Anno 3 - Ottobre 2013 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
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• Speciale Mecha-Tronika
• Green Engineering Verso un mondo sempre più ecosostenibile
• Automazione: Dall’identificazione 1 automatica al Tracking della produzione
Offline si può VOUT
Da 90V AC a 305V AC
VIN VIN_SENSE FB
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Conversione AC/DC semplice con correzione attiva del fattore di potenza (PFC, Power Factor Correction) L’LT®3798 è un controller flyback isolato offline che riunisce in un convertitore monostadio i vantaggi rappresentati dalla correzione attiva del fattore di potenza (PFC) e dalla mancanza di necessità di un optoaccoppiatore per il feedback della tensione di uscita. Il dispositivo modula la corrente di ingresso in fase con la tensione di linea per ottenere un fattore di potenza PF superiore a 0,97. Disponendo sia di un loop di corrente che di tensione, può fornire un output di corrente costante-tensione costante (CCCV). La sua architettura interna assicura una bassa distorsione armonica, offrendo efficienze fino al 90%.
Scheda demo LT3798
Regolazione output
(11,30cm x 4,44cm x 3,17cm)
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VOUT (V)
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Info e campioni gratuiti www.linear.com/product/LT3798 Tel.: +39-039-596 50 80 Fax: +39-039-596 50 90
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CARICO (A)
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VIN = da 90V AC a 265V AC VOUT = 24V, IOUT = 2A
video.linear.com/99 , LT, LTC, LTM, Linear Technology e il logo Linear sono marchi registrati di Linear Technology Corporation. Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi titolari.
Linear Technology Italy Srl
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Distributori Arrow Electronics Farnell Digi-Key
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SOMMARIO
Anno 3 - Ottobre 2013 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita
Editore Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960
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EdiTToriale
REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it
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Speciale Mecha-Tronika Mecha-Tronika: intelligenze e soluzioni per l’industria manifatturiera
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Speciale Mecha-Tronika
Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net
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FOCUS Migliorare il proprio lavoro è un diritto
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AUTOMAZIONE Dall’identificazione automatica al tracking della produzione
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Intermec: spinta tecnologica e capacità di innovare
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XTS: la rivoluzione del motion control
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Per ogni tecnologia il suo dispositivo
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speciale eventi SPS IPC Drives Italia raddoppia nel 2014
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in evidenza Image S: visione 3D, strumenti di misura e controllo qualità
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Officejet Pro di HP: ecologia in primo piano
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Sistemi di identificazione RFID: Pepperl+Fuchs lancia F190
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Sensori a ultrasuoni per ogni esigenza
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storie di successo Soluzioni di alto livello per applicazioni custom
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green engineering Verso un mondo sempre più ecosostenibile
Segreteria di redazione Arianna Bertotto arianna.bertotto@pentaconsulting.it Art Director e Grafica Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
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Gestione digitale dei sistemi di alimentazione: riduzione dei costi e del time-to-market
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Ecosostenibilità e ciclo di sviluppo prodotto
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Semplificare la vita dei clienti
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Progettare per l’ambiente
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Teamcenter 9, architettura a supporto della collaborazione aziendale
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Flessibilità, risparmio e integrazione con le nuove tecnologie Eplan
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MECCATRONICA, Quale futuro (...da quale pre sente) Edi
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La meccatronica rimane un mercato trainante dell’economia italiana, un settore in cui, per competere, le imprese devono continuare a innovare i prodotti per rispondere alle esigenze dei potenziali acquirenti. In troppe realtà, purtroppo, lo sviluppo di una macchina automatica coinvolge i diversi processi (progettazione meccanica, elettrica, elettronica e software) ancora in modalità separata e sequenziale. Un modus operandi superato dalle realtà che eccellono, che allunga, se va bene, il time to market. Se va meno bene, rischia di far decadere la competitività delle aziende che continuano a perseverare in questo percorso. Nasce pertanto l’esigenza di ripensare e adeguare tutto in termini di processo, metodi, strumenti, e competenze necessarie in un contesto che è sempre più multitecnologico, multisettoriale e multifisico. Lo sviluppo di prodotti vincenti deve quindi focalizzarsi su tre elementi: innovazione sistematica, ovvero l’approfondimento delle domande cui rispondere (problem setting) e gli strumenti efficaci di problem solving; l’integrazione tra meccanica, elettronica e informatica; e una gestione e distribuzione efficace e sicura dei dati di prodotto lungo tutti i processi aziendali. Per affrontare tutto questo in modo efficace è necessario mettere in atto metodi, strumenti e applicazioni a supporto dello sviluppo dei prodotti già disponibili, utilizzare prodotti che favoriscono l’interscambio di dati di diversa natura ma afferenti allo stesso progetto (geometrici, meccanici, elettrici, elettronici), e, soprattutto, favorire una cultura di adattamento continuo a supporto dell’innovazione. La meccatronica e la natura espansa dei temi a essa collegati, che spaziano dai domini tecnologici a quelli culturali e organizzativi, rappresenta un’importante sfida per le aziende che sanno coglierne tutti vantaggi. A tutto ciò si aggiunge la crescita e l’influenza del mondo web come modello di interazione uomo-macchina (tablet docet) che ha rivoluzionato lo stile di vita (come si fa a chiamarlo ancora solo consumer) e sta rivoluzionando il mondo industriale richiedendo standard differenti dal passato. Realtà aumentata, interazione da remoto, APP ci stanno cambiando modalità e modelli… ci cambieranno definitivamente – e di molto – il mondo meccatronico Imprenditore avvisato…. mezzo salvato. Buona fiera a tutti Massimo Fucci
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SPECIALE Mecha-Tronika Di Massimo Fucci
MECHA-TRONIKA (Fiera Milano, 23-26 ottobre 2013): Intelligenze e soluzioni per l’industria manifatturiera Ancora una volta l’obiettivo è quello di supportare le aziende che intendono continuare ad evolversi nella scelta di tecnologie e soluzioni all’avanguardia. Il differenziatore: l’intelligenza e le sue applicazioni nei diversi domini.
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na sfida tutta italiana, per uno dei mercati che ci vede protagonisti di rilievo. In Europa l’Italia occupa il secondo posto nel settore dell’automazione industriale. Un mercato che necessitava di una manifestazione di riferimento quindi Associazioni come UCIMU (www.ucimu.it) e AIdAM (www.aidam.it) ne hanno correttamente individuato l’importanza ed hanno profuso tutto il loro impegno per riempire di contenuti la manifestazione. Per comprendere meglio attività, target ed aspettative abbiamo chiesto ad Alfredo Mariotti, Direttore di MECHA-TRONIKA (www.mechatronika.it) di fornirci alcune indicazioni.
Come si preannuncia l’edizione di MECHA-TRONIKA 2013? La forte instabilità economica cui è sottoposta l’intera area Euro rende complesso il contesto cui si trovano ad operare le imprese, non solo italiane. D’altra parte per un settore ad elevata propensione all’export quale quello cui è dedicato MECHATRONIKA, i risultati possono essere comunque positivi. E in effetti, i mercati stranieri continuano a premiare l’offerta italiana preferendola a quella dei concorrenti stranieri per la forte personalizzazione delle soluzioni. Palcoscenico di queste tecnologie, ove meccanica elettronica e informatica si sommano in “unicum”, è MECHA-TRONIKA. La mostra, alla sua prima edizione quest’anno, risponde all’esigenza delle migliaia di imprese che in Italia producono tecnologia d’avanguardia e che finora non avevano una mostra di riferimento nel proprio territorio. La percezione che abbiamo noi organizzatori nell’ascoltare le numerose imprese che hanno aderito alla manifestazione è di soddisfazione per questo progetto che può essere strumento per il rilancio della domanda italiana. A differenza di altre MECHA-TRONIKA ha scelto di combinare conoscenze e discipline diverse, una rassegna di soluzioni intelligenti applicabili alla totalità dei settori industriali. MECHA-TRONIKA è il primo evento pensato per tutte le imprese manifatturiere e per tutti gli stakeholder e permetterà di attivare contatti e consolidare la propria visibilità all’interno di un panorama di espositori e visitatori vasto e trasversale
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ad un’ampia gamma di comparti produttivi: dall’automotive all’aerospace, dall’elettronica al biomedicale, dal packaging al food. Tutti settori accomunati da un’ambizioso obiettivo: costruire fabbriche del futuro più intelligenti, competitive e pulite.
Quali i temi caldi che verranno affrontati? Gli organizzatori della manifestazione, EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE e FIERA MILANO con la collaborazione e il patrocinio dei rappresentanti ufficiali dei settori in mostra: AIDAM, associazione italiana di automazione meccatronica; ASSODEL, associazione nazionale fornitori di elettronica, GISI, associazione imprese
Intervista italiane di strumentazione, IMVG, Italian Machine Vision Group; SIRI, associazione italiana robotica e automazione e UCIMUSISTEMI PER PRODURRE, associazione costruttori italiani macchine utensili, robot e automazione, hanno lavorato a lungo per definire quella che sarà l’agenda tecnologica della kermesse. Per adempiere al meglio a questo compito hanno deciso di dotarsi di un Comitato Scientifico; organo composto da specialisti del mondo della meccanica, dell’elettronica e dell’informatica. Obiettivo del Comitato è quello di riflettere sui principali elementi che caratterizzano il dibattito sullo sviluppo della meccatronica a livello internazionale, così da poter perfezionare il progetto della manifestazione sulla base delle prospettive di crescita e di creazione di valore maggiormente rilevanti per gli operatori del settore. Oltre alla definizione di tematiche e relatori che animeranno la qualificata rassegna convegnistica che accompagnerà l’evento, il Comitato Scientifico si occupa dell’organiz-
Alfredo Mariotti
Quali le aspettative in merito al mercato di riferimento?
zazione di “MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY”. Spazio allestito all’interno di uno dei padiglioni di fieramilano, MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY ospiterà incontri B2B tra visitatori, espositori, player del settore, e, avvalendosi del contributo di Università, Consorzi e Centri di Ricerca, proporrà una ricca esposizione di prototipi e soluzioni industriali. Scopo di MECHA-TRONIKA OPEN ACADEMY, oltre a consolidare la collaborazione tra Università, Centri di ricerca e industria, è discutere delle prospettive e delle esigenze che riguarderanno il comparto nel breve e medio termine, approfittando della presenza dei più importanti protagonisti del settore.
La “meccatronica moderna”, come potremmo definire la meccatronica da quando a meccanica e elettronica si sono aggiunte discipline quali l’ingegneria meccanica e elettronica, l’ingegneria informatica e l’ingegneria dell’automazione allo scopo di realizzare un processo integrato che permetta di gestire macchine, robot e automazioni industriali, è la sfida che le imprese italiane devono raccogliere per non cadere nell’obsolescenza dei propri mezzi di produzione. Farsi largo in un mercato globale pieno di concorrenti richiede sempre di più tecnologie all’vanguardia in grado di rispondere alle esigenze generate dall’evolversi continuo dell’industria manifatturiera. Il mercato della meccatronica è cresciuto molto negli ultimi anni perché nonostante il periodo di crisi le imprese che vogliono realizzare cicli produttivi flessibili, efficienti e ecocompatibili, hanno continuato ad investire sulla qualità e sui sistemi di produzione avanzata. Questi ultimi, rappresentano una chiave di sviluppo del sistema a fronte di una perdita di capacità produttiva dei paesi europei, di una crescente richiesta di soluzioni personalizzate ecosostenibili. La meccatronica gioca un ruolo chiave per la competitività del sistema prodotto, è il tavolo su cui si gioca la partita per il futuro di tutto il settore meccanico, un settore che complessivamente vale il 36% del Pil del paese, con oltre due milioni di addetti. La manifestazione è destinata ad assumere immediata valenza internazionale, in virtù sia del prestigio di fieramilano, che dal 23 al 26 ottobre ospiterà la prima vetrina delle intelligenze per la produzione industriale, sia della competenza di EFIM, organizzatore di eventi quali EMO MILANO e BI-MU”.
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SPECIALE Mecha-Tronika
(Fiera Milano, 23-26 ottobre 2013)
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Elenco espositori
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SPECIALE Mecha-Tronika
ELENCO ESPOSITORI AZIENDE A. & D. (pad 15 – stand H11) Con sede a Sassuolo (Modena), A&D vanta una consolidata esperienza nella realizzazione di software e applicativi per sistemi di automazione. ABL AUTOMAZIONE (pad 15 – stand D04, E05) Nata nel 1995 e con quartier generale a Gussago (Brescia), ABL Automazione è fornitore qualificato di macchine e impianti automatici di assemblaggio. ADAT (pad 15 – stand E03) Adat è un’azienda di Colle Umberto (Treviso) specializzata nella realizzazione di sistemi di automazione studiati su misura, realizzando internamente tutte le fasi del progetto, dalla strategia di analisi del problema fino alla consegna del sistema ‘chiavi in mano’. ADVANCED TECHNOLOGIES (pad 15 – stand B08) Fin dalle sue origine nel 1998, Advanced Technologies si afferma nel settore come distributore di tecnologie per la visione artificiale. ALLMAG (pad 15 – stand D08A) Con quartier generale a Grugliasco (Torino), Allmag è un’azienda specializzata nel settore dell’arredo officina, scaffalature, allestimento furgoni, banchi lavoro, arredo ufficio. ATIS (pad 15 – stand B02) Atis, con sede a Mezzolombardo (Trento), realizza manipolatori industriali pneumatici dotati di caratteristiche meccaniche affidabili e sicure. ATYS (pad 15 – stand G13) AtYS è un gruppo di professionisti specializzati nell’implementazione e utilizzo di soluzioni IT per l’azienda manifatturiera. AWB CONSULTING (pad 15 – stand C09) AWB Consulting si posiziona tra i partner di riferimento SAP e IBM nel mondo ‘manufacturing’.
