Programma Movimento 5 Stelle Montoro

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PROGRAMMA MOVIMENTO CINQUE STELLE MONTORO

PREMESSA AGRICOLTURA URBANISTICA, AMBIENTE E TERRITORIO ENERGIA INTERNET e INFORMAZIONE AMMINISTRAZIONE E TRASPARENZA RIFIUTI ISTRUZIONE E CULTURA POLITICHE SOCIALI TRASPORTI E MOBILITA’ TURISMO E IMPRESA CONCLUSIONI


PREMESSA Il Movimento 5 stelle nasce dal basso, costruisce il programma confrontandosi con i cittadini e raccogliendo suggerimenti e contributi provenienti da ogni contesto: dalle piazze, nelle riunioni, in rete, con l’intento costante di dare voce a tutti, singoli individui, associazioni, gruppi o comitati. Il nostro cammino non parte dal chiuso di una stanza, ma dall’aria aperta delle strade, passando attraverso l’organizzazione di banchetti per raccolta firme o divulgazione di informazioni, la somministrazione di questionari allo scopo di ascoltare il pensiero critico della cittadinanza così da condensarlo in un programma scritto “dai cittadini per i cittadini”, senza interposizioni di natura opportunistica o ideologica. Dalla sensibilità delle persone che spontaneamente hanno messo a disposizione tempo e competenze, nascono gruppi di studio per approfondire ogni settore secondo criteri il più possibile aderenti alle reali necessità della popolazione. Il nostro principio guida è incentrato su una rivoluzione culturale, mirata a condurre tutti verso una maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri all’interno di una democrazia evoluta. Le singole personalità espresse dal sistema socio-politico vigente, seppure competenti, non sono state e non saranno mai completamente libere di agire unicamente per il bene comune, poiché il tacito obbligo di rispondere a logiche di autoconservazione delle forme di potere, formale e informale, opprime le coscienze e le tiene sotto scacco, a vantaggio di pochi e a discapito di molti. Per questo, riteniamo necessario avviare processi deliberativi popolari che siano veramente condivisi e consapevoli, così da spronare gli amministratori ad intraprendere decisioni più equilibrate e consentire al cittadino di scegliere come e dove utilizzare le risorse della comunità. La partecipazione costante è l’unico strumento efficace per incentivare la gestione responsabile, lo sviluppo del senso civico, la valorizzazione del patrimonio collettivo. Grazie alla rete civica, cittadina e nazionale, le migliori proposte e le intelligenze di ciascuno possono convergere su un problema, traendo ispirazione dagli esempi virtuosi delle realtà più progredite: è questo il primo traguardo di civiltà che vorremmo conseguire.


La politica non ha solo il compito di amministrare e contabilizzare: ha soprattutto il dovere di GUARDARE AVANTI NEL TEMPO, dando una vocazione al territorio e una visione della società futura. Vuol dire decidere cosa dovrà diventare tra vent’anni il posto dove cresceranno i nostri figli. Per questi motivi, alcuni dei punti di questo programma rappresentano dei traguardi potenzialmente raggiungibili a breve termine, altri a medio termine, altri ancora si trovano alla fine di un percorso. Spingeremo verso questa “concreta utopia” con tutti gli strumenti a disposizione, partendo da quelle iniziative a costo nullo o minimo, all’utilizzo di fondi pubblici disponibili, fino all’autofinanziamento a progetto singolo, il tutto nel rispettoso e costante ascolto delle persone. Crediamo che il perseguire un ideale a cui ispirarsi, certamente con intenso impegno e serietà, è di gran lunga più edificante e proficuo che ripiegarsi sui melmosi calcoli di opportunità contingenti, a cui siamo stati tragicamente avvezzi, quasi al punto da non riuscire a concepire altro. La gestione della res-pubblica non è “navigazione a vista”, non può ridursi a cavalcare lo status quo al fine di autocelebrarsi o conservare la propria nicchia, contando voti e favori. Crediamo nella necessità di definire una meta a cui tendere, anche se momentaneamente si trova oltre l’orizzonte Emancipandosi culturalmente grazie alla libertà di informazione ed espressione, il cittadino, non più passeggero passivo e inconsapevole, si attiva lui stesso per governare la nave, entra in cabina di comando insieme al capitano designato, trasformandolo un portavoce esecutivo più responsabile verso suoi datori di lavoro, dei quali decide il destino. L’equipaggio affianca il timoniere, sopperendo ai suoi limiti e vigilando sui suoi vizi.


L’agricoltura rappresenta storia ed avvenire del nostro territorio. Va protetta da ogni forma di inquinamento, tutelando la genuinità dei prodotti; va difesa dalla crisi economica, realizzando una filiera corta che permetta la vendita diretta e senza intermediazioni, dalla terra alla tavola, grazie alla creazione di mercatini e aree-vendita (a concessione gratuita) antistanti i fondi produttori, così da promuovere i prodotti locali a prezzi contenuti (sulla formula del Farmer market, dal produttore al consumatore). A ciò, si affiancherà la ricerca di partners nazionali e internazionali, incentivati ad insediare attività agroindustriali sul territorio e creare una filiera completa, dalla produzione agricola alla trasformazione industriale, con l’obiettivo finale di fondare un distretto agroalimentare rivolto delle produzioni tipiche locali. L’agricoltura dovrà diventare un settore di punta, tale da garantire autosufficienza alimentare (ed economica, grazie al suo indotto).

Va rivalutata la biodiversità. Esistono una serie motivazioni che suggeriscono di adottare una strategia di conservazione e potenziamento della biodiversità: la perdita di specie, sottospecie o varietà, comporta infatti un danno ecologico, economico, scientifico e culturale. La salvaguardia dei prodotti autoctoni, con la conseguente reintroduzione nei luoghi di origine, ha quindi la funzione di scongiurare l’impoverimento del suolo causato della scarsa variabilità e dalle coltivazioni massive in monocoltura; al tempo stesso si incentiva un’agricoltura biologicamente proficua, sostenibile e legata al territorio, orientata alla tutela delle specie e al ripristino di un’economia addizionale legata allo sviluppo del mangiar sano.

