Tutti i calciatori del presidente

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Carlo Carione

Campioni e meteore del Napoli di Aurelio de Laurentiis con foto di Gino Conte



Carlo Carione

Tutti i calciatori del Presidente Campioni e meteore del Napoli di Aurelio de Laurentiis con foto di Gino Conte



Chi ama il calcio non può non appassionarsi ad un libro come questo, che racconta di fuoriclasse celebrati e di giovani talenti mai sbocciati, di campioni e di scartine, di giocatori che hanno segnato la storia recente del calcio italiano e di altri, tanti, che non sono riusciti a sfondare. Se poi il lettore ha anche il cuore azzurrissimo di chi tifa Napoli, l’iniziativa editoriale di Carlo Carione assume un significato ancora più profondo. Qui, pagina dopo pagina, si rivive, in una singolare e inedita chiave di lettura, l’intera splendida cavalcata del club di de Laurentiis dalle ceneri della C1 ai fasti della Champions League. Io c’ero, per la Rai, a metà settembre del 2004, nella sala convegni dell’hotel Vesuvio, quando de Laurentiis presentò la prima rosa del suo Napoli Soccer. Ricordo la sua emozione, le speranze, le parole a tratti commosse, ma anche la difficoltà mia e di altri colleghi nel riconoscere qualche volto noto tra i giocatori in fila con le tute azzurre. A parte il vecchio leone Pampa Sosa, Montervino, il napoletano Scarlato e la mancata promessa Gatti, gli altri proprio non sapevo distinguerli. Si ripartiva con una banda di giovanotti prelevati in gran fretta da squadre anche di “terza serie”. Pochi giorni dopo, il 26 settembre, in cinquantamila sarebbero accorsi allo stadio per il debutto contro il Cittadella. Neanche si fosse trattato di Napoli-Real Madrid... C’ero anche io, con mio figlio, che per la prima volta portai al San Paolo. Non fu un caso, ma una scelta ben precisa. Sentivo come tutti quelli che mi erano intorno - che finalmente, dopo anni bui di lunga agonia societaria, si poteva ripartire guardando speranzosi al futuro della squadra che porterò sempre nel cuore. Mi sembrava giusto che il mio Luca avesse un battesimo calcistico degno di questo nome. In quella prima sfida ufficiale del nuovo Napoli, conclusasi con uno spettacolare 3-3, si mise in luce Machado Toledo, un tornante tutto finte e dribbling che il dg Marino aveva prelevato in C2 dal Catanzaro. Una delle tante meteore che ritroviamo in questo libro. Il giovanotto brasiliano, giunto in Italia su segnalazione del grande Careca, sarebbe finito a distanza di pochi mesi a giocare con la Cisco Roma per poi perdersi definitivamente nelle serie minori. In “Tutti i calciatori del Presidente” troviamo il suo e tantissimi altri nomi; ognuno legato a una diversa storia calcistica. Dal promettente figlio d’arte Abate, alla delusione Bucchi, alla scommessa persa Navarro, ai grandissimi colpi di mercato Hamsik-Lavezzi, all’oggetto misterioso Vargas, all’acquisto di due bomber di livello mondiale come Cavani e Higuain, alla favola dei fratelli Insigne, all’arrivo in panchina di un maestro del calcio mondiale come Benitez. Un bellissimo libro dei ricordi, che il perfetto tifoso azzurro non può non avere tra le proprie mani. Sono felice ed onorato che Carlo Carione - un amico sincero ed un bravissimo collega col quale ho prima condiviso gli esordi giornalistici in una piccola agenzia di stampa napoletana e poi l’intera avventura professionale in Rai - abbia pensato proprio a me per introdurre questo volume. Credo che “Tutti i calciatori del Presidente” possa ritagliarsi uno spazio davvero unico nel panorama editoriale sportivo e soprattutto nel cuore dei tifosi del Napoli. Anno dopo anno, con edizioni aggiornate, sarà la nostra guida ai nuovi successi azzurri.

Antonello Perillo Caporedattore Centrale Rai-TGR Campania

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IN

cinquantamila a gridare “forza Napoli”. Una storica consuetudine, in una città che da sempre vive di calcio e per il calcio. Un fatto entusiasmante e che ha dell’incredibile, se questo avviene per una partita del campionato di serie C1, contro il Cittadella. Era il 26 settembre 2004 e quei giocatori scesi in campo con la maglietta azzurra rappresentavano il Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. Quasi trenta milioni di euro aveva versato venti giorni prima il produttore cinematografico, per acquistare in Tribunale il titolo sportivo della vecchia società, cancellata dall’umiliazione del fallimento. Trenta milioni, più i soldi necessari per ricominciare praticamente da zero perché quel nuovo club non aveva in dotazione neanche le divise ed i palloni per allenarsi. Costruita da Pierpaolo Marino ed affidata alla guida tecnica di Giampiero Ventura, quella squadra operaia, passata a stagione in corso ad Edy Reja, non riuscì ad ottenere la promozione in serie B al primo tentativo. E’ stato questo l’unico passaggio a vuoto avvenuto prima di avviare quella costante e straordinaria crescita che, in soli 7 anni, oltre a due promozioni consecutive, ha permesso alla società di salire tanto in alto, fino a conquistare una storica qualificazione in Champions League. Centodiciotto calciatori, compreso il francese Revellier ingaggiato a metà novembre 2013, con cinque allenatori diversi, si sono fin qui avvicendati in azzurro nel Napoli di Aurelio de Laurentiis. Campioni e meteore, come riportato nel sottotitolo di questa pubblicazione. Giocatori che hanno scritto pagine memorabili nella storia recente del club e altri che, anche con una sola presenza in campionato, hanno contribuito, sia pur in maniera modesta, ad avviare questa prepotente ascesa. Tutti, ma proprio tutti, sono ricordati in ordine strettamente alfabetico. Selezionando alcuni degli scatti più significativi realizzati a bordo campo da Gino Conte per il periodico “Napoli Gol”, i primi 9 anni di gestione de Laurentiis vengono così rivissuti, ripercorrendo, in breve, i periodi trascorsi in azzurro dal “Pampa” Sosa, da Grava, simbolo di continuità, da Paolo Cannavaro, capitano di lungo corso, dai tre “tenori” Lavezzi, Hamsik e Cavani fino al “Pipita” Higuain. Non solo. Alla memoria, attraverso questo libro, tornano anche atleti come Ignoffo, l’autore del primo gol del nuovo Napoli, Corrent, Leandro e Gerardo Schettino, che, sia pur con poche partecipazioni, sono entrati a far parte di un Napoli costruito nell’Inferno della serie C ed approdato - passando per la lunga e prolifica gestione di Walter Mazzarri – a quel Paradiso rappresentato dall’elite del calcio italiano e, più in generale, di quello continentale. Capitoli importanti, dimostrando, tra l’altro, d’essere una società in grado di investire, vendere ed autofinanziarsi, ha scritto fin qui il Napoli di Aurelio de Laurentiis. E altri, con Benitez in panchina, saranno certamente aggiunti per arricchire la favola a lieto fine di una squadra che ha saputo completare in fretta il lungo cammino dalla C alla Champions League.

Carlo Carione

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Tutti i calciatori del Presidente

igiocatori • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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ABATE IGNAZIO ACCURSI SALVATORE ALBIOL RAUL AMMENDOLA MASSIMILIANO AMODIO NICOLÀS ARMERO PABLO ARONICA SALVATORE BARITI DAVIDE BEHRAMI VALON BELARDI EMANUELE BERRETTONI EMANUELE BLASI MANUELE BOGLIACINO MARIANO BONOMI SIMONE BRIOTTI ANDREA BRITOS MIGUEL ANGEL BUCCHI CRISTIAN BUCCI LUCA CALAIÒ EMANUELE CALLEJON JOSÈ MARIA CAMPAGNARO HUGO CANNAVARO PAOLO CAPPARELLA MARCO CAVANI EDINSON CHAVEZ CRISTIAN CIGARINI LUCA COLOMBO ROBERTO CONSONNI LUIGI CONTINI MATTEO CORNELIUSSON KARL CORRENT NICOLA CRIBARI EMILSON SÀNCHEZ CUPI ANDREA DALLA BONA SAMUELE DATOLO JESUS DE PALMA ROBERTO DE SANCTIS MORGAN DE ZERBI ROBERTO DENIS GUSTAVO GERMAN DOMIZZI MAURIZIO

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DONADEL MARCO DOSSENA ANDREA DUMITRU NICOLAO DZEMAILI BLERIM EL KADDOURI OMAR ESPOSITO GENNARO FERNANDEZ FEDERICO FIDELEFF IGNACIO FONTANA GAETANO GAMBERINI ALESSANDRO GARGANO WALTER ALEJANDRO G. GARICS GYORGY GATTI FABIO GAUTIERI CARMINE GIANELLO MATTEO GIUBILATO DAVID GRAVA GIANLUCA GRIECO GAETANO HAMSIK MAREK HIGUAIN GONZALO HOFFER ERWIN IEZZO GENNARO IGNOFFO GIOVANNI INLER GOKHAN INSIGNE LORENZO INSIGNE ROBERTO LACRIMINI LUCA LAVEZZI EZEQUIEL LEANDRO GUERRIERO LUCARELLI CRISTIANO MAGGIO CHRISTIAN MAIELLO RAFFAELE MALDONADO RUBÈN MANNINI DANIELE MASCARA GIUSEPPE MERTENS DRIES MESTO GIANDOMENICO MONTERVINO FRANCESCO MONTESANTO CATALDO MORA NICOLA

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NAVARRO NICOLAS PANDEV GORAN PAZIENZA MICHELE PIÀ J. BATISTA INACIO POZZI NICOLA QUAGLIARELLA FABIO RADOSEVIC JOSIP RAFAEL CABRAL BARBOSA RAMAGLIA MARIO REINA JOSÈ MANUEL RENARD OLIVIER Rèveillère Anthony RINAUDO LEANDRO ROLANDO JORGE P. DE FONSECA ROMITO TOMMASO ROSATI ANTONIO RUIZ VICTOR RULLO ERMINIO RUSSOTTO ANDREA SANTACROCE FABIANO SANTANA MARIO SAVINI MIRKO SAVINO ALBERTO SCARLATO GENNARO SCHETTINO GERARDO SEPE LUIGI SOSA JOSÈ ERNESTO SOSA ROBERTO CARLOS TERZI CLAUDIO TOLEDO ROBSON MACHADO TROTTA IVANO UVINI BRUNO VARGAS EDUARDO VARRICCHIO MASSIMILIANO VITALE LUIGI YEBDA HASSAN ZALAYETA MARCELO DANUBIO ZAPATA DUVAN ZUNIGA JUAN CAMILO


Abate Ignazio Centrocampista (2004-2005) Figlio d’arte, campano di Sant’Agata de’ Goti, il padre Beniamino era stato portiere dell’Udinese, affrontando anche il Napoli di Maradona. A 18 anni arriva in prestito dal Milan, dove aveva già debuttato prima in Coppa Italia poi, addirittura, in Champions League, diventando il giocatore più giovane nella storia rossonera a esordire nella massima competizione continentale. Dotato di grandi qualità atletiche, strappa applausi quando salta l’avversario con le sue esaltanti accelerazioni sulla fascia destra. Il 3 novembre 2004 realizza a Lanciano il gol che vale il successo per 2-1 degli azzurri, il primo ottenuto in trasferta dal Napoli di de Laurentiis dopo il rocambolesco 3-3 all’esordio con il Cittadella. Punto di forza della squadra, a fine stagione chiude la parentesi in azzurro senza la gioia di poter festeggiare la promozione, sfumata ai playoff contro l’Avellino. Considerato ancora acerbo, pur intravedendone le grosse potenzialità, il club decide di rispedirlo al Milan. Lascia Napoli a malincuore ma, dalla stagione successiva, comincia per lui un percorso in varie formazioni che lo porterà a vestire la maglia da titolare nello stesso Milan e in nazionale.

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Accursi Salvatore Difensore (2004-2005) Rilevato in prestito dal Messina, entra a far parte del gruppo di calciatori allestito in tempi ristretti da Pierpaolo Marino per il Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. In campo per la prima volta il 17 ottobre 2004, al posto di Scarlato negli ultimi 25 minuti di Napoli-Avellino (0-0), disputa successivamente 3 partite da titolare, ma poi scivola progressivamente ai margini di una squadra che, vivendo una serie di difficoltà anche impreviste, passerà dalla guida tecnica di Ventura a quella di Reja. Chiusa la stagione con 12 presenze in campionato, dopo la finale play off persa contro l’Avellino, rientra al Messina che poi lo cederà al Perugia.

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Albiol Tortajada Raul Difensore (2013 - ) Esperienza ed affidabilità al servizio del Napoli di Rafa Benitez. Nazionale spagnolo, campione del Mondo 2010, due volte campione d’Europa (2008 e 2012), con Callejon ed Higuain è il terzo calciatore acquistato dal Real Madrid nell’ambito della stessa sessione di calciomercato. Centrale della linea di retroguardia, fisico imponente, abile nel gioco aereo e nella marcatura a zona, all’occorrenza può essere utilizzato anche come terzino. In azzurro per 12 milioni di euro, ritorna a lavorare con Benitez, tecnico con il quale era già stato ai tempi del Valencia. Al debutto in serie A, il 25 agosto 2013 nella gara vinta al San Paolo per 3-0 contro il Bologna, diventa subito il punto di riferimento della difesa schierata a 4 davanti a Reina. Vincente, il 18 settembre, anche la “prima” in Champions League, disputata contro i vicecampioni d’Europa del Borussia Dortmund.

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AMMENDOLA Massimiliano

Centrocampista offensivo (2011-2012) Prodotto del vivaio, è grande protagonista in tutta la trafila nel settore giovanile. Ceduto in prestito in Lega Pro, prima ai Crociati Noceto poi all’Aversa Normanna, rientra in azzurro diventando un vero e proprio portafortuna per la squadra, che, nel maggio 2012, conquista la Coppa Italia battendo la Juventus allo stadio Olimpico di Roma. Appena due, in precedenza, i minuti giocati il 21 aprile al posto di Marek Hamsik sul finire di Napoli-Novara. Davvero troppo pochi per riuscire a mettersi in mostra, ma abbastanza per poter festeggiare il debutto in serie A prima di tentare nuove esperienze all’estero, giocando in Bulgaria, Grecia e Paraguay.

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AMODIO Nicolas

Centrocampista (2005-2007; 2008-2010) In Italia dall’Uruguay per felice intuizione dei dirigenti della Sambenedettese, con la formazione marchigiana si mette ben presto in luce assieme al connazionale Mariano Bogliacino. Su entrambi

si concentrano così le attenzioni di Pierpaolo Marino, che li porta in azzurro nella stagione poi chiusa con la promozione fra i cadetti. Ventotto le presenze collezionate in quel torneo da Nicolas, che, oltre la palla, da tempo prende “a calci” anche il diabete con il quale è costretto a convivere dall’età di 9 anni. In squadra fino al termine del campionato culminato con il salto nella massima serie, passa in presti-

to prima al Treviso, poi al Mantova. Nuovamente in azzurro nell’estate del 2008, il 5 aprile 2009 debutta in A disputando qualche minuto nella trasferta di Genova contro la Sampdoria. Ancora in prestito a Piacenza e Portogruaro, rescinde successivamente il contratto che lo legava al Napoli per far ritorno in Uruguay, dove firma un accordo con il Penarol.

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Armero Pablo Difensore (2013 - ) Come già in precedenza avvenuto con Quagliarella ed Inler, anche il mancino colombiano, ex ragazzo prodigio con l’America di Calì, esterno moderno e completo utilizzabile sia in difesa che sulla linea dei centrocampisti, viene a lungo “corteggiato” prima che il diesse

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Bigon riesca ad acquistarlo dall’Udinese. Preso inizialmente in prestito all’inizio del 2013, il 27 gennaio fa il suo esordio in maglia azzurra subentrando a Mesto nei 15 minuti finali di Parma-Napoli 1-2. Soprannominato la “Freccia Nera” per la velocità che riesce ad esprimere in campo, si integra molto in fretta con i nuovi compagni, divertendo tutti quando prende parte ai festeggiamenti per un gol mimando la danza del “cavalletto”, ovvero

l’accensione di motorino. Spirito allegro, contagia l’intero spogliatoio con la sua voglia di divertirsi e, soprattutto, di ballare. Archiviata la prima stagione con 12 presenze nel campionato chiuso con il secondo posto in classifica e la qualificazione diretta in Champions League, viene acquistato a titolo definitivo e, nel campionato successivo, gioca a Verona la “prima” nella squadra di Rafa Benitez, che il 31 agosto supera il Chievo per 4-2.


aronica Salvatore Difensore (2008-2013) Ragazzo di grande spirito comunicativo, autentico jolly difensivo che permette trasformismo tattico e grande versatilità di manovra, è l’uomo collocato sulla parte sinistra della difesa a 3 di Mazzarri e, all’occorrenza, anche il quinto di sinistra a centrocampo. E, proprio con il tecnico di San Vincenzo, può vantare una collaudata intesa cominciata con l’esaltante biennio trascorso alla Reggina, la squadra dei miracoli che riesce ad evitare la retrocessione in serie B recuperando un handicap di 11 punti di penalizzazione. Proprio dal club amaranto, il Napoli acquista per circa 2 milioni e 700mila euro il giocatore palermitano, che in azzurro resterà per cinque stagioni, disputando 111 partite in campionato.

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bariti Davide Centrocampista (2013 - ) Classe 1991, mancino, prodotto del settore giovanile della Carrarese, nel 2010 viene acquistato dalla Triestina, che lo impiega con costanza nel torneo di serie B. Ma i problemi economici di una società che si avvia tristemente al fallimento, spingono i dirigenti a cedere il giocatore, acquistato in compartecipazione da Vicenza e Napoli. Dopo aver maturato un’altra esperienza fra i cadetti, stavolta con la formazione veneta, il 22 giugno 2012, per 550mila euro, viene rilevato a titolo definitivo dal club di Aurelio de Laurentiis. Ceduto in prestito all’Avellino, formazione con la quale non brilla pur vincendo il campionato di Prima Divisione, Bariti torna al Napoli e viene aggregato alla squadra di Benitez. Il 6 ottobre 2013 festeggia la prima presenza in A, subentrando ad Hamsik negli ultimi 9 minuti della gara vinta per 4-0 contro il Livorno.

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behrami Valon Centrocampista (2012 - ) Nazionale svizzero, di origine kosovara, si fa conoscere per la prima volta in Italia quando, a 18 anni, il Genoa lo ingaggia dal Lugano. Maturate successive esperienze con il Verona, la Lazio, il West Ham in Inghilterra, poi ancora la Fiorentina, assieme a Gamberini il 16 luglio 2012, per una cifra di 8 milioni di euro, viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli. Autentica invenzione di mercato di Walter Mazzarri e del suo staff tecnico, ripescato in una fase non brillantissima della carriera, sotto la guida del tecnico toscano diventa inamovibile punto di forza della mediana. Già titolare nella prima partita di campionato a Palermo, in occasione della sfida vinta per 3-0 contro i rosanero, viene utilizzato per ben 37 volte, comprese le 3 presenze in Europa League e quella nella Supercoppa Italiana persa contro la Juventus. Gran combattente, si distingue anche per la duttilità tattica, in quanto in grado di coprire diversi ruoli, fra i quali il terzino e l’esterno di centrocampo. Non a caso nel finale della stagione, con risultati strabilianti, Mazzarri lo inventa anche come metodista. Richiesto da diverse squadre nell’estate del 2013, diventa giocatore di fondamentale importanza nel nuovo Napoli di Benitez.

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belardi Emanuele Portiere (2004-2005) Arriva in azzurro nel 2004 dopo una lunga parentesi con la Reggina e una carriera caratterizzata da alti e bassi. Nel suo bagaglio d’esperienza c’è già la serie A con un debutto da raccontare ai nipotini, contro il Milan al Meazza, con tanto di calcio di rigore parato a Shevchenko. Ma per lui, campano di Eboli, l’avventura con il Napoli dura soltanto cinque mesi e non è felicissima. Dopo 16 gare giocate e 18 gol incassati, viene infatti ceduto al Modena.

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BERRETTONI Emanuele

Attaccante (2004-2005) Altro inserimento effettuato nella settimana di deroga-calciomercato concessa al Napoli Soccer. Ex attaccante prodigio nel settore giovanile della Lazio, poi al Perugia e al Catania, con un passato che comprende debutto in serie A, Champions League ed Intertoto, arriva proveniente dal Crotone, dov’era riuscito a collezionare una sola presenza. In azzurro, però, le cose non vanno poi molto meglio. Alla fine, infatti, saranno solo 13 le volte in cui sarà utilizzato da Edy Reja, un bilancio deludente per le attese del giocatore romano, che deciderà di chiudere la stagione accettando un nuovo trasferimento, stavolta alla Spal.

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blasi Emanuele Centrocampista (2007-2009; 2010-2011) Il “guerriero” della linea mediana, appellativo attribuito in passato dai tifosi del Napoli a combattenti come Salvatore Bagni. A suggerirne l’ingaggio ad Edy Reja è il fraterno amico Fabio Capello, che lo aveva avuto alla Juventus. Così, acquistato assieme all’attaccante Zalayeta, veste l’azzurro con la determinazione feroce di che vuole mostrare tutto il suo valore, dopo le esperienze vissute con Perugia, Parma, Juventus, società che lo cede in comproprietà al club di de Laurentiis nell’estate del 2007, e Fiorentina. Non è dunque un caso che, schierato da mediano destro, la prima stagione con la nuova squadra sia forse la migliore disputata in carriera. Riscattato nel maggio 2008, l’anno successivo passa in prestito al Palermo per rientrare alla base nel 2010. Ma in un gruppo dove la concorrenza è intanto cresciuta a dismisura, saranno soltanto due le partite nelle quali riuscirà a trovare spazio, preferendo così trasferirsi al Parma.

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bogliacino Mariano

Centrocampista (2005-2010) ”Volevo Napoli, non desideravo altro. Questo stadio l’ho sognato per anni”. Con queste parole, esordì al suo arrivo l’uruguaiano di origini italiane. Napoli, infatti, aveva sempre occupato un posto speciale nel cuore di un ragazzino

che amava tanto il calcio e Diego Maradona. Dal Napoli, come avversario, si fa conoscere nel 2004 realizzando anche un gol quando indossa la maglia della Sambenedettese. Replicata l’impresa nei play off, nella stagione successiva viene acquistato per 600 mila euro dal club partenopeo, che rileva anche il cartellino del connazionale Amodio. In poco tempo, diventa l’eminenza grigia del centrocampo, gradi conquistati sul rettangolo verde con il dinamismo, la fantasia e la visione di gioco tipiche di un giocatore moderno, che sa cercare con

successo anche la soluzione a rete. Conquistate due promozioni, in Intertoto, a luglio 2008, realizza il gol che permette al Napoli di superare in trasferta i greci del Panionios. Il 22 marzo 2009 durante la partita Napoli-Milan, dopo aver sostituito Zalayeta, batte il record di 131 presenze collezionate con il Napoli di de Laurentiis, primato appartenuto fino a quel giorno a Roberto Sosa. Dopo 158 partite e 20 gol tra campionato e coppe, il 22 luglio 2010 viene ceduto in prestito al Chievo, mentre, l’anno successivo, passa a titolo definitivo al Bari.

