Moldovan Cosmin -Fragments of red memories

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COSMIN MOLDOVAN I Fragments of red memories P E R S O N A L E d i S C U LT U R A

MACHINA, Galleria Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, e’ una Associazione culturale costituita nel 2012 che opera sotto l’egida della Fondazione Varrone di Rieti. Situata negli spazi restaurati delle OFFICINE VARRONE, la Galleria si propone di promuovere gli artisti emergenti o affermati sul territorio e di presentare un panorama internazionale delle nuove tendenze dell’arte contemporanea dei paesi emergenti, suscettibili di interessare il pubblico di Rieti e i turisti, la stampa locale e specializzata, i collezionisti, gli investitori e le istituzioni interessate.

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Internazionale

Rieti, Piazza San Giorgio Direttore Artistico

Claudio Scorretti Direttore Organizzativo

Bruno Targusi Info 0746 271010 / 333 4318136

30 giugno I 15 settembre 2012 Officine Fondazione Varrone RIETI P.zza San Giorgio

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Internazionale


Oltre il rosso brillante ed il giallo incandescente della memoria: le ‘costruzioni’ poetiche e politiche di Cosmin Moldovan. Non ci sono rimandi diretti, ancor meno temi o iconografie in comune tra Teodor Graur, Ovidiu Fenes, Ion Barladeanu, Gheorghe Zarnescu e Cosmin Moldovan. Neanche la comunanza al medium prescelto (il ‘junk recycled’) o l’indifferenza ai canoni distintivi dell’artista (nella sempre piu’ composita declinazione specialistica odierna), uniscono piu’ di tanto i cinque artisti, tra i piu’ interessanti ed apprezzati dell’attuale panorama artistico romeno. Tenacemente individualisti e solitari nella ricerca, ognuno di loro ha coltivato nel tempo ed interpreta una particolare relazione spazio-tempo-interazione interumana, speculare agli ultimi anni dell’era comunista ed al new deal postcomunista degli anni novanta. E’ questo loro permanere in ‘to be in between’, (restare tra due fuochi di sbarramento), a determinare le affinita’ e a consolidare la comune appartenenza ad un’arte da ‘periodo di transizione’, che li ha preservati dalla porta girevole della McDonaldizzazione della societa’ romena. (Dove, ormai da piu’ di venti anni, molte delle ‘new entries’ di artisti della generazione post-comunista transitano per poi cimentarsi in un confronto serrato – dall’apologetico al dissacratorio - con l’arte e le atmosfere del periodo comunista). La stessa ondivaga attrazione attraversa periodicamente la societa’ romena. Rimasta ai box dopo una serie di frustranti ‘stop and go’ negli autodromi del liberismo occidentale, la Romania aspetta un motore piu’ sicuro per ritrovare un ruolo stabile in Europa, tenendo pero’ lo sguardo voltato all’indietro. Fredric Jameson ha identificato questa sindrome (che attraversa molti dei paesi ex-comunisti) come ‘nostalgia per il presente’, rimarcando il link delle politiche della nostalgia nella ‘postmodern commodity sensibility’. Una nostalgia senza remore ne’ memoria della perdita della liberta’ e delle restrizioni dell’ideologia comunista che fa sommaria giustizia d’un presente in scala assai minore, rispetto alle aspettative mancate del taumaturgico liberismo occidentale. Questa ‘nostalgia per il presente’ e’ la chiave di lettura piu’ accentuata di questa valorosa pattuglia di artisti romeni, che procedendo in ordine sparso e senza collegamento tra di loro, stanno marcando un percorso creativo tra i piu’ interessanti dell’ultimo decennio, in Romania. In questa palestra di nostalgie e di creativita’ per non piu’ giovani, Cosmin Mol-