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Fornendo supporto tecnico e amministrativo, sarà sviluppato un quadro istituzionale semplice ed efficace in grado di agevolare la nascita di nuove aziende, efficienti ed in grado di sopravvivere sul mercato locale, nazionale e internazionale globalizzato. Attenzione particolare sarà rivolta all’accesso dei fondi strutturali europei PSR (Piano di Sviluppo Rurale), soprattutto alle misure che prevedono incentivi a fondo perduto per l’inserimento dei giovani agricoltori nel settore. Un forte sostegno dovrà essere offerto anche alle poche aziende agricole superstiti sul territorio, che con grande professionalità e sacrificio producono e immettono sul mercato prodotti tipici di notevole pregio. Proponiamo di istituire l’Ufficio agrario Comunale, che assumerà la funzione di sportello unico per l’agricoltura con l’obiettivo specifico di promuovere lo sviluppo delle aziende sul territorio con un’azione di supporto tecnico e amministrativo. L’ufficio avrà anche il compito di favorire l’applicazione di tecniche sostenibili di agricoltura biologica, o in ogni caso tendenti alla riduzione dell’uso dei prodotti chimici. Supporterà le aziende anche nella collocazione del prodotto sui mercati. Sempre per favorire nuove occasioni di lavoro in-loco, occorre attivare tramite un bando pubblico l’assegnazione delle aree agricole-demaniali a cooperative di giovani agricoltori di Montoro, accelerando l’iter di approvazione del Piano di Assestamento Forestale. Un sostegno al settore viene anche offerto tramite gli incentivi alla manutenzione e cura del territorio, alla riforestazione delle zone boschive e la bonifica dei luoghi ad alto valore naturalistico. L’Ente Comune deve promuovere un’azione di formazione delle O.P. (Organizzazione di Produttori) per lo sviluppo per produzioni agricole (es. mercatini prodotti biologici o tipici o integrati).

Viene creato il “Piano regolatore dei corsi d’acqua ad uso irrigazione” al fine di inventariare le risorse idriche presenti sul territorio e soprattutto pianificarne l’utilizzo. Occorre velocizzare la messa in funzione dell’impianto intubato per l’irrigazione dei campi conditio sine qua non per facilitare lo sviluppo serricolo, per colture ad alto reddito e produzioni di pregio. Creazione di un Marchio Commerciale “Made in Montoro” per la filiera corta e l’agricoltura a Km-zero, così da sponsorizzare le produzioni tipiche locali e sfruttare in modo adeguato il marchio montorese, apprezzato a livello regionale e non solo.

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URBANISTICA, AMBIENTE E TERRITORIO

La tutela dell’ambiente e la salute del cittadino diventano centrali nella strategia territoriale. E’ necessaria una corretta pianificazione urbanistica che responsabilizzi l’uso delle risorse, valorizzando il verde e la vivibilità. Montoro è stata deturpata dai piani regolatori (di Montoro Inferiore e Superiore) attraverso l’inganno dei permessi di costruzione in zone rurali, concessi a pioggia ad inesistenti imprenditori agricoli. L’incremento indiscriminato dell’edilizia ad uso abitativo ha provocato la saturazione del mercato ed una innaturale estensione della città, con conseguente aumento dei costi per i servizi. Pertanto si rende necessario riprogettare un uso razionale del territorio, nel rispetto dell’identità ambientale e culturale della città, con l’urgenza di arginare il consumo del suolo. Realizzare presidi e iniziative di formazione permanente della cittadinanza patrocinate dal Comune, su tematiche ambientali, per il rispetto e il decoro dei luoghi pubblici, per la sostenibilità energetica e le nuove tecnologie, con particolare attenzione alla fascia degli studenti e collaborando il più possibile con famiglie, associazioni e scuole presenti sul territorio.

Puntare all’obiettivo “smart-city”, progetto per il quale l’Europa ha stanziato da 10 a 12 miliardi di euro in un arco di tempo che arriva al 2020, indicante un ambiente urbano atto a migliorare la qualità della vita dei propri abitanti.

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Il nuovo Piano Urbanistico dovrà: Effettuare il censimento degli immobili esistenti al fine di stimare l’effettiva esigenza della domanda abitativa. Limitare la cementificazione selvaggia, incentivare la ristrutturazione/riqualificazione energetica degli immobili pre-esistenti, disincentivare la proliferazione edilizia e la speculazione abusiva. Informare la cittadinanza sulla possibilità di accedere a bandi della Comunità Economica Europea, così da attingere le risorse necessarie per valorizzare le aree più degradate del territorio, con particolare attenzione ai numerosi centri storici. Porre uno stop definitivo al dissesto e alla nuova edificazione in aree protette, ad alto rischio idrogeologico o particolare valore storico. Incentivazione di un modello di ricettività alberghiera non invasiva, nel rispetto delle peculiarità paesaggistiche del territorio (vedi programma TURISMO). Potenziare il vigente sistema per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani attraverso la creazione di un’isola ecologica, avviando l’iter di adesione al progetto “rifiuti zero” (vedi programma RIFIUTI) Promuovere la diffusione di viali alberati urbani ed extraurbani, di diverse ed adeguate essenze arboree, prendendo come esempio il progetto “Un albero per un neonato” portato avanti dai comuni limitrofi.

Creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili protetti, laddove possibile (vedi programma MOBILITA’). Monitorare costantemente l'inquinamento (industriale e urbano) che ha aggredito il nostro territorio (aria, acqua, acustica, elettrosmog), in collaborazione con l'ARPAC e richiedendo espressamente l’istituzione di un registro delle malattie. Mettere in atto quanto necessario per indagare sulle responsabilità dell’inquinamento delle falde acquifere. Controllo costante di acque e terreni agricoli, specialmente nei tratti limitrofi al torrente Solofrana, onde impedire l’inquinamento dei cibi che i contadini porteranno in tavola. Le analisi delle acque saranno intensificate e non più mirate al singolo agente, come il Cromato-6 utilizzato usato nella produzione conciaria, ma saranno estese a tutti gli agenti inquinanti possibili, quali solventi organici e metalli pesanti, in collaborazione con l’ASL ed il Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università degli Studi di Salerno.

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Installare distributori di acqua pura, ove possibile, nei pressi di supermercati ed in luoghi strategici, per dispensare acqua potabile e creare un sistema di depurazione delle acque comunali. Valutare l’installazione di una “casa dell’acqua”, sito di distribuzione di acqua depurata a costi ridotti, già realizzata in molti comuni; iniziativa che riabitua le persone al valore inestimabile di questo bene, nonché all‘importanza del suo ciclo in natura. Impedire la realizzazione delle vasche di laminazione, ed ove non sia possibile altra soluzione, sviluppare un progetto di Parco Fluviale in sovrapposizione al Progetto Grande Sarno, comprendente una passeggiata naturalistica, così da trasformare uno dei maggiori problemi attuali del comprensorio montorese in una opportunità di sviluppo, attrazione turistica e crescita economica. Migliorare tutti i servizi legati alla gestione, manutenzione e vigilanza del verde pubblico e delle vaste zone boschive, valutando l'opportunità di costituire una società mista o cooperativa con giovani del territorio, per un’idonea fruizione e salvaguardia (da incendi e disastri naturali) dello stesso. Mappatura e studio del fenomeno del dissesto idrogeologico per agevolare opere di consolidamento del territorio. Riduzione del fattore di rischio e conseguente messa in sicurezza delle abitazioni mediante l’utilizzo delle nuove risorse previste dai fondi europei e dal fondo sviluppo e coesione del 2014-2020. Pianificare nel dettaglio un complesso di interventi demaniali preventivi, con particolare riferimento ad interventi non invasivi: piantagione di nuovi alberi, creazione di piste forestali, ove inesistenti, manutenzione capillare sia della rete stradale forestale, ove esistente, sia degli alvei dei torrenti e corsi d’acqua del reticolo idrogeologico minore; sollecitare energicamente il Consorzio di Bonifica Integrale del Sarno, che gestisce tale rete, e che nel recente passato si è contraddistinto soprattutto per la sua evanescenza. Indagine sull’utilizzo reale della tassa “consorzio idrico”. Individuazione sul territorio di siti per mercatini di prodotti biologici e a km zero (vedi programma AGRICOLTURA).