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bonomi Simone Difensore (2004-2005) Scuola Milan, una lunga trafila nei dilettanti, passa al Napoli dopo aver vinto un torneo cadetto con il Siena e, sempre con i toscani, aver debuttato e disputato 5 gare in serie A. Ma quella in azzurro è una parentesi destinata a durare poco. Con 19 presenze all’attivo, al termine della stagione conclusa con l’amara sconfitta ai play – off di C1 contro l’Avellino, si trasferisce infatti al Verona.

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briotti Andrea Difensore (2005-2006) In prestito dalla Roma, dove aveva già debuttato in A, viene ingaggiato a soli 19 anni per essere utilizzato nel pacchetto arretrato sia come esterno di destra che come centrale. Difensore moderno, festeggia la prima in campionato con la maglia azzurra il 20 novembre 2005, disputando 25 minuti di gara per sostituire Romito nella vittoria per 2-1 a Chieti. Complessivamente saranno appena 9, però, le presenze totalizzate in campionato, 3 da titolare e 6 partendo dalla panchina. Abbastanza comunque, per poter celebrare a fine stagione, prima di passare al Sassuolo, la promozione degli azzurri di Reja in serie B.

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britos Miguel Angel Difensore (2011 - ) A lungo seguito ed “inseguito” dal Direttore Sportivo Bigon, per una cifra vicina agli 8 milioni di euro più il prestito di Vitale, viene acquistato dal Bologna il 12 luglio 2011. Decisamente sfortunata la prima parte della sua esperienza in azzurro. Infortunatosi nel corso dell’amichevole precampionato con il Barcellona, è costretto a restare quattro mesi fuori squadra, riuscendo a festeggiare il debutto ufficiale con il Napoli soltanto in Coppa Italia, il 12 gennaio 2012 contro il Cesena. Successivamente, il 13 febbraio, realizza la rete che sblocca l’incontro con il Chievo, ripetendosi il 22 settembre 2013 nella sfida che dopo ben 27 anni permette agli azzurri di vincere al Meazza contro il Milan. Gran fisico, potenza, stacco di testa, anticipo e autorevolezza, le caratteristiche tecniche di questo giocatore che, chiusa la gestione Mazzarri in panchina, pur alternando ottime giocate ad improvvise ed incomprensibili amnesie che ne ridimensionano un giudizio complessivo positivo, hanno convinto il nuovo tecnico, Rafa Benitez, a puntare su di lui. Uruguaiano un po’ atipico, fuori dal campo ama la tranquillità tanto da privilegiare la pesca fra i passatempi preferiti.

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bucchi Cristian Attaccante (2006-2007; 2010-2011) Tre milioni e mezzo di euro investiti su questo attaccante per vincere il campionato di serie B. Un impegno econonico decisamente importante, quello effettuato all’epoca dal presidente de Laurentiis, per potenziare la prima linea con il giocatore che aveva da poco vinto il titolo di capocannoniere fra i cadetti, realizzando ben 29 reti con il Modena. Accolto come un autentico colpo di mercato messo a segno da Pierpaolo Marino si rivela, però, sempre meno incisivo nel corso di un’esperienza destinata a tramutarsi nel canto del cigno della carriera. A Napoli, infatti, dopo un promettente avvio, forse perché anche penalizzato dagli schemi di Reja, Bucchi non riesce a ripetersi e, in breve, scivola in panchina firmando appena 8 reti, più 3 in Coppa Italia, nell’anno comunque chiuso con l’attesissimo salto di categoria. Ceduto prima al Siena, passa poi, sempre in prestito, al Bologna, all’Ascoli ed al Cesena. Nel 2010, dopo l’infortunio di Cristiano Lucarelli, torna nuovamente a far parte della rosa affidata a Mazzarri senza, però, collezionare alcuna presenza. Passato al Pescara, poi al Crotone, il 20 luglio 2001 rescinde il contratto che lo legava al Napoli. Ragazzo serio, intelligente e sensibile, studia presto da allenatore cominciando dalla Primavera del Pescara, società che, per un breve periodo in serie A, gli affiderà poi la panchina della prima squadra.

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BUCCI Luca Portiere (feb.-giu. 2009) A quarant’anni, torna in Campania dopo l’avvio di una lunga e brillante carriera, felicemente trascorsa fra i pali del miracolo Casertana. Viene ingaggiato per cinque mesi e, con la sua grande esperienza, va ad aggiungersi a un gruppo che nel ruolo deve fare i conti con i problemi fisici di Iezzo, Gianello e Navarro e non vuole caricare di responsabilità il giovane Sepe. Professionista a tutto tondo, con la formazione guidata all’epoca da Roberto Donadoni, disputa una sola partita in campionato, il 19 aprile, in occasione della sconfitta per 2-0 a Cagliari.

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©Fotoagenzia Mosca


Calaiò Emanuele Attaccante (2005-2008; 2013) Acquistato nel gennaio del 2005, rappresenta un autentico lusso per la C1. Si presenta esibendo credenziali di alto livello: 28 reti messe a segno in 70 presenze con il Pescara fra terza serie e B non sono uno scherzo e, infatti, nei piani di Marino e Reja, il ragazzo siciliano soprannominato “l’Arciere” per la mimica attuata dopo ogni realizzazione, può fare la differenza nella corsa ad una promozione centrata, però, solo al secondo tentativo. Fallito un calcio di rigore nell’esordio contro la Fermana (16 gennaio 2005), partita che costa la panchina a Ventura, si riscatta abbondantemente ed è fra i protagonisti del doppio salto di categoria. In A esordisce con la maglia azzurra il 26 agosto 2007 nella gara interna contro il Cagliari, ma, con il passare delle settimane, trova uno spazio sempre più ristretto giocando, fin dal primo minuto, appena 7 delle successive 38 partite. Tutto questo deteriora giorno dopo giorno il rapporto con Reja, che considera Zalayeta titolare indiscusso. Nella massima serie, sempre con la casacca del Napoli, realizza una doppietta di testa nella gara vinta per 2-1 a Livorno il 24 febbraio 2008. Passato in compartecipazione al Siena, del quale diventerà con 50 reti il miglior marcatore nella storia del club, a 31 anni ritorna in azzurro a gennaio 2013 per ricoprire il ruolo ingombrante di vice Cavani. In campionato totalizza solo una presenza e pochi minuti in campo al posto di Zuniga in Lazio-Napoli 1-1. Un po’ meglio va in Europa League, dove arriva il debutto a livello continentale, con le due presenze nelle sfide con il Viktoria Plzen messe assieme prima di passare in prestito a Genoa.

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callejon Josè Maria Attaccante ( 2013 - ) Spagnolo, scuola Real Madrid, è uno dei rinforzi chiesti espressamente da Rafa Benitez al suo arrivo a Napoli. Destro naturale, utilizzabile come ala, trequartista e, all’occorrenza, anche seconda punta, “Calleti” è un calciatore rapido, dotato di buona tecnica, visione di gioco e, nonostante non disponga di un fisico prestante, anche di una considerevole capacità nel gioco aereo. Già nazionale Under 21, accetta di misurarsi con il campionato italiano lasciandosi alla spalle l’ultima stagione con il Real di Mourinho, dove, complessivamente, aveva sommato 41 presenze e 7 reti. Stabilendo quasi subito un record, va a segno nel 3-0 rifilato al Bologna nella prima in serie A giocata il 25 agosto 2013, poi, ancora, nei due successivi incontri, a Verona con il Chievo e, di nuovo al San Paolo, nel 2-0 rifilato all’Atalanta. In questo modo, diventa il primo calciatore nella storia del club azzurro ad essere andato sempre a bersaglio nelle prime tre gare di campionato.

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Campagnaro Hugo Difensore 2009-2013) Quando il Napoli lo acquistò dalla Sampdoria per 5 milioni di euro più la comproprietà di Mannini, qualcuno considerò la scelta in maniera un po’ scettica, anche in virtù dell’età del giocatore, all’epoca ventinovenne. Invece “El Toro”, argentino con passaporto italiano, s’è rivelato elemento di provata affidabilità, diventando anche nello spogliatoio uno dei punti di riferimento di una squadra che ha

saputo scalare posizioni, arrivare ai vertici del calcio italiano ed ottenere due qualificazioni in Champions League. Nato attaccante, traslato a centrocampo, si è poi trasformato in difensore completo e duttile, Mazzarri lo ha visto crescere fino a conoscerlo come nessun altro. Sul campo impone le qualità di terzino grintoso e dotato di grande reattività, schierato sulla parte destra della retroguardia. Dimostra sempre spirito di sacrificio e adattamento anche quando gli viene chiesto di giocare come esterno sinistro di centrocampo. Guadagnate, grazie alle buone prestazioni e ad una

sempre maggiore credibilità offerte con la maglia del Napoli, diverse convocazioni nella nazionale argentina, nelle 142 presenze complessive in azzurro realizza anche 4 reti in campionato, la prima delle quali al Meazza il 21 marzo 2010, nell’1-1 con il Milan. Arrivato nel 2013 a scadenza di contratto, raggiunge un accordo con l’Inter. Destino curioso: come avvenne a Napoli dopo la Sampdoria ritrova, casualmente, Mazzarri anche in neroazzurro. Comincia così la settima stagione, con tre diverse casacche, alla guida dello stesso tecnico. Probabilmente un record.

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cannavaro Paolo Difensore (2006 - ) Napoletano di fede, nascita e passione, dopo aver completato la trafila nelle giovanili del club presieduto all’epoca da Corrado Ferlaino, riesce solo a debuttare in prima squadra nel campionato di serie B. Nell’estate del 1999 passa infatti al Parma ricco ed ambizioso della famiglia Tanzi, dove raggiunge il fratello maggiore Fabio. Dopo una parentesi a Verona e ancora un periodo trascorso in Emilia, in azzurro ci torna sette anni dopo. Il neopromosso Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis punta infatti su di lui quando si è da poco riappropriato della vecchia denominazione di Società Sportiva Calcio Napoli e si appresta ad affrontare un torneo

di serie B particolarmente difficile, considerata anche la presenza della Juventus, retrocessa per illecito sportivo. In pochissimo tempo quella maglia colorata d’azzurro diventa la sua seconda pelle. Formata assieme a Maldonado e Domizzi una linea di difesa a 3 che, con Reja in panchina, a fine stagione risulterà la meno battuta del torneo cadetto, il 26 agosto 2006, proprio contro la Juve in Coppa Italia, realizza in rovesciata l’indimenticabile gol del 3-3, quello che porterà le due squadre ai rigori che poi premieranno il Napoli. E’ un momento di grande emozione collettiva, l’inizio di una fase nuova per il club, che precede di nove mesi la gioia ancora più intensa e profonda vissuta per festeggiare l’atteso ritorno nella massima serie. Sarà una data storica, il 10 giugno 2007. Trascritta in lettere tutte attaccate, diventerà tatuaggio sul braccio del ragazzo

della Loggetta. Trentaquattro presenze e la fascia di capitano indossata in maniera saltuaria prima di diventarne unico destinatario a partire dal 2009, contraddistinguono la prima stagione in serie A del più giovane dei Cannavaro con il Napoli. Per brindare alla prima rete, bisogna attendere invece il 28 marzo 2010, quando il Catania è battuto al San Paolo proprio dal gol messo a segno da Paolo. Riportata la squadra nell’élite del calcio italiano, gioca le prime gare di Europa League, quindi, il 14 settembre 2011, a poco più di 30 anni, debutta anche in Champions. Vinta da capitano la Coppa Italia 2012, è ancora punto di riferimento nella difesa di Mazzarri nella stagione 2012-2013, ruolo che invece sarà successivamente messo in discussione con la partenza del tecnico toscano e l’arrivo di Rafa Benitez.

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capparella Marco Centrocampista offensivo (2005 - 2008) Una carriera da globetrotters del calcio, poi l’interessamento del Napoli, fortemente voluto da Reja, Marino e dallo stesso Giuseppe Santoro, che, due stagioni prima, aveva puntato su di lui per vincere il campionato ad Avellino. Tutto questo succede a 30 anni, quando per molti la parabola discendente è già iniziata da un po’. Dribbling facile e piede morbido, anche sull’estro del giocatore romano si fondano molte delle aspettative legate a quel ritorno in B soltanto sfiorato al primo colpo, dopo aver firmato una bella doppietta nella semifinale playoff vinta con la Sambenedettese, poi brillantemente centrata al secondo tentativo risultandone uno dei protagonisti. Suo, tra l’altro, il gol realizzato al San Paolo contro il Perugia nella sfida che determina la promozione aritmetica degli azzurri. Dopo sole otto apparizioni fra i cadetti, anche in virtù di un infortunio che lo tiene a lungo lontano dai campi, rimane nel Napoli pure in A utilizzato, però, in campo appena due volte, con esordio il 13 gennaio 2008 al Meazza contro il Milan. A giugno dello stesso anno, scaduto il contratto con il club di de Laurentiis, accetta l’offerta della Juve Stabia.

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CAVANI

Gomez Edinson Roberto Attaccante (2010-2013) Dopo “Re” Diego Maradona, è uno dei giocatori che ha maggiormente inciso nella storia del Napoli. Uruguaiano di origini italiane, il nonno paterno era di Maranello, il 22 luglio 2010 viene acquistato dal Palermo per 17 milioni di euro pagabili in più soluzioni. Sensazionale il crescendo di rendimento, con cui riesce ad imporsi come punta di livello mondiale, diventando idolo della tifoseria. Tutto merito di Walter Mazzarri che, prima ne inventa la candidatura di mercato, poi ne lavora con straordinaria dedizione e competenza tattica le grandi qualità atletiche, trasformando in brevissimo tempo un giovane attaccante potenziale in una vera e propria macchina da 30 gol a stagione e in una delle maggiori plusvalenze nella storia del calcio mondiale. Agile, rapido, dotato di buona tecnica e in grado di usare con la stessa efficacia sia il destro che il sinistro anche per battere le punizioni, viene utilizzato, al contrario di quanto avveniva in passato, come terminale offensivo e non seconda punta o laterale destro. E in quel ruolo il “Matador” inizia a stupire. All’esordio il 19 agosto subentrando a Pazienza nei play off di Europa League contro gli svedesi dell’Elfsborg, nella partita di ritorno segna i primi gol, realizzando una doppietta. In rete, anche se con un gol “fantasma”, ci va poi subito nella prima in serie A contro la Fiorentina al Franchi, avviando una scalata destinata, in sole tre stagioni, a migliorare primati e raggiungere cifre di livello impressionante. Straordinario il gol siglato al 94’, il 19 dicembre contro il Lecce, con le squadre ancora ferme sullo 0-0. Conquistata palla a centrocampo, il Matador salta due avversari, si avvicina all’area e, dopo aver superato un altro difensore, carica il tiro da 30 metri che batte Rosati e fa esplodere di gioia il San Paolo. Memorabile, il 9 gennaio 2001, anche l’impresa

realizzata dal campione nato a Salto, contro la Juventus, piegata da tre reti di Edinson. Di testa, su cross di Maggio e Dossena le prime due, in contropiede, finalizzando la manovra avviata da Lavezzi, poi perfezionata da Hamsik, la terza. Dopo la quarta tripletta stagionale, il 3 aprile 2011, al termine dell’incontro vinto con la Lazio per 4-3, raggiunge le 25 reti in campionato, ritoccando così il primato stabilito 68 anni prima da Antonio Vojak. Chiusa la prima stagione con 47 presenze e 33 gol, 7 dei quali siglati in Europa League, è uno dei principali artefici della prima, storica, qualificazione del Napoli in Champions League. Chiamato a fornire conferme spegnendo le diffidenze degli ultimi scettici, anche nella stagione 2011-2012 riesce a mantenersi su valori altissimi, rivelandosi marcatore decisivo e implacabile sia in campionato che in Champions. Il 25 aprile 2012 firma contro il Lecce il suo centesimo gol in Italia, poi chiude l’annata con il rigore trasformato nella finale di Coppa Italia vinta all’Olimpico di Roma contro la Juventus e con un bottino complessivo di altre 28 reti. Prolungato il 31 agosto un contratto portato a quel punto in scadenza nel giugno del 2017, Cavani si ritrova comunque in cima alla lista dei desideri di tutti i più ricchi e blasonati club continentali, un “corteggiamento” pressante che non condiziona il rendimento in campo del “Matador”, in grado di esaltarsi anche nella sua ultima

annata in azzurro. Il 16 settembre, segnando al Parma, raggiunge le 85 reti in Serie A e supera il connazionale Ruben Sosa, diventando l’attaccante uruguaiano più prolifico nella storia del campionato. Al termine dell’ennesima prestazione straordinaria, l’8 novembre firma la “quaterna” che in Europa League manda gli ucraini del Dnipro al tappeto e i tifosi del Napoli in delirio. Trionfale è anche l’inizio del 2013. Il 5 maggio, con la tripletta rifilata all’Inter, realizza la 101esima rete in maglia azzurra. Secondo giocatore del Napoli, dopo Diego Maradona, a vincere la classifica cannonieri con 29 gol in 34 partite, in sole tre stagioni imprime il suo nome nella storia del club, con 104 gol in 137 partite, compresa una “quaterna” e 7 triplette rifilate a tutte le migliori squadre del campionato. Ormai impossibile da trattenere per il calcio italiano, condizionato da una crisi economica che rende impari il contrasto con le offerte faraoniche avanzate dai più ricchi club spagnoli, inglesi e francesi, il 16 luglio 2013 viene ceduto per 64 milioni di euro al Paris Saint-Germain.

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CHAVEZ Cristian Attaccante (2011-2012) Autentica meteora, di sicuro l’ acquisto più misterioso effettuato dal diesse Bigon, per 1 milione e 300mila euro veste l’azzurro più in virtù dell’ appartenenza alla scuderia dello stesso agente di Lavezzi, che per le sue capacità tecniche. Non a caso, saranno appena due le presenze collezionate dall’argentino nel campionato italiano, con debutto il 1° ottobre 2011 subentrando proprio al “Pocho” Lavezzi nel corso della gara vinta per 3-0 al Meazza contro l’Inter. Rientrato nel suo Paese nel febbraio 2012 per firmare un contratto prima con il San Lorenzo poi con l’Almirante Brown, il 22 luglio 2013 si svincola dalla società del presidente de Laurentiis, raggiungendo l’accordo triennale con i greci del PAS Giannina.

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cigarini Luca

Centrocampista (2004-2005) Accompagnato da squilli di tromba nel corso dell’ultimo mercato gestito da Pierpaolo Marino, considerato da molti critici l’erede di Pirlo, fortemente voluto in azzurro da Roberto Donadoni, viene acquistato dal Napoli per 11 milioni di euro, cifra che comprende anche il passaggio di Garics all’Atalanta. Con il passare del tempo, però, il suo cammino si ridimensiona progressivamente, assestandosi alla fine al livello di ottimo giocatore di provincia. Utilizzato molto poco nel 3-4-2-1 di Mazzarri che gli preferisce nel ruolo Pazienza, resta comunque memorabile la sua prima rete in azzurro, datata 28 ottobre 2009, proprio nel giorno in cui festeggia la centesima partita in serie A. Sotto per 2-0 al San Paolo contro il Milan, al 90’ subentra proprio a Pazienza e di sinistro al volo realizza da fuori area il gol che riapre l’incontro, poi pareggiato all’ultimo respiro da Denis. Alla fine saranno 28, ma solo 11 partendo come titolare, le presenze in campionato collezionate dal giocatore emiliano, che, al termine della stagione, passerà in Spagna al Siviglia. Successivamente ancora in prestito all’Atalanta, solo a luglio 2013 diventerà a tutti gli effetti un giocatore di proprietà del club orobico.

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colombo Roberto Portiere (2011- ) Scuola Milan, una lunga carriera nelle serie minori, il 12 luglio 2011 viene ingaggiato a parametro zero per completare un reparto giĂ composto da De Sanctis e Rosati. Sebbene mai utilizzato, si dimostra professionista serio ed affidabile, tanto da meritarsi la riconferma nel ruolo anche dopo la partenza di Mazzarri e la “rivoluzioneâ€? avviata da Benitez, che porterĂ in azzurro lo spagnolo Reina ed il giovane e promettente brasiliano Rafael.

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consonni Luigi Centrocampista (2005) Altro rinforzo del sontuoso primo mercato di riparazione del Napoli di de Laurentiis, si aggiunge alla squadra di Reja proveniente dalla Spal, alle prese in quel periodo con grossi problemi di natura economica. Il 6 gennaio 2005 fa il suo esordio da titolare nell’incontro vinto per 3-0 contro il Giulianova, mentre a marzo, in pieno recupero, con un sinistro al volo che s’infila all’incrocio dei pali, firma la rete che decide la sfida con il Teramo. Con 15 presenze e due gol, contribuisce al raggiungimento dei play off per la serie B, poi persi in finale con l’Avellino. A fine stagione, viene riscattato alle buste dalla Spal. Elemento dalle buone capacità tecniche, infoltisce la categoria di giocatori talentuosi ai quali è, però, mancato quel salto di qualità per affermarsi definitivamente.

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contini Matteo Difensore (2007-2010) Tre stagioni in azzurro con altrettanti allenatori in panchina, per il giocatore di scuola Milan, acquistato dal Parma nell’agosto del 2007 per 3 milioni e 200mila euro. Quasi sempre titolare con Reja, tecnico al quale garantirà le migliori prestazioni a Napoli, poi anche con Donadoni, il 4 maggio 2008 firma la sua prima rete nella trasferta con il Torino, gara che i granata vinceranno per 2-1. Qualche errore di troppo commesso quando la squadra passa sotto la guida di Mazzarri riduce gli spazi a disposizione del difensore lombardo, che, nel gennaio 2010, viene ceduto in prestito al Real Saragozza. Chiusa l’esperienza in Spagna, viene poi trasferito al Siena, quindi all’Atalanta, società che a gennaio del 2013 ne rileverà l’intero cartellino.

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CORNELIUSSON Bjorn Karl Hakan Centrocampista (2004-2005) Ingaggiato dalla Salernitana, fa parte del primissimo gruppo di calciatori assemblato da Pierpaolo Marino nel Napoli Soccer. Gioca-

tore di quantità , non riesce però a soddisfare le aspettative del tecnico Ventura e, dopo sole 11 partite, vede in pratica chiudersi la sua

brevissima esperienza partenopea. Rifiutati i passaggi al Ravenna e al Giulianova, rescinderĂ il contratto per tornare a Salerno.

