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N°3, Luglio/July 2016
www.officialmadeinitaly.com
5,00€ IT / 10,00€ EU / 20,00€ WW
Fashion
Art & Design
Food & Travel
Sport & Wellness
Ultràchic, per donne ironiche Ultràchic, for ironic women
FerrarisJewels e la Luxdemocracy FerrarisJewels and Luxdemocracy
Cortina, la regina delle Dolomiti Cortina, queen of the Dolomites
Di Francisca verso Rio 2016 Di Francisca, road to Rio 2016
Editorial A cura di
Giorgio Bungaro
Giorgio Bungaro Direttore Responsabile
Josè Sala Art Director
Niccolò De Carolis Direttore Editoriale
Brigitta Colombani Redattore
Beatrice De Grandi Redattore
Nicolò Calcagno Redattore
Benedetta Maffioli Redattore
Antonio Cataldo Redattore
Carlotta Nespoli Redattore
LONDRA è solo l’inizio Official Made in Italy ha inaugurato il suo primo temporary store nella capitale inglese. Una città piena di vita che ha sempre affascinato noi italiani
London is just the begin Official Made in Italy has opened his first temporary store in the English capital. A city full of life that has always fascinated italians
OFFICIAL MADE IN ITALY
1966, Alberto Sordi gira il film “Fumo di Londra”. Per la prima volta Sordi è coinvolto non solo come attore, ma anche come regista. Un Albertone nuovo che nel film subisce il fascino della capitale londinese, tanto da vestirsi da vero gentleman e da tentare di mangiare anglosassone. Un fallimento, l’attore romano si riprende immediatamente in un ristorante italiano con un bel piatto di pasta. Londra ha sempre affascinato gli italiani, di tutte le fasce di età. I meno giovani, avendo iniziato a studiare inglese nelle scuole, erano incuriositi dall’Inghilterra e soprattutto
dalla sua capitale. I Beatles iniziavano la loro carriera esportando, insieme a vari altri gruppi, una musica per noi nuova, affascinante, ritmica, vivace, innovativa, un po’ come la Londra delle allora fantasie. La capitale inglese è sempre stata vivace sia sotto un aspetto culturale, sia sotto un aspetto finanziario e industriale. In tanti si sono trasferiti nella city per vivere una città viva, entusiasmante, con tutte le sue controversie che vanno dalla ricerca della modernità, alle tradizioni classiche ed indiscutibili come ad esempio quelle dei Reali. EDITORIAL / 3
Editorial Written by
Giorgio Bungaro
Una Londra sempre viva, forse la vera capitale dell’Europa. Ma proprio per quanto riguarda l’Europa, o meglio l’Unione Europea, nascono le solite controversie classiche del mondo inglese. Dopo il referendum “Brexit” gli inglesi hanno deciso di staccarsi dalla comunità europea. Lo scarto tra chi voleva andarsene e chi no è stato minimo e guarda caso la città futuristica per eccellenza, Londra, ha votato contro la “Brexit” staccandosi dal resto del Paese in maniera determinata. I giovani amano Londra e appena possono ci vanno in gita, ma spesso si trasferiscono per viverci. Londra, la città dinamica per eccellenza per la finanza, la moda, le industrie, il buon gusto e il fashion, ama ovviamente il Made in Italy. Ama l’eccellenza dei prodotti, specialmente quando sono italiani che per definizione sono il top a livello mondiale. Questa volta a far conoscere e a comunicare in maniera “diversa”, il bello e le qualità del nostro Paese sono stati giovani imprenditori che uniti hanno creato un Temporary Store, ovvero un immenso negozio con i migliori prodotti di casa nostra. Il successo è stato immediato, tanto da coinvolgere migliaia di persone incuriosite ed interessate. Fare marketing sul posto, questo il segreto di Official Made in Italy che in questo modo ha dato vita al primo dei tanti appuntamenti nel mondo. Dopo Londra infatti ci sarà New York, il progetto procede positivamente e con entusiasmo e soprattutto con tanti industriali italiani che vogliono trasmettere la loro voglia di esserci a
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livello internazionale. E se Alberto Sordi rimase affascinato da Londra, in migliaia saranno estasiati dai prodotti italiani nei Temporary Store.
1966, Alberto Sordi plays the movie “Smoke Over London and Gray Flannels”. For the first time Sordi is involved not only as an actor but also as a director. A new Albertone, in the film undergoes the charm of the British Capital, much to dress up as a true gentleman and groped to eat Anglo-Saxon cousine. A failure, the Roman actor will recover immediately after a good plate of pasta in an Italian restaurant. London has always fascinated Italians, of all age groups. The not so young, having started studying English in schools, were intrigued by England and especially from its capital. The Beatles began their career by exporting, along with various other groups, music for us new, fascinating, rhythmic, vibrant, innovative, a bit like the London of that time fantasies. The British capital has always been lively from a cultural, financial and industrial aspects. Many have moved to London to live the exciting city, with all its controversies ranging from the search of modernity to the classical and unquestionable traditions such as those of the Royals. A London still alive, perhaps the real capital of Europe. But as concerns Europe, or rather the European Union, are born the usual classic disputes of the English world. After the “Brexit” the
British have decided to leave the European community. The gap between those who wanted to leave and those who didn’t was minimal but the advanced city par excellence, London, voted against the “Brexit” breaking away from the rest of the country in a determined manner. Young people love London and go on a trip as soon as they can, but often move to live there. London, the dynamic city of finance, industry, good taste and fashion, of course, loves the Made in Italy. He loves the excellence of the products, especially when they are Italians who by definition are the best ones worldwide. This time to raise awareness and to communicate in a “different way”, the beautiful and the quality of our country, young businessmen together have created a Temporary Store, a huge store with the best of our home products. The success was immediate, so much to involve thousands of curious and interested people. In place marketing, this is the secret of Official Made in Italy that created the first of many events in the world. After London there will be New York, the project is proceeding positively with enthusiasm and especially with so many Italian industrialists who want to convey their desire to be there at the international level. If Alberto Sordi was fascinated by London, thousands will be delighted by the Italian products in the Temporary Store.
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38 Fashion
Indice Table of contents
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Ultràchic, per donne ironiche Ultràchic, for ironic women
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Desideria e il paradosso dei buchi neri Desideria and the black hole paradox
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The Bridge cambia pelle e colore The Bridge changes skin and colour
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Art & Design
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Ernesto Romano, alla ricerca dell’essere umano Ernesto Romano, the research of human being
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Dolce vita lovers Dolce vita lovers
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Il sogno della Luxdemocracy The Luxdemocracy dream
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PRIMO PIANO
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Italiani a Londra Italians in London
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Food & Travel
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Alitalia, il Made in Italy mette le ali Alitalia, Made in Italy gets wings
62
52
Di Francisca: “Danzando con la mia spada ho conquistato il mondo” Di Francisca: “Dancing with my sword I’ve conquered the world”
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Technogym, un successo olimpico Technogym, an olympic success
Cortina, una regina tra le Dolomiti Cortina, a queen among the Dolomites
Un pub inglese... all’italiana English pub... italian way
OFFICIAL MADE IN ITALY
Sport & Wellness
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Other
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Illustrazione: Mirko Càmia Illustration: Mirko Càmia
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Shopping a Milano Shopping in Milan
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Official Made in Italy concorso internazionale di design Official Made in Italy international design contest
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official N°3 - Luglio/July 2016
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NUMERO 3 – ANNO II Luglio/July 2016 EDITORE O.M.I. – OFFICIAL MADE IN ITALY SRL Sede: via Adele Martignoni 25, 20124 Milano PROPRIETARIO Alessandro Violi a.violi@officialmadeinitaly.com DIRETTORE EDITORIALE Niccolò De Carolis n.decarolis@officialmadeinitaly.com DIRETTORE RESPONSABILE Giorgio Bungaro g.bungaro@officialmadeinitaly.com DIRETTORE MARKETING Francesco Violi f.violi@officialmadeinitaly.com REDAZIONE Nicolò Calcagno, Antonio Cataldo, Brigitta Colombani, Beatrice De Grandi, Benedetta Maffioli, Carlotta Nespoli DIREZIONE E REDAZIONE MILANO Via Adele Martignoni 25, 20124 Milano Tel. 02 6997 211 ART DIRECTOR Josè Sala HANNO COLLABORATO/THANK YOU: Antonia Sacco, Domenico Novella, Giuseppe Rudi, Giacomo Chirico, Alessandro Chiericoni, Davide Galea PUBBLICITÀ Filippo Galli (cell. +39 3471553010) f.galli@officialmadeinitaly.com Marco Spina (cell. +39 3402792588) m.spina@officialmadeinitaly.com adv@officialmadeinitaly.com INTERNET www.officialmadeinitaly.com LOGISTICA EDITORIALE STAFF S.R.L. Via G.B. Bodoni 24, 20090 Buccinasco (MI) Tel. 02 45702433 info@staffonline.biz STAMPA CPZ SPA Via Landri 37, 24060 Costa di Mezzate (BG) REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MILANO Numero 30 del 09/02/2015 ABBONAMENTI www.officialmadeinitaly.com/abbonamenti ; info@officialmadeinitaly.com Tariffe: Italia - 11 numeri 40€; Europa – 11 numeri 80€; Resto del mondo - 11 numeri 160€ DISTRIBUZIONE ESTERA USA
TURCHIA
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Ultràchic, per donne ironiche Dalle sciarpe per i tifosi al negozio milanese in via Meravigli di Niccolò De Carolis
Il mondo della moda è come un prato in continua fioritura, dove nuove gemme sbocciano ininterrottamente, regalando nuovi colori e nuovi profumi. Nel fashion infatti sono tanti gli stilisti emergenti che vogliono far conoscere le loro idee e le loro creazioni. Uno degli eventi che permette loro di mettersi in vetrina è il White Milano, nato quattordici anni fa e che ora raccoglie ben cinquecento espositori. Tra essi abbiamo scelto Ultràchic, special guest dell’edizione 2016, fondato da Viola Baragiola e Diego Dossola.
