Le Guide di
Sui Sentieri del Quilianese
Le Guide di
Itinerari Escursionistici della Provincia di Savona a cura di Franco Leonuro
Sui Sentieri del Quilianese
Tutti i diritti riservati Nessuna parte di questo volume puÄ essere riprodotta o trasmessa, in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, senza l'autorizzazione scritta dell'autore
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INDICE
Presentazione
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Introduzione
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Informazioni pratiche
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ITINERARI
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
S. Pietro in Carpignano - Passeggi Valleggia - Rocca dei Corvi Rocca del Castello Faia - Rocca dei Corvi Cascata della Donaiola Sentiero dei Cinque Ponti - Rocche Bianche Montagna - Rocca dei Corvi Roviasca - Teccio Tersâ‚Ź - Colle del Termine Roviasca - Colle del Baraccone - Monte Baraccone Colle del Termine - Monte Alto
Note finali e bibliografia
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PRESENTAZIONE Dopo molti anni di attivit• escursionistica € sorta l'esigenza personale di creare un archivio dei numerosi itinerari percorsi. Successivamente, si € sviluppato il desiderio di condividere il tutto con altri appassionati, nella speranza di fornire loro materiale utile per la pratica "sul sentiero". E' nato cos‚ "Munta e Chinna Trekking", blog di escursionismo. A tutto ciƒ, fa ora seguito l'ambizioso progetto di raccogliere gli itinerari di maggiore interesse della Provincia di Savona in piccole guide, ognuna di queste relativa ad una specifica zona. La prima guida riguarda il territorio del Quilianese. Complessivamente € costituita da 10 schede di itinerari, essenziali, contenenti le principali informazioni sull'escursione: dislivello, durata, difficolt•, punto di partenza ed arrivo, oltre a brevi note che ne illustrano le caratteristiche salienti. Segue la descrizione dell'itinerario, in alcuni casi accompagnata da box di approfondimento e corredata da una cartina schematica, appena abbozzata, utile unicamente a "rendere l'idea" del percorso e che non puƒ, in alcun modo, sostituire la carta topografica della zona. Mi permetto di dedicare la guida in argomento alla mai dimenticata Prof.ssa Marina Firpo, ideatrice e curatrice della "Carta dei sentieri del Quilianese", scritto con gli alunni della Scuola Media Statale "Martiri della Libert•", da sempre considerato il testo base per l'escursionismo nel Quilianese.
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INTRODUZIONE Il territorio del Quilianese situato nell'immediato entroterra fra Savona e Vado Ligure, si estende dalla piana del torrente omonimo, sino alla zona collinare-montuosa delle prime elevazioni delle Alpi Liguri. Il confinante Colle di Cadibona o Bocchetta di Altare infatti, viene convenzionalmente indicato come punto di separazione tra le Alpi e gli Appennini. Le maggiori elevazioni in quest'ambito sono costituite dal Monte Burot (746 metri), dal Monte Baraccone (819 metri), dal Monte Alto (956m) e dalla Rocca dei Corvi (792m). Non presenta quindi montuosit• tali da poter soddisfare l'escursionista ambizioso. Nessuna "alta vetta" o dislivelli impegnativi. Essendo completamente circondato da boschi, € in tale ambito che deve accettare di muoversi il camminatore. Ma se questi € animato dal giusto spirito dell' "andar per monti", da una consapevole voglia di conoscere, di ricerca, non rimpianger• mete pi„ ambite. Il comprensorio comunale € costituito da due nuclei principali di fondovalle, situati sulle rive opposte del torrente: Quiliano (capoluogo) e Valleggia, cui seguono le frazioni collinari di Montagna, Roviasca e Cadibona. Si citano inoltre le varie localit• di Borgata Capanne, Borgata Case Gialle, Garzi, Viarzo, Faia, Pomo, Gagliardi, Montagna di Quiliano, Valleggia Superiore, Passeggi, Molini, Pilalunga, Quilianetto, Tagliate, Tiassano. Confina a nord con i comuni di Altare e Savona, a sud con Orco Feglino, Vezzi Portio e Vado Ligure, ad ovest con Altare e Mallare, ad est con Savona e Vado Ligure. Di rilevanza storica la valle lungo il torrente Quazzola, che in epoca romana costituiva la via Emilia Scauri che collegava Quiliano all'importate valico del Colle di Cadibona.
