14-03-2012
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TOPSCAPE PAYSAGE n° 9 - Rivista Internazionale di Architettura del Paesaggio - Periodico Semestrale Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 335/2003 - conv. L.46/2004, art. 1 c. 1, DCB - Milano Euro 16 per Italia - Numero arretrato 18 euro - Spagna, euro 18 - Portogallo euro 18, 56 - Austria, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Principato di Monaco euro 20 Svizzera Canton Ticino chf. 25 - Svizzera chf. 28 - Danimarca dkk 160 - Gran Bretagna gbp 18 - Norvegia nok 180 - Svezia sek 230
IL PROGETTO DEL PAESAGGIO CONTEMPORANEO
CONTEMPORARY LANDSCAPE PROJECT
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• URBAN CITY LANDSCAPE • PARIGI: MICHEL DESVIGNE, HENRI BAVA, MICHEL CORAJOUD, JACQUELINE OSTY • ROSENHEIM: MANGFALLPARK • AMSTERDAM: SCHINKELEILANDEN PARK • PHILADELPHIA: JAMES CORNER • PALERMO: PAN-ORMUS LA CALA • BRAND LANDSCAPE • VODAFONE VILLAGE • OIKOS: EMOTIONAL GREEN • URBAN&DESIGN • COPENAGHEN: SUPERKILEN • ROMA: PARCO LINEARE IN LUCE • TALLIN: TTÜ CAMPUS DESIGN • VERDE HI-TECH • VACARISSES: GREEN RECYCLE • CITY PLAY • PLAÇA RICARD VIÑES • HEERENSCHÜRLI PARK • TEMPORARY LANDSCAPE • WHATAMI: PAESAGGIO (CON)TEMPORANEO • SABBIE DI SLEM • LAND ART • FAI: IL TERZO PARADISO • TOP GARDEN • YALTA: NATURAL GARDEN • PARCO GIUSEPPE UNGARETTI •
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IL PROGETTO DEL PAESAGGIO CONTEMPORANEO
PAYSAGE
ROMA: PARCO LINEARE IN LUCE Progetto di Roma Metropolitane, Acea Distribuzione Illuminazione Pubblica
URBAN &DESIGN
Roma ha di recente introdotto una nuova tipologia di infrastruttura dedicata ai “corridoi della mobilità” ed è proprio per il riordino di una di queste nuove infrastrutture viarie che viene realizzato il Parco lineare Ciamarra che, per quasi un chilometro, all’insegna del colore e del gioco, restituisce agli abitanti una pausa verde tra quinte vegetali e divertenti corpi luminosi. Il progetto, finanziato dal Comune di Roma e progettato da Roma Metropolitane, in collaborazione con Acea Distribuzione, ha trasformato in poco tempo l’area, che in precedenza aveva il solo ruolo di spartitraffico, in un punto di rinnovata centralità urbana. Rome’s recently introduced transportation infrastructure based on “mobility corridors” inspired the new Ciamarra Linear Park. Colorful, playful and almost one kilometer long, the park offers area residents a “nature break” enjoyed among theatrical planted “flats” and amusing lighting. The project, financed by the City of Rome and designed by Roma Metropolitane in collaboration with Acea Distribuzione, has quickly transformed the site - which previously functioned merely as traffic separator - into an important example of urban renewal.
