Telti MA 2012

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Monumenti Aperti

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27 Maggio 2012

Telti ogghj è un paesi chi piaci, Chi invita l’omu a favvi risidenzia, E so’ stati d’accoldu in lu discussu La Caritài cu’ la Provvidenzia. Hani fattu una Ghjesgia di lussu Costruita in lu middhi e noicentu, Cu’ ammentu e cun bene comunu L’annu middhinoicentu e unu... Matteo Pirina noto Cuccheddu


Gruppo di Coordinamento locale Telti Comune di Telti Assessorato alla Cultura, Sport, Spettacolo, Turismo Con la gentile collaborazione di: Soprintendenza per i beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro - Sede operativa di Olbia Pro Loco Telti Ascunas Dirigente tecnico e responsabile del progetto: Viviana Pinna Cura dei testi Viviana Pinna Traduzione in inglese a cura di Maria Grazia Pirina, Francesca Ruiu Traduzione in gallurese a cura di: Anna Maria Giagheddu Hanno collaborato: Pro loco Telti, Scuola Elementare “Matteo Pirina Cuccheddu”, Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti), Parrocchia Santa Vittoria, As.Cu.na.S., Gruppo folk Li Frueddhi Tiltesi, Compagnia Barracellare Telti, Croce Rossa Italiana sede di Telti, Telti Turismo, Associazione Nazionale Archeologi sezione Sardegna, Associazione Culturale Terranova. Si ringrazia Dott. Rubens D’Oriano, Don Mauro Moretti, Prof. Gavino Pinducciu, Prof.ssa Ica Inzaina, Antonello Piccinnu, Prof.ssa Rosetta Di Blasi, Prof.ssa Annalisa Melis, Prof. Gavino Sechi, Maestra Domenica Lutzu, Maestra Caty Pulina, Maestro Ubaldo Usai, Mariapia Pirina Columbano, Prof. Franco Fresi, Prof. Tommaso Panu, tutti i proprietari dei terreni in cui sono ubicati i nuraghi, e tutte le persone che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. Il gruppo dei volontari

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er il secondo anno Telti partecipa con enorme entusiasmo a Monumenti Aperti, sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno sia in termini di turisti accorsi nel nostro piccolo e accogliente Comune, sia in termini di partecipazione attiva della popolazione locale. L’obiettivo di rinvigorire una coscienza civica orientata al rispetto, alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione dei nostri beni culturali è stato pienamente raggiunto. Lo dimostra lo spirito di collaborazione emerso durante la scorsa edizione, in cui tutte le forze della nostra dinamica comunità sono scese in campo con un’obiettivo comune, quello di tutelare il nostro patrimonio ambientale, culturale e artistico, risvegliando il senso di appartenenza ad un territorio con una storia antichissa ancora tutta da scoprire. Un ringraziamento di cuore, da parte mia e di tutti i Teltesi, va ai volontari, al preparatissimo staff organizzativo, ai ragazzi delle nostre scuole e ai loro insegnanti, alle associazioni, per la passione, l’energia, l’entusiasmo, il tempo dedicato e la professionalità messi a disposizione per la buona riuscita della seconda edizione di Monumenti Aperti a Telti Gian Franco Pinducciu Sindaco di Telti

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entirsi chiedere per strada dai bambini “Quest’anno ci sarà di nuovo Monumenti Aperti? Lo scorso anno è stato bellissimo!” ti fa capire che forse abbiamo centrato il bersaglio! Non che ci fossero molti dubbi a giudicare dall’entusiasmo, dalla preparazione e dalla passione delle “miniguide turistiche” che solo un anno fa hanno invaso il nostro piccolo paese raccontando la nostra storia e illustrando impeccabilmente le risorse culturali presenti nel nostro Comune. La promozione di un territorio parte proprio dalla consapevolezza delle proprie origini, dal senso di appartenenza, dalla condivisione dei saperi, dallo scambio continuo tra chi conosce e chi vorrebbe conoscere, dalla propensione all’accoglienza come elemento qualificante di una comunità. Anche grazie a Monumenti Aperti stiamo riuscendo a trasmettere questo importante messaggio alle nuove generazioni e, con il loro contributo, a tutta la popolazione. Ma non basta solo conoscere i nostri beni culturali e ambientali, la nostra storia millenaria e le nostre tradizioni per spiegare la Sardegna, occorre essere la Sardegna per raccontarla. Grazie Telti Giuseppe Pinna Assessore alla Cultura, Turismo, Sport, Spettacolo e Commercio del Comune di Telti

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Il Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni

Provincia di Cagliari Angela Maria Quaquero

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

UPI Sardegna Francesco Putzu

ANCI Sardegna Cristiano Erriu Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri onsorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu C Giuseppe Murru Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini

Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica

Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato

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urismo, identità e cultura, una combinazione ideale per una terra depositaria di tradizioni millenarie. Oltre che da spiagge bianche e mare cristallino, i viaggiatori sono sempre più attratti da manifestazioni e itinerari culturali e da località d’arte della Sardegna. Una recente indagine conferma il trend, nel primo semestre 2011 nell’Isola è cresciuta del 20% la frequentazione di luoghi di interesse storico - artistico, un dato con pochi confronti in Italia. Fra le motivazioni alla vacanza, spiccano le visite al patrimonio artistico e monumentale: ‘uno scrigno di tesori’ composto in Sardegna da antichi palazzi e castelli, basiliche e musei, parchi minerari e archeologici, e disseminato sull’intero territorio. Un patrimonio da preservare innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’accoglienza della quale l’Isola è capace. Da condividere con itinerari culturali, come appunto Monumenti aperti, evento che suscita suggestioni ed emozioni uniche. La domanda turistica è orientata alla ‘memoria’ e alla cultura, perciò la Regione Sardegna promuove l’architettura storico - artistica, simbolo di identità, così da assecondare anche il profilo moderno dei nostri visitatori, culturalmente preparati, rispettosi e desiderosi, oltre che di ‘vivere’ l’unicità di paesaggi incantevoli, anche di conoscere beni culturali e manifestazioni tradizionali. Luigi Crisponi Assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

