Thinkpink magazine n 1

Page 1

PERIODICO

DI

LETTERATURA ARTE

CULTURA

SPETTACOLO

CONTAMINAZIONI


http://thinklarivista.wix.com/think thinklarivista@gmail.com


E Editoriale

La Donna è un cosmo che mi ha sempre affascinato. Lo guardo con curiosa riverenza. Sono affascinato dalle donne che osano, che superano se stesse, che combattono per i propri ideali e per affermare la propria creatività , intesa non solo in senso artistico ma come libera espressione di se stessi. Sono queste le donne che troverete in ThinkPink. Donne ironiche stravaganti, folli, curiose, intelligenti, sensibili, forti. Donne che inseguono un sogno e lo fanno proprio. Come le donne presenti in questo numero. Pragmatiche, determinate. Senza di loro queste pagine non potrebbero esserci. Grazie per il vostro prezioso supporto. Sam Stoner

3

Think


Think |

SOMMARIO Giugno 2015

4 Intervista: Mondolbri di Roberta Gregorio

8 ThinkPink Arte: Natascia Raffio di Sam Stoner

12 Lui

di Sam Stoner

13 Ti racconto: Edith Wharton di Sam Stoner

4

17 Racconti

di Silva Gentilini

20 Sparlando di libri: Piera Carlomagno di Paola Baldi (Giallomania)

23 Recensioni

Il romanzo di Matilda, Finché notte non ci separi, Amore prozac e altre curiosità, La carezza del fuoco, Trovato marito libero possibilmente, Petali d’orchidea

4


Think

5


Think |

CHIC & CHICK Quando la letteratura rosa si veste di ironia

di Roberta Gregorio

C

hic & Chick è la nuova collana tutta in rosa firmata Delos Digital e interamente curata da Mondoscrittura che raccoglie storie pungenti, ironiche e frizzanti, scritte per le donne ma anche per quegli uomini che sanno prendersi un po’ in giro. Perché in un mondo che troppo spesso ci sembra un grande gioco sadomaso in cui dobbiamo essere super-organizzate, super-efficienti ma soprattutto super-sexy, la parola di sicurezza per non soccombere può essere solo una: ironia! Chi si cela dietro al marchio MondoScrittura? Come nasce e di cosa si occupa precisamente? MONDOSCRITTURA nasce dalla

6

collaborazione con l’ottima amica e socia Enrica Aragona. L’ho conosciuta grazie alla sua graffiante grinta sul web e alla sua ottima penna. Dopo il primo incontro è nata la voglia di rendere la nostra passione un lavoro, non solo come scrittrici ma anche come editori. Abbiamo iniziato nel 2012 come agenzia di servizi editoriali, ma grazie al Premio Letterario da noi indetto, già arrivato alla terza edizione a livello nazionale, stiamo diventando pian piano anche editori. Un mondo tutto al femminile quindi. Raccontateci un po’ la vostra giornata lavorativa tipo! La mia giornata tipo è molto caotica. Sono mamma a tempo pieno, e il mio


Think

MondoScrittura

Storie pungenti, ironiche e frizzanti scritte per le donne.

7


Think | lavoro si inserisce nei vari impegni che la famiglia comporta. Non è raro vedermi leggere nei momenti più improbabili, ma non vi dirò mai quali sono! La sera, quando la casa si acquieta, il computer diventa il mio mondo: per fortuna sono nottambula e lavoro molto meglio quando calano le tenebre… Enrica invece è impiegata full time in una multinazionale americana, quindi anche per lei Mondoscrittura è il piacevole impegno delle serate (a volte nottate) e dei week end DelosDigital ha scelto MondoScrittura per curare la collana “Chic&Chick” perché … La collaborazione con Delos è frutto delle nostre relazioni come scrittrici. Ho pubblicato un paio di racconti nella Collana Chew-9 e presto uscirà con Odissea Digital un mio romanzo proprio di genere Chicklit. Lo scorso autunno abbiamo avuto il piacere di ospitare a Ciampino Franco Forte per quattro giorni, proponendogli le nostre idee. Insomma, diciamo che siamo state noi a scegliere Delos perché è il top… A voi piace il Chicklit? Perché, secondo voi, rimane un genere sottovalutato, almeno nel nostro Paese? Quali invece sono i punti di forza del Chicklit? Adoriamo il Chicklit. Non crediamo sia un genere sottovalutato, semmai poco riconosciuto. Spesso è un problema di consapevolezza, oppure di immedesimazione. Molte autrici

Molte autrici scrivono ChickLit senza saperlo scrivono chick senza saperlo, perché ritengono che l’unico modello a cui ispirarsi sia Sophie Kinsella. Stesso potrei dire delle lettrici. Il punto di forza? La chick è divertente! Cosa deve avere un testo per essere scelto da voi? Prima di tutto una buona prosa. Spesso capita di leggere testi sgrammaticati, prolissi, verbosi al limite del rococò. Sotto può esserci la migliore delle trame… ma noi non li digeriamo! Le autrici “Chic& Chick” sono … [descrizione

8


Think E se qualcuno vi dice: “Le storie Chic&Chick mi piacciono, ma non leggo ebook!”, voi cosa rispondete? Che nella vita bisogna provare. Siete ancora alla ricerca di autrici per la collana? Come possono contattarvi per avere ulteriori informazioni? Sì, la selezione per la collana è sempre aperta. Sul sito www.mondoscrittura.it oppure sul forum della Writers Magazine Italia, alla sezione Chic&Chick, ci sono tutte le informazioni per inviare i testi. Ragazze: vi aspettiamo! Scrivete per la Chick, leggete Chic&Chick. Perché ormai è noto che “Le donne non sanno cosa vogliono, ma sanno come ottenerlo!”

generica, caratteriale, età, autrici esperte, alle prime armi …] Su questo non possiamo rispondere per… eleganza. Diverse nostre autrici scrivono sotto pseudonimo, quindi non possiamo rivelare niente di loro e non ci va di fare torto a nessuno, citando alcune e non altre. Sai cosa si dice degli ambienti di sole donne? :) Come e dove si possono acquistare gli ebook della collana “Chic&Chick”? Gli ebook della collana si possono comprare direttamente sul sito di DelosDigital oppure in tutti gli store online, incluso Amazon. Il bello del digitale.

