Ho cavalcato le terre dei padri

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NICCOLÃ’ CEDENO

HO CAVALCATO LE TERRE DEI PADRI



NICCOLÃ’ CEDENO

HO CAVALCATO LE TERRE DEI PADRI


Biennio specialistico Corso di Ilustrazione II Docente: Chiara Carrer A.a. 2018/2019 Studente; Niccolò Cedeno


Il malumore ormai è nostro carnefice, il cuore si appresta ad esser divorato dall’oceano.

Quand’ecco apparire una macchia lontana squarciare la foschia della tempesta , pronta per abbracciarci.


Si son presi i nostri cuori, sotto una coperta scura.

Sotto una luna morta piccola, dormivamo senza paura.

Fu un generale di ventanni, occhi turchini, giacca uguale, un generale di ventanni, figlio di un temporale.


I fratelli Crookard erano due dei piĂš pericolosi pistoleri di tutta la regione del Nord Dakota.

Chiunque osasse intromettersi sulla loro strada diventava cibo per vermi.


Potete perciò capire quanto fummo spaventati quando iniziò a dirsi in giro che i fratelli Crookard volevano assaltare la banca di Fort Summer, la nostra piccola cittadina.

L’unico a non aver paura, era lo sceriffo Cutton. Per lui la giustizia valeva più di ogni cosa.


Arrivò il giorno. Il suon galoppata fremeva dalle lontane praterie, e si avvicinava minaccioso, come una tempesta di tuoni.

Tutti scapparono in casa, tranne lo sceriffo Cutton che aspettava sulla veranda con in braccio fucile.


Due ombre minacciose e fameliche di razzia, si allungarono prepotenti sulla nostra cittadina.

Lo sceriffo Cutton si alzò e si parò davanti a loro. Fumava il suo inseparabile tabacco ed era lĂŹ, al centro della piazza, fermo e immobile com’era sempre stato nella maggior parte della vita. Ad alcuni testimoni parve di vederlo sorridere.


I due fratelli, non dissero una parola, conoscevano solo il linguaggio delle pallottole.

Come latrati di un cane feroce le pistole esplosero i loro colpi sullo sceriffo.

Non seppi mai cosa volesse dimostrare Cutton quel giorno. Ma nel vederlo morire anch’io provai dolore.


Il 14 Ottobre 1492 approdammo sulla terra che ribattezzai San Salvador e fu lĂŹ che li incontrammo.

Avevano la pelle piĂš bella che avessi mai visto.


Fu così che iniziò. Con una stretta di mano.

Una stretta di mano che sembrò una condanna.

L’inizio del più grande genoicidio della storia.


Prima che arrivassero i nostri fratelli bianchi a civilizzarci, non avevamo alcun tipo di prigione.

Non conoscevamo il denaro, perciò il valore di un uomo non veniva misurato dalla sua ricchezza.

Il valore di un uomo veniva nutrito dalla natura.


Quando ero piccolo, mi innamoravo di tutto, correvo dietro ai cani.

Gli anziani ci educavano ad ascoltare con attenzione lĂ , dove tutto sembra calmo.

E quando giocavamo, ripetevamo le gesta dei padri.

Di giorno allenavamo il nostro udito e il nostro olfatto, imparavamo a conoscere i nomi delle piante e a distinguere le tracce degli animali.


Voi non avete capito le nostre preghiere.

Non avete voluto ascoltare i nostri padri.

Voi dite che voi avete ragione e che noi ci sbagliamo. Come possiamo sapere se questo è vero?


Non tutti nella capitale, sbocciano i fiori del male.

Qualche assassinio senza pretese, lo abbiamo anche noi qui in paese.

Aveva il capo tutto bianco, ma il cuore non ancora stanco. Gli ritornò a battere in fretta per una giovinetta.


Ma la sua voglia troppo viva, subito si esauriva, in quattro baci e una carezza, l’ultima giovinezza.

E quando la mano lei gli tese, triste lui gli rispose, di essere povero e in bolletta, lei si rivestĂŹ in fretta.