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nno dopo anno, Monumenti Aperti rappresenta un momento importante che va oltre la semplice manifestazione culturale. È la condivisione della conoscenza del nostro patrimonio di cultura, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito. Con Monumenti Aperti si vive un momento popolare e di festa dove un pubblico sempre più attento e consapevole delle potenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, diventa protagonista della storia della nostra Isola. La promozione del nostro grande patrimonio culturale si è trasformata nel corso degli anni, proprio grazie a questa manifestazione, in un momento festoso e popolare che raduna giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali. Tutti ugualmente coinvolti in un’attesa opportunità di arricchimento storico e culturale dove il nostro passato e il nostro presente si fondono per dare a tutti la consapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Sergio Milia Assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport monumentiaperti

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Telti Romana Via Monviso Pur mancando tracce visibili di questo periodo Telti ebbe un importante sviluppo durante gli anni della dominazione Romana. Terti, questo il nome che viene dato all’abitato in quel momento, sorse all’incrocio della strada romana che da Karales conduceva ad Olbia, a Gemelle (Tempio) e da qui a Portus Tibula (Santa Teresa Gallura o Castelsardo). Il ruolo del centro non si limitava a luogo di passaggio, si ipotizza una certa importanza sotto l’aspetto civile, dato il rinvenimento di resti di strutture di tipo abitativo. Sono stati riconosciuti alcuni ambienti con pavimenti musivi, interpretabili come “edifici termali”; e numerose strutture di tipo funerario scoperte in zona “Donna Muscas”, nell’odierno centro urbano. Sempre da questa zona provengono rocchi di colonne, tessere e porzioni di mosaici, monete dell’alto e del basso impero (da Traiano a Massimiano) e iscrizioni funerarie. Tracce di insediamenti di età romana sono documentate in zone sparse del territorio del Comune. A breve distanza dal Nuraghe Lu Naracu-Putzolu è segnalata la presenza della strada romana che da Cagliari conduceva ad Olbia della quale sono visibili tracce di basolato; il percorso dell’antica via fu confermato dal rinvenimento, lungo il percorso della attuale viabilità, di numerose pietre miliari collocabili cronologicamente per la maggior parte fra il III e il IV secolo d.C., circa 30 - una delle più nutrite collezioni di tutta la Sardegna - che, sistemate a distanze regolari, segnalavano la distanza in miglia da un luogo ad un altro, recando il nome dell’imperatore sotto il cui regno venne posto il miliare, e del governatore che promosse l’opera. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti Referenti: Prof. Gavino Pinducciu, Dr. Stefano Giuliani. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Roman Telti

(At Scuola Media, Via Monviso) Although no visible traces of the roman period remain, Telti had an important development during the years of Roman Domination. Terti, this was the name given to the village at that time, was built at the crossroads of the Roman road that led from Karales to Olbia, to Gemelle (Tempio) and from there to Portus Tibula (Santa Teresa di Gallura or Castelsardo). The center was not merely a place of passage; it can be assumed that the village had some importance in the civil aspect, since remains of structures of housing type have been found: some areas with mosaic floors, interpreted as “Baths” and various types of funerary structures have been discovered in the area “Donna Muscas “, the current urban center. Also from this area are some column drums, cards and portions of mosaics, coins of Upper and Lower Empire (from Trajan to Maximian) and funerary inscriptions. Traces of the Roman period are documented in scattered areas of the Municipality. The presence of the Roman road that led from Cagliari to Olbia has been reported within easy reach from Nuraghe Lu-Naracu Putzolu, where traces of paving are visible; the route of the old road was confirmed by the finding, along the path of the actual road, of many milestones, about 30, that for the most part can be dated between the third and fourth centuries AD and are one of the more numerous collections of Sardinia. The milestones, placed at regular distances, reported mileage from one place to another, bringing the name of the emperor under whose reign was laid the stone and of the governor who promoted the work. Guided tours offered by the students of the Primary School “Matteo Cuccheddu” and of the “Comprehensive Institute Telti-Monti”. Coordinator: Gavino Pinducciu, Stefano Giuliani. Visiting Hours: Saturday and Sunday from 10 a.m. to 1 p.m.; from 4:30 p.m. to 8 p.m.