La selezione dei testi è sempre aperta

Nella pagina precedente, Greta Cerretti; qui accanto, Enrica Aragona. Per spedire i manoscritti e per conoscere tutte le pubblicazioni Chick lit di Mondoscrittura visitate il sito http://www.mondoscrittura.it

9


Think |

natascia

RAFFIO di Sam Stoner

N

atascia Raffio. L’artista capace di far precipitare in un crepuscolare e surreale universo rosso, nero e bianco popolato da piccolissime donne, fanciulle sognanti che guardano ogni visitatore curiosando nella sua mente. Ci si aspetta di veder sbucare da un drappo di velluto David Lynch con il suo sardonico sorriso e

10

invece ecco emergere Natascia, la ragazza dallo sguardo zuccheroso, le labbra ciliegia eroticamente socchiuse e la pelle che seduce con sogni di infinite sfumature cromatiche. Incarna le sue opere in un gioco di specchi impossibile da decifrare. Ho cercato di scoprire qualcosa di piĂš su di lei e il suo mondo tra le pagine di ThinkPink.


Think Nella tua esposizione alla Dorothy Circus Gallery le tue opere mi hanno trasportato in un altro mondo fatto di colori, forme, inchiostro. Ti muovi tra la china, il disegno e la scultura. C’è una forma espressiva con la quale riesci a comunicare meglio? Io parto sempre dal disegno, anche per le sculture. Sono curioso del processo creativo. Sei tu che cerchi la Musa o attendi che arrivi? E c’è qualcosa in particolare che ti ispira? Io vivo in uno stato di creatività febbrile, il problema nel mio caso non è trovare la musa ma concentrarsi per finire le cose. Sono affascinata dall’estetica del circo e questo torna sempre nei miei lavori. Ci sono autori o opere di riferimento? Moltissimi, sono appassionata di storia dell’arte da quando ero bambina. I preraffaelliti, Boldini, Previati, l’art Deco in generale e mille altri.

Sono affascinata dall’estetica del circo e questo torna sempre nei miei lavori. Sono affascinata dall’estetica del circo e questo torna sempre nei miei lavori. Come è stata la tua esperienza con la scrittura che ha portato a Glam e Circus (realizzato con Silvia Faieta)? Prima che il pop surrealismo fosse preso in considerazione in Italia i miei lavori venivano considerati estremamente affini al fumetto e così per qualche anno mi ci sono dedicata. Glam è stato il mio primo lavoro, seguito da Circus di cui però sono stati pubblicati solo due episodi. La collaborazione con Silvia Faieta è nata spontaneamente, ci conosciamo da molti anni e spesso abbiamo lavorato a quattro mani. A cosa stai lavorando ora? Sto preparandomi per due esposizioni a Milano. La prima è una mostra del movimento LOVERISTA fondato ormai qualche anno fa da me, Silvia Faieta e dai curatori Mauro Tropeano e Togaci nel tentativo di creare un “isola felice” in cui gli artisti potessero esprimersi protetti dalle faide del mondo dell’arte. Il tema conduttore sarà legato alla tavola OUIJA intesa come strumento per contattare la parte più profonda delle persone e si svolgerà nello spazio CIVICO 57. La seconda sarà una mostra sulle art doll, nuova ( e antica ) frontiera della scultura. Non posso dire di più per il momento.

11


Think |

12


Think Sembri essere uscita dall’ispirata mano di Natascia Raffio. È raro incontrare persone che riescono a esprimere la propria creatività anche con e su se stessi. C’è stato un momento in cui lo hai deciso oppure è semplicemente accaduto? Sono così da che ho memoria. Cosa racconta la tua pelle? La mia storia naturalmente. Come è Natascia Raffio fuori dal suo studio? Io non esco mai veramente dallo studio. Una frase per definirti. Non sono capace di definirmi. Chi nuota non vede mai il colore dell’acqua. Chi è Lilly? Un mio prolungamento, qualcuno direbbe che è il mio cane ma a me sembra riduttivo. Una domanda che avresti voluto e non ti ho fatto. Posso comprare un tuo quadro? Hahahhahahaha

Per conoscere meglio le opere di Natascia Raffio seguite questi link Pagine Facebook https://www.facebook.com/natasciaraffioart https://www.facebook.com/Loverismo http://dorothycircusgallery.com

13


Think |

di Sam Stoner

C

onosci un uomo. Ci esci. Ridi delle sue battute, ha un sottile senso dell’umorismo. Ti piace come parla. Come ti guarda. Sei affascinata da quell’inconsueto mix di sicurezza e dolcezza che avverti forte in lui. La sua calda voce ti seduce a ogni parola. Vorresti sapere quali pensieri si agitano dietro quel profondo sguardo. Vorresti capire cosa pensa di te, quanto gli interessi, quanto ti desidera. Durante la serata ha particolari attenzioni per te; piccole, ma significative. Allora forse è interessato. Una cosa è certa, lo vuoi rivedere. Anzi vuoi che sia tuo, che pensi solo a te, che tu possa diventare il suo ossigeno e il solo desidero nella sua vita. Perché lui ti guarda coma mai nessuno ti ha guardato. Perché ascolta curioso ciò che dici, di qualunque cosa tu stia parlando. Perché tu sei importante per lui, perché tu e tuoi pensieri, le tue emozioni finalmente siete considerati. Il suo sguardo si sofferma sulle tue mani. Forse le vorrebbe sul suo viso? Chissà, ma una cosa è certa, tu vuoi accarezzare quel volto forte, quei tratti sicuri. Lui prova a parlare di sé ma non riesce, è ferito, si sente. Potrei prendermi io cura di lui, farlo ricredere sulle donne, fargli capire che non tutte sono delle stronze ingrate e che un uomo come lui merita una donna migliore. Ogni tanto il suo sguardo si perde lontano dietro le mie spalle. È uno sguardo disilluso, malinconico, profondo. Lo vorresti dentro di te, solo così comprenderebbe quanto vuoi renderlo felice. La serata è alla fine. Lui deve andare. Tutto sommato è stata piacevole. No, mentirei nel dire questo, è stata meravigliosa. Lui mi fa sentire donna come non mi sentivo da tempo. Una donna importante, intelligente, sensibile, desiderabile. Voglio vederlo ancora. Ma lui vorrà rivedermi? E perché? Solo per parlare? Vuole solo questo? Possibile che non gli interesso abbastanza da voler restare con me stanotte? Cosa pensa? Vorrei chiederglielo. Ed ecco che ti sorprende.