Ultràchic, for ironic women From scarves for supporters to Milan flagship store in via Meraviglli
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Viola, com’è nata l’idea del vostro brand e che significato ha il vostro nome Ultràchic? Il nome nasce nel 2005 quando io e il mio socio Diego abbiamo deciso di realizzare sciarpe in cachemire di Milan, Juve e Inter. Un gadget di qualità per un tifoso chic. Nel 2006 poi ci sono stati i Mondiali in Germania e per l’occasione ci siamo inventati delle t-shirt ispirate alle diverse nazionali. Devo ammettere che hanno avuto successo e grazie a loro siamo arrivati anche all’estero. A quel punto ci siamo detti: «Proviamoci». Intanto Diego, che è il creativo, si è appassionato al mondo delle stampe e abbiamo iniziato a disegnarle e a inserirle nei nostri vestiti. Cinque stagioni fa siamo diventati un total look, con collezioni di circa duecento capi. I clienti sono aumentati, soprattutto in Oriente e l’anno scorso abbiamo
aperto il primo negozio monomarca in via Meravigli a Milano. Guardando i vostri vestiti la prima cosa che salta all’occhio è la forza dei colori. Cosa volete comunicare attraverso le vostre creazioni? Ogni stagione raccontiamo una storia, un tema, con una vena ironica alla base. A volte siamo più romantici, altre più rock o più metropolitani. La nuova collezione Park City si ispira ai parchi nelle città, come a Milano. C’è la stampa con lo stagno, con le ranette o con i fiori. Oppure ci sono lucciole e i neon della città. I vostri capi sono esclusivamente femminili, a che tipo di donna vi rivolgete? Una donna ironica, l’ironia è la parola chiave per noi. Per andare in giro con un abito con delle papere devi essere sicura di te e avere voglia di divertirti. I nostri clienti hanno voglia di colore e di sorriso. Il target di età è tra i 30 e i 45 anni, ma in realtà spesso sforiamo. Ci sono signore più grandi, con gli armadi pieni, che hanno voglia di comprare qualcosa di speciale. Quanto c’è dell’Italia, dell’essere italiani, nei vostri vestiti? C’è tutto di italiano nei nostri vestiti, nei temi a cui ci ispiriamo c’è sempre una parte di Italia. Inoltre il nostro prodotto è sempre Made in OFFICIAL MADE IN ITALY
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Lombardia. Diego, per scelta, non va a fare ricerca a New York o a Tokyo, le sue creazioni nascono per le strade di Milano.
ti che andrebbero fatti. Le boutique storiche stanno soffrendo. Il lavoro è sempre più difficile e bisogna seguire quello che succede nel mondo.
Lei e Diego siete amici e compagni in affari, in che modo vi completate a vicenda? Lui come ho detto è la mente creativa. Fa anche quadri, sculture, pezzi di arredamento. Io sono la parte più commerciale ed organizzativa, lo aiuto a tenere i piedi per terra. Negli anni ci sono stati diversi momenti di difficoltà, ma la fortuna è che quando uno è spaventato, l’altro cerca sempre di tirarlo su. Siamo cresciuti insieme, ci conosciamo da quando eravamo ragazzini.
Quali sono i mercati più interessanti per voi? Per noi la Cina è un mercato molto importante. I top brand stanno perdendo un pochino, perché in tanti sono alla ricerca di marchi made in Italy più piccoli e sofisticati, con fasce di prezzo più basse. Questo per noi è positivo. Anche la Russia è un mercato strategico, ma ora stiamo facendo fatica per il momento storico. Infine il nostro desiderio più grande è farci conoscere negli Stati Uniti, dove siamo veramente indietro.
Milano è ancora all’avanguardia nel mondo della moda? Milano sta vivendo un momento complicato. È sempre un punto di riferimento, perché abbiamo le vie più importanti del mondo sullo shopping, ma per quanto riguarda i retailer ci sono tanti cambiamenOFFICIAL MADE IN ITALY
The fashion world is like a meadow in continuous flowering, where new buds bloom continuously, offering new colors and scents. In fact, there are many emerging fashion designers
who want to share their ideas and their creations. One of the events that allows them to show off is the White Milano, born fourteen years ago and now collector of five hundred exhibitors. Among them we have chosen Ultràchic, special guest 2016 edition, founded by Viola Baragiola and Diego Dossola. Viola, how your brand’s idea was born and what does your name Ultràchic mean? The name was invented in 2005, when me and my partner Diego decided to make cashmere scarves of Milan, Juventus and Inter. A quality gadget for a chic fan. In 2006 then, there were the World Cup in Germany and for the occasion we came up with T-shirts inspired by the various national teams. I have to admit they have been successful and thanks to them we even arrived overseas. Then we said «Let’s try it». Meanwhile, Diego, who is the creative, was keen to the world of prints and we started to draw and include them in our clothes. Five seaFASHION / 13
sons ago we have become a total look brand, with collection of approximately two hundred clothes. Customers have increased, especially in the East and last year we opened our first flagship store in via Meravigli, Milano. Watching your clothes the first thing you notice is the strength of the colors. What do you want to communicate through your creations? Each season we tell a story, a theme, with a subtle irony behind. Sometimes we are more romantic, others rockier or more metropolitan. The new Park City Collection is inspired by the parks in the cities, as Milan. There are printings with ponds, frogs or flowers. Or there are fireflies and city lights. Your clothes are exclusively for women, what kind of woman are you targeting? An ironic woman, irony is the key word for us. To walk around whit a dress with a duck on you must be self-confident and have fun. Our cu-
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stomers want colors and smiles. The target age is between 30 and 45 years, but often even more. There are older lady, with full closets, who want to buy something special. How much of Italy, of being Italian, is in your clothes? Everything is Italian in our clothes, in our themes there’s always a part of Italy. In addition, our product is always Made in Lombardia. Diego, by choice, doesn’t go to do research in New York or in Tokyo, his creations are born on the streets of Milano. You and Diego are friends and business partner, how do you complete each other? He, as I said, is the creative mind. Also it makes paintings, sculptures, forniture pieces. I’m the commercial and organizational side, I help him keep his feet on the ground. Over the years there’ve been several difficult times, but we are lucky: when one of us is scared, the other is always trying to raise the morale. We grew up together, we know each other since we
were kids. Milano is still at the forefront in the fashion world? Milano is experiencing a difficult time. It’s always a point of reference, because we have the most important shopping street in the world, but as concerns retailers there are many changes that should be made. The historic boutique are suffering. The work is getting harder and harder and you have to follow what’s happening in the world. What are the most attractive markets to you? China is a very important market for us. Top brands are losing a little, because a lot of people are looking for small and sophisticated Italian brands, with low price range. This is positive for us. Even Russia is a strategic market, but now we are struggling for the historic moment. Lastly, our greatest desire is to make ourselves known in the U.S., where we are lagging behind.
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Desideria e il paradosso dei buchi neri Antonino Salemi Garigliano presenta la sua nuova collezione, dove anche ciò che è ostile può diventare bello di Beatrice De Grandi
Desideria and the black hole paradox Antonino Salemi Garigliano presents his new collection, where even what is hostile can become beauty
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In Italia la moda non srotola le sue passerelle solamente all’ombra della madonnina. Quest’anno anche la Mole di Torino ha fatto da cornice alla Fashion Week che ha ospitato, tra giugno e luglio, sessanta stilisti per sette giorni di sfilate. Tra questi c’è Antonino Salemi Garigliano che ha presentato la sua nuova collezione estiva Desideria. Antonino è un giovane stilista torinese che si fa portavoce dei valori di artigianalità e qualità del Made in Italy. La sua esperienza alla Facoltà di Architettura gli consegna una visione strutturata del mondo, in cui linee e proporzioni si intersecano integrando una sfumatura geometrica e minimale ai suoi progetti. La Laurea in Arti Visive, conseguita all’Accademia di Belle Arti di Torino, completa il percorso sulla
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ricerca della propria identità espressiva e lo porta a collaborare con un collettivo artistico multidisciplinare, di cui è direttore per i progetti legati al fashion. Inizia un corso di sartoria per dare forma a ciò che fino a quel momento è rimasto su carta e la sperimentazione aumenta la passione per il mondo dell’artigianalità e della costruzione di trame sul tessuto. Nel 2013 fonda il marchio ASG che opera sull’alta qualità della confezione sartoriale, in relazione alla necessità di ricerca e creatività della moda. Sono tante le conferme che arrivano dal settore e nell’aprile del 2014 viene invitato come ospite italiano alla Riga Fashion Week. Si succedono così altre importanti partecipazioni, come nel caso della Milano Fashion Week del 2015 e la premiazione come
unico artista italiano della categoria “fashion” alla Young Biennial of Design milanese, nell’ottobre dello stesso anno. Desideria è la proiezione dei sogni, un cielo notturno stellato tipico delle sere d’estate. L’ispirazione creativa nasce dal paradosso dei buchi neri, i più luminosi fasci di luce stellari creati dalla massa più buia dell’universo. La collezione percorre quindi tutte le sfumature della luce in contrasto con un lato oscuro: anche ciò che apparentemente si presenta ostile può dare vita a qualcosa di grande e infinitamente bello. La scelta dei materiali è espressione di cura e attenzione nei confronti della provenienza e dei processi di lavorazione. Anch’essi pensati per conciliare il forte contrasto croma-
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tico e la fluidità necessaria per una vestibilità confortevole. Si sperimentano la morbidezza delle viscose e la trasparenza armonica dell’organza per arrivare all’elegante raso di seta stampato a mano. La produzione della linea infine è interamente realizzata in Italia grazie alla collaborazione di diverse realtà industriali e artigianali del territorio. Per un brand giovane gli sviluppi sono sempre tanti e diversi se si conduce un buon lavoro. Nel prossimo futuro Antonino Salemi Garigliano intravede la possibilità di aprire il primo negozio monomarca a Torino. Un luogo dove poter comprendere la vera filosofia del marchio ed entrare in contatto con un prodotto che rispetta le esigenze del mercato e che torni a dare credibilità al sistema moda italiano, attraverso la tracciabilità garantita. Nella speranza che sia solo il primo di tanti, che questo messaggio di artigianalità e ricerca che contraddistingue l’italianità possa essere portato anche nelle zone più significative del mondo.
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In Italy fashion doesn’t unrolls its catwalks only in the shadow of Milan Duomo. This year also the Mole, in Turin, was the setting for Fashion Week, which hosted, in June and July, sixty designers for seven days of fashion shows. Among them there’s Antonino Salemi Garigliano who presented her new summer collection Desideria. Antonino is a young Turin stylist who put forward the values of craftsmanship and quality of Made in Italy. His experience in the Faculty of Architecture gives him a structured vision of the world in which lines and proportions intersect integrating a geometric and minimal nuance to his projects. The Degree in Visual Arts, awarded in the Academy of Fine Arts in Turin, complete the path on the search for his own identity and expression and leads him to collaborate with a multidisciplinary art collective, of which he’s director for projects related to fashion. He starts a tailoring course to give shape to what, until now, has remained on paper and experimentation increases the passion for the world of craftsmanship and building plots on the fabric. In 2013 he founded
the ASG brand that operates on the high quality of the tailoring, in relation to the need for research and fashion creativity. Many confirmations arrived from the field and in April 2014 he was invited as italian guest to the Riga Fashion Week. This was followed by other major holdings, such as the Milan Fashion Week in 2015 and the award ceremony as the only Italian artist in “fashion”category at the Young Biennial of Design in Milan, in October, the same year. Desideria is projection of dreams, a starry night sky typical of summer evenings. The creative inspiration comes from the paradox of black holes, the brightest stellar light beams created by the dark mass of the universe. The collection travels trough all the nuances of light in contrast to a dark side: what apparently looks hostile can give life to something great and infinitely beautiful. The choice of materials is an expression of care and attention to the origin and production process designed to reconcile the strong color contrast and fluidity needed for a comfortable fit. It’s tested the softness of viscose and organza harmonic transparency to get the elegant silk satin printed by hand. The production line is made entirely in Italy with the help of various industrial and commercial realities of the territory. For a young brand many and different are the developments that come from hard work. In the near future Antonino Salemi Garigliano sees the possibility to open his first store in Turin. A place where you can understand the true philosophy of the brand and get in touch with a product that meets the needs of the market and gives credits to the Italian fashion system, through guaranteed traceability. Hopefully it’s just the first of many, this message of craftsmanship and research that characterizes the Italian spirit can also be brought in the most significant areas of the world.
