PEUGEOT 308 CC
L’ultimo coupé cabriolet della casa del Leone
PORSCHE PANAMERA S HYBRID
L’ammiraglia di Stoccarda diventa più ecologica
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Pagani
Le ali sulla strada
di Paolo Necchi
i chiude un anno disastroso
incondizionata delle linee di credito ha
lire). Ad oggi mi risulta che il mercato
per il settore automobilistico
creato un’ulteriore recessione nella re-
dell’auto sia molto più in crisi di allora
che, con 1.748.143 unità im-
cessione rendendo invendibili (nuove
e che anche il valore usato delle vet-
matricolate (dati UNRAE), evidenzia
ed usate) certe vetture che in tempi
ture sia mostruosamente sceso, insie-
una flessione del 10,88% sul 2010 e
non troppo lontani erano un elemento
me spesso anche alla loro affidabilità
torna indietro di ben 15 anni ai livelli
fondamentale sia per il fatturato che
meccanica ed elettronica, per cui per
del lontano 1996. Il 2012 si annuncia
per il margine di contribuzione di ogni
quale motivo il loro listino continua a
potenzialmente anche peggio. Aumen-
Concessionario. Resta anche il dubbio
crescere?? Qualcuno avrà sicuramente
to dell’IVA, delle Autostrade, del carbu-
su quale senso abbia avere un mercato
una risposta più o meno “politica” ma
più preoccupante è ad ogni modo la
fatto di vetture dal costo così elevato
se il mercato risponde come ha fatto in
situazione dei Concessionari che sono
in un momento di grave crisi. Facendo
questi ultimi anni evidentemente que-
ora più che mai stretti nella morsa del-
un rapido esempio: nel 2001 acquistai
sto dubbio non sono il solo a pormelo…
le Case Costruttrici (da sempre molto
una BMW 320d Touring il cui costo era
forti contrattualmente) e del sistema
di circa 66 milioni di lire. Oggi la stessa
bancario che ha chiuso tutti i rubi-
macchina (potenza del motore a parte)
netti. Soprattutto per certi modelli di
ne costa non meno di 42-43.000 euro
medio-alta gamma la chiusura quasi
(ovvero ca. 85 milioni delle vecchie
rante, delle assicurazioni e del bollo sono una serie di azioni
governati-
ve che, fatti due conti,
dovrebbero
costare globalmente si e no quasi 5 miliardi (avete letto bene) di euro ai già tartassati automobilisti. La cosa
Disincentivare le vendite...
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S O M M A R I O
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AGENDA MAILBOX LIFESTYLE AFTERMARKET
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SPECIAL FREEZING 911
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ON THE ROAD KIA PICANTO CHEVROLET ORLANDO PEUGEOT 308 CC
22 30 38
TOP TEST P O R S C H E PA N A M E R A S H Y B R I D
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histor y VOLKSWAGEN GOLF
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PHOTOSHOOT FERRARI 512 TR
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DREAMCAR PA G A N I
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A G E N D A
Debutta la PG Elektrus
Una sportiva ecologica sulla base della Lotus Elise Un po’ Lotus Elise, un po’ Tesla Roadster. Stiamo parlando della PG Elektrus, una nuova spider 100% elettrica presentata dalla casa tedesca e firmata da Michael Fröhlich, nata da una parziale “unione” delle due vetture. La PG dichiara un’accelerazione 0-100 km/h inferiore ai 3” e una velocità massima di 300
Sopravvive il museo Saab
Era a rischio chiusura dopo il fallimento della casa Alla fine ce l’hanno fatta. Una cordata formata dalla città di Trollhättan, dalla Saab AB e dalla Wallenberg Foundation ha acquistato in blocco l’intera collezione del Museo Saab di Trollhättan (Svezia) per 3,2 mi-
km/h, a fronte di un’autonomia che può raggiungere i 350 km, con tempi di ricarica di sole quattro ore. Oltre alle batterie, la Elektrus dispone di un pannello solare nel retrotreno in grado di alimentare i servizi di bordo. Sarà disponibile in tiratura limitata di 667 esemplari e con ampie possibilità di personalizzazione a partire da 285.600 euro.
lioni di euro dopo che i 123 esemplari (di cui alcuni rarissimi e di alto valore) erano stati posti in vendita dal curatore fallimentare. Questa collezione dovrebbe ora trovar posto in un nuovo museo che sarà approntato nei prossimi mesi, dove gli appassionati potranno tornare a vedere da vicino modelli come la VM001, il primo prototipo della futura 92 del 1946 e i recentissimi esemplari definitivi della 9-4X e della 9-5 Kombi, però mai commercializzati.
Alfa Romeo Giulietta, i prezzi delle nuove motorizzazioni Da Febbraio 2012 a listino il 1.4 Turbo da 105 CV e il 1.4 Turbo 120 CV BiFuel
Debutteranno nel secondo mese del 2012 le già annunciate nuove motorizzazioni per l’Alfa Romeo Giulietta. La prima riguarda il 1.4 Turbo T-Jet da 105 CV e 206 nm di coppia, capace di spingere la vettura del Biscione da 0 a 100 km/h in 10”6 con una velocità massima di 185 km/h, mentre consumi ed emissioni si attestano a 6.4 l/100 km e 149 g/km. Il quattro cilindri T-Jet da 1.368 cc viene destinato anche alla Giulietta BiFuel, dov’è predisposto per funzionare a doppia alimentazione benzina/GPL: sono state modificate le valvole, le sedi valvole e il collettore d’aspirazione, in cui vengono ora collocati doppi iniettori. I cavalli a disposizione
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sono 120 per uno scatto da 0 a 100 km/h in 10”3, una velocità di 203 km/h e un consumo di 6.4 l/100 km quand’è alimentata a benzina (con emissioni di 149 g/ km di CO2) oppure 8.3 l/100 km quando utilizza il GPL (134 g/
km). I prezzi? 18.770 € per la versione a 105 CV e 22.370 € per quella BiFuel da 120 CV.
Auto di seconda mano? Scegliete una Fiesta Secondo Dekra, l’utilitaria di casa Ford è la vettura più affidabile
La Dekra (Deutscher Kraftfahrzeug-Überwachungs-Verein, ovvero “associazione di ingegneri tedeschi per il controllo dei veicoli a motore”) ha stilato una classifica riguardante le vetture più affidabili in condizioni di impiego reale. La società tedesca, leader in Europa nel campo delle revisioni auto, ha decretato come “auto più affidabile” la Ford Fiesta, con un indice del 95,3%. Il rapporto di Dekra sulle auto di seconda mano è redatto sulla base del monitoraggio dei dati provenienti da oltre 15 milioni di vetture (230 modelli differenti) controllati nel corso delle revisioni obbligatorie effettuate nell’ultimo biennio. Le migliori sono quelle con il numero minore di difetti riscontrati nelle rispettive classi di percorrenza e la più importante è quella tra i 100.000 e 150.000 km. Ford ha primeggiato anche con altre tre vetture: la Kuga, la S-Max e il Galaxy. La prima è risultata la migliore nella categoria dei Suv/fuoristrada con un indice di affidabilità del 94,7% mentre le altre due sono in cima alla classifica nella categoria di percorrenza 100mila-150mila km del segmento dei Multi Purpose Vehicle con un indice di affidabilità del 66,1%.
Presto i finestrini interattivi? Future Lab e GM studiano novità di design
La General Motors e gli studenti del Future Lab dell’università israeliana Bezalel Academy of Art and Design hanno presentato il progetto Windows of Opportunity (WOO). Si tratta di un’affascinante visione delle future applicazioni multimediali da applicare sulle superfici vetrate interne delle autovetture. Pensato sopratutto per i passeggeri posteriori, il sistema trasforma i cristalli in schermi trasparenti multi-touch, per proiettare immagini, fornire informazioni o semplicemente come intrattenimento per grandi e piccoli con diverse App già funzionanti come Otto, Fofou e Spindow.
Confermata la GT Up!
Piccolo bolide in arrivo dal marchio VW Se ne era visto un concept al Salone di Francoforte 2011 ma ora VW ha ufficializzato la messa in produzione della GT Up!, versione pepata della piccola vettura “Made in Wolfsburg”. L’auto sarà equipaggiata con un kit stilistico comprendente cerchi in lega multirazza, nuovi paraurti più aggressivi e aerodinamici e prese d’aria più vistose. Sul fronte meccanico, la GT Up! vedrà sotto al cofano un motore benzina accreditato di circa 100 CV di potenza. La massa resterà inferiore alla tonnellata e restituirà così un rapporto peso/ potenza sufficiente per divertirsi senza eccessive preoccupazioni legate a costi e consumi.
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A G E N D A
Il Juke-R è realtà
Nissan realizza il primo crossover racing Il Nissan Juke-R è il risultato di un’idea abbastanza folle: prendere un crossover da città e trasformarlo in un modello racing. Una sfida che i giapponesi di casa Nissan hanno deciso di raccogliere con il Juke. Un esperimento non nuovo a dir la verità, dopo l’E-
75 milioni di common-rail Importante traguardo per la Bosch
75 milioni di common-rail targati Bosch in 15 anni di produzione: è questo l’importante traguardo raggiunto dalla casa tedesca in 15 anni di produzione. Una tecnologia che ha segnato la svolta nelle motorizzazioni diesel, partita grazie alla sua adozione su Alfa Romeo
space di Formula 1 costruito da Renault nei primi anni ‘90. Il Juke-R, sviluppato dall’inglese RML (squadra già protagonista nel WTCC e nella Le Mans Series) è accreditato di una velocità massima di 257 km/h e di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3”7. Il motore è il V6 Bi-Turbo della Nissan GT-R, capace di erogare 485 CV. L’abitacolo è dotato di rollbar mentre esternamente è stato installato un kit aerodinamico.
156 JTD e Mercedes C220 CDI. Come funziona? In un condotto comune si accumula carburante per poi immetterlo ad alta pressione nei cilindri per mezzo degli elettroiniettori ad esso collegati. I primi sistemi funzionavano a una pressione di 1.350 bar, ma successivamente sono stati raggiunti i 2.000 bar, con il gasolio che viene dosato con straordinaria precisione da elettroiniettori con solenoide che consentono fino a otto iniezioni singole per un ciclo di combustione.
Il Gruppo FIAT è leader sui social network
Università Cattolica e Digital PR decretano la casa di Torino la migliore sul web 2.0 Uno studio denominato “Brands & Social Media: osservatorio su 100 aziende e la comunicazione sui social media in Italia” condotto da OssCom, centro di ricerca dell’Università Cattolica, e Digital PR ha decretato FIAT come marchio leader sui social network nel campo del settore automotive. La ricerca ha preso in esame le prime venti Case per volumi d’immatricolazione sul territorio nazionale secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’Anfia. Uno studio particolare sulla linea di tendenza derivata dai nuovi canali di comunicazione web che negli ultimi anni hanno subìto un notevole incremento come bacino di utenza: basti pensare, ad esempio, ai “Mi Piace” di
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Facebook o ai “Followers” e “Tweet” di Twitter ma anche YouTube, Vimeo, blog, ecc. La casa del Lingotto ha dunque preceduto in questa speciale classifica le rivali francesi Citroën, Renault e Peugeot. I costruttori americani, invece, non compaiono in questa particolare graduatoria perché scelgono di comunicare solo in inglese, fatta eccezione per Ford e Nissan, presenti in maniera massiccia sul mercato italiano.
Benzina, quella “italiana” è la più cara nel Vecchio Continente Tra aumenti dei marchi e nuove accise gli italiani puntano ormai al pieno oltre confine
Più o meno undici anni fa ci si meravigliava di pagare un litro di benzina quasi 1.500 Lire al litro. Ora, nelle prime settimane del 2012, siamo arrivati a 1,8 € al litro, quasi 3.600 Lire raffrontandolo al vecchio conio. Sicuramente, come per tanti altri prodotti, anche la benzina in Italia ha risentito negativamente del cambio di moneta ma negli ultimi tempi sono stati i continui rincari da parte delle compagnie petrolifere e le nuove accise introdotte dal Governo Italiano a prosciugare le tasche degli automobilisti italiani. Un raffronto con gli altri Stati europei ci assegna la maglia nera: l prezzo medio della verde a Dicembre in Italia è stato di 1,64 euro il litro, poco più che in Grecia. Seguono Olanda (1,60), Danimarca (1,57), Gran Bretagna (1,56), Finlandia (1,53), Belgio, Portogallo e Svezia (1,52), e, al decimo posto, la Germania con un prezzo medio a dicembre di 1,50 euro al litro. Più conveniente ancora sono la Francia, al 12esimo posto con un costo di 1,48, e la Spagna, ventesima con 1,30 euro il litro. Il Paese europeo dove costa meno rifornirsi è la Bulgaria: 1,13 euro. L’Italia è invece al secondo posto nel prezzo del gasolio: più cara di noi è soltanto la Gran Bretagna. Ed è così che, sempre più di frequente, si formano lunghe code di auto presso i primi distributori al di là del confine svizzero o sloveno dove si può arrivare a risparmiare anche oltre 10 € su ogni singolo pieno.
Maserati al top in Cina
2011 di successo per la casa del Tridente Il mercato dell’auto cinese, in controtendenza col resto del mondo, è in decisa crescita. Numerose le case che nella Repubblica Popolare hanno chiuso il 2011 decisamente in attivo e tra una di queste c’è Maserati. La casa del Tridente ha venduto in Cina nello scorso anno ben 780 vetture facendo si che diventasse il suo secondo mercato al mondo. Sempre nell’arco del 2011 sono state aperte da Maserati ben quattro nuove concessionarie per un totale di 15 punti vendita sparsi sui 9.572.900 km² della nazione più popolosa del globo. La vettura più venduta? La Quattroporte, con il 57% delle consegne. Il restante 43% se lo contendono in parti uguali la GranTurismo e la GranCabrio.