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INFORMAZIONI PRATICHE DifficoltÅ Le difficolt• complessive delle escursioni descritte sono classificate con le sigle convenzionali CAI-FIE: T (turistico): sono in genere percorsi facili su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati, con dislivelli modesti e che non presentano problemi di orientamento. E (escursionistico): sono percorsi su sentieri o tracce evidenti solitamente segnalati, con dislivelli che richiedono allenamento alla camminata, un po' di esperienza montana e senso d'orientamento. A volte possono presentare brevi tratti esposti o su roccia. EE (escursionisti esperti): sono percorsi che presentano tratti aerei ed esposti, elementari passaggi su roccia o problemi di orientamento Segnavia In genere gli itinerari sono segnalati con simboli FIE (segni geometrici diversi per ogni percorso). Alcuni risultano molto vecchi, scoloriti o deteriorati, altri addirittura scomparsi a causa del taglio degli alberi, che in taluni casi ha completamento stravolto lo stato dei luoghi. Mancando uniformit• nella segnaletica dei sentieri, l'escursionista puƒ trovare segnavia diversi da quelli anzidetti, che possono fuorviare o comunque far sorgere un fastidioso senso di incertezza. Tempi di marcia I tempi di percorrenza sono calcolati in base ad un passo medio di 350/400 metri di dislivello/ora in salita, 450/500 metri di dislivello/ora in discesa, ovviamente riferiti a persone discretamente allenate. Sono indicativi, riferiti a condizioni favorevoli meteo/ambientali e non tengono conto di saliscendi ed eventuali soste. Senso di marcia I termini destra e sinistra fanno riferimento unicamente al senso di marcia. Cartografia Ogni itinerario € corredato da una piccola mappa molto schematica, utile unicamente a dare un'idea del percorso. Non sostituisce assolutamente la carta topografica della zona, che ogni buon escursionista deve preventivamente consultare e portare con se. Avvertenze In prevalenza gli itinerari si svolgono in zone boscose. Bisogna quindi essere consapevoli dell'ambiente in cui ci si muove: il bosco infatti, puƒ ingannare l'orientamento pi„ dell'alta montagna. Inoltre, occorre tener presente che in questa zona il cambiamento dello stato dei luoghi € continuo, sia a causa delle mutevoli situazioni dovute alla "fragilit•" del terreno di Liguria, gli elementi della natura quali piogge intense e nevicate provocano infatti solchi e caduta di alberi sui sentieri, sia per il dissennato disboscamento. In caso di gravi difficoltÅ, si puƒ richiedere l'intervento del Soccorso Alpino allertando il 118. 5
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S. Pietro in Carpignano - Passeggi
Breve itinerario lungo la dorsale del Bric Magliolo
NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Parco Urbano di S. Pietro in Carpignano Dislivello: 180m Tempo di percorrenza: 1h,10 DifficoltÅ: E Segnavia: 2 triangoli rossi ▲▲ Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M - Carta dei Sentieri SV2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prosegue per Quiliano. Poco dopo una rotatoria, con monumento raffigurante un grande piede alato, si svolta a destra per il Parco Urbano di S. Pietro in Carpignano. Zona posteggio all'ingresso dell'area.
Itinerario Ci si porta al limite destro del posteggio e si prosegue su di una stradella sterrata che conduce sul viale d'accesso alla Chiesa di S. Pietro. Si va a sinistra, superata una sbarra si percorre una caratteristica scalinata che termina presso l'antica chiesina barocca, risalente al 600, circondata da alcuni cipressi. Si prosegue sulla sterrata che, dopo un tratto pressoch€ pianeggiante, svolta a sinistra tra alberi di roverelle. Fiancheggia quindi la zona del "percorso vita" per superare poi una passerella in legno ed entrare in pi„ folta vegetazione.
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Il sentiero porta ad una postazione per l'osservazione della fauna selvatica, presso la quale segue a destra una ripida salita, con tratti piuttosto rovinati, che termina presso un dosso, poco oltre una ulteriore postazione per l'avvistamento di volatili. Sulla sinistra si trova una grossa pietra, conosciuta localmente come "Pria du Pig‌ggiu", un tempo punto di sosta per viandanti e contadini, che vi transitavano con pesanti gerle. Si prosegue a sinistra (prestare molta attenzione ai segnavia) su di un sentierino che si snoda tra pini e arbusti tipici della vegetazione ligure, che prende poi a salire con continuit• e transitare presso un affioramento roccioso, noto come "Pria du Pig‌ggin". Segue una serie di salitelle che portano al tracciato di crinale del metanodotto e, tra scorci panoramici, alla zona sommitale del Bric Magliolo (188m). Da qui con lunga discesa si raggiunge la localit• Passeggi, dove si trova una casa ristrutturata e, nei pressi, le rovine di un vecchio cascinale. Proseguendo ulteriormente, una sterrata sulla destra porta sulla strada della Madonna del Monte.