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Corrent Nicola Centrocampista (2004-2005) Giocatore di scuola Milan, già nazionale Under 21, a soli 25 anni si ritrova svincolato e senza un contratto dopo aver disputato una stagione con il Modena. Ingaggiato dal Napoli Soccer diventa, con risultati non sempre ottimali, il propulsore di centrocampo al fianco di Fabio Gatti. Realizzata la prima ed unica rete in maglia azzurra il 6 gennaio 2005 nell’incontro vinto con il Giulianova per 3-0, dopo l’esonero di Ventura e l’arrivo in panchina di Reja, vive un po’ ai margini della prima squadra, per poi ritrovare il suo spazio solo nella parte finale del campionato. Chiusa la stagione senza centrare l’attesa promozione in serie B, sarà ceduto alla Ternana assieme a Scarlato.

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cribari Emilson Sanchez Difensore (2010-2011) Centrale nella linea arretrata schierata a 3, ma all’occorrenza anche in grado di giocare sia a destra che a sinistra, dopo 12 anni trascorsi in Italia indossando le maglie di Empoli, Udinese, Lazio e Siena, nell’ultimo giorno della fase estiva del calciomercato 2010 il brasiliano con passaporto italiano viene ingaggiato dal Napoli. Dopo un mese, il 26 settembre, disputa a Cesena la prima partita in azzurro. Poi, però, soltanto in altre 8 circostanze sarà utilizzato in campionato da Mazzarri, che, nell’arco della stagione, fra Coppa Italia ed Europa League, gli concederà appena altre cinque occasioni per mettersi in mostra. Svincolato, rientra in Brasile per firmare un contratto con il Cruzeiro.

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cupi Andrea Difensore (2006-2008) Tre stagioni di travaglio e patimenti, una specie di calvario, l’esperienza del giocatore di Frascati in azzurro. Terzino tecnico, veloce ed equilibrato, dotato di qualità difensive, tattiche e di anticipo da grande squadra, esempio di professionalità e applicazione al lavoro, si dimostra però come un “vaso di cristallo”, tormentato da una serie di problemi fisici cominciati con il grave infortunio subito nel 2005, poco dopo aver preferito il progetto di de Laurentiis e Marino alle offerte di parecchi club di categoria superiore. Ingaggiato a parametro zero dall’Empoli, si fa male in allenamento e dopo l’intervento chirurgico effettuato in Belgio dal professor Martens ad agosto del 2006, è costretto ad una interminabile inattività lunga quasi 500 giorni. Rientrato in squadra, gioca da titolare le prime due gare in Serie A, poi si fa ancora male e solo alla terz’ultima di campionato riuscirà a fare ritorno in campo per chiudere la parentesi napoletana e far nuovamente ritorno all’Empoli.

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dalla bona Samuele Centrocampista (2006-2009) “Ho scelto questa squadra per la serietà del progetto. Ho rinunciato alla Premier League e alla Champions con l’AEK Atene per provare a raggiungere la mia Nazionale partendo da qui”. Cariche di ottimismo, le prime dichiarazioni rilasciate da Samuele come neo azzurro non troveranno però riscontro nei fatti. Ex enfant prodige, tra i primissimi giovani italiani allettati dalle offerte in-

glesi, arriva a Napoli già in parabola discendente. Tre stagioni con appena 34 presenze e 3 reti, riesce infatti a mettere assieme il giocatore veneto, acquistato a titolo definitivo dopo le esperienze con Chelsea, Milan, Bologna, Lecce e Sampdoria. Autore di un gol spettacolare contro il Treviso nella prima apparizione in B, festeggia il ritorno degli azzurri nella massima serie andando ancora a

segno a Verona. Successivamente, però, forse a causa di alcuni dissapori con il tecnico Reja, finisce ai margini del progetto e viene utilizzato solo per i preliminari di Coppa Uefa e in Coppa Italia. In prestito ai greci dell’Iraklis, al Verona, all’Atalanta e al Mantova, spinto anche dalla malattia del padre Luigi, il 31 agosto 2011 rescinde definitivamente il contratto con il Napoli.

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datolo Jesus Centrocampista (2009-2010) Argentino, esterno sinistro con spiccate attitudini offensive, arriva proprio nell’ultimo giorno della sessione invernale di calciomercato 2009. Sei milioni e 500mila euro, il costo del cartellino rilevato dal Boca Juniors, firma un contratto quinquennale, ma in azzurro resterà appena un anno. All’esordio contro il Bologna nel campionato italiano

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(14 febbraio), chiude il torneo con 8 presenze all’attivo. Rapidamente bocciato prima da Reja, poi successivamente anche da Donadoni e Mazzarri, era stato presentato quasi come un top player, effettuando addirittura un giro d’onore allo stadio San Paolo in compagnia del presidente de Laurentiis. Da ricordare, di lui, resterà però solo la sontuosa prestazione offerta in avvio del torneo successivo, il 31 ottobre a Torino contro la Juventus. Subentrato a Campagnaro al 14’ della ripresa con i padroni di casa

avanti per 2-0, riesce ad incidere in maniera decisiva sull’incontro, fornendo ad Hamisk l’assist del 2-1, firmando con un tocco sotto misura la rete del 2-2 ed avviando anche l’azione che porterà al clamoroso sorpasso e alla vittoria per 2-3, conquistata dopo ben 21 anni di attesa. Ceduto in prestito ai greci dell’Olympiakos, passa poi all’Espanyol, che nel gennaio 2011 esercita il diritto di riscatto nell’ambito dell’operazione che porta il difensore Victor Ruiz in azzurro.


de palma Roberto Centrocampista offensivo (2004-2005) Una vita spesa sui campi di serie C, in Campania con Avellino, Benevento e Nocerina, poi arriva quella che può sembrare l’occasione della vita. In prova al Napoli Soccer al secondo anno di permanenza in terza serie, riesce però a ritagliarsi uno spazio minimo, collezionando appena 3 presenze ad inizio stagione. Al debutto l’11 settembre 2005 in Lucchese-Napoli 0-1, disputa 8 minuti al posto di Bogliacino in Napoli-Sassari Torres 0-0, giusto il tempo di farsi espellere dall’arbitro Velo di Grosseto. Nel gennaio del 2006 passa all’Acireale.

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de sanctis Morgan Portiere (2009-2013)

Sicurezza, efficienza, concretezza, laboriosità. Leader indiscusso, capo carismatico, compagno di squadra ideale e splendido trascinatore, in quattro stagioni di permanenza a Napoli “il Pirata” ha firmato pagine importanti della storia moderna del club, stabilendo anche diversi primati. Emigrato prima in Turchia con il Galatasaray, poi in Spagna per indossare la maglia del Siviglia, a 32 anni, su indicazione e scelta di Roberto Donandoni, torna in Italia con la voglia di salire in alto assieme agli azzurri. Superate con una

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reazione da grande uomo ed agonista nato le difficoltà e i dubbi insorti nell’immediato dopo gara di Inter-Napoli (3-1), e quelli coincisi con il successivo esonero dell’ex Cittì della nazionale e l’addio di Marino, sfruttando al massimo l’esperienza e la voglia di approfondire ogni cosa fino ai limiti della maniacalità, comincia a regalare progressivamente certezze a se stesso e alla squadra, parando 3 calci di rigore e mantenendo inviolata la porta per oltre 6 partite (588’). Sempre più affidabile, nella stagione successiva, con 799 minuti, migliora il primato assoluto di imbattibilità interna del club partenopeo, stabilito in precedenza dal “Giaguaro” Castellini nel

torneo 1981-1982. Numero uno in campo e fuori, al termine del campionato 2010-2011, quello chiuso con la prima qualificazione della squadra di Mazzarri in Champions League, si distingue anche per essere stato l’unico calciatore sempre presente in 76 incontri, ovvero in due campionati consecutivi. Vinta la Coppa Italia nel maggio 2012, è poi fra i principali artefici del ritorno, del Napoli nella Champions League 2013-2014. Ma a sorpresa, dopo l’arrivo di Benitez in panchina, l’ingaggio del brasiliano Rafael e, quello successivo, di Pepe Reina, in accordo con la società decide di chiudere la parentesi partenopea firmando un contratto con la Roma.


de zerbi Roberto Centrocampista (2006-2008; 2009-2010) Reduce da una storica promozione in A con il Catania, lascia gli etnei per entrare a far parte del progetto di una squadra che su di lui, talentuoso numero 10 ormai giunto nel pieno della maturità agonistica, decide di puntare forte. Con Bucchi e Dalla Bona rientra fra i colpi del mercato ricco che dovrebbero permettere al Napoli di competere immediatamente per la promozione in A, missione portata felicemente a termine grazie anche al suo contributo. In rete contro Rimini, Lecce e Triestina, nella successiva stagione trova, però, pochissimo spazio a disposizione. Così finisce prima in prestito al Brescia, poi all’Avellino quindi ai romeni del Cluj. Il 31agosto 2010 rescinde l’accordo con il club del presidente de Laurentiis e fa ritorno in Romania per debuttare, successivamente, anche in Champions League.

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denis Gustavo German Attaccante (2008-2010) Il ”Tanke”, il “Carrarmato”. Dirompente ed esplosivo in campo, l’argentino si dimostra invece ragazzo timido e riservato nella vita privata, qualità che ne favoriscono il rapido ambientamento a Napoli. Arriva su felice intuizione di Pierpaolo Marino, che ne considera anche la precedente esperienza a Cesena e chiude l’affare per un costo di circa 8 milioni di euro

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compreso l’ingaggio. Realizzato il primo gol nei preliminari di Coppa Uefa vincendo contro gli albanesi del Yllaznia, in campionato segna in trasferta con il Bologna, poi, il 29 ottobre 2008, firma addirittura una tripletta in Napoli-Reggina. Chiusa la stagione con 8 gol e 34 presenze, comincia però a vedere gli spazi a sua disposizione restringersi considerevolmente, quando, nell’estate 2009, si decide di potenziare il reparto offensivo con l’ingaggio di Fabio Quagliarella. Spesso costretto a partire dalla panchina, non riesce mai a diventare un titolare, rivelandosi, però, una preziosissima

riserva. La sua decima rete regala al 93’ il pareggio per 2-2 nella sfida giocata al San Paolo contro il Milan. A Verona con il Chievo sarà marcatore nell’incontro che certifica il ritorno del Napoli in Europa. Alla ricerca di maggiori opportunità e considerazione, al termine della seconda stagione in azzurro, spinge per essere ceduto e va in prestito all’Udinese prima di passare, successivamente, all’Atalanta, dove ritroverà il “Direttore” Pierpaolo Marino e dove, ormai trentenne, raggiunge la giusta dimensione di calciatore maturo.


domizzi Maurizio Difensore (2006-2008) Acquistato dall’Ascoli, inizialmente in compartecipazione con la Sampdoria, prende parte, realizzando pure 2 reti, alla promozione del Napoli in A. Punto di forza della squadra guidata da Reja anche nella massima serie, si segnala come rigorista quasi infallibile, siglando 6 dei 7 tiri dal dischetto, compresi i 2 contestatissimi concessi dall’arbitro Bergonzi nella partita contro la Juventus vinta dagli azzurri il 27 ottobre 2007. “Un risultato storico – commenterà poi il giocatore romano - un 3-1 che difficilmente si dimenticherà. Sono contentissimo per la doppietta; la dedica è per me stesso, mia moglie e i miei familiari”. Chiusa la stagione con il record personale di 11 gol firmati fra campionato e Coppa Italia, un po’ a sorpresa finisce successivamente ai margini della prima squadra, tanto da essere ceduto in comproprietà all’Udinese nel settembre 2008. Inserito poi nell’operazione che porterà Quagliarella in azzurro, nel giugno 2009 passerà a titolo definitivo al club friulano.

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donadel Marco Centrocampista (2011-2013) Rilevato a parametro zero dalla Fiorentina nel giugno 2011, firma un contratto quadriennale senza, però, mai riuscire a soddisfare le attese che ne avevano accompagnato il trasferimento. Costretto per problemi muscolari, lui che in precedenza non aveva mai subito infortuni seri, a saltare la prima metà della stagione, soltanto il 12 gennaio 2012 debutta in azzurro contro il Cesena in Coppa Italia, unica apparizione prima di fermarsi, quasi immediatamente, per un nuovo problema che stavolta richiederà addirittura l’intervento chirurgico. In campo anche contro il Palermo il 26 agosto 2012, quando disputa appena 5 minuti al posto di Hamsik, il 22 dicembre viene schierato per la prima volta da titolare nella trasferta di Siena. Con pochissimo spazio a disposizione in campionato, viene invece regolarmente utilizzato in Europa League, competizione nella quale Mazzarri impiega le cosiddette “seconde linee”. Escluso dal progetto tecnico successivamente avviato da Benitez, mai amato dal pubblico napoletano, complici presunte dichiarazioni denigratorie sulla città, il 2 settembre 2013 viene ceduto in prestito al Verona.

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dossena Andrea Centrocampista (2010-2013) A lungo inseguito per consolidare adeguatamente la parte sinistra della mediana, per 3 milioni e 700mila euro l’ 8 gennaio 2010 viene acquistato dal Liverpool. Condizionato da continui infortuni, nella prima stagione in azzurro riesce, però, a scendere in campo soltanto 10 volte in campionato, appena 3 come titolare andando a riformare con Maggio la coppia di esterni composta molti anni prima a Treviso. Effettuata al meglio la successiva preparazione estiva, in quella che poi si rivelerà come la parte migliore della permanenza a Napoli, diventa finalmente punto fermo della squadra di Mazzarri, che ha il merito di rigenerarlo completamente, realizzando anche il primo gol, nel corso della partita del 3 aprile 2011 vinta al San Paolo contro la Lazio per 4-3. Diventato un uomo spogliatoio, per il carattere, l’entusiasmo, la disponibilità e la carica conferita quotidianamente al gruppo, viene comunque più volte superato nelle gerarchie da Zuniga. Così la stagione 2011-2012, nonostante la conquista della Coppa Italia, si chiude con un bilancio personale piuttosto deludente. Non a caso, assieme ad Aronica, viene ceduto in prestito al Palermo dove, per ironia della sorte, farà il debutto proprio affrontando il Napoli a Fuorigrotta, il 13 gennaio 2013. Chiusa con la retrocessione in serie B l’esperienza in rosanero, rientra al Napoli in attesa di trovare una nuova collocazione. Sfumato, sempre a causa di problemi fisici, il trasferimento al Torino, il 2 settembre firma un contratto annuale con gli inglesi del Sunderland.

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dumitru Nicolao Attaccante (2010-2011) Nato in Svezia da padre rumeno e madre brasiliana, diventa italiano a tutti gli effetti trasferendosi da piccolo in Toscana, dove cresce nelle giovanili dell’Empoli. Considerato uno dei migliori talenti classe 1991, nell’ultimo giorno del calciomercato 2010 viene acquistato in comproprietà dal diesse Bigon, che spinge la società ad investire 1milione e 500mila euro. Buon dribbling, passo da gazzella, progressione interessante, si ispira al suo idolo Thierry Henry e proprio pensando a “Titì” prende il numero 12 che il principe della Martinica usava con la Nazionale francese. Alla quarta giornata di campionato (22 settembre) debutta in serie A nella gara persa al San Paolo per 3-1 con il Chievo Verona e, appena otto giorni dopo, festeggia anche la prima in Europa League, entrando in campo nella partita pareggiata per 3-3 in trasferta contro la Steaua Bucarest. Nazionale Under 19 ed Under 20, a fine stagione, dopo 9 presenze in campionato e 3 in Coppa, viene acquistato a titolo definitivo, pur tornando in prestito proprio all’Empoli. Chiusa la parentesi con i toscani, si decide di farlo maturare ancora in serie B cedendolo, sempre in prestito, prima alla Ternana poi al Cittadella.

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DZEMAILI Blerim Centrocampista (2011 - ) Svizzero ma di origine macedone, il suo acquisto avviene esattamente lo stesso giorno nel quale il Napoli rileva il connazionale Gokhan Inler. Proprio con l’ex giocatore dell’ Udinese, Dzemaili torna dunque a formare la coppia della linea mediana che vinse uno scudetto allo Zurigo, la stessa spesso schierata

anche dalla nazionale rossocrociata. Viene rilevato dal Parma per 9 milioni di euro, cifra che comprende il passaggio al club emiliano di Blasi a titolo definitivo e Santacroce in prestito. Calciatore fuori dagli schemi e di grande versatilità tattica, sotto la guida di Mazzarri riesce ad esaltare le attitudini di tiro e penetrazione in avanti che ne fanno uno dei battitori più pericolosi ed efficaci dalla distanza. Il 3 dicembre 2011, contro il Lecce, firma la prima delle tre reti realizzate complessivamente in maglia azzurra nell’arco

della stagione che si chiuderà con 28 presenze all’attivo in campionato, più la finale di Coppa Italia vinta con la Juventus, dove viene schierato fra i titolari. Al debutto con gol anche in Europa League contro l’Aik Solna il 20 settembre 2012, si ripete anche nella sfida di ritorno disputata il 22 gennaio 2013. Esaltante poi, il 30 marzo, la prestazione offerta in trasferta contro il Torino, sua ex squadra, quando il Napoli s’impone per 5-3 con la prima tripletta in carriera del giocatore svizzero.

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EL KADDOURI Omar Centrocampista (2012-2013) Belga di origini marocchine, cresce nel vivaio dell’Anderlecht facendosi notare dai dirigenti del Brescia nel corso del Torneo di Viareggio del 2007. Voluto fortemente dal diesse Bigon e dallo staff dello scouting formato da Mantovani e Micheli, con circa due milioni di euro, nell’ agosto del 2012 il Napoli ne rileva metà del cartellino dal club lombardo, puntando sulle qualità del giocatore che, però, troverà ben poco spazio in azzurro. Soltanto 7, a fine stagione, saranno infatti le presenze in campionato, più 5 partite disputate in Europa League, troppo poche per rendere felice il ragazzo e soprattutto il suo agente Mino Raiola, che spingerà per il trasferimento in prestito al Torino, avvenuto nell’estate del 2013.

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ESPOSITO Gennaro Centrocampista (2004-2005) Dopo Montervino e Montesanto è il terzo calciatore del vecchio Napoli di Toto Naldi azzerato dal fallimento ad entrare a far parte della squadra allestita in fretta e furia da Pierpaolo Marino per la nuova società di Aurelio de Laurentiis. Ma in un gruppo soggetto all’inizio a costanti e frequenti evoluzioni, e dopo uno stop di tre mesi per un infortunio alla spalla che richiede l’intervento chirurgico, riesce solo a mettere assieme due brevissime apparizioni, coincise, però, con altrettanti successi, ad inizio e fine stagione. Decisivi i quattordici minuti disputati il 6 ottobre 2004 al posto di Berrettoni in Napoli-Vis Pesaro 1-0. Sua è infatti la deviazione di testa che manda in gol Varricchio e fa esplodere di gioia lo stadio San Paolo. Appena 5, quelli poi trascorsi in campo per sostituire Pià nel corso di Giulianova-Napoli 1-2 del 15 maggio 2005. Assieme a Gerardo Schettino ed al portiere Saviano, nel corso della stagione colleziona anche diverse presenze da fuoriquota nella squadra Berretti che vince lo scudetto di categoria. ©Fotoagenzia Mosca

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FERNANDEZ Federico Difensore (2011 - ) Argentino di origini irpine, per 3 milioni di euro il “Flaco” viene acquistato dall’Estudiantes a gennaio del 2011, ma arriverà in Italia solo nell’estate successiva. Centrale, abile nel gioco aereo, quando viene chiamato in causa alterna buone prestazioni ad altre piuttosto deficitarie, soprattutto dal punto di vista difensivo. Impiegato per la prima volta in serie A il 10 settembre nei minuti finali dell’incontro vinto a Cesena per 3-1, non potrà mai dimenticare l’esordio in Champions League, datato 2 novembre. Schierato al posto dello squalificato Paolo Cannavaro, segna infatti due reti all’Allianz Arena e riapre l’incontro poi vinto dal Bayern Monaco per 3-2. Convocato stabilmente nella nazionale argentina, chiude la prima stagione in azzurro con un bilancio di 16 presenze in campionato, 2 in Champions ed una nella Coppa Italia che il Napoli si aggiudicherà battendo la Juventus in finale. In campo soltanto due volte in avvio del successivo torneo di serie A, a gennaio del 2013 viene ceduto in prestito agli spagnoli del Getafe. A giugno rientra alla base e viene inserito nuovamente nel gruppo da Rafa Benitez, che finalmente comincia ad impiegarlo con continuità.

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fideleff Ignacio

saranno ben pochi, tanto da diventare un vero e proprio “oggetto misterioso” del Napoli di de Laurentiis. Difensore (2011-2012) Per la prima volta in campo il 21 settembre 2011 nella partita persa Argentino, arriva in Italia dopo aver per 1-0 a Verona con il Chievo, con disputato 35 partite con la ma- il clamoroso errore che determina glia del Newell’s Old Boys. Firma il successo dei veneti, è protagoniun contratto quinquennale, ma gli sta involontario ma in negativo del spazi che troverà a disposizione match. Archiviata quella infelice

esperienza, successivamente avrà soltanto altre tre occasioni per aumentare il minutaggio nel campionato di serie A. Ceduto in prestito al Parma, dove disputa una sola gara, rientra ancora al Napoli, che lo gira prima agli israeliani del Maccabi Tel Aviv poi, sempre con la formula del prestito, agli argentini del Tigre.

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fontana Gaetano Centrocampista (2004-2006) Grande personalità dentro e fuori dal campo, esperienza e sagacia tattica, oltre ad un sinistro preciso e di lunga gittata, si ritaglia subito uno spazio da protagonista assoluto nelle due stagioni vissute dal Napoli nell’inferno della serie C. Regista vecchio stile, di puro talento, trova l’azzurro sul finire della carriera, a quasi 35 anni, dopo aver contribuito alla risalita della Fiorentina dei Della Valle dalla C1 fino alla serie A. Segna e fa segnare, diventa in fretta, come del resto era già successo in ogni posto dov’era andato in precedenza, un idolo dei tifosi. Trentasei presenze, riuscirà complessivamente a mettere assieme il giocatore calabrese con il primo Napoli di Aurelio de Laurentiis. E delle 4 reti realizzate, Fontana ama ricordarne in particolare una: “quella che segnai alla Sangiovannese. Su calcio di punizione, dopo aver finto di litigare con Capparella per chi dovesse batterla. Feci centro, sfruttando proprio quel teatrino”.

