Cinema giallo/poliziesco
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Il cinema giallo, nel senso piÚ ampio, è un genere cinematografico ispirato dall'omonimo genere letterario. I film appartenenti a questo genere coinvolgono generalmente vari aspetti del crimine e della lotta allo stesso. Stilisticamente, il genere può sconfinare e combinarsi con molti altri generi cinematografici, primo fra tutti il dramma, ma anche la commedia e, a sua volta, è diviso in molti sottogeneri, come ad esempio il noir.
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Nasce e si sviluppa all'inizio negli anni trenta del Novecento (anche se il primo poliziesco propriamente detto è di E.A. Poe, I delitti della Rue Morgue) quasi contemporaneamente al periodo di maggior successo del genere letterario che negli stessi anni viveva la sua etĂ dell'oro. Ăˆ infatti dalle opere letterarie gialle di maggior successo che i registi del genere attingeranno per le loro pellicole, a partire dai romanzi e dai racconti di Agatha Christie con protagonisti Miss Marple o Hercule Poirot, ma anche dalle indagini di Sherlock Holmes, il personaggio ideato da Arthur Conan Doyle.
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Il termine "giallo" nasce in Italia grazie alle pubblicazione dei "Gialli Mondadori" (1929) e all'intuizione dell'editore Arnoldo Mondadori. Il film "giallo" non esiste nella cultura americana dove questi film vengono chiamati con l'accezione pi첫 ampia di Thriller, Film Noir, Mistery, Crime Story. Dagli anni quaranta, con l'avvento dell'hard boiled e del noir, i protagonisti diventano i duri, come l'Humphrey Bogart de Il mistero del falco. Negli anni cinquanta e sessanta il genere giallo prende sempre di pi첫 le sfumature della spy story, mentre tra gli anni settanta e ottanta si sviluppa il thriller nelle sue tantissime accezioni.
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Come per il genere letterario, anche nel cinema giallo si possono identificare alcuni sottogeneri, dalle tematiche diverse, che si sono sviluppati prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti. Questi sottogeneri sono comunque spesso intrecciati tra loro e i loro confini sono molto labili.
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Film gialli classici - sono pellicole che fanno riferimento al genere del giallo deduttivo. Tipici esempi sono i film ispirati dalle opere di Agatha Christie, come Assassinio sull'Orient-Express di Sidney Lumet.
Film poliziesco - dove la trama è focalizzata per lo piÚ sulle indagini di polizia. Tipici esempi possono essere Maigret a Pigalle di Mario Landi o i film della serie dell'ispettore Callaghan.
Film di gangster - le pellicole che fanno riferimento a questo genere sono per lo piÚ focalizzate sulla figura del criminale e un tipico esempio è la saga cinematografica de Il padrino, tratta dai romanzi di Mario Puzo, ma anche i film del genere yakuza, sviluppatosi prevalentemente in Giappone.
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Film noir - l'aggettivo noir (nero) fa riferimento alla cupezza di queste pellicole, sia per quel che riguarda il loro contenuto, attinto dalle opere letterarie hard boiled, sia per gli aspetti di carattere prettamente formale (forte uso del chiaroscuro, inquadrature distorte) che ricordano il cinema espressionista di Fritz Lang o di Friedrich Wilhelm Murnau. Film di spionaggio - il tema centrale delle pellicole di questo genere, note anche come spy story, è lo spionaggio internazionale; in senso piÚ ampio, include pellicole anche molto diverse fra loro, dai gialli classici, al noir, ai film d'azione fino ad arrivare a film di fantapolitica o di fantascienza. Molto celebri sono i film dedicati a James Bond, il personaggio letterario nato dalla penna di Ian Fleming.
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Giallo all'italiana - il giallo all'italiana è un genere che mescola atmosfere thriller e tematiche tipiche dei film horror con derive slasher e splatter, tipiche dei film d'exploitation. Tra gli autori si ricordano Dario Argento, Mario Bava e Sergio Martino. Film poliziottesco - genere la cui trama è basata su indagini poliziesche. I poliziotteschi hanno preso spesso spunto da fatti di cronaca nera dell'epoca, sviluppandoli in chiave enfatica (i film del commissario Betti, con Maurizio Merli), cinica (ad esempio Il boss di Fernando Di Leo) o comica (ad esempio le pellicole con Er Monnezza interpretato da Thomas Milian).
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l film thriller è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di ritmi veloci, dalla suspense, dallo scarso utilizzo di contenuti splatter e dai temi psicologici presentati. Le trame solitamente vedono l'utilizzo dell'antagonista sotto forma di killer (seriale o non) o deviato/disturbato mentale: ciò differenzia questo genere dall’horror. I film thriller hanno avuto origine nei paesi anglosassoni, dove ancora oggi trovano consenso e sviluppo.
