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ALTE VIE 12
EUROPEO IL SENTIERO E5 LA SCARPA GIUSTA
SE VEDI UNA MUCCA... 24
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METEO PER PRINCIPIANTI ZAINO IN SPALLA E VIA
ENERGIA IN VETTA
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P ROGRE SS B E YON D LOG IC SUUNTO SPARTAN SPORT WRIST HR
ORA CON RILEVAZIONE HR AL POLSO
take a hike. Editorial p4 . Packing list p5 . La montagna, un generatore di felicità p6 . Il sentiero europeo E5 p8 . Dalla pianificazione alla meta p10 . Quale scarpa è giusta per me? p12 Total Look p16 . Il bon ton in rifugio p20 . Incontri ravvicinati con una mucca: sai che fare? p22 . Previsioni del tempo in montagna p24 . Lo zaino p26 . Emergenza in montagna – come comportarsi p28 . Services p30 . Cibo energetico per la montagna p31 . #SPORTLERbestinthealps p32 Events p34 . Sketch s35
Cari amici di SPORTLER, emozioni come ispirazione, avventura, soddisfazione, felicità ti risuonano? Goditi una bella porzione di piacevole meraviglia che dà il giusto sale alla vita e la rende degna di essere vissuta. Il viaggio è il traguardo. In questo caso l’alta via o il sentiero a lunga distanza. Parliamo di una sfida, una disputa con uno degli avversari più forti. Se stessi. All’improvviso ti riappropri del tuo tempo e ti rendi conto di essere parte di una cosa più grande. Impressum SPORTLER Magazine | Editore: SPORTLER SpA Testi: SPORTLER SpA | Foto: SPORTLER SpA e vari fornitori, Harald Wisthaler, AVS e Alp Line. Grafica: www.longo.media | Stampa: Nuovo Istituto Italiano d’arti Grafiche S.p.a. Le informazioni contenute in questa edizione sono state inserite al meglio delle conoscenze e la loro precisione è stata controllata con cura. Tuttavia, non possono essere completamente esclusi errori di contenuto e di fatto.
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Forza, allora! Il primo passo non si muove sul terreno, ma con una buona preparazione. Quale percorso voglio intraprendere, sono abbastanza preparato e di quale attrezzatura ho bisogno? Se sono ben equipaggiato, di certo l’avventura sarà più divertente e non avrò delle brutte sorprese. Come organizzare adeguatamente lo zaino e quali provviste portare, lo scoprirai nelle pagine che seguono. Vi trovi anche diversi consigli sul comportamento corretto da mantenere nei rifugi, o se dovessi imbatterti in una mandria di mucche e, infine, su come interpretare i vari segnali meteorologici. Lasciati contagiare anche tu dall’entusiasmo per l’escursionismo nelle pagine che seguono. Buon divertimento nella lettura! Saluti sportivi, Jakob Oberrauch e il team SPORTLER
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Packing list 16
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Fare escursioni ci porta a contatto con la natura, dove finalmente abbiamo il tempo di percepire l’aria, il calore del sole, sentire il profumo di alberi e fiori, ascoltare lo sciabordio dell’acqua e i fruscii del bosco… Si liberano allora sensazioni di libertà e pienezza, di quiete e serenità. Camminare nella natura rende felici. Per alcuni, questa emozione di gioia sorge già solo al pensiero dell’escursione che si prospetta, per altri forse fa capolino solo dopo un centinaio di chilometri ma tutti, alla fine, sperimentano questo tipo di sensazioni. Spiegato in modo meno romantico, il corpo rilascia endorfine (i cosiddetti ormoni della felicità) sotto sforzo fisico, che generano una sensazione di euforia. A queste è associata anche la produzione di adrenalina positiva, che aumenta le prestazioni fisiche permettendoti di raggiungere mete ancora più ambiziose. La soddisfazione così generata, innesca a sua volta un circolo virtuoso di felicità. Altrettanto vero è che nella quotidianità riusciamo raramente a ritagliarci momenti che ci permettano di percepire pensieri e sensazioni. Così, quasi all’improvviso, scopriamo che durante un’escursione di più giorni abbiamo magicamente a disposizione del tempo prezioso. Se si cammina in solitaria ci confrontiamo con noi stessi passo dopo passo, incontriamo noi stessi nell’ammirare un panorama mozzafiato, come nella conoscenza e nello scambio con altri camminatori. E naturalmente si ci può sentire anche piccoli e soli al cospetto di una natura così imponente che scandisce il ritmo. Si comincia a riflettere sul senso della vita ed è un’occasione unica per crescere e varcare i propri confini di comprensione. Meglio non partire con aspettative troppo elevate, ma con un senso d’avventura e l’equipaggiamento adeguato minimo sì. Camminate di più giorni su lunghe distanze portano sempre con
sé qualcosa di nuovo, che non si comprende con la testa, ma con anima e cuore e per questo ti arricchiscono. Arrampicare una cima è senz’altro da togliere il fiato, ma lo è anche l’esperienza di portare sulle spalle l’indispensabile per sopravvivere in mezzo alla natura per il tempo dedicato all’escursione, seguire il proprio ritmo e tornare a casa con la sensazione di aver imparato qualcosa di buono. Percorrere un tragitto anche impegnativo contando sulle proprie forze, vivendo il qui e ora, ed osservare il mondo da una prospettiva privilegiata, dall’alto e a cielo aperto, desta sensazioni sconosciute che possono cambiarci.