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Gamberini Alessandro Difensore (2012-2013) Una sola stagione al Napoli, vissuta peraltro a 31 anni, ma con bilancio assolutamente positivo per questo giocatore emiliano. Acquistato dalla Fiorentina assieme a Behrami il 16 luglio 2012, parte inizialmente in panchina, riuscendo però a guadagnare rapidamente i gradi da titolare. Subentrato ad Aronica il 16 settembre contro il Parma per quello che passerà agli archivi come il debutto in azzurro, sfrutterà successivamente al meglio le opportunità nate prima dall’infortunio di Britos poi dalla squalifica di Paolo Cannavaro. Centrale della consueta difesa a 3 schierata da Mazzarri, il 16 dicembre 2012 va anche a segno per il momentaneo pareggio contro il Bologna che poi, però, vincerà per 3-2 al San Paolo. Terminata la stagione con 25 presenze in campionato e 5 in Europa League, non verrà riconfermato nel ruolo dal nuovo tecnico Benitez, passando in prestito al Genoa.

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GARGANO Walter Alejandro Guevara Centrocampista (2007-2012) Una delle intuizioni più felici di Pierpaolo Marino. Uruguaiano di origini lucane, nella stessa stagione che segna l’arrivo in azzurro di Lavezzi ed Hamisk, viene acquistato per 3 milioni e 200mila euro dal Danubio, firmando un contratto quinquennale con ingaggio iniziale di “appena” 170mila euro. Giocatore di interdizione, piede destro, è utilizzato anche come interno nella linea mediana del campo. Cuore grande, statura piccola,

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appena un metro e 60 centimetri, viene soprannominato dai compagni di squadra “il nano”, ma in campo ha la capacità di trasformarsi in un vero gigante, un autentico gladiatore indios. Cerchiato in rosso il debutto in campionato datato 26 agosto 2007 contro il Cagliari al San Paolo, meno di due mesi dopo (20 ottobre) realizza la prima rete nel clamoroso 4-4 dell’Olimpico con la Roma. Prolungato il contratto con relativo adeguamento dell’ingaggio,

l’11 marzo 2010, due giorni dopo, in Napoli – Fiorentina 1-3, taglia il traguardo delle 100 presenze in azzurro. Costretto a saltare per squalifica la finale, vince comunque la Coppa Italia. Subentrando nella ripresa al compagno di squadra e cognato Marek Hamsik, disputa la sua ultima gara con il Napoli l’11 agosto 2012 in occasione della sfida di Supercoppa italiana vinta dalla Juventus per 4-2.


GARICS Gyorgy Difensore (2006-2008) Nato a Budapest, ma cresciuto a Vienna, arriva a Napoli dopo aver debuttato a soli 18 anni nella serie A austriaca, dove poi vince uno scudetto ed una coppa Uefa con il Rapid Vienna. Capitano della nazionale under 21 del Paese che intanto lo ha naturalizzato, su di lui Pierpaolo Marino investe attenzioni e 500mila euro per l’acquisto del cartellino. Ragazzo e professionista serio, trascorre parte del tempo libero leggendo storie di varia umanità e studiando l’italiano, il tedesco, l’inglese e tutti gli idiomi che possano appagare la sua “fame” da poliglotta. Nel campionato di serie B esordisce il 23 settembre 2006, in occasione della partita pareggiata per 1-1 al San Paolo con la Triestina. Dopo due stagioni e 37 presenze, prima di essere ceduto all’Atalanta, proprio nel corso della sua ultima apparizione, realizza contro il Milan, battuto nella circostanza per 3-1, il primo ed unico gol in maglia azzurra.

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gatti Fabio Centrocampista (2004-2006; 2006-2008) In evidenza con il Perugia, diventato famoso anche per il 44 sulla maglia, numero ispirato ad una nota canzone dello Zecchino D’Oro, si segnala come uno dei giovani più promettenti conquistando anche la nazionale Under 21. Al Napoli nel 2004 per volontà di Giampiero Ventura che lo considera elemento di grande importanza a metà campo, trova però decisamente meno spazio dopo l’arrivo in panchina di Reja. Ceduto in prestito alla Cremonese nel 2006, dopo sei mesi in Lombardia rientra alla base riuscendo a risalire posizioni nelle gerarchie del tecnico che lo utilizza in Coppa Italia e nel campionato cadetto chiuso con il ritorno degli azzurri in serie A. Passato in prestito al Modena, nel 2008 torna a vestire nuovamente i colori del Perugia, società alla quale si lega con un contratto triennale.

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gautieri Carmine Attaccante (2005) Un’autentica meteora, nel Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. In azzurro, lui napoletano doc, ormai 35enne, non si adatta alla categoria e resta legato appena un mese alla squadra della sua città, giusto il tempo di fare 5 apparizioni in campionato e segnare, il 16 gennaio 2005, la rete del momentaneo vantaggio nell’ 1-1 con la Fermana al San Paolo, nell’ultima partita con Ventura in panchina. Due giorni dopo, infatti, il tecnico genovese lascerà il posto ad Edy Reja.

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gianello Matteo Portiere (2004-2011) Sette stagioni in azzurro, un lungo percorso dalla serie C fino all’Europa, chiuso, però, in maniera decisamente amara. Acquistato dal Siena, entra a far parte del Napoli Soccer come vice Belardi per quello che poi si rivelerà come un trasferimento decisivo per la sua carriera. Promosso titolare, contribuisce al raggiungimento dei playoff 2005 ma poi, l’anno dopo, diventa il secondo di Iezzo riuscendo a sommare appena due presenze in C1 e 4 nel successivo torneo di serie B. Sempre pronto a subentrare ogni qual volta ce n’è stato bisogno, il 23 settembre 2007 esordisce in serie A in Empoli-Napoli 0-0 ed il 2 ottobre 2008 anche in campo internazionale difendendo i pali della porta azzurra contro il Benfica. Terzo portiere dopo De Sanctis e Iezzo, nel 2011 conclude l’esperienza napoletana ma, successivamente, è direttamente coinvolto in un filone dell’inchiesta sul calcio scommesse, dichiarandosi protagonista di un tentativo di combine per la partita Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 maggio 2010. Inizialmente squalificato per 3 anni e 3 mesi, vedrà successivamente ridurre la sanzione dalla Corte di Giustizia Federale ad 1 anno e 9 mesi.

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giubilato David Difensore (2005-2007) Fisico imponente, forse più da giocatore di basket, grinta da vendere, mancino, centrale di una retroguardia schierata sia a 4 che a 3, è uno dei rinforzi individuati nel corso

della sessione invernale del calciomercato 2005. Ragazzo di grande personalità e sana cattiveria agonistica, “Giubi” arriva dal Venezia, allora in serie B, e fra i cadetti ritorna dopo aver vinto, al secondo tentativo, il campionato di C1 con il Napoli. Promosso l’anno successivo in A, celebra con un tatuaggio la festa iniziata a Marassi al termine dell’incontro con il Genoa. Per

lui, gigante di statura ma anche di cuore, è una sorta di risarcimento nei confronti della cattiva sorte, visto che in azzurro ha dovuto sopportare anche la grande sofferenza per la rottura del tendine d’Achille patita alla vigilia del primo derby perso con l’ Avellino. Nel 2007, a fine contratto, si trasferisce al Vicenza.

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grava Gianluca Difensore (2005-2013) Il “Gladiatore”, autentica bandiera del Napoli di Aurelio de Laurentiis. In azzurro dal gennaio 2005, è protagonista silenzioso di tutta la scalata che, in 7 anni di meravigliosa storia calcistica, parte dalla serie C1 ed arriva fino all’Olimpo della Champions League. Dopo due promozioni consecutive, a 30 anni, indossando la fascia di capitano, il 2 settembre 2007 debutta in serie A festeggiando con i compagni la netta vittoria per 5-0 al Friuli

contro l’Udinese. Collezionate in campionato 19 presenze, 13 delle quali fin dal primo minuto, dalla stagione 2008-2009 vede, però, progressivamente restringersi gli spazi a disposizione, restando ai margini della prima squadra, visto che Reja non gli concede neppure un ingresso in campo. A dare fiducia e nuovi stimoli al giocatore casertano, diventato intanto punto di riferimento assoluto per il gruppo e l’armonia dello spogliatoio, sarà il tecnico Roberto Donadoni che il 22 marzo 2009 torna a schierarlo contro il Milan al San Paolo e, dopo aver annullato Ronaldinho, contro la Sampdoria nel turno successivo. Utilizzato con maggiore continuità

anche da Walter Mazzarri, con il quale instaura un rapporto forte, leale e cordiale diventando un punto di riferimento come uomo spogliatoio, riesce a garantire al tecnico un rendimento via via crescente, tanto da riguadagnare il posto da titolare con 24 presenze, di cui 22 dal primo minuto. Fermo per 11 mesi per un brutto infortunio, il 7 dicembre 2011 debutta in Coppa Uefa, subentrando a Zuniga nei 2 minuti finali contro il Villarreal. Vinta, pur senza mai giocare, la Coppa Italia nel maggio dell’anno successivo, il 26 giugno 2013 annuncia il ritiro dall’attività diventando responsabile del settore giovanile del club.

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grieco Gaetano Centrocampista (2005-2006) Tanto talento ma risultati molto al di sotto delle aspettative, per questo calciatore napoletano, cognato di Paolo Cannavaro. Cresciuto nelle

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giovanili del Genoa, gioca poi con Parma ed Empoli debuttando anche in serie A. Sembra l’inizio di una brillante carriera invece, dopo essere arrivato tanto in alto, per il poco spazio a disposizione, è costretto a ripartite da Foggia e dalla serie C1. Sognato a lungo lo stadio San Paolo, accetta con entusiasmo l’offerta del Napoli Soccer con il

quale conquista la promozione in B mettendo assieme 16 presenze e 391 minuti giocati, più 4 presenze in Coppa Italia di serie C, dove realizza una doppietta nella gara vinta per 3-1 a Cava de’ Tirreni contro il Foggia. Ceduto in prestito all’Avellino, alla Cavese e al Monza, nell’agosto del 2008 passa a titolo definitivo alla Juve Stabia.


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HAMSIK Marek Centrocampista (2007 - ) Slovacco, capitano della nazionale, rappresenta senza dubbio il miglior affare realizzato da Pierpaolo Marino nel corso della permanenza al Napoli. All’epoca ventenne di grande prospettiva con la maglia del Brescia, sottraendolo alla concorrenza di Milan ed Inter, il 28 giugno 2007 viene acquistato per 5 milioni e 500mila euro. Schierato come esterno sinistro da Reja, il 15 agosto disputa la prima gara ufficiale in Coppa Italia contro il Cesena e, un mese dopo, entra a far parte dei marcatori in serie A, realizzando il raddoppio nel successo per 2-0 sulla Sampdoria. Mostrando sicurezza e maturità, chiude la prima stagione con un bottino personale di 9 reti, risultando il miglior tiratore scelto della squadra, pur senza battere i rigori. Prolungato subito il contratto, portato nella circostanza al giugno 2013, comincia alla grande anche la successiva stagione, siglando ben 4 reti nelle prime 6 gare. Un avvio di alto livello replicato anche all’inizio del torneo 2009-2010 con Donadoni in panchina. Ma i gol segnati contro Palermo, Livorno e Genoa non bastano a tenere la squadra a galla, tanto da rendere necessario l’esonero dell’ex Commissario Tecnico della nazionale italiana e l’arrivo di Walter Mazzarri. Proprio l’allenatore toscano decide di avanzare il raggio d’azione di Marek, da quel momento schierato nel 3-4-2-1 al fianco di Lavezzi e alle spalle della prima punta. Così, partendo proprio da quella posizione, il 31 ottobre 2009 firma la doppietta nel 3-2 finale con il quale, dopo ben 21 anni, il Napoli torna a vincere a Torino contro la Juventus. Miglior calciatore slovacco 2009, il 13 marzo 2010 contro la Fiorentina indossa per la prima volta la fascia diventando a 22 anni e 229 giorni il più giovane capitano nella storia del Napoli. Festeggiata il 25 marzo con la vittoria per 3-1 sulla Juventus la 100esima gara in serie A, chiude ancora la stagione come miglior cannoniere della squadra. Ragazzo timido e riservato, con il passare del tempo diventa sempre più idolo dei tifosi che, a partire dalla stagione 2010-2011, lo vedono consacrarsi come autentico trascinatore di una formazione sempre più forte contando in avanti anche su Lavezzi ed Edinson Cavani. Elementi insostituibili, Hamisk, il

“Pocho” e il “Matador” diventano di un anno e mezzo, decide di sicosì i “Tre Tenori” a disposizione di glare altri due rinnovi contrattuali, Mazzarri, giocatori in grado di fare l’ultimo in scadenza a giugno 2018. la differenza anche contro compa- Partito Cavani nell’estate 2013 con gini meglio attrezzate tecnicamente. Prolungato per la seconda volta destinazione Francia, “Marekiaro” il contratto, portato in scadenza a diventa così, in modo indiscusso, giugno 2015, si conferma ancora il giocatore simbolo di un gruppo una volta determinante anche in forte ed ambizioso, arrivato a lotfase realizzativa, chiudendo il tor- tare stabilmente per lo scudetto ed neo con 11 reti, miglior cannoniere intenzionato a farsi largo anche in dopo Cavani e protagonista decisi- Europa. Giocatore spesso accostavo nella qualificazione diretta de- to ai fuoriclasse inglesi Lampard e gli azzurri in Champions League. Gerrard, dopo l’addio di Mazzarri, Regolarmente a bersaglio, il 10 con Benitez in panchina ricopre il settembre 2011, dopo il gol rea- ruolo di trequartista utilizzato alle lizzato a Cesena, entra a far parte dei 10 marcatori più prolifici nella spalle della punta centrale, posistoria del Napoli. Uomo squadra, zione che permette allo slovacco di si lega a doppio filo al Napoli e al regalare a se stesso e al Napoli la club di Aurelio de Laurentiis, che, consueta sequenza di magie, talenper blindare il campione, nel giro to, eleganza e soprattutto punti.

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higuain Gonzalo Gerardo Attaccante (2013 - ) Argentino con passaporto francese, a soli 19 anni, nel 2006, viene ingaggiato dagli spagnoli del Real Madrid, che per 13 milioni di euro lo portano in Europa rilevandolo dal River Plate. In sei stagioni con le “Merengues” vince altrettanti trofei e firma 121 reti in 264 partite, numeri da attaccante di grande livello che spingono Diego Maradona a definire il nazionale dell’Albiceleste “centravanti completo, una sorta

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di incrocio fra Crespo e Batistuta”. Chiusa a Napoli la straordinaria parentesi Cavani, il “Pipita” viene inserito nella ristretta rosa dei possibili sostituti del “Matador” e, dopo una lunga e complessa trattativa che coinvolge in prima persona lo stesso Benitez, il 27 luglio 2013, per circa 40 milioni di euro, viene acquistato dal presidente de Laurentiis. Tipico attaccante d’area di rigore, forte fisicamente e abile

nel gioco aereo, il 31 agosto realizza il primo gol in Italia, fissando sul definitivo 4-2 il punteggio della partita vinta dagli azzurri a Verona contro il Chievo. Rotto il ghiaccio, il 18 settembre va subito a bersaglio anche contro il Borussia Dortmund, nella prima partita giocata dal Napoli nella fase a giorni della Champions League.


hoffer Erwin Attaccante (2009-2010) Austriaco, attaccante aggiunto nel Napoli di Donadoni, per una serie di circostanze negative ed un carattere decisamente introverso, non riesce mai ad integrarsi con l’ambiente, rappresentando, alla fine, uno dei maggiori flop di mercato dell’era de Laurentiis-Marino. Eppure le premesse sembravano buone, per il calciatore acquistato per 5 milioni di euro dal Rapid

Vienna, squadra con la quale, nella stagione 2008-2009, a soli 22 anni, aveva realizzato 27 reti in 34 partite entrando nella classifica della Scarpa D’Oro. In campo il 16 agosto per il match di Coppa Italia contro la Salernitana, subentra a Lavezzi e firma il gol del definitivo 3-0. Due settimane dopo, contro il Livorno al San Paolo, arriva poi anche il debutto in serie A, dove, però,

successivamente, anche per l’avvicendamento in panchina fra l’ex C.T. della nazionale e Mazzarri, troverà pochissime occasioni per mettersi in mostra. Ceduto in prestito in Germania prima al Kaiserslautern poi all’ Eintracht Francoforte, solo dall’agosto del 2013 passerà a titolo definitivo al Fortuna Dusseldorf.

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iezzo Gennaro Portiere (2005-2001) Sei anni in azzurro, punto di forza del gruppo che riesce a completare la scalata che porta dalla serie C fino all’Europa. Campano di Castellammare di Stabia, cresciuto nel mito del “Giaguaro” Luciano Castellini, cede senza troppe esitazioni all’irresistibile richiamo del Napoli, accettando di lasciare la serie A raggiunta in precedenza difendendo la porta del Cagliari. Con sole 18 reti al passivo, nel

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2006 è uno dei protagonisti della promozione in B, categoria nella quale lui e l’intera difesa partenopea riescono a far meglio di tutti, compresa la Juventus, chiudendo la stagione culminata con il ritorno in serie A con 25 gol incassati in 39 partite. Titolare quasi inamovibile e capitano della formazione guidata da Reja, a causa di qualche infortunio di troppo, cede per brevi periodi il posto al

vice Gianello poi, dal gennaio 2009 all’argentino Navarro. Secondo di Morgan De Sanctis a partire dal torneo 2009-2010, colleziona fino al giugno 2011 appena tre apparizioni in Coppa Italia, praticamente le sue ultime in maglia azzurra, dove, però, riesce comunque a ritagliarsi uno spazio importante nella Rinascita del club azzurro dalla C alla serie A.


ignoffo Gennaro Difensore (2004-2005) Un punto fermo nel primo Napoli Soccer che passa dalla guida tecnica di Ventura a quella di Reja. Trentatre, tutte da titolare, le presenze accumulate nella stagione chiusa senza quella promozione in serie B che un po’ tutti avevano pronosticato, tre le reti messe a segno dal giocatore siciliano, a cominciare da quella storica, perché la prima dell’era de Laurentiis, realizzata il 26 settembre 2004 nel corso del 3-3 casalingo con il Cittadella. Persa la finale play off con l’Avellino, non riesce ad ottenere la riconferma, passando così alla Salernitana.

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inler Gokhan Centrocampista (2011 - ) Azzurro al secondo tentativo. Di lui, infatti, si era parlato a lungo come possibile rinforzo nell’estate del 2010. Ma, in quella circostanza, la trattativa con l’Udinese non andò a buon fine e il diesse Bigon fu costretto a ripiegare su Yebda. Così il centrale svizzero di origine turca, nazionale rossocrociato, giocatore ambidestro in grado d’impostare la

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manovra e tentare il tiro anche dalla lunga distanza, a Napoli arriva con un anno di ritardo, presentato alla stampa dal presidente de Laurentiis con una maschera da leone. Subito titolare sia in campionato che in Champions League, proprio nella massima competizione continentale, il 7 dicembre 2011, nella trasferta vinta 2-0 a Vila Real, realizza il primo gol nella nuova squadra che, proprio in virtù di quel successo, supera un girone difficilissimo, qualificandosi per gli ottavi. Vinta la Coppa Italia battendo in finale la

Juventus, nella stagione successiva firma la prima rete in campionato, aprendo le marcature al San Paolo nella partita che, il 17 novembre 2012, si concluderà per 2-2 con il Milan. Ancora a bersaglio con una doppietta contro il Pescara poi, ad inizio gennaio 2013, anche con il Palermo, migliora il primato personale di gol realizzati in una singola stagione. Elegante sia in campo che fuori, si distingue per l’intelligenza, il garbo, la classe con la quale conduce la sua vita quotidiana e la presenza nel gruppo.



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insigne Lorenzo Attaccante (2009-2010; 2012 - ) Un talento prodotto dal vivaio, certamente il migliore dai tempi di Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro. Per affermarsi, però, è costretto a lottare tanto, aiutato in maniera decisiva da Giuseppe Santoro, suo unico scopritore e mentore, all’epoca direttore del settore giovanile, che, da grande competente in materia, sul ragazzo di Frattamaggiore è invece disposto a scommettere ad occhi chiusi un po’ contro tutto e tutti. Piccolo, minuto, uno scricciolo, in campo sa però trasformarsi in un gigante. Convincere Pierpaolo Marino ad offrirgli un contratto non è un’impresa facile ma, alla fine, con buona fortuna della società, Santoro riesce a spuntarla. Dopo qualche panchina e un po’ di amichevoli disputate con Donadoni, il 24 gennaio 2010, stavolta con

Mazzarri allenatore, per qualche minuto al posto di Denis, contro il Livorno arriva il debutto nella massima serie. A quel punto, Lorenzo viene dirottato in Lega Pro a maturare esperienze. Dopo una parentesi con la Cavese, va poi prima a Foggia quindi a Pescara fra i cadetti. A valorizzarlo, sia in Puglia che in Abruzzo, c’è sempre Zeman, un maestro che permette ad Insigne di cominciare a costruire la sua favola, quella storia a lieto fine che avrà nel 2012 la parte più bella e ricca di eventi straordinari. Da gennaio a dicembre succede infatti un po’ di tutto: la promozione in A con gli abruzzesi, i 20 gol segnati fra campionato e Coppa Italia, il ritorno a Napoli dalla porta principale. E non è finita qui. Convocato con l’Under 21 guidata da Mangia, il 2 settembre entra anche nel giro della nazionale maggiore, rispondendo alla prima chiamata di Cesare Prandelli. Due settimane dopo, nella partita contro il Parma al San Paolo, subentra a Cavani e segna la prima

rete in serie A con la maglia azzurra. Archiviato il 20 settembre anche l’esordio in Europa League, chiude l’indimenticabile stagione con 43 presenze e 5 reti, più la partecipazione con l’Under 21 alla fase finale dei campionati europei in Israele, dove l’Italia finirà seconda sconfitta in finale dalla Spagna. Destro naturale, rapido ed agile, abile nel saltare l’avversario e in possesso di una visione di gioco che gli permette di servire assist e finalizzare la manovra, diventa sempre più patrimonio del Napoli e del calcio italiano, un campione con buoni margini di miglioramento, sul quale punta molto anche Benitez . Non a caso, 18 settembre 2013, il tecnico spagnolo lo schiera fra i titolari nella prima Champions League contro il Borussia Dortmund al San Paolo. Un debutto felice, archiviato con il successo del Napoli per 2-1 grazie ad una fantastica rete su punizione, segnata proprio dal campione “tascabile” di Frattamaggiore.