SCHEDA TECNICA PROGETTO Corridoio del trasporto pubblico “Anagnina – Tor Vergata” LUOGO Roma – Quadrante sud-est PROGETTISTI DEL PAESAGGIO Domenico Sandro, Margherita Meloni (architetti Roma Metropolitane S.r.l.) PROGETTISTI ILLUMINAZIONE Francesca Bambino (architetto Acea distribuzione energia/illuminazione pubblica) COLLABORATORI Maurizio Enchelli, Michele Perri, Daniela Lulli, Francesca Valentini, Marco Forcella COMMITTENTE Comune di Roma - Dipartimento VII - Politiche della Mobilità - U.O. Programmazione, Pianificazione e Indirizzi sulla Mobilità e Parcheggi CRONOLOGIA inizio lavori: 28 gennaio 2008; fine lavori: 2 luglio 2009; inaugurazione: 17 settembre 2009 DATI DIMENSIONALI lunghezza corridoio della mobilità: 7,0 Km; lunghezza viale A. Ciamarra: 0,9 Km; intervento di riqualificazione viale A. Ciamarra: 50.000 m2 IMPRESE ESECUTRICI OPERE A VERDE Eco Sabina S.r.l., Roma COSTO DELL’OPERA 111.860.000 euro (intero corridoio); 6.200.000 euro (intervento su viale A. Ciamarra) MATERIALI PAVIMENTAZIONI (viale A. Ciamarra) calcestruzzo architettonico con ghiaia a vista Pieri® Chromofibre VBA Levocell S.p.a. (square centrale); betonelle autobloccanti fotocatalitiche mod. Volterra Paver S.p.a. (marciapiedi); lastre di pietra in basaltina (leucidite) 60x40x4 cm (scivoli sui marciapiedi laterali e attraversamenti pedonali dello square centrale; banchine di fermata del corridoio); lastre Loges in cemento D’Ascenzi Pavimenti S.p.A. (scivoli sui marciapiedi laterali e attraversamenti pedonali dello square centrale; banchine di fermata del corridoio); resina Norphen 200 Hcr Edil Resine Group S.r.l. (guida rossa su square centrale); ARREDO URBANO panchina metallica mod. “Albatros” (City Design S.r.l.); panca a doghe in legno mod. “Singola Flow” (City Design S.r.l.); panca a doghe in legno con schienale mod. “Singola Flow” (City Design S.r.l.); seduta singola in cls mod. “Elios” (Modo S.r.l.); espositore in ghisa per mappa tattile mod. “Pandoramap” (Modo S.r.l.); dissuasore tubolare mod. “Phad” (Modo S.r.l.); portarifiuti mod. “Macina” (City Design S.r.l.); portarifiuti mod. “Quattroquarti” (S.I.R. S.p.a.) MURI VEGETATI moduli in struttura metallica (rete elettrosaldata maglia 10x10 e profili angolari) verniciata a spruzzo (verde opaco) delle dimensioni LxBxH 0,6x2,5x2,5 m realizzati su disegno dalla ditta AL.FER. S.r.l. FONTANA ORNAMENTALE vasca in c.a. dalle dimensioni in pianta di 3,25x25,70 m (circa 20 m³ d’acqua). Il bordo superiore e il rivestimento esterno sono realizzati in lastre di basaltina, il rivestimento interno è in mosaico con tasselli in vetro colore turchese. Sul lato maggiore della vasca, lato corridoio della mobilità, sono fissati 6 moduli in struttura metallica (rete elettrosaldata maglia 10x10 e profili angolari) verniciati a spruzzo (grigio antracite), alternati a pareti vetrate, sopra i quali sono alloggiate delle fioriere in pvc (Plectrantus amboinus). Sono presenti 29 ugelli a spruzzo e 5 tubazioni orizzontali forate che producono una lama d’acqua sulle vetrature verticali ILLUMINAZIONE (square centrale di viale A. Ciamarra) lampioni mod. Abahjur Schréder S.p.a.; lampioni con palo mod. Kampimos e armatura mod. Hestia Schréder S.p.a.; apparecchi per fontane tipo Espero Svagolux forniti di lampade alogene, classe III IMPIANTO IRRIGAZIONE (square centrale di viale A. Ciamarra) 1 serbatoio in acciaio capacità 10.000 l della Biondi & Grassi S.r.l., attrezzato con gruppo di pompaggio della DAB Pumps S.p.a. e programmatore irrigazione