modulo di manifestazione d'interesse_16Q_

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MODULO DI MANIFESTAZIONE D’INTERESSE Il presente modulo è riservato esclusivamente ai candidati invitati con la procedura ref. Q_PdE 1/2015 che siano interessati a presentare un progetto curatoriale per la 16a Quadriennale d’Arte. Il modulo, compilato in tutte le sue parti e con obbligatoriamente in allegato la documentazione indicata nella Parte 4 (pena l’esclusione dalla procedura), potrà essere inviato: •

in formato digitale all’indirizzo callQ16@quadriennalediroma.org specificando nell’oggetto della mail il proprio NOME COGNOME (in carattere maiuscolo) accompagnato dalla dicitura “Call for project 16a Quadriennale d’arte”. I file trasmessi complessivamente non potranno eccedere il peso di 18 MB. Si chiede di inviare l’e-mail con l’avvertenza di preselezionare l’opzione “Richiesta conferma di recapito”. Si invitano comunque le curatrici e i curatori che abbiano optato per l’invio della propria candidatura via mail a volersi accertare dell’avvenuto recapito della domanda di partecipazione al numero di telefono 06.9774531.

oppure •

in formato cartaceo, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, con indicazione sulla busta “Call for project 16a Quadriennale d’arte”, all’indirizzo: Fondazione La Quadriennale di Roma Villa Carpegna Circonvallazione Aurelia 72 00165 Roma

Il modulo compilato e la relativa documentazione dovranno pervenire entro il 12 novembre 2015 alle ore 12. Per il formato cartaceo farà fede il timbro postale d’invio. Non saranno prese in considerazione le domande che, pur spedite entro il 12 novembre 2015 a mezzo raccomandata a.r., non pervengano alla Fondazione La Quadriennale di Roma entro il termine di 10 giorni dalla data di scadenza della procedura. La Committenza non assume alcuna responsabilità in caso di smarrimento di comunicazioni dipendente da inesatte indicazioni del recapito né per eventuali disguidi postali. Non saranno ammessi plichi consegnati a mano.

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PARTE 1 / DATI PERSONALI Nome

Luca Aurelio Aldo

Cognome

Cerizza

Data e luogo di nascita

21/01/1969, Milano

Telefono (preferibilmente numero di cellulare)

0049 1736388919 0039 366 3001305 0091 9819843869

E-mail

lcerizza@gmail.com

Residenza

Piazza della Conciliazione 2, 20123 Milano

Domicilio / Indirizzo per la corrispondenza

Piazza della Conciliazione 2, 20123 Milano Khalakdina Terrace Block D, Flat n. 14 Tejpal Road, Gowalia Tank Mumbai 400036

PARTE 2 / BACKGROUND CURATORIALE Il candidato descriva la propria linea curatoriale, con l’indicazione delle proprie aree d’interesse e di specializzazione (max 1500 battute) Innanzitutto la mia attività curtoriale ha avuto luogo nella più ampia varietà di contesti espositivi: dai musei alle gallerie private, dagli spazi industriali ai palazzi antichi, dalle strade alle piazze. All’interno di questa diversità di luoghi, c’è sempre stata la volontà di superare la supposta neutralità dello spazio espositivo per trovare un dialogo il più stretto possibile con il contesto fisico, sociale e culturale in cui mi andavo a confrontare. Nei primi anni della mia carriera ho utilizzato il formato della mostra per sintetizzare temi e sensibilità che ritrovavo in quegli anni nel lavoro di alcuni artisti, italiani e non. Quest’attitudine “militante” si è concentrata in particolar modo sulle ultime generazioni di artisti italiani e una particolare linea dell’arte del nostro paese. A questa prospettiva è stata affiancata, negli anni, una visione più prettamente storico-artistica, che mette in relazione artisti di generazioni diverse sul filo di problematiche estetiche comuni. Fin dai primi anni duemila, ho lavorato su mostre strutturate come delle “macchine espositive”, come organismi fluidi e dinamici che mettevano in questione la rigidità del formato espositivo e richiedevano spesso un certo grado di partecipazione da parte dello spettatore/fruitore. Comune a molti progetti espositivi realizzati, c’è stata la volontà di mettere in relazione le arti visive con linguaggi espressivi diversi, e in particolar modo la musica elettronica, l’architettura e l’urbanistica. In questi anni, e con più attenzione e frequenza più recentemente, la mia pratica curatoriale è stata affiancata da un lavoro critico e editoriale. Per questo si veda: http://www.luca-cerizza.com/txt-texts e http://www.luca-cerizza.com/edit-editorials

