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Gennaio-Febbraio 2012 n.18
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La Sartiglia
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Il fascino di una corsa che dura da 6 secoli
Il 19 e 21 Febbraio, a Oristano va in scena lo spettacolo della Sartiglia con i suoi colori, le emozioni e i suoni che da sempre la caratterizzano Scoprila a pag 3
ANNO
DESIGN
ARREDARE CON STILE
Impatto, colore, tridimensionalità. Sono le parole d’ordine di chi vuole arredare con stile. Oggi come non mai le decorazione d’interni richiedono audacia, voglia di osare e di sperimentare i propri gusti: “io sono” è il messaggio che lancia il design dei nostri giorni. Personalizzare il proprio appartamento, renderlo unico, significa renderlo adatto a esigenze pratiche e conforme ai propri canoni estetici
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ersonalizzare al meglio la propria casa non è certo un’impresa facile, anche perché l’edilizia degli ultimi decenni è stata più attenta alle esigenze commerciali piuttosto che a quelle architettoniche e decorative. Quando quindi si acquista casa si deve pensare di applicare delle migliorie sull’impianto già esistente. Una soluzione, conveniente, moderna e dinamica arriva dalla Sistemi Costruttivi S.r.l., giovane azienda di Sestu in forte sviluppo. Nata grazie all’iniziativa della famiglia Vollero che, forte di un’esperienza ventennale nel campo della produzione di controsoffitti e materiali per rifiniture d’interni, decide di costituire una società commerciale in grado di rispondere alle continue esigenze di mercato. Sistemi
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Costruttivi si è specializzata nelle finiture d’interni, nella vendita di stucchi, cartongesso, controsoffitti, cornici decorative, rosoni, porte interne, botole d’ispezione e scrigni: “Oggi la decorazione d’interni ha riscoperto le tecniche e gli elementi decorativi utilizzati in passato, ma in chiave contemporanea – dice Mario Vollero della Sistemi Costruttivi S.r.l. – le cornici in polistirene e i rosoni, per esempio, non hanno più un utilizzo ripetitivo, come è stato negli anni ’60, ma sono funzionali all’ambiente che gli accoglie e permettono di personalizzare il proprio spazio domestico, creando incredibili giochi di luce tra il colore delle pareti e il bianco della cornice”. All’interno del punto vendita a Sestu si potranno trovare numerose soluzioni estetiche
per quanto riguarda le cornici estruse in polistirene ed i rosoni da incollare con il tradizionale silicone verniciabile. Il tutto si potrà poi rifinire con le pitture lavabili per interni. Il design e l’estetica di una casa è data, però, anche dalle giuste pareti e dalla giusta combinazione degli elementi interni. Il cartongesso ne è l’esempio migliore: “è utile per dividere degli ambienti senza intervenire con opere in muratura – continua Mario Vollero – può essere il caso, ad esempio, della creazione di una cabina armadio all’interno di una camera, o della divisione di un’ampia stanza in due locali differenti”. Il cartongesso presenta numerosi vantaggi: può essere idrorepellente e quindi impiegato anche in ambienti umidi come la cucina e il bagno, e viene sottoposto alle stesse rifiniture di una qualsiasi parete, potendo quindi essere tinteggiato, rivestito con tappezzeria o piastrellato. In caso di ristrutturazioni in pareti umide che danno sempre problemi nel tempo può essere utile costruire una controparete: “sono speciali lastre in gesso rivestito – termina il responsabile della Sistemi Costruttivi – che permettono grazie a particolari montaggi, sia di isolare gli ambienti dai rumori indesiderati, dal fuoco, dal caldo e dal freddo e dall’umidità, ma anche di creare all’interno di una casa nuovi vani”.
TURISMO
LA SARTIGLIA:
IL FASCINO DI UNA CORSA CHE DURA DA 6 SECOLI Sono due le date da segnare sul calendario per il Carnevale 2012: 19 e 21 Febbraio. A Oristano va in scena lo spettacolo della Sartiglia con i suoi colori, le emozioni e i suoni che da sempre la caratterizzano Su Componi Su Componidori
La Vestizione de su Componidori
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a giostra equestre si corre da sei secoli e anche quest’anno si ripeterà nel centro storico di Oristano con tutto il suo carico di fascino. I costumi, le maschere, i colori, le emozioni e le suggestioni che la caratterizzano fanno della Sartiglia un evento unico. La manifestazione è una giostra durante la quale decine di cavalieri lanciati al galoppo tentano di infilzare una stella. Per tradizione si corre a Oristano l’ultima domenica e l’ultimo martedì di Carnevale, ma la coincidenza del periodo non deve ingannare: la Sartiglia non è il Carnevale di Oristano, an-
Su Componidori
che se i cavalieri che vi partecipano sono mascherati e indossano gli antichi costumi sardi o di foggia spagnola e i cavalli sono bardati a festa. Costumi e bardature indicano l’origine spagnola della manifestazione, alla quale si associano riti propiziatori. La tradizione vuole che tanto più alto sarà il numero delle stelle centrate, migliore sarà il raccolto. Un carnevale unico, dunque, che caratterizza Oristano grazie alla sua originalità, alla storia e alle antiche origini che si perdono nel Medio Evo. I documenti più antichi, custoditi nell’Archivio storico del Comune di Oristano, la fanno
risalire ai primi decenni del 1500. Sin dalle sue prime edizioni, nel XVI secolo, è stata corsa ogni anno, in qualsiasi condizione economica, sociale e meteorologica. Una regola mai infranta, nemmeno durante le due guerre mondiali. Nel corso dei secoli è stata corsa anche per celebrare momenti di particolare importanza: nozze reali, vittorie nei conflitti, visite di sovrani. Da sempre il compito dell’organizzazione della giostra tocca al Gremio dei Contadini e al Gremio dei Falegnami che si tramandano una tradizione secolare anticipata dalla cerimonia della Candelora durante la quale avviene l’investitura dei Componidoris, uno la domenica e uno il martedì. A lui, al capo corsa, è affidato il compito di guidare la giostra scandendone i tempi e i ritmi. Grazie all’autorità conferitagli dal presidente del Gremio deciderà a quali cavalieri concedere la spada per tentare di centrare la stella davanti alla Cattedrale di Santa Maria. Il capo corsa è un misterioso cavaliere che cela la sua identità dietro una maschera. Per tradizione, dopo il rito della vestizione, non è più ritenuto una creatura umana e quindi un comune mortale, ma un
Corsa delle Pariglie
semidio, uomo e donna allo stesso tempo, Re della giostra, Re di Oristano. Per un giorno tutto gli è concesso tutto gli è dovuto. Per sostenere adeguatamente la Sartiglia, per salvaguardarne la tradizione e valorizzarla in ogni ambito, il Comune di Oristano e i due Gremi hanno fatto nascere la Fondazione Sa Sartiglia. Una onlus che oltre all’organizzazione della manifestazione si occupa della promozione in chiave culturale e turistica e della tutela delle radici storiche. Oggi la Sartiglia è divenuta anche un grande evento mediatico. Oltre alle decine di migliaia di persone che nei giorni di carnevale la seguono dal vivo, assiepati sulle tribune o dietro le transenne che costeggiano il tracciato, un pubblico enorme si sta abituando a seguire le varie fasi della giostra equestre trasmesse via web (www. sartiglia.info) o, anche attraverso il satellite, dalle numerosi emittenti televisive che la seguono in diretta. Nel 2011 a Oristano si sono stimate 120 mila presenze. Un dato che pone la Sartiglia al vertice degli eventi di spettacolo e cultura proposti nell’isola.
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NUMERO 18 - Gennaio-Febbraio 2012
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SOMMARIO DESIGN
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2 Arredare con stile 23 L’architettura conservativa sposa il risparmio energetico Il rustico si fa easy Universo Porte Gli artisti del legno
24 25 27 29 La casa dei tuoi sogni a 28000 euro
13 Il benessere nell’anima e nel corpo 20 Parola d’ordine: stop al Cheratocono NATURA
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Direttore responsabile Tito Boassa
TRADIZIONE
15 Arte e tradizione nel coltello sardo MOTORI
GASTRONOMIA
9 A scuola di sapori: come nasce la
21 Debutta Fiat Sedici Model Year 2012
Bottarga
ENERGIA TECNOLOGIA
26 Pellet o legna: questo è il dilemma 28 La scelta del miglior inverter: informazioni utili
OPINIONI
12 A tutta dritta con i D-Storta
Vice direttore Ivan Fonnesu ivanfonnesu@yahoo.it Grafica e impaginazione Daniela Serpi daniela.serpi@weblifeitalia.it Collaboratori Gianluigi Deidda, Vittorio Murgia, Sandro Murgia, Silvana Lai, Mauro Saiu, Raffaele Usala, Sandro Secci, Maria Orrù, Andrea Meloni. Redazione Via Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari, tel: 070.2348127 redazione@mysardegna.it Stampa Nuove Grafiche Puddu srl Via del Progresso, 6 - Zona Industriale - Ortacesus (CA) Registrato presso il Tribunale di Cagliari Registrazione n° 6/09 del 07-04-2009 La direzione di Mysardegna si riserva il diritto di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore e la concessionaria di pubblicità non rispondono di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale.
My Sardegna è distribuito in: Campidano di Cagliari, Medio Campidano, Ogliastra, Oristano, Olbia Sarrabus, Gerrei, Parteolla, Marmilla, Trexenta.
10 C’è chi pensa differente 11 Riparare è meglio che sostituire MUSICA
MySardegna
Proprietario e editore Marco Uccheddu m.uccheddu@mysardegna.it
14 Gioielli della flora Sarda 19 Nati con il pollice verde 22 Prevenire è meglio che curare che dura da 6 secoli Carnevale Oristanese Informazione e accoglienza turistica
www.mysardegna.it
la lista dei punti vendita Sigma, Depar e Dico dove ritirare la tua copia omaggio.