Lui

Lo sfrontato sguardo di un uomo Ti saluta, ma non come quando vi siete incontrati. Ora ti prende le mani, ti tira a sé e ti abbraccia. È caldo. Quanto ti senti sicura stretta tra le sue braccia. Dura pochi secondi, ma prima di lasciarti andare ti sussurra all’orecchio quanto è stato bene con te, e che vorrebbe rivederti. Si scosta dall’abbraccio continuando a tenere le tue mani. Lo guardi. Nei suoi occhi c’è desiderio. Baciami! Vorresti gridarlo, ma non serve. Lui ti bacia. E quel bacio è tanto dolce quanto passionale. Non andrà via. Ora lo sai. Sarà tuo per questa notte e ti amerà come mai nessuno ha fatto e tu lo amerai come un uomo così straordinario merita di essere amato. E resterà con te. Perché tu sei la sola capace di capirlo. È questo che ti ripeti mentre il giorno dopo suo telefono squilla a vuoto. Mentre il ricordo di quella splendida e intensa notte d’amore ti abbraccia chiedendoti cosa mai starà pensando; mentre i tuoi squilli d’amore lo cercano invano…

14


Think

La vita privata e pubblica delle grandi firme della letteratura del passato e del presente

a cura di Sam Stoner

15


Think |

01

TI RACCONTO

Edith Wharton

di Sam Stoner

P

E

erché iniziare questo cammino con Edith Wharton? Perché è stata la prima donna a vincere il premio Pulitzer con il romanzo L’età dell’innocenza. Riconoscimento prestigioso tanto più perché riservato fino ad allora agli uomini (fu anche la prima donna ad ottenere la laurea ad honorem dalla prestigiosa Università di Yale). La Wharton non era “solo” una straordinaria scrittrice ma una donna che osò sfidare tutte le regole sociali dell’epoca andando contro la propria famiglia e gli amici arrivando a lasciare gli Stati Uniti pur di trovare se stessa, denunciando con le sue opere le ipocrisie e le falsità della società borghese alla quale apparteneva.

“Egli ora coltivava fino all’esagerazione le raffinatezze della puntualità e della monotonia, scoraggiando il gusto della moglie per l’imprevisto, affermando che, per chi avesse gusti delicati, v’erano infinite gradazioni di piacere nel succedersi delle abitudini”

16


Think La incontrai qualche anno fa, per puro caso, sfogliando una raccolta di racconti di fantasmi. Non sapevo fosse una delle più importanti opere dedicate ai fantasmi mai realizzate. Divorai quei racconti, nei quali le protagoniste sono quasi sempre donne, contraddistinti da una prosa potente, elegante e intrisa di sottile e pungente ironia. Non poteva essere altrimenti visto che si trattava della penna capace di dar vita a L’età dell’innocenza, una delle colonne delle letteratura mondiale. Raro binomio quello tra letteratura classica e di genere, in questo caso esoterica. Leggendo scoprii che questa insana passione di Edith Wharton per i fantasmi le fu trasmessa da Henry James, non solo uno dei più grandi autori mai esistiti (Ritratto di signora) ma anche autore del più spaventoso racconto horror mai scritto, Giro di vite. Per comprendere il temperamento indomito di questa autrice è bene ricordare quali furono i suoi primi anni di vita. Discendente di un’antica e ricca famiglia di New York, i Newbold-Jones, Grazie alle agiate condizioni della sua famiglia, la Wharton fu introdotta nel mondo aristocratico del tempo ed educata con gusto e raffinatezza. Nel 1866, quando Edith ha soli quattro anni la famiglia si trasferisce in Europa. Qui la Warthon apprende il francese, l’italiano e il tedesco. Studia privatamente, senza mai frequentare scuole pubbliche, usufruendo della immensa biblioteca privata del padre. La società di cui la Warthon è parte integrante è quella opulenta e colonialista basata su saldi legami e inviolabili principi, costituita da pochissime famiglie che si dividono il dominio su New York. Si tratta di sole quattrocento persone (The Four Hundred). Persone animate solo di arrivismo e assoluta mancanza di curiosità intellettuale, del tutto intollerabile per la Wharton. Nel 1906, dopo il fallimentare matrimonio con il banchiere Edward Wharton, Edith si trasferisce in Francia, a Parigi senza

nemmeno aspettare il divorzio che arriverà solo nel 1912. Tornerà solo una volta negli Stati Uniti per ritirare il premio Pulitzer. Il trasferimento in Francia determinò cambiamenti decisivi nella vita personale e artistica della Wharton. A Parigi infatti conobbe quello che si può definire il più grande amore della sua vita, l’uomo che stravolse i suoi sensi e le sue emozioni, il giornalista del Times Morton Fullerton più giovane di lei. La storia tra i due è testimoniata da una serie di lettere che la Wharton scrisse a Fullerton e dal suo Love Diary, il diaro nel quale lei trascriveva i suoi pensieri sull’amante. Tuttavia, qualcosa di più intimo è emerso dalla lettura delle lettere che la Wharton scrisse ad Anna Bahlmann. La donna visse con Edith gran parte della sua vita, prima come sua governante, poi come segretaria ed era lei la prima a leggere le sue pagine.