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Ancora siddhu no s’agattani signali chjari di lu tempu romanu, Telti è smannatu e crisciutu in tanti sensi in chiss’anni di la dominazioni romana. Terti, chistu è lu nommu chi aìa Telti in chissu tempu, nascìsi undi si ingrucìaa lu stradoni chi da Karales pultàa a Olbia, a Gemelle (Tempiu) e da chì a Portus Tibula (Lungoni o Casteddhu Saldu). Lu paesi di Telti no era solu locu di passagghju, ma forsi era impultanti puru pa’ lu tippu di casi chi si facìani, so’ stati agattati tambè palti di chisti casi, ricunnotti palti di stanzi cun pamenti “musivi”, chi forsi erani lochi termali, e umbè di palti usati pa’ li molti agattati in lu sittu di “Donna Muscas”, abali indrentu a lu paesi. Sempri da chì venini “rocchi” di colonni, tesseri e pezzi di mosaici, moneti da l’Altu e di lu Bassu impero (da Traianu a Massimianu) e iscrizioni funerari. Signali di insediamenti di l’Etài romana so’ stati agattati in lochi spalti di li lochi di lu paesi. Accultu a lu Naracu di Putzolu è signata la carrera romana chi da Cagliari pultàa a Olbia, so’ stati agattati infatti pezzi di basolato; la semita di l’antica carrera è cunfilmatu palchì hani agattatu umbè di petri miliari di lu III e IV secculu dapoi di Cristu, chi so’ una trentina, forsi come nummari lu più mannu agattatu in tutta la Saldigna; erani posti sempri a la stessa distanza allonga una da l’alta, signaàani cant’era allonga in “miglia” un locu da un altu, pultàani lu nommu di l’imperadori chi v’era cumandendi in chissu tempu e di lu guvernadori chi l’ha fattu punì. monumentiaperti 7


Chiesa di

Santa Anatolia

Nella seconda metà del 1800 è noto che nell’abitato di Telti erano presenti due chiese campestri, situate a breve distanza una dall’altra dedicata alle Sante Vittoria e Anatolia. E’ sconosciuto il momento e la modalità di introduzione del culto, ma si suppone durante il periodo bizantino. Oggi della chiesa di santa Anatolia non rimane nessuna traccia. Risalirebbe alla seconda metà del XVIII secolo, conosciuto un restauro iniziato nel 1936 e terminato nel 1939, il 26 marzo dello stesso anno fu celebrata la messa di benedizione solenne. Da alcune lettere della Curia si deduce che, durante la seconda guerra, la chiesa venne interdetta al culto perché occupata da parte dei militari; solo dopo esser stata ripulita e rimessa in stato dignitoso, venne riconciliata dal Parroco e riaperta al culto. Negli anni ’80 l’edificio mostra segni di degradamento e mentre si cercano fondi per provvedere alla sistemazione, nell’inverno del 1984, una copiosa nevicata provoca il crollo dei muri perimetrali, costituiti da cantoni in granito uniti tra loro con malta di fango. Per questo fatto in paese c’è stata molta malinconia per la perdita della chiesetta che tanto impegno era costato ai nostri avi; rimane il culto della Santa, venerata insieme a Santa Vittoria il primo fine settimana di maggio. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti Referenti: Dr.ssa Piera Azzena, Bernadette Pirina, Sabrina Pirina. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Church of Santa Anatolia

In the second half of 1800 in Telti there were two rural churches, located a short distance from each other, dedicated to Santa Vittoria and Santa Anatolia. It is actually unknown when and how the cult started. Nowadays there is no trace of the church of Santa Anatolia. The church was probably built in the second half of the eighteenth century. There was a restauration from 1936 to 1939; on March 26, 1939 it was celebrated a High Mass for the solemn blessing. According to some letters of the Curia, during World War II, the church had been closed to worship because occupied by the military forces; only after having been cleaned out and become decent, it was reconciled by the priest and reopened to worship. In the 80s the building showed signs of deterioration, and while the search of the necessary funds for the restoration began, in the winter of 1984 a heavy snowfall caused the collapse of the perimeter walls, made ​​of granite boulders joined with mud mortar. The disaster for the loss of the church caused sadness among the inhabitants of Telti, because of the efforts that had costed to his ancestors. Santa Anatolia is currently celebrated together with Santa Vittoria the first weekend of May.

Ghjesgia di Santa Anatolia

In la sigunda mitai di l’Ottucentu si sa chi in lu sittu chjamatu Telti v’erani dui ghjesgi di campagna, una accultu a l’alta didicati a Santa ‘Ittoria e a Santa Anatolia. No si sa’ candu e né comu si sia cuminciatu a invoccassi a chisti Santi in chistu locu. Ogghj di chista ghjesgia no è ambaratu nuddha di nuddha. È stata fatta forsi in lu sigunda mitai di lu Setticentu, è stata restaurata in lu 1936-1939; la dì 26 di Malzu di chiss’annu è stata Biniditta cun missa solenne. Da celti littari di la Curia si cumprendi chi in la sigunda gherra mondiali, la ghjesgia era occupata da li milittari; solu dapoi chi si ni so’ andati ed è stata pulita tandu s’è puduta turrà a trattà pa’ cos’era nata. In l’anni ’80 è un pocu posta mali e si faci una cilca pa’ ammuntunà dinà e pudella accuncià ma il lu 1984 faci una fiuccata manna e ni falani li muri datti da cantoni di granittu liati cun lu lozzu. Lu paesi n’ha pientu umbè di chista ghjesgiareddha chi era custata tanta fatica pa’ li nostri magghjori; è ambaratu solu lu votu pa’ la Santa insembri a Santa ‘Ittoria la primmu finichita di magghju.