Before dovan e’ l’ultimo arrivato, anche per motivi anagrafici, tanto da risultare agli antipodi di Ion Barladeanu, il testimone piu’ longevo ed oggi il rappresentante piu’ autorevole e significativo dell’auto-emarginazione artistica ai tempi di Ceausescu. Con il suo personale ed irriverente diario clandestino (realizzato con centinaia - se non migliaia - collages su fogli della medesima dimensione), Burladeanu ha costruito un dissacratorio teatrino che ruota attorno alle due icone magistrali dell’epopea comunista: i coniugi Ceausescu, incontrastati Monarchi della Falce e del Martello e del Male ed il Signor Maiale, una sorta di umile milite ignoto della societa’ romena, perennemente votato al sacrificio. Prossimi alla laica trinita’ del regime, c’e’ un rifiorire di santini della spoil system ceausita dell’epoca mentre tutto intorno si assiste ad una irriverente esplosione dello star system occidentale e dei miti consumistici negati dal comunismo. L’intento fortemente dissacratorio dei collages di Barladeanu (che ancora oggi continua a ‘cavalcare’ gli stessi soggetti d’un tempo), trova una sponda - contestualizzata in chiave personale e popolare - nelle sculture di Moldovan. Non a caso, nella sua introduzione alla mostra, Cosmin si lamenta che l’avvento del West – quasi fosse la ripetizione di un’epopea - abbia travolto e seppellito il rosso brillante ed il giallo incandescente della sua sognante ed elementare infanzia comunista. La valanga di forme variegate e di colori rutilanti sopravvenuti con il West non solo ha cancellato i colori della memoria ma ha anche appiedato i protagonisti a cavallo di un’epopea. Cosmin rimette in movimento la sua giostra di ‘cavalli di Troia’ che portano a cassetta – e non nella pancia – i poetici e sognanti protagonisti d’un tempo: i combattenti per gli ideali ed i reduci stupiti delle officine e degli altiforni. Una ‘working class’ d’antan passata – se non spremuta - attraverso la cruna dei sogni. Rispetto agli ‘oggetti d’affezione’ di Man Ray o al ready made duchampiano, alla ricca stagione della Pop Art americana e dell’arte povera italiana, la componente concettuale del ‘recupero’ dei torsi di legno di Moldovan e’ piu pacata mentre marcato risulta il gioco linguistico e la costruzione poetica dei titoli (che, non ostentatamente, abbiamo voluto rendere in quattro lingue). L’ars combinatoria assegnata ai materiali segue una pratica neo-dadaista o social-dadaista in chiave ironica, dove il riciclaggio e la centrifuga dei simboli e degli oggetti rappresenta per intero anche una societa’ – come quella romena - rimasta povera nell’offerta dei consumi di massa. Cosi’ l’oggetto-scultura non risulta smagliante o dissacratorio ma vuole offrire una sella o un balcone basilare ai vari don Chisciotte che Cosmin chiama, di volta in volta, ad interpretare da protagonisti le proprie memorie. Claudio Scorretti Bucarest, maggio 2012

When I "look" at red, sweet smell of childhood hits me before the "West" came, before all these avalanches of colors and forms which sometimes suffocate us, make us forget the simplicity of red .. Many people say that before the West came everything was dark and gray, but I know for sure that everything was bright red with yellow glow and filled with imaginary toys ridden by me, by you, by all of us. It all started one morning when I turned the sun, so I started promenade through the orchard with poppies. In the skyline appear The boy who breathed in furnaces, wearing the flag of our memories in the rhythm of heartbeat and copper hammers. A red shadow covered the Picture with us, mounted on moving furnaces, walking across golden plains of eternity childhood, shaping with mind a snowman riding a breeze in the wind. Sometimes you are looking for wasted time scattered in the landscape with moving fairy. Sometimes when I see red I feel like a Scarecrow ready for sacrifice. Finally I squeezed the landscape of your memories, telling mine I opened a maze of doors.

