INSIDE#9
BACK TO SCHOOL
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INDICE Editoriale Sette #RagionediVita Penultima 20 Luglio: Piove Tirare fuori Bisogno di crescita Ti maledico Memorial Colombo Tre domande a bruciapelo Focus On: Chi troppo vuole nulla stringe Contattaci Copertina: School buses in the fall, di Larry Darling
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Editoriale di Roberto Cortese
Insomma, sembra proprio che in questi ultimi due anni la pioggia non ci voglia dare tregua: l’anno scorso ci ha costretto ad annullare dieci delle prime tredici gare in programma, quest’anno ce ne ha fatte disdire meno, però in compenso abbiamo avuto una delle “estati” più piovose di sempre. Indipendentemente da com’è andata, bisogna andare avanti ed affrontare la prossima stagione del calendario: il rientro a scuola per qualcuno e il ritorno a lavoro per altri. Uno dei momenti più delicati perché quando si stacca la spina, lo si fa sempre pensando, inconsciamente, che non ci torneremo mai più, salvo poi ricredersi a fine vacanza. Al di là della criticità della situazione, questo è anche un momento molto importante, checché se ne dica: avere le batterie cariche e umore alle stelle produce una combinazione astrale difficilmente riproducibile durante l’anno (forse solo il mattino di Natale). Ciò che voglio dire, è che questo è il miglior momento per intraprendere un percorso di crescita, come può essere quello della formazione piuttosto che lo sviluppo di un nuovo progetto. Proviamo, dunque, a tornare a 3 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT scuola in senso metaforico: chiediamoci in cosa possiamo migliorare “ritornando sui libri”, sia a lavoro, ma anche per ciò che riguarda la nostra vita crossistica. Perché in fin dei conti, anche quello fa parte della nostra vita ed è giusto che anche quel cammino prosegua. Essenzialmente è di questo che vi parleremo in questo numero di INSIDE. Abbiamo scavato dentro di noi per capire cosa si potesse fare per tutti voi piloti per fare crescere i vari settori e soprattutto farvi crescere a livello personale. Chiaramente, ci piace pensare che questa maturazione sia in atto da almeno un paio d’anni, ovvero da quando abbiamo rivoluzionato il nostro modo di proporre l’attività del fuoristrada. C’è ancora molto da fare ed anche noi abbiamo bisogno di crescere ed ampliare le nostre vedute per rimodulare il nostro operato al fine di renderlo ancora più fruibile. A parte tutto questo, il presente numero di INSIDE, copre i mesi “di vacanza” della nostra attività; andremo, dunque, a rivedere alcuni dei momenti più salienti delle gare di luglio ed agosto, ovvero il Regionale di Vercelli, una tappa del Campionato Pitbike, l’ultimo fettucciato che si è corso, oltre ad una gara di Quad che si è svolta in terra francese e che nell’ambiente è reputata abbastanza importante, per usare un eufemismo davvero estremo. Ampio spazio alle nostre ragazze per capire come dare una spinta importante anche al loro settore e renderlo davvero competitivo; inoltre, un’altra opinione sulla formazione e sulla sua importanza dal nostro Quad4 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT dista doc, Andrea De Beni. Intervallo con una bella maledizione per l’estate piovosa che speriamo ci abbia lasciato e poi passeremo a raccontarvi cosa succederà il 9 Novembre prossimo. Chiudiamo questo numero con le solite tre domande, ancora una volta votate alla formazione dei piloti ed una riflessione sull’eccesso. Prima di lasciarvi leggere, vorrei sottolineare che un team dei nostri ragazzi del Quad si è classificato quarto alla dodici ore di Pont-de-Vaux, ad un soffio dal terzo. Scusate se è poco: i nostri più grandi complimenti a questi ragazzi per il traguardo di assoluto livello da loro raggiunto. Ed ora, buona lettura!
