3 minute read
neo-Eubios 78 - Editoriale: Superbonus, criticità dietro l'angolo
SUPERBONUS: CRITICITÀ DIETRO L’ANGOLO
Gli obiettivi del PNRR portano inevitabilmente a richiedere maggiore efficienza e sostenibilità ai nostri edifici e il Superbonus rappresenta un’opportunità per la riduzione delle emissioni e il miglioramento della sostenibilità ambientale. La misura del Superbonus, con tutte le sue criticità, ha avuto indubbiamente il merito di risollevare un comparto in forte crisi, portandolo a livelli forse mai visti. I dati ENEA mostrano un incremento degli interventi, ma soprattutto una riduzione dei fabbisogni energetici sostanziale nell’ultimo anno. Molto di più di quanto riscontrato con i precedenti bonus. In generale, il provvedimento del Superbonus ha diverse criticità che sfruttando l’occasione della proroga, a nostro parere, potevano essere affrontate in modo diverso. Per quanto riguarda gli aspetti più generali, una grossa criticità riguarda gli incentivi per gli interventi su edifici unifamiliari. È importante sottolineare che l’86% delle asseverazioni ha riguardato edifici unifamiliari e che il patrimonio edilizio italiano è costituito per l’85% di villette. Prorogare solo il Superbonus per i condomini vorrebbe dire cancellare buona parte del mercato del lavoro e del miglioramento di efficienza energetica. Nell’ottica degli obiettivi di riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti non può bastare focalizzarsi solo sui grandi immobili residenziali. Quindi crediamo che la proposta di chiudere il 110% per gli edifici unifamiliari a giugno o a dicembre (come da nuova legge di bilancio 2022) sia un grosso errore, sia per la politica energetica, che per il mercato dell’edilizia. Tante piccole e medie imprese stanno lavorando grazie a questo incentivo e verrebbero tagliate fuori da questa possibilità con il rischio di ricadere nella crisi degli anni scorsi. Senza considerare la discriminazione che si produrrebbe tra i piccoli comuni, le aree interne, e le città. Se si volesse intervenire su un edificio unifamiliare, per rientrare nel 30% dei lavori eseguiti per giugno 2021, bisognerebbe avere già definito gli interventi con studi di fattibilità e svolto le pratiche burocratiche. Questo per dire che, nella situazione attuale di un mercato saturo e con evidenti difficoltà, una proroga di 6 mesi non solo è inutile ma potrebbe anche risultare controproducente. Infatti, la corsa a rispettare le scadenze, unita alla carenza di materiali e imprese qualificate, sta portando a un aumento di forniture scadenti e realizzazioni discutibili. Per quanto riguarda la proroga degli interventi nei condomini che va a scalare, può essere un compromesso nella situazione in cui il provvedimento non riesce a ripagarsi da solo. Tuttavia, portare il bonus, nel 2024, al 70% significa pareggiarlo all’Ecobonus condomini che è un provvedimento con meno vincoli e limiti da rispettare. Crediamo che, negli anni di validità di entrambi i provvedimenti, il Superbonus dovrebbe essere più vantaggioso, in modo da agevolarne la scelta. Infatti, spingere il Superbonus al posto dell’Ecobonus significa spingere interventi più sostanziali e quindi di maggiore impatto sulla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. Ma vogliamo concludere vedendo anche il bicchiere mezzo pieno, e un aspetto sicuramente più che positivo è che i provvedimenti di Ecobonus e Bonus casa sono prorogati fino al 2024, con l’opportunità della cessione del credito e lo sconto in fattura. Per la prima volta dopo tanti anni c’è una visione a medio termine che permette una programmazione degli interventi.
Advertisement