Monumenti Aperti San Gavino Monreale Sardara Villanovafranca 26
27 Maggio 2012
Siddi 2
3 Giugno 2012
COMUNE DI SAN GAVINO MONREALE
COMUNE DI SARDARA
COMUNE DI SIDDI
COMUNE DI VILLANOVAFRANCA
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l Comune di San Gavino Monreale è lieto e orgoglioso di partecipare per la prima volta alla manifestazione “Monumenti Aperti”, evento culturale che si pone l’obiettivo di far conoscere i siti di interesse storico artistico che fanno parte del patrimonio della nostra comunità. Sin dalla sua fondazione nell’XI secolo San Gavino ha saputo contraddistinguersi per la ricchezza di strutture artistiche, in particolar modo legate alla vita religiosa del centro, con le Chiese di Santa Croce, San Gavino Martire, Santa Chiara e il noto Convento di Santa Lucia. A queste vanno aggiunti di diritto altri importanti centri della vita culturale sangavinese quali Piazza Marconi, ospitante la già citata Chiesa di Santa Chiara, e il Museo Dona Maxima. In età contemporanea le chiese esistenti hanno subìto numerosi e utili restauri, e soprattutto altre strutture sono sorte in recentissima data, quali il Museo delle Due Fonderie e l’Archivio Storico, autentico fiore all’occhiello della memoria storica sangavinese. I volontari coinvolti nella manifestazione accompagneranno i visitatori nel “viaggio” durante il quale saranno scoperte (o riscoperte) le varie opere e strutture, in un percorso il cui obiettivo sarà unire la dimensione passata a quella presente attraverso l’interesse per la cultura e il recupero della memoria storica identitaria. I destinatari della manifestazione sono chiaramente tutti i cittadini sangavinesi e chiunque abbia voglia di conoscere o approfondire la conoscenza dei “nostri tesori”. In particolare i giovani sono i principali destinatari dell’evento, nell’intento di guidarli in un progressivo recupero delle proprie radici culturali; ciò giustifica la partecipazione delle varie scuole di San Gavino Monreale, dall’Istituto Comprensivo Statale passando per il Liceo Scientifico “G. Marconi” e il Liceo Socio-Psico-Pedagogico e Linguistico “E. Lussu”. Il tutto sarà coadiuvato dalla gradita collaborazione delle tante associazioni coinvolte nel progetto, che coopereranno alla riuscita dell’iniziativa arricchendola con numerose manifestazioni collaterali. Pertanto, “Monumenti Aperti” si preannuncia, per San Gavino, uno degli eventi più importanti dell’anno, frutto di sforzi profusi sia da parte dell’Amministrazione che delle Associazioni ed Istituzioni Scolastiche prestanti collaborazione, alle quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. Auspicando una viva e produttiva partecipazione da parte di tutta la comunità sangavinese, ci auguriamo che questo sia l’inizio di una tradizione che possa entrare a pieno titolo nel calendario degli appuntamenti annuali che completano il panorama dell’offerta socio-culturale, insieme alla Rassegna dello Zafferano, che si svolge a novembre in concomitanza con la fioritura e raccolta dell’oro rosso e il Carnevale, con i tipici carri allegorici realizzati dagli artisti della cartapesta. Giovanni Cruccu - Sindaco di San Gavino Monreale Cinzia Uda - L’Assessore alla Cultura Gruppo Locale di Coordinamento San Gavino Monreale Comune di San Gavino Monreale Giovanni Cruccu - Sindaco Cinzia Uda - Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Bruno Mancosu - Responsabile Settore Cultura, Sport e Spettacolo Alessandra Fantinel, Gianfranco Gilardi - Uff. Cultura e Politiche del Lavoro Maura Murru, Claudia Fenu - Antropologhe con incarico allestimento Museo e Centro di Documentazione “Due Fonderie” Carla Usai - “La Memoria Storica Soc. Coop.” con incarico di gestione dell’Archivio Storico Comunale Lorenzo Argiolas, Laura Cuccu, Patrizio Corda - Tirocinanti Ufficio Cultura Manuela Ennas - Esperta siti culturali sangavinesi Segreteria Organizzativa Ufficio Cultura Comune di San Gavino Monreale Via Trento 2 Tel. 07093749204/205 email: mon.apertisangavino@tiscali.it
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asseggiare per le vie del centro storico di Sardara significa immergersi nella storia della nostra comunità e della Sardegna, passando dal nuragico al romanico-gotico, dalle architetture rurali campidanesi ad alcuni elementi di ispirazione tardo-barocca e liberty. Per l’edizione 2012 di Monumenti Aperti, il paese delle terme apre i suoi «scrigni» a visitatori, turisti e appassionati. Uno dei siti più interessanti è sicuramente il tempio nuragico a pozzo di Sant’Anastasia. L’intera complesso, che comprende l’area del villaggio nuragico e la chiesetta medievale rappresenta un vero e proprio unicum in tutta la Sardegna. Percorrendo le vie del centro storico sarà possibile ammirare la chiesa di Sant’Antonio da Padova, la chiesa di San Gregorio Magno, di fabbrica romanico-gotica con la caratteristica bifora che si apre sull’abside e la statua lignea del santo realizzata con la tecnica dell’estofado de oro, la parrocchiale della Beata Vergine Assunta, che contiene all’interno importanti opere di pregio, e il Civico Museo Archeologico «Villa Abbas». Nelle diverse sezioni del museo, sito in un edificio di notevole interesse storico, si potranno ammirare i più importanti reperti emersi durante gli scavi nell’area di Sant’Anastasia e nell’area del Castello di Monreale. Il Comune di Sardara, per il suo patrimonio culturale e per la cura dei propri beni archeologici e artistici, ha ricevuto negli anni alcuni riconoscimenti di rilevanza nazionale: fa parte del circuito dei comuni «Bandiera Arancione» del Touring Club Italiano e ha ottenuto la certificazione di qualità Herity per i beni culturali. Monumenti Aperti è un’ottima occasione per venire a farci visita e conoscere meglio il nostro paese.
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passillai in is bias de su tzentru stòricu de Sàrdara bolit nai a sindi preni de sa stòria de sa comunidadi nosta e de sa Sardìnnia, passendi de su nuraxesu a su romànicu-gòticu, de is architeturas ruralis campidanesas a unus cantu elementus ispiraus a su stili baroccu e liberty. Po s’editzioni 2012 de Monumenti Aperti, sa bidda de is bàngius aberrit is «prendas» suas a is stràngius, turistas e amantiosus. Unu de is situs de interessu prus mannu est su tempru nuraxesu “a putzu” «funtana de is dolus» de Sant’Anastàsia. Innì ddoi agataus puru sa biddixedda nuraxesa e sa cresiedda medievali: ùnicum in totu sa Sardìnnia. Atressendi is bias de su tzentru stòricu si podit amirai sa crèsia de Sant’Antoni de Pàdova, e sa de Santu Gregori Mannu, romànicu-gòtica, cun sa bìfora de s’àbsidi e sa stàtua de linna de su santu, crèsia manna de sa «Beata Vergine Assunta”, innoi s’agatant òperas nodidas e de importu, e su Museu Tzìvicu «Villa Abbas». In is setzionis de su museu si podint amirai is repertus agataus in is scarraxaduras de s’àrea de Sant’Anastàsia e in su Casteddu de Murriali. Su comunu de Sàrdara, po sa sienda culturali e po su coidu de is benis archeològicus e artìsticus, at arriciu in totu custus annus unus cantu reconnoscimentus de importu natzionali: «Bandiera Arancione» de su Touring Club Italianu - Certificatzioni Herity po is benis culturalis. Monumenti Aperti est una bella ocasioni po beni a s’agatai e connosci mellus sa bidda nosta. Giuseppe Garau - Sindaco di Sardara Roberto Ibba - Consigliere delegato ai Beni Culturali
Gruppo Locale di Coordinamento Sardara Comune di Sardara Giuseppe Garau - Sindaco Roberto Ibba - Consigliere delegato ai Beni Culturali Coordinamento generale Assessorato ai Beni Culturali Coordinamento Attività didattiche e Ricerche Storiche Coop. Villa Abbas
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iddi, piccolo paese della Marmilla, è felice di aderire all’iniziativa Monumenti aperti 2012, per offrire l opportunità di scoprire alcuni dei suoi siti di maggiore interesse. Per l’occasione saranno visitabili gratuitamente: il Museo delle tradizioni agroalimentari “Casa Steri”, custodito nell’antica casa seicentesca della famiglia Steri; il Museo Ornitologico della Sardegna, specializzato in ornitologia sarda e centro CEAS da cui partono numerose iniziative destinate alla divulgazione e all’educazione ambientale. Non ultima la possibilità di osservare, nelle sale espositive, alcuni nidi di rondini situati in vecchie abitazioni del paese; il Nuraghe a corridoio “Sa Fogaia”, situato sull’Altopiano di Siddi e annesso al Parco Naturalistico Archeologico Sa Fogaia, dove percorrere sentieri a tema naturalistico e archeologico; la Tomba di Giganti “Sa Domu de S’Orcu”, magnifico monumento nuragico della tipologia a filari, fra le più grandi e meglio conservate della Sardegna; la Chiesetta San Michele Arcangelo, una fra le più piccole chiese romaniche a 2 navate presenti nell isola resa particolarmente suggestiva dalla presenza dell’architrave, fregiato con figure antropomorfe e, per finire la Chiesa Parrocchiale Visitazione di Maria Vergine, per deliziarsi delle sue statue in Estofado de oro. Questi i monumenti che saremmo lieti di mostrarvi, in questa come in altre occasioni, durante l’evento Appetitosamente, Festival Regionale del Buon Cibo, per esempio, che si svolge nel primo fine settimana di agosto, momento in cui il paese mostra anche altre delle sue bellezze più nascoste. Buona visita. Fausto Tuveri Assessore alla Cultura,Turismo,Tradizioni Popolari.
Gruppo Locale di Coordinamento Siddi Comune di Siddi Società Cooperativa Villa Silli Piazza Leonardo Da Vinci 7-8, Siddi-VS Tel. 070 939888 coopvillasilli@gmail.com www.villasilli.it Nicola Aru Daniela Pilloni Responsabile referenti coordinamento locale Cooperativa Villa Silli Tel. 347 1986203
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’ormai fondamentale appuntamento annuale con “Monumenti Aperti”, ci permette anche nel 2012 di riproporci all’attenzione di quei visitatori che, sempre più numerosi, cercano tracce, testimonianze, segni del nostro passato. Il nostro è un paese ricco di monumenti e antiche tradizioni che ben si coniugano con la nostra sincera ospitalità. Il nuraghe “SU MULINU”, il Museo Archeologico, le chiese S. Lorenzo, di San Francesco e di S. Sebastiano, il caratteristico centro storico con le abitazioni realizzate in pietra locale, La Mostra Mercato dei prodotti di nicchia, sono le nostre proposte per quanti vorranno venire a visitarci . La visita ai Monumenti con grande spontaneità e simpatia sarà accompagnata dai bambini e dai ragazzi delle scuole locali. Domenica 27 Maggio i visitatori potranno riscoprire e gustare i dolci realizzati con la mandorla locale. Verranno allestiti appositi Stands espositivi per la degustazione di tutti i prodotti enogastronomici locali. Di particolare interesse vorremmo ricordare che presso gli stand si potrà acquistare anche lo” ZAFFERANO DI SARDEGNA” che ha ottenuto recentemente il marchio D.O.P. Per gli amanti dello Sport, il nostro paese offre una pista omologata di Kart, che ospita regolarmente i campionati regionali ed è considerata dagli appassionati una tra le migliori della Sardegna, per gli amanti dei cavalli sarà possibile visitare il maneggio “San Sebastiano”. I nostri visitatori potranno trovare ristoro nell’Agriturismo, o nei diversi ristoranti situati nel centro del Paese. Nel rinnovare il nostro invito a visitarci numerosi, ringraziamo quanti coloro hanno operato per il Buon Successo dell’iniziativa. Daniela Figus - Sindaco di Villanovafranca Salvatore Cortis - Assessore ai BB. CC.
Gruppo Locale di Coordinamento Villanovafranca Comune di Villanovafranca Daniela Figus Sindaco Coordinamento generale Giovanna Onnis
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Il Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio
Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante
M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu
Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni
Provincia di Cagliari Angela Maria Quaquero Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici UPI Sardegna Francesco Putzu
ANCI Sardegna Cristiano Erriu Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri onsorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu C Giuseppe Murru Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai
Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini
Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica
Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato
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urismo, identità e cultura, una combinazione ideale per una terra depositaria di tradizioni millenarie. Oltre che da spiagge bianche e mare cristallino, i viaggiatori sono sempre più attratti da manifestazioni e itinerari culturali e da località d’arte della Sardegna. Una recente indagine conferma il trend, nel primo semestre 2011 nell’Isola è cresciuta del 20% la frequentazione di luoghi di interesse storico – artistico, un dato con pochi confronti in Italia. Fra le motivazioni alla vacanza, spiccano le visite al patrimonio artistico e monumentale: ‘uno scrigno di tesori’ composto in Sardegna da antichi palazzi e castelli, basiliche e musei, parchi minerari e archeologici, e disseminato sull’intero territorio. Un patrimonio da preservare innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’accoglienza della quale l’Isola è capace. Da condividere con itinerari culturali, come appunto Monumenti aperti, evento che suscita suggestioni ed emozioni uniche. La domanda turistica è orientata alla ‘memoria’ e alla cultura, perciò la Regione Sardegna promuove l’architettura storico - artistica, simbolo di identità, così da assecondare anche il profilo moderno dei nostri visitatori, culturalmente preparati, rispettosi e desiderosi, oltre che di ‘vivere’ l’unicità di paesaggi incantevoli, anche di conoscere beni culturali e manifestazioni tradizionali. Luigi Crisponi Assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio
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nno dopo anno, Monumenti Aperti rappresenta un momento importante che va oltre la semplice manifestazione culturale. È la condivisione della conoscenza del nostro patrimonio di cultura, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito. Con Monumenti Aperti si vive un momento popolare e di festa dove un pubblico sempre più attento e consapevole delle potenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, diventa protagonista della storia della nostra Isola. La promozione del nostro grande patrimonio culturale si è trasformata nel corso degli anni, proprio grazie a questa manifestazione, in un momento festoso e popolare che raduna giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali. Tutti ugualmente coinvolti in un’attesa opportunità di arricchimento storico e culturale dove il nostro passato e il nostro presente si fondono per dare a tutti la consapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Sergio Milia Assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport monumentiaperti
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Informazioni utili I Monumenti saranno visitabili gratuitamente:
San Gavino Monreale La manifestazione “Monumenti Aperti” avrà luogo dal 26 al 27 Maggio 2012, i monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle ore 16,00 alle ore 20,00 e domenica dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Le visite alle chiese saranno temporaneamente sospese in concomitanza con le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili sospendere la visita nel momento in cui sopraggiungano incombenze che minaccino lo stato dei beni presso i siti visitati o l’incolumità fisica dei visitatori. Le visite potrebbero essere svolte parzialmente e non nella loro completezza per eventuali e giustificate ragioni di organizzazione o di afflusso. L’Info Point sarà ubicato nella Piazza Marconi: offrirà ulteriori informazioni e dettagli circa l’evento e i percorsi organizzati. Sardara Il pomeriggio di Sabato 26 maggio dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica 27 maggio dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose. Siddi Sabato 2 e domenica 3 giugno Sabato: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00 Domenica: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00 Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose. Villanovafranca Il pomeriggio di Sabato 26 maggio dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica 27 maggio dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Nelle Chiese le visite verranno sospese durante le funzioni religiose.