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Il candidato presenti brevemente le mostre e i progetti più significativi realizzati (max 3000 battute) Alla prima fase, interessata a restituire nel formato espositivo una certa sensibilità che ritrovavo nell’arte italiana e internazionale del momento, appartengono mostre come "Post-Tragi-KoMik" (gli artisti olandesi Aernout Mik, Job Koelewijn, Liza May Post, Palazzo delle Papesse, Siena 1999), "Fatica Sprecata" (Alessandro Ceresoli, Lara Favaretto, Diego Perrone, Patrick Tuttofuoco; S. Giovanni Valdarno e ViaFarini, Milano, 1999-2000), "DOJO" (Christian Frosi, Massimo Grimaldi, Riccardo Previdi, Patrick Tuttofuoco, Micamoca, Milano 2005), "Tarzan Noir" (performance di Marcello Maloberti, CAPC Bretigny, 2011) e "Fuoriclasse" (Villa Reale, Milano 2012). Un’idea di mostra come “macchina-espositiva” è evidente soprattutto in mostre che utilizzano l’architettura e l’urbanistica, da una parte, e il suono e la musica elettronica dall’altra come oggetti principali di studio. Al primo nucleo appartengono almeno: "Strategies against Architecture II" (Fondazione Teseco, Pisa, 2001), "Fuzzy" (Galleria Massimo Minini, Brescia, 2002), "Banana" (Manfred Pernice e Sean Snyder, Galleria Massimo Minini, Brescia, 2003), "On Air" (mostra personale Tomàs Saraceno, galleria Pinksummer, Genova 2004) e "Musée dans la rue" (mostra personale Yona Friedman, Fondazione Ratti, Como 2008). Al secondo gruppo appartengono invece: "Seamless" (CTP De Appel, Amsterdam 1998), "Perspectives. Architetture sonore" (Ryoji Ikeda, Carsten Nicolai, Mika Vainio; Micamoca, Milano 2001), "ElettrOrganica" (Micamoca, Milano 2002) e "The Spider Sessions" (mostra personale Tomàs Saraceno, Museo di Villa Croce, Genova 2014). Un profilo più prettamente storico-artistico caratterizzano progetti come "Don’t Expect Anything" (Galleria Massimo Minini, Brescia 2004) e "Kazuko Miyamoto. Bodily Tactics" (Japan Foundation, Delhi, 2015), e altri che usano anche il formato della giornata di studi, come "Alighiero e Boetti Day" (Auditorio RAI, Torino 2011) e "Brian O’ Doherty: Inside the White Cube" (Triennale di Milano, 2014). Per ulteriori informazioni e immagini si veda: http://www.luca-cerizza.com/exb-exhibitions

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PARTE 3 / PROPOSTA DI PROGETTO CURATORIALE PER LA 16a QUADRIENNALE D’ARTE Titolo (facoltativo)