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I thriller spesso si sovrappongono con le storie di mistero/enigma (giallo), ma si distinguono per la struttura delle loro trame. In un thriller, il protagonista dovrà sventare i piani di un nemico, piuttosto che scoprire un crimine che è già accaduto. Un film thriller medio, si sviluppa su una trama incentrata su casi di omicidio senza soluzione o risolti ma con lacune che sfociano nel finale. Non è l’enigma a dominare, ma il percorso accidentato che porta il detective a scoprire le trame del cattivo, non per forza a prenderlo. Vi sono anche i thriller politici, in cui ci si concentra su crimine di stato, insabbiamenti e operazioni militari top-secret.
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Sottogeneri Thriller catastrofico, film in cui al centro dell'attenzione c'è un disastro naturale (es. Terremoto). Thriller fantascientifico, film in cui il thriller si mischia ad argomenti fantascientifici (es. Io sono leggenda). Thriller horror, film in cui il genere horror si mischia al thriller (Scream). Thriller psicologico, film in cui viene messa alla prova la lucidità dei protagonisti, e talvolta il film risulta essere infine un incubo o un'allucinazione. Thriller supernaturale, film in cui la suspense si mischia con l'horror supernaturale.
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Thriller d'azione - i film di questo tipo sono frutto dell'incontro tra il genere thriller e il film d'azione. Thriller legale - con protagonisti avvocati o magistrati che agiscono dentro e fuori le aule di tribunale, come ad esempio La parola ai giurati, del 1957, anch'esso diretto da Sidney Lumet. Thriller medico - i personaggi sono per lo piÚ medici e le investigazioni scientifiche sono al centro della scena. Techno-thriller - dove i personaggi hanno a che fare con le piÚ moderne tecnologie, e la trama si svolge normalmente intorno ai potenziali utilizzi criminali delle stesse. Un tipico esempio di questo genere è Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan.
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Il cinema di fantascienza
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Le storie della fantascienza cinematografica traggono origine dalla narrativa popolare di successo sviluppatosi nel Novecento, che ha le sue radici nel romanzo scientifico. La nascita convenzionale della fantascienza (nome compreso) è collegata alla rivista americana Amazing stories nel 1926 diretta da Hugo Gernsback, che anche l’inventore della parola science-fiction. Naturalmente sono numerossissime le opere precedentei che possono essere ascritte al genere, dai racconti fantastici antichi (Luiciano di Samosata) ai moderni romanzi di Mary Shelley, Jukes Verne, e H.G.Wells.
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La FS ha come tema fondamentale l'impatto di una scienza o una tecnologia – attuale o immaginaria – sulla società e sull'individuo. Il termine è usato, in senso più generale, in riferimento a qualsiasi tipo di letteratura di fantasia che includa un fattore scientifico, comprendendo a volte ogni genere di racconto fantastico; un certo grado di plausibilità scientifica rimane tuttavia un requisito essenziale. L'espressione poi si contrasse in scientifiction, per ridursi all'attuale science fiction (tra gli anglosassoni è oggi popolare anche l'abbreviazione Sci-Fi). La traduzione italiana fantascienza, attraverso un calco linguistico, è attribuita a Giorgio Monicelli nel 1952.
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Il cinema detto fantascientifico ha toccato una grande varietà di soggetti e temi: molte opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per esplorare temi sociali e politici complessi e delicati , senza rinunciare ad offrire, l’intrattenimento per lo spettatore meno smaliziato. Le produzioni fantascientifiche sono sicuramente all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia degli effetti speciali e ci ha abituato alla rappresentazione di realistiche forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi ad energia, viaggi piÚ veloci della luce e lontani mondi.
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Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della settima arte. Il neonato cinema viene scoperto infatti come un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e meraviglia nello spettatore. Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli anni cinquanta, uno dei primi film di fantascienza è considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) del 1902 di Georges Méliès, seguito a breve distanza dal più corposo Viaggio attraverso l'impossibile. Lo stesso Méliès è anche l'inventore dei primi effetti speciali. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che verranno definite solo posteriori come fantascienza, ma sono piĂš che altro appartenenti al genere avventuroso di ambientazione esotica, venato di fantastico e condito di dettagli pseudoscientifici. Fanno eccezione poche pellicole, a cominciare dal celeberrimo Metropolis (1927), di Fritz Lang, apologo futuribile sulla lotta di classe ambientato in una cittĂ del 2026.
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Da citare anche La vita futura di William Cameron Menzies del 1936 o ancora il meno noto Paris qui dort (1924) di RenĂŠ Clair (inedito in Italia). Queste pellicole costituiscono dei veri e propri punti fermi nella storia del genere e forniranno ispirazione per le produzioni successive, quali Aelita (primo kolossal sovietico), King Kong, Frankenstein, Il cervello mostro, La maschera di Fu Manchu, L'isola delle anime perdute, per citarne alcuni tra i piĂš noti e suggestivi.