della Orbit; 2 serbatoi in acciaio capacità 20.000 l della Biondi & Grassi S.r.l., attrezzato con gruppo di pompaggio della DAB Pumps S.p.a. e programmatore irrigazione della Orbit; tubazioni e raccordi in PEAD; ala gocciolante in PE MATERIALI VEGETALI (square centrale di Viale A. Ciamarra) Cupressus semprevirens, Schinus molle, Laurus nobilis, Vinca minor, Ophiopogon japonicus, Thymus serpyllum, Hedera helix “Elegantissima”, Rosa banksiae “Alba Plena”, Rosa banksiae “Lutea”, Plectranthus amboinicus, Trachelospermum jasminoides NUMERO DI ALBERI INSERITI NEL PROGETTO n.12 (intervento viale A. Ciamarra); n. 48 (totale corridoio Anagnina - Tor Vergata); totale 60 alberi
Con lo scopo di migliorare il servizio dei trasporti pubblici, integrandolo a una più ampia e generale riqualificazione degli spazi pubblici in zone molto spesso degradate, tra il 2006 e il 2007 il Piano Regolatore di Roma ha introdotto una nuova tipologia di infrastrutture chiamata “corridoi della mobilità”. In quest’ultima rientra a pieno titolo il progetto denominato “corridoio della mobilità Anagnina-Tor Vergata”, nel quadrante sud-est della capitale e, in particolare, i 900 metri della via Ciamarra che hanno rappresentato l’importante riqualificazione dell’intero asse stradale sia dal punto di vista dei trasporti sia da quello della qualità urbana con la creazione di una piazza-parco lineare nello spartitraffico centrale preesistente. Quest’ultimo, infatti, rappresenta la vera e propria linfa vitale, caratterizzato dalla presenza laterale di filari alberati e mitigato, a livello sonoro e visivo, da strutture in gabbia metallica ricoperte da rampicanti ribattezzati “muri vegetali” che, separando l’asse stradale dalla piazza
parco, creano delle piccole oasi di tranquillità la cui illuminazione è costituita da divertenti corpi illuminanti la cui forma ricorda le eleganti lampade con paralume abat-jour. Non solo. Il tutto è reso vivibile e fruibile grazie all’inserimento di comode e insolite sedute, spazi gioco, fontane, aree attrezzate per i cani che rendono piacevole la passeggiata e destinano l’intera realizzazione a essere un nuovo punto di ritrovo per gli abitanti. Il progetto, finanziato dal Comune di Roma e progettato da Roma Metropolitane con la collaborazione di Acea Distribuzione per la parte relativa all’illuminotecnica, è stato concretizzato secondo criteri di ambientazione e inserimento urbano moderni e confortevoli, raggiungendo il gradimento da parte dei cittadini. Il parco lineare
Il parco lineae è caratterizzato da alcuni elementi “estrusi” per tutta la lunghezza: in primo luogo, il percorso del trasporto pubblico, completamente separato da quello privato,
In alto: vista dall’alto notturna; planimetria dell’intervento con l’inserimento del corridoio del trasporto pubblico. Nella pagina precedente: gli elementi di arredo, i “pouff a terra” rossi, le panchine, le gabbie verdi e le abat-jours. Sotto: i giochi, i muri vegetati, le fontane e la suggestiva atmosfera notturna.
A lato: vista della via Ciamarra ante-operam; vista notturna della fontana.
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In questa pagina, sotto: sezione sulla fontana; studi, progetto e dettagli dei “muri vegetati”. Nella pagina accanto, dall’alto a sinistra: due immagini che raccontano, più nel dettaglio, il progetto di questo parco lineare. In particolare, gli elementi di illuminazione utilizzati, le sedute di design, i “muri vegetati”, la colorata pavimentazione e le fontane lineari.
