Gli incubi di Lovecraft - Horacio Lalia

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gli incubi di

LOVECRAFT

“Non esiste una lingua adatta a descrivere simili contraddizioni delle più elementari leggi in materia di energia e ordine cosmico. Forse fu solo un effetto dell’immaginazione o un fenomeno di eco, ma uno dei poliziotti che avevo interrogato confessò di aver udito il battito smorzato di ali enormi e di aver intravisto, oltre gli alberi più distanti, un paio di occhi luminescenti e un’immane forma bianchiccia.”

GLI INCUBI DI LOVECRAFT

In questo volume troverete ben 18 storie tra le più famose di H.P. Lovecraft, tra cui, oltre a Il richiamo di Cthulhu, alcune pietre miliari della letteratura dell’orrore, impreziosite dalle formidabili illustrazioni in bianco e nero del maestro del macabro Horacio Lalia. Con Gli incubi di Lovecraft entrerete nell’universo oscuro e inquietante di colui che Stephen King ha definito “il più grande artefice del racconto dell’orrore classico del ventesimo secolo.”

gli incubi di

LOVECRAFT Il richiamo di Cthulhu e altri racconti dell’orrore

D 20,00

Horacio Lalia

Horacio Lalia

HORACIO LALIA è un disegnatore e sceneggiatore argentino nato nel 1941 e attivo nel campo del fumetto da più di 30 anni. Fin da bambino dimostra una naturale predisposizione al disegno e la prima svolta decisiva per la sua carriera avviene all’età di 16 anni, quando inizia a lavorare come assistente per alcuni maestri della Nona arte celebri in patria: Eugenio Zoppi (tra il 1957 e il 1960) e Alberto Breccia (tra il 1957 e il 1963). Quest’ultimo è stato suo professore in due occasioni: prima alla Scuola Panamericana di Arte e poi all’IDA (l’Istituto di Direttori Artistici). Nel 1964 pubblica sulla rivista Hora Cero la sua prima opera, una storia a fumetti di tema bellico, e nello stesso anno partecipa alla realizzazione di alcuni episodi di Sargent Trelawney per una casa editrice britannica. Dopo due anni inizia a collaborare con la Editorial Columba e in breve tempo si unisce al quotidiano La Razón come illustratore. In seguito lavora insieme a Héctor Germán Oesterheld, prima in un progetto per il Cile e nel 1969 sulle illustrazioni di un libro del Sargento Kirk per la filiale messicana della Editorial Bruguera. Nel periodo 1966-1968 pubblica con la casa editrice inglese Fleetway tramite lo studio di Francisco Solano López. In Italia si fa conoscere sin dai primi anni di Lanciostory e Skorpio, rivista su cui si afferma definitivamente disegnando Nekrodamus, il personaggio inventato da Oesterheld, la cui serie successivamente viene riprodotta anche sull’omonima testata argentina. Lalia continua a disegnare questa serie fino al 1994 in Argentina e fino al 1998 in Italia. Nel 1978-79 realizza Lord Jim insieme all’autore Carlos Albiac per Skorpio in Argentina e per Lanciostory in Italia (Lord Jim: I misteri di Londra). A partire dalla fine degli anni 70 scrive per la rivista inglese “2000AD”. Ha pubblicato per diverse case editrici in Europa come Norma Editorial (Spagna), Albin Michel (Francia), IPC (Inghilterra) e Bastey (Germania). Negli ultimi anni si è dedicato all’adattamento a fumetti di autori classici della letteratura come H.P. Lovecraft, Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson, Edgar Allan Poe e H.G. Wells, tra gli altri, e ha realizzato anche opere di cui è autore completo. Nel 2001 in Argentina ha pubblicato La mano del muerto per la Editorial Colihue. Attualmente è al lavoro su nuovi adattamenti e sceneggiature.