SENZA DIMENTICARE LA SALUTE Fare un’escursione di uno o più giorni non è solo una coccola per l’anima, ma produce grandi benefici anche al corpo. Grazie allo sforzo fisico costante, la circolazione sanguigna viene efficacemente allenata, mentre il mantenimento dell’equilibrio durante la camminata promuove la facoltà di coordinazione. Senza contare che in un’ora di camminata in salita si possono bruciare intorno alle 500 calorie e in discesa circa la metà.
DEFINIZIONI Con alte vie s’intendono quei percorsi escursionistici in quota, di solito di più giorni, lungo la cresta delle montagne, che alternano saliscendi non eccessivi. Storicamente fungevano da vie di comunicazione, erano più secche delle strade a valle e non erano attraversate da corsi d’acqua. Dal 19° secolo queste vie sono state aperte anche da Associazioni e Club alpini perché sono appunto sentieri ottimali di collegamento tra rifugi alpini, per evitare perdite di quota più ampie. I sentieri a lunga distanza sono escursioni che attraversano più regioni. Si tratta di tour lunghi suddivisi in tappe di più giorni. Molti possono superare alcune migliaia di km, possono essere sentieri nazionali o europei. Le alte vie possono essere frazioni dei sentieri di lunga percorrenza.
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Il sentiero europeo
Attualmente esiste una rete sentieristica con ben dodici sentieri a lunga distanza che attraversano l’Europa. Tali tratti sono stati definiti e realizzati dalla Federazione Europea Escursionisti, nata nel 1969. Si tratta soprattutto di creare una rete di sentieri a lunga distanza che connetta le popolazioni nelle diverse regioni d’Europa. Fa parte di questa rete anche il sentiero E5, che vanta una popolarità crescente. L’E5 è un percorso lungo 3.050 km, parte dalla costa dell’Atlantico in Bretagna, precisamente da Pointe du Raz, attraversa le Alpi e termina a Verona. L’ultimo tratto che condurrà a Venezia non è ancora completato, alla fine i chilometri saranno ben 3.200.
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La parte centrale dell’E5 è il punto focale di questo articolo: l’attraversamento delle Alpi. E più precisamente dieci giorni di avventura in montagna, da Oberstdorf fino a Bolzano, su uno dei percorsi più antichi che attraversano l’Europa. Paesaggi che lasciano senza fiato, un susseguirsi di cime, cascate, laghi, ruscelli, alpeggi e prati. Un’immersione completa nella natura, un’autentica ricerca del proprio io e altre innumerevoli esperienze. Un’avventura che non puoi assolutamente perdere.
Da Oberstdorf a Bolzano in dieci tappe [ 1 a TAP PA ]
Oberstdorf ——> rifugio Kemptner Hütte La partenza inizialmente è comoda. Il primo tratto è pianeggiante e giunge a Spielmannsau dopo poco più di 10 km. Per fortuna la cresta di confine dell’Algovia (Allgäu) è sempre ben presente nel campo visivo. I primi metri che portano in quota passano per la bella e selvaggia valle Trettachtal con i suoi rinfrescanti ruscelli. Si raggiunge ben presto il rifugio Kemptner Hütte, il tuo primo traguardo. Se vuoi hai la possibilità di fare una puntata fino alla cima del Muttlerkopf. Tipo di percorso: sentiero facile, strada asfaltata, sentiero escursionistico con un tratto ripido Dislivello in salita: 1.050 m Dislivello in discesa: 20 m Grado di difficoltà: medio Tempo di percorrenza*: 4 h 30 min
[ 2 a TAPPA ]
Rifugio Kemptner Hütte ——> rifugio Memminger Nei primi chilometri si sale dalla Germania verso il passo Mädelejoch, per scendere poi dall’altro lato in Austria per alcune ore, con tre diverse varianti: cascate, ponte sospeso oppure il sentiero Lechweg. In un secondo momento si presenta un’ulteriore variante al classico E5, e precisamente l’alta via Hermine. Entrambi i sentieri salgono alla teleferica del rifugio Memminger e da lì si prosegue verso il rifugio stesso. A questo punto sei a un tiro di schioppo dalla cima del monte Seekogel, qualora volessi ammirare un magnifico tramonto. Tipo di percorso: sentiero escursionistico, sentiero ripido su roccia, strada asfaltata, sentiero su prato, strada sterrata, sentiero stretto, eventuale variante in parte su alta via stretta per pendii erbosi e ghiaioni; possibilità di alleggerire il percorso con autobus oppure con trasporto dello zaino tramite teleferica Dislivello in salita: 1.320 m Dislivello in discesa: 920 m Grado di difficoltà: medio Tempo di percorrenza*: 9 h 30 min
Le restanti tappe le puoi consultare online su my.sportler.com/E5
L’intero tracciato dell’E5 è incluso nella nuova cartografia escursionistica per GPS Garmin, la Garmin TOPO TransAlpine+ PRO. online: 2108859 | € 149,95
Dalla pianificazione … “Con una buona preparazione si è già a metà dell’opera”. Una pianificazione accurata della tua escursione è imprescindibile per un’ottima riuscita della tua avventura in montagna. Raccogli informazioni sul percorso, adatta il tuo equipaggiamento, prenota il tuo posto letto con anticipo (specialmente in alta stagione), controlla le previsioni meteo e le tue condizioni fisiche. Lascia detto dove andrai: in casi d’emergenza potrebbe salvarti la vita.
