NICCOLO' CANULLI PORTFOLIO
NICCOLO' CANULLI 389 - 2761038 via calpurnio fiamma n.130 00175 Roma nicanulli@gmail.com
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RECUPERO DEL SAPONIFICIO EX- MIRA LANZA - tesi magistrale in progettazione architettonica - università degli studi roma tre
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PIRANESI - AREA ARCHEOLOGICA CENTRALE - call internazionale per via dei fori imperiali - accademia adrianea piranesi prix de rome
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RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI VEJANO - workshop di progettazione e restauro - laboratorio di progettazione 1m
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FORTE PORTUENSE NUOVE POTENZIALITA’ URBANE - workshop internazionale di progettazione urbana - uniroma3; urg granada
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AREA ARCHEOLOGICA DI OTRICOLI - workshop internazionale di progettazione - jmsg estudio
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RECUPERO DEL SAPONIFICIO EX- MIRA LANZA TESI DI LAUREA MAGISTRALE
L’ex sito mira lanza nell’area di pietra papa costituisce uno dei poli di maggior interesse individuati dal piano di recupero ostiense marconi. Il vasto lotto a ridosso del tevere ospitava il grande centro produttivo sin dagli anni venti. A partire dal 1954, in seguito alla dismissione del complesso industriale, i fabbricati hanno subito un graduale processo di abbandono che ha spesso portato anche alla demolizione di numerose parti.
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Dell'intero complesso sono sopravvissuti solo cinque edifici, su via Amedeo Avogadro e su via Tirone, ovvero i magazzini, le caldaie, i forni ed il nucleo direttivo del saponificio.
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Alcuni di essi da qualche anno ospitano nuove funzioni. Negli edifici dei forni e della direzione ha trovato sede dal 1999 il teatro India,
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mentre nel minore dei due magazzini Ê ospitato a partire da quest’anno un asilo nido.
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Il progetto proposto ha come obiettivo quello di rifunzionalizzare le parti oggi ancora in disuso attraverso l’inserimento di una serie di alloggi studenteschi nei grandi padiglioni magazzini, e di una biblioteca nei locali delle caldaie e dell’estrattore di grassi. L’intervento include anche la sistemazione dell’area verde che ospita i fabbricati, per una maggiore integrazione con l’intero complesso e per la messa in valore degli importanti ritrovamenti archeologici recentemente venuti in luce.
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PIRANESI - AREA ARCHEOLOGICA CENTRALE CONCORSO INTERNAZIONALE PIRANESI PRIX DE ROME 1° posto - team: Franciosini (Roma3) Petrachi (studio 2tr)
Per l’AACR viene immaginato uno sviluppo lontano dal modello monofunzionale: non un grande invaso destinato all’esclusività turistica, non una passeggiata archeologica, né un asse scenografico di attraversamento, ma uno spazio pubblico dove attività e servizi specialistici incontrano la quotidianità del cittadino. Nel progetto la moltitudine di episodi urbani, oggi dispersi, viene riordinata all’interno di una nuova spazialità che affronta temi come la comprensione, l’orientamento e la fruizione dello spazio. 15
L’intervento si configura come un’architettura di suolo che risolve la discontinuità topografica tra città antica, moderna e contemporanea;
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modellata lungo i bordi per assicurare contatti e rendere leggibili ambiti spaziali tra le quote; animata dai flussi che discendono dai quartieri ai margini.
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Una piastra si distende nell’invaso oggi occupato da Via dei Fori Imperiali, non più tesa univocamente tra Colosseo e Piazza Venezia, ma rallentata da una rete di percorsi in direzione est-ovest. La strategia progettuale dà soluzione a tre sistemi di elementi: Il sistema archeologico: fatto di parterre ed emergenze, di luoghi densi e più rarefatti. 18
Il sistema moderno e contemporaneo: articolato in un tessuto di percorsi e mete, di direzioni fisiche e visive, punteggiato di episodi monumentali. Il sistema del verde: ordinato in filari, masse, tappeti erbosi per ricongiungere, orientare, ridare forma e guidare l’osservazione del paesaggio.
testi estratti dalla relazione del progetto "call internazionale per via dei fori imperiali - Franciosini Petrachi" - PIRANESI PRIX DE ROME.
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RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI VEJANO WORKSHOP DI RESTAURO
Il progetto prevedeva una analisi ed una ipotesi di recupero dell'antico borgo storico di Vejano distrutto durante i bombardamenti del 1944. La gran parte del borgo ha subito un processo di ricostruzione nel dopoguerra ed attualmente l'unica area che appare in stato di totale abbandono è quella a sud della "Rocca degli Anguillara".
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L’intervento riprende le vecchie sagome delle abitazioni storiche impostandosi sulle tracce attuali delle rovine. Le nuove residenze si sviluppano su tre piani
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con un nucleo servente centrale. La struttura è costituita da un telaio in legno su cui sono montati dei pannelli di rivestimento interno ed esterno.
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FORTE PORTUENSE NUOVE POTENZIALITA’ URBANE
WORKSHOP DI PROGETTAZIONE URBANA
Il sistema dei forti di Roma costituiva una cerchia difensiva, composta da quindici forti e tre batterie, costruita tra il 1877 ed il 1891 per prevenire un eventuale attacco francese alla città. Vista l'eccesiva vicinanza al nucleo urbano i forti non vennero quasi mai utilizzati e furono riconvertiti in caserme o depositi militari. Forte Portuense era destinato a coprire il quadrante che va da Casaletto a Prati di Tor di Valle ma, già dal 1910 venne reimpiegato come deposito d'artiglieria.
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Attualmente il forte, situato all’interno del quartiere portuense, risulta abbandonato, nascosto da un recito di vegetazione. Il progetto si limita a una serie di interventi mirati e poco invasivi che ripristinino percorsi e rendano accessibili gli spazi del forte con l'intento di restituire al quartiere uno spazio di enorme potenzialità . Uno tra gli obbiettivi è quello di non modificare la situazione di isolamento acustico e visivo in cui la struttura è immersa mantenendo un netto contrasto con il caotico quartiere circostante. 31
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AREA
ARCHEOLOGICA
DI OTRICOLI
WORKSHOP INTERNAZIONALE team: José Maria Sachez Garcia (jmsg - etsam Madrid)
L'area archologica di Otricoli è uno dei siti romani più importanti e meglio conservati dell'Umbria. La città antica era costruita su una collina di tufo da dove strategicamente dominava la valle del Tevere. Attualmente il sito archeologico, che comprende il teatro, l'anfiteatro, le terme, la basilica e alcune sostruzioni, si presenta come un insieme disordinato di rovine che popolano la valle del Tevere.
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Il tipo di intervento adottato è quello legato all'inserimento di una serie di elementi temporanei che vadano a ridefinire un perimetro del sito lungo la sua evoluzione.
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Le nuove strutture vanno a colmare quelle che sono le necessitĂ dell'area, da semplici cornici che inquadrano le viste, ad ambienti che ospitano un museo diffuso, fino a diventare infrastrutture.
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Il percorso archeologico viene ridisegnato trovando nell'anfiteatro un suo ingresso ed uno sviluppo lungo i vecchi tracciati della cittĂ romana.
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La conclusione del percorso è traguardata da una torre che domina la vallata e consente una visione complessiva del sito e del paese.
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