N°1
• IL FREE PRESS DI FAUSTO MODA •
SUN IS HERE! 1.
CERIMONIA Il giusto outfit per la cerimonia estiva
2.
TENDENZE Dolcevita da Hipster
3.
SUITCASE Un week-end a Formentera
www.faustomoda.it
4.
IN CUCINA Le ricette di Frida Kahlo
MAGAZINE - NUMERO 1
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Editoriale
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NON POTEVAMO ACCONTENTARCI DI ESSERVI SOLTANTO “ADDOSSO”...
“The sun is here”, il sole è qui e con lui è
le e la passione che ci spinge a migliorare
arrivato anche il primo numero di Fausto
sempre un po’ di più. E, come se questo
Moda Magazine, il nostro orgoglioso e te-
non fosse abbastanza, vi dobbiamo con-
stardo house organ. Non immaginate, ne-
fessare che non potevamo accontentarci
anche lontanamente, quanto a volte sia
soltanto di esservi “addosso”, ma che nar-
difficile presentarsi a un pubblico così ete-
randovi un po’ di noi, miriamo a entravi
rogeneo come lo sono i nostri clienti. Molti
anche un pezzettino “dentro”.
ci conoscono da anni, alcuni di voi addi-
Buona lettura.
rittura ci considerano persone di casa, altri sono brevi apparizioni “mordi e fuggi”
Lo Staff di Fausto Moda.
che forse non rivedremo mai più. Ognuno però con le sue esigenze, i suoi gusti e la sua personalità da vestire. Per raccontarci potremmo sussurrarvi parole come “fashion”, adescarvi con un sempreverde “di tendenza”, instillare in voi il dubbio con un “imperdibile must della prossima stagione”, ma no, non farebbe decisamente al caso nostro. Se abbiamo deciso di dare vita
“
a questo prodotto editoriale, è per l’incurabile voglia di condividere con voi i nostri interessi, il nostro piacere per le cose bel-
what’s
COOL
Dolcevita da Hipster! Se non ne avete ancora sentito parlare, siete decisamente out! Lo stile hipster è la cosa più cool che c’è al momento su piazza! In realtà la tendenza circola già da un po’ e pare stia diventando proprio quello che non voleva essere: dalla nicchia si è allargata alla massa diventando parecchio mainstream... succede quando uno stile di vita si tramuta in uno stile di moda!Prendendo ispirazione dall’omonimo movimento degli anni ’30, torna in auge a New York negli anni ’90 e dilaga sotterranea fino in Europa. Cosa ci aiuta ad identificarli?! Preferenza per tutto ciò che è eco- friendly, tipo l’uso di biciclette preferibilmente a scatto fisso e meglio ancora se fatte a mano; predilezione per cibo bio e a km zero; selezione musicale orientata all’indie; filmografia d’autore e vintage. Ma ciò che ti fa capire di trovarti di fronte ad un esemplare di hipster, è sicuramente il suo aspetto. L’abbigliamento è ricercato ma fresco e al tempo stesso un po’ bohémien, sia per lei che per lui; il pantalone è ultra skinny con risvolto obbligatorio ma calibrato, la giacca slim, il cardigan è d’ordinanza e la t-shirt un’ alleata sempre valida. Le fantasie sono micro e preferibilmente con fiorellini, pois, quadretti, righe marinare e stampa cachemire ( o paisley che dir si voglia). La scarpa è rigorosamente bassa meglio se sneakers o stringata (da 6 a 10 buchi), e protagonista indiscusso è il calzino, che sbuca furtivo e divertente dal succitato risvolto o campeggia malizioso e retrò fino al ginocchio delle jeunnes filles. Ma è la loro caratteristica tricologica a renderli
indimenticabili: baffi e barba in realtà amorevolmente curati, sono ormai un icona di stampo hipster assieme agli immancabili occhiali dalla montatura importante. A completare il tutto panama in paglietta per lei e papillon (meglio se di legno!) per lui. C’è da dire però che spesso la loro presenza e concentrazione ha aiutato a migliorare e addirittura a rendere cool alcune delle zone più degradate delle grandi città d’Europa e non: Amsterdam-Nord ( Amsterdam), Williamsburg (New York), Dalston ( Londra), Södermalm (Stoccolma), Nørrebro ( Copenhagen), Kreuzberg ( Berlino), Beyoglu (Istanbul), Pigneto (Roma), District Vii (Budapest), Canal St Martin ( Parigi), Malasana (Madrid), Gracia ( Barcellona)… tanto per citare i quartieri più conosciuti e da scoprire: perciò, zaino in spalla e…pedalare!!! Le Signorine Autoproduzioni
