Restauro del Centro Storico di Tocco Caudio (BN)

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SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE “LUIGI VANVITELLI”

T E S I D I L A U R E A I N P R O G E TTA Z I O N E D I R E S TA U R O A R C H I T E TTO N I C O E U R B A N O

RESTAURO DEL CENTRO STORICO DI TOCCO CAUDIO (BN) - AMBITO A RELATORE:

CORRELATORI:

PROF. ARCH. GUERRIERO LUIGI PROF. ARCH. COSTANZO FRANCESCO PROF. ARCH. MOLINARI LUCA ARCH. MANCO ANTONIETTA

REFEREE ESTERNO:

PROF. ARCH. DI MAURO LEONARDO

CANDIDATO:

DIANA VINCENZO 800/852


TESI DI LAUREA IN PROGETTAZIONE DI RESTAURO ARCHITETTONICO E URBANO

RESTAURO DEL CENTRO STORICO DI TOCCO CAUDIO (BN)






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INDICE 8 INTRODUZIONE 1 3 E V E N T I D E L PA S S ATO

fatti storici cronostoria eventi sismici

14 24

27 ANALISI planimetrica

pieni e vuoti edifici esistenti e crollati schemi planimetrici delle unitĂ edilizie stato di conservazione strutture orizzontali

28 30 32

fotopiani e cronologia delle strutture verticali

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39 ANALISI in alzato

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5 9 R E N D E R s t a t o d i fa t t o 61 MASTERPLAN 6 3 A M B I TO A

piante, prospetti e sezioni isolato 7.1/7.2/7.3 isolato 6.6/6.7/6.8/6.9/6.10 isolato 6.3/6.4/6.5 isolato 9.1/9.2/9.3/9.4/9.5/9.6 render

79 CENTRO BENESSERE isolato 8

piante, prospetti e sezioni e render particolari costruttivi render

bar, attivitĂ commerciale ristorante, pasticceria enoteca, panificio hotel

66 68 70 72 75 80 86 96

101 BIBLIOGRAFIA 7


[IT]

INTRODUZIONE

A circa venti chilometri dal capoluogo di provincia (BN), sul versante orientale del Monte Taburno, sopra un enorme sperone tufaceo, all’interno del parco regionale del Taburno – Camposauro, fiancheggiato dai torrenti Jenga e Serretella si trova l’area oggetto di studio: il centro storico di Tocco Caudio, oggi più diffusamente detto «Tocco Vecchio», uno dei centri nevralgici più antichi, importanti e apprezzati di tutto il Sannio. Premesso che qualsiasi forma di restauro nasce solo dalla conoscenza del manufatto, l’obiettivo primario del nostro lavoro è stato effettuare un’azione critica sull’intero tessuto storicizzato. Attraverso una lunga ed elaborata ricerca bibliografica è stato possibile ricostruire le vicende storiche che hanno interessato Tocco, dagli eventi chiave che lo resero Borgo di notevole importanza alle circostanze che l’hanno

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[EN]

INTRODUCTION At almost twenty kilometres far from Benevento, on the western side of Taburno Mountain, on a huge tufaceus spur, in the regional park of Taburno-Camposauro, at the border of Jenga and Serretella torrents, there is the analysed area: the historical center of Tocco Caudio, nowadays called “Tocco Vecchio”, one of the most ancient and appreciated part of Sannio. The main aim of this analysis was to consider critically the whole historical area through an appropriate knowledge of buildings. After a long and elaborated bibliographic research it has been possible to rebuild the historical events concerning Tocco Caudio, from the beginnings


tramutato in “città fantasma”. Come afferma Roberto Pane, però, l’unica testimonianza autentica di un monumento è il monumento stesso; pertanto l’unica testimonianza insostituibile di Tocco è Tocco stesso. Il borgo, per come lo percepiamo oggi, è il prodotto di una continua e irriducibile trasformazione dovuta dalla continuità dell’architettura, e quindi dal susseguirsi di diverse civiltà. È da questo frenetico susseguirsi di eventi, di edificazioni, di sfaceli e di ricostruzioni che si evince l’importanza di Tocco Caudio in quanto è l’unica vera testimonianza della civiltà. Facendo nostro il concetto sopra citato, da una prima fase storico-bibliografica, si è passati ad una più intensa fase di analisi in sito. Qui siamo riusciti - nonostante i danni causati dagli eventi sismici, dall’alta vegetazione, dall’incuria e dal vandalismo - ad entrare in

to the circumstances that turned it into the “ghost town” As Roberto Pane stated the more authentical demonstration is the monument. This small village is the results of an uninterrupted transformation caused by a continuum of architectonic interventions. So Tocco Caudio civilization could be known through a variety of events. After an historical and bibliographic phase we shift attention on the analysis of the area. During this phase, even if we found a highly damaged territory (earthquakes, plenty of vegetation, vandalic acts) we get in contact with all the features that make