Orientamento: bussola e cartina
Procurati buone informazioni sulla zona che visiterai, l’alta via o il sentiero a lunga distanza che percorrerai. Accanto alla letteratura di settore, la cartina topografica è un must! Naturalmente è necessario imparare a leggere le mappe. Per esempio: più le curve altimetriche sono vicine le une alle altre, più la zona è scoscesa. Ogni cartina è provvista di altri elementi con i quali dovresti familiarizzare 10
in anticipo. Il primo punto di riferimento sono le legende. Le note carte Tabacco, per esempio, riportano la scala 1:25.000 e la posizione del sole è quella delle ore 17 (per capire le ombreggiature che indicano i pendii). La bussola è un altro strumento utile per orientarsi, premesso che la usi in maniera corretta. Attenzione: una spiegazione dettagliata sull’utilizzo di bussola e cartina esula naturalmente da questo articolo. Prendi in considerazione un corso o chiedi agli esperti, e poi esercitati molto!
Tour
Informati sulla lunghezza complessiva dell’escursione, le singole tappe, il dislivello in salita e in discesa, le condizioni del sentiero, l’esposizione, quanto può essere affollato, le possibilità di ristoro e pernottamento, le previsioni meteo ed eventuali vie alternative in caso di maltempo. Calcolo del tempo di camminata: Calcola in media 4 km/h per l’intero percorso e 400 m/h per il dislivello in salita. Dimezza il tempo minore e somma questa cifra a quella maggiore. Esempio: Intero percorso di 20 km = 5 h (20 / 4) Con una salita di 1.200 m di dislivello = 3 h (1.200 / 400) 5 h + 1,5 h = 6,5 h tempo di camminata (escluse le pause naturalmente)
Segnaletica
In Alto Adige, Austria e Baviera si utilizza la stessa segnaletica per i sentieri, ovvero rosso/bianco/rosso con il numero della via ad ogni bivio o passaggio chiave. Esistono anche altre varianti di colore a seconda delle regioni: qualche volta, per esempio, si possono trovare bollini rossi, perciò è bene stare sempre all’erta.
Condizione fisica
L’entusiasmo per escursioni di una certa durata può essere più grande delle proprie capacità fisiche, perciò è meglio non sopravvalutarsi! Sii sincero con te stesso altrimenti l’avventura può anche diventare pericolosa. Per scoprire se distanze di una certa lunghezza sono adatte a te dovresti semplicemente iniziare a percorrerle, non ci sono altri segreti. Quindi, abituarti gradualmente a sentieri sempre più lunghi e testando in anticipo scarpe ed equipaggiamento che utilizzerai.
Documenti e numero di telefono Porta con te documento d’identità e tessera dell’Associazione/Club alpino di cui sei membro. Annota i numeri di contatto dei rifugi, delle associazioni turistiche e dei servizi meteo della zona. E non dimenticare sin dalla partenza i numeri di emergenza delle zone che attraverserai.
Natura e ambiente
Da amante dell’escursionismo sei sicuramente contento se puoi vivere una natura intatta. Per favore rispettala: non lasciare rifiuti in giro, rimani sui percorsi segnati, evita forti rumori, non disturbare gli animali selvatici e da pascolo, non raccogliere piante e comportati adeguatamente nelle zone protette.
… alla meta
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Uno dei componenti più importanti nello sport e nelle attività all’aria aperta, e in generale nella nostra vita, è calzare la scarpa più adatta. I piedi ci sorreggono per tutta la vita e, quindi, ci permettono ogni sorta di avventura. Quando si tratta di escursioni a piedi, è importante prima identificarne il tipo: si tratta di un’esigente escursione ad alta quota di più settimana oppure di pochi
Quale scarpa è giusta per me?
giorni? Com’è il terreno e come la superficie? Il percorso va sia in salita che in discesa? È sempre molto importante che la scarpa dia il supporto necessario e abbia una suola antiscivolo.