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Chiesa di
San Gavino Martire San Gavino Monreale
Dedicata al martire di Porto Torres, la chiesa di San Gavino fu edificata nel XIV secolo per volere dei Giudici di Arborea. Il monumento fu costruito in stile gotico a partire dal 1347, come riporta un’iscrizione incisa su un concio dell’abside, e portato a termine nel 1388, sotto il Giudicato di Eleonora de BasSerra. Si ritiene che fino al 1576 fosse la chiesa parrocchiale del paese. Dal 1957 è custodita dalle “Suore del Cuore Addolorato e Immacolato di Maria”. Oggi l’edificio, che nel tempo ha subito pesanti rimaneggiamenti, si presenta esternamente con una facciata spoglia, un portale centrale sormontato da un’apertura e un piccolo campanile a vela, del quale si conserva una campana datata 1434. La chiesa riporta una sola navata alla cui estremità si trova l’abside sulla quale si apre una monofora (finestra) ad arco acuto, ornata da colonnine con capitelli a piccole foglie. L’abside è coperta da una volta a crociera, con i costoloni che s’impostano su quattro peducci scolpiti ad altorilievo e raffiguranti i Giudici di Arborea: Mariano IV, Ugone III, Brancaleone Doria ed Eleonora d’Arborea. Sono questi, infatti, gli unici ritratti pervenuti dei Giudici arborensi. Per questo motivo la chiesa ha un notevole valore storico, in quanto considerata da molti studiosi, la cappella palatina, il vero e proprio “pantheon” degli Arborea. Gli studenti del locale Liceo Linguistico presenteranno il sito in lingua inglese, tedesca, francese e spagnola.
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Chiesa di
Santa Chiara San Gavino Monreale
Costruita intorno al XV secolo, la Chiesa di Santa Chiara Vergine è stata per lungo tempo il centro della vita sangavinese, da quando il primo nucleo abitativo del paese, costituitosi intorno al villaggio di Nurazzeddu e alla Chiesa di San Gavino Martire, si spostò progressivamente verso Ovest, in una posizione più centrale. In quest’area esisteva una chiesetta figliale di Santa Chiara Vergine dell’Ordine Serafico, che tra il 1574 e il 1584 fu eretta parrocchia e da allora diventò un punto di riferimento per i fedeli, accompagnandoli nella preghiera e nella celebrazione delle ricorrenze più importanti. La facciata dell’edificio ha una configurazione a flesso (cappello di carabiniere, motivo quasi esclusivo della Sardegna) così come quella del cappellone che le è stato affiancato e che un tempo era sede di una confraternita. Vi si accede attraverso un portone principale, che si affaccia sulla Piazza G. Marconi e uno minore, situato nella cappella laterale destra. La pianta, a forma di croce latina, rispetta un modulo catalano importato nell’Isola e in un primo tempo si presentava con un’unica navata centrale a copertura lignea sostenuta da quattro arcate ogivali. Negli ultimi anni del XV secolo, in corrispondenza all’incremento demografico del villaggio, furono aggiunte, in tempi diversi, sei cappelle, grazie alla disponibilità economica dei benefattori, che mantenevano così il diritto di sepoltura per sé e per i loro discendenti. La Chiesa è quindi formata oggi da un presbiterio, con l’altare maggiore dedicato alla patrona S. Chiara, gioiello di marmo policromo eretto nel 1780 dall’artista del marmo Michelino Spazzi e da sei cappelle laterali in stile gotico e rinascimentale che ospitano simulacri d’interessante fattura, alcuni opera degli artisti Cano e Lonis e due capelloni. All’esterno dell’edificio si erge sulla sinistra un alto campanile costruito intorno al 1950 per sostituire il vecchio risalente al 1811, che era invece situato sulla parte laterale destra della chiesa e di cui oggi è possibile vederne i resti nella gradinata d’accesso.
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Chiesa di
Santa Croce San Gavino Monreale
L’edificazione della Chiesa risale presumibilmente al XVI secolo. Si presenta di piccole dimensioni, con volta a tutto sesto, con copertura (almeno fino ai restauri del 1902) di legno. Con la costruzione dell’edificio venne istituita la “Confraternita di Santa Croce”, la più antica e longeva del paese esistente ancora oggi. Is Cunfradas ricoprivano diversi incarichi stabiliti dalla congregazione, tra questi S’Avvisadori, Su Priori, Su Cassieri, S’Obreri e Su Clavariu. Nel passato avevano l’onore di custodire e coltivare le terre, frutto di donazioni, i cui proventi andavano alla chiesa di Santa Chiara. Praticavano, inoltre, una sorta di mutuo soccorso in favore degli appartenenti all’ordine. Nella chiesa, oltre alle mura molto antiche, vi sono custodite numerose opere meritevoli di attenzione, quali il Cristo utilizzato per il Venerdì Santo, poggiato su una croce in ginepro costruita da Francesco Melis nel 1745 e due importanti statue: una della Madonna della Pietà, opera del frate sassarese Antonio Cano del 1818, ed una del Cristo Risorto, restaurata intorno al 1920 dal pittore napoletano Giuseppe Luciani. La statua del Cristo Risorto, ogni anno per Pasqua, viene condotta in processione per S’Incontru con la Madonna. Nella Chiesa sono, inoltre, presenti altre due statue, di San Narcisio e San Sisinnio. Quest’ultima opera pare sia stata donata, come voto di un villacidrese trasferitosi a San Gavino, dopo un’invasione di cavallette: il santo porta in mano proprio una cavalletta. La Chiesa oltre al patrimonio ligneo custodisce importanti documenti sui possedimenti terrieri e opere donate da diversi fedeli, oltre agli antichi strumenti utilizzati dalla confraternita durante le processioni.
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Convento di
Santa Lucia San Gavino Monreale
Venne edificato nel IX secolo e abitato in origine da monaci bizantini, detti Basiliani dal nome dell’ ordine religioso fondato da San Basilio, vescovo di Cesarea (329-379 d.C.). La presenza dei Basiliani è testimoniata dal ritrovamento di due mensoloni in pietra, con ornamenti di matrice bizantina del IX-X secolo, di una porzione di colonna a sezione ottagonale istoriata con pampini in rilievo e di tracce di una cupola originaria, anch’esse di chiara estrazione bizantina. Anche la struttura architettonica del chiostro, nella parte adiacente all’attuale refettorio, richiama chiaramente lo stile Basiliano. A seguito dello scisma tra la Chiesa Cristiana d’Oriente e quella d’Occidente avvenuto nel 1054, i monaci Basiliani abbandonarono il convento e furono sostituiti da monaci Benedettini, che in quegli anni avviarono in tutta l’Isola un profondo rinnovamento religioso. I Benedettini ampliarono il convento come provano i reperti in stile romanico emersi durante i vari restauri e vi rimasero sino al 1580, anno in cui consegnarono il convento e la chiesetta annessa ai Padri Francescani. Intorno al 1700 il convento ha subito un ulteriore ampliamento, come rilevato dagli ultimi restauri. La presenza di due lapidi situate una nel chiostro e l’altra nell’attuale area destinata alla sacrestia fanno presupporre che il convento fu eretto in una zona cimiteriale.