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contatto con l’intero borgo e le sue numerose stratificazioni le quali hanno contribuito, col passare dei secoli, a rendere tale sito inequivocabilmente unico. Con responsabilità di giudizio, anteponendo l’importanza storica ai valori figurali, si è cercato‫ ‏‬attraverso varie analisi di avere un immagine esaustiva della città, dalla sua forma complessiva, ai rapporti tra edifici privati e spazi pubblici. Studiare e analizzare le epoche dei tessuti murari, degl’impalcati e delle coperture, i volumi di ogni fabbrica e il rapporto che intercorre tra di loro ci ha dato quella sensibilità tale da poter affrontare una seconda fase, quella creativa, con la coscienza che il progetto si sarebbe posto al servizio delle preesistenze e non il contrario.

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Tocco Caudio a unique place. Supported by a strong sense of responsibility we tried to show an exhaustive picture of the small village, focussing the attention on its form and on the relationship between houses and public areas. After the analysis of building’s tissue, of floors and roofs, the volume of each monument and the relationship between them, we acquired a certain sensibility so we gave space to our creativity without destroying the original form of the previous buildings.


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E V E N T I D E L PA S S ATO - FAT T I S TO R I C I - C R O N O LO G I A E V E N T I S I S M I C I

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FAT T I S TO R I C I

Le

prime notizie di cui si ha traccia su Tocco Caudio risalgono al periodo Longobardo. Il centro longobardo sorse nei pressi di un preesistente nucleo sannita, com’è stato confermato da scavi archeologici effettuati nella località denominata Pietra di Tocco, dove si sono rinvenute tracce di un insediamento risalente al V sec. a.C. I Longobardi calati in Italia sul finire del VI secolo, con l’irrompe della migrazione verso Sud, fondarono i cosiddetti trenta ducati e tra questi quello di Benevento, gli ampi ducati erano divisi in Gastaldati governati da un gastaldo. Tocco, appartenuto al ducato di Benevento, fu sede di un gastaldo che governava tutti i castelli attorno al Taburno come si evince chiaramente dalla bolla

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emanata da Landolfo primo arcivescovo di Benevento nel 972 1 . Tocco designata quale sede di un gastaldo, doveva, senza dubbio, essere una città di grande considerazione 2 . L’importanza di Tocco, in questo periodo, è tale da essere riconosciuto come il più importante centro della zona vitulanese 3 con possenti mura che racchiudevano città e fortezza 4 . La sua imponenza sulla valle è confermata, ancora, dalla presenza in città di una sede vescovile, come lo ricorda la bolla di Papa Stefano IX del 9 febbraio del 1058 5 . Mancherebbero però notizie inerenti alla soppressione di questa sede perché non sarebbe stato 1 G. MARCARELLI, L’oriente del Taburno: Storia dell’antica città di Tocco e dei suoi casali, Benevento 1915, p. 74. 2 Ivi, p. 72. 3 G. B. PACICHELLI, Il regno di Napoli in prospettiva, v. I, p. 258. 4 G. MARCARELLI, op. cit., pp. 102-103. 5 M. COLETTA, Il Sannio Beneventano, pp. 68-69.

rinvenuto o non si conosce tale documento 6 . Si può però affermare che l’abolizione sia da datarsi verso la fine del XII secolo e l’inizio del successivo, come confermato dal diploma di Roberto il normanno del 1109 in cui si ordina, tra le altre cose, di trasferire la sede della chiesa Arcipretale ad un vicino casale detto Cacciano 7 . Il popolo normanno, a partire dall’XI secolo, si sparse nei paesi dell’Italia e fece base delle sue conquiste specialmente nella parte meridionale. In questo scenario di devastazione e guerre non poche città furono colpite ed anche Tocco subì sorti analoghe. Secondo le descrizioni di diversi storici, il centro tocchese sarebbe stato un fortilizio ben difeso, 6 G. MORONI ROMANO, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro ai giorni nostri, v. LXXV, Venezia 1855, p. 206. 7 G. MARCARELLI, op. cit., pp. 95-97.