S. Pietro in Carpignano
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Valleggia - Rocca dei Corvi
Lunga camminata in un'ambiente profondamente trasformato dall'uomo, specie nella parte iniziale, in grado comunque di offrire ancora appaganti scorci panoramici. Volendo risparmiare circa 2 km di asfalto si puÄ iniziare l'itinerario dal colletto a q.260
NOTE TECNICHE Partenza e arrivo: Valleggia S.M.S Aurora Dislivello: 783m. Tempo percorrenza: 2h,30/3h DifficoltÅ: E Segnavia: ▬ ● Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M - Carta dei Sentieri SV-2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende in direzione Quiliano. Presso una rotonda, con raffigurante un grande "piede alato", si svolta a sinistra in direzione di Valleggia. Attraversato il centro abitato si trova posteggio nei pressi della Piazza della Chiesa
monumento
Itinerario Dalla S.M.S. Aurora (10m) si sale per via Termi e dopo lunga salita su asfalto, si arriva al colletto di q.260m., dove si trova uno slargo con tre strade. Si prende la sterrata pi„ a destra, che dopo ripida salita spiana presso lo scavo del metanodotto. Si prosegue su di una stradella (segnali gialli sugli alberi) che si restringe ed entra in zona boschiva. Poco oltre, ignorata una deviazione sulla destra, si transita presso un grosso masso e si arriva ad un ulteriore bivio. 8
Qui si lascia la sterrata principale per deviare a sinistra su sentiero dal fondo piuttosto accidentato che, dopo breve salita, svolta presso una evidente bianca betulla; prosegue poi lungo uno stretto intaglio e quindi in un boschetto, per terminare poi davanti alla Cima delle Rocche, sormontata da alcuni tralicci. Ci si trova sull'importante sterrata del "Campo dei Francesi", che seguita a destra, dopo lungo falsopiano (circa 2 km.), confluisce sulla strada proveniente da localit• Cunio. Si continua su questa brevemente, per poi deviare su di un sentiero che stacca sulla destra e si inoltra in zona maggiormente boscosa. Dopo aver percorso circa 100 metri, in prossimit• di segni di vernice sugli alberi, si presentano due possibilit•: 1) seguendo il segnavia " punto linea rosso" ci si inoltra nel boschetto a sinistra, individuando un sentierino che diventa pi„ ripido, risale un costone, obbligando in seguito al superamento di alcune grosse pietre a scalino ed un successivo risalto roccioso. Si arriva cos‚ sulla panoramica anticima, dalla quale, per evidente dorsale e successiva breve salita si raggiunge la parte sommitale della Rocca dei Corvi (793m). 2) Si continua sulla stradina ed in circa 30', ignorando ogni deviazione a destra, si giunge ad un colletto e da qui alla Cima della Rocca dei Corvi.
La cima della Rocca dei Corvi
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Rocca del Castello
Breve escursione sulle orme della storia e tra le solitarie borgate di Quilianetto e Pomo
NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Quiliano (SV) via XXV Aprile Dislivello: 250m. Tempo di percorrenza in salita: 1h,30 circa DifficoltĂ…: E Segnavia: X Cartografia: Studio Naturalistico EdM Carta dei Sentieri SV2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende in direzione di Quiliano. Qui giunti si percorre la principale via Roma sino nei pressi della Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo. Poco prima di questa si attraversa il torrente su di un ponte in ferro, dopo il quale, sulla destra, si trovano zone adibite a parcheggio per le auto
Itinerario Dal ponte in ferro si percorre via XXV aprile in direzione mare per circa 200m. Superato un rimessaggio per roulotte, si prende a destra un tipico viottolo ligure (Indicazioni dell'itinerario-segnavia "X rossa"). Al termine si continua a destra su di una stradella in leggera salita (antica strada comunale per Pomo), per poi lasciarla e deviare a sinistra su di un sentiero che si innalza ripido sino alla "Rocca della Predica", zona dal fondo roccioso soprastante un cascinale isolato (Case della Croce) Esteso il panorama sull'intera piana del Quiliano. Con ulteriore breve salita tra pini e mimose si perviene al "Bricco della Croce", poggio panoramico sovrastato da una grande croce in cemento. 10
Dalla sommit• si scende leggermente sino ad una propriet• privata (Case Parodi). Si fiancheggia la recinzione per poi svoltare a destra e salire ulteriormente presso un grande traliccio dell'Enel. Dopo un tratto di falsopiano su stradello inerbito, si attraversa un'area campestre e si arriva ad un bivio nella zona sottostante l'abitato di Quilianetto. In alto si possono notare le Rocche del Castello. Al bivio, situato presso una curva a gomito, € opportuno effettuare una breve deviazione a sinistra e raggiungere l'antico Fontanile del Castello, una piccola cascatella che sgorga dalla zona boscosa. Ritornati sul sentiero principale, si riprende il percorso che in leggera salita, costeggiando bei coltivi, raggiunge il caratteristico abitato di Quilianetto (160m). Lo si attraversa e si confluisce sulla strada asfaltata Quiliano - Faia. Si segue quest'ultima per circa 200 metri, sino ad un piccolo slargo sulla sinistra. Si ignora una larga strada con sbarra e si prende un vicino sentiero che sale abbastanza ripido. Ad un bivio si svolta a sinistra, ed al termine di una successiva salita si va ancora a sinistra per arrivare, dopo alcune svolte, ad uno spiazzo alla base della Rocca del Castello. Si continua seguendo inizialmente la parte perimetrale dell'antico fortilizio, per poi risalire in modo pi„ diretto e con percorso un po' disagevole nella fitta boscaglia, tra i resti dell'antica cinta muraria, sino a raggiungere la sommit• della Rocca. Il castello di Quiliano: "Castrum Vallis Culiani" Formato da una torre a pianta quadrata sul punto pi„ alto della Rocca, da una prima cinta pentagonale che doveva formare il "Castrum" vero e proprio e da altre cinte successive che seguivano l'andamento sinuoso della collina. Verso oriente era probabilmente situata l'entrata ed il nucleo abitato. Alcuni storici fanno risalire la costruzione del castello ad opera dei marchesi Aleramici, dopo che l'Imperatore Ottone I, nel 967, concesse loro la Marca comprendente la vallata quilianese. Inizialmente il Castello Aquiliani aveva funzione militare a protezione del territorio cosa che favor‚ lo sviluppo agricolo ed economico della zona. Nel 1192 il territorio fu acquistato da Savona, successivamente una parte di questo passƒ sotto il dominio di Genova, per cui le due citt• se ne contesero per anni il possesso. Nel 1339, a seguito di una sommossa popolare, il castello andƒ distrutto
Itinerario di ritorno Ritornati allo spiazzo sottostante le Rocca si ripercorre l'itinerario di salita per breve tratto. Al primo bivio si devia a sinistra su di un sentierino che in circa 15' porta all'abitato di Pomo. Presso l'edicola sacra a fianco di una fontana si svolta a sinistra su comoda asfaltata che confluisce sulla strada Quiliano Faia. Seguendo quest'ultima a destra, dopo circa 1 km ci si ricongiunge con il percorso di salita presso Quilianetto. Qui si puƒ scegliere se ritornare al punto di partenza percorrendo a ritroso l'itinerario di andata, o proseguire sulla strada asfaltata. (circa 2 km - 1h,30 dalla sommit• del Castello).