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The Bridge cambia pelle e colore Una nuova proposta in total black per essere più giovane e fashion di Carlotta Nespoli
The Bridge changes his skin and colour A new total black proposal to be younger and more fashionable
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Appassionata, ricercata, elegante, ma allo stesso tempo sportiva: ecco come si presenta B The Bridge, la nuova linea The Bridge dedicata all’uomo e presentata durante il Pitti di Firenze. La ricerca del celeberrimo brand di pelletteria Made in Italy si spinge oltre il proprio core business legato indissolubilmente alla realizzazione di capi in cuoio dalle mille sfumature e dagli innumerevoli effetti vintage. La nuova proposta è una linea di accessori in total black che abbraccia così un percorso più giovane e fashion, da affiancare alla sua storica linea e alla sua prestigiosa gamma di prodotti continuativi, iconici e senza tempo, puntando proprio sull’utilizzo inedito del colore nero e dei materiali impermeabili. Accostamenti di materiali insoliti ma dirompenti e giovani: cuoio e pelle abbinati a tessuti naturali o mixati a materiali tecnici come il canvas spalmato o il pet riciclato, sempre nell’ottica del rispetto dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. Linee pulite e asciutte per una collezione di accessori minimal e dal carattere risoluto. Materiali selezionati con cura per
raggiungere l’eccellenza, funzionalità estrema per assecondare le necessità di un viaggiatore urbano e frenetico, dettagli super curati e raffinati. Gli zaini e le messenger, iper-tecnologici e super accessoriati, sono adatti a coloro che amano viaggiare e muoversi in totale facilità, senza dover porre attenzione alla borsa. I portadocumenti, i borsoni e le shopper sono comodi e dotati di numerosi scomparti. Tra le collezioni che racchiudono questa nuova filosofia sposata dalla casa troviamo B_REC COLLECTION, una collezione total black nel pieno rispetto dell’ecosostenibilità e dall’anima sport glam di cui fanno parte borsoni, messenger, zaini e mini tracolle che si distinguono per funzionalità, versatilità e contemporaneità. Negli accessori della collezione B_HYDRO COLLECTION, invece, il cuoio è trattato con una finitura “water resistant”: i prodotti, se esposti alla pioggia o alla neve, non si bagnano, non si macchiano o rovinano, mantenendo inalterato l’aspetto finale. Il doppio materiale usato, cuoio trattato e cotone canvas spalmato, trasforma la linea in
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B_REC COLLECTION
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una mini collezione ultra light, resistente e adatta all’uomo 2.0. Le fibbie sono in color canna di fucile, le cuciture a contrasto, le zip reverse gommate, gli originali ganci assicurano il trasporto per una collezione chic. A completare la nuova linea della maison B_GO COLLECTION, con oggetti pratici e comodi, capaci di trasformarsi all’occasione in un mini mondo portatile dove racchiudere tutto il necessario per una giornata o un weekend frenetico. Trolley e borsoni si attrezzano per diventare leggeri, capienti e facili da maneggiare, con tasche ampie e zip. Allo stesso tempo non perdono il gusto per il bello. Il design è estremamente curato e pulito, maschile e contemporaneo. La nuova filosofia del marchio vuole esaltare il colore nero: un colore assoluto, totale, che non permette variazioni. Nero come essenziale, pulito, categorico. Nero come dinamismo, velocità, vivere urbano. Nero come futuro ma anche come tradizione. “Be The Bridge, Be Black!”
Passionate, sophisticated, elegant, but at the same time sporty: here’s how B The Bridge, the The Bridge’s new line dedicated to the man is presented during Pitti, in Florence. The research for the Made in Italy famous leather goods brand goes beyond its core business inextricably linked to the realization of leather garments in thousand shades and countless vintage effects. The new proposal is an all-black line of accessories that embraces a younger, fashion path, alongside its historical line and its prestigious range of ongoing iconic and timeless products, focusing on its unprecedented use of black color and 22 / OMI 3 - Luglio/July 2016
waterproof materials. Combinations of unusual but disruptive and young materials: leather and hide combined with natural fabrics, or mixed with technical materials such as coated canvas or recycled pet, always with the respect for the environment and eco-sustanability. Clean and dry lines for a collection of minimal accessories and resolute character. Carefully selected materials to achie-
B_HYDRO COLLECTION
ve excellence, extreme functionality to accommodate the needs of urban and frantic travelers, super groomed and refined details. Backpacks and messenger, hyper-technological and super-equipped, are suitable for those who like to travel and move totally at ease, without having to pay attention to the bag. The document holders, the totes and the shoppers are comfortable and equipped with numerous compartments. Among the collection
that contain this new philosophy espoused by the house, we find B_REC COLLECTION, a total black collection in full respect of environmental sustainability and with glam sport spirit which includes tote bags, messenger bags and mini straps that stand out for functionality, versatility and contemporary. The accessories of B_HYDRO COLLECTION collection, instead, have the leather treated with a “water resistant” finish: the products, when exposed to rain or snow, don’t get wet, don’t get stained or ruined, maintaining the original look. The double material used, treated leather and coated cotton canvas, transforms the line into a mini ultra light collection; durable and suitable to the man 2.0. The buckles are in gunmetal color, with contrast stitching and reverse rubber zip; the originals hooks provide the carriage for a chic collection. Completes the new line of the fashion house B_GO COLLECTION, with practical and handy items, able to transform the occasion into a mini laptop enclose world where everything you need for a day or a busy weekend. Trolleys and bags equip themselves to become light, spacious and easy to handle, with large pockets and zip. At the same time it’s not lost the taste for beauty. The design is very nice and clean, masculine and contemporary. The new Brand’s philosophy wants to bring out the color black: an absolute color which doesn’t allow changes. Black as basic, clean, categorical. Black as dynamism, speed, urban living. Black like the future but also as a tradition. “Be The Bridge, Be Black!”
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B_GO COLLECTION
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“My Life As Fiorucci” Photographer: Alex Dani Stylist: Valeria Romano MUA and Hairstylist: Roberta Di Lino.
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“My Life As Fiorucci” Photographer: Alex Dani Stylist: Valeria Romano MUA and Hairstylist: Roberta Di Lino.
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Ernesto Romano, alla ricerca dell’essere umano di Carlotta Nespoli
“L’anatomia rimanda alle domande più grandi” La sua arte è un’esplorazione dettagliata del corpo umano. Nelle opere di Ernesto Romano, laureato in architettura e design a Venezia, ma ora londinese di adozione, l’anatomia si sposa perfettamente con composizioni floreali per raccontare le emozioni, i sentimenti, le paure e i bisogni dell’essere umano.
Ernesto Romano, the research of human being “Anatomy evokes deep questions”
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Ernesto, le sue creazioni artistiche esplorano a fondo il corpo umano. In cosa consiste questo minuzioso lavoro di ricerca? La mia ricerca artistica è volta a esplorare la vita umana come elemento fondamentale dell’universo ed è proprio per questo che l’essere umano rappresenta l’oggetto fondamentale della mia ricerca. Pertanto il rapporto con l’anatomia non è altro che una metafora che rimanda alle domande più grandi. Radiografie, parti anatomiche rappresentano per me così un duplice significato: da una parte l’essere umano con le sue emozioni e sentimenti, le sue aspi-
razioni e i problemi, dall’altra la sua parte carnale, i bisogni primari, il cibo, il sesso, il sonno… Nelle sue opere ricorrono spessoanche diversi motivi floreali. Che cosa significano per la sua arte? I fiori rappresentano per me la parte spirituale della condizione umana, le idee, la creatività. Ma anche le paure, le speranze. Nei miei lavori, i fiori sono spesso apparizioni semi trasparenti e non ben definite, in contrasto con la parte cruda e materiale della radiografia che si distacca, andando così in contrasto con il fondo dell’opera. Ci parli un po’ della sua ricerca artistica I miei primi lavori consistevano in radiografie dentro le quali “fioriscono” delle piante con fiori colorati e che spesso cercano di imitare organi e parti intere. Si tratta della parte emozionale e, per chi ci crede, dell’Anima, che affiora attraverso la
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Laetitia Roz, Bicchieri intrecciati / Laetitia Roz, interwoven glasses
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Ernesto Romano nel suo studio / Ernesto Romano in his studio
parte carnale della nostra esistenza. Progetti più recenti mi hanno visto lavorare con protesi e tulipani, come in un’opera che raffigura le mine anti-uomo in Afghanistan. Per realizzare ciò ho coltivato tulipani provenienti dall’Afghanistan per quattro anni e lavorato con il “London Prosthetic Centre”, fotografando protesi e arti artificiali per narrare le aberrazioni della guerra in Afghanistan e onorare migliaia di civili e soldati che hanno perso la vita o che sono stati costretti a ricorrere ad un arto artificiale per via degli ordigni. Certe volte alcune storie mi commuovono e le voglio raccontare. Sono ormai diversi anni che è stanziato a Londra, cosa vuol dire lavorare nella città del Big Ben? E’ davvero molto stimolante. Penso che Londra sia una sorta di con-
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centrazione del pianeta. Se cerchi qualcosa a Londra lo trovi. E probabilmente se non lo trovi qui, allora non esiste. La presenza inoltre di una fittissima comunità artistica produce scambio e dialogo fondamentali. Di cosa si sta occupando ora? Ho appena terminato un ritratto della regina Elisabetta per una mostra dedicata ai suoi 90 anni. Si tratta di una regina radiografata, corona e collana di perle comprese. Poco tempo fa, inoltre, un dottore della UCL (University College London) ha fatto una risonanza magnetica e ricostruito in 3D il mio cervello. Materiale affascinante con cui penso di realizzare un’opera d’arte e anche un video. www.ernestoromano.com
His art is a detailed exploration of the human body. In Ernesto Romano works, degree in Architecture and Design in Venice, now resident in London, anatomy fits perfectly with floral compositions to tell about emotions, feelings, fears and human needs. Ernesto, your artistic creations explore in depth the human body. What is this meticulous research consist of? My research aims to explore the human life as a fundamental element in the universe and it’s precisely for this reason that the human being is the fundamental object of my search. Therefore, the relation with the anatomy is nothing but a metaphor that refers to the deep questions. X-rays, body parts are like that for me, they have a double meaning: on the one hand the human being with his emo-
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tions and feelings, aspirations and problems, on the other hand the human being with his carnal part, basic needs, food, sex, sleep… In your works often recur different floral motifs. What do they mean for your art? The flowers represent for me the spiritual part of the human condition, ideas, creativity. But also fears and hopes. In my work, flowers are often semi-transparent appearances and not well defined, in contrast to the raw part and the X-ray material that is separated, thus going to counter the work setting. Tell us a bit about yout artistic search My early work consisted of X-rays in which “bloom” plants with colorful flowers that try to imitate entire
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organs and parts. This is the emotional part and, for those who believe in God, the Soul, which emerges through the carnal part of our existence. Recent projects have seen me work with denture and tulips, in a work that depicts the anti-personnel mines in Afghanistan. To accomplish this, I have cultivated tulips from Afghanistan for four years and worked with the “London Prosthetic Centre”, photographing prostheses and artificial limbs to narrate the aberrations of the war in Afghanistan and to honor thousands of civilians and soldiers who lost their lives and who have been forced to resort to an artificial limb due ordnance. Sometimes some stories move me and I want to tell them. You’ve lived in London since several year now, what it means to work in the city of Big Ben?