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Redatto in data 5 ottobre 2013
BALLUFF AUTOMATION (pad 15 – stand F06) Balluff è tra le aziende leader al mondo specializzate nella produzione di tecnologia sensoristica. BMOOBLE (pad 15 – stand H06, J05) bMooble è un’azienda italiana operativa dal 2008 nata con un piano industriale per creare e commercializzare una piattaforma per lo sviluppo e l’erogazione di innovativi servizi mobile. BREDI (pad 15 – stand F01) Da 25 anni sul mercato della commercializzazione dei componenti elettronici, Bredi ha l’obiettivo di essere un partner affidabile, in grado di sostenere e supportare la crescita tecnologica delle idee dei propri clienti. BSIM (pad 15 – stand H06, J05) Bsim offre prodotti e servizi che vanno dalla fornitura di licenza sw per simulazioni 1D-multidominio, formazione, consulenze e technology-transfer presso il cliente, progetti chiavi in mano. C.M. CASTAGNA (pad 15 – stand ) C.M. Castagna progetta e produce macchinari sofisticati e sistemi modulari di controllo atti a soddisfare le più disparate esigenze in settori diversi, utilizzando complessi sistemi di controllo qualità durante tutti i processi di lavorazione. CAM 2 (pad 15 – stand H13) CAM 2 sviluppa e commercializza macchine di misura a coordinate (CMM) portatili e dispositivi di imaging 3D che garantiscono misurazioni e documentazione 3D di alta precisione. CAPTIKS (pad 15 – stand K09) Captiks sviluppa sistemi indossabili e software innovativi per la cattura e l’analisi del movimento. CD AUTOMATION (pad 15 – stand H02B) CD Automation fornisce tiristori-SCR, soft starter e prodotti di qualità per il settore dell’automazione industriale.
Elenco espositori CEFRIEL (pad 15 – stand K02) Cefriel è un centro d’eccellenza per l’innovazione, la ricerca e l’informazione nel settore dell’ICT. L’obiettivo primario è quello di rafforzare i legami tra università e imprese attraverso un approccio multidisciplinare. CHEMSTAMP (pad 15 – stand J14) ChemSTAMP offre servizi nel campo alimentare e farmaceutico e consulenze finalizzate a supportare le diverse aziende nel miglioramento della qualità dei loro prodotti e degli attuali sistemi di tracciabilità e autenticità, nonchè nell’ottimizzazione dei processi con riduzione degli scarti e dei tempi di produzione. CONTRADATA MILANO (pad 15 – stand C02, D03) Fondata nel 1978, Contradata è oggi una delle principali realtà italiane della distribuzione elettronica. CORONA (pad 15 – stand H06, J05) Fondata nel 1971, Corona è una società di Leinì (Torino) di circa 65 persone specializzata nella produzione di circuiti stampati doppia faccia e multistrato. COSBERG (pad 15 – stand A02) Nata nel 1983, Cosberg studia, progetta e costruisce macchine e moduli per l’automazione dei processi di montaggio per tutti i principali ambiti dell’industria. CT MECA (pad 15 – stand E06, F09) Con sede a Torino, CT Meca è un’azienda specializzata nella vendita a distanza di componenti meccanici.
automatiche con forte expertise nelle applicazioni Robotiche (Scara/Antropomorfi). DESIGN SYSTEMS (pad 15 – stand C08, D09) Design Systems supporta le aziende nel realizzare i loro progetti implementando le tecnologie PLM, con un focus e competenze specifiche in diversi settori di mercato. ELABORA (pad 15 – stand H09) Elabora realizza soluzioni software per le pmi. In particolare ha realizzato la piattaforma ProdWare, applicativo software di classe ERP per la gestione integrata d’impresa. ELDECO (pad 15 – stand E10, F13) Operativa sul mercato dai primi anni 80, Edelco si occupa dell’importazione e distribuzione di componenti di elettronica ed elettronica di consumo. ESSO ITALIANA (pad 15 – stand B09) ExxonMobil è uno dei principali gruppi mondiali del settore energetico. Le società del gruppo ExxonMobil in Italia svolgono attività in diversi settori tra i quali la raffinazione del greggio, la produzione, la distribuzione e la vendita di prodotti petroliferi, la chimica. EUREK (pad 15 – stand H02) Eurek è presente ormai da anni nel settore della progettazione, assemblaggio e costruzione di sistemi elettronici, che ha visto crescere nel tempo la propria struttura nei mercati quali: lavasecco, medicale, auto, moto, rifasamento, telecomunicazioni, editoria.
D. ELECTRON (pad 15 – stand G05) D.Electron offre ai costruttori di macchine utensili le soluzioni tecnologicamente aggiornate.
EUROCONNECTION (pad 15 – stand E04, F07) Con sede a Lessolo (Torino), Euroconnection è presente nel mercato nazionale e internazionale operando nel settore della tecnologia di collegamento di sistemi.
DELPROSENS (pad 15 – stand H12) Delprosens fornisce soluzioni per il controllo di processo e il rilevamento chimico nell’industria alimentare, del trattamento dei metalli, della carta e delle fermentazioni così come nel trattamento di acque potabili e reflue.
FAGUMIT (pad 15 – H15) Azienda polacca con sede a Wolbrom, Fagumit è specializzata nella produzione di componenti per macchine e sistemi di assemblaggio, accessori per robot industriali, componenti e accessori oleodinamici e pneumatici, etc.
DENKEN ITALIA (pad 15 – stand F10) Consociata controllata del Gruppo Righi SpA, Denken Italia opera nella costruzione di macchine
FIDIA (pad 15 – stand H06, J05) Fondata nel 1974, Fidia progetta e produce con
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SPECIALE Mecha-Tronika trolli numerici specializzati per il governo di macchine utensili utilizzate nella lavorazione di stampi. FKV (pad 15 – stand G09) FKV è specializzata nella distribuzione di strumentazione scientifica per analisi di laboratorio nel settore siderurgico, allargando con gli anni l’offerta dei prodotti verso altre tipologie di industria.
HILSCHER ITALIA (pad 15 – stand D08B) Hilscher opera nel campo della comunicazione industriale e offre ai propri clienti e partner assistenza tecnica qualificata. HOLONIX (pad 15 – stand J13) Holonix supporta le imprese nella conoscenza dell’intero ciclo di vita del prodotto.
GEWISS (pad 15 – stand G06) Gewiss nel corso degli anni si è affermata come operatore di riferimento del mercato elettrotecnico internazionale, con sedi, filiali e siti produttivi in oltre 80 paesi.
IMAGE S (pad 15 – stand C04, D05) Image S è specializzata nella distribuzione di prodotti per image processing selezionati per risolvere problematiche di visione in diversi mercati (industriale, militare, medicale e scientifico).
GIMATIC (pad 15 – stand D07) Gematic vanta una vasta gamma di prodotti sia nell’ambito delle soluzioni handling, sia nell’ambito dei sensori e componenti per il settore plastics.
INTECNA (pad 15 – stand C 07) Intecna è specializzata nella consulenza e nella realizzazione di soluzioni gestionali, produttive, logistica e di automazione industriale integrata.
H.T.C. (pad 15 – stand H06, J05) HTC sviluppa soluzioni chiavi in mano per i propri clienti, che prevedono lo studio, la realizzazione e l’installazione del quadro elettrico: dalla scelta dei cavi al collaudo del prodotto.
INTELLIMECH (pad 15 – stand J04) Intellimech svolge attività di consulenza, ricerca e sperimentazione interdisciplinare, realizza prototipi per applicazioni cross-industry.
HAMAMATSU PHOTONICS ITALIA (pad 15 – stand G12) Hamamatsu Photonics è un’azienda giapponese specializzata nella fornitura di tubi fotomoltiplicatori, dispositivi di imaging, opto-semiconduttori, etc. HBM ITALIA (pad 15 – stand J01) HBM offre prodotti quali sensori, trasduttori, estensimetri, amplificatori, sistemi di acquisizione dati nonché software per indagini di durevolezza strutturale, prove e analisi. HCE ENGINEERING (pad 15 – stand G07) HCE fornisce apparecchiature e dispositivi di rete per l’industria; server di dati per sensori e dispositivi con uscita analogica, digitale, seriale RS232/RS422/ RS485, USB; adattatori, isolatori e convertitori tra i diversi mezzi e protocolli di trasmissione. HEIDENHAIN ITALIANA (pad 15 – stand E01) Heidenhain Italiana sviluppa e produce sistemi di misura lineari e angolari, trasduttori rotativi, visualizzatori di quote e controlli numerici per funzioni di posizionamento evolute.
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ISI SOLUTIONS (pad 15 – stand E08, F11) Isi Solutions migliora in termini di efficienza ed efficacia mappando i processi aziendali. ITEKA (pad 15 – stand E09A) Iteka è un’azienda di Flero (Brescia) specializzata nella rivendita di accessori per robot industriali, assi elettrici e attuatori lineari, componenti per macchine e sistemi di assemblaggio. K.L.A.IN.robotics (pad 15 – stand D06, E07) K.L.A.IN.robotics è specializzata nella distribuzione di componenti per l’automazione di fabbrica e robot per system integrator specializzati. KEYENCE ITALIA (pad 15 – stand C01) Keyence Italia è specializzata nella fornitura di sensori, sistemi di misurazione, marcatori laser, microscopi e sistemi di visione artificiale, KEYENCE è un’azienda all’avanguardia nell’automazione industriale. KEYPLUS (pad 15 – stand F05) Con sede a Bresso (Milano), Keyplus è il distributore italiano di componenti di elettronica Cherry, Indukey e Knitter-Switch.
Elenco espositori KISTLER ITALIA (pad 15 – stand B06) Il gruppo Kistler è uno dei dei principali fornitori al mondo di sensori di misura della pressione, della forza, della coppia e dell’accelerazione, nonché della relativa elettronica e software.
MECHATRONICS LABS (pad 15 – stand E11) Mechatronics Labs opera nell’ambito della meccatronica; in particolare offre tutti i servizi che ruotano intorno alla realizzazione prototipale e/o produttiva di un sistema meccatronico.
KOJIN PRECISION INDUSTRIAL (pad 15 – stand F03) Kojin Precision Industrial è specializzata nella produzione di riduttori epicicloidali di precisione e riduttori generici per soddisfare le più svariate esigenze.
MECMATICA (pad 15 – stand H03) MecMatica ha consolidato negli anni una significativa esperienza nel settore informatico industriale e in particolar modo presso aziende del settore della produzione.
LASERTECH (pad 15 – stand A10) Lasertech è una società italiana, da anni specializzata nella produzione di semilavorati metallici con tecniche alternative ai sistemi tradizionali. LAZZERO TECNOLOGIE (pad 15 – stand H06, J05) Lazzero Tecnologie è specializzata nella realizzazione di soluzioni industriali per il collaudo della tenuta con sistemi automatici e semiautomatici a spettrometria di massa a elio. LCM PRECISION TECHNOLOGY (pad 15 – stand H06, J05) LCM é un’azienda meccanica che progetta, produce e commercializza accessori per macchine utensili. LMS ITALIANA (pad 15 – stand H06, J05) LMS è tra i fornitori leader di software per la simulazione, per la meccatronica e di servizi per l’ingegneria nei settori automotive, industrie manifatturiere avanzate, aerospaziali e altri. LUCHSINGER (pad 15 – stand H07) Luchsinger è un’azienda specializzata nella distribuzione di sensori e strumentazione elettronica di misura per la ricerca e l’industria. MAGER (pad 15 – stand H06, J05) MAGER Air Bearings, fin dal 1979, si occupa dello studio, sviluppo, sperimentazione e produzione di sistemi e componenti pneumostatici per applicazioni industriali. MECHATRONICS AND DYNAMIC DEVICES (pad 15 – stand J16) La Mecatronics and Dynamic Devices è una società dedicata allo sviluppo di sistemi meccatronici ad alto contenuto tecnologico, caratterizzati da un elevato livello di automazione, riconfigurabilità e di adattabilità alle condizioni operative.
MESAP (pad 15 – stand H06, J05) MESAP, il Polo di innovazione creato dalla Regione Piemonte nell’ambito del POR FESR 2007-2013, raccoglie importanti realtà piemontesi operanti nella meccatronica e nei sistemi avanzati di produzione. METAL WORK (pad 15 – stand F04, G03) Metal Work è l’azienda italiana specializzata nella produzione di componenti pneumatici per l’automazione industriale. MISUMI EUROPA (pad 15 – stand G11) Misumi Europa è specializzata nella fornitura di componenti meccanici per macchine speciali e per l’automazione industriale individualmente configurabili e pronti alla spedizione. MOXMEC (pad 15 – stand B01) Con sede a Suisio (Bergamo), MexMec è specializzata nella produzione di componenti quali cilindri meccatronici, basi vibranti piezo, bracci meccanici e pinze. NARDA (pad 15 – stand C06) Narda Safety Test Solutions è specializzata nello sviluppo e nella produzione di attrezzature per la misurazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. NET ITALIA (pad 15 – stand G01) Net Italia è fornitore di telecamere analogiche e digitali, e componenti per telecamere per una vasta gamma di applicazioni nei settori industriale, medicale e tecnologico. NOVASIS INNOVAZIONE (pad 15 – stand H06, J05) Novasis sviluppa soluzioni tecnologiche avanzate di prodotto e di processo nei settori dell’elettroni
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SPECIALE Mecha-Tronika ca, della visione e dell’optoelettronica unendo la ricerca all’ingegneria. NUOVA FIMA (pad 15 – stand G04) Nuova Fima è un importante produttore italiano di manometri, trasmettitori elettronici di pressione, separatori di fluido, termometri, pozzetti termometrici per la misurazione e il controllo di pressione e temperatura nei processi industriali. PHI DRIVE (pad 15 – stand H14) Drive è un progetto imprenditoriale inerente una tecnologia innovativa di azionamento piezoelettrico, utilizzabile in motori e azionamenti lineari o rotativi di dimensioni microscopiche, piccole e medie. PRIMA ELECTRO (pad 15 – stand B05) Prima Electro è una società specializzata nella progettazione di automazione industriale con una forte propensione all’integrazione di meccanica. RADIA (pad 15 – stand G08) Radia è specializzata nella progettazione e realizzazione di componenti elettromeccanici e movimentazioni lineari, utilizzate nei più svariati settori industriali. RAFI (pad 15 – stand H05) Rafi opera nel settore della distribuzione di componenti elettronici, garantendo prodotti tecnologicamente affidabili e innovativi. RÖHM ITALIA (pad 15 – stand D08) Röhm è un’azienda tedesca specializzata nella produzione di componenti e accessori elettromeccanici, meccanici, oleodinamici e pneumatici, sistemi robotizzati e manipolatori. SAFEN FLUID & MECHANICAL ENG. (pad 15 – stand H08) Safen Fluid & Mechanical Engineering sviluppa e realizza soluzioni innovative per il risparmio energetico nel campo dell’ingegneria fluidomeccatronica. SCAI (pad 15 – stand H06, J05) Il Gruppo SCAI offre soluzioni di gestione patrimoni immobiliari, finanza, trasporti, pa, sicurezza logica e dematerializzazione dei flussi cartacei attraverso la loro digitalizzazione.