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La vera fonte energetica del futuro è l’intelligenza collettiva. Gestire in modo lungimirante una risorsa, significa considerare congiuntamente l’economia e l’eco-sostenibilità, entrambi aspetti che incidono in modo inscindibile sulla qualità della vita. L’obiettivo strategico a lungo termine che dovrà porsi la città di Montoro è il raggiungimento dell’autosufficienza energetica, oltre che alimentare. E’ quindi necessario puntare su due fattori: efficienza e riduzione dei consumi, auto-produzione di energia con fonti rinnovabili. La riduzione dei consumi passa attraverso la corretta conoscenza del panorama tecnologico a disposizione dell’utenza, ed è auspicabile che si realizzi nel breve termine poiché già grava pesantemente sui bilanci delle famiglie e delle imprese sotto ogni punto di vista: strategico (le aziende che possono permetterselo espatriano verso paesi più accoglienti dal punto di vista infrastrutturale), economico (il costo dell’energia si aggiunge ai già gravosi costi fissi delle imprese) e sulla sanità pubblica (l’energia fossile ha enormi impatti ambientali, costituenti il vero costo nascosto delle scelte mai compiute in termini di innovazione). E’ fondamentale che il Comune metta in campo ogni possibile iniziativa rivolta alla formazione culturale della cittadinanza sul tema energetico e sul risparmio, che si traduce in meno inquinamento e più salute, meno spese e più possibilità di investire in altre infrastrutture. Per quanto riguarda le strutture pubbliche, tutti gli interventi di riqualificazione dovranno essere valutati, oltre che dal punto di vista dell’efficienza energetica ed economica, anche dal punto di vista della qualità del servizio offerto ai cittadini, mentre nell’ambito privato a fungere da principio guida sono gli incentivi dettati dalle norme europee e dagli esempi delle realtà virtuose esistenti, che già coniugano in modo ottimale l’economia e la sostenibilità. 6


Una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, deve articolarsi nei seguenti punti: Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici; Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti; Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo E.S.CO (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dallo stesso risparmio economico che se ne ricava; Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei. Se venisse applicata rigorosamente la legge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile ogni anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile annui il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore per gli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, o metri cubi di metano, per metro quadrato all’anno. Il settore dell’illuminazione pubblica presenta ad oggi delle caratteristiche tali da consentire la realizzazione di interventi per l’efficienza, finalizzati al consistente risparmio di energia elettrica con benefici diretti in termini economici ed ambientali. Il rinnovo (con annesso studio di fattibilità e tempi di ammortamento) è realizzabile da aziende specializzate e senza nessuna spesa per il comune sul medio termine, con lampade a LED ed eventuale gestione computerizzata dei consumi in base alla fascia oraria e al traffico effettivo.

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Introdurre sistemi di tele-gestione per ottimizzare il rapporto tra produzione e consumo energetico degli edifici comunali, garantendo l’efficienza degli impianti e conoscendo in tempo reale il dettaglio dei guasti. Occorre dotare tutti gli edifici pubblici di lampade a basso consumo energetico e attuare adeguate politiche di informazione civica della riduzione degli sprechi. Coprire con impianti fotovoltaici tutti gli edifici comunali (sedi municipali, scuole, centri sociali, aree servizi, etc.) e prendere in considerazione l’ipotesi di realizzare la copertura di tutte le aree di parcheggio con pannelli fotovoltaici, che oltre al riparo porterebbe nelle casse del comune cifre consistenti.

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La copertura della rete internet è fondamentale, in quanto può essere utilizzata per lavorare, per comunicare, per aggregarsi, per informarsi. La connettività rappresenta l’infrastruttura base su cui far viaggiare idee, opinioni, servizi e numerose altre attività; è la massima espressione della capacità economica di un territorio e di una nazione: non a caso al settore della tecnologia comunicativa appartengono le aziende che fatturano di più in assoluto a livello globale, ed anche gli istituti economici stimano che, nei paesi sviluppati, la ricaduta infrastrutturale della banda larga incida sulla produttività nazionale da 3 a 5 punti percentuali di PIL. L’acceso all’informazione dovrà diventare un diritto di nascita per ogni cittadino, pena l’arretratezza culturale e la scarsa competitività con altre realtà più virtuose. Portare internet in ogni casa è un processo gratificante, progressista, culturale. Oltre a consentire la comunicazione tra persone e la trasmissione di informazioni, l’informatica applicata snellisce tempi e costi della burocrazia. La connettività non deve andare a discapito della salute. Le leggi nazionali e regionali prevedono che i comuni possano realizzare un piano antenne. Potrà sembrare paradossale, ma inquinano molto meno tante antenne di bassa potenza, che poche antenne di elevata potenza. Le compagnie telefoniche cercano la massimizzazione dei profitti, ed hanno interesse ad installare poche antenne ad alta potenza. Attraverso il piano antenne le si può obbligare a ridefinire sia le installazioni future che quelle pregresse. Effettuare quindi una mappatura delle antenne sul territorio e valutarne i rischi sulla salute con opportune misurazioni dell’impatto elettromagnetico.

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Copertura wi-fi gratuita in particolare nelle aree pubbliche, e cablatura ADSL su tutto il territorio comunale comprese le aree periferiche attualmente scoperte. Si propone di realizzare l’accesso alla rete gratuito per ogni cittadino, con l’introduzione dei ripetitori Wi-Max per l’accesso mobile e diffuso. Verrà proposto alle attività commerciali il sistema HotSpot, per aderire alla diffusione della rete in cambio di vetrine pubblicitarie virtuali. Promuovere corsi di informatizzazione e utilizzo di internet, con l’istituzione di un centro di informazione e aiuto. Il digital-divide e la scarsa conoscenza delle possibilità offerte dalle tecnologie telematiche sono un handicap per tutte le figure professionali ed imprenditoriali, che va compensato con tutte le iniziative attuabili. Dotare le scuole comunali di strutture per l’accesso gratuito alla rete (pc, stampanti, ecc.) per studenti ed insegnanti. Investire in professionalità, risparmiando in costi per licenze d’uso, ovvero introdurre l’uso del software open source (gratuito) nella pubblica amministrazione. Semplicemente sostituendo i sistemi operativi proprietari, si andrebbero a risparmiare soldi da investire in posti di lavoro e riqualificazione professionale. Dotare la polizia municipale di terminali che attraverso la rete siano in collegamento con il sistema di video sorveglianza o altri applicativi a loro dedicati. Fornire itinerari ed informazioni (orari degli autobus, tragitti, tempi di arrivo e percorsi) per pendolari e turisti attraverso apposite applicazioni per smart-phone, in modo da creare una pro-loco multimediale ed un info-point che riassuma globalmente il territorio in tutti i suoi aspetti. Questo indurrebbe ricadute economiche per le attività commerciali in cambio di un investimento minimo. Digitalizzazione delle segnalazioni pubbliche tramite applicazioni per smart-phone, gratuite sia per il cittadino che per l’ente (vedi programma AMMINISTRAZIONE e TRASPARENZA).