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Sette
di Roberto Percoco
“Pont De Vaux? Chi io? Ma va là!” Con queste parole è cominciata la mia esperienza in terra francese. Me lo chiese per la prima volta il mio primo co equipeur e amico Claudio Vaschetto durante una rimpatriata tra amici. Era il 2008 e da allora non ne ho più perso uno. All’epoca ero un neofita del quad: qualche garetta sporadica, le prime amicizie in pista (ora grandi), in pratica un mondo nuovo per me scoperto per gioco. Ora siamo nel 2014: mentre scrivo saranno passate poche ore dal mio ritorno a casa e sto già pensando all’edizione dell’anno prossimo. Fissazione? No, semplicemente PDV è per chi corre a qualsiasi livello, la gara con la G maiuscola, l’evento imperdibile, l’esperienza che bisogna assolutamente fare prima di appendere il casco al chiodo, solo per la soddisfazione di poter dire “Anche io l’ho fatto!”. L’unico problema (parlo per me) è che ti entra dentro, non ne puoi più fare a meno. A parte la grandezza dell’evento con numeri da capogiro tra partecipanti, addetti ai lavori e pubblico, quello che ti colpisce di più è la professionalità e l’aria distesa che si percepisce 6 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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INSIDE MOTOASI.IT appena entri nella “Ville”. Certo, un po’ d’agitazione c’è sempre, non siamo fatti di legno (io in primis). L’edizione 2014 è partita bene: una volta trovata la moto e un pilota con cui correre, il gioco è fatto. Partenza il mercoledì pomeriggio e si arriva a tarda sera (io abito a Como e sono 500km fino a lì). Strada ed orari ormai quelli di sempre: alle 21,00/21,30 siamo arrivati, si intravede la pista già illuminata, il ponticello, il cartello illuminato con le lettere PDV a caratteri cubitali e quel rettilineo da 550 metri da fare in quinta piena. Tra te e te pensi “rieccoci qui, finalmente!”. Da buon maniaco fissato, ovviamente ho i miei riti: prima tappa alla solita pizzeria, poi si parcheggiano camper e furgone proprio davanti al solito new jersey in cemento che blocca l’entrata ai paddock e si sta li ad aspettare. Si respira già quell’aria di festa che trovi solo qui. La mattina entriamo e allestiamo il posto sul prato, tiriamo le fettucce per tener il posto agli altri equipaggi italiani che man mano arrivano, perché si sta tutti insieme! Una volta finito, si comincia a lavorare al Quad, perché l’indomani inizia la giostra delle verifiche tecniche di mezzi e attrezzatura di sicurezza (casco, pettorina, estintore, licenza, nullaosta). Non si sgarra su queste cose! Sono fiscalissimi: la sicurezza viene prima di tutto e fanno bene! Passate queste verifiche, si va in paese, il quale dista circa un chilometro dalla pista, a gruppi di una decina di Quad, accompagnati in fila indiana da un mezzo dell’organizzazione. Li si lasciano in un apposita area 8 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT transennata in centro città fin alla sera e da quel momento in poi che comincia a tutti gli effetti la “festa del quad”. E’ un’emozione allo stato puro: si sale sul palco davanti a giornalisti, speaker, fotografi e tantissima gente. Una calca impressionante di persone che solo qui puoi trovare; è una cosa difficile da descrivere. Il pensiero però è al giorno dopo: dal sabato mattina si comincia a fare sul serio. Prove cronometrate alle 8 ed un’ora di tempo per staccare il “tempone”. Quest anno poi c’è la novità del tracciato inedito: al posto dei rettilinei intorno al famigerato campo di pannocchie, c’è un biscione interminabile di curve e controcurve con nuovi salti. A prima vista mi aveva lasciato sconcertato l’idea di questa modifica, ma una volta entrato quel timore per fortuna svanisce. Pista veloce e divertente, salti non impossibili e terreno fresato a regola d’arte, insomma una figata! Il tracciato ovviamente si buca tanto: ci passano almeno duecento quad tra la dodici ore ed il contest, infatti ad ogni giro si scassa talmente tanto che cambiano tutte le traiettorie. Un incubo, però fa parte del gioco! Chiaramente non mancano gli imprevisti: dalle rotture, alle forature, fino ad arrivare ai cappottoni (senza conseguenze gravi fortunatamente). Come dice il nostro Nicola Montalbini :”Qui ne ho vista tanta di gente piangere: è il PDV”. Questo è ciò che caratterizza questo genere di gare: nelle endurance di questa portata già portare a termine la competizione è un successo, 9 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT ma è anche questo il bello! E’ una sfida e bisogna accettarla! Manco a farlo apposta, quest anno è capitata a noi la rottura del cambio nella prima manche. Quel mezzo che tanto avevamo preparato, messo a punto e coccolato, ci ha abbandonato al quarantacinquesimo minuto. Impossibile prevederlo. In quell’istante sei pervaso da un senso d’impotenza e delusione, ma anche rabbia. Gara finita, dunque. Il PDV è anche questo purtroppo. Ci si rimbocca le maniche e si resta a dare una mano agli altri concorrenti/amici italiani, anche nella fase notturna della dodici ore: lo spirito sportivo ti porta ad un senso d’altruismo assoluto in queste manifestazioni. Si riparte la domenica sera: il viaggio è lungo e, a parte l’inconveniente, della “rottura” del quad, il bilancio è più che positivo. Ora si pensa già all’anno prossimo: il mio ottavo Pont De Vaux!