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Casa museo
Dona Maxima San Gavino Monreale
Deve il suo nome a Donna Massima (o Maxima nelle due varianti del dialetto campidanese) Orrù, ultima proprietaria della struttura. La sua costruzione risale alla prima metà del XVI secolo. In un atto del notaio Burranca del 1707 è indicata come “Casa del Marchese di Quirra” e “Casa della Curia”, ossia sede del tribunale del Podestà della Baronia del Monreale. I nobili Orrù dovrebbero averla acquistata dai Quirra, a cavallo tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, quando le competenze giudiziarie, ancora in mano ai feudatari legati alla precedente dominazione spagnola, vennero assunte direttamente dallo stato Sabaudo. Nella seconda metà del XIX secolo l’Amministrazione Comunale prendeva la casa in affitto per destinarla prima ad Ufficio della Giudicatura Mandamentale, poi a Scuola Elementare Femminile e, successivamente, a stazione dei Carabinieri Reali. La struttura attuale, recentemente restaurata, si presenta come una tipica casa padronale sangavinese, con il suo maestoso portale ad arco che si affaccia sulla Via Amsicora, in pieno centro storico. Il vasto cortile anteriore ciottolato conduce all’ingresso principale contornato da uno splendido porticato ad archi (sa Lolla). Al suo interno, nelle ampie sale comunicanti tra loro, sono stati riprodotti i vari ambienti tipici come la cucina, la camera da letto, la sala della tessitura, perfettamente arredate con mobili d’epoca e corredate da un’esposizione permanente di costumi tradizionali, arnesi ed utensili tipici della cultura contadina e artigianale del passato. Dal 1994, col fine di salvaguardare la memoria storica locale, la Casa Museo Dona Maxima è stata affidata all’Associazione Culturale “Sa Moba Sarda”, composta da cittadini volontari, che si occupano della raccolta, catalogazione, custodia e valorizzazione degli oggetti donati spontaneamente dalla popolazione sangavinese. Attualmente, oltre ad essere utilizzata per mostre, convegni, presentazione di libri, rassegne teatrali e musicali, laboratori per la rinascita degli antichi mestieri. La Casa Museo Dona Maxima, nel mese di novembre, in occasione della fioritura dello zafferano (l’oro rosso sangavinese), si apre ai numerosi visitatori che vengono coinvolti attivamente nelle tradizionali fasi di lavorazione della preziosa spezia locale dopo il suo raccolto.
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Museo e Centro di documentazione
Due fonderie San Gavino Monreale
Si propone di raccogliere, salvaguardare e trasmettere alle nuove generazioni la ricca eredità culturale, materiale e immateriale, della fonderia di San Gavino Monreale e dell’antica fonderia di Villacidro, documentando la storia delle comunità attraverso testimonianze orali, oggetti, scritti e immagini legati alla vita e al lavoro in fabbrica. Il Museo è situato all’interno degli ex magazzini ferroviari, un tempo snodo per il minerale che dalla miniera di Montevecchio era condotFoto di Walter Piras to nello stabilimento industriale di San Gavino per la lavorazione. Attualmente ospita un allestimento temporaneo comprendente i materiali raccolti durante la campagna di acquisizione ancora in corso. Tale patrimonio aspira ad essere implementato e arricchito dalle donazioni di tutta la comunità nelle sue molteplici componenti: gli ex lavoratori, protagonisti delle vicende storiche del complesso metallurgico, gli uomini e le donne testimoni del passaggio dalla realtà agro-pastorale alla nuova realtà industriale, le nuove generazioni, che conoscono le fonderie attraverso le tracce ancora presenti nel territorio. Al suo interno si articola in: - area allestimenti: destinata all’esposizione di oggetti e documenti appartenuti alla collettività e alla presentazione, tramite grande schermo, di fotografie d’epoca che ritraggono importanti aspetti del lavoro e della vita della comunità industriale; - area proiezioni audiovisive: è un ambiente dedicato alla visione e all’ascolto delle testimonianze audiovisive dell’archivio del Museo. Attualmente presenta un documentario sulla produzione dei campioni d’argento; - laboratorio didattico: ospita una sezione ludico-didattica dove si potranno realizzare laboratori con le diverse tipologie di utenti (scuole, anziani, famiglie, ecc.) e dove i più piccoli potranno imparare divertendosi con giochi sulle tematiche affrontate nel Museo.
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Archivio storico San Gavino Monreale
L’Archivio Storico e di Deposito del Comune di San Gavino Monreale conserva i documenti prodotti e ricevuti dall’Amministrazione locale dalle sue origini fino al 1967 e quelli di alcuni enti o uffici i cui archivi sono confluiti in quello comunale (il documento più antico risale al 1743). La storia della comunità e dei suoi abitanti è così alla portata di tutti coloro che volessero riscoprirne caratteristiche e curiosità. Tra le tante testimonianze presenti in archivio, segnaliamo: le risoluzioni consolari (poi deliberazioni) presenti a partire dal 1797; gli atti relativi al patrimonio comunale, e tra questi la ripartizione dei terreni comunali ai cittadini, e quelli relativi al Convento dei Frati minori i cui beni nel 1866, con la soppressione delle corporazioni religiose, entrarono a far parte del patrimonio comunale; la presenza dei progetti per la costruzione di diversi antichi edifici pubblici, gli atti relativi al funzionamento delle carceri e tanto altro. Ancora, segnaliamo la presenza, tra gli atti della Congregazione di Carità e poi Ente Comunale di Assistenza, di numerose testimonianze relative all’amministrazione di attività di assistenza e beneficenza finanziate dai privati mediante lasciti e donazioni. Tra questi: il “legato per maritar donzelle”, ossia il legato Ledda, istituito nel 1792 allo scopo di provvedere di dote le fanciulle indigenti; un “legato per i poveri malati”, fondato da Caterina Perria con testamento del 5 dicembre 1796, successivamente incrementato con altri piccoli legati (Pani, Porru); e ancora, nel 1903 il legato Paderi, istituito per garantire gli studi nel convitto nazionale di Cagliari a favore di uno studente povero di San Gavino. DOCUMENTO FOTOGRAFATO “Libro della Lascita Pia Laicale per maritar Donzelle instituita in favore delle Parenti principalmente della fu Isabella Ledda” Si tratta di un elenco delle proprietà con relative pensioni e ipoteche. Estremi cronologici 1792-1844 Collocazione: ASCSGM, ECA, b. 7, u. 16
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Civico Museo Archeologico
Villa Abbas Sardara
Il Civico Museo Archeologico “Villa Abbas” offre un coinvolgente percorso attraverso il tempo ed entro un territorio geografico ampio e vario, che abbraccia buona parte del Medio Campidano. Attraverso un sentiero ideale è possibile percorrere uno spazio che va dal medioevo al periodo dell’Impero e della Repubblica di Roma, per poi scivolare fra le testimonianze della Civiltà Punica e dell’epoca preistorica, quella dei Nuraghi e prenuragica. Gli uomini di ciascuna di queste epoche si presentano a noi per spiegarci alcuni aspetti della loro vita: quali materiali abbiano usato per procurarsi il cibo, per difendersi, per costruire le proprie case e le strutture di difesa, come abbiano seppellito i propri morti o venerato le divinità in cui credevano, come si siano vestiti o quali gioielli abbiano amato. Il territorio che costituisce la ex XVIII Comunità Montana “Monte Linas”, da Villacidro ad Arbus, e quel tratto della SS 131 compreso tra Sardara e Monastir, offrono gli interessanti scenari (fra colline, pianure e costa) che fanno da sfondo al Museo “Villa Abbas”. Inoltre, numerose fotografie, disegni e ricostruzioni di tombe romane o dell’atelier di produzione di materiali da costruzione di epoca tardo medievale, aggiungono a questa passeggiata nella storia la gradevolezza di un percorso che stimola la fantasia, mentre, senza annoiare, permette a tutti di conoscere il nostro passato, sia illustre che quotidiano. Un modo quindi per visitare la Sardegna e immergersi nella millenaria storia dei Sardi. In tutto il Museo si svolge il percorso tattile. È possibile, inoltre, visitare il Santuario Nuragico con Tempio a Pozzo di S.Anastasia inserito nel centro storico di Sardara.
