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so fresh, so new!

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Sommario

so fresh, so new!

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Direttore: Hobby:

Alberto Cangialosa. tradurre dall’inglese, leggere Wired, lanciare sassi contro la polizia municipale. Segni part: individuo dotato di una fortuna spropositata nei videgame. Art Director: Enrico Alamia. Hobby: coltivare nani da giardino, allevare sonorità, divorare patate. Segni part: mima il gesto di caricare un fucile a pompa facendo versi strani.

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Filosofo: Hobby:

Francesco Ceciliani. ascoltare musica rap, fare le puzzette in sacrestia, esclamare: “Aaahhhh...”. Segni part: Prendersi male per un sacco di roba Porn Tuber: Hobby: Segni part:

Marco Carsana Porn Tube, scaccolarsi, lanciarsi coi gomiti sugli spigoli. Naso spropositamente grande

Facchino: Hobby:

Massimo Cadrega Mixare musica reggae, giocare a calcio, pitturarsi le natiche di rosso. Segni part: Vivere a Corvetto gli ha condizionato la vita.

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3.Rivivere sugli alberi 4.Bruxelles in couchsurfing 5.Tim Walker 12.Threadless 22.Laser print 24.Intervista a Malleus 31.Swell by form us with love 37.01Mathery 37.Native Queen 42.Recensioni 45.La posta di Max

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Sommario

so fresh, so new!

Direttore: Hobby:

Alberto Cangialosa. tradurre dall’inglese, leggere Wired, lanciare sassi contro la polizia municipale. Segni part: individuo dotato di una fortuna spropositata nei videgame. Art Director: Enrico Alamia. Hobby: coltivare nani da giardino, allevare sonorità, divorare patate. Segni part: mima il gesto di caricare un fucile a pompa facendo versi strani. Filosofo: Hobby:

Francesco Ceciliani. ascoltare musica rap, fare le puzzette in sacrestia, esclamare: “Aaahhhh...”. Segni part: Prendersi male per un sacco di roba Porn Tuber: Hobby: Segni part:

Marco Carsana Porn Tube, scaccolarsi, lanciarsi coi gomiti sugli spigoli. Naso spropositamente grande

Facchino: Hobby:

Massimo Cadrega Mixare musica reggae, giocare a calcio, pitturarsi le natiche di rosso. Segni part: Vivere a Corvetto gli ha condizionato la vita.

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Rivivere sugli alberi Da bambino Andreas Wenning non aveva una casa sull'albero. Ma non è per questo, assicura, che è diventato uno dei più famosi ( e unici) progettisti di case sugli alberi. <<Mi piace l'idea di essere in alto, in un piccolo spazio: lo trovo molto moderno. Non ho esaudito il sogno di un bambino ma quello di un architetto>>. Architetto Wenning – tedesco, 45 anni – lo è diventato dopo aver studiato da falegname e la passione gli è rimasta. Nei 25 progetti che ha realizzato dal 2003, quando ha creato il suo studio Baumraum, letteralmente “spazio albero”, il legno è protagonista assoluto. In larice, una delle essenze migliori perché idrorepellente, è la sua prima casa costruita su due faggi a quasi 10 metri d'altezza, nel giardino di amici a Plendelhof. <<L'aspetto sperimentale dell'architettura mi ha sempre affascinato >>, spiega. <<Immaginare una struttura permanente su un organismo vivo, che cambia forma e deve resistere a venti e temporali, è una sfida emozionante>>. Emozionante e tecnica:nel fissare la casa all'albero, i problemi di

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statica e sicurezza non devono interferire con la libertà della pianta di crescere e rispondere agli agenti atmosferici. La soluzione ormai collaudata da Wenning è un sistema di cavi d'acciaio e di cinghie tessili; Non essendo il sogno di un bambino ma di un architetto,le case Baumraum vengono considerate degli edifici a tutti gli effetti e in quanto tali devono rispettare la normativa edilizia. Dopo un sopralluogo per individuare la pianta ideale (se l'albero è troppo giovane o non adatto a sostenere pesi è necessario usare piloni di supporto), l'edificio viene prefabbricato e issato con una gru; il costo finale varia da poche migliaia di euro a seconda della complessità della struttura e delle finiture interne ed esterne. Il problema degli allacci elettrici e idraulici non si pone quando la struttura, come in genere succede, viene realizzata come una sorta di dépendance, vicino all'edificio principale della proprietà. Ma in Case sugli alberi (Archivolto), una collezione dei suoi progetti tra Germania, Austria, Italia, Ungheria, America e Brasile, lo sperimentatore Wenning si è divertito a costruire anche dieci “visioni Baumraum” che sembrano uscite da un film di fantascienza.

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3.Rivivere sugli alberi 4.Bruxelles in couchsurfing 5.Tim Walker 12.Threadless 22.Laser print 24.Intervista a Malleus 31.Swell by form us with love 37.01Mathery 37.Native Queen 42.Recensioni 45.La posta di Max

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Tim Walker

In ogni sua fotografia Tim Walker racconta una storia fantastica, costruisce uno scenario da sogno direttamente proiettato dall'immaginazione di un bambino. Crea un'atmosfera sognante, favolesca, fatta di aeroplani di pane, gatti fucsia, gialli e turchesi, una donna blu. E il bello è che non c'é trucco, nel senso che il 40enne fotografo inglese non ritocca le sue immagini. L'aero-baguette, il televisore gigante in mezzo ai campi e l'albero con i vestiti-lampada appesi ai rami, in un certo senso esistono davvero. Sono frutto di allestimenti curati nei minimi dettagli da parte di un artista che non vuole modificare i soggetti a posteriori con tecniche digitali, ma preferisce costruire il suo mondo prima di scattare la foto. Un universo onirico che mescola realtà quotidiana e fantasia come un sogno ad occhi aperti. Anche se le sue immagini sono pura fantasia, si sentono autentiche, perchè il tutto è stato meticolosamente eseguito. La sua tecnica è paragonata ad un teatro dell'assurdo, dove ogni cosa sembra fuori luogo, inappropriata e stravagante. L'accostamento di luci, colori, personaggi e soprattutto ambientazioni rende le sue fotografie indiscutibilmente originali. Lavora per le riviste Vogue, W e Harper's Bazaar.