Car of the Year, le 7 finaliste A Ginevra sarà decretata la vincitrice 2012
Sono state svelate, dopo la consulta dei 59 membri della giuria, le sette autovetture che concorreranno al titolo di “Car of the Year - Auto dell’anno 2012”: FIAT Panda, Citroën DS5, Range Rover Evoque, Toyota Yaris, Ford Focus, Opel Ampera, Chevrolet Volt e Volkswagen Up! La vincitrice sarà proclamata alla vigilia del Salone di Ginevra nella giornata di Lunedì 5 Marzo presso il PalaExpo della città svizzera. La vincitrice succederà alla Nissan Leaf (2011) e alla Volkswagen Polo (2010). Il Salone dell’auto invece avrà luogo dall’8 al 18 Marzo e si preannuncia molto “caldo” date le diverse novità annunciate dalle case.
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A G E N D A
Tante novità per le RC Auto, (forse) per spendere meno Vediamo cosa cambia con le nuove liberalizzazioni varate dal Governo Italiano
Con l’ultimo decreto sulle liberalizzazioni varato dal Governo Monti, alcuni punti riguardano le assicurazioni. Per quanto riguarda il risarcimento diretto, le compagnie dovranno adottare criteri e procedure volti ad aumentare l’efficienza nelle attività di rimborso, assicurandone il controllo dei costi e l’individuazione delle frodi. Per quanto riguarda il risarcimento in forma specifica che le compagnie possono adottare in alternativa a quello cosiddetto “per equivalente” (cioè la corresponsione di una somma di denaro equivalente al danno subito), se la compagnia offre una garanzia di almeno due anni sulle riparazioni effettuate, ma il cliente preferisce comunque la formula “per equivalente”, si vedrà decurtare il risarcimento in denaro del 30%. A breve dovrà essere predisposto un modello che servirà alle compagnie per inoltrare all’ISVAP, con cadenza annuale, una relazione dettagliata con il numero dei sinistri per i quali sono state avviate indagini allo scopo di smascherare le frodi assicurative, il numero di denunce o querele presentate all’autorità giudiziaria, il loro esito e le misure adottate per contrastare le frodi stesse. A tal propositò sparirà, entro sei mesi, il classico tagliando assicurativo cartaceo che verrà sostituito da un sistema telematico più efficiente. Altre novità significative riguardano l’obbligo per la compagnia di sottoporre al cliente, prima della sottoscrizione di una polizza, un’informativa sulle tariffe e sulle altre condizioni contrattuali proposte da almeno tre diverse compagnie assicurative non legate agli stessi gruppi. Sconti poi per coloro che decideranno di installare sulla propria auto una “scatola nera” (con costi di installazione a carico della compagnia) e di far sottoporre la propria auto ad una ispezione.
La casa di Enzo Ferrari è ora...in affitto
Per chi può permetterselo, da oggi a Fiorano è possibile affittare la casa del Drake Il cuore della pista di Fiorano non è più soltanto un “luogo di culto” per gli appassionati della Ferrari, bensì diviene luogo accessibile ai più facoltosi, ma anche a chi vuole organizzare cene particolari o conferenze di prestigio: l’abitazione di Enzo Ferrari, immobile dall’elevatissimo valore storico, è infatti disponibile in affitto. La villetta potrà ospitare gruppi composti da massimo quindici persone al prezzo di 2.750 €, con la possibilità di optare tra due turni che dividono la giornata: quello diurno che va dalle 09.30 alle 17.30, quello serale che invece parte alle 18 e finisce 23.30. Naturalmente l’abitazione è in grado di garantire lusso sfrenato e tutti i comfort immaginabili: servizi di concierge, open bar, uffici con pc portatile, connessione internet, sala riunioni, spogliatoio e docce, sale lettura e TV, quotidiani nazionali, riviste interna-
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zionali sono inclusi nel prezzo. Tra gli altri servizi disponibili è possibile trovare seconda colazione o cena, massaggi, navetta, lavanderia, telefonate internazionali e perfino parrucchiere ed estetista. L’offerta è comunque limitata ai clienti “top” e agli appassionatissimi del Cavallino, i quali potranno prenotare una camera all’interno dell’abitazione (con vista sulla pista) tramite il concessionario Ferrari, oppure scrivendo all’indirizzo factorytour@ferrari.com.
catalogo digitale L’applicazione sostituisce il vecchio e pesante catalogo cartaceo, abbattendo completamente i costi di gestione di modifica/aggiornamento e stampa dello stesso.
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M A I L B O X
Ruota, ruotino o kit d’emergenza
Quale sistema è migliore per esser tranquilli in viaggio?
Ottani che fanno la differenza Cosa cambia tra le benzine normali e quelle “top”?
o verificato sulla mia pelle che nelle auto
a oramai diverso tempo le varie compa-
di nuova generazione è sparita, talvolta
gnie petrolifere hanno messo in com-
anche dagli optional, la ruota di scorta.
mercio anche carburanti con la “nomea”
Ora gran parte delle case dotano i propri mo-
di essere più performanti e meno nocivi per la
delli di un kit di gonfiaggio e se si volesse an-
meccanica del motore. Il problema di fondo
che solo il ruotino con il crick bisogna pagare
però è che costano uno sproposito, arrivando
cifre astronomiche senza contare lo spazio che
anche oltre i 2 € al litro! Ma questa differenza
portano via nel bagagliaio. Per quanto mi ri-
si vede davvero e giustifica una cotanta diffe-
guarda, ho spesso l’ansia di forare... Cosa mi
renza di prezzo?
consigliate di fare? Basta il kit in dotazione op-
Elisa - Ardesio (BG)
pure mi conviene metter mano al portafoglio per comprare qualcosa di più efficiente? Luca - Cusano Milanino (MI)
Q
uello delle ruote di scorta è un argomento che ha “scottato” molti automobilisti negli ultimi tempi. Sembra superficiale ma il “viaggiare si-
curi” è un aspetto che molti prendono in considerazione e questo è legato agli pneumatici e ai potenziali problemi da essi derivanti. Come sottolinea il nostro lettore, ultimamente è venuta a mancare la dotazione della ruota di scorta. Il kit che viene dato in dotazione è spesso insufficiente a fronteggiare la maggior parte dei problemi allo pneumatico: questo solitamente è formato da una bomboletta spray contenente un composto chimico vischioso che va a tappare l’eventuale foratura se questa è inferiore al mezzo centimetro di diametro. Sicuramente è un metodo che fa risparmiare tempo e soldi in caso
L
a prima compagnia a introdurre un carburante “top” è stata la Shell con V-Power, una benzina che ha debuttato nel 2001 e derivata dal mon-
di problemi banali (non come quello della foto sotto, ad
do delle competizioni dove la società anglo-olandese è
esempio) ma non garantisce il ripristino del veicolo per
fornitore ufficiale di Ferrari e Ducati. Queste benzine
tornare a solcare la strada in sicurezza. Il nostro consi-
hanno un numero di ottani più alto rispetto alla classica
glio? Sacrificate spazio nel bagagliaio e dotatevi almeno
verde e sono additivate con componenti chimici parti-
di un ruotino di scorta, relativo crick e chiave per svitare
colari in grado di mantenere più pulito ed efficiente il
i bulloni. Soluzione antiquata ma di sicura risoluzione in
motore. Tutto ciò si traduce in un maggiore potere di
caso di problemi seri!
detonazione che permette di accumulare meno residui sulle valvole e sul cilindro e avere un pizzico di potenza in più. Questi benefici sulla meccanica si notano però
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dopo aver macinato almeno 30.000 km con un utilizzo di questi carburanti, non strettamente continuativo in quanto più corrosivi (col rischio quindi di trovarsi con qualche problema in più a lungo termine). Facendo due calcoli si intuisce comunque presto che il rapporto prezzo/benefici non è sufficiente a giustificarne l’uso: in vendita ci sono infatti additivi che, iniettati nel serbatoio col pieno di carburante ogni 10.000/15.000 chilometri, offrono risultati più tangibili sia in termini prestazionali che di pulizia a fronte di una spesa decisamente minore.
Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it
Stress da...distanza di sicurezza Quando gli altri stanno troppo vicini al tuo “didietro”
Ghiaccio sui vetri, che problema! In inverno per molti è una perdita di tempo
iccola premessa: sono da poco neopatentata
ivo in una zona abbastanza fredda del nord
e probabilmente la mia è solo una paranoia
Italia e non ho la fortuna di possedere un box
dettata dall’inesperienza. Ogni qualvolta che
per cui devo lasciare la mia auto posteggiata
guido la mia auto sono angosciata dagli altri auto-
all’aperto durante la notte. Capite bene che d’inver-
mobilisti che spesso sono davvero a ridosso della
no il problema del ghiaccio sui vetri al mattino è
mia auto. Lo ammetto, talvolta sono io che proba-
una scocciatura non da poco e raschiarlo via penso
bilmente vado un po’ piano ma non credo sia un
possa rovinare il parabrezza. Avete da propormi so-
reato... Non esiste una norma che regolamenta la
luzioni valide e rapide per ovviare al problema ogni
distanza di sicurezza?
mattina? Grazie. Vincenzina - Soverato (CZ)
L
Walter - Plezzut (UD)
a distanza di sicurezza sulle strade è un argomento spesso al centro di diatribe e, spesso e volentieri, anche delle notizie di cronaca quale causa di molti
incidenti. Il Codice della Strada non dice nulla di concreto in proposito e definisce tale distanza come quella che garantisce in ogni caso l’arresto tempestivo, evitando collisioni con i veicoli che precedono. Sempre lo stesso articolo spiega che la distanza di sicurezza deve essere pari alla distanza di arresto, che è data dalla somma di due spazi: la distanza percorsa nel tempo di reazione (cioè tra quando il guidatore percepisce l’ostacolo e quando reagisce “pestando” sul freno, tempo stimato in media in 1”) e la distanza percorsa in frenata (cioè lo spazio che il
lante e tanto più quando si deve effettuare una frenata
I
di emergenza. è un dato di fatto che molti automobilisti,
chimici, elettrici e meccanici, ognuno dotato di vantaggi e
soprattutto in città, si incollino al posteriore della vettura
svantaggi. I riscaldatori elettrici (che si alimentano dalla
che li precede non traendone nessun vantaggio e anzi,
presa accendisigari) sono un po’ lenti, ma sono una solu-
mettendo a serio rischio la propria auto e quello che pre-
zione molto pulita. Se avete fretta dimenticate l’aria calda
cede. Altresì però è utile avere un’andatura che sia il più
dell’impianto di riscaldamento dell’auto indirizzata verso il
possibile adatta alle condizioni del traffico senza risultare
parabrezza: oltre a dover aspettare che il motore sia ben
troppo di intralcio per gli altri automobilisti.
caldo, l’aria calda spruzzata dall’interno impiega molto tem-
veicolo continua a percorrere mentre si azionano i freni). Capite bene che calcolare matematicamente un valore del genere è una cosa infattibile, soprattutto se si è al vo-
l binomio ghiaccio + auto non va d’accordo, è risaputo. Quello esposto da Walter non è un vero e proprio problema ma ci offre lo spunto per parlare del
“de-icing” alle auto. Esistono in commercio deghiaccianti
po a riscaldare il parabrezza. Gli spray invece sono più rapidi ma costano non poco e utilizzano spesso gas che possono essere dannosi per l’ambiente. L’acqua calda è invece un rimedio fai da te assolutamente da evitare: lo shock termico causato dall’applicazione repentina di un liquido caldo su di un oggetto ghiacciato può causare danni da torsione termica al parabrezza, ai tergicristalli e alle parti in plastica. L’acqua che scivola via dalla vettura può inoltre ricongelarsi rapidamente, creando lastre di ghiaccio pericolose. Anche l’utilizzo di oggetti in plastica è da sconsigliare: possono graffiare o danneggiare il vetro, mentre quelli dotati di un bordo in gomma sono poco efficaci, così come il classico guanto. Insomma, ci vuole molta pazienza...
Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it
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L I F E S T I L E
McLaren Luggage Set
Classic Team Lotus Race Shirt
Dalla casa inglese un set di borse “high tech”ispirate
Per gli appassionati è un verde inconfondibile e riporta
alla McLaren MP412-C: inserti rigidi, impugnatura in
alla memoria i numerosi successi sportivi di un marchio
fibra di carbonio, stilemi impressi, tessuti ricercati, al-
che ha fatto la storia dell’automobilismo: Lotus. Que-
loggiamento per laptop, due colorazioni disponibili e
sta camicia è la fedele replica di quella del Team Lotus
accessori ricercati fanno di questo set composto da tre
degli anni ‘60, verde con inserti gialli e il logo ricamato
pezzi un accessorio esclusivo, anche nel prezzo: 4.250
nella parte alta. Disponibile nelle taglie M, L, XL e XXL,
€. Chi fosse comunque interessato all’acquisto può farlo
questa camicia è acquistabile su www.classicteamlotus.
online presso il McLaren eShop e nei concessionari della
co.uk al prezzo di circa 69 €, tasse e spedizione esclusa.
Borse da viaggio griffate McLaren
Una camicia “storica” per i fan della casa inglese
casa britannica.
Chevrolet Collectors Pin Set
Cronografo Audi R8
Nel 2011 Chevrolet, noto vessillo automobilistico ameri-
La somiglianza di questo cronografo al tachimetro della R8
cano, ha festeggiato i 100 anni della sua storia. Per fe-
è espressione e ispirazione allo stesso tempo. La preziosa
steggiare il marchio fondato a Michigan dall’ex pilota el-
cassa è realizzata in acciaio inossidabile brunito, mentre
vetico Louis Chevrolet, ora sotto le insegne della GM, si è
il quadrante è in vero carbonio. Il vetro zaffiro bombato,
deciso di realizzare questo set di spille celebrative compo-
trattato antiriflesso su entrambi i lati, rende l’orologio im-
sto da sette pezzi (1911 Chevrolet, BelAir Emblem, 1914
permeabile e resistente fino a 10 atmosfere. Il movimento
Chevrolet, Super Service, Chevy Trucks, Chevrolet Bowtie
cronografico svizzero ETA Valjoux 7750 assicura, grazie a
e Centennial) corredato da una elegante confezione. Il
un olio speciale, silenziosità e resistenza eccellenti anche
costo è di 27 € più spese di spedizione ed è acquistabile
a temperature estreme. L’orologio è fornito con cinturino
su www.chevroletshoponline.com
nero in pelle di vitello è può essere vostro con 2.492 €.