Anno III • numero 18• Gennaio-Febbraio 2012
TURISMO
3 La Sartiglia: il fascino di una corsa
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30 La Sardegna in testa tra i produttori agroalimentari di qualità
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GASTRONOMIA
PROVINCIA DI ORISTANO Promozione del Territorio
Alghero
Il Carnevale Oristanese rappresenta, senza ombra di dubbio, uno degli appuntamenti popolari più attesi e partecipati dell’intero territorio. In ognuno degli 88 comuni della provincia, anche nei più piccoli, è ormai consolidata la tendenza a rispolverare antiche maschere che erano state dimenticate da tempo o delle CARRASEGARE quali non si conosceva l’esistenza. OSINKU
Montresta
O
FIUME TEM
Cagliari
Sassari Porto Torres Alghero
CANTIGOS IN CARRELA
PENTOLACCIA A CAVALLO
Formazioni canore che si esibiscono nelle stradine e nei viottoli del paese
Corsa spericolata a cavallo con l’obiettivo di centrare una pentola di terracotta Nuoro Olbia
Scano Montiferro Sennariolo Cuglieri
San Leonardo
Santu Lussurgiu
Montiferru
Bonarcado S’Archittu Seneghe
Norbello Corsa sfrenata cavallo Lago Omodeo Soddi sfiorando una Abbasanta Zuri gallina di pezza Ghilarza Tadasuni Bidonì Boroneddu Sorradile Nughedu Santa Vittoria Pauliatino
Narbolia
Ardauli
Milis
Neoneli
Ula Tirso
San Vero Milis
SA CURSA A SA PUDDA
Sedilo
Aidomaggiore
Bauladu
SU CARRUZZU Sfilate di carri allegorici e gruppi in maschera
Busachi ME
F IU
Mari Ermi Is Aruttas San Salvatore
Torre Grande San Giovanni di Sinis
Massama Siamaggiore Cabras Nuraxinieddu Simaxis Donigala Silì
Tharros
ORISTANO Santa Giusta
CARRASEGARE SAMUGHESE
Samugheo
Ollastra
Evento di cultura popolare ed incontro di maschere tipiche della Sardegna
Siapiccia Siamanna
Fenosu Villaurbana Palmas Arborea
Ruinas Asuni
Mogorella
Laconi
Villa Sant’Antonio Senis
SA SARTIGLIA
ORISTANO Tortolì
Corsa spericolata a cavallo lungo una strada del centro storico
O Baratili San Pietro TIRS Tramatza Zeddiani Fordongianus Riola Sardo Villanova Nurachi Solarussa Zerfaliu Truschedu Allai
Mal di Ventre
Olbia
Balli sardi e danze tipiche in “sa pratza de sos ballos” (piazza del ballo)
Suni Bosa Marina Modolo Tinnura Magomadas Flussio Sagama Porto Alabe Tresnuraghes
Incontro all’insegna delle
Porto Torres Alghero Nuoro
SA CARRELA ‘E NANTI
Bosa
gozzoviglie e del Le comunità si riappropriano divertimento delle loro tradizioni coinvolgendo i visitatori con Torre di Foghe importanti manifestazioni collaterali, alcune SA CURSA molto ambiziose, che includono DE SA LORIGA eventi d’alto livello e che spaziano Corsa sfrenata a cavallo Santa Caterina con l’obiettivo di di Pittinuri dalla musica al teatro, dalla infilzare un anello Is Arenas poesia alle rassegne folk, non tralasciando mostre, esposizioni fotografiche e giornate improntate a valorizzare le attività Putzu Idu produttive, della gastronomia e dell’artigianato.
Con questa carta geografica andiamo allora alla scoperta degli appuntamenti del carnevale oristanese in “maschera” e a “cavallo” con un viaggio che ci porterà in giro per la provincia. A tutti coloro che vorranno condividere con noi questi favolosi giorni di festa ed allegria auguriamo buon Carnevale.
SAS DIES DE COA
Monte Arci Marina di Arborea
Giostra equestre di origine medievale con corsa alla stella ed acrobazie
Arborea Marrubiu Morgongiori Marceddì Terralba
SU MARRULLERI
Uras
Raduno regionale che richiama carri con migliaia di figuranti
San Nicolò d’Arcidano
SU REI IMBRIAGOI DE SU MATTISI DE COA
Usellus
Villa Verde Assolo Pau Giara di Escovedu Albagiara Genoni Ales Zeppara Gonnosnò Curcuris
Sini Baradili
Pompu Simala Siris Masullas Gonnoscodina Baressa Mogoro Gonnostramatza
Cagliari Elmas
Sfilata dei carri allegorici e di gruppi mascherati
WWW.PROVINCIA.OR.IT UFFICIO TURISTICO PROVINCIA ORISTANO Piazza Eleonora 19 - Tel.0783 36831 - turismo@provincia.or.it
Nureci
Genoni
CARNEVALE DUE GIARE Sfilata di carri allegorici con figuranti
SU SARTIGLIU MOGORESU Corsa spericolata a cavallo con l’obiettivo di centrare una brocca di coccio
MODA
INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA
TOURIST INFORMATION Siamo a disposizione per aiutarti a trascorrere una meravigliosa vacanza in questo angolo di Sardegna. We are here to make sure that you spend a wonderful holiday in this corner fo Sardinia. ORISTANO PIAZZA ELEONORA 18 Lat 39°54'12.85” Lon 8°35'31.03”
www.gooristano.com • www.oristanowestsardinia.com
Ufficio turismo Provincia di Oristano
PROVINCIA DI ORISTANO Assessorato al Turismo
Tel. +39 0783 3683210 - fax +39 0783 3683263 - www.provincia.or.it - turismo@provincia.or.it
GASTRONOMIA
A SCUOLA DI SAPORI:
COME NASCE LA BOTTARGA Nel numero 15 della rivista abbiamo trattato le fasi di produzione della bottarga Smeralda: la cattura dei pesci, la pulitura, la calibratura, l’imbustamento IQF, i diversi e molteplici controlli qualità e la pressatura. Vediamo oggi le fasi successive della produzione, ovvero la salatura, la modellatura, l’essiccazione e il confezionamento
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a tecnologia nelle produzioni alimentari ha fatto passi da gigante e permette di poter lavorare gli alimenti in maniera industriale, rispettando i sapori e la genuinità che caratterizzano ogni prodotto. La preparazione della bottarga, anche se assistita dalle più moderne tecnologie industriali, è rimasta quella antica: pulitura, salatura, pressatura ed essiccazione. Le moderne tecnologie non hanno modificato l’antico procedimento: ogni baffa è lavorata singolarmente e l’intero processo produttivo è svolto manualmente, mentre l’ISO 22000:2005 che certifica il sistema di gestione della sicurezza alimentare garantisce l’assoluto rispetto delle norme sanitarie più severe. Il ciclo di lavorazione com-
Salatura della bottarga
Confezionamento
prende scongelamento, accurata pulitura delle sacche ovariche, salatura, modellatura, pressatura e asciugatura. Nella fase della salatura le uova di muggine vengono cosparse di sale da cucina fine dando inizio alla disidratazione delle uova, mentre con l’asciugatura si eliminano le ultime tracce di umidità che potrebbero danneggiare il prodotto. “Normalmente maggiore è il tempo di salatura, più la bottarga risulta salata – afferma Mosè Piras, responsabile del gruppo sicurezza alimentare di Smeralda – minore è il tempo di salatura, più risulta dolce”. Al termine del processo di salatura, le uova vengono rilavate, ricontrollate nella forma e qualità e ripressate. A questo punto vengono modellate e “sistemate in specifiche reti di acciaio forato per evitare la formazione di muffe durante l’asciugatura” – continua Mosè Piras. Terminata anche questa fase, si passa all’essiccazione o asciugatura. La bottarga, che ormai ha preso la sua forma definitiva, viene portata in stanze chiuse alla temperatura di “maestrale”, subendo un processo di asciugatura con
Le varie confezioni che si possono trovare sul mercato
deumidificazione. “Questa fase dura circa una settimana – termina Mosè Piras – alla fine della quale la nostra bottarga è pronta al confezionamento secondo i protocolli di sicurezza alimentare HACCP, che prevedono il rispetto di severe norme sanitarie”. Attraverso un nastro trasportatore le uova sono portate al confezionamento sottovuoto, in buste. Parte della produzione è invece destinata a essere grattugiata e confezionata in svariati formati: dai 40gr ai 500gr. La bottarga Smeralda ha colore ambrato e un sapore deciso ma delicato. Raffinata e ver-
satile, tagliata a fettine sottili si sposa benissimo con verdure fresche. Ottima su crostini caldi velati di burro e grattugiata su primi piatti.
