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Infosportpagine
Rivista Mensile N. 8 - Settembre 2013
“nel nome di chi non può parlare”
Musica per la Vita: intervista a Nek
Quando il “femminicidio” non fa notizia
La testimonianza di un sopravvissuto alla strage degli innocenti in Cina
I sopravvissuti: quando l’aborto non funziona
- Sommario -
Notizie
Editoriale 3 Notizie dall’Italia Notizie dal mondo
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Primo Piano Il nostro compito è avere un sogno
Editore MP cooperativa giornalistica Sede legale Via Marlengo 49/b, 39012 Merano (BZ) Autorizzazione Tribunale BZ N6/03 dell’11/04/2003 Codice ROC MP 12603
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Direttore Responsabile Francesca Lazzeri
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Direttore Editoriale Francesca Romana Poleggi
Lorenzo Bertocchi
Sopravvivere all’aborto
Testata Infosportpagine-ProVita
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Jin Cai
La vita è in te, e va difesa
N. 8 - SETTEMBRE 2013
Redazione Mario Palmaro, Antonio Brandi, Alessandro Fiore, Andrea Giovanazzi. Largo della Caffarelletta 7, 00179 Roma. Tel/fax: 06-3233035
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Alberto Calabrò
Sopravvissuto alla strage degli innocenti
RIVISTA MENSILE
Aldo Vitale
Quando il progresso della medicina diventa un problema legale 16 Benedetto Rocchi
Direttore Amministrativo Beniamino Iannace Segretaria di Redazione Camilla Tincani Progetto grafico Massimo Festini
Attualità L’Islanda spegne le luci… rosse
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Tipografia Aesse Stampa, Via Pirandello 12, 82100 Benevento
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Distribuzione MOPAK SRL, Via Prima Strada 66 - 35129 Padova Rapida Vis, Via Cadlolo 90 - 00136 Roma
Giulia Tanel
Quando il “femminicidio” non fa notizia Francesca Romana Poleggi
Un’icona per la vita innocente
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Marco Invernizzi
La missione di Michela Marzano
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Roberto Dal Bosco
Scienza e Morale L’aborto e il cuore maschile
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Antonello Vanni
L’amore puro tra i fidanzati, una rivoluzione possibile 18 Carlo Principe
La teologia del corpo, visione integrale della persona 19 Roberto Marchesini
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Alberto Zelger
Non pagare per uccidere: come obiettare?
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Andrea Mazzi
Famiglia, oltre totem e tabù Leonardo De Chirico
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Famiglia ed Economia Il Family Day di Bassano del Grappa
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Lorenzo Bertocchi, Antonio Brandi, Alberto Calabrò, Roberto Dal Bosco, Leonardo De Chirico, Marco Invernizzi, Jin Cai, Roberto Marchesini, Andrea Mazzi, Francesca Romana Poleggi, Carlo Principe, Benedetto Rocchi, Giulia Tanel, Antonello Vanni, Aldo Vitale, Alberto Zelger.
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Editoriale
Notizie
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Editoriale
La forza della speranza
Siamo felici di ospitare in questo numero un’intervista a Nek, un cantante giovane che parla ai giovani di Vita e che quindi rappresenta un segno di speranza. Il suo intervento va a compensare il fatto che il tema di questo mese è molto triste e doloroso. Accade più spesso di quanto si possa pensare, infatti, ciò che è accaduto a Gianna Jessen, cioè che i bambini abortiti nascano vivi, ma la maggior parte di loro non ha la fortuna che ha avuto la Jessen. Fece scalpore, nel 1999, la trasmissione di Canale 5 “I figli dell’aborto”: un bambino di sole 24 settimane se la cavò bene e venne poi dichiarato adottabile. Casi analoghi, purtroppo senza il lieto fine, si sono verificati nel 2007 a Firenze e nel 2010 a Rossano Calabro. Bisogna sottolineare, per inciso, che in casi come questi la nostra legge 194 consente l’aborto terapeutico oltre le 21 settimane. A parte il fatto che “terapeutico” dovrebbe significare “che cura”, e invece uccide, si usa questo sistema per eliminare bambini con malformazioni - come il labbro leporino - che potrebbero essere facilmente corrette con un intervento chirurgico dopo la nascita, o anche prima, visti i passi da gigante fatti dalle terapie fetali in questi ultimi 20 anni. E purtroppo sono troppi i bambini che muoiono lentamente, in fredda solitudine, sui tavoli operatori o nelle buste di plastica dei rifiuti ospedalieri, con grande disagio e imbarazzo del personale sanitario. Chissà cosa farebbero le molte madri mancate se conoscessero queste storie dolorose? Il fatto è che cento anni fa nessun neonato
