da pag. 15 Quotidiano nazionale
Direttore: Marco Tarquinio
Lettori Audipress 02/2021: 117.547 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 15 Quotidiano nazionale
Direttore: Marco Tarquinio
Lettori Audipress 02/2021: 117.547 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-12 Quotidiano nazionale
Direttore: Alessandro Sallusti
Lettori Audipress 02/2021:
42.279 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 16 Quotidiano nazionale
Direttore: Norma Rangeri
Lettori Audipress 02/2021:
14.411 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 17 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 17 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 10 Quotidiano nazionale
Direttore: Marco Tarquinio
Lettori Audipress 02/2021: 117.547 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-10 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-10 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-16 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
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01-MAG-2021
da pag. 1-16 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 15 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 1-20 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
Lettori Audipress 02/2021: 114.353 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-20 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
Lettori Audipress 02/2021: 114.353 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-20 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
Lettori Audipress 02/2021: 114.353 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-20 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
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63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 15 Quotidiano nazionale
Direttore: Marco Tarquinio
Lettori Audipress 02/2021: 117.547 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
30-APR-2021 Estratto da pag. 37 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-19 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-19 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
30-APR-2021 Estratto da pag. 14 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
30-APR-2021 Estratto da pag. 14 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 12 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-8 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-8 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-15 Quotidiano nazionale
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Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
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01-MAG-2021
da pag. 1-15 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-13 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-13 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 2 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 2 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
02-MAG-2021 Estratto da pag. 14 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Alessandro Sallusti
Lettori Audipress 02/2021:
42.279 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Alessandro Sallusti
Lettori Audipress 02/2021:
42.279 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 3 Quotidiano nazionale
Direttore: Alessandro Sallusti
Lettori Audipress 02/2021:
42.279 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
30-APR-2021 Estratto da pag. 32 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
6566 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
30-APR-2021 Estratto da pag. 32 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 1-22 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-22 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-22 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-9 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-9 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-9 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 4 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 4 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-2 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-10 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-10 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-10 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-14 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 34 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 5 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 5 Quotidiano nazionale
Direttore: Maurizio Molinari
Lettori Audipress 02/2021: 174.057 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
da pag. 12 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
Lettori Audipress 02/2021: 114.353 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 12 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Giannini
Lettori Audipress 02/2021: 114.353 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 31 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
Lettori Audipress 02/2021: 260.760 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Fabio Tamburini
Lettori Audipress 02/2021: 149.810 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Fabio Tamburini
Lettori Audipress 02/2021: 149.810 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Fabio Tamburini
Lettori Audipress 02/2021: 149.810 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
da pag. 1-5 Quotidiano nazionale
Direttore: Fabio Tamburini
Lettori Audipress 02/2021: 149.810 63
63 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
3043 - ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DEL CLIENTE CHE LO RICEVE
01-MAG-2021 Estratto da pag. 1-11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
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Sabato 1 Maggio 2021 Corriere del Veneto
VE
Il virus
La nuova fase
LA CAMPAGNA
BloccataAstrazenecaperilavoratoriunder60,restano PfizereModernaconaltreesigenzediconservazione
Vaccini record, 48mila in 24 ore ma slitta la partenza nelle aziende ❞
Carraro Da imprenditori capiamo bene la logica nella distribuzione che funziona meglio sui grandi numeri, così come comprendia mo la problematica della catena del freddo ma non ci avvisino il giorno prima
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VENEZIA A un soffio da 50 mila, un «dieci percento» che solitamente corrisponde al «peso» del Veneto in Italia e che, di sicuro, calza a pennello con i 500 mila perseguiti con ostinazione dal generale Francesco Paolo Figliuolo: 48.492, tante sono le dosi di vaccino iniettate nelle ultime 24 ore ai veneti. Nel frattempo, però, cambia ancora la strategia e non può essere altrimenti viste le indicazioni sul tipo di vaccino da inoculare: dato che agli under 60 si daranno Pfizer e Moderna, la cui distribuzione è complicata da una rigorosa catena del freddo, si torna a puntare sui grandi hub vaccinali. Con buona pace delle vaccinazioni capillari in azienda. Mentre procede il porta a porta per gli anziani che non si possono muovere con 2.250 medici di base sul campo sui 3.009 totali che sono arrivati a 75.000 iniezioni la maggior parte delle quali proprio a domicilio, Zaia conferma che sotto le 40 mila dosi al giorno non si scenderà arrivando così, a metà maggio, a vaccinare i cinquantenni. Una potenza di fuoco legata, naturalmente, alle forniture che rassicurano: 250 mila dosi garantite a settimana. Nel dettaglio sono in arrivo 150 mila dosi di AstraZeneca (che però non dà garanzie di continuità) più 222 mila già arrivate, 29 mila di Moderna e 14 mila di Johnson & Johnson. Pfizer ha aumentato arrivando a 250 mila la settimana. Un tesoretto che comincia a frut-
Zaia La manifestazi one degli studenti delle scuole è sacrosanta, è il sale della democrazia: la scuola è uno dei Scontro sfiorato temi più importanti di questa pandemia. La scuola però è un tema gestito VENEZIA Le braccia degli stuin toto dal denti si incrociano in prima governo
linea a formare una catena che si oppone al blocco della polizia. Sul fronte opposto gli scudi sollevati degli agenti formano un muro. Gli schieramenti avanzano. «Basta, fermi, calmi!». I poliziotti resistono, poi costringono i manifestanti ad arretrare. Attimi di tensione, urla, spintoni e scontri appena sfiorati davanti alla sede della Protezione civile regionale di Marghera, ieri durante il punto stampa del governatore Luca Zaia, iniziato alle 12.30. Gli attivisti del «Coordinamento Studenti medi» e dei centri sociali veneziani erano un centinaio, armati di striscioni, megafoni e un massiccio impianto stereo: «Se non ci ascoltano, ci faremo comunque sentire», hanno scandito. Contestavano le misure di riapertura delle scuole, i trasporti pubblici inadeguati, la mancanza di dialogo tra istituzioni e con i ragazzi. In realtà l’offerta di un incon-
Consiglio regionale
Positivo al Covid-19 anche Roberto Ciambetti Non è il primo caso di contagio a Palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale, ma questa volta il virus colpisce il presidente Roberto Ciambetti. Ecco la sua «nota dal fronte». Mi spiace non poter partecipare di persona ai lavori del Consiglio così come alla seduta della V Commissione dedicata al Covid la settimana prossima, ma, come è accaduto ad altri colleghi, anch’io sono risultato positivo al Covid-19 e, dopo un tampone rapido la verifica approfondita con il test molecolare ha confermato. Così, come scrive Maurizio Manco, “Finché c’è virus, c’è distanza”. Al momento non ho particolari malesseri, ma mi preme tranquillizzare subito collaboratori e colleghi: il tracciamento del contagio non porta a palazzo Ferro Fini. Sono comunque tranquillo e sereno nel sapere che il vicepresidente Nicola Finco, l’intero staff dell’ufficio di presidenza e il segretario generale sapranno gestire come sempre al meglio la vita quotidiana della nostra Istituzione, vita che seguirò da remoto, non facendo mancare il mio contributo, © RIPRODUZIONE RISERVATA grazie alle tecnologie.
tare. Resta, però, il problema del freddo che colpisce anche le farmacie. «Su questo pare dice l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin - che Figliuolo stia pensando a una distribuzione diretta e mirata per destinatari e tipo di vaccino ma ne sapremo di più martedì prossimo in commissione Salute della Conferenza delle Regioni». Intanto ci sono aziende che hanno, letteralmente, tutto approntato in casa, dai lettini ai materiali sanitari. Dalla vicentina Marzotto alla veronese Aermec, non è un segreto che si attenda solo il via libera definitivo di settimana in settimana, ormai da un mese abbondante. Frena, ancora una volta, il presidente di Confindustria, Enrico Carraro: «Nessuna fuga in avanti, attendiamo il semaforo verde in base all’accordo nazionale. Certo siamo agli sgoccioli ormai...Quanto al tema degli hub vaccinali anche per le aziende, l’ipotesi non è campata in aria. Da imprenditori comprendiamo che i vaccini hanno una complicata filiera del freddo e che le performance migliori si fanno sui
grandi numeri. Chiaramente è difficile pensare che le aziende più piccole possano fare da sole. Se ci sarà la disponibilità, le grandi potranno ospitare i lavoratori delle piccole. Possiamo pensare di lavorare per cluster di aziende. Restiamo a disposizione e giochiamo di squadra. Che ci dicano cosa dobbiamo fare, magari non il giorno prima». C’è, poi, una scala ancor più piccola, quella dell’artigianato. «Lo schema di Protocollo di Intesa per l’estensione della campagna vaccinale alle attività economiche, di cui condividiamo spirito e obbiettivi, - scrive in una nota Confartigianato - è tuttavia applicabile concretamente solo ad aziende di grandi dimensioni che siano dotate di strutture interne o esterne idonee alla vaccinazione e abbiano la disponibilità del medico competente. Si tratta di condizioni concretamente difficili da avere nelle imprese artigiane». Tanto più. aggiungiamo noi, se la Regione chiede hub con una grossa potenza di fuoco prima di «scongelare» un lotto di vaccini. «Riteniamo prioritari: rafforzare gli
Hub vaccinali pubblici - spiegano gli artigiani - anche attraverso l’estensione delle fasce orarie di vaccinazione nelle ore serali e collaborare con le Usl per l’attivazione di linee dedicate ai lavoratori ed agli imprenditori dell’artigianato e delle Pmi regionali». Insomma, nei super hub, come quello in fase di ultimazione all’ex Brico di Bassano citato ieri da Zaia, si potrebbe aggiungere una postazione dedicata agli artigiani. La forza lavoro sanitaria, però, dovrebbero comunque trovarla le imprese perché la soglia dei 50 mila al giorno che Zaia ha definito «sicuramente un primato rapportato alla popolazione» non è superabile dal solo personale regionale. Vaccini a parte, ad agitare le acque è ancora la polemica innescata da Report. Il governatore Zaia sarà audito in V commissione martedì prossimo. Ma anche su questo si è scatenato un putiferio. Si è deciso di fare la commissione a porte aperte (seppur in streaming) e Zaia ha assicurato che la sua maggioranza voterà a favore sulla possibilità di rendere pubblica la seduta. «Lo volevamo in Consiglio, scrive l’opposizione - dove potrebbe intervenire solamente lui, dovendosi assumere le responsabilità delle scelte prese nei mesi passati. In Commissione, invece potrà portare con sé i dirigenti della Regione, scaricando su di loro l’onere di dare le risposte». Martina Zambon © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tensione Il presidio degli studenti superiori, ieri mattina, durante il punto stampa di Zaia, fronteggia i militari in tenuta anti sommossa
Studenti e centri sociali protestano a Marghera Fermati dalla polizia
tro era arrivata 24 ore prima, la proposta di un faccia a faccia con gli assessori all’Istruzione, Elena Donazzan, alla sanità, Manuela Lorenzin, e ai Trasporti, Elisa De Berti. Ma i ragazzi hanno rifiutato e spiegano perché: «Donazzan è una fascista dichiarata, quando parla con noi lo fa come a
Thiene, dove è intervenuta contro il collettivo Lgbt per dire che questi temi a scuola non vanno trattati, perché non si deve turbare la sensibilità di nessuno. Con lei non intendiamo discutere». Eppure gli attivisti si sono comunque riuniti davanti alla sede del punto stampa quoti-
diano e quando Zaia ha acceso il collegamento loro hanno collegato l’amplificatore. È stato a quel punto, quando la musica delle casse arrivava persino a coprire la voce del governatore all’interno, che la polizia ha chiesto ai ragazzi di abbassare. Dal rifiuto alla barriera il passo è stato brevissimo, quindi lo scontro risolto in pochi istanti, senza feriti, ma sufficiente a convincere i manifestanti a usare il diffusore più piccolo. «È stata un’azione di alleggerimento della tensione — spiega la polizia — si sono voluti frenare gli animi. Nulla di più. Sono ragazzini». Dalla parte opposta della barricata gli slogan continuano: «Da un anno
chiediamo una scuola in presenza e sicura, trasporti adeguati e un’educazione che, al di là dei punteggi dei professori, forgi il nostro spirito critico, la capacità di stare nel mondo, la nostra personalità. La convocazione della Regione è stata solo una provocazione. Cosa abbiamo da imparare da un assessore che canta “Faccetta Nera” alla radio?». Il giudizio sull’accaduto sarà ancora più duro a posteriori, quando gli attivisti ribadiranno che l’unica risposta «concreta» alle loro richieste è stato lo schieramento della polizia. Lettura poi sposata da comitati, sigle e liste civiche, dai Cobas Scuola a «Potere al popolo», da «Quartieri in movimento» a «Venezia verde e progressista»: «Solidarietà agi ragazzi e chiediamo che il mondo della scuola, in tutte le sue componenti, anche sindacali, si affianchi alla protesta — dichiarano i comitati di base per la scuola —. Diritto allo studio e diritto alla salute devono andare di pari passo». Antonella Gasparini Giacomo Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGIONE
SABATO 1 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
milano-cortina 2026
Al viceministro Morelli la delega alle Olimpiadi Zaia soddisfatto dell’incarico al leghista lombardo: «Ora però bisogna correre». Manca ancora l’Agenzia delle infrastrutture Francesco Dal Mas / CORTINA
In attesa della costituzione dell’Agenzia pubblica delle infrastrutture e della nomina del commissario (o dei commissari) per le opere olimpiche, il lombardo Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture, ha ricevuto la delega ai Giochi olimpici Milano-Cortina del 2026, oltre a quelle al Codice della strada, agli interventi stradali e alle infrastrutture idriche, all’edilizia scolastica e coordinamento dei commissari Anas. «Ora c’è bisogno di premere sull’acceleratore per dare il via alle grandi infrastrutture di servizio alle Olimpiadi, che segneranno la ripartenza di tutta la montagna veneta» ha subito commentato il governatore Luca Zaia «una rinascita dell’intero territorio bellunese dopo la battuta di arresto causata dall’epidemia. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha già ricevuto il nostro dossier contenente la lista de-
Il viceministro leghista Alessandro Morelli
gli interventi infrastrutturali necessari a garantire l’accessibilità ai luoghi di gara». La legge Olimpica ha stanziato un miliardo di euro per tutto il territorio di Milano-Cortina, ai quali si aggiungono altri 145 milioni dell’ultima Finanziaria. Al Veneto spetteranno circa 380 milioni complessivamente. La somma servirà soprattutto per la variante della statale Alema-
gna a Longarone, per la circonvallazione di Cortina, per una bretella veloce a Verona, sede della cerimonia conclusiva delle Olimpiadi e per altri interventi minori, soprattutto migliorie ferroviarie. Si aggiungono, al momento, gli 85 milioni stanziati dalla Regione Veneto, per la pista di bob e slittino e la gestione del centro federale per i 20 anni successivi ai Giochi.