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Faia - Rocca dei Corvi
Una via di salita "diretta" alla Rocca dei Corvi.
NOTE TECNICHE Partenza e arrivo: Faia. Dislivello: 480 Tempo di percorrenza in salita: 1h,45' DifficoltĂ…: E - EE per il breve tratto di "roccette" nell'ultima parte. Segnavia: Rombo rosso vuoto â—Š Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M - Carta dei Sentieri SV-2 .
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende in direzione di Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma sino a P.zza Gramsci. Si attraversa il torrente su di un ponte in ferro, dopo il quale si svolta a destra e si prosegue per breve tratto. Ad un bivio, seguendo le indicazioni stradali, si devia a sinistra e si raggiunge la borgata di Faia (Circa 4,5 km dal bivio)
Itinerario Dalla borgata di Faia, seguendo il segnavia "rombo rosso", si attraversa il piccolo nucleo abitato e si perviene ad uno slargo sterrato. Si lascia a destra una stradina che con un lungo mezzacosta porta alla frazione di Montagna, per prendere invece il sentiero che sale a sinistra e si addentra nel bosco. Ad un successivo trivio si va dritti, al centro. Tralasciando in seguito alcune deviazioni sulla destra, si prosegue con percorso a tratti ripido e con vari tornanti sino a transitare alla base di 12
una grossa parete rocciosa, dopodich€ il sentiero si unisce a quello proveniente da Montagna (segnavia "due linee orizzontali rosse"). Superato un valloncello si perviene su di una sterrata che, seguita a sinistra, confluisce su di un'ulteriore stradina a quota 620m circa. Qui si presentano due possibilit•: 1) si attraversa la stradina e ci si inoltra in un boschetto, individuando un sentierino che diventa pi„ ripido, risale un costone obbligando in seguito al superamento di alcune grosse pietre a scalino ed un successivo risalto roccioso. Si arriva cos‚ sulla panoramica anticima, dalla quale, per evidente dorsale e successiva breve salita si raggiunge la parte sommitale della Rocca dei Corvi (793m). 2) Si continua a destra sulla stradina ed in circa 30', ignorando ogni deviazione sulla destra, si raggiunge un colletto e successivamente la Rocca dei Corvi.
La Chiesa di Santa Libera e San Giacomo alla Faia
Particolare
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Cascata della Donaiola
Itinerario riposante e suggestivo lungo il corso del torrente DanÇ. In inverno/inizio primavera, o comunque dopo intense piogge, potrebbero risultare molto problematici, se non impossibili, gli attraversamenti del torrente. NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Frazione Molini Dislivello: 120m. Tempo di percorrenza in salita: 1h,15 DifficoltÅ: E Segnavia: quadrato rosso vuoto □ Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M - Carta dei Sentieri SV-2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende per Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma, si supera Piazza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale. Si prosegue per circa 2 km sino alla localit• Molini, dove si cerca posteggio per l'auto.
Itinerario Poco prima della trattoria Molini si scende una scalinata che conduce sul greto del torrente Dan€ (palina indicativa). Si attraversa quindi il fiume su di una "elastica" passerella e si segue il corso d'acqua sulla sponda sinistra. Superato uno slargo, si attraversa due volte in successione il torrente. 14
Ad un successivo bivio si sale una rampa a sinistra, proseguendo su sentiero che si discosta dal corso d'acqua. Si transita tra vecchie fasce di coltivi, ora in stato di abbandono. Poco oltre si ignora una ripida salita sulla sinistra, per continuare a seguire il corso del torrente Superata poi una costruzione in rovina, si incontra il vecchio e caratteristico "Ponte della Ratta" e, poco oltre, il bivio per la Frazione Faia. Si prosegue dritti sino ad un secondo ponticello, il "Ponte della Faja", attraversato il quale si trova una palina indicatrice. Si va a sinistra, lungo la sponda del torrente e dopo aver superato una breve salitella ed attraversato il corso d'acqua, si arriva al laghetto ed alla cascata della Donaiola. Dal Ponte della Ratta, seguendo il sentiero di destra, si puƒ raggiungere l'abitato di Montagna in circa 15'. La leggenda della Donaiola Una bellissima fanciulla di nome Usanna amava il giovane contadino Pellegrino. Questi, poich€ si era rifiutato di pagare le gabelle al castellano Anselmo, venne fatto arrestare e portato in catene lungo il sentiero del torrente Dan€, per essere rinchiuso nel castello di Pomo. Usanna, per vedere ancora una volta l'amato, sal‚ su di un masso sotto il molino della Danea, si sporse troppo e precipitƒ. Ma dalla roccia, come per magia, scatur‚ un grosso getto d'acqua che formƒ un lago in modo tale da salvare la fanciulla da morte certa. Da quel giorno quel luogo venne chiamato la Cascata della Donaiola. In seguito, una rivolta di contadini cacciƒ Anselmo, liberƒ Pellegrino e i due innamorati vissero felici e contenti.
