Eben, un cane che salvò una bimba da un pericolo

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EBEN, UN CANE CHE SALVÒ UNA BIMBA DA UN PERICOLO INTRODUZIONE Questo racconto potrebbe essere vero o inventato, ciò non cambierebbe che la storia di Eben sia attualissima, in quanto nelle cronache quotidiane sentiamo parlare spesso di questi argomenti. Non voglio anticipare nulla, riguardo al racconto, voglio solo farvi capire che un animale sa sempre che il suo istinto è esatto, siamo noi umani, che molte volte non capiamo il suo linguaggio, tanto più quando esiste un pericolo. Questo è un esempio di quello che potrebbe succedere ad una famiglia normale, in un qualsiasi periodo della propria vita. Buona lettura.

PRIMA PARTE Anna e Ted, desideravano molto avere un bambino, ogni giorno nella loro mente, questo pensiero non li abbandonava mai, un bambino che portasse tanta felicità, dopo tanto tempo, così sarebbero stati finalmente, una famiglia. Ted aveva un cane, Eben, ancora prima di sposarsi con Anna, lui era il suo amico indiscusso del cuore, un cagnolone grosso, ma buono, che Anna aveva accolto nella loro casa con tanto amore, dopo essersi sposati. La loro vita era quasi completa, mancava questo ultimo tassello: un figlio. Ci avevano provato varie volte, ma il loro desiderio non si era avverato. Eben, era un cane molto buono e tranquillo e i suoi padroni, lavorando, lo lasciavano in casa per tutto il giorno. Lui rimaneva lì, faceva la guardia alla casa e aspettava che i suoi padroncini tornassero a casa, la sera. Una mattina, Anna si alzò dal letto, e sentì che quello non era un giorno come un altro; infatti, nel pomeriggio, avrebbero avuto un appuntamento dal ginecologo, ma non capiva il perché, si sentisse così strana, qualcosa le


diceva di essere felice, c’era un punto di apprensione, ma alla fine non ci badò.

SECONDA PARTE Il pomeriggio arrivò, Anna e Ted recandosi nello studio medico, guardavano la strada, e quel tragitto che non finiva mai, il pensiero di una brutta notizia li faceva stare male, non avrebbero accettato di nuovo una sconfitta, ma la fiducia era più grande, e Ted guardando negli occhi Anna, sorrise, come per dirle: “Ce la faremo!”. Arrivati allo studio, l’infermiera li fece accomodare su delle poltrone, e attesero lì il loro turno. Il nervosismo era alle stelle, ad un certo punto il ginecologo chiamò i loro nomi, scattarono in piedi come delle molle, ed entrarono nello studio. Il medico si accomodò, e iniziò a guardare i referti. Ted ed Anna guardavano il suo viso per cogliere un accenno di


sorriso o no, e con grande meraviglia, il ginecologo annunciò ad Anna e Ted, che sarebbero diventati genitori di un bel bimbo, o bimba. Finalmente! Questa era la notizia che aspettavano da tempo! Il medico parlava, ma loro due non stavano più nella pelle, volevano gridare a tutti che ce l’avevano fatta, il loro sogno si era avverato. Felici corsero a casa a festeggiare l’evento, anche con i parenti ed amici. Ci furono grandi feste, e Anna aveva gli occhi che le brillavano, ogni volta che qualcuno le diceva, che sarebbe diventata mamma. Ma nei giorni successivi, notarono che Eben, il loro cane, si comportava in maniera molto strana, ogni tanto abbaiava alla pancia di Anna, come se percepisse, che lì dentro ci fosse qualcuno da proteggere, ma loro non ci fecero caso. Anna ritornò dal ginecologo per fare un’ecografia, ormai era al quarto mese e voleva sapere se il suo bimbo fosse un maschio o una femmina. Entrò nella sala visite, e si sdraiò pronta per l’eco, il medico scorreva quel pomello sul suo ventre, facendo foto; quindi, lei incuriosita chiese se si potesse vedere il sesso del bambino, lui rispose: “È una bella bimba”. Ci fu un attimo di silenzio, e poi Anna iniziò a piangere. Non sapeva perché piangesse, ma sapere che sarebbe nata una bimba era ancora più emozionante e bello.