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Si può differenziare tra
scarpe da trekking basse
scarpe da trekking alte
scarponi d’alta quota
peso minimo, molta libertà di
maggiore stabilità, minore
molto stabile, compatibile
movimento, meno stabile
libertà di movimento; non
ai ramponi, suola più dura
>> per escursioni leggere su
si dovrebbe rinunciare alla
(minore rullata)
membrana GORE-TEX
>> per escursioni ad alta
percorsi pianeggianti
>> per escursioni di medio/alto livello 12
quota, alpinismo tecnico
La cosa più importante è la misura. Le dita non dovrebbero toccare la parte anteriore: stando in piedi deve esserci ancora uno spazio pari alla larghezza di un dito (una misura più grande rispetto ad una scarpa da strada). I diversi marchi e modelli si differenziano nella calzata che deve essere perfetta. Non ci devono essere punti di pressione e bisogna fare attenzione alla buona stabilità del tallone.
A che cosa devo prestare attenzione comprando una scarpa da montagna?
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IL BON TON IN RIFUGIO Se tutti si attenessero alle regole e fosse stato scoperto il rimedio deďŹ nitivo per chi russa di notte‌
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PRENOTAZIONE
Hai prenotato? Specialmente in alta stagione (luglio e agosto) è una mossa intelligente, per non restare senza tetto sopra la testa dopo una giornata che ti ha messo fisicamente a dura prova. Attenzione: a causa del cattivo tempo alcuni rifugi aprono più tardi o chiudono prima, perciò meglio accertarsene con una telefonata.
DISDETTA
È buona maniera avvisare tempestivamente il rifugio nel caso tu non possa più pernottare, perché qualcun altro potrebbe aver bisogno del tuo posto letto!
ARRIVO
Avvisa il gestore del rifugio al tuo arrivo. Segna il tuo arrivo, la tua partenza e quale tragitto percorrerai nel libro del rifugio. In caso di eventuali emergenze, queste informazioni potranno essere d’aiuto.
CAMBIARSI D’ABITO
(no striptease!) Per indumenti bagnati, scarpe umide e sporche, nonché bastoncini da trekking, utilizza le aree apposite senza stipare la sala adibita ai pasti. Nella zona notte non è consentito usare le scarpe, eccetto pantofole/ciabatte da casa. Le troverai anche in loco se decidi di non portarle con te per una questione di peso o spazio nello zaino.
MARCA IL TERRITORIO
Non appena ti è stato indicato il dormitorio o il posto letto in rifugio, è buona norma collocare vicino il tuo sacco a pelo e il tuo zaino per “marcare il ter-
ritorio”. Importante: non scordarti il sacco-lenzuolo per la sicurezza della tua igiene. Sapevi che durante il sonno produciamo circa mezzo litro di sudore?
CALMA E RISPETTO
Il rifugio non è un ristorante e non è possibile venire incontro a richieste particolari, perciò frenati! Per intenderci: chiedere il caffè nel bicchierino tiepido, con doppia schiuma e una spruzzata di cannella, è tabù. Adotta un atteggiamento rilassato e non prendertela se il tempo d’attesa per il tuo pasto è più lungo di quel che t’aspettavi. Se tutti gli ospiti iniziassero a lamentarsi, non sarebbe di certo piacevole per nessuno. Ultimo accorgimento: lascia le tue provviste alimentari nello zaino, perché anche i rifugi devono sopravvivere.
ACQUA E DOCCIA
Il rifugio non è un’area wellness. Se la doccia è realmente necessaria sii rapido in modo da lasciare acqua calda anche ai prossimi. In alcuni rifugi, le docce funzionano a gettoni. L’acqua è una risorsa preziosa e limitata, perciò va risparmiata, ad esempio per lavarsi i denti. Comunque, a volte è possibile solo la variante bicchiere d’acqua sotto il cielo stellato.
DISCONNETTERSI
Nella maggior parte dei rifugi non c’è connessione a internet: spegni il tuo smartphone, respira la tranquillità e goditi l’atmosfera di pace del luogo. Puoi sempre fare amicizia con altri ospiti, intrattenerti con due chiacchiere o giocare a carte.
SALDARE I CONTI
Salda i conti prima di andare a dormire. Se sei membro di un’Associazione o di un Club Alpino potresti godere di uno sconto in certi rifugi. Attenzione: nella maggior parte dei rifugi non è possibile pagare con carta di credito o bancomat.
RIPOSO NOTTURNO
Anche se la serata potrebbe rivelarsi animata ancora a lungo, in rifugio deve regnare il silenzio tra le ore 22 e 6. Muoviti senza far troppo rumore quando vai a dormire e quando ti alzi al mattino, per non disturbare la quiete altrui. Se possibile, prepara lo zaino la sera prima per il giorno dopo.
LUCE
Se durante la notte devi andare in toilette o ti è venuta l’ispirazione per scrivere sul tuo diario, utilizza una lampadina frontale o tascabile.
CONCERTI NOTTURNI
Un assoluto must per le notti in rifugio sono i tappi per le orecchie. Le statistiche dicono che ci si addormenta mediamente nel giro di sette minuti, ma appena inizia il concerto dei “ronfi”, può diventare un incubo! Questi oggetti, per quanto piccoli, attenuano il rumore dei russatori professionisti e non.