Commentando le deleghe di Morelli, ieri un po’ tutti hanno ravvisato la necessità di fare presto. Per primo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ricordando che a due anni circa dall’assegnazione olimpica non è stata ancora composta l’Agenzia delle infrastrutture. Dipende dal Governo e in particolare dalla neosottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. A Cortina ci si attende che l’amministratore delegato di questa Agenzia diventi il neo commissario alle opere olimpiche, con pieni poteri di accelerazione. Di più, si auspica che sia Luigi Valerio Sant’Andrea, già commissario dei Mondiali. «Bisogna accelerare» insiste l’onorevole Roger De Menech «perché rischiamo di non arrivare in tempo con le circonvallazioni e, ahimè, con la stessa pista di bob». Zaia si dice sicuro che Morelli non avrà un occhio di riguarda solo per la sua Lombardia, ma anche per le Dolomiti: «Ci permette di gettare le basi per lo sviluppo futuro di Cortina e delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità». Si associa la vicepresidente Elisa De Berti, che affida a Morelli altre attese importanti del Veneto: «Con il viceministro affronteremo il tema delle smart road» anticipa «per individuare soluzioni viabilistiche che riducano definitivamente il traffico all’interno dei centri urbani delle Dolomiti e offrire così strade più sicure e veloci, soprattutto nei giorni di maggior afflusso». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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visita anche alla sede cav
Di Maio nel Veneziano incontra 10 imprenditori VENEZIA
Missione veneziana ieri per il ministro degli Esteri Luigi di Maio che in una riunione riservata, assieme al ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà, ha incontrato a Mestre una decina di imprenditori veneti, tra cui Giordano Riello. L’incontro si è tenuto presso la sede della Cav (di cui sono state illustrate le eccellenze tecnologiche). Al centro del col-
loquio le politiche di sostegno all’export, difesa del made in Italy, internazionalizzazione, la riforma del cuneo fiscale, il problema delle politiche protezionistiche di Paesi come Cina e Russia. Tutte istanze, è stato riferito dai partecipanti, che Di Maio ha assicurato di portare al governo. Non era stato invitato il presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese, che parla di «sgarbo istituzionale». —
IN BREVE Vicenza Domani treni fermi per un ordigno bellico
Le previsioni Weekend rovinato dal maltempo
Dalle 7.45 alle 16 di domani, su ordinanza della Prefettura di Vicenza, la circolazione ferroviaria sarà sospesa sulle linee Verona – Padova, Vicenza – Treviso e Vicenza – Schio per consentire il disinnesco e la rimozione di un ordigno bellico. L’orario per il termine delle attività è legato all’effettivo completamento dell’intervento degli artificieri. Informazioni di dettaglio sui provvedimenti sul sito web delle ferrovie.
Si preannuncia un ponte del Primo maggio guastato dal maltempo in Veneto: decretato lo stato di attenzione per precipitazioni sparse, anche intense, in particolare su Prealpi e pianura. Il tempo si guasterà oggi nel pomeriggio, con probabile fase più perturbata in serata con precipitazioni diffuse anche consistenti e con rovesci e temporali. Simile, forse un po’ meno perturbato, anche il tempo previsto per domani.
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PRIMO PIANO
SABATO 1 MAGGIO 2021 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: l’emergenza sanitaria i dati della regione
Vaccini, nuovo record con 48.492 dosi Scuole, sono 1.832 gli studenti positivi L’assessore Lanzarin: 2.250 medici di base hanno immunizzato 75 mila persone a domicilio, ottima collaborazione Albino Salmaso / VENEZIA
Vaccini: il Veneto è primo in Italia con le 48.492 dosi in 24 ore, racconta Luca Zaia nel suo tg web ma le statistiche del ministero della Sanità svelano una realtà un po’ più complessa. In testa alla graduatoria c’è la Liguria con il 91% dei vaccini somministrati rispetto a quelli ricevuti dal commissario Figliuolo, seguita da Marche (90,6) e Umbria (90,2). Poi arrivano l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto. C’è un’altra classifica relativa al tasso di copertura sulla popolazione residente. In testa sempre la
In arrivo 150 mila dosi di AstraZeneca, 225 mila di Pfizer e 29 mila di Moderna Liguria con il 38% e il Veneto è decimo con il 32,6: l’obiettivo è arrivare almeno al 70% con l’immunità di gregge. Le statistiche ufficiali non frenano la verve del presidente che vuole la medaglia del primo della classe. «Con le 48.492 dosi di ieri siamo arrivati a 1.619.235 persone immunizzate. Dobbiamo ora completare il secondo ciclo. È sicuramente un primato almeno in rapportato alla popolazione. Ho sentito il generale Figliuolo fino a tarda notte, dandogli gli aggiornamenti. È un bel risultato, voglio ringraziare quelli
EVENTI ATTIVI IL 27 APRILE NELLE SCUOLE VENETE NUMERO DOCENTI/ OP. SCOLASTICI POSITIVI IN QUARANTENA/ MONITORAGGIO
NUMERO EVENTI
NUMERO STUDENTI POSITIVI
NUMERO STUDENTI IN QUARANTENA/ MONITORAGGIO
NUMERO DOCENTI/ OPERATORI SCOLASTICI POSITIVI
8
11
95
0
7
48
70
615
22
126
Scuola dell'infanzia
215
349
3.839
60
436
Scuola primaria
378
507
6.305
55
571
Scuola secondaria di I grado
280
416
5.005
17
263
Scuola secondaria di II grado
341
495
5.923
16
190
1.270
1.832
21.657
169
1.593
Altro (es. scuole serali) Asilo Nido
TOTALE
che ci hanno messo l’anima. È l’occasione per ricordare che la vaccinazione è la via d’uscita», ha concluso il presidente. Sul fronte delle forniture, Zaia ha annunciato l’arrivo per oggi di 150 mila dosi di AstraZeneca, che si aggiungono alle 222 mila già in magazzino. Vi si aggiungeranno 29 mila dosi di Moderna, fornitura costante per ogni settimana, e 14 mila di Johnson & Johnson; il vaccino Pfizer prevede 150 mila e poi 225 mila dosi a settimana. Insomma, si viaggia verso il traguardo dei 50 mila vaccini–day e le code nei maxiambulatori non spaventano. Anzi, sono il segnale della risposta positiva della popolazione che ha capito l’importanza della profilassi di massa per evitare o abbassare il rischio del contagio Covid. «Credo che una volta messi
in sicurezza gli over 60, in linea di principio avremo fatto gran parte del lavoro per tutelare le fasce d’età più a rischio contagio. Se procediamo di questo passo al 10-15 maggio avremo chiuso anche questa sfida per salvaguardare i 600 mila sessantenni: ora siamo al 20 per cento ma le prenotazioni sul portale web funzionano a meraviglia» ha detto Zaia. Un ruolo importante lo stanno giocando i medici di base, come ricorda l’assessore Manuela Lanzarin: sono 2.250 quelli che hanno aderito all’intesa con la Regione con 75 mila somministrazioni a domicilio in meno di un mese. Il cronoprogramma viene aggiornato day by day e si attendono indicazioni da Roma per capire se e quando i ragazzi dai 12 ai 15 saranno vaccinati: Pfizer ha messo a
punto un siero ad hoc per garantire l’immunità a chi frequenta le scuole dell’obbligo. Ma il tema verrà affrontato in estate, appena il ministro Speranza avrà ottenuto il via libera dall’Aifa. Per sconfiggere il virus ci vorrà molta pazienza, perché nessuno è in grado di capire quali siano le varianti del Covid: dopo quella inglese e brasiliana, è esplosa quella in India (confermati ieri altri due casi nel Veneto, sono due rientrati nel Veneziano dal Bangladesh). In Italia invece si sta affinando la cura con gli anticorpi monoclonali. A Marghera davanti alla sede della Protezione civile ci sono proprio gli studenti delle superiori che protestano per tornare in classe al 100%. Sono fermi al 70 per la carenza degli autobus e non si rassegnano. Cantano,
il presidente: «invitare il virologo in coMMissione? nulla in contrario»
Crisanti, Zaia schiera 9 consulenti Interrogazione del Pd al Senato VENEZIA
Quanti tecnici e consulenti porterà Luca Zaia martedì in commissione Sanità per discutere, dopo la trasmissione Report di Rai3, la strategia con cui il Veneto ha affrontato la pandemia? Dalle indiscrezioni che filtrano sono almeno 9 i professionisti che il presidente ha chiamato al suo fianco. Una supersquadra non solo di “manager” della sanità ma anche di scienziati e medici del Cts: ieri il presidente ha ricordato che prima di adottare i provvedimenti si consulta con i professori Navalesi, Tacconelli, Cattelan e Baldo del Cts. E se ci fosse anche il professor Andrea Crisanti, invitato a spiegare il suo studio sui
tamponi rapidi con il 30% di margine d’errore? «Non ho nulla in contrario, ma non sarò certo io a invitarlo» spiega il presidente. «Se qualche partito se ne fa carico, ben venga l’intervento del microbiologo dell’università di Padova». Sia chiaro, non si respira la nostalgia della stagione in cui Zaia e Crisanti si sono presentati sorridenti e ottimisti per annunciare il modello tamponi di Vo’ in tutta la penisola. Acqua passata. Troppi veleni, con carte bollate e querele per diffamazione al punto che il professore, con un sussulto d’orgoglio ieri a un “Giorno da Pecora”, ha tirato in ballo Galileo Galilei: è da 400 anni che non si trascinava la scienza in tribunale. E stavolta non
Andrea Crisanti
c’è il cardinale Roberto Bellarmino nelle vesti di inquisitore ma il tribunale popolare della Lega, che forse dovrebbe rileggere la “Vita di Galileo” di Brecht per capire come la repubblica Serenissima di Venezia tutelò la scienza dai diktat di santa romana chiesa. Martedì quindi alle 12 sarà la presidente della V commissione Sonia Brescacin a decidere se i lavori saranno pubblici, ma ci vuole il voto all’unanimità. Zaia è d’accordo mentre le opposizioni vanno all’assalto, come sottolinea lo speaker Arturo Lorenzoni. «Noi abbiamo chiesto che il presidente Zaia venga in consiglio regionale per rispondere alle interrogazioni sollevate 6 mesi fa e rimaste inevase. Com’è possi-
La manifestazione degli studenti a Marghera
urlano e con il volume alle stelle rendono quasi incomprensibile la diretta web e quindi vengono allontanati dalla polizia. Zaia tendo loro la mano: «Manifestare è il sale della democrazia, la scuola è un tema importante della pandemia ma tutte le competenze sono gestite dal governo». Peccato non abbia promesso una decina di bus nuovi per farli felici. Ultimo flash dall’assessore Manuale Lanzarin con le statistiche sui focolai nelle scuole: al 27 aprile risultano 1.270 casi con 1.832 studen-
ti positivi mentre quelli in quarantena sono 21.657. I professori a casa con il Covid sono 169 perché oltre 80 mila docenti sono stati vaccinati con la prima dose. Il ritorno in classe da lunedì scorso non segnala quindi situazioni di allarme anche se non bisogna abbassare la guardia: il 52 per cento dei contagi riguarda i nidi, gli asili e le elementari e l’altro 48% le superiori. Dal 7 gennaio gli studenti con il Covid sono 6.769 e 82.582 quelli in quarantena. Ci vuole prudenza: mascherina e pochi spritz. —
