’Europa e dall’altro nel processo di rinnovamento della città. I due livelli, internazionale e locale, si incrociano per formare uno schema-matrice ovvero “un grande progetto europeo
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Photo by Marseille Provence 2013
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Il logo di Marsiglia Capitale della cultura sul muro del Silo Le logo de Marseille Capitale de la culture sur le mur du parking
n septembre 2008, Marseille a été choisie comme Capitale européenne de la culture 2013 par un jury d’experts européens sur la base d’un travail effectué sur le territoire qui comprend, outre la ville, une aire très étendue de la Provence. La procédure de désignation a été modifiée par rapport à quand, en 2004, Gênes devint Capitale européenne de la culture: elle prévoit désormais une compétition parmi plusieurs villes d’un même pays (huit candidatures ont été présentées pour 2013) pour stimuler le dynamisme parmi les acteurs culturels, politiques, sociaux et économiques, «obligés» de travailler et de projeter pendant plus d’un an des lignes directrices de politique et de programmation culturelle et donc d’élaborer et de proposer une nouvelle interaction entre territoire et culture. Les candidatures se sont révélées encore plus efficaces dans les villes où le développement est lié surtout à la production industrielle et qui ne disposent pas d’une tradition de qualification culturelle et touristique; l’Union Européenne l’a compris: ça a été le cas pour la nomination de Gênes mais aussi de Lille, Capitale européenne de la culture en 2004, et maintenant de Marseille. En effet, parmi toutes les villes candidates, Marseille est celle qui a le plus besoin d’une qualification culturelle: depuis 1995 de grands projets urbains ont été entrepris, planifiés de façon à renouveler profondément le territoire avant 2013. La métropole française, face aux fractures et aux déséquilibres démographiques, économiques, écologiques et politiques qui s’aggravent aux frontières méridionales de l’Union Européenne, se présente comme une terre d’accueil, laboratoire cosmopolite d’intégration et d’échanges interculturels. Le projet élaboré notamment pour 2013, et coordonné par l’association Marseille-Provence 2013, se base sur le double rôle de la culture: d’un côté dans la construction de l’Europe et de l’autre dans le procédé de renouvellement de la ville. Les deux niveaux, international et local, s’entrecroisent pour former un schéma-matrice, à savoir «un grand projet européen de dialogue interculturel et de mobilité pour les artistes». Le
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Scorci dalla cittĂ lungo la banchina Vues de la ville le long de quais
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Photo Nn Corsino
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Come sarà la Marsiglia del 2013: l’installazione in Led e sul porticciolo e le Centre Regional de La Mediterranèè Comment sera le Marseille de 2013: l’installation en Led et sur le petit port et le Centre Régional de la Méditerranée
di dialogo interculturale e di mobilità per gli artisti”. L’idea è di arricchire l’asse culturale del processo di Barcellona del 1995 creando a Marsiglia una piattaforma permanente di dialogo interculturale euromediterraneo e poi di sviluppare l’attività artistica e culturale come motore di rinnovamento della città coniugando quattro dimensioni: la qualità dello spazio pubblico, l’irrigazione del territorio, la partecipazione dei cittadini, l’attrattività della metropoli. Ecco dunque gli “Ateliers de l’Euroméditer-
but est d’enrichir l’axe culturel du procédé de Barcelone de 1995, en créant à Marseille une plateforme permanente de dialogue interculturel euro-méditerranéen, et de développer également l’activité artistique et culturelle comme moteur de renouvellement de la ville, en conjuguant quatre dimensions: la qualité des espaces publics, l’irrigation du territoire, la participation des citoyens, l’attractivité de la métropole. Voici donc les « Ateliers de l’Euro-Méditerranée », laboratoires – environ 200 seront actifs en 2013, dont dix ont déjà été créés comme projets pilote en 2008 – qui naîtront à l’intérieur des entreprises et des institutions artistiques, scolaires et scientifiques pour soutenir des projets de création, de mobilité des artistes et des œuvres, de transmission du savoir. Les projets seront produits et présentés dans toutes les manifestations – expositions, spectacles, festivals – qui auront lieu au cours des prochaines années et notamment en 2013, tandis que le mélange de commandes publiques et privées enrichira la ville d’un nouveau patrimoine. Les sujets choisis font ressortir les enjeux euro-méditerranéens d’actualité: immigra-
renée”, laboratori - circa 200 attivi nel 2013 di cui dieci sono già stati avviati come progetti-pilota nel 2008 - che nasceranno all’interno delle imprese e degli istituti artistici, scolastici e scientifici per sostenere progetti di creazione, mobilità degli artisti e delle opere, trasmissione dei saperi. I progetti saranno prodotti e presentati in tutte le manifestazioni – mostre, spettacoli, festival – che avranno luogo nei prossimi anni e in particolare nel 2013, mentre il mix di committenza pubblica e privata arricchirà la città di un nuovo patrimonio. I temi scelti fanno emergere le sfide euromediterranee oggi sul piatto: immigrazione, religioni, memorie, rapporto maschile/femminile, sviluppo sostenibile, rigenerazione urbana. In concreto: si avviano dieci cantieri per la costruzione di strutture culturali la cui apertura è prevista prima della fine del 2012 affidati ad architetti di prestigio internazionale. L’investimento è di 570 milioni di euro, con opere che saranno disseminate su tutto il territorio (2.200.000 abitanti). Il budget per manifestazioni, comunicazione e organizzazione ammonta a 98 milioni di euro di cui il 50 % verrà già utilizzato negli anni che precedono il 2013 per radicare e promuovere il progetto di sviluppo culturale. Anche le imprese e le aziende che credono nel ruolo propulsivo della cultura per promuovere l’attrattività dei territori, verranno coinvolte. L’obiettivo prefissato è quello di inserire Marsiglia tra le prime venti metropoli d’Europa. Accogliere, condividere e trasmettere, sperimentare e creare, rinnovare, partecipare: queste le parole-chiave individuate per trasformare in modo durevole la città e per preparare il territorio per il “dopo 2013”. Obiettivo in cui tutte le precedenti “capitali della cultura” si sono riconosciute, ma sicuramente anche il più difficile da raggiungere. Richiede una coesione tra i decisori e gli attori del territorio che molto spesso costituisce l’anello debole nel percorso volto a capitalizzare l’esperienza dell’anno culturale. b
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tion, religions, mémoires, rapport masculin/féminin, développement soutenable, régénération urbaine. Concrètement: dix chantiers pour la construction de structures culturelles dont l’ouverture est prévue avant la fin de 2012 ont été lancés et confiés à des architectes de prestige international. L’investissement est de 570 millions d’euros, avec des œuvres qui seront disséminées sur tout le territoire (2.200.000 habitants). Le budget pour les manifestations, la communication et l’organisation s’élève à 98 millions d’euros, dont 50% seront déjà utilisés dans les années qui précèdent 2013 pour enraciner et promouvoir le projet de développement culturel. Les entreprises qui croient dans le rôle propulsif de la culture pour promouvoir l’attractivité du territoire seront également impliquées. L’objectif est d’introduire Marseille parmi les vingt premières métropoles d’Europe. Accueillir, partager et transmettre, expérimenter et créer, renouveler, participer: voici les mots-clés qui transformeront la ville de façon durable et prépareront le territoire à l’ «après 2013». Objectif dans lequel toutes les « capitales de la culture » précédentes se sont reconnues, mais qui est certainement aussi le plus difficile à atteindre. Il requiert une cohésion entre les décideurs et les acteurs du territoire, ce qui représente souvent le maillon faible dans le parcours qui aspire à capitaliser l’expérience de l’année culturelle. b
Ritratti dal Porticciolo Images du Petit Port
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La portuale
va in boutique
La portuaire devient boutique A poche centinaia di metri dal Vieux Port è nato un quartiere di musei e di atelier dove gli stilisti creano in pubblico e poi vendono. Ma l’estate marsigliese riserva festival di danza, regate e una tappa del Tour il 6 luglio A quelques centaines de mètres du Vieux Port, un quartier de musées et d’ateliers, où les stylistes créent en public avant de vendre, a vu le jour. Mais l’été marseillais propose également des festivals de danse, des régates et une étape du Tour le 6 juillet
Lorenzo Tosa
arsiglia l’operaia, la multietnica, la “portuale”, approdo secolare di storie e culture diverse. Marsiglia regno della pétanque e del pastis, scolato alla goccia dai marinai ai tavoli delle locande lungo la banchina. Per anni è stato questo il volto della città, un’identità chiara, profonda, dalle radici lontane. Ma ora la “ragazzaccia” sta mutando pelle. Nasce nel 2007, dal progetto dell’architetto Yves Lion, la Cité de la Méditerranée, un ambizioso piano di valorizzazione urbana, architettonica e sociale che ha investito il quartiere della Joilette, a poche centinaia di metri dal Vieux Port. In linea di continuità con la rivalutazione che nel 1992 ha interessato anche il porto antico di Genova, i vecchi docks hanno lasciato spazio a uffici, negozi, ristoranti e lounge bar. Là dove c’erano magazzini e cantieri, ora si aprono spazi per manifestazioni culturali, musei, boutique e sartorie all’avanguardia inserite in architetture dallo stile futurista. Moda come rilancio del territorio, stile e creatività co-