Ti auguriamo di trascorrere esperienze indimenticabili in rifugio!
<—— Rifugio Lago Rodella. FOTO: Agenzia pubblicitaria Alp Line.
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INCONTRI RAVVICINATI CON UNA MUCCA:
SAI CHE FARE? 22
Sebbene le mucche non siano animali aggressivi, è opportuno osservare loro il dovuto rispetto. Adottare un comportamento adeguato eviterà di trasformarti nel loro bersaglio preferito. Il sole splende, l’aria è pulita e il cielo terso. L’escursione in montagna ti sta regalando sensazioni di gioia e soddisfazione, quando all’improvviso eccoli là, i bovini con ampi collari in pelle, provvisti o meno di campanaccio, e targhette gialle al posto del piercing sulle orecchie, personalizzate con il loro nome. Nessuna manca all’appello: Heidi, Julia, Kia, Sally, Barbie… dai nomi locali a quelli più esotici, questi grossi animali mostrano un animo placido e un fare tranquillo nella cornice idilliaca di malghe e distese verdi. L’abito fa il monaco: ne siamo proprio sicuri? Niente paura, le mucche non sono killer aggressivi, ma animali pacifici… se anche chi le incrocia viene in pace. L’incontro ravvicinato dell’uomo con il bovino filerà liscio se si seguono questi cinque accorgimenti: 1. Non scavalcare le aree recintate, le mucche difendono il loro territorio. Allo stesso modo non correre in mezzo alla mandria. 2. Se hai un cane, tienilo al guinzaglio e a una certa distanza dagli animali, poiché potrebbero vederlo come una minaccia. 3. Evita di accarezzare una mucca, non puoi sapere se quel giorno si è svegliata con il piede giusto. 4. Stai a debita distanza soprattutto dai vitelli, perché mamma mucca potrebbe mettersi sulla difensiva. 5. Le mucche hanno un campo visivo limitato perciò si spaventano facilmente. Se non puoi aggirare la mandria, comportati in modo tranquillo e cammina con disinvoltura facendoti notare dall´animale, senza ovviamente spaventarlo.
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PIANO D’EME
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NZ A A Non agitarti e non scap pare, manti allontanati eni la calm lentamente ae . PS: non rivo schiena ad lgere mai la un animale nervoso! Se allora quest hai un cane o è il mome , n to giusto pe guinzaglio e r sciogliere lasciarlo corr il ere lontano (e non verso dagli animal le mucche! i Q ui vale la reg il tuo cane). ola: conosc i PIANO D’EME
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CONCLUDEND
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Anche se q uesto artico lo ha un tag prendi sul se lio umoristic rio i nostri o, suggerimen passati alcu ti. Negli an ne persone ni sono rimas purtroppo te ferite e al sono morte tr e in situazion contro con i legate all’i questi anim n ali.
RICORDA CHE ANCHE PER IL BOVINO VALE IL DET T O: VIVI E LASC IA VIVERE!
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PREVISIONI DEL TEMPO —— in montagna ——
Il tempo atmosferico non cambia all’improvviso e normalmente si possono sempre cogliere i segnali tipici che anticipano una pioggia o una nevicata. Ciononostante, ogni anno si registrano purtroppo vittime del maltempo a causa di informazioni scarse, un’inadeguata pianificazione dell’itinerario o semplicemente sopravvalutazione di se stessi. Ecco alcuni consigli per evitare cambiamenti meteo improvvisi e relative conseguenze.
IL BOLLETTINO METEOROLOGICO Prima di ogni tour in montagna è bene consultare un servizio meteo attendibile. Un buon bollettino meteorologico può prevedere un temporale con un alto grado di probabilità. Se il tempo risulta incerto, consulta altri bollettini meteo evitando quelli turistici. Altri strumenti utili sono immagini radar, satellitari e webcam.
formazione di rugiada o brina. Attenzione quindi anche ai pendii in ombra.
RICONOSCERE I SEGNALI Le scie di condensazione che restano fisse in cielo sono avvisaglia di un cambiamento del tempo. Se già al mattino sono presenti cumulonembi (nubi in formazioni verticali), facilmente si verificherà un temporale nel primo pomeriggio. Ma anche l’assenza di nuvole al mattino non garantisce il rischio di temporali. Piccole nuvole apparentemente innocue possono trasformarsi in fenomeni di proporzioni maggiori nel giro di una mezzora. Se è presente una sorta di cappello sopra la cima delle montagne, il tempo di solito non cambia e non si formano grossi banchi di nuvole (vale per l’arco alpino). In presenza dei seguenti segnali è bene cercare protezione: nubi a forma di incudine, raffiche di vento che soffiano verso valle, pioggia mista grandine e meno di 10 secondi di distanza tra lampo e tuono.