It ‘s really exciting. I think London is a kind of planet concentration. If you’re looking for something you can find it in London. And probably if you can’t find it here, then there isn’t anywhere else. Furthermore, the presence of a dense artistic community produces exchange and fundamental dialogue What are you working on now? I just finished a Queen Elizabeth portrait for an exhibition dedicated to his 90 years. It’s a radiographed queen, with the crown and the pearl necklace included. Recently, also a doctor of the UCL (University College London) has done an MRI and reconstructed in 3D my brain. Fascinating material with which I think to create a work of art and even a video. www.ernestoromano.com
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L’ingegnere Carlo Riva / Engeneer Carlo Riva
Dolce vita lovers di Brigitta Colombani
L’Italia è l’indiscussa leader nella produzione di super Yacht con il 40% degli ordini mondiali
Dolce vita lovers Italy is the undisputed leader in the production of the super Yacht with 40% of world orders
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La barca racchiude in sé il meglio della mano d’opera italiana, dal design all’arredamento, dal tessile alla tecnologia. L’Italia infatti si colloca all’avanguardia nelle tecnologie dei materiali, nella progettazione di forme di carena, nei sistemi propulsivi, in quelli di monitoraggio e nell’impiantistica. Gli anni successivi al 2000 rappresentano l’assestamento dell’impetuosa crescita e della conclusiva affermazione di questo settore. Dal 2009 il mercato, come molti altri settori, è entrato in crisi, ma nonostante le difficoltà economiche di questo momento la situazione del ramo nautico italiano sta facendo segnare una netta ripresa e mostra visibili indici di crescita.
La nautica odierna sta riscoprendo il vero piacere dell’andar per mare. Che siano a vela, piuttosto che a motore, i progetti più rilevanti cercano di soddisfare la condizione di porre l’uomo in armonia con il mare e con se stesso. L’Italian style Alcuni dettagli di design, che avevano caratterizzato molti yacht di inizio secolo, sono ormai in fase di decadenza per lasciare spazio a soluzioni più asciutte ed essenziali. Esse certamente rispecchiano meglio lo spirito italiano introdotto e messo in evidenza dai grandi del mondo della nautica come Paolo Caliari o Pierluigi Spadolini. L’esaltazione della lentezza è diART&DESIGN / 33
ventata l’espressione del più autentico lusso dell’andar per mare. Lusso recepito con un’accezione positiva, non più indicativa di arroganza, ma di pregio, rarità e di benessere. Solo chi ha la libertà di gestione del tempo (tempo libero) è oggi da considerare un vero ricco. Lo slow cruising diventa quindi molto più unico del fast cruising, esattamente come accade nel mondo dell’alimentazione. Nel design delle imbarcazioni tutto ciò si è tradotto con lo sviluppo di nuove tipologie di yacht. Dal vecchio tradizionale gozzo hanno trovato la nascita moderni disegni di barche aperte e splendenti, inoltre si assiste in questi anni alla riscoperta della barca a vela. Altre barche traggono spunto dalla usuale tipologia americana di imbarcazioni da lavoro, come il Lobster, in particolare sono considerevoli i casi delle versioni reinterpretate nel migliore stile italiano. Riva: Status Symbol del made in Italy Tra gli anni 50 e 60, la passione per le barche Riva contagiò le star che riempivano le riviste di gossip dell’epoca. Simboli di lusso ed eleganza, i moto34 / OMI 3 - Luglio/July 2016
scafi in mogano, impreziositi da cromature splendenti con motori Made in Usa, erano status symbol inimitabili. Da molto tempo il cantiere non è più dei Riva: passato prima in mani americane (1970), poi al Gruppo Ferretti (2000), il brand simbolo della nautica italiana è dal gennaio del 2012 sotto il controllo del gruppo cinese Shandon Heavy Industry Group (Shig), che tuttavia non ha intaccato l’aspetto e la tradizione del marchio. I nuovi padroni, anzi, hanno ben compreso quanto importante sia salvaguardare questa autentica icona del Made in Italy. In casa Riva lo stile ha preso nuove movenze con gli ultimi modelli di yacht, come il nuovissimo Riva 76’, presentato al Cannes Yachting festival di settembre. Riva 76’ scaturisce dalla cooperazione con Mauro Micheli, fondatore insieme a Sergio Beretta di Officina Italiana Design, lo studio che progetta in esclusiva la completa gamma Riva. Il look dinamico è definito dal colore “Moon Grey”, tonalità prevalente dello yacht sia nello scafo che in buona parte della sovrastruttura, a cui è stato accostato il classico colore scuro Riva,
il “Bright Black”. Inoltre la raffinatezza è valorizzata dagli oltre 40 mq di superfici vetrate, uno spazioso Sun deck inserito nelle linee affusolate dello yacht. Per gli interni, un grande open space di quasi sei metri, con luce naturale e gli ambienti per gli ospiti nel sottocoperta che superano gli 11,50 metri di lunghezza (dedicati in buona parte all’armatore, che gode di una suite degna di uno yacht di taglia maggiore); Riva 76’ prevede un piano generale con 3 cabine, ognuna con bagno privato. Il nuovo coupè guarda all’estero ma resta un simbolo del Made in Italy.
Dolce Vita Lovers, Yacht design: Italian excellence. Italy is the undisputed leader in the production of super yachts with 40% of world orders. The boat embodies the best of Italian labor, from design to furniture, from textiles to technology. In fact, Italy is placed in the forefront of materials technology, in the hull shapes design, in propulsion and monitoring systems and in plant engineering. The years after 2000 represent the OFFICIAL MADE IN ITALY
Yacht Riva 76’
impetuous growth settiling and the concluding statement of this sector. Since 2009, the market, like many other sectors, is in crisis, but despite the economic difficulties of this moment, the situation of the Italian nautical branch is marking a clear recovery and shows visible growth indices. The Italian style Some details of the design, which characterized many yachts of the century, are now decaying to allow more essential solutions. These, certainly better reflect the Italian spirit introduced and highlighted by the greats of the sailing world as Paolo Caliari or Pierluigi Spadolini. The exaltation of slowness has become expression of authentic luxury. Luxury perceived as something positive, not in arrogance way anymore, but as valuable, rare and well-being. Only those who have the freedom of time management (free time) can now be considered a true rich. Slow cruising becomes so much more unique than fast cruising, just like in the food world. All of this, in boat design, is translated in the development of new types of yachts. From the old OFFICIAL MADE IN ITALY
traditional crop were born modern designs of open and gleaming boats, accompanied by the sailboat rediscovery of these years. Other boats are inspired from the usual American work boats, as the Lobster, in particular are noteworthy cases of re-interpreted Italian-style versions. Riva: status symbol of Made in Italy Between the 50s and 60s, passion for Riva boats infected the Stars that filled the gossip magazines of that time. Luxury and elegance symbols, the mahogany speedboats, embellished with shiny chrome with engines Made in USA, were an inimitable status symbols. Since a long time now, the yard isn’t owned by Riva’s: initially passed in American hands (1970), then to Ferretti Group (2000), the symbol of the Italian nautical brand is from January of 2012 under the control of the Chinese group Shandon Heavy Industry Group (Shig), which however didn’t affect the appearance and tradition of the brand. The new owners, indeed, have understood how important is to safeguard this authentic icon of Made in Italy.
In Riva’s home, style has taken new movements with the latest yacht models, such as the new Riva 76’, presented at the Cannes Yachting September festival. Riva 76’ stems from cooperation with Mauro Micheli, founder with Sergio Beretta of Officina Italiana Design, studio that designs exclusively the full range of Riva boats. The dynamic look is defined by “Grey Moon” color, the prevailing tone of the yacht in the hull and in much of the superstructure, to which the classic dark color of Riva, the “Bright Black”, has been compared. Moreover, sophistication is enhanced by more than 40 square meters of glass, a spacious sun deck inserted in the tapered lines of the yacht. For the interior, a large open space of nearly six meters, with natural light and rooms for guests on the deck, exceed 11,50 meters long (devoted mostly to the owner, who enjoys a suite worthy of a grow bigger yachts); Riva 76 ‘provides a general plan with 3 cabins, each with private bath. The new coupe looks abroad but it remains a Made in Italy symbol.