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Chiesa di

San Bacchisio

A circa sei chilometri dal centro abitato si trova la chiesetta campestre dedicata alla venerazione del martire Bacchisio. La costruzione dell’edificio sacro sembrerebbe collocabile nel periodo medievale perché il culto parrebbe essere stato diffuso in Sardegna durante la dominazione bizantina. A confermare questa ipotesi fonti storiche testimoniano l'ubicazione della chiesa nei pressi del Salto di Ultana, dipendente dalla Telti medievale, che aveva un proprio centro abitato nei pressi dell'edificio sacro. Nel coro è stato rinvenuto un messale con impressa la data del 1775; tuttavia negli archivi parrocchiali di Calangianus, 1613-1634, è annotato un lascito nei confronti di questa chiesa, perciò si potrebbe pensare che la costruzione sia di epoca precedente. È noto un restauro nel 1889 grazie al quale i muri perimetrali furono elevati; vennero poi realizzati degli archi e aggiunto il piccolo coro. Al centro della chiesa erano presenti due cripte, una grande per l’inumazione degli adulti, e una piccola per seppellire i bambini non battezzati. Altri lavori di restauro furono effettuati nel 1936 e nel 1972. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti Referenti: Elisabetta Fois, Moira Pinducciu. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Church of St. Bachisio

The rural church, dedicated to the cult of the martyr Bachisio, is located at about six kilometers far from Telti. The construction of the sacred building can be dated to the medieval period because during the Byzantine age the cult was widespread in Sardinia. Therefore the church is located near the “Salto di Ultana”, a small village of the medieval Telti, with their own church. A missal with the date of 1775 was found in the choir, but in the parish archives of Calangianus (1613-1634) is noted a legacy to this church, so the building can be dated to an earlier era. A restauration has been made in 1889: the walls were raised, arches and a small choir were added. At the center of the church there were two crypts: one large for the adults, and a little one used to bury the unbaptized children. Other restauration works were made in 1936 and in 1972.

Ghjesgia di Santu Bacchisi

S’agatta a guasi 6 km da lu paesi, ed è didicata a lu maltiri Bacchisio. Pari sia stata fatta in lu medioevo palchì lu votu a chistu Santu pari chi si sia spaltu in Saldigna candu c’erani li Bizantini e ancora palchì era nata in lu sittu di “Salto di Ultana” chi dippindìa da la Telti medievale chi aià un paesi proppiu e l’abitanti pudìani cumandà la ghjesgia. In lu Coro è statu agattatu un messale cun scritta la datta di lu 1775; in l’archivi parrocchiali di Caragnani 1613-1634 v’è scrittu di una donazioni pa’ chista ghjesgia dunca si pensa chi sia ancora più vecchja. È stata restaurata in lu 1889 e aìani alzatu li muri di fiancu, poi so’ stati fatti l’archi e agghjuntu lu coro. In mezu a la ghjesgia v’erani dui “cripte”, dui specie di tumbi: una manna pa’ li passoni manni e una minori pa’ li steddhi no battisgiati. Dapoi è stata turrata a restaurà in lu 1936 e in 1972.

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Chiesa di

Santa Vittoria V.M.

La chiesa di S. Vittoria si trova nell’attuale centro storico, area attorno alla quale ha preso forma l’agglomerato urbano. Edificata nel XIX secolo in stile settecentesco, con la tipica architettura delle chiese galluresi. Interamente costruita con conci di granito a vista insiste nello stesso sito che aveva ospitato un precedente luogo di culto, ormai degradato e divenuto insufficiente per una popolazione che registrava un costante aumento demografico. Durante lo scavo per la costruzione della nuova chiesa fu rinvenuto un enkolpion in bronzo, una piccola croce pettorale di origine mediorientale, probabilmente siriana, databile tra il VI e VII sec. d.C., della quale si conserva solo la parte anteriore dove è inciso, con una punta sottile, il Cristo crocifisso. Benedetta con messa solenne il 13 agosto 1899, il campanile fu costruito nel 1901. Nel corso degli anni si è provveduto alla dotazione di arredi sacri e si sono susseguiti alcuni restauri, nel 1922, 1961, 1994, 1996 sino all’ultimo del 2007 che ha visto l’inserimento, così come previsto dal Concilio Vaticano II, dei fuochi liturgici: Altare, Ambone e Sede del celebrante, tutti realizzati in un candido marmo greco. Una volta provveduto a dotarsi di tutti gli elementi necessari, la Chiesa è stata Consacrata e Dedicata a Santa Vittoria il 9 dicembre 2007 Nel 2009 fu aggiunto il Battistero, sempre in marmo, e il trittico di Santa Vittoria, immagini pittoriche di stile bizantino; con la stessa tecnica è realizzata l’icona del Buon Pastore situata lo scorso anno nella nicchia dietro la Sede dell’ officiante. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti) Referenti: Giovanna Pileri, Gesuella Pinducciu, Adriano Pinducciu. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00 Santa Messa: Sabato ore 19.00, Domenica ore 9.00 e ore 11.00

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Church of S. Victoria

The church of S. Victoria is located in the current historic centre, around which the town has developed. Built in the last century in the style of the eighteenth century, it has the typical architecture of the churches of Gallura. Entirely built with granite blocks exposed, it is located on the same site that hosted a previous place of worship by that time degraded and inadequate for the steady increase in population. During the excavation for the construction of the new church a bronze enkolpion has been found, a small pectoral cross of Middle Eastern origin, probably Syrian, dated between the sixth and the seventh century AD; only the front part of the cross has been preserved, where a crucified Christ has been engraved with a fine point. Blessed during a High Mass on the 13th August 1899, the tower was built in 1901. Over the years the church has been equipped with sacred furnishings and some renovations took place in 1922, 1961, 1994, 1996 and the last in 2007 when, as required by the Second Vatican Council, liturgical points has been introduced: altar, pulpit and the seat for the celebrant, all made of white greek marble. The Church was definitely consacrated and dedicated to Santa Vittoria on the 9th, December 2007. The marble baptistery and the triptych of Santa Vittoria, pictorial images of Byzantine style, were added in 2009. Using the same technique, in 2010 an icon of the Good Shepherd has been added in the niche behind the seat for the celebrant.