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Chiesa di
San Gregorio Sardara
La Chiesa di San Gregorio fu costruita tra il 1300 – 1325 ed è interessante quale tipico esempio dell’amalgama tra il Romanico ed il Gotico in Sardegna. Il gotico trova le sue espressioni soprattutto negli archetti a leggero sesto acuto, nel rosone della facciata e nella bella bifora gotica dell’abside. Di stile romanico sono invece lo spartito della facciata ed il motivo della falsa loggia di derivazione pisana. La chiesa misura 8 metri per 14 x 1,5 compresa l’abside rettangolare all’esterno con il tetto a tre falde ed è costruita tutta in bella pietra da taglio di calcare bianco con alternanza di pietre di toni più scuri. La bella e suggestiva facciata è spartita da due lunghe lesene polistili gotiche che correggono due arcate poggianti al centro su mensole pensili. Le arcate hanno cornici sagomate. Il portale con architrave e piedritti semplici è incorniciato da un arco gotico a tre nervature prolungatesi fino a terra. Sopra il portale si apre un grande e bel rosone squisitamente gotico. Più oltre troviamo il motivo delle false logge, di derivazione pisana, formato da cinque arcate a cornice curva sagomata, sorrette da quattro colonnine quadrate che scaricano su quattro mensole a sbalzo. Le arcate sono coperte da un cornicione. Il frontone è decorato da undici arcatelle, a sesto spezzato, che seguono le pendenze del tetto. Al culmine di questi c’è un campaniletto, a vela, a bifora, rifatto. L’interno ad una navata, coperta da capriate, termina con l’abside semicircolare all’interno, coperta da semicatino e riceve luce dall’elegante bifora gotica. E’ intonacata di restauro. La chiesa di San Gregorio di Sardara è un interessante esempio di transizione tra il romanico ed il gotico in Sardegna.
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Pozzo Sacro di
Santa Anastasia Sardara
L’interesse archeologico del sito di Santa Anastasia è noto già dall’inizio del secolo grazie alle indagini di scavo ivi condotte fin dal 1913. In quell’occasione, fu messo in luce un tempio nuragico del tipo a pozzo, realizzato con massi in basalto e costituito da una camera a pianta circolare, coperta a tholos, profondamente scavata nel suolo, cui si accede mediante una scalinata protetta da uno stretto corridoio, coperto con lastroni disposti a piattabanda. Il Taramelli ha ipotizzato anche la restituzione ideale dei prospetti frontali e laterali dell’edificio sacro, sulla base di alcuni conci in trachite e calcare, ornati con motivi incisi e a sbalzo, rinvenuti non lontano dal pozzo. Questi conci e altri con bozze mammillari in rilievo sembrano pertinenti ad un secondo tempio a pozzo, situato ugualmente nei pressi della chiesa. Nel 1913 fu scavato anche il pozzo, di diametro più ristretto e a sezione conica, conservato all’interno della chiesa, che da il nome al sito. In questo pozzo furono rinvenuti numerosi vasi dell’età del Ferro (VIII sec. a.C.). Scavi effettuati negli anni Ottanta hanno messo in luce un grande recinto ad andamento curvilineo, in parte fiancheggiato da un camminamento di lastre di scisto, all’interno del quale si individuano diverse capanne. Si tratta dei resti parziali di un vasto insediamento nuragico a carattere civile e religioso, protrattosi dal Bronzo Recente alla prima età del Ferro ( fine VIII sec. a.C.) e frequentato occasionalmente anche in tempi successivi. Nel tratto Sud-Est, il grande recinto si addossa ad un ampio vano circolare ( capanna 5), che aveva verosimilmente la funzione di Sala del Consiglio. La capanna 5 ha restituito reperti di straordinaria importanza.
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San Gavino - Sardara - Siddi - Villanovafranca
Chiesa di
San Michele Arcangelo Siddi
Costruita su una piccola altura alla periferia del paese, in località Santu Miali, quella di San Michele Arcangelo è una chiesetta romanica della seconda metà del secolo XIII. La fattura è asimmetrica, con inconsueta pianta a 2 navate (solo una dozzina in Sardegna) e un’unica abside semicircolare nella navata principale. Le sue ridotte dimensioni (m 11,60 x m 7,30), ne fanno una fra le più piccole chiesa romanica binavata dell’isola. Il prospetto frontale è bipartito da una lesena centrale, due paraste angolari ed un alto zoccolo a scarpa, con i due portali sormontati da archi di scarico sopracigliati poggianti su peducci consunti. Chiudono la facciata alcuni conci incavati a circolo, un oculo, un archetto provvisto di doppia ghiera e, soprattutto, un ciclo scultoreo realizzato da un anonimo artista lungo l’architrave del portale sinistro. Si tratta della riproduzione di 5 misteriose figure antropomorfe, inserite entro 4 nicchie rettangolari suddivise e incorniciate da fasce verticali con decorazioni a rombi allineati. La presenza fra queste di un singolare “capovolto” rende l’opera un unicum nel panorama scultoreo medioevale sardo. L’interno mostra navate bipartite da 3 arconi poggianti su due pilastri a sezione ottagonale (si guarda al Gotico), forniti di capitelli e basamenti prismatici. La copertura lignea è a doppia falda nella navata principale e a falda unica nella navata laterale. Sono presenti 2 statue lignee di San Michele: Una più grande, seicentesca, l’altra più piccola, del Settecento.
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Chiesa Parrocchiale
Visitazione di Maria Vergine Siddi
La chiesa parrocchiale di Siddi fu edificata a partire dal 1704 sopra una chiesa più piccola, forse cinquecentesca. Lo stile è quello del Barocco sardo, nel suo filone popolare. La chiesa mostra un impianto longitudinale con navata unica (sulla quale si aprono 5 cappelle), e copertura con volta a botte. Esternamente è fiancheggiata da un alto campanile ultimato nel 1688, fornito di campane seicentesche e ottocentesche. Il prospetto frontale mostra un’apertura centrale sormontata da un architrave che delimita un timpano con arco a sesto ribassato spezzato, 3 finestre con vetrate colorate e una chiusura con coronamento “a cappello di carabiniere”. L’interno mostra pareti scompartite da 10 lesene che reggono una trabeazione a dentelli. L’altare maggiore, eseguito in marmi policromi e posto in opera nel 1815, ospita una preziosa statua lignea della Madonna col Bambino (secondo quarto del secolo XVII), dorata e policromata in estofado de oro con motivi a ramages e geometrici a formelle, nell’unico esempio isolano a foggia quadrata con spigoli smussati. Fra le cappelle risulta interessante quella del Rosario, che accoglie un retablo ligneo del secolo XVIII, insieme a pregevoli statue lignee seicentesche e settecentesche. Degni di attenzione sono pure un fonte battesimale realizzato in marmi policromi nel 1793, un secondo fonte battesimale litico decorato con rosoni a motivi fitomorfi, il pulpito ligneo e, nella sacrestia, una paratora del secolo XVIII.