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Il sogno della Luxdemocracy di Niccolò De Carolis
Luca e Michele Ferraris, tramite il loro sito, vogliono far arrivare i loro clienti direttamente nelle botteghe orafe di Valenza. Un’eccellenza mondiale nella gioielleria The Luxdemocracy dream Luca and Michele Ferraris, through their website, want to bring their customers directly into the goldsmith shops in Valenza. An excellence in the jewelry world
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Può succedere che una tradizione artigianale lunga duecento anni incontri le infinite possibilità di internet, per dischiudere al mondo un polo di eccellenza italiana: l’arte orafa di Valenza. Luca e Michele Ferraris sono nati e cresciuti nella pic-
cola cittadina piemontese e hanno ricevuto in eredità dal padre tutti i segreti della lavorazione di pietre e metalli preziosi. Per questo hanno deciso di creare un sito di e-commerce specializzato nella vendita di gioielli. OFFICIAL MADE IN ITALY
Luca, quando è nato il vostro progetto Ferraris Jewels? FerrarisJewels.it nasce nell’agosto del 2015 da un’idea mia e di mio fratello Michele. Veniamo da una famiglia orafa e il nostro obiettivo è creare un posto unico dove le nuove generazioni possano scoprire i gioielli italiani di qualità. Nostro padre Gian Piero Ferraris fondò la sua prima fabbrica nel 1955 agli albori dell’oreficeria moderna e con passione e impegno ha dedicato tutta la sua vita allo sviluppo di uno dei più importanti distretti orafi italiani. La zona di Valenza in Piemonte è un’eccellenza a livello mondiale, come si spiega questo successo? L’anno prossimo si festeggeranno i duecento anni dalla prima apertura di una bottega orafa a Valenza. Tutto è iniziato nel 1817 quando Francesco Caramora, orafo attivo a Pavia, si traferisce in città aprendo la sua bottega in contrada maestra. Oggi sono operative più di mille fabbriche che danno lavoro a oltre cinquemila artigiani, abbiamo il primato nella produzione di alta/medio-alta gioielleria. La maggior parte delle pietre preziose importate in Italia vengono lavorate qui e anche i più importanti gruppi del lusso internazionali stanno investendo in città. Così nascono poli produttivi unici al mondo: per innovazione, per processo produttivo e per qualità della manodopera. Il vostro obiettivo è realizzare la Luxdemocracy, cosa significa? Nel 1982 nostro padre, da presidente dell’Associazione orafa valenzana promuove e organizza la prima fiera del gioiello. Un evento innovativo nel suo genere, in quanto per la prima volta una fiera viene aperta non solo agli operatori, ma anche al pubblico che ha la possibilità di comprare. In un certo senso è l’inizio della Luxdemocracy così come la intendiamo noi. Vogliamo eliminare gli intermediari per tagliare i costi e portare il cliente direttamente nelle fabbriche, dandoOFFICIAL MADE IN ITALY
gli il potere di personalizzare il prodotto. Ma noi non abbiamo inventato nulla, guardiamo le tendenze e cerchiamo di adattarle alla nostra realtà. Negli Usa, il più importante mercato per la gioielleria, esistono già positivi esempi di aziende che utilizzano l’e-commerce in maniera efficiente. Un’altra delle vostre parole chiavi è “infinite possibilità”. Dare al cliente un’ampia libertà di scelta
Luca Ferraris, co-fondatore e Maestro Artigiano / Luca Ferraris, Co-Founder and Master Craftsman
senza però confondergli le idee. Può spiegare questo punto? La cosa più affascinante della gioielleria è la possibilità di combinare i metalli preziosi e le pietre preziose dando vita a infinite combinazioni. Inoltre, applicando la tecnologia CAD e le capacità di esperti designers, è altresì possibile disegnare e creare il proprio gioiello come lo si desidera. Infine quando non si crea qualcosa di nuovo c’è sempre la possibilità di reinventare il passato. Quando un produttore crea una nuova linea produce diversi modelli, molti dei quali è possibile che non verranno mai messi sul mercato. Valenza è come un immenso tesoro pronto a essere scoperto. La gente non si fida sempre di internet, soprattutto se deve investire su un articolo speciale come
un gioiello. In che modo garantite qualità e sicurezza nell’acquisto? Guadagnare la fiducia dei clienti è la sfida più importante per un giovane brand dell’e-commerce, siamo consapevoli che ci vuole tempo e pazienza. Noi puntiamo tutto sulla serietà: certifichiamo ogni passaggio della produzione, mostrando ai clienti passo dopo passo la creazione del loro gioiello. Dalle mani dell’orefice a quelle dell’incassatore e della pulitrice, fino alle mie che controllo ogni gioiello prima di spedirlo. Inoltre forniamo sempre le certificazioni delle pietre preziose e dei diamanti che vengono rilasciate dai più importanti istituti gemmologici internazionali. Il Made in Italy è messo sotto attacco in un mondo in cui sembra che tutti possano produrre tutto. Nel vostro settore, l’arte produttiva italiana resta ancora unica? La concorrenza è forte e si fa sentire unitamente alla crisi, ma fino a quando ci saranno dei maestri orafi e degli allievi disposti ad imparare un mestiere unico ed affascinante, Valenza resterà la capitale della gioielleria mondiale. Le sfide per il futuro sono: innovazione, creatività e capacità di ascoltare le nuove richieste, soprattutto della generazione dei Millennials. In questo modo potremo realizzare il sogno di nostro padre, la Luxdemocracy.
It could happen that a two hundred years long tradition of craftsmanship dating the infinite possibilities of the Internet, to open up to the world a center of Italian excellence: the goldsmith’s art in Valenza. Luca and Michele Ferraris were born and raised in the small town of Piemonte and have received an inheritance from his father all the secrets of the processing of precious stones and metals. This is why they decided to create an e-commerce site specializing in the sale of jewelry. ART&DESIGN / 39
Luca, when was your Ferraris Jewels project born? FerrarisJewels.it was created in August of 2015 by me and my brother Michele. We come from a goldsmith’s family and our goal is to create a unique place where new generations can discover the Italian jewelry quality. Our father Gian Piero Ferraris founded his first factory in 1955 to the dawn of modern goldsmith and with passion and commitment he devoted his entire life to the development of one of the most important Italian gold districts. The Valenza region in Piemonte is a worldwide excellence, how do you explain this success? Next year we will celebrate the two hundred years since the first opening of a goldsmith’s workshop in Valenza. It all started in 1817 when Francesco Caramora, active in Pavia goldsmith, moved to the city by opening his first shop in Maestra district. Today more than a thousand factories are operating, which employ more than five thousand artisans, we have the 40 / OMI 3 - Luglio/July 2016
leadership in the production of medium-high/high jewelery. Most of the precious stones imported into Italy are processed here and also the most important international luxury groups are investing in the city. So worldwide unique production centers are born:for innovation, production process and quality of the workforce. Your goal is to realize the Luxdemocracy, what does it mean? In 1982 our father, as president of the Goldsmith Association of Valenza promotes and organizes the first jewel exhibition. An innovative event where for the first time an exhibition isn’t open only to operators but also to the public who can buy. In a way it’s the beginning of Luxdemocracy as we understand it. We want to eliminate the intermediaries to cut costs and bring the customer directly in the factories, giving him the power to customize the product. But we have not invented anything, we look at the trends and try to adapt them to our reality. In the US, the biggest market for jewelery,
there are already good examples of companies that use e-commerce in an efficient manner. Another one of your keywords is “endless possibilities.” Give the customer a wide freedom of choice without confuse him. Can you explain this? The most fascinating thing about jewelry is the possibility of combining the precious metals and stones, giving rise to infinite combinations. In addition, applying CAD technology and experienced designers capacity, it’s also possible to create and custumize your own jewelry. Finally, when you don’t create something new there is always the possibility of reinventing the past. When a manufacturer creates a new line produces several models, many of which will never be put on the market. Valenza is like a huge treasure ready to be discovered. People don’t always trust the internet, especially if you have to invest on a special item like a jewel. How do you ensure quality and saOFFICIAL MADE IN ITALY
fety in the purchase? Earning the trust of customers is the most important challenge for a young e-commerce brand, we are aware it takes time and patience. We focus on seriousness: we certify each step of the production, showing to costumers the creation of their jewelery step by step. From the hands of the goldsmith to those of the stone setter and the cleanser, up to me and my control on each piece of jewelry before the shipping. In addition we always provide the certification of precious stones and diamonds that are released by the most important international gemological institutes. Made in Italy is under attack in a world where seems that everyone can produce everything. In your industry, the Italian productive art is still unique? Competition is strong and is felt along with the crisis, but as long as there will be goldsmith masters and students willing to learn a unique and fascinating job, Valenza will remain the capital of the world’s jewelery. The challenges for the future are: innovation, creativity and ability to listen to new demands, especially the generation of Millennials. This will help us realize the dream of our father, the Luxdemocracy.
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PRIMO PIANO
Italiani a Londra di Niccolò De Carolis
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OMI ha presentato nella capitale inglese il suo primo temporary store, con l’obiettivo di innovare il concetto di Made in Italy
Italians in London OMI presented in the English capital his first temporary store, the objective is to renovate Made in Italy concept.
Quando si parla di Made in Italy non è mai facile dire qualcosa di nuovo. Tutto il mondo sa di cosa stiamo parlando: di un paio di scarpe, di un tessuto o di un capo di abbigliamento ideati e realizzati in Italia. Prodotti amati e richiesti ovunque fin dal lontano Rinascimento. Official Made in Italy è sbarcato a Londra, la più internazionale delle terre europee, per provare a dire qualcosa in più su questo secolare brand. O meglio, a mostrare qualcosa in più. Il temporary store allestito nella capitale inglese ha cercato di presentare il Made in Italy come un’esperienza, a trecentosessanta gradi. Un impatto emozionale che coinvolge tutti e cinque i sensi: la vista, il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto. Tastare la morbidezza di un tessuto, ammirare un quadro, assaggiare un amaro, ascoltare le note di un violoncello, respirare l’odore di un biscotto artigianale. Covent Garden è stata la location scelta per la boutique, a pochi passi dallo storico mercato londinese. Una zona dove il luxury sta iniziando a mettere le sue radici. Due piani allestiti dallo studio di architettura Rudi in cui, dal 4 Marzo al 28 Aprile, i cittadini di Londra e di tutto il mondo hanno potuto vivere un angolo di Italia. Pareti bianche e design minimal per far risaltare i ventotto marchi selezionati tra le eccellenze del nostro Paese. Dalle comode e innovative valigie Roncato, alle calzature di lusso ideate da Loriblu. Dal design ricercato delle bici di Montante Cicli, ai colorati gioielli firmati Braccialini. Non un semplice negozio. Una sala di esposizione, ma anche un locale per eventi. Dal primo temporary store di Official Made in Italy infatti non sono passati solo stilisti e imprenditori, ma anche maestri di musica classica, Dj e pittori. Un punto di ritrovo dove i clienti hanno avuto la possibilità di ascoltare musica dal vivo, sorseggiare liquori prodotti da Amaro Lucano o partecipare a lotterie per vincere viaggi presso la regina delle Dolomiti, Cortina d’Ampezzo. Maurisa Coleman, PRIMO PIANO / 43
attrice inglese che ha recitato anche nell’ultimo 007, non si è invece voluta perdere la sfilata griffata Martina Grisolia, che ha proposto abiti di gala accompagnati da gioielli realizzati da Stella Marina. Una vetrina sul mondo che ha permesso a Official Made in Italy di presentarsi al grande pubblico e ai brand ospitati di entrare in rapporto con nuovi mercati e nuovi clienti. «Il temporary store è stato un successo innanzitutto per il positivo riscontro che abbiamo avuto dai visitatori – spiega Alessandro Violi, fondatore di OMI – abbiamo avuto la conferma di quanto sia amato lo stile di vita italiano, insieme alla nostra creatività e alla nostra arte manifatturiera. In secondo luogo è stata una grande opportunità per i nostri clienti. Il temporary store è un tramite fondamentale per testare i mercati esteri ed avere un rapporto diretto con il consumatore finale». Un trampolino di lancio per iniziare una distribuzione commerciale sul territorio e, chissà, aprire un negozio monomarca. L’ottimo feedback ricevuto in terra londinese ha spinto verso nuovi, ambiziosi progetti. Da ottobre Official Made in Italy aprirà un temporary store a Manhattan sei volte più grande e della durata di quattro mesi. Per continuare a mostrare al mondo
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la ricchezza del nostro patrimonio produttivo. When people talk about Made in Italy is not easy to say something new. All the world knows what we’re talking about: a pair of shoes, a fabric or a piece of clothing designed and manufactured in Italy. Loved and requested products anywhere as far back as the Renaissance. Official Made in Italy has landed in London, the most international of the European lands, to try to say something more about this aged Brand. To show something more. The temporary store set up in the British capital has tried to present the Made in Italy as an all around experience. An emotional impact that involves all five senses: sight, touch, hearing, smell and taste. Feel the softness of a fabric, admire a painting, a bitter taste, hear the notes of a cello, smell the scent of a homemade biscuit. Covent Garden was the location chosen for the boutique, a short walk from the historic London market. An area where the luxury is starting to take root. Two plans prepared by Rudi Architecture Studio in which, from 4th March to 28th April, the citizens of London and from around the world have been able to live a little piece
of Italy. White walls and minimalist design to bring out the twenty-eight selected brands among the excellence of our country. From the comfortable and innovative Roncato suitcases to the luxury shoe designed by Loriblu. From the refined design of Montante Cicli bikes to the colorful Braccialini jewelry. Not just a shop. Exhibition hall and even base of events. Indeed, in the first Official Made in Italy temporary store weren’t only designers and entrepreneurs, but also classical music masters, DJs and artists. A meeting point where customers have had the opportunity to listen to live music, enjoy some spirits produced by Amaro Lucano or participate in sweepstakes to win trips to the Queen of the Dolomites, Cortina d’Ampezzo. Maurisa Coleman, British actress who has also starred in the last James Bond movie, on the hand hasn’t wanted to miss the catwalk branded Martina Grisolia, who proposed finery accompanied by Stella Marina jewelery. A window on the world that has allowed Official Made in Italy to present itself to the public and enabled hosted brand to relate with new markets and new customers. «The temporary store was a success primarily due to the positive feedback we received from visitors - explains Alessandro Violi, founder of OMI - We had confirmation of how loved is the Italian lifestyle, along with our creativity and our manufacturing art. Secondly, it was a great opportunity for the partecipating brands. The temporary store is a crucial means to test foreign markets and have a direct relationship with the consumers». A springboard to start a commercial distribution in the territory and, who knows, to open a flagship store. The excellent feedback received in London land has pushed to new, ambitious projects. From October, Official Made in Italy will open a temporary store in Manhattan six times larger for four months, to continue to show the world the richness of our productive assets.