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#RagionediVita di Cristian Sola, immagini di Roberto Cortese
Ore 6.30. Suona la sveglia domenica mattina. Si parte per un’altra gara di Motocross, destinazione Crossodromo di Vercelli. Appena arrivati in pista ci rendiamo conto delle condizioni: è fantastica, sembra quasi tirata come un biliardo! Scarichiamo furgoni con gazebo ed allestimenti vari per il nostro paddock ed il morale è molto alto, sebbene di avverta un po’ di tensione nell’aria. Per qualche nostro pilota, infatti, è l’esordio assoluto in una gara. Esce il programma della giornata e siamo gasati forte: ci si cambia e si fanno gli ultimi controlli per verificare che sia tutto ok. Finalmente si parte per le prove cronometrate di qualifica: ora è venuto il momento di dare il gas per davvero, cercando le migliori traiettorie del tracciato. Concluse le qualifiche, ci confrontiamo tutti insieme per mettere assieme le nostre impressioni e darci suggerimenti su quella sponda o questo canale. Adesso non si scherza più: c’è la prima manche. Il cancello di ferro è lì inclinato davanti a te: ti prepari la corsia di partenza con gli stivali di modo che quel primo metro e mezzo ti dia il massimo dell’aderenza, 16 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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INSIDE MOTOASI.IT posizioni la moto alla distanza che reputi giusta per te, poi guardi avanti e l’unica cosa che fai è cercare di svuotare del tutto la mente. Passa la bandiera verde e senti l’adrenalina che sale. Si alza il cartello dei quindici secondi, poi quello dei cinque mentre tu hai lo sguardo fisso e la frizione puntata. Va giù il ferro e gli dai tutto il gas che puoi: quella prima curva dev’essere tua a tutti i costi. Mi chiuderanno anche in una morsa letale, ma continuo a non mollare anche se non sono tra i primissimi. Seconda manche, la storia non cambia. C’è ancora più tensione perché sai che devi fare meglio della prima. Va giù il cancello e parto male, perciò alla prima curva sono in mezzo al gruppo. Pietre come se piovesse, da tutte le parti; polvere da paura. Durante il secondo giro, poi, mentre stavo saltando, vedo in lontananza una moto col suo pilota atterrare in modo scomposto dando una botta pazzesca a terra. Devo ammettere che la scena mi ha spaventato parecchio: vedere Massimo disteso per terra senza muoversi è stata una pessima visione. Per fortuna si è ripreso subito, parlava ed era cosciente. Anche questo è Motocross, il mio sport, la nostra passione e sono consapevole che, ogni volta che salgo sulla moto, potrei farmi male: è un prezzo che sono disposto a pagare per continuare a seguirla, però, perché è la mia ragione di vita.
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Penultima
di Andrea De Marchi, immagini di Roberto Cortese
Domenica sono andato a San Raffaele Cimena per la gara di fettucciato e devo dire che è stata davvero una bellissima giornata! Merito in primis degli organizzatori che hanno preparato un bel fettucciatone veloce e divertente, che si è fatto poi abbastanza impegnativo in alcuni punti nel pomeriggio. In fin dei conti che problema c’è? Questo è Motocross! Un doveroso grazie va anche al meteo che ci ha regalato una giornata di sole (una delle poche quest’estate), cielo limpido e non esageratamente calda. Parlando della gara, come già capitato altre volte, expert e master hanno corso insieme formando un bel cancello da venticinque piloti. Subito dalle qualifiche mi son reso conto che sarebbe stata una giornata impegnativa, visti i nomi dei partecipanti. Infatti non mi ero sbagliato, visto che in qualifica eravamo tutti molto vicini coi tempi. Ma ovviamente la gara è un’altra cosa! Ero soddisfatto del mio crono, ma non fino in fondo perché sapevo che potevo fare di meglio. Finite le batterie di qualifica sono poi cominciate le prime manche, ne ho viste un paio e sono state tutte divertenti: devo dire che la batteria dei mini 65 è quella che piu mi ha colpito! Assolutamente fantastici 26 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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INSIDE MOTOASI.IT questi prototipi di crossista!! Finalmente arriva anche per me il primo schieramento: ero tranquillo fino al momento in cui ho saputo che avrebbero premiato chi faceva l’holeshot! Mentre mi preparavo il “cancello”, continuavo a ripetermi “devo girare davanti!”. Ero un po’ nervoso, ma capita sempre quando si avvicina il momento della partenza. Cartello dei quindici, cinque e via. Roberto abbassa la bandiera e partiamo! Il primo spunto è stato ottimo, alla prima curva ho girato primo ma sapevo che dietro di me c’era gente che andava forte! Ho cercato subito di scappare, ma avevo dietro Gianluca (ndr Callegaro) che mi stava col fiato sul collo. Per metà gara sono stato davanti ma poi ho commesso un piccolo errore e mi ha sorpassato. Ho provato a rifarmi, ma quando mi sono avvicinato a lui, la gara era finita. Peccato: in ogni caso, mi sono divertito molto a lottare contro di lui. Cavolo se ci da col gas! Difatti a fine gara sono andato a fargli i complimenti. Dopo la prima manche il morale era bello alto perchè avevo fatto una bella gara ed ero partito molto bene. Moto due (come dicono gli americani): mi schiero sulla linea di partenza e continuo a guardare fisso la prima curva, volevo assolutamente ripetere una partenza come quelle della manche precedente. Come Roberto abbassa la bandiera partiamo, ma mi son reso conto di non essere scattato al meglio visto che ero a centro gruppo. Davanti a me non avevo nessuno, però, quindi ho cercato di staccare il piu tardi possibile e, senza guardare troppo dove mettevo le ruote, sono