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lungo il quale vengono realizzate tre fermate con pensiline e attrezzature (sedute, cartelli informativi ecc.). Le pensiline, accoppiate ai due lati del percorso a formare delle “piccole stazioni”, sono costituite da semplici piedritti in acciaio alti circa 5 metri che dominano le tettoie in vetro stampato. Un altro elemento lineare è la pista ciclo pedonale: questa, corre lungo tutta la piazza-parco per riconnettersi a un’altra pista già esistente che conduce alla vicina stazione della Metro A di Anagnina, favorendo la mobilità alternativa. Anche alcuni elementi vegetali corrono continui come la grande spina di Pinus pinea esistente che è stata integrata, nelle parti mancanti, da nuove alberature (Cupressus sempervirens) e i “muri vegetali”: strutture a gabbia metallica colorata, alte circa 2,40 metri dove sono stati inseriti Trachelospermum jasminoides, Hedera helix e Rosa ban-
ksiae, con l’importante funzione di mitigazione visiva e sonora. I “muri” separano fisicamente la strada dalla piazza-parco realizzando dei piccoli “salotti”, immagine accentuata dalla scelta delle lampade con il “cappello” rosso dell’illuminazione pubblica, denominate abat-jour. Altri elementi vegetali sono disseminati lungo il tracciato, come i due bellissimi Schinus molle ai lati della fontana ornamentale all’incrocio con via Rizzieri e le “dune” erbose che connotano l’ingresso alla piazza-parco lato Tor Vergata, ricoperte di Vinca minor, Ophiopogon japonicus, Thymus serpyllum. Dalla parete della fontana ornamentale ricade il Plectrantus amboinus verso la vasca d’acqua. Tutta la pavimentazione è in conglomerato cementizio con inserti di travertino, alludendo a una naturalistica “terra battuta”. La sua continuità è intervallata da grandi cerchi di ghiaia ai pie-
di delle alberature che ne salvaguardano le radici e da un fil rouge in materiale polimerico che “svolazza” lungo tutto il parco e crea, arrotolandosi, degli ambiti dove sono collocate alcune attrezzature per il gioco: “parla nel tubo”, gli “specchi deformanti”, “l’eco”, non sono solo giochi, ma piccole sculture metalliche che rappresentano solo alcuni di quegli elementi singolari che caratterizzano tutto il parco. L’area dei pouff rossi a terra, la fontana, le aree attrezzate per i cani, i luoghi di seduta, le fontanelle, le già citate dune verdi che si snodano lungo il nastro rosso creano “luoghi nel luogo” e rendono il percorso una continua scoperta. Per approfondire questa realizzazione abbiamo intervistato i professionisti coinvolti: per Roma Metropolitane, Domenico Sandro e Margherita Melone e per Acea Distribuzione, Francesca Bambino.
INTERVISTA A DOMENICO SANDRI E MARGHERITA MELONI ROMA METROPOLITANE D: Come nasce questo progetto? D.S., M.M.: Sulla base di numerosi impianti sperimentati in molte città europee e americane, il Piano Regolatore di Roma ha previsto la realizzazione di nuove infrastrutture denominate “corridoi della mobilità”, con lo scopo di aumentare la competitività del trasporto pubblico locale. I corridoi sono un’evoluzione della già nota corsia preferenziale per il trasporto collettivo e sono progettati in maniera da connettere i principali nodi di scambio del sistema metropolitano della mobilità a parti della città caratterizzate dall’ubicazione di importanti attrattori. Nell’ambito di questi interventi sono comprese le riqualificazioni urbane delle aree attraversate. In questo quadro si colloca il corridoio del trasporto pubblico “Anagnina - Tor Vergata”, che offre un collegamento diretto tra il Terminal Anagnina della Metro A con il Policlinico universitario di Tor Vergata.