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il quale all’avvistare del re Ruggiero I, difese Tocco sfruttando a proprio vantaggio la disposizione del castello, situato al centro del nucleo abitato 8 . Ruggiero riuscì ad assoggettare il castello di Tocco solo otto giorni dopo, il 28 settembre dell’a. 1138 9 .

Da questi atti di considerevole valore, forse, risalirebbero le notizie inerenti lo stemma tocchese raffigurante un leone recante tra le zampe un ramoscello 11 . Nonostante la dominazione dei normanni Tocco rimase città regia, all’interno del suo territorio, infatti, vi sarebbero stati dei feudi nonostante Tocco non fosse stata infeudata da nessuno. Ne sarebbe prova il catalogo dei Baroni Normanni il quale enumerava 12 «Fu si forte Tocco e si valente i Milites de Tocco , tale elenco nel menzionare i sei Il popolo e il coraggio ebbe tant’altro Milites di Tocco utilizzerebbe Che di Ruggiero immemorabil gente ripetutamente l’espressione “Tenet in Tocco” elemento che Per otto giorni invano gli die l’assalto ci aiuterebbe a comprendere Pur cedè presa al numero maggiore non solo l’autonomia ma anche l’importanza del paese Del nemico sì non al valore 10 .» in quanto dimostrerebbe la Gianelli Basilio – Poeta vitulanese presenza di una numerosa 8 Ivi, p. 103. 9 G. MORONI ROMANO, op. cit., p. 206. 10 G. MARCARELLI, op. cit., p. 104.

16

11 Ivi, p. 14. 12 G. DEL RE, Cronisti e scrittori sincroni napoletani editi e inediti, v. I, Napoli 1845, p. 599.


nobiltà 13 . Anche personaggi illustri erano siti in Tocco, basti pensare a Carlo di Tocco, famoso giurista 14 nato verso la prima metà del XII secolo, a cui fu dato il compito di giudice della Magna Curia 15 e a cui è dedicato l’asse stradale principale del centro storico di Tocco Caudio. Con l’avvento della dinastia Sveva, sul calare del XII secolo, Tocco fu infeudata dalla famiglia di Tocco, tra cui spiccavano Guglielmo, Antonio e Petruccio di Tocco il cui cognome, secondo il costume dell’epoca, deriverebbe dalla città di cui erano feudatari. Tutti i sopra citati membri della famiglia di Tocco parteciparono ai combattimenti in favore di Manfredi di Svevia. Dopo 13 G. MARCARELLI, op. cit., p. 110. 14 L. GIUSTINIANI, Dizionario Geografico Ragionato del regno di Napoli, v. IX, Napoli, p. 180. 15 G. MARCARELLI, op. cit., p. 105.

la definitiva sconfitta di Manfredi, Carlo I d’Angiò sottrasse alla famiglia dei Tocco il feudo e lo consegnò a Roberto di Ravello figlio di Pietrus Ravelli nobile della città menzionato anche tra i sei Milites del catalogo dei Baroni Normanni 16 , con l’Actum Fogie nel 21 aprile 1269 17 . Nel 1351 l’intera zona della valle vitulanese, compreso Tocco, fu annessa al Giustizierato del Principato Ultra. Tocco restò feudo dei Ravello fino al 1353, anno in cui Roberto principe di Taranto, appartenente alla dinastia angioina, lo donò nuovamente alla famiglia dei Tocco. All’alba del XV secolo, sul cadere del regno angioino, il dominio feudale sulla città fu sottratto alla Casa 16 G. DEL GIUDICE, Codice diplomatico del regno di Carlo I e II d’Angiò, v. II, Napoli 1869, p. 268. 17 Ivi, pp. 110-120.

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Tocco perché Ladislao, re di Napoli, riconobbe come proprio questo possedimento assoggettandolo alla corona. A Ladislao successe la sorella Giovanna II, la quale il 5 maggio 1417, vendette Tocco insieme ai suoi casali Vitulano, Cacciano, Foglianise e Sala - al francese Rogioletto Leyoye per 3.000 ducati. Dopo soli tre anni, nel 1420, il feudo venne rivenduto ad un altro francese Baldassarre de Larhat, cognome italianizzato poi in Della Ratta, per 2.400 ducati il quale era già signore della contea di Caserta 18 . Nonostante Tocco fosse stata più volte protagonista di infausti eventi, quello del 5 dicembre 1456 cambiò per sempre le sorti della città. Un violento terremoto (7.0 della scala Richter) ebbe effetti devastanti per Tocco e per 18 L. GIUSTINIANI, Dizionario Ragionato del regno di Napoli, v. XIII, Napoli, p. 251.