sopravviveva se nasceva prima delle 30 settimane di gravidanza; oggi sopravvive il 70% dei neonati partoriti fra la 25ª e la 28ª settimana, il 10% di quelli venuti alla luce fra la 23a e la 25a settimana e il 3% dei neonati di 22 settimane, e certamente la sopravvivenza di questi bambini crea un bel problema agli abortisti. Perciò alcuni uccidono il bambino nell’utero con un’iniezione nel cuore, prima di indurre il parto. Per questo motivo in USA si è andata abbandonando la pratica dell’aborto salino e si preferisce fare a pezzi il piccolo (procedura chiamata “dilatazione ed evacuazione”) oppure uccidere il bimbo al momento del parto. Perciò – purtroppo – la clinica degli orrori di Gosnell è solo la punta di un iceberg di sangue innocente, che arriva certamente fino all’Europa e all’Italia. La legge 194 (artt. 6 e7) consente l’aborto tardivo finché il feto non è capace di “sopravvivenza autonoma”. Tal espressione è scientificamente errata: nel seno materno, il feto ha una vita propria. Del resto, nessun animale, e nemmeno l’uomo, è autonomo in senso assoluto per la sua sopravvivenza: tutti noi, “capaci di vita autonoma” dipendiamo dall’aria, dal sole e dal nutrimento, così il feto dipende dall’utero materno e dalla placenta. La nostra Cassazione ha più volte ribadito che il medico deve sempre assistere il neonato prematuro, anche quando avesse poche speranze di vita. Obbligo analogo è sancito dalle leggi di molti paesi abortisti. C’è differenza, quindi, tra “nati prematuri” e “abortiti vivi”? In America, a un’infermiera che era corsa a chiamare il pediatra per assistere un bimbo vivo dopo un aborto salino, il medico ha risposto: “Quello non è un bambino, è un aborto”. Nonostante tutto, come canta Nek, “allora amico mio anche tu resta in piedi come noi, pensa quando cadrà la follia e si vedrà apparire l’alba di un giorno nuovo”: noi dobbiamo restare in piedi, mantenere la speranza e continuare a orare et pugnare per la Vita. Antonio Brandi
Notizie dall’Italia
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4 COMBATTI PER LA VITA CON NOI! Noi di Notizie ProVita combattiamo una battaglia culturale per la Vita e per la Famiglia naturale, senza se e senza ma. Organizziamo anche proiezioni di film, come October Baby, spettacoli teatrali, come Il Mondo di Lucy, dibattiti nelle scuole e nelle Parrocchie per educare alla Vita e sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto i giovani, nella speranza di prevenire aborti e così salvare vite. Aiutaci a diffondere Notizie Pro Vita: regala abbonamenti ai tuoi amici, sostienici mediante una donazione tramite il Conto Corrente c/o Banca Popolare di Puglia e Basilicata IBAN IT94X 0538515000000000003442 oppure il CCP n. 1009388735 intestati a M.P. Società Cooperativa Giornalistica a.r.l. Avanti per la Vita! La prima enciclica di Papa Francesco, Lumen Fidei, al n. 52 parla della famiglia, luogo di trasmissione della fede, come “unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale…La fede poi aiuta a cogliere in tutta la sua profondità e ricchezza la generazione dei figli, perché fa riconoscere in essa l’amore creatore che ci dona e ci affida il mistero di una nuova persona”.
Il consiglio comunale di Milano ha approvato la delibera che istituisce il registro sulle dichiarazioni anticipate di fine vita in tema di trattamento sanitario. L’amministrazione milanese non potrà però custodire fisicamente le dichiarazioni anticipate di fine vita in tema di trattamenti sanitari, donazioni di organi, cremazione e dispersione delle ceneri, ma si limiterà a raccogliere l’atto notorio del cittadino che attesta la deposizione del proprio biotestamento presso un notaio, un medico di fiducia o un’associazione. “Così il registro per le dichiarazioni sul fine vita è inutile. Rafforza solo l’idea che esistono vite non degne” ha scritto su Twitter l’assessore regionale alle attività produttive, malato di Sla.