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insigne Roberto Attaccante (2012-2013) Fratello minore di Lorenzo, spinto dal padre si avvicina al calcio più per spirito di emulazione, lui che da bambino sembrava apprezzare maggiormente il ciclismo, che per assoluta convinzione. In evidenza con le formazioni giovanili del Napoli, nel 2013 viene aggregato in diverse occasioni alla prima squadra con la quale, il 13 gennaio, festeggia il debutto in serie A disputando 6 minuti al posto di Hamisk in NapoliPalermo 3-0. In campo, quel giorno c’è anche Lorenzo. Così gli azzurri, dopo ben 75 anni, tornano a presentare due fratelli nella stessa squadra. L’ultima volta era infatti accaduto il 16 maggio 1937 con gli italo-argentini Antonio e Nicola Ferrara. Prima della gara con il Palermo, sempre al San Paolo, gioca anche 27 minuti in Europa League, nella partita persa per 3-1 il 6 dicembre 2012 contro gli olandesi del PSV Eindhoven. Nazionale Under 18 ed Under 19, viene successivamente ceduto in prestito al Perugia in Lega Pro.

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lacrimini Luca Difensore (2006-2008) Quasi incredulo, il 30 dicembre del 2005 riceve la telefonata di Pierpaolo Marino che gli offre di

passare al Napoli Soccer dove c’è da sostituire l’infortunato Savini. “Ho preso le mie cose e sono partito subito” rivelerà poi il giocatore che al San Paolo aveva messo piede poco più di un mese prima, rimediando una sconfitta netta (4-1) con la maglia della Sangiovannese. Mancino, cursore vecchio stampo,

viene utilizzato per 9 volte da Reja, festeggiando a fine stagione la promozione in quella categoria, la serie B, che aveva sempre sognato di poter raggiungere ma nella quale, però, non riesce comunque a giocare. L’anno successivo viene infatti ceduto in prestito al Frosinone, quindi, all’Ancona.

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lavezzi Ezequiel Attaccante (2007-2012) Assieme a Marek Hamsik, è il giocatore più forte che Pierpaolo Marino sia riuscito a portare nel club di de Laurentiis. Andatura un po’ caracollante, incedere misterioso e travolgente, finte inebrianti, sterzate improvvise, progressione micidiale, in Argentina lo chiamano il “Pocho”, il “Fulmine”. Per il Napoli, inizialmente, rappresenta un’autentica scommessa. Perché in Italia Lavezzi c’era già stato due anni prima, disputando, però, solo 3 amichevoli estive con la maglia

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del Genoa prima di rientrare in Sudamerica per problemi di ambientamento. Ma al secondo tentativo le cose andranno decisamente meglio. In un crescendo costante di rendimento, diventa l’idolo dei tifosi, il giocatore in grado d’infiammare il San Paolo come forse non accadeva dai tempi del Re, Diego Maradona. Più trequartista che punta pura, al termine della prima stagione contribuisce, in maniera determinante, alla qualificazione in Coppa Intertoto, rendendosi, con il passare del tempo, elemento sempre più indispensabile alla squadra. Memorabile il gol che permette al Napoli di battere per 2-1 in rimonta la Juventus a Fuorigrotta il

18 ottobre 2008, una delle tante gemme che il Pocho riuscirà a regalare in cinque stagioni ai suoi sostenitori. Carattere un po’ bizzoso, Mazzarri ne corregge l’indisciplina tattica facendo esplodere il suo talento al servizio della squadra. Fuori dal campo, per le vicende legate ai rinnovi e agli adeguamenti contrattuali, ma non solo, entrerà più volte in rotta di collisione con il presidente de Laurentiis, frizioni che non gli impediranno di contribuire alla crescita di una formazione che, anche grazie alle sue giocate, riuscirà ad arrivare ai vertici del calcio italiano. Il 2 luglio 2012, passa ai francesi del Paris Saint Germain per 30 milioni di euro.


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leandro Guerreiro Centrocampista (2004-2005) Brasiliano, con precedente esperienza alla Salernitana, entra due volte in campo nel primissimo Napoli Soccer di Giampiero Ventura. Per lui, infatti, ci sono 47 minuti nel successo per 1-0 contro la Vis Pesaro al San Paolo il 6 ottobre 2004 e 75 nella gara persa per 2-0 in trasferta con la Fermana venti giorni dopo. Poi, dopo l’ultima apparizione in azzurro il 12 dicembre a Fuorigrotta contro il Martina, soltanto panchine fino al termine della stagione.

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lucarelli Cristiano Attaccante (2010-2012) Con tanta esperienza ed oltre 200 reti realizzate, solo a fine carriera, indossa la maglia del Napoli per ricoprire il ruolo di vice Cavani. Ma dopo il debutto contro la Fiorentina allo stadio Franchi, alla seconda presenza, il 16 settembre 2010 in Europa League nella sfida con gli olandesi dell’Utrech, s’infortuna gravemente al ginocchio sinistro ed è costretto a restare quattro mesi lontano dai campi di gioco. Soltanto all’ultima giornata di campionato, il 22 maggio del 2011, con un colpo di testa riuscirà a segnare la sua unica rete in maglia azzurra nel 2-2 con la Juventus a Torino. Punto di riferimento all’interno dello spogliatoio, Mazzarri ne chiede ed ottiene la riconferma anche per la stagione successiva dove, però, sarà impiegato soltanto in tre occasioni prima di vincere, pur senza mai giocare, la Coppa Italia e concludere la carriera agonistica per avviare quella di allenatore.

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maggio Christian Centrocampista (2008 - ) Acquistato per 8 milioni di euro dalla Sampdoria l’11 giugno 2008, s’inserisce in quella fase del progetto a suo tempo avviato da Aurelio de Laurentiis, che in quel momento prevede di scalare posizioni nelle gerarchie del calcio italiano, puntando anche ad affacciarsi stabilmente sul palcoscenico europeo. In azzurro ritrova Edy Reja, il tecnico che, ai tempi del Vicenza, lo aveva fatto debuttare in serie A. Esterno destro sulla linea mediana nel 3-52 abitualmente schierato dall’allenatore friulano, già in occasione della seconda apparizione in azzurro, il 14 settembre, decide con un gol la partita vinta per 2-1 contro

la Fiorentina. L’8 marzo 2009, nel corso della partita con la Lazio, soltanto due giorni prima dell’esonero di Reja, è però costretto a chiudere in anticipo la stagione per l’ infortunio che interessa il legamento crociato del ginocchio destro. Di nuovo in campo con Donadoni in panchina, torna però a segnare quando il Napoli cambia ancora guida tecnica, chiamando Mazzarri a sostituire l’ex Commissario Tecnico della nazionale. Il 10 ottobre realizza la rete che permette al Napoli di battere per 2-1 il Bologna , ripetendosi poi, nel turno seguente, anche a Firenze. In quella circostanza, viene interrotto un digiuno di vittorie in trasferta che durava da dodici mesi. Il 6 dicembre, contro il Palermo, al quinto minuto di recupero della ripresa, un altro suo gol decide la sfida con i rosanero facendo esplodere di gioia l’intero

San Paolo. Ancora a bersaglio, stavolta con un gran destro al volo, il 24 gennaio 2010 a Livorno, diventa rapidamente uno dei punti chiave del Napoli di Mazzarri, l’allenatore con il quale era esploso ai tempi della Sampdoria, una colonna sulla quale si edifica tutta una filosofia tattica fatta di inserimenti, velocità e spietate ripartenze. Diventato uno degli esterni più forti d’Italia, guadagna la sistematica convocazione in nazionale, dove Prandelli lo schiera nel ruolo di terzino destro. “Titolarissimo” nella formazione che, intanto, si è ormai inserita stabilmente nell’élite del calcio nazionale, dopo aver vinto la Coppa Italia nel maggio 2012, il 7 ottobre, contro l’Udinese, indossa per la prima volta la fascia di capitano ereditata, nella circostanza, dopo l’uscita dal campo di Hamsik.

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maiello Raffaele Centrocampista (2009-2011) In evidenza con le giovanili azzurre all’epoca dirette da Giuseppe Santoro, debutta in serie A il 16 maggio 2010 sostituendo Cigarini negli ultimi minuti di Sampdoria–Napoli 1-0. Successivamente nell’orbita della prima squadra, entra in campo nelle sfide con il Bologna e l’Udinese, poi da titolare a Torino contro la Juventus, nell’incontro dell’ultima giornata (22 maggio 2011) pareggiato per 2-2. Nazionale under 19 ed under 20, viene ceduto in prestito in serie B, dove gioca con il Crotone e la Ternana.

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maldonado Ruben Difensore (2005-2008)

Indole da guerriero, grande capacità di sacrifico, velocità ed anche un discreto tiro. Queste le caratteristiche di un giocatore diventato suo malgrado famoso in Italia per essere stato del tutto involontariamente “l’oggetto” di uno dei tanti scandali del calcio, che, nel caso specifico, costa al Genoa la retrocessione in C1. Nonostante l’indesiderata “pubblicità”, ma senza alcun pregiudizio, il paraguaiano passa dal Venezia, dove, peraltro, per il suo temperamento particolarmente caldo aveva subito una lunga squalifica per aver preso a calci l’arbitro Palanca, all’azzurro del Napoli con cui ottiene la doppia promozione dalla C1 alla serie A. Dopo due campionati nella squadra di Reja, si trasferisce al Chievo Verona, vincendo anche lì il torneo cadetto.

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mannini Daniele Centrocampista (2008-2009) Opzionato dall’Inter, nel gennaio del 2008 viene invece ingaggiato dal Napoli, che, grazie a Pierpaolo Marino, brucia la concorrenza del club di Moratti versando 7 milioni di euro al Brescia. Grande dinamicità sulla fascia sinistra del campo e buoni attitudini come finalizzatore, il 2 febbraio è già titolare nel 3-1 sull’Udinese mentre, due settimane dopo, firma la sua prima rete, l’unica realizzata in quella circostanza dal Napoli nella sconfitta casalinga per 3-1 con l’Empoli. Ben inserito in squadra anche nel torneo successivo, il 29 gennaio 2009, punito dal Tnas di Losanna che lo squalifica per un ritardato controllo antidoping effettuato con il Brescia due anni prima, è costretto ad osservare uno stop forzato. Sospesa la sanzione disciplinare, a marzo torna a disposizione del Napoli che a luglio, però, decide di cederlo in prestito alla Sampdoria, inserendolo nella trattativa che porterà in azzurro Hugo Campagnaro. Rientrato alla base, il 6 agosto 2011 passa in prestito al Siena che, nella stagione successiva, ne rileva il cartellino a titolo definitivo. Alla fine, la sua carriera risulta meno luminosa delle brillanti premesse.

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mascara Giuseppe Attaccante (2011-2012) A Napoli, nel corso della presidenza Naldi, sarebbe potuto arrivare già nel gennaio 2003, inserito nella trattativa avviata con il Palermo che, in cambio di Stellone, offriva proprio il giocatore di Caltagirone, Marasco e due milioni di euro. Alla fine non se ne fece nulla e Mascara, passando prima per il Genoa, rimase a giocare nella sua Sicilia stavolta, però, con il Catania. In rossoazzurro

“Topolinik”, come lo chiamano i tifosi isolani, diventa il miglior marcatore nella storia del club etneo, dimostra d’avere muscoli d’acciaio e, dopo aver conquistato la promozione in serie A, si mette così tanto in evidenza da guadagnarsi un’altra possibilità per indossare l’azzurro del Napoli. Acquistato a titolo definitivo per 1milione e 100mila euro alla fine di gennaio 2011, debutta il 6 febbraio subentrando ad Hamsik nella parte conclusiva della partita vinta per 2-0 con il Cesena. In campo anche nella successiva sfida di Europa League con il Villarreal, il

10 aprile realizza il primo gol andando a bersaglio nell’affermazione per 2-0 a Bologna. Sempre pronto a fornire il suo contributo ogni volta che Mazzarri lo chiama in causa, nella stagione seguente si prende anche la soddisfazione di festeggiare la “prima” di Champions League disputando, sempre contro gli spagnoli del Villarreal, l’ultima parte dell’incontro che il Napoli si aggiudica per 2-0. Dopo poco meno di un anno, 25 presenze e 4 gol, archivia l’esperienza partenopea, passando a titolo definitivo e gratuito al Novara.

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mertens Dries

Centrocampista (2013 -) Prima d’indossare l’azzurro, al San Paolo aveva già giocato due volte, sempre in Europa League. La prima, con l’Utrecht, il 16 settembre 2010, nella sfida chiusa sullo 0-0. E al Napoli, aveva dato anche un piccolo dispiacere, realizzando la seconda rete nel 3-0 con cui, nella fase a gironi di due anni dopo,

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il PSV Eindhoven s’era aggiudicato in Olanda l’incontro d’andata. Nessuno, quel giorno, avrebbe però ipotizzato l’acquisto a breve del nazionale belga, esterno sinistro in grado di dispensare assist a raffica ed anche di tentare, con buoni risultati, la soluzione personale. Voluto in Italia da Benitez, il 25 agosto 2013 debutta in campionato, sostituendo Hamsik nella parte conclusiva dell’incontro vinto con

il Bologna. Più volte indicato dal tecnico spagnolo come un grande esempio per i compagni nel corso degli allenamenti, il 18 settembre gioca in Champions League, disputando 22 minuti al posto di Insigne nel corso della gara vinta per 2-1 contro il Borussia Dortmund. Il 30 ottobre segna il primo gol in serie A, firmando l’importante successo per 2-1 a Firenze.


mesto Giandomenico Centrocampista (2012 - ) Giocatore esperto, molto versatile, arriva a Napoli ormai trentenne, ben accolto da Walter Mazzarri che lo aveva giĂ avuto in squadra con la Reggina. Utilizzabile in vari

ruoli, in azzurro rappresenta l’alternativa a Maggio prima sulla parte destra del centrocampo poi, successivamente, anche come esterno di difesa. Acquistato per 1 milione e 500mila euro dal Genoa, l’11 novembre 2012, proprio contro i suoi ex compagni, realizza la prima rete in azzurro nel successo per 4-2 ottenuto allo stadio Ferraris. Chiusa

con 23 presenze complessive la stagione, con Benitez in panchina trova conferma e nuovi spazi anche nella successiva annata, ma un brutto infortunio al legamento crociato del ginocchio destro, patito dopo soli sei minuti nel corso della partita con il Catania del 2 novembre 2013, lo costringe ad osservare un lungo periodo di stop.

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montervino Francesco Centrocampista (2003 (*) -2004 ; 2004-2009) Uno dei simboli del primo Napoli di Aurelio de Laurentiis. è l’unico calciatore, assieme a Montesanto ed al giovane Gennaro Esposito, a rimanere in azzurro dopo il fallimento del club presieduto da Toto Naldi, accettando l’offerta di una squadra costretta a ricominciare praticamente da zero. Usando la sua macchina, si vanno addirittura ad acquistare i palloni necessari per svolgere gli allenamenti a Paestum, un gesto di grande disponibilità, la stessa che in campo mette al servizio dei compagni con l’orgoglio ed i polmoni d’acciaio del classico mediano di quantità. Diventato capitano della squadra, è uno dei protagonisti del gruppo che riesce a completare il doppio salto dalla C1 alla A e, il 26 settembre 2007, debutta nella massima serie nell’incontro vinto per 1-0 contro il Livorno. Dopo due stagioni e 22 presenze nella massima serie, il primo gol realizzato il 31 maggio 2009 nella sfida con il Chievo Verona, 8 partite in Coppa Italia e 3 in Europa League, chiude la lunga esperienza al Napoli trasferendosi alla Salernitana.

(*) Nel Napoli con la precedente gestione

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montesanto Cataldo Centrocampista (2003 (*) - 2007) Figura atipica in una squadra impostata sui nomi, sui talenti e sui trascorsi in categorie superiori, fa parte di quella classe operaia del pallone che stringe i denti e soffre al servizio dei compagni andando su e giĂš per il campo. Reduce con Montervino dal fallimento del Napoli di Naldi, va personalmente a chiedere a Pierpaolo Marino di restare anche nel club che si sta formando attorno ad Aurelio de Laurentiis, una testimonianza di grande attaccamento ai colori particolarmente apprezzata dai tifosi, sempre pronti a sostenere le prestazioni del giocatore di Cariati. Ragazzo generoso e particolarmente socievole, si rivela anche come una presenza importante all’interno del “primoâ€? spogliatoio del Napoli, caratterizzato in quel periodo da un continuo andirivieni di calciatori.

(*) Nel Napoli con la precedente gestione

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mora Nicola Difensore (1998-2000; 2004-2005) Dopo due stagioni ed una promozione in serie A fra il 1998 ed il 2000, partecipa anche alla scommessa del nuovo Napoli griffato de LaurentiisMarino, che lo rileva dal Bari con la formula del prestito con diritto di riscatto. Laterale di fascia, gran piede sinistro, molto abile nei cross, nella squadra guidata da Ventura esordisce il 12 settembre 2004 contro la Vis Pesaro segnalandosi, nel corso della stagione proseguita poi con Reja in panchina, anche in fase d’impostazione della manovra. Al termine del campionato chiuso con la sconfitta contro l’Avellino nella finale playoff, archivia definitivamente l’esperienza in azzurro. Ma la città, comunque, resterà impressa nella storia personale di questo calciatore che sposa una napoletana, diventando, tra l’altro, anche il cognato di Emanuele Calaiò.

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navarro Nicolas Portiere (2008-2009) Primo portiere straniero nella storia del Napoli, accompagnato da grandi aspettative poi disattese, il 31 gennaio del 2008 viene acquistato dall’Argentinos Juniors

per una cifra vicina ai 2milioni e 500mila euro. Archiviati il debutto in serie A contro i granata a Torino il 4 maggio 2008 e qualche altra presenza, nella stagione successiva viene utilizzato in Coppa Uefa ed anche in campionato, dove poi diventa titolare per gli infortuni di Iezzo e Gianello. In possesso di buone potenzialità , viene però messo

in discussione per qualche errore commesso nella partite disputate contro Bologna e Sampdoria e, soprattutto, per qualche atteggiamento non troppo professionale tenuto fuori dal campo. Valutazioni che, prima di arrivare alla rescissione consensuale del contratto, nell’agosto 2009 ne consiglieranno la cessione in prestito al River Plate.

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pandev Goran Attaccante (2011 - )

Macedone, considerato uno dei migliori giocatori nella storia del Paese balcanico, primatista di marcature in nazionale, su intuizione di Mazzarri che, nello scetticismo generale, lo richiede espressamente, arriva in prestito dall’Inter il 26 agosto 2011. Da ricordare a lungo, i primi gol in azzurro. Il 29 novembre, nel recupero dell’undicesima di campionato, rifila una doppietta alla Juventus che, alla fine, riuscirà comunque a lasciare il San Paolo con un prezioso 3-3 ottenuto in rimonta. Proprio contro i bianconeri, il 20 maggio 2012, si prenderà poi la rivincita aggiudicandosi, primo giocatore a centrare l’obiettivo per la quarta volta consecutiva, la Coppa Italia all’Olimpico. Pur condizionato da infortuni che lo bloccano ad intermittenza, chiude la prima stagione al Napoli con 42 presenze e 7 gol accumulati fra campionato, Champions League e Coppa Italia. Acquistato a titolo definitivo, il 6 giugno, per 7 milioni e 500mila euro, dopo la partenza di Lavezzi diventa l’attaccante che Mazzarri impiega più spesso alle spalle di Cavani nel 3-5-1-1. Giocatore in grado di unire classe, eleganza, talento e furbizia, contribuisce alla brillante stagione che gli azzurri chiudono secondi in campionato alle spalle della Juventus qualificandosi, ancora una volta, alla fase a gironi di Champions League. Molto considerato anche dal nuovo tecnico Benitez, segna i primi gol della stagione 2013-2014, firmando entrambe le reti nel successo per 2-0 ottenuto il 28 settembre al Ferraris contro il Genoa.

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pazienza Michele Centrocampista (2008-2011) Abile nel gioco di contenimento, prezioso in fase di appoggio, con Mazzarri in panchina riesce ad esaltare le doti di applicazione e disciplina tattica scavalcando Cigarini nelle gerarchie e nelle preferenze del tecnico toscano. Acquistato nel gennaio 2008 per oltre 4 milioni di euro dalla Fiorentina, “battezza” metà dei 4 gol realizzati complessivamente in maglia azzurra con il nome dei suoi figli. Il primo, segnato il 13 dicembre 2008 contro il Lecce sconfitto 2-0, è per Rebecca, il secondo invece, giusto un anno dopo in Cagliari-Napoli 3-3, è tutto per il piccolo Matias. Professionista serio, è praticamente sempre in campo nelle 3 stagioni piene disputate in azzurro prima di trasferirsi, a scadenza contratto, alla Juventus.

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pià J. Batista Inacio Attaccante (2005-2007; 2008-2010) Prodotto del fertile vivaio dell’Atalanta, è uno dei “pezzi pregiati” che il Napoli si assicura a gennaio del 2005 per provare a centrare subito la promozione in serie B. Faccia da pellerossa, piede vellutato, il ragazzo brasiliano forma la coppia d’attacco

con Calaiò e al primo tentativo va a segno nella partita vinta per 2-0 a Benevento. Festeggiato il sospirato salto di categoria al termine della stagione successiva, fra i cadetti realizza contro Treviso e Brescia due reti molto importanti lungo la strada che riporta gli azzurri in A. Ceduto in prestito proprio al Treviso, chiude la parentesi veneta e rientra alla base realizzando una doppietta nell’esordio in Intertoto (14 agosto 2008) vinto 3-0 in trasferta contro il Vllaznia. Ancora in gol nel match

di ritorno con gli albanesi al San Paolo, a fine campionato (3 maggio 2009) sigla la prima rete in serie A, entrando così nella storia della società partenopea come il primo calciatore ad aver giocato e segnato in maglia azzurra in Serie A, Serie B, Serie C1 e Coppe Europee (Intertoto), primato poi condiviso con Mariano Bogliacino. Con sole 2 presenze all’attivo, nel 2010 viene ceduto in prestito al Torino, quindi, a titolo definitivo, in serie B al neopromosso Portogruaro.

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pozzi Nicola Attaccante (2004-2005) Giovane di grandi speranze, viene ceduto in prestito dal Milan assieme ad Abate per maturare esperienza. Su di lui, il Napoli Soccer punta ad occhi chiusi, ma la parentesi in azzurro sarà molto breve e tormentata. Subito a segno a Lanciano il 3 ottobre 2004, nella stessa partita poi vinta dagli azzurri per 2-1, si fa male ed è costretto a fermarsi per oltre due mesi. Nuovamente in campo il 12 dicembre contro il Martina (22 minuti al posto del brasiliano Toledo), la settimana successiva a Rimini entra in campo al 63’ per sostituire Abate ma, dopo soli 11’, viene espulso dall’arbitro barese Celi. Nel gennaio del 2005 passa al Pescara, in serie B.