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Alitalia, il Made in Italy mette le ali di Benedetta Maffioli
La compagnia aerea italiana, dopo quasi vent’anni, ha deciso di rifarsi il look. Affidandosi all’esperienza di uno stilista come Ettore Bilotta
Alitalia, Made in Italy gets wings The italian airlines, after almost twenty years, has renewed his look. With the experience of a stylist as Ettore Bilotta.
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Tessuti provenienti dalla Toscana, seta lavorata a Como, accessori di pelletteria realizzati a Napoli, calzature prodotte nelle Marche. È così che Alitalia, compagnia aerea italiana, dopo quasi vent’anni ha deciso di rinnovare le divise del suo personale. E nel farlo ha scelto di affidarsi al gusto di uno stilista dalla grande esperienza, Ettore Bilotta, che ha saputo abilmente valorizzare il forte legame identitario che unisce la compagnia aerea al Bel Paese, all’insegna del Made in Italy. Ed Ettore Bilotta non ha dubbi: «Ideare e disegnare le nuove divise di Alitalia, vero e proprio simbolo
del Paese, è stata un’esperienza molto emozionante perché mi ha consentito di realizzare una collezione speciale che rappresenta non solo l’Italia, ma anche l’orgoglio di Alitalia quale ambasciatore del Paese nel mondo». Com’è nata la collaborazione con Alitalia? E qual è l’idea alla base della nuova collezione? Quando ho deciso di partecipare alla gara mi sono chiesto quale aspetto avrei voluto maggiormente enfatizzare nel look delle hostess. E la risposta è stata duplice: eleganza e femminilità. Era sicuramente una OFFICIAL MADE IN ITALY
sfida rinnovare l’immagine senza cadere nel déjà vu, ma sono ambizioso e adoro lavorare e ho quindi accettato il difficile gioco pensando sì al passato, e in particolare agli anni ‘50, ma senza lasciarmi influenzare dagli stilisti che mi hanno preceduto e di cui mi onoro di avere raccolto il testimone. Quali sono le caratteristiche delle nuove divise? Le divise sono state innanzitutto pensate per combinare elementi classici con la praticità di tutti i giorni. Il taglio e i colori della collezione sono stati scelti per essere complementari alla silhouette di chi indossa le divise: il colore rosso a simboleggiare la passione italiana e il verde per raffigurare i paesaggi e con essi le ricchezze culturali e storiche del Paese. Per le divise del personale femminile di volo, il colore bordeaux che gradualmente vira su un rosso più chiaro è stato ottenuto utilizzando un design di stampa chevron. Lo stesso utilizzato anche per le divise del personale femminile di terra, nelle quali il colore grigio antracite vira
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gradualmente sul verde. Ogni set di divise femminili include tre opzioni: un abito, un completo spezzato composto da giacca e gonna, oppure dai pantaloni. Anche la divisa del personale maschile presenta un design chevron a due colori - grigio antracite e verde bosco - e comprende un gilet a doppio petto che ha, per il personale di volo, gli stessi colori della giacca e colori invertiti per quello di terra. Per lei cosa significa, oggi, nel 2016, il termine Made In Italy? Al di là delle regole e delle tutele giuridiche, il Made in Italy, per quanto riguarda la mia personale visione, è strettamente correlato alla storia, alla cultura, alle tradizioni del nostro Paese. Nonché, aspetto ancora più importante, all’eleganza innata che gli italiani da sempre hanno saputo creare ed esportare nel mondo. Il Made in Italy è italianità. È un fattore sottile ed endemico, davvero unico. Siamo predisposti per un gusto innato, un touch completamente diverso da qualsiasi altra popolazione nel mondo. Perdonate il nazionalismo, ma è così. Nessuno ha quel tipo
di sensibilità che abbiamo noi. Non a caso alcuni tra i maggiori pittori, architetti, designers sono italiani: perché vivono o hanno vissuto in un Paese dove il bello è estremamente diffuso. E’ ovunque. Viaggiando, sento un grande rispetto per ciò che rappresentiamo dal punto di vista culturale. E sono quindi queste le radici che hanno ispirato la collezione per Alitalia. Quanto conta ancora il Made in Italy nel mondo? Qual è la percezione che gli altri Paesi hanno del “brand Italia”? E quanto la moda influisce nel determinare tale percezione? Per esperienza personale posso affermare con assoluta certezza che le mie clienti in Medio Oriente apprezzano, anzi “ vogliono”, la manifattura italiana. C’è poi da dire che, al giorno d’oggi, è certamente aumentata la capacità del consumatore straniero di riconoscere il vero Made in Italy. Il “brand Italia” quindi, per quanto concerne la moda, appare oggi in un incoraggiante trend positivo. Ed è appunto la moda, a mio parere, che più di ogni altro settore riesce a te-
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nere alta la bandiera. Nonostante le difficoltà, dal punto di vista economico, a reggere l’agguerrita concorrenza di tanti Paesi emergenti. Si può dire che ancora oggi l’Italia sia la culla della creatività, del design e della moda? Sì, ne sono convinto. Ciò che ci distingue, oltre alla sensibilità innata di cui ho già parlato è anche la nostra storia. E il nostro background, così finemente sfaccettato, è un naturale portatore sano di idee creative. Non dimentichiamo inoltre che l’Italia attira tantissimo per il suo stile di vita, penso a manifestazioni vitali come il Salone del mobile a Milano. Sono tanti i creativi che trovano qui l’ideale dimora per sviluppare progetti e realizzare sogni.
Fabrics from Tuscany, silk worked in Como, leather accessories made in Naples, footwear produced in the Marches. That’s how Alitalia, the Italian airline, after almost twenty years has decided to renew the uniforms of its personnel. And in doing this Alitalia chose to rely on the taste of a great designer, Ettore Bilotta, who has known how to skillfully exploit the strong bond of identity that unites the airline to the beautiful country, full of Made in Italy. And Ettore Bilotta has no doubts: «Conceive and design new uniforms for Alitalia, true symbol of the country, it’s been a very exciting experience because it allowed me to create a special collection that is not represent Italy, but also the pride of Alitalia as an ambassador of the Country in the world». How did the collaboration with Alitalia start? And what is the idea behind the new collection? When I decided to join the race I asked myself on which aspect I would have liked to focus the hostess look. And the answer was twofold: elegance and femininity. It was definitely a 50 / OMI 3 - Luglio/July 2016
challenge to renew the image without falling into déjà vu, but I’m ambitious and I love to work and I therefore accepted the difficult game thinking thus to the past, and in particular to the ‘50s, without getting influenced by the designers who came before me and of which I’m proud to have picked up the baton. What are the characteristics of the new uniforms? The uniforms have been primarily designed to combine classical elements with the practicality of all days. The cut and the color of the collection were chosen to be complementary to the silhouette of the person wearing the uniforms: red to symbolize the Italian passion and green to depict the landscapes and with them the cultural and historical wealth of the country. For the uniforms of the female flight staff, bordeaux color that gradually turns to a lighter red it was obtained using a chevron print design. The same is used for the uniforms of the female ground staff, in which the charcoal gray color turns gradually on the green. Each set of female uniforms includes three options: a dress, a complete consists of a jacket, skirt or pants. Also the uniform of the male staff has a chevron design in two colors charcoal gray and forest green - and includes a double-breasted vest that has, for the flight crew, the same colors of the jacket and inverted colors for ground staff. To you, what it means today, in 2016, the term Made in Italy? Beyond the rules and legal protections, Made in Italy, in my opinion, is closely related to the history, culture and traditions of our country. And, more importantly, innate elegance that Italians have always been able to create and export in the world. Made in Italy is Italian Style. It’s a subtle and endemic factor, really unique. We are predispose to an innate taste, we have a completely different touch from any other population in
the world. Forgive the Nationalism, but so it is. Nobody has the kind of feeling that we have. No coincidence that some of the greatest painters, architects and designers are Italians: because they live or have lived in a country where beauty is extremely widespread. It’s everywhere. Traveling, I feel a great respect for what we stand from a cultural perspective. And so these are the roots that inspired the collection for Alitalia. How important is the Made in Italy in the world? What is the perception that other countries have about the “brand Italy”? And how fashion influences in determining this perception? From personal experience I can say with absolute certainty that my Middle East clients appreciate, indeed “want”, the Italian manufacture. It have to be said that, nowadays, it certainly increased the ability of the foreign consumer to recognize the true Made in Italy. The “Italian brand” then, as regards fashion, appears today in an encouraging positive trend. And it’s fashion, in my opinion, more than any other sector manages to hold high the flag and despite the difficulties, from the economic point of view, to withstand the fierce competition of many emerging Countries. It can be said that even today Italy is the cradle of creativity, design and fashion? Yes, I am convinced. What sets us apart, in addition to the innate sensitivity which I’ve already spoken is also our story. And our background, so finely faceted, is a natural healthy carrier of creative ideas. Don’t forget that Italy attracts a lot for his lifestyle, I think of vital events such as the Salone del Mobile in Milan. There are many creative people who find here the ideal place to develop projects and realize dreams.