La clinica svizzera Dignitas, a Basilea, ha “suicidato” negli scorsi mesi Pietro D’Amico, un magistrato calabrese di 62 anni, che aveva ricevuto la diagnosi infausta di un male incurabile. Ma poi si è scoperto che la diagnosi era sbagliata. Non è il primo caso di suicidio errato o controverso, che si è verificato nella Dignitas. E un’ex impiegata ha recentemente denunciato dei casi di abuso. Ma l’opinione pubblica non viene adeguatamente informata…
Tra la fine del prossimo gennaio e l’inizio marzo, in oltre 20 città italiane, si terranno i “Mendel Day”, simbolo all’amicizia tra Fede e ragione. Perché tra scienza e fede non vi è contrasto, e perché bisogna parlare della buona scienza, a favore dell’uomo, affrontando alcuni argomenti di bioetica. Chi volesse organizzare una serata Mendel Day nella sua città può scrivere a: mendelday@mendelday.org.
Nel Palazzo della Gran Guardia di Verona, L’Associazione Famiglia Domani e il MEVD-Movimento Europeo Difesa Vita hanno organizzato per il 21 settembre un convegno sul tema: “L’ideologia del gender: una minaccia contro l’umanità?” per ribadire che bisogna riscoprire il valore sociale, culturale e morale, dei princìpi e delle istituzioni su cui da secoli si fonda la nostra civiltà, a cominciare dalla famiglia naturale, formata da un uomo e una donna allo scopo di mettere al mondo ed educare dei figli. Grande attenzione al mondo giovanile, accoglienza residenziale di donne in particolare difficoltà con i loro bambini, sono gli scopi principali del Centro di aiuto alla vita di Mantova, nato nel 1981 e che ha un nuovo punto di ascolto anche all’ospedale cittadino “Carlo Poma” e un nuovo centro di ascolto telefonico (0376.225959), che raccoglie le problematiche e le domande dei giovani che chiamano da tutta Italia. Il CAV ha inoltre avviato il Progetto Speranza: il CAV, con i fondi raccolti grazie a benefattori, corrisponde una somma mensile alle donne incinte in difficoltà. La Giunta Regionale abruzzese ha stanziato 420 mila euro per la promozione della genitorialità, il miglioramento della qualità della vita delle famiglie e delle donne, e il sostegno psicologico e socio-assistenziale delle famiglie in particolari difficoltà. L’auspicio è che gli ambiti sociali, i Consultori e le Associazioni riescano a confrontarsi per programmare le loro progettualità con un approccio di rete in modo da ampliare l’efficacia degli interventi nei singoli territori.
A Catanzaro è nata la piccola Paola, l’ultima arrivata di una famiglia record che conta ora ben sedici figli. Il papà Aurelio Anania lavora all’Accademia di Belle Arti del capoluogo calabrese, mentre Rita, per seguire i figli, il lavoro l’ha dovuto lasciare. La coppia è molto religiosa ed è impegnata in un percorso di fede neocatecumenale. Gli Anania vivono in un appartamento di 110 metri quadrati in un quartiere frutto della recente espansione della città e non sembrano per nulla lasciarsi intimorire dalla crisi.
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5 Temendo le conseguenze provocate da un tasso di fertilità pari a 1,28 bambini per donna – tasso tra i più bassi al mondo e inferiore alla soglia necessaria per il ricambio generazionale – il Parlamento nazionale lituano ha votato con 46 voti a favore e 19 contrari un disegno di legge che limita la possibilità di aborto al caso di stupro, incesto o pericolo di vita per la madre. Finora, invece l’aborto era possibile senza limiti fino alla 12a settimana.