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IL RICHIAMO DI

PRIMA PARTE

alcuni teosofi hanno intuito l’incommensurabile durata del ciclo cosmico in cui il nostro mondo non rappresenta niente di più che un trascurabile incidente...

quando morì il mio prozio george angell, professore di lingue semitiche all’università di providence, divenni il suo erede.

hanno alluso a credenze tali che, se non fossimo dotati di un’enorme dose d’ottimismo, ci si dovrebbe gelare il sangue nelle vene.

trasportai i suoi documenti nel mio appartamento di boston, allo scopo di esaminarli per poi trovare il modo di pubblicarli. e in quello scrigno cosa c’è? voglio saperlo...

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che significato avevano lo strano bassorilievo di argilla e le note incoerenti che trovai al suo interno?

riuscii ad aprirlo per poi trovarmi davanti a un nuovo enigma. è questa...

questo scrigno doveva essere di particolare importanza.

uno dei documenti in particolare era davvero strano...

IL C U I so

LTO DI 1925 CTHULH U

g ni e d le o as S i H. A. Wpere on tree ilco iri ch t, Pr x e o vi d RA C C ence , R. I ON . J TO D 7-

Thom

OHN E R. LE LL’ISPET GRAS TORE 121 B SE ienvi New lle St Orlea reet ns arch Società amer eologica i ca n a -S -Rela torie str zioni aordi con narie e i dem questo o ni cos’è?

nel 1925 un giovanotto che si chiamava wilcox era venuto in visita dal prozio mostrandogli il famoso bassorilievo ancora fresco e umido. da tempo si era guadagnato una solida reputazione di eccentrico. la gente in città lo considerava come uno “originale” e pian piano lui si era isolato dal contesto sociale.

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durante la visita, lo scultore aveva fatto appello alle conoscenze archeologiche del suo ospite per decifrare la provenienza dei geroglifici sul bassorilievo.

con il suo tono altisonante escludeva qualsiasi accenno di simpatia. mio zio gli rispose con una certa durezza, perché la tavoletta era evidentemente fresca e non aveva alcuna relazione con l’archeologia. tuttavia la risposta del giovane wilcox aveva turbato a fondo mio zio.

signor wilcox, questa tavoletta è estremamente recente, e non può riguardare in nessun caso un archeologo come me.

poi aveva cominciato un racconto farneticante che stimolò in mio zio dei ricordi sopiti. la notte scorsa c’è stata una scossa di terremoto che mi ha colpito profondamente.

per la prima volta ho visto in sogno città ciclopiche costruite con blocchi di pietre titaniche...

sì, è vero, è nuova. l’ho fabbricata questa notte dopo aver sognato strane città.

il gigantismo di quegli enormi monoliti era pervaso da un orrore indefinibile. dalle profondità più remote...

ditemi, l’occultismo non rientra tra i vostri interessi?

mentre esaminava il bassorilievo il professore aveva interrogato lo scultore con zelo scientifico. per niente, non è cosa per me.

...era giunta una voce che aveva tentato di pronunciare “cthulhu fhtagn”.

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il professore rimase turbato ed eccitato dal racconto del giovane, a cui promise di mantenere il silenzio sulla vicenda.

signor wilcox, se vi va, venite a raccontarmi i vostri sogni quando volete.

la proposta diede i suoi frutti, e a partire da quell’incontro, il manoscritto riportava le visite quotidiane del giovane scultore con la ricostruzione delle sue incredibili visioni notturne, le costruzioni di megaliti umidi e oscuri e la voce pressoché indistinta che pronunciava “cthulhu” e “r’lyeh”.

mio zio telefonò alla famiglia del giovanotto e si recò spesso nello studio del medico che si occupava del sognatore. è strano, ma la sua febbre è reale, non è affatto un disturbo mentale.

allude a una creatura gigantesca alta svariati chilometri che cammina con pesanti passi.

il 23 marzo, proseguiva il manoscritto, wilcox non si era presentato all’appuntamento. nell’albergo in cui viveva dissero che era stato colpito da una febbre sconosciuta e che lo avevano riportato alla casa paterna di waterman street. era passato direttamente dall’incoscienza al delirio.