18

la maggior parte dei popoli meridionali provocando oltre 30.000 morti. Tocco anche a causa della sua conformazione topografica, vide la fine del dominio sulla valle vitulanese, la fine delle sue mura e della sua fortezza che per otto lunghi giorni aveva resistito all’invasione normanna. Tra i pochi superstiti solo alcuni preferirono emigrare in luoghi più sicuri, gli altri invece riedificarono le loro abitazioni ormai distrutte consapevoli che Tocco avrebbe perso per sempre il lustro di un tempo; nel giro di poco più di un secolo divenne umile casale della valle vitulanese.


«Cadesti, o Tocco, e rovinar tue mura Dal terribile terremoto del Ad un gran terremoto inusitato: Fra le rovine tue con simil sorte Quasi tutti i tuoi figli ebber la morte! Restotti il nome è ver, ma diventasti Da una altera città piccol casale Così passar le tue grandezze e i fasti In Vitulan, ch’ebbe da te natale 19 » Gianelli Basilio – Poeta vitulanese

1456 i signori feudali non scelsero più l’antica contea di Tocco come dimora stabile, esercitando da lontano il loro dominio fino alla fabbricazione della nuova fortezza a Vitulano la quale divenne sede della signoria feudale. La vallata non ebbe l’appellativo di contea o baronia, ma prese il nome di “Stato di Vitulano” comprensivo di 36 casali 20 . Il possedimento feudale veniva conferito dal Regio Fisco ed il titolare aveva il titolo di nobile signore senza tutte le prerogative feudali. La città di Tocco, ormai decimata, restò nelle mani dei Della Ratta, così come l’intera vallata, fino all’arrivo dei coniugi Caterina Della Ratta e Matteo Acquaviva 2° duca d’Atri i quali la venderono poi nel 1506 a Carlo Carafa,

19 G. MARCARELLI, op. cit., p. 142.

20 G. M. ALFANO, Istorica descrizione del regno di Napoli, Napoli 1823, p. 157.

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marchese di Montesarchio. A Carlo succedette nel 1514 il figlio Gian Vincenzo Carafa schieratosi favore di Francesco I, nelle guerre contro Carlo V, costretto poi a fuggire alla vittoria di Carlo V. Il 23 luglio del 1532, quando Tocco registrava 95 famiglie 21 , lo stato Vitulano fu donato da Carlo V al Marchese del Vasto, Alfonso d’Avalos che sposò Maria d’Aragona prendendo il titolo di principe di Montesarchio. Ferdinando Francesco d’Avalos vendette lo stato di Vitulano per 3.000 ducati nel 1560 a Marcone Scipione Carafa, il quale a sua volta lo vendette per 28.000 ducati il 10 aprile 1568 a Fabrizio Sellaroli di Simone. Nel 1611 fu rivenduto a Geronimo Canaviglia, marchese di S. Marco dei Devoti, per 55.000

21 L. GIUSTINIANI, Dizionario Ragionato del regno di Napoli, v. IX, Napoli, p. 180.

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ducati. E solo nel 2 febbraio 1615 ritornò nelle mani della casa d’Avalos, con Giovanni d’Avalos d’Aragona per 51.000 ducati 22 . I d’Avalos tennero a sé soggette tali terre durante tutto il viceregno di Napoli e il regno dei Borbone. Grazie all’approvazione delle leggi eversive della feudalità, dette anche “di eversione della feudalità”, vennero presi provvedimenti legislativi, attuati tra il 1806 e il 1808, con i quali Giuseppe Bonaparte, re di Napoli e fratello di Napoleone, abolì la feudalità nel Regno di Napoli, ponendo così fine al periodo feudale. Il numero di abitanti a Tocco sotto la casa d’Avalos cresce registrando prima 92 famiglie nel 1561 e poi 138 famiglie 22 E. RICCA, La nobiltà delle due Sicilie, v. IV parte I, Napoli 1869, pp. 624-630.


nel 1648 23 . Il terremoto del 5 giugno 1688, quello che distrusse Benevento ai tempi di Papa Orsini, produsse innumerevoli danni ed altri nuovi gravi danni furono apportati dal terremoto del 14 marzo 1702. In seguito ai suddetti terremoti Tocco venne più volte ricostruito. In seguito alla riorganizzazione politica ed amministrativa del territorio, avuta con l’unità d’Italia, nel 1864 con il Real Decreto di quell’anno ebbe l’appellativo di Caudio per distinguerlo da Tocco degli Abruzzi e da Tocco Casauria in provincia di Pescara 24 . In epoca fascista, assunse di nuovo un ruolo di prestigio, grazie a personaggi come Giuseppe Sala, podestà del 23 L. GIUSTINIANI, op. cit., p. 180. 24 Ivi, pp. 325-326.