Scatola regalo Bottarga Smeralda
Smeralda di E. Piras s.a.s. Sede legale: Via del Lavoro, 8 - 09122 Cagliari Tel. +39.070.212099 - Fax +39.070.2128661 Email: info@smeralda.com Stabilimento di produzione: Via dell’Industria, 16 - 09122 Cagliari
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TECNOLOGIA
C’E’ CHI PENSA DIFFERENTE… Prestazioni, affidabilità, design. Apple ha conquistato il mondo con la sua filosofia imprenditoriale unica e vincente. I prodotti della grande mela morsicata sono entrati prepotentemente nell’immaginario collettivo come sinonimo di audacia tecnologica e affidabilità senza compromessi
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Pad, iPod, iPhone e tutti gli altri prodotti Apple attraggono ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo, affascinati dalla miriade di applicazioni spendibili nelle loro strabilianti macchine futuribili. Il Medio Campidano non poteva rimanere insensibile alla rivoluzione informatica messa in atto dalla casa di Cupertino in California, così Webtronica, con le sue filiali di Sanluri e Villacidro ha lanciato la sfida in un angolo di Sardegna particolarmente ricettivo alle
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nuove istanze tecnologiche mondiali. “La necessita di fondersi in un universo comunicativo e conoscitivo a 360 gradi – dice Pier Paolo Sardu, Amministratore di Webtronica - ha posto la ricerca Macintosh sulla scia di una nuova concezione tecnologica che si differenzi dall’offerta commerciale comune. Abbiamo sposato in esclusiva queste istanze, rivolgendoci non solo ai privati e alle pubbliche amministrazioni, ma anche direttamente passando per dalle piccole fino alle grandi aziende collocate nel territorio, per arrivare anche fuori dal medio campidano e nel nord Sardegna”. Rivenditore unico per la piccola ma sempre in fermento provincia sarda, Infotek by Webtronica si pone come il punto di riferimento per l’acquisto dei prodotti Apple. “Oltre alla rivendita di tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia Apple – precisa Pier Paolo Sardu - offriamo un servizio di assistenza e consulenza completi e coadiuvati da soluzioni personalizzate nella configurazione di ogni strumentazione; progettiamo la soluzione personalizzata alle esigenze del nostro cliente”. Progettati per essere prodotti superiori alla media, i prodotti Apple sanno farsi davvero amare dai propri acquirenti. A differenza dei prodotti concorrenti, la Apple ha puntato sulla qualità della componentistica, sul design elegante e moderno e su una ricerca software a dir poco estenuante, che
nasce con lo sviluppo hardware e vi lavora in simbiosi. Il risultato è stato grandioso. IPhone, MacBook, iPad e iPod, fino ad arrrivare alla Apple TV, sono diventati oggetti di culto, veri e propri status simbol che accompagnano e caratterizzano la vita di chi li possiede e ne fa strumento di vita quotidiana e lavoro. Stabilità, sicurezza e performance sono le parole d’ordine. “Prendiamo ad esempio il MacBook – spiega Pier Paolo Sardu – A differenza dei Pc offre una sicurezza di sistema praticamente infallibile; non ci sono rischi sulla sicurezza dei dati, è praticamente oggi quasi impossibile che vengano infettati da virus. Le strutture in policarbonato e alluminio, lo rendono inoltre, particolarmente resistente e durevole. Tutto il contrario dei normali prodotti di mercato, fatti per essere consumati dal normale utilizzo”. Ergonomicità della ta-
stiera, nitidezza dello schermo, durata della batteria senza confronti e silenziosità ne fanno un oggetto di lavoro unico e destinato ai lavori più impegnativi, il tutto accompagnato da una ricerca software avanti almeno 10 anni dalla concorrenza. Quando si parla di Apple non si può non far cenno all’iPhone. Status e culto per milioni di utenti nel mondo, la quarta generazione dei melafonini più famosi offre veramente il meglio che si può trovare sul mercato oggi per quanto riguarda l’hardware ma sopratutto per la scelta dei materiali usati e per l’assemblaggio.
TECNOLOGIA
RIPARARE E’ MEGLIO CHE SOSTITUIRE Telefoni e palmari, computer, ma anche televisori ed elettrodomestici in genere spesso cessano di funzionare improvvisamente lasciandoci in panne. In un periodo molto delicato per l’economia isolana si prospetta la necessità di riportare in vita i fedeli compagni delle nostre attività giornaliere piuttosto che buttarli via. Una soluzione risparmiosa ma che strizza anche l’occhio all’ecologia
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n un’era dove tutto scorre veloce e la durata dei beni e dei prodotti è soggetta ad una rapida deperibilità c’è chi riesce a rallentare la folle corsa del consumismo più sfrenato. Il Centro riparazioni Elettronic Service di Maurizio Cuccu a Villacidro si è specializzato nella riparazione di tutti quegli strumenti elettronici d’uso quotidiano che sono prepotentemente entrati nella nostra vita, semplificandola nelle attività di tutti i giorni. Le tecnologie si perfezionano in brevi lassi di tempo rendendo obsoleti in pochi mesi strumenti che sembravano modernissimi. Eppure il rallentamento dell’economia sta modificando le abitudini dei sardi che ora diventano più oculati nella scelta dei prodotti tecnologici e nel ponderare il momento in cui sostituirli. “Fino a poco tempo fa, quando un elettrodomestico si rompeva – dice Maurizio Cuccu di Cuccu Elettronica - gran parte della gente preferiva comprarne un altro, visto quanto era durato quello attuale”. Ora per colpa della crisi, o grazie a questa, si sono moltiplicate le ditte che si dedicano alla riparazione di elettrodomestici. Infatti ora risulta più conveniente ripararlo perché duri qualche annetto in più, piuttosto che comprarne uno nuovo, ammortizzando il costo del vecchio il più possibile. Chiaramente questa possibilità non deve
essere considerata se la riparazione costa più che acquistarne uno nuovo. “Normalmente – continua Maurizio Cuccu - una riparazione importante costa molto meno di un nuovo elettrodomestico”. E’ qui che nasce il dilemma se si deve aggiustare oppure no. Gli elettrodomestici che di solito si riparano sono quelli della cucina, come i forni a microonde, le lavatrici o i frigoriferi, che se godono di buona salute possono durare diversi anni. Anche i computer, le console per i giochi e i telefonini spesso subiscono danni inaspettati, a causa del ripetuto utilizzo che li sottopone a sforzi incessanti o a rischi di danneggiamenti. “Siamo specializzati nel rimettere a nuovo qualunque tipo di strumentazione elettronica – spiega Maurizio Cuccu - grazie alla capacità di diagnosticare in breve tempo guasti di ogni genere e sostituire parti delle componentistiche con componenti di qualità e a prezzi modici”. Nonostante le pressioni dei massmedia che ci spronano ad acquistare prodotti sempre nuovi, alcuni di questi diventano nostri amici fedeli, dei ricordi indelebili che la modernità non riesce a farci sostituire. Tenerli sempre in ottimo stato e ripararli quando il logorio li danneggia può essere anche un modo di conservare una parte di noi, strizzando l’occhio al risparmio delle nostre finanze.
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MUSICA
A TUTTA DRITTA CON I D-STORTA Dalle cantine fumose delle salette della provincia di Cagliari ai palchi e delle fiere musicali più importanti d’Italia. Collaborazioni eccellenti e progetti sempre in rinnovo fanno di questa band un calderone in continua ebollizione, pronto per esplodere con le loro sonorità incendiarie e prive di compromessi. Sono loro: i D-Storta
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utto è cominciato con una semplice suonata tra amici, ed ora il progetto D-Storta formato da Christian Sarritzu (voce e chitarra), Pierlorenzo Zodio (basso), Michele Mura (chitarra), Biagio Di Pinto (batteria), Giacomo Cossu (Synth) ha già un disco all’attivo, 2 singoli pubblicati, e sono usciti sui retro copertina di riviste come : Il Mucchio e Rock Hard, sono stati ospitati dalla direzione del M.E.I. alla Fiera del Levante in occasione del Medimex a Bari, e inoltre hanno partecipato al programma Sala prove su Rock Tv. La band proveniente per metà da San Sperate e per l’altra da Decimomannu è caratterizzata da un sound dove i potenti riff distorti vengono mescolati a sonorità in levare disco anni 80’ ed ad incalzanti tempi in 4/4 senza tregua, il synth diventa parte fondamentale del loro nuovo sound ed il risultato e’ una miscela di
indie-rock dove le melodie pop vengono costantemente richiamate. Nel 2011 firmano un contratto discografico con l’etichetta di produzione Nomadism, attraverso la quale pubblicano il loro primo disco ufficiale dal titolo: “Un Colpo di Pistola” (la cui direzione artistica dei suoni è curata dai Katsudoji) da cui hanno pubblicato il primo singolo: “Cerchi”, e poi il secondo: “Un Colpo di Pistola”. Grazie a Cerchi e alle numerose radio regionali e nazionali che l’hanno trasmesso, i 5 “D-Storti” entrano a far parte della Indie Music Like (la classifica italiana di gradimento più importante riguardante la musica Indie) insieme ad artisti come 99 Posse, Zen Circus, Dente, Le luci della Centrale Elettrica. La fine del 2011 è stata altamente positiva per i 5 ragazzi, perché essendo stati contattati dalla direzione del M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti) hanno avuto
la possibilità di partecipare al Medimex di Bari (la fiera delle musiche del mediterraneo) dove hanno tenuto uno showcase live. Sempre alla fiera hanno conosciuto artisti come Pierpaolo Capovilla (cantante del Teatro degli Orrori), Andrea Mariano (tastierista Negramaro) e conosciuto la realtà musicale Pugliese, ampiamente diversa da quella che si vive attualmente in Sardegna. Dopo Bari è stato il turno di Milano dove con l’invito di Mario Riso (batterista e creatore del progetto Rezophonic) i D-Storta hanno partecipato al programma “Sala prove” su Rock Tv, dove hanno suonato un brano che sarà presente nel prossimo disco, al quale la band sta at-
tualmente lavorando e lavorerà per tutto l’inverno 2012. il progetto D-Storta ora rimane insieme a Sikitikis una delle realtà Indie più interessanti del momento.