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Assieme alla libertà di espressione e al diritto ad avere un reddito dignitoso, l’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della realizzazione di ogni individuo. L’informazione è perciò alla base di qualunque altra area di interesse sociale. Il cittadino non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere, ed assume un ruolo di consumatore, elettore, e contribuente passivo, subendo l’esclusione dalle scelte che lo riguardano. E’ per queste semplici ragioni che intendiamo sfruttare tutti gli strumenti tecnologici a disposizione per ridurre la distanza tra cittadino ed istituzione. Intendiamo ribaltare totalmente la geometria del rapporto tra stato e cittadino: la trasparenza del bilancio pubblico dovrà essere il punto cardine del rapporto tra eletti ed elettori. Occorre ripristinare la fiducia tra le persone, contribuenti e fruitori delle istituzioni, e gli amministratori, servitori della comunità e stipendiati per erogare un servizio di intermediazione della volontà popolare. Inserimento nello statuto comunale del diritto alla “cittadinanza digitale”. Ogni cittadino residente a Montoro deve avere “pari opportunità di accesso all’informazione”, sotto il profilo sia logistico che economico. Inserimento nello statuto comunale del referendum propositivo senza quorum per le iniziative di legge popolari. 12


Il Comune dovrà mettere dell’Amministrazione:

a

disposizione

un

portale

web

interattivo

Saranno rendicontate le singole spese e compensi per i dipendenti in ottemperanza col “decreto trasparenza”. Chi vorrà ricoprire il ruolo di amministratore dovrà inviare il proprio curriculum vitae che sarà pubblicato online. Il compenso dovrà essere reso pubblico entro 30 gg. dalla nomina. Pubblicazione dell’elenco di tutte le forniture di prodotti e servizi con i relativi contratti. Verranno rese disponibili online, in diretta e in differita, tutte le riunioni del Consiglio e delle commissioni, che saranno liberamente accessibili e filmabili per ogni cittadino. Proporremo che tutti i provvedimenti vengano resi commentabili e discutibili online con largo anticipo, così da ricevere suggerimenti e critiche dai cittadini, ai quali verrà assegnata una posta elettronica identificativa con parametri di accesso personali correlati con l’ufficio anagrafe e che andranno a costituire la “Carta d’Identità Digitale”. Attueremo questa pratica con i mezzi disponibili anche senza essere obbligati da una legge, così da tracciare un esempio di trasparenza per le altre forze politiche. Somministrazione di sondaggi via telematica per un immediato ed effettivo consulto con la cittadinanza sulle varie tematiche: un buon amministratore non fugge l’opinione e la valutazione dei suoi concittadini, ma la richiede con frequenza. Sponsorizzazione gratuita on-line di ogni iniziativa a carattere pubblico (fiere, attività culturali, conferenze, banchetti, etc.) che si tiene nell’area di Montoro o limitrofa: una moderna “affissione dei manifesti”, risparmiando denaro, carta, e aumentando la visibilità. Creare un “ufficio della trasparenza”, introducendo la possibilità di avere via internet ogni tipo di documento e modulistica di competenza comunale. Quanti più servizi vengono informatizzati maggiore sarà il risparmio di tempo e risorse. Rendere tracciabili tutti i passaggi burocratici, con conseguente messa on-line da parte del responsabile del procedimento. Realizzare un notiziario/ news-letter di zona (sia cartaceo che e-mail) che permetta ai cittadini interessati di essere avvisati per tempo circa le attività comunali e le discussioni in corso che riguardano la specifica zona.

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L’Italia è il Paese con la maggiore diffusione di smartphones, ma le pubbliche amministrazioni hanno scarsamente utilizzato questo canale con i cittadini. Investendo nella telecomunicazione informatica si otterrebbe maggiore accessibilità ai servizi e risparmio generale per tutti. Adottare un software, come l’applicazione gratuita “decoro urbano”, che permetta di segnalare disservizi e problemi di non emergenza (dissesti stradali, illuminazione difettosa, etc.) così da seguirne lo stato risolutivo via internet. Ciò consentirebbe a persone, a gruppi, ad associazioni, ai media, agli enti locali, ed alle autorità pubbliche di migliorare i tempi di risposta e la cura del patrimonio pubblico. Spingere con ogni strumento possibile verso la puntualità di pagamento ai fornitori di beni/servizi da parte della pubblica amministrazione. Attivare all’interno della macchina comunale progetti che mirino all’ascolto dei dipendenti e alla loro formazione professionale, così da ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi erogati. Ogni risparmio o guadagno ottenuto in termini di minor personale esterno, consulenze, art.110, recupero da evasioni tributarie, dovrà essere suddiviso tra l’Amministrazione e i dipendenti comunali che si sono prodigati nell’ottenerlo, così da motivare adeguatamente i comportamenti virtuosi.

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La non ottimale gestione del problema rifiuti produce inquinamento ed impatti negativi sul settore economico, agricolo e turistico. Pertanto riteniamo che l’argomento meriti un punto dedicato del programma. I rifiuti devono essere al centro di una visione complessiva, che individui il percorso migliore per la riduzione, il riuso, il riciclo e il recupero. L’obiettivo dovrà essere quello di trasformare un problema in una risorsa, partendo dal concetto che il “rifiuto” non è altro che materia prima. Se prima bisognava remunerare le aziende di raccolta a cui affidare il materiale, oggi esiste la possibilità di rivenderlo direttamente alle industrie come “materia prima seconda”. L’obiettivo finale è riprogettare la nostra città affinché sia in grado di riusare o riciclare tutto ciò che produce o utilizza. Il primo passo di questo processo è l’adesione per tappe graduali al progetto “Rifiuti Zero”, indicando come tempistica il 2020. Per realizzare tale risultato, vale a dire non produrre più rifiuti, occorre praticare iniziative di informazione, di formazione e poi di realizzazione, a partire dalle scuole, dalle famiglie e dai più piccoli, a cui bisogna illustrare l’utilità del progetto e come metterlo in pratica. Tutto questo ovviamente non è utopia, ma una realtà già operativa nel 50% dei comuni in Nuova Zelanda, in Canada, a San Francisco e nel comune di Capannori, primo in Italia, sito in provincia di Lucca. Il vantaggio complessivo per il cittadino? Risparmio sulla bolletta, più occupazione nel settore, ambiente più salubre, vetrina turistica per il territorio. Occorre favorire la raccolta differenziata con l’uso di mezzi elettrici non inquinanti. Sviluppare un sistema di raccolta “porta a porta spinto”, che necessita di un numero maggiore di operatori. Ciò si traduce in nuove assunzioni, le cui coperture sono generate dal mancato pagamento per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati. I risparmi vanno quindi impiegati nella creazione di posti di lavoro, per l’acquisto di mezzi ecologici e per garantire un risparmio ai cittadini. 15