paese, e Amedeo Marcarelli, referente provinciale del partito fascista. La fama del paese era dovuta anche alla cospicua presenza di signorotti locali, che vivevano di rendita grazie ai canoni agricoli. Con i terremoti del 1930 e del 1962 molte famiglie, a causa dei notevoli danni causati, preferirono spostarsi ai piedi del costone tufaceo a ca. 600 m di distanza nel nucleo Friuni, la cui realizzazione ebbe inizio negli anni ’30. Così che a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, grazie anche ai fondi acquisiti dopo il sisma, si registra che almeno un quarto della popolazione lasciò il borgo, molti decisero di abbandonare il paese e di emigrare in luoghi più lontani e sicuri e il numero di abitanti dal 1961 al 1971 passo da 2.091 a 1.769.

21


Ma il suo definitivo abbandono, anche da parte di quella cinquantina di famiglie che ancora vi abitavano, si verificò a causa del terremoto del 23 novembre 1980 (6.9 Richter), seguito dalla scossa e la seconda con la scossa del 14 febbraio 1981 25 .

25 TOURING CLUB, Guida d’Italia, Campania, p.325.

22


23


C R O N O S TO R I A E V E N T I S I S M I C I 05 dicembre 1456 area epicentrale:

appennino centro meridionale

magnitudo stimata: 7.0 della scala richter mor ti stimati:

migliaia

05 giugno 1688 area epicentrale: sannio magnitudo stimata: 6.7 della scala richter mor ti stimati:

10.000 persone richieste risarcimento danni terremoto 1962

08 settembre 1694 area epicentrale:

irpinia – basilicata

magnitudo stimata: 6.9 della scala richter mor ti stimati:

6.000 persone

1 4 m a r zo 1 7 0 2 area epicentrale:

beneventano – irpinia

magnitudo stimata: 6.3 della scala richter mor ti stimati:

400 persone

29 novembre 1732 area epicentrale:

avellino e benevento

magnitudo stimata: 6.6 della scala richter mor ti stimati:

24

2.000 persone


7 giugno 1910 area epicentrale:

calitri (av)

magnitudo stimata: 5.9 della scala richter mor ti stimati:

50 persone

23 luglio 1930 area epicentrale:

irpinia – vulturre

magnitudo stimata: 6.7 della scala richter mor ti stimati:

1400 persone

“LA REPUBBLICA” martedì 25 novembre 1980

21 agosto 1962 area epicentrale:

irpinia

magnitudo stimata: 6.2 della scala richter mor ti stimati:

17 persone

23 novembre 1980 area epicentrale:

irpinia

magnitudo stimata: 6.9 della scala richter mor ti stimati: 2.914 persone

1 4 fe b b ra i o 1 9 8 1 area epicentrale:

monti avella

magnitudo stimata: 4.9 della scala richter mor ti stimati:

85

persone

“IL MATTINO” mercoledì 26 novembre 1980

25


26


ANALISI planimetrica - P I E N I E V U OT I - E D I F I C I E S I S T E N T I E C R O L L AT I - S C H E M I P L A N I M E T R I C I D E L L E U N I TÀ E D I L I Z I E - S TATO D I C O N S E R VA Z I O N E D E L L E S T R U T T U R E O R I Z Z O N TA L I - C R O N O LO G I A D E L L E S T R U T T U R E

27












38


ANALISI in alzato

- F OTO P I A N I - C R O N O LO G I A D E L L E S T R U T T U R E V E R T I C A L I

39


analisi

isolato 1.11

40

isolato 4.1


fotopiani

isolato 5.1 isolato 6.3

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

seconda metà XX secolo


analisi

isolato 6.5 (sottopasso 01)

42

isolato 6.5 (sottopasso 02)


fotopiani

isolato 6.5 (sottopasso 03)