HONEY di Valentina Bullita
Intimo, donna, uomo, bambino neonato, merceria e filati Via Pietro Meloni 51, Sestu (CA) 12
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SALUTE
IL BENESSERE
NELL’ANIMA E NEL CORPO Chiudete gli occhi e calmate il respiro: è il momento di estraniarsi completamente dal mondo esterno, avvolti in un’area di pace e tranquillità. Lasciatevi coccolare da mani esperte che sapranno liberarvi da ansie, stress e dalle preoccupazioni che vi porta il vissuto quotidiano
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ià gli antichi romani conoscevano la forza benefica che le terme donano al corpo. I trattamenti termali sono la soluzione ideale per ritrovare non solo il benessere e la vitalità fisica, ma anche la bellezza estetica, grazie alla forza positiva dell’acqua arricchita con sali minerali; senza considerare le proprietà terapeutiche dei fanghi, che donano relax e benessere al corpo. Grazie alla particolare somministrazione di calore, in giusta quantità e con diversi livelli di umidità, i romani ottenevano bene-
fici salutari sorprendenti. “Per raggiungere questi risultati, gli abitanti dell’Urbe elaborarono una complessa articolazione architettonica composta da più ambienti sviluppati secondo una precisa sequenza: le terme” – afferma Patrizio Saba, Responsabile del centro benessere Raxul SPA, che con i suoi ambienti ricercati, le piscine, la doccia emozionale, gli antichi rituali dei fanghi, il rituale delle essenze, il rituale delle alghe e delle maree riesce a ricreare tutti gli stadi bioclimatici delle antiche terme romane.
Tiepidarium Con panche e pareti riscaldate a 37°, luce gialla. E’ un bagno rigenerante e di relax, ideale sostegno al rafforzamento del sistema immunitario, permette una prevenzione generale ed un’attività rigenerante del corpo. In questo ambiente si crea uno stato febbrile che porta ad un aumento naturale della metabolizzazione dei grassi eccedenti.
I percorsi benessere del centro benessere Raxul SPA partono con la somministrazione di una tisana e l’ingresso nella cabina preriscaldata “Raxul”. Successivamente è possibile scegliere se eseguire un trattamento Tiepidarium (bagno rigenerante e di relax), Calidarium (bagno turco) o Laconicum (antica sauna romana). Il percorso base con-
tinua con la doccia emozionale: in un labirinto di pioggia una grande varietà di soffioni possono evocare diverse sensazioni, come la calda e profumata pioggia tropicale o il piacere di una cascata tiepida; il viaggio continua con 20 minuti di idromassaggio in piscina e una fase di relax finale di 15 minuti sulla chaise longue, durante la quale verrà servita una tisana adeguata.
CALIDARIUM Con panche riscaldate a 37°, vapore senza aroma, luce verde. E’ un bagno turco dove l’umidità del vapore favorisce la regolazione del pH, l’idratazione e la pulizia della pelle. Indicato per il miglioramento delle attività respiratorie.
LACONICUM Con panche riscaldate a 37°, pareti a 60°, luce arancione. E’ l’antica sauna romana con pareti riscaldate. L’intensa sudorazione provoca una normale disintossicazione generale del corpo con l’eliminazione delle tossine.
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NATURA
I GIOIELLI DELLA FLORA SARDA Cardo del fuoco (Atractylis gummifera) Pianta erbacea perenne con radice che contiene un succo gommoso e profumato, il fusto è corto o nullo, le foglie presentano profondi lembi spinosi, che spuntano in inverno ma sono secche alla fioritura, il fiore è composto da numerosi tubuli di colore violetto o rosa scuro, il frutto è un simil-achenio con pappo setoloso. Fiorisce da agosto a settembre, da 0 a 700 m s.l.m., sui bordi stradali e in luoghi aridi. E’ presente solo in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il fusto è brevissimo, le radici sono a forma di grosso bulbo, contengono un succo gommoso, dolce, aromatico ma tossico. Il cardo del fuoco è una pianta erbacea perenne e fiorisce verso la fine dell’estate, quando le foglie sono ampiamente seccate, e i suoi tipici fiori si incontrano a livello del terreno. Dopo il passaggio di un incendio, poiché la sua radice non subisce danni, è la prima fioritura che segna la reazione della natura all’evento dannoso.
Cardo del fuoco
Cardo del fuoco sul bruciato
Fiordaliso spinoso
Fiordaliso spinoso (Centaurea Horrida)
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Il fiordaliso spinoso è una specie endemica della Sardegna. E’ una specie classificata come vulnerabile: infatti, pur essendo rappresentata da un cospicuo numero di esemplari, il numero limitato di stazioni e la loro ridotta estensione sono un fattore di vulnerabilità che potrebbe pregiudicare la sua sopravvivenza. Il fiordaliso spinoso è localizzato esclusivamente nella parte nord-occidentale della Sardegna, in alcuni siti costieri dell’Asinara e della Nurra, nella zona di Alghero, e nella parte nordorientale dell’isola sarda, nell’isola di Tavolara. È una pianta legnosa a portamento pulvinato, molto ramificata, alta fino a 30-50 cm. Il nome scientifico richiama la sua morfologia particolarmente spinosa e ispida, un adattamento alle estreme condizioni ecologiche nelle quali la specie vive. I fiori sono rosa-viola all’apice e bianchi nel resto della loro lunghezza. Il frutto è un achenio grigio, sormontato da un breve pappo setoloso. Fiorisce tra maggio e giugno, con fruttificazione che si completa a luglio. La colorazione grigio cenere conferisce un aspetto di unicità al paesaggio che la accoglie. Il fiordaliso spinoso è definito come un fossile vivente. La sua comparsa sulla Terra risale ad oltre 30 milioni di anni fa, prima del distacco della placca sardo-corsa dal blocco continentale. L’esistenza attuale di questo relitto è da attribuire alle particolari condizioni ambientali: l’isolamento determinato dalla geografia e dalla geomorfologia delle zone di vegetazione, congiuntamente alle difficili condizioni climatiche, hanno permesso che questa pianta beneficiasse dell’assenza di competizioni floristiche tali da provocarne l’estinzione. I Vivai Murgia lo propagano da un vecchio esemplare in loro possesso dal 1986. Foto di Vittorio Murgia e Sandro Murgia
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TRADIZIONE
ARTE E TRADIZIONE NEL COLTELLO SARDO La coltelleria sarda ha raggiunto gradi di raffinatezza unici riconosciuti in tutto il mondo. Tra artigianato e arte questi preziosi utensili da lavoro, indispensabili nelle attività del mondo agro pastorale sardo, sono diventati dei veri e propri oggetti di culto, capaci di evocare un passato mitico senza dimenticare la vera funzione per cui sono creati
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uspini, centro mediocampidanese dove la storia dell’estrazione mineraria ha scritto una delle sue pagine più importanti nel contesto europeo. In questa cittadina, in cui la cultura rurale sarda non è stata scalfita dalle moderne vicissitudini, rimane florida la tradizione della coltelleria artigianale sarda. Tra i laboratori che giornalmente sono impegnati nella produzione dei preziosi modelli a serramanico, quello dei Fratelli Piccioni stupisce per la capacità di coniugare passato e presente in una forma artistica unica e di gran pregio. I fratelli Piccioni sono: Antonello, Giancarlo e Danilo. Nella loro bottega forgiano gli acciai migliori e limano i corni che assembleranno come manici, alle potenti lame per la creazione dei loro coltelli. La loro attività inizia nel 1994, quando Antonello si dilettava durante i momenti liberi dall’attività scolastica, alla costruzione delle prime rudimentali lame. Con gli anni l’esperienza si è affinata e oggi, questi esperti artigiani, sono in grado di riprodurre i più blasonati modelli di coltelli sardi, con uno stile unico e inconfondibile. “Oltre alla produzione di coltelli nuovi – spiega Antonello Piccioni – ci occupiamo del loro restauro, dell’affilatura e del ripristino di parti rotte o usurate”.
Guspini è anche il paese che ha dato i natali ad un particolare modello di coltello artigianale, la Guspinesa. “Essa è caratterizzata dalla punta mozza – dice Giancarlo Piccioni - Le armi da taglio appuntite, infatti, vennero proibite nel bacino minerario guspinese in epoca giolittiana”. Fu così che, mozzando di netto la lama, si trovò un alternativa al classico coltello da lavoro appuntito. La tradizione coltellistica guspinese ha influenzato molto i fratelli Piccioni che, però, diversificano la loro produzione creando tutti i modelli tipici isolani. Arburese, pattadesi, panciuti o artistici. I materiali per la creazione delle varie parti sono molteplici. Per il manico il corno di montone, muflone, cervo o bufalo o legno. Le lame sono dei migliori acciai temprati con pazienza, affinché mantengano il giusto grado di flessibilità e resistenza. Questi oggetti diventano quasi sacri per collezionisti ed amanti. La loro leggerezza e la perfetta calibratura li rende adatti per qualsiasi uso. “Una delle novità del momento – termina Danilo Piccioni – sono i coltelli di nozze. Regalare ai testimoni di nozze una coppia di coltelli artigianali sardi significa suggellare per sempre un momento unico con un oggetto d’arte simbolo della cultura millenaria che ci caratterizza”.