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Museo delle tradizioni alimentari della Sardegna
Casa Steri Siddi
Il Museo ha sede nella casa Steri, che appartiene da alcuni secoli ad una famiglia di notabili del paese. La casa è caratteristica per la complessa articolazione di spazi costruiti e di spazi aperti tipica delle case a corte del Campidano: locali abitativi e per la trasformazione dei prodotti agropastorali, logge, ricoveri per animali da lavoro e da cortile. Gli oggetti esposti provengono tutti dalla casa, alla cui storia sono strettamente legati. L’allestimento museale e la ricca documentazione scritta ed iconografica ne descrivono le originarie funzioni e i relativi contesti d’uso. Il Museo - a partire dalle memorie della casa, delle sue peculiari consuetudini di vita, dell’organizzazione dei lavori domestici e dei cicli produttivi agrari - documenta tecniche di produzione, modi di cucinare e consumare il cibo che appartengono all’intera comunità, riflettendo i molteplici aspetti della vita materiale e simbolica tradizionale sarda. Il Museo è centro attivo di ricerca e di educazione alimentare e l’Associazione culturale “Museo Casa Steri” organizza percorsi didattici, laboratori e visite guidate, promuove attività di studio, di ricerca scientifica e di documentazione volte alla divulgazione e alla conoscenza dei cicli produttivi agrari, delle antiche tecniche di lavorazione dei prodotti tipici e dei modi di produrre e consumare il cibo in Sardegna e il loro stretto legame con le risorse locali, sia spontanee che coltivate.
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Museo
Ornitologico della Sardegna Siddi
Il Museo Ornitologico della Sardegna è custodito in una parte dell’edificio che ha ospitato l’ospedale Managu, raro esempio di struttura ospedaliera funzionante nella Sardegna rurale della seconda metà dell’800. Esso costituisce l’unico museo ornitologico oggi presente in Sardegna, nonché la più completa collezione museale di uccelli dell’isola. L’esposizione si compone di circa 300 esemplari (rappresentati in 21 ordini e 51 famiglie), tutti appartenenti alla fauna stanziale e migratrice che popola i diversi habitat dell’isola. Al piano terra sono visibili numerose specie dell’avifauna sarda (dalle più curiose alle più rare, dalle più colorate alle più importanti), e uno spazio che introduce alla storia evolutiva degli uccelli (dal “dinosauro con le ali” Archeopteryx allo scheletro di una grossa specie odierna). Al primo piano si trovano un “eco-ambiente attivo” (per una full immersion sensoriale nei principali habitat isolani frequentati dagli uccelli), la sala per lo svolgimento di incontri e convegni, la sezione per le attività ludico-didattiche e quella multimediale. Uno schermo trasmette poi le immagini di una telecamera che riprende in diretta alcuni nidi di rondini, per un’idea scientifica, divulgativa e di studio unica in Sardegna. Il museo, che ospita anche un centro CEAS, si propone come punto di riferimento regionale per accostare i visitatori alla conoscenza ed al rispetto dell’avifauna sarda ed alla comprensione dei più svariati aspetti della vita degli uccelli e degli ambienti in cui vivono.
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Nuraghe a corridoio
Sa Fogaia Siddi
Il nuraghe Sa Fogaia, costruito su un bordo a strapiombo ad una quota di 325 m, è posto sul versante Est della giara di Siddi, all’interno del Parco Sa Fogaia. Edificato con blocchi poliedrici di basalto, si tratta di un singolarissimo nuraghe a corridoio, complesso ed irregolare, che si compone di 3 grandi corpi megalitici, affiancati da varie costruzioni secondarie. Il primo e più antico corpo di questa struttura (il nuraghe a corridoio vero e proprio), databile al Bronzo Medio iniziale, mostra una particolare forma tricuspidata ad Y, con ingresso sopraelevato raggiungibile attraverso una splendida rampa gradonata ricavata nello spessore murario. Gli altri due corpi della struttura, aggiunti in una seconda fase costruttiva - sempre nuragica - si addossano al corpo principale su due lati e sono forniti di camere a tholos, vani, corridoi, un cortile, scale ecc. Intorno al lato Sud e all’interno del cortile (sia addossati al nuraghe, che a ridosso), si osservano inoltre i resti di vari ambienti rettangolari, riferibili ad una fase di reimpiego del monumento in età tardo punica e romana. Gli scavi hanno portato alla luce tazze, ciotole, vasi, scodelle e teglie del Bronzo Medio iniziale (Bonnannaro B), una lesina bronzea e ceramica nuragica in frantumi. Sono stati evidenziati anche strati tardo punici e romani, con il ritrovamento di anfore, brocchette, piatti decorati con palmette, una sepoltura sconvolta e altra numerosissima ceramica in pezzi. Ancora, i resti di una brocca del secolo XIII-XIV.
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Parco Naturalistico
Sa Fogaia Siddi
Il Parco Sa Fogaia è un’area naturalistica e archeologica posta sul versante Est della giara di Siddi, ad una quota di circa 320 m. L’area, frequentata dall’uomo fin dalla preistoria (lo testimoniano un nuraghe a corridoio, una stazione di lavorazione dell’ossidiana e altri insediamenti di varie epoche), mostra spazi nei quali prevale il bosco, altri in cui predominano i popolamenti erbacei, altri ancora rappresentati dalla macchia mediterranea. Percorrendo i suoi sentieri è possibile osservare le numerose varietà di animali che vi abitano e buona parte delle specie floristiche che compongono la comunità vegetale della Marmilla e della Sardegna meridionale. Ancora, è possibile ritrovare vecchi recinti di pastori, o scoprire vari “segni” che raccontano di antichi lavori agricoli e per attività di legnatico. Oppure si può raggiungere il punto dove da circa 2,5 milioni di anni staziona un imponente costone di roccia basaltica, dalla cui osservazione si possono comprendere meglio le origini geologiche della giara di Siddi e del paesaggio caratteristico della Marmilla, visibile da una zona panoramica che domina sull’ambiente collinare, sulle giare vicine e, ancora oltre, fin sulle cime del Gennargentu. Nel parco sono inoltre presenti aree di inanellamento, percorsi di orienteering, un’area pic-nic attrezzata, spazi per lo svolgimento di manifestazioni ricreative e culturali. Si effettuano anche visite guidate e laboratori didattici, ed è attivo un punto info.