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QUAGLIARELLA Fabio

Attaccante (2009-2010) E’ l’ultimo vero colpo di mercato firmato da Pierpaolo Marino con il Napoli. Per strapparlo all’Udinese e portarlo in azzurro, de Laurentiis spende16 milioni di euro e la seconda metà del cartellino di Domizzi, in pratica la cifra più alta investita fino a quel momento. Cresciuto nelle giovanili del Torino prima di mettersi in luce con la

Sampdoria e l’Udinese, per il giocatore di Castellammare di Stabia, si tratta della realizzazione di un sogno coltivato a lungo. In grado di agire sia da prima che da seconda punta, dotato di un tiro potente e preciso che gli permette di realizzare in modo spettacolare anche da grandi distanze, il 30 agosto 2009 firma i primi gol in maglia azzurra, aprendo e chiudendo le marcature nel 3-1 contro il Livorno al San Paolo. Ancora a segno contro il Bologna e, per due volte, il Bari, battuto sul filo di lana proprio con una sua rete, l’11 aprile 2010, nella partita casalinga persa per 3-2 con il Parma, taglia il traguardo delle cinquanta marcature in serie

A. Chiusa la stagione con 34 presenze ed 11 gol, viene convocato in nazionale da Lippi per i Mondiali del Sudafrica, manifestazione dove sarà fra i pochissimi a salvarsi dal naufragio di una squadra eliminata già al termine della fase a gironi. A sorpresa, però, di rientro in Italia cominciano ad emergere diversità di vedute con il presidente de Laurentiis in quel momento pronto, peraltro, a chiudere un altro grande affare acquistando Cavani dal Palermo. Ipotizzato un trasferimento in Russia, Fabio comprende che la sua breve parentesi al Napoli può considerarsi già chiusa, ottenendo di essere ceduto alla Juventus.

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radosevic Josip Centrocampista (2013 - ) Croato, classe 1994, rappresenta un investimento per il Napoli, che il 29 gennaio 2013 lo rileva dall’Hajduk Spalato per aggregarlo, inizialmente, alla squadra Primavera. In campo nel Torneo di Viareggio dove realizza anche due reti su calcio di punizione, successivamente non riesce però ad incidere nella doppia finale della Coppa Italia di categoria persa con la Juventus. Nazionale in tutte le giovanili del suo Paese compresa, naturalmente, l’Under 21, l’11 settembre 2012, in occasione della sfida con il Belgio, gara valida per la qualificazione ai mondiali del Brasile, appena diciottenne esordisce da titolare anche nella rappresentativa maggiore, diventando il più giovane debuttante della Croazia. Giocatore dinamico e dalle rilevanti doti atletiche, preferisce giocare davanti alla difesa. Mai utilizzato da Mazzarri nella prima stagione azzurra, il 25 agosto 2013, con Benitez in panchina, festeggia il debutto in serie A, disputando 8 minuti al posto di Higuain nel successo per 3-0 del Napoli sul Bologna.

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rafael CabralBarbosa Portiere (2013 - ) Brasiliano con passaporto portoghese, è il talento sul quale il Napoli decide d’investire nel luglio del 2013, acquistandolo dal Santos. Elemento di sicura prospettiva, già nazionale verdeoro dal 30 maggio 2012, dovrebbe inizialmente entrare in competizione con De Sanctis per il posto da titolare, ma la volontà di Benitez di arrivare a Reina cambia decisamente i programmi, determinando il trasferimento del numero 1 abruzzese alla Roma e, di conseguenza, il ruolo di “secondo” alle spalle dell’esperto giocatore spagnolo, per il ragazzo di Sorocaba. In campo in occasione delle amichevoli estive disputate al San Paolo contro Galataray e Benfica, aspetta di poter sfruttare ogni occasione che gli verrà concessa, per dimostrare anche in gare ufficiali tutto il suo valore.

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ramaglia Mario Attaccante (2005-2006) Classe 1989, ispirandosi al brasiliano Adriano, si mette in mostra nelle giovanili brillando prima con gli

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Allievi Nazionali guidati da Teore Grimaldi, poi con la Primavera allenata da Gigi Caffarelli. Ribattezzato da Pierpaolo Marino “il nostro Okaka” in riferimento al coetaneo e più famoso attaccante della Roma, viene aggregato diverse volte alla prima squadra. Così, nell’ultima

giornata del campionato di serie C1, il 7 maggio 2006, a soli 17 anni entra in campo per 8 minuti e, sfiorando anche il gol, colleziona la prima ed unica presenza nella squadra che, al termine della stagione, riesce a conquistare la tanto attesa promozione in serie B.


reina Paez Josè Manuel Portiere (2013 - ) Non ha avuto dubbi, Rafa Benitez. Per rendere il Napoli più forte e competitivo anche in Europa, fra i pali doveva esserci assolutamente Pepe Reina, giocatore che lui conosceva benissimo, avendolo avuto a disposizione già ai tempi del Liverpool. Nazionale spagnolo, campione del Mondo 2010, due volte campione d’Europa nel 2008 e nel 2012, in campo dimostra carisma e una spiccata personalità. Particolarmente abile con i piedi, è accompagnato dalla fama di grande pararigori. Non a caso, il 22 settembre 2013, nel corso della partita vinta dagli azzurri per 2-1 al Meazza contro il Milan, sarà il primo a respingere un tiro dal dischetto di Mario Balotelli, fino a quel momento infallibile dagli undici metri, con 21 centri su altrettanti tentativi. Importante uomo spogliatoio, personaggio in grado di conquistare subito la simpatia dei tifosi, fra i nuovi arrivati si rivela il più rapido e disponibile ad imparare l’italiano. Scaramantico, dicono che non vada mai ad un allenamento senza aver fatto il pieno alla sua automobile.

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renard Olivier Portiere (2004-2005)

Inserito nella trattativa che porta Berardi al Modena, diventa il vice di Gianello riuscendo a giocare soltanto due volte. Il debutto, per sostituire nella ripresa l’infortunato estremo difensore veneto, avviene il 26 marzo 2005 nello 0-0 di San Benedetto del Tronto. Da titolare, il 15 maggio, partecipa invece al successo esterno per 2-1 contro il Giulianova.

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ŠFotoagenzia Mosca


rinaudo Leandro Difensore (2008-2010; 2011-2013) Alto e slanciato, si distingue da un giocatore di basket solo perché lui ci sa fare soprattutto con i piedi. Acquistato per circa 6 milioni di euro nel giugno del 2008, sembra avviato a vivere una grande avventura in azzurro, quando, soltanto due mesi dopo, firma addirittura una doppietta agli albanesi del Yllaznia nei preliminari di coppa Uefa. Chiuso con 17 presenze il campionato, nel successivo torneo di serie A, il 7 marzo 2010, realizza la prima rete in Bologna-Napoli 2-1. Ad agosto, passa in prestito alla Juventus che successivamente, non eserciterà, però, il diritto di riscatto. Ceduto, sempre in prestito al Novara, rientra al Napoli ma non viene neppure convocato per il ritiro precampionato e mai utilizzato nel corso della stagione 2012-2013. Ragazzo umile, molto serio, anche se finito ai margini del progetto, si è sempre allenato con regolarità, un atteggiamento di grande professionalità che, una volta chiuso il rapporto con il Napoli, gli ha permesso di guadagnarsi una nuova possibilità, stavolta con il Livorno.

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rolando Jorge Pires de Fonseca Difensore (2013) La grande esperienza internazionale maturata nelle file del Porto, con cui vince 11 trofei compresa l’Europa League, il fisico da corazziere e la spiccata abilità nel gioco aereo. E’ stato un po’ tutto questo, nella sessione invernale del calciomercato 2013, a spingere de Laurentiis, Bigon e Mazzarri verso l’ingaggio del nazionale portoghese, preso in prestito per consolidare il pacchetto arretrato azzurro. Al debutto il 10 marzo nella partita persa a Verona con il Chievo per 2-0, sarà complessivamente utilizzato soltanto 7 volte, prima di chiudere la breve parentesi in azzurro e far rientro al Porto. Successivamente torna ancora in Italia, stavolta all’Inter, sempre con Mazzarri in panchina.

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romito Tommaso Difensore (2005-2006) Inserito nel corposo rimpasto effettuato dal Napoli Soccer nella prima sessione invernale del calciomercato, per un fastidioso infortunio al ginocchio riesce a giocare poche partite facendo, più che altro, panchina. Titolare nella squadra che, nella stagione successiva, conquista la promozione in B, ripaga con una serie di prestazioni convincenti la fiducia del tecnico Reja. Anche Pierpaolo Marino, all’epoca, è disposto a “scommettere” sulle potenzialità del giocatore che, invece, vedrà poi assestare la sua carriera fra serie B e Lega Pro. Molto abile sulle palle alte, il 16 ottobre 2005, in occasione del successo per 3-0 al San Paolo contro il Manfredonia, al 15’ della ripresa firma la prima delle due reti realizzate in maglia azzurra. Chiusa con la promozione fra i cadetti l’esperienza napoletana, passa successivamente alla Salernitana.

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rosati Antonio Portiere (2011-2013) In evidenza al Lecce, dove aveva vinto anche uno scudetto Primavera, viene acquistato il 30 giugno 2011 per ricoprire il ruolo di secondo a De Sanctis e, piĂš in generale, possibile titolare negli anni a seguire. In assoluto, però, le prestazioni offerte dal giocatore laziale saranno inferiori alle attese. Schierato per la prima volta nell’ottavo di finale di Coppa Italia vinto per 2-1 contro il Cesena il 12 gennaio 2012, un mese dopo fa il suo esordio anche in serie A, mantenendo inviolata la porta nel rotondo 3-0 con il quale il Napoli si impone a Firenze. Impiegato per tutte le gare della fase a gironi nella successiva Europa League, commette diversi errori e le quattro partite disputate nel corso della stagione in campionato non saranno sufficienti a fargli guadagnare la riconferma con il nuovo tecnico Benitez. Il 10 luglio 2013 viene infatti ceduto in prestito al neopromosso Sassuolo.

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ruiz Torre Victor Difensore (2010-2011) Spagnolo, difensore centrale in grado di agire anche sulla sinistra, fisicamente prestante, con buone qualità tecniche, inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 dalla rivista specializzata Don Balon. Intuizione del diesse Bigon e dello scouting partenopeo, sembrava proprio che, acquistandolo dall’Espanyol per 6 milioni di euro più il cartellino dell’argentino Datolo, il Napoli avesse messo le mani su un astro nascente del calcio continentale. Primo giocatore iberico ad entrare nella storia del club partenopeo, debutta in azzurro il 24 febbraio 2011 contro i connazionali del Villarreal in Europa League e viene utilizzato da Mazzarri come laterale sinistro nella difesa a 3. Ma i risultati, evidentemente, non convincono il tecnico toscano, che, in campionato, concederà solo 6 presenze al ragazzo. Non a caso, a fine stagione, per 8 milioni di euro passerà a titolo definitivo al Valencia.

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rullo Erminio Difensore (2007-2008; 2009-2011) Poche presenze, nel corso di un’esperienza professionale sognata tanto da questo giocatore nato a Casoria. Prelevato dal Lecce, ne colleziona appena 7 lungo la strada che condurrà il Napoli in serie A. Ancora meno, soltanto 4, riesce poi a metterne assieme nel massimo campionato (2007-2008) concluso con il trasferimento alla Triestina. Rientrato alla base nel 2009, si vede concedere un po’ di spazio solo in Coppa Italia, mentre in campionato entra per la prima volta in campo alla penultima giornata, sostituendo Andrea Dossena nel finale della gara con l’Atalanta. Con un bilancio decisamente magro in maglia azzurra, il 10 gennaio 2011 passa al Modena a titolo definitivo.

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russotto Andrea Attaccante (2008-2009) Quindici presenze, ma nessuna come titolare. Davvero troppo poco per questo giocatore romano, arrivato in azzurro a vent’anni, in prestito oneroso dal Bellinzona, segnalato come uno dei giovani dotati di grandi qualità e con ottime prospettive in carriera. E invece, dopo il debutto avvenuto a Bologna il 28 settembre 2008 sostituendo nella ripresa Zalayeta, gli spazi a disposizione per il ragazzo di scuola Lazio sono stati ben pochi e neppure sfruttati a dovere. Automatica, a quel punto, la scelta del Napoli di non avvalersi, a fine stagione, del diritto di riscatto.

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santacroce Fabiano

Difensore (2008-2011) Terzo giocatore acquistato dal Brescia nel giro di appena 6 mesi da Pierpaolo Marino, raggiunge Hamsik e Mannini dopo che il Napoli, per questo talento nato in Brasile da padre italiano, ha investito 5 milioni e 550mila euro strappandolo alla concorrenza di Inter e Milan. Il 2 febbraio 2008, debutta in serie A in Napoli-Udinese 3-1 e in poco tempo, fornendo buone prestazioni, viene spesso utilizzato da titolare nel pacchetto arretrato schierato da Edy Reja. Ma dopo le 29 presenze collezionate nel campionato successivo e le 7 convocazioni guadagnate con la nazionale Under 21, infortuni di varia natura cominciano a tenerlo per mesi lontano dai campi di gioco, facendolo progressivamente finire ai margini della prima squadra. CosĂŹ, nel luglio del 2011, con la sensazione di non aver potuto esprimere fino in fondo tutto il suo potenziale, passa in prestito al Parma, societĂ che un anno dopo ne rileverĂ il cartellino a titolo definitivo.

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santana Mario Centrocampista (2011-2012) Dura appena 6 mesi l’esperienza napoletana di questo giocatore argentino. Preso dalla Fiorentina a parametro zero assieme a Donadel nel luglio 2011, viene utilizzato subito come titolare in campionato nel successo per 3-1 che gli azzurri, il 10 settembre, ottengono a Cesena. Inserito ancora nell’undici di partenza a Verona contro il Chievo, a Cagliari ed in casa contro il Catania, proprio in occasione della gara con gli etnei del 29 ottobre viene espulso per doppia ammonizione dopo soli 43’. Scontata la squalifica, gioca ancora due spezzoni di gara con l’Atalanta a Bergamo e 22 minuti al posto di Pandev nel 3-3 casalingo con la Juventus, per quella che sarà l’ultima presenza in maglia azzurra. Il 31 gennaio 2012 passa infatti al Cesena. Sempre di proprietà del Napoli, viene poi ceduto in prestito al Torino, quindi, il 29 luglio 2013, si trasferisce a titolo definitivo al Genoa.

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savini Mirko Difensore (2005-2009) Promosso in serie A con la Fiorentina nel 2004, vede successivamente restringersi lo spazio fra i titolari dopo l’arrivo in viola di Giorgio Chiellini. Così, a quel punto, decide di accettare una nuova sfida, scendendo in C1, dove il Napoli sta

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provando a risalire fra i cadetti. A lungo, però, la fortuna non dimostra d’essere certo dalla sua parte. Il 3 novembre 2005, nel corso di un’amichevole con i dilettanti del Montoro, si frattura infatti il quinto metatarso del piede destro ed è costretto ad un lungo stop. Entrato in concorrenza con Lacrimini, ingaggiato nel frattempo proprio per colmare la sua assenza, rientra in campo il 12 marzo 2006 contro il Martina al San Paolo e si fa di

nuovo male, concludendo con largo anticipo la stagione. Decisamente meglio le cose cominciano ad andare fra i cadetti, dove diventa titolare nel 3-5-2 di Reja. Riconquistata la serie A con la maglia azzurra, con 29 presenze è uno dei giocatori più utilizzati dal tecnico friulano ma nella stagione successiva, per divergenze con la dirigenza legate al rinnovo del contratto, viene escluso dalla rosa. Nel gennaio 2009 passa così a titolo definitivo al Palermo.


Savino Alberto Difensore (2004-2005) Già in azzurro con il Napoli di Naldi, dopo una brevissima parentesi a Lecce ed un’altra con la Ternana, entra a far parte del gruppo che Pierpaolo Marino, in tempi particolarmente stretti, sta costruendo attorno al tecnico Ventura. Appena 7, alla fine, saranno le presenze del giocatore di Pompei, che, però, al debutto della squadra nel campionato di serie C1, in uno stadio San Paolo gremito da 50mila spettatori, il 26 settembre 2004 sigla la seconda rete nel rocambolesco 3-3 con il quale si chiude l’incontro con il Cittadella.

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scarlato Gennaro Difensore (1999-2000 *; 2004-2005) L’azzurro per tutte le stagioni. Prodotto del vivaio di un altro Napoli, a vent’anni, è il 1997, debutta in serie A nella stagione poi chiusa con una triste retrocessione. Fra i cadetti, con Renzo Ulivieri, gioca prima centrocampista, quindi, con risultati negativi, anche attaccante, suo ruolo di origine. Chiusa la prima parentesi, vive altre esperienze a Vicenza, Torino, Ravenna, Udine e Terni fino al ritorno in maglia azzurra nel 2004, quando, ormai 27enne, viene trasformato in difensore centrale da Ventura, che gli affida anche la fascia, facendolo così diventare il primo capitano dell’era de Laurentiis. Meno apprezzato da Reja, dopo i play off persi con l’Avellino, non verrà riconfermato per il successivo torneo di C1.

(*) Nel Napoli con la precedente gestione

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SCHETTINO Gerardo Attaccante (2004-2005) «Io in campo, mia sorella in curva tra gli ultrà. Non potevamo abbracciarci, ma abbiamo pianto insieme dopo il mio gol. Lacrime di gioia». Due presenze ed una rete. E’ bastato così poco al giocatore nato a Vico Equense poi trasferitosi a Castellammare di Stabia, per entrare nella storia del Napoli. “Sponsorizzato” da Montervino e Montesanto, rimane a lungo in prova, prima di firmare un contratto di otto mesi con il Napoli Soccer. Debutta il 1° maggio 2005, 36’ minuti al posto di Bonomi in MartinaNapoli 1-1. Due settimane dopo il bis, stavolta tutto da raccontare. Chiamato ad avvicendare Corrent con la squadra sotto per 1-0, a Giulianova firma il punto che al 36’ della ripresa riapre l’incontro prima dell’ 1-2 poi segnato da Ignacio Pià. «Sugli spalti c’erano anche papà Giovanni e mio fratello Giuseppe – racconta a fine gara - ma il gol lo dedico a mio nonno». A nonno Gerardo che prima di salire in cielo gli aveva pronosticato un futuro nel Napoli. «Mi ha lasciato nove anni fa: gli ho mandato un bacio quando sono tornato a centrocampo». Anche lui, come Gennaro Esposito, firma alcune presenze da fuoriquota nella squadra Berretti che vince lo scudetto di categoria.

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sepe Luigi Portiere (2008-2011) Tre stagioni, ma soltanto una presenza con la maglia azzurra. Prodotto del vivaio, a soli 18 anni l’estremo difensore di Torre del Greco, aiutato da una serie di circostanze fortuite, festeggia il debutto in serie A. Il 28 gennaio 2009, nel corso della partita del Franchi contro la Fiorentina vinta dai viola per 2-1, subentra infatti all’infortunato Gianello, mandato a sua volta inizialmente in campo per la contemporanea indisponibilità di De Sanctis e Navarro. Dopo due stagioni in prestito al Pisa nel torneo di Prima Divisione, passa poi a difendere la porta del Lanciano in serie B.

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sosa Josè Ernesto Centrocampista (2010-2011) “El Principito”, il ragazzo che a 17 anni ha già debuttato nel massimo campionato argentino e a 21, con un gol realizzato nella Finale del Torneo di Apertura, regala dopo lunghissimo tempo lo scudetto all’Estudiantes, vincitore nella circostanza sul Boca Juniors. In Europa arriva indossando la maglia del Bayern Monaco, poi, il 30 agosto 2010, viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli. Giocatore dotato di buone qualità tecniche non riesce, però, ad imporsi come ci si sarebbe potuto legittimamente attendere. Utilizzato da Mazzarri con regolarità, ma quasi sempre subentrando a partita in corsa, chiude la sua unica stagione in azzurro con 24 presenze ed il gol realizzato il 6 febbraio 2001 contro il Cesena, battuto per 2-0 al San Paolo.

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sosa Roberto Carlos Attaccante (2004 – 2008) Napoli, per lui, ha rappresentato una scelta di vita. Primo giocatore ad essere tesserato dal club del neo presidente Aurelio de Laurentiis, diventa immediatamente un idolo dei tifosi che lo considerano l’uomo della Rinascita. Contro il Chieti (31 ottobre 2004), su calcio di rigore, realizza il primo gol in azzurro nella stagione che, purtroppo, non si concluderà con la promozione, un salto di categoria portato invece felicemente a termine nell’anno successivo, indossando la maglia numero 10 che fu del grande Diego Maradona. Partito come riserva fra i cadetti, nel corso del campionato il “Pampa” riconquista il posto da titolare firmando gol decisivi per il tanto atteso ritorno nella massima serie. Il 2 settembre 2007, proprio contro l’Udinese battuta in trasferta per 5-0, raggiunge la centesima presenza in azzurro, traguardo celebrato con una rete realizzata peraltro senza esultare, per rispetto dei suoi ex tifosi. Il 30 marzo 2008, l’argentino affida al direttore generale Pierpaolo Marino, il compito di annunciare in una conferenza stampa l’intenzione di rientrare nel suo Paese, dove firma un contratto biennale con il Gimnasia La Plata.

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terzi Claudio Difensore (2004-2005) In prestito dal Bologna, è il ventitreesimo calciatore ingaggiato da Pierpaolo Marino nel nuovo Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. Centrale un po’ atipico, non imponente dal punto di vista fisico ma preciso negli interventi e puntuale negli anticipi, nell’arco della stagione colleziona 15 presenze segnando anche una rete, che però non servirà ad evitare la sconfitta per 2-1 degli azzurri a Rimini, il 19 dicembre del 2004.

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toledo Robson Machado Centrocampista (2004-2005) Scoperto da Luciano ed Alessandro Gaucci, dopo aver giocato in Svizzera, Grecia e perfino nei dilettanti del Rieti, questo brasiliano decisamente atipico contribuisce a suon di gol alla promozione del Catanzaro in C1, poi finisce all’Udinese dove, all’epoca, lavora Pierpaolo Marino. Dal Friuli, in prestito si trasferisce a Napoli. Subito a segno nel 3-3 contro il Cittadella al San Paolo (26 settembre 2004), fornisce un contributo inferiore alle attese, passando successivamente all’Ascoli, inserito nella trattativa che porterà Marco Capparella in azzurro.

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trotta Ivano Centrocampista (2006-2007) Una delle scommesse vinte dal Direttore Generale Pierpaolo Marino. Prelevato dal Rimini, il giocatore romano ma di scuola Juventus, debutta in azzurro a Sassari, il 29 gennaio 2006, nella partita persa contro la Torres per 2-0. Cominciata quindi con una piccola amarezza, l’avventura prosegue poi nel migliore dei modi. Ala “old stile” in grado di saltare l’uomo e confezionare cross precisi, “Ivan il Terribile” firma un gran gol contro il Gela e, a fine stagione, festeggia la promozione. L’anno successivo, contribuisce poi anche alla scalata alla massima serie, segnando due reti nelle 28 gare disputate fra i cadetti. Storica, per bellezza ed importanza, quella realizzata a Frosinone, con un tiro al volo all’incrocio dei pali da fuori area.