Apertura di un’isola ecologica dove portare qualsiasi tipo di scarto, anche ingombrante, a qualsiasi ora della giornata. Questo eviterebbe anche le discariche a cielo aperto, tristemente note a tutti. I rifiuti portati all’isola vengono pesati e a seconda del materiale e il peso viene trasformato in punteggio, che accreditato su una tessera magnetica si converte infine, annualmente, in un premio simbolico in denaro per il cittadino. Attivare un centro per il riuso, riparazione e riutilizzo dei beni recuperabili. Avviare un mercatino locale dello scambio e dell’usato, dove tutti i cittadini ogni settimana possono portare degli oggetti da scambiare, da barattare o da vendere, come libri, mobili, ecc. Per l’organico va realizzato un impianto di compostaggio destinato alla produzione di compost, il quale verrà indirizzato verso tre filiere: all’uso diretto in agricoltura, alle aziende che producono terriccio, e quelle che producono fertilizzanti. Avviare quindi una campagna informativa sul compostaggio domestico e sulla divisione dei contenitori in base alla tipologia, con incentivi e sconti ai cittadini che praticano l’auto-compostaggio, affidando alle famiglie che aderiscono un composter domestico a titolo gratuito. La carta va selezionata e venduta alle aziende che producono cartone e carta riciclata. Vetro, plastica e lattine vanno indirizzate e vendute ad aziende che recuperano e riciclano suddetti materiali, effettuando in questo caso una differenziata selezionata a seconda dei colori con trattamento meccanico manuale. Incentivare nelle scuole e nei locali pubblici l’uso di acqua in brocca o in vetro, praticando un protocollo di intesa sia con i dirigenti scolastici, sia con l’ente fornitore, il quale si impegna a controlli periodici dell’acqua consumata. Realizzazione di casette dell’acqua con sistema di distribuzione economica e depurazione a raggi ultravioletti che elimina la carica batterica senza alterare le caratteristiche dell’acqua. Valutare la realizzazione di una “casa dell’acqua” (vedi programma AMBIENTE E TERRITORIO). Evitare l’uso di materiale usa e getta durante le sagre e le feste, attraverso l’opportuna regolamentazione e l’impegno sinergico con le associazioni. 16


Distribuzione di sacchetti di stoffa per le attività commerciali, così da spingere il consumatore verso la riduzione a monte della produzione di rifiuti, sponsorizzare il logo “made in Montoro” sui sacchetti, pubblicizzare gli imprenditori che aderiscono a queste iniziative virtuose (vedi programma TURISMO). Promuovere nelle attività commerciali l’uso dei distributori alla spina per latte e detersivi, e raccoglitori elettronici per bottiglie di plastica o vetro, incentivando l’adesione a questa metodologia.

Istruire la popolazione sull’uso dei pannolini lavabili, acquistabili in farmacia, con una prima fornitura gratuita a carico del comune ed un secondo kit con una sovvenzione del 50%. Favorire la vendita di assorbenti ecologici lavabili o dell’uso di coppette mestruali. Istruire la popolazione sulle qualità e gli effettivi vantaggi di questi prodotti, più economici e ipoallergenici. Mappatura di tutte le discariche a cielo aperto e conseguente bonifica con ogni strumento a disposizione.

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Investire sul sapere significa investire sul futuro della nostra terra e delle prossime generazioni di amministratori. A partire dalla scuola primaria, le istituzioni devono instaurare una collaborazione attiva con i dirigenti, non solo riguardo alla formazione per le attività scolastiche tradizionali, ma anche alla socializzazione e all’educazione civica, coinvolgendo in queste iniziative anche le famiglie così da ricostituire un forte senso di comunità. Allo stesso modo è importante dare visibilità e supporto alle associazioni che rappresentano la nostra linfa, e mettere in atto ogni possibile azione (conferenze, sponsorizzazione mediante internet, etc.) per valorizzare luoghi ed eventi di rilevanza socio-culturale ed artistica, partendo dalle biblioteche pubbliche, passando per le tradizioni popolari fino alla tutela dei centri storici. Infine, mettere in atto le dovute strategie logistiche per trarre giovamento dalla vicinanza al polo universitario ed il suo indotto, sia culturale che economico, fornendo agli studenti quanto necessario per conoscere e vivere la vicina città di Montoro. Proiettarsi verso un polo scolastico unico, valutando adeguatamente la capacità recettiva e le caratteristiche di idoneità delle strutture preesistenti e quelle in procinto di utilizzo, nel rispetto delle esigenze logistiche delle famiglie. Creare un filo diretto tra studenti (di ogni età, bambini compresi) e biblioteche pubbliche, con attività informative ed eventi, così da educare alla frequentazione dei luoghi adibiti alla cultura (vedi programma POLITICHE SOCIALI)

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Organizzazione di orti sinergici e biologici all’interno dei plessi scolastici, così da trasmettere alle future generazioni i principi della sostenibilità alimentare e ambientale, prendendo esempio dall’egregio lavoro già realizzato in tal senso dalla Preside De Biase, dell’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro (SA). Educare alla ruralità, sostituendo le merendine con l’eco colazione e l’eco merenda, con prodotti biologici fatti in casa e non acquistati, riabituando i bambini ai sapori di una volta e della nostra terra, e al contempo valorizzando economicamente le verdure a km zero, il pane fatto in casa, l’apicoltura, e così via. Favorire la crescita culturale e strutturale delle scuole superiori a Montoro, puntando alla formazione pratica degli studenti (ad esempio, nella scuola alberghiera, promuovere scambi formativi con i ristoranti di Montoro, affinché i futuri diplomati conoscano bene i prodotti tipici della nostra terra, le caratteristiche, le proprietà e i modi più svariati di preparazione degli stessi). Diffusione gratuita di Internet nelle scuole per studenti e insegnanti. Organizzare iniziative per rendere la città di Montoro appetibile per uno studente che scelga di risiedervi. Effettuare un censimento delle case sfitte, e al contempo cercare di realizzare una “casa dello studente”. “Portare l’Università a Montoro”, creando un sistema efficace ed affidabile di trasporto, tramite pullman elettrico, usando il car-pooling e ogni altra iniziativa utile allo scopo (vedi programma TRASPORTI). Sviluppare strutture di accoglienza per studenti, come biblioteche aperte anche in orari serali, con la disponibilità di accesso gratuito a internet. Dare ossigeno all’inventiva culturale, ad esempio attraverso l’organizzazione di un “festival del libro per bambini”, creando un evento da svolgersi in un mese estivo e predisponendo strutture di accoglienza ed intrattenimento per i partecipanti, sul modello del festival del cinema per bambini di Giffoni (vedi programma ISTRUZIONE).