17


Think | messe all’asta da Sothebys e prese dalla scrittrice Jennie Fields che ne ha tratto una biografia romanzata molto intrigante (L’età del desiderio, Neri Pozza), svelando tratti della Wahrton che offrono nuove prospettive di lettura del suo più grande romanzo L’età dell’innocenza. Fino all’incontro con il giornalista americano la Wharton aveva scritto romanzi e racconti. Nel 1902 venne pubblicato il suo primo romanzo (The Valley of Decision, ambientato nell’Italia del XVIII secolo), a cui fecero seguito molti altre opere. Nel 1911 pubblica Ethan Frome, secondo molti la sua opera meglio riuscita, breve ed avvincente e a metà strada tra un lungo racconto ed un romanzo breve. Con Fullerton, la Wharton scopre il piacere sensuale e fisico della passione liberandosi dal ricordo di un matrimonio sbagliato e arido. La scrittrice è una donna sui quarantacinque anni quando scopre la propria sensualità per la prima volta. Questa scoperta stravolge non solo la donna ma anche l’autrice. Le opere precedenti a L’età dell’innocenza non contengono passione, pur essendo straordinarie. L’età dell’innocenza, scritto dopo, è tutto incentrato sul fuoco del desiderio proibito. La Warthon non avrebbe mai potuto scrivere il suo capolavoro se non avesse vissuto questa appassionata relazione. Edith Wharton non si adagiò mai nella sua posizione sociale privilegiata, anzi la usò per i più bisognosi. Creò dei laboratori per le lavoratrici disoccupate e prive di assistenza. E promosse gli “ostelli americani per rifugiati”, iniziativa

che le varrà la Legion d’Onore del governo francese. Grazie ai salotti letterari, la Wharton conobbe i più importanti personaggi dell’epoca come Ernest Hemingway, F. Scott Fitzgerald, Teddy Roosevelt e Henry James del quale divenne ottima amica e confidente, e che la spronò a seguire la carriera letteraria. Tra gli anni Venti e Trenta scrive altri romanzi, ma nessuno raggiunge la fama del precedente “L’età dell’innocenza”. Nel 1937 pubblica “Ghosts”, la raccolta di racconti sui fantasmi che mi ha letteralmente stregato. Forte è il debito intellettuale contratto con l’amico Henry James. In questo stesso anno, dopo aver lasciato incompiuto il suo ultimo romanzo, “I bucanieri”, nella cittadina francese di SaintBrice-sous-Forêt, Edith Wharton compie il suo più lungo viaggio. Parte l’11 agosto lasciandoci una scrittura straordinaria. Grazie Edith.

L’età delggg

L’età dell’innocenza Edizioni BUR Traduzione E. Cerri

Nella pagina precedente, Edith Wharton; in alto, Edith Wharton, Henry James e Howard Sturgis

Disponibile anche in versione digitale

18


Think

Racconti scritti da donne che parlano di donne, di emozioni, di consapevolezza, di amori

a cura della redazione

19


Think |

INNAMORARSI E DIRSI ADDIO di Silva Gentilini

N

atascia Raffio. L’artista capace di far precipitare in un crepuscolare e surreale universo rosso, nero e bianco popolato da piccolissime donne, fanciulle sognanti che guardano ogni visitatore curiosando nella sua mente. Ci si aspetta di veder sbu Stasera esco con Claudia. È l’unica che riesca a farmi smuovere dalla sindrome “la mia vita è finita”. E sì, che ne avrei tutte le ragioni di compiangermi e leccarmi le ferite da sola, in un angolino. Ho appena chiuso con il mio fidanzato di sempre, ormai partito con la sua barca a vela a ritrovare se stesso, io invece con la nostra adorabile bambina di cinque mesi, al massimo posso ritrovare le mutande in mezzo alla pila dei panni. Eppure la voglia di innamorarmi di nuovo è lì, stupida come un ghiacciolo lasciato al sole, ma c’è. Arriviamo all’Exclusive, il top per una serata, un incrocio tra un pub, un bar, un Buddha bar e un per favore fatemi ubriacare senza ritegno. Claudia parla e parla, ma mi ero accorta di quanto parlasse ‘sta benedetta donna? E chetati due minuti che c’è anche la musica di sottofondo. Poi lo vedo. Lui è lì, proprio seduto a un passo da me, il

bicchiere in mano, lo sguardo fissato in un punto imprecisato. Solo. Mi sbaglio o i suoi occhi si sono strofinati morbidamente sul mio corpo? Lo so, niente illusioni, non sono bella, piuttosto un tipo direi. Il che non vuol dire essere una cozza, anzi. In questo momento della mia vita però, sono piuttosto confusa, essere lasciata nel pieno della crisi post partum, mi rende sicura come un cieco in bilico su un trampolino. Quindi scarto subito approcci da vamp, anche camminate sinuose da pantere che con queste zeppe mi sento piuttosto la Littizzetto quando fa le imitazioni. Decido anche di evitare di fare la splendida con Claudia, ridendo senza ragione e toccandoci i capelli, che fa tanto voglia di sesso, il che slitta facilmente in “guarda ‘ste due galline” Tenterò con uno sguardo che lo avvolga, lo faccia sentire unico al mondo e poi gli passerò davanti superba, che si può essere superba anche in un metro e sessanta, invitante. Se non funziona potrei sempre tentare la carta del distacco, ma di quello tenero, del tipo “ci sono anch’io, te ne eri accorto?” Lui mi guarda, sorride e si avvicina. Mi sembra quasi lo faccia al rallentatore, quanto mi piace quest’uomo, potrebbe essere il padre ideale