Couchsurfing diario di viaggio

Il viaggio era stato prenotato a febbraio: avevo trovato dei biglietti low cost per tante città europee, tra le quali Bruxelles. Ho telefonato alla mia migliore amica per renderle noto che avevo comprato il biglietto anche per lei e ho iniziato a cercare un divano sul quale avremmo potuto dormire. Da tanti anni ho il mio profilo in questa community e vi ho sempre partecipato, soprattutto se i miei viaggi mi portavano in città o Paesi nei quali non conoscevo nessuno e nei quali non avevo idea di dove muovermi. Anche a Bruxelles, quindi, abbiamo dormito in 2 "divani":la scelta della posizione delle abitazioni non è stata casuale, perchè volevamo vivere nelle due parti della città con tre tipologie di persone che ci avrebbero consigliato luoghi da visitare diversi tra loro. I primi 2 giorni abbiamo dormito nella parte nord della città, multiculturale e caotica, nella casa di un musicista fiammingo, al confine tra la vecchia Bruxelles e la periferia. La sera la piazza si popolava di bambini e donne che si trattenevano fino a ore tarde e i dintorni erano pieni di ristoranti all'aperto, sempre al completo. Da questo punto di partenza siamo riuscite a visitare la gran parte del centro storico muovendoci a piedi, per poi goderci la chitarra del nostro padrone di casa che la sera suonava nel suo balcone al 9 piano di un vecchio palazzo, che sormontava tutta la città; un bicchiere di birra e del cioccolato belga a fare da sfondo alla magnifica vista. Gli ultimi 3 giorni, invece, abbiamo cambiato totalmente lo sfondo del nostro viaggio: ci siamo spostate nella parte sud, in un loft sofisticato di uno studente di filosofia e di un PR, entrambi francesi. I ragazzi ci hanno guidate tra le centinaia di vie che si diramano a sud ovest della città, mostrandoci le case

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liberty e i negozi di usato e seconda mano, offrendoci assaggi delle birre trappiste belga. La vita notturna non è stata meno interessante: il centro storico è un alveare di locali e discoteche aperti fino a mattina, quando poi si esce e si va a mangiare una pita con feta in uno dei tanti ristoranti greci. La città è a misura di studente e l'abbiamo subito sentita come nostra durante i nostri giri alla ricerca dei vari murales, o durante le pause nei caffè all'aperto .

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Quando il cliente e la compagnia coincidono Threadless crea dozzine di nuovi oggetti al mese, senza pubblicitĂ , senza designers professionisti. E non produce mai un flop

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Juicy Jake Nickell si fermò davanti una piccola aula nel campus del MIT di Cambridge, Massachusetts, e si guardò intorno. Era una mattina d’autunno del 2005, e davanti a lui sedevano una dozzina di dirigenti di alcune delle più grandi aziende del paese – General Mills, Pitney Bowes, Clorox e Google – e un contingente di ricercatori della Sloan School of Management del MIT e di altre scuole di Business. L’incontro era stato organizzato da Eric Von Hippel, un pezzo grosso del MIT e la principale autorità di qualcosa chiamato innovazione dell’utente. Von Hippel aveva sentito parlare di Nickell da uno studente laureando, e lo aveva invitato a Cambridge a condividere la sua storia con il gruppo. Nickell era un po’ confuso da tutte quelle attenzioni. Non era a conoscenza del termine innovazione dell’utente – o, in quel caso, di Eric von Hippel. Il business della compagnia di Nickell, Threadless, era cresciuto in fretta – le vendite annuali erano sulla buona strada per arrivare a $ 5 milioni, e aveva recentemente iniziato a ricevere curiose telefonate da capitalisti e da imprese di grande distribuzione. Ma Threadless non riusciva a sembrare materiale per il MIT.

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A 25 anni,Nickell non era laureato. Von Hippel, laureato ad Harvard, imprenditore, invitò la sala all'attenzione e cominciò a prodigare elogi su Threadless, chiamando l'azienda un “perfetto esempio” di un nuovo modo di pensare all'innovazione. La teoria di Von Hippel, che egli aveva introdotto alla fine del 1970, era che la maggior delle innovazioni del prodotto non vengano dalle imprese e dai laboratori di sviluppo, ma dalle persone che utilizzano i prodotti stessi. Nickell ha iniziato a parlare della sua azienda. Threadless, ha spiegato, bandiva concorsi di progettazione in un social network online. I membri della rete presentavano le loro idee per le magliette e poi votavano per quelle che gli piacevano di più. Centinaia di migliaia di persone hanno utilizzato il sito come una sorta di centro sociale, dove postavano, chiaccheravano sui disegni, socializzavano entusiasti con i loro compagni – e compravano un sacco di magliette a 15 dollari l'una. La crescita delle entrate è stata del 500 percento l'anno, nonostante il fatto che la società non facesse pubblicità, non avesse designer professionisti, non usasse modelli o fotografi di moda, e non godesse di alcuna distribuzione al dettaglio. Come conseguenza i costi erano bassi, i margini erano al di sopra del 30 percento, e – poiché erano i membri della comunità che dicevano loro quali magliette fare – ogni prodotto alla fine era tutto esaurito. La società di Nickell non aveva mai avuto un flop. Nickell non aveva nessuna visione, quando ha messo gli ultimi ritocchi ad un progetto di una maglietta alla fine del 2000. E' stato per il festival di New Media Underground, una riunione informale dei web designer a Londra. Non aveva nessuna intenzione di partecipare all'evento, ma se ne occupava molto. A quel tempo, Nickell aveva 20 anni, viveva in un minuscolo appartamento di Chicago. Passava le sue giornate al piano delle vendite di CompUSA, di notte, era un talentuoso, anche se poco entusiasta, studente parttime presso l'Illinois Institute of Art.Il design di Nickell per il festival di New media Underground è stato iscritto ad un concorso che gli organizzatori tenevano online. Il disegno era semplice e non del tutto bello. Ma è stato sorprendentemente intelligente – una rappresentazione fisica della loro comunità digitale. I membri Dreamless erano d'accordo. Nickell ha vinto il concorso. .