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NATURA
NATI CON IL POLLICE VERDE Primule, surfinie, gerani, ma anche giacinti, ciclamini e rose in cespuglio. I fiori da giardino e da balcone, e le piante ornamentali per appartamento rallegrano l’atmosfera casalinga, regalando note di colore in tutte le stagioni. Ma non tutte le piante fioriscono in primavera, e alcune sbocciano anche nelle stagioni più fredde
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on tutti ci possiamo permettere un parco, un giardino, un orto, un pezzo di terra in cui dar sfogo alla nostra passione di fioricoltori; quasi tutti noi però abbiamo a disposizione un terrazzo o un piccolo balcone dove poter far crescere qualche piccola pianta che ci possa rallegrare con i suoi colori. Gran parte delle piante che fioriscono in primavera durante il periodo invernale sono soltanto dei bei cespugli di foglie, e nei mesi di gennaio e febbraio, quando l’inverno sembra non finire più, la primavera è ancora un sogno che ci accompagna nelle notti più fredde. Possiamo riscaldarci lo sguardo scegliendo per il giardino o il terrazzo delle piante che, anticipando tutte le altre. Queste essenze possono far godere in pieno inverno delle loro splendide fioriture. La primavera resta comunque lontana, ma almeno il nostro giardino risplenderà di colori, che risalteranno nel grigiore delle foglie secche e delle gelate notturne. Neoflor è una nuova azienda
specializzata in produzione e vendita di piante ornamentali da interno e da esterno, fruttifere e orticole per hobbisti e professionisti. “Durante l’inverno molte piante da fiore comuni interrompono la loro fioritura – afferma Carla Ferrau di Neoflor – ma con alcuni semplici accorgimenti, e i consigli giusti, è possibile avere un bel giardino o un balcone fiorito in tutte le stagioni”. Le piante giuste nel balcone d’inverno sono vasi di ciclamini e viole del pensiero, di cui se ne trovano di tutte le gamme cromatiche. Con poco impegno e le giuste cure riescono a durare fino a primavera. “Ad ottobre è sempre consigliato prepararsi alla stagione fredda – continua Carla Ferrau – comprando dei bulbi di tulipani, giacinti, muscari, narcisi che cominceranno a spuntare nei vasi già a gennaio e all’inizio della primavera saranno un tripudio di fiori, profumi e colori”. Ad inizio gennaio si trovano anche le prime primule, poi piante da interni, da appartamento, che non risentono del freddo, come l’acmea, le azalee, l’anthurium, le
begonie o il ficus benjamin. Non solo, Neoflor offre la propria esperienza e competenza anche per quanto riguarda le piante da frutto come olivi, meli, piante di pesco e le piante forestali come abeti, cipressi o pini. Un servizio aggiuntivo, e molto richiesto, è la progettazione dei giardini, che viene messo in opera a cura dell’Agronomo
Giuseppe Ecca. Neoflor sarà in grado di soddisfare le piccole e grandi esigenze di tutti gli appassionati. Conciliare relax, tempo libero e passioni è facilissimo in un giardino privato, è un luogo perfetto per ricevere gli amici e organizzare cene e feste, ma anche dedicarsi ad un hobby rilassante e di sicuro stimolante: il giardinaggio!
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SALUTE
Parola d’ordine: stop al cheratocono Il Medio Campidano registra il più alto tasso di cheratoconi in Sardegna. Una diagnosi precoce della malattia può bloccarne il decorso migliorando sensibilmente i sintomi attraverso cure specifiche
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o studio ottico Dimensione Vista di Donato Atzei, grazie all’utilizzo di un moderno strumento ottico, chiamato Topografo Corneale, è in grado di risolvere il problema, spesso ignorato o non avvertito da chi ne è colpito. Una pronta diagnosi, infatti, riesce a contrastarne efficacemente gli effetti negativi. “Il cheratocono – spiega Donato Atzei - è una malattia della cornea che nell’ 85% dei casi colpisce entrambi gli occhi. Il problema insorge quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e ad incurvarsi progressivamente verso l’esterno”. Si riscontra quindi una curvatura irregolare della cornea, che perde la sua forma sferica, divenendo conica.
La malattia ha una maggiore frequenza nel sesso femminile. Può esistere anche una predisposizione ereditaria. La malattia può presentarsi già durante l’adolescenza. I sintomi della malattia sono quanto mai subdoli. “Nei casi di cheratocono – spiega l’ottico villacidrese - la curvatura irregolare della cornea produce distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano. Il paziente accusa una diminuzione della vista, soprattutto da lontano”. La vista tende a peggiorare irreversibilmente. Il rischio è che il cheratocono venga scambiato con una miopia associata ad astigmatismo, se non si esegue un esame mirato. Una sua corretta diagnosi può essere
fatta attraverso una specifica visita, presso lo studio ottico Dimensione Vista, chiamata Topografia Corneale. “La topografia corneale - spiega Donato Atzei - è un metodo di lettura della curvatura della cornea. Il topografo corneale proietta una serie di anelli illuminati sulla superficie della cornea, che poi vengono riflessi nello strumento. Gli anelli riflessi vengono analizzati dal computer che in seguito genera una mappa corneale”. La mappa e le varie analisi a computer rivelano ogni distorsione della cornea come la curvatura e i meridiani dell’astigmatismo. La mappa corneale viene inoltre usata per eseguire gli esami prima di un intervento chirurgico e, soprattutto, è
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diventata la base per il contattologo che la utilizza per studiare, eseguire ed adattare una lente a contatto per una cornea con cheratocono. “Esistono varie soluzioni per la cura del cheratocono – termina Donato Atzei - il trattamento del cheratocono dipende dal grado di evoluzione della malattia e va dagli occhiali alle lenti a contatto fino ad arrivare al trapianto di cornea”.
MOTORI
Debutta Fiat Sedici Model Year 2012 Fiat Sedici si rinnova: per l’auto famosa per la sua vocazione multiuso, arriva il Model Year 2012, rinnovato sia nell’estetica, grazie ad alcuni particolari di stile, sia nei contenuti, con un arricchimento delle dotazioni di serie serie su tutti gli allestimenti, a partire dal Dynamic che aggiunge l’ESP e le barre sul tetto verniciate. Per l’allestimento Emotion, sono ora di serie anche l’ESP, i Windowbag e il lettore CD MP3; l’allestimento Experience include tra le dotazioni di serie il nuovo navigatore a mappe, con Bluetooth e porta USB. Il navigatore disponibile su Sedici MY 2012 è un nuovo sistema multimediale con tutte le funzionalità utili per la vita a bordo: touch display da 5”, mappe su scheda SD, servizi utili alla navi-
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iat Sedici MY 2012 mantiene nel suo DNA le caratteristiche di una vettura compatta con le performance da fuoristrada: da un lato la maneggevolezza, l’agilità e la facilità di parcheggio; dall’altro, la possibilità di affrontare in completa sicurezza percorsi fuoristrada, in tutte le condizioni stradali, grazie alla sua altezza da terra ed alla trasmissione 4×4 controllata elettronicamente che permette di passare con facilità dal 4×2 al 4×4. Sedici è un SUV a misura di protezione. Tua, di chi trasporti e di chi ti circonda. Ed è per questo che per la sicurezza ti offre il meglio. Merito della scocca a deformazione progressiva realizzata in acciai altoresistenziali, dei sei airbag disponibili, del sistema Isofix e delle cinture di sicurezza, a tre punti con pretensionatore,
gazione come l’info traffico e la segnalazione dei punti d’interesse, connessione Bluetooth e porta USB con controllo iPod/iPhone. L’interfaccia di comando intuitiva rende facile la navigazione e consente di gestire anche gli apparecchi esterni connessi tramite USB. Sedici MY 2012 conferma la gamma motori. Sono disponibili il 1.6 16V 120cv nell’alimentazione benzina ed il 2.0 Multijet 16V 135cv DPF nell’alimentazione diesel, entrambi rispettosi dell’ambiente e dai consumi ridotti.
regolabili in altezza. Sedici ti permette di viaggiare ovunque, su qualsiasi terreno e con la migliore tenuta di strada possibile grazie al sistema di controllo della stabilità ESP, di serie su tutti gli allestimenti, e alla selezione automatica della trazione che può essere attivata, on demand, in tre modalità: LOCK, AUTO e 2WD. Per quanto riguarda gli esterni, gli specchietti retrovisori del Sedici MY 2012, in colore grigio metallizzato, integrano le frecce e sono dotati di funzione di ribaltamento elettrico su tutti gli allestimenti e di riscaldamento a partire dall’allestimento Emotion. Sull’allestimento Experience i cerchi in lega da 16” sono ora in colore brunito. Sempre in tema di esterni, è disponibile un nuovo colore, il “Viola Ribelle”. Si arricchiscono le dotazioni di
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CASA
NATURA
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE Le alluvioni dello scorso autunno hanno messo a nudo le debolezze del territorio sardo. La pioggia ha distrutto strade, allagato campi e danneggiato abitazioni lasciando impotenti gli uomini di fronte alla furia della natura. Eppure c’è chi pensa che il disastro si sarebbe potuto evitare, con grande vantaggio economico per tutti. Una pulitura preventiva dei canali, degli argini e degli alvei dei fiumi avrebbe messo a riparo dai danni della forza dell’acqua. Il materiale pietroso rimosso dal fondo dei fiumi e dei canali, poi, si sarebbe potuto destinare al miglioramento delle pavimentazioni stradali
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hi ha vissuto in prima persona gli attimi di terrore di quella notte di metà novembre 2011 sa di cosa si parla. Le strade trasformate in torrenti, massi e fango che invadono le vie dei paesi creando pericoli e disagi, allagamenti e danni incalcolabili per l’economia e le famiglie. Il giorno dopo, lo spettacolo è stato impietoso e ha messo a nudo tutte le debolezze del nostro sistema. “Eppure si poteva evitare – dice Massimo Pilleri della Villbloc – con una semplice opera di prevenzione, senza attendere che si arrivasse a tali conseguenze”. Un servizio di tutela programmato, se effettuato nelle modalità giuste, evita tragedie. “Gli Enti locali – continua Massimo Pilleri – avrebbero dovuto coinvolgere le aziende del settore edile, delegando loro il compito di mettere in sicurezza ed effettuare una costante manutenzione e pulizia di canali e torrenti”.