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Sommario Editoriale
2 IL NUMERO UNO cool 2 What’s DOLCEVITA DA HIPSTER!
Suitcase
4 WEEKEND A FORMENTERA 6 Ceremony OUTFIT PER LA CERIMONIA ESTIVA
Look Book 8 IMPERDIBILI DELL’ESTATE Non potrei vivere senza 10 IO E IL MIO SMARTPHONE
Un’estate... 11 BRASILIANA In Cucina 11 SAPORI & DINTORNI
Un progetto
Il free press di Fausto Moda NUMERO 1 SPRING/SUMMER 2014
MOVE Comunicazione C.so Vecchio, 217 - TERNI Design e impaginazione Michele Cricco
Hanno collaborato a questo numero Le Signorine Autoproduzioni Cristiano Montecchiari Francesco Mecucci Micol Burrai Gabriele Malagoli
Distribuito gratis negli store di San Gemini | Via Enrico Fermi • Tel. 0744.242531 San Terenziano | Via Roma • Tel. 0742.98836 Pontenuovo di Torgiano | Via Marone • Tel. 075.9888182
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§uitca§e
COSA METTO IN VALIGIA PER UN WEEKEND DI PIACERE A FORMENTERA
?
Sbarcati a Formentera, si viene travolti da un grande senso di libertà e leggerezza! Sarà perché ci sono veramente poche macchine, pochi rumori, il traffico è praticamente inesistente, o perché vestiti e scarpe qui sembrano essere un optional, ma questa isola delle Baleari a due passi da Ibiza sembra davvero essere un piccolo angolo di paradiso. Fino a giugno la troverete più intima, nei mesi hot di luglio/ agosto invece un po’ più rumorosa e affollata di gente “festaiola”... insomma, il divertimento è assicurato in ogni stagione... dipende solo da quello che cercate.
GLI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO MOSTRATI IN QUESTE PAGINE SONO DISPONIBILI NEI NOSTRI STORE. CHIEDI E TI SARÀ DATO!
La prima cosa da tener a mente è che non avete bisogno di carovane di valigioni! Al contrario consigliamo un gioioso e maneggevole trolley, ove inserire sicuramente un k-way: data la sua natura ventosa, vi sarà certamente utile durante le scorrazzate in motorino, unico mezzo “autorizzato”! Sull’isola, spesso, una tranquilla mattinata di sole si prolunga fino all’aperitivo nei caratteristici e colorati chiringuitos e perché no fino a notte fonda travolti in una festa super cool. L’outfit perfetto prevede quindi: costumi da bagno, infradito (si narra che le scarpe siano bandite!) e una borsa capiente che possa contenere lunghi e leggeri abiti per lei e bermuda, camicia estiva o t-shirt per lui. Se vi siete fatti travolgere dall’atmosfera hippie che invade Formentera, non potete invece fare a meno di un pareo e di occhiali da sole scuri o specchiati sempre di gran moda e dall’allure vintage. Per coloro che vivono la vacanza in movimento, l’isola offre una vasta gamma di esperienze: tra fari e mulini il trekking è assicurato; ma anche immersioni, windsurf, escursioni in bici (per i più allenati... è tosta!) e gite in barca. Gli amanti dello sport estremo per eccellenza - lo shopping! - non possono assolutamente perdere il mercatino hippie più antico e autentico dell’isola, quello della Mola. Apre tutti i mercoledì e domeniche durante tutto il giorno ed è una tappa davvero irrinunciabile! Così come tra le spiagge, consigliamo la playa de Migjorn, quella di Illetes, e Espalmador piccola laguna solforosa dove si possono fare salutari bagni di argilla calda. Segnaliamo in fine per gli amanti del nudismo (pratica assai comune sull’isola), la spiaggia di Llevant: a ridosso dell’aerea naturale delle Saline, è facile trovare un po’ d’intimità e tranquillità anche se molto frequentata. Ultimo appunto di viaggio: non trascurate mai la pelle e i best moment! Protezione solare e macchina fotografica non devono mai rimanere a casa! Le Signorine Autoproduzioni
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OCCHIALI “SELECTED” T-SHIRT “SCOTCH & SODA”
CAMICIA “SCOTCH & SODA”
CREMA SOLARE
K-WAY T-SHIRT “ELEVEN PARIS”
COVER “WOOD’D” PROFUMO 100ml
FOTOCAMERA
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Summer Ceremony IL GIUSTO OUTFIT PER LA CERIMONIA ESTIVA
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IL TOTAL WHITE
È probabile che con l’arrivo della bella sta-
ciatamente corti stile disco o smoking alla 007.