Spille da collezione per i 100 anni Chevrolet
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L’orologio ispirato alla GT di Ingolstadt
Opel Woman Casul Line
Aston Martin DBS
Anche le donne possono essere appassionate di auto
Vista per la prima volta nel 2006 nel film di James Bond,
e numerose case dedicano loro una buona fetta del
Casino Royale, l’Aston Martin DBS è sinonimo di stile e di
proprio merchandising. Anche Opel offre una linea di
classe. Tamiya, famoso marchio giapponese di modelli-
vestiario dedicata al lato rosa della sua clientela, come
smo, ha messo in vendita un kit per realizzare “fai da te”
nel caso di questa bella felpa blu con il logo della casa
questa splendida vettura in scala 1/24. Cofano apribile,
tedesca in bella evidenza. Realizzata in cotone e dota-
parti metalliche, interni dettagliati e altre peculiarità de-
ta di cappuccio, questa felpa è disponibile in un’ampia
gne di nota fanno di questo modello una icona per tutti
gamma di taglie che va dalla XS alla XL per un prezzo
gli appassionati della casa inglese e del mitico agente se-
di 69 € acquistabile su www.opel-collection.com
greto 007.
Mouse FIAT 500
Steel Multi Tool by Nissan
Un oggetto moderno, un accessorio dell’informatica
I giapponesi, si sa, sono affini ad avere qualsiasi cosa che
dalle forme abbastanza inusuali. Questo è il mouse per
possa essere utile in ogni momento della giornata. Come
PC dedicato alla FIAT 500 della quale ne riprende le
rinunciare allora ad avere in auto questo utensile mul-
linee comprensive di fari simil-xenon che si accendono
tiuso, adatto proprio come “primo intervento” in caso di
quando il mouse è connesso a computer acceso. Sul co-
problemi. Marchiato Nissan, questo oggetto in metallo è
fano trovano posto i due classici tasti per il suo utilizzo.
composto da cacciaviti equipaggiabili con 3 punte a stella
Dotato di tecnologia ottica, questo mouse è collegabile
differenti, 3 a testa piatta, 5 a brugola, un adattatore uni-
via cavo tramite USB o adattatore PS2. Se siete fan
versale, un apribottiglie, 2 coltelli, una pinza, un seghetto,
della piccola vettura italiana e volete averla sempre con
un apriscatole e un righello. Disponibile su www.nissan-
voi, non vi resta che acquistarlo al prezzo di 30 €!
collections.com al costo di 14,85 €.
Una felpa sportiva targata Opel per le ragazze
Per chi vuole avere la piccola torinese...nella mano
Kit by Tamiya per il modellino della “Bond’s car”
Dalla casa nipponica un utensile multiuso
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A F T E R M A R K E T
Ma-Fra Soffio
Una bomboletta a doppio uso per l’auto
Apple 2 USB per auto da Puro Doppio caricabatteria per iPad, iPhone e iPod
Un prodotto per due scopi quello proposto da Ma-Fra con
Puro viene incontro ai fan della “Mela morsicata”. Que-
Soffio. Questa bomboletta, infatti, in posizione verticale
sto dispositivo, certificato Apple, è stato ideato per ri-
genera un getto d’aria compressa con una pressione di 4-5
caricare iPad, iPhone e iPod direttamente in auto. Com-
atmosfere ed è adattissimo a rimuovere lo sporco più osti-
patibilità assicurata quindi con tutti i dispositivi Apple™.
nato. Capovolto, invece, Soffio eroga un getto d’aria fred-
Nella confezione è incluso il cavo apposito. Inoltre, le
da adattissimo a localizzare guasti dovuti ad un’incrinatura
due porte USB permettono di ricaricare contemporane-
nella saldatura a freddo su schede e componenti elettroni-
amente 2 dispositivi. Ovviamente, è compatibile anche
ci. Un’arma affidabile per scoprire anche i più piccoli difetti,
con la maggior parte dei dispositivi USB sul mercato.
altrimenti difficilmente localizzabili.
Disponibile su www.puro.it al costo di 24,99 €.
Coprisedile Jungle Pantera
Griglia divisoria Roadmaster
Da SpeedUp una soluzione...aggressiva per l’auto
Un elemento indispensabile per chi ha un cane
16 Da SpeedUp e BBros un originale coprisedile in tes-
La griglia divisoria Roadmaster dona maggiore sicurezza a
suto vellutato con una splendida pantera decorata.
voi e al vostro cane durante i viaggi in auto. Un accesso-
Installabile anche su sedili con airbag, la confezione
rio molto pratico e facile da montare, infatti non servono
comprende il coprisedile lato guida e passeggero, di
attrezzi e non sono necessari fori. La griglia si monta diret-
facile installazione (misura universale) e lavaggio.
tamente sui poggiatesta e non sottrae spazio al bagagliaio.
Disponibile su www.speedup.it al prezzo di 29,50 €.
Universale, si adatta a qualsiasi tipo di utilitaria o station wagon, anche a cofano spiovente. La distanza delle sbarre trasversali può essere regolata.
Kit antiforatura Slime
Recaro Young Sport
Una soluzione in caso di problemi con le gomme
Per il vostro pargolo un seggiolino...da corsa!
Slime è una miscela di fibre, polimeri e leganti non aero-
Young Sport di Recaro è un sedile auto gruppo 1/2/3 per i
sol, non infiammmabile e non inquinante, in grado di pre-
bambini da 9 mesi a 12 anni circa. Propone un sistema di
venire e riparare eventuali pneumatici sgonfi con fori infe-
cinghie a 5 punti che veglia sulla sicurezza del bambino du-
riori ai 6 mm. di diametro. Oltre alla singola bomboletta,
rante tutta la sua crescita e lo protegge in modo otttimale.
è disponibile anche il kit contenente un compressore 12 V
Quando è grande, basta toglierlo per proteggere il piccolo
applicabile alla presa accendisigari dell’auto. Il kit “auto-
con la cintura a 3 punti del veicolo. Solidamente fissato, il
matico” per auto ha un costo di 90 € ma sono disponibili
sedile auto diventa un rialzo per i più grandi. Il Young Sport
diverse altre soluzioni (per Mountain Bike, Moto, SUV e
è anche provvisto di un poggiatesta con protezione laterale
altro) consultabili su www.slime.it
rinforzata. Con un rivestimento in microfibra traspirante lavabile, il Recaro Young Sport è comodo e propone una pratica posizione di riposo. Prezzo a partire da 229 €.
Set tappetini Hello Kitty
Un tocco rosa nell’abitacolo della vostra auto
TomTom Go Live 1005 World
Il nuovo navigatore satellitare che vi porta ovunque
17 Per i fan di Hello Kitty e per le ragazze che volessero
Il nuovo navigatore TomTom Go Live 1005 World, si di-
dare un tocco più femminile all’abitacolo della propria
stingue per due peculiarità: mappe a copertura globale e
vettura, è in vendita al prezzo di 49,99 € questo set
l’integrazione di servizi social come Expedia, TripAdvisor e
di quattro tappetini in colore nero con ricami bianchi e
Twitter. è possibile leggere le recensioni ed accedere ai ser-
rosa rappresentativi della famosa micina giapponese.
vizi di prenotazione di Expedia e TripAdvisor direttamente
Se volete averli sulla vostra auto non dovete far altro
dal display del navigatore grazie all’abbonamento annuale
che puntare i vostri mouse all’indirizzo web www.hel-
ai servizi Live (il primo anno è incluso nel costo del naviga-
lokittymania.net
tore). GPS top di gamma per un prezzo di 349,90 €.
S P E C I A L
18
L
ivigno, 31 Gennaio 2012. In que-
ne infatti di una delle attività invernali
scosta troppo dalla sua classica linea
sta data abbiamo avuto l’onore
della Porsche Driving School abbiamo
che ne ha decretato i pluridecennali ap-
di testare per la prima volta l’ul-
avuto l’opportunità di testare la nuova
prezzamenti. Il passo allungato di 100
timo gioiello di casa Porsche: la Carrera
Porsche Carrera 911 nella sua duplice
millimetri e la riduzione dell’altezza da
911. Il test, riservato ad alcuni fortu-
motorizzazione 3.4 e 3.8 apprezzando-
terra associati ai nuovi cerchi disponi-
nati giornalisti, ha avuto luogo su di un
ne tutte le novità. La nuova nata è sta-
bili sino alla misura di 20 pollici, esal-
terreno difficile come quello innevato
ta completamente ridisegnata e risulta
tano l’indole sportiva della nuova 911
offerto dal Ghiacciodromo della famo-
avere oggi una silhouette più bassa ed
pur mantenendone le dimensioni com-
sa località turistica alpina. In occasio-
allungata che, volutamente, non si di-
patte tipiche di questa icona del mar-
Freezing 911 A Livigno sulla nuova nata di casa Porsche
19 chio tedesco. La visione frontale della
ni di peso, ridotto di 45 Kg grazie alla
Porsche Carrera GT e l’abitacolo vede
nuova 911 è oggi caratterizzata da un
combinazione tra alluminio e acciaio,
il guidatore come autentico “fulcro” in-
nuovo design, che mette subito in ri-
sia in termini di efficienza aerodinamica
torno al quale si evidenziano la console
salto l’allargamento della carreggiata
grazie all’adozione di un ampio spoiler
centrale dalla posizione più elevata e
anteriore e dagli specchietti retrovisori
posteriore ad estensione variabile che
la leva del cambio manuale o del PDK
esterni dal nuovo disegno alloggiati sul
ha garantito una riduzione della por-
collocata molto più vicino allo sterzo.
bordo superiore della porta e non più
tanza e un ottimo coefficiente aerodi-
Se da un lato le prestazioni sono al top
all’altezza del finestrino. Tutto il “body”
namico. Internamente la nuova Carrera
dall’altro Porsche ha curato particolar-
della vettura è stato rivisto sia in termi-
911 prende spunto dalla iper-sportiva
mente l’aspetto consumi garantendo,
S P E C I A L
per tutte le versioni, percorrenze intorno ai 100 Km con meno di 10 litri di benzina andando ad abbassare così tali valori fino al 16% rispetto alle versioni precedenti. Molteplici sono i fattori che hanno contribuito a questo risultato: l’auto start/stop, la gestione termica del motore, la gestione intelligente del carico dell’alternatore, la trasmissione manuale a sette velocità (prima al mondo), il servosterzo elettro-meccanico e la possibilità di “veleggiare” (è proprio questo il termine utilizzato da Porsche) nel caso la vettura sia dotata di cambio doppia frizione (PDK). Per quanto riguarda le performance, la Carrera 911 con il nuovo motore boxer da 3.4 litri vanta 350 CV e consuma 8.2 l/100 Km con un valore di 194 g/Km di CO2. mentre la Carrera S, con il suo motore boxer da 3.8 litri e 400 CV, consuma 8.7 l/100 Km (malgrado l’aumento di potenza di 15 CV) con un’emissione di 205 g/Km di CO2. La Carrera S con il PDK riesce ad accelerare da 0 a 100 Km/h in 4”3 secondi (Sport Plus 4”1) mentre la
20
servosterzo elettro-meccanico che ha evidenziato tutta la sua efficienza nelle tantissime manovre in controsterzo necessarie durante la guida sul fondo innevato che caratterizza il Ghiacciodromo di Livigno, un percorso ricco di cambi di direzione che esaltano guida e meccanica. Dal punto di vista motoristico, le basse andature imposte dal fondo e dal tracciato tortuoso ci hanno impedito di sfruttare l’enorme potenziale delle Carrera 911 ma è stato chiaro fin dai primi metri che si disponde di potenza e coppia in abbondanza e soprattutto che l’arco di utilizzo dell’erogazione è particolarmente indicato anche per un uso non estremo con conseguente miglioramento dei consumi e delle emissioni inquinanti. Bella, veloce, sicura e dall’inconfondibile charme, queste in sintesi le doti della nuova Carrera con il PDK impiega 4”6 (Sport
911 e del nuovo autobloccante che ga-
Carrera 911 i cui prezzi per il mercato
Plus 4”4). Per quanto riguarda la nostra
rantisce ottima motricità anche su fondi
italiano sono di 90.479,00 Euro per la
prova su neve sicuramente possiamo
a bassissima aderenza come quello af-
911 Carrera e di 105.120,00 Euro per la
dire di aver “goduto” dei miglioramenti
frontato sul tracciato di Livigno. Molto
Carrera 911 S. Ad Maiora…come avreb-
legati all’handling della nuova Carrera
piacevole si è dimostrato anche il nuovo
bero detto i latini!
