Auto & fuoristrada September 2010 Defender Gameviewer Saruni Camp kenya by Motorsportloralamia

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Al safari in limousine PRIMA DELLA CURA

La Land Rover Defender 90 nelle condizioni in cui è entrata, circa due mesi fa, all’interno dell’officina Motor Sport Lora Lamia di Trivero (Biella). Si tratta di un modello Td5 pick up del 2006. È usata, ma in ottimo stato, con una percorrenza di circa 15.000 km; come si può notare, il posto di guida è a destra.

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Da pick up di servizio in un parco naturalistico africano, questa Td5 si è trasformata in lussuosa Game Viewer per il giro turistico della riserva, con tanto di tavoli pieghevoli e frigobar per l’happy hour

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i dice che la passione sia l’elemento chiave per realizzare un progetto in maniera originale. Un lavoro come quello che è stato eseguito dall’officina Motorsport Lora Lamia (015-756506), sulla base di una Land Rover 90 Td5, dimostra che non bastano tante ore di progettazione e un lavoro manuale dedicato. Sono anche la passione per i dettagli e la voglia di concepire qualcosa di diverso che portano alla realizzazione di un esemplare eccezionale quale la Land Rover Defender Game Viewer che vedete. Quest’auto è stata realizzata su richiesta di Riccardo Orizio, titolare del Saruni Camp, un lodge di lusso che sorge in un’area privata confinante con il più famoso parco del Kenya, il Masai Mara. L’elaborazione concepita dalla Motorsport Lora Lamia è pensata per soddisfare tutte le esigenze della clientela che prende parte alle escursioni organizzate nella riserva circostante il Saruni Camp. In particolare, sono stati richiesti degli speciali accessori da parte del committente per sperimentare un nuovo tipo di veicolo, al momento unico, ma che potrebbe diventare un mezzo esemplare per chi vuole far vivere ai propri ospiti l’esperienza del safari in maniera non convenzionale. La Defender 90 è stata recapitata all’officina di Trivero (Biella) come mamma Land l’aveva fatta, e dopo circa due mesi di metamorfosi, ha fatto ritorno in Kenya, irriconoscibile. Il processo di trasformazione ha preso l’avvio con la scomposizione dell’auto di serie, il taglio delle portiere, la modifica al parabrezza, la creazione di una intelaiatura tubolare portante, di sedili su misura e la messa in atto di tutti gli ac-

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il preparatore

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posizionamento strategico I tavolini pieghevoli e i relativi seggiolini sono riposti al di sotto del supporto del telo parasole, nell’alloggiamento appositamente studiato anche per ridurre la trasmissione di calore.

cibi e bevande al fresco Per evitare sprechi di spazio, il frigorifero è stato collocato al posto del sedile centrale nella prima fila. L’apparato refrigerante può essere regolato anche a bassissime temperature.

accessori necessari Nella parte sottostante la terza fila di sedili è collocata una piastra rinforzata per allargare il piede della binda nel caso in cui fosse necessario sollevare l’auto da terra su terreno cedevole.

portaruota distaccato Il cancello portaruota, contrariamente al solito, non è ancorato alla carrozzeria, bensì alla struttura tubolare che appoggia direttamente sulla traversa finale del telaio.

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tubo integralista L’auto è circondata da una struttura tubolare di protezione che evita eventuali danni alla carrozzeria causati dall’appoggiarsi di animali di grossa taglia. Vi sono anche degli scalini integrati.

doppi ammortizzatori Poichè questa Defender è destinata a trascorrere la sua vita unicamente su percorsi in fuoristrada, si è preferito evitare sorprese e ricorrere a doppi ammortizzatori con molle rinforzate.

pancia piatta a modo suo Una piastra di duralluminio leggermente sagomata funge da protezione alla “pancia” del veicolo, per evitare che eventuali urti possano produrre danni agli organi della trasmissione.

alloggiamento ad hoc Anche all’assale anteriore ci sono i doppi ammortizzatori, per installare i quali si è resa necessaria l’adozione di un’apposita struttura dotata di una “mensola”. La molla è di tipo maggiorato.

sapientemente studiata La binda è inserita tra il bullbar anteriore e la mascherina. Sia il cofano sia i parafanghi sono ricoperti da piastre mandorlate che rendono la parte anteriore dell’auto calpestabile senza danni.