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SCHUNK INTEC (pad 15 – stand E02) Azienda tedesca con filiale italiana a Lurate Caccivio (Como), Schunk è un produttore di componenti per l’automazione, portautensili e sistemi di serraggio. SCREEN 99 (pad 15 – stand H06, J05) Screen 99 è un’azienda di Torino specializzata in servizi di ingegneria dei sistemi e nella fornitura di software e hardware per lo sviluppo di sistemi e prodotti. SEQUOIA IT (pad 15 – stand H06, J05) Sequoia It è una società specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni esperte nel monitoraggio vibrazionale utilizzate per controllo del processo produttivo, manutenzione preventiva e periodica, rilevamento delle collisioni, analisi strutturale e misura di precisione. SHAREBOT (pad 15 – stand K07) Con sede operativa a Nibionno-Fraz. Cibrone (Lecco), Sharebot è una startup con lo scopo di sviluppare e produrre tecnologia per il mondo 3D. SIMONI (pad 15 – stand E12, F15) Simoni è un’azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di spazzole tecniche industriali. SKF INDUSTRIE (pad 15 – stand H06, J05) SKF Industrie è la principale società del Gruppo in Italia, specializzata nella produzione e nella vendita di cuscinetti volventi e servizi correlati al mercato interno ed esterno. SMC ITALIA (pad 15 – stand A06, B07) Importante azienda nel campo della pneumatica, SMC Italia offre le soluzioni di automazione più complete realizzate con la tecnologia più avanzata. SOLID WORLD (pad 15 – stand C10, D11) 3D SolidWorld Group opera in ambito software: CAD, CAM, PLM, FEM, ECAD. SOMMER AUTOMATIC ITALIA (pad 15 – stand G02, H01) Nata con l‘idea di realizzare pinze standard, Sommer Automatic sviluppa una gamma di prodotti mirata al mercato e alle esigenze pratiche, garantendo soluzioni efficienti ed economiche.
Elenco espositori ASSOCIAZIONI SYSTEM LOGISTICS (pad 15 – stand D02) System Logistics sviluppa soluzioni di automazione industriale per diversi settori (tra i quali ceramica, logistica, packaging). TECHNIMOLD (pad 15 – stand G10) Technimold distribuisce alle aziende stampanti 3D, sistemi di prototipazione rapida e produzione a marchio Stratasys. TESAR (pad 15 – stand C05) Tesar è specializzata nella fornitura di sistemi di raccolta dati, di pianificazione, controllo e gestione della produzione e della qualità industriale. TIESSE ROBOT (pad 15 – stand B04, C03) Tiesse Robot offre soluzioni innovative e personalizzate nei processi di automazione industriale.
A.I.S. - ISA ITALY SECTION (pad 15 – stand B03) AidAM (pad 15 – stand K03, K05) ASSODEL (pad 15 – stand H04) DESK IMPRESA (pad 15 – stand H17) FINLOMBARDA (pad 15 – stand K12) GISI (pad 15 – stand H02, H02A, H02B, J01) UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE (pad 15 – stand H04A)
ENTI
TRUSTECH (pad 15 – stand H06, J05) Trustech è un’organizzazione italiana privata specializzata in micro e nanotecnologie.
ASAP SMF (pad 15 – stand )
VISLAB (pad 15 – stand J10) VisLab è una importante azienda specializzata nella ricerca teorica e applicata di alto livello nell’ambito di rilevamento ambientale in svariati settori quali veicoli: intelligenti, building automation e sorveglianza.
CRIT RESEARCH TM (pad 15 – stand J08)
VRMEDIA (pad 15 – stand J11) VRMedia è un’azienda che opera nel settore della realtà virtuale e aumentata e sviluppa prodotti innovativi sia software sia hardware e soluzioni su misura. WIICOM (pad 15 – stand J07) Wiicom è una azienda innovativa nell’ambito dell’Internet of Things che produce moduli elettronici embedded WiFi compatti e potenti per abilitare sistemi, macchine e prodotti nella rete internet e connettersi tra loro. WINA (pad 15 – stand J09) Con sede a Lomazzo (Como), Wina è specializzata in, Identificazione delle persone Sicurezza e ambiente. ZECCHETTI (pad 15 – stand F08) Zecchetti è specializzata nella produzione di palettizzatori, depalettizzatori e sistemi di trasporto per il settore packaging.
CENTRO COMPETENZA INNOVAZIONE SISTEMATICA (pad 15 – stand K04)
GENOA FIELDBUS COMPETENCE CENTRE (pad 15 – stand J12) ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA (pad 15 – stand ) ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA (pad 15 – stand ) ISTITUTO SUPERIORE MARIO BOELLA (pad 15 – stand ) ITIA – CNR (pad 15 – stand J03) LIUC - UNIVERSITÀ C. CATTANEO (pad 15 – stand k06) POLITECNICO DI TORINO – DAUIN (pad 15 – stand H06, J05) POLITECNICO DI TORINO – DIMEAS-LIM (pad 15 – stand H06, J05) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA (pad 15 – stand J02)
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FOCUS A cura della Redazione
Migliorare
il proprio lavoro è un diritto Solair PLM è la soluzione per il better business studiata da Solair. Si tratta di uno strumento scalabile, di semplice utilizzo, veloce da implementare e facile da configurare. Chi lo utilizza, inoltre, ha la possibilità di customizzare il proprio ambiente lavorativo in totale autonomia, senza la necessità di possedere alte conoscenze informatiche.
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utti hanno diritto al Better Business’. É questo il motto di Solair (www.solaircorporate.com), azienda emiliana specializzata nello sviluppo di soluzioni Software as a Service per le aziende, che dal 2011 a oggi ha ampliato il proprio organico da 4 a 32 persone, inaugurando la nuova sede a Casalecchio di Reno, provincia di Bologna, e aprendo uffici in Giappone (Tokyo) e in India (Bangalore). Per Solair chiunque operi nel B2B ha diritto a un miglioramento quotidiano nel proprio lavoro, definito come better business. “Il software rivolto al mondo B2C – ci racconta Tom Davis, CEO di Solair – è al passo con l’innovazione tecnologica e con le esigenze dei consumatori, mentre il software del mondo B2B è rimasto immobile davanti al cambiamento. Noi introduciamo un’inversione di tendenza: anche le persone in azienda hanno diritto a soluzioni intuitive, di facile gestione e soprattutto acces-
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sibili a tutti. La nostra soluzione per il mondo aziendale non ha nulla da invidiare, per qualità, flessibilità e semplicità, alle applicazioni del mondo B2C, come Google & Facebook. Il nostro obiettivo è fornire strumenti per permettere a qualsiasi organizzazione di essere rapida e agile nel rispondere ai sempre più veloci cambiamenti dei mercati, delle attività e del business”. Nel promuovere il better business, si focalizza su 3 aree: fornire soluzioni efficienti, accessibili da ogni dispositivo e integrabili con altre soluzioni; garantire soluzioni scalabili e flessibili, adatte a ogni portafoglio e personalizzabili secondo le reali necessità aziendali; rendere gli utenti soddisfatti, grazie a soluzioni accattivanti, facili da usare e gestire. “Con Solair PLM – ci spiega Davis – intendiamo offrire alle aziende uno strumento scalabile, di semplice utilizzo, veloce da implementare e facile da configurare. L’aspetto innovativo sta nella possibilità da parte dell’utente di customizzare il proprio ambiente lavorativo in totale autonomia, senza la necessità di possedere alte conoscenze informatiche”.
Intervista
Solair PLM può essere utilizzato da aziende di ogni dimensione per gestire informazioni, risorse e processi attraverso un sistema gestionale di informazioni basato su cloud. Ma c’è una particolarità. Sviluppato sulla piattaforma proprietaria Solair Platform, l’applicativo Solair PLM è reso disponibile in modalità SaaS (Software as a Service), vale a dire che il cliente paga solo per l’effettivo utilizzo del servizio. L’applicazione consta di un insieme di strumenti orientati all’integrazione di tutte le fasi di gestione del ciclo di vita del prodotto, dalla nascita dell’idea allo sviluppo del prototipo, dalla definizione delle risorse necessarie alla realizzazione in serie, fino al suo ritiro dal mercato, consentendo una collaborazione simultanea ed efficiente a livello globale e in tempo reale. Solair PLM si rivolge a piccole e medie imprese del settore manifatturiero, ma anche a realtà come gli studi tecnici o gli stampisti che necessitano di soluzioni altamente personalizzabili. Questo prodotto consente di variare le risorse in funzione delle esigenze produttive, grazie al modello pay per use di sottoscrizione mensile per utente, che permette anche un’efficiente gestione dei picchi progettuali. È utilizzabile in tutti i dipartimenti aziendali e si integra con le diverse soluzioni già presenti in azienda, quali ad esempio tutti i più diffusi sistemi CAD, gli strumenti Office, i sistemi gestionali, e così via. Ma non solo. “Solair PLM – continua il CEO dell’azienda – permette di coinvolgere nei processi produttivi personale esterno. Grazie alle funzionalità che gestiscono gli accessi e le autorizzazioni, fornitori e clienti possono visualizzare in maniera facile e sicura le sole informazioni di cui necessitano. Chiunque sia coinvolto in un processo aziendale ha quindi a disposizione un ambiente unico che favorisce un accesso immediato e controllato alle informazioni al fine di ottimizzare le tempistiche delle operazioni”. Solair PLM, inoltre, è basato su cloud, il che significa che non occorre sostenere investimenti in hardware e software, né costi di manutenzione e supporto. “Nulla viene installato localmente – aggiunge Davis – l’utente accede all’applicazione attraverso pc o dispositivi mobile, utilizzando un accesso sicuro direttamente dal web, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, con il vantaggio di avere aggiornamenti automatici per disporre sempre di tecnologia allo stato dell’arte”. Sono diversi i vantaggi che derivano dall’utilizzo di questa soluzione plm e il CEO di Solair ce li riassume con questi numeri: -17% dei costi di produzione; -25% del time to market e delle attività a basso valore aggiunto; -30% di riduzione delle modifiche necessarie; +15% di riutilizzo di componenti e parti/progetti; +25% della qualità e della produttività R&D. Ma ciò che viene sicuramente più apprezzato dagli utenti è la veloce implementazione. “Solitamente – aggiunge Davis – una soluzione per il plm richiede dai 6 ai 12 mesi per la messa a punto, mentre con Solair PLM basta un accesso internet e una minima attività di configurazione (2/3 giorni) per essere subito operativi”. Un percorso sicuramente in crescita quello di Solair e lo dimostra il fatto che la maggior parte delle risorse (di cui il 50% al di sotto dei 30 anni) è impegnata nella ricerca e sviluppo, settore in cui
l’azienda investe il 40% del fatturato. “Vogliamo continuare su questa strada e per il 2014 puntiamo al raddoppio del personale – ha annunciato Tom Davis – Il nostro obiettivo è estendere la nostra rete di partner per arrivare a proporre la nostra piattaforma e gli applicativi che su di essa sviluppiamo non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche in Europa e in Asia”. E un altro passo in questa direzione è il roadshow ‘Solair PLM Discovery’ che toccherà diverse città italiane. “Con questi incontri – conclude il CEO di Solair – intendiamo offrire un’occasione concreta per conoscere da vicino la nostra soluzione Solair PLM. Vogliamo ‘mostrare’ più che ‘spiegare’ i plus che la caratterizzano e che la rendono unica sul mercato, poiché crediamo che una demo valga più di mille parole nel far percepire immediatamente le potenzialità del prodotto. Anche dal punto di vista dell’interfaccia grafica, la soluzione merita sicuramente di essere vista perché è intuitiva, alla portata di tutti, facile da usare e customizzare. Sono certo che i nostri ospiti al termine dell’evento potranno dire… ‘Utilizzare un PLM non è mai stato così semplice’!”
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automazione Di Valerio Alessandroni
Dall’identificazione automatica al tracking della produzione In quasi tutte le applicazioni industriali è necessario utilizzare su un data entry sicuro e deterministico al fine di ottimizzare la qualità e ridurre gli scarti nel ciclo manifatturiero, nonché di gestire in tempo reale la produzione. Le tecnologie disponibili allo scopo sono numerose: dai ‘vecchi’ codici a barre, ai più moderni tag a radiofrequenza, fino a soluzioni avanzate come RuBee.