In questo modo parte dei soldi che oggi si spendono per riparare i danni creati dall’alluvione si sarebbero potuti utilizzare preventivamente per evitare il disastro che ha impresso un senso di terrore indelebile nelle persone che l’hanno vissuto. “Ripulendo i punti nevralgici dell’affluenza delle acque piovane inoltre – spiega Massimo Pilleri – si sarebbe potuto ottenere anche una cospicua quantità di prezioso materiale utile per il ripristino delle strade circondariali e per mille altri usi diversi”. Si tratta dei ciottoli trasportati negli anni dall’acqua che, depositandosi nel fondo dei fiumi e nei canali, possono contribuire a frenare il flusso dell’acqua creando pericolosi tappi, pronti ad esplodere durante i rovesci temporaleschi più intensi. “Questi ciottoli – spiega Massimo Pilleri – risultano una risorsa importantissima per l’economia locale perché possono essere macinati e riutilizzati per migliorare la viabilità locale e per la creazione di muri di contenimento e vespai per la messa in posa di strutture di vario genere”. La Villbloc mette a disposizione frantoi e mezzi per la rimozione dei detriti al fine evitare sprechi inutili di danaro pubblico che ogni anno si spendono per tamponare i danni creati dalle esondazioni. “Chiediamo alle amministrazioni – termina Massimo Pilleri – di mobilitarsi quanto prima affinché non si attenda la prossima alluvione per contare i danni che si potrebbero evitare con facilità”. Foto di Gianluigi Deidda
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DESIGN
DESIGN
L’ARCHITETTURA CONSERVATIVA SPOSA IL RISPARMIO ENERGETICO
Rispettare i canoni architettonici del passato coniugandoli con le esigenze abitative moderne spesso rappresenta uno scoglio insormontabile per i proprietari di beni immobili antichi. Nella ristrutturazione o nella fabbricazione ex novo all’interno dei centri storici occorre tenere conto di una serie di vincoli paesaggistici che potrebbero allontanare il sogno di realizzare la propria dimora ideale. Affidarsi ad uno studio tecnico professionale diventa la carta vincente per concretizzare i propri desideri armonizzandoli alle nuove esigenze di risparmio energetico, anche in presenza di strutture antiche vincolate da rigorosi canoni di salvaguardia
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centri storici spesso pullulano di strutture di gran pregio architettonico. Capita però che una cattiva conservazione renda necessaria una ristrutturazione radicale per consentirne il nuovo utilizzo a fini abitativi o commerciali. Alcuni edifici rimangono inabitati decenni. In questo modo al fisiologico degrado della struttura si somma la progressiva obsolescenza degli impianti e delle rifiniture. Ci si ritrova davanti a decadenti palazzi o case provenienti da un passato che non riesce a competere con i criteri moderni di abitabilità ed efficienza. A questo punto diventa indispensabile la consulenza di uno studio tecnico professionale che riesca a coniugare le esigenze del proprietario dell’immobile e i canoni architettonici che vincolano la ristrutturazione di immobili antichi o la costruzione in aree urbane di pregio storico. “La parte più complessa del nostro lavoro – dice Antonello Cogotti, geometra presso lo studio professionale Madau-Cogotti a Villacidro – è seguire tutto l’iter burocratico per ottenere le varie autorizzazioni”. Questa parte del lavoro
deve essere fatta con bene in mente il progetto desiderato dal proprietario dell’immobile. “Si tratta – continua Andrea Madau, Architetto presso lo studio Madau-Cogotti – di conciliare le esigenze del cliente con i vincoli imposti dal Piano Paesaggistico”. Tutti gli elementi architettonici devono mantenere il giusto grado di armonia nella ristrutturazione o nella costruzione nei centri storici, nel rispetto dei canoni utilizzati nell’ edificazione dell’edificio, o in conformità con gli edifici adiacenti. “Tutti gli elementi architettonici che caratterizzano le facciate degli edifici – spiega Antonello Cogotti – devono essere rispettati e perfettamente allineati seguendo i precedenti schemi costruttivi”. Il ruolo dello studio tecnico inizia con la consulenza con il proprietario dell’immobile, prosegue con la progettazione e lo studio d’intervento, con il disbrigo delle pratiche burocratiche e con la direzione dei lavori presso il cantiere. “La consulenza di uno studio tecnico efficiente – precisa Andrea Madau – può dare un valore aggiunto all’opera permettendo di risparmiare parecchio
sul costo totale dell’intervento”. L’utilizzo di materiali biocompatibili e il recupero energetico concorrono a creare il giusto grado di comfort all’interno dell’abitazione assicurando un risparmio progressivo nell’utilizzo di fonti energetiche.
Lo studio tecnico Madau – Cogotti in piazza Dessì a Villacidro
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DESIGN
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IL RUSTICO SI FA EASY
L’ultima edizione del Salone dell’Arredamento, svoltosi a Cagliari nello scorso novembre, presso i padiglioni della Fiera Campionaria, ha visto, tra le protagoniste assolute, le creazioni dei laboratori artigianali del mobile Fratelli Saiu. La grande vetrina isolana delle ultime tendenze dell’arredamento si è rivelata anche quest’anno il palcoscenico ideale per lo stile unico targato Fratelli Saiu. A capitalizzare l’interesse dei visitatori degli stand è stata soprattutto una nuova tipologia di cucina, recentemente ideata per conciliare lo stile rustico con le tendenze moderne
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e nuove tendenze dell’arredamento in cucina sposano i linguaggi classici in connubio con le esigenze di organizzazione dello spazio moderne. Il rustico si fa easy comprimendosi in uno spazio capitalizzato al massimo, per una resa ottimale di tutti gli elementi della cucina. Gli ambienti domestici si adattano ai nuovi stili di vita, richiedendo agli arredamenti interni funzionalità e precisione, compattezza e stile. La possibilità di personalizzare la propria cucina rende unica ogni
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soluzione, lasciando ai gusti personali ed alla conformazione dello spazio la possibilità di accogliere un prodotto completamente su misura. I laboratori artigiani del mobile Fratelli Saiu hanno sposato queste istanze presentando al vasto pubblico del Salone dell’Arredamento la presentazione di una nuova linea di cucine innovative e di tendenza, senza abbandonare le istanze rustiche e artigianali, vero caposaldo della produzione dell’azienda villacidrese. La cucina si presenta, a prima vista, in puro stile Arte Po-
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vera. La struttura, lunga 3 metri lineari, è interamente composta in essenza di abete spazzolato, affinché le preziose venature del nobile legno esaltino tutta la loro bellezza. La colorazione è leggera e virante verso giochi cromatici caldi, imprimendo alla struttura una sferzata di modernità inconsueta. Il piano abbinato è in travertino rosso. La pietra conferisce alle linee verticali stabilità e armonia, contrastando cromaticamente la materia lignea. Ogni elemento è ergonomicamente disposto, studiato per essere facilmente raggiungibile in ogni parte della cucina. Di particolare pregio la disposizione del forno a mezza altezza, che rende comodo sia il carico e scarico dal vano che la normale pulizia. La mancanza
del vano frigo si sposa con le moderne tendenze che esigono l’elettrodomestico fuori da contesto della cucina, ma sapientemente abbinato allo stile complessivo dell’ambiente. Crea la terza dimensione lo stacco cromatico della cappa, anch’essa in legno nobile d’abete. La tinta scura, in contrasto con le sfumature del corpo principale regalano una visuale movimentata dell’insieme. I Fratelli Saiu iniziano il nuovo anno con una produzione studiata per gli ambienti più intimi della casa all’insegna della familiarità e dell’eleganza. Il loro stile unico si presta ad ogni tipo di personalizzazione partendo dalla base artigianale del lavoro svolto. Una sicurezza in più per una cucina che duri una vita.
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UNIVERSO PORTE
Sono tanti i motivi che determinano l’acquisto di una porta per interni: c’è chi ha esigenze di spazio e desidera creare una divisione degli ambienti più razionale; chi è più sensibile a problemi di stile e cerca il prestigio di un design raffinato; chi vuole ritagliarsi un angolo privato e silenzioso; chi vuole sostituire quelle vecchie, rovinate e malfunzionanti; e chi infine vuol portare un soffio di novità e dare un’impronta personale all’arredamento di casa
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ille scelte per rispondere a gusti e necessità differenti. Comune a tutti, al di là della varietà degli stili di vita, è l’esigenza di una porta di qualità con garanzia di prestazioni costanti nel tempo. Le porte, interfaccia tra architettura e arredamento, coniugano indissolubilmente aspetti simbolici e funzionali che arricchiscono l’abitare di valore e significato. Oggi le porte interne costituiscono un elemento d’arredo, i cui colori, forme e materiali contribuiscono a delineare lo stile della casa. Del resto, l’ambiente domestico necessita di soluzioni che rispondano ai trend più attuali del gusto e alle esigenze di funzionalità e sicurezza. Per questo l’azienda Casa Moda di Sestu, in sintonia con l’evoluzione delle preferenze e dei gusti del pubblico, ha deciso di ripensare il concetto stesso di questo prodotto industriale, sollecitando una rivoluzione destinata ad esaltare il ruolo della porta nell’architettura d’interni. Come si riconosce la qualità di una porta?
Va detto che bisogna “vederla”. Basta il primo impatto per capire se è fatta con buoni materiali. Le porte scorrevoli e pieghevoli vanno fatte funzionare per capire se il loro meccanismo è resistente e silenzioso. Inoltre si deve valutare il rapporto qualità-utilizzo: ad esempio, una porta di qualità ha una buona verniciatura/laminatura, non sbriciolata, ed è costruita con un legno adatto. Il valore di una porta dipende dal materiale impiegato. Importante è che il valore sia adeguato al materiale con cui la porta è stata costruita. Anche il telaio deve essere di qualità: se è prodotto con derivati del legno potrà subire le deformazioni dovute a calore o umidità. Un altro fattore da considerare con attenzione è quello della posa in opera. Per evitare qualsiasi problema di montaggio, il posatore dovrebbe fare un sopralluogo per controllare che aperture e controtelai siano realizzati correttamente. Venite a trovarci nel nostro show room a Sestu!
