PORTFOLIO NICOLÒ MARCON
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NICOLÒ MARCON Architetto Competenze
FORMAZIONE Laura Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico (110) Università IUAV di Venezia
2018
Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura (105) Università IUAV di Venezia
2015
Diploma di Maturità Scientifica Liceo scientifico XXV aprile, Portogruaro
2011
Autocad Revit Sketchup Rhinoceros Artlantis Archicad
Photoshop Indesign Illustrator Excel Word Layout
ESPERIENZE Collaboratore architetto | Metroarea Gen 2020 - Giu 2020 Disegni esecutivi, abachi e variante di progetto Concorso di progettazione di una sede centrale per uffici. Giu 2018 - Ago 2018 Tirocinante architetto| Arch. Stefanetto Realizzazione di un progetto per un concorso di progettazione. Lug 2017 Cantiere didattico | Rurart Realizzazione di report, libretti di cantiere e lavori manuali vari. Lug 2014 - Mag 2015 Tirocinante | Start Engineering SRL Realizzazione di disegni esecutivi di progetto, modelli 3D e render. Giu 2012 - Giu 2014 Collaboratore mostra | La carta di Altino Studio e realizzazione di modelli tridimensionali per l’esecuzione del plastico esposto al ciclio di mostre “Altino prima di Venezia” attraveso l’uso della stampa 3D.
Qualifiche Abilitazione architetto (IUAV) Certificazione Revit (Go pillar Academy)
Interessi Architettura Sport
Cinema Arte
Santo Stino di Livenza 03/01/1992 (+39) 3496878075 n.marcon.1992@gmail.com
Indice 1. Jannowitzbau (Berlino) 2.
The yoga house on a cliff (Vale de Moses)
3.
The treehouse (Les Trois-Moutiers)
4.
Galleria dinamica (Milano)
5.
Levitazioni orizzontali (Marghera)
6.
Angolo d’acqua (Sacile)
7.
Villa bianca (Seveso)
8.
Il giardino dei passi perduti (Lido)
JANNOWITZBAU Progetto di un edificio ibrido nel paesaggio eterogeneo della Holzmarktstraße L’ area studio, ubicata in Friedrichshain, iscritta tra la strada Holzmarktstraße ed il viadotto della S-Bahn, l’isolato si caratterizza per la presenza della stazione Jannowitzbrucke, punto di interscambio per il trasporto pubblico composto da un viadotto in muratura archivoltato a botte che segue qui la Sprea. Essa serve la sopraelevata, la metropolitana e le vie d’acqua. Inoltre, il palazzo del 1885 in Holzmarkstraße 10 è la testimonianza del tessuto della città storic: ultimo sopravissuto alla guerra. Si definiscono dei limiti che si intersecano tra loro composti dalla Sprea, dalla Holzmarktstraße, dal viadotto e dai ponti che superano il fiume. Il progetto si manifesta come un microcosmo all’interno del centro di Berlino, una sorta di “città nella città” nella quale diverse realtà formano un sistema complesso e adattabile. La relazione con la città socialista viene mantenuta attraverso lo studio di modulo, serialità e volumi: il disegno architettonico si confronta con le cortine prefabbricate dei blocchi in linea della città socialista, attraverso un ridisegno della scena urbana della strada lineare; ma anche con l’orizzontalità degli elementi contestuali: plattenbau, viadotto, letto del fiume, Holzmarktrasse. La variazione sull’elemento a cortina, va a generare anche delle emergenze altimetriche che si confronteranno con gli edifici pubblici e non del distretto. Il sistema che ne scaturisce è variegato. Un edificio che si sviluppa verticalmente in testa al progetto con funzione di richiamo, un edificio di bordo che delimita l’isolato e si lega agli elementi prefabbricati della Lichtenberger strasse, un edificio di coda, un parco ed una piazza che si apre ai grandi spazi naturali della Sprea e ne crea una connessione visiva ridando ai berlinesi un tratto della riva del fiume. Quest’ultima fa infatti da perno tra le preesistenze del viadotto e del palazzo pre guerra ed il progetto creando un intreccio di percorsi ed interazioni. Il programma è diversificato fra spazio pubblico e privato. Il primo nasce dall’articolazione dei percorsi con gli spazi dei primi quattro livelli fruibili dall’intera città- Ai livelli superiori vi sono spazi usufruibili solo da utenti residenti nell’area. L’ atteggiamento è quello di chiusura nei confronti della strada e di apertura verso le rive della Sprea e verso la stazione. La piazza diventa un luogo di sosta e di intrattenimento per i viaggiatori in transito oltre che per i residenti. Asse della composizione è la galleria che si sviluppa ai primi due piani ed offre una migliore accessibilità e permeabilità nell’area, diversamente da quanto accade su Holzmarktastrasse. 0
6
Distretto della Karl-Marx-Alle
Asse
Tesi / 2018 / S. Maffiolet ti Bordi
Inquadramento urbano Scala 1:5000
500
Masterplan - Profili territoriali
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8
Attacco a terra - Sezione longitudinale viadotto
Pianta piano primo - Sezioni trasversali e longitudinale
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10
Sezioni trasversali - Piante hotel - Esploso funzionale
Prospetto Nord e Sud - Schemi
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Simplex (A e C)
Duplex (B)
Triplex (A)
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Piante alloggi
Esploso funzionale - Viste tridimensionali
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S1
S6 S2
S3
S1 1 - Strato di ghiaino 2 - Doppia membrana impermeabilizzante bituminosa 3 - Massetto di livellamento in calcestruzzo 4 - Barriera al vapore in polietilene 5 - Solaio in lamiera grecata collaborante armata (Hi-Bond) 6 - Trave in acciaio IPE 300
S5
S3 1 - Pvimento galleggiante in pannelli di pietra 2 - Solaio in lamiera grecata collaborante armata (Hi-Bond) 3 - Trave in acciaio IPE 300 4 - Isolamento acustico in fibra di juta 5 - Controsoffitto con doppi pannelli di cartongesso con finitura d’intonaco S5 1 - Lastra di pietra 2 -Massetto in sabbia e cemento 3 - Ipermeabilizzazione con guaina bituminosa 4 - Isolmaneto termico con pannelli di lana di roccia 5 - Barriera al vapore inpolietilene 6 - Massetto di livellamaneot in calcestruzzo 7 - Solaio in lamiera grecata collaborante armata (Hi-Bond) 8 - TRave in acciaio IPE 300 9 - Isolamento acustico in Fibra di juta 10 - Controsoffitto con doppi pannelli di cartongesso con finitura d’intonaco
S4
S7
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S1
1. Strato di ghiaino 2. Doppia membrana impermeabilizzante bituminosa 3. Massetto di livellamento in calcestruzzo 4. Barriera al vapore in polietilene 5. Solaio in lamiera grecata collaborante armata (HI-Bond)
Partito architettonico - Assonometria 6. Trave in acciaio IPE 300
S3
1. Pavimento galleggiante in pannelli di pietra naturale 2. Solaio in lamiera grecata collaborante armata (HI-Bond) 3. Trave in acciaio IPE 300 4. Isolamento acustico in fibra di juta 5.Controsoffitto con doppi pannelli di cartongesso con finitura d’intonaco
S5
1. Lastra di pietra
Sp. 6 cm Sp. 8 mm Sp. 10 cm Sp. 0,3 mm Sp. 12 cm Sp. 30 cm Sp. 4 cm Sp. 14 mm Sp. 30 cm Sp. 3 cm Sp. 1,5+1,5 cm Sp. 3 cm
S2
1. Pavimento in resina cementizia 2. Massetto in sabbia e cemento 3. Isolamento acustico 4. Solaio in lamiera grecata collaborante armata (HI-Bond) 5. Trave in acciaio IPE 270 6.Controsoffitto con doppi pannelli di cartongesso con finitura d’intonaco
S4
1. Lastra di pietra in marmo di Jura sostenuta da profili in acciaio 2. Impermeabilizzazione 3. Isolamento termico con pannelli di lana di roccia 4. Barriera al vapore in polietilene 5. Lastra in gessofibra per protezione al fuoco della struttura
S6
1. Schermatura con lastre di pietra di quarzite argentea sostenuta da profili
Sp. 2 cm Sp. 6 mm Sp. 3 cm Sp. 10 cm Sp. 27 cm Sp. 3 cm Sp. 5 cm Sp. 0,5 mm Sp.14 cm Sp. 0,1 mm Sp. 2 cm Sp. 5 cm
S2 1 - Pavimento in resina cementizia 2 - Massetto in sabbia e cemento 3 - Isolamento acustico 4 - Solaio in lamiera grecata collaborante armata (Hi-Bond) 5 - Trave in acciaio IPE 270 S4 1 - PLastra di pietra in marmo di Jura sostenuta da profili in acciaio 2 - Impermeabilizazione 3 - Isolamento termico con pannelli di lana di roccia 4 - Barriera al vapore in polietilene 5 - Lastra in gessofibra per protezione al fuoco della struttura S6 1 - Schermatura con lastr di pietra di quarzite argentea sostenuta da elemnti metallici 2 - Vetrata con dopppia camera e triplo vetro stratificato fonoisolante 3 - Doppio tendaggio a rullo S7 1 -Guaina “Delta” a protezione della guaina bituminosa per muri controterra 2 - Muro controterra in cemento armato 3 - Controparete in doppio pannello di cartongesso su profili in acciaio
Assonometria
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THE YOGA HOUSE ON A CLIFF Progetto di uno shala yoga nel Vale de Moses Il progetto si compone di un primo corpo che “abbraccia” la montagna, si avvicina al suolo e ne segue il corso, plasmando gli spazi dalle forme sinuose che accoglieranno i vari servizi. Bagni, docce, spogliatoi, serviti da un unico corridoio illuminato naturalmente da un ampio lucernario. Il corridoio è inoltre dotato di un armadio multifunzionale che si estende per tutta la sua lunghezza. Un secondo corpo e un terzo più piccolo si intersecano con il primo e sporgono verso il paesaggio, alla ricerca della luce e della vallata. Una utilizzata per svolgere lo yoga, l’altra più piccola dotata di cucina per i momenti di ristoro. L’open space dedicato allo yoga è caratterizzato da una “macchia verde” che la separa del blocco di servizi. Al di sotto di questa si trova un capiente baule utile per riporre materassini, attrezzatura per lo yoga e utilizzabile come seduta. Il giardino esterno è lo spazio in cui si integrano diversi elementi naturali: cielo, montagne, alberi pietre e ghiaia ricreando, in stile Zen, il dinamismo delle forme della natura, accogliendo anche attività di meditazione. Dall’esterno possiamo salire sul tetto per una più suggestiva vista del contesto e del sito. La composizione dei due giardini Zen segue i principi del giardino arido giapponese (karesansui). Il primo accoglie e accompagna l’ospite all’ingresso. La ghiaia, che rappresenta l’elemento acqua, circonda la sala da tè. All’interno di questa superficie, la costellazione dell’orso maggiore è raffigurata attraverso la collocazione di piccole “isole” costituite da rocce che trasmettono stabilità attraverso la loro giustapposizione. Il secondo giardino mantiene gli stessi principi, ma la costellazione disegnata è quella dell’orso minore, dove l’ultima isola è riprodotta con una pietra più grande ad indicare la Stella Polare. I percorsi all’interno della ghiaia conducono alla scala esterna e alla “Stella Polare”. La scelta dei materiali è stata fatta pensando alle potenzialità di ognuno, nel tentativo di creare un equilibrio tra di loro. Il legno dona una sensazione di calore, il cemento di solidità, la pietra stabilisce un legame con la terra e il vetro comunica con la luce. Il corpo di “contenimento” che si avvicina alla montagna ha una struttura in cemento, mentre i corpi restanti sono caratterizzati da strutture in legno lamellare. La copertura in legno dello spazio yoga è costituita da una doppia orditura di travi sovrapposte che sporgono ai bordi per proteggere l’ambiente dalla luce solare diretta. Un sistema di tende consentirà inoltre di regolare ulteriormente l’ingresso della luce naturale.
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Yoga House / 2020/ BeeBreeders
Second Garden Ursa Minor
Service Area
Meditation Area
Yoga Area
Scale 1 : 100 of the two Zen gardens follow the principles The composition
of the Japanese arid garden (karesansui). The first garden that welcomes and accompanies the guest to the entrance permeates the tea room, surrounding it with gravel representing the element of water. Within this surface, the constellation of the major bear is depicted through the placement of small “islands” made up of rocks that transmit calm and stability through their central position within the ground. The second garden in the back, facing the yoga room laterally, maintains the same principles with the difference that the constellation reproduced is that of the bear minor, where the last island that would represent the North Star is reproduced with a larger rock. The plants, smaller than those that still live today, are native and will surround the karesansui, defining a limit between the yoga space and the external one. The paths inside the gravel are designed by means of soft stone slabs that lead: the first to the staircase that will lead to meditation also on the roof; the second to the “North Star”.
Second Garden Ursa Minor
Service Area
Technical Room
First Garden Ursa Major
External Path
Yoga and Tea Area
The Zen Garden Concept Main Plan
Tea Area
Showers
Bathrooms
Zen Garden
First Garden Ursa Major
Changing Rooms
Dubhe
Permeability
Merak
Second Garden Ursa Minor
Stairs to the Lookout Yldun
Polaris
inor
Ursa M
ajor Ursa M
Meditation Area
Yoga and Tea Area
Benetnasch
Yoga Area
External Path
Mizar
Alioth
Megrez
Pechda
α
δ
ε
Kochab
Tea Area
ξ
β Pherkad
η Ύ
First Garden Ursa Major
Zen Garden
Permeability
Schemi - Planimetria
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Ursa Minor
Zen Garden
First Garden Ursa Meditation Major Area
Permeability
Yoga and Tea Area
ept
Dubhe w the principles irst garden that ntrance permeatesMerak senting the eleation of the major ll “islands” made ough their central n in the back, facing inciples with the that of the bear ent the North Star Pechda maller than those Megrez d the karesansui, e external one. The of soft stone slabs d to meditation ”.
Yoga Area
External Path
Polaris
Kochab
18
α
δ
ε
Ursa
First Garden Ursa Major
Zen Garden
First Garden Ursa Major
Second Garden Ursa Minor
Yldun
Tea Area
Dubhe
Permeability
Second Garden Ursa Minor Merak
Yldun
Polaris
Minor
ξ
β
jor
Ursa Ma
Pherkad
η Ύ
Render - Assonometria
Benetnasch
Mizar
Alioth
Megrez
Pechda Kochab
α
δ
ε
ξ
β Pherkad
η Ύ
Render - Sezione Prospettica - Dettaglio costruttivo
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THE TREEHOUSE Progetto di un casa sul’albero tra la vegetazione del castello la Mothe-Chandeniers L’idea alla base della progettazione era quella di ottenere un oggetto in grado di ricreare la fantasia delle case sugli alberi, in cui il connubio architettura-natura renda l’“abitare” un’esperienza ricca di suggestioni derivanti dall’ambiente circostante. Lo sviluppo della “treehouse” parte dal concetto formale di casa/rifugio (cabin). L’intenzione è quella di mantenere le tradizioni dell’architettura francese ma con un approccio tecnologico e materico contemporaneo. Il tetto spiovente e l’uso della losanga in zinco richiamano forme e cromie locali. Per ottenere un differente punto di vista sotto le chiome degli alberi è stato tagliato il tetto così da definire una terza falda su cui si apre un lucernario che favorisce lo sguardo mentre si è distesi. La facciata principale è stata allargata così da ampliare la visuale e amplificare la luminosità della zona giorno. In questo modo si va a definire una cornice che richiama la sagoma tipica della casa. L’estesa vetrata della facciata e del lucernario, unite alle finestre laterali e alla porta vetrata d’ingresso, concedono grande permeabilità. La natura esterna entra nella treehouse e viceversa, l’interno della treehouse si immerge nel bosco. Per un maggiore contatto con l’alta vegetazione si è scelto di alzarsi a 3,5 metri rispetto la quota del terreno. Un’alto albero accompagna la salita alla cabin. La scala porta ad una piattaforma che è sostenuta dal tronco di questo stesso albero. Girandoci attorno ci si può avviare all’ingresso coperto a protezione dai forti venti. La treehouse si divide in 3 ambienti. All’ingresso troviamo i servizi, fruibili attraverrso un piccolo disimpegno centrale dopo il quale si apre la zona giorno. Sopra i servizi si sale alla zona notte attraverso una scala a pioli mobile. I servizi si compongono di bagno, zona doccia e armadiature per riporre bagagli e giubotti. L’area giorno, attraverso il mobilio pieghevole e a scomparsa del tavolo e del divano/letto, rende lo spazio flessibile ad usi differrenti: svago, riposo, ristoro, meditazione, ecc. Inoltre il letto al piano superiore è incassato in una struttura lignea dove si possono riporre internamente vestiti o piccoli accessori. Per rendere il sistema sostenibile si è optato per una struttura lignea, ricavata dalle aree limitrofe, così da fortificare il legame con la natura. Tuttavia la base di appoggio e i pilastri sono stati definiti in acciaio, favorendo cosi maggiore rapidita nel montaggio della cabin. La struttura in legno si compone di tre moduli: uno verticale di 1,2 metri, uno orizzontale di 2,7 metri ed uno obliquo di 0,5 metri.
Treehouse module / 2020/ YAC
Genesis of the project
CABIN
Cabin idea of the house
LOWERING OF
EMPTYING AND
Expansion of the MAIN FACADE main facade
Emptying and OPENINGS openings
New points of view
Lighting
Permeability
New points of view
idea of the house
EXPANSION OF THE
Lowering of THE ROOF the roof
Lighting
ELEVATION
Elevation Mimesis with trees
TREE HOUSE
Tree House
Connection with nature
Permeability
Mimesis with threes
Connection with nature
Genesi del progetto - Pianta - Sezione
21
Module 0,5
Module 1,2
Module 2,7
Struttura
22
Esploso strutturale - Render
Rivestimento
Funzioni
Esploso - Render
23
GALLERIA DINAMICA Progetto di un centro culturale accanto al Padiglione Italia Un centro culturale come nuovo magnete culturale e sociale a Milano nell’area dell’EXPO 2015, lungo il cardo, di fronte al Padiglione Italia e accanto alla Lake Arena. L’obbiettivo era quello di creare un luogo di incontro, socializzazione e convivialità per una maggiore integrazione tra spettatori, visitatori e giovani artisti attraverso la libertà di spaziare all’interno della macchina d’arte assicurando comunque intimità all’artista e al performer. Il processo compositivo del progetto consiste in un lungo parallelepipedo (200 metri) il quale adagiandosi sul terreno conduce all’Albero della Vita seguendo il Cardo, così da confrontarsi volumetricamente con esso ed il Palazzo Italia. Questa sorta di grattacielo orizzontale va a creare uno sprofondamento del terreno che porta ad un effetto di galleggiamento del centro culturale attraverso la differenza di materiale in facciata tra livello interrato (vetro) e sopra la linea di terra (alluminio anodizzato), oltre ad uno svuotamento del piano interrato. In tali spazi si viene così a formare al centro una grande piazza ed un auditorium all’aperto verso lo specchio d’acqua, entrambi coperti dal parallelepipedo. Essi diventano occasione di socialità e aggregazione tramite mostre, eventi e spettacoli aperti a tutti. Per raggiungere tali fulcri si è delineato un largo percorso pedonale, sul quale, scendendo al di sotto del livello della strada, si affacciano anche showroom, ristoranti e negozi. Il sistema esterno si ripete internamente al progetto, sui due livelli superiori nella galleria d’arte. Questa, però, si evolve in un percorso culturale dove non solo avviene la mostra di opere artistiche, ma è possibile vedere e vivere non solo l’arte in sé ma anche l’intero processo d’arte permettendo uno scambio di relazioni tra artisti e persone. Infatti la galleria si interseca con i sistemi che muovono l’arte e la cultura con quelli che muovono il visitatore/spettatore diventando spazio servente e spazio servito. Su di essa, su di un lato, affacciano gli spazi per la creazione dell’arte, atelier e laboratori di vario tipo, si intersecano percorsi trasversali che portano ai sistemi di risalita ed ai punti di ristoro; si conclude infine con la grande hall dei due auditorium. L’altro lato della galleria invece guarda verso il Padiglione Italia e il Cardo, alla stessa quota, mentre al percorso pedonale ad una quota inferiore; tutta la facciata e completamente vetrata con U-glass.
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Laboratorio / 2016 / S. Maffiolet ti
Attacco a terra - Sezione longitudinalie e trasversale - Prospetto Sud
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26
Pianta piano primo - Prospetto Ovest e Nord - Sezioni trasversali
Pianta piano secondo - Prospetto Est - Sezione longitudinale
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28
Partiti architettonici - Render
Ø6
Ø6
15x10
15x10
15x10
15x10
40x20
40x35
15x10
15x10
20x20 10x10
Griglie ripresa 100x30
20x15
20x15
40x30
15x15
30x30
15x15
40x30
15x15
15x15
50x35 15x15
15x15
60x35
15x15
60x45 15x15
15x15
15x15
60x50 15x15
15x15
70x50 15x15
15x10
Lancio 4 Portata 250 Diametro 50
20x15
15x15
10x10
80x50
15x15
30x20
15x10
15x10
10x10
15x15
30x20
15x10 10x10
15x15 15x15
15x10
15x10
10x10 20x20
20x20
15x10
20x20
10x10
15x15
15x10
15x15
15x10
80x55 10x15
Lancio 17 Portata 200
150x80 30x25
10x10
40x35
80x55 15x15 15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15 60x45
60x35
50x35
40x30
30x30
20x20
15x15
15x15
15x15 70x50
60x50
Ø12
80x50 10x10 15x10
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x10
10x10
15x15
15x15
Ø12 15x15
Lancio 8 Portata 400 Diametro 30
10x15
10x10
Ø12 45x30 15x15 15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x10
15x15
20x20 15x15
30x30 15x15
40x30 15x15
50x35 15x15
60x35 15x15
60x45 15x15
Ø12 Lancio 3,6 Portata 300 Diametro 50
40x25
60x50
70x50
15x15
15x15
80x50 15x15 10x10
15x15 Lancio 8 Portata 400 Diametro 30
Ø12
10x10
80x55
15x10
140x80
15x15
15x15 30x30
65x45
15x15 40x30
15x15
15x15 60x35
50x35
15x15 60x45
15x15
15x15 70x50
60x50
30x25
15x15
10x10
80x50
40x30
50x35
10x10 15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x15
15x10
10x10
80x55 15x15
20x20
15x10
10x10 10x10
50x30
15x15
15x15
15x10
15x15 10x10 15x10
15x10
15x10
20x15 15x10 10x10 Lancio 4 Portata 300 Diametro 50
20x20
10x10
20x20
Griglie ripresa 100x30
20x20
15x10
15x10
Griglie ripresa 80x40 Lancio 2,8 Portata 250 Diametro 50
15x10
15x10
15x10
Lancio 3,6 Portata 250 Diametro 50
Ø6
Griglie ripresa 100x20 20x30
Griglie ripresa 100x30
30x20
15x10
15x10
15x10
60x40
Ø6
15x10
20x15
15x10
65x45 15x10
Griglie ripresa 100x30
Griglie ripresa 100x20
10x10
10x10
30x30 35x25 20x25
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
10x10
15x10 30x30
Lancio 3 Portata 250 Diametro 50
20x20
15x10
20x10
20x10
20x20
Portata 55 Diametro 25
Lancio 2,8 Portata 190 Diametro 40
15x10
10x10
10x10
Griglie ripresa 80x20
15x10
10x10
10x10
20x10
10x10
10x10
Griglie ripresa 80x20
15x10
10x10 Lancio 2,8 Portata 190 Diametro 40
10x10 Lancio 17 Portata 200
15x10 Ø12
Ø12
Ø12
Ø12
Ø12
Ø12
20x15 Ø12
Ø17
Ø21
Ø21
Ø12
Ø17
Portata 55 Diametro 25
10x10
10x10
10x10
10x10
30x25
10x10
10x10
10x10
10x10
20x10
Lancio 3 Portata 250 Diametro 50
30x30
15x10
20x20 25x20
30x20
40x40
15x10 10x10
20x25
30x30 15x10
Lancio 2,8 Portata 250 Diametro 50
15x10
20x30
15x10 Griglie ripresa 80x40
UNIVERSITÁ DI ARCHITETTURA IUAV DI VENEZIA
LABORATORIO INTEGRATO 2
10x10
10x10 Griglie ripresa 100x20
Griglie ripresa 100x20
10x10
Pianta dettagliata - Pianta unità trattamento aria
Dipartimento di Architettura Costruzione Conservazione Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico a.a. 2015/2016
Un Performing and Visual Arts Center a Milano Expo Titolo del progetto Corso di Composizione architettonica, prof.ssa Serena Maffioletti Corso di Meccanica strutturale, prof.ssa Olimpia Mazzarella Corso di Fisica tecnica e impianti, prof. Matteo Rigo
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Lancio 4 Portata 80 Diametro 30
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LEVITAZIONI ORIZZONTALI Progetto di un complesso polifunzionale terziario avanzato Lo sviluppo di questo tema progettuale approfondisce una serie di specifici temi architettonici ed urbani, a partire dalla nuova scala urbana metropolitana con la quale deve confrontarsi la riconfigurazione di questa parte di città. A livello urbanistico il lotto di progetto si colloca nella fascia urbana, strategica per la trasformazione complessiva di Marghera, compresa tra due grandi vie: Fratelli Bandiera e via dell’ Elettricità. Questa si confronta con due realtà differenti per caratteristiche, forme e scala: da un lato con il tessuto urbano della città giardino di Marghera e dall’ altro con la zona industriale. Concettualmente ci si è staccati dalla via che conduce a quest’ultima zona che verrà allargata per essere riservata alla viabilità dei mezzi pesanti, ci si è invece aperti alla relazione con la città giardino. L’ ipotesi è quella di destinare al complesso funzioni di natura terziaria pubblica e privata: terrazze basamentali monumentali, con grandi spazi interni a corte, che si presentano come alti podi continui verso il fronte urbano di via Fratelli Bandiera per mantenere