bile non accorgersi che il 95% dei pazienti asintomatici contro la media del 60% in Italia è un clamoroso errore? Zaia ha paura del dibattito e ha arruolato una squadra di consulenti per difendersi. Nessuno mette in discussione la competenza e la professionalità dei tecnici e dei medici che collaborano con il Cts e la Regione, ma qui si tratta di capire perché Zaia invece di acquistare una nuova macchina per processare i tamponi molecolari con la microbiologia di Padova ha preferito optare per i test rapidi. La sua scelta è stata poi adottata da tante regioni, con la gara di Azienda Zero che ha messo in piedi una cordata italiana. Si tratta di un appalto per centinaia di milioni, mentre la macchina per processare i tamponi molecolari è un investimento fisso che resta poi alle microbiologie. I test antigenici presentano un margine di errore del 30% e tocca a Zaia spiegare i motivi di questa scelta che è solo politica. Invitare il professor Crisanti? Per noi il dibattito va fatto in consiglio regionale, mentre
in commissione non ci sono le regole per garantire pari dignità nel confronto, la presenza del microbiologo rischia di essere inutile», conclude Lorenzoni. E in serata un professore dell’Università di Padova è sceso in campo per difendere Crisanti. «Mai, almeno in tempi moderni, si è visto che fare ricerca e presentare dati verificabili potesse suscitare in chicchessia una reazione che configuri un'azione diffamatoria. Mai mi sarei aspettato una simile mancanza di rispetto, non solo di una persona, quanto dell'operare scientifico ed accademico stesso». Così afferma il professor Fulvio Ursini, ordinario e già direttore del Dipartimento di chimica biologica dell'Università di Padova, che allega una interrogazione presentata dal senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo, al Ministro della Salute per chiedere quali «misure urgenti» intenda adottare per fare «piena chiarezza» sullo studio del professor Andrea Crrisanti. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Sabato 1 Maggio 2021 www.gazzettino.it
L’intervista Francesco Zambon
Vaccinazioni in Veneto DOSI SOMMINISTRATE IERI
+48.492 Totale
Dosi fornite
1.623.116
88,1%
PRIME DOSI
+34.337 Totale
Popolazione
1.117.021
22,2%
«Io e Crisanti? Due storie completamente diverse»
L’autore del rapporto ritirato dall’Oms: «Il suo `«Ne parlammo in Cts: in una pandemia, a certe +14.155 per ora è uno studio, non un’evidenza scientifica» condizioni, i test rapidi sono un rischio accettabile» `
CICLI COMPLETATI
Totale
Popolazione
506.095
10,1%
Popolazione OVER80 con almeno 1 dose
95,2% Popolazione 70-79 con almeno 1 dose
68,8% Disabili con almeno 1 dose
65,9% Vulnerabili con almeno 1 dose
54,5% NB: La popolazione di riferimento è la popolazione ISTAT
L’ANDAMENTO SETTIMANALE ∆
Totale campagna ULSS n. 1 Dolomiti
1.171
78.370
ULSS n. 2 Marca Trevigiana
8.439
276.703
ULSS n. 3 Serenissima
6.887
209.884
ULSS n. 4 Veneto Orientale
1.905
72.420
ULSS n. 5 Polesana
2.424
92.918
ULSS n. 6 Euganea + AOUPD
8.588
300.485
ULSS n. 7 Pedemontana
4.418
115.229
ULSS n. 8 Berica
4.508
160.421
ULSS n. 9 Scaligera + AOUIVR
10.152
304.578
Istituto Oncologico Veneto
0
12.108 TOTALE
48.492
1.623.116 L’Ego-Hub
segue dalla prima pagina
Perché vicende diverse? «Quello di Crisanti è uno studio scientifico con dati raccolti, analizzati e discussi, destinato a orientare le strategie dei tecnici. Invece il rapporto Oms era la descrizione narrativa e non valutativa di una risposta, basata su dati diffusi dalle fonti ufficiali e pensata per essere utile ai decisori politici degli altri Paesi». Non pensa che entrambi siate stati messi ai margini per aver rivelato verità “scomode”? «Non posso commentare. Mi risulta che lo studio di Crisanti non sia ancora stato sottoposto a peer review (valutazione tra pari, ndr.), per cui allo stato non è un’evidenza scientifica». Il rettore Rosario Rizzuto dice: stop polemiche. Concorda? «Sono molto d’accordo con il professor Rizzuto. Credo sia necessario basarsi sulle evidenze, senza fare strumentalizzazioni di nessun tipo, andando dritti verso la verità. Stiamo parlando della salute della gente, non di chi è più bello o più brutto. In questo credo che anche la stampa abbia un ruolo importante».
«TROPPA ESPOSIZIONE MEDIATICA RISCHIA DI FAVORIRE LA DISINFORMAZIONE SU UNA SITUAZIONE GIÀ MOLTO INCERTA» TREVIGIANO Francesco Zambon lavorava all’ufficio Oms di Venezia
dere il proprio giudizio in aree su cui non si è competenti. Questo favorisce la disinformazione, con i cittadini che vengono sballottati da un parere all’altro, spesso senza essere in grado di distinguere le varie fonti e valutare quale sia la voce più autorevole. Già c’è un elevatissimo grado di incertezza
sulla pandemia: non è il caso di amplificarlo ulteriormente». Cosa pensa del caso tamponi? «Per l’appunto: sarebbe una domanda da porre a un virologo. Mi sono documentato anch’io, leggendo articoli su riviste autorevoli come Lancet, che ha comparato
«SONO MOLTO D’ACCORDO CON IL RETTORE RIZZUTO. NON SERVONO LE STRUMENTALIZZAZIONI, DOBBIAMO ANDARE DRITTI ALLA VERITÀ»
Da Treviso a Mestre La solidarietà dei Comuni veneti
E le carte bollate lo hanno? «Penso sia una degenerazione del Covid quella di finire in un’aula di tribunale. Non voglio dire che la responsabilità non vada accertata. Ma dobbiamo stare molto attenti al fatto che la pandemia, che già pone sfide sanitarie e sociali enormi, non diventi pure un colossale peso per il sistema giudiziario italiano». Quanto incide l’esposizione mediatica degli scienziati? «Il problema non è tanto di essere distolti dal campo, ma di espan-
Giostre in corteo su 40 tir: «Riaprite i lunapark» VENEZIA Un corteo di 40 tir da Treviso a Marghera per contestare le chiusure per lunapark e spettacoli viaggianti e chiedere di aprire prima del 1° luglio. La manifestazione di protesta ha attraversato la Treviso Mare ed è passata per Mogliano per poi approdare al centro commerciale “La Nave de Vero” a Marghera. Nel capoluogo della Marca i rappresentanti del settore hanno incontrato il sindaco e presidente di Anci Veneto, Mario Conte: «Comprendiamo le ragioni degli operatori di questo settore - ha affermato Conte - le cui istanze sono comuni ad altre attività. Come Anci Veneto ci attiveremo per chiedere ai parlamentari ed al Governo di supportare questo settore».
LEGHISTA Il presidente Luca Zaia
Caso Report e audizioni in commissione anche l’opposizione si sposta a Marghera devono essere i tecnici e siccome nell’assemblea legislativa non sono ammessi “terzi” che non siano consiglieri e assessori, il governatore ha proposto una audizione in Quinta commissione Sanità. La commissione è stata convocata per martedì a Palazzo Ferro Fini, nell’aula consiliare, ma l’organizzazione dei lavori ha creato al-
Crisanti ne parlò nel Cts, di cui anche lei faceva parte? «In autunno ci eravamo interrogati sui contesti in cui effettuare i tamponi rapidi. Chiaro che da allora è passato un mondo di conoscenza. A fine ottobre è stato sottoposto al Cts il Piano di emergenza per l’autunno. Abbiamo discusso collegialmente sull’opportunità di utilizzare gli antigenici, valutando i pro e i contro con le evidenze disponibili in quel momento. Il professor Crisanti era d’accordo che il molecolare rimane il gold standard (riferimento diagnostico, ndr.), ma a certe condizioni, come ad esempio la velocità di refertazione. Bisogna tenere in considerazione anche altri fattori. Avere un molecolare positivo refertato magari dopo 48 ore, cosa che può accadere quando il sistema è sotto stress, in un contesto con popolazione vulnerabile, va valutato nell’ottica di avere un test magari con sensibilità più bassa ma ripetuto più frequentemente e somministrato ad un numero molto più alto di persone». Cosa direbbe oggi un rapporto dell’Oms sulla gestione del Covid dopo la prima ondata? «A maggio abbiamo scritto che il modello Veneto era diverso da quello della Lombardia, non perché volevamo essere gentili con la Regione, ma in quanto gli studi scientifici sottoposti a peer review avevano valutato le diverse risposte. Per non alimentare polemiche inutili e non supportate da evidenza, credo sarebbe necessario attendere il termine di questo flusso di ondate e poi fare una comparazione tra gli Stati e tra le Regioni, vedendo che cosa ha funzionato e che cosa no. Mi rendo conto che possa essere un’attività molto delicata e spinosa. Ma non credo che il fatto che sia politicamente sensibile debba essere un ostacolo. Se vogliamo produrre un cambiamento, dobbiamo arrivare alla verità. Le ombre non portano da nessuna parte, se non in tribunale». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA POLEMICA VENEZIA “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”, dice il vecchio proverbio. In Veneto l’opposizione di centrosinistra si è adeguata a quell’adagio: visto che il governatore Luca Zaia sta sempre a Marghera, anche l’opposizione si trasferirà lì. Lunedì, prima della consueta diretta social e televisiva di Zaia, i consiglieri regionali di Partito Democratico, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Movimento Cinque Stelle e lo speaker Arturo Lorenzoni, terranno così una conferenza stampa davanti alla sede della Protezione civile, il palazzo che ormai da 14 mesi ha oscurato i blasonati Ferro Fini e Balbi sul Canal Grande. Argomento: l’audizione del governatore e dei suoi tecnici in programma martedì a Palazzo Ferro Fini. Il caso è quello di Report, il programma di Rai Tre che lunedì scorso ha rilanciato le critiche del virologo Andrea Crisanti sui test rapidi ritenuti inaffidabili e, dunque, a suo dire responsabili dei contagi e dei decessi nelle case di riposo del Veneto tra novembre e dicembre. L’opposizione aveva chiesto a Zaia di riferire in consiglio, Zaia ha detto che a parlare
gli antigenici e i molecolari, concludendo che anche i rapidi sono validi. Con dei distinguo: è importante valutare il contesto dove si usano, il rischio epidemiologico, quando è avvenuto il contagio. Avere un falso negativo in un soggetto che ha una carica virale bassa e non è in grado di contagiare altri può essere, da un punto di vista di sanità pubblica, un rischio accettabile».
tre polemiche. La presidente della commissione, la zaiana Sonia Brescacin, ha proposto che a parlare per primo sia Zaia, poi i consiglieri potranno fare le domande con tempi contingentati, non più di 8 minuti a testa, quindi saranno i tecnici a rispondere. La vicepresidente Anna Maria Bigon, del Pd, ha protestato: «I tempi non so-
no mai stati limitati, non potete metterci il bavaglio». Il collega Andrea Zanoni ha rilanciato: «Se Zaia vuole far parlare i tecnici, allora invitiamo anche Crisanti». Replica di Zaia: «Nessuno si oppone».