20


Think per Dea, ha le mani grandi, le braccia accoglienti. Potrebbe essere quello giusto, me lo sento. “Ciao, io sono Mirco” “Giulia” dico con la voce emozionata, da vicino è ancora più bello. Claudia mi pianta una gomitata sul fianco, reprimo una smorfia di dolore. “Ho visto che i tuoi capelli sono molto rovinati, se vuoi, nel mio salone domani regaliamo un trattamento ricostruttivo a base di cheratina.” Fantastico. Neanche ha cercato un sinonimo la bestia, mi ha notata per i miei capelli rovinati! Ma ti sei visto? Sì, si è visto ed è un gran figo, prendo il biglietto da visita e fisso l’appuntamento per l’indomani. Male che và, avrò i capelli più belli. Claudia sghignazza senza ritegno, la crudeltà fatta persona. La mattina dopo mollo la bimba dalla nonna, lei continua a piangere, gli occhi blu minacciosi dentro ai miei, come a dire “lasciami strega, ma tanto mi ritrovi qui con la bocca spalancata”. Le saluto con un sorriso colmo di sensi di colpa e corro al salone. Mirco è lì, si muove nell’orgia di odori afrodisiaci; shampoo balsamo creme, gli guardo quel sedere arrogante e lui sorride tipo cerbiatto. “Sono subito da te, intanto leggi qualcosa.” Mi lancia una di quelle riviste dove si parla dei fatti degli altri e dove le donne sono solo fantastiche creature mai sfiorate dalla cellulite. C’è un servizio su Paris Hilton e la sua ultima conquista: uno di quei maschioni tutti muscoli a lei tanto cari. L’ereditiera afferma di essere un po’ depressa. Rido dentro di me, te sei depressa? Miliardaria, vagamente rifatta e piena di stalloni pronti a correre a ogni tuo desiderio? Dovresti vedere da queste parti come ce la caviamo. Lui mi fa cenno di andare e inizia a farmi un impacco di cheratina con un massaggio capace di resuscitare i morti, mi abbandono alle sue mani e immagino la sua bocca sulla mia. Lui sorride. Che ti sorridi, baciami stupido che sono qui e ho lasciato una pila di panni da stirare, una figlioletta piangente e una nonna stressata. Quando comincia a lavarmi la testa lascio libero spazio alle fantasie: sono con Mirco su una spiaggia deserta, anzi abbandonata, anzi no, proprio privata. Tipo Tetiaroa, lui mi

risciacqua ed io penso che fai Mirco? Sì, toccami così, facciamolo dentro l’acqua! Senti come è caldo il mare di quest’isola privata, rotoliamoci sul bagnasciuga (ma bagna o asciuga? Rimarrà sempre senza risposta). No, Mirco, non voglio un drink, non alle dieci di mattina. Paris Hilton lo prende sempre, ma chi se ne frega scusa, io con lo stomaco vuoto, al massimo una brioche. Lui mi chiede come preferisco la piega, fai te Mirco, (non mi interrompere tesoro). No Mirco, lo sci d’acqua non lo faccio e non gioco neanche a golf che tutto quel green mi fa tristezza e penso a quanti bambini potrebbero divertirsi lì sopra. No, non mi va neppure un tiro di coca, per piacere, al massimo una brioche te l’ho detto. No, niente lacca non la metto mai anche se è ecologica. Ma che bei capelli soffici e arricciati, sembro un’altra, vedrai quando mi vede la bimba. Minimo ci si attacca come suo solito e io dovrò aprirle le manine e toglierle i capelli uno ad uno che poi ci si soffoca. Lui mi guarda soddisfatto del suo lavoro, mi dà il suo numero. “Chiamami, beviamo qualcosa insieme” sussurra. Poi mi aiuta a infilarmi la giacca leggera. No, ti ho detto che un tiro di coca non lo voglio, fanculo Mirco.

21

Mi chiamo Silva mi sono giostrata sempre con le parole: quattro anni di giornalismo free lance per riviste femminili, ventiquattro lunghi anni come consulente per Mediaset, lettrice e valutatrice di soggetti e sceneggiature per la fiction tv. Molti anni da madre single arrampicata sui sogni e gli ultimi tre da equilibrista e romanziera.


Think | di Paola Baldi (Giallomania)

U

na bellissima infermiera viene trovata ammazzata, con un solo proiettile in mezzo alla fronte, al Ponte della Maddalena a Napoli. L’indagine porta il commissario Ernesto Baricco a indagare su una lobby affaristica che ha come centro Villa delle Orchidee, fiore all’occhiello della sanità privata campana. Tra società fallite, finanziarie estere, consulenti che risucchiano fiumi di denaro e professionisti specializzati nel lavoro sporco, Baricco si ritroverà a scavare nel passato della donna e - aiutato dall’avvocato Federico Brizzi e dalla giornalista de Il Mattino Annaluce Savino - scoprirà una terribile verità che farà tremare i palazzi del potere. Piera Carlomagno giornalista professionista, scrive per “Il Mattino” di Napoli e cura la comunicazione per alcuni enti. Con Edizioni Cento Autori, nel 2012, ha pubblicato Le notti della macumba”, già finalista al Premio Alberto Tedeschi del Giallo Mondadori. Nel 2013 ha vinto il Terzo Premio Carlo Levi della Fondazione Giorgio Amendola di Torino con il racconto L’elettore. È presidente dell’associazione letteraria noir “Porto delle nebbie”. È laureata in Lingua e letteratura cinese e ha tradotto un’opera teatrale del Premio Nobel Gao Xingjian. Benarrivata Piera nell’angolo delle News di Giallomania. Grazie, felice e orgogliosa di esserci. Ci puoi raccontare come nasce questo romanzo? Intanto nasce dalla forte impressione che ebbi nel visitare un Santuario molto amato nei boschi dell’Irpinia. La mia mente “perversa” produsse subito la scena di un delitto e le diverse facce della festa: migliaia di fedeli adoranti, i prodotti di una terra apparentemente incontaminata, le stanze del potere, un segreto per pochi. Immaginare tutto ciò, mentre gli altri Spregavano, mi ispirò quello che poi è diventato il prologo di una storia invece tutta napoletana ancora una volta. Sì, perché in realtà c’è un’altra risposta possibile alla tua domanda:

Sparlando di libri PIERA CARLOMAGNO questo romanzo nasce dalla voglia di riprovarci e, dopo aver raccontato di un caso ispirato a una storia vera ne “Le notti della macumba”, lavorare di pura fantasia per raccontare Napoli ancora e a modo mio. Dopo Le notti della macumba ritorna il terzetto Baricco – Brizzi – Savino. Hai impostato la tua scrittura sulla serialità? Sì, non è stata una scelta fin dal principio, ma mi piace. Loro, il commissario, l’avvocato e la giornalista, sono una squadra-non squadra, perché non si cercano, non hanno intenzione di indagare insieme, ma capita che invece si trovino, anche partendo da casi differenti che poi confluiscono in un’unica indagine. L’infallibile

