Percebeiros

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Federico Vespignani

I “percebeiros” galiziani in lotta contro l’Oceano

Il fotoreportage

I pescatori di Malpica rischiano la vita ogni mattina per andare a caccia di uno dei crostacei più pregiati della cucina gallega, il “percebe”. Le scogliere sono piene di croci che ricordano i caduti. Il loro prezzo sul mercato può raggiungere i 100 euro al chilo

Un lavoro redditizio

Ma le frodi sono in aumento n Sofia Cattelan

Malpica, Galizia. Il “percebe” è un crostaceo che vive sulle ripide scogliere della Costa della Morte e sembra uscito da una storia fantastica. Assomiglia a un dito mozzato di dragone e a vederlo non alletta sicuramente l’appetito, ma ci si deve ricredere quando lo si assaggia. Non a caso è una delle prelibatezze gastronomiche più pregiate della cucina gallega: i percebos vengono serviti alla griglia o semplicemente fatti bollire. I “percebeiros”, invece, sono i pescatori galiziani che rischiano la vita per portare questi incredibili crostacei sulle tavole degli spagnoli. Il “percebe” si raccoglie in varii punti della costa galiziana, ma questo fotoreportage si concentra sul racconto di un gruppo di “percebeiros” di Malpica de Bergantinos, un piccolo porto della Costa de la morte. Questo lavoro era molto redditizio tra gli abitanti della Costa, sul mercato il prezzo può raggiungere fino a 100 euro al chilo, ma ultimamente – a causa anche della crescente disoccupazione che sta piegando la Spagna – molte persone per poter far fronte alle spese quotidiane si sono reinventati “percebeiros”, gli atti di frode sono aumentati e i veri “percebeiros” hanno diminuito il loro guadagno. Il prezzo potrebbe sembrare esagerato ma la spesa si giustifica con il rischio di questo particolare tipo di pesca. Il “percebe”, infatti, cresce grazie all’ossigenazione ricevuta dalle martellanti onde, maggiore è l’impeto del mare migliore sarà la carne, migliore è la carne più alto sarà il prezzo: si tratta, dunque, di una pesca molto pericolosa perché per ottenere i crostacei più pregiati bisogna spingersi nei nei promontori più esposti. Tutti sanno quali sono i rischi che affrontano i “percebeiros” , anche perchè non mancano a ricordarlo le numerose croci che spiccano sulle scogliere in memoria degli uomini scomparsi tra le acque dell’oceano Atlantico. Ogni mattina è una nuova sfida tra i pescatori e le onde.Affascinante e rischioso, questo è un mestiere duro, che implica una profonda conoscenza dei tempi e dei limiti imposti dalla natura. Wens e i suoi compagni, qui fotografati, affrontano quotidianamente il mare impetuoso, dimostrando una profonda dedizione al loro lavoro e vivendo così in stretta connessione con la natura selvaggia della costa galiziana. Il legame indissolubile tra gli abitanti delle Costa e l’oceano non si perde con gli anziani, poiché non di rado ci si ritrova a chiacchierare con giovani appena laureati che tornano nei loro luoghi d’origine proprio per diventare “percebeiros”. Ne parlano come di un richiamo, una voce dall’oceano che accompagna la vita di questi abitanti.

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Un crostaceo molto pregiato In queste pagine e nelle seguenti le fasi della pesca, della lavorazione e della conservazione del “percepe”, un crostaceo che vive soltanto sulle scogliere della Galizia, Spagna. Il piatto, che fa parte della più tipica cucina gallega, è richiestissimo, ma la pesca comporta grandi rischi per l’impatto delle onde dell’oceano Atlantico. Il prezzo al mercato del “percebe” può raggiungere i cento euro al chilo

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Federico Vespignani Titolino da fare Prova di didascalia per la rivista Reportage Prova di didascalia per la rivista Reportage Prova di didascalia per la rivista Reportage Prova di didascalia per la rivista Reportage Prova di didascalia per la rivista Reportage Prova di didascalia per la rivista Reportage

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