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arseille l’ouvrière, la multiethnique, la «portuaire», lieu d’abordage depuis des siècles d’histoires et de cultures différentes. Marseille règne de la pétanque et du pastis, consommé d’un trait par les marins aux tables des auberges le long des quais. Voilà ce qu’à été pendant des années le visage de la ville, une identité claire, profonde, aux racines lointaines. Mais aujourd’hui la «mauvaise fille» est en train de changer. En 2007, la Cité de la Méditerranée a vu le jour, sur projet de l’architecte Yves Lion: il s’agit d’un ambitieux programme de valorisation urbaine, architecturale et sociale qui a investi le quartier de la Joliette, à quelques centaines de mètres du Vieux Port. Dans une ligne de continuité avec la revalorisation qui a également intéressé, en 1992, le Vieux Port de Gênes, les vieux docks ont laissé la place à des bureaux, magasins, restaurants et lounge bars. Là où il y avait des entrepôts et des chantiers, s’ouvrent aujourd’hui des espaces pour des manifestations culturelles, des musées, des boutiques
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Photo by Nico Piotto flickr.com/photos/casino_totale
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Nei dintorni dello stadio Velodromè Les alentours du stade Vélodrome
me risposta al degrado: è questa l’equazione scelta dall’Institut de la Mode, che ha dato impulso a una nuova generazione di designer e stilisti marsigliesi liberi di creare modelli a pochi passi da dove avviene la vendita al dettaglio. Nella Cité de la Méditerranée sono stati abbattuti i confini tra sartoria e vetrina, tra artista e store manager. Chi passeggia per rue de la Tour (o “de la Mode” com’è stata ribattezzata) non si limita a fare acquisti, ma assiste in diretta al processo creativo, sbircia all’interno degli atelier, dove i capi si preparano a diventare collezioni, in un percorso tematico che fonde lo shopping con il salone d’arte. Ma c’è molto altro nell’estate marsigliese, a cominciare dai tre concerti-evento allo stadio “Vélodrome”. Si parte il 9 giugno con gli anglo-australiani AC/DC, trentasei anni di attività e un repertorio che mescola l’heavy metal all’hard rock degli esordi, passando per Johnny Hallyday (11 luglio), ancora icona del rock-blues francese e mondiale. Chiude il 19 luglio lo Sticky and Sweet Tour 2009, ennesimo capitolo della saga pop, scenografica e coreografica di Veronica Ciccone, per tutti Madonna. Folta anche l’agenda culturale con la danza contemporanea, protagonista dal 17
et des ateliers de couture à l’avant-garde insérés dans des architectures au style futuriste. Mode comme relance du territoire, style et créativité en réponse à la dégradation: voici l’équation choisie par l’Institut de la Mode, qui a donné une impulsion à une nouvelle génération de designers et de stylistes marseillais libres de créer leurs modèles à quelques pas d’où a lieu la vente au détail. Dans la Cité de la Méditerranée, les frontières entre couture et vitrine, artistes et directeurs de magasin ont été abattues. Les promeneurs de la Rue de la Tour (ou “de la Mode” comme elle a été rebaptisée) ne se limitent pas à faire des achats, mais assistent en direct au procédé créatif, jettent un coup d’œil dans les ateliers où les vêtements se préparent à devenir des collections, dans un parcours à thème qui mélange le shopping et le salon d’art. Mais l’été marseillais nous réserve beaucoup plus de surprises, à commencer par les trois concerts-événements du stade «Vélodrome». Le premier le 9 juin, avec les anglo-australiens AC/DC, trente six ans d’activité et un répertoire qui mélange le heavy métal et le hard rock, suivis par Johnny Hallyday (11 juillet), encore icône du rock-blues français et mondial. Le Sticky and Sweet tour 2009 ferme la marche, énième chapitre de la saga pop, spectaculaire et théâtrale de Veronica Ciccone, pour tout le monde Madonna. L’agenda culturel est également chargé,
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Photo by Ville de Marseille
giugno all’11 luglio all’Hangar 15 di un festival immaginato dagli organizzatori come un laboratorio in cui artisti e danzatori locali e internazionali dialogano tra loro. Poi c’è il cinema con il ventesimo anniversario del “Festival du Documentaire de Marseille”, cento documentari realizzati da cineasti provenienti da tutto il mondo. Da ricordare che il Tour de France qui fa scalo il 6 luglio con la partenza della terza tappa (Marsiglia – La Grand Motte, 196 km). E naturalmente la stagione velistica: il 9 giugno sbarca dal quais des Belges il “City of Marseille Trophy”, seconda tappa dell’Audi MedCup 2009. Agli undici Transpac 52 protagonisti dell’edizione precedente, si aggiungerà quest’anno la classe GP 42, che si darà battaglia nelle Calanche. E dove non arriva l’occhio, compensa la tecnologia. A questo scopo è stato allestito di fronte alla “Samaritaine” un moderno Race village, con schermi giganti ad animazione 3d per assistere alle regate, spazi espositivi, punti informazione e una vasta area intrattenimento per i ragazzi, dove mettersi alla prova con simulatori, barche radiocomandate e il “winch”, che riproduce in modo estremamente realistico l’emozioni e le difficoltà di una traversata in mare aperto. b
avec de la danse contemporaine, protagoniste du 17 juin au 11 juillet au Hangar 15 d’un festival imaginé par ses organisateurs sous forme de laboratoire où les artistes et les danseurs locaux et internationaux dialoguent entre eux. Puis le cinéma, avec le vingtième anniversaire du «Festival du Documentaire de Marseille», cent documentaires réalisés par des cinéastes provenant du monde entier. Et sans oublier le Tour de France, qui fait étape à Marseille le 6 juillet avec le départ de la troisième étape (Marseille – La Grande Motte, 196 km). Et naturellement la saison de la voile: le 9 juin le «City of Marseille Trophy» débarque au quai des Belges, deuxième étape de l’Audi MedCup 2009. Aux onze Transpac 52 protagonistes de l’édition précédente, se joint cette année la classe GP42, qui s’affrontera dans les Calanques. Et la technologie arrive là où les yeux n’arrivent pas. Un moderne Race Village a été aménagé à cet effet en face de la «Samaritaine», avec des écrans géants à animation 3D qui permettent d’assister aux régates, des espaces d’exposition, des points d’information et une vaste aire d’amusement pour enfants, où se mettre à l’épreuve avec des simulateurs, des bateaux radiocommandés et le «winch», qui reproduit de façon extrêmement réaliste les émotions et les difficultés d’une traversée en pleine mer. b
Concerto nel porto marsigliese Concert dans le port de Marseille
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Da Marsiglia per studiare da capitale europea della cultura De Marseille pour étudier comment devenir capitale européenne de la culture 11 e il 12 maggio una delegazione della città di Marsiglia, che sarà capitale europea della cultura nel 2013, è stata ospite della Camera di Commercio di Genova. Il gruppo di 30 persone ha visitato la città, ha salutato il sindaco Marta Vincenzi e ha incontrato i protagonisti di “Genova 2004”, il team a suo tempo creato per il rilancio culturale di Genova nel mondo, guidato da Anna Castellano, Davide Viziano e Enrico Da Molo. Nella cena di lavoro a Villa Zerbino il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone ha sottolineato la collaborazione di lunga data con la Camera di Marsiglia nel campo delle infrastrutture, dell’energia, del turismo e delle nuove tecnologie. Jacques Pfister, presidente della CCI Marseille Provence ha sostenuto che la complementarietà fra le due città è occasione di sviluppo nel Mediterraneo e di sana competizione con i porti del nord Europa.
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es 11 et 12 mai, une délégation de la ville de Marseille, qui sera capitale européenne de la culture en 2013, a été invitée par la Chambre de Commerce de Gênes. Le groupe de 30 personnes a visité la ville, salué le maire Marta Vincenzi, et surtout rencontré les protagonistes de «Gênes 2004», l’équipe créée en son temps pour la relance culturelle de Gênes dans le monde et guidée par Anna Castellano, Davide Viziano et Enrico Da Molo. Durant le dîner officiel à Villa Zerbino, le Président de la Chambre de Commerce Paolo Odone a souligné la collaboration de longue date avec la Chambre de Marseille dans le domaine des infrastructures, de l’énergie, du tourisme et des nouvelles technologies. Jacques Pfister, Président de la CCI Marseille Provence, a déclaré que la complémentarité entre les deux villes représente une occasion de développement dans l’aire méditerranéenne et de compétition avec les ports de l’Europe du Nord.
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Marc Reverchon, Jacques Pfister, Paolo Odone e Louis Aloccio
Dodici pesci
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allo zafferano
Douze poissons au safran Secondo la leggenda fu Afrodite a preparare per Vulcano la bouillabaisse, la tipica zuppa marsigliese, detta “buiabesa” nel Ponente della Liguria Selon la légende, ce fut Aphrodite qui prépara la bouillabaisse, la soupe typique de Marseille appelée «buiabesa» dans la partie occidentale de la Ligurie, à Vulcan li esperti si dividono: la bouillabaisse, tipica zuppa di pesce marsigliese, deve comprendere almeno tre diversi tipi di pesci tra la rana pescatrice, lo scorfano bianco, il pesce ragno, la triglia e il pesce Sanpietro oppure ne deve contenere almeno quattro? Deve includere anche i crostacei e l’aragosta oppure no? Deve essere servita rigorosamente in due piatti differenti, uno per il pesce e uno per il brodo, oppure il pesce, il brodo e le salse possono essere gustati insieme?