GLI SPAZI Altra questione, i giornalisti: la
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ZAIA DIFENDE I SUOI TECNICI. SCINTILLE SUI LAVORI IL PD: «NON POTETE METTERCI IL BAVAGLIO»
disposizione è che, per carenza di spazio fisico, visto che ci saranno tutti i tecnici di Zaia, l’accesso a Palazzo Ferro Fini venga vietato ai cronisti che potranno seguire la diretta dei lavori via streaming sempre che, visto che le commissioni sono per regolamento a porte chiuse, tutti i consiglieri votino all’unanimità a favore della pubblicità della seduta. Sul fatto che parleranno i tecnici, anche se l’opposizione vorrebbe un confronto politico, non ci sono dubbi. Zaia ieri è stato categorico: «Non esiste che i miei tecnici vengano tacciati da gente che passa per strada come persone disumane e poco attente, che fanno scelte che comportano maggiore mortalità. Queste persone sono state ringraziate fino a novembre per come era stata gestita la prima ondata, e passano le notti a fare riunioni. Se ancora a qualcuno questo non va bene, vada in Procura e ci metta la faccia». Il governatore ha seccamente liquidato anche l’ipotesi, tornata di nuovo in ballo, di una sua “scalata” nella Lega: «L’ho già detto, il segretario sta facendo bene il segretario. Sul mio futuro non voglio che si vada avanti con queste manfrine, non vado a fare il presidente del Consiglio, non me ne frega di scalate politiche, tranquilli». (Al.Va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Sabato 1 Maggio 2021 www.gazzettino.it
La lotta al Covid LA GIORNATA VENEZIA 25.243: questo era il target delle vaccinazioni attribuito al Veneto dal commissario per l’emergenza Covid-19 da raggiungere nella settimana dal 16 al 22 aprile. Il target successivo, quello fissato alla data del 29 aprile, era ancora più alto: 40mila dosi. Ebbene, quel target il Veneto l’ha superato: nella sola giornata di giovedì 29 aprile in tutta la regione sono state inoculate 48.492 dosi. «È sicuramente un primato, voglio ringraziare quelli che ci hanno messo l’anima. È l’occasione per ricordare che la vaccinazione è la via d’uscita», dice soddisfatto il governatore Luca Zaia che confida di averlo comunicato personalmente al generale Francesco Paolo Figliuolo: «Giovedì ci siamo sentiti due, tre volte. E alle 6 del mattino gli ho dato il totale definitivo».
LE FORNITURE A sentire Zaia, quello di giovedì non resterà un caso isolato. «Stiamo pensando di aprire altri centri vaccinali e potremmo anche fare degli hub per le vaccinazioni nelle aziende». Rispetto ad alcune settimane fa, quando si lamentava la carenza di sieri, ora le forniture arrivano regolarmente. «In casa abbiamo 220mila dosi, ne stiamo aspettando 150mila di AstraZeneca più 20mila di Moderna e altre 14mila di Johnson & Johnsone. Di Pfizer ci hanno detto che le forniture passeranno da 150mila a 225mila».
Veneto, record di vaccini «Chi rifiuta, perde il posto» Quasi 49mila somministrazioni in una giornata `Zaia: «Il siero non si può scegliere, chi non accetta Ma ci sono ancora 10mila sanitari non protetti AstraZeneca non pensi di ripresentarsi e riprovare» `
cinati sono il 71,13%. Tra il personale sanitario non si è raggiunto il 100% di vaccinati, ad avere prima e seconda dose è stato l’82,84% e ci sono 10.093 sanitari (6,66%) che non hanno avuto neanche la prima dose. Il dato aumenta in Friuli Venezia Giulia con il 18,61% dei sanitari che non hanno fatto la prima som-
ministrazione. Tra il personale scolastico, in Veneto sono in attesa della prima dose 389.401 insegnanti pari al 25,75%. Zaia ha rinnovato l’invito ai sessantenni perché si affrettino a fissare l’appuntamento: «Oggi con gli over 60 siamo al 20% delle prime dosi, se andiamo di questo passo al 10-15 maggio ab-
biamo chiuso anche questa fascia di età». Attenzione: non esiste che una persona si scelga il vaccino e se fino a ieri c’era il convincimento di finire in coda nel caso di rifiuti di un siero, adesso il governatore Zaia dice che non ci sono seconde possibilità: «Chi rifiuta AstraZeneca semplicemente non farà il vacci-
`TREVISO
Giacca jeans e sorriso delle grandi occasioni: Bebe Vio è stata vaccinata ieri al centro di Lughignano (Casale sul Sile). «Una tappa fondamentale per tornare alla vita di sempre», ha scritto la campionessa paralimpica, postando le foto della sessione vaccinale. Nelle scorse settimane Bebe, commentando le dichiarazioni di Valentina Vezzali che auspicava la vaccinazione per gli atleti in partenza per Tokyo, si era schierata apertamente a favore del vaccino dicendo che solo con una importante campagna di vaccinazione si può fermare questo virus. «Spero venga vaccinato al più presto il maggior numero di persone possibile, perché credo fortemente nella scienza e sono convinta che solo attraverso una massiccia campagna di vaccinazioni riusciremo a fermare questo maledetto virus». Su Tokyo inoltre aveva sottolineato come fosse importante la pianificazione vaccinale. «Trovo giusto - aveva concluso che chi di noi avrà il grande onore di arrivare a rappresentare l’Italia a Tokyo venga vaccinato per tempo». (E.F.)
Nel report settimanale diffuso ieri sera dalla struttura commissariale e aggiornato alle 16:30 risulta che il Veneto ha somministrato la prima dose al 96,36% degli over 80 e che il 69,96% ha avuto anche il richiamo; nella fascia 70-79 anni ha avuto la prima dose il 69,55% e il richiamo il 10,23%; tra gli ospiti delle Rsa i completamente vac-
IN MAGAZZINO 220MILA DOSI, IN ARRIVO ALTRE FORNITURE. SITUAZIONE DI STALLO PER LE FARMACIE: «DIPENDE DAI FARMACI»
«Basta Dad», proteste e scontri con gli studenti
VENEZIA In Veneto i nonni ormai sono protetti. Con una copertura vaccinale che supera il 95 per cento, anche se si tratta solo di una prima dose, gli over 80 non si contagiano quasi più. Lo dimostra la curva delle positività al Coronavirus mostrata ieri dall’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: «L’incidenza che cresce di più è quella della fascia 0-14 anni, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado, mentre quella degli over 80 è in calo». La Regione ha così reso noto l’ultimo monitoraggio relativo alle scuole da cui risulta che 1.832 studenti e 169 dipendenti tra docenti e operatori scolastici sono attualmente positivi al Coronavirus in Veneto.
I DATI Sono 1.270 gli eventi rilevati alla data del 27 aprile e attualmente attivi. La Regione ha specificato che un evento scolastico si caratterizza per la presenza di almeno un soggetto positivo che ha determinato l’identificazione di un gruppo di contatti scolastici. Attualmente gli studenti posti in quarantena so-
Prima dose a Bebe: «Tappa per Tokyo»
Manifestazione Un centinaio di ragazzi a Marghera
I DATI
IL MONITORAGGIO
La campionessa
VENEZIA Manifestazione del Coordinamento Studenti Medi di Venezia ieri davanti alla Protezione civile a Marghera. Armati di megafoni e casse acustiche, i manifestanti, circa un centinaio, sono riusciti ad avvicinarsi alla sala dove il governatore Luca Zaia teneva la conferenza stampa, finché la polizia li ha allontanati. Attimi di tensione, grida, “contatti” con gli scudi degli agenti. «Zaia non ci rappresenta - ha detto una dei portavoce, Valentina Valerio -, ha reintrodotto la Dad. Ci avevano proposto un incontro con l’assessore Donazzan, ma noi con i fascisti al tavolo non ci sediamo». «La manifestazione è sacrosanta - ha detto Zaia -. Avevamo proposto un incontro con Donazzan, Lanzarin e De Berti, ma hanno detto che non era necessario». (al.va.)
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Oltre 20mila studenti in quarantena Duemila contagi tra prof e ragazzi no 21.657 cui si aggiungono 1.593 docenti e dipendenti. Per quanto riguarda gli allievi i maggiori contagi si registrano nelle scuole primarie (507) e nelle secondarie di secondo grado (495); per il personale scolastico i casi in maggior nu-
L’ASSESSORE LANZARIN: «L’INCIDENZA CRESCE DI PIÙ NELLA FASCIA TRA ZERO E 14 ANNI, I NONNI INVECE SONO PROTETTI»
mero sono nella scuola dell’infanzia (60) e in quella primaria (55). Questo il dettaglio degli eventi attivi: 8 nelle scuole serali, 48 negli asili nido, 215 nelle scuole dell’infanzia, 378 nelle scuole primarie, 280 alle medie, 341 alle superiori. L’aumento dei casi dipende ovviamente dalla riapertura delle scuole e tutto lascia immaginare che, con il ritorno in aula dei ragazzi delle superiori, anche se non tutti, dalla scorsa settimana, ci sarà una evoluzione dei dati.
I contagi a scuola Tipologia di scuola Asilo Nido
Eventi E
Docenti/Op. Scolastici Studenti Quarantena/ Quarantena/ Positivi Positivi M Monitoraggio Monitoraggio
48
70
615
22
126
Scuola dell'infanzia
215
349
3.839
60 0
436
Scuola primaria
378
507
6.305
55
571
280
416
5.005
17
263
341
495
5.923
16
190
8
11
95
0
7
1.270 1.2
1.832
21.657
169
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Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Altro (es. scuole serali) ali)
IL TOTALE
TOTALE
Dall’inizio del 2021 - quindi contando sia quelli chiusi che
Fonte dati: Azienda Zero
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L’Ego-Hub
no, non vale il motto “ritenta sarai più fortunato”. Ricordo che a casa mia tutti hanno fatto AstraZeneca».
LO STALLO Nonostante l’intesa con la Regione, non è ancora possibile vaccinarsi in farmacia. Prima di tutto perché i farmacisti devono prima frequentare un corso, poi perché non è ancora chiaro quali vaccini potranno essere utilizzati. «Se ne parlerà martedì in Commissione Salute», ha detto l’assessore Manuela Lanzarin, riferendo di ipotesi secondo le quali potrebbe esserci una distribuzione diretta dei vaccini alle farmacie da parte della struttura commissariale. Continua, invece, in Veneto la vaccinazione da parte dei medici di base: su 3.009 hanno aderiti 2.250 che hanno effettuato circa 7.500 inoculazioni.