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O N T H E R O A D
22
S
e qualcuno pensa che nel settore
modello “entry level” che esprime ulterior-
dei più recettivi per questo modello con più
automobilistico si sia visto già dav-
mente una rivoluzione già introdotta nel
di 70.000 unità vendute che ne rappresen-
vero tutto si sbaglia. Fare qualcosa
2004 con il precedente modello della
tano la certificazione assoluta di quanto
di nuovo in un mercato abbastanza statico
citycar. Oggi infatti, con oltre un milione di
questa nuova interpretazione delle citycar
è difficile e non privo di rischi ma malgrado
unità prodotte, Picanto vanta un notevole
abbia raccolto il consenso del pubblico.
questo scenario KIA ha deciso, con l’intro-
successo di vendite e ha contribuito in ma-
Con il nuovo modello l’obiettivo di KIA è
duzione sul mercato della nuova Picanto, di
niera significativa a rafforzare e consolida-
ovviamente quello di consolidare il succes-
percorrere lo stesso questa strada. Al Salo-
re l’immagine del marchio soprattutto nei
so del passato e sopratutto generare un
ne di Ginevra 2011 infatti il marchio corea-
segmenti delle vetture compatte. Il merca-
interesse verso nuove fasce di potenziali
no ha introdotto la nuova versione del suo
to tricolore si è dimostrato negli anni uno
clienti (giovani e amanti del design e della
Agilità coreana Picanto, la soluzione KIA per destreggiarsi nel traffico
qualità). Per ottenere questo Picanto è di-
mente attraente e pieno di personalità.
sponibile sul mercato in due varianti: cin-
Proprio lo stile è oggi più che mai un asset
que porte e una versione tre porte nata per
fondamentale per il marchio coreano che, a
strizzare l’occhio ad un pubblico più giova-
partire dalla Soul, ha intrapreso un percor-
ne e dinamico. I nuovi must della Picanto
so di ricerca delle tendenze stilistiche d’a-
sono sicuramente l’aumento delle dimen-
vanguardia poi completato (ad oggi) con
sioni e l’allungamento del passo che hanno
l’introduzione sul mercato della Venga e
generato un miglioramento dell’abitabilità
della nuova Sportage. Già al primo sguardo
interna e della capacità di carico ai quail si
Picanto esprime vivacità, robustezza ed
aggiunge un rinnovato design estrema-
una notevole personalità che si riscontra
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Benzina e... benzina per la nuova Picanto. Il modello 2012 della piccola vettura coreana infatti non presenta a listino motorizzazioni diesel.
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soprattutto nella sua parte frontale caratterizzata dall’inconfondibile family feeling Kia. Dal frontale prendono poi movimento le fiancate che danno slancio alla visione laterale della vettura grazie anche all’introduzione di alcune linee nette e sfuggenti. Come dicevamo prima, rispetto alla generazione precedente, la lunghezza della nuova Picanto è cresciuta di 15 mm, esattamente come il passo, arrivando a 3,59 metri con una larghezza che non supera il metro e sessanta. Grazie a queste dimensioni la Picanto risulta perfetta anche per le manovre di parcheggio urbano. Grazie all’aumento delle dimensioni esterne questo modello vede aumentata la sua abitabilità interna e il volume del bagagliaio (+27%) fino ad arrivare ad una capacità di 200 litri (870 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori). Tanta cura nel design ha portato anche un miglioramento in termini di resistenza aerodinamica tanto da ottenere un valore Cx di 0,31. Gli interni rappresentano un altro punto forte della nuova Picanto, tanto sul piano del design che per l’attenzione riservata ai dettagli. Ogni ac-
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luci diurne a LED con “autolight control” e funzione “follow me home” e chiusura centralizzata con comando a distanza (con allarme) integrato nella chiave di accensione.
Infine
c’è
la
versione
per
veri
intenditori, la Fashion, che prevede di serie ABS, airbag guida, airbag passeggero, airbag laterali, alzacristalli elettrici, antifurto, autoradio, chiusura centralizzata, climatizzatore, fendinebbia, interni in materiale pregiato, lettore CD, sedili riscaldati, servosterzo. Per accrescere ulteriormente il suo comfort di marcia Picanto si è dotata di molti accorgimenti per ridurre ogni tipo di rumorosità e vibrazione tra i quali spiccano quirente potrà scegliere fra sette livelli di
di serie, alzacristalli elettrici anteriori, chiu-
gli smorzatori idraulici per il motore e la
equipaggiamento: Easy, City, Urban, Style,
sura centralizzata, climatizzatore manuale
trasmissione, l’isolamento a triplo strato in
Trendy, Fun e Fashion. Per darvi alcuni ma-
con filtro dell’aria immessa nell’abitacolo,
corrispondenza della plancia, le doppie
cro esempi della ampia dotazione di serie
sedile di guida regolabile in altezza, pa-
guarnizioni alle porte e gli smorzatori in
della nuova Picanto ne analizziamo alcune
raurti in tinta con la carrozzeria ed inserti
corrispondenza degli attacchi degli spec-
versioni. La Picanto Easy, si presenta pro-
“Metal Look”. Lo step successivo, Style, è
chietti retrovisori esterni. Per quanto ri-
ponendo di serie già molti elementi che ne
rivolto a chi non si accontenta e vuole
guarda il propulsore la nuova KIA Picanto è
qualificano l’elevato standard di dotazione
qualcosa di più arricchendo gli equipaggia-
dotata di una nuova unità della famiglia
come i sei airbag, le assistenze dinamiche
menti di serie con la radio CD ed MP3 con
“Kappa”, caratterizzato da grande efficien-
elettroniche di ultima generazione (abs,
quattro altoparlanti, la presa USB e la con-
za abbinata ad una particolare vivacità in
ebd, bas, ess), il servosterzo con volante
nessione iPod , i fari fendinebbia, il conta-
ogni condizione di funzionamento. Si tratta
regolabile in altezza, il sedile posteriore
giri e le maniglie e i retrovisori esterni in
infatti di un tre cilindri di 998 cc che, con i
abbattibile asimmetricamente 60/40 con
tinta con la carrozzeria. C’è poi la versione
suoi 69 CV a 6.200 giri e 95 Nm/9,7 kgm
tendalino copribagagli e il trip computer. La
Trendy dotata di volante e pomello parzial-
di coppia massima a 3.500 giri, mira ad
versione City, a sua volta, è la versione ca-
mente rivestiti in pelle, retrovisori esterni
assicurare il brio necessario sopratutto nel-
ratterizzata dal maggior equilibrio fra prez-
regolabili elettricamente e riscaldati, alza-
la guida cittadina senza però mai pregiudi-
zo ed equipaggiamenti che comprendono,
cristalli elettrici anche per i vetri posteriori,
care i consumi, che si mantengono su livel-
®
25
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26 li di tutto interesse con una percorrenza
ticolarmente agile e piacevole. Per ottene-
più morbide del 29% e supporti elastici di
dichiarata dal costruttore di ben 23,8 km
re ciò la Picanto adotta, all’avantreno, uno
maggiori dimensioni. L’impianto frenante,
con un litro di benzina nel ciclo combinato
schema sospensivo tipo McPherson con
di serie a quattro dischi negli esemplari
ed di un livello certificato di emissioni di
una nuova geometria, molle più flessibili
equipaggiati con il controllo di stabilità
CO2 di appena 99 g/km. Progettando la
del 12% ed una maggiore escursione delle
ESC, offre nella dotazione standard il siste-
nuova Picanto gli ingegneri si sono concen-
ruote mentre al retrotreno utilizza lo sche-
ma antibloccaggio ABS, l’assistenza alla
trati sulla evoluzione del telaio in modo da
ma a bracci longitudinali interconnessi con
frenata di emergenza e la ripartizione elet-
ottenere un comportamento su strada par-
“ponte torcente” più rigido del 60%, molle
tronica della frenata sui due assali. Grande
“Con cinque allestimenti a disposizione, la nuova KIA Picanto punta a soddisfare ogni esigenza, dai giovani neopatentati alle donne in carriera.”
27 attenzione è stata rivolata anche alla sicurezza passiva della scocca oggi realizzata con un generoso impiego di acciai speciali ad alta resistenza, mentre in corrispondenza dei montanti sono stati integrati due elementi con funzione di rollbar per irrigidire e proteggere il volume dell’abitacolo. Allo scopo di migliorare la resistenza in
Sicuramente un salto avanti il design della nuova KIA Picanto rispetto al modello precedente.
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caso di impatto, sia all’avantreno che al
cosa che però ci ha davvero entusiasmato
retrotreno, sono stati rinforzati gli attacchi
è il suo consumo: abbiamo letto nello
delle sospensioni con elementi supple-
strumento di bordo 4,7 litri per 100 chilo-
mentari che irrigidiscono ulteriormente la
metro nel ciclo combinato (21 km/lt cir-
scocca, a vantaggio anche della precisione
ca). Questo dato è sicuramente un reale
di guida e della silenziosità di marcia. La
valore aggiunto della nuova Picanto che,
dotazione di serie comprende, oltre alle
grazie anche agli interventi sulle sospen-
cinture di sicurezza con pretensionatori,
sioni, è piacevole anche nella guida ex-
ben sei airbag (frontali, laterali e posterio-
traurbana. I prezzi? In linea con auto del-
ri) che garantiscono la migliore protezione
lo stesso segmento. Si parte dai 9.300 €
di testa e torace in presenza di qualsiasi
della versione Easy (1.0 benzina da 69 CV
tipologia d’urto. Grande attenzione è stata
a 3 porte) ai 12.805 € riguardanti l’allesti-
posta anche alle severe norme sulla sicu-
mento Fashion della nuova Picanto, sem-
rezza dei pedoni che ha portato la nuova
pre a tre porte ma equipaggiata con un
Picanto ad essere stata dotata di una tra-
motore 1.2 benzina da 85 CV. Una gamma
versa di sicurezza sotto il paraurti anterio-
motori dove spicca l’assenza di un propul-
re e di una zona di assorbimento degli urti
sore diesel. Un fattore che, a nostro avvi-
ottenuta spostando lateralmente il siste-
so, potrebbe spingere i potenziali acqui-
ma di bloccaggio del cofano motore. La
renti a guardare altrove.
sicurezza alla guida non è però solo legata alla prevenzione dei sinistri ma anche alla certezza di utilizzare un veicolo affidabile grazie alla garanzia di 7 anni o 150.000 km che, di fatto, mette al riparo l’acquirente da spiacevoli sorprese lungo la quasi totale vita del prodotto. Alla guida della
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nuova citycar coreana il comfort a bordo è soddisfacente anche per i più alti (cosa non sempre automatica su vetture di segmento A) mentre le finiture restano un po’ troppo “minimal” in termini di qualità percepita. Ben visibile la completa strumentazione così come più che soddisfacente la posizione di guida. Il propulsore, con i suoi appena 69 cavalli e 95 nm di coppia, è dotato di una buona progressione e una adeguata rapportatura del cambio. La
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30
L
a Chevrolet Orlando è forse uno
multi gestione delle sedute con ben 16
zio per il cane, bagagli o borse da golf.
degli esempi migliori di come si
combinazioni possibili, la Orlando si di-
Lo stile della Chevrolet Orlando è ricer-
può acquistare una vettura mol-
mostra una vettura poli-funzionale in
cato sia all’interno che all’esterno: l’a-
to versatile senza spendere eccessiva-
grado di soddisfare le esigenze di molte
bitacolo è caratterizzato da un cruscot-
mente. Si tratta infatti di un’auto da
tipologie di cliente. Chevrolet Orlando
to sdoppiato di ispirazione Corvette,
famiglia che può trasportare sette per-
possiede uno stile unico che non la fa
con un inserto ‘Piano Black’ a forma di
sone in tutta comodità e in grado di
passare inosservata e come dicevamo
onda che lo attraversa per l’intera lun-
“ospitare” anche oggetti ingombranti
prima sette posti non significano solo
ghezza. La posizione dei quadranti e
nel suo bagagliaio. Proprio grazie alla
sedili per sette persone ma anche spa-
delle spie ne consente un utilizzo intui-
Muscoli e Comfort Chevrolet propone con Orlando la soluzione ad ogni esigenza
31 tivo, i comandi audio sono al volante e
testa così come l’ottima sicurezza pas-
vicino al cruscotto. L’illuminazione blu
siva che prevede l’utilizzo di ben sei ai-
ghiaccio aggiunge un senso di eleganza
rbag di ultima generazione e doppi si-
e aiuta a concentrarsi sulle informazio-
stemi ISOFIX di serie su tutti i modelli.
ni importanti che compaiono sul cru-
In termini di sicurezza attiva la Orlando
scotto. Una piacevole sorpresa è rap-
è dotata di una robusta gabbia di sicu-
presentata
molto
rezza rinforzata che include un sistema
confortevoli della Orlando, che offrono
dagli
interni
per diminuire l’assorbimento d’urto e
tanto spazio sia per le gambe che per la
salvaguardare la salute dei passeggeri
Non è propriamente un SUV ma neanche una crossover. Chevrolet Orlando è in grado di ospitare sette persone a bordo regalando abitabilità e comfort.
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al quale si associa il controllo elettronico della stabilità che gestisce al meglio la trazione e aiuta a prevenire slittamenti applicando automaticamente una frenata correttiva utile a recuperare la stabilità della vettura. In virtù delle dimensioni generose della vettura in casa Chevrolet si è pensato anche ad agevolare le manovre di parcheggio. Tutti gli allestimenti offrono infatti i sensori di parcheggio posteriori di serie. La sportività della guida è garantita da una vasta gamma di motori che variano dal dal 1.8 benzina o GPL al diesel 6 marce 2.0 da 163 CV, disponibile con cambio sia manuale che automatico. Benzina, GPL e diesel, manuale e automatico: qualsiasi motore o cambio si scelga si potrà riscontrare una guida dinamica e fluida che permette anche il traino di carichi pesanti. Anche se la Orlando ha tutte le caratteristiche di una monovolume, la sua maneggevolezza è davvero ottima. Nelle curve affronta la strada con sicurezza, senza pericoli di slittamento, mentre su strade a lunga per-
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scaldarsi si può contare su un efficace climatizzatore automatico “monozona” (sarebbe stato bene averne uno bizona almeno in questa versione) con tanto di bocchette dietro al tunnel, ma non per la terza fila. La cosa che però ci ha incuriosito di più è stata la parte centrale della console: si tratta infatti di uno sportello ribaltabile che dà accesso a una specie di scomparto segreto particolarmente ampio e capiente. Monovolume o crossover che sia, l’Orlando vuol essere un’auto ideale per famiglie con bambini, con tanto specchietto estraibile a grandangolo, vicino al recorrenza garantisce in qualunque con-
patte e quelle di maggiori dimensioni.
trovisore. I due sedili in più, normal-
dizione un viaggio divertente e senza
Come però spesso accade sulle vetture
mente ripiegati nel fondo del bagaglia-
imprevisti. Per garantire la versatilità
che mirano ad avere un prezzo conte-
io, in sé non sono male: la seduta non
della Orlando è stata sviluppata un’am-
nuto, sulla Orlando, c’è un margine di
è quella di un cortissimo strapuntino e
pia gamma di accessori che includono il
miglioramento per quanto riguarda la
l’inclinazione dello schienale è corretta.