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es experts sont partagés: la bouillabaisse, soupe typique de Marseille, doit-elle contenir au moins trois types différents de poissons parmi la baudroie, la rascasse, l’araignée de mer, le rouget et le poisson St Pierre, ou doit-elle en contenir au moins quatre? Doit-il y avoir également des crustacés et de la langouste, ou pas? Doit-elle être rigoureusement servie dans deux assiettes différentes, une pour le poisson et une pour le bouillon, ou bien le poisson, le bouillon et les sauces peuvent-ils être savourés ensemble?
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a cura di Palatifini
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Bouillabaisse in piazza Bouillabaisse sur la place
Fate molta attenzione la città di Marsiglia la ha registrata come “piatto tipico” già dal 1980, e una decina dei più grandi chef locali hanno sottoscritto la “Carta della Bouillabaisse“ per impegnarsi ad utilizzare solo ingredienti di altissima qualità e a rispettare la sua lunga e accurata preparazione. Dodici diverse specie di pesce, alcune rare come il Sanpietro, per comporre questo capolavoro a cui poi lo zafferano dona il caratteristico color oro. E poi c’è di mezzo anche Venere: la letteratura la propone infatti come zuppa di Afrodite, e la leggenda narra che la dea Afrodite la preparò per il dio Vulcano affinché si addormentasse e le consentisse di intrattenersi con i propri amanti. All’origine comunque si trattava di un piatto semplice e familiare: i pescatori mettevano da parte certi pesci da preparare per sé e per la propria famiglia. Necessaria la presenza di pesce di scoglio, la ricetta, poi arricchita, include anche qualche crostaceo. Ma una regola fondamentale è tagliare e dividere il pesce davanti ai convitati. E poi accompagnarla con le salse: la salsa aïoli è una specie di maionese all’aglio, la salsa rouille è a base di aïoli a cui si aggiunge zafferano e peperoncino piccante. Secondo il gusto personale può essere servita in due piatti diversi: il pesce da una parte e il brodo su un fornelletto scaldavivande, oppure possono essere mescolati insieme.
Faites très bien attention! La ville de Marseille l’a enregistrée dès 1980 parmi les «plats typiques», et une dizaine des chefs locaux les plus renommés ont souscrit la «Carte de la Bouillabaisse», s’engageant à n’utiliser que des ingrédients de très haute qualité et à respecter sa préparation longue et attentive. Douze espèces différentes de poissons, certaines rares comme le St Pierre, composent ce chef-d’œuvre auquel le safran donne une couleur dorée caractéristique. Et Vénus est également de la partie: la littérature parle en effet de la bouillabaisse comme de la soupe d’Aphrodite, et la légende raconte que la déesse Aphrodite la prépara au dieu Vulcan afin qu’il s’endorme et lui permette de s’entretenir avec ses amants. Mais à l’origine il s’agissait d’un plat simple et de la cuisine familiale: les pêcheurs mettaient certains poissons de côté pour les cuisiner pour eux-mêmes et pour leur famille. La présence d’un poisson de récif étant nécessaire, la recette, ensuite enrichie, prévoit maintenant aussi quelques crustacés. Mais une règle de base est celle de couper et de partager le poisson devant les convives. Et de l’accompagner ensuite de sauces: la sauce aïoli est une sorte de mayonnaise à l’ail, la sauce rouille est à base d’aïoli auquel on ajoute du safran et du piment. Selon les goûts on peut la servir dans deux assiettes différentes: le poisson d’un côté et le bouillon sur un réchaud, ou les deux peuvent être mélangés. Si vous vous promenez dans le Vieux Port de Marseille, offrez-vous une soirée au «Miramar», célèbre restaurant de haute qualité, également conseillé par le guide italien «Gambero Rosso», qui se trouve au 12, Quai du Port (Tél. 04-91-91-10-40, et dont le site internet ne pouvait être que www.bouillabaisse.com), où vous pourrez savourer la cuisine d’auteur typique de Marseille et de la Provence. Si au contraire vous vous trouvez en Ligurie, vous pourrez toujours replier sur un excellent plat de «buiabesa», soupe de poisson typique de la Riviera occidentale, très semblable à la «buridda» ligure. Il s’agit de poisson au «guazzetto» (jus à la tomate obtenu durant la cuisson), que l’on mangeait autrefois dans tous les bistrots des alentours du port de Gênes. Jadis préparé avec ce que
gusto blue Se state passeggiando per il Vieux Port di Marsiglia comunque regalatevi una serata al “Miramar” noto ristorante di alta qualità, consigliato anche dal Gambero Rosso, che si trova al numero 12 di quai du Port (tel. 0491-91-10-40, il sito non poteva che essere www.bouillabaisse.com), dove gustare cucina d’autore tipica di Marsiglia e della Provenza. Se invece vi trovate in Liguria potete sempre ripiegare su un ottimo piatto di “buiabesa”, zuppa di pesce tipica della riviera di ponente, molto simile alla sempre ligure “buridda”. Un guazzetto di pesce che una volta si mangiava in tutte le osterie della zona del porto di Genova. Preparato un tempo con quello che si trovava o con avanzi di pescheria e oggi molto più ricco: scorfano, occhiata, palombo o gattuccio, grongo, seppia o polpo, gamberi, boghe, ombrina, rana pescatrice, pesce cappone e altri. A cui si aggiungono: concentrato di pomodoro, vino bianco, olio, acciughe salate, funghi secchi e piselli. Ma a differenza della bouillabaisse, “buiabesa” e “buridda” non godono di altrettanto internazionale prestigio: per gli astronomi bouillabaisse è un asteroide della fascia principale scoperto nel 1992. Per Asterix è una sfida contro i romani: nella quinta storia della serie scritta da Goscinny e disegnata da Uderzo “Asterix e il Giro di Gallia”, l’eroe dei fumetti scommette con un romano che sarà in grado di portagli tutti i piatti tipici della Francia. E da Marsiglia è la bouillabaisse! E rimanendo in tema anche Harry Potter non disdegna: durante le celebrazioni per il Torneo Tremaghi, Joanne Rowling fa servire appunto bouillabaisse. Ma forse poco importa se anche voi, come l’autore marsigliese Jean-Claude Izzo, sostenete che “di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”. E se il mare è quello di Provenza perché non godervi un sorso di pastis come aperitivo, la bevanda alcolica speziata a base di anice. Oppure bloccare la fame con una porzione “da passeggio” di panisse, la sottile galletta di farina di ceci così simile alla nostra farinata. b
l’on avait sous la main ou avec des restes de poissonnerie, et aujourd’hui beaucoup plus riche: rascasse, oblade, palombe ou roussette, congre, seiche ou poulpe, crevettes, bogues, ombrine, baudroie, grondin et autres. Auxquels on ajoute du concentré de tomate, du vin blanc, de l’huile, des anchois salés, des champignons séchés et des petits pois. Mais contrairement à la bouillabaisse, la «buiabesa» et la «buridda» ne jouissent pas du même prestige international: pour les astronomes la bouillabaisse est un astéroïde de la ceinture principale découvert en 1992. Pour Astérix il s’agit d’un défi contre les Romains: dans la cinquième histoire de la série écrite par Goscinny et dessinée par Uderzo «Astérix et le tour de Gaule», le héros de la bande dessinée parie avec un Romain qu’il réussira à lui apporter tous les plats typiques de France. Et pour Marseille il s’agit de la bouillabaisse! Pour ne pas s’écarter du sujet, Harry Potter ne dédaigne pas non plus: au cours des célébrations pour le Tournoi des Trois Sorciers, Joanne Rowling fait justement servir une bouillabaisse. Mais peu importe peut-être si vous aussi, comme l’auteur marseillais Jean-Claude Izzo, vous soutenez que «face à la mer, le bonheur est une idée simple». Et si la mer est celle de la Provence pourquoi ne pas profiter à l’apéritif d’un petit verre de pastis, la boisson alcoolique épicée à base d’anis. Ou bien calmer votre faim avec une portion «à emporter» de panisse, la fine galette de farine de pois chiches si semblable à la «farinata» italienne. b
Sara Di Paolo
La Farinata
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La ricetta Recipe La bouillabasse
ngredienti: 4 kg di pesce fresco (1,5 kg di scorfani, 1 kg di pesce Sanpietro, 6 tranci di grongo, 3 triglie, 4 pesci ragno, 6 tranci di rana pescatrice, 1 kg di pesci da zuppa), aglio, cipolla, pomodori, finocchio, prezzemolo, 12 patate, 3 uova, zafferano, peperoncino, sale e pepe. Rosolare a fuoco vivo in olio extra-vergine d’oliva l’aglio, la cipolla e i pomodori. Aggiungere i pesci da zuppa, puliti e tagliati a pezzetti per circa 15 minuti. Aggiungere acqua molto calda e lasciare bollire per almeno un’ora. Aggiungere finocchio e prezzemolo, sale e pepe. Passare al passaverdura e aggiungere le patate crude tagliate in grossi pezzi, poi i pesci secondo le dimensioni e la compattezza delle loro carni (scorfano, pesce Sanpietro , grongo, rana pescatrice) e lasciare bollire altri 20 minuti. 5 minuti prima di servire, aggiungere le triglie e i pesci ragno. A cottura terminata, togliere i pesci, le patate, salare, pepare, aggiungere lo zafferano e disporre sui piatti da portata. Preparazione della salsa rouille: montare la salsa con 3 tuorli d’uovo come per la maionese e aggiungere sale, aglio precedentemente schiacciato, zafferano e peperoncino.