22


Think commissario Baricco ha un asso nella manica che è l’avvocato Brizzi, afflitto da super-io, gran bevitore di Martini, che va sempre un po’ oltre il proprio ruolo, e che a sua volta ha una fonte preziosa: la giornalista Savino. Annaluce Savino la cronista di giudiziaria de Il Mattino di Napoli, è totalmente una tua alter ego. Ci parli di lei? Io scrivo per Il Mattino e per anni sono stata una cronista di giudiziaria che si svegliava la mattina solo per andare alla ricerca di notizie esclusive, per scavare nei casi più spinosi, per raccontare il più possibile finché era lecito farlo. Ad Annaluce Savino questo basta per vivere e lavora con la stessa soddisfazione con cui divora pranzi e cene a orari improponibili, quelli che i ritmi di lavoro del giornale le permettono. Lei è il contrario della donna noir, lei partecipa all’indagine e, come dice il nome, fa luce. Questo è prettamente un noir di denuncia sociale nei confronti di una malasanità baronistica campana, quanto hai preso dalla tua attività giornalistica, e quanto dalla tua fantasia? Direi metà e metà. Il mio lavoro di giornalista è fonte di ispirazione primaria, insieme alla città di Napoli e ai suoi abitanti. I reati legati al mondo della sanità sono i più odiosi, assolutamente i peggiori. Qui ci sono vicende napoletane, processi, scandali, delitti, cliniche private, ma anche molto di milanese, tanti particolari della contorta vicenda del San Raffaele. Napoli è la protagonista indiscussa dei tuoi libri. Tu orgogliosamente, in una tua biografia dici di arrivare o di aver frequentato molto i bassi di Napoli,Quartieri Spagnoli e Forcella. Hai trasfuso a Baricco e alla Savino questa tua esperienza? Ho vissuto nei vicoli di Napoli quando studiavo all’Università da fuorisede. Mi trovai da un giorno all’altro trasportata da una vita ovattata - in una città piccola, di provincia, in una famiglia avvolgente, in un ceto sociale comodo, in quartieri tranquilli - nella metropoli e nei luoghi più difficili della metropoli, nei quartieri popolari della Napoli degli anni Ottanta, in quelle case, con quelle persone come vicini di

casa, gente che strillava dai balconi per conversare, che invadeva le strade in maniera rumorosa, che passava sui terrazzi altrui per evadere bonariamente i domiciliari e andare dai parenti come ho raccontato ne “Le notti della macumba”. Probabilmente quello choc mi ha segnato in un’età fortemente di formazione come possono essere gli anni dell’università specialmente se fatti fuori casa. Ora restituisco tutto in forma di romanzo.

21 giugno - ore 11.30 - Siano 20 luglio - ore 21 Santa Maria di Castellabate (Libri Meridionali, Vetrina dell’Editoria del Sud, Casa Santa Scolastica) 10 settembre Salerno, Circolo del tennis di Sala Abbagnano.

Napoli è una città complessa, molteplice, poliedrica e tu nei tuoi libri ci offri uno spaccato di tutti questi aspetti, unendo la bellezza e la violenza, il desiderio e l’odio, la devozione e la distruzione, che compone la cultura di questa città. Traspare tra le tue righe un rapporto di amore e odio nei suoi confronti. È questo che provi per Napoli? No, direi solo amore. Napoli è città dell’anima e soprattutto lo è il suo centro storico, lo sono i quartieri popolari, lo è il popolo. Te lo dico con le parole di Baricco: questo popolo così meridionale, che ha ereditato troppe culture che lo hanno costretto a ricordare, a immaginare, a

23


Think | fantasticare….. Io amo Napoli e voglio raccontarla anche se so di correre un rischio grosso, perché Napoli è pericolosa, io lo dico sempre: Napoli salta addosso allo scrittore e si mangia la storia. Ma io lotto strenuamente e non glielo permetto. Come hai creato la figura del commissario Baricco? Hai attinto da una conoscenza reale? Mi piaceva l’idea di un poliziotto del nord emigrato al sud. Di solito è il contrario, siamo abituati ai poliziotti meridionali nelle questure di città come Milano o Torino. Mi piaceva il poliziotto torinese che scopre la città accogliente, la città crocevia di culture, che sdogana ogni idea, l’extracomunitario come l’omosessuale che a Napoli non ha avuto bisogno di aspettare una tardiva rivoluzione culturale per integrarsi con la società, il femminiello no? Sta da sempre nei vicoli, aiutava nei lavori di casa, teneva i bambini…. Dicevo, mi interessava che il poliziotto di Torino scoprisse la città accogliente e grazie ad essa riuscisse a risolvere tutti i casi, grazie alle voci dei vicoli, ai sussurri, alle grida, alle confidenze. Anche questo un po’ il contrario di quello che siamo abituati a immaginare. Il vicolo che si chiude all’arrivo della polizia. C’è una scena, in questo libro, in cui Baricco arriva di notte a Forcella, dopo una soffiata. Bene, il quartiere si apre come fosse mezzogiorno. Appare gente, si aprono balconi e finestre, persino viene esposta della merce per

la vendita. Io, per non rendere la scena troppo grottesca, faccio fare una riflessione allo stesso Baricco: “Strano – pensa lui – di solito è il contrario”. Ecco, questa è una scena emblematica di questa idea: il vicolo che aiuta il poliziotto. Con Brizzi inserisci una spruzzata di Legal noir, ma questo avvocato è un po’sui generis. Come nasce e chi è? L’avvocato è la figura che mi è più nota tra quelle dell’ambiente giudiziario. Mi serviva un avvocato che cerca di far riaprire un caso, quindi uno giovane, entusiasta, determinato e un po’ fuori dagli schemi, anche se lui ha un super-io con cui fare i conti, un censore implacabile di tutte le sue azioni e poi ha un vuoto: il padre, che non ha mai conosciuto, anzi, non ne conosce neanche l’identità. Per il carattere e l’aspetto fisico, mi sono ispirata a un bravo e simpaticissimo avvocato del foro di Salerno. In questo romanzo alterni periodi di prosa giornalistica, a periodi di scrittura altamente narrativa, quale prevale in te? Cerco di lasciarmi andare rispetto al bisogno che ho di attenermi ai fatti, alla realtà. Questo dà alla mia scrittura un andamento altalenante che ha attratto e incuriosito molto. Non so se cambierà. Ultima domanda prima di salutarci, progetti futuri? Sto per cominciare il terzo. Sarà una trilogia. Non mi va l’idea di lasciare indietro gli altri. Qualcosa mi ha già ispirato, qualcosa l’ho già pensata, ora si tratta di scrivere perché la storia cominci a nascere. Grazie della tua disponibilità e cortesia, ci vediamo al prossimo libro. Grazie a voi, lo spero proprio.