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

isolato 6.6 - 6.8

seconda metà XX secolo


analisi

isolato 6.8

isolato 6.7 - 6.9

44


fotopiani

isolato 7.1 isolato 7.2 - 7.3

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

seconda metà XX secolo


analisi

i s o l a t o 1 0 . 1 fa c c i a t a 0 1

isolato 8.7 - 8.8 - 8.9

46


fotopiani

i s o l a t o 1 0 . 1 fa c c i a t a 0 2

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

isolato 10.2

seconda metà XX secolo


analisi

i s o l a t o 1 0 . 3 fa c c i a t a 0 1

48

i s o l a t o 1 0 . 3 fa c c i a t a 0 2


fotopiani

isolato 10.4

isolato 11.1

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

seconda metà XX secolo


analisi

fotopiani

isolato 12.3

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

isolato 13.1

seconda metà XX secolo



analisi

isolato 3.2

isolato 3.3

isolato 3.4

isolato 4.1

isolato 5.1

isolato 5.2

isolato 6.1

isolato 6.2

isolato 6.3

isolato 6.5

isolato 7.1

isolato 7.2


fotopiani

isolato 1.1

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

isolato 1.2

isolato 1.3

isolato 1.4

isolato 1.5

isolato 1.6

isolato 1.7

isolato 1.8

isolato 1.9

isolato 1.10

isolato 1.11

isolato 2.1

isolato 3.1

prima metà XVIII secolo seconda metà XX secolo

via carlo di tocco dx


54

analisi

isolato 1.6

isolato 1.5

isolato 1.4

isolato 1.3

isolato 1.2

isolato 1.1


isolato 2.1

isolato 1.11

isolato 1.10

isolato 1.9

isolato 1.8

isolato 1.7

fotopiani

via littorio (isolato 1 retro)

prima metà XVIII secolo

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

seconda metà XX secolo


analisi isolato 14.1

isolato 12.1

isolato 12.2

isolato 12.3

isolato 13.1

isolato 13.3

isolato 13.4

seconda metà XVIII - prima metà XIX secolo

isolato 13.5

isolato 13.6

isolato 13.7

isolato 13.8

prima metà XVIII secolo seconda metà XX secolo


isolato 8.1

isolato 8.2

isolato 8.3

isolato 8.7

isolato 9.1

isolato 9.5

isolato 10.1

isolato 11.1

isolato 11.2

fotopiani



RENDER s t a t o d i fa t t o

59


60


MASTERPLAN

61


inquadramento territoriale “tocco vecchio” “tocco nuovo”

spazi urbani di progetto

impianto stradale di progetto

AMBITO A

AMBITO B

AMBITO C

62


63


64


AMBITO A - B A R , AT T I V I TÀ C O M M E R C I A L E - R I S TO R A N T E , PA S T I C C E R I A - E N OT E C A , PA N I F I C I O - H OT E L - RENDER COMPLESSIVI

65


I S O L ATO 7 . 1 / 7 . 2 / 7 . 3 - b a r, a t t i v i t Ă c o m m e r c i a l e

piano terra

66

1/2

piano primo


2/2

sezione A - A’

Prospetto di fronte alla Chiesa S. Vincenzo

67


I S O L ATO 6 . 6 / 6 . 7 / 6 . 8 / 6 . 9 / 6 . 1 0 - r i s t o ra n t e , p a s t i c c e r i a

piano seminterrato

68

piano terra

1/2

piano primo


2/2

sezione B - B’

piano secondo

Prospetto in Via Soloscia

69


I S O L ATO 6 . 3 / 6 . 4 / 6 . 5 - e n o t e c a , p a n i f i c i o

piano terra

70

1/2

sezione C - C’


2/2

prospetto in via Lombardi

piano primo

71


I S O L ATO 9 . 1 / 9 . 2 / 9 . 3 / 9 . 4 / 9 . 5 / 9 . 6 - h o t e l

piano terra

72

1/3

piano primo


2/3

piano secondo

73


3/3

sezione D - D’

Prospetto su Via Carlo di Tocco

74


isolato 8

isolato 9

isolato 7

isolato 6, parte 2

isolato 6, parte 1

vista aerea 75


scorcio su via carlo di tocco

nord - est 76


isolato 9

isolato 8

sud - ovest 77


isolato 7

isolato 6 pt. I

isolato 6 pt. II

isolato 9

demolizioni

isolato 8 78


-

CENTRO BENESSERE

- PIANTE, PROSPETTI E SEZIONI - PA R T I C O L A R I C O S T R U T T I V I - RENDER

79


I S O L ATO 8 . 1 / 8 . 2 / 8 . 3 / 8 . 4 / 8 . 5 / 8 . 6 / 8 . 7 / 8 . 8 / 8 . 9

piano interrato

80


centro benessere

piano terra 81


I S O L ATO 8 . 1 / 8 . 2 / 8 . 3 / 8 . 4 / 8 . 5 / 8 . 6 / 8 . 7 / 8 . 8 / 8 . 9

82

piano primo


centro benessere

sezione F - F’

prospetto su via carlo di tocco

83


I S O L ATO 8 . 1 / 8 . 2 / 8 . 3 / 8 . 4 / 8 . 5 / 8 . 6 / 8 . 7 / 8 . 8 / 8 . 9

sezione E - E’

sezione D - D’