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Con i primi anni cinquanta avviene la codificazione del genere, assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno fantacinema (che allora era definito, almeno in Italia, scientifilm): Ultimatum alla Terra di Robert Wise e La cosa da un altro mondo di Christian Nyby e Howard Hawks, entrambi del 1951. Uomini sulla Luna di Irving Pichel del 1950 è stato spesso considerato il primo vero film di fantascienza. La fantascienza cinematografica si caratterizza in questi anni soprattutto come un'avventura basata sullo spazio, che si tratti di partire dal nostro pianeta per esplorarne l'infinito (Il pianeta proibito, 1956), oppure che siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra. Negli anni cinquanta avviene una specie di esplosione della diffusione della fantascienza, che è presente dai romanzi ai fumetti, dai cartoni animati ai giocattoli: da un l'entusiasmo per la nascente industria missilistica lato vi è e aerospaziale, dall'altro sognare il futuro deriva dal desiderio di astrarsi dal reale del presente e soprattutto dimenticare la guerra da poco conclusa. Da non dimenticare poi il primo avvistamento di un UFO, che era appena avvenuto nel 1947. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Negli anni sessanta la fantascienza, fino ad ora confinata nell'ambito di un cinema popolare, "basso", compie il salto di qualità e viene elevata a dignità d'arte da una serie di opere d'autore dagli esiti più o meno felici. Per primi, gli autori della Nouvelle Vague, a partire dal cortometraggio sperimentale La jetée (1962), di Chris Marker, cineasta d'avanguardia che nel narrare un'angosciosa vicenda di viaggi attraverso il tempo restituisce visivamente il tema del ricordo costruendo il film come un montaggio di soli fotogrammi fissi. Più tardi: prima Jean-Luc Godard, con Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (1965), raffinato divertissement che mescola una rivisitazione parodistica del cinema spionistico con una metafora anticapitalistica densa di reminiscenze orwelliane, poi Francois Truffaut, che nel 1966 gira Fahrenheit 451, trasposizione dell'omonimo romanzo di Ray Bradbury.
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Nel 1968 esce Il pianeta delle scimmie di Franklin Schaffner, tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle, film con cui il genere, finora confinato, nel cinema americano, nel "ghetto" dei film di serie B, viene "promosso" dallo studio-system hollywoodiano al rango di produzione ad alto costo. Seguito da quattro sequel e da una serie televisiva, il film è divenuto col tempo un cult e uno dei classici del genere. La vera svolta arriva con l'epocale 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick (che si era già accostato al genere nel 1964 con l'agghiacciante satira fantapolitica Il dottor Stranamore). Senza dimenticare Arancia meccanica (A Clockwork Orange) del 1971. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Se un film come Solaris di Andrej Tarkovskij (1972) conquista la critica e Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg conquistano definitivamente un pubblico di massa che la fantascienza, in precedenza, non aveva avuto. In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate del genere, che volevano l'alieno nei panni del mostruoso invasore, dandone una visione assai pi첫 benevola e "umanizzante".
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Il genere di maggior successo del cinema degli anni ottanta è stata proprio la fantascienza, che può vantare le tre pellicole piÚ viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult. Sdoganata come genere di largo consumo da Guerre Stellari (1977), di George Lucas, negli anni ottanta la fantascienza viene sempre piÚ frequentata dal cinema commerciale hollywoodiano ad alto costo; oltre agli altri due film della trilogia di Guerre Stellari (L'Impero colpisce ancora (1980), di Irvin Kershner e Il ritorno dello Jedi (1983), di Richard Marquand), nel decennio vengono prodotte una lunga serie di pellicole di intrattenimento all'interno delle quali si possono individuare vari filoni.
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La trilogia di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis; l'horror fantascientifico che, giĂ componente fondamentale delle produzioni a basso costo degli anni cinquanta e rivitalizzato alla fine del decennio precedente da Alien (1979) di Ridley Scott, produce pellicole di culto come La cosa (1982) di John Carpenter o Aliens - Scontro finale (1986) di James Cameron, sequel del film di Scott; di grande rilievo dal punto di vista quantitativo (e in parte anche qualitativo) l'ibridazione, spesso di gusto spiccatamente fumettistico, tra la fantascienza e il cinema d'azione violenta, con film come 1997: fuga da New York (1981), di John Carpenter, Terminator (1984), di James Cameron, Robocop (1987) di Paul Verhoeven, o la saga post-apocalittica di Mad Max, di George Miller, iniziata nel 1979 con Interceptor e proseguita da Interceptor, il guerriero della strada (1981) e Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985).
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Tra i titoli epocali del decennio, immancabile E.T. l'Extra-Terrestre (1982), di Steven Spielberg, ideale continuazione della fantascienza messianica e ottimista di Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico d'intrattenimento sono gli effetti speciali, che conoscono un grande sviluppo tecnologico: nel 1982 con La cosa di John Carpenter, gli effetti speciali meccanici e prostetici hanno ormai raggiunto un altissimo grado di perfezione e nello stesso anno Tron di Steven Lisberger, primo film sulla realtĂ virtuale, sperimenta per la prima volta la grafica computerizzata, che alla fine del decennio con The Abyss (1989) di James Cameron mostra giĂ possibilitĂ sbalorditive.