D: Quali sono stati gli obiettivi da perseguire e questi propositi sono stati raggiunti anche attraverso il gradimento da parte dei cittadini? D.S., M.M.: La realizzazione delle corsie bus in sede protetta lungo viale A. Ciamarra ha rappresentato l’occasione per la riqualificazione di tutto l’asse stradale, interessando sia l’aspetto più propriamente trasportistico, con il miglioramento della sicurezza stradale (riorganizzazione della circolazione veicolare, del sistema della sosta, degli attraversamenti pedonali), sia quello della qualità urbana, con la creazione di un parco lineare interno allo spartitraffico centrale preesistente. I lavori sono stati preceduti da un’ampia campagna informativa verso la cittadinanza. In particolare, durante la fase realizzativa, sono stati coinvolti i rappresentanti dei cittadini (Comitati di Quartiere, Associazione dei Commercianti, Unione Italiana Ciechi) al
fine di condividere le scelte di dettaglio e la tipologia dei materiali da impiegare, riscuotendo un generale consenso. Progettisti Domenico Sandri Architetto, responsabile dell’Area Progetti Nuove Linee di Roma Metropolitane S.r.l., con grande esperienza nell’ambito della progettazione di opere pubbliche e, specificatamente, nel campo delle opere legate ai sistemi di trasporto pubblico. È Responsabile del Procedimento del prolungamento della Linea B di Roma (da Rebibbia a Casal Monastero). Margherita Meloni Architetto, coordinatore dell’Area Progetti Nuove Linee di Roma Metropolitane S.r.l., specialista in architettura dei giardini e progettazione del paesaggio, ha maturato una decennale esperienza nell’ambito della progettazione di opere pubbliche e di coordinamento di studi d’impatto ambientale.
INTERVISTA A FRANCESCA BAMBINO - ACEA DISTRIBUZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA D: Ci potrebbe descrivere le motivazioni delle scelte progettuali? F.B.: L’intervento di illuminazione, oggetto del concorso, si inquadrava nella programmazione di riqualificazione di aree pubbliche in quartieri periferici, dove è carente la presenza di zone a verde pedonali. Con l’occasione della costruzione di uno dei corridoi della mobilità, ovvero percorsi preferenziali per mezzi pubblici a lunga percorrenza, nella zona di Tor Vergata, la Società Atac S.p.a. ha previsto un parco lineare che corre parallelamente alla corsia dei mezzi per circa 850 metri. Ad Acea DE/IP è stato richiesto di illuminare tutto il percorso, caratterizzato da una pista ciclabile e da un’area a verde centrale adiacente con un vialetto pedonale non rettilineo e aree di accoglienza con elementi di arredo e dalla viabilità ordinaria. Il progettista dell’area aveva come intento quello di creare, lungo il percorso rettilineo della pista ciclabile, delle aree gioco per i bambini con un design moderno e delle aree di sosta che ricordassero dei salotti a cielo aperto, ambiti quasi casalinghi e intimi. Un altro elemento connotante il progetto è stato l’utilizzo del colore rosso, impiegato lungo l’intero parco come striscia sinuosa a terra e caratterizzante alcuni arredi. Questo criterio progettuale è stato tradotto con la luce impiegando come elemento illuminante un apparecchio del tutto simile agli abat-jour che normalmente vengono utilizzati nelle abitazioni. Il tratto particolare è determinato dalle dimensioni dell’apparato luminoso, simile nella forma al componente casalingo, ma decisamente fuori scala avendo come altezza il punto luce posto a 4,5 metri. Per inserire e far dialogare i nostri elementi nel contesto generale, abbiamo scelto di utilizzare il colore rosso anche per i cappelli, per rendere ancor più evidente la dominante del colore del parco, esaltandolo anche durante le ore notturne. Per quanto riguarda invece l’illuminazione della viabilità e della pista ciclabile, la scelta è stata quella di prendere spunto dagli apparecchi esistenti al contorno che sono di tipo standard curvi e utilizzare, dunque, un sistema integrato di arredo urbano, composto da un sostegno che ricorda uno stelo curvo e un apparecchio illuminante il cui design è ispirato alla foglia. Fatta la scelta tipologica, abbiamo concordato con i progettisti di Roma Metropolitane e con il progettista del parco gli ambiti da illuminare unitamente al carattere che avremmo voluto conferirgli.