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ENERGIA
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PELLET O LEGNA:
QUESTO E’ IL DILEMMA
Riscaldare la propria casa rendendola accogliente nella stagione invernale è un’esigenza di primaria importanza. La carenza di impianti di riscaldamento canalizzati nelle case sarde rende necessario il ripiego in sistemi che uniscano elevate prestazioni, risparmio e bellezza estetica
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e stufe a pellet e a legna, negli ultimi anni hanno visto incrementare in modo vertiginoso le loro vendite. Le prime assicurano un rendimento efficace e una razionalizzazione dei consumi, le seconde associano un minor costo e una facile reperibilità del materiale combustibile. Come la stufa a legna, la stufa a pellet, per il funzionamento utilizza un combustibile solido, ma rispetto ad essa necessita di un collegamento elettrico, è più pulita rispetto ad una stufa a legna in quanto non vi è la necessità di caricare continuamente combustibile, preservando così la pulizia dei muri interni. La stufa a pellet, avendo a disposizione un serbatoio interno è in grado di autoalimentarsi fino a che il pellet è presente nel serbatoio. Ha una canna fumaria con misure ridotte e non vi è la possibilità di una fuoriuscita di fumi all’interno dell’abitazione. Il tiraggio della stufa a pellet è forzato tramite la presenza di una ventola interna che fa si che i fumi della combustione vengano efficacemente evacuati all’esterno. Il calore viene diffuso nell’ambiente tramite ventilazione forzata, permettendo così un veloce riscaldamento. Le stufe a pellet sono
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dotate di cronotermostato ed è quindi possibile impostare orario di accensione e spegnimento, oltre alla temperatura. Uno dei pregi della stufa a pellet è quello di poter riempire il serbatoio alla mattina e poi dimenticarsene per tutto il resto della giornata. Supponendo l’impiego di una stufa di potenza media, attorno ai 7 Kwh, con un funzionamento ad un regime medio, la stufa dovrebbe avere un’autonomia di 12-13 ore. Elemento questo che la fa preferire alla stufa a legna e al suo continuo bisogno di essere caricata, per non parlare del fatto che ogni volta che si carica una stufa a legna si ha una fuoriuscita di fumi e cenere con conseguenti effetti sull’igiene dei muri interni. Per contro, bisogna dire che, in caso di mancanza di corrente elettrica, la stufa a pellet, contrariamente a quella a legna, risulta inutilizzabile. La magia del fuoco vivo, il crepitio della legna ardente dentro il focolare e il basso costo della legna, previa disponibilità di un locale in cui accatastarla, fanno della stufa a legna uno strumento funzionale e affascinante, capace di coniugare un alto rendimento calorifico con la bellezza del fuoco vivo che arreda la nostra casa.
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DESIGN
ENERGIA
GLI ARTISTI DEL LEGNO In un’epoca mordi e fuggi, in cui la contemporaneità fa spesso rima con arredi immediatamente reperibili, adattabili ad ogni situazione e rinnovabili, sopravvive ancora lo zoccolo duro di chi del mobile ha fatto una vera e propria forma d’arte. La Falegnameria FT, ad Assemini, è da decenni sinonimo di qualità senza compromessi. Il suo lavoro è semplice: creare mobili per la vita senza cadere nei dettami del consumismo
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ndustria e prefabbricazione contro mobili artigianali, è questa l’eterna partita che si gioca nel mondo dell’arredamento. La tendenza attuale, sicuramente ha superato il design a basso mercato, quello del legno impiallacciato, della formica, del truciolato e del tamburato, cercando di coniugare estetica con cura nella lavorazione e nella scelta dei materiali. Una dimostrazione di come la lavorazione di mobili artigianali sia tornata tra le preferenze di molte case, è testimoniata dall’attività di tante aziende che hanno tradotto il termine artigianato con lusso, esclusività e pregio, trasformando questo settore in un ambito dedicato a intenditori e veri amanti, orientandosi verso un livello di clientela decisamente esigente. Le creazioni artigianali, o per meglio dire artistiche della Falegnameria FT di Franco Trudu, sono vere e proprie opere nate da una vena artistica ed una fervida creatività, spesso abbinate ad anni di lavoro e di passione verso il materiale più antico e più nobile di tutti: il legno. Proprio in quest’ottica si colloca il lavoro di Franco Trudu e del suo staff . Si tratta di veri e propri maestri nell’arte del legno, che con le loro creazioni, vo-
gliono raccontare l’evoluzione di una professione in oltre trent’anni di attività, dimostrando come, nonostante i tempi ed i gusti del pubblico siano in continuo cambiamento, l’amore per il legno e per la qualità sia rimasto invariato. Ed è proprio guardando queste opere che ci si rende conto che la lavorazione dei legnami pregiati e la bellezza degli arredi artigianali, non potranno mai subire il passo dell’industria, perché solo la mano dell’uomo è in grado di creare qualcosa di veramente unico ed esclusivo. Il confronto con i mobili industriali non ha paragone. Spesso si cade nella trappola delle offerte a prezzi stracciati, nei mobili dalle firme blasonate in cui si paga l’etichetta e non la qualità. Il risultato? Pochi anni e ricomincia la corsa alla ricerca di un altro mobile perché ci si ritrova in casa dei veri e propri relitti. La ricetta contro le brutte sorprese è unica: La Falegnameria FT di Franco Trudu. I mobili della Falegnameria FT vengono realizzati su progetto, in modo da sposarsi completamente agli spazi della casa. Materiali pregiati, preventivi dettagliati e puntualità nella consegna completano un offerta che nulla a che vedere con la vendita di prodotti industriali o da mobil-discount.
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ENERGIA
DESIGN
LA SCELTA DEL MIGLIOR INVERTER: INFORMAZIONI UTILI L’inverter è un componente fondamentale di tutti i sistemi fotovoltaici, in quanto converte la corrente continua proveniente dai pannelli o dalle batterie, in corrente continua alla tensione di rete di 230 V. In passato, questi componenti erano inefficienti e poco affidabili, mentre gli inverter di nuova generazione sono molto efficienti (dall’85% al 97%) ed affidabili. Pronto Casa a Villacidro, ti aiuta nella scelta dei migliori inverter sul mercato per ottimizzare il tuo investimento nel fotovoltaico
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li inverter vengono confrontati fra loro, come caratteristiche, soprattutto sulla base di tre fattori: la quantità di energia che è fornita in modo continuo, ora per ora; la potenza di picco, ovvero quanta potenza e per quanto a lungo può essere fornita per avviare motori o altri carichi; l’efficienza, cioè quanta dell’energia fornita all’ingresso del dispositivo in questione è disponibile alla sua uscita. “Gli inverter stand-alone – spiega Giuseppe Boi di Pronto Casa - sono usati negli impianti fotovoltaici non connessi in rete”. Due tipi di inverter stand-alone dominano il mercato: quelli ad onda sinusoidale e quelli ad onda sinusoidale modificata. “Questi ultimi – continua Giuseppe Boi - sono meno costosi a parità di potenza disponibile e vanno bene per la maggior parte delle applicazioni, eccetto che per gli apparati più delicati, quali apparecchi audio, radiosveglie etc.”. “L’inverter – precisa Angelo Mascia di Pronto Casa - in realtà, è un sotto-sistema dell’impianto fotovoltaico che necessita di componenti aggiuntivi per poter operare in maniera efficiente e sicura: cavi speciali, protezione contro le sovracorrenti continue in ingresso, protezione contro le sovracorrenti alternate in uscita”. Non esiste un migliore inverter adatto per tutti gli usi. Il fattore potenza è senza dubbio il principale, ma ve ne sono molti altri. “Occorre scegliere un inverter di potenza adeguata
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a quella dell’impianto – commenta Giuseppe Boi di Pronto Casa - in pratica, di almeno il 30% più alta dei carichi previsti se si usa un inverter a onda sinusoidale modificata, perché motori e pompe non riescono a sfruttare bene questa forma d’onda, e utilizzano almeno un 20% di potenza in più”. La potenza di picco e l’efficienza sono altri due criteri di selezione. Poiché l’inverter rappresenta una buona porzione del costo di un impianto fotovoltaico, come per i pannelli fotovoltaici la marca che si sceglie conta. “Ad ogni modo – termina Angelo Mascia - inverter di alta efficienza ed affidabilità vanno bene con certi pannelli ma non con altri”. A seconda del tipo, la durata di un inverter può variare da 5 anni fino a 15 anni. Un ambiente fresco, un uso corretto e una buona manutenzione possono allungare la vita dell’inverter. La garanzia sugli inverter dovrebbe essere di 10 anni o più, tuttavia la garanzia standard fornita dai produttori è di 5 anni, ma solitamente estendibile a 10, 15 o 20 anni. Meglio scegliere, quindi, marche di inverter che sono sul mercato da parecchio tempo e che presumibilmente hanno maggiore probabilità di esistere ancora nell’anno in cui scadrà la garanzia.