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uvini Bruno Difensore (2012 - ) Brasiliano con passaporto italiano, classe 1991. Il 30 agosto 2012, viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli, che ne rileva il cartellino dal San Paolo, fortemente caldeggiato dalla struttura degli osservatori azzurri. Abile nel gioco aereo,

anche in virtù di una considerevole stazza atletica, pur non velocissimo, possiede un buon tempismo e senso della posizione, qualità comunque da migliorare in un campionato difficile come quello italiano. Utilizzato da Mazzarri come titolare nella squadra che il 6 dicembre 2012, in Europa League, affronta al San Paolo gli olandesi del PSV Eindhoven, a gennaio dell’anno successivo viene ceduto in prestito

al Siena. Anche in Toscana, però, gli spazi disponibili risultano praticamente nulli e il giocatore rientra in azzurro per aggregarsi dall’estate 2013, al nuovo Napoli di Rafa Benitez. Il 2 novembre, rilevando l’infortunato Mesto dopo appena sette minuti di gara, debutta finalmente anche in serie A partecipando alla sfida con il Catania.

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vargas Eduardo Jesus Rojas Attaccante (2012-2013) Seguito a lungo da osservatori e da Riccardo Bigon, nel dicembre 2011 arriva per circa 15 milioni di dollari accompagnato da immagini che ne esaltano le doti tecniche e dal titolo, forse un po’ ingombrante, di secondo miglior giocatore sudamericano dell’anno, dietro solo ad un fuoriclasse come il brasiliano Neymar. Rapido, imprevedibile, soprannominato “Turboman” viene paragonato a Lavezzi e, addirittura, al giocatore dell’Udinese, poi del Barcellona, Alexis Sanchez. Insomma, sembrava proprio che il Napoli avesse messo le mani su un campione di assoluto valore, supposizione che, invece, non troverà riscontro sul campo, tanto da poter considerare il cileno uno dei peggiori investimenti compiuti dalla società di Aurelio de Laurentiis. Al debutto con più ombre che luci in coppa Italia contro il Cesena il 12 gennaio 2012, a marzo disputa qualche minuto nella parte finale del ritorno di Champions League a Londra, contro i futuri campioni d’Europa del Chelsea. Mai titolare in campionato, colleziona solo 10 presenze, e tutte a partita in corsa. Certamente alle prese con problemi di adattamento, nella stagione successiva sembra improvvisamente sbloccarsi quando, il 20 settembre, realizza una tripletta in Europa League contro gli svedesi dell’Aik Solna. Saranno quelle, però, le uniche reti segnate in Italia, un bilancio assolutamente negativo che a gennaio 2013, spinge i dirigenti del Napoli a cederlo in prestito ai brasiliani del Gremio.

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varricchio Massimiliano Attaccante (2004-2005) L’uomo di sfondamento, quello che il tecnico Ventura utilizza al fianco di Sosa per aprire gli spazi. Segna in girata al 95’ il gol che il 6 ottobre 2004, al termine di un assedio senza fine, permette al Napoli di battere 1-0 la Vis Pesaro. Determinante, pur senza andare a bersaglio, anche la prestazione offerta nel successo per 2-0 contro il Sora (5 dicembre 2004), con un assist ed il rigore procurato, poi trasformato dal “Pampa”.

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vitale Luigi Centrocampista (2005-2007; 2008-2009; 2010-2011) Giovanissimo, si mette in luce nel vivaio dell’Avellino, all’epoca guidato da Giuseppe Santoro che, una volta passato al Napoli Soccer, ne caldeggia il trasferimento in azzurro, dove vince subito il titolo con la Berretti assieme ad Esposito e Schettino. Centrocampista dai piedi buoni, si segnala inizialmente con qualche presenza nella Coppa Italia di categoria e 3 apparizioni nel campionato che segnerà il ritorno degli azzurri fra i cadetti, torneo nel quale, prima d’essere ceduto in prestito al Lanciano, debutterà contro il Bologna. Rientrato alla base, gioca nella sfide di Intertoto con i greci del Panionios, poi nei preliminari di Coppa Uefa contro gli albanesi del Vllaznia. A fine agosto 2008, ecco poi iniziare il momento forse più entusiasmante della carriera. Archiviato l’esordio in A contro la Roma all’Olimpico, affrontando il Benfica nell’andata del turno di Coppa Uefa, realizza al San Paolo il primo gol nel Napoli, facendo poi il bis in campionato con la Fiorentina ad inizio 2009. Chiusa la stagione con 18 presenze, passa in prestito al Livorno per poi tornare in azzurro dove trova spazio solo in Europa League, realizzando comunque la rete importante che avvia la rimonta nel 3-3 di Bucarest contro la Steaua il 30 settembre 2010. Passato in prestito al Bologna nell’ambito dell’operazione che porta in azzurro l’uruguaiano Britos, si trasferisce al Lanciano, quindi, dopo il ritiro svolto con il nuovo Napoli di Benitez, nell’estate del 2013 va alla Juve Stabia, per difendere i colori della squadra della sua città natale.

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yebda Hassan Centrocampista (2010-2011) Francese naturalizzato algerino, il 30 agosto 2010 arriva in prestito con diritto di riscatto dal Benfica, che, in precedenza, lo aveva mandato in Inghilterra, al Portsmouth. Ma il suo ingaggio, almeno inizialmente, non infiamma troppo i tifosi delusi, dopo la cessione di Cigarini e Bogliacino, dal mancato arrivo di Inler dall’Udinese. Eppure, dando anche una buona impressione soprattutto per la grande dinamicità, Yebda al San Paolo s’era fatto notare due anni prima, giocando l’andata del preliminare di Coppa Uefa che poi avrebbe premiato il Benfica con la qualificazione alla fase a gironi. La prima partita in maglia azzurra la disputa il 16 settembre, quando Mazzarri lo inserisce fra i titolari della squadra che, in Europa League, affronta gli olandesi dell’Utrecht. Utilizzato anche in campionato, realizza però la prima rete in coppa Italia, nella sfida con il Bologna del 18 gennaio 2011. Chiusa la stagione con 39 presenze, coppe comprese, comincia a reclamare più spazio e, un po’ a sorpresa, il Napoli decide di non riscattarlo, facendolo rientrare al Benfica.

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zalayeta Marcelo Attaccante (2007-2009) Il “Panteron”, la Pantera di Montevideo. Sono questi i soprannomi che l’uruguaiano si porta dietro passando in comproprietà, nell’agosto del 2007, su consiglio di Fabio Capello all’amico e corregionale Edy Reja, dalla Juventus al Napoli neopromosso in serie A. Occhi di ghiaccio, espressione impenetrabile, movenze felpate, esordisce in maglia azzurra nella prima del campionato 20072008 persa per 2-0 contro il Cagliari. A segno con una doppietta nella successiva affermazione per 5-0 a Udine, già nel corso del girone di andata riesce a migliorare il record personale di reti, primato arricchito dal gol che, il 2 marzo 2008, decide la sfida con l’Inter e, dopo ben 25 turni, interrompe l’imbattibilità dei neroazzurri. A causa di un serio infortunio al ginocchio sinistro chiude in anticipo la stagione, riprendendo il suo posto a settembre, nella sfida con il Palermo nella quale va subito a segno. Con pochi gol all’attivo e diversi contrasti con il tecnico Donadoni, a maggio del 2009 viene messo fuori rosa, provvedimento poi rientrato anche se, in pratica, sancisce la chiusura del rapporto fra il giocatore ed il club. Ceduto in prestito al Bologna, il 25 giugno 2010 il Napoli ne riscatta a titolo gratuito l’intero cartellino ma, non rientrando nei piani tecnici di Walter Mazzarri, a fine agosto passa ai turchi del Kayserispor Kulubu.

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zapata

BangueraDuvanEsteban Attaccante (2013 - ) E’ il terzo colombiano, dopo Zuniga ed Armero, inserito nella rosa a disposizione di Benitez. Già nazionale Under 20, dopo aver dovuto rinunciare all’ingaggio di un elemento di maggiore esperienza come il connazionale Jackson Martinez, il 24 agosto 2013 viene acquistato dagli argentini dell’Estudiantes per ricoprire il ruolo di vice Higuain. Classe 1991, fisico da corazziere grazie ai suoi 186 centimetri di altezza, abile nel gioco aereo, con la maglia numero 91 e il nome Duvan sulle spalle, il 28 settembre fa l’esordio in serie A, schierato titolare in occasione del successo per 2-0 ottenuto al Ferraris contro il Genoa. Tre giorni dopo archivia la “prima” anche in Champions League, a Londra contro l’Arsenal, entrando in campo nei 18 minuti finali, al posto di Callejon. Nel turno successivo della massima competizione continentale, il 22 ottobre contro l’Olympique Marsiglia al Velodrome, con un bel tiro di destro a rientrare, firma la rete che vale l’importante successo per 2-1 degli azzurri sui francesi.

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zuniga Mosquera Juan Camilo Centrocampista (2009 - ) Colombiano, da ragazzo considerato in Sudamerica come possibile erede del brasiliano Cafu, su indicazione di Roberto Donadoni viene acquistato dal Siena il 9 luglio 2009 per 3 milioni di euro. Laterale destro con attitudini offensive, dotato di grande velocità, diventerà con il tempo il calciatore che probabilmente ha ricoperto più ruoli nel Napoli degli ultimi anni. Schierato all’occorrenza anche come esterno sinistro, il 20 febbraio 2011 realizza

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la prima rete in maglia azzurra ed in serie A, decidendo l’incontro vinto per 1-0 contro il Catania al San Paolo. Mai banali anche i gol firmati in seguito da “Zuzù”. A bersaglio nell’1-1 con l’Inter che il 15 maggio certifica il ritorno degli azzurri in Champions League, dopo 21 anni di assenza, poi, con un destro fulminante all’incrocio dei pali nel 6-1 rifilato al Genoa il 21 dicembre. Inizialmente poco in evidenza, anche sotto il profilo tecnico con

Mazzarri in panchina compie concreti e tangibili miglioramenti anche dal punto di vista tattico, fino a diventare uno dei cosiddetti “titolarissimi” e ad imporsi sul palcoscenico internazionale come uno dei più forti e completi esterni del mondo. Uomo chiave in campo, anche nello spogliatoio si rivela grande trascinatore, uno di quelli che tiene sempre alto il morale e l’entusiasmo del gruppo, dimostrandosi sempre disponibile con ogni compagno. Inserito nei piani di rafforzamento della Juventus e dell’Inter, dopo una lunga trattativa, il 1° ottobre 2013 prolunga, invece, fino al giugno 2018 il contratto che lo lega al club del presidente de Laurentiis.


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Tutti i calciatori del Presidente

gliallenatori • • • • •

Benitez maudes rafael Donadoni roberto Mazzarri walter Reja edoardo Ventura giampiero

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benitez Maudes Rafael (2013 - ) Un allenatore giramondo, in grado di vincere campionati, coppe nazionali, Champions League, Campionati del Mondo per Club ed Europa League con Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea. Per Aurelio de Laurentiis è lui, spagnolo di Madrid, il tecnico più adatto per sostituire Mazzarri e permettere al Napoli di proseguire quel percorso di crescita, che adesso, oltre la lotta per lo scudetto, prevede anche una

consacrazione a livello continentale. Il 27 maggio 2013, Benitez firma così un contratto biennale con opzione per il terzo, ritornando in Italia dopo la parentesi non troppo felice vissuta con l’Inter nel dopo Mourinho. A Napoli, invece, il feeling fra “Rafa” e l’ambiente scatta sincero ed immediato. Ottenuti gli acquisti di giocatori da lui molto ben conosciuti come Reina, Albiol, Callejon ed Higuain, più il

belga Mertens ed i giovani Rafael e Zapata, cambiando modulo e metodi di allenamento ottiene comunque subito risultati lusinghieri, inaugurando la stagione 2013-2014 con 4 vittorie consecutive in campionato, più il successo per 2-1 ottenuto il 18 settembre al San Paolo, nella prima di Champions League, contro i vice campioni d’Europa del Borussia Dortmund.

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donadoni Roberto (2009) La parte finale della stagione 20082009 e l’avvio del campionato successivo. In pratica soltanto 8 mesi trascorsi come allenatore del Napoli, per l’ex Commissario Tecnico della nazionale italiana. Chiamato a risollevare la squadra dopo l’esonero di Reja, il 15 marzo 2009 debutta con un pareggio per 1-1 in trasferta contro la Reggina. Soltanto due, dopo quella partita, saranno però i successi ottenuti nelle altre 10 gare disputate dagli azzurri fino al termine del torneo. Un bilancio decisamente poco esaltante, pur riconoscendo all’allenatore bergamasco il merito di aver rispolverato alcuni giocatori finiti nel dimenticatoio, uno fra tutti Gianluca Grava. Cambiato in maniera significativa il volto del gruppo con gli acquisti in estate di De Sanctis, Campagnaro, Zuniga, Cigarini e Quagliarella, tutti calciatori che sembrano garantire un maggior livello di competitività, le prime giornate del successivo campionato saranno, però, decisamente avare di soddisfazioni. Poco in sintonia con l’ambiente, dopo 7 turni ed altrettanti punti raccolti in classifica, il 6 ottobre 2009, due giorni dopo la sconfitta per 2-1 all’Olimpico contro la Roma, viene esonerato e al suo posto Aurelio de Laurentiis ingaggia Walter Mazzarri.

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mazzarri Walter (2009-2013) Al Napoli, come vice di Renzo Ulivieri, aveva già lavorato nel campionato 1998-99. La seconda esperienza, stavolta come capo allenatore, si apre invece il 6 ottobre 2009, quando viene chiamato ad intervenire su una formazione fortemente depressa, sprofondata dopo 7 giornate al terz’ultimo posto in classifica. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, Aurelio de Laurentiis dichiara

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che da tempo avrebbe voluto proprio lui in panchina. Un’intuizione che si rivelerà particolarmente felice, quella del presidente. Grande motivatore, “maniaco” della tattica, il tecnico toscano tocca infatti subito le corde giuste, dando al gruppo una carica che, a partire dalla gara d’esordio, il 18 ottobre contro il Bologna al San Paolo, permette alla squadra di vincere partite in quella che un tempo era definita “Zona Cesarini”. Prepotente, la risalita in graduatoria degli azzurri viene costruita su 15 risultati utili consecutivi (8 vittorie, con un successo in trasferta ottenuto al primo tentativo a Firenze dopo un anno

di astinenza e 7 pareggi), un ruolino di marcia che, al termine del girone di andata, proietta il Napoli al terzo posto, risultato che i tifosi aspettavano da ben 18 anni. Completamente trasformata, la squadra chiude la stagione al sesto posto, conquistando con due giornate di anticipo, la qualificazione all’Europa League. Prolungato il contratto fino al giugno 2013, Mazzarri rende sempre più solido e competitivo il Napoli, effettuando scelte importanti, come quella di puntare, nella stagione successiva, su un diamante ancora grezzo come Edinson Cavani, giocatore che, proprio grazie alla posizione di prima


punta voluta per lui dall’allenatore che lo preferisce a Quagliarella, esplode prepotentemente in maglia azzurra dopo una parentesi in chiaroscuro a Palermo. Unica squadra italiana a superare la fase a gironi di Europa League 2010-2011, il Napoli manda in archivio il campionato con un brillante terzo posto, piazzamento di assoluto prestigio che, dopo ben 21 anni, riporta gli azzurri in quella che ora si chiama Champions League. Oramai radicalmente cambiata la squadra in una realtà di primo livello del calcio italiano, Mazzarri comincia, però, ad alimentare qualche perplessità sulla sua permanenza in panchina.

Ma dopo un incontro chiarificatore con de Laurentiis, il rapporto andrà avanti per altre due stagioni. Inserito nel 2011 in Champions in un girone di qualificazione difficilissimo con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal, trascinato dai tre “Tenori” Hamsik, Lavezzi e Cavani, il Napoli riesce a qualificarsi in maniera sorprendente ma autorevole, terminando poi l’avventura agli ottavi di finale, eliminato dai futuri campioni d’Europa del Chelsea, che nel doppio confronto riusciranno ad avere la meglio dopo aver perso 3-1 al San Paolo. Meno brillante il cammino in campionato, il 20 maggio 2012

gli azzurri vincono però la Coppa Italia, riportando il trofeo a Napoli dopo 25 anni. Sempre in grado di garantire standard di rendimento elevati, anche senza un big come Lavezzi, Mazzarri porta il gruppo a battersi con la Juventus per lo scudetto nella stagione 2012-2013, un torneo chiuso al secondo posto e con un’altra qualificazione diretta in Champions League, l’ultima impresa firmata dall’allenatore di San Vincenzo prima di annunciare la conclusione dell’avventura partenopea e il successivo passaggio all’Inter.

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reja Edoardo (2005-2009) Ingaggiato il 18 gennaio 2005 al posto di Giampiero Ventura, eredita una squadra in crisi di risultati e, soprattutto, senza una precisa identità. Dopo aver profondamente rinnovato il gruppo, indicando una serie di acquisti importanti poi effettuati da Pierpaolo Marino nel corso della sessione invernale di calciomercato, riesce ad invertire la tendenza e a portare gli azzurri ai playoff, perdendo, però, la finale con l’Avellino. Ma a partire dalla stagione successiva il lavoro del tecnico friulano, arrivato tardi al grande calcio, risulterà prezioso per il ritorno del club ai massimi

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livelli. Vinto senza troppi problemi il torneo di C1, anche in una serie B difficile come non mai, considerata tra le altre pretendenti alla promozione la presenza della Juventus retrocessa in precedenza per illecito, gli azzurri riescono infatti a ripetersi , centrando, al primo tentativo, il ritorno in A al termine della stagione 2006-2007. Confermato ancora alla guida della squadra nella massima serie, ottiene importanti risultati. In particolare le vittorie per 3-1 contro Juventus e Milan, e l’ 1-0 che costringe l’Inter ad arrendersi per la prima volta in quel campionato. Festeggiate il 10 novembre 2007 nella partita con il Palermo le 700 panchine in carriera, chiude il torneo all’ottavo posto con un bilancio di 14 affermazioni, 8 pareggi e 16 sconfitte. Eliminato

dal Benfica al primo turno della coppa Uefa 2008-2009, dopo tre anni di graduale ascesa in campionato, il Napoli comincia però ad accusare qualche battuta a vuoto di troppo. Così il 10 marzo 2009, raccolti appena 2 punti in 9 partite, de Laurentiis e Marino decidono di dare una scossa all’ambiente, arrivando alla sofferta decisione di esonerare il tecnico, che, intanto, era diventato assieme ad Ottavio Bianchi l’allenatore di più lungo corso nella storia del club. Rimasto comunque in ottimi rapporti con il presidente e, soprattutto, tenuto sempre in grande considerazione dai tifosi napoletani, riceve un’accoglienza particolarmente calorosa quando, il 19 novembre 2011, torna per la prima volta allo stadio San Paolo alla guida della Lazio.


ventura Giampiero (2004-2005) E’ il primo tecnico ingaggiato da Pierpaolo Marino nel nuovo Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. A lui spetta il compito, estremamente delicato, di assemblare, praticamente dal nulla e in pochissimi giorni, una squadra che possa puntare subito alla promozione in serie B. In condizioni rese anche più difficili dagli infortuni e da qualche giocatore che non riesce ad adattarsi all’ambiente, i risultati non sono però in linea con le attese. Così, anche su pressione della “piazza”, il 18 gennaio 2005 l’allenatore genovese viene sollevato dall’incarico per far posto ad Edy Reja e, in una nota distribuita alla stampa, spiega: “Sono nato con voi e faccio parte di questo progetto. Si è parlato di questa squadra come se fosse una squadra normale, ma così non è. Le mie non sono dimissioni anzi esattamente il contrario. Si dimette chi scappa o chi non è in grado. Qui la situazione è opposta. Il mio rappresenta un ulteriore contributo che diventerà ancor più grande quando si raggiungerà un obiettivo”.

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Tutti i calciatori del Presidente

idirigenti • • • • • • •

Bigon Riccardo de laurentiis edoardo de matteis giovanni paolo Fassone marco Formisano alessandro Marino Pier Paolo santoro giuseppe

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bigon Riccardo Direttore Sportivo (2009 - ) Da bambino, a Napoli aveva già vissuto per qualche tempo, quando il papà Albertino, noto ex attaccante del Milan, era il tecnico della squadra azzurra, che, trascinata in campo da Diego Maradona, vinse il secondo scudetto. Vent’anni dopo, in una fase di grandi cambiamenti interni, tocca invece a lui entrare a far parte del club partenopeo. Da poco sostituito Donandoni con Mazzarri, è proprio il nuovo allenatore ad indicare al presidente de Laurentiis il profilo di Riccardo Bigon, con il quale aveva già lavorato ai tempi della Reggina dei miracoli, come ideale candidato al ruolo di Direttore Sportivo. Si decide così di puntare su un dirigente giovane, ma che può vantare una buona intesa con l’allenatore del quale non discute la leadership e sostiene il progetto tecnico. Concreto, misurato, di poche parole, al suo arrivo, nell’ottobre 2009, dichiara: “Vengo da cinque anni a Reggio dove si vivono pressioni diverse. Sono cosciente dell’impegno ma ho tanto entusiasmo e la voglia del presidente di costruire per il futuro è contagiosa”. Nel tempo dimostra affidabilità, competenza, capacità ed ambizione, qualità che faranno di lui l’elemento di continuità di un Napoli in evidente crescita. Chiusa nel giugno 2013 la lunga e felice parentesi Mazzarri, passato intanto all’Inter, Bigon resta invece al suo posto a Napoli, rispettando l’accordo prolungato, soltanto pochi mesi prima, fino al giugno 2016. A lui va riconosciuto il merito di istituire una vera e propria area di osservatori della società, un gruppo in grado di monitorare calciatori e giovani in tutto il mondo, contribuendo così a quel processo di internalizzazione del club tanto caro e sempre voluto dal presidente de Laurentiis.

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de laurentiis Edoardo Team Manager (2004-2009), Vicepresidente (2009 - ) Terzogenito del produttore cinematografico neoproprietario della società azzurra, giovanissimo, all’epoca poco meno che ventenne, viene immediatamente coinvolto nella nuova avventura calcistica. Inizialmente inesperto e neofita nel mondo del calcio, affidato agli insegnamenti del Direttore Pierpaolo Marino

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ed ai consigli di Giuseppe Santoro, resta, con il ruolo ufficiale di Team Manager, accanto al gruppo squadra nel periodo che vede susseguirsi le conduzioni tecniche di Ventura, Reja e Donadoni. Nella stagione 20092010 abbandona l’incarico per diventare vicepresidente del club e del gruppo cinematografico Filmauro.