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Il Punto
I
n quasi tutte le applicazioni industriali è necessario utilizzare su un data entry sicuro e deterministico. A tale scopo, nel tempo sono stati sviluppati vari metodi. Alcuni sono ormai obsoleti, altri hanno trovato applicazione solo in campi limitati, altri ancora si sono diffusi in modo più ampio. La lettura di bar code, ad esempio, è il sistema più noto di identificazione ‘passiva’, dove il prodotto non è in grado di identificarsi automaticamente, ma deve essere riconosciuto tramite un apposito lettore. Esso presenta diversi vantaggi quali un basso costo dei supporti, facilità di lettura, basso tasso di errori e insensibilità alle condizioni ambientali, etc. Pur essendosi affermato come un sistema flessibile e ad alta affidabilità, oggi la sua diffusione è in contrazione, a causa dell’identificazione a radiofrequenza (Rfid – Radio Frequency IDentification), una tecnologia molto più efficiente ed efficace. I sistemi di identificazione passiva hanno una serie di limitazioni intrinseche. Per esempio, non permettono di segnalare tempestivamente condizioni anomale di guasto, errori o difettosità. Infatti, il prodotto o il supporto di identificazione fornisce a richiesta le informazioni che trasporta con sé, ma non può decidere autonomamente di iniziare una comunicazione. I sistemi di identificazione richiedono inoltre lettori localizzati vicino all’oggetto da identificare, spesso con un contatto fisico. Al contrario l’identificazione attiva offre la possibilità di comunicare in modo più intelligente con l’unità di acquisizione dati. Inoltre, la segnalazione può essere tempestiva e si eliminano le letture inutili, perché l’elemento da identificare ‘segnala’ solo quando ha qualcosa di nuovo da comunicare. Nei tag a radiofrequenza è possibile ‘scrivere’ informazioni, che vengono quindi ‘lette’ da transponder opportunamente disposti. La comunicazione fra tag e transponder avviene mediante segnali modulati in radiofrequenza. Il principale vantaggio di questa tecnologia è la possibilità di modificare il messaggio registrato nella memoria di cui sono provvisti i tag; pertanto il costo di investimento può essere ammortizzato grazie al riutilizzo dei tag. Nel caso si utilizzi un transponder passivo, che non richiede a bordo una batteria per l’alimentazione, l’energia necessaria al suo funzionamento viene fornita dal ricetrasmettitore che genera, attraverso la sua antenna, un campo magnetico RF. L’antenna del transponder capta il segnale
RF e, quando la tensione indotta supera un valore di soglia, vengono inviati i dati contenuti in memoria. I dati trasmessi rappresentano, nel caso di un transponder a sola lettura, un codice unico scelto tra miliardi di combinazioni possibili, memorizzato sul chip. La distanza di lettura può variare da alcuni centimetri fino a circa un metro. In campo industriale notevoli vantaggi si ottengono nelle linee di assemblaggio o macchine automatiche dove la presenza simultanea di numerosi pallet/prodotti comporta la necessità di operare contemporaneamente su diversi fronti, rendendo fondamentale avere disponibili e decentrate sul porta pezzo tutte le informazioni necessarie, siano esse dati di lavorazione, di test, di qualità o altro. Oltre alle iniziative molto ben pubblicizzate dell’utilizzo della tecnologia Rfid nell’ambito della supply chain, vi sono altri settori che possono beneficiare dei vantaggi di tale tecnologia e della sua capacità di trasformare i processi di raccolta e accesso ai dati, come tracciabilità e gestione delle scorte, manutenzione, acquisizione dati sul campo, linee di produzione, etc. RuBee è un protocollo wireless di visibilità degli asset adatto al funzionamento anche in ambienti severi. Approvato da Ieee come standard 1902.1, esso risolve molti dei problemi presentati da Rfid e altre soluzioni di visibilità degli asset, grazie alla possibilità di lavorare su acciaio e all’interno di liquidi. Inoltre, non è necessario che tag e antenne si vedano tra loro. I tag RuBee possono funzionare in un range compreso fra i 30 cm e 16 m in base alla configurazione dell’antenna. Tag e sistemi RuBee si possono facilmente combinare con sensori, pulsanti, display e LED. Ad esempio tag con sensori sono stati incorporati direttamente in tool ‘mission critical’, apparecchiature medicali e telefoni cellulari. Altre applicazioni riguardano la visibilità e il flusso ottimale dei pazienti negli ospedali, la gestione di capi di bestiame, sistemi d’arma, apparecchiature di disaster recovery e molte altre categorie di beni e servizi di elevato valore intrinseco. Un ulteriore vantaggio delle reti di visibilità wireless RuBee è dato dalla loro convenienza, che spesso le rende più competitive della tecnologia Rfid tradizionale. E, poiché ogni tag ha un clock con stamp di data e orario, l’Ieee 1902.1 risponde ai requisiti della massima sicurezza possibile in campo wireless.
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automazione A cura della Redazione
Intermec: spinta tecnologica e capacità di innovare Brevetti e la capacità di fornire assistenza di qualità fanno di Intermec uno dei colossi nel campo dell’identificazione automatica, comparto caratterizzato da una concorrenza decisamente agguerrita, dove si compete a colpi di innovazioni tecnologiche.
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onostante le incertezze in merito alla situazione economica globale le stime per il mercato dell’identificazione automatica –rilasciate da diverse entità- forniscono valori in costante crescita, sia per quanto riguarda il segmento della mobilità sul campo, sia per ciò che concerne le applicazioni all’interno del magazzino. All’andamento positivo del comparto contribuiscono certamente anche tutte quelle innovazioni tecnologiche che le aziende devono introdurre continuamente per riuscire a restare competitive in un contesto di concorrenza decisamente agguerrita. Al giorno d’oggi occorre essere efficienti, produttivi e accurati. Una serie di temi che vengono risolti, in alcuni ambiti, dall’identificazione automatica. Da decenni Intermec (www.intermec.it) viene considerata un punto di riferimento in questo campo, il frutto di un costante impegno in ricerca e innovazione, ma anche perché è in grado di garantire ai clienti assistenza di qualità. “Tutte le nostre soluzioni – ci spiega Andrea Costi, Technical Manager di Intermec – sono dotate di caratteristiche funzionali all’avanguardia. Nelle tecnologie RFID, per esempio, la nostra azienda offre una gamma completa di reader per l’utilizzo in qualunque ambito: varchi di transito, carrelli elevatori o palmari da magazzino e in mobilità sul campo, nonché stampanti di etichette RFID per ambienti industriali, da ufficio o per il settore sanitario”. Intermec è inoltre una delle poche aziende in grado di produrre le cosiddette ‘stampanti intelligenti’, dispositivi che contengono un vero e proprio computer su cui ospitare un applicativo utilizzabile nei diversi ambienti operativi. In questo modo è possibile evitare l’utilizzo di un pc aggiuntivo, rendendo la soluzione più semplice, robusta e meno costosa. Le novità Intermec spaziano anche nel campo dei codici a barre, comparto all’interno del quale oggi l’azienda produce engine imager 2D. “I nostri imager – precisa Costi – oltre alla lettura di codici a barre, sono in grado di interpretare ad alta velocità anche i caratteri, consentendo, quindi, agli operatori mobili, una lettura OCR efficiente. Aziende vendor come Intermec devono quindi investire di continuo per creare idee innovative e all’avanguardia al fine di migliorare l’automazione dei processi di identificazione e catturare in modo sempre più preciso le informazioni sul campo.
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AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Conoscere e capire i concetti base per scegliere ed utilizzare meglio L’automazione industriale tocca oggi tutte le aziende, siano esse impegnate nella progettazione o produzione di macchine o impianti, nella gestione di impianti di pubblica utilità o nella commercializzazione di beni di E quindi qualsiasi tipo. E’ indispensabile possedere le basi necessarie per comprendere i temi fondamentali dell’automazione, per saper scegliere/utilizzare consapevolmente i prodotti o le soluzioni ottimali per le proprie esigenze. Formandoplus® ha messo a punto un percorso formativo composto da cinque giornate che seguono una sequenza logica di apprendimento. Le giornate possono essere seguite tutte o singolarmente, in base alle proprie necessità, perché sono concepite come moduli autonomi ed integrati.
GLI ARGOMENTI DEL CORSO Le basi dell'automazione industriale - Concetti tecnologie e componenti fondamentali I controllori industriali: PLC, PAC, PC - Caratteristiche e componenti Bus di campo e reti industriali - Come far dialogare efficacemente più apparecchiature Identificazione automatica - Componenti, applicazioni, vantaggi La supervisione degli impianti di produzione - L’automazione industriale al massimo livello
A richiesta possono essere individuati altri argomenti, da aggiungere al percorso base per ottenere un quadro formativo più completo.
Tutti i corsi di formazione possono essere preceduti dalla verifica dei bisogni formativi e seguiti da un percorso di verifica, supporto e Coaching.
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automazione A cura della Redazione
XTS:
la rivoluzione nel motion control Novità estremamente interessanti nell’ambito del motion control: XTS – Extended Transport System – di Beckhoff, un sistema meccatronico particolarmente innovativo per la gestione del movimento, che racchiude in un’unica soluzione i due principi di azionamento rotativo e lineare.
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orniamo a parlare non solo di automazione industriale, ma di tutte quelle soluzioni all’avanguardia relative al motion control che consentono di compiere operazioni che fino a ieri erano impensabili. Il sistema XTS – Extended Transport System – di Beckhoff (www.beckhoff.it) rappresenta un sistema meccatronico rivoluzionario e compatto, in quanto in grado di gestire movimenti lineari e rotativi in modo semplice. È infatti costituito da un semplice motore lineare modulare integrato con elettronica di potenza e sensore di movimento in un unico apparecchio, uno o più carrelli (elementi magnetici mobili privi di cavi di collegamento), un PC Industriale e il software di controllo TwinCAT. Una soluzione, questa, che fino a oggi non era possibile attraverso un unico sistema tradizionale di motion control. XTS entra così a far parte dell’ecosistema dei dispositivi integrati, controllati e gestiti dalla piattaforma software TwinCAT di Beckhoff, in grado di fornire benefici applicativi ed economici in merito a tempi e costi di sviluppo, messa a in funzione, manutenzione e mantenimento nel tempo. XTS è dunque un sistema meccatronico dedicato alla gestione del trasporto e movimento: le geometrie infatti (con elementi lineari e circolari), percorribili in modo dinamico grazie alla componentistica senza cavi e alla presenza di un PC industriale, consentono di sfruttare al massimo le volumetrie delle macchine in cui viene adottata tale soluzione. In un contesto come questo, quindi, non sono più necessari elementi come catene porta cavo e complessi sistemi di cablaggio, poiché XTS è in grado, non solo di facilitare la gestione dei carrelli, che possono accelerare, rallentare, sincronizzare e assumere posizioni reciproche
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assolute e relative, ma anche di generare forze di bloccaggio, sollevamento, chiusura, rotazione e avvitamento con pochi e semplici comandi. Grazie all’intelligenza inserita all’interno del sistema e alla componentistica, le parti di un flusso di lavorazione possono essere separate e convogliate alla successiva stazione di lavoro specifica mantenendo il corretto sincronismo tra le diverse lavorazioni ed i materiali trasportati. “XTS è un sistema caratterizzato da un’elevata versatilità – ci spiega Pierluigi Olivari, country manager di Beckhoff in Italia – che può essere impiegata in diversi settori con l’obiettivo sia di migliorare il rapporto prezzo/prestazioni, sia di realizzare architetture per soluzioni di automazione a oggi non possibili se non attraverso complesse e costose applicazioni meccaniche”. Si tratta quindi di una soluzione che risponde appieno a esigenze di natura tecnica e prestazionale e, allo stesso tempo, è in grado di fornire un importante supporto all’azienda sul fronte costi e ricavi. “Sul fronte dei costi – precisa Olivari – penso sia abbastanza chiaro a tutti che semplificare la fase di sviluppo, eliminare componenti costosi che devono poi essere manutenuti nel tempo e ridurre i consumi energetici non possono che essere considerati benefici tangibili per quanto riguarda il budget di spesa di ogni azienda”. Il nuovo sistema meccatronico di movimentazione e trasporto XTS offre dunque libertà senza precedenti nella costruzione di nuove macchine. Insieme al software di automazione TwinCAT e al Motion Control basato su PC, Beckhoff mette a disposizione così una soluzione di azionamento completa. Con una forma costruttiva compatta, rivoluziona il Motion Control e consente concetti di macchina completamente innovativi.
Dall’identificazione automatica al tracking della produzione A cura della Redazione
Per ogni tecnologia il suo dispositivo In un comparto in continua crescita come quello dell’automazione industriale, Sick propone soluzioni in grado di garantire un livello elevato di prestazioni. I prodotti di identificazione dell’azienda sono basati su piattaforma ID pro, consentendo di realizzare applicazioni con diverse tecnologie riutilizzando di volta in volta il know-how hardware e software.