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ngrédients: 4 kg de poisson frais (1,5 kg de rascasse, 1 kg de St Pierre, 6 tranches de congre, 3 rougets, 4 araignées de mer, 6 tranches de baudroie, 1 kg de poissons à soupe), ail, oignon, tomates, fenouil, persil, 12 pommes de terre, 3 œufs, safran, piment, sel et poivre. Faire revenir l’ail, l’oignon et les tomates à feu vif et dans de l’huile d’olive extra-vierge. Ajouter les poissons à soupe, nettoyés et coupés en petits morceaux et faire revenir pendant 15 minutes environ. Ajouter de l’eau bien chaude et laisser mijoter pendant au moins une heure. Ajouter le fenouil et le persil, saler et poivrer. Passer au moulin à légumes et ajouter les pommes de terre crues coupées en gros morceaux, puis les poissons selon leurs dimensions et la fermeté de leur chair (rascasse, St Pierre, congre, baudroie), et laisser mijoter pendant 20 minutes supplémentaires. 5 minutes avant de servir, ajouter les rougets et les araignées de mer. Une fois la cuisson terminée, enlever les poissons, les pommes de terre, saler, poivrer, ajouter le safran et disposer dans un plat de service. Préparation de la sauce rouille: monter la sauce avec 3 jaunes d’œuf comme pour faire la mayonnaise et ajouter du sel, de l’ail écrasé, du safran et du piment.
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La farinata di ceci ngredienti: 250 gr di farina di ceci, ½ bicchiere di olio extra-vergine di oliva, 900 gr di acqua, sale. Teglia in rame stagnato del diametro di 40 cm. Un’ora prima della cottura, stemperare la farina di ceci nell’acqua, utilizzando una frusta e avendo cura di sciogliere eventuali grumi. Salare e ogni tanto mescolare. Accendere il forno e portarlo a 260 gradi di temperatura. Ungere la teglia e versare la farinata che si presenterà estremamente liquida. Prima di infornare, rimestare dolcemente in modo che l’olio sulla teglia si possa amalgamare con il composto. Cuocere per circa 10/15 minuti. A cottura ultimata la superficie sarà di colore ambrato scuro e la base sarà dorata. Sfornare e lasciare riposare per qualche minuto. Tagliare e servire con abbondante pepe.
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ngrédients: 250 gr de farine de pois chiches, ½ verre d’huile d’olive extra-vierge, 900 gr d’eau, sel. Plat en cuivre étamé allant au four de 40 cm de diamètre. Une heure avant la cuisson, délayer la farine de pois chiches dans l’eau à l’aide d’un fouet et en faisant attention à bien diluer les grumeaux. Saler et mélanger de temps en temps. Allumer le four et le préchauffer à 260°. Huiler le plat et verser la farinata, qui sera très liquide. Avant d’enfourner, remuer doucement de manière à ce que l’huile du plat s’amalgame avec le mélange. Cuire pendant 10/15 minutes environ. Une fois la cuisson terminée, la surface sera de couleur ambrée foncée et la base dorée. Défourner et laisser reposer quelques minutes. Couper et servir avec beaucoup de poivre.
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Particolare della corteccia di un albero Chorisia, protetta da spine di un centimetro Detail of Chorisia tree
liguria blue Al Giardino esotico Pallanca, dove si può ammirare una straordinaria collezione di piante grasse e succulente . Così Bordighera è diventata la Mecca di tutti gli appassionati d’Europa
Un labirinto di
cactus
A Labyrinth of
cactus
In Bordighera the exotic Garden Pallanca where you can admire an extraordinary collection of succulent rubber plants that has become the Mecca of cactus lovers from all over Europe
testo e foto di Francesco Tomasinelli
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Vialetti e serre del giardino Small paths and greenhouses in the garden
on c’è appassionato di giardinaggio che non conosca Villa Hanbury di Capo Mortola, a Ventimiglia, uno dei giardini esotici più affascinanti d’Italia dal punto di vista botanico. Ma non lontano da qui, nella cittadina di Bordighera, si nasconde un altro gioiello, meno famoso, ma altrettanto speciale. Mancano la villa, le fontane e gli alberi giganteschi della proprietà di Sir Hanbury, ma il Giardino Pallanca rimedia con una distesa sconfinata di piante grasse. Un labirinto infinito di cactus di ogni forma e dimensione, una distesa di spine, aculei e fioriture che non ha eguali. E infatti questa è la più grande e preziosa collezione di cactus e piante succulente di tutta l’Italia, che per quantità e qualità delle varietà esposte, si colloca tranquillamente in cima alle classifiche mondiali, assieme al vicino Jardin Exotique di Montecarlo. Il clima mite del Ponente ligure si presta magnificamente alla vita di queste piante, con estati lunghe e calde e inverni miti. Qui non nevica praticamente mai e sono pochissime le giornate in cui la temperatura scende sotto i 5 gradi. Fu anche per questo che, nel lontano 1910, Bartolomeo Pallanca fondò,
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here is no gardening lover who doesn’t know Villa Hanbury in Capo Mortola near Ventimiglia. It is one of the most exotic and fascinating gardens in Italy from a botanical point of view. But not far from here, in the little town of Bordighera, there is another hidden jewel, less famous, but just as special. There is no villa, fountains or giant trees, like in Sir Hanbury’s property, but the Pallanca Gardens make up for this with a huge expanse of rubber plants. An infinite labyrinth of cactus of every shape and size, a wide expanse of thorns, prickles and flowers that has no equal. In fact this is the biggest and most precious collection of cactus and succulent plants in all of Italy that for the variety and quality of plants on display is easily in the top rankings of the world, along with the Jardin Exotique in Monte Carlo. The mild climate of western Liguria is perfect for the habitat of these plants, with long, hot summers and mild winters. It practically does not ever snow here and there are very few days in which the temperature goes below 5 degrees Celsius. It was for this reason in 1910 that Bartolomeo Pallanca
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Un Trichocereus emerge tra i fiori rosa dei mesembriantemi. A destra una distesa di Euphorbia A Trichocereus emerges among mesembriantemi pink flowers. On the right, Euphorbia
sul fianco della collina di Monte Nero, 1 km a Est di Bordighera, lo stabilimento Orticolo e Floreale B. Pallanca, raccogliendo gli insegnamenti del padre Giacomo e di Ludwing Winter, botanico e paesaggista tedesco. In un primo momento Bartolomeo si occupava della coltivazione e della vendita di piante esotiche e fiori recisi ma, a partire dal primo dopoguerra, concentrò la sua passione sulle piante grasse. L’idea di coltivare e vendere cactus su grande scala era per l’epoca decisamente d’avanguardia, ma la fama del giardino crebbe molto rapidamente, forte anche di molti riconoscimenti europei e dell’impegno di Giacomo, figlio di Bartolomeo. Nel 1989 per opera di Barth, figlio di Giacomo, il giardino venne aperto al pubblico, diventando la Mecca di tutti gli appassionati di cactus d’Europa. “In effetti abbiamo molti visitatori - spiega Gio’ Batta Pallanca, che oggi, assieme al fratello Giacomo, si occupa delle collezioni botaniche. Più dei due terzi, comunque, sono stranieri, con una forte quota di tedeschi, attirati dall’unicità delle collezioni”. I Giardini Pallanca, infatti, sono un’autentica serra all’aria aperta, con migliaia di varietà (3200, al momento). Tra i
founded the Flower and Horticulture B. Pallanca on the side of the hill of Monte Nero, just one kilometer to the east of Bordighera. To this business he brought the teachings of his father Giacomo and of Ludwig Winter, a German botanist and landscaper. At first, Bartolomeo took care of cultivation and sale of exotic plants and cut flowers, but starting just after the war, he concentrated on his passion for cactus and rubber plants. The idea of cultivating and selling cactus on a large scale was decidedly avantgarde at the time, and the fame of the garden grew rapidly. He garnered many European awards thanks also to his son Giacomo’s commitment. In 1989, through the work of Barth, Giacomo’s son, the garden was opened to the public, becoming the Mecca of all those who love cactus throughout Europe. “In effect, we have many visitors,” explains Giò Batta Pallanca, who today with his brother Giacomo, takes care of the botanical collections. “More than two thirds are foreign, with many Germans, attracted by the uniqueness of the collection.” The Pallanca Gardens in fact are an authentic greenhouse outdoors, with
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Uno scorcio del giardino dominato da cactus, agavi e mesembriantemi. Sotto una delle serre riempita da cactus pregiati Cactus, agaves and mesembriantemi in the garden and precious cactus in a greenhouse
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Sopra la casa della famiglia Pallanca circondata dalle piante. Sotto, particolare di uno dei vialetti Casa Pallanca and its small paths surrounded by rubber plants