E IL TOTAL BLACK NON
gione vi sia giunto uno o più inviti per par-
Valido in ogni occasione il consiglio di por-
tecipare
an-
tare un coprispalle o una stola leggera: se
che probabile che siate caduti nel panico
di giorno vi tornerà utile durante le cerimo-
trovandovi momentaneamente sprovvisti di
nie religiose; se di sera, lo userete per pro-
risposta alla domanda “E ora... cosa mi metto?”.
teggervi dalla leggera brezza estiva.
SONO MAI PREVISTI, INDIPENDENTEMENTE DA LUOGO E ORA
ad
un
matrimonio!
Ed
è
Per uscire indenni da tali maratone, vi basterà conoscere le regole basic del bon-ton da cerimonia.
Ultimo, ma non per importanza, il capitolo dedicato agli accessori! Alla luce del sole, sì alle borse
Prima su tutte, è tenere a mente che il
a mano colorate, a spalla o alle baguette. Sì alle
total white e il total black non sono mai
décolleté o alle open-toe, fullcolor o dalle nuan-
previsti, indipendentemente da luogo e ora del
ces neutre. Per i maschietti divertente conceder-
matrimonio.
si un abbinamento calzino/cravatta o perché no,
Dopodiché è fondamentale sapere il momen-
optare per un papillon o una pochette in tono
to della giornata in cui si svolgerà l’evento.
oppure con una micro fantasia... really cool.
E PER LA SERA...
Se di giorno il dress-code per lei prevede abi-
E per la sera… diciamo sì ai sandalo gioiello
ti dai colori pastello, o vitaminici; da pre-
e alle clutch luccicanti! Si può osare con l’o-
DICIAMO SÌ AI SANDALO
ferire sicuramente al pantalone. La lun-
ro e l’argento, solo negli accessori però: at-
ghezza ideale è al ginocchio o poco più su.
tenzione allo sfoggio esagerato di gioielli.
GIOIELLO E ALLE
Prediligete tessuti leggeri e freschi, scegliete quello che vi fa sentire a vostro agio, insomma
Per evitare di sentirsi chiedere “Ma cosa ti sei
CLUTCH LUCCICANTI!
puntate ad un mood elegante ma informale.
messa in testa?”, chiariamo qualche dubbio sul
DEL MATRIMONIO
“
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cappello. Il galateo prevede che le signore lo Stesso discorso vale per lui: evitate cravatte
possano indossare, solo se a fare da apripi-
stampate e dai colori troppo eccentrici, in-
sta è la mamma della sposa. E non si transige!
dossate tessuti naturali (fa caldo!) e vi è
Qualora vogliate garbatamente sovvertire tale
permesso il tight solo se lo indossa an-
dogma, vestite il capo con un headwear, gio-
che lo sposo ed entro le 18.00. E no ai calzi-
iello/accessorio “da testa”: vi regalerà un certo
ni bianchi, sono davvero di pessimo gusto!
glamour senza però contravvenire al bon ton. Unico limite la vostra sopportazione: dovrebbe
Se a fare da cornice agli sposi è il tramonto,
essere indossato fino alla fine della cerimonia.
allora ecco che le tonalità vanno a scurirsi e attenuarsi. Solo in questo orario è permesso l’abito
Cappello per lui? Solo di giorno: bello un bor-
lungo tinta unita o stampato, purché non ci si
salino in paglia o in lino (ma solo di otti-
discosti troppo dall’atmosfera del matrimonio
ma fattura), se l’ambientazione lo permet-
scelta dagli sposi. Che il calar della sera non vi
te e mai in chiesa o a tavola, mai!
confonda le idee e non vi faccia commettere errori imperdonabili come indossare abiti sfac-
Le Signorine Autoproduzioni
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PER LUI Stile libero e non conforme, per felpe e pull stampati, bermuda fioriti e t-shirt iconiche. Calzature in tessuto leggere ed originali. E a completare l’oufit, military jacket e sacca in tela multitask. 1. T-shirt rievocativa “Worn By” 2. Bermuda “Scotch & Soda” 3. Sweater “Eleven Paris” 4. Espadrillas shoes “Kent” 5. T-shirt Pulp Fiction “Selected” 6. Felpa Rapper Tupac “Eleven Paris” 7. Borsa “Mino Ronzoni” 8. Sneakers Palm “Selected Homme” 9. Field Jacket Militare “Scotch & Soda”
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PER LEI Shorts romantici si abbinano a t-shirt dalle tinte golose; deliziose le espadrillas e grintose le sneakers. Il capo passepartout? L’abito lungo! Leggero e colorato, da indossare con sandali t-bar ultra-flat, foulard e sac-a man o postina in contrasto.