Si ringrazia Giallomania per la gentile concessione dell’intervista. http://www.giallomania.it Foto a sinistra di Elisabetta Valentini

24


Think

Uno sguardo alle nuove uscite, ai classici e al mondo digitale delle letteratura al femminile

Il romanzo di Matilda FinchÊ notte non ci separi Amore, Prozac e altre curiosità La carezza del fuoco Trovato marito... libero possibilmente Petali d’orchidea

a cura della redazione

25


Think | Il romanzo di Matilda di Elisa Guidelli Edizioni Meridiano Zero Brossura pag. 320 Il primo romanzo storico che ripercorre la vita della Grancontessa Matilde di Canossa. La vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa Matilde di Canossa, un romanzo storico che ricostruisce gli eventi fondamentali della sua vita attraverso l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. Matilda di Canossa è uno dei personaggi più affascinanti del Medioevo europeo. Contessa di un vasto territorio tra lazio e Garda, ago della bilancia tra Papato e Impero, entra nell’epocale scontro, giocandovi un ruolo dapprima pacificatrice, poi di aperta sostenitrice del Papato.-. Accorta protagonista politica, contro le sue luciude intuizioni gioca il suo essere donna. Per le presentazioni si può fare riferimento al sito dedicato all’opera http://ilromanzodimatilda. blogspot.it/ In uscita a luglio 2015.

Finché notte non ci separi Eva Clesis Lite Editions Brossura pag. 172

Il È venerdì notte. Dante, un giovane di trent’anni rimasto segnato dalla morte del padre, cerca vendetta. Elisa viene convinta da un’amica a partecipare a un incontro bizzarro che si rivelerà più cruento e perverso del previsto. Il dottor Ranieri viene svegliato nel cuore della notte da un’allarmante, fulminea telefonata della figlia Cristina sparita chissà dove nei meandri di una Bari mai così cupa. E venerdì notte, e l’esistenza di Dante, Elisa, Ranieri e Cristina cambierà per sempre. Ma cosa lega tra loro questi personaggi? Da dove scaturisce il male che li avvinghia e li trascina sempre più a fondo? Tra stazioni di polizia, pedinamenti e dialoghi serrati, i protagonisti di questo livido romanzo, attraverseranno le stesse drammatiche ore che preludono l’alba, sempre sul crinale tra l’essere vittima o diventare giudice e carnefice. Una storia d’amore borderline, un noir fuori da ogni schema, profondo e oscuro come la più buia delle notti. Quinto romanzo di Eva Clesis ambientato a Bari, la sua città, nella quale descrive personaggi del ceto medio-alto con nitidezza e lucidità a tratti spietata.

26


Think La carezza del fuoco di Elisa Mirno eBook Erotico

Luke è un gigolò spiantato con un passato confuso alle spalle. Giselle è un’aristocratica viziata e misteriosa, promessa ad un capitano di marina. Due creature completamente differenti, ma con una caratteristica in comune: entrambi incapaci di amare, entrambi succubi di una passionale e pericolosa attrazione, nata al loro primo sguardo. Costretti per motivi differenti, ad affrontare un viaggio sulla stessa nave, tra danze sensuali ed oscure superstizioni, presto saranno vittime di un sensuale gioco di seduzione che li renderà vittime dei più oscuri e violenti impulsi umani. Odio e disprezzo in ogni gesto, desiderio e pazzia in ogni disperato ed illecito contatto. Fin dove si è disposti ad arrivare, solo per ferire ed odiare, colui che per destino non si potrà mai avere? Romanzo che tiene il lettore incollato alla pagina per i molteplici colpi di scena e per la piacevole scrittura.

Frammento di noi di Julia B. Williams eBook

Greta Mantovani è una ragazza come tante: famiglia modesta, carattere indipendente, alla ricerca di un lavoro per avere la possibilità di coronare il suo sogno d’amore con il fidanzato Claudio. Sembra che tutto si stia mettendo nel verso giusto, quando nella sua vita irrompe Adriano Altieri: bello, arrogante e sul punto di sposarsi. L’attrazione tra i due è incontenibile. Greta dapprima cerca di opporsi, ma lui è un abile seduttore e, alla fine, riuscirà a penetrare all’interno di quelle solide mura di freddezza e ostilità che lei ha costruito così strenuamente. L’incapacità di resistersi li porterà a prendere delle decisioni sofferte. Vorrebbero restare insieme ma la compagna di Adriano, Nicole, non è disposta a lasciarlo andare, anche se ciò significa legarlo a sé con l’ausilio di minacce e inganni. Infatti Adriano ha un passato oscuro, e renderlo noto potrebbe significare perdere tutto ciò che ama, e lui non può permetterlo. Una storia avvincente, ricca di colpi di scena, un intreccio di vite e situazioni in cui si mescolano sentimenti contrastanti che tengono il lettore incollato ad un destino che non smette di stupire.

27


Think | Trovato uomo... libero possibilmente di Nuccia Isgrò eBook

Concetta Crocifissa in Scarpata è tornata. Dopo le disavventure di “Cercasi uomo... libero possibilmente”, nate in seguito alla separazione dal marito e dalla necessità di rifarsi una vita, Concetta, Kat, Ket, Cettina, Katy – il soprannome cambia in funzione dello stato d’animo del momento – torna con questo e-book per raccontarci le sue nuove disavventure per conquistare e sedurre day by day, in maniera decisamente fantasiosa e creativa, il suo compagno. Così, coadiuvata dalle immancabili amiche del cuore, Kat non esita a lanciarsi a capofitto e con grande entusiasmo in nuove esperienze, le più diverse, con l’obiettivo di trasformarsi in una irresistibile bomba sexy. Ovviamente, e chi ha già letto le avventure di Concetta lo sa bene, una cosa sono i buoni propositi e un’altra è la realtà, sovente costellata, se così si può dire, da una serie di tragicomici effetti collaterali che la portano a diventare una habitué dei Pronto Soccorso. Così, in un serrato crescendo comico, un’autentica valanga di risate travolgerà il lettore prima di un gran finale a sorpresa scoppiettante e decisamente imprevisto quanto imprevedibile.