Ghjesgia di Santa ‘Ittoria

La ghjesgia faci palti abà di lu centro storico undi anticamenti s’è fulmatu lu paesi di Telti. È stata fatta più di un secculu fa a la moda di lu setticentu cun la folma di palt’è più di li ghjesgi gaddhuresi. È stata fatta tutta cun cantoni di granittu a vista; è nata in lu stessu sittu undi v’era ghjà statu un locu sacru chi era divintatu ormai mal postu e minori pa’ lu paesi ch’eri sempri smannendisi e li passendi ch’erani sempri criscendi. Cand’hani fattu lu scavu pa’ fa la ghjesgia noa è stata agattata una gruci pettorale di bronzo “enkolpion” forsi di la Siria di lu VI e VII sec. d.C.; è ambarata solu la palti di dananzi undi v’è Ghjesu Cristu in gruci. È stata biniditta cun una missa solenne la dì 13 d’austu di lu Middh’e Ottucentu Novanta Noi; lu campanili è statu fattu in lu Middhi e Noicent’e Unu. Appian’appianu so’ stati cumparati l’arredi sacri ed è stata restaurata tanti ‘olti: 1922, 1961, 1994, 1996 e 2007 undi so’ stati agghjunti, comu dici lu Conciliu Vaticanu Sigundu, Li fochi liturgichi: Altari, Ambone e Sede del celebrante tutti in malmaru grecu. La dì Noi di Natali di lu Duimil’e Setti è stata consacrata la Ghjesgia. In Lu Duimil’e Noi è statu agghjuntu lu Battistero, sempri di malmaru, e lu Tritticu di Santa ‘Ittoria, pinturi in stile bizantinu come la ‘mmagghjna di lu bon Pastori in la nicchia addaretu a la sede di l’officiante fatta annu passatu.

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Museo

Culturale e Naturalistico della Sardegna

Allestito nei locali di proprietà del Comune, situati in Piazza Duomo, e gestito dalla’Associazione A.s.cu.na.s.; si tratta di una mostra permanente distribuita in tre sale. Sono raccolti minerali provenienti dal territorio comunale e tutta la Sardegna, un erbario rappresentativo della flora locale con indicazione del nome comune, nome scientifico e nome in dialetto, e una nutrita collezione di insetti con le specie più rappresentative del territorio. La novità di quest’anno sono gli acquari contenenti le specie marine e di acqua dolce più rappresentative del nord Sardegna. E’ possibile ammirare le teche in cui viene allevato un formicaio i per fini didattici ed inoltre è possibile vedere l’argia viva fatta riprodurre in cattività. L’Argia (latrodectus tredecimguttatus) è una delle poche specie di aracnidi presenti in Italia il cui morso può rivelarsi molto pericoloso o addirittura mortale per gli umani. Nel Museo si svolgono diverse attività: i laboratori di ceramica e di riciclo creativo, passeggiate didattiche ed escursioni naturalistiche in bicicletta. Alcune attività sono ormai diventate degli appuntamenti fissi, come la Mostra Micologica, arrivata alla sua quarta edizione, la passeggiata ecologica e il safari fotografico. All’interno del museo vengono proiettati documentari, film e occasionalmente si ospitano le esposizioni di opere d’arte di artisti locali e nazionali. Nel cortile annesso, spesso, vengono allestiti spazi espositivi dove trovano visibilità gli artisti locali. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti) Referenti: Dr.ssa Gabriella Columbu, Paola Pirina, Federica Fois Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Museo Culturale e Naturalistico della Sardegna

The Cultural and Naturalistic Museum of Sardinia is located in Piazza Duomo in a space belonging to the town hall, and managed by the association “Ascu.na.s”. It houses a permanent exhibition distributed in three rooms. It is possible to see a collection of minerals from the nearby aera of Telti and all over Sardinia, a representative herbarium of the local flora (on the labels are written the common name, the scientific name and a version in “gallurese”, the dialect of Gallura) and a large collection of insects with the most representative species of the area. It is possible to see the cases in which two anthills are raised for educational purposes and observe the Argia (in alcohol) reproduced in captivity and bred until 2010. The Argia (Latrodectus tredecimguttatus) is one of the few species of spiders found in Italy whose bite can be very dangerous or even deadly to humans. In the museum different activities take place: pottery workshops and creative recycling workshops, educational walks and nature cycling tours. Some activities have become regular appointments, as the third edition of the “Mushroom show”, the ecological walk and the photo safari. Inside the museum documentaries and movies are screened and exhibitions of works of art of local and national artists are hosted.