riuscito a centrare un altro holeshot! Peccato che il premio 28 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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INSIDE MOTOASI.IT non c’era anche per la seconda partenza! Mi sono accorto subito che già dalle prime curve avevo un discreto vantaggio ed ho cercato di tirare per aumentare il distacco dagli altri. Mi sentivo bene, andavo forte e guidavo pulito. La pista era bella ma bucata e in alcuni tratti scivolosa. Ero davanti, ogni tanto mi giravo a vedere dov’era Gianluca, ma nn lo vedevo e quindi non mollavo. Peccato solo che al quarto o quinto giro, ho commesso un errore da pollo. Dopo aver effettuato il salto, curvo a sinistra, dove però sono entrato troppo veloce e la ruota davanti si è chiusa, facendomi cadere. Subito dietro di me c’era l’altro Callegaro, Alessandro, che non è riuscito ad evitarmi e mi è piombato addosso: per fortuna non ci siamo fatti nulla. Mi son rialzato, ho acceso la moto e son ripartito. Ero nero! Avevo buttato via una bella gara per colpa di una mia stupidaggine. Volevo a tutti i costi andare a riprendere i primi, li vedevo. Peccato che abbia commesso un altro errore dovuto al nervoso, spegnendo in una curva e perdendo altro tempo. Alla fine ho chiuso settimo di manche. Un vero peccato, ho buttato via una gara per colpa di una stupidata. Ma è sempre e comunque tutta esperienza! Alla fine della gara ho saputo di aver concluso terzo assoluto, che non male visti gli errori commessi. Soddisfatto della gara, ma ancora di più quando ho ricevuto il premio per l’holeshot: una bella bottiglia di birra artigianale. Gran bella domenica, giornata intensa tra polvere, benzina, grigliate e amici. Ora resta solo l’ultima di fettucciato per decidere chi vincerà. Non vedo l’ora! 31 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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20 Luglio: Piove immagini di Roberto Cortese
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Tirare fuori di Andrea De Beni
Sullo scorso numero di INSIDE mi sono concentrato sul fatto che quando trascorriamo momenti che non ci piacciono, corriamo a sputtanare mezzo mondo ai quattro venti mentre quando viviamo esperienze positive, sostanzialmente ce lo teniamo per noi. Quelle parole devono avere risvegliato qualche senso “positivo”, al punto che dopo il corso di quadcross di Casale Monferrato ho ricevuto una lettera, poi pubblicata on line su QuadLeaks.com, in cui un pilota “allievo” (Luigi Bigoni) raccontava la sua storia, rigorosamente piena di estrema, puntuale, utile e concreta positività. La cosa mi ha colpito e non poco e siccome il tema della lettera era la “formazione del pilota”, ecco che proprio l’educazione sportiva è diventata spontaneamente l’argomento su cui concentrarsi. Amici delle due ruote, non temete e permettetemi di invitarvi alla lettura: il quad, sì, dà lo spunto, ma qui si parla essenzialmente di motocross e di insegnamento dello stesso... Il titolo di questo pezzo ha un doppio significato: quando si parla di “tirare”, nel nostro mondo, si dà la precedenza a quanto il gas viene spalancato; se l’attività viene svolta in offroad ecco che quel “fuori”, ne amplifica il gesto e lo trasporta tra il fango e la polvere delle pi49 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT ste di motocross o tra i sentieri tipici dell’enduro. Ma “Tirare fuori” ha un senso anche dal punto di vista formativo, educativo, pedagogico. Senza annoiarsi tra i libri di storia, è utile sapere che nella Grecia antica del 400 a.C., secondo la filosofia socratico-platonica, imparare altro non era che un “tirar fuori” una conoscenza che già esisteva nell’individuo e che doveva essere “condotta all’esterno” tramite un processo adatto. Da qui il termine “e-ducere”. Per Socrate questo processo di “estrazione”, costruito soprattutto attraverso l’arte della dialettica, paragona il ruolo dell’insegnante a quella della levatrice che permette di “far partorire”. Ora, di anni ne sono passati quasi duemilacinquecento. Socrate e Platone non sono esattamente paragonabili a Marco Magnetti, Loris Versaci e Amerigo Ventura e non mi riferisco alle qualità filosofiche dei tre “prof ” quanto, al contrario, alle remote possibilità di insegnamento della pratica del quad che i due barbuti greci avrebbero trasmesso qualche secolo fa. 1 - L’uomo non si può realizzare pienamente in modo individuale (Aristotele) Prendi un pilota. Fagli fare cento giorni in un anno di allenamento in pista. Prendine un altro, di pari livello. Fagli fare cento gare in un anno. Chi dei due andrà più forte, alla fine del processo? Inevitabilmente, il secondo. In allenamento non si possono di certo simulare le condizioni di gara ma attraverso le varie attività “scolastiche” si possono imparare molte più cose che non restando da soli, a girare come ossessi senza il benché minimo riscontro. Allo stesso modo è l’impatto “sociale” della competizione e del confronto con al50 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT tri membri della stessa comunità, che può veramente dare quel valore aggiunto che manca a chi prende un manubrio in mano per la prima volta. 2 - E’ ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove (Claude Bernard - fisiologo francese) Quante volte ci è capitato di fare una cosa in un modo, credendo che fosse il migliore o anche solo l’unico possibile, salvo venire smentiti con delle alternative vincenti - e nel nostro caso più veloci in termini di secondi sul giro - grazie all’esperienza di qualcuno che ne sapeva più di noi? L’idea di non avere bisogno degli altri, nel motocross, non fa strada. Tutti imparano e chi non lo vuole fare, è semplicemente perduto. 