portabiciclette, il portasci e il box porta
qualità dei materiali. Va anche detto
Peccato ci sia poco spazio per le gambe
tutto. La nostra versione in prova era la
che disponendo noi della versione LTZ
e in altezza e l’accessibilità sia davvero
più ricca di accessori, la LTZ, e monta-
la dotazione era particolarmente com-
poco agevole. Un po’ ingombrante e
va un 2.0 litri da 163 CV per un costo
pleta compensando con la quantità al-
pesante il portellone (tra gli accessori
di 24.551 euro. Il frontale della vettura
cune lacune qualitative. Il posto guida
manca l’apertura elettrica), ma il vano
è sicuramente molto imponente e rie-
è perfettamente regolabile, seppure
che si spalanca è ben fatto e molto ver-
voca i suoi geni “Made in USA” mentre
soltanto manualmente, le gambe sono
satile. La capienza del bagagliaio non è
la lunghezza (4,65 metri) la pone a
abbastanza distese e il volante inclina-
eccessiva ma sufficiente per questo
metà strada tra le monovolume com-
to correttamente. Per rinfrescarsi o ri-
tipo di vettura (412 litri) e abbattendo
33
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34 il divano si ottiene un grande extra
a sei marce e alla frizione non troppo
viaggiare a soli 2.000 giri sopra i 120
spazio, regolare e profondo. Se invece
pesante, che rendono sopportabili per-
km/h, in autostrada si può contare su
si viaggia in sette, come spesso acca-
sino le code. Per quanto riguarda i con-
percorrenze medie di 14-15 km/litro,
de, di spazio per le valigie quasi non se
sumi, con un simile frontale e una mas-
mentre sulle statali si sfiorano i 16.
ne parla. Il nuovo turbodiesel di 2.0
sa che, con un paio di passeggeri,
Solo nel traffico cittadino si scende a
litri da 163 CV e 360 nm spinge forte
arriva alle due tonnellate, avevamo
10-11 km/litro. Pur non avendo alcuna
ed è molto gradevole, anche grazie al
pensato al peggio. Grazie ad una sesta
velleità sportiva, l’Orlando stupisce per
buon abbinamento col cambio manuale
marcia lunghissima, che permette di
maneggevolezza garantendo un feeling
“Anche se la Orlando ha le caratteristiche di una monovolume, la sua maneggevolezza non ha paragoni garantendo sempre una guida piacevole”
35 di guida molto superiore alle attese. Considerate le sue dimensioni la Orlando, è molto maneggevole, veloce e sempre prevedibile nelle reazioni con un rollio contenuto e gli interventi dell’ESP puntuali ma non invasivi. Lo sterzo è abbastanza preciso, anche se risulta un po’ lento e troppo leggero
Linea classica, buoni consumi e un’ottima maneggevolezza fanno della Orlando una vettura adatta alle famiglie e ai lunghi viaggi.
O N T H E R O A D
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alle alte velocità nei rapidi cambi di
temporaneamente un significativo ri-
corsia. Nonostante i cerchi da 17”, le
sparmio di peso e di spazio. Con que-
sospensioni
comfort
sto modello la Chevrolet conta di
buono, almeno davanti. Il retrotreno
assicurano
un
aumentare le sue vendite che hanno
invece, a ruote interconnesse, fatica
già toccato i 3,1 milioni di vetture in
un po’ di più ad attutire i duri colpi do-
130 paesi nei primi nove mesi del
vuti ad eventuali asperità dell’asfalto.
2010. Grazie all’unione tra i modelli
Buona, infine, l’insonorizzazione inter-
sportivi Corvette e Camaro prodotti
na all’abitacolo. Tra le collaudate ca-
negli USA e quelli fabbricati in Corea,
ratteristiche di Orlando, da notare an-
Chevrolet diventa il quarto marchio
che le sospensioni anteriori McPherson
automobilistico più grande al mondo e
e un avanzato sistema ad asse torcen-
il marchio più importante della nuova
te nella parte posteriore. Dato che le
GM con il 50% delle vendite del grup-
soluzioni utilizzate nella Cruze hanno
po. Come accennato prima, il modello
riscosso un buon successo, anche il te-
da noi provato ha un prezzo di listino
laio è stato ottimizzato per fornire il
di 24.551 € ma Chevrolet Orlando può
compromesso ideale tra comfort di
essere vostro a partire da 20.225 Euro
guida e agilità. I montanti McPherson
per la versione 1.8 LT (benzina, 104
utilizzati per le sospensioni anteriori si
Kw) per arrivare alla versione 2.0 AT
servono di ammortizzatori idraulici che
LTZ da 163 CV che, equipaggiata con
troviamo più spesso nei veicoli di gam-
sedili in pelle e vernice metallizzata,
ma superiore poiché migliorano la gui-
arriva al costo di 28.230 Euro. Senza
da e contribuiscono, in parte, all’isola-
dubbio prezzi competitivi per un’auto
mento delle irregolarità dell’asfalto.
che non ha nulla da invidiare alla con-
Del resto il sistema ad asse torcente
correnza e che ha tutte le carte in re-
offre un buon equilibrio nel controllo
gola per essere sfruttata appieno da
delle sospensioni permettendo con-
qualsiasi tipo di viaggiatore.
L’abitacolo della Orlando presenta una strumentazione classica ma leggibile, con tasti e comandi a portata di mano.
Un grande futuro alle spalle.
Da marzo 2011 le catene da neve per auto, attualmente firmate König, sono diventate Thule-König. Una novità importante in termini di marca che sostanzia l’acquisizione di König da parte del gruppo svedese Thule, attivando un vantaggioso processo di internazionalizzazione. Una novità che non sposta di una virgola la riconosciuta eccellenza produttiva, sempre Made in Italy, e che non scalfisce l’inossidabile qualità dei nostri prodotti. Anzi, chi da anni si occupa della distribuzione delle nostre catene da neve continuerà a riconoscere la materia di cui siamo fatti, apprezzandoci ancor di più.
www.konig.it
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I
l progetto della vettura protagonista
cofano posteriore della vettura. Questo
ne, con i suoi quattro posti veri, ripropone
del nostro test ha basi stilistiche molto
concetto, all’epoca avanguardia, è stato poi
le caratteristiche originali della 308, capita-
lontane. Negli anni 30 alcuni modelli
ripreso e sviluppato ad inizio millennio
lizzando l’esperienza e i successi della 307
del marchio francese Peugeot come 401,
(2000 e 2003) con l’introduzione sul mer-
CC oltre al know-how del marchio francese
601 e 402 “Eclipse” diedero il Là al concetto
cato della 206 CC “2+2” e successivamente
in questo specifico segmento di mercato.
automobilistico che consisteva nel poter
della 307 CC. Sulla scia del successo della
Con un equilibrio dei volumi particolarmen-
guidare, in base ai propri desideri, una
prima generazione di coupé cabriolet è arri-
te curato, nella versione coupé come in
coupé o una cabriolet, grazie alla presenza
vata poi la 207 CC e adesso la 308 CC che
quella cabriolet, la 308 CC appare, da subi-
di un tetto rigido retrattile posizionato nel
abbiamo proviamo per voi. Questa versio-
to, agli occhi come una vettura dalla linea
élégance Française Alla scoperta della raffinata Peugeot 308 CC
39 dinamica e muscolosa. La linea bassa, con
estetico di una coupé cabriolet e in questo
un parabrezza molto aerodinamico, caratte-
caso il designer ha proposto una lettura
rizzata dall’emblema del Leone a cui si as-
orizzontale del posteriore che contribuisce a
socia una fiancata imponente e filante al
generare una sensazione estetica di lar-
tempo stesso e un portellone originale a cui
ghezza enfatizzata dal movimento concavo
fanno da base i gruppi ottici rossi a led con-
che attraversa il portellone sotto lo spoiler,
corrono a dare alla 308 CC grande persona-
dalla grande luce degli stop a LED, dalla
lità. L’equilibrio estetico della “coda” costitu-
guarnizione cromata che circonda la targa e
isce una delle sfide principali per il successo
dalla presenza di un diffusore d’aria in una
Una coupé cabriolet non dev’essere per forza una supercar. Peugeot ha fatto suo questo concetto proponendo al pubblico la 308 CC, un’auto elegante che non passa di certo inosservata.
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tonalità scura che ne esaltano questa sensazione. La sua esclusività si nota anche nel disegno dei pannelli delle porte con la maniglia slanciata in metallo, nel volante sportivo, nel quadro strumenti e nell’interfaccia centrale “laccata nera” che completano un ambiente molto speciale. Al centro della “scena” c’è però il suo tetto retrattile completamente automatico che trasforma, in soli 20 secondi, la 308 CC da una coupé dinamica ad un’elegante cabriolet. La 308 CC ripropone dunque un tetto retrattile in due parti con un padiglione mobile dalla superficie ridotta e un grande lunotto in vetro atermico oscurato che si disaccoppia dai montanti dei pannelli laterali posteriori quando si ripiega, per liberare il maggiore spazio possibile nel bagagliaio. Per assicurare le migliori prestazioni possibili in termini di tenuta, è stato riproposto il sistema di abbassamento dei vetri di 20 mm (short drop) al momento dell’apertura delle porte. Lo sbloccaggio e l’apertura del bagagliaio sono telecomandati e si effettuano premendo un apposito pulsante sulla chiave di contatto. In termini di dimensioni interne la 308 CC
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vettura: Izalco da 16″, Stromboli da 17″ e Lincancabur da 18″. I freni a disco da 302x26 mm sono stati dimensionati proprio nell’ottica di garantire l’adeguato supporto alle prestazioni della vettura che può contare anche sull’ESP di serie. Interessante e di buon livello anche il dispositivo di infotainment di Peugeot chiamato “WIP” (World In Peugeot) che equipaggia la 308 CC e che si divide in: WIP Sound, WIP Bluetooth®, WIP Nav, WIP Com 3D. Tutte le informazioni relative al sistema sono evidenziate su uno schermo a colori da 7 pollici 16/9 ad alta definizione, a scomparsa nella plancia, con visualizzazione tridimensionale garantisce quattro posti veri grazie all’allar-
ne offerto anche dal vano bagagliaio che
della mappa, e su cui si può anche vedere
gamento delle carreggiate e della carrozze-
garantisce dai 465 ai 266 litri a seconda che
un film grazie al lettore DVD. Sono inoltre
ria rispetto alla precedente 307 CC ed alla
si viaggi in configurazione chiusa o aperta.
presenti un lettore di SD Card e le prese
struttura dei sedili anteriori che aumentano
Un’attenzione particolare è stata riservata
RCA e USB. è disponbile in via opzionale
lo spazio a disposizione delle gambe dei
anche ai posti posteriori, dotati di braccioli
anche un pacchetto Hi-F JBL® che si com-
passeggeri posteriori, per proporre un
laterali, di maniglie simili a quelle delle por-
pone di un amplificatore digitale a otto vie
comfort eccellente a tutti gli occupanti del
te e di sedili ampiamente scavati che ri-
da 240 W che comanda tutti gli altoparlanti
veicolo. Disegnati nel rispetto della tradizio-
prendono il concetto sviluppato per le se-
Hi-Fi ed è in grado di adattare il volume
ne delle coupé di alta gamma, i sedili ante-
dute anteriori. Tutti questi accorgimenti
audio alla modalità cabriolet in funzione
riori con poggiatesta integrati garantiscono
sottolineano l’attenzione rivolta a far si che
della velocità del veicolo. In termini di sicu-
il massimo del comfort ai loro occupanti e
i potenziali occupanti trovino la migliore
rezza attiva la 308 CC è al top con EuroN-
dispongono di una griglia stilizzata per il
collocazione anche nelle sedute posteriori.
cap che le ha assegnato 5 stelle con un ec-
diffusore d’aria calda “Airwave”, particolar-
In perfetta armonia estetica con con il tem-
cellente totale di 36 punti (su 37 possibili).
mente utile se non si vuole rinunciare alla
peramento dinamico della vettura sono i
A livello di motorizzazioni la 308 CC può
guida open anche durante i periodi meno
cerchi in alluminio di tre stili diversi che
essere equipaggiata sia con motori benzina
climaticamente caldi. Adeguato spazio vie-
contribuiscono al dinamismo globale della
che diesel dalle ottime prestazioni e parti-
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O N T H E R O A D
42 colarmente attenti alle emissioni inquinan-
163 CV con cambio manuale o automatico
filtraggio mentre al retrotreno è presente
ti. L’offerta dei propulsori a benzina si arti-
a sei marce e dal più piccolo 1.6 8V e-HDI
una traversa deformabile con barra antirol-
cola su tre livelli: 1.6 litri 16V THP da 200
da 112 CV. Per quanto riguarda le sospen-
lio integrata e saldata, che offre un ingom-
CV cambio manuale a sei marce, 1.6 litri
sioni la 308 CC è dotata dell’architettura
bro ridotto e un elevato controllo, un buon
THP da 156 CV cambio manuale o robotiz-
delle sospensioni scelte per la 308 tradizio-
assorbimento delle vibrazioni e una buona
zato a sei rapporti e 1.6 litri VTi da 120 CV
nale con un avantreno di tipo pseudo Mac
stabilizzazione della carrozzeria. Per miglio-
con cambio manuale a cinque marce. L’of-
Pherson invertito con barra antirollio disac-
rare il feeling di guida la 308 CC è dotata di
ferta Diesel prevede la doppia scelta rap-
coppiata che permette un mantenimento
un servosterzo elettroidraulico ad assisten-
presentata dal motore 2.0 litri HDi FAP da
perfetto del controllo e un buon livello di
za variabile di 650 Watt di potenza, la cui
®
“La 308 CC garantisce quattro posti veri grazie all’allargamento delle carreggiate e della carrozzeria rispetto alla precedente Peugeot 307 CC”
43 assistenza viene modulata in funzione della velocità della vettura, della velocità di rotazione del volante e della temperatura dell’olio dello sterzo. Nove sono invece le possibili tonalità di colore di carrozzeria per personalizzare la propria 308 CC: Bianco Madreperla, Nero Perla ,Terra d’ombre, Grigio Alluminio, Grigio Shark, Grigio Urricane, Blu Abysse, Blu Ipanema e Rosso Babilo-
La Peugeot 308 CC dispone a listino di numerose personalizzazioni stilistiche nonche di diverse opzioni meccaniche.
