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Operazione “Oro Nero”: presi i colpevoli dei furti di carburante per uso aereo di Sigonella
Janine Scianna / Ufficio Pubblica Informazione NAS Sigonella
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Per quasi tre anni, operando in aree remote della Sicilia per non essere scoperti, i presunti criminali hanno sottratto, poco per volta, grazie all’uso di metodi sofisticati, 100.000 litri di carburante per uso aereo. Usavano veicoli e camion noleggiati, operando principalmente di notte, utilizzando schede telefoniche registrate a nome di ignari utenti per coprire le loro tracce. Scavavano in alcune aree dell’oleodotto, perforandolo e installando valvole speciali e tubi per pompare il carburante rubato a bordo di camion presi in prestito. Quindi, vendevano il combustibile rubato al mercato nero, dove veniva usato come cherosene per il riscaldamento degli edifici o miscelato con altri componenti e trasformato in combustibile per automobili.
Dall’ottobre 2016, i furti hanno causato una perdita economica di 800.000 euro, che rappresentano il costo del carburante rubato e degli ingenti costi di bonifica ambientale. Ma l’attività criminosa segreta di questa associazione a delinquere si è rivelata troppo rudimentale per il lavoro di squadra messo in campo dai Carabinieri di Sigonella e dall’NCIS americano. Oggi, i 18 presunti responsabili - 14 ladri di carburante e 4 conducenti di veicoli da supporto logistico – sono in attesa di processo per i crimini commessi nel corso della la loro attività durata quasi tre anni.
Un gasdotto NATO si estende tra la baia di Augusta e Sigonella. Lungo i suoi 36 chilometri, le sue condutture trasportano carburanti JP-5 necessari a rifornire i velivoli di Sigonella. Gli aerei necessitano infatti di così tanto carburante che il suo eventuale trasporto su autocisterne da e per la base sarebbe non solo inefficiente, ma anche pericoloso. Il gasdotto scorre sottoterra, spesso attraversando terreni isolati e appartenenti a privati. Quando ci si è reso conto di evidenti cadute di pressione nella conduttura a valle, è apparso ovvio che si stavano verificando dei furti da qualche parte lungo la portata della conduttura. Ma dove stava succedendo esattamente? Come stavano operando? E come sarebbero stati fermati dalle autorità.
L’operazione dei carabinieri è iniziata con l’analisi dei punti di facile accesso al gasdotto e con il pedinamento delle persone potenzialmente responsabili dei furti.
Dopo avere identificato le macro aree d’interesse , la sfida successiva era capire come funzionava lo schema dei furti e, cosa più importante, chi erano gli autori. A questo punto, entra in gioco l’NCIS che dà il suo contributo investigativo con la progettazione di strumenti personalizzati di rilevazione del crimine. Nel caso dell’oleodotto, l’agente speciale NCIS Joseph Todd ha costruito telecamere ad infrarossi mimetiche che sono state installate nei siti dove si sospettava che avvenissero i furti. Le telecamere hanno fornito immagini video dell’operazione in tempo reale, registrando i numeri di targa dei veicoli e le facce degli autori. Incrociando le informazioni in possesso, i carabinieri sono stati in grado di identificare uno dei presunti criminali e, successivamente, gli altri.
Il comandante della Compagnia Carabinieri di Sigonella, Maggiore Salvatore Menta ha messo in evidenza l’ importanza del supporto ricevuto dall’NCIS nel corso delle indagini sul furto di carburante. “L’NCIS ha offerto la massima collaborazione”, ha affermato Menta. “L’uso congiunto di tecniche investigative tradizionali con le apparecchiature ad alta tecnologia fornite dall’ NCIS, ci ha permesso di identificare gli autori”. L’agente speciale supervisore dell’NCIS Jon Greenert ha spiegato, da parte sua, il perché la collaborazione in corso con i carabinieri e altre autorità di polizia italiane sia importante per le loro indagini. “Ci piace pensare che i nostri sforzi agiscano come un” moltiplicatore di forze “, ha dichiarato Greenert. “Pur non potendo indagare direttamente sui cittadini italiani , siamo lieti di fornire assistenza tecnica ogni volta che possiamo."
Greenert ha messo in evidenza che la collaborazione con i carabinieri ha portato alla risoluzione di altri casi come quello dei 25 manifestanti che hanno tagliato la recinzione del cancello principale di Sigonella nel 2018. Utilizzando la tecnologia di riconoscimento facciale, l’NCIS è riuscito a catturare le immagini che hanno permesso ai carabinieri di identificare tutti degli autori.
Il costante lavoro dietro le quinte di tutte le forze di polizia, spesso poco evidenziato all’esterno, e la loro competenza investigativa contribuiscono alla rendere sicura l’intera comunità di Sigonella.