3 - La capacità di apprendere più velocemente dei vostri concorrenti potrebbe essere il solo vantaggio competitivo che avete (Arie De Geus) Il giro più veloce delle mie gare è sempre l’ultimo o giù di lì. Un’ottima cosa se ti chiami Tony Cairoli, che quando il resto del mondo affanna lui riesce ancora a tirare fuori qualcosa dal cilindro. Ma se sei uno “normale” e non un alieno come lui, assolutamente no. Le gare non si fanno all’ultimo giro e uno dei motivi per cui quel tempo è arrivato proprio nel finale è perché la pista non l’hai capita fin da subito e non l’hai sfruttata a dovere. Oppure non hai sfruttato te stesso al pieno delle tue potenzialità, salvo dare gas quando le riserve di energia erano ancora piene e la bandiera a scacchi era in via di avvicinamento progressivo. Oppure, ancora, le due cose sommate assieme. Apprendere in 51 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT fretta significa avere più tempo per tutto, anche per sbagliare e rimediare. 4 - La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi (H. Jackson Brown Jr. - scrittore statunitense) Il quad insegna che a qualsiasi età è possibile mettersi un casco e scendere in pista. E’ il bello di questo mezzo ed è anche il rovescio della medaglia: si corre senza alle spalle una cultura sportiva e dell’offroad e molto spesso si compiono errori che si pagano o che altri pagano per noi. Ma non c’è un tempo esatto in cui smettere di imparare, se non durante l’ultimo accenno di respiro delle nostre vite. Crescere, nel nostro sport, significa succhiare tutto il midollo dell’esperienza altrui e farlo proprio, adattandolo con cervello alle proprie reali, concrete, possibilità. Farlo oggi è molto meglio che farlo domani perché tra i due intervalli temporali c’è sempre e comunque una caterva di ore di pista o di bosco, vissute alla cieca. 5 - Non ho mai insegnato nulla ai miei studenti; ho solo cercato di metterli nelle condizioni migliori per imparare (Albert Einstein - scienziato) Un detto che vale per tutti gli ambiti ma che trova nello sport il suo estremo significato. Anzi, nel mondo della moto e dei motori, ancora di più. Nella stragrande maggioranza degli sport, la costanza e l’apprendimento vanno di pari passo con la forza di volontà: difficilmente entrano in gioco delle dinamiche diverse, come quella della paura o della conservazione della specie. Se a calcio devo imparare a tirare in un certo 52 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT modo, il talento e la pratica fusi insieme sono, insieme all’abnegazione e a tutte le componenti personali, qualità sufficienti per raggiungere il risultato: imparare. Un triplo in discesa potrebbe non essere un argomento sostenibile per tutti: ecco che quelle parole, “le migliori condizioni per imparare” valgono doppio. Da lì subentra tutto quello che sta dentro la persona come qualità e possibilità psichiche. Roba sicuramente poco allenabile... 6 - Non facciamo errori, nella nostra azienda; li consideriamo delle lezioni dalle quali apprendere - (Garry Ridge - CEO di WD-40) E’ così che ogni errore andrebbe valutato: un’opportunità di crescita. Anche nelle attività di formazione, solo chi sbaglia impara veramente. Se non sbagli mai non vuol dire che sei perfetto, semplicemente che non ti sei veramente spinto al limite. Altrimenti, prima o poi, la facciata la dai. Ed è lì che ne esci con il freno a mano tirato o con una consapevolezza in più. 7 - Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf (Jon Kabat-Zinn - medico) L’arte della moto (ma anche del quad, dell’auto sportiva e dei motori in generale) è probabilmente quella più complessa al mondo. Non perché il nostro sport sia più bello degli altri – lecito pensarlo, altrimenti non lo faremmo… - ma di sicuro è quello con la somma di componenti meno controllabili in natura. Possiamo controllare noi stessi, i nostri movimenti in moto, le cose da fare in sella e come farle. Ma non possiamo comandare una pista che cambia di giro in giro, 53 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT le forze della natura che la cambiano radicalmente in base al meteo, la meccanica della nostra moto e i suoi imprevisti tecnici, le dinamiche dei nostri avversari e avanti così. Difficilmente un campo da calcio muta durante una partita. Difficilmente una palla cambia di peso, forma e dimensione, durante la stessa partita. Di componenti incontrollabili, invece, il nostro sport ne è pieno, più che in altri. E visto che contiamo meno che altrove, il nostro impatto diventa fondamentale: trasformare una chimera in controllo assoluto non si può ma di certo si può almeno avere padronanza di noi stessi, che non è poco. 8 - Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere (Socrate) Per imparare ci va senso critico. Obbedire al maestro, incondizionatamente, non fa di noi dei piloti che hanno vissuto un corso, ma solo dei potenziali piloti che quello stesso corso lo hanno subito passivamente. Non basta eseguire, insomma, ma anche e soprattutto chiedersi perché ci è stato chiesto di fare una determinata cosa in un determinato modo. C’è sempre una spiegazione e chi ci insegna ad andare in moto (o in quad) è lì perché quella differenza la conosce. Tanto vale usare il Gulliver e attivarsi a rendere quelle informazioni come scolpite nella pietra. 9 - Una prova della correttezza della procedura educativa è la felicità del bambino (Maria Montessori) Quella lettera di Luigi, l’amico quaddista che ha vissuto il corso di quadcross e ha voluto raccontarlo, ci ha aperto l’anima. Ha scritto con il sorriso, è palese. 