Rifare (male) una stella

Descrizione del progetto curatoriale (max 4500 battute) Il progetto "Rifare (male) una stella" consiste nella presentazione di una mostra collettiva contenuta all'interno di una sola opera: una tela dell'artista Paolo Chiasera (Bologna, 1978). Di dimensioni ridotte, questa tela rielabora un’immagine fotografica che testimonia l'istallazione di un'opera di Maurizio Cattelan ("Senza titolo", 1994) in occasione della Quadriennale di Roma del 1996 (VEDI IMMAGINE ALLEGATA). Più precisamente l'immagine riproduce il sottoscritto, Luca Cerizza, nell'intento di tracciare, con una vernice rossa a spruzzo, la coda di una cometa come parte dell'opera di Cattelan. L'istallatore è fotografato di spalle sopra una scala, mentre tenta, piuttosto goffamente, di aggiungere quello che è l'unico connotato "manuale" all'interno dell’istallazione di Cattelan. Questa consiste nella riproduzione di una pagina del quotidiano L'Avvenire che riporta la prima foto di Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse e fotografato davanti al logo dello stesso gruppo terroristico. Questa immagine è stata ingrandita di scala (450 x 600 cm) e istallata su un muro con la stessa tecnica usata per le affissioni pubbliche. Su questa affissione l'artista ha aggiunto la scia di una cometa che deve essere applicata, appunto, con una vernice spray. Durante una breve esperienza come assistente presso la galleria Massimo De Carlo (prima metà del 1996), fui incaricato di occuparmi dell’istallazione dell'opera di Maurizio Cattelan, in sostituzione dell'artista con il quale, in quel periodo, avevo rapporti di frequentazione e dialogo (credo che Cattelan sia stato il primo artista vivente che ebbi modo di conoscere). Il titolo del progetto ha un connotato volutamente ambiguo e aperto, dove la "stella" può essere interpretata come il simbolo delle BR rifatta da Maurizio Cattelan, come la cometa che l'istallatore Luca Cerizza stava cercando di disegnare secondo le direttive dell'artista, o come un appellativo riferito allo stesso Cattelan, "stella" dell'arte italiana nel mondo, di cui il più giovane Chiasera riproduce un'opera. Nelle intenzioni del curatore, questa "opera nell'opera" diventa una sorta di "time-capsule", un condensato di tre livelli temporali: quello che viene rappresentato dall'opera di Cattelan (il rapimento di Aldo Moro, marzo 1978), quello dell'opera dello stesso Cattelan istallata alla Quadriennale (1996) e, infine, quello attuale dell'opera di Chiasera (2016).Nel 2016, anno della 16a Quadriennale romana, quell'immagine avrà 20 anni. In definitiva "Rifare (male) una stella" è un viaggio sintetico nella storia italiana e nella storia dell'arte recente, attraverso una sorta di "zoom out", che va dal passato al presente. L'opera è anche un concentrato di tecniche artistiche stratificate in una stessa superficie: la fotografia delle BR che ritrae Moro, riprodotta su un quotidiano, è stata sua volta ingrandita di scala nell'affissione su muro di Cattelan; è stata fotografata durante la fase di allestimento, per essere infine riportata al formato del quotidiano nella tela di Chiasera Se l’opera è una somma di tecniche artistiche, d’altro canto è il risultato di una serie di passaggi di mano di una stessa immagine. In questo senso l’opera può essere letta anche come una riflessione sullo statuto dell’immagine e i cambiamenti che ha subito attraverso il tempo. Da essere testimonianza di verità (usata come prova che Aldo Moro fosse ancora vivo), a immagine di cronaca e strumento di aggregazione emotiva di un’intera nazione (sulla stampa); da commento sulla società e la cultura italiana (in Cattelan), fino a diventare strumento di un meta-discorso artistico (in Chiasera). Per questa stratificazione di momenti temporali, di strumenti tecnici e soprattutto per questa coralità di artefici, l'opera può essere letta come una mostra collettiva concentrata nello spazio ristretto di una tela e, allo stesso tempo, una riflessione sulla figura dell'autore. Diversi sono infatti gli "autori" di questa immagine finale: il brigatista che scattò la foto di Aldo Moro, Maurizio Cattelan che la riprodusse su carta e Paolo Chiasera che ha riprodotto l'istallazione di questa per la Quadriennale del 1996 (senza contare chi scattò la foto che documentava l'istallazione). L'opera singola, insomma, va considerata come lo spazio, il perimetro di una esposizione collettiva, cui contribuiscono una pluralità di "artefici" e forse nessun vero "autore". In questo senso il progetto "Rifare (male) una stella" continua e apre una nuova direzione nella ricerca che, attraverso il medium della pittura, Paolo Chiasera sta compiendo da alcuni anni sull’idea di istituzione e di spazio espositivo.