84


centro benessere

85


PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO

a t t a c c o p i l a s t r o / t ra v e e s o l a i o ex n o v o

particolare 1 profilato HEB 240 (pilastro)

profilato HEB 240 (trave)

profilato HEB 240 (trave)

profilato HEB 140 (orditura)

profilato HEB 140 (orditura)

particolare 2

lamiera in acciaio sp.1cm massetto cementizio sp. 3cm

lamiera in acciaio sp.1cm

gres porcellanato 60x60 cm

massetto cementizio sp. 3cm gres porcellanato 60x60 cm

particolare in pianta impalcato intermedio 1 0

particolare in pianta ultimo impalcato

3m 2

gres porcellanato 60x60 cm massetto cementizio sp. 3cm lamiera in acciaio sp.1cm profilato HEB 140 profilato HEB 240 (trave) saldatura ad elettrodo basico angolare ad L a lati uguali

6 cm

60 cm

60 cm

profilato HEB 240 (pilastro)

particolare 1

angolare ad L a lati uguali

gres porcellanato 60x60 cm massetto cementizio sp. 3cm lamiera in acciaio sp.1cm profilato HEB 140 profilato HEB 240 (trave) saldatura ad elettrodo basico angolare ad L a lati uguali profilato HEB 240 (pilastro)

20 0

particolare 2

86

60 40

80cm


PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO

c o p e r t u ra l i g n e a

lamierino di giunzione al colmo in corten guarnizione per dilatazione termica

appoggio A appoggio B

manto di copertura (lamiera in corten e pannello isolante) pannello in multistrato ligneo trave in legno lamellare 220 x 120 mm travetti in legno lamellare 110 x 70 mm appoggio in acciaio lastra in acciaio zincato s:5 mm barra filettata Ă˜ 20 in acciaio gronda in lamiera di corten

schema orditura lignea

1,40 m

0,85 m

scala 1:20 0,00

2m

87


PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO 20 cm

profilato in acciaio 5x7 cm

vetro strutturale

34 cm

45 cm

trave reticolare

12.5 cm

40 cm

giunto a ragno in acciaio per vetro strutturale 65 cm

particolare piastra in acciaio sagomata

particolare 1

particolare in pianta 1 0

3m 2

particolare 3

profilato in acciaio 5x7 cm

giunto a ragno in acciaio per vetro

gronda in lamiera di corten

trave reticolare saldatura a filo piastra in acciaio sagomata

piastra di ancoraggio 20x30x2 cm

tirafondo filettato Ă˜12

particolare 2

particolare 1 10 0

88

30 20

40cm

vetro strutturale


c o p e r t u ra c o n t ra v e r e t i c o l a r e

guarnizione magnetica in PVC trasparente per chiusure a 180째

vetro strutturale

particolare 2 10 0

30 20

40cm

piastra di ancoraggio 20x30x2cm piastra in acciaio sagomata sp. 2cm

17 cm

15 cm

giunto a ragno in acciaio per vetro camera d'aria sp. 2cm

17 cm

vetro strutturale sp 1cm

guarnizione magnetica in PVC trasparente per chiusure a 180째

profilato in acciaio 5x7 cm

trave reticolare

particolare giunto a ragno in acciaio per vetro

particolare 3 5 0

15 10

20cm

89


PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO particolare 3

particolare 3 piastra capochiave 14x14x2 cm

piastra capochiave 24x24x2 cm tirante Ø 2 cm

profilato UPN 140 tirante Ø 2 cm

travi asciate profilato HEB 240

particolare 2

particolare 2 profilato HEB 140

particolare 1

particolare 1

sezione a-a' 1 0

sezione b-b' 4m

2

tirante Ø 2 cm

trave di bordo perimetrale UPN 140

b

b'

a

a' massetto alleggerito chiancarelle travi asciate Ø20cm

profilato HEB 240

saldatura ad elettrodo basico

profilato UPN 240 tirante Ø 2 cm

particolare 1 5 0

90

15 10

30 20

50 cm 40


c o n s o l i d a m e n t o e r i n f o r zo s o l a i o e s i s t e n t e piastra capochiave 14x14x2 cm