in altezza il legame con la città e per divenire movimenti del terreno a giardino verso il fronte opposto. Fulcro di questo complesso è individuato dall’auditorium che, in posizione centrale, divide concettualmente l’ area in due grandi macrofunzioni; una di natura commerciale (negozi, foresteria, area ristoro e bar) ed una culturale (centro sociale, atelier, sale musica, piccolo spazio museale). Al di sopra dello strato basamentale, lungo via dell’ Elettricità, si viluppa un edificio a lama fuori scala rispetto al contesto della città giardino, sospeso su pilastri, destinato ad ospitare le funzioni prevalentemente direzionali: sei livelli destinati a spin off universitari, incubatori d’ impresa, uffici open space, laboratori ed aule per la formazione professionale. Tale edificio a nave si rapporta con un altro corpo in elevazione, di dimensioni notevolmente minori, che si erige sul fronte adiacente a via Fratelli Bandiera ed ospita, al suo interno, la foresteria. L’edificio a lama diventa così una quinta scenica sul quale si dispongono gli altri elementi della composizione. Questo grande volume oltre a proteggere la vita interna delle corti dall’area industriale, allo stesso tempo si lega ad essa attraverso dei rapporti dimensioni. A livello figurativo e tecnologico i corpi in elevazione si presentano totalmente opposti alla struttura basamentale: quest’ ultima è composta infatti da un rivestimento massivo di natura stereotomica che le conferisce un aspetto monumentale dall’ esterno, e che invece, presenta pareti continue vetrate verso la corte interna. I volumi in elevazione si sviluppano al contrario lungo una maglia di pilastri e travi in acciaio su grandi luci per accentuare la sospensione rispetto al podio e la loro differente natura.
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Laboratorio / 2016 / M. Doimo
Planimetria - Profilo territoriale
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Attacco a terra - Prospetto Ovest
Pianta piano primo - Sezione trasversale - Prospetto Nord
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Sezioni longitudinali e trasversali
Stralcio di pianta - Partito architettonico
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ANGOLO D’ACQUA Progetto di un complesso residenziale compreso di studio per un architetto L’area di progetto è situata nel centro di Sacile, in provincia di Pordenone, di fronte piazza Campo Marzio e ai palazzi Ettoreo e Candiani, delimitata su due lati dal fiume Livenza. Il lotto è collegato, all’area sopraelevata antistante la Chiesa di San Nicolò, tramite un ponte pedonale e a Piazza del Popolo tramite il ponte della Vittoria. A livello urbano il centro storico è caratterizzato da una forte continuità di facciata dei palazzi, contrapposta alla libertà formale sulle rive del fiume, che si differenza però in altezza, animando quindi i propri volumi. Compositivamente si sono mantenuti tali rapporti urbani: il complesso è composto da 2 corpi oblunghi distaccati tra loro che mantengono, differentemente tra loro, le quote dei palazzi adiacenti determinando una difformità, con il volume maggiore che mantiene la continuità e linearità della cortina urbana fino ad uno scanso tale da concedere una larghezza consona alla strada. I due volumi trovano una relazione fisica al piano prima, dove un terzo elemento trapezoidale si interpone tra i due perpendicolarmente, con una sorta di edificio a ponte nel quale si trova lo studio dell’architetto. Questo è connesso direttamente con il suo appartamento nel corpo maggiore, nel quale si trovano anche tutte le residenze più una nursery provvista di terrazzo. Dati gli elementi ed i suggestivi punti di vista, si è lavorato sulla permeabilità dell’edificio a livello terra, attraverso l’uso di trasparenze e passaggi che portassero l’individuo a spostarsi da un punto all’altro alla scoperta di nuove situazioni e scorci della città e del fiume. La differenza di altezze dei volumi del complesso permette a tutti i residenti e clienti del progetto di godere di una bella vista del corso d’acqua, al quale viene dato rispetto e respiro diventando occasione di incontro e di vita grazie all’uso di gradonate che accompagnano verso l’acqua e la meditazione. In facciata si è voluto mantenere solamente una relazione materica con i palazzi limitrofi così da distinguersi. Il sistema tecnologico si compone di diversi livelli per filtrare e controllare la luce. Visto l’orientamento impostato, per impedire un eccessivo irraggiamento solare d’estate si sono sfruttati 3 strati di oscuramento : il primo con pannelli fissi con lastre distanziate l’una dall’altra di 4 centimetri, il secondo con persiane scorrevoli in legno che si nascondono dietro i pannelli di pietra all’occorrenza, il terzo con tendaggio scuro.