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Indicazione degli artisti che si intende invitare, con la descrizione, per ciascuno di loro, della tipologia di lavoro con la quale parteciperebbe

Attraverso la pratica artistica e l'attività teorica, dal 2013 Paolo Chiasera opera una riflessione sulla natura dello spazio espositivo, sull'idea stessa di istituzione artistica, utilizzando il medium della pittura. Attraverso il progetto "Secondo Stile", Chiasera ha ideato e realizzato una serie di spazi espositivi su tela che possiedono un carattere nomadico e che hanno la capacità di ospitare eventi espositivi diversi (per approfondimenti vedi: http://www.paolochiasera.org/secondostile/secondostilehome.html). Tramite questi progetti, la tela diventa quinta teatrale, scenografia mobile, spazio virtuale e reale al tempo stesso che ospita opere di altri artisti sulla loro superficie. Allo stesso tempo questi progetti hanno la capacità di interrogare lo statuto dell'artista, cui Chiasera attribuisce il ruolo di fondatore e promotore di spazi espositivi, di istituzioni artistiche. La mostra "Rifare (male) una stella" rientra in questo filone di ricerche, aprendo a una declinazione che si concentra sul "prima" dell'opera, sul contesto che precede la realizzazione o la presentazione di questa all'interno di un contesto espositivo.

Indicazioni di allestimento (facoltativo)

Dettagli dell'istallazione potranno essere forniti una volta visionato lo spazio. Ad ogni modo il quadro dovrà essere istallato solo e su una parete bianca. L'eventuale aggiunta di un ulteriore muro e / o la posizione della tela in rapporto la provenienza e il camminamento degli spettatori, potrà contribuire a dare particolare senso teatrale all'opera.

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PARTE 4 / DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA DA ALLEGARE AL PRESENTE MODULO

Curriculum vitae del curatore Immagini di esposizioni e progetti realizzati dal curatore (se in formato digitale, in bassa risoluzione a 72 dpi) Elenco degli artisti proposti dal curatore per la 16a Quadriennale d’Arte, con specificazione della data di nascita e del luogo dove vivono e lavorano più relativo curriculum espositivo Esemplificazione della tipologia di opere con le quali i singoli artisti parteciperebbero alla mostra, con relativa immagine (anche di lavori analoghi già eseguiti per altre mostre) o bozzetto (se in formato digitale, in bassa risoluzione a 72 dpi) Riferimenti e contatti degli artisti scelti per la mostra 7/8

PARTE 5 / SOTTOSCRIZIONE DELLA PROPOSTA DI PROGETTO CURATORIALE

Il candidato si fa garante dell’originalità della proposta di progetto presentata con il presente Modulo e, partecipando alla procedura, ne accetta le condizioni e le norme descritte nella Call for project ref. Q_PdE 1/2015

Data

11.11.15

Firma

11.11.15

Il candidato autorizza la Fondazione La Quadriennale di Roma e l’Azienda Speciale Palaexpo al trattamento dei propri dati personali ai sensi del D.lgs. 196/2003

Data

11.11.15

Firma


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Il candidato prende atto e accetta che, qualora ammesso, in tutte le fasi di preparazione della mostra dovrà rendersi disponibile a un confronto con la Committenza per eventuali adattamenti resi necessari dalla effettiva realizzabilità del proprio progetto e da un’ottimale orchestrazione con gli altri progetti nel rispetto comunque dell’autonomia e dell’identità di ciascuno.

Data

11.11.15

Firma

Tutto ciò considerato, il/la sottoscritto/a accetta di partecipare, con la proposta di progetto curatoriale in allegato, alla selezione delle curatrici e dei curatori della 16a Quadriennale d’arte

Data

11.11.15

Firma

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