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nia. Per quanto riguarda gli interni i sedili
ticità per una vettura del genere. Il motore
possono essere rivestiti con tessuto a ma-
è invece eccellente sia come ripresa che
glia «speed’up» grigio abbinato a un tessu-
come prestazione pura e il fatto di aver
to a trama e ordito nero oppure con la pel-
consumato intorno ai 6.5 lt/100 Km nell’u-
le Claudia Nero Mistral o traforata Bordeaux
so combinato dimostra che oggi prestazio-
Vintage. Esiste, per i più esigenti, anche il
ni e consumi ridotti non sono una chimera.
rivestimento in “pelle integrale” in tre tona-
L’abitacolo è molto spazioso e a nostro av-
lità che propone, oltre ai sedili in pelle, il
viso più luminoso di alcune altre concor-
rivestimento in pelle della plancia e dei fre-
renti che trasmettono più senso di “oppres-
gi dei pannelli delle porte e dei passaruota
sione” soprattutto nelle sedute posteriori e
con impunture stile pellettiere, il rivesti-
la dotazione interna davvero completa an-
mento in pelle dalla “U” della consolle, nel-
che per i più esigenti. Bello anche il feeling
la stessa tonalità della pelle della plancia.
di guida con lo sterzo che trasmette in
La 308 CC è proposta in due allestimenti
modo preciso ma non brusco i comandi im-
Active e Allure con prezzi che vanno da
partiti facendo sentire il guidatore davvero
26.265 € per la 1.6 16V da 120 CV in ver-
il “gestore” delle sue prestazioni. Buona la
sione Active per arrivare ai 33.215 € della
manovrabilità e la precisione del cambio
versione 1.6 THP da 200 CV. Su strada la
(manuale a sei rapporti) che anche se usa-
308 CC si fa sicuramente notare e la vettu-
to rapidamente non ha mai incertezze. Ab-
ra da noi provata con il propulsore benzina
biamo invece riscontrato qualche scricchio-
1.6 THP da 156 CV è forse, insieme al die-
lio di troppo soprattutto nella zona delle
sel da 163 CV, la versione di maggior appe-
sedute posteriori che ne hanno minato il
al per il potenziale acquirente. L’estetica è
comfort acustico interno senza però nulla
indubbiamente bella anche se nella tonalità
togliere al piacere complessivo di guida che
bianca acquista forse fin troppo mastodon-
rimane di alto livello.
In queste immagini, alcuni particolari della Peugeot 308 CC come il bagagliaio, la consolle centrale, i cerchi e gli anabbaglianti anteriori.
T O P T E S T
42
C
hi l’avrebbe mai detto? Chi di voi
“elettrico” è nata poi la Porsche Panamera
tiene il DNA Porsche e lo “ostenta” attra-
avrebbe mai scommesso sul suc-
S Hybrid oggetto della nostra prova. La lus-
verso le sue forme, le sue proporzioni e le
cesso di un SUV della Porsche? Crisi
suosa berlina di Stoccarda è dotata infatti
sue linee. Un chiaro esempio di questo è
a parte il Cayenne è stato il primo “elemento
di un innovativo sistema di trazione Full-
dato dalla forma dei passaruota che all’an-
di rottura” della storia del marchio Porsche
Hybrid parallelo che si compone di un moto-
teriore sono leggermente più alti del cofa-
e lo è stato molto di più dei precedenti ten-
re a combustione interna V6 con compres-
no anteriore mentre nella parte posteriore
tativi fatti con la 928, la 968 o la 944. Sul-
sore volumetrico da 3 litri e di un motore
sono particolarmente marcati. Un altro
le ali di questo cambio di tendenza è stata
elettrico la cui azione combinata è in grado
esempio di stile Porsche è rappresentato
poi presentata la Panamera, berlina di lusso
di erogare ben 380 CV di potenza.
dalle prese d’aria laterali, particolarmen-
nata per contrastare i grandi rivali teutonici
te visibili e poste dietro le ruote anteriori,
BMW, Audi e Mercedes. Per non disilludere
DESIGN
che evocano quelle della ipersportiva Car-
un mercato orientato sempre più al mondo
A livello estetico la Panamera S Hybrid man-
rera GT. Nella parte posteriore spicca inve-
Potenza ibrida Porsche coniuga cavalli e “green driving” con la Panamera S Hybrid
ce il sobrio spoiler integrato nel portellone
MOTORE
che si apre automaticamente a partire da
Il motore a combustione interna della Pana-
90 km/h. Il design dei cerchi è quello tipi-
mera S Hybrid è, come già detto in apertura
co delle vetture sportive di casa Porsche e
di servizio, un V6 con compressore volume-
hanno dimensione variabile da 18” a 20”
trico da tre litri ad iniezione diretta e rego-
lasciando, grazie al loro design, bene in vi-
lazione variabile dei tempi di comando degli
sta l’impianto frenante. Molte ovviamente
alberi a camme. L’effetto di sovralimentazio-
le personalizzazioni per quanto riguarda
ne del compressore garantisce una coppia
i colori della carrozzeria: sono disponibili
elevata di 440 Nm già ai bassi regimi e una
16 colori per l’esterno (due colori pastel-
potenza di 333 CV. Il motore a combustione
lo, nove colori metallizzati e cinque tinte
viene assistito dal motore elettrico, collocato
speciali).
tra il cambio e il motore a combustione, che
43 La Porsche Panamera S Hybrid è una variante dell’ammiraglia “made in Stoccarda”. Buone prestazioni e un ottimo comfort la rendono ideale in ogni condizione, soprattutto nei lunghi viaggi.
T O P T E S T
sviluppa una potenza di 47 CV e che viene alimentato da una batteria NiMH (nichelmetalidrato) alloggiata sotto il ripiano del vano bagagli. Ne consegue che entrambi i propulsori sviluppano insieme una potenza complessiva di sistema pari a 380 CV, una coppia massima di 580 Nm e permettono alla Panamera S Hybrid di accelerare da 0 a 100 km/h in 6” facendole raggiungere una velocità massima di 270 km/h. La complessa interazione tra motore a combustione, motore elettrico e batteria ad alta tensione è regolata dalla gestione elettronica del motore grazie all’intervento sistematico di una speciale frizione di disaccoppiamento che inserisce o esclude il motore a combustione in modo confortevole ed armonioso. Il motore elettrico può alimentare la vettura in modo autonomo a velocità moderata fino a 75 km/h per brevi tragitti ma con l’attivazione del tasto E-Power si estende il campo di guida con alimentazione completamente elettrica e si adatta la curva caratteristica dell’acceleratore in modo che, in base alla richiesta di potenza, il motore a combu-
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menti bicolore oltre a pacchetti interni opzionali che utilizzano legni pregiati, carbonio o alluminio. Internamente la Porsche Panamera S Hybrid fa subito intendere il suo alto livello di comfort e la grande cura nei dettagli. Ne sono un chiaro esempio la parte anteriore ascendente del tunnel, i quattro sedili singoli dall’inconfondibile stile Porsche, l’accensione a sinistra del volante e la strumentazione con contagiri centrale a cinque strumenti precisa e di facile lettura. I quattro sedili singoli sono disponibili anche con la funzione di riscaldamento (di serie) e di ventilazione (optional). La scelta di solo stione entri in funzione più tardi rispetto
ti di forza anche fuori dal traffico cittadino
quattro posti singoli, apparentemente
alla modalità normale. Grazie alla funzio-
fino alla velocità di 165 km/h. I sistemi che
un po’ azzardata per una berlina di lusso
ne automatica Start-Stop integrata, se si è
normalmente dipendono dalla forza motrice
come la Panamera (l’unica del suo seg-
fermi nel traffico con il piede sul pedale del
del motore a combustione come climatizza-
mento, ndr) è in realtà figlia di una scelta
freno, il sistema spegne automaticamente
tore automatico, servosterzo e assistenza
ben mirata e volta a massimizzare il fee-
il motore a combustione ma non appena si
alla frenata d’emergenza nella Panamera S
ling con una vettura dotata di un elevata
accelera, se la potenza sviluppata dal mo-
Hybrid sono alimentati elettricamente ga-
dinamica in fase di curva. Il vano bagagli
tore elettrico non è sufficiente, il sistema
rantendone così il funzionamento anche in
della Panamera S Hybrid ha una capaci-
lo riaccende subito. Esiste poi la possibili-
caso di alimentazione completamente elet-
tà di 335 litri che si riducono a 317 litri
tà di “veleggiare” lungo il tragitto, ossia di
trica della vettura.
nel caso la vettura disponga del Bose® Surround Sound-System. Questa capa-
avanzare senza freno motore con il motore a combustione automaticamente disattiva-
INTERNI
cità può aumentare di molto andando a
to. L’indicatore del contagiri posizionato su
Decisamente da business class anche le
ribaltare, parzialmente o totalmente i se-
READY visualizza questa modalità di guida
molteplici possibilità di personalizzazione
dili posteriori arrivando a disporre di un
e non segnala il numero di giri. In questo
interne che spaziano dai sette colori per
volume di carico di 1.153 litri o di 1.135
modo la trazione ibrida mostra i suoi pun-
i rivestimenti dei sedili, ai cinque allesti-
con il BOSE® Surround Sound-System.
45
T O P T E S T
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AUTOTELAIO
zatori che agisce in modo attivo e costan-
teriori 245/50 ZR 18 e posteriori 275/45
L’asse anteriore a quadrilateri a base lar-
te sulla forza di smorzamento in funzione
ZR 18. Nei modelli Panamera è impiegato
ga in alluminio dispone di telaio ausiliario
delle condizioni della carreggiata e del tipo
un impianto frenante con pinze fisse mo-
in alluminio mentre l’asse posteriore è a
di guida. Tramite un tasto posto sul tun-
noblocco in alluminio anteriori a sei pi-
bracci multipli in alluminio. L’alta percen-
nel è possibile selezionare tre modalità:
stoncini e posteriori a quattro pistoncini. I
tuale di alluminio presente negli assi, ri-
“Comfort”, “Sport” o “Sport Plus”. A secon-
dischi freno sono baffati, per una migliore
duce il peso della vettura e delle masse
da della modalità selezionata, la centralina
performance frenante anche in condizioni
non sospese con il risultato di avere con-
di comando, in base ai valori rilevati dai
estreme e sono autoventilanti con diame-
sumi ridotti e maggiore agilità. Per quanto
sensori, stabilisce la rigidità degli ammor-
tro dei dischi anteriori di 360 mm e di 330
riguarda lo sterzo la Panamera S Hybrid
tizzatori. La funzione di sollevamento, re-
mm per i posteriori. Tutte le Panamera di-
dispone del classico sterzo Porsche a ser-
golabile manualmente, consente di alzare
spongono, di serie, del Porsche Stability
voassistenza variabile oltre al sistema
la vettura di 20 mm durante le manovre,
Management (PSM).
Servotronic che prevede una servoassi-
per impedire che il sottoscocca tocchi ter-
stenza modulare in base alla velocità. Di
ra, ad esempio negli accessi ai garage. La
TRASMISSIONE
serie anche il PASM: un sistema di regola-
Panamera S Hybrid monta cerchi da 18
La Panamera S Hybrid dispone di serie del
zione elettronica applicato agli ammortiz-
pollici con dimensioni degli pneumatici an-
cambio Tiptronic S a otto rapporti, con no-
“Questa splendida ammiraglia teutonica associa una personalità e uno stile che da decenni sono garanzia di successo”
tevole ampiezza di rapportatura che offre vantaggi significativi non solo in termini di consumi ma anche di comfort specialmente sui tratti autostradali dove i bassi regimi, ottenuti a velocità elevate selezionando marce più alte, riducono il livello
47
di rumorosità nell’abitacolo. Il guidatore può gestire le cambiate del Tiptronic S in modalità di funzionamento automatico, mediante i pedali dell’acceleratore e del freno. Uno stile di guida dinamico induce cambiate più sportive, mentre uno stile più orientato al comfort consente l’uso del Tiptronic S per cambiate più economiche. Naturalmente è possibile anche cambiare manualmente tramite i due tasti ergono-
Il parco di una villa brianzola fa da splendido scenario alla Porsche Panamera S Hybrid. La vettura della casa tedesca è una splendida ammiraglia che unisce comfort, tecnologia e sportività.