D: E le qualità progettuali in termini di arredo urbano e illuminazione? F.B.: A partire dalle scelte progettuali esposte in precedenza, abbiamo sviluppato il nostro progetto illuminotecnico, andando a definire in prima istanza le sezioni tipologiche di progetto, in modo da individuare i corretti allineamenti degli apparecchi Kampimos, che erano i deputati all’illuminazione della viabilità e della pista ciclabile, ambiti che hanno necessità di un’illuminazione uniforme e che correvano lungo tutto il parco lineare. Le sezioni tipologiche individuate e studiate sono state quattro. Una volta completata questa prima parte di analisi, ci siamo concentrati sul posizionamento di tutti gli elementi necessari a fornire una luminanza adeguata agli standard richiesti dalle norme. La fase finale di studio è stata invece svolta insieme al progettista del parco che ci ha aiutato a definire quali fossero le parti da progettare come salotti e per i quali avevamo pensato all’utilizzo dei sostegni abat-jour. In questo modo, siamo andati a integrare l’illuminazione funzionale, prevista dal progetto, con questo particolare apparecchio che è stato posto in corrispondenza delle panchine, in una posizione che ricorda molto quella di una lampada da terra in un salotto casalingo. Un altro tema che abbiamo affrontato è stato quello delle tipologie di sorgenti luminose, optando per il sodio ad alta pressione per la viabilità, creando così la continuità cromatica con gli impianti funzionali esistenti e differenziando la parte di parco vera e propria, in cui la sorgente utilizzata è stata la lampada a scarica agli ioduri metallici con temperatura di colore pari a 3000 K per rendere ben percepibili sia il verde delle alberature sia il rosso degli arredi. In sostanza, la regolarità tipica degli impianti di illuminazione stradale e, in parte, anche di quelli destinati ad aree verdi è stata rimodulata e alterata in funzione delle isole di accoglienza, integrando e facendo dialogare i due sistemi. Il risultato è stato un felice connubio che permette una fruizione integrata degli ambiti urbani. D: Quali sono stati gli obiettivi di sostenibilità? F.B.: L’approccio ai progetti di illuminazione da parte dei progettisti di Acea è connotato da una visione più ampia e articolata che deve imprescindibilmente tenere presenti alcuni parametri che, oltre al rispetto delle normative, considerino anche gli aspetti manutentivi e del risparmio energetico. Questo metodo di progettazione è determinato dal particolare ruolo che la Società svolge nel Comune di Roma e che la vede impegnata anche nella gestione e manutenzione degli stessi. Fornire
alla cittadinanza degli impianti con un elevato rapporto qualità/costo significa impiegare i fondi pubblici in maniera trasparente e attenta. Ne consegue che è importante ottimizzare le installazioni e ridurre gli impegni energetici evitando sprechi e ridondanze, cercando apparecchi e ottiche specifiche per la migliore soluzione dei vari problemi che si presentano di volta in volta. Nel rispetto di questo approccio, in questo caso alcuni sostegni Kampimos-Hestia sono stati corredati di doppio apparecchio per illuminare l’intera sezione, riducendo, pertanto, il numero dei sostegni e conseguendo un notevole risparmio per la committenza. Nel calcolo illuminotecnico la classificazione delle strade veicolari e la successiva analisi hanno generato dei valori di luminanza desiderata pari a 1 cd/m² che ha permesso l’installazione dei sostegni Kampimos, con le adeguate ottiche, con una interdistanza media di 24 metri, contenendo gli effetti di flusso disperso e riflesso verso l’alto e in accordo con la legge sull’inquinamento luminoso, grazie all’impiego di ottiche cut-off. I sostegni abat-jour non sono stati invece disposti a distanze