liguria blue costoni di arenaria e i terrazzamenti con i muretti a secco che si estendono per circa un ettaro, si trovano piante fuori dal comune, come una Copiapoa di tre secoli di vita, uno dei cactus più “vecchi” del mondo, e una grande collezione di Caudiciformi (particolari piante africane, tipiche dei climi aridi, dal caratteristico tronco dilatato). E poi i giganteschi “barili dorati” dell’Echinocactus grusoni, le tante varietà delle famose Agave e Aloe, e le migliaia di giovani cactus coltivati nelle serre. Negli ultimi anni, oltre all’attività di coltivazione e vendita delle piante, la famiglia Pallanca si è concentrata sulla progettazione di giardini. “Ormai siamo la quinta generazione che si dedica alla botanica. Io e mio fratello - continua Gio Batta Pallanca - ci siamo specializzati nella realizzazione di spazi verdi in ambiente mediterraneo. Seguiamo tutto il processo: la vendita delle singole piante, la progettazione e la messa a dimora. Così abbiamo realizzato giardini in mezza Europa e anche in Nord Africa, non necessariamente legati ai nostri climi”. Gli appassionati di piante grasse non dovrebbero perdersi i giardini Pallanca per nulla al mondo. C’è anche una biblioteca molto fornita, aperta al pubblico su prenotazione. I visitatori più “casuali” rimarranno invece affascinati dalla incredibile abbondanza e varietà di forme e colori. E i mesi di maggio e giugno sono perfetti per la visita, quando molte della piante esposte esplodono in magnifiche fioriture. b
thousands of varieties (3200 right now). Among the terraces and sandstone, with stone walls that extend for about a hectare, you can find unusual plants, like a Copiapoa that is three hundred years old, one of the “oldest” cactus in the world, and a big collection of Caudiciformi (special African plants, typical of dry climates with the characteristic dilated trunk). And then the giant “golden barrels” that are Echinocactus grusoni, many varieties of the famous Agave and Aloe, and thousands of young cactus cultivated in the greenhouses. Over the past few years, in addition to the activity of cultivating and selling plants, the Pallanca family concentrated on planning gardens. “By now we are the fifth generation that has dedicated itself to botany. My brother and I,” continues Gio Batta Pallanca, “are specialized in creating green areas in the Mediterranean environment. We follow the entire process: selling the single plant, the design and placement in a home. We have done gardens in half of Europe but also in North Africa, not necessarily linked to our climate.” Thos who love rubber plants should not miss the Pallanca Gardens. There is a wellstocked library open to the public by reservation. More casual visitors will be charmed and amazed by the incredible abundance and variety of shapes and colors. The months of May and June are perfect for visiting, when many of the plants on display explode with magnificent flowers. b
Dall'alto particolari di Mammillaria e Astrophytum. Più in basso alcuni splendidi esemplari di Carnegia Details of Mamillaria, Astrophytum and Carnegia
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Fioriture e grotte
Flowers and Grottoes inizio dell’estate è il mese ideale per visitare le aree protette liguri che si trovano nell’Appennino. La vegetazione è rigogliosa e lo spettacolo assicurato, anche se il lungo inverno di questo anno si è fatto sentire: le fioriture in quota sono in ritardo di almeno 15 giorni. Nelle righe che seguono trovate qualche consiglio sulle escursioni più interessanti organizzate dai parchi, privilegiando quelle nelle zone montuose. Ricordatevi di telefonare sempre con un certo anticipo (almeno un paio di giorni) per prenotare. Una delle mete migliori per giugno è il parco del Beigua, che in questo periodo propone due uscite da non perdere (www.parcobeigua.it, tel. 010 8590300). La prima è la visita all’infiorata di Sassello del 14 giugno, durante la quale, in occasione del Corpus Domini, le vie del centro storico savonese vengono ricoperte di mosaici composti
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Una orchidea Gymnadenia conopsea in prato umido alla Riserva delle Agoraie, nel Parco dell'Aveto Gymnadenia conopsea in Agoraie Reserve, Aveto Park
inizio dell’estate è il mese ideale per visitare le aree protette liguri che si trovano nell’Appennino. La vegetazione è rigogliosa e lo spettacolo assicurato, anche se il lungo inverno di questo anno si è fatto sentire: le fioriture in quota sono in ritardo di almeno 15 giorni. Nelle righe che seguono trovate qualche consiglio sulle escursioni più interessanti organizzate dai parchi, privilegiando quelle nelle zone montuose. Ricordatevi di telefonare sempre con un certo anticipo (almeno un paio di giorni) per prenotare. Una delle mete migliori per giugno è il parco del Bei gua, che in questo periodo propone due uscite da non perdere (www.parcobeigua.it, tel. 010 8590300). La prima è la visita all’infiorata di Sassello del 14 giugno, durante la quale, in occasione del Corpus Domini, le vie del centro storico savonese vengono ricoperte di mosaici composti unicamente da fiori. Seguirà una facile escursione nella Foresta della Deiva, un percorso molto vario a brevissima distanza dal paese. Più avanti, domenica 28 giugno, fatevi condurre dalle guide alla torbiera del Laione, una delle zone umide più importanti di tutto il Ponente Ligure, che in questa stagione dà il meglio di sè, con piante carnivore e tritoni alpestri in grande forma. Anche il parco dell ’Antol a è una meta da non perdere in questo periodo. Le radure dei suoi monti sono investite da una serie di fioriture progressive: narcisi, genziane e poi arniche, gigli e orchidee (tel. 010 944175). Ma se volete sperimentare qualcosa di diverso, sabato 6 giugno c’è l’escursione al Castello della Pietra di Vobbia, la più straordinaria delle fortificazioni liguri, costruita su un picco di roccia che emerge dai fitti boschi. La Cooperativa Castello della Pietra (cell. 349 4986659), con l’aiuto di diversi gruppi tea-
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unicamente da fiori. Seguirà una facile escursione nella Foresta della Deiva, un percorso molto vario a brevissima distanza dal paese. Più avanti, domenica 28 giugno, fatevi condurre dalle guide alla torbiera del Laione, una delle zone umide più importanti di tutto il Ponente Ligure, che in questa stagione dà il meglio di sè, con piante carnivore e tritoni alpestri in grande forma. Anche il pa rco del l’Antol a è una meta da non perdere in questo periodo. Le radure dei suoi monti sono investite da una serie di fioriture progressive: narcisi, genziane e poi arniche, gigli e orchidee (tel. 010 944175). Ma se volete sperimentare qualcosa di diverso, sabato 6 giugno c’è l’escursione al Castello della Pietra di Vobbia, la più straordinaria delle fortificazioni liguri, costruita su un picco di roccia che emerge dai fitti boschi. La Cooperativa Castello della Pietra (cell. 349 4986659), con l’aiuto di diversi gruppi teatrali, organizza la rievocazione di un fatto d’armi del XIII secolo: la liberazione da parte del Podestà di Genova dei nobili Oberto di Croce e Fulcone Zaccaria, catturati e segregati nel Castello da Opizzone della Pietra. Se siete in cerca di emozioni forti, nel pa rco del l ’A vet o, il più “alpino” della Liguria (tel. 0185 343370), il 6 giugno si tiene un’escursione speleologica nella Tana di Ca’ Freghé, una grotta piccola ma affascinante, altrimenti non visitabile. Si tratta di una vera esplorazione con equipaggiamento speleo: meglio non soffrire di claustrofobia. Per il 21 giugno, invece, data del solstizio d’estate, spazio all’osservazione astronomica, arricchita da riferimenti alle antiche tradizioni pre-cristiane. Vista la stagione può anche venire voglia di fare un bagno al mare. Ma prima di tuffarsi a Puntachiappa, nel parco di Portofi no, è meglio approfittare dell’escursione del 28 giugno lungo la Via dei Tubi (tel. 010 2345636). È un bellissimo tracciato che segue l’antico acquedotto che riforniva la cittadina di Camogli e combina l’osservazione naturalistica con l’avventura: non mancano passaggi in stretti tunnel, brevi arrampicate e tratti lungo le vie ferrate in vista del mare.
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trali, organizza la rievocazione di un fatto d’armi del XIII secolo: la liberazione da parte del Podestà di Genova dei nobili Oberto di Croce e Fulcone Zaccaria, catturati e segregati nel Castello da Opizzone della Pietra. Se siete in cerca di emozioni forti, nel parco dell’Aveto, il più “alpino” della Liguria (tel. 0185 343370), il 6 giugno si tiene un’escursione speleologica nella Tana di Ca’ Freghé, una grotta piccola ma affascinante, altrimenti non visitabile. Si tratta di una vera esplorazione con equipaggiamento speleo: meglio non soffrire di claustrofobia. Per il 21 giugno, invece, data del solstizio d’estate, spazio all’osservazione astronomica, arricchita da riferimenti alle antiche tradizioni pre-cristiane. Vista la stagione può anche venire voglia di fare un bagno al mare. Ma prima di tuffarsi a Puntachiappa, nel parco di Por tofino, è meglio approfittare dell’escursione del 28 giugno lungo la Via dei Tubi (tel. 010 2345636). È un bellissimo tracciato che segue l’antico acquedotto che riforniva la cittadina di Camogli e combina l’osservazione naturalistica con l’avventura: non mancano passaggi in stretti tunnel, brevi arrampicate e tratti lungo le vie ferrate in vista del mare.