UMIDITÀ L’umidità rende più pericolosi quei percorsi che sono facilmente agibili quando il clima è secco. Ad esempio prati scoscesi, rocce, frasche e radici diventano più scivolosi e inaffidabili. In fase di preparazione del tour considera che notti fredde danno luogo a 24
IN CASO DI TEMPORALE Se il brutto tempo ti ha comunque colto di sorpresa, hai la possibilità di fermarti, proseguire o tornare indietro. Il pericolo maggiore sono i fulmini, in questo caso cerca di allontanarti da zone aperte, pendii esposti,
creste e costoni perché costituiscono i punti più alti e rischiosi. Perciò attieniti a questi consigli: allontana dal corpo qualsiasi oggetto di metallo perché è conduttore; rannicchiati a terra, se possibile dentro un incavo sopra una superficie isolante (come lo zaino) occupando il minimo spazio, e tieni i piedi uniti (mai tenere le gambe divaricate); stai lontano da alberi isolati; attendi finché il temporale si è visibilmente allontanato; fai attenzione, dopo un temporale, al pericolo di scivolare; inoltre aumenta il rischio di frane, slavine e caduta sassi. Naturalmente, anche con il bel tempo in montagna è necessario essere adeguatamente equipaggiati. Soprattutto in quota l’irradiazione UV è molto intensa, perciò è importante: applicare una crema solare con fattore di protezione molto alto e, se si suda, applicarla più volte; indossare abbigliamento con protezione dai raggi UV; portare un cappellino per evitare un’insolazione; portare occhiali da sole per proteggere gli occhi da possibili danni (esempio oftalmia da neve).
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LO ZAINO
Consigli per organizzare e regolare correttamente il tuo zaino occhielli di fissaggio
tasca sul cappuccio e cappuccio regolabile in altezza
apertura per sistema di idratazione cinghie di controllo carico spallacci imbottiti
fissaggio per bastoni tasca laterale
schienale
cinghia di compressione cinghia pettorale con fischietto
tasca laterale
coprizaino (contro la pioggia)
cinghia in vita con alette imbottite
fissaggio per bastoni tasca con cerniera lungo la cinghia in vita per piccoli accompagnatori
comparto separato sul fondo
Oggetti leggeri
Il fondo dello zaino integra gli oggetti leggeri e voluminosi come la biancheria (di ricambio), la giacca in piuma e il sacco a pelo (per la baita). Se il fondo dello zaino è ben imbottito, il trasferimento del carico sarà migliorato.
Oggetti pesanti
Gli oggetti pesanti trovano posto nella parte posteriore vicino alla schiena. Per esempio la sacca idrica.
Oggetti di peso medio
Nella parte superiore ed esterna vengono inseriti gli oggetti restanti come abbigliamento, sandali trekking, provviste. Questi danno stabilità alle attrezzature pesanti.
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Inoltre: Comparto sulla copertura: se ce n’è uno, questo è ideale per contenere tutti gli elementi che dovrebbero essere sempre a portata di mano, come crema solare, occhiali da sole, cartina, bussola, fazzoletti. Non imballare unilateralmente. Lasciare a casa il superfluo. Resta inteso: peso massimo zaino = 25% del peso corporeo.
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MENTE LO ZAINO COME SI REGOLA CORRETTA
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La testa deve essere sempre libera di muoversi. Lo zaino sporge solo leggermente sopra le spalle.
>> Molto importante
Il 70% del carico deve poggiare sui fianchi in modo che le spalle siano alleggerite.
Ecco quindi la sequenza per la regolazione di cinghie e cinturini:
1. 2.
Caricare bene lo zaino, allentare tutte le cinghie e poi indossare lo zaino.
3.
Spallacci: tirarli con decisione, ma non con troppa forza. Devono comunque stare comodi. Gli spallacci sono utilizzati per la stabilità e il fissaggio dello zaino.
4.
Cinghia di controllo carico: più è stretta, maggiore sarà il controllo del carico sulla schiena.
5.
Cinghia pettorale: regolare la cinghia in modo che non interferisca in nessun modo, neanche nella respirazione. La cinghia pettorale assicura che gli spallacci siano stabili e che non scivolino via dalle spalle.
Cinghia in vita: spingere lo zaino verso l’alto, cosicché il centro delle alette sia proprio sul bordo superiore del bacino. Stringere la cintura di modo che possa essere chiusa facilmente.
Ortovox Trad 25
Osprey Aura AG 50
Kaikkialla Levi 70
Deuter Futura 30SL
Lowe Alpine AirZone Trail 25
Con solo 750 g di peso è un vero peso piuma. Con sistema di salvataggio Recco integrato. Zip circolare, predisposizione per sistema d’idratazione, fissaggio per bastoncini, idrorepellente.
Ventilazione e comfort con AntiGravity 3D. Cinghie di compressione laterali che si convertono in cinghie per tappetino da campeggio, comparto per sacco a pelo sul fondo con divisorio interno. Imbragatura regolabile ExoForm/ BioStretch.
Assolutamente pratico. Zaino valigia con daypack zip-off. Sistema di trasporto adattabile, spallacci e cinghie vetrali imbottiti, comparto principale suddiviso e svariate tasche con zip.