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Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di massa, nondimeno nel corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo artistico, a cominciare dall'epocale Blade Runner (1982), di Ridley Scott
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Ta i capolavori della storia del cinema tout court, è Brazil (1985) di Terry Gilliam. Ma d'altra parte, anche un film apparentemente solo di genere come 1997: fuga da New York (1981) di John Carpenter, mostra, sotto la scorza avventurosa, un discorso disincantato e pessimistico sulla fine del sogno americano, cosÏ come pure La Cosa (1982), dello stesso regista, ricorre ai meccanismi del thriller-horror per mettere in scena un'amara metafora del cinismo e dell'animalesco individualismo umano.
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Gli anni novanta, come già la fine del decennio precedente, segnano il trionfo degli effetti speciali : Stargate (1994) e Independence Day (1996), entrambi di Roland Emmerich, Armageddon (1996) di Michael Bay, Il quinto elemento (1997) di Luc Besson ‌ e Fino alla fine del mondo di Wim Wenders, 1991.
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Inoltre: Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, L'esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam, The Truman Show (1998), di Peter Weir, Mars Attacks! (1996) di Tim Burton, Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol.
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Fine millenio: Matrix (1999), dei fratelli Wachowski,
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Il massiccio ingresso dei supereroi nel mondo del cinema, attori in carne ed ossa invece dei fumetti. E’ il turno degli eroi della Marvel Comics: l'inizio del filone si può collocare già del 2000 con X-Men di Bryan Singer, assieme al suo seguito X-Men 2, tra i meglio riusciti di questo filone. Hanno fatto seguito Spider-Man (2002) e Daredevil (2003).
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Hulk (2003),un insuccesso. Ma una caterva di altre produzioni sul genere La leggenda degli uomini straordinari, Van Helsing, Spider-Man 2, Spider-Man 3, XMen: Conflitto finale, I Fantastici Quattro ‌
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Cinema horror o dell'orrore
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Il cinema horror o dell'orrore è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di personaggi, scene ed eventi finalizzati a suscitare nello spettatore emozioni e sensazioni di paura, ribrezzo, disgusto, orrore appunto.
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Le trame solitamente vedono la presenza dell'ignoto in senso spesso ostile (come forze, eventi, personaggi del male o di origine soprannaturale) nel mondo di tutti i giorni, ma non soltanto. Il cinema dell’orrore attraversa ed è in parte imparentato col film fantastico e fantascientifico
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Il genere horror è vecchio quasi quanto il cinema stesso. Le prime immagini di eventi soprannaturali si possono trovare in alcuni cortometraggi muti creati da pionieri del cinema quali Georges Méliès durante l'ultima decade dell'Ottocento; il più famoso è Le manoir du diable (1896) che si pensa sia il primo film horror della storia. I primi anni del XX secolo portarono ulteriori opere considerate pietre miliari nel genere horror: ci fu la prima apparizione di un mostro in un lungometraggio, Quasimodo, il gobbo di Notre Dame de Paris.
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Molti dei primi horror furono fatti da registi tedeschi tra gli anni dieci e venti; molti di questi film ebbero una notevole influenza sulle future produzioni di Hollywood (Il golem di Paul Wegener del 1915 né è un esempio). Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene (1919) fu molto controverso a causa dei sentimenti postbellici; il più importante film di quel periodo fu probabilmente Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), un adattamento non autorizzato di Dracula di Bram Stoker. In seguito i film hollywoodiani ripresero i vecchi temi come Il gobbo di Notre Dame (1923) e The Monster (1925), entrambi con Lon Chaney, la prima star del cinema horror, il cui ruolo più importante fu ne Il fantasma dell'opera (1925).
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Fu nei primi anni trenta che i produttori statunitensi, in particolar modo la Universal Pictures, resero popolari i film horror, portando sullo schermo personaggi di successo come Dracula (1931), Frankenstein (1931), La mummia (1932) e L'uomo invisibile (1933). Alcuni attori iniziarono a costruire intere carriere su film come questi (ad esempio Boris Karloff e Bela Lugosi). Altri studi cinematografici non ebbero lo stesso successo ma sono comunque da citare Il dottor Jekyll di Rouben Mamoulian (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Paramount, 1931) e La maschera di cera di Michael Curtiz (Warner Bros, 1933).
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La serie dei film horror della Universal continuò negli anni quaranta con L'uomo lupo (1941), non il primo film sui lupi mannari, ma certamente il più influente. Inoltre la Universal continuò, durante questo decennio, la serie di film su Frankenstein, così come altri film su mostri già visti sullo schermo. Sempre nello stesso decennio, Val Lewton produsse per la RKO una serie di film di notevole influenza, tra cui Il bacio della pantera (1942), L'uomo leopardo (1943), Ho camminato con uno zombie (1943), tutti distinti dalla presenza di elementi tipici del genere (creature spaventose, ombre sui muri...), caratterizzati dalla regia di Jacques Tourneur.