IL BOLLETTINO Il monitoraggio della Cabina di regia nazionale tra ministero della Salute e Istituto superiore di sanità ieri ha confermato la fascia gialla per il Veneto. L’indice di trasmissione del contagio Rt puntuale è 0.86, i casi positivi sono 125 ogni 100mila abitanti, la classificazione complessiva di rischio è risultata moderata. Nelle ultime 24 ore altri 767 positivi e 16 decessi, con 1469 ricoverati per Covid. Ma il rischio di una quarta ondata, magari il prossimo mese? «Dipende dai nostri comportamenti - ha detto Zaia - ma non va escluso nulla, può esserci una recrudescenza o, come successo con la Sars, la sparizione del virus». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
quelli attualmente aperti - in Veneto ci sono stati in totale 5.509 eventi, con 6.769 studenti e 806 docenti-operatori scolastici risultati positivi. Il dettaglio degli eventi registrati dal 7 gennaio al 27 aprile: 50 nelle scuole serali, 164 negli asili nido, 908 nelle scuole dell’infanzia, 1.559 nelle scuole primarie, 1.144 alle medie, 1.234 alle superiori. In questi quattro mesi sono finiti in quarantena 82.582 bambini e studenti più altri 6.430 tra docenti e operatori scolastici. Il picco, come si è detto, si è registrato alle elementari (2.041 bambini contagiati) e alle superiori (1.745 contagi tra i ragazzi), mentre insegnanti e bidelli sono stati “colpiti” di più nelle scuole materne (310 casi). Analogamente il maggior numero di ragazzi posti in quarantena si è verificato alle elementari (25.101) con medie (20.493) e superiori (20.500) quasi pari. L’andamento settimanale dei nuovi eventi per data di positività del primo caso mostra un picco tra febbraio e i primi giorni di marzo. Gli eventi accaduti nelle ultime due settimane sono inferiori a quelli di due mesi fa. (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
6 PRIMO PIANO
Sabato 1 Maggio 2021 IL GIORNALE DI VICENZA
20
REGIONE E AZIENDE SANITARIE
La lotta al virus
1.155
È il numero dei decessi nelle ultime 24 ore. Salgono così a 11.336 le vittime da inizio pandemia in Veneto
VENETO AL BIVIO Il presidente preoccupato e la cabina regina mette la regione ad alto rischio
Una nuova ondata? Zaia non la esclude «Gli over 80 protetti»
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Campagna vaccinale, la giornata record IL FOCUS PER OGNI ULSS Popolazione target (16+)
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cristina.giacomuzzo@ilgiornaledivicenza.it
«Una nuova ondata? •• Non si può escludere». Luca
Zaia, presidente del Veneto, alla vigilia di un nuovo fine settimana, torna a ribadire: «Tutto dipende da noi». C’è preoccupazione perché il giallo dello scenario, confermato ieri pomeriggio dalla Cabina di regia nazionale, è accompagnato anche dalla dicitura: “alto rischio“ in cui ancora permane la nostra regione. E attenzione, non è il giallo dello scorso anno, quando era già praticamente estate. Paolo Rosi, coordinatore Comitato di crisi regionale e delle terapie intensive, spiega in modo semplice: «Il calo a cui stiamo assistendo da un paio di settimane non è come quello dello scorso maggio che ha portato poi allo svuotamento dei reparti e a pochissimi casi positivi. Siamo più simili a quella fase che abbiamo vissuto tra la seconda e la terza ondata». Insomma, la diminuzione è troppo lieve e lenta. Anzi. A giorni, sembra più quasi di stare in un pianoro da quale, alla fine, non si scende mai completamente.
In rianimazione 8 over 80 Rispetto al passato, oggi, però, c’è una grande differenza. A riempire i letti dei reparti Covid non ci sono più gli over 80. Rosi conferma: «Da aprile abbiamo ricoverato nelle terapie intensive solo 8 pazienti con più di 80 anni». Ma allora, se non ci sono più i grandi anziani che si ammalano di Covid - questo grazie al-
la massiccia campagna di vaccinazione che ha visto una adesione che ha sfiorato il 90 per cento - chi c’è ancora ricoverato nei reparti? «Il 2,5% ha più di 80 anni - snocciola i dati Rosi -. Il 36,9% è nella fascia di età tra gli 80 e 70 anni. Francamente, mi aspetto che questi si riducano fortemente dal prossimo mese proprio grazie alle vaccinazioni. Lo stesso vale per la fascia di età che va dai 60 ai 69 anni che invece, adesso, rappresenta quella più numerosa in assoluta nelle terapie intensive: 37,4%. E ancora, il 15,8% ha tra i 50 e 59% e il 7,4% per chi ha meno di 50 anni».
Il Veneto al bivio Quindi, nonostante non ci siano praticamente più ultra 80enni in rianimazione, ancora non si cala e restano importanti le percentuali di chi entra in ospedale. «Il trend non è ancora diminuito: tra tutti i nuovi positivi, il 5% finisce in ospe-
“
Ora il calo di positivi e di ricoveri non tende a zero come a maggio scorso Paolo Rosi Comitato unità di crisi anti Covid
dale e, di questi ricoverati poi, il 10% va in terapia intensiva». Il fatto è che i positivi non accennano in modo sensibile a calare e questo ciclo viene costantemente alimentato. È una prima conseguenza dopo aver allentato le restrizioni? Sarà sempre peggio? Eppure le vaccinazioni stanno dando prova indiretta della loro efficacia lasciando fuori dagli ospedali quello che fino a dicembre era il target di soggetti più fragile. Dunque? Siamo al bivio: il Veneto può iniziare a calare oppure possiamo ritornare a crescere con la conseguenza di scenari con maggiori limitazioni. «Tutto è davvero possibile a questo punto - ammette Zaia - Non si può escludere nulla. In ogni caso si tratta di un virus che appartiene alla famiglia delle influenze e quindi risente delle temperature e dei raggi ultravioletti».
Focus scuole Anche le scuole contribuiscono ad alimentare la percentuale di nuovi positivi. L’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, ha sintetizzato il report dell’ultima settimana: «Si sono verificati 1.270 eventi. Gli studenti positivi attualmente sono 1.832 e hanno messo in isolamento 21.657 ragazzi. I docenti e il personale non scolastico positivo è salito a quota 169 e in isolamento risultano in 1.593». I numeri sono cresciuti rispetto alla scorsa settimana quando risultavano 999 eventi, gli studenti positivi erano 400 in meno e c’erano 5 mila ragazzi in quarantena in meno.
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72.420
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La protesta Studenti davanti all’unità di crisi Attimi di tensione con la polizia
Tra striscioni, slogan e mini comizi a microfono, un centinaio di giovani del Coordinamento studenti medi ieri ha protestato davanti all’unità di crisi della protezione civile di Marghera. La manifestazione è iniziata alle 11 in modo pacifico, colorato e rumoroso. Il tema è quello noto: chiedono il rientro totale in classe, basta didattica a distanza. E denunciano di sentirsi dimenticati e abbandonati a loro stessi. È stato chiesto un incontro con il governatore, ma il presidente era impegnato e non ha potuto riceverli. Una volta iniziata la conferenza stampa di Zaia i giovani hanno alzato i toni per farsi sentire anche da chi era dentro. «La manifestazione è il sale della democrazia commentava in diretta il governatore -. In questi mesi abbiamo visto tante proteste e con molte delegazioni abbiamo anche avuto degli incontri». Intanto fuori attimi di tensione: gli studenti spingevano per avvicinarsi all’entrata e la polizia ha mantenuto le distanze, creando un cordone di sicurezza e spingendo i ragazzi ad allontanarsi.
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12.108 ULSS 1
+AOUIVR
ULSS 2
ULSS 3
ULSS 4
ULSS 5
ULSS 6
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1.171
8.439
6.887
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Totale popolazione target (16+)
Dopo il caso sollevato dal•• la trasmissione Report, anda-
ta in onda lunedì sera, le opposizioni del consiglio regionale (erano uscite platealmente dall’aula durate la seduta) hanno ottenuto l’audizione del presidente del Veneto, Luca Zaia, sui temi emersi che riguardano le scelte della Regione durante la seconda ondata della pandemia. L’appuntamento è per martedì.
disoneste che fanno scelte che aumentano la mortalità. E quindi avanti con trasparenza. E se poi qualcuno sarà insoddisfatto - chiude - vada in Procura». Nessuna preclusione neppure sull’eventuale presenza del virologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, che ha firmato lo studio finto nell’occhio del ciclone e che contesta l’affidabilità dei tamponi rapidi fortemente usati in Veneto. Le minoranze, tuttavia, contestano la modalità con cui si svolgerà la commissione: dai tempi per gli interventi al senso dell’incontro. «È inaccetta-
bile: Zaia nega il confronto politico - denunciano in una nota i consiglieri di opposizione -. Non solo decide di disertare ancora una volta il consiglio e di presentarsi soltanto in commissione, ma lo farà con un regolamento ad hoc e con i tecnici su cui continua a scaricare le responsabilità delle scelte. Non è il sovrano assoluto del Veneto bensì, nonostante il grande consenso, il presidente della Regione: confrontarsi in aula con l’opposizione dovrebbe essere la normalità, non una gentile concessione. In Commissione lascerà parlare i dirigenti
ULSS 8
4.418
4.508
Totale dosi somministrate
1.623.116
4.197.924
ULSS 9
IOV
10.152
0
+AOUIVR
Somministrate il 29 aprile
48.492
Di cui seconde dosi
14.155 Fonte: Regione del Veneto
VACCINI Mai così tante somministrazioni. E si prosegue. Prenotazioni aperte
Record: 48 mila in un giorno Ora si pensa anche alle aziende La scandisce bene quella •• cifra, con orgoglio: «Sono sta-
te 48.492 i vaccini somministrati in una giornata. Grazie a chi ci ha messo l’anima e ha lavorato per arrivare a questo traguardo. Il vaccino è l’unica via di uscita da questa tragedia». Luca Zaia, presidente del Veneto, è rimasto in contatto con il commissario all’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, fino a notte fonda di giovedì contando i progressi ora dopo ora. Il Veneto così ha potuto da-
re il suo contributo a raggiungere l’obiettivo delle 500 mila dosi in un giorno. «Ora mi auguro di poter proseguire sempre a questo ritmo», dice Zaia che fa i conti degli arrivi dei sieri. «Abbiamo garanzie di 250 mila forniture a settimana», tira le somme. In particolare la fa da padrone Pfizer, ma anche Moderna ha iniziato a consegnare i lotti con regolarità dopo mesi di incertezze. Il presidente poi ricorda che ci sono ancora posti disponibili:
Caso Report, in commissione con polemica Pd, Veneto che vogliamo, Europa Verde, M5S inizialmente chiedevano un vero e proprio consiglio ad hoc. Come noto, però, il presidente Zaia ha scelto un’altra forma. E cioè la commissione: «Così potranno parlare i tecnici che prendono le decisioni», dice. Sì, perché il regolamento vuole che durante i consigli siano ammessi a parlare solo i componenti della giunta e dell’assemblea. Non i tecnici. Ed è proprio per loro la difesa che mette in campo Zaia ieri parlando dall’unità di crisi: «Non esiste che vengano accusati di essere persone
ULSS 7
Dosi somministrate nella giornata di giovedì 29 aprile
DOPO LA TRASMISSIONE TELEVISIVA Martedì al Ferro Fini l’appuntamento, ma è scontro anche sui minuti di intervento concessi
Il governatore:«Trasparente in audizione coi tecnici» L’opposizione: «Ma nega il confronto politico»
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300.485
Rosi: «Chi è in rianimazione oggi? Quasi il 40% ha tra i 60 e 69 anni» La scuola contribuisce: 5 mila studenti in isolamento in più in 7 giorni Cristina Giacomuzzo
Sono i nuovi casi positivi riscontrati nell’arco di una giornata. Il numero dei veneti in isolamento cala: -434.