54 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT Era contento di essere stato stressato e masticato per benino dai suoi prof, che nel caso specifico sono stati i due fratelli Amerigo ed Ettore Ventura. Imparare costa fatica, imparare è distruttivo per il corpo e per l’anima. E’ come il muscolo che lavora in palestra: dopo l’esercizio fisico, si distrugge per autorigenerarsi, più forte di prima. E la gioia è il biglietto da visita migliore per chi quella fatica l’ha veramente trasformata in progresso. 10 - L’istruzione non è un sostituto per l’intelligenza (Frank Herbert) Il bello del nostro sport - o meglio “una delle cose più belle” - è che niente è sufficiente, in se stesso. Non è la moto migliore a vincere. Non è il pilota con più talento a vincere. Non è il pilota che più di tutti si è applicato, a vincere. Non è il più giovane, il più fisicato, il più esperto, il più creativo. E’ l’insieme, con qualche picco in su da qualche parte e qualche picco in giù dall’altra, di tutte le possibili qualità, oltre a molto altro non sempre tangibile. Non una ma tutte o quasi quelle qualità, insomma. E poi c’è il genio. L’utilizzo di tutto questo pacchetto in maniera geniale e creativa. Nessun pilota vincente è stupido. Nessun campione del Mondo è una persona ignorante, nel senso cognitivo del termine. La formazione, l’istruzione e le attività pedagogiche sono quelle armi che possiamo sfruttare a nostro piacimento, in base a quanto ci sbattiamo, per tirare fuori quella stessa intelligenza, che c’è, è dentro di noi e un buon maestro può estrarre. E-ducere, appunto. Siamo tutte brocche piene, dicevano gli antichi. Piene di benzina, oggidì… 55 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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Bisogno di crescita Di Violetta Cavalleri, Mary Girotti e Adele Innocenzi
Una delle domande che ci facciamo di frequente è come avvicinare le ragazze al Motocross e al Fuoristrada in generale. Ci siamo chieste quali siano gli ostacoli che tengono ancora lontano il gentil sesso da questo sport che invece sta avendo un successo crescente (se si considerano i praticanti uomini). Sicuramente tutti gli sport “duri” e fisicamente impegnativi rappresentano un’attrattiva per i “veri uomini” che possono così dar prova della loro virilità, mentre per le donne rimangono ancora un tabù. Il Motocross è uno sport faticoso, sporco e pure costoso. Agli uomini (generalizzando) non interessa avere molte donne “fra le scatole” quando sono in pista, quindi non tutti i papà, i mariti e i fidanzati spingono le loro donne/ bambine alla pratica del fuoristrada. Per quanto l’Italia sia un Paese dove il sessismo è già stato sdoganato, comunque le donne preferiscono sport più femminili ed eleganti. E questo soprattutto se a scegliere è un genitore, perché l’immagine della vostra fragile figliola che si spezza una gambina in moto è molto più penosa di quella di vostro figlio maschio. La nostra attività quindi fonda le sue basi sul creare 56 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT un ambiente favorevole alla pratica del motocross per le ragazze, in modo che quelle che già lo praticano abbiano dei campionati femminili per mettersi in gioco e gareggiare, almeno inizialmente, con altre donne, evitando lo scontro diretto con gli uomini per quelle che non se la sentono. Anche l’impegno nell’organizzazione di eventi al femminile e l’iniziativa Pista in Rosa serve per creare coesione, nuove amicizie e soprattutto permette alle ragazze che hanno appena iniziato di partecipare a corsi di guida per principianti. Inoltre mostrare tutto ciò tramite social network e il nostro sito mxgirls.it ci permette di diffondere in rete l’immagine di uno sport avvincente e accattivante anche per il pubblico femminile in modo che sempre più donne s’ interessino alla sua pratica e non c’è nulla al mondo che funzioni meglio dell’emulazione, in termini sportivi. Per citare un esempio, dalla messa in onda di “Ginnaste” il reality sul mondo della Ginnastica Artistica su Mtv, il numero delle praticanti è aumentato proporzionalmente all’aumento della fama delle protagoniste, che fino a pochi anni fa erano delle perfette sconosciute. Infine, un nostro futuro obbiettivo è quello di riuscire ad organizzare dei corsi per le ragazze che non hanno mai guidato una moto da fuoristrada, ma dato che è l’attività che richiede maggiori mezzi (in termini economici) necessitiamo di partner che ci supportino perché da sole non siamo ancora in grado. Purtroppo per aumentare il numero di donne che par57 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT tecipano a competizioni, non si può pensare di convincere le attuali praticanti a correre, se gareggiare non è il loro fine. Se vogliamo un cancelletto da 30 donne in un regionale bisogna che aumenti il numero dellle praticanti della disciplina. Purtroppo se parliamo in termini percentuali i numeri delle donne sono così inferiori a quelli degli uomini che avere una decina di ragazze in un regionale è già un ottimo risultato. Le nostre Responsabili regionali fanno il possibile per attirare un numero crescente di ragazze nelle competizioni e la coordinatrice per il Piemonte si è data molto da fare per creare un buon gruppo e capire le necessità delle ragazze di questa Regione, auspicando un aumento delle pilote per la prossima stagione, ma spesso questo non basta. Per quanto riguarda le nostre iniziative, PISTE IN ROSA è già un bel passo in avanti, infatti permette a tutte le tesserate di avere uno sconto sul biglietto d’ingresso delle piste che hanno aderito in tutta Italia. La buona volontà e le idee non ci mancano, quindi ringraziamo chi come MOTOASI.IT (attraverso INSIDE) ci dedica dello spazio per aiutarci a diffondere le nostre iniziative e tutto quel che riguarda la nostra attività.