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I provvedimenti a tutela delle fasce deboli, mamme, disabili, anziani, giovani disoccupati, bambini, devono anzitutto opporsi alla marginalità che queste categorie vivono in termini di opportunità, di libertà di espressione e partecipazione alla vita pubblica. La cultura, l’arte, il volontariato, l’attività sportiva e l’associazionismo rappresentano il naturale argine alle problematiche di disagio sociale, e pertanto le istituzioni in primis hanno l’obbligo morale di essere concreti attuatori di ogni possibile attività volta a scongiurare fenomeni di degrado morale e urbano, secondo una logica non solo LENITIVA ma PREVENTIVA rispetto a sintomi come il suicidio giovanile, la tossicodipendenza, il vandalismo, il disagio senile, il randagismo, il bullismo. E’ vitale inibire a monte le cause di questi campanelli di allarme diffusi nel comprensorio. Mappatura di tutte le strutture sociali, culturali e ludiche in stato di devasto o abbandono, ed eventuale assegnazione a cooperative locali di giovani per la riqualificazione e la gestione. Recupero della struttura adibita a canile (in località Figlioli), con eventuale affido a cooperative in collaborazione con le scuole, così da educare cittadini di ogni fascia al rispetto degli animali. Realizzazione e manutenzione di strutture polivalenti sportive e ludiche per anziani e bambini, come parchi giochi e bocciodromi. Ricongiungere scuole e strutture sportive, partendo dai giochi della gioventù (dove negli anni Ottanta Montoro ha toccato il podio più alto a livello nazionale per ben due volte nella corsa campestre). Incentivare gli sport più creativi e formativi, dal ciclismo all’atletica fino al gioco da tavolo, aiutando e sponsorizzando in modo adeguato le associazioni che già portano avanti queste iniziative nel comprensorio.

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Avviare le scolaresche a corsi di educazione e formazione del buon cittadino, in convenzione con il provveditorato agli studi, con la finalità di abituare il bambino alla vita comunitaria introducendolo ai vari temi di rilevanza civile, come il rispetto dell’ambiente, la sana alimentazione, la tolleranza reciproca e la lotta ai fenomeni di degrado. I docenti e gli alunni devono avere nel Comune un interlocutore non solo per vedere risolte le proprie problematiche, ma soprattutto per avere la possibilità di partecipare alla vita pubblica come primi attori. Se il giovane acquisisce come normale frequentare il consiglio comunale, sarà un adulto competente ed interessato a quanto avviene nel suo territorio. Al contempo chi gestisce la macchina comunale si trova a rispondere del suo operato anche ai bambini, oltre che agli elettori (vedi programma ISTRUZIONE). Coinvolgere anziani come supporto ai vigili durante l’uscita della scuola, alle fermate degli autobus, al mantenimento del decoro urbano. Tramite le scuole e con il patrocinio del Comune (e quindi non affidandosi unicamente alla singola iniziativa virtuosa di un insegnante o di un cittadino), avvicinare i bambini alla collaborazione con associazioni territoriali, siano esse votate all’organizzazione di una banda musicale, al carnevale montorese, alla salvaguardia del territorio, ad una corretta ed efficiente raccolta differenziata, alla riscoperta dell’agricoltura e della corretta alimentazione, all’uso consapevole e virtuoso dei beni comuni. Collocare rastrelliere per bici e attrezzature per lo sport da fermo (come cyclette) nei pressi degli impianti sportivi e delle ville comunali. Realizzare un piano di assistenza alle famiglie disagiate e ai disabili in collaborazione con associazioni e volontariato. Sostenere le associazioni che operano a scopo sociale e assistenziale sul territorio (Miserciordia, Pro Civis, ecc.) Attraverso il coinvolgimento di artigiani in pensione, organizzare corsi di arti e mestieri con i quali tramandare il sapere e fornire opportunità lavorative ai giovani. Organizzazione di corsi di lingua italiana per gli immigrati stranieri per favorire l’integrazione, diffondere la cultura, e da qui anche indurre al rispetto per il nostro territorio. Analisi delle problematiche, dei bisogni, delle aspettative e delle tendenze dei giovani attraverso l’istituzione di un osservatorio permanente sulla condizione giovanile. Interventi conseguenti in direzione didattica, culturale e di affiancamento agli aspetti più difficili collegati all’età della crescita: disordini alimentari, inserimento sociale, dipendenze, bullismo, disoccupazione. 21


Sviluppare la cooperazione giovanile e le varie forme di aggregazione, tramite la creazione di strutture polivalenti in un’ottica intergenerazionale. Destinare una struttura comunale alla gestione di una rete di associazioni composte da giovani, come potrebbe essere la rivitalizzazione del centro sociale. Attivare cosÏ, un luogo che sia il centro di riferimento per persone che sono in un’età dove il divertimento sano e gli stimoli culturali, artistici ed umanitari, sono fondamentali per iniziare e mantenere un percorso che porti a crescere come cittadini attivi e responsabili.

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Non solo necessità, ma diritto previsto dall’art.16 della Costituzione, la libertà di spostamento è la condizione necessaria per consentire al cittadino di fruire dei beni comuni. L’inasprimento della crisi economica obbliga al ripensamento degli stili di vita e impone un nuovo modo di intendere lo spostamento in modo che sia più vicino alle tasche delle persone, più rispettoso per l’ambiente e la salute, più efficace dal punto di vista logistico per tutte le categorie: studenti, pendolari, aziende, commercianti. Il primo passo è ridurre l’utilizzo dell’auto privata, con abbattimento degli annessi costi, in favore di forme alternative di trasporto pubblico, su ferro, su due ruote, con mezzi possibilmente elettrici, oppure con soluzioni a costo zero come car-pooling, bike-sharing, trasporto a chiamata. Per le fasce deboli, la mobilità si traduce in una riconquista degli spazi vitali affinché tutti possano usufruirne: mamme, anziani, bambini, disabili. Diventa auspicabile la realizzazione di infrastrutture leggere non inquinanti ed aree accessibili per pedoni e ciclisti, il miglioramento dei collegamenti tra realtà periferiche e poli scolastici, la messa in sicurezza del reticolato stradale per veicoli e pedoni. Per gli adolescenti e gli studenti, il potenziamento dei trasporti deve garantire la possibilità di spostarsi efficacemente tra Avellino e Salerno negli orari scolastici ed extra scolastici, così da accedere alle numerose possibilità sia di formazione che di intrattenimento offerte dalle realtà limitrofe più urbanizzate, e viceversa, rendere più accessibile la città di Montoro ai giovani di altre zone, con ovvi benefici per l’economia. Per lavoratori e pendolari, la mobilità deve mirare allo sgravio dei costi fissi legati al trasporto privato, che limitano li potere d’acquisto delle famiglie e aggravano il ristagno economico di una già magra realtà imprenditoriale. Per le imprese del settore primario (produttivo e agricolo), secondario (PMI, manifatturiero, artigianato), terziario (ristorazione e turismo) e del settore trasporto merci, il potenziamento della mobilità deve puntare a quell’indotto economico indiretto generato dalla più facile accessibilità che il territorio montorese offrirà. Raggiungere la nostra città non dovrà più essere una scelta dei

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soli residenti, ma un punto di ristoro naturale ed accessibile data la centralità strategica, poco sfruttata, nella valle dell’Irno.