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Tritone alpestre in agguato tra la vegetazione aquatica alla torbiera del Laione, Parco Beigua Alpine newt in the acquatic vegetation of the Laione peat bog, Beigua Park
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Genoa, The Soccer Museum
il museo del pallone
e teche ospitano i palloni consumati degli anni Trenta e le maglie di lana spessa, i modellini e le postazioni multimediali fanno rivivere quella che era la città nella fine Ottocento, in una sala si può persino giocare una partita virtuale con l’erba del campo e le gradinate dello stadio ricostruite al computer. L’ultimo arrivato tra le esposizioni genovesi è il Museo del Genoa, due piani e oltre ottocento metri quadri di cimeli e ricordi della storia della società più antica del calcio italiano, aperto in questo mese in salita Dinegro, nel centro della città. A tagliare il nastro la Fondazione Genoa, nata nel 2006 proprio per raccontare e valorizzare la ultra centenaria storia della società genovese. Quella che apre dopo due anni di lavoro non è solo un’esposizione per i tifosi genoani, dedicata ai tanti record del Grifone dal 1893 ad oggi, ma è piuttosto un museo dello sport italiano, che sa raccontare la storia della città e avvicina Genova a capitali del calcio internazionale come Barcellona o Londra, ognuna dotata del proprio museo del football. Nonostante la carta d’identità del Vecchio Balordo – così il più grande dei giornalisti sportivi, Gianni Brera, soprannominava il Genoa – segni ormai i 116 anni, quello allestito dalla Fondazione è soprattutto un museo moderno, oltre che interamente in salsa rossoblù. Con le postazioni video, ad esempio, è possibile interagire: grazie ai sensori dei monitor, tra l’altro, è possibile sfogliare le cronache sportive dei primi scudetti del Novecento, o cercare uno per uno i filmati di tutti i gol del Genoa degli ultimi sessant’anni, archiviati dalle tv private o nelle teche Rai. Le sale del percorso espositivo si snodano per temi: ci sono quelle dedicate ai nove scudet-
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Memorabilia in red and blue
he cases show beaten up balls from the Thirties and the thick wool jerseys; models and multimedia placements make you relive what the city was like at the end of the Nineteenth century; in one room, you can even play a virtual match with the grass of the field and the stadium seats all around you on the computer. The latest arrival among the exhibits in Genoa is the Museum of the Genoa soccer team: two floors and over eight hundred square meters of memorabilia and memories of the history of the oldest Italian soccer club. It opens this month in Salita Dinegro in the center of town. To cut the ribbon is the Genoa Foundation, created in 2006 with the purpose of promoting the Genoa club and telling its story. After two years of work, the exhibit is opening but not only for the fans – this is a museum for all those who love the Italian sport. It is dedicated to the records claimed by the Griffon from 1893 to today, and tells the story of the city, showing how Genoa fits in the group of international capitals of soccer like Barcelona or London, both of which have their own football museum. Despite the nickname of ‘that old crazy man’ (Vecchio Balordo) – for that is how one of the greatest sports journalists, Gianni Brera, called the Genoa team – it has by now celebrated 116 years. The Foundation has outfitted a modern museum, completely done in red and blue. With video screens for example, you can interact and thanks to the monitors sensors you can flip through the sports pages of the first victories in the early Twentieth century, or find one of the films of the goals that Genoa scored in the last sixty years, all archived by private TV stations or the RAI’s archives. The rooms in the museum are organized by theme: there are those dedicated to the nine
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championships, the cups won, one room with models and films of the historical fields trampled by the spikes of the Genoa’s players from Ponte carrega to the Luigi Ferraris stadium, passing through Anfield Road. And then the famous fans from De André to Cardinal Siri, the presidents of the club, the years in which Genoa played basketball and even water polo, the cheering and the history of the choreography. There is even a ‘strategy room’ where a video has been edited by the current winning coach Giampiero Gasperini, to explain the evolution of the game of football from the championship in 1898 to the present day. If 70 per cent of the exhibit will be permanent, the remaining 30 will be temporary exhibit on rotation. For example, the show is opening with “Colors and Symbols of Genoa, the Team and the City.” This will make the museum show more dynamic and new every time, but above all allow for exhibiting the incredible amount of memorabilia gathered by the Foundation thanks to donations and archives, collectors and fans scattered throughout the world. Things that were taken from the bottoms of drawers or off the walls of homes were sent to the organizers of the museum, flags and tshirts, pictures and uniforms, faded photos and newspaper articles that tell about long-ago matches. The last to arrive: the shoes that the unforgettable Gianluca Signorini wore the night he was captain during the LiverpoolGenoa, in 1992: a touching wish for the future for the 2009 team, fighting to return among the great teams of European soccer.
Il modello originale del Ferraris dello studio Gregotti Luigi Ferraris model, studio Gregotti
Matteo Macor Photo Flickr.com/hopFrog
ti, quella delle coppe, quella che ripropone con modellini e filmati i campi storici calcati dai tacchetti dei calciatori genoani, dal Ponte Carrega al Luigi Ferraris passando per l’Anfield Road. E poi i tifosi illustri, da De Andrè al Cardinal Siri, i presidenti, gli anni in cui il Genoa giocava anche a basket e pallanuoto, il tifo e la storia delle coreografie, anche una “sala della tattica”, in cui un video curato dall’attuale vincente allenatore Giampiero Gasperini, spiega l’evoluzione del gioco del calcio dal campionato 1898 ai giorni nostri. Se il settanta per cento dell’esposizione rimarrà permanente, il restante trenta sarà allestito con materiale in rotazione: insieme al museo, ad esempio, apre la mostra “Colori e simboli del Genoa e della città”. Questo per rendere più dinamico e sempre nuovo il racconto museale, ma soprattutto per riuscire a esporre l’incredibile mole di cimeli raccolti dalla Fondazione grazie alle donazioni di redazioni, archivi, collezionisti e tifosi genoani sparsi per il mondo. Recuperati dai fondi dei cassetti o tolti dai muri di casa, sono stati inviati ai curatori gagliardetti e magliette, quadri e divise di gioco, foto sbiadite e articoli di giornale che raccontano partite lontane nel tempo. Ultime arrivate, le scarpette che l’indimenticato Gianluca Signorini indossava nella notte da capitano di Liverpool-Genoa, nel 1992: un toccante buon auspicio per la squadra edizione 2009, in lotta per il ritorno tra le grandi del calcio europeo.
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Info Fondazione Genoa 1893 Salita Dinegro 7, Genova tel. (+39) 010 5536711 info@fondazionegenoa.com www.fondazionegenoa.com
Grifo in rossoblù d'epoca A vintage griffon with the red and blue symbol
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D.H. Lawrence, Tellaro e le nozze combinate
D.H. Lawrence, Tellaro and Arranged Marriages i siamo sistemati in un bellissimo posto, è una piccola casa rosa di quattro stanze, proprio sul mare, sormontata da colline di uliveti. C’è anche una grande vigna. Non ci arrivano i carri, non esiste né una strada né una mulattiera. Le cose di cui abbiamo bisogno vengono portate dai contadini sulle loro teste, oppure giungono sulle barche a remi». Poco meno di un secolo fa David Herbert Lawrence e la sua compagna Frieda von Richtofen scovarono una piccola baia nascosta a Fiascherino, vicino a Tellaro, da cui si vedevano le isole del Tino e della Palmaria. Sentivano la necessità di trascorrere qualche mese in un luogo selvaggio che fosse in sintonia con la ricerca letteraria dello scrittore inglese, autore di Figli e amanti. (Solo nel ’28 scriverà L’amante di lady Chatterley). Da Lerici raggiunsero la casa rosa, via mare, per viverci dalla fine del 1913 al giugno del 1914. Non erano sposati, il loro rapporto era trasgressivo per l’epoca: amanti in fuga da una società inglese culturalmente più avanzata di quella italiana, ma ancora convenzionale per approvare la loro unione. Tutt’intorno alla casa c’erano solo ulivi, viti, orti, fichi e
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D.H.Lawrence
e got settled in a beautiful spot, it’s a little pink house with four rooms, right on the sea, surrounded by olive groves. There’s also a big vineyard. The carriages can’t reach it, and there’s neither a road nor a mule path. The things we need are brought by peasants on their heads, or they reach us by rowboat.” Little more than a century ago, D.H. Lawrence and his companion Frieda von Richtofen found a small, hidden bay at Fiascherino, near Tellaro, from which they could see the islands of Tino and Palmaria. They felt the need to spend a few months in a wild place that was in synch with the literary research the English writer was doing. Author of Sons and Lovers, in 1928 he writes Lady Chatterley’s Lover. From Lerici they got to the pink house via the sea, and lived there from the end of 1913 until June 1914. They were not married, and their relationship was daring for the time: lovers on the run from an English society that was culturally more advanced than in Italy, but still too conventional to approve their union. All around the house there were only olive trees, vines, gardens, fig trees and Aleppo pines hanging on the rocks that fell into the sea. Lawrence was running away from the urban world, there was not even a road to reach the house, as he wrote in the letter to W. E. Hopkin. In this atmosphere, it was a vision to see a piano arrive brought by boat. Frieda wanted it, to play in the evenings. They passed their days swimming, painting, writing letters to friends. Lawrence in the meantime, wrote two novels, The Rainbow and Women in Love. Often in the evening they ate with their peasant friends - Lawrence
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blue scritture i pini d’Aleppo, aggrappati alle rocce, a precipizio sul mare. Lawrence fuggiva il mondo urbanizzato, non esisteva neanche una strada per raggiungere la loro abitazione, come scrive nella lettera a W. E. Hopkin. In questa atmosfera deve essere stata una visione veder arrivare un pianoforte trasportato su una barca: lo voleva Frieda, per suonare di sera. Trascorrono le giornate, facendo il bagno, dipingendo, scrivendo lettere agli amici. Lawrence, nel frattempo, crea due romanzi, L’arcobaleno e Donne innamorate. Spesso di sera cenano con gli amici contadini - Lawrence era figlio di un minatore - mangiando con le mani, e poi ballano sulla spiaggia. Preferiscono trascorrere il tempo con gli abitanti del posto, piuttosto che nelle ville che i ricchi inglesi possiedono a Lerici. «Ieri abbiamo trascorso la giornata dai Cochrane – scrive D. H. Lawrence - che sono straricchi, maggiordomo e cameriere per servire quattro persone a pranzo”. E poi: oltre che essere “ricchi e antipatici”, pagano gli italiani con l’oro, però gli tirano dei ceffoni in faccia. Una curiosità: Lawrence così descrive un matrimonio combinato dove viene invitato: «Ci sarà un matrimonio giù in paese, sabato prossimo. La sposa vestita in seta bianca e fiori di arancio deve arrampicarsi per sentieri paurosi tre ore fra andata e ritorno, per andare dal Syndaco of Ameglia, a sposarsi. Messa alla 7.30 a Tellaro - piccola colazione a casa della sposa alle 8,30 - un boccone - matrimonio alle 10 ad Ameglia pranzo quaggiù a mezzogiorno. Noi siamo invitati. Ma è piuttosto triste, non è che lui la desideri eccessivamente». Tellaro allora era isolata dal mondo e certe antiche usanze non potevano essere ben viste da Lawrence e Frieda, abituati a viaggiare e a vivere nelle grandi città del nord Europa. Il gap culturale ad ogni modo non è stato ancora coperto: certo i matrimoni combinati ormai in Italia non esistono più, però mentre in Gran Bretagna ora si possono sposare anche gli omosessuali, in Italia non sono neanche riusciti a diventare legge i nostri timidi “Dico”, di cui ora non si parla neanche più.