il 2 aprile la malattia scomparve all’improvviso. wilcox sembrava ignorare del tutto quello che gli era accaduto. che cosa succede? che ci fate tutti qui?

dopodiché sprofonda in un sonno pesante e la temperatura torna normale.

il medico lo dichiarò guarito e tre giorni più tardi fece ritorno al suo alloggio. per mio zio aveva smesso di essere di alcun interesse, dato che con la guarigione erano terminati anche i sogni bizzarri.

qui finiva la prima parte del manoscritto. ma c’erano altre note che riguardavano casi di panico ed eccentricità.

questi rapporti provengono da ogni parte del mondo.

si trattava di un’incredibile raccolta di racconti che sfidavano ogni razionalità. ma allora mi convinsi che wilcox conoscesse tutti quei fatti e che avesse voluto fare uno scherzo al vecchio scienziato.

e gran parte dei casi sono stati rilevati negli stessi giorni...

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il motivo per cui mio zio aveva dimostrato un simile interesse per quei sogni e per il bassorilievo era spiegato nella seconda parte del manoscritto. esisteva un’esperienza precedente che risaliva a diciassette anni prima, nel 1908, durante l’annuale convegno della società archeologica. il professor angell si era trovato a rispondere a una nutrita serie di quesiti.

il più bizzarro dei convenuti era legrasse, un ispettore di polizia. si era portato appresso una statuetta di pietra, grottesca ma, a quanto pareva, molto antica.

la statuetta, idolo, feticcio o dio solo sa cosa fosse, era stata sequestrata dalla polizia durante una cerimonia vudù.

la comparsa della statuetta di pietra aveva gettato gli studiosi in un tale stato di eccitazione che si disputavano l’onore di studiarla.

il materiale stesso della statuetta era misterioso. non esisteva nulla di riconducibile a quella pietra scivolosa, verdastra con venature d’oro. nessuno dei presenti aveva la minima idea delle sue origini. a parte william webb, professore di antropologia e famoso esploratore, che credeva di rintracciare nella statuetta i segni di una civiltà che aveva studiato in passato.

e oggi l’importanza del feticcio attorno al quale danzavano gli esquimesi assumeva nuovi risvolti. era un rozzo bassorilievo, molto simile alla statuetta che ora avevano davanti agli occhi.

quarant’anni fa ho incontrato sulle coste della groenlandia una tribù di esquimesi degenerati. il loro culto demoniaco mi aveva impressionato per i suoi risvolti sanguinari e disgustosi.

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dottor webb, gradirei sapere se ricordate qualcosa delle sillabe che pronunciarono durante i loro riti.

me ne ricordo perfettamente. cantilenavano: “ph’nglui mglw’nafh cthulhu r’lyeh wgah’nagl fhtagn”.

sull’argomento legrasse era più avanti del professore. alcuni dei suoi prigionieri gli avevano spiegato il significato della frase.

“nella sua dimora a r’lyeh il morto cthulhu attende sognando.”

una squadra di venti poliziotti era stata inviata sul posto alle prime ore del mattino.

nel novembre del 1907, la polizia di new orleans aveva ricevuto una chiamata dalla zona degli acquitrini a sud. gli squatter che vivevano laggiù, gente di indole primitiva, erano in preda al terrore a causa della sparizione di donne e bambini, collegata per certo a rituali vudù.

la strada era pressoché impraticabile. gli uomini dovettero abbandonare i loro veicoli e proseguire a fatica nel silenzio delle paludi.

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ph’nglui mglw’nafh cthulhu r’lyeh wgah’nagl fhtagn.

ph’nglui mglw’nafh cthulhu r’lyeh wgah’nagl fhtagn.

circolavano delle leggende sull’esistenza di demoni dalle ali di pipistrello che abbandonavano le loro caverne alla mezzanotte per adorare un dio pagano. e vedere quel dio significava la morte. mentre i poliziotti proseguivano ad avanzare in quell’inferno fangoso, la foresta fu invasa dal crescendo di un’orrenda cantilena...

che cos’è?!