Il programma su mobilità e trasporti si fonda quindi su tre principi sintetici: tutela dell’ambiente e delle fasce deboli, incremento delle possibilità di accesso al territorio, rilancio economico. Promuovere iniziative di formazione culturale volte a divulgare i vantaggi delle energie a limitato impatto ambientale come il metano, l’elettrico, e l’ibrido. Pubblicizzare adeguatamente (tramite convegni, spazi sul sito internet comunale, etc.) le forme di trasporto a costo zero già operative in molte città e regioni, come “carpooling” o il “bike sharing”, coinvolgendo le associazioni interessate al tema ed avvicinando i cittadini alla mobilità sostenibile. Ripristinare il trasporto pubblico, su rotaia e su gomma, nell’ambito del progetto “metropolitana leggera” (tra Benevento, Avellino, Salerno e Battipaglia) dato che la città di Montoro dispone di ben tre stazioni ferroviarie inutilizzate. Ciò consentirebbe una riduzione notevole del traffico privato, e quindi dell’inquinamento associato, oltre che un abbattimento dei costi pro-capite. Incentivazione all’uso di veicoli elettrici privati attraverso l’installazione di colonnine di ricarica. Convertire progressivamente all’elettrico il parco veicoli del Comune. Creare un centro di “coordinamento del trasporto pubblico locale”, con info e dettagli su tutte le tratte, le frazioni collegate, gli orari, le tipologie di mezzo (pullman, treno, etc.), che sia accessibile anche via internet attraverso il sito comunale o un’applicazione per smart-phone. Ridurre il traffico veicolare istruendo un registro comunale per il coordinamento di car-pooling e taxicollettivi, similmente ad una centrale per il servizio dei taxi privati, in modo da raccogliere le richieste dei cittadini via internet/sms e monitorare i trasporti in rete. Valutare la creazione di una “tessera del viaggiatore” per gestire l’utenza e garantire i requisiti minimi di fruizione del servizio.

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Studiare la distribuzione del traffico dei mezzi pesanti rispetto alle arterie autostradali e mettere in atto quanto possibile per ridurre l’usura del manto stradale nelle zone interne. Creare una rete di trasporto interno locale, anche tramite l’acquisto di mezzi elettrici, che colleghi tutte le frazioni della città, così da venire incontro sia alle famiglie per quanto riguarda l’attività scolastica, sia ai giovani ed agli anziani per arginare l’isolamento e superare il campanilismo culturale delle frazioni. L’ex comune di Montoro Inferiore dispone già di personale adibito al trasporto, oggi riconvertito alla collaborazione con il servizio di vigilanza municipale. Il servizio deve essere concepito in modo da collegare tutte le frazioni di Montoro e servire le aree limitrofe di maggiore rilevanza, gli enti, i poli lavorativi e scolastici più importanti, i luoghi maggiormente interessati dal pendolarismo tra Avellino e Salerno (industrie, ospedali, università, scuole superiori). Possiamo pensare allo spostamento in bici come ad un trasporto e non solo come a una gita di piacere, garantendo percorsi protetti, diretti, veloci e possibilmente senza interruzioni e tortuosità su tutte le direttrici di scorrimento. In tal senso uno dei primi punti è la realizzazione di una rete di piste protette ed estese su tutta l’area urbana ed extraurbana, che colleghi tutte le frazioni di Montoro con percorsi ciclabili lungo il corso di viali alberati (vedi programma AMBIENTE E TERRITORIO) possibilmente non adiacenti a strade intensamente trafficate. Promuovere l’educazione all’uso della bici e delle piste ciclabili da parte della Polizia Municipale, soprattutto per bambini e famiglie. Questo avrà la doppia funzione di aumentare la sicurezza stradale e di avvicinare i cittadini a questo importante corpo comunale. Sponsorizzare le bici elettriche attraverso possibili incentivi. Istituire dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane. Introdurre l’utilizzo di appositi adesivi codice identificativo rintracciabile dalle forze dell’ordine per disincentivare i furti delle bici, oltre a rastrelliere dove sia agevole legare il telaio alla struttura fissa. Possibilità di trasporto bici sugli autobus comunali mediante portabici esterni sui bus.

Individuazione sul territorio di punti strategici per la mobilità, ad esempio due per ogni frazione, dove installare dei piccoli info-points in modo da: Indicare su un apposito cartello-mappa la località specifica e i luoghi limitrofi a rilevanza storica, turistica, o ristorativa così da creare una vetrina di accoglienza. 25


offrire check-points con pensiline al coperto, per il trasporto pubblico locale, per l’autostoppismo organizzato ed il car-pooling. consentire il parcheggio di biciclette, ed il bike-sharing, tramite l’installazione di rastrelliere con lucchetto. Studio di un piano mobilità per disabili. Abbattere le barriere architettoniche (ove presenti) lungo i marciapiedi e rendere gli stessi percorribili per sedie a rotelle e carrozzine (vedi programma POLITICHE SOCIALI). Mappatura di strade ed incroci a rischio, e conseguente messa in sicurezza con i mezzi economici disponibili e le iniziative attuabili.

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Promuovere il turismo, nel senso più ampio del termine, vuol dire concepire le strategie amministrative in modo da incrementare l’appetibilità del territorio sotto ogni punto di vista, fornendo alle persone una serie di validi motivi per scegliere la nostra città piuttosto che un altro luogo. Il gesto politico più importante che un cittadino compie nell’arco della sua giornata, è il “fare la spesa”: dove e in che modo si decide spendere il denaro incide in modo importante sul successo di un’azienda, sull’economia di un territorio, sulla salute, sulle opportunità per le future generazioni di quel luogo a seconda che questo venga “preferito o meno”. Intendiamo quindi mettere in atto ogni possibile iniziativa affinché Montoro diventi un luogo scelto dalle famiglie, dagli studenti, dai lavoratori e dai viaggiatori, per salubrità dell’ambiente, possibilità di accesso alla cultura, collegamenti con le aree lavorative limitrofe, bellezza dei panorami, vivacità di tradizioni e sapori delle nostre tavole. La preoccupante deregolamentazione dell’industria, con i danni che ha generato a livello sanitario, ha costretto il cittadino (turista e consumatore) a riconsiderare le priorità dello stile di vita moderno in favore della sostenibilità e del vivere sano. Il “turismo responsabile”, che tiene conto dell’ambiente del luogo in cui ci si reca, è perciò una delle grandi occasioni per lo sviluppo agricolo e commerciale del nostro territorio; va incentivato con ogni mezzo, affiancato alla tutela ambientale e alla fruibilità dei servizi, affinché l’economia delle imprese locali si sollevi dall’attuale precaria condizione di sussistenza, potendo accedere a contributi e proventi di cittadini esterni e non più solo autoctoni.