La Cascata della Donaiola
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6 Sentiero dei Cinque Ponti - Rocche Bianche Da Montagna ampio percorso ad anello lungo il corso del Rio Trexenda sino alle Rocche Bianche, teatro di un cruento episodio della lotta Partigiana
NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Montagna Dislivello: 400m circa Tempo di percorrenza: in salita 3h,30 - anello completo 6h DifficoltÅ: E Segnavia: in salita Rombo rosso ♦ - in discesa quadrato rosso ■ Cartografia: Studio Naturalistico EdM Carta dei sentieri 1/25000 SV2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende in direzione Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma, si supera P.zza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale. Si prosegue per circa 2 km sino al bivio dopo localit• Molini, dove si svolta a sinistra e si raggiunge la frazione di Montagna. Posteggio nei pressi della piazza principale
Itinerario Dalla piazza principale della frazione si prende la strada asfaltata in salita che passa dietro la Chiesa. Ignorando una successiva deviazione a sinistra (che sar• utilizzata per il ritorno ad anello), si prosegue dritti sino a che la strada diventa sterrata. 16
Quest'ultima si inoltra nel vallone del Rio Trexenda, e con un lungo falsopiano attraversa coltivi abbandonati e, successivamente, una bella zona boschiva. Dopo una casa disabitata sulla destra (Ca' de Gumbe), si presentano scorci panoramici sulla zona dominata dal Monte Baraccone e dal Monte Alto. Si arriva quindi presso un grosso masso erratico ed al primo ponte, attraversato il quale si passa sulla sponda destra del torrente. Poco prima, una instabile e malridotta passerella, consente una deviazione nella zona di alcuni piccoli laghetti, tra i quali quello localmente noto come "Lagu du Torciu". Si continua oltre il ponte, su strada che si restringe e presenta evidente situazione di trascuratezza. Si superano successivamente un secondo ed un terzo ponte in legno, passando poi a fianco dei ruderi di una antica segheria. Ancora oltre si passa un quarto e poco dopo il quinto ponte, dopodich€ la strada si riduce a sentierino perch€ invasa dalle erbacce. Si ignora una stradina a destra che porta alla cascina abbandonata del "Posu"- (Poggio) per continuare sulla via principale che, dopo una curva a sinistra presso un piccolo rio, scende brevemente per poi risalire con numerosi tornanti, sino a confluire sulla rotabile sterrata che dalle Rocche Bianche conduce alla Colla del Termine. Si procede quindi su quest'ultima a sinistra, e in poco pi„ di 20' si arriva alle Rocche Bianche (2h,30/3h da Montagna). La Battaglia delle Rocche Bianche Le Rocche Bianche furono teatro di uno degli episodi pi„ gravi della Lotta Partigiana nella zona Vado-Quiliano. La notte del 27 novembre 1944 a seguito di un grande rastrellamento da parte delle truppe tedesche, un gruppo di Partigiani del distaccamento "Calcagno", per consentire alle altre formazioni della zona di ritirarsi e mettersi in salvo, si attestƒ alle Rocche Bianche e resistette sino al giorno 28 novembre. I tedeschi provati da molte perdite e da una resistenza inaspettata, si ritirarono battuti. Nella battaglia morirono due Partigiani: il mitragliere "Diego" ed il Partigiano "Leocarillo".
Itinerario di ritorno ad anello Dalle Rocche Bianche, si individua a sinistra una stradina che si inoltra nel bosco (segnavia "quadrato rosso"). Dopo un tratto pressoch€ in piano, lungo le pendici della Rocca dei Corvi, la carrareccia supera la zona di Ca' Lin•, ormai completamente invasa dalla vegetazione. Prende poi a scendere, attraversa una suggestiva pineta e dopo lungo percorso arriva presso un grosso masso, in localit• S. Sebastiano. Successivamente, dopo un ampio tornante a destra si arriva alle prime case della frazione Cervaro, dopo le quali ci si immette su asfalto, si supera il piccolo cimitero e si fa ritorno alla piazza principale di Montagna. Tempo di percorrenza 2h/2h,30 17
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Montagna - Rocca dei Corvi
La salita alla panoramica Rocca dalla frazione di Montagna NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Montagna Dislivello: 529 Tempo di percorrenza: 2h,30/3h DifficoltĂ…: E - EE per dorsale "schenn'a d'aze" e per la salita diretta. Segnavia: in salita = Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M. - Carta dei Sentieri SV-2
Accesso Stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende per Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma, si supera P.zza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale. Si prosegue per circa 2 km sino al bivio dopo localit• Molini, dove si devia a sinistra per Montagna. Posteggio nei pressi della piazza principale della frazione.