After When I say: -I squeezed your memories landscape, I think of the restriction thinking, removing individuality, another aspect of expression- equality. -I lit the sun, or those impossible ideals forced to be possible in a system that dictate to you a certain way of thinking. -Snowman. Riding a breeze in the wind, utopia of those hundreds tons of grain per 1 ha in the period of communism, exaggeration of the facts. - Sometimes, you are looking for the lost time; you are not the first who do that from solidarity. - The Promenade in the poppies orchard, it’s a breeze of a fragile idea, a mammoth floating on a soap bubble, a discourse that has no basis. - Diver riding the situation, a communist grew Not from socialism, a poplar that make pears (excerpt from the speech of Nicolae Ceausescu ) - The boy who breathed in furnaces, is wearing the flag of our memories. representation of that image of Stalingrad - Scarecrow ready to sacrifice, status quo is for living in a Red system for example, is like sheep prepared to sacrifice. - Heartbeats and copper hammers, are the rhythms of inner emptiness, devoid of complex state - Picture with us, mounted on moving furnaces. Romanticism of the working class, pointless sacrifice for the sake of an ideal that is not yours.


Am stors peisajul amintirilor tale I squeezed your memories landscape Ho spremuto il paesaggio dei tuoi ricordi J’ai pressÊ le paysage de tes souvenirs

38/53/24cm - 2012


Am aprins soarele I lit the sun. Ho acceso il sole. J’ai allumé le soleil.

53/43/23 cm - 2012

Omul de zapada calare pe o adiere in vant Snowman riding a breeze in the wind Il pupazzo di neve a cavallo su una brezza di vento Le bonhomme de neige à cheval sur une brise du vent

49/35/20 cm - 2012 


Omul de zapada calare pe o adiere in vant Snowman riding a breeze in the windIl pupazzo di neve A cavallo su una brezza di vento Le bonhomme de neige Ă cheval sur une brise du vent

49/35/20 cm, 2012


Promenada in livada cu maci. The Promenade in the poppies orchard. Passeggiata nel prato di papaveri. Promenade dans le champ de coquelicots.

34/58/20cm, 2012 

Scafandrul calare pe situatie. Diver riding the situation. Il palombaro padrone della situazione. L’homme-grenouille à cheval sur la situation.

50/50/15cm, 2012 


Baiatul care a suflat in furnale, purta steagul amintirilor noastre. The boy who breathed in furnaces, is wearing the flag of our memories. Il ragazzo che ha soffiato negli altiforni aveva nella mano la bandiera dei nostri sogni. Le garçon qui a soufflé dans les haut fourneaux avait dans la main le drapeau de nos souvenirs.

38/48/25cm, 2012

Peisaj cu zana in miscare. The landscape with moving fairy. Paesaggio con fata in movimento. Paysage avec une fée en mouvement.

49/35/29cm, 2012


MOMÂIE pregatita pentru sacrificiu. Scarecrow ready to sacrifice. Fantoccio preparato per il sacrificio. Epouventail préparé pour le sacrifice.

37/41/20cm, 2012


Batai de inima si ciocane de cupru. Heartbeats and copper hammers. Battiti di cuore e martelli di rame. Battements de coeur et marteaux en cuivre.

41/45/20cm, 2012


Tablou cu noi doi, calare pe furnale miscatoare. Picture with us, mounted on moving furnaces. Quadro con noi due, a cavallo su altiforni moventi. Tableau avec nous deux, Ă cheval sur les haut fourneaux mouvants.

59/49/29cm, 2012


Cosmin MOLDOVAN Nato nel 1976, vive e lavora ad Arad (Romania). Master e Ph.D. in scultura presso l’Universita’ di Timisoara. Al suo attivo, la partecipazione a più di trenta mostre collettive in Romania e all’estero (Ungheria, Olanda, Belgio, Germania e Spagna), e ad importanti aste e fiere internazionali. Con le sue opere ha ottenuto tre importanti premi di scultura romeni. Tra le sue principali mostre personali, da segnalare: 2005 Very colorful 2 Delta gallery – Arad. Romania

2005 Stories with body and soul Triade gallery – Timisoara, Romania

2006 Cosmin Moldovan Artlease Gallery, Utrech- Olanda

2007 2 of you Delta gallery – Arad, Romania

2010 Notes between clouds and traces Atelier 03020202, Bucurest - Romania

2010 Footmark Galeria Calina - Timisoara - Romania

2012 Fragment of red memories Galleria Machina, Rieti - Italia

Cosmin Moldovan e’ rappresentato dalla Galleria D’Ancona Budis, Bucarest (Romania) - tel. 0040 741 432191


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