IlprimatoIlrecord divaccini
scaricando su di loro l’onere di dare le risposte. Non è finita. La maggioranza ha deciso da sola le regole del gioco. Su un tema così delicato vogliamo avere la possibilità di fare, finalmente, tutte le domande che riterremo necessarie sulla gestione della pandemia. Invece si vuole trasformare l’appuntamento di martedì in un’altra conferenza stampa modello Marghera». Pare, però, che non saranno ammessi i giornalisti. Motivo? Questioni di capienza del palazzo legato alle norme anti Covid. «Potranno seguire in streaming», diceva ieri l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin. Sarebbe la prima volta. E c’è chi ipotizza che così facendo si vogliano solo evitare le telecamere. Cri.Gia.
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Tamponirapidi nella bufera Un infermiere mentreesegueun test
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PRIMO PIANO
SABATO 1 MAGGIO 2021 IL MATTINO
Coronavirus: la ripartenza nel Padovano
Ristoranti, boom di prenotazioni a pranzo Nel primo fine settimana giallo i locali degli Euganei ma anche della città registrano il sold out negli spazi all’aperto coperti Elvira Scigliano / PADOVA
Il primo fine settimana di libertà è stato accolto con grande entusiasmo dai padovani. Le prenotazioni per i ristoranti fioccano, tanto in provincia quanto in città. Tuttavia, considerando che è possibile solo mangiare all’aperto, sono legate a filo doppio all’incognita del tempo, tanto da aver inaugurato la doppia prenotazione: prima si prenota, poi, a distanza di poche ore, si deve confermare. Si tratta quasi esclusivamente di pranzi, la cena ancora non decolla e c’era da immaginarselo considerando che fa freddo e c’è il pericoloso d’essere sorpresi dalla pioggia. A conti fatti c’è un boom solo sulla carta e la ripartenza in zona gialla lascia non pochi strascichi di proteste. Dei 1400 ristoranti tra Padova e provincia registrano ottimi risultati tutti quelli – sia in città che fuori – che sono dotati di plateatici coperti come verande e terrazze con tettoie. Inoltre vanno meglio in provincia perché gli spazi più ampi consentono plateatici coperti di dimensioni ragguardevoli. Tuttavia azzardano anche i ristoranti con plateatici all’aperto che hanno giardini o affacciano su piazze e strade e che possono contare solo sulla protezione di ombrelloni e tendoni. La voglia di lavorare e di accontentare i clienti è tanta, le perdite da sanare ancora di più e dunque si prova a lavorare anche con poche certezze. Dal monitoraggio dell’Appe si evince che la zona dei Colli Euganei è quella più ottimista: ottime prenotazioni per il pranzo di domenica, anche se il maltempo frena le richieste per la sera. Nell’Alta padovana sono in molti ad avere la possibilità di far accomodare i clienti in una struttura coperta e aperta su tutti i lati, tanto che alcuni si aspettavano più prenotazioni di quelle che hanno avuto e, di nuovo, il “colpevole” è il rischio maltempo. La pioggia spaventa anche nell’area ter-
male, dove le prenotazioni sono buone per il pranzo della domenica, meno per oggi perché il meteo – con l’attesa della pioggia – frena l’entusiasmo dei commensali. Nessuna o quasi prenotazione per i servizi serali. Nel quadrante ovest della provincia inoltre le prenotazioni sono tutte legate alla conferma dell’ultimo minuto. Infine una parte di ristoranti del montagnanese ha scelto
L’incognita maltempo incombe su chi non è dotato di coperture «Speriamo nel meteo» di aprire direttamente la prossima settimana. Inoltre si sta evidenziando un nuovo fenomeno in questi giorni: la frenesia di trovare un ristorante con ampio spazio aperto ma con tettoia per cresime e comunioni. La celebrazione dei due sacramenti inizierà il prossimo fine settimana e il tempo che sarà ancora incerto impone la condizione di un dehors coperto. «Una cosa posso dirla con certezza», commenta Filippo Segato, segretario Appe (Associazione provinciale pubblici esercizi). «Se non avessimo dovuto sottostare alla condizione della somministrazione all’aperto, avremmo avuto il pienone ovunque, anche con le distanze tra tavoli. Non a caso in molte delle chiamate dei nostri soci, i clienti chiedono se, in caso di pioggia, sarà possibile entrare dentro a ripararsi e terminare il pasto. Alla risposta che no, questo non è possibile, in tanti fanno retromarcia. Una giornata come ieri la dice lunga sulle incertezze: era previsto un diluvio, con vento e pioggia, e invece all’ora di pranzo eravamo con le maniche corte. Come ci si può organizzare in questo modo? È difficile per i ristoratori programmare gli acquisti ed è difficile per i clienti confermare». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
segato (appe)
«Pienone mancato» A sinistra si preparano i tavoli da “Ballotta” a Torreglia sui Colli. Si apre il primo weekend giallo con pranzi e cene all’aperto. Filippo Segato (sopra), presidente Appe: «Senza l’obbligo di utilizzare solo l’esterno avremmo realizzato il pienone».
la riapertura
Agriturismi esauriti sui Colli «Ma i posti sono limitati» Le aziende con attività di ristorazione si sono organizzate per utilizzare gli spazi esterni, anche per “riscaldare” alla sera TEOLO.
Ponte del primo maggio con il tutto esaurito nella maggior parte degli agriturismi dei Colli Euganei e della Provincia. Ma solo per pranzo visto che le temperature non consentono ancora di cenare all’aperto. «Molti padovani vogliono trascorrere il weekend nel verde, ma non alla sera», fa sa-
pere Coldiretti Padova. Questo fine settimana, che per tradizione negli anni passati ha segnato l’inizio della bella stagione e delle scampagnate con picnic sull’erba a base di pane e salame, uova sode e vino, sarà il banco di prova per le riaperture. Le aziende agrituristiche si sono organizzate con attività di ristorazione al tavolo in spazi aperti, prati e campi per il picnic, ma anche tettorie, barchesse e terrazze coperte per rispondere alle bizzarrie del tempo che dalle previsioni dovrebbe essere incerto. «Visto che la temperatura non è an-
la protesta di alajmo (appe)
«È assurdo vietare il caffè al banco Un altro grave danno per bar e locali» PADOVA
Niente caffè al banco. La delusione dei baristi di Padova e provincia è cocente. «Il divieto di consumazione al banco nei bar è un’interpretazione giuridicamente incomprensibile e immotivata sotto il profilo sanitario, intervenga il Ministero dello Sviluppo Economico», attacca Erminio Alajmo, presidente dell’Associazione provinciale pubblici
esercizi (Appe). «L’impossibilità di consumare il caffè al banco è un altro pesante colpo per i locali che, a livello provinciale, hanno perso già 80 milioni di euro di ricavi e 900 posti di lavoro». La circolare del 24 aprile 2021, con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il Decreto “Riaperture” vieta ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco all’interno delle attività, è giu-
dicata «giuridicamente incomprensibile e senza fondamento di sicurezza sanitaria» secondo l’Appe. «Si tratta di un’interpretazione che nessuno si aspettava», continua Alajmo, «considerando che il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo – esclusivamente all’esterno fino al 31 maggio-. D’al-
tra parte, dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione, almeno l’aspettativa di una regolamentazione puntuale non avrebbe dovuto essere tradita: in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi e che consente di man-
cora mite da consentire di cenare all’aperto, molti agrituristi si sono organizzati per “riscaldare” il più possibile i loro ospiti», osserva Emanuele Calaon, presedinte di Terranostra Padova, l’associazione che riunisce le aziende agrituristiche di Coldiretti. «A questo si aggiunge il coprifuoco delle 22. Ovviamente i posti all’aperto sono limitati, quindi si fa presto ad arrivare al tutto esaurito». Per soddisfare le richieste di chi ha intenzione di regalarsi un picnic nel verde gli agriturismi di Coldiretti e i produttori di Campagna Amica hanno preparato i cesti-
tenere la distanza di sicurezza». Per i baristi il caffè in velocità al banco è una fetta importante del proprio guadagno e si sentono sotto attacco: «È un attacco al modello di offerta del bar italiano – scandisce Alajmo – che si differenzia da quello degli altri paesi proprio perché basato sul consumo veloce al banco. Siamo di fronte ad un provvedimento punitivo e ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono». Per dare voce agli oltre 1. 500 bar, sui circa 3. 000 pubblici esercizi del nostro territorio, Appe si associa alla richiesta del presidente nazionale di FIPE, Lino Stoppani, che ha chiesto un intervento urgente da parte del Ministero dello
ni per le agriscampagnate da consegnare anche a domicilio e con la possibilità di asporto, anche nei mercati di Campagna Amica, a partire dal Mercato Coperto di Padova. «La riapertura del weekend è molto attesa», ricorda l’associazione degli agricoltori. «Le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli imprenditori agricoli, con perdite di fatturato fino all’80%. La cucina è l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni ma sono sempre più diffusi i programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco e il trekking. La disponibilità esterna non è un problema, a preoccupare è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22, poiché le aziende sono situate nelle aree rurali lontane dalle città». — GIANNI BIASETTO
Sviluppo Economico, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta economica di un intero settore produttivo. Buona parte degli esercenti è pronta ad un compromesso ragionevole, come potrebbe essere l’obbligo di somministrazione solo ai clienti seduti dopo una certa ora. Sono addirittura pronti ad accettare le 15 come stop (mentre l’ultima ordinanza in questo senso, quella del Governatore Luca Zaia, metteva il limite di consumazione in piedi alle 18), per scongiurare in qualsiasi modo la movida e gli assembramenti da spritz che sembrano i veri bersagli della rigida interpretazione. — E.SCI.
PRIMO PIANO
SABATO 1 MAGGIO 2021 LA NUOVA
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Coronavirus: le manifestazioni
Dad, esplode la rabbia e interviene la polizia Manifestazione del Coordinamento degli studenti a Marghera, gli agenti spengono la musica e partono gli spintoni Laura Berlinghieri / MESTRE
Rabbia, spintoni, urla e una piccola carica di alleggerimento della polizia. Quella che era nata come una pacifica manifestazione organizzata dagli studenti delle superiori per chiedere il ritorno a scuola in presenza si è trasformata in un’occasione di rapido scontro, per evitare che la protesta dei ragazzi interferisse con il punto stampa del governatore Zaia, a due passi. «Un atto gravissimo, che tenta di limitare la libertà di manifestare il dissenso verso un governo e una regione che da troppo tempo mettono all’ultimo posto i giovani e il diritto allo studio» hanno ribadito i ragazzi, in un comunicato diffuso dopo l’accaduto. Erano un centinaio, ieri mattina, riuniti sotto le bandiere del Coordinamento degli studenti medi a chiedere il ritorno in aula al 100%. «Hanno avuto tutto il tempo a disposizione per organizzare i trasporti, non è possibile essere ancora al punto di partenza. E noi non abbiamo alcuna intenzione di stare zitti» dice perentoria Nina Mingardi, studentessa del Marco Polo. Gli studenti vogliono incontrare Zaia che, dalla sede della Protezione civile, parla di «manifestazione sacrosanta». Intanto i toni della protesta iniziano a farsi sempre più alti e, con essi, i decibel di musica sparati dalle casse, interferendo necessariamente con le parole del presidente della Regione, impegnato nella conferenza stampa quotidiana. La polizia stacca la corrente ai ragazzi, il resto avviene nel giro di pochi secondi: l’esplosione della rabbia degli studenti, che accennano ad avvicinarsi alla sede della Protezione civile. Gli agenti che, caschi sulla testa, oltrepassano le transenne, iniziando una
leggera carica. Poi i due schieramenti, a muso duro, ma senza violenza: gli agenti da una parte, gli scudi poggiati a terra; i ragazzi dall’altra, dietro lo striscione «Avete fatto finta di non vederci. Adesso dovrete ascoltarci», e l’urlo incessante «Vergogna», che non sfugge a Zaia. I ragazzi vogliono parlare con lui, che non esce. Era
I manifestanti volevano parlare con il presidente Zaia «Dovete ascoltarci»
il nodo
Gli autobus troppo pieni
stato proposto loro un incontro con l’assessora all’istruzione Elena Donazzan. «Abbiamo rifiutato, perché non ci rappresenta» taglia corto Valentina Valerio, studentessa dell’artistico Marco Polo. Ma le proteste degli studenti non si esauriscono nel mancato ritorno in presenza. Nel mirino dei ragazzi c’è un sistema dei trasporti valutato inadeguato. «I mezzi sono sempre, vergognosamente pieni» spiega Samuele, studente di seconda sempre dell’artistico. «A volte, al ritorno, dobbiamo attendere l’autobus anche 30 o 40 minuti. Arrivando a casa praticamente alle 15, non abbiamo nemmeno il tempo di mangiare e dobbiamo subito metterci a studiare» prosegue Linda, iscritta in terza al Liceo Morin di Mestre. Ma il ritorno in presenza è stata anche occasione, per i professori, per “caricare” di verifiche i ragazzi. Prosegue sempre Samuele: «Appena saputo che saremmo tornati in classe, una nostra prof, che insegna diverse materie, ha programmato praticamente un compito in classe al giorno». Tante voci diverse che si levano per un’unica protesta. —
Gli studenti non ci stanno: accusano Governo e Regione di non aver fatto nulla per un ritorno in sicurezza a scuola. Nel mirino gli autobus, messi in strada in numero insufficiente e con una capienza portata al settanta per cento.