E andò a cercare il suo compagno, partecipe del guadagno, e ritornò col protettore dal vecchio truffatore.

E mentre fermo lo teneva, sei volte lo accoltellava, dicon che quando lui spirò la lingua lei gli mostrò.


Misero tutto sotto sopra, senza trovare un soldo Ma solo un mucchio di cambiali e di atti giudiziari.

Allora presi dallo sconforto, e dal rimpianto del morto, si inginocchiaron sul poveruomo chiedendogli perdono.

Quando i gendarmi sono entrati, piangenti li han trovati, fu qualche lacrima sul viso a dargli il paradiso.


E quando furono impiccati.

Volarono fra i beati.

Qualche beghino di questo fatto, fu poco soddisfatto.


Abbiamo accolto l’uomo bianco come fosse un nostro fratello e in cambio lui ci privò nostro del cibo.

Ci donò malattie a noi sconosciute. Ci privò del culto dei nostri dei per il loro unico dio.

Ma soprattutto ha depredato le sacre terre dei nostri padri.

Tutto questo in nome della pietra gialla, di cui l’uomo bianco è innamorato più di sé stesso..


Quando nel 1848 venne trovato un ricco filone d’oro sulle rive del fiume Sacramento, tutti furono presi dalla febbre dell’oro. Molti cercatori si spinsero nelle zone più impervie, pur di diventare ricchi. Tra loro vi erano anche i fratelli Carmack.

A differenza degli altri cercatori però,Jim e George Carmack ebbero un intuizione.


Per loro, oltre la montagna c’era un filone più ricco.

Perciò presero pale e picconi e si incamminarono fino ad arrivare davanti una grande prateria.

Vicino ad essa vi era un piccolo fiumiciattolo. George prese una scodella e constatò con enorme sorpresa che vi erano tracce d’oro.


I due fratelli si misero subito a scavare lungo il fiume delimitando l’area con dei paletti man mano che trovavano dell’oro.

I giorni seguenti furono all’insegna del duro lavoro. I due fratelli scavavano e picconavano il terreno sostendosi a vicenda finchè le pietruzze d’oro che trovavano diventavano sempre più grandi. Poi un giorno, finalmente Jim trovò il filone.


Era uno dei filoni piÚ grandi mai visti prima d’ora.

Anche dividendolo in due parti, sarebbe bastato per entrambi. Ma ormai il demone dell’avidità era sceso su di loro, e i fratelli iniziarono a vedersi con sospetto.


Finchè avvenne quello che era prevedibile. I due fratelli litigarono e Jim uccise George. Poi si incamminò verso la città per comprare il terreno. Ma non vi arrivò mai. Jim sparì. Nessuno sa cosa può essergli successo durante il percorso, sta di fatto che da allora, nessuno lo vide più.


Quando il sole alzò la testa, alle spalle della notte. C’erano solo cani, fumo e tende capovolte. Quel giorno l’albero della neve fiorì di stelle rosse.

A distanza di anni adesso possiamo riposare in pace, ma nessuno dimentica i 114 milioni di nomi dei fratelli massacrati dall’uomo bianco, né le gesta dei nostri padri che hanno combattuto queste battaglie. CAVALLO PAZZO

TORO SEDUTO

NUVOLA ROSSA


Ci hanno portato di barili di fili di cotone e dei pappagalli e altre piccole cose che sarebbe noioso elencare, pronti a scambiarle per qualsiasi cosa offrissimo loro.

Girano nudi, se non per qualche ornamento decorativo che indossano come collane. Non conoscono le armi di ferro, hanno soltanto dei bastoni affilati che usano per pescare, uno di loro si è fatto un piccolo taglio prendendo una spada dalla parte della lama.

Ho cercato di scoprire se vi fosse dell’oro, ho visto che alcuni ne hanno un piccolo pezzo appeso a un buco nel naso. Con cinquanta uomini potremmo soggiogarli tutti e fargli fare quello che vogliamo.





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