Itinerario Dalla Piazza di Montagna, seguendo il segnavia "due linee rosse", si passa sotto un archivolto e si prende una stradina che attraversa parte dell'abitato, costeggiando poi un bel muro in pietra. Poco oltre diventa sterrata ed attraversa alcuni coltivi. Si segue la direttrice principale ignorando ogni deviazione sino a che questa non piega decisamente a sinistra. 18
Qui occorre lasciarla e proseguire su di un sentiero inerbito che fiancheggia una propriet• privata. Successivamente si restringe e prende a salire sino ad un bivio, presso le ultime case della frazione. (Loc. Cervaro) Il sentiero procede ora lungamente in falsopiano ed attraversa un vasto bosco di castagno, supera poi una casa diroccata e quindi una costruzione in lamiera. Effettua poi alcune curve, supera vari "ritani" (se ricchi d'acqua formano belle cascatelle), per poi transitare presso un cippo ricordo. Ad una successiva pi„ marcata curva presso un piccolo rio, si abbandona la strada principale (che porta alla frazione Faia) e si svolta a destra, risalendo per un breve tratto il piccolo corso d'acqua, sino ad individuare sulla sinistra una traccia di sentiero che si inerpica ripida in un fitto bosco. Il percorso diventa pi„ faticoso, risale una panoramica dorsale localmente chiamata "schenn'a d'aze" (schiena d'asino), per poi effettuare ripidi zig-zag in un bel bosco di castagni ed erica, con il fondo del terreno cosparso di una "moquette" di muschio. Al termine della dorsale il sentiero si congiunge con l'itinerario proveniente da Faia, taglia successivamente in un valloncello solcato da un rio, in una una spettacolare faggeta. Si inerpica poi ripido e si immette su di un'ampia strada sterrata, che occorre risalire per un breve tratto. In prossimit• di un tornante si devia a sinistra, su di una traccia che taglia nel bosco per poi sbucare su di una ulteriore sterrata, alle pendici della Rocca dei Corvi. Qui si presentano due possibilit•: 1) seguendo il segnavia " 2 linee rosse" si attraversa la stradina e ci si inoltra in un boschetto, individuando un sentierino che diventa pi„ ripido, risale un costone obbligando in seguito al superamento di alcune grosse pietre ed un successivo risalto roccioso. Si arriva cos‚ sulla panoramica anticima, dalla quale, per evidente dorsale e successiva breve salita, si raggiunge la parte sommitale della Rocca dei Corvi (793m). 2) Si continua a destra sulla stradina ed in circa 30', ignorando ogni deviazione sulla destra, si giunge ad un colletto e successivamente sulla Rocca dei Corvi.
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Ritorno ad anello Segnavia •─ e ■ Tempo di percorrenza 2h/2h,30 Volendo ritornare a Montagna con un percorso ad anello, dalla vecchia antenna sulla sommit• si prende la sottostante sterrata che, seguita a sinistra, percorre la dorsale sino alla cima sud della Rocca dei Corvi. Si prosegue poi su di una ripida discesa a destra, dal fondo piuttosto dissestato, al termine della quale, anzich€ svoltare si prosegue dritti, seguendo un sentierino che si inoltra in zona boscosa (scolorito segnavia "linea punto rosso"). Si giunge cos‚ ad una vasca per l'acqua che si aggira sulla destra, per proseguire poi in ulteriore zona boscosa. Poco oltre, si intravedono le asperit• rocciose delle Rocche Bianche che si raggiungono con breve discesa. Dalle Rocche Bianche, si individua a sinistra una stradina che si inoltra nel bosco (segnavia "quadrato rosso"). Dopo un tratto pressoch€ in piano, lungo le pendici della Rocca dei Corvi, la carrareccia supera la zona di Ca' Lin•, ormai completamente invasa dalla vegetazione. Prende poi a scendere, con tratti piuttosto rovinati attraversa una suggestiva pineta e dopo lungo percorso arriva presso un grosso masso, in localit• S. Sebastiano. Successivamente, dopo un ampio tornante a destra si arriva alle prime case della frazione Cervaro, dopo le quali ci si immette su asfalto, si supera il piccolo cimitero e si raggiunge la piazza principale di Montagna
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Roviasca - Colle del Termine
Lungo un'antica via di comunicazione, per il Teccio del TersÇ e le grotte rifugio dei Partigiani, con arrivo al Colle del Termine, importane valico di comunicazione e di scambi commerciali
NOTE TECNICHE: Partenza e arrivo: Roviasca, frazione di Quiliano (SV) Dislivello: 500 m. circa Tempo di percorrenza: in salita 2h,30 DifficoltĂ…: E Segnavia: croce rossa + Cartografia: Studio Naturalistico EdM SV-2
Accesso Stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende per Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma, si supera P.zza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale. Si continua per circa 2 km. ed al bivio per Montagna/Roviasca si prosegue per quest'ultima frazione. Si cerca posteggio nei pressi della Chiesa
Itinerario Poco oltre la Chiesa di Roviasca (220m), prendendo come riferimento il segnavia "croce rossa" (palina indicativa), si sale per un caratteristico vicolo (via B. Ferro) che si ricollega, poco dopo, con la strada asfaltata. 21
