speciale
gaza
foto di Alessio Romenzi
Una prigione a cielo aperto trasformata in un cimitero
Il fotoreportage
L’operazione militare israeliana nella Striscia ha fatto 2mila morti, senza risparmiare donne e bambini. L’esercito di Netanyahu è sembrato anzi accanirsi soprattutto su case, scuole, fabbriche, ospedali. Le repressioni sono periodiche: ci si chiede quanto durerà la tregua
Kuwaiti Hospital Rafah, una donna palestinese conforta il figlio ferito da una granata israeliana caduta davanti a una scuola delle Nazioni Unite il 3 agosto 2014
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Alessio Romenzi Khan Younis Alle pagine 8 e 9, la preparazione all’obitorio del corpo di un palestinese ucciso da un attacco aereo israeliano alla periferia di Khan Younis Gaza City e Beith Lahyia Alle pagine 10 e 11, in alto a sinistra, parenti confortano Suhar Elasem in attesa del funerale dei suoi due figli di sette e quattro anni uccisi da un colpo di carro armato israeliano mentre si trovavano nella loro casa. In basso a sinistra, il funerale di 18 membri della famiglia al-Batsh, uccisi la notte precedente da un’incursione israeliana che voleva colpire il capo della polizia di Hamas, Tayseer al-Batsh. In alto a destra, Beit Lahyia, Mohammed Shinbraui tiene in braccio la figlia alla Beit Lahia emergency room. Avevano trovato rifugio in una scuola dell’Unrwa Beit Hanoun quando la scuola è stata colpita. In basso a destra, Deir Balah, la preghiera sulla tomba di Mahmud Jaarouni, ucciso da un attacco aereo israeliano notturno il 10 agosto 2014 La moschea In questa pagina, i corpi di Amir e Mohammed, uccisi da un attacco aereo israeliano, adagiati in una moschea di Gaza City
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