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Con i radicali cambiamenti nella tecnologia che ci furono negli anni cinquanta, anche gli horror cambiarono e passarono dalla linea gotica a quella di fantascienza. Ci furono una serie infinita di film horror di seconda categoria dove gli umani se la dovevano vedere con entitĂ extraterrestri: invasioni aliene, mutazioni, piante o insetti. In questi film furono utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D, che portarono il pubblico settimana dopo settimana e spaventi migliori e maggiori. I film di maggior qualitĂ di questo periodo, oltre a La cosa da un altro mondo (1951; attribuito nei crediti a Christian Nyby ma considerato in realtĂ un'opera di Howard Hawks) e anche L'invasione degli Ultracorpi di Don Siegel (1956), cercarono di portare lo spettatore in un'atmosfera della Guerra Fredda.
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Gli ultimi anni cinquanta e primi anni sessanta videro la nascita di case cinematografie esclusivamente per i film horror, come la Hammer Film Productions. La Hammer raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing e Christopher Lee, come La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vamp iro (1958) e La mummia (1959) e molti seguiti. La Hammer, e il direttore Terence Fisher, sono universalmente riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror.
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L'American International Pictures (AIP) fece anche una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe prodotti da Roger Corman e con Vincent Price. Queste produzioni, a volte controverse, spianarono la strada ad una violenza più esplicita sia negli horror che in altri generi di film. A partire dagli anni cinquanta vengono introdotti nuovi concetti e personaggi: i film horror cominciano realmente ad assimilare le paure diffuse per renderle sullo schermo senza filtri, o quasi, così da divenire lo specchio più credibile dello sviluppo della società. Infatti è proprio a partire da questi anni l'introduzione degli alieni come modificazione (spesso in negativo) dei miti classici di fate ed elfi, ormai passati di moda e troppo poco credibili. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Altro personaggio nato in quest'epoca è lo scienziato pazzo, o lo scienziato a cui sfugge di mano la propria scoperta (vedi L'esperimento del dottor K ) concetto preso da Frankenstein ovviamente, ma che viene ripreso a seguito del rapido sviluppo tecnico e scientifico di quegli anni, sviluppo troppo rapido e troppo radicale perchÊ la gente se ne appropriasse senza paura (particolare, in quest'ottica è Ultimatum alla terra, film in cui la scienza, oltre ad essere causa, o concausa, del male viene rappresentata come unica soluzione).
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Negli anni sessanta il genere si spostò verso "l'horror psicologico", con thriller come Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri" alle psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici; L'occhio che uccide di Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di questa caratteristica. Gli horror psicologici continuarono ad essere prodotti sporadicamente, con Il silenzio degli innocenti (1991), tra i più importanti. I fantasmi e i mostri continuarono comunque a rimanere popolari: Suspense (1961) e The Haunting (1963) furono due horror psicologici tinti di soprannaturale. Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di "natura che impazzisce" combinata con un horror psicologico. Ci furono anche film fatti con un budget ridotto. Alcuni esempi sono Blood Feast (1963) (il primo film Gore) e Two Thousand Maniacs! (1964), entrambi di Herschell G. Lewis, che prevedevano schizzi di sangue e sanguinosi svisceramenti. Uno dei più influenti film horror degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Questo film sugli zombie fu più tardi nominato "culturalmente, storicamente ed esteticamente significante"; abbastanza da essere preservato nel National Film Registry. Portò l'horror ancora più distante dal vecchio filone gotico dei primi anni e lo introdusse nella vita delle persone moderne
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Negli anni sessanta il genere si spostò verso "l'horror psicologico", con thriller come Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri" alle psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici; L'occhio che uccide di Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di questa caratteristica. Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di "natura che impazzisce”. Uno dei più influenti film horror degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Questo film sugli zombie fu più tardi nominato "culturalmente, storicamente ed esteticamente significante"; abbastanza da essere preservato nel National Film Registry. Portò l'horror ancora più distante dal vecchio filone gotico dei primi anni. nazzareno mazzini per ied 2015
teoria e metodo dei mass media
Con il successo dei film a basso budget e il sempre crescente interesse del pubblico all'occulto, il genere fu in grado di sfornare una serie di pellicole molto intense, spesso con contenuti sessuali, diventate "A-movie" (nonostante avessero le caratteristiche dei Bmovie). Molti di questi film furono fatti da registi rispettabili. Ad esempio: Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski; o il grande successo L'esorcista (1973) (diretto da William Friedkin, e altri film dove il Diavolo s'impossessa del corpo di una donna o di un bambino. Bambini demoniaci e reincarnazioni diventarono temi popolari nei film horror (come Audrey Rose (1977) di Robert Wise, dove un uomo sostiene che sua figlia sia la reincarnazione di una persona morta).
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Un altro famoso film horror religioso fu Omen - Il presagio (1976), nel quale un uomo scopre che suo figlio adottivo è l'Anticristo. Gli avvenimenti degli anni sessanta (come la guerra in Vietnam) iniziarono ad influenzare gli horror di quel periodo: L'ultima casa a sinistra (1972) di Wes Craven e Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper sono un esempio; George Romero esaminò l'espansione della nuova società consumista nel suo nuovo sequel sugli zombi, Zombi (1978); il regista canadese David Cronenberg rinnovò il personaggio dello scienziato pazzo esplorando le paure della gente sulla tecnologia e la società, iniziando con Il demone sotto la pelle (1975).