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forse fu solo un effetto dell’immaginazione o un fenomeno di eco, ma uno dei poliziotti che avevo interrogato confessò di aver udito il battito smorzato di ali enormi e di aver intravisto, oltre gli alberi più distanti, un paio di occhi luminescenti e un’immane forma bianchiccia.

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gli incubi di

LOVECRAFT

“Non esiste una lingua adatta a descrivere simili contraddizioni delle più elementari leggi in materia di energia e ordine cosmico. Forse fu solo un effetto dell’immaginazione o un fenomeno di eco, ma uno dei poliziotti che avevo interrogato confessò di aver udito il battito smorzato di ali enormi e di aver intravisto, oltre gli alberi più distanti, un paio di occhi luminescenti e un’immane forma bianchiccia.”

GLI INCUBI DI LOVECRAFT

In questo volume troverete ben 18 storie tra le più famose di H.P. Lovecraft, tra cui, oltre a Il richiamo di Cthulhu, alcune pietre miliari della letteratura dell’orrore, impreziosite dalle formidabili illustrazioni in bianco e nero del maestro del macabro Horacio Lalia. Con Gli incubi di Lovecraft entrerete nell’universo oscuro e inquietante di colui che Stephen King ha definito “il più grande artefice del racconto dell’orrore classico del ventesimo secolo.”

gli incubi di

LOVECRAFT Il richiamo di Cthulhu e altri racconti dell’orrore

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Horacio Lalia

Horacio Lalia

HORACIO LALIA è un disegnatore e sceneggiatore argentino nato nel 1941 e attivo nel campo del fumetto da più di 30 anni. Fin da bambino dimostra una naturale predisposizione al disegno e la prima svolta decisiva per la sua carriera avviene all’età di 16 anni, quando inizia a lavorare come assistente per alcuni maestri della Nona arte celebri in patria: Eugenio Zoppi (tra il 1957 e il 1960) e Alberto Breccia (tra il 1957 e il 1963). Quest’ultimo è stato suo professore in due occasioni: prima alla Scuola Panamericana di Arte e poi all’IDA (l’Istituto di Direttori Artistici). Nel 1964 pubblica sulla rivista Hora Cero la sua prima opera, una storia a fumetti di tema bellico, e nello stesso anno partecipa alla realizzazione di alcuni episodi di Sargent Trelawney per una casa editrice britannica. Dopo due anni inizia a collaborare con la Editorial Columba e in breve tempo si unisce al quotidiano La Razón come illustratore. In seguito lavora insieme a Héctor Germán Oesterheld, prima in un progetto per il Cile e nel 1969 sulle illustrazioni di un libro del Sargento Kirk per la filiale messicana della Editorial Bruguera. Nel periodo 1966-1968 pubblica con la casa editrice inglese Fleetway tramite lo studio di Francisco Solano López. In Italia si fa conoscere sin dai primi anni di Lanciostory e Skorpio, rivista su cui si afferma definitivamente disegnando Nekrodamus, il personaggio inventato da Oesterheld, la cui serie successivamente viene riprodotta anche sull’omonima testata argentina. Lalia continua a disegnare questa serie fino al 1994 in Argentina e fino al 1998 in Italia. Nel 1978-79 realizza Lord Jim insieme all’autore Carlos Albiac per Skorpio in Argentina e per Lanciostory in Italia (Lord Jim: I misteri di Londra). A partire dalla fine degli anni 70 scrive per la rivista inglese “2000AD”. Ha pubblicato per diverse case editrici in Europa come Norma Editorial (Spagna), Albin Michel (Francia), IPC (Inghilterra) e Bastey (Germania). Negli ultimi anni si è dedicato all’adattamento a fumetti di autori classici della letteratura come H.P. Lovecraft, Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson, Edgar Allan Poe e H.G. Wells, tra gli altri, e ha realizzato anche opere di cui è autore completo. Nel 2001 in Argentina ha pubblicato La mano del muerto per la Editorial Colihue. Attualmente è al lavoro su nuovi adattamenti e sceneggiature.

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