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In termini concreti, questo risultato non significava nulla: non aveva ottenuto soldi e nemmeno una copia della sua maglietta vincente. Ma l'esperienza è stata esaltante. Improvvisamente Nickell ebbe un'idea: e se i migliori disegni di Dreamless fossero stampati su magliette e venduti nel mondo reale? Egli suggerì questa cosa a Jacob DeHart, uno dei pochi amici che aveva incontrato sul sito. DeHart, studente presso la Purdue University, ha amato l'idea, e ciascuno mise 500 dollari – abbastanza per pagare un avvocato per impostare l'attività di stampa e per il primo giro di magliette. Nickell e DeHart hanno tenuto il loro primo concorso nel novembre del 2000. Hanno chiesto ai designer di Dreamless di presentare i loro migliori lavori e di scegliere i loro preferiti. Il gran premio: due magliette gratuite e la promessa che eventuali introiti sarebbero stati reinvestiti in concorsi futuri. Hanno chiamato il concorso Threadless, un gioco di filo – o un capo d'abbigliamento o un argomento di discussione su un forum online. In tutto, sono state stampate due dozzine di magliette scelte tra circa 100 proposte, con titoli scherzosi come “Evil Mother F---ing Web Design” e “Dead Sexy designer”. Nel gennaio del 2001 le

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per lo più artisti adolescenti e ventenni. Anche così, Nickell, DeHart trascorrevano gran parte del loro tempo a fare lavori di Web design per pagare le bollette . Oltre ad attirare un sacco di talenti, il formato del concorso incoraggiava gli artisti ad invitare i loro amici meno talentuosi sul sito. I designers lavoravano molto sulle loro proposte, spendendo settimane a preparare il loro lavoro e a sollecitare pareri dagli altri utenti. Poi postavano il link del loro lavoro sui loro siti web, blog e pagine di MySpace, chiedendo ai loro amici di scegliere, votare, e, la speranza degli artisti, comprare, Questo enorme impegno spinse l'azienda verso quattro anni di crescita fenomenale, a cominciare dal 2004. La base di utenti era cresciuta di dieci volte, da 70.000 iscritti alla fine del 2004, a 700.000 oggi. Le vendite nel 2006 sono arrivate a 18 milioni di dollari – con un utile di circa $ 6 milioni. Nel 2007 la crescita è proseguita per più del 200 percento. Per il modo in cui Eric von Hippel la vede, Threadless ha sfruttato un cambiamento economico fondamentale, un movimento lontano dal consumismo passivo. Un giorno, in un futuro non troppo lontano, dice lui, i cittadini inventori, utilizzando programmi di progettazione di computer e stampanti tridimensionali . magliette sono state messe in vendita per 12 dollari ed è stato esaurito in fretta. Nei mesi che seguirono, Nickell e DeHart fecero regolarmente dei concorsi utilizzando un sistema di votazioni che permetteva agli utenti di votare i disegni con una scala, ma non ha mai pensato di possedere una vera e propria azienda. “Era solo un hobby che permetteva alle persone di ottenere i loro disegni fuori dal digitale,” dice Nickell. Entro il 2002, l'hobby aveva superato il valore di 100.000 dollari di T-shirt e aveva attirato più di 10.000 membri della comunità,

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Il successo di Threadless dimostra cosa succede quando si consente all'azienda di diventare quello che i clienti vogliono, quando si fa qualcosa semplice e bizzarro nella quale la “fiducia” è una competenza di base in questo modo Nickell ha sperimentato un nuovo tipo di innovazione.

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10 anni di magliette

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Dice anni fa un ragazzo di nome Jake Nickell ha vinto un concorso online di design su maglietta. Era così felice di aver vinto che lui e l'amico Jacob DeHart organizzarono i propri contest online, mettendo in comune dei soldi per stampare le magliette vincitrici. E Threadless è nato. Nel decennio successivo i due Jakes andarono avanti con la loro folle idea, Threadless è esploso in una grande comunità di design on-line con quasi 100.000 artisti che postavano le proprie idee. Sono passati dallo stampare poche magliette saltuariamente quando se lo potevano permettere a stampare nuove magliette ogni settimana,da un paio di ragazzi con un sito web alla “più innovativa piccola azienda d'America.” Seguiti da un sacco di imitatori, la scuola di economia di Harvard aveva anche una classe intera dedicata a studiarli. La sttoria di Threadless è affascinante, e Nickell la racconta – illustrato con molti design di T-shirt, naturalmente – in un nuovo libro coincidente con il decimo anniversario dell'azienda. “Threadless: Ten Years of T-shirts from the World’s Most Inspiring Online Design Community” è un po' un autocompiacimento, certo, ma è comunque molto divertente da sfogliare. Nickell contribuisce con una breve intro-

duzione per ogni anno, e ci sono brevi scritti da persone come Seth Godin, john Maeda e Karen Wong. Ci sono anche diversi “designer in primo piano”, dove alcuni designers di magliette parlano delle loro ispirazioni e tecniche. La parte migliore, naturalmente, sono le magliette. Pagina dopo pagina di designs impressionanti, spesso insieme con un breve testo di informazioni e la valutazione media che ogni disegno ha ricevuto. Avete bisogno di questo libro? Beh, no. Per lo stesso prezzo potresti comprarti una bella T-shirt, invece. Ma se sei stato parte della comunità di Threadless, sia per la presentazione di idee,sia per la loro votazione, o anche solo per comprare delle magliette, potresti trovare questo libro utile come la tua felpa che brilla nel buio di Tron. Mi fermo e auguro a Threadless un felice decimo anniversario: posta un disegno, vota alcune idee, compra qualche T-shirt e scopri questa divertente storia di come tutto ciò è successo.