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1. T-shirt “Scotch & Soda” 2. Postina “Darling” 3. Abito “Darling” 4. Shorts “Scotch & Soda” 5. Sandali “I Blues” 6. T-shirt “Scotch & Soda” 7. Borsa e Foulard “Armani Jeans” 8. Espadrillas “Kent” 9. Collana “Selected” 10. Scarpa “Ash”
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io non potrei
vivere senza
io e il mio
SMART-PHONE L’oggetto a cui l’umanità sembra non poter rinunciare, oggi come oggi è il cellulare, o meglio ancora l’ormai popolarissimo smartphone! Essere connessi e raggiungibili H.24 per gran parte di noi non è l’incubo che potrebbe sembrare, ma una fonte di lieto benessere e tranquillità. Lo smartphone ha effettivamente e inevitabilmente cambiato la maggior parte delle nostre abitudini e dei nostri gesti quotidiani: apriamo gli occhi al mattino grazie alle dubbie ma personalissime sveglie impostate sui cellulari e come colti da raptus, buttiamo immediatamente un occhio allo schermo: e- mail, sms, wozzappate, quotidiani on line, meteo... neanche fossimo tutti manager di Wall-Street! Continua ad accompagnarci durante tutta la giornata, troviamo sempre una “scusa” per utilizzarlo: che sia al lavoro, mentre cuciniamo o nel tempo libero, la continuata relazione con il suddetto oggetto del desiderio, ha modificato persino la nostra postura. Fateci caso! Camminiamo tutti con il capo chino intenti a digitare chissacchè, o magari a finire innervositi il livello “x” di quella saga che ormai è storia... insomma, da homo erectus stiamo evolvendo (?) in homo smart-phonus! Tale popolarità probabilmente è dovuta al fatto che con un solo gingillo abbiamo sostituito
una miriade di cose e azioni un tempo comuni: nei momenti più intimi ad esempio non è la nostra rivista preferita ad accompagnarci, al bagno ci andiamo (tutti) con lo smartphone; E molte relazioni amorose iniziano grazie ad un messaggino e finiscono (a volte) con un “visualizzato alle...” Lo si usa in auto come navigatore, per ascoltare la nostra musica o vedere i nostri film/ programmi/serie preferiti, sostituendo tutti quei “supporti” (tv cd dvd ecc…) un tempo abituali; lo si usa come agenda, ci da’ la buona notte, insomma è il nostro nuovo migliore amico e come tale va personalizzato! La cover mania non è certo una novità e sembra non conoscere crisi: iper colorate, classiche, scintillanti, dedicate alla squadra del cuore, aggressive, borchiate, griffate, in plastica, in pelle, la gamma tra cui scegliere è vastissima. La cover conquista a tutti gli effetti un posto nell’olimpo degli accessori! Da non perdere, le proposte Wood’d: cover in legno dal design irresistibile. Il must della stagione prevede infatti l’imprescindibile abbinamento di borsa/cover... tres-chic. Le Signorine Autoproduzioni
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Un’estate Brasiliana
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In Cucina
di Micol Burrai
FRIDA: Tra pennelli & fornelli Ancora più di frequente in questo periodo riecheggia il nome di Frida Kahlo (1907-1954), pittrice messicana nota tanto per la sua introspettiva e seducente arte, quanto per la sua fragile e indomita personalità. Proprio in questi giorni nella città di Roma, alle Scuderie del Quirinale, è in corso una grande mostra volta a presentare e approfondire la produzione artistica della pittrice nella sua evoluzione. Il visitatore potrà così ammirare il corpus di capolavori assoluti provenienti dai principali nuclei collezionistici, ricongiunto con opere appartenenti ad altre raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa.