corgimenti necessari per adattare al veicolo la configurazione Game Viewer. Successivamente l’officina ha provveduto ad attrezzare la Defender con tutto l’equipaggiamento necessario per fare di questo veicolo un ibrido paraurti polifunzionale tra una limousine del Il paraurti anteriore integra e fuoristrada e un mezzo costituisce un pezzo unico con da combattimento cail verricello e la rulliera. Fa da pace di superare in supporto anche a una piastra in alluminio rinforzato che funge scioltezza ostacoli imda protezione per l’avantreno. pensabili. Il passo corto della Defender potrebbe non apparire come il modello ideale per un’elaborazione del genere, eppure il risultato è comunque stupefacente. Dopo aver realizzato lo scheletro della Game Viewer e aver verniciato la struttura a polvere ad alta temperatura, sono state aggiunte a regola d’arte le pedane sottoporta, il bullbar anteriore e posteriore, il cancello porta ruota e le protezioni laterali. A questo punto arriva il momento di utilizzare una buona dose d’inventiva per collocare tutta l’attrezzatura extra in modo da non portare via spazio prezioso agli otto passeggeri. Nella parte anteriore della vettura sono state fissate due pale su piastre diamantate, una sopra ciascun parafango; per quanto riguarda il posizionamento della sempre utile binda invece, si è studiato un apposito supporto, posizionato all’altezza dei fari, integrato al bullbar (evidentemente a quelle latitudini è più frequente che si usi la binda, piuttosto che i fanali). Sulla sponda posteriore invece è stata anconulla è lasciato al caso rata un’ascia. Anteriormente si è pensato a un para-differenziale con protezione, soprastante la barra di sterzo rinforzata. Le “nocette” dello sterzo sono state sostituite con quelle di tipo ingrassabile.

Gianni Lora Lamia debutta nel mondo dei 4x4 in qualità di pilota (la foto lo ritrae alla guida della BMW Xraid alla Dakar 2009). Vanta un’ultraventennale esperienza nel campo della preparazione di fuoristrada; da circa 8 anni si è specializzato nelle elaborazioni di Land Rover. In particolare, dedica la sua esperienza all’allestimento di mezzi specifici su richiesta dei clienti, come per esempio dei mezzi antincendio per aeroporti. La sua officina di Biella opera a livello internazionale e realizza ciò che viene considerato fuori dall’ordinario: per lui quasi nulla è impossibile, con un po’ di dedizione e un tocco di creatività. www.motorsportloralamia.com

Per quanto riguarda la dotazione interna, invece, ce n’è per tutti i gusti: l’officina ha escogitato una struttura di supporto a cassetti scorrevoli, pensata per contenere dei tavolini ripiegabili, riposti al di sopra dei sedili anteriori. Ma se questi non fossero sufficienti, la Defender è stata attrezzata con due kit di tavoli e sedie per otto persone contenuti all’interno dell’apposita valigetta, nel caso in cui si volesse improvvisare una sosta per il pranzo nel corso dell’escursione. A tal proposito, non poteva mancare il “frigobar” a 12V per tenere in fresco viveri e spumante. Nel baule inoltre è stata studiata una soluzione per inserire 4 casse scorrevoli in acciaio inox con maniglie e coperchi stagni per racchiudere l’attrezzatura di bordo. Nella zona retrostante i sedili anteriori sono state assicurate due borse a rotolo contenenti attrezzi specifici, cassetta dei medicinali, borse con protezioni per binocoli e macchine fotografiche. le modifiche tecniche

Passando alla sostanza, sono state apportate anche numerose modifiche alla meccanica, per permettere alla Defender di superare senza problemi tutte le difficoltà del terreno africano. Innanzitutto è stato modificato il sistema di sospensioni originale con dei doppi ammortizzatori sia anteriori che posteriori, con corrispondente lavoro di carpenteria orientato al fissaggio dei doppi attacchi al telaio. Successivamente è stato incorporato un complesso dispositivo di protezioni che comprendono ripari per ponti, differenziali, tiranteria di sterzo e per l’intera trasmissione. I pneumatici più adatti per questa Game Viewer sono stati individuati nei Michelin XZL/OR 7.50 R16 con spalla in