regolari, dovendo assecondare gli arredi e la conformazione dell’impianto urbanistico, ma comunque mai inferiori a 14 metri. La sorgente luminosa è stata contenuta in 100 W in grado di creare un’atmosfera adeguata al ruolo immaginato. Nonostante l’ampiezza e l’articolazione dell’area del parco lineare e della viabilità con annessi parcheggi, i sostegni impiegati sono stati 94, dei quali 15 Kampimos da 8 metri, 54 Kampimos da 8/6 metri, 1 Kampimos da 6 metri e 24 abat-jour, per una potenza totale di 27 kW con un rapporto pari a 1.13 Wmq. La durata dell’impianto in tutti i suoi componenti è stimata in 20 anni, prevedendo, durante il ciclo complessivo, degli interventi di manutenzione ordinaria con le seguenti cadenze: biennale per il cambio delle lampade e la pulizia dei vetri, quadriennale per il cambio dei componenti elettrici, decennale per la verifica della corrosione alla base del sostegno. Progettista Francesca Bambino Laureata in Architettura presso l’Università Roma Tre, con una tesi in illuminotecnica che prevedeva un progetto per una nuova illuminazione presso Piazza Navona. Dopo la laurea ha partecipato a uno stage presso Acea illuminazione pubblica che le ha permesso di essere in seguito assunta come progettista all’interno dell’azienda. Lavora oggi come progettista all’interno del gruppo di lavoro di Acea Distribuzione - Illuminazione pubblica - ambito progetti.
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CITY PLAY AUG
PARDES AREA GIOCO AD ALA DI TRENTO Lo Studio dell’architetto Claudio Caprara ha recentemente realizzato, a servizio di una nuova zona residenziale ad Ala di Trento, un’area a verde attrezzata con i giochi di Aug Arredo Urbano e Giochi S.p.a. Durante la fase realizzativa, oltre alla cura nella scelta degli elementi di arredo e di illuminazione, particolare attenzione è stata posta proprio alla scelta delle attrezzature ludiche dell’area giochi che occupa la zona centrale del nuovo parco, l’unico presente in questa località. Oltre che sulla struttura gioco principale, di enorme impatto visivo grazie anche al grande scivolo tubolare, si è puntato molto sull’effetto estetico e funzionale della pavimentazione antitrauma in gomma gettata in opera e caratterizzata da sagome e disegni tali da richiamare le zone verdi del parco. Luogo: Ala di Trento (TN) Anno di realizzazione: 2011 Area: 130 m2 Progettista/i: Studio architetto Claudio Caprara Strutture impiegate: scivolo tubolare, pavimentazione antitrauma in gomma colata con sagome e disegni
PLAYMOBIL FUN PARK Il movimento e l’attività fisica contribuiscono allo sviluppo cerebrale e alla capacità di controllare le forze. Contrapposto in sintesi a quello che più comunemente viene definito equilibrio, riguarda sia la sfera fisica sia quella psichica. È per questo che SIK-Holz e Playmobil hanno recentemente realizzato una nuova grande area gioco che va ad aggiungersi alle tante altre proposte del Playmobil Fun Park. Il nuovo spazio ludico è stato realizzato con l’obiettivo di offrire possibilità di esercitare attività ginniche e di equilibrio a un vasto pubblico di giovani e meno giovani: la parte dedicata al movimento dei piccoli (di età inferiore ai 3 anni), chiamata “topolino” è dotata di strutture di equilibrio diversificate, verticali e orizzontali, poste ad altezza limitata e con ostacoli ben evidenti. Nella seconda area, lo “scoiattolo”, pensata per bambini che frequentano la scuola materna, sono posizionati attrezzi ginnici più impegnativi, con altezze di caduta sino a 1,5 m. L’area “gatto”, così chiamata per le abilità che richiede e che si possono sviluppare al suo interno, è stata progettata e realizzata principalmente per i bambini in età scolare. Non sono stati trascurati gli adolescenti tra i 10 e i 15 anni che possono cimentarsi nello spazio pensato per loro, “la pantera”, un’avventurosa struttura di arrampicata. A conferma dello stile SIK-Holz, non mancano le sculture decorative, l’originale uso di tronchi di robinia e perfino dei loro apparati radicali. Luogo: Zirndorf - Playmobil Fun Park, Germania Anno di realizzazione: 2011 Area: 1800 m2 ca Progettista/i: SIK-Holz - Playmobil Strutture impiegate: strutture di arrampicata complesse, palerie in legno naturale