MONDIALI: MAGLIE, COLORI E PASSIONE Se è vero che i mondiali di calcio accompagnano la nostra vita, allora le maglie delle grandi squadre le danno un colore indelebile. Ci sono tinte che la magia della World Cup ha impresso per sempre nella memoria e nello stile di tifosi e non solo. In principio è il celeste, anzi la Celeste, come viene tuttora chiamata la nazionale dell’Uruguay, paese ospitante e campione della prima edizione, anno 1930. Bianco: per cinesi e indiani è il colore del lutto. Dal 1950 lo diventa anche per i brasiliani: la drammatica sconfitta in finale al Maracanà contro gli uruguagi (quelli del celeste) induce loro ad abbandonare per sempre il bianco delle loro divise. Al suo posto, il giallo oro, per cinque volte simbolo del trionfo. Passiamo al rosso: la mitica maglia red saluta la (finora) unica vittoria mondiale dell’Inghilterra. 30 luglio 1966: nel suo Wembley, l’undici di Alf Ramsey scende in campo in rosso per distinguersi dai bianchi della Germania Ovest. E quel colore, grazie anche a un gol fantasma, diviene sacro per i sudditi della regina. Non dev’essere piaciuto molto, invece, il colore della maglia con cui la Spagna conquista il suo primo titolo, quattro anni fa: dopo aver giocato e vinto la finale con l’arancione Olanda in un’inedita divisa blu, prima di alzare la coppa Casillas e compagni si infilano sopra la tradizionale casacca rossa. C’è stato un blu bagnato di lacrime: quelle di Maradona, versate sulla seconda maglia dell’Argentina nella finale persa di Italia ‘90. E c’è una lunga striscia di azzurro di varie tonalità che ha segnato la passione tutta italiana per il pallone. Infine c’è anche un nero nella lunga storia cromatica dei mondiali di calcio: quello che, nel 1938, viene fatto indossare per ragioni politiche ai calciatori italiani per il quarto di finale con la Francia a Marsiglia, di fronte al tifo avverso di migliaia di esuli antifascisti. Francesco Mecucci
Difficile credere che dietro tanto impegno artistico potesse nascondersi anche la creatività di una donna dedita alla cucina, alla cura amorevole del focolare domestico, e alla dedizione verso il suo uomo, Diego Rivera. Frida lo conquista due volte, con la modernità dei suoi dipinti e con il sapore dei suoi piatti. Sa bene che Diego è manchevole spesso di autocontrollo di fronte alle tentazioni, ma è anche donna consapevole e forte delle sue armi: le sue camicette di Oaxaca, le sottane che fanno intravedere linee delicate e l’odore accattivante della sua cucina messicana. Tra gli oggetti della casa museo di calle de Londres, nel quartiere di Coyoacan, fu ritrovato un taccuino con la copertina nera, da lei chiamato il libro dell’erba santa. Su di esso erano annotate le ricette per le offerte del giorno dei morti, poiché, secondo la tradizione, il 2 novembre i defunti ottengono il permesso divino di tornare sulla terra e bisogna accoglierli preparando un piccolo altare con fiori gialli di tagete, pani zuccherati, incensi, immagini religiose, ma soprattutto con le loro pietanze preferite. Quest’opera, pregna della tradizione culinaria messicana, fu presentata per la prima volta al pubblico durante la grande mostra dedicata alla pittrice allestita al palazzo di Bellas Artes, in occasione dell’anniversario della sua nascita. Tuttavia, per cause misteriose, il giorno in cui la mostra fu inaugurata il taccuino sparì. Vi proponiamo due ricette:
PICO DE GALLO Ingredienti:
2 jicamas (piccolo tubero simile alla rapa), 4 arance grandi e succose, 3 cetrioli, mezzo ananas, 3 manghi, 1 xoconostle (fico d’India), 1 manciata di cipolline, 6 limoni, 4 peperoncini verdi, sale grosso.
Preparazione:
Sminuzzare in modo uniforme le jicamas pelate, le arance, i cetrioli sbucciati, l’ananas, le cipolline, i manghi e il fico d’India. Condire tutto con il succo dei limoni, i peperoncini spezzettati e un cucchiaio di sale (si può insaporire anche solo con limone e peperoncino in polvere). Per un tocco in più aggiungete chicchi di melagrana, così il piatto avrà i colori della bandiera messicana! L’effetto è assicurato!
RISO ALLA MESSICANA Ingredienti:
Una tazza di riso, olio, due tazze di brodo di pollo, 1 carota, 1 tazza di piselli, 2 patate, 2 pomodori di media grandezza, 1 pezzo di cipolla, uno spicchio d’aglio, sale.
Preparazione:
Versare il riso nell’acqua bollente e lasciare ammorbidire per dieci minuti, poi scolarlo e metterlo al sole per quindici minuti. Fare scaldare olio abbondante in una padella e soffriggere il riso con i piselli, la carota e le patate tagliate a cubetti. Nel frattempo frullare i pomodori la cipolla e l’aglio con un po’ d’acqua. Quando il riso ha preso un po’ di colore, eliminare l’olio in eccesso e versare in padella la salsina di pomodoro. Insaporire con il sale. Quando la salsina inizia a sobbollire, aggiungere il brodo e coprire. Lasciare cuocere fino a far evaporare il liquido.
COLLEZIONE UOMO ELEGANTE E FASHION
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