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Manifestazione da Treviso a Marghera con i camion, disagi al traffico «La nostra attività è all’aperto, non capiamo quali siano i problemi»
Spettacoli ambulanti, la protesta «Aprono quasi tutti, ma noi no» LA PROTESTA
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a protesta degli operatori degli spettacoli ambulanti attraversa il veneziano, crea ritardi al traffico e trova sfogo al parcheggio Sme di Marghera, dove si radunano oltre quaranta camion, giostre e auto prove-
nienti da tutto il Nordest. Dopo la partenza in mattinata da Treviso e il lento percorso attraverso Treviso-mare, autostrada e Mogliano che porta a rallentamenti del traffico e code, nel primo pomeriggio gli operatori degli spettacoli ambulanti, in protesta per la mancata possibilità di tornare a lavorare nelle piazze, tornano a
Marghera, dove il mese scorso era andata in scena la loro prima protesta. Dopo piazza Mercato, sede della manifestazione precedente, questa volta la scelta cade, data la presenza di numerosi camion sul piazzale accanto alla Sme, preferito, anche secondo le indicazioni date dalle forze dell’ordine, al parcheggio della Nave de Vero
che era la prima scelta dei manifestanti. Sul posto, va in scena la nuova protesta, ancora una volta totalmente pacifica, di chi da ormai più di un anno non è in grado di lavorare. «Ci sono delle linee guida che devono essere rispettate», spiegano i portavoce dei manifestati, «che ci permetterebbero di tornare a lavorare dopo aver perso ormai più di un anno di attività. Chiediamo solo questo: di poter mantenere le nostre famiglie con il nostro lavoro. Non capiamo perché la nostra attività, che si svolge all’aperto e con tutte le norme di sicurezza, non può riprendere mentre invece – solo come esempio – si darà il permesso di riaprire ai cinema e ai teatri». — MASSIMO TONIZZO
Gli operatori degli spettacolo ambulanti a Marghera
Pòrcile
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MONTEBELLUNA
SABATO 1 MAGGIO 2021 LA TRIBUNA
Tragedia in cantiere Marco Bentivogli, ex segretario generale dei metalmeccanici Cisl «Siamo un Paese in cui la cultura della sicurezza non è sufficiente»
«Pochissimi controlli e formazione carente Ecco perché nel 2021 si muore di lavoro» L’INTERVISTA
M
orire di lavoro, alla vigilia della Festa del lavoro. Mattia Battistetti, 23 anni, è morto a Montebelluna schiacciato da un carico che si è staccato dalla gru. Cronaca e calendario hanno riacceso il tema sicurezza sul lavoro, e la morte di Mattia ha avuto un’eco nazionale: «Quello che è successo è inaccettabile, sempre» tuona Marco Bentivogli, già segretario generale Fim Cisl, «ma lo è ancora di più oggi, perché avremmo tutti i mezzi a disposizione per impedirlo». Oggi è la Festa del lavoro, e ci ritroviamo a parlare di un ragazzo di 23 anni morto in cantiere, schiacciato da un carico di 15 quintali. «Giovedì è stata una giornata terribile, anche a Taranto un ragazzo è morto nell'area portuale. È stato un giorno drammatico per il lavoro, oggi è importante soprattutto essere vicini alle famiglie. Ma il Paese deve affrontare questo tema con un altro approccio». Partiamo dagli ispettori e dalle autorità di controllo: quanto incide la carenza di personale? «C’è un generale disinvestimento in tutte le autorità ispettive, sia quelle che contrastano il lavoro nero, dove si concentrano spesso gli incidenti, sia quelle dedicate alla sicurezza degli ambienti di lavoro, come lo Spisal. In generale, è stato raccontato che la questione centrale per quanto concerne la “sicurezza” degli italiani ri-
guarda chi arriva con i barconi e non ci accorgiamo che in realtà la vera carneficina avviene sul lavoro. E dipende molto spesso dal non seguire normali regole e procedure. Si è mollato sulla cultura di protezione della vita». La prima cosa da fare? «Potenziare gli uffici ispettivi. La possibilità di ricevere un controllo oggi è rarissima, nonostante qualcuno dica il contrario. Invece è ripartito il lavoro e sono ripartiti i morti sul lavoro. È un Paese che non fa tesoro della propria memoria. Sono tragedie inaccettabili». L’emergenza sanitaria ha drenato risorse agli enti di controllo? Gli ispettori Spisal, per esempio, vengono utilizzati nei centri vaccinali. «Il Covid incide, ma non è il grosso della questione. Il punto è che il personale è ai minimi storici. È chiaro che in questo momento tutti, dalla protezione civile a chiunque altro, sono concentrati su tamponi e vaccinazioni. Ma con la ripresa bisogna ripartire dalla legalità. Se si spezza un carico vuol dire che non si stava rispettando qualche norma. Le persone non possono stare in sicurezza se sono sotto carichi pendenti. Inaccettabili nel 2021, inaccettabile sempre, ma oggi abbiamo una grande quantità di norme, procedure, percorsi di formazione. Nell’ultimo contratto da sindacalista, per esempio, avevo detto di controllare i “quasi infortuni”: le situazioni in cui gli incidenti non accadono, ma per poco. Ecco, lì bisogna capire cosa
non sta funzionando». Non solo morti sul lavoro: in provincia di Treviso ogni giorno ci sono più di trenta denunce per infortuni. «Un problema drammatico, foriero di invalidità sul lavoro e situazioni di grande difficoltà. Oggi avremmo tecnologie e norme per far lavorare le persone in sicurezza, i numeri che abbiamo e i morti sono segnali invece di un’Italia che vuole ripartire non dalle cose buone ma ripercorrendo gli stessi errori che ha fatto. Un’Italia smemorata. Altro che nuova normalità». La formazione dei dipendenti è sufficiente? Può aiutare a prevenire nuovi lutti? «Formazione non se ne fa abbastanza. E dev’essere di qualità. Non si facciano cose precettive che non sono efficaci. La partecipazione dev’essere dentro corsi paritetici che riguardino sia dipendenti che dirigenti. I lavoratori devono partecipare e poter spiegare in ogni momento le cose che non funzionano. Dove l’azienda ascolta ogni minuto della giornata i dipendenti, che non devono avere nessuna paura di denunciare ciò che non va, le cose vanno meglio. Gli imprenditori non capiscono che il costo principale è il costo umano, di vite, e non hanno prezzo. Ma chi non investe in sicurezza è un pessimo imprenditore anche nella capacità di fare soldi, l’insicurezza è una cosa costosissima. All’estero lo hanno capito meglio di noi». — ANDREA DE POLO
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le celebrazioni
Presidio davanti al Ca’ Foncello e una rosa per chi lavora oggi Il sindacato sostiene anche “Il pane e le rose”, in segno di solidarietà con i lavoratori che saranno impegnati anche nella giornata di oggi TREVISO
Stamattina Cgil, Cisl e Uil celebreranno il Primo maggio davanti al luogo simbolo della lotta all’epidemia: l’ospedale Ca’ Foncello di
Treviso. Presidio dei sindacati alle 10 e diretta della manifestazione sui canali social delle tre sigle. Saranno ascoltate le testimonianze di chi ha lavorato negli ultimi quattordici, durissimi mesi: personale sanitario, ma anche addetti alle pulizie e alle manutenzioni. Il sindacato, inoltre, oggi aderisce e sostiene “Il pane e le rose”, l’iniziativa di solidarietà nei confronti dei la-
voratori del commercio promossa il Primo maggio dalla Filcams Cgil di Treviso insieme alla Rete degli Studenti Medi. «Un gesto che quest’anno assume un duplice significato, quello di sottolineare l’insensatezza delle aperture nei giorni di festività e quale ringraziamento per il grande senso di responsabilità posto dai lavoratori e dalle lavoratrici del compar-
Marco Bentivogli, ex segretario generale Fim Cisl, è intervenuto sulla tragedia di Montebelluna
partito democratico
Mancano ispettori Spisal Interrogazione a Zaia MONTEBELLUNA
«È inaccettabile continuare a morire di lavoro come accaduto a Montebelluna: per fare vera prevenzione, oltre alla formazione sono necessari più controlli. Ma, come continuano a denunciare i sindacati, gli ispettori Spisal sono sempre troppo pochi. La Regione aveva promesso di rinforzare gli organici, ma ciò è avvenuto solo parzialmente e spesso in sostituzione di addetti andati in pensione. Nella Marca ne man-
to commercio e distribuzione alimentare dall’inizio della pandemia» sottolinea il segretario generale della Filcams Cgil di Treviso Alberto Irone. Nei negozi e nei centri commerciali del capoluogo e di Vittorio Veneto aperti il Primo maggio, la Rete degli Studenti Medi e la Filcams Cgil di Treviso consegneranno, a partire dalle 9 del mattino, a lavoratori e lavoratrici un omaggio floreale, segno della solidarietà che giovani e Sindacato vogliono esprimere, al di là dell’attenzione che quest’ultimo pone quotidianamente nella contrattazione territoriale e nell’attività di tutela collettiva. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
cherebbero 14». A dirlo è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, insieme ai colleghi Francesca Zottis, Anna Maria Bigon e Jonatan Montanariello. Nell’esprimere vicinanza ai familiari, i tre annunciano anche un’interrogazione scritta in Regione per capire come e quando saranno potenziati gli organici. «Sula tragedia di Montebelluna - aggiunge Zanoni - la magistratura dirà se l’incidente è dovuto alla scarsa manutenzione dei mezzi, però non dovrebbe mai accadere
che una persona debba lavorare sotto dei carichi sospesi: è difficile parlare di fatalità. Torniamo a chiedere maggiori controlli, specialmente in settori in cui c’è un forte ricorso al subappalto e sanzioni più severe. Il Primo maggio, festa del lavoro, sia l’occasione per riflettere su questo: sulla necessità di “buona occupazione”, lavoro sicuro sotto ogni punto di vista. I dati nella provincia di Treviso continuano a essere drammatici: nel 2020 nonostante il lockdown e la chiusura per mesi di molte aziende ci sono state 13 morti bianche più altre 4 vittime del Covid contratto sul posto di lavoro, 12.260 infortuni denunciati (33 al giorno) e quest’anno siamo a 1.893 nei primi due mesi; dal 2015 al 2020 i morti sono 78». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’iniziativa del gruppo euroedile
Tutti in ginocchio per Mattia Euroedile ha promosso con l’Associazione Nazionale Ponteggiatori un’iniziativa in memoria di Mattia. Ieri gli operai di tutti i cantieri italiani si sono inginocchiati osservando un minuto di silenzio per ricordare il giovane operaio morto sul lavoro.