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Sempre negli anni settanta arrivò sul grande schermo Stephen King. Molti dei suoi libri sono stati trasformati in film, a partire dal suo primo romanzo, Carrie, che diventò film nel 1976 per merito di Brian De Palma, che stava anche per essere nominato agli Oscar, anche se fu fatto spesso notare che il suo punto di forza non era la capacità di spaventare ma l'esplorazione psicologica. John Carpenter, che aveva già diretto Dark Star (1974) e il film d'azione Distretto 13: le brigate della morte (1976) ispirato ad un vecchio film di Howard Hawks, creò Halloween (1978), che introdusse la caratteristica dei "teenager uccisi da un super assassino", elemento caratterizzante il neonato genere slasher. Halloween diventò uno dei film indipendenti di maggior successo mai fatti ed ebbe numerosi seguiti. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Alien (1979) di Ridley Scott combinò la violenza tipica dei film anni settanta con i "monster movie" degli anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza. Ci furono numerosi seguiti di gran qualità a questo film e un'infinità di imitazioni negli anni successivi. Ancora una volta abbiamo una donna per protagonista, ma questa volta è ancora più determinate il suo ruolo.
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Nello stesso periodo ci fu un'esplosione di produzione horror in Europa, grazie a registi italiani come Pupi Avati, Mario Bava, Dario Argento e Lucio Fulci, e spagnoli come Paul Naschy, Amando de Ossorio e JesĂşs Franco. Questi film in genere coinvolgevano i personaggi classici del cinema horror (vampiri, lupi mannari, demoni, zombie, killer psicopatici) ma possedevano uno stile caratteristico, diverso da quello dell'horror made in USA. ).
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A partire dagli anni sessanta, fino agli anni il cinema horror subisce una nuova ed importante modificazione; è in questo periodo infatti che vengono creati quelli che sono gli attuali stili classici del genere. Al di la delle creazioni dei vari sottogeneri, il cambiamento più radicale è nel protagonista negativo delle vicende. Il mostro infatti, che nel cinema horror classico era effettivamente un essere del tutto non umano, o non più umano, ora in questi anni divieni un essere umano; la sfiducia non è più in ciò che la gente non conosce, quanto in ciò che la gente conosce ma di cui non può avere del tutto fiducia. La notte dei morti viventi è il film molto più significativo.
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Praticamente tutti i film horror di successo degli anni ottanta ebbero un seguito: Poltergeist - Demoniache presenze (1982) diretto da Tobe Hooper ebbe due seguiti ed una serie TV. I tantissimi seguiti di Halloween , Venerdì 13 (1980), e il film splatter soprannaturale di Wes Craven Nightmare (1984) furono le facce popolari dei film horror negli anni '80, con la nascita di vere e proprie icone come quelle di Michael Myers, Freddy Krueger e Jason Voorhees. Film horror originali continuarono ad apparire sporadicamente: Hellraiser (1987) di Clive Barker e La bambola assassina (1988) furono entrambi lodati dalla critica, e anche loro lanciarono alcuni seguiti, che furono considerati di qualità inferiore sia dalla critica che dai fan. Nel 1980 uscì uno dei più importanti ed influenti film horror di tutti i tempi Shining, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King e diretto da Stanley Kubrick.
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La cosa (1982) di John Carpenter; La mosca (1986); Aliens Scontro finale di James Cameron; La casa 2 (1987), sequel de La casa (1981), entrambi diretti da Sam Raimi. I film horror continuarono a provocare dibattiti: nel Regno Unito, la crescita della vendita di videocassette aumentò il rischio che i film descritti sopra potessero finire in mano a bambini piccoli. Negli anni ottanta, con l'abbattimento dei costi produttivi e con la diffusione delle VHS l'horror diviene alla portata di tutti. Si ha infatti in questi anni la proliferazione dei sottogeneri, su tutti lo splatter; mentre sul fronte di personaggi e rappresentazioni sociali, si raggiunge un vero e proprio delirio, l'intenzione di piccole produzioni di riempire tutte le nicchie poossibil porta a resuscitare personaggi come i gremlins o gli elfi cosÏ come gli zombie e, piÚ tardi anche le bambole assassine.
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Anni novanta, il genere continuò con i temi degli anni ottanta. I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween ebbero tutti dei seguiti negli anni novanta, molti dei quali ricevettero un discreto successo al botteghino, nonostante sia la critica che il pubblico considerassero i film di basso livello, con l'eccezione di Nightmare nuovo incubo di Wes Craven. Questo stile diventò più ironico quando fu fatto Scream, 1996, W.Craven. Il film canadese Cube - Il cubo (1997) fu probabilmente uno dei pochi horror degli anni novanta a basarsi su un concetto relativamente nuovo; il regista fu capace di evocare una vasta gamma di paure, e toccò una varietà di temi sociali (come la paura della burocrazia) che non erano stati esplorati precedentemente.
