4 minute read

neo-Eubios 75 - Editoriale

SOSTENIBILITA’ e SUPERBONUS

Dai Rapporti ENEA sull’efficienza energetica e sulle detrazioni fiscali risultano dati confortanti che ci spingono sempre di più a credere che investire in efficienza energetica sia importante per l’ambiente ma anche per la bolletta. Infatti si parla di un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno dal 2007, anno in cui sono iniziati gli ecobonus, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019. Infatti nel 2019 sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate. L’attuale superbonus non presente nel 2019 quindi è solo un ulteriore spinta a un mercato in continua evoluzione. Verrà prorogato? Diventerà più semplice? Ad oggi non lo possiamo sapere ma stiamo lavorando perchè questo provvedimento possa diventare stabilmente un’opportunità per realizzare interventi sostenibili e di reale impatto sull’ambiente e sul risparmio energetico. Ritengo che in questo periodo, a parte le difficoltà burocratiche, sia importante sottolineare al legislatore anche alcuni aspetti legati alla sostenibilità economica e al concetto di miglioramento dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda il primo aspetto, credo sia necessario lavorare sui massimali d’intervento previsti per gli edifici unifamiliari (Vd editoriale precedente Neo Eubios 74). Come già sottolineato 50.000 euro per l’isolamento delle componenti opache non bastano a riqualificare energeticamente un edificio neanche in parte: non bastano per il singolo intervento di isolamento a cappotto ma neanche per la coibentazione di una copertura. Ma è cambiato qualcosa in questi anni? Si, sono aumentati i prezzi, dalla materia prima fino alle tariffe professionali. Sembra un gatto che si morde la coda. Promuoviamo interventi di riqualificazione a costo zero ma poi mettiamo dei limiti economici che mal si combinano. Da una parte ci sono i massimali per inter- vento globale (50.000, 30.000, etc) dall’altra il limite derivante dalla verifica di congruità dei prezzi per intervento singolo. Questa ultima derivante dai prezzari o da una verifica analitica dei prezzi di mercato. Oggi il preventivo dell’impresa non è più fatto dall’impresa ma sulla base dei prezzari o dei prezzi di mercato. Quindi cosa succede: si spinge a cercare voci che permettano di avere prezzi sempre più alti, tanto sono “considerati congrui” e tanto possono essere giustificati. C’è di sicuro qualcosa che non funziona. Materiali, posa e tariffe professionali sono aumentate in misura variabile ma in modo tale da non garantire a nessuno un intervento a costo zero, come è stato pubblicizzato fino da maggio 2020. Io non credo che sia sostenibile un provvedimento che propone interventi a costo zero perchè si incorre in tutto quello che sta succedendo e se alla sig.ra Maria si propongono magari 5000 o 10000 euro per rifare tetto, pareti e impianto sembra tutto folle (anche se per gli interventi previsti il costo è minimo), sembra incomprensibile perché non era quello che si aspettava. Ma per due motivi: uno perché non comprende il significato di tali interventi dal punto di vista energetico, ambientale e di comfort, due perché fino a un anno fa gli stessi interventi costavano meno e quindi si sente presa in giro. Credo che mantenere una % minima non detraibile non sia sbagliato se si sistema tutto il processo e si rivede anche il concetto dei prezzi minimi. Avremmo persone più oculate e imprese che potranno proporre gli interventi più corretti a prezzi sostenibili. Si vedono i numeri degli ecobonus cosa hanno fatto negli anni precedenti, non blocchiamo la salita con burocrazia e poca sostenibilità. Un altro importante aspetto che va rivisto è quello dei limiti energetici. Quando parliamo di sostenibilità energetico ambientale dovremmo focalizzarci sulla riduzione dei consumi energetici e quindi dei fabbisogni. Oggi una valutazione che si basa sulla classificazione energetica non va in questa direzione. Posso avere edifici pessimi dal punto di vista dell’involucro, installare impianti a fonti rinnovabili e saltare di 4 classi. Credo che l’involucro efficiente debba essere maggiormente sostenuto, perché è la base di tutto un castello che se fatto di carta velina può crollare anche se dotato di biomassa, pompa di calore o pannelli fotovoltaici. Rivediamo gli indicatori così da poter garantire all’utente un edificio che sia sostenibile sempre. Questo aspetto verrà approfondito nel prossimo editoriale.

Advertisement

This article is from: