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arcosport
ciao Walter/ salutiamo il grande alpinista finalmente l'inverno/ trail running/ powder/ ice climbing/
speciale MBT/
magazine
scopri tutte le nostre offerte all'interno! numero speciale!!! issue :: N째1+N째2=N째3 ottobre :: 2011
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arcosport
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tante
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novità nuove offerte e
trail running/ conoscerlo e praticarlo
issue :: N°1 febbraio :: 2011
da oggi anche cartaceo
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arcosport
ciao Walter/ salutiamo il grande alpinista finalmente l'inverno/ trail running/ powder/ ice climbing/
speciale MBT/
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nei negozi Arco Sport
magazine
scopri tutte le nostre offerte all'interno! numero speciale!!! issue :: N°1+N°2=N°3 ottobre :: 2011
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Indice
identikit ::
coverstory [Walter Bonatti: l’ultima vetta] :: 4/5 [Finalmente arriva l’inverno] :: 6/9 [Trail running, conoscerlo e praticarlo] :: 10/13
adrenalina in pillole [Medicina tradizionale cinese] :: 8 [Run baby, run] :: 12/13
Adrenalina è la newsletter di Arco Sport. Propone informazioni tecniche, avventure, tendenze e pillole di sport. Puoi riceverla via mail o ritirarla in negozio.
---------------------------art director :: Mirko Camerin
ufficio grafico :: Nick Carter www.nick-carter.it
speciale MBT :: 14/15
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vetrina Ö Ö
[Stylish: MBT man and woman] :: 16/17 [Technical: ski and alpine touring] :: 18/19
redazione :: Arco Sport s.n.c. di Walter e Silvia Pivotto C.so Lamarmora, 35 Alessandria, 15100
fotostory [Powder, chiamale emozioni] :: 20/21 [Ice climbing: le“vie effimere”] :: 22/23
www.arcosport.net
editoriale/ la tua copia ti aspetta, corri... Da questo mese Adrenalina è anche disponibile in versione cartacea nei negozi Arco Sport! Per l’occasione abbiamo realizzato un numero speciale che raccoglie gli articoli dei due precedenti più tante notizie nuove. Assolutamente da non perdere lo speciale MBT che spiega il loro grande successo e una vetrina ricca come non mai. Dedichiamo uno speciale articolo al grande Walter Bonatti recentemente scomparso, uno dei più grandi, se non il più grande alpinista italiano. Ciao, Walter. Buona lettura! >> di Walter, Silvia e lo staff Arcosport
Compila il tagliando e consegnalo in negozio per ricevere Adrenalina sulla tua mail. nome:
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| coverstory speciale :: Walter Bonatti
CIAO WALTER! L’ultima vetta del grande alpinista La voce di Bonatti ci raggiunge da un altro mondo, è assolutamente incantevole costatare che la magia delle montagne può ancora arrivare a colpire il cuore delle persone. Walter con i suoi scritti ha abbassato le “sue” montagne e ha condiviso le sue esperienze e i suoi ideali presso il grande pubblico.
E
>> di Emanuele Camera
ra l’epopea del grande alpinismo, quando quest’ultimo arrivava sulla prima pagine del Corriere della Sera, sulle copertine de La Domenica del Corriere o di Epoca. Anni irripetibili, anni in cui la corsa alle “prime” era all’ordine del giorno e lui era sempre in prima fila.
:: le sue linee sono state autentiche visioni, oggi divenute delle classiche d’impegno
Il grande alpinista, incarnazione della libertà, del coraggio, della volontà di ferro è andato via da questo piccolo confortevole mondo artificiale, troppo spesso lurido di comportamenti e di attitudini che lui non solo detestava ma disprezzava! Il messaggio che ci lascia è chiaro per chi vuole leggerlo. È un eroe contemporaneo. Eroe perché per tutta la sua vita ha combattuto contro i sentimenti abbietti dell’uomo senza mai scendere a biechi compromessi bensì portando avanti i valori più puri dell’animo umano.
// Libertà: “Lavoravo alla Falck. Quando facevo il turno di notte chiedevo un’ora di permesso e prendevo il treno delle 5.00 da Monza a Lecco. Poi in Grigna tutto il giorno a scalare… tornavo a casa esausto ma felice”. // Curiosità: “Se ti è nato il gusto di scoprire non potrai che sentire il bisogno di andare più in là”. // Integrità: “Una volta scelta una direzione, bisogna essere talmente forti da non soccombere alla tentazione di imboccare l'altra. Naturalmente il prezzo da pagare per rimanere fedele a questo ordine che ci si è dati è altissimo”. // Coraggio: “Walter, Walter gridavano i francesi nella bufera!” (Corriere della Sera, 16 luglio 1961) // Lungimiranza: “Dopo il sogno svanito al Torre, ero deciso a tornare sul K2… da solo. Ho chiesto i permessi burocratici alle autorità competenti e aiuto economico ad alcune aziende del settore. Ricevetti due no. Ero in anticipo, ho precorso i tempi. Gliel’avrei fatta, di questo sono sicuro.” //
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Verità:
La vicenda del K2 parla per lui…
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sulle Jorasses (1964) che è stata rivalutata come grande via di misto moderno (VI M5+) e conta un pugno di ripetizioni. Infine, come non ricordare il suo saluto definitivo all’alpinismo estremo, la direttissima sulla Nord del Cervino (1965) che ha dovuto aspettare l’anno 2011 perché degli italiani ci rimettessero piede. E ancora il trittico della Brenva (Sentinella, Major, Poire), il Pilastro rosso del Broulliard (1959), la Nord del Pilier D’Angle (1962), la prima invernale alla Walker (1963), la conquista del G4 (1958) e potrei continuare. Alcune realizzazioni sono poi sconosciute alla maggior parte
Le sue scalate sulle pareti dolomitiche, granitiche o ghiacciate, come prime ascensioni o come ripetizioni di via già percorse, insieme a compagni o da solo, d’estate o d’inverno, fra ogni difficoltà, ad ogni altitudine e in più continenti sono uniche e irripetibili. Il rischio di non tornare era l'incognita costante delle sue salite. Ci voleva una convinzione assoluta per farcela sulle vie nuove, una grandissima resistenza fisica per uscire vivi dalle solitarie o non morire di freddo sulle invernali che ha affrontato. Alcune delle sue linee allora sono state delle autentiche visioni, oggi divenute delle classiche d’impegno, come la Est del Capucin (1951). Altre invece sono diventate leggenda e sono oggi irripetibili
:: alcune realizzazioni furono e sono ancora oggi degli autentici capolavori d’intuizione, audacia e capacità tecniche perché sconvolte da cataclismi naturali, come il pilastro Sud-Ovest del Dru (1955). Altre furono e sono ancora oggi degli autentici capolavori d’intuizione, audacia e capacità tecniche. Basti ricordare la prima assoluta al Grand Pilier d’Angle (1957) e non fermatevi al grado ma chiedetevi solo perché conta meno ripetizioni che Divine Providence. Oppure pensate alla direttissima alla punta Whymper
degli appassionati ma ciò non cancella il loro valore. La Ovest e la Sud della Noire, la prima alla Sud della punta Young alle Jorasses, la prima invernale alla cresta Furggen del Cervino, la Giannina e la Direttissima alla Sud del Maudit, la folle risalita del couloir del Col de la Brenva, la sud-sud-est al Grand Pilier D’Angle e, anche qui, ce ne sarebbero ancora molte da citare. Anche i tentativi a vuoto sono passati alla storia come la grande tragedia del Pilone Centrale di Freney (1961), la ritirata in solitaria dall’Eigerwand (il solo che ci sia riuscito) oppure il tentativo al Torre (1957). Walter non è stato solo dunque un grande alpinista, maestro per alcuni e autentico mito per quelli contemporanei (da Reinhold Messner a Simon Anthamatten passando per Steve House), Walter è stato prima di tutto un grande Uomo dal quale tutti noi dovremmo trarre esempio. Grazie Walter! Ci vediamo lassù.
//
end /
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| coverstory (adrenalina N°1) :: arriva l’inverno
ECCOLO
Finalmente è arrivato l’inverno Per tanti è la brutta stagione, ma per noi amanti degli sport invernali è l’inizio di un bellissimo gioco. Le prime nevicate riaccendono la voglia di sci, salite con le pelli di foca e discese fuoripista immersi nella “powder”. I rigagnoli d’acqua gelano e si formano le prime cascate di ghiaccio e allora... tiriamo fuori il nostro materiale e partiamo!
Q
uesto rito, che si ripete ormai da parecchi anni, mi ha dato una certa esperienza nel prepararmi per la nuova stagione, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto dal punto di vista tecnico. Non mi inoltrerei in consigli per la preparazione fisica, dato che oggi quasi tutti seguono dei percorsi o tabelle di allenamento più o meno specifiche tramite palestre o semplici sedute di allenamento casalinghe. Mi piacerebbe invece dare alcuni consigli su quella che definisco
“preparazione tecnica”. Ad ogni inizio stagione il materiale tecnico (sci, scarponi, kit di autosoccorso, pelli, corde, chiodi e piccozze per i cascatisti, ecc.) dovrebbe essere ripreso e revisionato attentamente. Ricordiamoci sempre che questi strumenti li utiliz-
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>> di Carlo Gallone, Guida Alpina
ziamo in un ambiente bellissimo ma selvaggio ove a volte il trascurarne l’efficienza e l’integrità potrebbe costarci molto caro. // Sci Che sia per scialpinismo o free-ride, lo sci dovrebbe essere preparato accuratamente, questo perché ci permetterà di avere migliori prestazioni in divertimento e in sicurezza. Nel caso si decida per un nuovo acquisto le tendenze attuali sono: sci larghi con mi-
sure del centro sci che vanno dai 80 mm a 90 mm per lo scialpinismo fino a 110 mm e oltre per il free-ride. Per le caratteristiche specifiche bisognerà conoscere bene le proprie capacità e aspetsegue tative sciistiche per scegliere lo sci più idoneo.
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identikit :: cosa :: preparazione tecnica
dove :: ovunque voi vogliate
chi :: Carlo Gallone
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| coverstory (adrenalina N°2) :: arriva l’inverno Consiglio personale: di sci pessimi oggi non ne esistono, dobbiamo soltanto essere molto onesti e non sopravvalutarci troppo; uno sci facile è sempre divertente, al contrario potrebbe essere un problema dover gestire un “purosangue” su nevi difficili.
rezza non è assolutamente da meno rispetto ad altri più pesanti. È ovvio che se invece il nostro interesse è più rivolto verso la discesa (free-ride) il peso non sarà così determinante quindi attacchi come Marker (di nuova generazione) o Diamir sono ottimi.
// Scarponi Discorso molto difficile. Consiglio di individuare la fascia di livello e di prezzo, dopodiché sarà il vostro piede a decidere dopo vari tentativi e ore passate in negozio a provare e riprovare modelli diversi.
// Kit autosoccorso Ormai chi frequenta la neve fresca sa che è d’obbligo possedere questo famoso kit (ARTVA-PALA-SONDA) e su questo siamo tutti d’accordo, ma la cosa principale è saperlo usare. Dobbiamo essere coscienti che il nostro terreno di gioco non è privo di pericoli e che questi non sono sempre prevedibili o controllabili. È quindi nostro dovere metterci nelle condizioni migliori per organizzare e condurre un’eventuale operazione di autosoccorso in valanga. Per cui, perfetta conoscenza dell’utilizzo della no-
// Attacchi Argomento che interessa maggiormente gli scialpinisti. Ormai il mercato offre di tutto, ma credo che la leggerezza e la semplicità di costruzione dell’attacchino siano imbattibili. Anche per la sicu-
pillole di
Run baby, run! di Devis Zamburlin <Dottore in Scienze Motorie centro Osteowellness di Alessandria>
Archiviate le vacanze natalizie e gli eccessi eno-gastronomici, scattano sentimenti di vario tipo. Depressione, sensi di colpa... Molti per rimediare si gettano a capofitto nelle attività sportive, chi tornando in palestra, chi prendendo la strada del fai da te.
In entrambi i casi, sia che vi affidiate ad un centro specializzato, sia che prendiate le vostre scarpe da running e andiate a correre agli argini le cose fondamentali da fare sono: î ritornare lentamente ad una alimentazione equilibrata, cercando di valorizzare ciò che mangiate,preferendo verdure e prodotti naturali, minestroni e almeno 2 lt. d’acqua al giorno;
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î periodizzare il vostro allenamento: ponetevi un obiettivo e cercare di raggiungerlo in un arco di tempo accettabile, senza la pretesa frustrante di migliorarvi o far scendere i chili di troppo in un giorno; î mai sopravvalutare il nostro fisico: articolazioni giunture muscoli devono essere ben riscaldati e allungati prima di ogni sessione di allenamento con gli esercizi di stretching; î se andate a camminare o a correre utilizzate sempre indumenti adatti allo scopo, comodi e poco ingombranti il piu possibile specifici rispetto all’attività che fate, ne avranno giovamento il confort e la performance. Vestitevi a strati per permettere di gestire la temperatura corporea durante il gesto atletico; î ponete particolare attenzione alle calzature che indossate nella pratica sportiva: una scelta scorretta, una scarpa piuttosto che un’altra può danneggiare l’appoggio del piede e modificare la vostra postura durante la camminata o la corsa. Inoltre il ripetersi del gesto scorretto può causare
problemi muscolari o articolari momentanei che possono poi diventare permanenti; î imparate a gestire il vostro tempo: un allenamemto prevede sempre riscaldamento-stretchingallungamento muscolare-fase di lavoro-defaticamento e di nuovo allungamento per permettere al nostro organismo di ristabilire il suo equilibrio iniziale; î idratatevi e mangiate sempre qualcosa prima di allenarvi, il digiuno non aiuta il vostro fisico a dimagrire, il cibo che ingeriamo è il nostro carburante e l’organismo ne ha bisogno per mandare avanti la macchina. Quello di cui dobbiamo curarci è la qualita di cosa ingeriamo.
Verificate tutte queste cose siete pronti per cominciare la vostra attività e vedrete che usando moderazione e le metodologie giuste otterrete quanto prima risultati gratificanti, soprattutto in termini di benessere. Prossimamente affronteremo in modo piu specifico le metodiche di allenamento. Run baby, run!
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stra attrezzatura e molto esercizio sono fondamentali. Inoltre se dobbiamo acquistare un ARTVA, ricordiamoci che la tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni mettendo sul mercato apparecchi detti digitali a 3 antenne che, rispetto ai vecchi modelli analogici, hanno prestazioni decisamente superiori soprattutto nella facilità e nella velocità di ricerca, elementi fondamentali nell’autosoccorso. // Zaino Elemento non sempre considerato importante, ma che invece richiede una certa attenzione nella scelta. Infatti dovremo scegliere uno zaino con un volume che va dai 25 ai 35 litri; più grande sarebbe esagerato e soprattutto scomodo
:: ad ogni inizio stagione il materiale tecnico dovrebbe essere ripreso e revisionato per sciare. Sul mercato oggi ne troviamo soprattutto di svariati modelli con caratteristiche specifiche per scialpinismo o per discesa. Vorrei ancora fare un accenno ai nuovi accessori in fatto di sicurezza su neve. // Avalung È un accessorio da indossare singolarmente o integrato nello zaino che in caso di travolgimento da valanga ci permette, attraverso un filtro, di respirare la parte di ossigeno contenuta all’interno della neve stessa, dandoci qualche possibilità in più di sopravvivenza. // Zaini ABS o Snow Pulse Zaini particolari contenenti delle cariche di aria compressa e un pallone ripiegato. Nel momento in cui veniamo coinvolti nel distacco di una valanga, azionando l’apposita maniglia (tipo paracadute) i palloni si gonfiano grazie all’aria compressa e lo zaino ci permette di “galleggiare” sulla massa nevosa in movimento. In ultimo non dimentichiamoci l’accessorio più importante: la prudenza e un pizzico di sana paura. Saranno solo loro che ci sapranno consigliare e frenare nel momento giusto affinché il nostro gioco possa continuare. Ovviamente gli argomenti di cui parlare sono ancora tanti e andrebbero approfonditi maggiormente; ricordo quindi, a chi fosse interessato, che in collaborazione con il team di ARCO SPORT organizziamo uscite sul terreno dedicate allo sci, corsi di fuoripista, scialpinismo, giornate di sicurezza e autosoccorso individuali o di gruppo. Non mi resta che salutarvi e darci appuntamento da Walter e Chicco in Alessandria per conoscerci e scambiare due consigli. // end /
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| coverstory (adrenalina N°2) :: trail running
TRAIL RUNNING Conoscerlo e praticarlo Con il termine trail running si intende la corsa di lunga e media distanza effettuata su terreni naturali. Generalmente comprendedei notevoli dislivelli altimetrici e viene condotta in regime di semiautonomia per quanto riguara alimentazione e idratazione.
S
i tratta di uno sport in grande crescita che negli ultimi anni ha visto un aumento esponenziale delle competizioni e del numero dei praticanti. Le gare di trail running sono complesse quanto affascinanti e si snodano su distanze minime di 20/30 km, fino a chilometraggi che potremmo definire illimitati; se vogliamo citare alcune gare che hanno fatto la storia di questo sport in Europa possiamo sicuramente elencare la Cro Magnon (110 km 6500+) e la Ultra Trail du Mont Blanc (165 km 7500+).
// Caratteristiche È difficile definire un modello di competizione Trail perché con questa definizione comprende tutta la corsa outdoor ma le caratteristiche principali della disciplina si possono così riassumere: » le superfici di corsa non devono essere asfaltate o pavimentate se non in misura minima; » i percorsi devono includere degli ostacoli naturali costituiti da rocce, vegetazione, pietraie, sabbia, neve, ghiaccio, guadi di torrente o simili; » l’ambiente deve offrire uno scenario visivo suggestivo, la natura deve coinvolgere l’atleta; » il percorso generalmente ha dei significativi dislivelli in salita e in discesa o, addirittura, si presenta estremamente piatto come nelle corse nei deserti. Non esistono delle regole codificate precise perché non stiamo parlando di una disciplina olimpica o federale ma, volendo approfondire, è possibile consultare il “Manifesto del Trail” che è stato stilato e sottoscritto dalla grande maggioranza di organizzatori di gare in Italia e comprende tutte le linee guida che caratterizzano questa disciplina sportiva. // Definizione del modello prestativo Non è una cosa semplice la lettura della prestazione di una gara di trail; evidentemente chi arriva primo al traguardo è il vincitore, è il migliore. L’elemento caratterizzante della prestazione è il concetto di scoperta di noi stessi attraverso la scoperta dei luoghi che stiamo attraversando. Il fatto di non avere riferimenti chilometrici,
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>> di Fulvio Massa info@massafisio.it di condurre la prova in autosufficienza, di correre per lunghi tratti senza vedere uno spettatore ed anche senza essere affiancati da altri concorrenti, porta l’atleta ad una massima ricerca della conoscenza di sé stesso. Gestire lo sforzo per molte ore, amministrare l’alimentazione e l’idratazione, scegliere l’equipaggiamento adatto, segue sono tutte variabili che possono
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:: il trail runner scopre se stesso attraverso la scoperta dei luoghi che sta attraversando
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// A chi è rivolto Il trailer è uno sportivo predisposto ad attività fisica di lunga durata con buone doti cardiovascolari, buona forza muscolare degli arti inferiori e del tronco, buona coordinazione motoria e attitudine mentale. Teoricamente chiunque può avvicinarsi a questa disciplina sportiva; è evidente che un sedentario o un soggetto non dedito ad attività fisica si troverebbe di fronte una programmazione particolarmente lunga e laboriosa, ma uno sportivo che abbia già qualche base potrebbe trovare un percorso di avvicinamento più facile del previsto. Gli sportivi più predisposti a questa disciplina sono i podisti ma anche altri praticanti di discipline sportive possono dedicarsi con buoni risultati. Vediamo nel dettaglio le principali tipologie di atleti e sottolineiamo i punti di forzaÝ e le criticitàÞ di ciascuno di essi.
ÖMOUNTAIN BIKER Ý potenza muscolare, buone
ÖESCURSIONISTA Ý buona resistenza a sforzi di
ÖPODISTA Ý buona velocità di corsa,
ÖMARATONETA Ý buona e sviluppata
abitudini aerobiche, abituato a gestire percorsi lunghi e a rifornirsi durante. Þ imparare a correre, allenarsi su esercizi di qualità, preatletici coordinativi per sfruttare la spinta di piede e polpaccio. Abituarsi a utilizzare il tronco. Fare attenzione a microtraumi che non sono presenti sulla BIKE, dare importanza al recupero.
lunga durata, buona conoscenza dell’ambiente, abituato ai rifornimenti durante le uscite. Þ migliorare la potenza aerobica e muscolare e la tecnica specifica di corsa, intraprendere un lavoro qualitativo con una programmazione coerente delle sedute di allenamento.
buona falcata, abituato ad allenarsi con sedute per sviluppo della potenza aerobica. Þ capire le difficoltà tecniche legate ai percorsi, gestire l’aumento del volume di lavoro o del kilometraggio, abituarsi a mangiare e bere durante gli allenamenti e le gare.
capacità aerobica, predisposizione mentale e fisica ad affrontare lunghe distanze. Þ capire le difficoltà tecniche legate al percorso, migliorare i cambi di ritmo e di andatura, migliorare la potenza muscolare.
identikit :: cosa :: preparazione atletica trail running
dove :: ovunque ci siano natura e chilometri da macinare
chi :: Fulvio Massa
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| coverstory (adrenalina N°2) :: trail running essere determinati per l’esito finale della competizione. Sicuramente il vincitore assoluto di una gara di trail sarà colui che gestirà meglio questi dettagli tecnici in funzione delle sue doti atletiche. Ma ogni concorrente in realtà conduce una competizione nei confronti di sé stesso, proprio in funzione delle caratteristiche tecniche legate al percorso che affronta. I parametri che possiamo definire per la lettura della prestazione sono i seguenti: » Atleticamente il trailer deve essere allenato a livello organico al fine di sostenere molte ore di sforzo ad alto livello. Non esiste un biotipo unico di atleta, in genere però le migliori performance sono ottenute da podisti con corporatura leggera, statura normale, età media compresa tra i 35 ed i 45 anni. Esistono atleti considerati “universali”, in grado di adattarsi ad ogni tipo di percorso, ma in genere ogni atleta ha delle preferenze. Le caratteristiche fisiologiche ed antropometriche di un atleta si pongono in relazione alle diverse caratteristiche tecniche del percorso. Quindi sostanzialmente possiamo dire
:: gestire lo sforzo per molte ore, amministrare alimentazione e idratazione, scegliere l’equipaggiamento adatto, sono variabili determinanti per l’esito della competizione
pillole di
Medicina tradizionale cinese, sport e riconquista del nostro tempo di Daniela Bocchio <Operatrice Shiatsu> danielabocchio@gmail.com Il nostro stile di vita occidentale richiede una grande capacità energetica di azione-reazione ai numerosi stimoli esterni che riceviamo. Nella scala dei valori, oggi al primo posto, tornano il benessere e la salute psicofisica. Ognuno di noi si ritaglia tempo per
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che dal punto di vista atletico la performance è strettamente correlata alle caratteristiche del percorso: distanza, dislivelli. La tat-
fare atività fisica. L’Eldorado è la perfetta condizione di salute! La pratica dello sport evidenzia come sia differente l’approccio tra oriente e occidente, due diversi mondi che si sono incontrati e miscelati. Lo sport nasce dal desiderio di esprimere diverse aspirazioni: î manifestare al meglio le potenzialità del nostro corpo; î esaltare la bellezza e la grazia dei movimenti; î vivere bene e a lungo. In occidente lo sport ha preferito privilegiare le funzioni agonistiche e prestazionali. Il fine dell’attivita fisica spesso si presenta con un aspetto più competitivo che di rispetto per la struttura del singolo individuo. Non è una critica ma una riflessione; ognuno di noi dovrebbe sviluppare la capacità di intuire quale tipo di allenamento a lui è davvero utile senza per questo snaturarsi e diventare tutti dei "meditatori¨ dediti a discipline morbide come il Tai chi o lo Yoga,
o super atleti da pentathlon. La pratica dello sport in oriente è destinata al riequilibriio interno dell’organismo con lo scopo di mantenere lo stato di salute personale. Una competizione dell’uomo con se stesso al solo scopo di apprendere, attraverso l’ascolto, l’esercizio davvero efficace e utile per quel determinato e unico momento in cui l’esistenza sta esprimendo se stessa al massimo delle sue potenzialità!
La domanda che sorge spontanea è qual è allora la panacea della salute perfetta? Dedicarci alla nostra salute utilizzando al meglio il nostro tempo. Quanti di noi purtroppo non hanno invece questa ricchezza odierna. Il tempo! Sempre di fretta, otteniamo giornate zeppe di spuntini, snack spazzatura, pranzi freddi e frettolosi. Donne indaffarate tra un lavoro a volte sedentario e la
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tica di gara diventa quindi strategicamente fondamentale in funzione del risultato ed ogni trailer, dal primo all’ultimo classificato, dovrà gestirla in funzione delle sue caratteristiche atletiche. » La gestione alimentare ed idrica durante la competizione è fondamentale e spesso determinante in funzione della performance. L’atleta non dovrà mai trovarsi “in riserva”; è fondamentale un continuo apporto di carboidrati durante il percorso per non incappare in una “crisi”, ed una continua idratazione, il tutto in funzione delle abitudini personali e delle condizioni climatiche. La strategia di rifornimento durante la gara va anche strutturata in funzione dei punti di ristoro presenti sul percorso; quindi la lettura della planimetria e dell’altimetria del percorso indurrà l’atleta a partire con una determinata scorta alimentare e con un dato volume di acqua. » L’equipaggiamento è dunque un fattore in grado di condizionare la prestazione. Come già accennato, in funzione della necessità prevista di cibo ed acqua si utilizzeranno gli accessori più utili. Quasi tutte le gare obbligano ad un determinato abbigliamento, altre lo consigliano; certo è che trovarsi in alta quota con condizioni climatiche proibitive può condizionare la performance se non si è provvisti di un abbigliamento idoneo. // end /
famiglia. desiderandosi giovani e belle a tutti i costi. Quanti di noi curano la propria salute con la possibilità di rallentare il ritmo e godersi, nell’attimo esatto in cui accade, lo sport, la danza o una semplice passeggiata? La richiesta più impellente al fine di migliorare il nostro stato di omeostasi generale, non è forse ritrovare un armonia perduta?
Come fare dunque per recuperare armonia? La Medicina Tradizionale Cinese si prende cura della persona in modo globale, corpo, mente e anima seguendo questo piccolo insegnamento: Essere per Fare per Avere. Siamo arrivati al punto. Ogni attività, sia essa fisica, metafisica o sportiva potrebbe addirittura essere deleteria se manca il protagonista; l’Essere, l’Individuo sapiente, chi ascolta il suo limite e lo rispetta con giusto discernimento. La ricerca dunque non è più finalizzata al
muscolo tonico, alla forma perfetta, o allo scarico tensivo; queste sono solo conseguenze di un giusto modo di vivere rispettando i nostri bioritmi e la nostra età.
La domanda è: cosa ci fa stare davvero bene? La risposta potrebbe anche essere leggere un buon libro. Quest’azione implicherebbe aver ritrovato la capacità di chiedere al nostro ambiente la possibilità di raccoglierci in un momento solo nostro. Ritengo non serva rivolgersi a qualche strano gruppo di autoaiuto per ottenere questi risultati, credo sia sufficiente respirare e rilassarsi. Questo è un esercizio che ognuno di noi può fare in ogni momento. Solo da una visione come questa, ogni attività che faremo sarà divertente, distensiva e salutare. Aggiungere a stress altro stress non ci sarà di aiuto. Dovremmo rispettarci di più e goderci questa meravigliosa esperienza che si chiama vita.
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| speciale :: MBT
L'inattività, una cattiva abitudine. Lo stile di vita moderno ci porta spesso a non muoverci abbastanza: restiamo a lungo seduti, guidiamo, lavoriamo al computer, ci "spalmiamo" sul divano davanti alla tv.
Muovendo meno la muscolatura siamo più deboli e quindi soffriamo più spesso di dolori alle articolazioni: per mantenersi forti e incrementare il nostro tono bisogna incrementare la quantità di movimento.
Quando ci muoviamo di più e con regolarità, potenziamo l'attivazione muscolare, rafforziamo la muscolatura, ci sentiamo meglio e affrontiamo più energicamente i problemi della vita quotidiana. è per questo che la "rivoluzione" MBT ha modificato lo status quo, aiutandoci ad aumentare il movimento nella vita quotidiana.
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Il segreto di MBT è nell'instabilità. Le MBT sono state presentate la prima volta nel 1996, e sono a oggi le uniche calzature dotate del MASAI SENSOR e dell'area di bilanciamento.
Instabilità e movimento sono strettamente legati: diretta conseguenza ne è l'attivazione muscolare e il miglioramento della postura e dell'equilibrio .
Uno strumento professionale. Le MBT nascono come dispositivo di allenamento a fini sportivi e medici. Se le MBT sono impiegate come terapia accessoria, in presenza di specifiche patologie preesistenti, consigliamo che l'utilizzo avvenga sotto il controllo di un medico specialista.
Le MBT sono riconosciute come presidio dal Sistema Sanitario Nazionale, ognuno di noi pu; recuperare il 19% del loro costo con il 730 mentre alcune categorie di lavoratori autonomi (professionisti , artigiani, ecc...) dotati di partita iva possono scaricarle come scarpa terapeutica da lavoro.
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imitazioni, soprattutto nell'ambito dei prodotti tecnici e relativi alla salute e, non ultimo, per sostenere la legalità.
Mettere un paio di MBT ai piedi. Dopo tante parole ciò che fa la differenza è mettersi un paio di MBT ai piedi: è un esperienza sensoriale unica, perche il piede appoggia solo al centro in corrispondenza dell area di bilanciamento, mentre tallone e avampiede sono completamente scarichi. Per rendere l'idea è come se si appoggiassero nel vuoto! Inoltre grazie ai plantari molto confortevoli si crea una situazione di grande comfort.
Grazie all'MBT SYSTEM, sia quando camminiamo che quando stiamo fermi, non cessiamo mai di chiamare in gioco la muscolatura e farla lavorare poichè mentre noi facciamo le nostre cose. Il nostro corpo reagisce istintivamente a questa microinstabilità che viene indotta dalle MBT, i muscoli lavorano a sostegno dello scheletro e delle articolazioni e tutto questo operare va anche a vantaggio della circolazione sanguigna. Risultati? Una corretta postura, gambe piu toniche, gambe e caviglie non più gonfie alla sera, un riacquistato benessere nella zona cervicale, normalmente piuttosto contratta, schiena più tonica e non più dolorante quando i dolori derivano da scorretta postura.
Ti aspettiamo per provare la sensazione MBT!
Solo i rivenditori autorizzati e con punti vendita reali (dotati cioè indirizzo e numero civico) possono vendere MBT anche on-line. Inoltre, per chi è intrigato dall'uso di MBT con finalità estetiche e di dimagrimento rammmentiamo che non c'è traguardo che si raggiunga in modo miracoloso!
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La bellissima collezione Autunno Inverno 2011/2012 è già in negozio.
Movimento, alimentazione sana, qualche sacrificio in termini di gola, il tutto coadiuvato da un uso quotidiano di MBT, sono tutte parti importanti del processo per il raggiungimento del benessere! E ricordiamoci sempre che sentirsi bene, pieni di energia, tonici, ha un effetto esplosivo sull'umore e sulla percezione che abbiamo di noi stessi: megli stiamo, più vorremmo fare, quindi si tratta solo di cominciare!
In questo momento MBT è uno dei prodotti piu imitati e falsificati e di cui si parla di più. Diffidate sempre delle
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| coverstory :: speciale tennis
Stylish
MBT Physiological Footwear Calzando le MBT si ottengono numerosi benefici a vantaggio del proprio corpo. è quanto risulta da un crescente numero di studi internazionali che confermano i vari benefici sulla salute ottenuti calzando le “anti-shoe”.
equipment
*for man
Chakula Goretex Choco Chakula Goretex Grey
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n3:adrenalina 18/10/2011 14:34 Pagina 17
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n3:adrenalina 18/10/2011 16:06 Pagina 20
| fotostory (adrenalina N°1) :: freeride e backcountry
identikit :: cosa :: freeride e backcountry
POWDER!
dove :: lago di Garda
chi :: Jibi
Tu chiamale se vuoi emozioni Freeride e Backcountry - due facce della stessa medaglia. Una gran bella medaglia! Sono la risposta ideale che la montagna puo offrire a chi come me ha cominciato a considerare le piste dei luoghi ..un po troppo affollati . Chi scrive scia da una vita, e dopo montagne di pali,allenamenti,gare..ha deciso di sfruttare le tecnologie che oggi il mercato offre per poter sciare e divertirsi lontanodai soliti percorsi obbligati, preparati e battuti dai gatti delle nevi.
D
>> di Jibi, maestro di sci
unque due facce della stessa medaglia, due facce diverse. Il FREERIDE è la faccia piu tecnologica e moderna: ci si può servire dell’elicottero, ove possibile, per raggiungere cime o pendii particolarmente interessanti, oppure si può sciare in fuoripista, pur sfruttando impianti di risalita normalmente presenti e utilizzati dai “pistaioli”. La visione BACKCOUNTRY è più radicale e prevede un approccio più “selvaggio”, non fosse altro che per l’uso delle pelli di foca, retaggio di tempi andati, quando gli uomini con gli sci andavano anche a caccia! Il senso di libertà che si prova nello spostarsi a proprio piacimento sulle distese bianche, ripide o meno, è enorme. La possibilità di riscoprire lande piatte o pareti verticali è praticamente infinita. L’avventura a volte è a portata di mano, ma gli occhi semplicemente non riescono a vederla. Raggiungere una vetta o più semplicemente la sommità di un pendio rappresenta comunque un esperienza vera, sofferta e guadagnata. Certo l’uso delle pelli comporta inevitabilmente che la componente fatica diventi la regola; però il senso di appagamento che tale disciplina
riesce a regalare ne azzera totalmente il ricordo. Nell’esatto momento in cui le punte dei “largoni” si affacciano sulla discesa le emozioni si rincorrono e si moltiplicano. Un senso di preoccupazione deve comunque essere presente perchè il rispetto per la montagna e per questa disciplina deve essere totale: l’alpinismo e tutti i suoi figli non possono essere praticati a rischio zero, e di questo si deve essere consapevoli. Questa consapevolezza può fare la differenza tra il divertimento puro (ottenuto con l’allenamento e l’equipaggiamento tecnico adeguato) e la ricerca di guai, o peggio le conseguenze di gesti sconsiderati. Il divertimento, l’emozione non devono mai far perdere di vista l’attenzione e il rispetto verso queste discipline fantastiche. La prima spinta con i bastoncini fà si che di colpo si venga trasportati in una dimensione dove la pendenza e la capacità di improvvisare la fanno da padrone. La pendenza la possiamo scegliere a priori in base alle nostre capacità; la capacità di improvvisare è invece la componente personale che più emerge durante le discese in freeride, è pura creazione, attimo dopo attimo, vissuto e pas-
:: L’alpinismo e i suoi figli non possono essere praticati a rischio zero, di questo si deve essere consapevoli.
:: 20
n3:adrenalina 18/10/2011 14:36 Pagina 21
Fotogallery sato, curva, salto, altra curva, diagonale, scelta del punto in cui curvare, cambio di direzione e tuffo nel vuoto, è fantasia, creatività, libertà, insomma, in una parola, emozione! Mi è capitato spesso di sentirmi ridere mentre scendo, è un esperienza che difficilmente si può spiegare, va vissuta. Ci
:: spesso mi capita di sentirmi ridere mentre scendo, è un’esperienza difficile da spiegare
si estrania dal proprio essere e si vive la discesa, la si vede scorrere sotto ai propri sci e a volte si ha l’impressione “vedere con gli occhi della mente”. Si immagina di sognare ciò che nella realta si sta facendo. È stupendo, è unico, è FREERIDE! // end /
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n3:adrenalina 18/10/2011 14:36 Pagina 22
| fotostory (adrenalina N°2) :: Valnontey - “Di fronte al tradimento”
ICE CLIMBING
Vivere emozioni sulle “vie effimere” Valnontey
- “Di fronte al tradimento” è uno dei must del cascatismo di Cogne. Le cascate di ghiaccio si formano nel corso dell´inverno dall’acqua che cola e gela. Le colate di acqua si ispessiscono durante la stagione invernale cambiando di continuo il loro aspetto morfologico a seconda delle temperature e dell´esposizione alle correnti d’aria fredda. Scalare le cascate di ghiaccio è sempre un’emozione nuova perchè sono sempre differenti dalla volta precedente!
V
ivere emozioni, esprimere il proprio modo di essere condividendo momenti con le persone che contano, fissa ricordi che difficilmente svaniscono con il passare del tempo. Il 3 Febbraio di quest’anno è una precoce ma alquanto piacevole sveglia che dà il via ad una giornata che ci vedrà immersi nel fascino invernale delle valli del Gran Paradiso. La Valnontey ci accoglie in una gelida mattinata di silenzio e al chiaro dei lampioni del parcheggio e delle
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>> di Chicco, Patrizia e Maurizio
nostre frontali prepariamo zaini e materiale. Con le mani già rese insensibili dagli effetti del freddo ci avviamo verso il fondo della vallata, dove si trova la colonna dei nostri sogni. Cercheremo di vivere il nostro sogno ad occhi aperti e far sì che esso si avveri nel migliore dei modi. Giunti sotto la colata i nostri sguardi sono espressione della realtà e attoniti ci chiediamo come possa stare in piedi una simile struttura. Senza troppo indugiare, però, iniziamo ad arrampicare veloci per cercare, nel rispetto delle
n3:adrenalina 18/10/2011 14:36 Pagina 23
regole, di essere già a buon punto all’arrivo dei primi tiepidi raggi solari. L’arrampicata si rivela fantastica, su un ghiaccio perfetto e tutto procede per il meglio, al di là del fatto che alla base della cascata una volpe se la prende con uno dei nostri zaini, alla ricerca di cibo, per
:: sotto la colata restiamo attoniti e ci chiediamo come possa stare in piedi una simile struttura niente disturbata dai nostri richiami. Scesi alla base prenderà parte al nostro spuntino, facendosi addirittura servire in bocca. Penso che giornate come questa rappresentino un enorme regalo alla vita e, al di là dell’attaccamento che ognuno può avere per le proprie passioni, nulla è più prezioso dell’ambiente naturale che ci circonda. Possiamo essere davvero felici veramente con poco. // end /
identikit :: cosa :: ice climbing
dove :: Valnontey Di fronte al tradimento
chi :: Chicco, Patrizia e Maurizio
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n3:adrenalina 18/10/2011 14:36 Pagina 24
C.so Lamarmora 35/39 - Alessandria Tel.: 0131.43226 - 0131.267830
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