TERZA PARTE La vita continuò frenetica, per i preparativi del prossima nascitura, ma in tutta questa felicità, qualcosa non tornava, Eben era sempre più insistente, nell’abbaiare alla pancia di Anna. Questo, a loro, sembrava stranissimo, il cane era sempre stato bravissimo, non aveva mai dato problemi, perché si comportava così? Stava iniziando a dare fastidio. I mesi passavano, Anna si sentiva sempre più stanca un po' per la gravidanza, ma anche stressata dal comportamento di Eben, che continuava imperterrito ad abbaiare infastidendola, tanto che, un giorno, a malincuore chiese a Ted di poterlo portare in un canile, fino a che la bimba non fosse nata. Alla richiesta di Anna, Ted non fu d’accordo, il pensiero di portare il suo Eben in un canile, come se lo avessero abbandonato, no, non lo poteva fare, d’altra parte, non capiva perché Eben agisse così. Le venne un’idea, lo portò dal veterinario. Lì si fecero tutte le analisi del caso, non notando nessun effetto negativo nel cane. “Ma allora perché agiva così?”, disse Ted. Il veterinario formulò un’ipotesi, che forse, era probabile che Eben fosse un po’ geloso della bimba in arrivo, e che il suo comportamento, comunque, si sarebbe concluso con la sua nascita. Rincuorato Ted, tornò a casa e spiegò ad Anna quello che il veterinario gli aveva detto, aggiungendo che lei, doveva essere paziente con Eben. Così passarono i giorni, Anna, si ingrossava sempre più e il cane continuava, ogni tanto, ad abbaiare alla pancia, sempre più grossa, lei si chiudeva le orecchie, con le mani, per non sentire, e continuava la sua vita. Finalmente una notte, Anna iniziò a sentire delle fitte alla pancia, svegliò Ted e gli disse che l’ora era arrivata. Ted agitatissimo, si vestì e la caricò sull’auto e corse verso l’ospedale. Arrivato lì, Anna venne accompagnata in sala parto, e chiesero a Ted se volesse partecipare al parto, lui disse di no, avrebbe aspettato in sala d’attesa, non ce l’avrebbe fatta, quindi, era meglio non creare problemi. La bimba nacque, una bellissima bambolina, senza problemi, a quel punto fecero entrare Ted, e vide la loro bimba in grembo a sua moglie, fu un momento emozionante,


Anna sfinita, guardò Ted con due occhi innamorati, mai aveva provato tanta felicità nella sua vita. Passati i giorni convenzionali, Anna tornò a casa felice da una parte, ma molto nervosa dall’altra, perché, ora era lei che doveva accudire la bimba, ma sicuramente non sarebbe stata sola. Con due genitori felicissimi per la sua nascita, Eben però, non lo era tanto, infatti continuava ad abbaiare, vicino alla bambina, senza mai abbandonare la sua culla, soprattutto di notte. Lui era sempre vicino a lei, stava con la testa sulla culla, e non si muoveva di lì. Anna e Ted erano disperati, non si capacitavano del perché, Eben, avesse questo atteggiamento verso la bimba. Anna e Ted erano disperati, non riuscivano a capire perché Eben avesse questo atteggiamento nei confronti della bambina. Allora, disperati, chiesero ad un’amica di Anna, Loren, se potesse stare con la bimba, per proteggerla da eventuali atteggiamenti di Eben. Loren accettò e così fece. Loro due erano diventate amiche da poco, si erano incontrate dal ginecologo e si erano scambiate i loro problemi, anche Loren non riusciva ad avere figli. La mattina arrivò per curare la bambina, ed Eben iniziò ad abbaiarle contro, talmente forte, che fu costretta a chiamare Anna al lavoro, raccontandole, che era impossibile rimanere lì con Eben, il quale abbaiava fortissimo. Allora Anna tornò a casa, ringraziando Loren, per averci provato. La sera spiegò l’accaduto a Ted, e lui rimase allibito per quello che il cane aveva fatto.