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Tomba dei Giganti
Sa Domu de s’Orcu Siddi
Fra le numerose costruzioni preistoriche visibile sulla giara di Siddi spicca, sul versante Nord-Ovest, l’imponente tomba di giganti Sa Domu de s’Orcu, uno tra i più straordinari esempi di architettura funeraria nuragica della Sardegna. Il monumento megalitico siddese si distingue infatti per l’eccezionale stato di conservazione e per la sua maestosità, risultando così luogo ideale per capire come sono fatte queste sepolture solo sarde e individuarne le loro caratteristiche principali. Sa Domu de s’Orcu è una tomba della tipologia con struttura “a filari”, ed è databile al Bronzo Medio (XVI-XIV sec. a. C. circa). Edificata in località Nuraghe Tuvudu, poggia su una lieve sporgenza di roccia basaltica, ad una quota di 355 metri. La sepoltura, lunga m 15,30, è realizzata con grandi blocchi di basalto (anche 12 tonnellate), posti in opera con filari quasi regolari. La camera funeraria mostra un’altezza “ciclopica” (m 2.60 nel punto più alto), un pavimento composto da un “letto” di piccoli ciottoli di basalto (forse con significato simbolico), ed una singolare nicchia rettangolare (tra le circa 800 tombe di giganti isolane poche altre ne sono fornite). Fra i ritrovamenti si menzionano una bacinella di basalto nero poroso (oggetto liturgico?), frammenti di corredi ceramici nuragici, un frammento di ciotola con scritta illeggibile in caratteri neo-punici, resti di fini ceramiche da mensa romane (repubblicane ed imperiali), alcune monete sabaude del secolo XVIII.
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Chiesa di
San Lorenzo Villanovafranca
La chiesa di San Lorenzo è l’edificio religioso più importante presente nell’abitato di Villanovafranca. La facciata tripartita è rivestita semplicemente da intonaci color crema. Ha un impianto a croce latina con navata unica, con quattro cappelle laterali dedicate a San Giuseppe, alla Madonna della Salute, a Santa Vitalia e al Sacro Cuore. L’interno si presenta in stile tardo-rinascimentale, sottolineato dall’utilizzo di elementi classici come lesene, capitelli corinzi, decorazioni fitomorfe a rosetta. Nei bracci del transetto vi sono gli altari dedicati a San Lorenzo e alla madonna del Rosario. Il primo impianto della chiesa risale al 1591 come attesta il concio centrale della volta gotico-aragonese che riporta anche l’effige del santo; al 1773 si deve far risalire l’ampliamento voluto dal rettore F. Senis. Di particolare importanza l’arredo marmoreo del 1789, opera dell’artista G.B. Spazzi, che consta dell’altare, della balaustra, del pulpito e del fonte battesimale. Nel transetto sono presenti l’organo del XIX sec., ampiamente rimaneggiato, e la tela attribuita a G. Altomonte, raffigurante la Vergine, santi e Anime del Purgatorio. Nell’Abside si trova il coro ligneo perfettamente conservato ed il pezzo più antico della chiesa: la campana bronzea recante la scritta “S.Laurentii ora pro nobis A.D. MCCXX” con la raffigurazione del Santo e del Crocifisso. Attigua all’abside è la sacrestia con volta affrescata (XIX sec.), con lavabo marmoreo del 1705 e con un tipico armadio-confessionale.
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Chiesa di
San Sebastiano Villanovafranca
La piccola chiesa di San Sebastiano sorge nel centro di Villanovafranca, nell’odierna via xx Settembre. Le sue origini risalgono al XVII secolo circa, anche se non si hanno notizie precise al riguardo. È antica la devozione al Santo come attesta una delle gemme pendule della “Capilla Major” di San Lorenzo dove è raffigurato il Santo. La sua ubicazione centrale fa pensare che forse, anticamente, il paese si sviluppa limitrofo al luogo di culto, mentre la chiesa di San Lorenzo doveva risultare un po’ periferica. La sua facciata è adornata da un portale d’ingresso classicheggiante in pietra calcarea, risalente al XVII secolo, avente ai lati due colonne con capitelli corinzi e un timpano spezzato che sovrasta l’architrave con nicchia a conchiglia e cariatidi laterali. La pianta è a croce latina, al suo interno vi è una sola navata con transetto, nel quale si trovano due altari lignei con statue, dedicati a Santa Lucia e all’Immacolata Concezione. L’altare maggiore, con gradini in espansione verso l’alto, è ligneo e di manifattura locale, con una nicchia centrale ospitante la statua del santo, con due colonne scanalate laterali, e una cimasa con una cartella in cui sono effigiati gli emblemi del santo. La statua lignea è alta 120 cm. e rappresenta un giovane dal volto idealizzato, di autore sconosciuto ma sicuramente locale, è databile al XVIII secolo. Altro particolare interessante dall’altare è il piccolo tabernacolo che si presenta come una struttura architettonica semi-ottagonale in legno intagliato e dipinto. Al centro è posto lo sportello dipinto con serrature cruciforme in argento, anche questo risalente al XVIII secolo. Interessanti sono il piccolo organo posto nel braccio destro del transetto, del XIX secolo, e l’alzata di mobile con cassettiera in legno intagliato di pregevole fattura, conservata nella sacrestia vecchia ascrivibile al XVII-XVIII secolo.
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Fortezza Nuragica
Su Mulinu Villanovafranca
Il complesso nuragico di Su Mulinu sorge nelle immediate vicinanze del moderno abitato di Villanovafranca. La fortezza, costruita con massi calcarei e di arenaria, documenta la presenza di diverse tecniche e fasi costruttive che portano alla realizzazione dell’attuale bastione trilobato e della cinta antemurale con torri e cortine munite di feritoie. Lo scavo archeologico, tutt’ora in corso, ha inoltre evidenziato una eccezionale funzione templare del monumento, testimoniata dal rinvenimento di uno straordinario altare-vasca modellato in forma di nuraghe. Per l’altare, realizzato in arenaria tufacea mediante la sovrapposizione di tre distinti elementi, si propone una datazione al IX-VII secolo a.C. L’uso del nuraghe e del vasto insediamento circostante, ebbe verosimilmente inizio a partire dalla metà del II millennio a.C. (XVI-XV a.C.), perdurando, con alterne vicende, sino all’età Alto Giudicale (XI secolo d.C.).
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Museo
Su Mulinu Villanovafranca
Inaugurato nel 2002 per valorizzare i reperti provenienti dai numerosi siti archeologici del territorio comunale, il Museo è ospitato nei ristrutturati locali dell’ex Monte Granitico, suggestivo stabile della metà dell’ottocento ubicato nella centralissima piazza Risorgimento (Fronte Municipio). Compresi entro un arco cronologico che dall’età Preistorica arriva a quella Alto Medievale (dal III millennio a.C. al VII secolo d.C.), i reperti sono suddivisi in due sezioni principali che illustrano, rispettivamente, sia l’antica e densa occupazione del territorio, sia lo scavo della fortezza nuragica di Su Mulinu, unico sito del territorio attualmente oggetto di indagine scientifica. Una terza sezione, destinata ai non vedenti, consta di un ripiano tattile con le copie dei più significativi materiali esposti, da un plastico ricostruito e da un tabellone in “braille” contenete esaustivi cenni sulla fortezza nuragica. L’Altare Nuragico Verso la fine del X secolo a.C. (età del bronzo Finale) il nuraghe Su Mulinu smette di essere utilizzato come fortezza per diventare un luogo di culto. Verosimile a partire dall’VIII secolo a.C. (prima età del Ferro) un grande altare-vasca che riproduce il bastione e una torre del nuraghe Su Mulinu venne posizionato all’interno del Vano. Il rito prevedeva che sulla sommità della torre dell’altare si ponessero dei liquidi che, attraverso un apposito canale, venivano fatti confluire all’interno della vasca. Presenta tre impugnature di spade scolpite in rilievo con varie tracce di inserti in bronzo.