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Leaves Printing By Tatil Design

Se siete nel mercato dei nuovi biglietti da visita o alla ricerca di un nuovo mezzo di comunicazione, dovreste dare un'occhiata a questa brillante idea – il tuo messaggio o logo inciso su una vera foglia, nessuna vernice necessaria! Le foglie risultanti sono semplici, impressionanti quando le guardi contro la luce del sole, e la parte migliore è che se sono gettate via, non vi è nessun effetto negativo sull'ambiente. Lo studio di design “Tatil Design” del Brasile ha avuto un'idea di marketing elegante, che hanno recentemente utilizzato durante il 55° Festival della pubblicità del 2008 per promuovere il loro workshop “Designing Naturally”. Il Mezzo Naturale, che è il nome con cui chiamano le loro incredibili foglie incise a laser, era così popolare e ben accolto al festival che ha vinto il premio di bronzo per l'International Design Excellence Awards 2009 in Eco Design. Lo scopo del workshop “Designing Naturally” era di discutere il ruolo di design come mezzo per trasformare il futuro, dando esempi di soluzioni a basso impatto ambientale e alta sensorialità. Volendo

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trovare un modo per promuovere il loro workshop di design del 2008, Tatil Design ha avuto la semplice idea che non solo ha dimostrato lo scopo del loro workshop, ma era elegante e bello da guardare. I designers hanno raccolto le foglie cadute e hanno selezionato delle immagini che esprimano lo scopo del workshop. Disegni che variano da animali a ballerini, da hamburger ad aerei, e dalle formiche ai barattoli di zuppa. Le immagini sono state poi incise nelle foglie secche, che hanno lasciato una bella silhouette del disegno e il testo per pubblicizzare il workshop. Le foglie sono state un grande successo al festival. Steve Latham, coordinatore dei contenuti del 55° Festival di Cannes, ha dichiarato: "Devo dire che nei miei tre anni di organizzatore del Festival di Cannes, il lavoro usato per il marketing di questo workshop è stato effettivamente il migliore che io abbia mai visto, sia per il programma del seminario sia per quello del workshop. E 'stato così creativo e semplice, ecologico, semplicemente fantastico. Ho visto la gente a giocare con queste cose, con le foglie, cercando di capire quello che sono e, naturalmente, c'era un messaggio che invitava la gente a venire al workshop. L'ho trovato semplicemente fantastico e innovativo.

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Malleus Malleus è un collettivo artistico italiano dedito alla crezione di poster art con sviluppi in tutte le possibilità offerte dalle arti visive. Nato alla fine del 1999 dall'idea di Poia ed Urlo, due ragazzi che oltre all'amicizia condividono una passine per la musica e le arti visive, Malleus ha saputo trasformare la passione per la grafica legata al mondo della musica in una professione, tanto che negli ultimi tre anni è riuscito a diffondere la propria arte a livello mondiale, con pubblicazioni, esposizioni e tour sia in Europa che in America. Unici artisti italiani ad avere ripreso l'antica arte del manifesto grafico, i Malleus propongono illustrazioni devote sia allo spirito estetico degli anni sessanta, dettato dalle opere grafiche di designer storici della mitica età dell'acquario quali Rick Griffin, Victor Moscoso, Stanley Mouse, Randy Tuten, sia all'art nouveau di Mucha, Kokoscka, Klimt. Una commistione di generi che abbraccia nella sua totalità la cultura artistica del secolo scorso, riproponendola in chiave moderna. Questo fa sì che i Malleus siano detentori di un'estetica unica e personalissima, che li distingue nettamente sia dai colleghi americani che da quelli europei. il collettivo è in costante crescita (ai due membri fondatori si è unita Lu) e continua imperterrito a sviluppare il proprio percorso di ricerca, muovendosi anche verso le nuove direzioni offerte dalla tecnologia; oltre alla produzione di poster in serigrafia e copertine di compact disc e album, oggi gli alchimisti Malleusdelici esercitano la loro sperimentazione in differenti territori artistici che spaziano dall'illustrazione per l'editoria ai progetti di siti web alle t-shirts allo studio di materiale per merchandise, dai videoclip all'animazione.

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Come parte la vostra storia artistica? In quali circostanze è nata l'idea di MALLEUS e come si è costituito il gruppo? URLO: Malleus è un'entità che è sempre esistita, nata anni fa dall'amicizia dei due "padri fondatori" Poia ed io e sviluppatasi nel tempo fino alla sua formazione attuale con la costituzione del laboratorio artistico e l'ingresso di Lu nel collettivo. Malleus è il maglio che ci ha sempre martellato il cervello da quando siamo bambini, spingendoci a sviluppare e a credere fermamente nelle nostre capacità visionarie. dai disegni che creavamo da piccoli, alle copertine dei dischi realizzate in questi anni, ai video e ai quadri, fino alle serigrafie manuali, malleus è sempre stato, in diversi modi e con diversi volti, e sempre sarà, Malleus è un'attitudine, un bisogno di creare, un sogno, la nostra divinità. Qual'è la "missione" di MALLEUS? URLO: La missione di malleus è diventare Malleus, essere il creatore di qualcosa che sarà ricordato. LU: tutto diventa quindi fondamentale, sempre il primo passo verso qualcosa di nuovo e importante. In questo momento è rispondere a questa intervista... Quali sono le attività di MALLEUS? POIA: Le nostre attività vanno dalla semplice grafica, all'illustrazione, fino ad arrivare al poster e al video. Fondamentalmente non ci siamo mai posti dei limiti di nessun genere. Oggi l'attività principale per cui molta gente ci conosce è il manifesto in serigrafia stampato manualmente... ma anche questa forma si evolverà presto in qualcos'altro... Dopo un po' ci si annoia a fare sempre le stesse cose.

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Nelle vostre opere sono evidenti tracce di artisti quali Rick Griffin, il cantore grafico della generazione psichedelica. Com'è che siete arrivati a questi riferimenti così lontani da noi a livello geografico, temporale e culturale? URLO: Crediamo allo stesso modo in cui griffin e la maggior parte degli artisti della psichedelia americana siano arrivati a conoscere la Cultura grafica europea di fine Ottocento - inizio Novecento... LU: Sicuramente Griffin e Moscoso, così come Greg Irons e Stanley Mouse sono stati importanti per la nostra crescita culturale, molte delle loro opere sono straordinarie, ma credo che non sarebbero mai esistiti se non ci fossero stati artisti come mucha, Toulouse Lautrec e Klimt... La Terra è un piccolo Paese in cui tutti si scambiano idee, pensieri ed immagini. POIA: Le nostre influenze non sono solo grafiche ma ogni aspetto dell'arte ha avuto grande importanza nel nostro sviluppo, dalla letteratura al cinema ogni espressione può rivelare visioni nascoste

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Avete lavorato con molti musicisti importanti, alcuni dei veri e propri mostri sacri. Sono stati loro a cercarci oppure voi che li avete contattati? LU: Solitamente contattiamo direttamente gli artisti i quali si sono sempre dimostrati fino ad ora felicissimi della nostra offerta. a volte sono loro a mettersi in contatto con noi, altre volte il loro management, insomma, non esiste una regola fissa se non quella che per realizzare una delle nostre stampe vogliamo essere sicuri che l'artista sia a conoscenza e accetti il nostro lavoro, e finora ci siamo sempre riusciti.