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Laboratorio / 2014 / R . Sordina
Planimetria - Foto plastico
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Attacco a terra - Pianta piano primo - Prospetto Nord-Ovest - Sezione trasversale
Pianta piano secondo e terzo - Prospetto Nord-Est - Sezione
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Asilo nido privato Residenza asilo nido privato Vano scale residenza vano scala Vano ascensore studio vano ascensore studio architettura Vano ascensore residenze vano ascensore residenze servizi Sevizi
P2 Residenza Vano scale residenza Vano ascensore studio vano scala vano ascensore studio architettura Vano ascensore residenze vano ascensore residenze Sevizi servizi
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Residenza Studio architettura residenza Vano scale studio architettura vano scala Vano ascensore studio vano ascensore studio architettura Vano ascensore residenze vano ascensore residenze servizi Sevizi
Ingresso Negozio ingresso studio architettura Caffetteria negozio caffetteria Ristorante ristorante Servizi servizi vano scala Vano scale vano ascensore studio architettura Vano ascensore studio vano ascensore residenze servizi Vano ascensore residenze vano ascensore auto Servizi studio Vano ascensore auto
P-1 Spazio cantina Posti auto spazio cantinastudio architettura Magazzino posti auto Vano scala magazzino studio architettura vano scala Vano ascensore studio vano ascensore studio architettura Vano ascensore residenze vano ascensore residenze servizi Servizi vano ascensore auto Vano ascensore auto
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Dettaglio costruttivo - Schemi strutturali - Schemi funzionali
D1 - Solaio di copertura 1 - Ghiaia 2 - Membrana bituminosa 3 - Isolamento termico 4 - Barriera al vapore 5 - Solaio in laterocemento 6 - Controsoffitto in cartongesso D2 - Pacchetto facciata 7 - Pannello con lastre di marmo 8 - Persiana scorrevole in legno 9 - Ringhiera di ferro verniciata 10 - Serramento: vetroamera stratificato
D3 - Solaio interpiano secondo piano 11 - Pavimento in parquet prefinito chiaro 12 - Pannelli radianti 13 - Masetto in calcestruzzo alleggerito 14 - Isolamento acustico 15 - Solaio in laterocemento 16 - Controsoffitto in cartongesso D4 - Solaio interpiano piano terra 17 - Pavimento in resina cementizia 18 - Masetto in calcestruzzo alleggerito 19 - Isolamento termico/acustico 20 - Solaio in laterocemento
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KSEDOTUA OTTODORP NU ID ACITTADID ENOISREV AL NOC OTAERC
KSEDOTUA OTTODORP NU ID ACITTADID ENOISREV AL NOC OTAERC
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
Via campo Marzio, 6 / Sacile
PROGETTO ARCHITETTONICO Lo studio dell’architetto presenta uno sviluppo longitudinale ed occupa una considerevole superficie del primo piano. L’accesso allo studio avviene al piano terra dove il cliente o il collaboratore CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN AUTODESK utilizzando l’ascensore privato dello studio CREATO può raggiungere la sala di attesa al PRODOTTO primo piano. La peculiarità dello studio sono la possibilità per l’architetto di accedere alla propria zona di lavoro direttamente dalla propria camera da letto attraverso una scala retrattile automatica. Da qui è possibile accedere facilmente alla stanza riunioni e alla stanza plotter. Lo spazio di lavoro dei collaboratori si estende per gran parte dello studio e si suddivide in 3 zone che si caratterizzano per sfruttare diversi tipi di luce naturale in base al genere di lavoro da svolgere. La residenza dell’architetto si suddivide distintamente in zona giorno e zona notte attraverso una spina di servizi. La zona giorno si contraddistingue per un ampio spazio divisibile da pareti mobili in soggiorno e sala da pranzo e per la possibilità di godere della vista del Duomo. Nella zona notte ogni camera permette una propria autonomia garantendo intimità necessaria per un buon vivere la casa.