QUARTA PARTE Dopo l’accaduto del giorno prima con Loren, Ted visto che, non potevano usufruire della baby-sitter, mise un impianto di telecamere nella cameretta della bimba, anche perché, continuava a non capire, il perché del comportamento del suo cane, era curioso di vedere cosa succedeva che portava Eben ad abbaiare così intensamente, soprattutto la notte. Dopo alcuni giorni, Ted prese la telecamera per vedere la registrazione, e con grande stupore notò, che non vi era niente, neanche un’immagine. Stupito della cosa, pensò ad un guasto, quindi, portò la macchina dove l’aveva comprata, ma il negoziante gli disse che la telecamera funzionava benissimo. Ted allora chiese, come mai nessuna immagine fosse stata registrata, e lui rispose che era logico, qualcuno aveva cancellato le immagini. Ma chi? Chi si domandò Ted. Ma no, il negoziante si sbagliava, chi


poteva aver cancellato quelle immagini, in casa sua non era entrato nessuno! La cosa giusta da fare, per risolvere questo enigma era, mettere un’altra telecamera, e nasconderla nella cameretta della figlia, senza dirlo a nessuno. La sera, come al solito Eben abbaiò davanti alla culla della bimba, svegliando tutti, ma ormai ci erano abituati, quindi tornarono a dormire. Il giorno dopo Ted, al lavoro, si ricordò che doveva guardare le immagini della telecamera nascosta, e quando finalmente potè guardarle, rimase sbigottito. Ecco cos’era! Tutto quel tempo e nessuno se ne era accorto, e lì capì, finalmente perché Eben, avesse abbaiato per tutti quei mesi. Ted mostrò le immagini ad Anna, la quale inorridita, si ricordò, che giorni indietro, la finestra era stata rotta da qualcuno. Le immagini mostravano l’amica di Anna, Loren, che scassinando la serratura della cameretta, si sarebbe avvicinata alla figlia, prendendola in braccio, tenendola in maniera morbosa, mentre Eben le abbaiava forte. Inorriditi da quelle immagini, chiamarono immediatamente la polizia, alla quale i coniugi spiegarono l’accaduto. Il poliziotto fece subito delle ricerche, ed attraverso le foto segnaletiche, riconobbero Loren, il quale nome non era Loren, ma registrata alla polizia con diversi nomi, una delinquente ricercata, che rapiva bambini per poi venderli ad organizzazioni criminali. Lei stessa, avrebbe fatto parte, di un’organizzazione, che la polizia teneva d’occhio da tempo. Loren fu arrestata, con l’accusa di molestie e traffico illecito di bambini, ed anche parte della sua organizzazione lo fu. Anna e Ted, ancora non credevano fosse successo, e si ricordarono all’improvviso che Eben abbaiava, solo quando Loren era presente in casa; che stupidi a non aver messo queste due cose in relazione! Nessuno ci aveva pensato, Anna il giorno dopo che Loren era stata lì come baby-sitter, le aveva parlato della telecamera che Ted aveva messo nella cameretta, ecco chi aveva cancella to le immagini! Nessuno aveva visto, non avevano mai indagato a fondo, come mai il cane abbaiasse in certi momenti, e in certi no. Ma ora, finalmente, tutto era risolto, grazie soprattutto a Eben, che ora non avrebbe abbaiato più.


Fine

Sommario INTRODUZIONE PRIMA PARTE SECONDA PARTE


TERZA PARTE QUARTA PARTE EBEN, CANE, BIMBA, TED, ANNA, PERICOLO

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