MODO
DEMETRA PICCOLI ARCHIMEDE CRESCONO L’importanza del gioco, nell’infanzia, è fondamentale e ancor maggiore lo diventa se accanto alla componente ludica viene affiancata quella dell’apprendimento. Nel nuovo “Parco delle Scienze” di Parco Querini piccoli Archimede crescono … Un percorso pensato soprattutto per i ragazzi dai 6 ai 14 anni, che propone attrezzature ludicoscientifiche utili per comprendere in modo semplice, immediato e divertente fenomeni fisici, come la riflessione della luce, le vibrazioni, la frequenza dei suoni e le illusioni ottiche. Uno spazio organizzato per avvicinare bambini e adulti ad alcune tematiche affascinanti e sorprendenti, per metterli nel ruolo di protagonisti del loro processo di acquisizione. Si può giocare individualmente o con l’assistenza di altri, ma gli exhibit possono essere sfruttati anche con il supporto di un animatore che può suscitare curiosità e interazioni creative con successivi lavori di laboratorio. Luogo: Vicenza Anno di realizzazione: 2010 Area: 5000 m² Progettisti: Ing. Giovanni Fichera e Arch. Silvia Rebecca Caneva, Comune di Vicenza Strutture impiegate: Albero delle visioni, Triangolo impossibile, Parla nel tubo, Organo di Pan, Batteria a mano, Caleidogira, Carrucole
NUOVI PLATANI PER GIOCARE L’intervento di riassetto urbanistico e di riqualificazione dell’area occidentale della città di Salerno ha tenuto conto anche del segno culturale ed emotivo legato alla rimozione dei cinque platani comuni (Platanus acerifolia L.), una volta radicati in via Alvarez. Gli esemplari, ormai senescenti (alcuni di loro presentavano gravi alterazioni patologiche), non avrebbero sopportato il trapianto in un altro sito. A fronte dell’impegno a reintegrarne la capacità biologica con nuove essenze, si è ritenuto che gli alberi potessero essere recuperati sia come materiale che come qualità simbolica, nell’ottica di un avanzato piano di compensazione ambientale, reso possibile anche grazie al “Regolamento per la tutela delle alberature e degli spazi a verde” (2001). Trasferiti presso il Parco del Mercatello, gli alberi hanno acquisito forma artistica e connotati estetici unici, divenendo stimolo originale per la fantasia dei più piccoli e la riflessione degli adulti. Tre di questi esemplari sono stati capovolti, le branche che dapprima si portavano verso il cielo, sono diventate sostegno di una robusta struttura la cui funzione, di riparo e di riposo, ha una soggettiva interpretazione, rimessa alla valutazione degli osservatori. Gli altri due esemplari riportano sagome ancestrali, avvicinando ai sensi quanto viene anticipato dalle emozioni spontanee. L’albero, come materiale e significato allegorico, non ha perduto il suo ruolo, ma è stato trasformato risultando capace di offrire spunto a momenti di socializzazione, gioco e alla possibilità di sperimentare nuove sensazioni. Luogo: Salerno Progettisti: Ideazione, progettazione e realizzazione: Demetra Soc. Coop, in collaborazione con Robin Wagner, Utz Karl Maier, Silke Olthoff; Sviluppo del progetto e DL: Biagio Scanniello; Studio Fattibilità e contestualizzazione progetto: Studio Actaa (SA) Anno di realizzazione: 2011 Area: 2000 m2 Strutture impiegate: non sono state utilizzate strutture gioco a catalogo, ma elementi naturali: platani
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