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Dracula di Bram Stoker (1992) di Francis Ford Coppola, prevedeva un insieme di attori di differenti epoche cinematografiche, riprendendo lo stile dei film della Hammer degli anni sessanta e con una trama che si concentra sia sulla trama del romanzo che sugli aspetti orrorifici. Oltre ai popolari film horror in lingua inglese degli ultimi anni novanta, solo il film indipendente The Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il successo internazionale Ringu (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un esempio di grande successo.
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I film horror si portano poi verso una nuova dimensione; non è più un individuo conosciuto a generare il panico in una comunità, più o meno piccola, di personaggi è tutta la società ad essere malata e assassina, come in Hostel o Silent Hill, oppure il protagonista negativo della vicenda tenda ad avere un intento purificatore nei confronti della società comunque malata (come in Saw). Negli anni novanta il cinema horror si modifica nuovamente. Da una parte vi è l'umanizzazione di personaggi negativi anche classici dall'altra si ha la generalizzazione del male, il mostro è un uomo; è la società malata che crea e che nasconde il mostro.
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Il musical
è un genere di rappresentazione teatrale e cinematografica nato originariamente in Inghilterra e sviluppatosi negli USA. .
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I
Un suo corrispondente in Italia è la commedia musicale, con cui condivide l'uso di piÚ tecniche espressive e comunicative insieme.
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L'azione filmica viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla musica, dal canto e/o dalla danza che fluiscono in modo apparentemente spontaneo e naturale.
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In questo genere ogni particolare risulta indispensabile per la riuscita dello spettacolo, dai costumi dalla scenografia includendo regia, coreografie e luci senza dimenticare gli attori (o meglio, performers) che devono essere in grado di comunicare emozioni ricorrendo, spesso contemporaneamente, a discipline come la recitazione, la danza e il canto.
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Oggi si possono distinguere due tipi di musical: quello teatrale e quello cinematografico. Il primo musical cinematografico fu il primo film sonoro: Il cantante di jazz, di Alan Crosland, distribuito da Warner Bros.
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Si può dire che il musical nasce il 12 settembre 1866, giorno in cui negli Usa viene messa in scena per la prima volta un'opera (The Black Crook) nata dall'unione fra una compagnia di ballo e canto importata dall'Europa, con una compagnia di prosa. Questa collaborazione deriva dal fatto che la prima era rimasta senza un teatro in cui esibirsi mentre la seconda era alle prese con una produzione che si stava rivelando assai piÚ costosa del previsto. Superate le difficoltà economiche e organizzative il 12 settembre ci fu la prima dello spettacolo che venne svolta al Niblo's Garden Theatre (3.200 posti). nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Il musical ha quindi origine dai ceti popolari della societĂ americana e si sviluppa come una forma di teatro rivolta alle masse e a un pubblico molto variegato. La sua struttura ed il suo stile permette allo spettatore di poter seguire lo spettacolo come nel vaudeville (teatro di varietĂ ), risultando piĂš scorrevole e di piĂš semplice comprensione rispetto alla prosa tradizionale.
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La musical comedy nasce proprio negli Stati Uniti perché tra la popolazione si trovano numerosi gruppi di immigrati appartenenti ad etnie differenti i quali spesso non parlano o addirittura non conoscono l'inglese; questi rappresentano un vasto pubblico potenziale per il musical perché questa forma di spettacolo è in grado di legare con facilità il pubblico all'interesse per una storia che traspare chiaramente nello spettacolo e lo affascina con lo stesso tipo di emozione circense dei varietà.
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La bravura degli atleti, la grazia delle ballerine, la capacitĂ nel canto: sono queste le caratteristiche che hanno permesso la nascita e lo sviluppo di questa forma di spettacolo. Partendo da New York e Broadway, nasce una tradizione che si diffonderĂ a macchia d'olio, portando la cultura del musical per le grandi e piccole cittĂ degli Stati Uniti.
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Già negli anni venti alcuni spettacoli di Broadway cominciano a raggiungere i teatri del West End a Londra la quale diventerà la grande capitale europea di questo genere teatrale. Il musical si diffonderà successivamente in altre città d'Europa anche se risulta difficoltoso farlo conoscere ai paesi di lingua non anglosassone. Per far fronte a questo in alcune opere si è ricorso alla traduzione dei testi, mentre in altri casi sono stati utilizzati sottotitoli. Questo ha permesso di non perdere comunque la capacità tipica dello spettacolo di rendersi comprensibile al pubblico per la sua forma peculiare.
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Bisogna riconoscere che la diffusione del musical è stata agevolata dalle versioni cinematografiche di Hollywood, che hanno contribuito alla maggiore conoscenza e popolarità di questo genere.
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Un film d'avventura è un genere di film che rispecchia un mondo eroico di battaglie e avventure. In questo genere tendono a dominare l'azione e i valori cavallereschi.