Museo Culturale e Naturalistico di la Saldigna

È pripparatu in li locali di propietà di lu Comune, in Piazza Duomo e mantinutu dal l’Associazione A.s.cu.na.s.; è una mostra fissa divisa in tre stanzi. Vi so’ monti minerali chi venini da li campagni di Telti r da tutta la Saldigna, un erbariu chi faci idè li pianti di lu locu cun lu nommu in ittalianu, lu nommu scentificu e lu nommu in gaddhuresu, poi v’è ancora un muntoni di babbài di dugna galitài pa lu più chissi più presenti in li lochi nostri. È possibbili vidè ancora li “teche” undi venini allevati dui “Frummiculagghj” pa’ li scoli; si po’ vidè ancora l’Aglia (suttu spiritu) fatta fiddhulà chì e allevata finz’a lu duimil’e deci. L’Aglia (Latrodectus tredecimguttatus) è una specie di “aracnidi” presenti in Italia chi siddhu mussichigghjà è pericolosu abbeddhu po’ puru causà la molti. In lu Museo si facini umbè di cosi: laboratori di ceramica o di riciclo pa’ invintà, passizzati e escursioni in bicicletta. Celti cosi so’ divintati abboji fissi, come la Mostra di li Cuccarummeddhi arriata a la telza edizioni, la passizzata ecologica e lu safari fotograficu, ghjunti puru chissi a la telza edizioni. Indrentu a lu Museo venini proiettati documentari, filmi e a volti si aesponini quadri e pintùri di altisti locali.

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Nuraghe

La Prisgiona

Il nuraghe La Prisgiona si presenta attualmente come un vero e proprio cumulo di pietrame, da cui è possibile notare soltanto pochi elementi che possano confermare la supposta grandiosità dell’edificio. La vetta sulla quale sorge il monumento si sviluppa su terreni di natura granitica, da questa si dominano altri nuraghi sottostanti, e la visuale si estende fino alle colline del Castello di Pedres. Per la messa in opera sono stati utilizzati grossi blocchi granitici rozzamente squadrati e piccole pietre per i ripieni senza nessuna lavorazione. La pianta del corpo centrale si suppone fosse trilobata, ma è difficile capire l’articolazione degli spazi interni, dei quali è appena visibile solo un vano di forma ellittica messo in luce da uno scavo clandestino. Le pareti di questo ambiente sono state edificate con blocchi non lavorati e di medie dimensioni, connessi con malta argillosa; la volta era a tholos. Da quest’ambiente si accedeva ad un corridoio caratterizzato da luce rettangolare e volta a falsa cupola ed in prossimità della camera è architravato con due grosse lastre in granito; oggi è completamente colmo di pietrame. E’ possibile riconoscere il poderoso antemurale che insiste e sfrutta la roccia naturale, con l’ingresso che conserva ancora in situ l’architrave costituita da una grande lastra trapezoidale. Non scavato. Databile all’età del Bronzo/età del Ferro, si suppone una funzione abitativa-difensiva. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti) Referenti: Prof.ssa Salvatorica Inzaina, Sabrina Pinducciu. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00 Visita guidata al sito, a cura della Dr.ssa Viviana Pinna, Sabato e Domenica, incontro alle ore 16.00 in Piazza Rinascita per andare al Nuraghe, munirsi di abbigliamento sportivo e scarpe comode.

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Nuraghe La Prisgiona

The Nuraghe “La Prisgiona” currently looks like a pile of rubble and only a few elements can be noticed that confirm the supposed grandeur of the building. The Nuraghe La Prisgiona is located on the top of a granitic hill that dominates other nuraghi below and from which the view extends as far as the hills of the Pedres Castle. It was built using large blocks of granite roughly squared and small stones for the filling. The plan of the central building was probably trilobal, but it is difficult to understand the articulation of the interior spaces, which are barely visible. Only an elliptical span highlighted by a clandestine excavation can be observed. The walls were made of medium sized rough blocks, fixed with clay mortar. The vault had the typical domed shape called “a tholos”. This room led to a corridor characterized by "rectangular light” and a false dome ceiling. The room has an architrave entrance made of two large granite slabs, which is nowadays completely filled with stones. It is still possible to recognize the imposing defensive walls built on a natural rock, whose entrance still bears the original architrave, which consists of a large trapezoidal slab. It has never been excavated. It can be contextualized in the period between the Bronze Age and the Iron Age, with housing and defensive purposes.

Naracu La Prisgiona

Chistu naracu ogghj come ogghj è un muntoni di petra e solu pochi cosi so’ ambarati pa’ pudè cumprindì chi era mannu abbeddhu. È natu innantu a un monti palt’e più di granittu da undi s’idini altu narachi più a palti di suttu finz’a lu casteddhu di Pedres. È statu fattu cun monti manni di granittu un pocu squadrati e monti minori pa’ pianà lo lochi boiti tra un monti e l’altu. Si pensa ch’era fulmatu da tre torri (trilobata) ma no faccili cumprindì com’era fattu indrentu palchì s’idi solu un pocu una stanzia agattata fendi unu scavu. Lu muri di chistu so’ stati fatti con monti manni senza esse trabaddhati no manni abbeddhu liati a tarra padeddha; la cupaltura era tunda “a tholos”. Da chista stanzia s’intràa in un corridoiu cun la cupaltura comu si dici “a falsa cupola” e attaccatu a la stanzia v’aìa dui trai manni di granittu; abali è tuttu pienu di monti e no s’idi nuddha. Chistu naracu è statu fattu sfruttendi lu monti chi v’era suttu ghjà in la nattura, s’appogghja proppiu innant’a chissu. In la ‘ntrata v’è ancora la trai manna chi si po’ vidè. No so’ stati mai fatti scavi innantu a chistu naracu. Si pensa sia statu fattu in l’etài di lu Bronzo/Ferro come casa e pa’ diffesa.