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Una regina tra le Dolomiti di Benedetta Maffioli
Cortina D’Ampezzo nella stagione estiva offre il meglio della sua incantevole bellezza
A queen among the Dolomites Cortina D’ampezzo in the summer season shows his enchanting beauty
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Ed è proprio quando si sciolgono le nevi e il bianco dell’inverno lascia spazio ai colori della primavera che Cortina, regina delle Dolomiti, dischiude tutta la sua incantevole bellezza. Posizionata nel mezzo di una vera e propria conca naturale e circondata da alcune tra le montagne più belle del mondo – scelte tra l’altro all’unanimità per ospitare i Campionati del Mondo di sci alpino del 2021– d’estate Cortina d’Ampezzo si trasforma nel paradiso perfetto per chi cerca quella pace e quella tranquillità che solo la natura può dare. «Il turismo montano – ricorda Marco
Ghedina, Assessore allo Sport della città di Cortina – fin dai suoi albori, è nato come turismo estivo; a cui, solo in un secondo momento, con l’avvento dello sci e dei suoi appassionati, si è aggiunto anche quello invernale. La stagione estiva di Cortina inizia con giugno, mese più tranquillo ideale per il relax e lo sport, e termina in settembre. In luglio e agosto il numero di turisti supera anche i 50 mila». D’estate Cortina offre numerose opportunità: passeggiate tra i boschi da percorrere a piedi o in bicicletta; numerose vie ferrate su pareti rocciose OFFICIAL MADE IN ITALY
da affrontare muniti di moschettoni e imbragature; chilometri e chilometri verticali per l’arrampicata e il free climbing; tantissimi sentieri per praticare il trail running. Insieme a molti altri sport come il curling, il tennis, il pattinaggio su ghiaccio e le corse di automobili d’epoca, tra cui la più sentita è la Coppa D’Oro delle Dolomiti, storica corsa automobilistica tra le montagne incantate della regione. Numerosi poi sono i rifugi alpini, dove è possibile rifocillarsi dopo una lunga passeggiata, godendo allo stesso tempo di un panorama mozOFFICIAL MADE IN ITALY
zafiato. Tra i più belli vi sono il Rifugio 5 Torri e il Rifugio Scoiattoli nel comprensorio delle Cinque Torri, famoso anche per il suo Museo Aperto della Grande Guerra; il Rifugio Lagazuoi, con la sauna finlandese più alta delle Dolomiti; e il Rifugio Col di Gallina, che per la prima volta quest’anno ha creato una “Star light room”, per ammirare il cielo d’alta quota accoccolati in una comoda camera dalle pareti di vetro. E per chi vuole vivere un’esperienza unica a 3.244 metri di altezza, la cima del Monte Tofana, raggiungibile facilmente con la funivia Freccia nel Cielo, offre una
vista meravigliosa su tutta la valle. E in alcune giornate permette anche ai più romantici di salire all’alba, per vedere il sole che fa capolino tra le montagne. Anche per i bambini non mancano le attività: le guide alpine organizzano, infatti, per i più piccoli delle gite accompagnate nei luoghi più belli della conca, che uniscono il divertimento all’insegnamento. I bambini imparano a riconoscere caratteristiche della flora e della fauna, avvistando nei boschi cervi, camosci, caprioli e volpi che altrimenti potrebbero vedere solo negli zoo. FOOD&TRAVEL / 53
La località offre tantissimo anche a livello culturale, con mostre e rassegne musicali, letterarie, cinematografiche ormai note a livello internazionale, che richiamano ogni anno grandi artisti. E «se si sente il richiamo dell’arte – spiega Valerio Tabacchi, consigliere dei Serizi di Ampezzo con delega al turismo – non si deve perdere l’occasione di visitare il Museo d’Arte Moderna Mario Rinaldi che ospita una delle più affascinanti collezioni d’arte del XX secolo d’Europa, con dipinti di De Chirico, Picasso e molti altri». Non rimangono delusi nemmeno gli appassionati della buona cucina. Cortina, da sempre terra di confine, racchiude in sé tutti i sapori d’Italia e del Tirolo: canederli, casunzei, spätzle, polenta, strudel di mele, torte sacher e infine i nighele, simili ai krapfen, ma più piccoli e senza ripieno con semi di papavero e miele. 54 / OMI 3 - Luglio/July 2016
E novità assoluta di quest’anno è la Dolomiti Delicious Trail, una corsa di 35 chilometri per chi oltre allo sport vuole conciliare i piaceri della buona tavola: l’evento coinvolgerà tutti i rifugi della zona delle Cinque Torri, dove il punto di ristoro per i concorrenti in gara non fornirà la solita barretta energetica, ma un pasto gourmet preparato dagli chef del territorio.
When the snow melts and the white winter gives way to spring colors that Cortina, Queen of the Dolomites, shows all its enchanting beauty. Positioned in the middle of a natural valley and surrounded by some of the most beautiful mountains in the world - choices among others unanimously to host the 2021 Alpine World Ski Championship - Cortina d’Ampezzo,
in summer, becomes the perfect paradise for those seeking the peace and quiet only nature can give. «The mountain tourism - remember Marco Ghedina, Councillor for Sports of Cortina - from its beginnings, was born as summer tourism; to which, only in a second time, thanks to the advent of the ski and its fans, has been added the winter one. The Cortina summer season starts with June, quieter month ideal for relax and sports, and ends in September. In July and August, the number of tourists even exceed 50,000». On summer Cortina offers many opportunities: hiking through the woods on foot or by bicycle; numerous climbing routes on rock walls to face equipped with carabiners and harnesses; kilometers and kilometers for vertical and free climbing; many trails for trail running. Along with many other sports such as curling, tennis, OFFICIAL MADE IN ITALY
ice skating and vintage cars racing, including the most heartfelt Dolomites Gold Cup, the historic car race among the enchanted mountains of the region. Numerous, then, are the mountain huts, where you can refresh after a long walk, while enjoying a breathtaking view. Among the most beautiful there are Rifugio 5 Torri and the Rifugio Scoiattoli in Cinque Torri area, also famous for its Museum of War; Rifugio Lagazuoi, with the highest Finnish sauna in the Dolomites; and Rifugio Col di Gallina, which for the first time this year has created a “Star light room”, to admire the high-altitude sky nestled in a comfortable glass walls room. And for those who want a unique experience at 3,244 meters high, the top of Mount Tofana, easily accessible by cable car Freccia nel Cielo, offers a wonderful view across the valley. And in a few days OFFICIAL MADE IN ITALY
the more romantics are allowed to go up during the dawn to see the sun peeping through the mountains. Even for children there’s no shortage of activities: mountain guides organize excursions accompanied in the most beautiful places in the valley, combining the fun teaching. Children learn to recognize characteristics of flora and fauna, spotting deer in the woods, chamois, roe deer and foxes that might otherwise they could only see in zoos. The resort offers a lot at cultural level, with exhibitions and music festivals, literary, film now known internationally, which annually attract great artists. And «if you hear the call of art he explains Valerio Tabacchi, director of the Servizi Ampezzo with responsibility for tourism - you shouldn’t miss the opportunity to visit the Museum of Modern Art Mario Rinaldi which houses one of the most fascinating art
collections of the twentieth century in Europe, with paintings by De Chirico, Picasso and many others». Couldn’t remain disappointed even the good food enthusiasts. Cortina, has always been a borderland that offers all the flavors of Italy and Tyrol: dumplings, casunzei, spätzle, polenta, apple strudel, Sacher cakes and finally nighele, similar to donuts, but smaller and without filling with poppy seeds and honey. And this year the absolute novelty is the Dolomites Delicious Trail, a 35 km race for those who in addition to sports want to combine the pleasures of good food: the event will involve all the refuges of the Cinque Torri area, where the refreshment for competitors in the race won’t provide the usual energy bar, but a gourmet meal prepared by local chefs.
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Un pub inglese... all’italiana di Benedetta Maffioli
Sloan Square è un angolo di Londra a Milano che ha saputo conquistare italiani e turisti stranieri
English pub... Italian way Sloan Square is a little piece of London in Milan, who has conquered italians and foreign tourists
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Non solo italiani a Londra, ma anche inglesi in Italia. L’amore che il popolo d’Oltremanica ha per il nostro Paese non è testimoniato solamente dalle periodiche migrazioni turistiche, ma anche da chi decide di mettere le proprie radici, stabilmente, sul nostro suolo. Un esempio di questo si trova nel centro di Milano a due pas-
si da Cadorna: lo Sloan Square, nato dall’idea di John Peter Sloan – leader nell’istruzione della lingua inglese in Italia – è un pub dal respiro internazionale, che ha saputo abilmente ricreare un piccolo angolo di Londra all’interno della città riuscendo, in poco più di due anni, a conquistare la fiducia non solo dei milanesi, ma FOOD&TRAVEL / 57
anche dei molti turisti stranieri. Ma con il classico pub inglese, con pavimento in legno e odore stantio di vissuto, lo Sloan Square non ha nulla a che fare. L’arredo moderno e curato, il menù rivisitato in chiave italiana e la ricerca sofisticata nella scelta delle birre artigianali provenienti da tutto il mondo, lo rendono un locale all’avanguardia capace di unire l’informalità del pub alla raffinatezza di un ristorante. La selezione delle birre è molto varia e ricercata: ce ne sono 24 alla spina che cambiano ogni giorno e più di 400 etichette in bottiglia. E a differenza di molti locali che hanno optato per una selezione di birre artigianali italiane, lo Sloan Square ha preferito un assortimento di birre straniere che difficilmente si trovano in Italia. «La birra che ci rappresenta – com-
menta Andrea Pastori direttore dello Sloan Square – è sicuramente la Chimy Dorée, una birra trappista molto leggera, prodotta dai monaci dell’abazia di Scourmont, in Belgio, che viene bevuta durante il periodo di carestia. Di questa birra, che fino a tre anni fa poteva essere gustata solo presso il pub del monastero, oggi ne è stata autorizzata la spillatura in solo 79 locali selezionati. E noi siamo uno di questi». Ad accompagnare le birre vi è poi uno sfizioso menù che presenta una selezione di piatti tipici da pub, rivisitati però in chiave più moderna e soprattutto italiana, ad iniziare dalla ricerca delle materie prime di certificata qualità. Il piatto forte è l’hamburger, cucinato in diverse varianti: il Bomb Burger la fa da padrone, con bacon, formaggio cheddar, jalapenho e peperoni.
Da provare anche: lo Spicy Tuna Burger con tonno e salsa piccante; e per i vegetariani il Chill Veggy burger, una gustosa variante senza carne con fagioli neri, uova e salsa di senape e miele. Il menù sorprende anche per altre sfizioserie: quattro tipi diversi di costine di maiale – le cosiddette “Ribs” – marinate nella birra, con bacon, peperoncino, zenzero e sesamo; un vasto assortimento di tartare: di manzo, tonno, salmone, polipo e melanzane; e una caratteristica carta dei dessert, che va dal Birramisù, tiramisù alla birra con frutti di bosco, all’Ipa icecream, sorbetto dall’aroma amarognolo, tipico delle Ipa artigianali. Non mancano poi i concerti e gli eventi live: lo Sloan Square, nel periodo da ottobre a maggio, organizza due volte a settimana musica dal
vivo, prevalentemente rock in stile unplugged, spettacoli live, stand up comici e laboratori artistici, con spesso anche la partecipazione dello stesso John Peter Sloan, che si esibisce come cantante.