Il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA) ha speso $4.861.000 in Cina, lo scorso anno, “per i programmi dinamici sulla popolazione”, per la “pianificazione familiare” e altri progetti di controllo delle nascite. Ricordiamo a tutti i lettori contribuenti che la suddetta agenzia ONU è finanziata con i fondi che vengono stanziati dagli Stati membri, quindi anche con i nostri soldi. A Londra i dottori avevano diagnosticato un esito infausto per la gravidanza di Shelly e Rob Wall. Avevano ovviamente cercato di convincerli ad abortire, ma Rob e Shelly hanno tenuto duro. Certo la loro speranza era così fievole che avevano addirittura comprato una piccola bara e organizzato il funerale per il loro piccolo Noah… e invece, a dispetto di tutte le previsioni, Noah ha da poco compiuto un anno: ha imparato a muovere le gambe e le braccia e parla, ed è la gioia dei suoi genitori. Il Liverpool Care Pathway, il protocollo che di fatto consente l’eutanasia in Inghilterra, è “sotto accusa”: Peter Tulloch ha denunciato l’ospedale che - applicando detto protocollo ha “terminato” la sua mamma quasi novantenne, senza il consenso né di lei, né dei familiari. A Sidney, in Australia, la polizia ha scoperto un orrendo traffico: un bambino di 6 anni veniva costantemente abusato dai suoi due “papà” omosessuali che lo “prestavano” anche ad amici e lo “vendevano” su internet in foto e filmati porno. I due fanno parte del “Boy Lovers network”. I media australiani avevano spesso parlato della coppia, come di un modello d’amore e di famiglia felice. Era una “vera storia d’amore”, coronata dall’arrivo del figlio, dopo che i due avevano trovato in Russia un utero in affitto.
Il Primo Ministro russo Vladimir Putin ha firmato il disegno di legge che vieta la promozione dell’omosessualità, il “matrimonio omosessuale”, e le sfilate tipo Gay Pride in tutta la Federazione Russa. La legge vieta la propaganda di “concetti sessuali non tradizionali” per i bambini, sotto pena di multe, carcere ed espulsione (se si tratta di stranieri). Pene più severe per chi promuove “relazioni sessuali non tradizionali” attraverso i media o Internet. Allo stesso tempo, Putin ha firmato il disegno di legge che vieta la profanazione di oggetti religiosi e l’offesa alla sensibilità religiosa. Rebecca Turner, 20 anni, incinta di Scarlett, al quinto mese di gravidanza scoprì che la bambina era affetta da ipoplasia del cuore, per cui la parte sinistra dell’organo non poteva crescere in utero. I medici dissero alla ragazza che le possibilità di sopravvivenza della figlia erano del 50 per cento e che sarebbe stato meglio abortire. Ma per Rebecca e il compagno, Daniel Crowther, 22 anni, quella non era la soluzione. La piccola è nata, ed è stata operata due volte presso l’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool. L’esito è stato positivo. I suoi progressi sono impressionanti. Sebbene il suo cuore non sarà mai completamente sviluppato, la bimba potrà condurre un’esistenza normale. Soprattutto è incredibile quanto stia bene e come sia felice. La nostra rivista, Notizie Pro Vita, si può acquistare presso i seguenti punti vendita Priorato S. Pio X-Via Trilussa, 45-Albano Laziale (RM) Antica Rampa Libreria Caffè-Via San Giovanni, 31-Badia Polesine (RO) Libreria Ancora Brescia-Via Tosio, 1-Brescia Parrocchia di Sant’Anastasio Martire-Via Don Luigi Villa-Cardano al Campo (Varese) Parrocchia S. Marco-Via San Giovanni, 2-Civezza (Imperia) Fondazione D’Ettoris -Via F.A. Lucifero, 38-Crotone (KR) Chiesa Ognissanti-Borgo Ognissanti, 42-Firenze Libreria Don Bosco - Elledici-Via Gioberti, 37/A-Firenze Centro Distribuzione CLC-C.da Vazzano snc Complesso Motta-Motta S. Anastasia (CT) Libreria San Paolo Gregoriana-Via Roma, 37-Padova Libreria “La Goliardica”-Via Calderai, 67/69-Palermo Parrocchia di Borgotrebbia-Via Trebbia, 89-Piacenza Le Querce di Mamre Onlus-Via Trebbia, 89-Piacenza (PC) Libreria Edizioni Paoline -Via Capponi, 6-Pisa Libreria Ancora Roma-Via della Conciliazione, 63-Roma Libreria Aquisgrana-Via Ariosto, 28-Roma Libreria Centro Russia Ecumenica-Borgo Pio, 141-Roma Libreria San Paolo-Via della Conciliazione, 16/20-Roma Parrocchia S. Bernardo da Chiaravalle-Via degli Olivi, 180-Roma Parrocchia di San Corbiniano-Via Ermanno Wolf Ferrari, 201-Roma Parrocchia Sacra Famiglia-Via di Villa Troili, 56-Roma (RM) Libreria Salesiana-Via Provinciale Calcesana, 458-San Giuliano Terme (PI) Priorato Madonna di Loreto-Via Mavoncello, 25-Spadarolo (Rimini) Libreria Ancora Trento-Via Santa Croce, 35-Trento Vuoi che Notizie Pro Vita venga diffuso anche nella tua città? Chiama la Redazione allo 06 3233035 o scrivi a redazione@prolifenews.it
Notizie dal mondo
Dopo la legge emanata in Texas che vieta l’aborto tardivo, Pat McCrory, governatore della North Carolina, ha promulgato una normativa che vieta il finanziamento dell’aborto con denari pubblici, vieta gli aborti sessoselettivi, e vieta la pratica diffusa per cui il medico segue a distanza l’aborto chimico della paziente, attraverso una web cam e / o il telefono. Sono così 19 gli Stati USA che hanno emanato norme restrittive sull’aborto. Sono dei piccoli passi avanti. Ma noi vogliamo credere e sperare che sia solo l’inizio di una inversione di tendenza a favore della cultura della Vita.
