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neo-Eubios 80 - Editoriale
Cambiamenti climatici e edifici efficienti
Nella situazione attuale in cui le temperature si continuano ad alzare e, soprattutto, è difficile prevedere l’andamento del clima anche in un periodo molto breve, la progettazione di edifici energeticamente efficienti è veramente complessa. Focalizzarsi sulle caratteristiche delle singole strutture non è corretto, ma è necessario progettare per il comfort analizzando nel tempo tutti i possibili contributi che influiscono sull’aspetto termico e termoigrometrico. Negli attuali dati climatici medi mensili presenti nella UNI 10349, utilizzati per la valutazione energetica in regime semi-stazionario, si riscontrano, inoltre, delle criticità non indifferenti soprattutto nel periodo estivo. Come è noto per effettuare il bilancio energetico, come richiesto per legge, dobbiamo valutare tutti i contributi necessari a mantenere la temperatura di progetto, che in inverno è imposta a 20°C e in estate a 26°C. Questo significa che durante la stagione fredda bisogna progettare gli edifici in modo da garantire almeno il mantenimento di 20°C di temperatura interna e, allo stesso modo, va garantita d’estate la condizione di 26°C.
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Dai valori previsti nella norma, si riscontra subito che mentre d’inverno i dati, soprattutto nei mesi più freddi, sono quasi sempre inferiori ai 20°C di progetto, d’estate, anche nei mesi più caldi, ci sono diverse città che sembra non raggiungano mai temperature superiori a 26°C. Si vede ad esempio per il mese di luglio:
Milano Tm,m = 24,5 °C, Bolzano Tm,m = 22,6 °C, Genova Tm,m = 24,5 °C, Napoli Tm,m = 25,4 °C.
Per cui in queste località sembrerebbe non necessaria una progettazione estiva in quanto le condizioni esterne sarebbero già ottimali. Tale condizione, non è realistica della situazione attuale del clima.
Quindi, sicuramente gli attuali valori dei dati climatici vanno rivisti: non è più possibile progettare gli edifici del futuro con dati climatici di un passato molto diverso e lontano. Altra criticità importante, è la variabilità dei dati climatici in periodi più o meno brevi. Soprattutto nelle zone climatiche E ed F si riscontrano, nel periodo invernale, temperature esterne mediamente sotto i 20°C, questo implica un flusso di calore quasi sempre monodirezionale che passa dall’interno all’esterno. Nel periodo estivo invece, le temperature esterne variano tra sotto e sopra i 26°C, questo significa che durante le 24 ore potrei avere una variazione del verso del flusso di calore: esterno/interno di giorno, interno/esterno di notte. Questa situazione non può essere trascurata in una corretta analisi energetica, e quindi risulta sempre più importate valutare il bilancio energetico con dati orari e in regime dinamico.
La UNI EN 52016 oggi permette di effettuare tale verifica, e quindi tenere conto dell’effetto dei fenomeni nel tempo con un passo molto ridotto come quello orario. Perché questo aspetto è importante anche nella progettazione dell’involucro?
Per due motivi:
1. Nella valutazione delle dispersioni, il flusso non terrà conto solo dell’effetto delle resistenze termiche dei singoli strati componenti la struttura, ma anche dell’eventuale effetto di accumulo che i materiali possono fornire in funzione della loro natura;
2. Tale analisi si basa sul bilancio tra i nodi (caratteristiche dell’involucro dell’edificio) e l’ambiente interno (profilo ventilazione, carichi interni, apporti solari attraverso le finestre), fornendo così una progettazione energeticamente sostenibile e legata anche al comfort interno tramite la valutazione della temperatura operante. L’involucro opaco è importante ma deve essere progettato tenendo conto anche degli altri aspetti.
La valutazione del comfort con il metodo adattativo, a nostro parere, risulta oggi la soluzione migliore per una progettazione sostenibile. La norma di riferimento oggi è la UNI EN 16798/2019 parte 1 (che sostituisce la precedente UNI EN 15251). La semplificazione del metodo semi stazionario mal si combina con i cambiamenti climatici e quindi dovremo imparare a ragionare anche analiticamente in regime dinamico e con passo ridotto se vogliamo veramente progettare e costruire edifici sostenibili ed efficienti.
Ing. Valeria Erba, Presidente ANIT.