Da qui si svolta in via Villanova e su stradina con fondo in cemento si superano alcune case e si attraversano bei coltivi. Dopo alcune brevi rampe la strada diventa sterrata e prosegue con un lungo falsopiano in bosco misto, che offre ogni tanto, tra le fronde degli alberi, apprezzabili scorci panoramici. Successivamente si incontra un bivio sulla sinistra, con indicazione della deviazione per il cippo a ricordo del Partigiano Bruno Ferro. Si continua dritti, si supera un piccolo rio e dopo una successiva breve rampa presso lo scavo del metanodotto, si arriva al Teccio del Ters€. Il “Teccio” (antico essiccatoio di castagne) restaurato ed adibito a ricovero di fortuna, rappresenta un momento significativo della storia della Resistenza. Qui infatti si formƒ un nucleo di Combattenti per la Libert•, che diedero in seguito vita al Distaccamento Partigiano "Calcagno
Oltre il Teccio si passa a fianco di un rudere, quindi su alcune passerelle di tronchi che consentono di superare piccole frane. Il sentiero, in alcuni punti completamente ricoperto dalle foglie, rasenta poi una suggestiva parete rocciosa e, poco dopo, transita presso un grosso albero di castagno dal tronco cavo. Circa 10 m. oltre questo, ad un colletto, si lascia la strada principale per deviare su di un sentierino che stacca sulla destra. Quest'ultimo si snoda in leggera salita con alcuni tornanti. Dopo il secondo di questi, si incontra una deviazione sulla sinistra seguendo la quale, in pochi minuti, si perviene alla "grotta rifugio" dei Partigiani. L'itinerario principale prosegue fiancheggiando due vecchi essiccatoi per castagne quindi raggiunge "C• Suntin'a", in grave stato di abbandono. La zona inoltre € stata irrimediabilmente deturpata dalla costruzione di strade per l'esbosco. Poco oltre l'abitazione, sulla destra, una palina indicativa (segnavia "3 bolli rossi"), segnala la deviazione per la "grotta comando" dei partigiani, raggiungibile in poco pi„ di 15 minuti. Continuando su strada ampliata per il taglio del bosco, si passa al limitare della colonia parrocchiale estiva, pervenendo infine alla bella spianata di Colle del Termine, crocevia di vari itinerari ed importante antico valico per i transiti commerciali con la Val Bormida. Comunemente la zona € anche chiamata "Le Tagliate", ad indicare l'intensa attivit• di taglio del bosco praticata un tempo. La vasta area delle Tagliate fu un antico latifondo (grande propriet• terriera); si pensi che il territorio entrƒ a far parte dei possedimenti del marchese De Mari nel 1722. Si sviluppa intorno all'antica dimora padronale con annessa la chiesetta di S.Anna, facilmente raggiungibile in circa 20 minuti dal colle del Termine, inoltrandosi sulla strada con sbarra che ne limita l'accesso. Adiacente alle rovine della casa padronale, vi sono anche quelle della chiesetta di S.Anna (del 1830 ), unitamente a quelle di una comunit• ove funzionava anche una piccola scuola elementare.
Itinerario di ritorno ad anello Dal Colle del Termine si prende la larga strada con segnali dell'AVML che sale sulla destra. Dopo breve percorso, poco oltre una curva, si devia su altra stradella che stacca a destra (segnavia "tre bolli rossi") e che poco oltre transita presso un casa isolata. Si prosegue oltre con un lungo falsopiano che percorre le pendici del Bric del Termine e confluisce sull'ampia sterrata dell'AML precedentemente lasciata, presso il Colle del Baraccone. Nei pressi le rovine dell'antico Forte. Appena sotto il fortilizio si lascia a sinistra l'AVML per far ritorno a Roviasca seguendo a ritroso l'itinerario descritto al n. 9 (Roviasca Monte Baraccone. 22
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Roviasca - Monte Baraccone
La classica salita al Monte Baraccone da Roviasca NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Roviasca Dislivello: 600m Tempo di percorrenza in salita: 2h/2h,30 DifficoltĂ…: E Segnavia: Triangolo rosso â–˛ Cartografia: Studio Naturalistico EdM-Carta dei Sentieri SV-2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende per Quiliano. Qui giunti si percorre la centrale Via Roma, si supera P.zza Gramsci e la successiva Chiesa Parrocchiale. Si continua per circa 2 km. ed al bivio per Montagna/Roviasca si prosegue per quest'ultima frazione. Si cerca posteggio nei pressi della Chiesa
Itinerario Poco oltre la Chiesa Parrocchiale si imbocca un caratteristico vicolo ligure (Via Bruno Ferropalina indicatrice) che dopo breve salita, superato un archivolto, si ricollega con la strada principale. Da qui si prosegue a destra per Via Villanova, una bella stradina che transita tra case e coltivi. Poco oltre occorre lasciare la direttrice principale per deviare a destra su di un sentierino (segnavia da seguire "triangolo rosso"). Quest'ultimo procede in salita tra "fasce" coltivate, su fondo a volte sconnesso o reso malagevole dagli arbusti, supera poi alcuni bivi sino ad inoltrarsi in zona boscosa.