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ivere in una casa di legno prefabbricata offre tanti vantaggi, ancora tutti da scoprire. In primo luogo tempi di costruzione ridotti, circa del 30-40% rispetto a quelli previsti per una casa di tipo tradizionale. Per questo tante volte le case in legno sono protagoniste in situazioni di emergenza, come i terremoti, nella necessità di un tetto da mettere subito in piedi. Il secondo, grande vantaggio delle case in legno è che hanno dei costi molto ridotti, anche se questi naturalmente variano a seconda delle dimensioni della stessa e del tipo di essenza utilizzato. Le garanzie che vengono offerte però sono sempre standard: gli chalet e le case in legno hanno un alto potere ignifugo, garanzia di isolamento termico e acustico, resistenza ed elasticità. Ma andiamo per ordine. L’idea del legno che va a fuoco più rapidamente di altri materiali è dura a morire: eppure mentre questo per bruciare ha bisogno di temperature intorno ai 300° C, l’acciaio, che compone l’armatura di cemento armato nelle comuni abitazioni, ha bisogno di 200°C per dilatarsi e perdere così le sue caratteristiche strutturali, con rischi di crollo dell’edificio maggiori. Più consolidata sembra invece la percezione delle qualità isolanti del legno: infatti si tratta di un materiale a bassa conducibilità termica, che perciò richiede meno energia per riscaldare o rinfrescare l’ambiente. Qualità che calza a pennello anche con il bisogno di ottimizzare gli spazi interni. A parità di prestazioni energetiche e livelli di isolamento, sarebbero necessarie pareti di gran lunga più spesse rispetto a quelle standard con telaio di legno, con guadagni importanti nei volumi edificabili. Impagabile è poi la resa del legno sotto pressioni di tipo elastico, come nel caso di sisma, grazie al rapporto eccellente fra peso specifico e resistenza statica. Le case in legno disponibili nel nuovo show room della SS 554 al Km 11,400, partono da diverse fasce di prezzo, ma l’offerta del mese, riguarda una casa di mq 110 con la possibilità di aggiungere mq 20 di pergola esterna, a partire da € 28.000. Questo particolare tipo di chalet si compone di due camere da letto, camera matrimoniale, salotto, sala da pranzo, bagno. Lo chalet viene installato in tempi brevissimi grazie ad un kit di montaggio, e viene assemblato direttamente dall’azienda, riducendo ulteriormente i costi della messa in funzione. E’ questa la casa dei vostri sogni, subito abitabile, accogliente, sicura, moderna ed economica.
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OPINIONI
LA SARDEGNA IN TESTA
TRA I PRODUTTORI AGROALIMENTARI DI QUALITA’ di Raffaele Usala - raffaele.usala@mysardegna.it
Il 2010 è stato l’anno del conseguimento di un risultato eccellente per la Sardegna. La nostra Isola è stata promossa la prima regione italiana per numero di produttori agroalimentari di qualità, ovvero DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta )e STG (Specialità tradizionale garantita), primato che sino all’anno precedente era di esclusivo appannaggio della Toscana, altra grande regione ricca di biodiversità e tradizioni gastronomiche. Alla luce dell’importante risultato, ottenuto grazie all’impegno e al sacrificio di migliaia di produttori, non si riesce a capire l’ostruzionismo di una certa classe politica verso gli allevatori, verso i produttori di latte, e chi in generale continua a lavorare la terra
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’Agnello di Sardegna è il primo prodotto IGP nelle specialità di carni fresche italiane. Si posiziona davanti ad altre eccellenze nazionali come l’Abbacchio Romano e il Vitellone bianco dell’Appennino Centrale. Non solo. I prodotti agroalimentari di qualità sardi, crescono, sia nel numero di lavoratori nel comparto, sia nel volume di produzione. Questa crescita, congiuntamente ai buoni risultati raggiunti anche da Toscana, Trentino e Lombardia, hanno fatto sì che l’Italia sia il primo Paese europeo per numero di riconoscimenti conseguiti: sono infatti 219 i prodotti Dop, Igp e Stg riconosciuti dall’Ue (fonte: Istat).
Infatti, per quanto presenti in tutte le regioni, i produttori risultano concentrati a livello territoriale: al 31 dicembre 2010 il 52,2% delle aziende agricole è localizzato in sole tre regioni, Sardegna, Toscana e Trentino-Alto Adige. Analizzando i dati forniti dall’Istat, ci sono alcuni aspetti che esaltano le nostre produzioni: gli operatori totali del comparto di qualità DOP e IGP nell’isola sono aumentati dal 2009 al 2010 del 19%. In totale questi sono 15.272, e solo nel corso del 2010 sono entrati nel settore 1443 nuovi operatori a fronte di 819 fuoriusciti (pensionamenti o fallimenti). La terra, l’allevamento, le colture, non solo sono redditizi quindi, ma fungono da traino per il perpetrarsi dei valori della tradizione che nella nostra terra è ancora forte e legata a quella genuinità che da sempre l’ha caratterizzata. Probabilmente l’aumento degli operatori del settore è stato dovuto alla crisi occupazionale che attanaglia la Sardegna: in mancanza di un posto di lavoro a tempo indeterminato sempre più giovani e non, scelgono di tornare alle origini, riprendendo a lavorare la terra, mettendo in produzione nuove superfici coltivate. Questo aspetto è sicuramente positivo, sia perché dà nuovi stimoli all’economia, sia perché con lo sviluppo dell’agricoltura, vengono tolti terreni alla speculazione edilizia, che trasforma le campagne dei paesi in agglomerati urbani senza personalità. Ma quali sono i prodotti di qualità Sardi più famosi nel mondo? L’Agnello di Sardegna IGP, il Fiore Sardo DOP, il Pecorino Romano
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DOP, il Pecorino Sardo DOP, l’Olio Extravergine di Oliva Sardegna DOP, il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP, lo Zafferano di Sardegna DOP. Grazie al lavoro dei produttori, e grazie alle gioie “gustose” che sanno regalare i loro frutti, da alcuni anni si registra particolare attenzione alla salvaguardia e alla tutela degli allevamenti e delle colture. Le ragioni di questi interessi sono da ricercarsi sia dal punto di vista produttivo (i prodotti di qualità stanno conquistando mercati sempre maggiori), sia da quello ambientale (si riconosce il contributo che questa specie dà alla conservazione dell’ambiente e della biodiversità). Gli allevatori e i produttori locali, nonostante le difficoltà che devono affrontare, si mostrano convinti nel continuare il loro lavoro. I problemi reali nascono però quando i sacrifici non sono ripagati da una giusta remunerazione economica, e non trovano sbocco in un equo sistema
OPINIONI di servizi che dovrebbe crescere insieme a tutto il comparto. I servizi che dovrebbero svilupparsi non sono solo quelli legati al trasporto delle merci da e verso la Sardegna, negli alti costi gestionali e burocratici, e nella carenza di impianti di trasformazione. Sempre comparando i dati dell’Istat, fa impressione la scarsità degli impianti di trasformazione (macelli, salumifici, caseifici, centrali del latte, linee di mondatura, oleifici, cantine etc) in Sardegna. Per esempio, a fronte di 3219 aziende agricole che operano nelle carni fresche (allevamento dell’Agnello soprattutto), vi sono 810.844 ovini allevati e 35 impianti di trasformazione (macelli e salumifici soprattutto). Nel Lazio, grande concorrente della Sardegna nell’allevamento ovino, ci sono solo 418 aziende, 93.957 capi e 182 impianti. La Sardegna è la prima regione italiana per numero di aziende agricole (15.272), ma è quasi fanalino di coda per quanto riguarda gli impianti di trasformazione: solo 327. Avere più impianti significa più concorrenza, significa più qualità e significa un prezzo maggiore per le materie prime. In Sardegna il latte ovino viene pagato con un prezzo medio di 0,65€ al litro (fonte: Coldiretti Sardegna), contro lo 0,75 €/l del resto della penisola, quando mediamente la remunerazione che riesce a coprire i costi di produzione va da 0,90 a 1,15 € per un litro di latte. La poca concorrenza provoca l’abbassarsi dei prezzi: o vendi la produzione con il prezzo che ti impongono, seppur basso, o sei costretto a buttare via tutto. Non bisogna trovare un colpevole per questo stato di cose: occorre trovare la soluzione. Nessuno possiede la bacchetta magica in grado di risolvere la questione dall’oggi al domani. Occorre trovare denaro per finanziamenti che permettano di agire con una concorrenza maggiore; ma non bastano dei
nuovi impianti che offrano servizi. Occorre vendere i prodotti agroalimentari, in Sardegna, in Italia e all’estero, a un prezzo onesto e vantaggioso per tutti, sia per il produttore che per il consumatore. Occorre certificare le produzioni, metterle al sicuro dalle contraffazioni alimentari. In tutto questo caos di burocrazia, servizi, infrastrutture, persone che lavorano, è necessario sapere che le istituzioni, la politica, dovrebbero operare per il benessere e per il mantenimento del comparto agricolo. Questo purtroppo non accade. Nonostante siamo la prima regione italiana per numero di aziende agroalimentari di qualità, la prima in Europa come filiera ovina, sentiamo la mancanza dell’assistenza delle istituzioni come un pesante macigno che grava sulle spalle degli allevatori. Per assistenza non si intendono solo soldi a pioggia come peraltro accade in altre Regioni d’Italia, ma aiuti in termini di fiscalità, finanziamenti per ristrutturazione aziendale, innovazione, ricerca e formazione. Un punto molto importante che l’economia sarda deve risolvere al più presto è sicuramente il costo dei trasporti da e per la Sardegna (Continuità Territoriale). Far viaggiare le persone e le merci a dei prezzi veramente convenienti creerebbe nuovi circuiti economici, aprirebbe nuovi mercati creando nuove possibilità di collaborazione, come per esempio riuscire ad accedere ad un prezzo del latte maggiore, che viene praticato in tutto il resto d’Italia. La politica sarda si deve unire e conseguire questi obbiettivi e far si che si le nostre realtà locali possano essere veramente concorrenti alla pari con le altre realtà locali del resto d’Italia.
Manifestazione contro Equitalia alla Fiera di Cagliari
Manifestazione del Movimento Pastori Sardi
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