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Genere adottato in Italia come un modo di esaltare il suo passato storico, per essere successivamente utilizzato in altri paesi, ad esempio, in Russia per l'esaltazione della rivoluzione russa. Sottogenere dei film d'avventura possono essere considerati i cosiddetti film di cappa e spada, come la serie dei film tratti dalle opere di Alexandre Dumas e dall'omonimo figlio o anche avventure tipo La leggenda di Robin Hood (1938) con Errol Flynn. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
Successivamente titoli come I al genere negli anni ottanta, che ha avuto i suoi alti e bassi di interesse nel corso della storia del cinema. • Trattamento pseudodrammatico in conseguenza dei conflitti che sorgono. • Tante scene d'azione: le battaglie, le persecuzioni, ecc. • Personalità stereotipate e antitetiche (un eroe forte, coraggioso o un cattivo) I predatori dell'arca perduta (1981) hanno diedero nuove innovazioni
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- I personaggi che lottano per un unico obiettivo: la ricerca di un tesoro, la soluzione di un mistero, il salvataggio di persone. - Premessa: Il bene prevale sempre sul male. - I protagonisti affrontano ostacoli e subiscono una trasformazione nel corso della storia
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L'azione-dramma si verifica, solitamente, lontano dal quotidiano. Sempre in luoghi insoliti: foreste, deserti, galassie, e così via. Spesso l’azione si svolge nel passato. Si dà più peso all'ambientazione, costumi ed effetti speciali che la trattano. L'azione nei film è rappresentata da imprese del tipo: scalare le montagne, attraversamento in canottaggio delle rapide, colpi di spada, colpi di cannone nei film che trattano temi di guerra e di pirateria, evasioni di prigione, lancio con le liane ecc.
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Da notare che a differenza dei film del genere proprio d'azione, nei film d'avventura l'azione é aderente alla realtà. Il film d'avventura hanno avuto origine a Hollywood negli anni venti prendendo spunto dai racconti d'avventura, con attori del tipo Douglas Fairbanks che ha recitato in numerose figure eroiche,come D'Artagnan e Zorro, e succeduto più tardi da Errol Flynn e Tyrone Power. Il genere era definito Cappa e spada.Ma i film d'avventura hanno raggiunto una grande popolarità con film tipo La leggenda di Robin Hood (1938) e La maschera di Zorro (film 1937). Negli anni cinquanta il genere divenne molto diffuso anche in Europa. Negli anni sessanta il genere d'avventura con la fusione dei film thriller gettò le basi dei film d'azione. nazzareno mazzini per ied 2015 teoria e metodo dei mass media
FILM
DRAMMATICI
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Un film drammatico è un film che si basa sullo sviluppo profondo dei personaggi, sull'interazione tra loro, sui conflitti psicologici e sociali: il film drammatico tratta temi sensibili e fortemente emozionali. PiÚ che in altro genere di cinema in un buon film drammatico, lo spettatore può sperimentare ciò che sono realmente i personaggi e tende ad identificarsi totalmente con loro, proprio perchÊ la storia fa leva su sentimenti e situazioni emotive molto forti, se non estreme.
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Questo genere è in qualche modo presente in tutti i classici della storia del cinema e dimostra la grande potenziale complessità espressiva e artistica del film di narrazione. Alcuni film del genere potrebbero anche essere terapeutici, perché mostra come i personaggi fanno fronte ai loro problemi, ai loro conflitti, alle loro le sfide che sono o possono essere come le nostre. Questo genere di film può essere in contrasto con i film d'azione “puri”, che si basano su ritmi incalzanti e molto poco sul carattere dei personaggi.
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Film drammatici sono i melodramma (o mÊlo): a tinte forti, basati su una trama a volte molto romanzesca ed esasperata, ricca di colpi di scena e scopertamente mirata a commuovere lo spettatore. I personaggi sono tratteggiati in modo netto e sono quasi sempre suddivisi in modo manicheo tra buoni e cattivi. Un esempio classico di cinema melodrammatico è il cosiddetto "neorealismo rosa� italiano, in particolare quello realizzato da Raffaello Matarazzo, come la trilogia con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson Catene, I figli di nessuno, Torna!.
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Uno dei maggiori esponenti del mélo è il regista tedesco/americano Douglas Sirk. Il genere si evolve con Rainer Werner Fassbinder. L’amore nel dramma è per principio contrastato (per motivi razziali o etnici, di censo, di età, di contrapposizione famigliare e politica, ecc.) e spesso si accompagna alla morte di uno dei due protagonisti. Sacrificio silenzioso, colpe e punizioni, ingiustizie subite e inflitte, figure femminili fragili e forti ad un tempo, eccessi passionali, bugie e verità nascoste, ecc.
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Dalla rinnovamento dello schema americano introdotto da Fassbinder, deriva l'opera di Pedro Almod贸var. Nel regista spagnolo si parla addirittura di un genere trasversale definito da alcuni critici, "almododrama". I film di Almod贸var irridono le regole classiche alla Sirk, stravolgendo e ribaltando il tema dell'amore uomodonna, ampliandolo a gay, lesbo, transessuali. In questo modo le dinamiche narrative, le schermaglie sentimentali, i fini sociali assumono spesso tratti parossistici, creando la de-generazione di un genere.
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