Qualche artista che manca nel vostro carnet e con il quale verreste assolutamente collaborare? LU: Prima o poi tutti avranno un poster di Malleus! Anche Beethoven un giorno ne avrà uno... POIA: Bruce Springsteen? URLO: Aspetto la reunion dei Pink Floyd o dei Beatles... ma mi sa che mancherà qualcosa...

MALLEUS si occupa in prevalenza di grafica ed illustrazione legate al mondo della musica, ma non solo. Avete sperimentato anche altri campi, come, ad esempio, quello dell'animazione. Ce ne volete parlarre? LU: Più che animazione vera e propria la chiamerei, come dici tu, "sperimentazione". L'aspetto video è ancora in via di sviluppo. Abbiamo realizzato alcuni video in animazione, ma ora siamo dando vita ad un vero e proprio spettacolo visivo, sensoriale chiamato D-SIDE e sarà presentato a settembre. E' la trasposizione di Malleus sotto forma di musica, suoni e immagini tutto rigorosamente live. URLO: una sorta di esperienza totale nelle nostre visioni.

Direi che MALLEUS si è rivelato una ricetta riuscita. Secondo voi, qual'è l'ingrediente speciale, quello che ha favorito questo successo? LU: Successo? Che parolona! Per noi il traguardo è ancora molto lontano. Diciamo che la passione, la testardaggine e la faccia tosta sono stati gli ingredienti base, con in più una serie di strane coincidenze che continuano ad accadere. Non avevamo niente da perdere... e ci abbiamo provato. URLO: E' sempre l'inizio per qualcosa d'altro, non siamo nemmeno al'inizio di quello che vorremmo raggiungere.

Quali sono i progetti futuri del vostro laboratorio? POIA: Veramente troppi. Abbiamo intenzione, come detto prima, di sconfinare oltre l'ambito musicale per andare verso il cinema e la letteratura. Poi c'è il D-SIDE e l'idea di qualche esposizione in giro per l'Europa. Vedremo. E vedrete.

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Swell by Form Us With Love Lo studio di design di Stoccolma Form Us With Love ha presentato presso gli spazi espositivi di Stockholm Furniture Fair 2010 la sua ultima creazione per il marchio di design Voice: la poltrona Swel. Si tratta di una seduta realizzata attraverso una particolare struttura in metallo rivestita da una comoda e accogliente imbottitura in tessuto dai colori vivaci e sgargianti.Form Us With Love è uno studio di design di fama internazionale con sede nella bellissima Stoccolma. Fondato nel 2005 dal trio di designer composto da Jonas Pettersson, John Löfgren e Petrus Palmer, questo studio mira a sfidare il convenzionale attraverso iniziative di design estremamente innovativo. In occasione dell’ultima edizione di Stockholm Furniture Fair hanno presentato la poltrona Swell by Form us with love. Stiamo parlando di una seduta la cui forma è data esclusivamente da una struttura metallica che è stata poi rivestita, o per meglio dire riempita, da un’imbottitura! Il risultato è una poltrona dalla seduta morbida e confortevole, ideale per arredare il salotto della propria abitazione. Nel creare Swell, i designer di Form Us With Love hanno proprio pensato agli spazi pubblici come ad esempio le hall degli hotel: è nata una seduta comoda ma anche pratica e funzionale. Una sorta di pouf dotato di una pratica struttura rialzata e rigida che facilita al fruitore la fase di seduta così come quella di alzata!

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01 Mathery Una semplice pagina bianca, in cui spiccano titoli e fotografie. Il contenuto è design totalmente creativo, dove il metodo e l’approccio progettuale rendono le idee di Erika e Matteo qualcosa di unico. 01mathery è un blog dove i due giovani designer pubblicano un’idea al giorno, strappando anche qualche sorriso e qualche esclamazione al lettore: “cool!”.

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Chi sono Erika e Matteo? Studenti al terzo anno di design in NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano). Fin dai primi progetti insieme si è subito instaurato un feeling umano prima di tutto e progettuale che ci ha portato a collaborare in continuazione per diversi progetti. Inoltre per prima cosa siamo buoni amici e questa è sicuramente la componente fondamentale che ha fatto iniziare il progetto “01mathery”, nato libero da vincoli legati al fronte economico (e questo è forse la poesia e l’aspetto più interessante). Gli oggetti che creiamo sono noi! Chi ci conosce riesce persino ad immaginarsi il percorso che abbiamo fatto per arrivare ad alcune pensate, e molte volte non si stupisce nemmeno!

Le vostre creazioni sembrano soddisfare bisogni semplici e quotidiani, riutilizzando materiali altrettanto semplici e di facile reperimento. Come nascono le vostre idee? Non c’è un dove o un come, se ci guardiamo intorno gli stimoli non mancano.. dai comportamenti e gesti delle persone (molte volte anche nostri), ad un materiale che ci affascina particolarmente. I materiali che abbiamo a nostra disposizione caratterizzano fortemente ciò che facciamo, ci vincolano piacevolmente nelle scelte di realizzazione. Adattiamo e ci adattiamo! Ogni designer, ogni inventore deve mediare il proprio estro con la realtà. Qual è, secondo voi, il “giusto equilibrio” tra creatività, fattibilità e soddisfazione utente per realizzare un’idea in maniera efficace? Secondo noi non esiste un equilibrio “standard”, ma bisogna essere in grado di cogliere e capire qual è la giusta dose di questi 3 ingredienti per ogni tipologia di progetto/prodotto.Pensiamo che il nostro blog rappresenti più stili e tipologie di progettazione, molti 01mathery sono stati pensati per un nostro stesso bisogno; altri potrebbero svolgere la stessa funzione,e piacere, anche a persone tra