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kevlar (che a parità di peso è 5 volte più resistente dell’acciaio); questo genere di gomma veniva utilizzato durante le gare della Parigi-Dakar, proprio perchè, vantando una carcassa particolarmente robusta, si prestava a radicali diminuzioni della pressione di gonfiaggio per superare i tratti sabbiosi impegnativi. Successvamente è sorto il dubbio relativo all’installazione del verricello, che apparentemente poteva essere giudicata superflua per il tipo di funzione che normalmente questa vettura deve svolgere. Vista la completezza della preparazione del mezzo però, l’officina ha optato per non tralasciare nulla. Si è deciso quindi di attrezzare la Defender con un winch integrato nel paraurti, con tanto di ganci traino ad occhiello girevole, presenti sia nella parte anteriore sia in quella posteriore. Que-

risultati professionali

La progettazione accurata, la scelta di soluzioni industrialmente all’avanguardia e il ricorso all’abilità artigianale che viene universalmente riconosciuta a noi italiani ha fornito risultati di notevole rilievo: pur se realizzata praticamente a mano e (per ora) in esemplare unico, questa Defender Game Viewer rivela una maturità tecnologica che ben raramente si trova in realizzazioni del genere.

l’aspetta una vita d’avventura

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La Defender Game Viewer è destinata al Saruni Camp (www.sarunicamp.com), un “santuario” della natura confinante con l’enorme riserva Masai Mara. Al saruni la Game Viewer sarà utilizzata come veicolo per escursioni turistiche e per safari fotografici; inoltre servirà come laboratorio per lo sviluppo di altri veicoli simili realizzati professionalmente e non utilizzando sistemi e manodopera locale, come era stato finora.

sta soluzione è stata adottata per far sì che l’auto si rendesse indipendente in caso di necessità, e che potesse eventualmente essere d’assistenza ad altre 4x4. In aggiunta, l’equipaggiamento per l’offroad è stato arricchito ulteriormente dal montaggio di quattro piastre da fango e sabbia forate in alluminio, (collocate dietro all’ultima fila dei sedili), utili ad uscire da situazioni insidiose quando la consistenza del terreno tende ad essere cedevole. Considerando l’eventualità in cui si rendesse necessario affrontare un guado invece, è stata prevista l’installazio-

ne di uno snorkel; questo oltretutto permette di non dove ricorrere troppo spesso alla pulizia del filtro dell’aria.

tirando le somme

Per quanto riguarda le modifiche al motore, sono stati rimossi il catalizzatore e il silenziatore centrale, per ottenere un aumento della coppia e delle potenza del propulsore. Dopodichè, per compensare l’aumento di peso determinato dalla struttura tubolare, dei sedili supplementari e da tutta l’attrezzatura di cui è stata dotata la Defender, (per un aumento del peso totale di circa 450 kg), è stato effettuato un ritocco alla mappatura della centralina motore, in modo che la potenza fosse più adatta alla nuova configurazione del veicolo. A questo punto sorge spontaneo chiedersi: a quanto potrebbe ammontare la cifra da corrispondere per ottenere un mezzo del genere? Volendo fare una stima del valore di questa elaborazione, ci aggireremmo intorno ai 21.000 euro. Questa somma copre la sola conversione della Defender originale in Game Viewer; la cifra però può anche raddoppiare, in base all’attrezzatura e agli accessori che vengono richiesti dal committente. La lunghezza totale della Defender con questa configurazione aumenta di 50 cm rispetto alle dimensioni originali; l’altezza invece arriva a sfiorare i 3 metri, per permettere ai passeggeri di alzarsi in piedi durante le escursioni e scattare fotografie anche dall’interno dell’auto. Per essere un’elaborazione sperimentale, concepita senza alcun riferimento su cui basarsi, quest’esemplare di Game Viewer è a dir poco straordinario. Probabilmente c’è stata un ‘attenzione nella cura dei dettagli perfino esagerata, visto l’uso “incivile” a cui quest’auto è destinata. Chissà, magari anche qualche gestore dei nostri parchi sarà in grado di apprezzare una preparazione del genere e vorrà approfittare del know-how n dell’officina Lora Lamia. Luna Bondesan

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