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA
LABORATORIO INTEGRATO 3
Dipartimento di Architettura Costruzione Conservazione Corso di laurea triennale
Progettazione architettonica e urbana / Progettazionedi sistemi costruttivi
a.a. 2013/3014
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Abitare e ricomporre parti di città La casa e lo studio dell'architetto come parti di un insieme tipologico e morfologico complesso Prof. Arch.: Roberto Sordina Con la collaborazione degli architetti Enrico Busato, Marialuisa Dus, Luca Mezzalira, Sara Pezzutti
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
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NICOLÒ MARCON
PROGETTO ARCHITETTONICO
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Pianta studio architetto Pianta casa architetto Sezione EE'
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Pianta sezione dettagliata - Esploso
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TAVOLA
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VILLA BIANCA Elaborazione tridimensionale e render della villa di Terragni Il lavoro che vieni qui mostrato è quello di una rielaborazione tridimensionale che ha in seguito condotto alla realizzazione di tre render che spiegassero l’essenza di tale edificio. Inizialmente sono state studiate ed analizzate opere simili dell’architetto per comprenderne appieno i concetti base e le dimensioni. Attraverso ricerca su monografie sono state trovate piante, sezioni e prospetti così da ridisegnarle su Autocad. Si è successivamente importato su Sketchup Pro il tutto così da costruire il modello tridimensionale. Per la fase di rendering il programma che è stato utilizzato è 3ds Max. La villa rappresentata è stata progettata e realizzata da Giuseppe Terragni nel 1936 a Seveso. Si tratta di una casa unifamiliare che si va ad aggiungere in continuità con gli studi fatti nella Villa sul lago e nella Villa del floricultore ma dove viene capovolto il processo di risucchio dell’esterno verso l’interno portando ad una estroflessione del parallelepipedo verso il paesaggio accentuata dall’impronta circolare che scava il giardino. Il volume, sollevato da terra, si articola su quattro piano in modo asimmetrico ma mantenendo una armonia nell’aggetto dei suoi corpi. L’edificio si mostra in una tripartizione composta in basso dalla piattaforma con il corpo incorniciato aggettante e la scala; in mezzo le finestre a nastro e i tagli delle pareti che scandiscono il ritmo assieme al terrazzo uscente; in alto sventagliano setti orizzontali che conducono, a protezione dal sole ed intemperie, alla terrazza sopraelevata. “Asimmetria, dissonanze, tridimensionalità antiprospettica, scomposizione quadrimensionale sono le invarianti linguistiche che sfociano in una poetica spazio - temporale inedita” (Zevi, 132).
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Disegno / 2013 / M. Galluzzo
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Foto storiche - Assonometrie
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IL GIARDINO DEI PASSI PERDUTI Progetto di un giardino pubblico attrezzato al di sotto del livello della strada La mancata edificazione del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia a causa di un contenzioso tra l’impresa di costruzione e il Comune, ha portato l’abbandono di uno scavo esteso un ettaro, della profondità di 3 metri rispetto il livello della strada e lungo 200. Le dimensioni dello scavo hanno suggerito la realizzazione di una piazza verde, un luogo pubblico che, incredibilmente, manca al Lido di Venezia. Si è quindi proposto come progetto uno spazio civile, al servizio di una comunità di quasi ventimila abitanti e un luogo di incontro funzionale al Festival del Cinema della Biennale, in attesa di una soluzione decorosa e adeguata alla bellezza del sito. Il progetto si rifà quindi ad “un giardino dei passi perduti”, un giardino segreto che, appena sotto il piano di calpestio della strada, potesse ricostituire un luogo civile, uno spazio pubblico attrezzato, occasione di incontro, di ristoro, di sosta e di intrattenimento. Lo scavo non è stato colmato ma conservato così come si trovava dopo la bonifica, pertanto ci si trova ad una quota di -3 metri rispetto il livello della strada. Il principio geometrico applicato è la simmetria bilaterale generata dall’asse centrale dell’area perpendicolare al Lungomare Marconi. L’orientamento prevalente dei percorsi segue una griglia secondaria che individua delle fasce, di larghezza variabile, parallele alla strada. Su questo tracciato sono distribuiti e scontornati gli edifici, così come gli spazi verdi e gli specchi d’acqua. Agli estremi del lotto si collocano due gradonate, a quarto di ciclo, uguali per dimensioni ma differenti per consistenza materica: la prima di esse è costituita da gradonate di pietra (a destra) che vanno a formare uno spazio all’aperto per spettacoli; la seconda (a sinistra) è invece costituita da gradonate di terra armata a tratti inverdite, a tratti arredate da sedute in pietra e legno. Questa distribuzione rigorosa viene infranta da percorsi pedonali diagonali che accorciano i collegamenti da una parte all’altra dell’area nel senso est-ovest. La funzione principale prevista è quella di un ristorante, immerso in un parco pubblico articolato da aiuole tematizzate e spazi verdi attrezzati per attività all’aperto.
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Workshop / 2012 / G. Carnevale
Masterplan
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Assi principali Assi di simmetria Collegamenti Linee curve di definizione dell’area
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Schemi - Planimetria
Accessi Percorso carrabile Percorsi pedonali principali Percorsi pedonali secondari
Giardino d’inverno Ristorante bar Odeon Zona di sosta Gazebo
Verde pubblico Verde tematizzato Verde attrezzato Specchi d’acqua
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