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Il tema del “lavoro” è trasversalmente abusato nelle campagne elettorali, e per questo ci proponiamo di illustrare con chiarezza ed onestà, al di là di improbabili promesse, la nostra realistica visione della catena virtuosa che porta alla creazione di occupazione: vero baricentro di un programma politico rivolto ai cittadini, certamente il punto primo in termini di importanza ma che nell’ordine è fisiologicamente l’ultimo a vedere la luce. Infatti i passaggi di riforma devono essere considerati sempre in un’ottica di insieme, partendo dall’efficienza della spesa pubblica, riqualificazione dei servizi, agricoltura e ambiente, gestione virtuosa dei rifiuti, fino al turismo, poiché soltanto assieme tutti questi aspetti generano ovviamente il punto più importante: il lavoro. Con la realizzazione precedenti punti del programma, la futura città di Montoro diventerebbe automaticamente un’attrazione per i visitatori, grazie ad un’agricoltura che punta ai prodotti biologici tipici del nostro territorio, ad una città che rende il rispetto per ambiente un principio cardine, che punta all’indipendenza energetica, che offre internet gratuito ai suoi cittadini, che persegue l’obiettivo rifiuti-zero; una città che attira gli universitari della vicina Fisciano grazie alla cultura e la mobilità. Il primo passo è dunque la scelta di una vocazione per il territorio, e pertanto bisogna portare avanti ogni azione a carattere politico affinché la nuova Montoro venga inserita tra le “città a vocazione turistica”, così da poter accedere ai fondi dedicati a tale scopo presso la Regione, lo Stato e la Comunità Europea. Bisogna puntare alla creazione di punti di attrazione turistica per agricoltura ed enogastronomia, e studiarne una strategica distribuzione sul territorio. Realizzare in collaborazione con gli enti, le associazioni e le scuole, iniziative di sensibilizzazione cittadina verso il turismo sostenibile ed eco compatibile.

Riqualificare, ove necessario, e promuovere adeguatamente tutte le aree urbane a carattere storico/culturale sul nostro territorio, come il castello longobardo, il santuario di San Pantaleone, il santuario dell’Incoronata, le grotte dell’Angelo, la chiesa di San Cipriano, il centri storici di Aterrana e Parrelle (vedi programma CULTURA). 28


Studiare la realizzabilità di percorsi turistici da poter effettuare anche in bicicletta, e valutare la realizzazione di una pista ciclabile (vedi programma TRASPORTI E MOBILITA’). Istituzione di una o più sedi fisiche informative per i turisti, sfruttando strutture comunali inutilizzate come ad esempio il Vetus, così da creare un centro di orientamento centralizzato che coordini le varie realtà frazionali. Creazione di un’area virtuale, sfruttando internet e applicazioni per smart-phone, volta alla “promozione del turismo”, col patrocinio del Comune nella sponsorizzazione di feste religiose o iniziative socio/culturali ed enogastronomiche, come la sagre e il “Carnevale montorese”. La corretta pubblicizzazione degli eventi che coinvolgono la comunità genera indotto economico indiretto per tutte le categorie, ed è quindi opportuno dedicarvi un apposito spazio gratuito anche sul sito internet del Comune, per singole associazioni ed eventi di rilevanza collettiva, così da attirare l’attenzione delle realtà limitrofe ed aiutare il decollo di iniziative virtuose Una città a vocazione turistica deve essere pronta ad accogliere i visitatori in maniera adeguata anche sotto l’aspetto commerciale, attivando percorsi virtuosi nel suddetto ambito che rafforzino le piccole imprese, costituenti la principale forza produttiva territoriale. E’ necessario porre la giusta attenzione alla formazione comunicativa degli imprenditori, ed all’insediamento di attività produttive che abbiano il fulcro nella loro qualità. Pertanto occorre: Creare un comitato di imprenditori, artigiani, commercianti (non necessariamente rappresentanti delle categorie o funzionari delle varie associazioni) a supporto della giunta e dell’assessorato di riferimento, che proponga iniziative per lo sviluppo delle attività produttive, e valuti costantemente l’operato dell’amministrazione in tal senso. Organizzare corsi base sull’utilizzo del computer per imprenditori e artigiani, affinché conoscano le basi dei network moderni e non paghino un’handicap concorrenziale nei rispettivi settori. Pianificare corsi di marketing professionali, con associazioni di categoria, rivolti ai commercianti per offrire sempre il meglio ai visitatori, cominciando dalla disponibilità, dalla gentilezza, dall’accoglienza, per finire alla professionalità, serietà e competenza nel proprio specifico settore. Distribuzione di sacchetti di stoffa per le attività commerciali, così da spingere il consumatore verso la riduzione a monte della produzione di rifiuti, e al contempo sponsorizzare il logo “made in Montoro” sui sacchetti incentivando gli imprenditori che aderiscono a queste iniziative. 29


Disincentivo alla costruzione di centri commerciali, promuovendo un’economia etica e solidale con particolare attenzione alla filiera corta (vedi programma AGRICOLTURA). Favorire ditte o aziende montoresi in tutte le attività lavorative locali, dalla raccolta differenziata (vedi programma RIFIUTI) all’ammodernamento degli impianti energetici (vedi programma ENERGIA). Rotazione dei fornitori del Comune, con la precedenza alle imprese, ai commercianti e agli artigiani locali, a parità di preventivo. Ridurre la burocrazia nelle risposte alle imprese di ogni settore e a tutti i livelli, ottimizzando i tempi di gestione attraverso l’attribuzione di specifiche responsabilità ai funzionari comunali che andranno costantemente monitorate e valutate.

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CONCLUSIONI La corretta informazione genera consapevolezza e partecipazione. La partecipazione riduce gli errori amministrativi, limita gli abusi, aumenta l’efficienza di spesa. L’efficienza genera meno invasività per il territorio, più tutela dell’ambiente, più decoro urbano. Dal rispetto del luogo dove si vive nasce la riscoperta delle tradizioni e la rivalutazione del patrimonio storico. Dalla cultura e dalla bellezza nascono l’appetibilità del luogo e il l turismo. Dal turismo fioriscono l’economia e il lavoro. Il lavoro genera benessere, prospettive future, felicità. È il naturale ciclo virtuoso, che dalla conoscenza conduce alla felicità, passando attraverso la partecipazione attiva e la valorizzazione dei i beni comuni. Proponiamo un sogno, ne siamo consapevoli, ma vorremmo che lo spirito di lavoro abbia la meglio sullo scetticismo. La domanda che dentro di se ciascuno dovrebbe porsi non sia “Sono veramente realizzabili queste belle proposte? ”, bensì “Posso partecipare in prima persona ad un progetto da cui la comunità intera può trarre beneficio? ”. Ci auguriamo che la risposta sia SI, perché senza il contributo di tutti non esiste possibilità alcuna di vero cambiamento. Non esistono eroi e personaggi in giacca e doppiopetto che risolveranno i problemi, ma solo, se siamo pronti a metterci in gioco, dei cittadini che si riappropriano della facoltà di scegliere, e realizzano tutti insieme una città a cinque stelle.


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