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Eventi Collaterali SAN GAVINO MONREALE Mostra fotografica “Un tuffo nel passato” presso Casa Museo “Dona Maxima”, Via Amsicora, 21: immagini antiche tratte dall’archivio fotografico Altea e dell’Associazione “Sa Moba Sarda”, con la collaborazione dell’Associazione Stazione Culturale del Medio Campidano. Iniziativa enogastronomica organizzata dall’Associazione “Anziani Sempre Giovani” nella sede di Via Convento; “Artisti in Mostra”, nella Piazza Resistenza: esposizione delle opere di giovani scultori e pittori sangavinesi e con la presentazione di alcuni personaggi tipici della tradizione carnevalesca locale. Faranno da cornice una rassegna musicale ed animazioni di vario genere; Nel salone del Convento di Santa Lucia, sabato 26 maggio alle ore 19,30, avrà luogo la Rassegna musicale “Cori di Maggio” del “Coro Polifonico Sangavinese”; In Piazza Marconi, domenica 27 maggio alle ore 19,00, si svolgerà il Concerto della Banda Musicale “Città di San Gavino Monreale”; Presso l’Hotel Crocus in Via Umberto 1, domenica 27 alle ore 16,30, verrà realizzato un laboratorio per la creazione di gioielli con lana sarda naturale e filigrana d’argento. Percorsi guidati Itinerario dello zafferano: un percorso per conoscere l’antica tradizione della coltura dello zafferano sangavinese. Itinerario del carnevale: un percorso per immergersi nella tradizione carnevalesca sangavinese.
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Partecipano alla manifestazione SAN GAVINO MONREALE Scuole Classi III A e III D Scuola Secondaria Primo Grado - Istituto Comprensivo Statale San Gavino M.le Classi IV B, V B, III D, IV D e V D - Liceo Scientifico Statale “G. Marconi” Classe III A Liceo Psico Pedagogico e alunni classi diverse del Liceo Linguistico - Liceo “E. Lussu” Associazioni ed Enti Università della Terza Età Del Monreale Associazione Anziani sempre giovani La Memoria Storica Soc. Coop. Associazione Turistica Pro Loco San Gavino Monreale Commissione Comunale per le Pari Opportunità Centro Italiano Femminile (C.I.F.) Associazione Stazione Culturale del Medio Campidano Associazione di Promozione Sociale Qedora Associazione Culturale Sa Moba Sarda Associazione Culturale Anno Zero Associazione Culturale Oktoberfest Group Associazione Culturale Revolution Crew Gruppo Fibra Ottica Gruppo de Music Express Centro Commerciale Naturale di San Gavino Monreale Coro Polifonico Sangavinese Associazione di Volontariato Euro 2001 Senza Confini Confraternita di Santa Croce Banda Musicale “Città di San Gavino Monreale” Si ringraziano per la collaborazione: Don Piero Angelo Zedda, Don Elvio Tuveri, Don Giorgio Lixi, Mons. Giovanni Dettori, Prof.ssa Aurelia Cocco, Prof.ssa Caterina Peruzzu, Prof. Sisinnio Orrù, Prof.ssa Beatrice Onnis, Prof.ssa Valentina Onnis, Prof. Salvatore Manno, Prof. G.B. Mallica, Walter Piras e Foto Studio Altea.
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Gusta la città SAN GAVINO MONREALE RISTORAZIONE F.LLI SANNA SOC. COOP.VA Via Nuraci, snc - Tel. E fax 070/9789535 RISTORANTE PIZZERIA BABAOI Via Roma, 15 - Tel 070/8000761 Cell. 3489830510 RISTORANTE PIZZERIA DE JA VUE Via Torino, snc - Tel. 070/9339727 RISTORANTE PIZZERIA SU GROFFU DI CUCCU SILVIA Via Napoli, 10 - Tel. 070/7561217 BAR RISTORANTE PIZZERIA DA GEPPO DI FRAU GIUSEPPE Via Villacidro, 80 - Tel. 070/9339373 BAR PIZZERIA LUCIGNOLO Via Umberto I, 26 - Tel. 070/9377006 Cell. 3467241446 PIZZERIA MICHYE MOUSE DI PORCEDDU PATRICK Via Roma, 198 - Tel. 070/9337255 PIZZERIA PANINOTECA BLONDIE DI TURNU ALDO Via Roma, 92 - Tel. 070/9375505 PIZZERIA ALESSIA Via Roma, 72 - Tel. 070/9339570 PIZZERIA EL HUECO DI PAOLO INDEO Via Santa Croce, 4 PIZZERIA FORNERIA 3F snc DI FODDI ANTONIO Via Roma, 252 - Tel. 070/9376111 Cell. 3485352813 L’OFFICINA PIZZA E SFIZI Via Regina Margherita, 2 - Tel. 070/9347026 HOTEL CROCUS Via Umberto, 1 - Tel. e fax 070/2354053 www.hotelcrocus.it – e mail: info@hotelcrocus.it BED AND BREAKFAST ALTEA Vico Rinascita, snc Tel. 3402696765 www. bbaltea.it
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SARDARA Hotel Antica Casa Diana *** - Piazza E. Lussu , 11 09030 Sardara (VS) Tel. + 39 3461809925 / + 39 0709386617 - fax +39 070 9385097 Sito web: www.casadiana.it - email: info@casadiana.it Hotel Antiche Terme *** - Loc. Santa Maria Aquas 09030 Sardara (VS) Tel. 070 9387200 - 070 9387025 - fax 070 9387582 Sito web: www.termedisardara.it - email: info@termedisardara.it Hotel Monreale *** - Via Oristano, 195 - 09030 Sardara (VS) Tel.070 9387139 - 070 9385035 - fax 070 9383268 email: hotelmonreale@tiscali.it Sardara Hotel * - Via Cedrino, 5 - 09030 Sardara (VS) Tel. 070 9387848 - 070 9385135 - fax 070 9385135 Agriturismo Monreale - Loc. Strovina - 09030 Sardara ( VS) Tel. 3386585792 Sito web: www.agriturismomonreale.it - email: tvrom@tiscali.it Agriturismo Nuraghe Arbicci di F. Pisu Loc. Perdina Cabras - 09030 Sardara (VS) Tel. 3405701209 - email: nuraghearbicci@tiscali.it Agriturismo Nuovi Giardini Loc. Bruncu Cresia2 S.P. 52 per Villanovaforru Km. 2,00 09030 Sardara (VS) Tel. (+39) 070/7730869 - 347/743384 - 3456120315 Sito Web: http://www.agriturismonuovigiardini.it/ email: info@nuovigiardini.it Ristorante “Hotel Monreale” - Ex Strada Statale 131, Km. 53,889 - Tel. 0709387139 Ristorante “Sardara Hotel” - Via Cedrino, 1 Tel. 0709385848 Ristorante “Red Store” - Via Oristano, 9 - Tel. 3485182566 Ristorante “Su Mallacioi” di Marino Vincenzo Via Lombardia, 25 - Tel. 338 9004401 Ristorante “Al Redentore” - S.S. 131 Km. 56,00 Tel. 0709385072 Ristorante “Antica Casa Diana” - Piazza E. Lussu, 11 Tel. 3461809925 / 0709386617
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Pizzeria “Sporting” - Via Oristano, 71 - Tel. 070 9387621 Pizzeria “Los Amigos” - Via Cagliari, 83 - Tel. 070 9387666 Pizzeria “Red Store” - Via Oristano, 9 - Tel. 3485182566 Pizzeria “Sardara Hotel” - Via Cedrino, 5 Tel. 070 9385848 Pizzeria “Al Redentore” - S.S. 131, Km. 56,00 Tel. 070 9385072 Gelateria “La Deliziosa” di Ibba & C. - Via Cagliari, 34 Tel. 070 9387331 Gelateria “Sporting” - Via Oristano, 71 - Tel. 070 9387621
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