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Rivista Mensile N. 13 - Marzo 2013
Infosportpagine
“nel nome di chi non può parlare”
Dalla parte delle donne
I Buddisti tibetani e l’aborto Chi salva i bambini salva le donne: associazioni e testimonianze “Difendo la vita come scelta e come destino” Intervista a Marcello Veneziani
- Sommario -
Notizie
Editoriale 3 Notizie dall’Italia
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RIVISTA MENSILE N. 13 - MARZO 2013
Notizie dal mondo
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Primo Piano I Centri di Aiuto alla Vita: dalla parte delle donne
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Francesca Romana Poleggi
Chi salva i bambini, salva le donne
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Anna Maria Pacchiotti
Il Dono
12
Laura
S.O.S. vita
14
Lucia Galvani
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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Andrea Mazzi
Testata Infosportpagine-ProVita Editore MP cooperativa giornalistica Sede legale Via Marlengo 49/b, 39012 Merano (BZ) Autorizzazione Tribunale BZ N6/03 dell’11/04/2003 Codice ROC MP 12603 Redazione Francesca Romana Poleggi, Antonio Brandi, Mario Palmaro, Andrea Giovanazzi Largo della Caffarelletta 7, 00179 Roma. Tel/fax: 06-3233035 Direttore Responsabile Francesca Lazzeri Progetto grafico Massimo Festini
Attualità Tornare alla realtà
6
Antonio Brandi
La legge 194/78: una legge contro le donne
7
Virginia Lalli
ONU di morte
8
Marisa Orecchia
I Buddisti tibetani e l’aborto
9
Tenzin Dadon
Scienza e Morale “Non c’è più religione”
16
Francesco Agnoli
Magistero e “gender”
17
Marco Invernizzi
Aborto e gravidanze non desiderate
18
P. Fernando Pascual
“Il permesso di sopprimere vite senza valore”
19
Famiglia ed Economia 20
Giampiero Greco
Mamme digitali: quando la rete si rende utile alla famglia 21 Giogia Petrini
Interventi statali a favore della famiglia Mauro Zuccari
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Distribuzione MOPAK SRL, Via Prima Strada 66 - 35129 Padova Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Francesco Agnoli, Antonio Brandi, Tenzin Dadon, Laura, Lucia Galvani, Giampiero Greco, Marco Invernizzi, Virginia Lalli, Andrea Mazzi, Marisa Orecchia, Anna Maria Pacchiotti, Padre Ferdinando Pascual, Giorgia Petrini, Ilaria Pisa, F.Romana Poleggi, Mauro Zuccari.
per un aggiornamento quotidiano:
www.prolifenews.it Prezzo: 3,50 euro Abbonamenti: Semplice 30,00 euro Sostenitore 60,00 euro Benefattore 100,00 euro Patrocinatore 250,00 euro
Ilaria Pisa
Progetto Nasko
Tipografia Aesse Stampa, Via Pirandello, 12, 82100 Benevento
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Editoriale
Notizie
3
Editoriale
Chi salva i bambini salva le donne
Nel mese di Marzo, molti festeggiano le donne. Ed è in questo contesto che dedichiamo loro questo numero. Soprattutto a quelle donne che di fronte ad una gravidanza inattesa o indesiderata si trovano spesso sole e in situazioni di estrema difficoltà. Donne a cui lo Stato, normalmente, offre solo una possibilità: l’aborto. Perché la 194 è una legge ingiusta e anacronistica, datata dal contesto sociale e dalle competenze scientifiche degli anni ’70, e ormai ampiamente superate. Perché la mentalità radical-mortifera in cui viviamo fa di tutto per proporre l’aborto come un diritto, un vantaggio, un atto di autodeterminazione e di libertà. Questa cultura della morte imperante ha avvelenato i cuori, rendendoli spesso incapaci di guardare la gravidanza come quello che veramente è: un dono, un mistero, una speranza, una gioia. Anche quando presenta oggettive difficoltà. Tutte le testimonianze che abbiamo raccolto dimostrano che l’aborto è fatto di solitudine, di paura e di abbandono. Con l’ascolto, la presenza e l’aiuto personale, più che con quello economico, si salva il bambino.
Questo a riprova e a conferma che la tutela della vita e della dignità umana sono prioritarie rispetto all’economia. Anzi la promozione della Vita aiuta l’economia. Lo hanno ribadito i Vescovi italiani nel messaggio per la scorsa giornata della Vita, del 3 febbraio: generare la vita vince la crisi; lo ha detto esplicitamente il Cardinale Bagnasco nella prolusione al Consiglio permanente della CEI. Ma c’è di più: salvando i bambini si salvano le donne. Perché all’aborto consumato presto o tardi la natura si ribella, e la vita della madre mancata è distrutta. E infatti le associazioni di volontariato sono impegnate tanto sul fronte della prevenzione, quanto su quello della cura della sindrome post abortiva, femminile e anche maschile. Di contro, possiamo essere certi nell’affermare che non esiste donna che si sia mai pentita di NON aver abortito. Per fortuna la società civile è migliore dello Stato e della cultura mortifera di cui sopra. Esistono moltissime associazioni, laiche e religiose, che offrono aiuto alle donne in difficoltà, prima e dopo l’aborto. Di alcune di queste abbiamo parlato nei numeri precedenti (Progetto Gemma, la Quercia Millenaria), di altre parliamo in questo numero, di altre ancora (Culle per la vita) parleremo nei prossimi. E se alcune ci sfuggissero, perdonateci: scriveteci e volentieri daremo voce anche a loro. Avanti, per le donne ed i bambini. Avanti per la Vita! Antonio Brandi
Notizie dall’Italia
Notizie
Notizie dall’Italia
4 Camilla Feroci, 18 anni, parla tre lingue, frequenta un istituto turistico, pratica il nuoto sincronizzato, e gestisce con i genitori un bed& breakfast alle porte di Roma. Qual è la notizia? Camilla è nata con la sindrome di Down. A Olbia il Comune e il CAV “Madre Teresa di Calcutta” hanno avviato un programma di sostegno alle madri in difficoltà che prevede un contributo mensile di 250€, per 20 mesi, alle donne in stato di gravidanza che certifichino determinati problemi economici.
Nella cattedrale di S. Francesco a Civitavecchia, la Diocesi e il MPV hanno organizzato una tavola rotonda dal titolo “L’embrione, il disabile, Eluana”, in cui si è ribadita la perfetta uguaglianza nella dignità di ogni essere umano, a prescindere dalle sue condizioni biologiche.
L’Associazione italiana ginecologi e ostetrici cattolici (AIGOC), presieduta dal prof. Noia, riprende il programma di formazione che da due anni si è svolto in diverse città italiane, per parlare con credenti e non e confrontarsi su temi etici e scientifici quali la vita dell’embrione nei primi giorni dopo il concepimento e la sua relazione con la madre. L’AIGOC si è dichiarata rattristata dalla risposta evasiva ricevuta dalla segreteria del Presidente della Repubblica, in relazione alla protesta inviata circa la nota sentenza della Cassazione che riconosce il “diritto a non nascere” delle persone disabili. Anche la segreteria del Quirinale ha ribadito che “vivere una vita malformata è di per sé una condizione esistenziale negativa”.
La ditta incaricata dei servizi cimiteriali del comune di Desio non avvisa più i volontari che si preoccupano di seppellire i bimbi abortiti in modo dignitoso. Le motivazioni addotte, come documenta Giorgio Celsi, presidente dell’associazione Ora et labora in difesa della vita, sono “ineccepibili”, perché rispettose del nuovo mito, la “legalità”. Purtroppo ci si dimentica che non sempre “legalità” e “giustizia” coincidono. Nel caso specifico, la procedura burocratica è salva, ma non la pietà per i morti e il rispetto della dignità umana.
Questa Rivista, a ottobre e a gennaio, ha già parlato dei “Giuristi per la Vita”, un gruppo di avvocati che offrono assistenza legale in difesa della Vita. Ora sono anche sul web con un loro sito (al momento ancora in fase di costruzione), all’indirizzo: www.giuristiperlavita. org . Possono essere contattati, tramite posta elettronica, All’indirizzo info@giuristiperlavita.org. Il Centro di Aiuto alla Vita di Firenze insieme al Movimento per la Vita Fiorentino e con la collaborazione del Forum delle Associazioni Familiari e della Rete Regionale dei Consultori Familiari, hanno organizzato anche per quest’anno un corso di formazione per “Volontari per la Vita “, per informare chi si trovi di fronte alla domanda di aiuto e consiglio da parte di una mamma in dubbio se interrompere la gravidanza . E’ accertato infatti che in una materia così delicata la capacità di dare un aiuto ad accogliere una nuova vita, si gioca tutta al primo contatto. L’Agrigentino sul fronte per la Vita. Centinaia di persone si sono radunate al cimitero di Ravanusa davanti al monumento ‘’dei bambini non nati’’. Dopo un momento di preghiera sono andate in processione con il Sindaco ed il Vicario Episcopale nella Parrocchia di San Michele per partecipare alle Sante 40 ore a sostegno della vita innocente. Alla successiva marcia hanno partecipato quasi 500 cittadini. A Licata si sono svolti degli incontri di preghiera e convegni sulla tematica della sacralità della vita.
Notizie dal mondo
Notizie
5 Una clinica privata per la fecondazione artificiale, in Spagna, si è fatta promotrice di un referendum per abolire il divieto di selezione del sesso del figlio “commissionato”, sostenendo che, se gli Spagnoli potessero compiere tale scelta, aumenterebbero le nascite e diminuirebbero gli aborti.
Il Parlamento tedesco ha definitivamente approvato la legge sulla diagnosi preimpianto dei bambini concepiti in provetta. Il Ministro della salute ha dichiarato che con regole certe si tuteleranno gli interessi e dei genitori e del personale sanitario coinvolto. E quelli dei bambini? ll Vescovo di Santa Rosa in California, S.E. Roberto Vasa, ha chiesto a tutti i 200 insegnanti cattolici della sua Diocesi di firmare un documento che condanna gli “errori moderni” come la contraccezione, l’aborto, il matrimonio gay e l’eutanasia poiché offendono gravemente la dignità umana. Il Vescovo spera di incoraggiare il corpo insegnante a crescere nella Fede e divenire un “modello di vita cattolica” per gli studenti di cui sono responsabili. Con detta firma essi si impegnano a credere nel valore dei Dieci Comandamenti, a partecipare alla Messa ogni Domenica e seguire l’insegnamento della Chiesa.
Il Consiglio Nazionale dell’ordine dei medici francesi ha consentito, per la prima volta, la cosiddetta “sedazione terminale” per quei pazienti in fin di vita che abbiano fatto “richieste persistenti, lucide e ripetute”, solamente in “casi eccezionali”, come per esempio “agonie prolungate e dolori incontrollabili”, accertati come tali non da un solo medico ma in modo collegiale. Il termine eutanasia non viene mai menzionato esplicitamente, ma di questo si tratta.
Un seme di speranza dagli USA: dal 2010 a oggi, 32 stati hanno varato leggi pro life, nonostante che a livello federale l’aborto sia ampiamente permesso. Gli ultimi sondaggi di opinione mostrano che l’attuale generazione di giovani adulti americani è più a favore della vita, rispetto a quella passata. Imre Teglasy, in Ungheria, ha scoperto, all’età di undici anni, di essere sopravvissuto ad un aborto. La madre era stata costretta dal regime comunista in condizioni misere: in quel contesto aveva provato ad abortire, fallendo: e per l’inefficienza delle strutture sanitarie dei tempi, e per l’intervento di suo marito (cattolico convinto). Teglasy oggi ha creato una linea telefonica per accogliere ed aiutare le donne in difficoltà e salvare la vita dei loro bambini. «Surrender the secret» («Arrendersi al segreto») è un reality on line visibile sul sito www.knocktv.com. Le protagoniste sono donne che – per ragioni diverse – hanno abortito volontariamente e testimoniano quali sono le conseguenze dell’aborto, fisiche e soprattutto psichiche, perché uccidere non è mai la risposta giusta. Il programma è trasmesso dal 22 gennaio, ogni martedì fino al 26 marzo. Il 16 febbraio scorso, alla veneranda età di 95 anni, è morta Evelyn Billings. La dottoressa Lyn e il marito John Billings avevano ideato e divulgato il “Metodo naturale dell’ovulazione”. Hanno pubblicato libri e viaggiato in tutto il mondo per insegnare il loro metodo, e hanno ricevuto premi e prestigiosi riconoscimenti internazionali, per aver aiutato le donne a capire e governare la propria fertilità in modo naturale, contribuendo a una vita familiare stabile e felice, basata sull’amore e sul rispetto tra i coniugi, nel rispetto di ogni vita umana, fin dal concepimento.
Nell’Unione Europea avvengono, in media, un aborto ogni 25 secondi e un divorzio ogni 30. Dei 6.461.939 bambini concepiti, 1.223.015 terminano con un aborto (uno su cinque). Si tratta di 3.381 aborti al giorno, 141 ogni ora. E’ come se ogni anno la popolazione di Malta e Lussemburgo, messe assieme, scomparisse. E’ paradossale ma l’aborto è la prima causa di morte nei Paesi dell’UE. L’Italia è al quarto posto, dopo il Regno Unito, la Francia e la Romania.
Et verbum caro factum est et habitabit in nobis (Gv 1,14): per i credenti, la festa dell’Annunciazione, il 25 marzo, è l’occasione migliore per ricordare tutti i bambini concepiti, e in particolare quelli abortiti.
Notizie dal mondo
La salute di quasi 2 milioni di donne francesi è a rischio: le pillole anticoncezionali ormonali di “terza e quarta generazione” (Mediator, Dian 35), si sono rivelate estremamente pericolose per gli effetti collaterali che hanno provocato. Le moltissime azioni legali intraprese dalle danneggiate hanno indotto le autorità a ritirarle dal commercio. Anche in Italia è partita una “class action” di più di cento donne che lamentano di non essere state edotte in modo sufficientemente chiaro sui rischi relativi all’assunzione del farmaco.
Notizie
Attualità
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Tornare alla realtà Intervista allo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, intellettuale di spicco nel panorama culturale italiano. Ha lavorato per i maggiori quotidiani italiani e per la RAI. Tra le ultime opere pubblicate, “Vivere non basta. Lettere a Seneca sulla felicità” (Mondadori, 2011), e “La rivoluzione conservatrice in Italia. Dalla nascita dell’ideologia italiana alla fine del berlusconismo” (SugarCo, 2012).
D
ott. Veneziani, riguardo alla questione dell’aborto, l’opinione pubblica è divisa fra “pro life” e “pro choice”. Dove si colloca lei? Difendo la vita, come scelta e come destino. E difendo anche la lingua patria, per cui preferisco tradurre in “vita e scelta” life e choice.
vi rientra non solo la decisione di rifiutare un figlio non voluto, non deciso, non concordato; ma investe proprio il rapporto con la vita di noi europei e in particolare di noi italiani. L’egoismo e l’egocentrismo, la convinzione che “dopo di noi il diluvio”. La matrice di fondo è la stessa, ma la gamma delle opzioni contro la natalità è più vasta.
Oltre ai diritti delle donne, esiste anche il diritto alla vita del bambino? E’ amaro e sconfortante porre la questione, come lei giustamente fa, in forma di domanda. Dovrebbe essere un sentire comune universale, che precede la sfera delle opinioni e delle questioni giuridiche. Un fatto naturale, semplicemente legato alla realtà delle cose e alla condizione umana. Certo che esiste.
L’aborto ha un effetto sulla salute e sulla psiche della madre e spesso anche del marito. La RU 486 ha causato decine di morti in Italia. Tuttavia, sembra che la grande stampa non ne parli. Perché? Beh, si sa, l’aborto è uno dei grandi tabù della nostra epoca, come le unioni gay o la shoah. C’è un pre-giudizio che impedisce di vedere anche l’altra faccia del problema, rimozione e omertà...
Cosa pensa lei della legge 194? Pensa che vada abrogata o corretta? In linea di principio direi che andrebbe abrogata. Realisticamente penso che vada corretta, cercando di contemperare il diritto alla vita del bambino col diritto alla scelta dei suoi genitori. L’aborto oggi è molto diffuso. L’Italia è al 219° posto, fra 221 nazioni, per quanto concerne la natalità. Crede che la diffusione dell’aborto e la bassa natalità possano anche danneggiare lo sviluppo economico? La denatalità è un capitolo più vasto dell’aborto, perché
Nonostante che i Successori di Pietro siano stati chiari riguardo alla condanna dell’aborto, molti cattolici preferiscono “il male minore” e sostengono la legge 194. Cosa ne pensa? Capisco il realismo fino a che non
diventa cedimento su principi di vita non negoziabili. Il Parlamento Francese ha introdotto una legge che permette l’assoluta uguaglianza fra famiglia naturale e famiglia composta di persone dello stesso sesso, inclusa l’adozione di bambini da parte delle ultime, tanto che le parole “mamma” e “papà” scompariranno dal “carnet de la famille”. La mia opinione è di netto dissenso. La famiglia è l’unica struttura naturale e culturale su cui si fonda e si rigenera ogni comunità. Le altre sono unioni che riguardano solo la sfera della libertà dei singoli. Una società dovrebbe tutelare e promuovere la famiglia, e lasciare libertà alle altre unioni che possono essere regolate con contratti e scritture private. Cosa pensa riguardo all’obiezione di coscienza dei medici che si rifiutano di operare aborti e di chi crede, invece, che questa limiti i diritti delle donne? Non si può stabilire la priorità di un diritto sugli altri. Hanno diritto alla vita i nascituri, hanno diritto alla scelta i medici al pari delle donne. Cos’altro vuol dire ai nostri lettori? Semplicemente l’invito a tornare alla realtà, non dico ai principi fondamentali su cui ha retto ogni civiltà, ma almeno alla realtà. Antonio Brandi