Amore, Prozac e altre curiosità Lucia Etxebarria Tea Brossura pag. 254 Traduzione R. Bovaia Amor, curiosidad, prozac y dudas è il primo romanzo della scrittrice spagnola Lucia Etxebarria. Come in altri romanzi di questa autrice, vengono esplorati diversi modelli di donna contemporanea: la perfetta casalinga, la ragazza che vive la notte e la grande manager: tre sorelle e i loro conflitti.Tre sorelle sullo sfondo di una Madrid contemporanea, viva, febbrile, che tira tardi nei locali alla moda. Cristina, la narratrice del romanzo, anoressica e con un “debole” per l’ecstasy lavora in un techno-bar e si concede spesso agli amori effimeri di una notte. Rosa, invece, è una asettica donna manager, tutta agenda e carriera. Ana, infine, gioca a interpretare il triplice ruolo di casalinga, madre e moglie perfetta. Tre possibili destini femminili, ma nessuno di essi toccato dalla felicità. In realtà, tre modi diversi di nascondere il vuoto della propria esistenza.La scrittura della Etxebarria è feroce, dura capace di descrivere le più profonde angosce dell’animo femminile con una semplicità disarmante. L’autrice ha la capacità di delineare psicologicamente ogni personaggio sempre in bilico tra il modello proposto dalla società e le pulsioni interne, spesso incomprensibili ma le sole che permettono a una donna di essere se stessa, quale che sia il proprio ruolo, moglie, figlia, sorella, amante o più semplicemente Donna.

28


Think Petali di orchidea Roberta Gregorio Delos Digital Recensione a cura di Eleonora Pacifici

P

remetto che il chick lit è un genere che ho sempre amato. Infatti, quando mi hanno proposto di recensire questo breve romanzo della collana “Chic&Chick” firmato DelosDigital, non ho saputo resistere. La collana si presenta davvero bene con cover briose, tanto pink e uno slogan che colpisce subito: “Le donne non sanno cosa vogliono, ma sanno come ottenerlo!” Qui la domanda sorge spontanea: è davvero così? Per scoprirlo mi sono immersa nella lettura di “Petali di orchidea” di Roberta Gregorio, un’autrice italo-tedesca. Da quello che si evince dalla biografia della Gregorio, l’autrice è solita scrivere libri in lingua tedesca. Devo dire che nulla nel suo breve romanzo lo lascia intuire. La padronanza della lingua italiana è totale e completa. Ecco una breve sinossi: “Greta, appassionata di piante e segretamente innamorata del suo capo Giorgio, lavora in un’agenzia di viaggi. Vive la vita di una trentenne single, spesso accompagnata dall’amica Natalina, una pazza creativa. L’apparente tranquillità viene turbata, quando Giorgio invita Greta a partecipare a un viaggio-premio a New York. Infatti, nel mondo di Greta gli eventi disastrosi iniziano a susseguirsi senza sosta e capisce che è davvero nei guai quando muore la sua orchidea preferita. Poi però entra nella sua vita la Signora Laura e Greta crede di vedere la luce alle fine del tunnel. Riuscirà a mettere ordine nel caos che è diventata la sua vita e, più importante ancora, sarà capace di dimostrare a Giorgio tutto il suo amore?” Che dire… ho letto “Petali di orchidea” tutto d’un fiato. L’autrice, che ha scelto di raccontare le disavventura di Greta in prima persona, usando il presente, ha saputo coinvolgermi fin dalle prima pagine. Indubbio punto di forza di questo libro sono le protagoniste femminili, tutte ben delineate. Greta è la classica ragazza che tutti vorrebbero avere come amica. Sì, perché risulta simpatica con tutte le sue imperfezioni: parla con le piante, è innamorata del suo capo, ha grossi problemi con i suoi genitori… eppure trova il tempo di sostenere la migliore amica Natalina nel suo riavvicinamento con l’ex. La Signora Laura poi! Sono sincera quando dico che vorrei proprio leggere un libro con tutta la storia tra la Signora Laura e il suo grande amore Massimo. La trama, un innamoramento abbastanza classico, con qualche sorpresa di percorso, è riuscita a conquistarmi. Tra Greta e Giorgio le scintille le ho percepite eccome. Lettura consigliata! “…ascolto il suono dei miei passi che sembrano portarmi indietro, anziché avanti: il passato mi rincorre e so che vincerà.” “La porta si apre e appare mia madre. Averla di fronte è come buttare l’occhio dentro uno specchio magico che ti mostra il tuo aspetto futuro: siamo uguali e allo stesso tempo diverse.”

29


Think |

ThinkPink Magazine Anno 1 - n. 1 - GIUGNO 2015 Direttore Editoriale SAM STONER Si ringrazia PAOLA BALDI GIALLOMANIA ROBERTA GREGORIO ELEONORA PACIFICI In questo numero EVA CLESIS PIERA CARLOMAGNO ELISA GUIDELLI NUCCIA ISGRÒ ELISA MIRNO MONDOLIBRI NATASCIA RAFFIO JULIA B. WILLIAMS Fotografie MONICA FERZI DANIELA CONTINI Progetto grafico, impaginazione e pubblicità SIMONE STIRATI (Idee Creative) thinklarivista@gmail.com www.facebook.com/thinkpinkmagazine http://thinklarivista.wix.com/think

È vietata la riproduzione totale e parziale di tutti i testi, la grafica, le immagini e gli spazi pubblicitari realizzati da Idee Creative. Tutti i diritti sono riservati.

30


Think

31


Think |

32

ThinkPink Magazine


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.