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arantire le massime performance nelle realtà produttive e logistiche è certamente l’obiettivo primario per Sick (www. sick.com), filiale italiana della tedesca Sick AG con sede a Vimodrone, specializzata nella fornitura di prodotti per l’identificazione automatica in ambito industriale, quali barcode a linea laser, lettori manuali brandeggiabili, telecamere per la lettura di codici 2D e sistemi di lettura RFID HF e UHF. “La caratteristica unica che contraddistingue la nostra proposta – ci spiega Marco Catizone, product manager identification & vision di Sick - è rappresentata dall’ampia scelta di dispositivi per ogni tecnologia, tutti accomunati dalla piattafor-
ma ID pro che unifica il software di gestione e programmazione dei dispositivi, le connessioni elettriche e la connettività tramite bus di campo. In questo modo le varie tecnologie di identificazione condividono una base comune che le rende facili da integrare e permette di realizzare applicazioni miste, come ad esempio la lettura di un barcode e scrittura del contenuto su un tag RFID”. Beneficiando della piattaforma ID pro, i costruttori di macchine e gli integratori di sistemi possono realizzare applicazioni con le diverse tecnologie, riutilizzando il know-how hardware e software dalle applicazioni precedenti. “L’hardware dei nostri prodotti – continua Catizone – è concepito per resistere in condizioni di lavoro gravose, per il funzionamento in continuo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e per essere facilmente installato e manutenuto. Inoltre negli ultimi anni si è ampliata l’interfacciabilità verso i bus di campo tipici dell’ambiente industriale. La maggior parte dei nostri dispositivi risulta facilmente integrabile in rete con i bus di campo più diffusi: Profibus/ Profinet, Ethernet/IP, Ethernet TCP/IP, CANBus”. La dotazione a bordo di ogni dispositivo permette inoltre di eseguire logiche interne per il confronto, il filtraggio e l’ordinamento dei codici identificati, organizzare a piacimento il formato dei dati e di creare reti di dispositivi Master-Slave per semplificare la gestione e la ricezione dei dati sul PC/PLC a cui possono essere collegati. “Oltre ai singoli dispositivi – aggiunge Catizone – Sick è in grado di realizzare soluzioni di lettura complete e chiavi in mano, che prevedono l’identificazione omnidirezionale su più lati, la misura del volume e il peso dei pacchi, anche con certificazione MID. I sistemi possono essere realizzati con tutte le tecnologie a disposizione: lettori laser, a camera o RFID”. Anche secondo Catizone il comparto dell’identificazione automatica sta seguendo un andamento positivo proprio perché le tecnologie che ne fanno parte sono in continuo sviluppo. “Fra queste – conclude il product manager di Sick – l’identificazione mediante RFID è quella che prospetta i maggiori segnali di crescita nel prossimo futuro. Risultano in espansione anche la tecnologia basata sull’acquisizione dell’immagine per la decodifica dei codici e la tecnologia di lettura tramite linea laser”.
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Speciale eventi A cura della Redazione
SPS IPC Drives Italia raddoppia nel 2014 Dopo il successo della passata edizione di SPS IPC Drives Italia (oltre 18mila visitatori e 518 espositori), Messe Frankfurt dà il via ai lavori per la manifestazione del prossimo anno alla quale hanno già aderito 200 aziende e che vedrà un ampliamento dell’area espositiva. Di questo e di tutte le novità in programma per SPS Italia 2014, in calendario dal 20 al 22 maggio a Parma, ne abbiamo parlato con Francesca Selva, vice president marketing and events di Messe Frankfurt Italia.
L’
edizione 2013 di SPS Italia (www.sps-italia.net) ha registrato un grande successo. Ora l’attenzione è tutta sulla prossima edizione. Qual è lo stato dei lavori oggi? La chiusura di SPS Italia 2013 è stata l’occasione per dare il via ai lavori per la prossima edizione della manifestazione. Il successo ottenuto con il terzo appuntamento ha permesso di contare fin da ora sull’adesione di oltre 200 aziende, confermando che l’apprezzamento per questo evento è totale e la fiducia acquisita in questi anni dai nostri espositori ci consente di operare nel migliore dei modi, gettando già le fondamenta per la prossima edizione. Questo interessante risultato ha dato modo di ampliare il progetto di SPS Italia e così il prossimo anno SPS raddoppia. Insieme ai nostri espositori abbiamo infatti deciso di migliorare l’opportunità di visita in fiera, ampliando l’area
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espositiva con l’aggiunta di un padiglione a quello già presente. Due padiglioni confinanti – che noi definiamo il ‘doppio padiglione’ – collegati da un’area di ‘open bar lounge’ consentiranno il passaggio da uno spazio all’altro in un flusso omogeneo di visitatori e insieme permetteranno una più comoda visita in fiera grazie a una maglia espositiva adeguata al numero di visitatori, con maggiori aree riposo e zone ristoro rispetto alle edizioni precedenti. Le operazioni di assegnazione sono già partite e stanno procedendo positivamente. Oltre alla news del ‘doppio padiglione’ quali altre novità caratterizzeranno l’edizione 2014? Le novità del 2014 puntano sull’approfondimento e il rinnovamento dei progetti avviati durante le prime tre edizioni, con caratteristiche differenziate ma sempre concentrate sull’implementazione delle aziende in termini di innovazione. SPS dedica uno spazio speciale alle start-up con il progetto Innovation Re-
L’ultima edizione di SPS Italia ha dedicato una delle tre giornate a un fil rouge particolare, il food & beverage
di ottenere risultati che ci auguriamo di raggiungere anche con il focus del 2014, il fil rouge ‘Pharma & Beauty’ dedicato all’industria farmaceutica e alla cosmesi. Come per la scorsa edizione, una delle tavole rotonde organizzate durante SPS Italia sarà dedicata proprio a questa tematica e sarà discussa sia da espositori che da rappresentanti dell’industria. Siamo molto soddisfatti della buona riuscita delle tavole rotonde pianificate per l’edizione 2013 e ci auguriamo di replicare il successo anche per il prossimo anno. SPS, anche grazie al prezioso aiuto del suo Comitato scientifico, ha finalmente trovato il format ideale, ovvero un programma convegnistico in grado di favorire scambi interattivi e dialoghi costruttivi tra i suoi protagonisti. Infine le tematiche selezionate dal nostro Comitato hanno dato modo di affrontare aspetti delle nuove tecnologie strettamente orientate al mercato italiano, a cui abbiamo dedicato un’attenzione specifica anche in termini di allestimento delle sale e organizzazione delle conferenze nel format del bistrot.
search, e offre una grande mano tesa a tutte le Università che quest’anno, grazie al progetto ‘Linking University’ e ‘Io Twitto’, hanno partecipato numerose e in modo ancor più interattivo, consentendo a tutti gli studenti di prendere parte a vere e proprie lezioni in fiera insieme ai loro insegnanti , con un’accoglienza speciale caratterizzata da grande entusiasmo e professionalità di tutti gli espositori. Naturalmente proseguirà anche il progetto dedicato ai System Integrator, a cui verrà riservato uno spazio centrale all’interno dei nostri padiglioni e che vedrà, quest’anno, un focus sui software industriali con la creazione di un’area ad hoc che consenta l’ampliamento della filiera. L’ultima edizione di SPS Italia ha dedicato una delle tre giornate a un fil rouge particolare, il food & beverage…. E la prossima? L’idea di un focus ha dato grandi soddisfazioni, consentendo
Il prossimo appuntamento è dunque a maggio con la quarta edizione di SPS Italia? Sì, il mondo italiano dell’automazione si riunirà di nuovo a Parma dal 20 al 22 maggio con SPS Italia 2014, ma prima saremo impegnati, ancora una volta, con il consueto appuntamento d’autunno che precede la fiera di maggio. Si tratta della seconda edizione di FIMI – Forum Internazionalizzazione Made in Italy, che organizziamo annualmente insieme a IlSole24Ore. Tema del convegno di quest’anno sarà il settore manifatturiero e la promozione del made in Italy all’estero. In questo scenario Messe Frankfurt, piattaforma di riferimento internazionale, ha la possibilità di supportare e sostenere le aziende manifatturiere che si propongono di esportare i loro prodotti e affacciarsi a nuovi mercati. Anche in questo caso SPS sarà protagonista poiché molti degli ospiti del convegno gravitano intorno al mondo dell’automazione, settore che vive in tutti i settori manifatturieri. L’appuntamento è a Milano, nella sede de IlSole24Ore – Sala Collina, il 14 novembre prossimo. Sul sito di SPS, www.sps-italia.net sono disponibili tutte le informazioni relative al programma.
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In evidenza A cura della Redazione
Image S: Visione 3D, strumenti di misura e controllo di qualità In occasione dell’imminente edizione di Mecha-Tronika, Image S mostrerà le innovative funzionalità di tre prodotti di punta della propria gamma di soluzioni per la visione industriale: il sistema di visione all-in-one BOA di Teledyne Dalsa, la famiglia di sensori intelligenti 3D all-in-one Gocator di LMI Technologies e HALCON 11 di MVTec Software .
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ra le realtà protagoniste di Mecha-Tronika (www.mechatronika.it), il salone dedicato alla gestione ‘intelligente’ di macchine, processi e impianti dell’industria manifatturiera, un posto di riguardo spetta a Image S (www.imagessrl.com), storica azienda di Mariano Comense (Como) specializzata nella distribuzione e supporto di componenti per image processing. Un portafoglio di offerta che comprende prodotti selezionati ad hoc per risolvere problematiche di visione in diversi mercati (industriale, militare, medicale e scientifico). L’azienda coglierà proprio l’occasione offerta da Mecha-Tronika per mostrare e ‘far toccare con mano’ al pubblico le innovative funzionalità di alcuni prodotti di punta della propria gamma di soluzioni per la visione industriale. È il caso, ad esempio, del sistema di visione all-in-one BOA200 di Teledyne Dalsa (www.teledynedalsa.com), una delle prime telecamere intelligenti in grado di integrare diversi motori di elaborazione delle immagini consentendo di ottimizzare gli algoritmi tramite un DSP dedicato, gestire gli applicativi tramite CPU autonoma e gestire la rete di sensori tramite FPGA (Field Programmable Gate Array). L’ultima versione appena presentata ha una velocita’ quadrupla rispetto al BOA Standard. “BOA garantisce all’utilizzatore la massima flessibilità – ci spiega Marco Diani, presi-
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dente e co-fondatore di Image S – grazie alla custodia robusta e facile da montare, ai dispositivi integrati per lo scambio dei dati con gli altri componenti della linea di produzione e ai costi di implementazione ridotti. BOA è anche la prima telecamera intelligente con software , che può essere facilmente configurato attraverso un normale browser: nessun software da installare e nessun problema di gestione delle versioni”. Un altro prodotto innovativo nel portafoglio di Image S è rappresentato dalle famiglie Gocator di LMI Technologies (www. lmi3d.com). Si tratta tre famiglie di sensori intelligenti 3D all-inone concepiti per offrire una massima facilità d’uso abbinata a potenza elevata. Le famiglie 1000, 2000 e 3000 si differenziano per la tecnologia utilizzata e quindi per le applicazioni per le quali sono indicati. “I sensori Gocator – precisa Diani – vengono forniti già precalibrati, pronti per effettuare scansioni e misurazioni in pochi minuti. Senza dover scrivere alcun programma, né regolazioni complesse, Gocator è accessibile a utenti con qualsiasi livello di competenza, dal personale di produzione in fabbrica a tecnici e ingegneri. Infatti l’interfaccia integrata nel browser di Gocator accompagna tutti gli utilizzatori dalla configurazione alla misurazione tridimensionale in pochi minuti”. Ogni sensore può essere configurato facilmente attraverso un’interfaccia intuitiva. In pochi minuti, inoltre, è possibile effettuare misure in 3D di larghezze, spessori e angoli, al fine di monitorare la produzione con estrema precisione e confrontare i dati misurati con un disegno CAD. “La suite di strumenti di misura integrati in Gocator – sottolinea Diani – agevola l’ispezione di materiali, migliora il controllo di qualità e consente di sviluppare soluzioni di automazione di fabbrica a costi contenuti”. Continua infine la porposta dell’ormai noto HALCON 11, l’ultima release del software HALCON di MVTec Software (www.mvtec.com) che, grazie alla gamma completa di strumenti di visione 3D, può essere utilizzato per la realizzazione di qualsiasi applicazione di misura tridimensionale. “L’ultima versione di HALCON – conclude Diani – offre innovative funzionalità quali identificazione basata su singoli campioni, riconoscimento della grafia, confronto di superfici 3D e processing di oggetti 3D. E ancora stereovisione (anche da n telecaemre) fotometrica migliorata, lettura di codici AZTEC, lettura di codici Micro QR, selezione automatica delle caratteristiche per la classificazione e algoritmi più veloci attraverso un esteso supporto su GPU. A queste funzionalità si aggiungono la nuova interfaccia HALCON / C++ e il supporto per Mac OS X oltre al supporto Linux gia’ disponibile da parecchi anni”.
In evidenza
Officejet Pro X551dw di HP: ecologia in primo piano La nuova stampante a getto d’inchiostro Officejet Pro X551dw di HP è in grado di produrre stampe di qualità a una velocità pari quasi a due volte quella del laser, consentendo di utilizzare una quantità inferiore di energia. Affidabile e silenziosa, la stampante inoltre offre la possibilità di lavorare senza fili e lanciare stampe da qualunque dispositivo, tablet compresi.
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na volta le stampanti erano sostanzialmente di due tipologie: da una parte c’erano le inkjet che garantivano una buona qualità di stampa a prezzi elevati, e dall’altra c’erano le laser che offrivano minor qualità di stampa a fronte, però, di prezzi più contenuti e di maggior velocità. Oggi non è più così e sul mercato si possono trovare soluzioni che garantiscono qualità elevata a prezzi ragionevoli. La nuova Officejet Pro X551dw di HP (www.hp.com), in grado di produrre stampe di qualità a una velocità pari quasi a due volte quella dei dispositivi laser. Un risultato che consente di utilizzare una quantità inferiore di energia che, aggiunta alla possibilità di risparmiare sulla carta grazie alla stampa fronte/retro automatica, riduce al minimo i costi di esercizio della stampante. Il segreto di un risultato così soddisfacente sembra essere la tecnologia HP PageWide utilizzata nei sistemi di stampa digitale di alta gamma. Una soluzione che consente di stampare quattro colori di inchiostro alla volta su un foglio di carta in movimento. In altre parole la testina di stampa resta ferma e il foglio si muove, permettendo così alla macchina di lavorare in modo più rapido e silenzioso. Officejet Pro X551dw di HP è quindi una stampante affidabile
e silenziosa con una messa in funzione molto rapida, grazie al pannello di controllo intuitivo e all’ampio touchscreen a colori. Questo dispositivo consente di stampare fino a 9.200 pagine per cartuccia e caricare fino a 1.050 fogli in una volta grazie al vassoio per carta opzionale. E’ possibile utilizzare diversi tipi di supporto, quali carta comune, carta fotografica (lucido, lucida, semilucida satinata, opaca, altre carte fotografiche inkjet), buste, etichette, biglietti, brochure opaca e altre carte specializzate per stampanti a getto d’inchiostro HP. Oltre alla grande velocità e alle prestazioni di alto livello, Officejet Pro X551dw offre la possibilità di lavorare senza fili e lanciare stampe da qualunque piattaforma. La stampante, infatti, può essere facilmente rilevata da parte di smartphone e tablet di ultima generazione sia iOS che Android. Un ulteriore vantaggio è costituito dalla possibilità di stampa via e-mail. Ogni utente ha a disposizione un indirizzo di posta elettronica a cui inviare i contenuti da stampare, consentendo, di fatto, di lanciare la stampa da qualsiasi luogo e di ritirare in qualsiasi momento i fogli stampati. Officejet Pro X551dw supera a pieni voti anche la prova di stampa: i testi stampati non presentano sbavature, documenti a colori e foto sono molto nitidi.