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loro totalmente diverse. Altre creazioni rappresentano, più che l’oggetto in sé, una vera e propria idea, nell’attesa di essere plasmata, perfezionata ed arricchita da altri elementi. Avete provato a lanciare le vostre idee sul mercato? La parola “business” esalta o impaurisce? Non ancora, anche se l’idea sicuramente ci elettrizza.Passare dalla piccola creazione artigianale ad un oggetto che possa essere prodotto in serie non è un gioco, ci farebbe crescere professionalmente e sarebbe un’esperienza che arricchirebbe il nostro modo di progettare, facendoci scontrare con le problematiche legate ad una vera e concreta prototipazione. “Business”, si accettano proposte! Una vostra creazione a cui tenete in particolare? E quella che pensate possa avere più successo se inserita nel mercato? Purtroppo o per fortuna, la cadenza giornaliera dei singoli progetti non ci permette di affezionarci troppo ad un’ idea, quindi possiamo entrambi affermare che non abbiamo un mathery preferito! per quanto riguarda altre casistiche invece abbiamo le idee più chiare: Tidy crediamo che possa essere prodotto serialmente ed è

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un oggetto che a nostro parere potrebbe davvero essere utilizzato dai disordinati come noi! Studiato per la poltrona ikea della camera di Erika, è realizzata in acciaio saldato ed è un rimedio al caos dei vestiti che solitamente i disordinati “lanciano” sulla sedia di camera. Un altro 01mathery che non smette di essere rebloggato e linkato dai nostri sostenitori è Jack Keys, una tavola porta porta-chiavi realizzata con jack audio video. Cosa avete creato finora? Il caldo torrido estivo ci ha fatto pensare ad una serie di gioiellini di ghiaccio, Ice Me, 5 Min Chic. Flowergover è un vaso originale caratterizzato da un materiale imprevedibile, poi il Monohandwasher è adatto per chi con il braccio ingessato trova difficoltà nel lavarsi bene con una mano soltanto.La pubblicazione giornaliera avviene attraverso poche immagini messe on line che raccontano l' oggetto, non ci sono spiegazioni se non minime. Ma basta guardare l'immagine per poter copiare l'idea. Il punto forte di questo progetto è il dare forma a ciò che resta sempre e solo un' idea. Per noi, infatti, il design non è solo il bello ma una vera e propria soluzione. Attraverso il blog tutti possono copiare la vostra idea. Non abbiamo mai pensato

alla possibile realizzazione dei nostri lavori da parte di chi segue il blog. Infatti pubblichiamo le immagini ma non alleghiamo una spiegazione dettagliata. Ma sicuramente è un modo per far capire che bisogna sempre guardare oltre a quello che già esiste. Ed è un piacere se qualcuno prende spunto da una nostra idea.

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Molti oggetti sono ecologici. È un caso o una scelta? Il nostro progetto riprende la filosofia del riciclo dei materiali o degli oggetti completi in tutti i loro componenti o parte di essi. Questo anche perché non era nostra intenzione investire in oggetti o materiale nuovo. Vogliamo far vedere che è possibile creare qualcosa di nuovo partendo da quello che ognuno di noi ha in casa: andiamo a frugare nelle soffitte, negli armadietti della cucina, nello stanzino degli scarti. Ovunqie sia possibile utilizzare materiali per dare vita a un nuovo oggetto divertente e utile. Un messaggio per giovani creativi o imprenditori? Voglia di fare! Non basta il pensiero ma bisogna creare concretamente; in un mondo che sempre più tende verso un identità virtuale bisogna dimostrare a se stessi e a tutti come con un budget inesistente, materiali riciclati e tanta fantasia sia possibile creare piccoli oggetti di design, che rispondano ad un’ esigenza, ad un analisi di una problematica, a gusti, che scaturiscano un pensiero e, perchè no, che facciano anche scappare un sorriso! Perchè è proprio cosi che è nato 01mathery, come un gioco, un luogo virtuale in cui dar sfogo e forma ai nostri pensieri.

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Juicy

Native Queen suggestioni indios, contrasti tra leggero e pesante silouette oversize per una ragazza sensuale, sempre.

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Juicy

Juicy

Maglione senza maniche, Lacoste Cappello, Federica Moretti Stivali con pelliccia, D&G

Cappotto di maglia, Prada Pantalone, Pepe Jeans Cappello, Federica Moretti

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Juicy

Poncho, Vivienne Westwood Red Label

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Juicy

Listening...

Reading... ODE ALLE QUAGLIE Luca Ferri CicoRivolta Edizioni 12€

TUTTE LE FAMIGLIE FELICI Carlos Fuentes Il Saggiatore 17€

!!!

Dario Agazzi definisce questo libro uno dei classici del nostro secolo. Se siete ancora fissati con il principio di causa-effetto, con una logica che sottostà al linguaggio comune, leggendo questo libro entrerete in una torrente di epifanie. Le azioni quotidiane prendono luce nuova e antica allo stesso tempo. Insomma, la lettura necessita di uno sforzo iniziale, ma dopo poche pagine si entra facilmente a far parte di questo mondo delicato, una danza di particolari in cui ogni parola di Luca Ferri è calibrata al dettaglio. Per comprare il libro ci sono due alternative: o andare sul sito di CicoRivolta Edizioni o incontrare Luca per le strade di Bergamo e importunarlo.

Carlos Fuentes ha pubblicato in patria ben trentacinque opere. Questa è la sua ultima fatica e sostanzialmente fa male più di un pugno al petto. Sedici racconti spiazzanti, crudi e freddi, specchio di quel mondo di povertà e vento che è il messico oggi - terra di puttane e bambini che sniffano colla e rivendicano la propria esistenza - il messico di oxaca degli indio zapotechi degli stupri - non è decisamente quello che ci fan vedere nei film di arriga e inarritu no no. E sedici ballate tristi che sembrano uscite dalla penna di Lou Reed e dalla bocca di Miles Davis - di certo le migliori pagine dell'intera opera. Se si voglio aprire gli occhi.

