Il Bamboo

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Favole •

Un panda sul water

L’unione fa la forza

Filastrocche •

Il panda e la panda

Il panda e il gatto

Canzoni •

My name in panda

I follow my dreams

The peter panda dance


Il panda è un buffo, timido, simpatico “orsacchiottone” di abitudini ritirate e abitatore delle foreste di bambù di alta montagna del Tibet orientale e della Cina meridionale. Gli piace giocare, scivolare sull’erba, fare le capriole. È molto bravo ad arrampicarsi sugli alberi grazie alle sue dimensioni ridotte. Un po’ per la sua rarità, un po’ per il suo aspetto grazioso. Il panda si nutre esclusivamente di germogli di bambù che mangia in grossa quantità dato che si tratta di un alimento poco nutriente. Infatti ne mangia, all’incirca, 12 chilogrammi al giorno. Raccoglie delicatamente le foglie e i germogli con le zampe anteriori: una specie di sesto dito che gli permette di afferrare anche i pezzetti più piccoli. Inoltre le sue abitudini, a stare seduto o sdraiato sul dorso mentre strappa a morsi il cibo che tiene stretto tra le zampe anteriori, lo rende irresistibile.



6

Quella sera: una sera come tante altre. Lorenzo, pur avendo ormai compiuto da qualche mese i 4 anni, era poco che si era abituato a dormire nella sua stanzetta. Non era stato facile per i genitori convincerlo, ma alla fine ce l’avevano fatta. “Non ti preoccupare” gli dicevano, “lasciamo accesa la tua lucina a forma di rana sul comodino... e poi se hai paura puoi sempre venire a chiamarci: siamo nella stanza accanto alla tua... ora chiudi gli occhi e vedrai che farai che un bel sogno!”. Non era stato facile ma, già da qualche giorno Lorenzo dormiva da solo. Ogni tanto si alzava, andava in punta di piedi nella stanza dei suoi genitori, si avvicinava all’orecchio della madre e gli sussurrava frasi del tipo: “vado a fare la pipì!” oppure “ volevo vedere se dormivi... ti voglio bene”.


7 Quella sera, o meglio quella notte, Lorenzo si alzò dal suo lettino, in silenzio entrò nella camera dei suoi genitori, posta proprio accanto alla sua, avvicinò la sua bocca all’orecchio sinistro della mamma e sussurrò: “mamma, vado a fare la pipì!”. “Mmmhh... va bene!” fu la risposta. Velocemente i suoi piedini nudi si allontanarono dal lettone per dirigersi verso il bagno, si sentì il “click” dell’interruttore e poi... “Aaaah”. Un urlo svegliò di soprassalto i suoi genitori. Senza capire cosa stesse mai accadendo si lanciarono giù dal letto e corsero verso il bagno. Trovarono Lorenzo fermo, impietrito, davanti alla porta con gli occhi sbarrati e il dito indice della mano sinistra teso ad indicare il vaso... “Cosa c’è Lory... perché urli?” le parole della mamma suonavano come strozzate in gola, prese nella morsa dello spavento appena subito.


8 “C’è un panda sul water!” esclamò stupito Lorenzo senza smettere di indicare il vaso. “Lory, ma cosa stai dicendo? Non c’è nessuno sul water!” la voce ferma del padre. “Stai ancora dormendo?”. Ma niente, Lorenzo non accennava ad abbassare l’indice della mano sinistra. “Vabbè” lo assecondarono i genitori, “se il bagno è occupato, vai nell’altro!”. La fortuna di avere due bagni in casa. Il piccolo Lorenzo, sempre con lo sguardo rivolto al vaso, indietreggiò e andò a fare ciò che doveva nel secondo bagno. Il giorno seguente i genitori decisero di non accennare nulla dell’accaduto con Lorenzo... forse era ancora nel dormiveglia, oppure si stava inventando uno dei suoi personaggi fantastici, lasciando poi al padre l’incombenza di inventarne attorno una storia. Lorenzo però quella notte aveva visto bene: il panda esisteva ed era seduto sul water. Allora come mai papà e mamma non l’avevano visto?


9 La notte seguente, facendo credere ai suoi genitori di essersi addormentato, sempre in punta dei piedi, scese dal suo lettino varcò la porta della sua stanza dipinta tutta di arancio e si diresse verso il bagno. Accese la luce guardandosi bene dal fare il minimo rumore... ed eccolo lì: il panda sul water. Stette qualche minuto in silenzio a fissarlo negli occhi (il panda altrettanto) poi, sottovoce, cominciò:”Perché sei sul mio water?”. Il panda cominciò la sua storia... “Sono qui perché non so dove andare... io ho sempre abitato in un altro paese molto molto diverso da questo e qui, non so come funzionano le cose, non conosco nessuno!”.Lorenzo a quelle parole, a quella velata richiesta di aiuto, non perse tempo e subito propose: “ Senti, cosa ne dici se ci incontriamo qui domani notte? Così potrò spiegarti un po’ di cose e magari posso farti conoscere qualcuno...”.


10 Il panda non lo fece nemmeno finire di parlare: con un ampio gesto della testa fece subito segno di sì, la proposta gli piaceva. Così fu. Ogni sera, dopo aver fatto credere ai suoi genitori di essersi addormentato nel suo lettino, Lorenzo si dirigeva verso il bagno e ogni sera, pronto ad aspettarlo sul water, ecco il panda: ansioso di conoscere tutto, ma proprio tutto di quel mondo fino a poco tempo prima completamente sconosciuto. Lorenzo gli fece conoscere la pioggia ed il suono delle piccole gocce d’acqua quando toccano terra; gli parlò di quanto è bello il mare e del profumo strano che ha l’aria quando si sta sulla riva a respirare. Una sera gli fece vedere come si fa a giocare con il vento. Una volta poi gli fece assaggiare quanto è buona la frutta, ma soprattutto quanto è fresco il succo che dalla frutta esce. Una sera, Lorenzo, spiegò al panda che alle volte si può essere felici, altre volte tristi e altre volte ancora arrabbiati, ma che poi basta una coccola della mamma e tutto passa.