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Zaino ideale per trekking ed escursioni in montagna di un giorno, dotato di sistema dorsale Fixed Air Zone altamente confortevole e traspirante. Sistema di trasporto AdaptiveFit per massimo comfort. Numerose tasche interne ed esterne.
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EMERGENZA IN MONTAGNA – COME COMPORTARSI
Qualsiasi incidente spaventa. Per salvare una vita bisogna superare velocemente lo shock iniziale, mantenere la calma, creare un quadro d’insieme e prendere gli opportuni provvedimenti. AVS e BRD consigliano a tutti gli alpinisti la frequentazione di un corso di primo soccorso, per essere pronti ad affrontare un’emergenza. Per un comportamento sensato valgono le seguenti manovre:
MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO 1. 2. 3. 4.
5.
6.
Guardarsi intorno: ci sono ulteriori pericoli? Appurare la gravità delle ferite e trasportare il ferito fuori dalla zona di pericolo. Comporre il numero d’emergenza (max. 2 minuti). Prestare un primo soccorso! Una seconda persona cerca aiuto. • Controllare le funzioni vitali: il respiro è rilevabile? In caso di incoscienza: posizione laterale di sicurezza. • Se non si rilevano attività vitali (coscienza, respiro, battito cardiaco), praticare subito la rianimazione! Tenere compagnia all’infortunato, parlando e incoraggiandolo; posizionarlo correttamente e proteggerlo da raffreddamento, da surriscaldamento o altri pericoli. Organizzare il recupero, informare i soccorritori, elicottero: assicurare l’attrezzatura sparsa (vestiti, bastoncini, zaini).
In collaborazione con l’AVS e il BRD.
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(Associazione Alpina Alto Adige)
(Soccorso Alpino Alto Adige dell’AVS)
CHIAMATA DI SOCCORSO Senza campo non è possibile effettuare una chiamata di soccorso. Pertanto: cambiare posizione o cercare aiuto anche gridando, fischiando o richiamando l’attenzione tramite segnalazioni ottiche (6x al minuto).
Numero unico soccorso sanitario Italia 118 Numero unico soccorso sanitario Austria 140 Numero unico soccorso sanitario Svizzera 1414 Numero unico soccorso sanitario Germania/Europa 112 Rimanere reperibili dopo la chiamata.
• • • •
L’ALLERTAMENTO Quando viene allarmato il pronto soccorso vanno indicate le seguenti informazioni: • Dove? Indicazione del luogo (nome della zona, del massiccio montuoso, del sentiero, della via alpinistica, altitudine), numero civico o nome di eventuale maso, indicazione chilometrica (strada nazionale, autostrada) • Cosa? Caduta, frana, slavina, caduta in crepaccio • Quanti? Adulti, bambini • Che tipo di ferite?
• •
Chi? Nome di chi chiama, numero di telefono del rifugio. Condizioni metereologiche (di volo) sul luogo dell’incidente e segnalazione di eventuali ostacoli (teleferiche ecc.)?
IMPORTANTE: > Attendere domande di chiarimento. > Rimanere reperibili. > Rispettare le istruzioni della centrale d’emergenza.
SALVATAGGIO TRAMITE ELICOTTERO Comportamento durante l’atterraggio • Durante l’avvicinamento e l’allontanamento rispettare • • •
le istruzioni dell’equipaggio. A rotore acceso non avvicinarsi dal pendio o allontanarsi verso il pendio. Non avvicinarsi o allontanarsi mai a rotore ancora in movimento. Avvicinamento nel campo visivo del pilota (attendere un segno dal pilota o dal copilota).
Recupero sulla piazzola di atterraggio • Segnalare la direzione del vento: con il vento alle spalle • Distanza: > 50 m dal ferito • Superficie minima del campo di atterraggio: 25 x 25 m
Segnali per il recupero: Allungare le braccia e tenerle in posizione a Y (posizione YES): Atterrare qui! Abbiamo bisogno di aiuto! Risposta affermativa alle domande poste. Allungare le braccia lateralmente al corpo e alzarle sopra la testa in movimento continuo: Ripartire! Non atterrare! Allungare un braccio verso l’alto e uno verso il basso e mantenere in posizione diagonale (posizione NO): Non atterrare! Non abbiamo bisogno di aiuto! Risposta negativa alle domande poste.
Ven to
min. 10 m
È possibile prevenire i disagi già durante la pianificazione del tour: controlla il bollettino metereologico, portati dietro l’equipaggiamento adatto e sufficienti bevande e cibo, fai qualche pausa di tanto in tanto per mantenere intatta
YES: Sì, ho bisogno di aiuto.