I !!! - da pronunciarsi,se può aiutare, col sincopato chk chk chk - sono una band potenzialmente perfetta, con il loro mix di punk-funk newyorchese, Madchester, kraut, house e dub, ben shakerato in un suono rock che sanno esprime alla grande anche live. Questo nuovo album Strange Weather, Isn't It?, forte pure di un'effettistica fatta di ipnotiche camere d'eco e un dominio dei bassi mai così centrato, conferma lo stile e i pregi di cui sopra ma anche i difetti in certi cali di scrittura, in qualche concessione di troppo a un equilibrio formale di cui non si sente il bisogno. Buono, insomma, ma potrebbero fare molto di più, togliendo completamente i freni e spingendo di più sull'accellleratore.

www.cicorivoltaedizioni.com

www.saggiatore.it

Adele

HACKER REPUBLIC Fabio Ghioni Sperling & Kupfer 12€

Spesso ci ritroviamo a capire poco di quello che stiamo facendo su internet e abbiamo paura che la nostra identità, le nostre password e i conti correnti, possano essere malmesse da qualcuno che entra nei meandri della nostra essenza virtuale, e abbiamo ragione! Questo librorende familiare il mondo degli scarafaggi hacker, solitari individui che non solo non devono spaventarci, ma verso i quali dobbiamo essere grati, a meno che non si asserviscano al potere dei grandi brand dell'informatica. www.sperling.it

Adele

Andre

Strange Weather, isn’t it? Warp ???

www.chkchkchk.net www.myspace.com/chkchkchk

LYKKE LI

Questo breve saggio, centoquaranta pagine che si fanno leggere, spega le origini (riscontabili nella dottrina cattolica) e l'evoluzione dell'omofobia, illumina il lettore sulla psicologia che sta dietro ai discorsi sui matrimoni e sulle adozioni delle coppie gay; ma soprattutto ci mette in guardia sul più recente pensiero differenzialista che, con l'accettazione del diverso in quanto tale, è una mascherata e pericolosa forma di omofobia, forse la peggiore.

Dalla Svezia con amore arriva Lykke Li, che si è già fatta notare tra le scene indie di tutto il mondo grazie al suo talento. Una ragazza che ha voglia di fare e che ha pubblicato il suo primo album "Youth Novels", estremamente biografico, con un mix d'effetto: chitarre acustiche, percussioni, seconde voci e strumenti idiofoni (come la celesta in "Hanging High"), che creano quell'atmosfera utopistica che non guasta mai. Se volete conferme sulla genialità, vi basta sapere che ha interpretato la colonna sonora del film New Moon: Possibility e che ha contribuito all'incisione del nuovo album del duo Royksopp.

A.Gambuzza

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Da un cromosoma incautamente aggiunto alla quantità consigliata nasce musica ecletticamente incauta, carica di sincretismi. Un'opera celebrativa con perle d'orchestra, un prezzolatissimo cofanetto purtroppo non disponibile in musicassetta. Qualità sonora eccelsa. Punte d'iceberg musicali e perfetti sconosciuti si cimentano a ruota in remissaggi "for boys and girls" emanando suoni di tendenza massimale, newfolk, dubstep calipso ratatat (consiglio l'ascolto del suddetto), minimal glitch, synt bop e calipso waves. www.bjork.it www.bjork.com

FALL OUT BOY

Youth Novels LL Recordings Electropop

www.lykkeli.com www.myspace.com/lykkeli

Voltaic One Little Indian Experimental Rock

Pox

Chris Zingales

OMOFOBIA-STORIA E CRITICA DI UN PREGIUDIZIO Daniel Borrillo Edizioni Dedalo 16€

www.edizionidedalo.it

BJORK

Yay Hurrey

From Under the Cork Tree Island Emo-Rock

Quello dei Fall Out Boy è un power - pop non privo di una certa ironia (nonostante i tentativi di suicidio del bassista Pete Wentz) che, via Myspace, è arrivato successivamente a conquistarsi un seguito di tutto rispetto, fino ad esplodere proprio grazie a questo album da due milioni e mezzo di copie vendute. Il gruppo viene da trascorsi assai più duri: lo stesso Wentz ha alle spalle qualche estemporanea militanza nei circuiti hardcore, prima di finire sui rotocalchi per via della relazione con la starlette Ashlee Simpson. wwww.falloutboyrock.com www.myspace.com/falloutboy

El Mariuolo


Juicy

Listening...

Reading... ODE ALLE QUAGLIE Luca Ferri CicoRivolta Edizioni 12€

TUTTE LE FAMIGLIE FELICI Carlos Fuentes Il Saggiatore 17€

!!!

Dario Agazzi definisce questo libro uno dei classici del nostro secolo. Se siete ancora fissati con il principio di causa-effetto, con una logica che sottostà al linguaggio comune, leggendo questo libro entrerete in una torrente di epifanie. Le azioni quotidiane prendono luce nuova e antica allo stesso tempo. Insomma, la lettura necessita di uno sforzo iniziale, ma dopo poche pagine si entra facilmente a far parte di questo mondo delicato, una danza di particolari in cui ogni parola di Luca Ferri è calibrata al dettaglio. Per comprare il libro ci sono due alternative: o andare sul sito di CicoRivolta Edizioni o incontrare Luca per le strade di Bergamo e importunarlo.

Carlos Fuentes ha pubblicato in patria ben trentacinque opere. Questa è la sua ultima fatica e sostanzialmente fa male più di un pugno al petto. Sedici racconti spiazzanti, crudi e freddi, specchio di quel mondo di povertà e vento che è il messico oggi - terra di puttane e bambini che sniffano colla e rivendicano la propria esistenza - il messico di oxaca degli indio zapotechi degli stupri - non è decisamente quello che ci fan vedere nei film di arriga e inarritu no no. E sedici ballate tristi che sembrano uscite dalla penna di Lou Reed e dalla bocca di Miles Davis - di certo le migliori pagine dell'intera opera. Se si voglio aprire gli occhi.