Da questo momento si affianca con maggiore frequenza ad Alessandro Formisano, figura sempre più emergente all’ombra del presidente Aurelio de Laurentiis, nell’area della direzione commerciale e generale della società.


de matteis Giovanni Paolo Team Manager (2013 - ) Ex calciatore, per otto anni lavora all’Ascoli prima come Team Manager poi, dal gennaio 2012, come Direttore Sportivo al posto di Adriano Polenta. A lui il club marchigiano deve l’ingaggio di un talento come Simone Zaza, giocatore inseguito da diversi club del campionato di serie B. Il 2 luglio 2013 viene chiamato dal Napoli, per raccogliere l’eredità di Giuseppe Santoro, ed entrare a far parte dello staff del nuovo tecnico Rafa Benitez. In azzurro ritrova Fabio Pecchia, ora secondo dell’allenatore spagnolo, conosciuto nel corso della breve esperienza di sei mesi avuta proprio all’Ascoli nel 2006-2007 dall’ex centrocampista di Napoli e Juventus.

149


Fassone Marco Direttore Generale (2010-2012) Diggì della società per un biennio nel dopo Marino, ex arbitro, accumulate esperienze professionali prima nel mondo aziendale e, successivamente, in quello del calcio in qualità di responsabile marketing della Juventus, arriva a Napoli con l’obiettivo di allargare il mercato globale del club, di valorizzare il suo marchio ed aumentarne i ricavi. Contribuisce alla fase di crescita aziendale coincisa con la guida tecnica di Walter Mazzarri, del quale apprezza il pragmatismo, il lavoro sul campo ed i metodi manageriali di gestione del gruppo. Proprio con l’allenatore di San Vincenzo, nella stagione 2013-2014, si ritrova a lavorare all’Inter, club al quale Fassone approda, sempre con l’incarico di Direttore Generale, dopo la conquista della Coppa Italia con il Napoli.

150


formisano Alessandro Direttore Commerciale e Marketing (2006 - ) E’ l’alter ego del presidente de Laurentiis all’interno del Calcio Napoli, alla pari di ciò che il Consigliere Delegato Andrea Chiavelli rappresenta per la Filmauro a Roma. Proveniente dal mondo aziendale e dal marketing dei beni di lusso, inizialmente è responsabile dell’area commerciale del club. Ma dopo il ritorno del Napoli in serie A allarga sempre di più le competenze all’interno della società, dapprima come principale consigliere ed uomo di fiducia del presidente e della famiglia de Laurentiis, successivamente diventando Head of Operations del Club nella stagione 2011-2012. A lui vanno attribuiti i meriti della progressiva valorizzazione del marchio Napoli, la sua capillare commercializzazione e l’istituzionalizzazione di un’area marketing, da lui diretta e coordinata, moderna, dinamica e motivata. Non è un uomo di calcio ed ha la qualità di non volerlo essere a tutti i costi.

151


152


MARINO Pierpaolo direttore generale (2004-2009) Due importanti esperienze a Napoli, per il dirigente irpino. La prima, da giovane, nella società del presidente Ferlaino, chiamato direttamente da Italo Allodi. Acquistato Maradona, attorno al Pibe de Oro si costruisce una squadra competitiva e Marino ci mette anche del suo, quando, pur non ancora incaricato a gestire il mercato, consiglia l’ingaggio di un centrocampista intelligente e prezioso come Cicco Romano. Il Napoli

vince il primo scudetto, la città impazzisce di gioia. Uscito di scena Allodi, che si ammala gravemente, a dirigere il club arriva Luciano Moggi e, per divergenze sul metodo di lavoro, Marino abbandona l’incarico. Dopo tanti anni in provincia, con esperienze di Direttore Generale a Pescara ed Udine, nel settembre 2004 torna a Napoli. A lui, infatti, si rivolge Aurelio de Laurentiis per far risorgere un club che ha conosciuto l’onta del fallimento. Un richiamo troppo forte, per chi considera questa città come una seconda casa. Si riparte dal nulla. Senza una sede, un giocatore e neppure i palloni per svolgere i primi allenamenti a Paestum. Ma, nel giro di sole 3 stagioni, il miracolo è compiuto.

Dagli inferi della C1, il Napoli risale in serie A, riguadagna credibilità e considerazione, torna a battersi per traguardi sempre più importanti e prestigiosi. Con grande attenzione al bilancio, si fanno investimenti per consolidare l’organico. E il Direttore Generale Marino, bruciando la concorrenza, piazza un paio di colpi sensazionali. A lui, tra gli altri, si devono infatti gli acquisti di Lavezzi ed Hamsik, scommesse assolutamente vinte per un Napoli che si ritroverà in casa due campioni di grande valore. Ma dopo 5 anni di lavoro intenso, qualche diversità di vedute con il presidente de Laurentiis, nel settembre del 2009, lo spingono a risolvere consensualmente il rapporto.

153


santoro Giuseppe Direttore Settore Giovanile poi Team Manager (2004-2013) Napoletano del Vomero, una grande esperienza nell’ambito del calcio giovanile, sia come talent-scout (tantissimi i giovani campani scoperti o lanciati in orbita professionistica) sia come dirigente di settore (uno dei più titolati d’Italia, dagli scudetti giovanili di puro settore con la Promotion ai titoli nazionali con il Napoli), nel 2002 passa all’Avellino del patron Casillo, ricoprendo il doppio ruolo di direttore dell’area tecnica e responsabile del settore giovanile. Centrata al primo colpo la promozione in Serie B, viene individuato da Pierpaolo Marino come la persona più adatta per riorganizzare, partendo da zero e con ben poche risorse economiche, il vivaio del neonato Napoli Soccer di de Laurentiis e per affiancare il nuovo Direttore Generale in ogni attività riguardante la prima squadra. Dirigente tutta sostanza e poca apparenza, con la cultura del lavoro, della serietà e del sacrificio, capace di interagire con le diverse aree aziendali, inizia così nel settembre 2004 un lungo percorso che, in brevissimo tempo, produce i successi conquistati dal settore giovanile del nuovo club, con la vittoria dello scudetto “Berretti” e la Coppa nazionale vinta dai “Giovanissimi”, primi titoli assoluti nelle due categorie negli 80 anni di storia del calcio partenopeo. Sempre più stretto collaboratore di Marino, che, a più riprese, lo definisce suo braccio destro, e’ sin dal primo giorno un punto di riferimento importante per l’area tecnica, calciatori e allenatori, tanto che già Ventura, al termine della sua breve parentesi, nella conferenza di addio, lo ringrazierà pubblicamente per il lavoro svolto. Lo stesso accade nella lunga stagione (oltre quattro anni) della gestione Reja, con due promozioni (e di qualifica di Direttore

154

Sportivo conseguita con lode a Coverciano), tanto che il tecnico goriziano proverà a strapparlo al Napoli per portarlo alla Lazio. Nell’arco delle nove stagioni vissute con la sua squadra dei sogni si rivela dirigente instancabile, disponibile a svolgere più compiti all’interno del club, fino a diventarne, da direttore del settore giovanile, Team Manager e dirigente di riferimento dello spogliatoio, su esplicita richiesta del Presidente de Laurentiis. Festeggia con la maglia azzurra le promozioni in serie B e in serie A, e soprattutto la Coppa Italia del maggio 2012, un trofeo nazionale riportato nel club dopo oltre vent’anni di vuoto. Si dimostra sempre aziendalista convinto, battendosi sino in fondo e contro ogni forma di interesse personale, per evitare che Lorenzo Insigne, giovane del vivaio preso inizialmente in scarsa considerazione, diventi l’ennesimo talento napoletano costretto ad emigrare altrove per affermarsi. I fatti, evidentemente, gli hanno dato ampiamente ragione, dal momento che “Lorenzinho” rappresenta una delle grandi speranze del calcio internazionale, nonché la più grossa plusvalenza del vivaio della storia del Calcio Napoli. Terminata l’epoca Marino, guadagna sul campo la stima professionale e la fiducia assoluta di Mazzarri, il tecnico che riporterà il Napoli ai vertici del calcio italiano e, stabilmente, nelle competizioni europee. A scadenza di contratto (giugno 2013), chiusa la felicissima esperienza napoletana del tecnico di San Vincenzo, dopo una lunga e tormentata riflessione, decide di accettare l’offerta dell’Inter, su forte sollecitazione dello stesso Mazzarri, diventando consulente dell’area tecnica della società nerazzurra.


e r d

les

a-2013 u q 004 2

Napoli 2005-2006

Napoli 2004-2005

Nap

oli 2

Napoli 2007-2008

006-

2007

9

008-200

Napoli 2

Napoli 2009-2010

Napoli 2

010-201 1

Napoli 2011-2012 Napoli 2013-2014

ol

Nap

013

2-2 i 201


Tutti i calciatori del Presidente

lestatistiche aggiornate al 22 novembre 2013

GIOCATORI (stagioni in azzurro)

PRESENZE

RETI

C

CI

CIN

TOT

C

CI

CIN

TOT

(ITA)

Abate Ignazio (2004-2005)

33

0

0

33

2

0

0

2

(ITA)

Accursi Salvatore (2004-2005)

8

4

0

12

0

0

0

0

(ESP)

Albiol Raul (2013 - (*)

10

0

4

14

0

0

0

0

(ITA)

Ammendola Massimiliano (2011-2012)

1

0

0

1

0

0

0

0

55

7

0

62

0

1

0

1

Armero Pablo (2013 - (*)

23

0

2

25

0

0

0

0

(ITA)

Aronica Salvatore (2008-2013)

111

10

20

141

0

0

0

0

(ITA)

Bariti Davide (2013 - (*)

1

0

0

1

0

0

0

0

(SUI)

Behrami Valon (2012 - (*)

42

0

7

49

0

0

0

0

(ITA)

Belardi Emanuele (2004-2005)

16

0

0

16

-18

0

0

-18

(ITA)

Berrettoni Emanuele (2004-2005)

13

0

0

13

0

0

0

0

(ITA)

Blasi Manuele (2007-2009; 2010-2011)

61

5

7

73

0

0

0

0

139

15

4

158

17

1

2

20

(URU) Amodio NicolĂ s (2005-2007; 2008-2010) (COL)

(URU)

Bogliacino Mariano (2005-2010)

(ITA)

Bonomi Simone (2004-2005)

19

0

0

19

0

0

0

0

(ITA)

Briotti Andrea (2005-2006)

9

1

0

10

0

0

0

0

39

3

5

47

2

0

0

2

29

5

0

34

8

3

0

11

(URU) (ITA)

156

Britos Miguel Angel (2011 - (*)

Bucchi Cristian (2006-2007; 2010-2011)

C= Campionato; CI = Coppa Italia; CIN = Competizioni Internazionali


GIOCATORI (stagioni in azzurro)

PRESENZE

RETI

C

CI

CIN

TOT

C

CI

CIN

TOT

1

0

0

1

-1

0

0

-1

(ITA)

Bucci Luca (2009)

(ITA)

Calaiò Emanuele (2005-2008; 2013)

121

8

0

129

40

0

0

40

(ESP)

Callejon Josè Maria (2013 - (*)

12

0

4

16

6

0

1

7

118

8

16

142

4

0

0

4

(ARG) Campagnaro

Hugo (2009-2013)

(ITA)

Cannavaro Paolo (2006 - (*)

238

17

22

277

8

1

0

9

(ITA)

Capparella Marco (2005-2008)

55

8

0

63

7

1

0

8

Cavani Edinson (2010-2013)

104

8

25

137

78

6

19

104

2

0

0

2

0

0

0

0

(URU)

(ARG) Chavez

Cristian (2011-2012)

(ITA)

Cigarini Luca (2009-2010)

28

1

0

29

2

0

0

2

(ITA)

Colombo Roberto (2012-(*)

0

0

0

0

0

0

0

0

(ITA)

Contini Matteo (2007-2010)

75

6

5

86

1

0

0

1

(ITA)

Consonni Luigi (2005)

18

0

0

18

2

0

0

2

11

0

0

11

0

0

0

0

Corrent Nicola (2004-2005)

29

0

0

29

1

0

0

1

Cribari Emilson Sànchez (2010-2011)

9

1

4

14

0

0

0

0

(ITA)

Cupi Andrea (2006-2008)

27

2

0

29

0

0

0

0

(ITA)

Dalla Bona Samuele (2006-2009)

34

8

1

43

3

2

0

5

22

3

0

25

1

0

0

1

(SWE) (ITA)

(BRA)

Corneliusson Karl (2004-2005)

(ARG) Datolo

Jesus (2009-2010)

(ITA)

De Palma Roberto (2005-2006)

3

2

0

5

0

0

0

0

(ITA)

De Sanctis Morgan (2009-2013)

147

7

21

175

-156

-4

- 31

-181

(ITA) De Zerbi Roberto (2006-2008; 2009-2010)

35

7

2

44

4

1

0

5

(ARG) Denis

63

3

6

72

13

0

2

15

Domizzi Maurizio (2006-2008)

65

8

0

73

10

4

0

14

(ITA)

Donadel Marco (2011-2013)

4

2

8

14

0

0

0

0

(ITA)

Dossena Andrea (2010-2013)

83

7

19

109

3

0

0

3

(ITA)

Dumitru Nicolao (2010-2011)

9

0

3

12

0

0

0

0

(SUI)

Dzemaili Blerim (2011- (*)

70

5

14

89

11

0

2

13

(BEL)

El Kaddouri Omar (2012-2013)

7

1

4

12

0

0

0

0

(ITA)

Esposito Gennaro (2004-2005)

5

0

0

5

0

0

0

0

24

2

10

36

0

2

0

2

4

0

0

4

0

0

0

0

(ITA)

Gustavo German (2008-2010)

(ARG) Fernandez (ARG) Fideleff

Federico (2011 - (*)

Ignacio (2011-2012)

(ITA)

Fontana Gaetano (2004-2006)

36

5

0

41

4

0

0

4

(ITA)

Gamberini Alessandro (2012-2013)

25

0

5

30

1

0

0

1

(URU)

Gargano Walter A. G. (2007-2012)

165

12

22

199

4

0

0

4

(AUT)

Garics Gyorgy (2006-2008)

37

4

0

41

1

0

0

1

Gatti Fabio (2006-2008)

43

3

0

46

0

1

0

1

(ITA)

157


GIOCATORI (stagioni in azzurro)

PRESENZE

RETI

C

CI

CIN

TOT

C

CI

CIN

TOT

(ITA)

Gautieri Carmine (2005)

5

0

0

5

1

0

0

1

(ITA)

Gianello Matteo (2004-2011)

45

12

2

59

-46

-17

-2

-65

(ITA)

Giubilato David (2005-2007)

40

5

0

45

1

0

0

1

(ITA)

Grava Gianluca (2005-2013)

157

13

10

180

2

0

0

2

(ITA)

Grieco Gaetano (2005-2006)

16

6

0

22

0

3

0

3

Hamsik Marek (2007 - (*)

229

15

32

277

67

3

6

76

11

0

3

14

5

0

3

8

(SVK)

(ARG) Higuain

Gonzalo (2013 - (*)

(AUT)

Hoffer Erwin (2009-2010)

8

3

0

11

0

1

0

1

(ITA)

Iezzo Gennaro (2005-2001)

104

10

3

117

-88

-11

0

-99

(ITA)

Ignoffo Giovanni (2004-2005)

32

0

0

32

3

0

0

3

(SUI)

Inler Gokhan (2011 - (*)

78

6

18

101

7

0

3

10

(ITA)

Insigne Lorenzo (2009-2010; 2012 - (*)

50

1

9

60

5

0

1

6

(ITA)

Insigne Roberto (2012-2013)

1

0

1

2

0

0

0

0

(ITA)

Lacrimini Luca (2006-2008)

9

2

0

11

0

0

0

0

156

12

20

188

38

5

5

48

(ARG) Lavezzi

Ezequiel (2007-2012)

(BRA)

Leandro Guerriero (2004-2005)

3

0

0

3

0

0

0

0

(ITA)

Lucarelli Cristiano (2010-2012)

12

1

1

14

1

0

0

1

Maiello Raffaele (2009-2011)

4

0

0

4

0

0

0

0

Maldonado Rubèn (2005-2008)

65

6

0

71

2

0

0

2

(ITA)

Maggio Christian (2008 - (*)

160

10

27

197

20

1

1

22

(ITA)

Mannini Daniele (2008-2009)

39

1

1

41

2

0

0

2

(ITA)

Mascara Giuseppe (2011-2012)

21

0

4

25

4

0

0

4

(BEL)

Mertens Dries (2013 - (*)

9

0

4

13

1

0

0

1

(ITA)

Mesto Giandomenico (2012 - (*)

24

1

9

34

1

0

0

1

(ITA)

Montervino Francesco (2004-2009)

146

15

2

163

6

0

0

6

(ITA)

Montesanto Cataldo (2003-2007)

56

4

0

60

0

0

0

0

(ITA)

Mora Nicola (2004-2005)

30

0

0

30

0

0

0

0

22

2

1

25

-25

-1

-2

-28

73

6

16

95

15

1

0

16

106

3

12

121

4

3

0

7

(ITA) (PAR)

(ARG) Navarro (MKD) (ITA)

158

Nicolas (2008-2009)

Pandev Goran (2011 - (*)

Pazienza Michele (2008-2011)


GIOCATORI (stagioni in azzurro)

PRESENZE

RETI

C

CI

CIN

TOT

C

CI

CIN

TOT

Pià J. Batista Inacio (2005-07; 2008-10)

83

13

5

101

16

4

3

23

(ITA)

Pozzi Nicola (2004-2005)

3

0

0

3

1

0

0

1

(ITA)

Quagliarella Fabio (2009-2010)

34

2

1

37

11

0

0

11

(BRA)

(CRO)

Radosevic Josip (2013 - (*)

2

0

0

2

0

0

0

0

(BRA)

Rafael Cabral Barbosa (2013 - (*)

0

0

0

0

0

0

0

0

(ITA)

Ramaglia Mario (2005-2006)

1

0

0

1

0

0

0

0

(ESP)

Reina Pàez Josè Manuel (2013 - (*)

12

0

4

16

-11

0

-6

-17

(BEL)

Renard Olivier (2005)

2

0

0

2

-1

0

0

-1

(FRA)

Rèveillère Anthony (2013 - (*)

0

0

0

0

0

0

0

0

(ITA) Rinaudo Leandro (2008-2010; 2011-2013)

37

3

4

44

1

0

2

3

Rolando Jorge Pires de Fonseca (2013)

7

0

2

9

0

0

0

0

(ITA)

Romito Tommaso (2005-2006)

26

5

0

31

0

0

0

0

(ITA)

Rosati Antonio (2011-2013)

5

1

6

12

-8

-1

-12

-21

(ESP)

Ruiz Victor (2011)

6

0

1

7

0

0

0

0

(ITA)

Rullo Erminio (2007-2008; 2009-2011)

12

5

0

17

0

0

0

0

(ITA)

Russotto Andrea (2008-2009)

15

1

1

17

0

0

0

0

(ITA)

Santacroce Fabiano (2008-2011)

55

3

4

62

0

0

0

0

8

0

3

11

0

0

0

0

(POR)

(ARG) Santana

Mario (2011-2012)

(ITA)

Savini Mirko (2005-2009)

72

8

0

80

0

0

0

0

(ITA)

Savino Alberto (2004-2005)

7

0

0

7

0

0

0

0

(ITA)

Scarlato Gennaro (2004-2005)

28

0

0

28

2

0

0

2

(ITA)

Schettino Gerardo (2004-2005)

2

0

0

2

1

0

0

1

(ITA)

Sepe Luigi (2009)

1

0

0

1

-2

0

0

-2

(ARG) Sosa

Josè Ernesto (2010-2011)

24

1

6

31

1

0

0

1

(ARG) Sosa

Roberto Carlos (2004-2008)

106

11

0

117

37

2

0

39

Terzi Claudio (2004-2005)

15

0

0

15

1

0

0

1

Toledo Robson Machado (2004-2005)

11

0

0

11

1

0

0

1

Trotta Ivano (2006-2007)

42

4

0

46

3

0

0

3

(BRA)

Uvini Bruno (2012 - (*)

1

0

1

2

0

0

0

0

(CHI)

Vargas Eduardo (2012-2013)

19

2

7

28

0

0

3

3

(ITA)

Varricchio Massimiliano (2004-2005)

17

0

0

17

4

0

0

4

(ITA)

Vitale Luigi (2005-07; 2008-09; 2010-11)

28

6

8

42

1

1

2

4

(ITA)

(BRA) (ITA)

(ALG)

Yebda Hassan (2010-2011)

29

2

8

39

0

1

0

1

(URU)

Zalayeta M. Danubio (2007-2009)

49

4

3

56

12

0

0

12

(COL)

Zapata Duvan (2013 - (*)

5

0

2

7

0

0

1

1

(COL)

Zuniga Juan Camilo (2009 - (*)

116

10

23

149

4

0

0

4

159


Tutti i calciatori del Presidente Campioni e meteore del Napoli di Aurelio de Laurentiis

di Carlo Carione Fotografie: Gino Conte Grafica: Maddalena De Micco SocietĂ Editrice Monte di Procida (Na)

Stampa: Grafica Montese

Monte di Procida (Na) tel. /fax 081.8535027 prestampa@graficamontese.it Finito di stampare nel mese di dicembre 2013 prezzo di copertina 22,00 euro

160



“ In cinquantamila a gridare “forza Napoli”. Una storica consuetudine,

in una città che da sempre vive di calcio e per il calcio. Un fatto entusiasmante e che ha dell’incredibile, se questo avviene per una partita del campionato di serie C1, contro il Cittadella. Era il 26 settembre 2004, e quei giocatori scesi in campo con la maglietta azzurra, rappresentavano il Napoli Soccer di Aurelio de Laurentiis. „

Carlo Carione (Palermo, 1963) giornalista professionista con l’ Agenzia di Stampa Rotopress (1990), collabora poi dalla Campania per il periodico Coni “Sportgiovane” e, successivamente, entra a far parte dell’ufficio stampa della S.S.Calcio Napoli (1991-1993) per coordinare l’attività del mensile “Il Napoletano Nuovo”. Corrispondente per “Il Tempo”, scrive di calcio anche sulle pagine de “Il Corriere del Mezzogiorno” e “La Gazzetta dello Sport” poi, nel 1996, è responsabile dello sport per “Il Giornale del Sud”. Ancora collaboratore de “Il Mattino” seguendo per diversi anni l’attività del Napoli Basket, dal 2005 è alla redazione di “Neapolis”, programma RAI sulle nuove tecnologie. Nel 2009 viene assunto dalla TGR Campania. Ideatore del periodico “Napoli Gol”, giunto al diciottesimo anno, ha pubblicato, tra l’altro, anche “La Campania dei Campioni” (1996), prima ed unica galleria degli atleti nati in questa regione che, in ogni disciplina, abbiano conquistato un titolo europeo, mondiale o un oro olimpico, sia individuale che a squadre.

€ 22,00

9

788896 833032


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