NO: No, non ho bisogno di aiuto.
la tua forma fisica, la concentrazione e il passo sicuro. Non abbandonare il sentiero segnalato, non provocare la caduta di sassi ed evita le scorciatoie (torna all’ultimo punto conosciuto se hai smarrito il sentiero). 29
alpine. SERVICES Le tue avventure di montagna ti porteranno sempre più in alto. Perché tu possa divertirti al meglio, necessiti dell’attrezzatura adeguata. SPORTLER, oltre ad offrire una vasta selezione di abbigliamento e attrezzatura, fornisce anche un’ampia offerta di servizi nel settore alpino.
alpine. FITTING Scelta della scarpa e adattamento La scarpa deve calzare bene. Non come quelle delle sorellastre di Cenerentola ... Ecco perché i nostri esperti collaboratori con la parola e i fatti ti aiuteranno nella scelta del supporto perfetto. Nei nostri store trovi dei percorsi test con differenti terreni dove puoi testare subito la calzata della scarpa.
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alpine. RENTAL Termoformatura delle solette BootDoc Facci dare uno sguardo più da vicino ai tuoi piedi, in modo da poter valutare l’appoggio plantare. Sulla base di queste informazioni, siamo in grado di contrastare eventuali anomalie attraverso la termoformatura della soletta. Se hai i piedi piatti, piedi valghi o altre irregolarità, con BootDoc possiamo adattare ogni scarpa da montagna perfettamente alle singole necessità.
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Cibo energetico per la montagna Per intraprendere escursioni in montagna abbiamo bisogno di energia. Ecco alcuni suggerimenti per evitare brontolii nello stomaco e mantenere il buonumore. Il nostro corpo ottiene l’energia da sostanze nutritive come carboidrati, grassi e proteine. La giusta composizione varia a seconda del tipo di sforzo (forza, resistenza, velocità). Una sana alimentazione in grado di fornire buone prestazioni dovrebbe essere la seguente: 50-60 % carboidrati, 25-30 % grassi e 10-15 % proteine.
I carboidrati sono il carburante per i nostri muscoli. Alcuni carboidrati offrono una rapida spinta energetica e non dovrebbero mai mancare nello zaino. Per esempio: le banane e la cioccolata. Prima dell’escursione sono indicati ad esempio cereali o patate; questi carboidrati complessi rimangono a disposizione del nostro corpo più a lungo. A pranzo è ideale un panino con formaggio o salame. Per una botta d’energia di tanto in tanto, le barrette energetiche, noci e la frutta secca fanno un ottimo servizio.
Barrette energe
PS: il consumo eccessivo di grassi non è molto adatto per le prove di resistenza, perché l’apporto di grasso nel sangue provoca un rilascio più lento di ossigeno ai muscoli. Le mele e le carote forniscono vitamine, minerali e acqua. Un ulteriore motto è: “Bere, bere, bere!” Niente alcolici, si capisce, ma succhi di frutta allungati con acqua e tè senza zucchero. Si può calcolare all’incirca mezzo litro di liquidi ogni ora.
tiche fatte in ca
sa
PREPARAZIONE Tritare grossolanamente la frutta secca. Cuocere il burro, lo zucchero e il miele. Mescolare con il succo di limone e i restanti ingredienti. Stendere la carta da forno sulla teglia. Spalmare la massa sulla carta e infornare nel forno preriscaldato a 150 gradi (ventilato: 130 gradi) per 10-15 minuti, fino a quando la massa resta ben omogenea. Infine ritagliare delle barrette mentre è ancora calda e lasciare poi raffreddare.
INGREDIENTI 100 g di frutta secca (p. es. uvetta, albicocche, prugne) 2 cucchiai di burro 2 cucchiai di zucchero di canna 100 g di miele 1 cucchiaio da tè di succo di limone 150 g di fiocchi d’avena
Conservare in una scatola ben chiusa. Tempo di preparazione: 20 minuti
2 cucchiai di nocciole tritate 2 cucchiai di semi di girasole
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events Cortina– Dobbiaco Run Il percorso della tanto amata gara scorre lungo la vecchia linea ferroviaria che un tempo collegava l’Alta Val Pusteria con Cortina d‘Ampezzo, la perla delle Dolomiti. 04.06.2017 Cortina – Dobbiaco
SPORTLER Outdoor Test Days Due giorni all’insegna dell’outdoor con oltre 20 marchi rinomati del settore dell’arrampicata e dell’outdoor, che metteranno a disposizione le novità prodotto da testare. 24. + 25.06.2017 S. Cassiano, Alta Badia
Südtirol Ultra Skyrace The most extreme experience in the Alps! 28. - 30.07.2017 Bolzano - Val Sarentino
Stettiner Cup Gara di corsa in montagna altoatesina molto impegnativa, all’interno del Parco Naturale Gruppo di Tessa, da Plan in Val Passiria fino al Rifugio Stettiner. 06.08.2017 Val Passiria
SPORTLER Night Run Treviso Partenza e arrivo presso il Flagship Store Treviso. Il percorso porta al fiume Silea e lungo la sua riva. 01.09.2017 Treviso
SPORTLER Night Run Bolzano È già arrivata alla sua 4° edizione. Il percorso porta attraverso il centro storico di Bolzano fino ai prati del Talvera. Partenza e arrivo in Piazza Municipio. 15.09.2017 Bolzano
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