T O P T E S T mici di selezione delle marce posti sul vo-
decelerazione pronta e progressiva spesso
lante sportivo o agendo direttamente sulla
lavorando “in coppia” con il cruise control
leva selettrice del cambio.
adattivo che, grazie ad un sensore radar integrato nella presa d’aria centrale ante-
48
AL VOLANTE
riore, controlla l’area della carreggiata fino
Alla guida della Panamera S Hybrid notia-
a 200 m dalla vostra vettura riducendo la
mo subito qualcosa che ci piace e che ci fa
velocità della vostra vettura, decelerando o
sentire dentro un Porsche: la strumenta-
frenando dolcemente, con un rallentamen-
zione. Non appena si ha di fronte agli occhi
to massimo di 3,5 m/s2 per raggiungere la
il cruscotto della Panamera è inconfondibi-
distanza da voi precedentemente impo-
le il suo design e la sola vista dei cinque
stata. Se la vettura che vi precede rallenta
strumenti circolari con contagiri centrale ci
ulteriormente anche il sistema adattivo di
fa capire inequivocabilmente che siamo al
regolazione della velocità (ACC) riduce ul-
volante di una Porsche. Appena messa in
teriormente la velocità fino al totale arresto
moto invece tutto cambia e la prima diffi-
mentre se la carreggiata è nuovamente li-
coltà è proprio abituarsi al fatto che se si
bera, la vostra vettura accelera nuovamen-
vuole partire si deve fondamentalmente
te fino a raggiungere la velocità impostata
rinunciare a sentire il rombo del motore. Le
all’inizio. In termini di comfort di marcia,
prime volte il rischio è quello di incarognirsi
come detto, risulta ottimo il contenimento
con la chiave di accensione e non percepire
di qualsiasi rumore esterno così come il li-
che basta mettere la leva del cambio su D
vello acustico garantito dal sistema BOSE®
(drive, ndr) per poter partire nel silenzio
Surround Sound-System che dispone di
più assoluto. Devo ammettere che l’ulti-
amplificatore a nove canali e di quattordi-
ma volta che avevo provato una Porsche
ci altoparlanti, incluso subwoofer attivo da
a cambio non manuale era molto tempo
200 Watt, che assicurano un’esperienza
fa e che l’impressione che abbi guidando
acustica unica. Ineccepibile anche il livello
una 911 con il precedente Tiptronic non era
di climatizzazione, gestibile in quadri-zona
stata affatto bella. Oggi posso dire con cer-
e con la duplice possibilità di riscaldare/rin-
tezza che il Tiptronic S è un ottimo cambio,
frescare ogni singola seduta. Sicuramente
adatto a vetture come la Panamera che al
rassicurante la presenza di serie di airbag
“racing feeling” devono sostituire un più
full-size per guidatore e passeggero con
piacevole “comfort feeling”. Il motore è,
possibilità di attivazione su due livelli in
come spesso accade per i propulsori ben-
base alla gravità e al tipo di impatto. Gli
zina non ipersportivi, meno gratificante di
airbag, in questo caso, sono più morbidi e
quanto ci aspettassimo anche se va detto
limitano le sollecitazioni a carico degli oc-
che l’incredibile insonorizzazione acustica
cupanti. Fornito di serie, oltre all’airbag per
della vettura non fa minimamente percepi-
le ginocchia lato guidatore e passeggero,
sciti a trovare un solo difetto oggettivo alla
re le velocità di crociera se non guardando il
anche il Porsche Side Impact Protection
Panamera S Hybrid che richiede 110.000
tachimetro. La cosa migliore è sicuramente
System (POSIP), composto da airbag la-
euro circa per il suo acquisto. Per chi se ne
la coppia, disponibile veramente sin dallo
terali per guidatore e passeggero, airbag
infischia del caro benzina e del nuovo su-
spunto iniziale mentre forse manca qual
a tendina lungo l’intera area del telaio del
perbollo ci sentiamo di consigliare questa
cosina se qualcuno cerca un po’ di spinta
tetto e dei finestrini laterali e da barre tra-
splendida ammiraglia da viaggio che alla
ai regimi più alti. Grande nota di merito
sversali contro l’impatto laterale nelle por-
qualità teutonica associa una personalità e
per i freni che, malgrado il notevole peso
te. Prestazioni del motore a parte (ma solo
uno stile che da decenni è garanzia di suc-
della vettura, garantiscono sempre una
in minima parte) non siamo davvero riu-
cesso. Buon viaggio!
Noi ci mettiamo la faccia…
VEICOLI COMMERCIALI
ed il cuore.
GRUPPO
le concessionarie del cuore
VEICOLI COMMERCIALI
CASSINO (FR) FORMIA (LT) LATINA SAN GIORGIO A LIRI (FR) SAN PIETRO INFINE (CE)
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50
L
a Volkswagen Golf è diventata
di milioni di esemplari sinora la VW Golf
Prima serie 1974-1983
negli anni il simbolo delle vetture
è stata per più di dieci anni consecuti-
Prodotta dal 1974 al 1983, la prima serie
del segmento C ed è oggi arriva-
vi la autovettura più venduta d’Europa
della Golf venne denominata “Rabbit” in
ta alla sua sesta edizione dal suo primo
alternandosi poi, in questo prestigioso
Nordamerica e “Caribe” in America Lati-
debutto avvenuto nel 1974. In questo
ruolo, con altre icone come Fiat Punto,
na. Nel 1983 gli impianti produttivi della
quasi quarantennio di “carriera” la Golf
Ford Focus, Opel Astra e Renault Méga-
“Golf” prima serie furono trasferiti negli
è diventata un vero e proprio simbolo
ne. Andiamo dunque a vedere nel det-
stabilimenti sudafricani della VW, dove il
dell’automobilismo internazionale e l’i-
taglio la lunga storia di questo glorioso
modello è tuttora prodotto con il nome
cona del marchio VW. Prodotta in decine
modello.
di “Citi Golf”. In quegli anni il gruppo
L’auto del popolo VW Golf, uno dei modelli più gloriosi della storia automobilistica
51 Volkswagen attraversò la più grave crisi
di Giorgetto Giugiaro) e la trazione che
della sua storia a causa di alcuni modelli
passava da posteriore alla meno costosa
sbagliati e della crisi della sua consocia-
trazione anteriore. Dopo la presentazio-
ta NSU. Quando tutto sembrava perduto
ne delle prime versioni base nel 1976
in VW decisero di giocarsi l’ultima carta
venne presentato il primo modello spor-
tentando di rimpiazzare il mito del primo
tivo destinato a fare storia, la Golf GTI
dopoguerra, la Volkswagen Maggiolino,
per poi, nel 1979, presentare la prima
con un modello che cambiava totalmen-
versione cabriolet. Nel corso dei suoi
te le linee (affidandosi all’estro stilistico
primi anni di vita (1977) fu presentata
Una storia lunga oltre trent’anni, partita nel 1974 e che non accenna a finire. La VW Golf è tuttora una delle vetture più apprezzate e vendute al mondo, regina del suo segmento.
H I S T O R Y
anche una versione a tre volumi (con modifiche al frontale), chiamata Jetta, che riscosse un successo negli USA, fino a superare in vendite la stessa Golf. La Golf Diesel esordì con motore di 1471 cm3 e potenza di 50 CV per poi, successivamente, passare a 1.588 cm3 con potenza di 54 CV. La Golf GTI 1° serie ebbe una versione particolare del 1.600 cm3 16 valvole che sviluppava 136 CV e si chiamava Golf GTI Oettinger. La Golf prima serie aveva due tipi di cambi a cinque marce: il primo aveva una quinta marcia surmoltiplicata per risparmiare carburante ed era montato sui motori 1.5 e 1.6 Diesel mentre il secondo aveva la quinta in presa diretta, in modo da avere una quarta più corta e migliorare la ripresa ed era montato sulla GTI. Dal 1979 la GTI venne messa in vendita anche in versione a 5 porte. Seconda serie (1983-1992) La Volkswagen Golf II, ovvero la Golf seconda serie, disegnata da Herbert Schafer, venne immessa sul mercato a partire dall’agosto del 1983. La prima versione della Golf II nasceva, come la precedente, con motore anteriore trasversale a quattro cilindri in linea, trazione anteriore, cambio anteriore trasversale a quattro marce. La grande novità fu che con la seconda serie fu reso disponibile il modello denominato Syncro, ossia la versione a quattro ruote motrici. La vettura era disponibile in versione tre o cinque porte. La prima versione della Golf II era riconoscibile dai paraurti “sottili”, dai deflettori fissi delle portiere anteriori, dagli specchietti anteriori uguali a quelli del Golf e dalla scritta Volkswagen sulla parte sinistra della coda. Nel 1984 fece il suo ritorno, con la seconda serie, la Golf GTI (con motore 1.8 8 valvole) disponibile anche nella versione catalizzata. Nel 1985
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la GTI subì un lieve restyling: venne dotata della mascherina con doppio faro e con il terminale di scarico a doppia canna. Nel 1986 venne introdotto il motore 16 valvole twin cam, con sistema d’iniezione Bosch K-Jetronic con iniettore meccanico. Le motorizzazioni disponibili erano le seguenti: quattro propulsori a carburatore (da 1.050 cc a 1.800 cc), quattro propulsori ad iniezione meccanica (da 1.300 cc a 1.800 cc) e due motori diesel (1.600 cc). A partire dal
versione chiamata appunto GT TDI, da 90 CV e 110 CV , abbinati agli allestimenti GT e GT Special. Al top di gamma c’era la Golf VR6, dotata del motore da 2.800 cm³ e 174 CV, che fu prodotta anche in versione synchro con cilindrata da 2.900 cm³, 4WD e 190 CV. Quarta serie (1997-2004) Si tratta di un modello completamente nuovo tecnologicamente ma non lo si può definire innovativo sotto il profilo estetico dato che vengono ripresi infatti in buona parte i tratti della fortunata serie preceNovembre del 1987, la Golf GTI 8v venne
serie della Golf, accolto con un immediato
dente. Scompaiono però la scalfitura la-
equipaggiata con il sistema di iniezione
successo di pubblico e di critica, al punto
terale e gli indicatori di direzione anteriori
completamente elettronico Bosch Digi-
da riuscire a guadagnare l’ambito pre-
integrati nel paraurti, elementi che fino
fant (al posto della K-Jetronic che invece
mio di Auto dell’anno nel 1992. L’estetica
ad allora avevano caratterizzato il popo-
continuò ad essere utilizzata sulla ver-
venne nuovamente aggiornata ai canoni
lare modello della casa di Wolfsburg. Nel-
sione 16v). Nel periodo della VW Golf II
dell’epoca, con una modifica evidente nel
la versione Cabriolet il frontale e le parti
Serie vi fu poi la grande novità del lancio,
frontale, molto più arrotondato e fornito
laterali, portiere comprese, erano riprese
nel Gennaio 1990, di un modello del tutto
non più di un semplice faro rotondo, ma
dalla versione normale della quarta serie,
inedito: la Golf Country equipaggiata con
di una coppia di fari racchiusi in un guscio
mentre la parte posteriore conservava
il motore 1800 a iniezione da 66 kW/90
oblungo. Venne iniziata anche la produ-
inalterate le stesse forme estetiche del-
CV e dotata di trazione integrale Syncro,
zione della versione station wagon, deno-
la Cabriolet di terza serie. Questa serie,
assetto rialzato, piastra paracolpi sotto al
minata, come da tradizione, Variant. La
proposta inizialmente nelle motorizzazio-
motore, mascherina paracolpi anteriore
Golf 3ª serie venne prodotta anche con
ni di 1.4, 1.6, 1.8, 1.8 Turbo (GTI) e 2.3
con fari di profondità e fendinebbia, ruota
motore 1.9 diesel da 64 CV (nello speciale
V6 a benzina e 1.9 TDI per quanto riguar-
di scorta esterna sistemata sul portellone
allestimento Ecomatic) e questa versione
da il diesel, vedrà ottimi risultati com-
posteriore.
fu una delle prime vetture a impiegare il
merciali, dovuti in gran parte al successo
sistema start e stop. Sempre per quanto
dei motori TDI. È infatti con questa serie
Terza serie (1991-1997)
riguarda i propulsori a gasolio, su questa
che la Golf perde gran parte dello smalto
Il 1991 vide il debutto europeo della terza
serie esordirono i motori 1.9 TDI, in una
della sportività in quanto il modello GTI
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H I S T O R Y
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“Con le versioni GTI e R32, la VW Golf ha saputo conquistare anche i giovani e gli sportivi, nonchè i tanti appassionati di tuning nel mondo”
monta una versione da 1.8 litri a benzina dotato di turbocompressore in grado di erogare 150 CV (già presente su molti altri modelli del gruppo VW) e quindi non sviluppato ad hoc per la vettura. Le motorizzazioni verranno aggiornate nel corso degli anni: per quanto riguarda i benzina, nel 1999 verrà introdotto il 2.0 da 115 CV e il 2.8 da 204 CV, il 1.6 passerà da 101 CV a 102 CV e quindi a 105 16v, per poi essere sostituito dal 1.6 FSI da 115 CV, mentre il 1.8T riceverà un aumento di 30 CV passando a 180 CV. Anche il 2.3 sarà potenziato a 170 CV dai 150 originari, ma la versione più potente mai commercializzata della Golf rimane la Golf R32, che monta un motore 3.2 V6
e proponendo prima una vera variante
i fanali mentre la coda porta al debutto
a trazione integrale con sistema Haldex a
monovolume, la Golf Plus, più alta di un-
nuovi gruppi ottici rettangolari disponibili
gestione elettronica, da ben 241 CV. Ma
dici centimetri rispetto alla Golf normale
anche con tecnologia a LED. La Golf VI,
le evoluzioni più importanti avverranno
e poi una vettura coupé cabriolet sem-
raggiunge le ormai obbligatorie “5 stelle”
tra le motorizzazioni diesel, in assoluto le
pre derivata dalla Golf, la Eos. La vera
nei crash test dell’Euro NCAP ed è do-
preferite per questo modello: il 1.9 subi-
innovazione fu però l’introduzione di so-
tata di ESP e di sette airbag (compreso
sce diversi incrementi di potenza e dagli
spensioni posteriori multilink a quattro
quello per le ginocchia del conducente).
iniziali due livelli disponibili (il 90 e il 110
bracci che divennero standard per tutte
In Italia viene commercializzata nelle
CV) si passerà, grazie all’adozione del-
le versioni in sostituzione del sistema
versioni 3 e 5 porte, Variant e Plus. La
la pompa-iniettore in luogo della pompa
interconnesso per le versioni a trazione
Golf 6 viene venduta con diverse moto-
rotativa, al 115 (portato poi a 130) ed
anteriore e della soluzione a ruote indi-
rizzazioni: benzina da 1,4 litri aspirato
infine al 150 CV.
pendenti per le versioni a quattro ruote
ad iniezione elettronica da 80 cavalli, 1.4
motrici.