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Attualità
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L’Islanda spegne le luci… rosse L’Islanda progressista e disinibita sta assumendo un atteggiamento repressivo nei confronti della pornografia e dei locali a luci rosse.
N
el Catechismo della Chiesa Cattolica è affermato che «la legge naturale è immutabile e permane inalterata attraverso i mutamenti della storia; rimane sotto l’evolversi delle idee e dei costumi e ne sostiene il progresso. Le norme che la esprimono restano sostanzialmente valide. Anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può distruggere, né strappare dal cuore dell’uomo. Sempre risorge nella vita degli individui e delle società» (CCC 1958). La legge naturale, la quale «indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale» (CCC 1955), è dunque naturalmente presente nell’animo umano. Tutto sta nella scelta dei singoli di dare ascolto alla propria natura, piuttosto che asservirsi a una qualsivoglia ideologia. Al giorno d’oggi a prevalere è purtroppo questo secondo atteggiamento; pur di non venire meno ai principi formulati sulla base di speculazioni teoriche, si
Un suggestivo panorama islandese
calpesta l’elementare ordine delle cose: alla natura si preferisce la cultura, in una dicotomia che non può che rivelarsi sterile. In ambito bioetico gli esempi in tal senso si moltiplicano: dall’aborto, all’eutanasia, passando per le unioni omosessuali e per le aberrazioni moderne degli uteri in affitto, della banca del seme, e via discorrendo. Tuttavia, in tale contesto di pervasivo venir meno del rispetto della legge naturale, ogni tanto affiorano anche dei segnali positivi. Si veda, ad esempio, l’Islanda: uno dei Paesi più liberi dal punto di vista della sessualità, il più egualitario nei rapporti tra uomini e donne e l’unica nazione ad aver avuto alla propria guida un Primo Ministro dichiaratamente omosessuale, la sessantenne Jóhanna Sigurðardóttir. Nonostante queste premesse, l’Islanda si sta dimostrando uno Stato rispettoso dei principi della legge naturale, come dimostrano alcuni recenti provvedimenti in assoluta controtendenza rispetto
al resto del mondo. In primo luogo un paio d’anni fa, per volontà della stessa Sigurðardóttir, erano stati dichiarati fuorilegge i locali a luci rosse, in quanto lesivi dei diritti delle donne che avrebbero dovuto lavorarci. Inoltre, una legge in vigore già da diversi anni proibisce la stampa e la distribuzione di materiale pornografico e nel febbraio scorso il Ministro dell’interno Ögmundur Jónasson, appartenente a un partito ecologista di sinistra, ha istituito un gruppo di lavoro con il fine di proporre una legge che vieti anche la pornografia “digitale”. In Islanda, dunque, esponenti di fazioni politiche che saremmo soliti definire di “sinistra”, o “progressiste” stanno portando avanti un progetto che non contravviene l’indole dell’animo umano. Affinché questo sia possibile, è tuttavia necessario non essere obnubilati dalle ideologie o dal desiderio di realizzare profitti economici ed essere onesti nei confronti di se stessi, prima ancora che degli altri. Alcuni politici italiani avrebbero molto da imparare dagli islandesi, soprattutto coloro che dovrebbero programmaticamente difendere determinati valori. E qui il pensiero non può che andare agli onorevoli del Pdl che nel giugno scorso hanno presentato la Proposta di Legge dal titolo “Disciplina dell’unione omoaffettiva”. La legge naturale è inscritta nel cuore dell’uomo, basta seguirla. Per il bene nostro e dell’umanità nel suo complesso, perché spesso quando ci si accorge di aver sbagliato è ormai troppo tardi. Giulia Tanel