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In evidenza
Sistemi di identificazione RFID: Pepperl+Fuchs lancia F190 Rispetto ad altre tecnologie di identificazione, i sistemi RFID presentano numerosi vantaggi come efficacia, resistenza, capacità di memoria e flessibilità. Pepperl+Fuchs vanta oltre vent’anni di esperienza in questo campo.
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l termine RFID significa ‘identificazione a radiofrequenza’ e si riferisce a un insieme di sistemi che permettono di identificare gli oggetti in modo automatico. L’identificazione avviene usando un’antenna per leggere un chip digitale, chiamato tag, applicato sull’oggetto; il tag contiene un certo numero di informazioni che possono essere statiche, oppure cambiare nel corso del tempo. Rispetto ad altre tecnologie di identificazione, come ad esempio i codice a barre, i sistemi RFID offrono numerosi vantaggi. A partire dalla efficacia: i lettori di codici a barre possono leggerne solo uno alla volta tramite contatto visivo, mentre i sistemi RFID sono in grado di leggere i tag simultaneamente e senza la necessità di contatto visivo. Le etichette sulle quali vengono stampati i codici a barre, poi, si danneggiano facilmente e la presenza di sporco e altri agenti possono impedirne la lettura; i tag utilizzati dai sistemi RFID, invece, sono più durevoli poiché possono lavorare in ambienti industriali polverosi e contaminati e resistere anche a condizioni molto difficili come sollecitazioni termiche, chimiche, meccaniche. I vantaggi
dei sistemi RFID sono evidenti anche per quanto riguarda la capacità di memorizzare: sui codici a barre si può assegnare un quantitativo di dati molto limitato, mentre i tag sono dotati di memoria interna in cui immagazzinare una grande quantità di dati. I tag utilizzati dai sistemi RFID – a differenza dei codici a barre che possono contenere informazioni statiche e quindi non modificabili – consentono un accesso dinamico alle informazioni e quindi sono riutilizzabili. Diversi settori in cui può essere applicata la tecnologa RFID: produzione industriale, logistica magazzini e trasporti, ma anche nelle pubbliche amministrazioni o nel controllo degli accessi, etc. All’interno di un magazzino, ad esempio, identificare ogni contenitore e ogni scaffale tramite tag riduce gli errori nei prelievi e fornisce un’identificazione certa della parte da prelevare, garantendo maggior efficienza e la conseguente diminuzione dei costi di gestione. Negli impianti chimici, farmaceutici o asettici, invece, la tecnologia RFID è utilizzata nei giunti di collegamento dei tubi al fine di evitare guasti nei condotti o interruzioni di flusso; se il collegamento non è corretto la valvola non si apre e viene emesso un messaggio di errore. Nel campo della tecnologia RFID, Pepperl+Fuchs (www.pepperl-fuchs.it) ha alle spalle oltre 20 anni di esperienza. La novità più recente è la nuova testa di lettura/scrittura F190, dal design estremamente compatto che ne consente l’uso anche nelle applicazioni industriali più complesse e dall’incredibile distanza di lettura pari a un metro. Essa è in grado di rilevare, in una sola operazione, fino a 40 tag contemporaneamente ed è compatibile con tutte le interfacce IDENTControl di Pepperl+Fuchs.
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In evidenza
Sensori a ultrasuoni per ogni esigenza Pepperl+Fuchs vanta una lunga esperienza nel campo delle tecnologie a ultrasuoni. Progetta e produce interamente i trasduttori montati sui suoi sensori e su quelli dei propri OEM. Un processo che garantisce una qualità elevata e permette di soddisfare le specifiche esigenze del mercato mediante opportune personalizzazioni ad hoc.
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sensori a ultrasuoni rappresentano, oggi, concrete soluzioni universali, in grado di coprire una vasta gamma di applicazioni, offrendo un funzionamento affidabile in ambienti in cui le tecnologie di rilevamento tradizionali sono inadatte. Per questa ragione stanno infatti diventando rapidamente i prodotti di punta del settore dell’automazione poiché garantiscono un funzionamento affidabile e contribuiscono a mantenere cicli produttivi rapidi, sicuri e controllati. I sensori a ultrasuoni possono rilevare oggetti, livelli e misure con la massima precisione. Operano in tutti gli ambienti, anche in quelli gravosi ove vi è presenza di polvere, sporco, fumi o vapore acqueo e sono immuni al tipo di materiale (metallo, plastica, legno,…) e al tipo di superficie, (trasparente, riflettente, liscia, ruvida o di differenti colori,…). Le vibrazioni ad alta frequenza, inoltre, hanno un effetto autopulente sulla superficie del sensore, poiché rimuovono automaticamente eventuali depositi liquidi, pulviscolo o altri residui. Pepperl+Fuchs (www.pepperl-fuchs.it) ha oltre 20 anni di esperienza anche nel campo della tecnologia a ultrasuoni. Proprio in questo comparto, infatti, progetta interamente e produce i trasduttori che poi vengono montati sui suoi sensori, il che ne garantisce una qualità costante ed elevata e il know how di fabbrica permette di soddisfare le esigenze specifiche del mercato mediante soluzioni custom. Pepperl+Fuchs offre sensori a ultrasuoni per ogni esigenza: si va dalle soluzioni base per applicazioni semplici, a quelle ‘parametrizzabili via software’ per le applicazioni più complesse. L’ultima generazione di ultrasuoni, in particolare, offre vantaggi quali
una zona cieca molto corta e una facilità di installazione e configurazione semplice e intuitiva. Tre le nuove famiglie di sensori in grado di coprire la gamma completa di applicazioni: i sensori compatti F77, che garantiscono il massimo dell’immunità da interferenze acustiche e sono progettati per installazioni in spazi limitati; i sensori UC…30GM70, dotati di un’interfaccia a infrarossi rimovibile per una facile configurazione tramite software; e i sensori UC…30GM..IO che possono essere configurati facilmente tramite pulsanti di taratura, hanno interfaccia IO-Link e integrano una vasta gamma di applicazioni. Un tipico esempio di applicazione con sensori a ultrasuoni è il rilevamento di circuiti stampati in una macchina di assemblaggio. Il sensore, infatti, ha il compito di rilevare con precisione il bordo di un circuito stampato in avvicinamento. Per questo tipo di applicazione vengono usati i sensori a ultrasuoni miniaturizzati F77 di Pepperl+Fuchs, particolarmente adatti per le rientranze nei circuiti stampati e le superfici lucide o di vari colori.
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STORIE di successo
Soluzioni di alto livello per applicazioni custom Quando ci si trova a operare in un mercato di nicchia, si hanno spesso esigenze particolari. SM Metrology Systems, produttore italiano di strumenti di misura, deve operare con componenti al massimo livello di produzione e integrazione, e ha trovato in Misumi Europa il partner ideale in grado di fornire componenti personalizzati e conformi alle proprie applicazioni.
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e aziende che operano in mercati di nicchia hanno generalmente necessità particolari; è quanto succede regolarmente a SM Metrology Systems (www.sm-instruments.com), importante produttore italiano di strumenti di misura. L’azienda sviluppa prodotti ad alto valore tecnologico per la caratterizzazione delle superfici, tra i quali rugosimetri (per le microgeometrie), profilometri (per le macrogeometrie e per le dimensioni) e rotondimetri (per le geometrie di solidi di rotazione). “Nel mondo esistono meno di dieci produttori di dispositivi di questo tipo – spiega Alessandro Deiro, responsabile ufficio tecnico di SM Metrology Systems – per i nostri prodotti abbiamo bisogno di componenti custom in ambito meccanico
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e micromeccanico”. Da più di un decennio l’azienda, con sede a Volpiano (TO), lavora con Misumi Europa (www.misumi-europe.com). Il primo ordine è stato processato in Giappone, dal momento che allora non esisteva ancora la sede europea. “Per noi non c’era e non c’è un´altra azienda simile a Misumi” afferma Deiro. La gamma di prodotti Misumi comprende oltre un milione di componenti meccanici configurabili in maniera flessibile per la costruzione di macchine speciali e per la tecnica di automatizzazione. “I nostri microcuscinetti speciali prefiniti in materiale plastico e certi pezzi unici come molle, pulsanti, maniglie e supporti cuscinetto sono sviluppati da Misumi per il nostro brand” spiega Deiro. La ricerca è un punto fermo di SM Metrology Systems. Il vasto re-
parto dedicato allo sviluppo aziendale dispone di un laboratorio estremamente moderno e coopera con innumerevoli università. L’obiettivo è quello di ottenere una continua evoluzione dei prodotti esistenti e di introdurre sul mercato innovazioni continue. Per SM Metrology Systems è utile che tutti i componenti Misumi siano ordinabili a partire da lotti di un pezzo, poiché già nello sviluppo di prototipi si necessita spesso soltanto di un componente costruttivo o di uno specifico modulo funzionale. “Eccezionale avere scoperto che gran parte dell’assortimento Misumi sia adattabile individualmente – sottolinea Deiro – grazie a un configurartore online si possono configurare i componenti necessari in passi da 0,01 mm; materiali, trattamenti di superficie o opzioni di lavorazione possono essere scelti liberamente. Il configuratore online è per noi uno strumento irrinunciabile: permette di risparmiare tempo durante la progettazione di nuovi prodotti e di lavorare con soluzioni studiate specificamente per il cliente. Dopo aver selezionato un pezzo e averlo adattato alle nostre necessità, possiamo scaricare, subito e gratuitamente, i dati CAD in una cartella 3D. In questo modo, il tempo dedicato al disegno dei componenti si riduce di quasi il 30%”. Il configuratore online consente, inoltre, di recuperare le tempistiche di consegna, un dato che a oggi Misumi ha sempre rispettato al 100%. In tutti i dispositivi di SM sono utilizzati componenti Misumi: in alcuni soltanto un semplice pulsante di arresto; in altri, innumerevoli pezzi formano il cuore meccanico dello strumento. Un esempio può essere il rotondimetro R100 di SM Metrology System, realizzato con oltre 100 elementi costruttivi targati Misumi. Questo strumento offre una meccanica di misurazione estremamente precisa, grazie al quale è possibile individuare, con precisione nanometrica, errori di forma di pezzi rotondi. I rotondimetri vengono utilizzati nella fase di controllo qualità della produzione di pezzi ‘rotondi’, soprattutto nell’industria automobilistica. Essi vengono azionati grazie a un mandrino, la cui precisione di rotazione è decisiva per la qualità della misurazione. Per questo, i pezzi utilizzati devono garantire geometrie e tolleranze molto accurate. SM Metrology Systems ha optato per una vite a ricircolo di sfere Misumi del tipo BSSC10004 quale pezzo fondamentale della colonna metrologica del suo strumento di misurazione. I componenti utilizzati come elementi di trasmissione e di avanzamento si caratterizzano per la loro corsa esatta e priva di attrito. A una precisione elevata corrisponde un grado di rendimento meccanico del 98%. Dall’attrito del corpo volvente a sfera derivano una maggiore durata utile, un surriscaldamento inferiore e una ridotta esigenza di lubrificante. Il supporto flangiato Misumi del tipo BRWZ8 dotato di cuscinetti radiali è particolarmente adatto per essere impiegato ove sono richieste grande precisione ed elevata velocità. La lunghezza totale è configurabile in passi da 1 mm e può essere adattata in modo ottimale alle diverse necessità di spazio e applicazioni. I diametri e le lunghezze sono variabili sul lato del cuscinetto fisso a seconda delle specifiche del cliente.
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Green engineering Di Valerio Alessandroni
Verso un mondo sempre più ecosostenibile L’automazione industriale può giocare un ruolo chiave nel nuovo scenario Green Engineering, e lo può fare intervenendo in tutte le fasi del processo: nella progettazione dei componenti, da ripensare in questi nuovi termini; nella fase di ‘commissioning’, che deve essere improntata alla massima efficienza; e nella fase di produzione dei beni, che può essere continuamente ottimizzata.