TSI con turbocompressore ed iniezione
Quinta serie (2003-2008)
elettronica sedici valvole da 122 cavalli
La quinta serie della Golf condivideva
Sesta serie (dal 2008)
e la versione 1.2 TSI da 105 CV oltre al
(quasi) tutti i suoi motori con la cugina
La sesta serie di Volkswagen Golf, com-
1,6 litri aspirato BiFuel ad iniezione elet-
Audi A3. La Golf V era disponibile an-
mercializzata come nuovo modello ma di
tronica con distribuzione ad otto valvole
che con la trazione integrale 4motion.
fatto un restyling del modello del 2003,
da 102 cavalli. In seguito la gamma si è
Nel maggio 2007 era stata presentata
viene presentata al Salone dell’Auto di
estesa con l’arrivo del 2,0 litri TSI mono-
la versione Variant, che differiva dalla
Parigi nell’ottobre del 2008 per entrare
turbo da 210 cavalli per la Golf GTI e la
berlina solo per le dimensioni più impo-
in produzione a partire dal dicembre del-
versione più potente con turbocompres-
nenti oltre che ovviamente per la linea
lo stesso anno. Questa serie si presenta
sore maggiorato e trazione integrale Hal-
della coda da station wagon. Su questa
come un aggiornamento e miglioramen-
dex 4Motion da 270 cavalli riservato alla
serie esordirono le versioni Bluemotion
to della serie precedente e ne riprende lo
Golf R. I motori diesel abbandonano l’i-
(a impatto ambientale ridotto), abbinate
stesso telaio di base nonché gran parte
niettore pompa per passare all’iniezione
al 1.9TDI da 105 CV, e i propulsori 1.4
dei componenti, oltre ad inserire impor-
common rail, la gamma si compone dei
TSI Twincharged (Turbina + Compresso-
tanti novità quali i motori common rail
quattro cilindri TDI 2.0 da 140 e per la
re volumetrico) da 140 e 170 CV e ritor-
(pur continuando ad utilizzare la sigla
GTD da 170 cavalli con filtro antipartico-
narono anche versioni storiche come la
TDI) ed alcuni nuovi dispositivi elettro-
lato di serie e il 1.6 TDI da 105 cavalli).
Golf GT, la Golf GTD e la Golf GTI Pirelli,
nici sia per la sicurezza sia per quanto
Inoltre è disponibile anche la versione
mentre al top di gamma si trovava sem-
riguarda l’assetto. Il design è opera della
speciale Golf BlueMotion con emissioni di
pre la Golf R32, abbinata al 3.2 V6 da
supervisione di Walter De Silva e Flavio
anidride carbonica contenute (99g/km) e
250 CV e disponibile, per la prima volta,
Manzoni, responsabili dello styling del
consumi ridotti. Questa dunque la storia,
nella variante a 5 porte. Dopo un primo
marchio Volkswagen mentre l’intera au-
lunga quasi quarantenni, di un’auto che
anno in cui vendite e consegne furono
tovettura è stata progettata da Klaus Bi-
ha segnato la storia dei mercati interna-
un po’ sotto le previsioni, la casa tedesca
schoff e Marc Lichte. Il frontale presenta
zionali e che sembra avere ancora una
corse ai ripari, riposizionando il prezzo
la classica calandra VW raccordata con
lunga vita davanti a se.
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P H O T O S H O O T
Auto: Ferrari 512 TR Foto: Eros Maggi
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63
D R E A M C A R
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H
uayra-tata. Dio del vento che
casa automobilistica fondata da Hora-
mi disegni della futura supercar Pagani
comanda
ven-
cio Pagani. Una storia molto recente,
Zonda, che all’epoca si chiamava “Fan-
le
brezze,
i
ti e gli uragani che investono
nata nel 1999 in un piccolo comune in
gio F1”. Nel 1991 Pagani creò anche la
le montagne della cordigliera Andina.
provincia di Modena, San Cesario sul
Modena Design, che divenne fornito-
Non poteva esserci nome più azzec-
Panaro, nel cuore della Terra dei Mo-
re di molti costruttori di auto sportive
cato per l’ultima nata di casa Pagani.
tori. Ma le radici della Pagani risalgono
come Dallara, Ferrari, Berman, Lange
Ultima forse è l’aggettivo sbagliato, in
a un decennio prima, quando nel 1988
e Renault. L’anno successivo l’impren-
quanto la Huayra è ufficialmente il se-
nacque la Pagani Composite Research
ditore italo-argentino, grande tifoso
condo modello realizzato dalla piccola
ed è in quell’anno che appaiono i pri-
dell’indimenticato Juan Manuel Fangio,
Tornado da strada Pagani, una piccola realtà dalle grandi prestazioni “Made in Italy”
65 realizza il primo prototipo del proget-
scocca in fibra di carbonio, il cui design
to C8. In quel periodo, grazie al cinque
trae ispirazione dagli sport prototipi
volte Campione del Mondo di Formula
Mercedes-Benz Gruppo C che, dall’ini-
1, conosce i vertici della Mercedes-Benz
zio degli anni ‘90, sfidavano con Peuge-
e ottiene la fornitura dei potenti propul-
ot, Toyota e Jaguar per la conquista del
sori V12 AMG, interamente realizzati a
Mondiale Endurance. La vettura esordi-
mano. è l’ultimo tassello che da il là alla
sce con il nome di “Zonda C12” e viene
nascita della prima Zonda, una super-
presentata ufficialmente al Salone di
sportiva costruita a mano con telaio e
Ginevra del 1999, regolarmente omolo-
L’aerodinamica, poi tutto il resto. è questa la filosofia costruttiva che caratterizza la Pagani Huayra.
D R E A M C A R
“Non è mai stato un nostro obiettivo sfidare nessun marchio. Il nostro intento è cercare di costruire vetture emozionanti, leggere e con un anima” - Horacio Pagani
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In alto, l’abitacolo della Pagani Zonda Roadster. A destra in alto, Horacio Pagani mentre in basso il bozzetto della Pagani Huayra.
gata per la circolazione grazie al V12
ra una volta incrementando la propria
Un anno dopo la coupé, a Ginevra venne
da 6.0 litri in grado di erogare quasi
cilindrata a 7.3 litri con una potenza
presentata la versione scoperta della Zon-
400 CV: le sue prestazioni sono di as-
massima di quasi 560 CV.
da F, detta Roadster, che esteticamente
soluto rilievo con un’accelerazione da
La Pagani Zonda F, dove la F sta per Fan-
si differenzia solo per il tetto rimovibile
0 a 100 Km/h in 4”2 e una velocità
gio, venne presentata al Salone dell’Auto-
in carbonio dal peso di soli 5 Kg mentre
massima di oltre 330 Km/h. Il nome
mobile di Ginevra nel 2005 e rappresenta
il motore riceve un surplus di circa 50 CV.
della vettura, come per la Huayra, ha
una svolta abbastanza importante rispetto
Con un’auto di questo livello il pensiero
a che fare con il vento poiche “Zon-
alla serie precedente grazie alla profonda
non può non andare alle competizioni ed è
da” è l’appellativo di una calda brez-
rivisitazione sia in chiave telaistica che ae-
così che nella storia della Pagani Zonda c’è
za che soffia nelle pampas argentine.
rodinamica. Il motore resta il 7.3 litri AMG
anche una parentesi agonistica. Nel 2002
In tutto furono prodotte solo cinque
della C12 S ma è completamente nuovo
la Zonda compiva quattro anni di vita ma
esemplari di C12, di cui una dedica-
lo scarico idroformato e l’airbox progettato
non aveva ancora debuttato nel mondo
ta ai crash test e un’altra usata come
secondo standard da Formula 1. Estetica-
delle corse. Per farlo Tom Weickardt (pro-
vettura da esposizione. Le tre restan-
mente si riconosce dalla progenitrici per la
prietario della American Viperacing), Toi-
ti furono messe in vendita al prezzo
presenza di spoiler aggiuntivi e per il nuovo
ne Hezemans (proprietario della Carsport
di 320.000 $. Un paio di anni dopo la
disegno dei gruppi ottici anteriori. Ancora
Holland) e Paul Kumpen (titolare della
sua presentazione, la C12 beneficiò di
una volta la ricerca della leggerezza si è ri-
GLPK) crearono la Carsport Zonda per
una versione elaborata dalla AMG del
velata una vera ossessione per la Pagani e
costruire una versione “racing” della su-
motore M120, portato così a 7 litri di
a tale scopo, oltre al telaio e alla carrozze-
percar modenese su licenza della Pagani.
cilindrata per 500 CV circa di potenza
ria realizzati in fibra di carbonio, vengono
La Zonda GR era basata sulla C12 S dalla
e 10 Kg in meno di peso complessivo.
adottati nuovi cerchi forgiati in magnesio,
quale ereditava il telaio in fibra di carbonio
Esteticamente la C12 S si distingue-
lo scarico in titanio e quattro freni a disco
mentre aerodinamicamente sulla vettura
va per un nuovo alettone posteriore e
carboceramici, sviluppati in collaborazione
vennero installati un generoso diffusore
per il frontale che presenta un chiaro
con la Brembo, che riducono il peso e in-
posteriore e un vistoso alettone. Anche le
richiamo al mondo della Formula 1.
crementano le performance della vettura,
sospensioni erano nuove così come i freni
Disponibile anche in versione spider,
confermate dal tempo record ottenuto al
specifici per le corse mentre, per quanto
la C12 S nel 2003 si evolveva anco-
Nordschlaife da Marc Basseng in 7’24’”7.
riguarda il motore venne installato un ra-
diatore più grande e di un nuovo sistema di lubrificazione. Rispetto alla versione di serie, le prestazioni della GR erano notevolmente migliorate: la potenza sfiorava infatti i 600 CV e la coppia gli 800 Nm con la linea rossa del contagiri spostata a 7.500 giri/min. In generale la GR seguiva i regolamenti della FIA e dell’ACO per poter essere correttamente omologata nella categoria GT. Fu così che nel 2003 la Zonda GR partecipò alla 12 Ore di Sebring e alla 24 Ore di Le Mans ma con scarso successo. La vettura si rivide negli anni successivi in alcune competizioni continentali con apparizioni anche nel Campionato Italiano GT ma non si rivelò mai competitiva e il progetto fu abbandonato. La vena corsaiola della Zonda però rimase pulsante e nel 2007 circolarono le prime idee sulla Zonda R, vettura che vede definitivamente la luce solo due anni più tardi. Questo modello, come la Ferrari FXX e 599XX e la Maserati MC12 Corsa, rientra nella categoria di auto da competizione derivate direttamente da modelli stradali. E, come Ferrari e Maserati, la Zonda R non è omologata per la strada e nemmeno per le competizioni in pista. Si tratta quindi di un modello esclusivo riservato a quei pochi clienti che possono permettersi un’auto esclusiva solo per esibirla ad un track-day. Ma anche qui sorgono dei problemi. Molti circuiti hanno infatti delle regole che pongono delle restrizioni sulle auto che possono circolare in pista in base alla loro rumorosità, restrizioni che escludono la Zonda R da buona parte dei circuiti europei. Nonostante le apparenze, la Zonda R è un’auto completamente nuova, senza alcun legame con le altre Zonda, una vettura laboratorio realizzata per studiare quelle soluzioni tecniche che sarebbero state adottate sulla Pagani Huayra. Il telaio è costruito in una particolare lega al carbonio-titanio concepita in modo che alla vista assuma una parti-
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D R E A M C A R
colare trama a V. Questa caratteristica implica che ogni due pezzi che si accoppiano bene, 50 ne vengono scartati. La carrozzeria è concepita per avere la massima deportanza possibile e il motore è un V12 6 litri AMG derivato direttamente da quello della Mercedes-Benz CLK GTR. La Zonda R detiene anche il record del Nürburgring Nordschleife che ha percorso in poco più di 6’47”, avendo battuto di più di 10 secondi il record fatto segnare pochi mesi prima dalla Ferrari 599XX. Soluzioni valide dunque che sono state poi travasate sulla Pagani Huayra, i cui studi erano partiti nel 2003 con l’obiettivo di realizzare una vettura completamente nuova che rappresentasse la massima espressione tecnologica del mondo automobilistico. Gli otto anni necessari a completare la Huayra sono stati utilizzati per studiare e perfezionare le numerose soluzioni tecniche che nel frattempo erano stato utilizzate sulle vetture della fa-
all’estremità del cofano posteriore). Una centralina regola quindi
miglia Zonda. L’ultima nata nella factory di Horacio Pagani è spinta
l’incidenza di questi profili in funzione di parametri come velocità,
dal V12 M158 AMG costruito sulle specifiche dell’azienda emiliana
accelerazione e angolo di sterzo e come risultato si ha una vettura
ed è la prima volta che la AMG realizza un motore esclusivo per un
che muta in continuazione la propria sagoma per garantire il mi-
cliente che non sia la Mercedes. Il propulsore, un biturbo da 5.980
nimo attrito con l’aria e la massima deportanza possibile. Anche i
cm , eroga 700 CV nella versione standard e 730 in configurazione
flussi sotto la vettura sono stati studiati con la massima cura. La
hi-power oltre che una coppia di 1.000 Nm (1.100 per la hi-power)
stessa centralina che controlla l’incidenza dei flap mobili, regola
Nm, sufficiente a spingere la Huayra a 370 Km/h. L’aerodinamica
anche l’altezza dell’avantreno per ottimizzare il flusso d’aria verso
è uno degli aspetti più curati della Huayra: la vettura è stata infatti
il diffusore posteriore.
concepita come un’ala che varia il suo angolo di incidenza tramite
Vento. Aria. L’elemento principale di ogni Pagani, vetture che fan-
flap a seconda delle esigenze grazie a quattro profili alari mobili
no di questa caratteristica il loro segno distintivo, vetture che,
(due sul cofano anteriore, subito davanti alle prese d’aria, e due
come gli aerei, sfidano con l’aria le leggi della fisica.
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www.motormediaSTYLE.it motormediA STYLE #02 DIRETTORE EDITORIALE Paolo Necchi paolo.necchi@motormedia.it REDAZIONE Via Antonio Stoppani 11, 23875 - Osnago (LC) tel/fax: +39 039 9289509 redazione@motormedia.it DIRETTORE VENDITE E FINANZA Raffaella Menegoni raffaella.menegoni@motormedia.it IN REDAZIONE Fabio Magnani fabio.magnani@motormedia.it Nicolò Rebughini nicolo.rebughini@motormedia.it Stefano Venosta stefano.venosta@motormedia.it
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