11 Insomma, ogni sera Lorenzo insegnava qualcosa di nuovo al suo amico panda dalla faccia tanto buffa: tutta bianca con una macchiolina nera sull’occhio destro. I mesi passarono. Lorenzo con il tempo aveva cominciato ad andare a letto senza fare tante storie, anzi, talmente tanta era la voglia di incontrare il panda, che negli ultimi tempi era proprio lui a dire ai suoi genitori di voler andare a letto. Una sera, dopo aver fatto credere a mamma e papà di essersi addormentato, come sempre si alzò dal suo lettino, a piedi nudi si diresse verso il bagno, aprì la porta e… sul water il panda non c’era. Lorenzo meravigliato si avvicinò al vaso, “magari è caduto dentro...” pensò. Ma sul vaso al posto del panda trovò un biglietto con scritta solo una parola: “GRAZIE!”. Lorenzo, triste per non aver rivisto il suo amico panda, tornò a letto e pensando e ripensando si addormentò...


12 “Lory, amore... svegliati Lory”... ah, la voce della mamma: dolce, amorevole, rassicurante come ogni mattina. “Lory, svegliati! Ti presento il tuo fratellino Tommaso!” continuò la mamma. Lorenzo aprì di scatto gli occhi: “Il fratellino? Ma allora è nato! È nato!” pensò immediatamente. Si drizzò sul letto guardando meglio il fagottino che la mamma teneva tra le braccia, poi, scorgendosi un po’ di più, lo guardò bene in faccia... Lorenzo fece un sorriso grande quanto il mondo e schioccò un bacino sulla guancia di Tommaso. Proprio sopra l’occhio destro, Tommaso, aveva una piccola macchiolina nera.


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Nella giungla misteriosa c'è una grande agitazione: alcuni uomini malvagi vogliono abbattere gli alberi per costruire una fabbrica che inquina. Nella radura si incontrano un panda, un serpente ed una tigre, disperati per ciò che sta accadendo nella loro casa. Il panda si dispera: " Stiamo morendo di fame, perché non troviamo più il bambù!". Ed il serpente:"I miei amici sono diventati scarpe e borse da indossare!". La tigre: "Aiuto, Crudelia De Mon vuole farsi una nuova pelliccia!".


14 Tutti e tre: " Cosa possiamo fare per salvare la giungla, che è la nostra casa?".

Bisbigliano per un po' tra di loro, poi corrono a chiamare tutti gli altri animali. Il giorno dopo, arrivano degli uomini armati di asce e motoseghe per abbattere gli alberi. Ma, dalla cima di essi, i panda rovesciano sulla loro testa cesti pieni di serpenti. Gli uomini fuggono a gambe levate e sono inseguiti dalle tigri che gli graffiano il sedere, finchè di loro non si vedono altro che le nuvolette di polvere alzate dai piedi.



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Un bel panda tibetano di passaggio per milano, incontrò, con gran stupore, una panda... col motore! - Oh che coda forte e dritta... - Ma che coda: è la marmitta! - Oh che zampe tonde e vuote... - Ma che zampe: son le ruote! - Che begli occhi tondi e rari... - Non son occhi: sono i fari! - Vuoi tu esser sposa mia? - Brum brum brum... e fuggì via. E così quel grosso panda come segno di protesta con un’aria miseranda ritornò nella foresta.


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Un panda ch’era forse un poco matto si mise ad inseguire un grosso gatto, lesto si arrampicò sopra un bambù e più non voleva scender giù. Il gatto nient’affatto impaurito se la legò impermalito a un dito, graffiò il panda sul muso e saltò giù, mentre il panda rimase sul bambù.



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My name is panda, how do you do? I live in China, I eat bamboo I eat the honey, up in the trees It doesn’t hurt me, to swallow bees I live in China, both day and night I have no color, I’m black and white, I am quite fuzzy, as you can see, I’m not a monkey, what can I be? I’m not a dragon, I’m not a pig, I might be small, I might be big So do you know me, or do you care? I’m not a raccoon, I am a bear My name is panda, how do you do? I live in China, I eat bamboo.

- Panda Jim -


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I can be a fire fighter who lands on the moon I can be a cattle roper whose pony is blue I can climb the tallest mountain or draw dragons that fly I can, I can and that is why I follow my dreams I can be a fuzzy panda who loves his bamboo I can be a rock n roller who sings out the tunes I can be that crazy kid who jumps to the sky I can, I can and that is why I follow my dreams I can be a fire fighter who lands on the moon I can be a cattle roper whose pony is blue I can climb the tallest mountain or draw dragons that fly I can, I can and that is why I follow my dreams

- Panda Jim -


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When your feeling low , lower than the floor. And you feel like you ain't got a chance. Don't make a move till your in the groove. And do the Peter Panda dance. Hop 3 times Like a kangeroo. Side step twice just like those crabs do. 3 Steps forward one step back. Quick like a turtle lie on your back. Roll like a log till you can't roll no more. Hop up quick like there ain't no floor. And jump to the left. And that's the Peter, I swear that's the Peter. Thats the Peter Panda Dance.

- Pacifier -


http://www.favole.org

http://blog.wikitesti.com

http://www.tiraccontounafiaba.it

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http://www.dilloconunfiore.com

http://ww.reverbnation.com/pandajim



Realizzazione a cura di Alessia Antonetti Corso per "animatore per l'infanzia" anno 2012 Docente: D'agata Antonio G.


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