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Nuraghe

Lu Naracu Putzolu

Si tratta del monumento preistorico meglio conservato del Comune di Telti, anche se l’analisi risulta piuttosto complicata a causa dell’abbondante vegetazione e soprattutto degli ingenti crolli. Al giorno d’oggi è possibile intravvedere un ingresso, celato da una grossa pianta di lentischio, attraverso il quale si accede ad un piccolo vano circolare interrato e con copertura a tholos che presenta sulla sinistra una piccola apertura su un’altra camera. Di fronte si nota la sommità di un ulteriore piccolo varco, ciò fa pensare che il piano originale fosse più in basso di quello attualmente visibile. Recentemente identificato come di “tipo misto”, con le caratteristiche dei nuraghi a corridoio e di quelli a tholos. Esternamente si notano ancora dei filari di pietre che costituivano sicuramente il paramento murario del monumento costituito da massi granitici di medie e grandi dimensioni, lavorati sul lato esteriore e disposti a filari più o meno regolari; l’ingresso principale non è stato individuato ma si suppone a Sud come nella maggior parte dei nuraghi. Oggetto di studio e ricerche da parte di alcuni illustri studiosi a partire dall’ ‘800 sino a giorni nostri. Queste analisi non sono state seguite da alcun intervento di scavo, perciò non si possiede alcun dato scientifico per poterlo datare esattamente e attribuirgli una sicura funzione. Si colloca tra l’età del Bronzo e l’età del Ferro e gli si può assegnare una destinazione d’uso abitativa e difensiva. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti) Referenti: Dr.ssa Marianna Barroccu, Dr.ssa Francesca Ruiu Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Nuraghe Lu Naracu Putzolu

The Nuraghe Lu Naracu Putzolu is the best preserved prehistoric monument in the nearby area of Telti. However, its analysis is rather complicated because of the thick vegetation and especially because of the severe collapses. Nowadays the main entrance can be barely seen, hidden by a huge plant of “lentischio” (a typical Mediterranean plant), that leads to a small circular room with a domed roof so called “a tholos”. On the left side of the room a small opening leads to another space. On the top of the Nuraghe Lu Naracu a small gap suggests that the original plan was lower than the one that is currently visible. The nuraghe has been recently identified as “mixed-type” due to the mixture of characteristics between the corridor nuraghe and the tholos nuraghe. On the outside, rows of stones made of ​​ medium and large granite boulders can be observed; carved outward and placed in more or less regular layers, they were certainly the masonry of the monument. The main entrance has not been identified yet but it can be supposed that it was probably located south, as we can find in most of the nuraghi. Since from the early 800’s and up to now, The Nuraghe Lu Naracu has been object of study and research by several archeological experts. Unfortunately, these studies were not followed by any excavation, therefore there aren’t any scientific data that help to precisely date the nuraghe and to define its function. It can be contextualized in the period between the Bronze Age and the Iron Age, with housing and defensive purposes.

Lu Naracu Di Puzzolu

Lu Naracu di Puzzolu è lu monumentu di la preistoria chi s’è adducatu meddhu in li campagni di Telti, ancora siddhu no si po’ studià abbeddhu infundu palchì intundu so’ crisciuti umbè di macchj chi lu carragghjani e celti palti di muru ni so’ falati. A dugna modu si po’ vidè un’intrata carragghjata da una pianta manna di listincu; da chì s’entra in una stanzia tunda minureddha intarrata cun una cupaltura tunda “a tholos” e un’abbaltura minori a la palti manca, pa’ intrà in un’alta stanzia. Addananzi agattemu un passagghju minori chi faci pinsà chi in l’antichitài lu pamentu era più in bassu di comu si ‘idi abali (lu ‘eru pamentu forsi è intarratu), v’era forsi un pianu più suttu. Da pocu s’è cumpresu chi è un naracu di tipu misciu (di tipo misto), ha palti di naracu a corridoiu e palti “a tholos”. A palti di fora si ‘idini ancora filari di monti chi facìani palti di lu muru prinzippali di lu monumentu fattu da monti manni e mizani di granittu trabaddhati a fora e posti unu innant’a l’altu palt’e più in fili preccisi. No s’è cumpresu ancora a chi palti era posta la ’ntrata manna ma siguramenti sarà stata a palti di ignò (sud) come lu più di l’alti narachi. L’hani studiatu umbè di passoni illustri da l’Ottucentu finz’a ogghj, ma chisti studi ch’hani fattu no so’ stati siguti da nisciunu scavu eddunca no v’ha nummari pa’ pudè cumprindì ghjustu ghjustu né candu è natu e nè a cosa silvìa a siguru. Diesse statu fattu tra l’Etài di lu bronzo e l’Etài di lu farru e siguramente era trattatu come casa e pa’ diffindissi.