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Sabato 1 Maggio 2021 L'ARENA
VERONA
Redazione Cronaca cronaca@larena.it / 045.9600.111
BILANCIO DI FINE APRILE Il Veneto resta in giallo ma sono 11.330 le vittime del Covid e 411mila le persone che hanno contratto il virus da inizio pandemia
Ora si corre, record di vaccinazioni Target più vicino, sfiorata la soglia delle cinquantamila dosi al giorno Figliuolo fa i complimenti a Zaia «Nuova ondata? Abbiamo le armi» Camilla Ferro
camilla.ferro@larena.it
Mentre la «conta» dei •• contagi scende, c’è quella dei
vaccinati che sale. Ieri in Veneto sono state fatte 48.492 somministrazioni di sieri anti Covid, vicino al target delle 50mila necessario per arrivare a coprire per la fine dell’estate tutti i veneti. Il commissario per l’emergenza Figliuolo si è complimentato con Zaia «per come sta funzionando la macchina in Veneto», ha riferito il presidente aggiungendo che «è solo grazie al lavoro dei vaccinatori e di chi rende possibile ogni giorno questo grande miracolo, mettendoci l’anima, se siamo arrivati a tanto: siamo i primi a livello nazionale, non è certo una gara a chi fa meglio e prima, ma di sicuro fin dall’inizio abbiamo schierato l’artiglieria pesante, abbiamo cercato soluzioni, fatto sperimentazioni, messo in campo risorse, uomini e donne per riuscire a sconfiggere il virus. Ne sono certo, ce la faremo, siamo sulla buona strada». I dati complessivi parlano, ad oggi, di 411.899 veneti infetti dall'inizio dell'epidemia e di 11.330 vittime. Il Covid, dopo 14 mesi di attacchi, circola ancora ma oggi è «sfiancato» dal vaccino e da nuove terapie molto efficaci come le monoclonali che hanno a Verona il centro di riferimento nazionale per la sperimentazione voluta da Aifa. Tutto porta a ben sperare ma «fuori», come è sempre accaduto dopo le restrizioni, la gente sta vivendo come se il Covid non ci fosse più. Ci sarà una quarta ondata tra maggio e giugno, effetto delle riaperture, come sostengono alcuni tecnici? Zaia risponde sospirando che «tutto è possibile ma stavolta abbiamo armi a nostro vantaggio, la profilassi sta mettendo in sicurezza percentuali sempre maggiori di persone, soprattutto quelle più a rischio, l’importante è che tutti continuiamo a fare attenzione, che significa solo una cosa: mascherine e niente assembramenti».
Vaccini «Fatte ieri 48.492 vaccinazioni, che è un record per il Veneto e probabilmente per l’Italia in rapporto alla popolazione», ha ricordato il governatore, «vorremmo ora viaggiare al ritmo di 40mila iniezioni al giorno, dipende appunto se ci sono vaccini a sufficienza. Sembra che la situazione delle consegne si sia stabilizzata, se continua questo trend riusciamo a rispettare il cronoprogramma». Il generale Figliolo ha dato garanzie. «Tra oggi e domani arrivano 150mila dosi di Astrazeneca, 29mila di Moderna, 14mila di J&J, Pfizer invece passerà a 225mila a settima-
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Norme in vigore in zona gialla COSÌ FINO AL 14 MAGGIO
na», ha riferito il presidente, «c’è una base di stabilità e possiamo accelerare sulla campagna. Il punto di domanda è Astrazeneca, non ci ha dato garanzie. Apriremo a breve altri hub, a Verona e nell’Ulss Pedemontana dove sono previste 15 postazioni anche per i medici di base».
Appello ai 60enni Ci sono posti ancora liberi per prenotare la profilassi per chi ha più di 60 anni. «Li invito a prendere il prima possibile appuntamento, così possiamo passare alle fascia successiva», è la preghiera del governatore, «se mettiamo in sicurezza questa coorte possiamo dire che il grosso del lavoro è fatto: ad oggi siamo al 20% di prima dose fatta, per metà maggio dovremmo farli tutti. Per gli over 70 siamo invece al 70% di vaccinati mentre abbiamo sostanzialmente chiuso chi ha più di 80 anni. Insomma, stiamo arrivando velocemente ai cinquantenni e quarantenni, direi che quella benedetta luce in fondo al tunnel si sta avvicinando». Veneto giallo Il Veneto ha ad oggi un Rt a 0,86 e una incidenza di 129 casi ogni 100mila abitanti. «Sono dati da giallo ma attenzione: non c’è da far festa, non facciamo l’errore di considerarci liberi tutti», ha spiegato il presidente, «perchè l’indice di contagio è sì sotto alla soglia del rischio ma è a pochi gradini dall’1 che, ricordo, porta diritti in arancione». Quindi, la solita raccomandazione: «Tutto è strettamente legato al nostro livello di attenzione, è questo che fa la differenza. E’ innegabile, poi, che il virus abbia comportamenti correlati alla stagionalità e quindi con il caldo dovremmo andare meglio. Me l'hanno confermato virologi top level (il professor Giorgio Palù, presidente di Aifa, ndr)». Scuola L'assessore alla sanità Manuela Lanzarin ha fatto il punto alla data del 28 aprile: in Veneto gli studenti positivi sono 1.832, 21.657 quelli in quarantena. Tra i docenti e il personale scolastico al momento ci sono 169 positivi e 1.593 in quarantena. Cresce di più la fascia 0-14 anni, mentre le scuole più colpite sono la primaria e la secondaria di secondo grado. Intanto, proprio sotto la sede della Protezione civile del Veneto, mentre andava in corso la conferenza stampa, è andata in onda la protesta degli studenti veneti, tenuti a bada dalla polizia in tenuta anti-sommossa. «Una manifestazione sacrosanta», ha commentato Zaia, «la scuola è uno dei temi importanti in questa pandemia ma è gestita in toto dal governo. Io non posso fare niente».
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REGOLE
PRECISAZIONI
Circolazione nel proprio comune
divieto dalle 22 alle 5
salvo per comprovati motivi di lavoro necessità salute
Spostamenti tra regioni o comuni
consentiti
serve “green pass” se si va in zona arancio/rossa
chiusura nei giorni festivi e prefestivi
aperte farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole interne
aperti
senza limitazioni di prodotti
Centri commerciali
Negozi
Bar e ristoranti
Trasporto pubblico Sale giochi e scommesse Piscine, palestre
REGOLE
PRECISAZIONI
Attività sportive
consentite
consentite anche le gare a squadre e sport di contatto
Musei e mostre
aperti con prenotazione
Didattica scolastica
In presenza al 100%
Alle superiori in presenza almeno al 70%
Università
possibile in presenza
organizzazione della didattica affidata agli atenei
una al giorno, max in 4
consumazioni possibili solo all’aperto
possibile asporto e consegna a domicilio
capienza al 50%
salvo mezzi di trasporto scolastico
sospese le attività
possibili giochi online da casa
chiuse
riaperture previste dopo il 15 maggio
Visite a parenti e amici
con figli under18 e disabili conviventi aperti con capienza ridotta spettatori: max 500 al chiuso 1.000 all’aperto
Teatri, cinema
Discoteche
chiuse L’Ego-Hub
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Il report La curva Sono stati 195,
ieri, i nuovi casi di Coronavirus nel Veronese. A fronte di 168 negativizzati, gli attuali positivi sono risaliti a 4.854 (+23), in controtendenza rispetto al resto della regione dove sono scesi di 120 unità. Quattro i decessi (2.570 da inizio pandemia). Nelle ultime 24 ore sono rimasti stabili i ricoveri: 287 i pazienti bisognosi di cure ospedaliere, di questi 243 in area non critica mentre sono diminuiti quelli in terapia intensiva (sono ora 44,-8 rispetto al giorno precedente). La diffusione del virus continua a registrare numeri in ritirata, ma restano ancora troppe le persone che si infettano per poter pensare di arrivare a breve a «contagio zero», soprattutto di fronte ad una storia dell’infezione che, nel momento di massimo appiattimento nella scorsa estate, non è mai arrivata sparita definitivamente. Sul punto il presidente Zaia ieri è stato chiaro: alla domanda «arriverà in maggio la quarta ondata?» ha risposto spiegando che un onorevole virologo, «uno di quelli che lo è sul serio», ipotizza due scenari: «Mal che vada durerà ancora, per anni, ma ci vaccineremo costantemente, come si fa per l’influenza, bene che vada a settembre scompare, non c’è più, sparito. Chi lo può dire?». C.F.
«CASO REPORT» Il presidente: «Vediamo come finirà ma essere messi in croce per avere lavorato bene...no»
Zaia riferirà martedì al Consiglio regionale «Ci metterò la faccia, con i miei tecnici» Il presidente Zaia verrà •• sentito martedì in quinta
Commissione del Consiglio regionale sulla questione dei test rapidi dopo quanto emerso nel corso della trasmissione «Report» in cui veniva criticato l’utilizzo dei tamponi antigenici che uno studio del professor Crisanti giudicava non attendibili e causa dell’aumento della mortalità nella seconda ondata, tra novembre e dicembre. Sotto accusa è finito in modo particolare un fuori-onda in cui il direttore generale della Sanità Luciano Flor spiega che «la ditta ci chiede i danni quindi è meglio dire che lo studio non c’è» (la ditta è la casa produttrice dei «bastoncini» diagnostici, ndr). Alla ricostruzione di Report ha risposto, con una conferenza stampa convocata ad hoc, lo stesso dg, dimostrando che «quell’indagine non esisteva per davvero», mettendo in fila date e carte in grado di provarlo e promettendo di portare Crisanti, per le pesanti accuse rivolte a chi ha gestito l’emergenza Coronavirus in Veneto, in tribunale. Ma la storia non è finita. Martedì tocca al presidente Zaia «dare spiegazioni sul punto» ai consiglieri regionali che si occupano di sanità. «Mi è stato chiesto di andare in audizione», ha confermato ieri, «e sarò presente con i tecnici che ci metteranno come al solito la faccia e
IlpuntoIlpresidentedella Regione,Luca Zaia,mostra i datirelativi allevaccinazionigiornaliere, vicine a quota50mila
daranno la loro versione. Se qualcuno non sarà rimasto soddisfatto che vada pure in Procura. Ma da qui a far passare i miei professionisti per cialtroni o peggio... dico no a questo gioco, non lo accetto: non esiste che vengano tacciati come persone disumane e poco attente, che fanno scelte che comportano maggiore mortalità. Queste persone poi», ha aggiunto il governatore, «sono le stesse che sono state ringraziate fino a novembre, sono quelle che passano le notti a fare riunioni e a mettere in fila dati, ad in-
ventarsi strategie e ad organizzare tutto quello che, da 14 mesi, è stato fatto qui contro il Covid. Se ancora a qualcuno questo non va bene, vada dai magistrati», è sbottato innervosito e amareggiato il Governatore, «sbagliare è possibile, ma da qui a far passare per delinquenti i dirigenti ce ne vuole. I provvedimenti vengono preparati dai tecnici, mandati al Comitato Tecnico Scientifico, arrivano in Comunità di crisi e poi vengono approvati. Chiedo rispetto per chi lavora!». Alla domanda se all'audizione po-
trà essere presente anche il professor Crisanti, Zaia ha risposto che «questo rientra nelle prerogative del presidente della commissione. Io non mi sono mai opposto a nessuno, la trasparenza è fondamentale. Non spetta certo a me a stabilire chi devono sentire o meno. Se l'opposizione chiede di audire contemporaneamente anche Crisanti, nessuno si oppone». E poi: «Andiamo avanti e vediamo come finirà questa storia. Ma, ripeto, essere messi in croce per aver lavorato, non lo accetto». C.F.
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