was the son of a miner – eating with their hands, and then dancing on the beach. They prefer to pass their time with the inhabitants of the place, rather than in the villas of the rich English at Lerici. “Yesterday we spent the day with the Cochranes,” D. H. Lawrence writes, “who are very rich, with butler and waiter to serve four people at lunch.” And then, more than being “rich and mean,” they pay the Italians with gold, but slap them in the face. One strange thing: Lawrence describes an arranged marriage to which he was invited thus: “There’s going to be a wedding in town, next Saturday. The bride dressed in white silk and orange flowers has to climb up terrible paths for three hours coming and going, to go to the Mayor of Ameglia’s office, to get married. Mass at 7:30 in Tellaro – breakfast at the home of the bride at 8:30 – just a bite – wedding at 10 in Ameglia – lunch down here at noon. We are invited. But it’s rather sad, he doesn’t really want her very much.” Tellaro then was isolated from the world and certain ancient customs were not looked upon well by Lawrence and Frieda, used to traveling and living in the big cities of northern Europe. The cultural gap in any case has not yet been bridged: certainly arranged marriages do not exist any more in Italy, but while in Great Britain now even gays may get married, in Italy they didn’t even manage to make our timid ‘Dico’ agreement into law, and now they are not even talking about it anymore.
Laura Guglielmi
Scorci di Fiascherino View of Fiascherino
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Rivoluzioni a tavola
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o provato una certa emozione, sfogliando il libro Tagli scelti, che raccoglie numerosi articoli e saggi di Giovanni Rebora, quando ho trovato uno scritto intitolato “Cucina di classe” - pubblicato nel lontano 1984 sulla rivista Entropia - il cui sottotitolo recitava “Crisi e trasformazione”. Per un motivo del tutto autobiografico. Alla ideazione e alla fattura di quella rivista, uscita per un po’ di anni a Genova, avevo collaborato intensamente, con un gruppo di intellettuali legati al Pci e alla sinistra, accomunati da un’ansia di ricerca e dalla non troppo vaga consapevolezza che per la sinistra si stava aprendo una crisi molto profonda, che richiedeva nuovi strumenti culturali e teorici. (Se ci ripenso oggi, direi che quegli strumenti non sono ancora stati del tutto individuati…). Naturalmente era un bell’azzardo intitolare una rivista Entropia, con un’allusione oscura ai più - al significato filosofico del secondo principio della termodinamica e all’idea di incertezza. Ritrovare le parole di Rebora in questo contesto un po’ stravagante mi ha fatto pensare all’amico che non c’è più, a un mondo di sintonie intellettuali, al suo materialismo tanto radicale quanto ironico e dissacrante. È forse il testo più “antico” della raccolta, e contiene un po’ una summa del pensiero reboriano sul rapporto tra la cucina, la storia e l’economia. “Il concetto di modo di alimentazione - vi si può leggere - si sovrappone perfettamente a quello di modo di produzione”. Dimmi come e che cosa mangi, e ti dirò se sei un contadino, un operaio del Nord, oppure un manager, o un nobile di una corte rinascimentale. Però – avverte Rebora – guai a ogni facile
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Giovanni Rebora
ur society is already full of holes, ghettos, castes… We’d better be careful, or disintegration will take us over. As for me, I’m full of hope, because I have faith in my fellow citizens. I can’t do much more, but I’d still like to say a few words.” I felt a certain emotion, turning the pages of the book Tagli scelti (Special Cuts), that collects the many articles and essays by Giovanni Rebora, when I came across one called “Cucina di classe” (Class Cooking), published in 1984 in the magazine Entropia. The subtitle was “Crisis and Transformation,” for a purely autobiographical reason. The magazine came out for a few years in Genoa and I had collaborated intensely, in its concept and production, along with a group of intellectuals linked to the PCI Italian communist party and the left. We shared a sense of anxiety, of searching and the not too vague awareness that there was a huge crisis opening up in the left that was going to require new cultural and theoretical tools. (If I think about it again today, I would say that those tools have not yet really been identified…). Naturally, it was a big risk to call a magazine Entropia, an allusion to the philosophical meaning of the second principle of thermodynamics and the idea of uncertainty. Finding Rebora’s words in this somewhat extravagant context made me think of the friend who is no longer with us and a world of intellectual harmony, and its materialism that is as radical as it is ironic and irreverent. It may be the ‘oldest’ text in the collection, and it contains the summa of Rebora’s thought on the relationship between cuisine, history and economy. “The concept of a way of eating – you can read there – perfectly superimposes on the way of producing.” Tell me what you eat, and I’ll tell you if you are a peasant, a worker from the North or maybe
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blue libri an executive, or a nobleman from a Renaissance court. But, Rebora warns, don’t you dare give in to easy determinations in judging the gastronomic civilization of a populace. One of the theses of this essay is good cuisine, what we have learned over the years to recognize, which comes from the mercantile cities that developed during and after the Middle Ages. It is here were perishable food had to be consumed rapidly, therefore chosen and treated to be tasted, and it is here that there existed a basin of consumers who were demanding and could pay for their food eating out at trattoria. The proof, concludes Rebora already in the mid-80s, is in the pudding, and this good cuisine of ancient origins is winning over the transformations that were for the most part negative, between canned foods and fast foods, brought on by the way of eating through recent industrial revolutions. It is understandable that this precious, indispensable book has been published by Slow Food and that there is a touching introduction by Carlo Petrini. Rebora’s writings, mostly articles that came out in Genoa’s newspapers and some magazines, are a kaleidoscope of images and historical facts about our daily food. Pasta, that centuries ago cost more than meat, and fish – especially elegant in the way Ligurians eat – and wine, that we’ve learned only recently to produce of good quality, and oil, and so on. Rebora detested talking about “traditional” cuisine. He preferred to talk about good food. And he thought that to assure that good food be used, a kind of revolution was necessary.
Alberto Leiss
Giovanni Rebora Ta g l i s c e l t i Scritti di cultura materiale e gusto mediterraneo Slow Food editore nella collana asSaggi pag 297 € 13,50
Foto di Matteo Macor
determinismo nel giudicare la civiltà gastronomica di un popolo. Una delle tesi di questo scritto è che la buona cucina, quale sempre più negli anni abbiamo imparato a riconoscere, è nata nelle città mercantili che si sono sviluppate durante e dopo il Medioevo. È qui che le derrate alimentari dovevano essere consumate rapidamente, quindi scelte e trattate per essere gustate, ed è qui che esisteva un pubblico di consumatori esigenti che potevano pagare i loro pranzi in trattoria. Alla prova dei fatti - conclude Rebora già a metà anni ’80 - questa buona tavola di origine antica sta vincendo sulle trasformazioni, per lo più negative, tra cibi in scatola e fast food, indotte nel modo di mangiare dalle più recenti rivoluzioni industriali. Si capisce che questo prezioso, indispensabile libro, sia stato edito da Slow Food e che vi si trovi una toccante introduzione di Carlo Petrini. Gli scritti di Rebora, per lo più articoli usciti sui giornali genovesi e su alcune riviste, sono un caleidoscopio di immagini e notizie storiche sul nostro cibo quotidiano. La pasta, che secoli fa era più costosa della carne, i pesci - specialmente eleganti nella veste e nel portamento quelli liguri - il vino, che non da molto abbiamo imparato a produrre buono, l’olio, e via elencando. Rebora detestava parlare di cucina “tradizionale”. Preferiva parlare di cibo buono. E pensava che per affermarne l’uso è necessaria una specie di rivoluzione.