I !!! - da pronunciarsi,se può aiutare, col sincopato chk chk chk - sono una band potenzialmente perfetta, con il loro mix di punk-funk newyorchese, Madchester, kraut, house e dub, ben shakerato in un suono rock che sanno esprime alla grande anche live. Questo nuovo album Strange Weather, Isn't It?, forte pure di un'effettistica fatta di ipnotiche camere d'eco e un dominio dei bassi mai così centrato, conferma lo stile e i pregi di cui sopra ma anche i difetti in certi cali di scrittura, in qualche concessione di troppo a un equilibrio formale di cui non si sente il bisogno. Buono, insomma, ma potrebbero fare molto di più, togliendo completamente i freni e spingendo di più sull'accellleratore.

www.cicorivoltaedizioni.com

www.saggiatore.it

Adele

HACKER REPUBLIC Fabio Ghioni Sperling & Kupfer 12€

Spesso ci ritroviamo a capire poco di quello che stiamo facendo su internet e abbiamo paura che la nostra identità, le nostre password e i conti correnti, possano essere malmesse da qualcuno che entra nei meandri della nostra essenza virtuale, e abbiamo ragione! Questo librorende familiare il mondo degli scarafaggi hacker, solitari individui che non solo non devono spaventarci, ma verso i quali dobbiamo essere grati, a meno che non si asserviscano al potere dei grandi brand dell'informatica. www.sperling.it

Adele

Andre

Strange Weather, isn’t it? Warp ???

www.chkchkchk.net www.myspace.com/chkchkchk

LYKKE LI

Questo breve saggio, centoquaranta pagine che si fanno leggere, spega le origini (riscontabili nella dottrina cattolica) e l'evoluzione dell'omofobia, illumina il lettore sulla psicologia che sta dietro ai discorsi sui matrimoni e sulle adozioni delle coppie gay; ma soprattutto ci mette in guardia sul più recente pensiero differenzialista che, con l'accettazione del diverso in quanto tale, è una mascherata e pericolosa forma di omofobia, forse la peggiore.

Dalla Svezia con amore arriva Lykke Li, che si è già fatta notare tra le scene indie di tutto il mondo grazie al suo talento. Una ragazza che ha voglia di fare e che ha pubblicato il suo primo album "Youth Novels", estremamente biografico, con un mix d'effetto: chitarre acustiche, percussioni, seconde voci e strumenti idiofoni (come la celesta in "Hanging High"), che creano quell'atmosfera utopistica che non guasta mai. Se volete conferme sulla genialità, vi basta sapere che ha interpretato la colonna sonora del film New Moon: Possibility e che ha contribuito all'incisione del nuovo album del duo Royksopp.

A.Gambuzza

Da un cromosoma incautamente aggiunto alla quantità consigliata nasce musica ecletticamente incauta, carica di sincretismi. Un'opera celebrativa con perle d'orchestra, un prezzolatissimo cofanetto purtroppo non disponibile in musicassetta. Qualità sonora eccelsa. Punte d'iceberg musicali e perfetti sconosciuti si cimentano a ruota in remissaggi "for boys and girls" emanando suoni di tendenza massimale, newfolk, dubstep calipso ratatat (consiglio l'ascolto del suddetto), minimal glitch, synt bop e calipso waves. www.bjork.it www.bjork.com

FALL OUT BOY

Youth Novels LL Recordings Electropop

www.lykkeli.com www.myspace.com/lykkeli

Voltaic One Little Indian Experimental Rock

Pox

Chris Zingales

OMOFOBIA-STORIA E CRITICA DI UN PREGIUDIZIO Daniel Borrillo Edizioni Dedalo 16€

www.edizionidedalo.it

BJORK

Yay Hurrey

From Under the Cork Tree Island Emo-Rock

Quello dei Fall Out Boy è un power - pop non privo di una certa ironia (nonostante i tentativi di suicidio del bassista Pete Wentz) che, via Myspace, è arrivato successivamente a conquistarsi un seguito di tutto rispetto, fino ad esplodere proprio grazie a questo album da due milioni e mezzo di copie vendute. Il gruppo viene da trascorsi assai più duri: lo stesso Wentz ha alle spalle qualche estemporanea militanza nei circuiti hardcore, prima di finire sui rotocalchi per via della relazione con la starlette Ashlee Simpson. wwww.falloutboyrock.com www.myspace.com/falloutboy

El Mariuolo

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Juicy

La posta di Max

Caro Max, sono una giovane ragazza di Milano e sono vegana. Io non ho mai avuto problemi col mio modo di vivere. O perlomeno non ne avevo fino all'altro giorno per colpa di alcuni miei amici, bastardi. Loro mi hanno fatto notare che il fatto che io non le veda non vuol dire non esistono altre creature più piccole e ora non riesco più a mangiare, per esempio sul divano. Ho il terrore di mangiare insieme alle mie pietanze anche i poveri e innocenti acari della polvere. Siccome i metodi commercializzati per scacciarli funzionano tutti come pesticidi non so proprio come potermene liberare, anche perchè creare un ambiente asettico vorrebbe dire uccidere miliardi di creature che non hanno alcuna colpa. Ti prego aiutami! Non so più come mangiare!! Tu cosa mi consigli? Credo che dovresti rivalutare le tue abitudini o finirai presto in un ospedale psichiatrico. Va bene essere vegani ma gli acari sono microorganismi, non sono animali a tutti gli effetti. In conclusione, ignora i tuoi amici, che non saprei se definire stupidi o geniali, e riprendi a mangiare....

Caro Max, devi sapere che io ho un hobby un pò particolare. Mi piace confezionare bambole di stoffa che ritraggano i miei amici e anche a loro piacciono molto, tanto da consigliarmi di provare a commercializzarle. Qualche mese fa mi innamorai di una ragazza e le creai una bambola a sua somiglianza. Solo che non ebbi mai il coraggio di consegnargliela poiché avevo paura che ritenesse il confezionare bambole in stoffa poco virile. Ora, l'altro ieri quando sono tornato a casa la mia sorellina mi ha confessato che mentre giocava con la bambola di questa ragazza le è caduta nel camino e la ragazza, ho poi saputo, che ha avuto un incidente d'auto ed è arsa viva. Fino a ieri io non avevo mai creduto nel voodoo ma ora comincio a nutrire dei dubbi. Tu che ne pensi? Prima di tutto fatti un esame di coscien za, la volevi morta? Se si, chiama il 113 e costituisciti...se no...beh...il voodoo è una pratica strana, non so se funziona veramente ma tu puoi scoprirlo, perché non riprovi a farlo con un tuo amico? Ma stavolta fermati ad uno spillo magari. Condoglianze.

Zorflick

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