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Sale leggermente nella boscaglia di alberi ed arbusti, supera su di un ponticello di tronchi un breve tratto in frana, poi sale ulteriormente sino ad una vasta zona prativa, antistante una casa isolata (Ca'du Megu). Contornata la zona prativa, si transita presso l'abitazione e dopo breve percorso ci si immette su pi„ ampia sterrata, presso la zona recintata della localit• Nocetta (Ca'da Nuxetta). Si prosegue a sinistra sulla larga sterrata che dopo lunga salita, con bei panorami sulla Valle del Trexenda e sulla Rocca dei Corvi, porta al Colle del Baraccone (649m), situato sullo spartiacque tra la Valle di Quiliano e la Valle Bormida (Altare e Mallare). Qui si incontra il percorso dell'Alta Via dei Monti Liguri ed in prossimit• del Valico il Forte del Baraccone. Si tratta di una antica costruzione, purtroppo in rovina, edificata verso la met• del 1600 dalla Repubblica di Genova, per mantenervi un piccolo presidio a tutela della pace fra gli abitanti della zona di Altare e quelli della zona di Quiliano, in lotta tra loro per il possesso e lo sfruttamento dei boschi circostanti .
Il Forte Baraccone
Poco prima del valico si lascia la sterrata principale per deviare a destra, e seguendo i segni bianco rossi dell'AV si risale un sentierino che entra in zona maggiormente boscosa, poi spiana leggermente per riprendere con ripida salitella che porta sulla zona di dorsale. Si prosegue su quest'ultima sino ad incontrare una deviazione sulla sinistra (presso una targa commemorativa) che con breve tragitto porta sulla spianata sommitale del Monte Baraccone (821m). All'intorno, tra la vegetazione, i resti dei muretti e cunicoli della vecchia "Batteria", postazione d'artiglieria composta, secondo alcune fonti, da 6 cannoni in appoggio e sostegno al vicino Forte sul Monte Burotto. L'opera appare "in ottica" con il Forte Settepani dello Sbarramento del Melogno, fatto questo che poteva consentire la comunicazione tramite telegrafo ottico tra le due postazioni.
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Colle del Termine - Monte Alto
Itinerario nelle meravigliose faggete del Monte Alto, dove Ç ancora possibile osservare una ben conservata antica neviera.
NOTE TECNICHE Partenza e Arrivo: Colle del Termine (663m) Dislivello: 300m circa. Tempo di percorrenza in salita: 1h,30/2h DifficoltĂ…: E Segnavia: " R" sino alla cima del M. Alto - AVML Cartografia: Studio Naturalistico E.d.M - Carta dei Sentieri SV 2
Accesso stradale Dall'uscita autostradale di Savona si prende per Vado Ligure. Qui giunti si imbocca Via Piave, si percorre la Valle di Vado, si supera poi S. Ermete e si sale alle frazioni di Segno e Cunio. Da qui si prende una stretta strada asfaltata, Via dei Tedeschi, che porta alle Rocche Bianche. Si prosegue oltre con lungo tratto su sterrata sino alla spianata del Colle del Termine.
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Itinerario Dalla spianata del Colle del Termine (663m), si prende come riferimento il segnavia "R" ed i segnali bianco-rossi dell'AVML, seguendo i quali si attraversa la zona prativa con tavoli per pic-nic, per poi seguire una stradina sterrata che si inoltra nel bosco. Si sale con continuit• su strada per l'esbosco che ha sostituito l'originale sentiero, aggirando inizialmente il Bric del Termine per poi raggiungere il crinale e proseguire su questo sino alla Colla della Tagliata (799), nei pressi dello scavo del metanodotto. Poco prima della Colla, sulla sinistra appena sotto il crinale, si puƒ notare una antica "neviera" in ottimo stato di conservazione (palina indicatrice). Al bivio presso il valico, si prosegue a sinistra in leggera discesa e dopo breve tratto, lasciando le segnalazione dell'AV, si devia su di un sentiero che sale obliquo sulla destra. Occorre ora prestare molta attenzione al segnavia "R" tracciato sugli alberi. Si procede infatti su labile traccia che sale a zig-zag nel bosco, senza particolari punti di riferimento, sino a raggiungere la cima dove ₏ collocata una targa commemorativa del Gruppo Escursionistico "La Rocca" di Quiliano
Faggeta del Monte Alto
Antica neviera 26
Note finali e ringraziamenti Tutti gli itinerari sono stati percorsi dall'autore e le descrizioni degli stessi sono state redatte con il massimo scrupolo, taccuino alla mano. Tuttavia non si possono escludere a priori eventuali errori e divergenze di quanto riportato, dovuto a cambiamenti imprevedibili dello stato dei luoghi e dei tracciati, sia a causa degli elementi della natura (piogge e nevicate intense ecc.) o all'opera dell'uomo. Non si assume alcuna responsabilit• per interpretazioni errate o cambiamenti dei percorsi e per eventuali incidenti dovessero occorrere ai percorritori. Si ringraziano per gli utili suggerimenti Marco Berta, Raffaela Luisa Ilardi, Silvio Scarrone e Antonio Tosto; Referenze fotografiche: Antonio Tosto: pag. 12 - tutte le altre fotografie sono dell'autore
Riferimenti bibliografici (Per saperne di pi„) Carta dei Sentieri del Quilianese - Scuola Media Statale "Martiri della Libert•": Vie storiche del Quilianese - Comune di Quiliano Qui-itinerari a piedi, in bici e a cavallo - Comune di Quiliano (Ed. Sabatelli) Alta Via dei Monti Liguri - Andrea Parodi - Parodi Editore Wikipedia - enciclopedia on line
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Savona, gennaio 2015 Concept et Intelligence by Blog di escursionismo http://leo-trekking.blogspot.it/
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