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Il Punto
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efficienza energetica, intesa in un’ottica di contenimento dei costi e sicurezza degli approvvigionamenti, è il mezzo più efficace per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e costituisce un importante contributo alla crescita economica e occupazionale. L’utilizzazione combinata di apparecchiature ad alta efficienza e tecnologie di automazione industriale per la gestione degli impianti produttivi genera infatti significativi risparmi in termini di consumi energetici di processo e relativi costi economici. In particolare, come afferma anche l’Ecodirettiva 2009/125/CE, la progettazione ecologica dei prodotti costituisce un fattore essenziale della strategia comunitaria sulla politica integrata dei prodotti. Quale impostazione preventiva finalizzata all’ottimizzazione delle prestazioni ambientali dei prodotti conservando contemporaneamente le loro qualità di uso, essa presenta nuove ed effettive opportunità per il fabbricante, il consumatore e la società nel suo insieme. L’automazione industriale può giocare un ruolo chiave in questo nuovo scenario, e lo può fare intervenendo in tutte le fasi del processo: nella progettazione dei componenti (che deve essere ripensata in questi nuovi termini), nella fase di ‘commissioning’ (che deve essere improntata alla massima efficienza) e nella fase di produzione dei beni, che può essere continuamente ottimizzata. Il concetto di ‘Green Engineering’ si riferisce proprio all‘utilizzo di tecniche di misura e controllo volte allo sviluppo di prodotti, tecnologie e processi capaci di offrire benefici ambientali e tecnologici. Tale iter si svolge esattamente come un qualsiasi altro processo di innovazione: per prima cosa è necessario misurare le variabili che descrivono un sistema, per definire quindi degli obiettivi e progettare gli strumenti per raggiungere i risultati desiderati. Le applicazioni del Green Engineering abbracciano ormai tutti i principali settori industriali. Esse spaziano dal monitoraggio ambientale, al retrofit di impianti e macchine di produzione con sistemi di misura e controllo più efficienti e così via. Benché vi siano molti modi per raggruppare una gamma così ampia di applicazioni, la maggior parte di esse ricade in cinque categorie: generazione di energia rinnovabile, qualità dell’energia, monitoraggio ambientale,
ottimizzazione di macchine e sistemi di automazione esistenti e sviluppo e verifica di prodotti e tecnologie ‘amici’ dell’ambiente. Proprio nel campo delle centrali di generazione dell’energia, ad esempio, sono continuamente annunciate nuove applicazioni di Green Engineering con una particolare attenzione alle fonti rinnovabili o alternative. Per assicurare la massima efficienza energetica, è indispensabile che tutti gli impianti elettrici e tecnologici siano dotati di opportuni sistemi di controllo, automazione e supervisione che ne ottimizzino le prestazioni. Il sistema di controllo, automazione e supervisione deve comprendere tutti gli impianti, in un’architettura integrata che consenta lo scambio di informazioni tra le varie parti della struttura al fine di aumentarne prestazioni funzionali, sicurezza e continuità di esercizio. Integrare i sistemi di automazione e di processo in una piattaforma comune permette inoltre di ottimizzare anche la progettazione e le prestazioni dei propri sistemi, con ulteriori vantaggi in termini di riduzione dei costi di ingegnerizzazione, installazione e manutenzione e dei costi complessivi del ciclo di vita. Le opportunità di risparmio legate a una migliore gestione non sono da ricercare solo nel controllo delle apparecchiature elettriche. Anche la qualità dell’energia, ad esempio attraverso l’aumento del fattore di potenza di un sito industriale, può offrire notevoli risparmi. Un’attenta analisi dei consumi energetici può consentire un miglior utilizzo di una grande parte della potenza utilizzata dall’infrastruttura esistente, coprendo in molti casi l’eventuale fabbisogno di energia aggiuntiva. Il risparmio energetico entra in azienda attraverso strategie pianificate oppure tramite interventi diretti a sostituire la tecnologia esistente e poco efficiente dal punto di vista energetico, ma anche attraverso lo studio di piccoli accorgimenti. Per l’impresa produrre con minori costi variabili, significa guadagnare margine di contribuzione per coprire i costi fissi e lasciare spazio all’utile obbiettivo. Ridurre lo spreco di energia significa abbassare i costi variabili di produzione, aumentando l’efficienza produttiva a partire da quella energetica. Dove ricordiamo l’efficienza è da intendersi riferita al sistema energetico nel suo complesso, come capacità di garantire un determinato processo produttivo o l’erogazione di un servizio (ad esempio il riscaldamento) attraverso l’utilizzo della minor quantità di energia possibile.
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Green engineering A cura della Redazione
Gestione digitale dei sistemi di alimentazione: riduzione dei costi e del time-to-market In supporto alle classiche fonti di energie alternative, esistono strumenti in grado di alimentare sensori remoti o caricare dispositivi di accumulo, come condensatori o batterie a film sottile, che a loro volta forniscono l’alimentazione a dispositivi attivi (microprocessori o trasmettitori) che non dispongono di una fonte di alimentazione autonoma. In questo contesto si collocano i prodotti di recupero energetico presenti nel portafoglio di offerta di Linear Technology.
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a necessità di recupero energetico è un tema che si sta affrontando in diversi i settori, con differenti modalità risolutive. Una delle strategie implementate implica l’adozione di reti di sensori wireless (WSN) in grado di garantire da un lato una riduzione dei costi di installazione fino all’80% e, dall’altro, di rendere possibili una vasta gamma di applicazioni che non potrebbero essere realizzate usando una configurazione basata sulla presenza di cavi per la connessione. Un esempio tangibile è costituito dagli edifici cosiddetti ecologici e/o intelligenti. Un ambiente in cui vengono installati sensori praticamente ovunque per ottimizzare il consumo di energia, migliorare la sicurezza e, alla fine, ridurre le spese di esercizio. Semplice, quindi, ipotizzare che in futuro si assisterà a una crescita di tutti quei prodotti basati sull’energia verde o sul recupero energetico. In un contesto come questo ben si colloca l’offerta di Linear Technology Corporation (www.linear.com), azienda californiana che propone diversi prodotti per affrontare proprio i problemi energetici. “Oggi la maggior parte delle energie alternative utilizzate deriva da pannelli solari e turbine eoliche - ci ha spiegato Tony Armstrong, director of product marketing, Power products di Linear Technology Corporation – tuttavia esistono nuovi strumenti che ci consentono di produrre energia da una vasta gamma di fonti ambientali”. In questo caso risulta importante non tanto l’efficienza di conversione dei circuiti, quanto la quantità di energia recuperata media disponibile. Ad esempio i generatori termoelettrici convertono il calore in elettricità, gli elementi piezoelettrici convertono le vibrazioni meccaniche, le celle fotovoltaiche convertono la luce solare (o qualsiasi fonte di fotoni) e i dispositivi galvanici producono energia dall’umidità. In questo modo è possibile alimentare sensori remoti o caricare un dispositivo di accumulo, come un condensatore o una batteria a film sottile, e in seguito alimentare un microprocessore o un trasmettitore da un punto remoto, senza una fonte di alimentazione locale. La gestione efficace dell’alimentazione elettrica rimane un elemento fondamentale per far funzionare in modo affidabile tutti i moderni sistemi elettronici. In questo contesto i regolatori di tensione rimangono ancora forse l’ultima situazione di stallo da eliminare per i sistemi attuali. Infatti, non vi sono i mezzi per configurare o monitorare direttamente i principali parametri operativi del sistema di alimentazione. “Di conseguenza – continua Armstrong – i progettisti sono stati costretti a utilizzare un insieme eterogeneo di dispositivi (sequencer, microcontroller e regolatori di tensione) per programmare funzioni di avvio e di continuità di esercizio”. L’impiego di un bus digitale seriale standard, ad esempio l’I2C, consente una comunicazione semplice ed efficiente da e verso convertitori DC/DC con dotazione digitale; inoltre l’adozione di standard emergenti come il PMBus facilitano l’interoperabilità tra componenti. “I parametri importanti per il funzionamento del regolatore di tensione – sottolinea Armstrong – tra cui caratteristiche e tempi di avvio, tensioni di uscita e limiti di corrente, e limiti di controllo per sovra / sotto tensione ora possono essere programmati direttamente per via digitale ”.
In questo contesto i sistemi multi-rail complessi possono essere sviluppati con efficienza grazie alla presenza di un ambiente di sviluppo completo, dotato di un’interfaccia grafica utente (GUI) intuitiva. Questi sistemi semplificano anche il collaudo in-circuit (ICT). Un altro vantaggio è la possibilità di prevedere guasti al sistema di alimentazione e consentire l’adozione di misure preventive grazie ai dati di telemetria disponibili in tempo reale. “Ma l’argomento più significativo- conclude Armstrong- riguarda i convertitori DC/DC dotati della funzione di gestione digitale per consentire la creazione di sistemi di alimentazione , in grado di raggiungere le prestazioni previste con un consumo minimo di energia” Il nuovo dispositivo LTC3880 di Linear Technology è un controller DC/DC step-down sincrono a due uscite, dotato di gate driver per FET di potenza e funzioni complete di power management accessibili mediante il PMBus basato su I2C. I dati di targa del dispositivo mostrano tutta una serie di funzionalità e parametri all’avanguardia: facile compensazione calibrata, per essere indipendente dalle condizioni operative; limitazione della corrente cycle-by-cycle e condivisione della corrente rapida e accurata, risposta ai transitori della linea e sul carico senza gli errori di quantizzazione. LTC3880 è altresì dotato di un sistema di acquisizione dati a 16 bit che fornisce letture digitali relative a tensioni e correnti di entrata e uscita, duty cycle e temperatura. Il dispositivo prevede anche la funzione di registrazione degli errori (mediante un flag di interrupt ) e la presenza di una sorta di scatola nera che registra lo stato delle condizioni operative del convertitore poco prima di un guasto.
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Green engineering A cura della Redazione
Ecosostenibilità e ciclo di sviluppo prodotto In tema di sostenibilità ambientale Autodesk mette a disposizione del mercato una serie di prodotti e servizi che rendono la progettazione non solo sostenibile, ma anche semplice, intuitiva e conveniente.
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n Autodesk – afferma Sandro Zagatti, vertical sales manufacturing Autodesk Italia (www.autodesk.it) – siamo consapevoli del ruolo che la nostra azienda può giocare per aiutare la gente a immaginare, progettare e creare una mondo migliore. Siamo concentrati su quattro priorità strategiche per aiutare ad avere un futuro più sostenibile per tutti: sviluppare soluzioni sostenibili innovative, educare gli utenti a una progettazione sostenibile, accelerare le idee innovative e guidare con l’esempio nelle nostre attività di business”. La più grande opportunità per Autodesk per migliorare la sostenibilità è attraverso i prodotti e i servizi che rendono la progettazione sostenibile, semplice, intuitiva e conveniente. L’azienda, infatti, fornisce strumenti a più di 12 milioni di architetti, designer e ingegneri che progettano città, edifici e impianti che forniscono alla popolazione acqua ed energia, realizzano prodotti di consumo, e sviluppano i processi legati alla produzione. “La progettazione sostenibile – continua Zagatti – sta diventando una delle aspettative standard per molti dei nostri clienti accanto alle considerazioni relative alla qualità e ai costi. Per supportare le nuove richieste provenienti dal mercato, Autodesk fornisce una serie di soluzioni sostenibili che abbinano il workflow progettuale e la gestione del ciclo di vita a i servizi di consulenza. Le soluzioni Autodesk per la prototipazione digitale rendono più semplice la progettazione eco-sostenibile e la produzione ‘green’. Grazie, ad esempio, alla Autodesk Product Design suite si è in grado di progettare, visualizzare e simulare il prodotto prima che questo venga costruito così da poterne valutare l’impatto sia in termini di costi che di sostenibilità attraverso l’intero workflow di progettazione.
Attraverso la Autodesk Factory Design Suite i nostri clienti creano un layout del proprio stabilimento in digitale e possono analizzare il flusso dei materiali, l’utilizzo della macchina, il consumo di energia già dalle prime fasi di progettazione così da poter intervenire per ottimizzarne gli effetti. All’interno del nostro software Autodesk Inventor offriamo un tool interattivo – Eco Materials Adviser – che rende più semplice la progettazione ecosostenibile e che consente all’utente di selezionare il materiale in base all’impatto ambientale e ai costi, pur tenendo presente quello sulle prestazioni”.
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A cura della Redazione
Semplificare la vita dei clienti
Con oltre novant’anni di storia nella produzione di sensori per l’automazione industriale e la sicurezza, Schneider Electric propone soluzioni semplici e versatili per consentire ai clienti di concentrarsi sullo sviluppo delle funzionalità e delle prestazioni delle proprie macchine.
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emplicità e versatilità, facilità di scelta, di installazione e manutenzione. Sono questi gli elementi che guidano lo sviluppo dell’offerta di Schneider Electric (www.schneider-electric.com), azienda che vanta oltre novant’anni di storia nella produzione di sensori per l’automazione industriale e la sicurezza a marchio Telemecanique Sensors. “Le nostre soluzioni di rilevamento – ci spiega Paolo Colombo, Telemecanique Sensors manager di Schneider Electric – si contraddistinguono per affidabilità e robustezza, proprio perché il nostro obiettivo è semplificare la vita dei nostri clienti, permettendo loro di concentrarsi sullo sviluppo delle funzionalità e delle prestazioni delle proprie macchine”. Schneider Electric propone il sistema RFID Ositrack 13.56 MHz, una soluzione particolarmente adatta per l’identificazione automatica in numerose applicazioni. È un sistema aperto, facile da installare (può anche essere applicato direttamente sul metallo), collegare e configurare e risponde alle Norme ISO 18000-3, ISO 15693 e ISO 14443. È quindi possibile scegliere liberamente le memorie da impiegare dai diversi cataloghi che compongono l’offerta industriale. La stazione di lettura/scrittura può essere collegata a diverse tipologie di bus industriali: Modbus e Modbus TCP/IP (Uni-Telway, CANopen) semplificando la configurazione poiché è presente la funzionalità di rilevamento automatico del protocollo di comunicazione e della velocità. La totale assenza di software di configurazione, inoltre, fa sì che
l’utilizzo del sistema RFID Ositrack non sia riservato ai soli specialisti. “Si tratta, infatti, di uno dei sistemi più compatti sul mercato – continua Colombo – perché integra in un’unica custodia sia il controllo, sia l’antenna e, grazie al vasto range di accessori, può essere facilmente installato in ogni parte della macchina, poiché l’elettronica si auto-adatta all’ambiente circostante. La connessione tra elettronica e PLC, inoltre, è semplice, rapida e affidabile poiché si riduce a un unico cavo ed inoltre l’indirizzamento è veramente semplificato. Basta posizionare il badge di configurazione davanti all’antenna si attiva la modifica dell’indirizzo”. Sono diversi i vantaggi che presentano i sistemi di identificazione RFID rispetto ai dispositivi a codice a barre, fino ad oggi utilizzati nelle diverse applicazioni industriali. Si va dalla possibilità di modifica delle informazioni contenute nell’etichetta, all’utilizzabilità in presenza di polveri o incrostazioni, alla possibilità di registrare diverse migliaia di caratteri in un’etichetta, alla potenziale confidenzialità delle informazioni (blocco dell’accesso ai dati contenuti nell’etichetta), alla possibilità di lettura/scrittura attraverso la maggior parte dei materiali non metallici. “Tutti questi vantaggi - conclude Colombo - concorrono allo sviluppo del comparto dell’identificazione RFID nel settore dei servizi e della distribuzione in genere. La diminuzione costante dei prezzi delle etichette RFID, inoltre, dovrebbe portare questi lettori a sostituire i tradizionali codici a barre sui contenitori (cartoni, container, bagagli) nei settori della logistica e dei trasporti, ma anche sui prodotti in corso di assemblaggio e confezionamento nell’industria”.