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Nuraghe

Monti Fulcatu

Il monumento, situato al limite del confine con il comune di Monti è abbondantemente crollato, si trovava in posizione dominante (402 m s.l.m.) dalla quale si ha un ampio controllo visivo dei territori circostanti, dall’entroterra sino al mare. L’area è prettamente granitica, dominata da lecci e macchia mediterranea. Non si riconosce nessun elemento che possa far risalire alla planimetria, probabilmente di tipo semplice, o ascrivibile alla categoria dei “protonuraghi”. Il paramento esterno, ampiamente crollato, è costituito da massi granitici di medie dimensioni, leggermente sbozzati e disposti a filari abbastanza regolari. Si individuano unicamente piccoli tratti murari; nel versante meridionale il profilo esterno è costituito da un grosso spuntone di roccia naturale, inglobato nel margine dell’edificio; non è possibile determinare la forma e le dimensioni della camera interna completamente ingombra di materiale di crollo. Anche per questo monumento, non essendo stato eseguito alcun intervento di scavo, è ipotizzabile una funzione abitativa e strategico-difensiva; la cronologia è ascrivibile all’età del Bronzo e del Ferro. Visite guidate a cura degli alunni della Scuola Primaria “Matteo Pirina noto Cuccheddu” e Scuola Secondaria di 1° grado Telti (sez. Istituto Comprensivo Monti) Referenti: Anna Maria Giagheddu, Alberto Pinna, Virginia Pirina. Apertura: Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 16.30-20.00

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Nuraghe Monti Fulcatu

The monument, currently widely collapsed, is located on the border with the neighboring town of Monti, in a dominant position (402 m above sea level) from where there is a good control of the surrounding territories, from the hinterland to the sea. The area is mainly granitic, dominated by oaks and plants typical of the Mediterranean Scrub. No evidence that could help to trace the plan of the nuraghe has been found, but it can be stated that it was probably a simple type belonging to the category of the “protonuraghi”. The external, largely collapsed, consists of granite rocks of medium size, slightly scabbled and laid in fairly regular rows. Only small sections of the walls can be seen. On the southern side the external profile of the nuraghe consists of a large natural rock incorporated within the margin of the building. It is not possible to determine the shape and size of the inner room because it is completely cluttered with collapse material. Even for this monument, it has not been made any excavation; a housing and defensive-strategic function can be assumed. The Nuraghe can be dated in a period between The Bronze Age and The Iron Age.

Naracu di Monti Fulcatu

Chistu naracu l’agattemu innantu a lu confine cun l’agro di Monti, in un locu altu 402 metri da undi si resci a vidè umbè di tarreni e ancora lu mari. Palt’a più n’è falatu. Lu monti è di granittu insembi a alburi di Liccia, Sùara e Uddhastru. No v’ha più nuddha pa’ pudè cumprindì com’era fattu indrentu, forsi era cun una torre solu o forsi un “protonuraghe”. Lu muru mannu di fora, chi palt’e più n’è falatu, è fattu da monti di granittu mizani, un poco sbiccati e posti unu innant’a l’altu a filari. Si rescini a vidè palti minori di muru; a palti di ignò la palti di fora è appugghjata a un monti mannu di granittu chi abà faci palti di lu naracu; no si po’ cumprindì né la folma e né cant’era manna la stanzia di drentu palchì è piena di pezzi di muru chi ni so’ falati e si so’ ammuntunati chi carragghjendi puru lu chi v’era suttu. No è statu fattu mai nisciunu scavu. Si pensa sia natu ancora chistu tra l’Etài di lu Bronzo/Ferro e come casa o difesa.

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Informazioni Utili I Monumenti saranno visitabili gratuitamente Sabato 26 e Domenica 27 Maggio dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00. Per la visita ai siti archeologici e l’escursione a La Prisgiona si suggeriscono abbigliamento e calzature sportive. Le visite alla Chiesa saranno sospese durante le funzioni religiose Monumenti@perti in rete www.comune.telti.ot.it www.facebook.com/monumenti aperti telti monumentiaperti.telti@gmail.com

Eventi Collaterali Sabato 26 e Domenica 27 Maggio Salone Parrocchiale ore 10.00-13.00 e 16.30-20.00 Mostra d’arte a cura degli artisti: Maura Azzena, Piera Azzena,Valeria Brandano, Carla Mancini, Liliana Pinducciu, Francesca Ricci, Laura Sanna, Eleonora Spanu, Peter Trnkus, Jasmine Zen Vukovic. Cortile del Salone Parrocchiale Esposizione artigiani locali: lavori in ferro battuto, legno, ceramiche, vetro, coltelli artistici. Esposizione produttori agroalimentari locali. Sabato 26 e Domenica 27 Maggio Scuola Media ore 10.00-13.00 e 16.30-20.00 Mostra fotografica “Telti in bianco e nero” Sabato 26 e Domenica 27 Maggio Archeobici: escursioni in bici ai Monumenti a cura dell’Associazione Culturale Terranova e As.Cu.na.S. Sabato 26 Maggio Piazza Rinascita ore 19.30 Esibizione Gruppo folk “Li frueddhi Tiltesi Esibizione Trio jazz Domenica 27 Maggio Aula Consiliare ore 18.30 Conferenza “Matteo Cuccheddu e la Canzone Gallurese” Interverranno Mariapia Pirina Columbano, Prof. Franco Fresi, Prof. Tommaso Panu

Gusta la Città

Alianda Loc. Monte Pino Telti - 0789 43906 Li Sciappeddi Loc. Austinacciu Telti - 346 3137194 Monte Pino Loc. Monte Pino Telti - 0789 43913 Stazzu Campuiledda Loc. Campuiledda Telti - 0789 43960 Lu Monti di lu casgiu Loc. Monti di lu casgiu Telti - 0789 43444 Angelo e Arcangela Loc. Monte Pino Telti - 078943911 Galluras Via Manzoni Telti - 3397988916 Night and day Via Manzoni Telti - 0789 43320 Peperoncino Via Manzoni Telti - 0789 43573

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