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Ti maledico di Roberto Cortese
Basta pioggia! Meno male che la domenica ci ha quasi sempre graziato altrimenti non sarebbe bastato un anno di recuperi se avesse piovuto nei fine settimana quanto in settimana. La buona notizia è che se per caso quest’anno l’estate dovesse capitare tra novembre e dicembre, abbiamo già pronto un calendario ad hoc. Scherzi a parte, per l’ultima volta vi invito a mandarci le vostre maledizioni più divertenti. Nel frattempo proviamo con la danza della pioggia per mandare via queste maledette nuvole!
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Memorial Colombo di Roberto Cortese
E’ quasi trascorso un anno da quel tragico incidente che ha segnato il nostro 2013. Ora siamo qui a rinnovare la memoria per Fabrizio, Luca e Martino, quel pezzo di famiglia Colombo che se n’è andato la notte prima dell’ultima di Regionale MX2. E proprio sulla pista di Rivarolo, che ha fortemente voluto ospitare questo evento, si svolgerà la prima edizione del Memorial. Nella mattinata ci sarà una breve funzione per ricordare i nostri amici mancati e poi si girerà in pista liberamente: non stiamo pensando ad alcuna manifestazione competitiva per quella domenica, fermo restando che parte degli incassi andrà devoluto in beneficenza alla Onlus creata dalla Signora Licia Colombo. Facciamo capire che non ci dimentichiamo del passato ed andiamo a fare della beneficenza praticando lo sport che tutti noi amiamo, proprio come Fabrizio, Luca e Martino.
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Tre domande a bruciapelo di Luca Lombardi
Siamo ancora qui con Yves Valenza, Coordinatore Nazionale dell’attività di MOTOASI.IT. Dato che il tema di questo numero di INSIDE è la formazione, abbiamo pensato di porgli alcune domande in merito. Abbiamo letto resoconti di giornate di formazione per i Quad ed ogni domenica di Trofeo ASI c’è un corso della Willy School. Perché non organizzare queste giornate per tutti, grandi e piccoli? Questa è una buona idea in realtà e stiamo assolutamente pensando a qualcosa del genere per il futuro. In fin dei conti, entrare in una pista a gareggiare, è come mettersi al volante per la prima volta per strada: non lo si può fare a meno di non avere la patente. Serve, infatti, un periodo di formazione e di allenamento per capire quali siano gli aspetti del mezzo che guidiamo, ma soprattutto le regole di comportamento per non mettere in pericolo gli altri piloti. Ovvio, tutti vorremmo vincere e siamo disposti a far di tutto perché questo accada: dobbiamo, però, sempre ricordarci che questo non significa correre pericoli gratuiti. Il giorno 61 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT dopo la gara, tutti noi andiamo a lavorare, dunque la sicurezza è di primaria importanza. Perché non renderle obbligatorie per tutti gli esordienti o comunque quelli appena iscritti al mondo delle gare? Stiamo studiando come rendere più efficaci questo genere di giornate perché, molto spesso, chi si iscrive alla categoria esordienti, non ha mai gareggiato e può rappresentare un pericolo per gli altri piloti (fermo restando che non vale per tutti, ovviamente). Avere delle giornate di training potrebbe essere utile anche per quelli con più esperienza, i quali potrebbero beneficiare di consigli sullo stile di guida e su come affrontare un certo tracciato. Lasciateci ragionare un po’ di tempo su questa cosa e vi faremo sapere presto! Altre idee per migliorare la sicurezza in pista? Le idee non mancano di certo, il problema spesso e volentieri è che la loro implementazione diventa parecchio complicata. Tra le idee più spicciole, proposte peraltro da alcuni piloti, c’è, per esempio, quella che riguarda l’introduzione di una sorta di safety car in caso di incidente. Chiaramente non si tratterà di un automobile, bensì potrebbe essere la moto di un pilota designato apposta per rallentare la corsa e congelare le posizioni fintanto che l’incidente in pista non si sia risolto. In questo modo, potremmo dare spazio al personale medico di entrare in pista senza correre i rischi che si corrono durante una caduta da bandiere gialle. Si vedrà, per ora questa è ancora un’idea. Fateci sapere le vostre opinioni: noi cercheremo di implementarle per la sicurezza di tutti. 62 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
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Focus On:
Chi troppo vuole nulla stringe di Roberto Cortese