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con gli squali
Nel saccoapelo Sleeping with the Sharks na volta al mese, dopo il tramonto, l’Acquario di Genova spegne le sue luci e si svuota del pubblico che ogni giorno lo affolla (con i suoi 10.000 mq di superficie espositiva è il secondo acquario più grande in Europa dopo quello di Valencia, nonché una delle strutture più apprezzate d’Italia, che ogni anno accoglie 1.300.000 visitatori) restando a disposizione di 35 ragazzi fortunati fra i 7 e i 13 anni, che potranno osservare le attività notturne di alcuni pesci e poi dormire davanti alla vasca degli squali. Sta avendo un grandissimo successo l’iniziativa “Notte con gli squali”, che si terrà il prossimo 27 giugno e per la quale sono aperte le prenotazioni (obbligatorie, al numero 010-2345666, il costo è di 70 euro a persona). Bambini e ragazzi sono invitati a presentarsi alle ore 21, muniti di spazzolino, dentifricio, sacco a pelo e abiti comodi, presso l’ingresso uffici dell’Acquario, dove verranno accolti dal personale della struttura che offrirà loro uno snack e li accompagnerà in un primo percorso fra le vasche. Ed è un Acquario completamente trasformato, quello in versione notturna, con colori, rumori e comportamenti diversi da quelli che si vedono durante le normali visite diurne. Le foche, che di giorno nuotano e giocano nella loro vasca, si spostano sulla terraferma per dormire all’asciutto mentre le murene escono dalla tana per cacciare. I coloratissimi pesci balestra si ancorano nei loro rifugi incastrando gli aculei nella roccia, le tar-
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Vista dell'Acquario A visit to the Aquarium
nce a month, after the sun goes down, the Aquarium of Genoa turns out the lights and the crowd goes home (with 10,000 square meters of exhibition space, it is the second largest aquarium in Europe after Valencia, and one of the best-liked in Italy, visited every year by 1.3 million visitors). But that one day a month, it stays open for 35 lucky kids between the ages of 7 and 13, who can observe the nighttime activities of some of the fish, and then sleep in front of the shark tank. This initiative, “A Night with the Sharks,” is having great success, and will be held again on June 27 (reservations required, call 0102345666, the cost is 70 euro per person). Children and young people are invited to come at 9 p.m., with their toothbrush and toothpaste, sleeping bag and comfortable clothes, to the Aquarium’s office where they will be met by the personnel of the structure, who will offer them a snack and accompany them through a first visit to the tanks. And the Aquarium is completely transformed, in its nighttime version, with colors, sounds and different behaviors from what one sees during the daytime visits. The seals, who during the day swim and play in their tank, move onto dry land to sleep while the eels come out of their lairs to hunt. The very colorful parrot fish anchor themselves in their hiding places among the crevices in the rocks, the turtles sleep in apnea on the bottom of the tanks and the dolphins rest half their
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tarughe dormono in apnea sul fondo delle vasche e i delfini fanno riposare metà cervello alla volta, controllando l’ambiente con la metà che rimane sveglia. Gli squali infine sono in costante movimento (devono nuotare per far entrare acqua nelle branchie e così respirare) e sembrano non dormire mai. E proprio davanti alla loro vasca vengono montate le brandine dove si dorme avvolti nei sacchi a pelo e accarezzati dal riflesso magico dell’acqua, a pochi passi dai grandi predatori degli oceani che affascinano tanto i cuccioli di uomo. La mattina è previsto un altro giro fra le vasche, con osservazioni sul risveglio e la colazione degli animali, seguito da un altro snack, giusto in tempo per le ore 9, quando i figli verranno riconsegnati ai loro genitori. “Notte con gli squali” è un progetto ideato dai Servizi Educativi dell’Acquario di Genova con Cooperativa Dafne e Compagnia Eventi, Teatro per ragazzi, in linea con la missione dell’Acquario di educare e sensibilizzare i più giovani alla conservazione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici. Per tutto il mese di giugno l’Acquario di Genova propone anche una serie di campi estivi a durata settimanale per ragazzi da 6 a 13 anni, che esploreranno le strutture educative del Porto Antico: non solo l’Acquario, quindi, ma anche la Città dei bambini e dei ragazzi, il Galata Museo del Mare, il giardino botanico della Biosfera disegnata da Renzo Piano e la piscina del Porto Antico. Dal 15 al 19 giugno, dal 22 al 26 giugno e dal 29 giugno al 3 luglio, con chiusura delle prenotazioni 10 giorni prima dell’inizio della settimana prescelta, il “Campus Acquario Village” si svolge dalle 8,30 alle 16,30 dal lunedì al venerdì e costa 190 euro a settimana con sconti per più settimane o più fratelli iscritti. Prenotazioni obbligatorie al numero 010- 2345666.
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brain at a time, checking the environment with the half that stays awake. And the sharks are in constant movement (they have to swim to have water enter their gills and thus breathe) and it looks like they don’t ever sleep. And right in front of their tank is where little cots are put out, and where you can sleep wrapped in your sleeping bag and caressed by the magic reflection of the water, a few steps away from the great predators of the ocean who fascinate many of the cubs of man. In the morning, another visit around the tanks is given, to observe the animals’ behavior when they wake and eat breakfast, followed by another snack, just in time to leave by 9 a.m. when the children are returned to their parents. “A Night with the Sharks” is an idea of the Educational Services of the Aquarium of Genoa with the Dafne Cooperative and Compagnia Eventi Theatre for children, in line with the mission of the Aquarium to educate and make young people aware of conservation and responsible use of the aquatic environment. For the whole month of June the Aquarium of Genoa proposes also a series of one-week long summer camps for children from 6 to 13 years old, to explore the educational structures at the Porto Antico. Not just the Aquarium, therefore, but also the City of Children museum, the Galatat Museum of the Sea, the botanical garden of the Biosphere designed by Renzo Piano and the pool of the Porto Antico. From June 15 to 19, from June 22 to 26 and from June 29 to July 3. Reservations must be made at least 10 days in advance. The “Campus Aquarium Village” runs from 8:30 a.m. to 4:30 p.m. from Monday to Friday and costs 190 euros per week with discounts for siblings enrolled together or multiple weeks. Reservations may be made at 010- 2345666.
Lucia Compagnino
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Gli ospiti della Notte con gli squali Guests at the Night with the Sharks
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Rock alla genovese
Rock alla Genovese
Cantano in inglese, passano sulle radio internazionali, portano i loro tour in giro per l’Europa, ma provengono tutti dai “caruggi”. Sono numerose le band genovesi che si stanno affermando negli ultimi anni, dallo ska dei Meganoidi al post rock dei Port Royal e gli Hermitage, dall’alternative-pop dei The Banshee al progressive dei Rohmer, sul solco di una tradizione da studiare e superare. www.meganoidi.com – www.port-royal.it www.marsigliarecords.it – www.thebanshee.it www.macorprojects.com
They sing in English, they’re on international radio, they take their tours around Europe, but they all come from the “carruggi”. They are the numerous Genovese bands who are showing that over the past few years from the ska of the Meganoidi to the post rock of Port Royal and Hermitage, from the alternative-pop of The Banshee to the progressive of Rohmer, they are in the tradition that can be studied and made better.
Marsiglia, da ragazzaccia a signora
The “bad girl” became a lady
Aspettando il 2013, quando sarà capitale europea della cultura, Marsiglia scopre un volto inedito. Da città portuale e caotica a metropoli dello stile e della moda, dai cantieri navali a nuovi spazi eclettici e futuristi, senza dimenticare i grandi eventi sportivi e culturali, che la confermano sempre più come seconda città francese, dopo Parigi. www.marseille.fr www.marseille-tourisme.com www.ccif-marseille.com
Waiting for 2013, when it will be European Capital of Culture, Marseille discovers a hidden face. From a chaotic port city to a metropolis of style and fashion, from shipbuilding to new eclectic and futurist spaces, without forgetting the great sporting and cultural events that confirm this is the second French city after Paris.
Liguria in giallo
Ligurian Mystery
Prima Claudia Salvatori e Anna Maria Fassio. Poi Bruno Morchio, con il suo Bacci Pagano, l’investigatore senza mutande. Infine Claudio Paglieri e le oscure profezie di Calciopoli. Che la Liguria sia terra di giallisti è ormai un dato di fatto. Ora anche di festival. Da ponente a levante, si moltiplicano le rassegne dedicate al mistero, al noir e alla letteratura di genere. www.marenoir.it – www.doppiogiallo.it www.frillieditori.com – info@associazioneclizia.it
First Claudia Salvatori and Anna Maria Fassio. Then Bruno Morchio, with his Bacci Pagano, investigator without underpants. Finally Claudio Paglieri and the obscure prophecy of Calciopoli, the soccer scandal. It is by now well-known that Liguria is a land of mystery writers. And now of festivals, too. From west to east, the events dedicated to the mystery genre are multiplying, from noir to literature in this genre.
Mare, mare, mare…
Sea, Sea, Sea…
Sabbia o scogliera? Quanto costa una sedia a sdraio? Dove gustare un buon aperitivo in riviera? In queste pagine vi proponiamo una pratica e dettagliata guida della villeggiatura estiva, sulle tracce dei più innovativi e ricercati stabilimenti balneari liguri. L’obiettivo? Vivere e godere il mare nostrum spendendo il giusto. www.globeholidays.net www.turismoinliguria.it www.stlgenovesato.it
Sand or rocks? How much does a beach chair cost? Where can you get a good cocktail on the Riviera? In these pages we can give you a practical and detailed guide to the summer, wher eyou can find the most innovative and refined beach clubs in Liguria. The aim? Living and enjoying our Mediterranean, at the right price.