parquet 800x90x22mm pannello multistrato

tirante Ø 2 cm

trave HEB 140

trave di bordo perimetrale UPN 140

massetto alleggerito chiancarelle travi asciate Ø20cm profilato HEB 240

particolare 2

massetto alleggerito

chiancarelle

travi asciate Ø20cm

profilato HEB 240

saldatura ad elettrodo basico

profilato UPN 240

particolare 3

tirante Ø 2 cm 5

piastra capochiave 24x24x2 cm

0

15 10

30 20

50 cm 40

91


PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO

zona centrale centro benessere

92


3 . 1 - zo n a p i s c i n a

particolare attacco lamiera in corten con pilastro scatolare 220 tramite distanziatore in acciaio sez. B - B'

B'

B

scatolare in acciaio 220mm

rivestimento in acciaio corten

saldatura bullone per bloccaggio lamiera

lamiera forata in corten perimetrale alla piscina

legno tek

pavimento in listelli di Tek L: 18cm legno teak con trattamento impermeabilizzante

pannello perimetrale della piscina

particolare in sez. A - A' scala 1:20

particolare in pianta scala 1:5 0,00

1m

0,00

25 cm

lamiera forata in corten legno tek

A

scatolare 220

lamiera forata in corten s: 0.6 cm profilati a C 6x10x1 cm legno tek 18 x 100 x 2 cm

profilati a C 11x8x1 cm

rivestimento in PVC pannello in vetroresina pannello in accaio Zincato

particolare in pianta scala 1:5 0,00

25 cm

A'

scala 1:100 sez. pianta piano interrato

93


3.2 - solaio

PA R T I C O L A R E C O S T R U T T I VO griglia metallica profilo in acciaio s: 0.6 cm

C

saldatura ad elettrodo basico scatolare 220 profilato UPN 140 trave HEB 140

C'

pannello in metallo zincato s: 2 cm

scatolare 220 trave HEB 140

sezione C - C' vetro strutturale satinato

D

saldatura scatolare 220 profilato ad L 0,6 x 0,6 sp: 0,1cm D'

scala 1:20

sezione D - D'

vetro strutturale satinato giunto elastomerico profilato a T 0,6 x 1,2 sp: 0,1cm

schema orditura

scala 1:100

0,00

0,00

1m

10cm

c o p e r t u ra 3 . 3 - c o p e r t u ra i n v e t r o

giunto a ragno in acciaio a quattro bracci vetro strutturale satinato

guarnizione magnetica in PVC trasparente per chiusure a 180째

E'

E

scatolare 220 profilato in acciaio 10cm

0,00

vetro strutturale satinato giunto a ragno in acciaio per vetro profilato in acciaio 10cm

10cm

schema orditura

scala 1:100

scatolare 220

scala 1:20 sezione E - E'

94

0,00

1m


95


R E N D E R - zo n a p i s c i n e c e n t r o b e n e s s e r e

96


97


REGIA CAMERA DELLA SOMMARIA Nova Sitvatione de pagamenti fifcali delli carlini a foco delle prouincie del Regno di Napoli & Adohi de Baroni e Feudatarij Napoli, Egidio Longo, 1652. PACICHELLI GIOVANNI BATTISTA Il Regno di Napoli in Prospettiva, vol. I Napoli, Michele Luigi Mutio, 1703. PACICHELLI GIOVANNI BATTISTA Il Regno di Napoli in Prospettiva, vol. III Napoli, Michele Luigi Mutio, 1703. SACCO D. FRANCESCO Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli, tom. IV Napoli, Vincenzo Flauto, 1796. GIUSTINIANI LORENZO Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli a Sua Maestà Ferdinando IV Re delle due Sicilie, vol. IX Napoli, Vincenzo Manfredi, 1805.

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RAMPOLDI GIOVANNI BATTISTA Corografia dell’Italia, vol. III Milano, 1834. DEL RE GIUSEPPE Cronisti e scrittori sincroni napoletani editi e inediti Storia della Monarchia, vol. I Normanni Napoli, stamperia dell’Iride, 1845.

98

MORONI ROMANO GAETANO Dizionario di erudizione StoricoEcclesiastica, vol. LXXV Venezia, Emiliana, 1855.

FIENGO GIUSEPPE - GUERRIERO LUIGI Atlante delle tecniche costruttive tradizionali, vol. II, tom. I - II Napoli, Arte Tipografica Editrice, 2008. TOURING CLUB Guida d’Italia, Campania Touring Editore, 2012.



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