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Green engineering A cura della Redazione
Progettare per l’ambiente Lo sviluppo di nuovi prodotti deve tener conto sempre di più di un utilizzo di materiali ecosostenibili. Una tendenza che porta, di fatto, ad una graduale sostituzione dei componenti attuali con altri conformi a questa logica. Teamcenter di Siemens PLM Software, considerata tra le più diffuse piattaforme a supporto della sostenibilità ambientale, facilita l’adozione sistematica di questo nuovo concetto.
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egli ultimi anni la sostenibilità industriale e le iniziative legate all’ambiente hanno subito un’evoluzione riguardante il campo della progettazione e della produzione. Regolamenti e direttive inerenti le registrazioni, valutazioni e autorizzazioni di sostanze chimiche (REACH), le restrizioni sulle sostanze pericolose (RoHS), e la gestione dello scarto di materiale elettrico ed elettronico (WEEE), sono al momento in vigore in quasi tutto il mondo. I produttori devono attenersi a tali direttive per non essere multati o ricevere pene ancora più severe, compresa l’interdizione dalla competizione in alcuni mercati chiave. Al tempo stesso l’impronta ambientale del ‘moderno sentire’ richiama sempre più l’attenzione dei consumatori che vorrebbero acquistare prodotti sicuri ed ecosostenibili e che si trovano ad avere a che fare con produttori che hanno la necessità di restare competitivi. A questo si deve aggiungere che l’utilizzo di un determinato materiale potrebbe essere autorizzato solo per taluni
scopi o prodotti, oppure concesso in alcuni paesi e proibito in altri. I progettisti, quindi, hanno l’esigenza di analizzare e tracciare le caratteristiche riguardanti i materiali e i componenti, poiché è proprio dalla fase di ideazione che parte l’ecosostenibilità. Le aziende di successo, infatti, non hanno solo bisogno di scegliere materiali che siano conformi alle direttive, ma devono anche essere in linea con una strategia di sostenibilità che elimini i componenti non ecosostenibili. Da qui la necessità di avere un’unica fonte per i dati di prodotto, oltre, naturalmente, a una conoscenza approfondita del processo di sviluppo. Ogni progettista dovrebbe avere accesso a una libreria di materiali già approvati, in modo tale da poter compiere una scelta consapevole anche in merito al materiale da utilizzare. In questa direzione un importante aiuto arriva da Teamcenter di Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com), considerata tra le più diffuse piattaforme a supporto della sostenibilità ambientale. “Una volta approvati, i materiali vengono inseriti in Teamcenter – ci spiega Eduard Marfà, Teamcenter marketing director EMEA dell’azienda – per essere poi a disposizione degli utilizzatori di tutta la gamma di applicazioni di Siemens PLM Software (CAD, CAE etc...). Questo di fatto consente a tecnici di tracciare un materiale o una sostanza, di determinare il suo impatto sul ciclo di vita del prodotto e di stabilire il rischio che un cambiamento può avere sulla linea produttiva”. Lo sviluppo di nuovi prodotti si sta senza dubbio orientando verso l’utilizzo di materiali ecosostenibili, prevedendo, di fatto, una graduale sostituzione dei componenti attuali con altri conformi a questa logica. Investimenti intelligenti in questa direzione permettono ai produttori di stare al passo con qualsiasi cambiamento e regolamento imposto dal proprio Paese. “Teamcenter — conclude Marfà — ha proprio l’obiettivo di supportare i produttori in questo percorso e di effettuare un controllo sia dei costi, che dell’ambiente. Un’analisi integrata del ciclo di vita del prodotto e della sua sostenibilità rappresentano il prossimo passo nella progettazione ecosostenibile”.
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TEAMCENTER 9, architettura a supporto della collaborazione aziendale Teamcenter 9, il sistema PLM più diffuso al mondo, aiuta le aziende a prendere decisioni più efficaci e, quindi, realizzare prodotti migliori.
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eamcenter 9 offre nuove migliorie a supporto della visione HD-PLM di Siemens PLM Software, concepita per aiutare le aziende a prendere le decisioni giuste per continuare a competere con successo. Teamcenter 9 continua a crescere sull’architettura unificata, con un approccio più integrato alla connessione delle informazioni generate dai gruppi di lavoro in tutta l’azienda estesa, garantendo agli utenti un’esperienza più personalizzata e produttiva.
Ingegneria dei sistemi A differenza delle tradizionali soluzioni per ingegneria dei sistemi che utilizzano strumenti separati per la modellazione dei sistemi, la documentazione delle interfacce e la documentazione dei requisiti, Teamcenter propone un approccio allo sviluppo del prodotto che è guidato dai sistemi e gestito dall’interno dell’ambiente stesso di Teamcenter. In questo modo si ha una vista comune del sistema a monte e a valle della catena del valore, favorendo l’eliminazione dei problemi di integrazione dovuti alla mancanza di correlazione fra i requisiti e l’implementazione fisica. Teamcenter 9 accelera il processo di sviluppo dei prodotti con informazioni integrate in maniera intelligente e garantisce che tutti i reparti e le discipline utilizzino dati di prodotto sincronizzati, in funzione delle loro attività e dei permessi di interazione con il ‘sistema informativo tecnico’ dell’azienda, secondo i più avanzati criteri di congruità e sicurezza. Inoltre, migliorate le integrazioni con l’ambiente software di Microsoft (Outlook, Word, Excel, Visio), l’ambiente MATLAB e Simulink.
Gestione dei contenuti L’integrazione avanzata della gestione dei contenuti in Teamcenter 9 permette di creare la documentazione di prodotto parallelamente al processo di progettazione. Inoltre, poiché
i prodotti moderni hanno spesso diverse opzioni e varianti, la gestione dei contenuti di Teamcenter supporta documentazione basata sulle configurazioni che riutilizzano parti comuni di testo, grafica e metadati. L’integrazione ancora più stretta con l’applicativo Rapid Author di Cortona3D consente la creazione di documenti in cui le illustrazioni restano legate dinamicamente ai dati di progetto corrispondenti. La nuova release supporta anche la versione più aggiornata dello standard S1000D, utilizzato per la documentazione nell’industria aerospaziale e nella pubblica amministrazione, e dell’architettura DITA (Darwin Information Typing Architecture).
Gestione del ciclo di vita del servizio Teamcenter 9 integra le soluzioni per la programmazione e l’esecuzione dei servizi, consentendo alle aziende di controllare più efficacemente i costi attraverso una definizione e una programmazione efficiente atta a ottimizzare le risorse delle organizzazioni di servizi e migliorare la produttività nei servizi. Teamcenter traccia e registra l’esecuzione delle attività di servizio, mantenendo una storia precisa delle risorse e degli interventi di servizio. Il personale di servizio può anche utilizzare le funzionalità di feedback per fornire informazioni utili agli ingegneri, contribuendo a migliorare le prestazioni e l’affidabilità dei prodotti.
Gestione degli utenti in base alle fasi di processo Lo sviluppo di prodotto richiede il coinvolgimento di diversi utenti, che sempre più spesso operano in differenti aree geografiche, hanno diverse esigenze , operano in differenti discipline, ma devono accedere ai dati PLM corretti in base alla mansione da svolgere. Con Teamcenter 9 è più facile personalizzare l’interazione con i dati di ciascun utente, mediante la definizione di fogli di stile che snelliscono i processi indipendentemente dal fatto che venga utilizzato il client tradizionale di Teamcenter (applicazione) o il thin client (Web).
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green engineering A cura della Redazione
Flessibilità, risparmio e integrazione con le nuove tecnologie Eplan Per essere competitivi a livello internazionale occorre in primis rispondere alle esigenze espresse dal proprio mercato di riferimento. Lo sviluppo del software in casa Eplan è guidato dal mercato con l’obiettivo di generare maggiore produttività e una riduzione tangibile dei costi.
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randi novità in casa Eplan Software and Service (www.eplan.it), azienda tedesca con sede italiana a Vimodrone, provincia di Milano, specializzata nello sviluppo di applicazioni dedicate al mondo della progettazione e dell’automazione. Si tratta sostanzialmente di nuove tecnologie orientate alla progettazione tridimensionale degli schemi pneumatici, degli allestimenti degli armadi elettrici, dei quadri di comando e dei sistemi di cablaggio. “EPLAN Fluid e Eplan Pro Panel – ci spiega Stefano Casazza, country manager dell’azienda – vengono arricchiti di una nuova funzionalità 3D che dà la possibilità di cablare virtualmente l’armadio. Il percorso può essere adattato in qualsiasi momento, in modo flessibile e a seconda della situazione. Le funzionalità di cablaggio consentono di trattare sia i
collegamenti elettrici che passano all’interno di una canalina, sia i collegamenti o cavi ethernet che passano all’esterno. Per quanto riguarda il Pro-Panel, invece, presentiamo anche il modulo COPPER, dedicato in maniera specifica agli utilizzatori delle barre di rame poiché è un ottimo sistema per il dimensionamento dell’armadio e il posizionamento della barre piegate al suo interno”. Ma le novità Eplan non finiscono qui e l’azienda tedesca lancia anche EPLAN Harness ProD, la soluzione 3D/2D per la progettazione professionale di cablaggio. “Si tratta di una soluzione di altissimo livello – continua Casazza – in grado di combinare i dati di ingegneria meccanica ed elettrica in un unico sistema e quindi rendere più efficace lo sviluppo di cablaggi in 3D. Distinte di taglio automatiche, sviluppo della tavola chiodi, calcolo delle interferenze sono solo alcune delle funzionalità che gli operatori trovano nel pacchetto EPLAN Harness ProD, che, inoltre, può essere integrato in modo ottimale nei processi di lavoro già consolidati e lavorare sia con CAD meccanici 3D già inseriti in azienda, sia in modalità standalone”. Il vero punto di forza delle nuove soluzioni Eplan è il fatto che siano state sviluppate in collaborazione con i clienti. “Non siamo nati ieri – precisa Casazza – Eplan è una azienda presente sul mercato da 25 anni e, fin dall’inizio, si è dedicata proprio al mondo della progettazione e dell’automazione. Siamo un team di 700 persone che ha sviluppato prodotti e tecnologie uniche che permettono ai nostri 95.000 clienti di lavorare in maniera efficace e produttiva. Siamo presenti in tutto il mondo e i nostri prodotti sono tradotti in 17 lingue diverse. Il mercato ci considera tra i leader nello sviluppo di CAD per l’automazione”. ‘Efficent engineering’ è il motto, ragion per cui la ricerca e sviluppo è sempre attenta a quello che succede nel mercato e alle esigenze dei clienti. Flessibilità, risparmio e integrazione sono i tre grandi input che ci arrivano dal mercato”. Eplan risponde a queste esigenze in tema di flessibilità i prodotti Eplan sono in grado di gestire diverse discipline in ambito di automazione (elettrico, fluidico elettronico, impiantistico, meccanico) con un unico software. Eplan, infatti, non è un semplice CAD, ma un ambiente di lavoro che permette di gestire contemporaneamente, grazie al suo potente database, tutte queste discipline. “Oggi poi non si parla d’altro che di risparmio – aggiunge Casazza – Il tempo è denaro e gli errori costano. Questo è il mal di pancia che cerchiamo di curare quando i nostri clienti – ad esempio – ci chiamano per valutare l’inserimento di un configuratore di progetti che permetta loro di velocizzare e normalizzare lo sviluppo degli schemi. Quello che offriamo è un sistema automatico in grado di gestire le varianti di progetto, la generazione delle distinte, la produzione della documentazione di progetto, le morsettiere, lo sviluppo e la numerazione dei cavi, e così via. Il tutto velocemente e senza errori”. Terzo e ultimo input che arriva dal mercato è l’integrazione. “Si parla di integrazione con i sistemi gestionali e con i PLM aziendali; – continua Casazza – scambiare dati tra Eplan e SAP, Teamcenter o Windchill non è un problema. È possibile sia scambiare dati tra Eplan e macchine a controllo numerico per forare i pannelli di montaggio dei quadri o per predisporre un condizionatore di raffreddamento, sia automatizzare lo scambio dati tra Eplan e le macchine che si occupano di tagliare, intestare e cablare i cavi. Eplan consente inoltre di scambiare dati con gli altri partner di soluzioni per l’automazione, poiché è integrato in maniera bidirezionale con le applicazioni di Rittal, Rockwell Automation, Beckhoff, Siemens, Schneider Electric, B&R, Phoenix Contact e Festo”.
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