Una notte di quest’estate ho fatto un sogno che sembrava vero. Mi è sembrato come se una delle nostre migliori gare di Regionale fosse stata spostata per colpa del tempo, quando in realtà il motivo era di natura molto più gretta. La cosa peggiore è che, nel sogno, non ho potuto dire a tutti quello che pensavo, ovvero che la responsabilità non era del tempo, bensì di schemi mentali che obbediscono solo alla divinità della pecunia da parte di chi aveva in mano la situazione della pista. Sempre in questo sogno o meglio incubo, dato che non riuscivo a svoltare verso ciò che veramente avrei voluto, cioè una gara fatta per i piloti e non per il portafogli, improvvisamente arriva la punizione divina. Coloro che avevano tramato egoisticamente per il loro beneficio, venivano colpiti da una calamità che avrebbe rovinato i loro futuri piani. Poi mi sono svegliato. 63 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT La cosa importante è che questo sogno mi ha fatto riflettere. So bene che avete letto in tutto questo numero di INSIDE a proposito di come possiamo fare per crescere, le strade da seguire e la postura mentale da tenere. Ciò che forse non abbiamo ancora detto è la cosa più importante: mai eccedere. Per loro stessa definizione, gli eccessi sono un qualcosa che trascende la comune pratica di qualunque cosa: dallo sport, alle relazioni personali, fino ad arrivare a quelle lavorative. Come definireste l’atteggiamento di un uomo che, pur con i migliori ideali per il futuro, lavora quattordici ore al giorno senza dedicare tempo alla sua vita sociale e familiare? Parimenti, un crossista che trascorre altrettanto tempo in pista nella speranza di migliorare il suo livello tutto in un colpo solo? Ve lo dico io come lo definireste questo modo di fare: eccessivo. Sono il primo ad avere una forte motivazione ed ambizioni seconde a nessuno. Ed ammiro chi come me ha la costanza di portare avanti il suo lavoro, la sua passione, insomma, la sua vita. Esiste però un limite che dobbiamo percepire: è il limite dell’autodistruzione. Il peggio è che questo limite è spesso poco visibile, ma una volta superato, la nostra stessa vita ci si ritorce contro. Torniamo a quel ragazzo ambizioso che passa le sue giornate in pista. Probabilmente nel giro di due o tre anni, passerà dall’essere un novellino alla categoria più alta che ci sia. Il problema è che, nel frattempo, ha dovuto rinunciare a tante cose, troppe forse: non ha 64 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT dedicato abbastanza tempo alla sua fidanzata, altrettanto ne ha salvato per la propria famiglia, per non parlare di quello per la scuola. Risultato netto di questo eccesso: ha perso dei momenti, delle emozioni che purtroppo non si ripeteranno mai più. Questo perché ha portato la sua vita all’eccesso. Oltre a questo, un’altro aspetto altamente negativo è lo scarto prodotto tra le varie “sezioni” della sua vita: abbiamo visto come portarne avanti troppo velocemente una, comporti l’involuzione delle altre, salvo poi non poter fare altro che tornare a dedicare del tempo sufficiente per poterle riportare al pari. Il tempo che abbiamo a nostra disposizione è limitato, così come sono le nostre risorse. Dobbiamo riuscire ad equilibrare tutte queste voci di costo per riuscire a portare avanti un’esistenza serena. Già perché qual è l’obiettivo di tutto questo eccesso? Arrivare a correre un mondiale? Tornare in sella dopo un infortunio? Che altro? Nulla di tutto ciò. L’obiettivo è lo stesso per tutti: essere felici in ciò che facciamo. Quando Icaro fugge dal dedalo che il padre stesso aveva creato, è felice e spensierato. Può volare con le ali che si è costruito. Poi però guarda in alto e commette un atto di hybris, ovvero di tracotanza, superbia, eccesso. Vuole raggiungere il sole ma non si rende conto che la cera non è in grado di sostenere il calore. Ha voluto troppo ed ha pagato a caro prezzo le conseguenze della sua eccessiva premura nel raggiungere l’obiettivo. Evitiamo di fare lo stesso errore: continuiamo a guardare in alto e lottiamo con tutti i nostri mezzi per rag65 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT giungere l’obiettivo. Nel frattempo non dimentichiamoci niente alle nostre spalle, oppure pagheremo un costo altissimo prima o poi. La vita non è solo Motocross, così come non è solo lavoro. Possiamo volare alti anche senza eccedere, ricordiamolo sempre.
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Calendario Settembre 06-09 Cintano (TO) Endurance Scootercross 07-09 Casale Monferrato (AL) Reg. MX1 - Over40 - Femminile - Reg. 2T 13-09 Fara Novarese (NO) Corso Minicross Willy School 14-09 Fara Novarese (NO) Trofeo ASI MX1-MX2-Mini - Reg. 2T 21-09 Rivarolo Canavese (TO) Reg. MX2 - Over50 28-09 Salmour (CN) Regionale Endurance MX- Quad + SidebySide
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Calendario Ottobre 05-10 Vialfre (TO) Endurance Scootercross 05-10 Boves (CN) Trofeo ASI MX1-MX2-Mini - Reg. 2T 11-10 Rivarolo Canavese (TO) Corso Minicross Willy School 12-10 Rivarolo Canavese (TO) Coppa ASI Epoca - Reg. Mini - Young Veteran - Reg. Quad 19-10 Fara Novarese (TO) Reg. MX2 - Over50 19-10 Volpiano (TO) Fettucciato MX1 - MX2 - Mini - Veteran Epoca - Quad 25-10 Salmour (CN) Corso Minicross Willy School 68 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9
INSIDE MOTOASI.IT 26-10 Salmour (CN) Coppa ASI Epoca - Reg. Mini - Young Veteran - Reg. Quad 26-10 Barbania (TO) Endurance Scootercross
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INSIDE#9 Settembre-Ottobre 2014 un progetto editoriale di
Team di Redazione: Roberto Cortese - Direttore Editoriale/Fotogiornalista Luca Lombardi - Caporedattore Andrea De Beni - Redattore Mary Girotti - Redattore Di Violetta Cavalleri - Redattore Adele Innocenzi - Redattore Special thanks to: Roberto Percoco - Sette Andrea De Marchi - Penultima Cristian Sola - #RagionediVita 71 - Inside Settembre - Ottobre 2014 - Numero #9