Not only Italians in London but British in Italy too. The love that the people across the Channel has for our Country isn’t only evidenced by the regular tourist migrations, but even by those who decide to put its roots, firmly, on our soil. You can find an example of this in the center of Milan a few steps from Cadorna: Sloan Square, born from a John Peter Sloan idea - leader in education of English in Italy - it’s a pub with an international flavor, which has skilfully recreated a little piece of London in the city succeeding in two years, to win the confidence of the Milanese and also of many foreign tourists. But with the classic English pub, with wooden floors and stale smell of
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experienced, Sloan Square has nothing to do. The modern and well-appointed forniture, the revisited menù in Italian version and the sophisticated research in the choice of craft beers from around the world, make it a cutting-edge local that combines the informality of pub with the refinement of a restaurant decor. The selection of beers is very varied: there are 24 on tap that change daily and more than 400 beers in bottles. And unlike many locals who have opted for a selection of Italian craft beers, Sloan Square preferred a range of foreign beers that hardly you can find in Italy. «The beer that represents us - comments Andrea Pastori, Sloan Square director - is definitely the Chimy Dorée, a very light Trappist beer, brewed by the monks of the abbey of Scourmont in Belgium, which is drunk during the famine period. This beer, which until three years ago could only be enjoyed at the pub of the monastery, now has a distribution in only 79 selected local. And we are one of these».
To accompany the beers there is a delicious menu featuring a selection of traditional pub dishes, but revisited in a more modern and especially Italian key, starting with the search for raw materials of certified quality. The main dish is the hamburger, cooked in different variants: the Bomb Burger is king, with his bacon, cheddar cheese, jalapenho and peppers. Also try: the Spicy Tuna Burger with tuna and spicy sauce; and for vegetarians the Chill Veggy burger, a tasty variation without meat with black beans, eggs and mustard and honey sauce. The menu also surprises with other delicacies: four different types of pork ribs - the so-called “Ribs” - marinated in beer, with bacon, chili, ginger and sesame; a wide assortment of tartars: beef, tuna, salmon, octopus and eggplant; and a feature dessert menu, ranging from Birramisù, beer tiramisu with berries, IPA icecream, sorbet tangy aroma, typical of artisan IPA.
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Di Francisca: “Danzando con la mia spada ho conquistato il mondo” di Niccolò De Carolis
La schermitrice italiana, cresciuta nella scuola di Jesi, ha già conquistato due ori alle Olimpiadi di Londra. E ora c’è Rio...
Di Francisca: “Dancing with my sword I conquered the world” The Italian fencer, who grew up in the school of Jesi, has already won two gold medals at the London Olympics. And now Rio is coming...
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In Italia, lo sport che unisce il Paese, lo sport più praticato, chiacchierato e amato è senza dubbio il calcio. La nostra nazionale è rispettata in tutto il mondo e la nostra tattica studiata da ogni esperto di pallone. C’è però un’altra disciplina sportiva, molto meno conosciuta, in cui noi italiani siamo ancora più forti. Praticamente imbattibili. È la scherma. Solamente all’ultima Olimpiade di Londra ci siamo portati a casa, grazie ad essa, sette medaglie. La campionessa più vincente della spedizione londinese è stata Elisa Di Francisca che, nella capitale inglese, ha rag-
giunto l’apice della sua carriera sportiva. A lei abbiamo chiesto dove nasce questa pratica di successo, che fa incontrare tradizione e Made in Italy con il mondo dello sport. E che spera di continuare a collezionare medaglie fin dalla prossima Olimpiade a Rio de Janeiro. Lei si è formata alla scuola di fioretto di Jesi, un’eccellenza italiana che riesce a primeggiare nel mondo. Quali sono i segreti di questo successo? Jesi è la culla del fioretto che ha dato i natali a tanti campioni della scherOFFICIAL MADE IN ITALY
ma come Stefano Cerioni, Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Tutto nasce dal maestro Ezio Triccoli e dalla passione che ha messo nel creare la scuola di scherma. Credo poi che i campioni facciano nuovi campioni. Come a me succedeva di guardare affascinata ed emulare altri campioni, spero succeda anche con future generazioni. In un continuo ricambio generazionale. Che cosa l’ha affascinata del fioretto, uno sport a metà tra una danza e un combattimento? Proprio questo. Vengo dalla danza classica, il mio primo sport. Dal momento in cui mio padre mi ha portata nella scuola di scherma del maestro Triccoli, ho capito che quello sarebbe stato il mio sport e ancora oggi è la mia più grande passione. Ho avuto modo anche di praticare nuovamente la danza nel programma tv di Milly Carlucci, “Ballando con le stelle”. L’ho preso con tanta serietà e determinazione, come una gara agonistica, e forse anche questo mi ha portata alla vittoria in coppia con il ballerino Raimondo Todaro.
di bissare quel bel risultato a Rio. Qual è l’aspetto più bello della vita di un atleta e quello invece più difficile? Il più bello è sicuramente l’aspetto della vittoria, di quando sei sul gradino più alto del podio e canti l’inno nazionale. L’aspetto più difficile riguarda le rinunce fatte per prepararsi al meglio e il saper affrontare le sconfitte, rialzarsi dopo le cadute non è mai facile.
notevole, quello di andare a Rio 2016 come campionessa in carica. Ho però troppa voglia di fare bene e riconfermarmi e per farlo so bene che l’unica rivale da combattere realmente sono io. La mia testa, le mie paure. Se quel giorno tutti i puntini tra testa e cuore saranno allineati, non temo nessuno.
Che tipi di sacrifici deve fare chi vuole diventare il migliore al mondo nel proprio sport? Rinunce nell’alimentazione e, più di tutto, togliere del tempo prezioso ai propri affetti.
Cosa significa per lei rappresentare i colori italiani all’evento sportivo più importante al mondo? Una grande gioia. Nei momenti olimpici sento forte il piacere di far parte di questa Nazione. Percepisco in maniera chiara la responsabilità di rappresentarla e di voler portare sempre più in alto la bandiera italiana.
Con che spirito si sta avvicinando alla nuova Olimpiade? Quanto è difficile riconfermarsi? Mi sto preparando al massimo sapendo che ho sulle spalle un peso
In Italy, the sport that unites the Country, the most popular, chatted and loved one is undoubtedly fo-
A Londra ha disputato finora la sua unica olimpiade, che ricordo ha di quel posto e di quell’esperienza? Cosa significa per un atleta partecipare a un’Olimpiade? E’ stata un’esperienza incredibile per me, unica. Ancor di più perché ho vinto ben due medaglie d’oro, nella gara individuale e nella gara a squadre. Partecipare a un’Olimpiade per un atleta è il top dei sogni, la massima aspirazione della propria carriera. Io non ho vissuto a pieno la vita del Villaggio di Londra perché ero arrivata concentratissima e con una sola cosa nella testa: andarmi a prendere la medaglia d’oro. Alla fine ne ho portate a casa due. Come ha cambiato la sua vita la vittoria olimpica? Sono cresciuta in notorietà, ma sono rimasta la stessa Elisa di sempre: una ragazza che vive di emozioni e sogna OFFICIAL MADE IN ITALY
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otball. Our national team is respected around the world and our tactics studied by all the ball expert. But there’s another sport, much less known, in which Italians are even stronger. Virtually unbeatable. The Fencing. During the London Olympics, thanks to it, we brought home seven medals. The most successful champion of the London shipping was Elisa Di Francisca who reached the pinnacle of his sporting career in the British capital. We asked her where this successful practice , which brings together tradition and Made in Italy in the world of sport, was born. And that hopes continue to collect medals since the next Olympics in Rio de Janeiro. You have been formed in Fencing Academy Jesi, Italian excellence that manages to excel even in the world. What are the secrets of this success? Jesi is the cradle of the foil which has given birth to many champions of fencing as Stefano Cerioni, Valentina Vezzali and Giovanna Trillini. Everything stems from the master Ezio Triccoli and the passion he put into creating the fencing school. I also believe that champions make new champions. As happened to me
to look fascinated and emulate other champions, I hope it will happen with future generations. In an ongoing generational change. What was it about Fencing, a sport halfway between dancing and fighting, that fascineted to you? Just that. I come from ballet, my first sport. Since the moment my father brought me in the Triccoli fencing academy, I realized that this would have been my sport and my greatest passion. I also had the opportunity to dance again in Milly Carlucci TV show, “Dancing with the Stars”. I took it with such seriousness and determination as a competitive race, and perhaps this has led me to victory with dancer Raimondo Todaro. In London you’ve played your only Olympics, what do you remember about that place and the experience? What it means for an athlete to participate in the Olympics? It was an incredible experience for me, unique. Even more special because I won two gold medals in the individual and team competition. Participate in an Olympics for an athlete is the greatest dream, the highest aspiration of his career. I haven’t li-
ved a full life in the Village of London because I was very concentrated and I arrived with only one thing in my head: take the gold medal. I finally had brought home two. How has Olympic victory changed your life? My notoriety grew, but I remained the same Elisa as always: a girl who lives by emotions and dreams to repeat the good result in Rio. What is the most beautiful aspect of the life of an athlete and what is the most difficult? The most beautiful is certainly the moment of victory, when you’re on the top step of the podium singing the national anthem. The most difficult aspect concerns the sacrifices made to get ready and able to face the defeat, get up after the falls is never easy. What kinds of sacrifices should do who wants to become the best in the world in your sport? Specific diet and, most of all, take away precious time to their loved ones. With what spirit are you approaching the new Olympics? How hard is to confirm oneself again? I’m getting ready to the maximum knowing that I have a heavy burden on my shoulders, go to Rio in 2016 as defending champion. But I desire too much do well and reconfirm myself once again and to do that I know that the only rival to really fight is me. My mind, my fears. If that day all the dots between head and heart will be aligned, I won’t fear anyone. What does it mean for you to represent the Italian colors in the biggest sporting event in the world? A great joy. During Olympic moments I feel strongly the pleasure to be part of this Country. I perceive clearly the responsibility of representing it and wanting to always carry higher up the Italian flag.
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Technogym, un successo olimpico Nerio Alessandri è partito dal garage di casa, oggi è fornitore ufficiale di Rio 2016 di Nicolò Calcagno
Technogym, an olympic success Nerio Alessandri who started from his house garage, today is the official supplier of Rio 2016
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Eccellenza italiana nel mondo del wellness. Capolavoro imprenditoriale, tanto da essere definita la Apple dei macchinari sportivi. Questa è Technogym, azienda specializzata nella realizzazione di macchinari dedicati allo sport e al benessere fisico, che per la sesta volta sarà fornitore esclusivo di tutti i centri per la preparazione atletica dei Giochi Olimpici. Così dopo Sydney, Atene, Torino, Pechino e Londra, anche Rio sarà invasa dai macchinari ipertecnologici dell’azienda romagnola, leader nel mondo del wellness. Il Presidente e fondatore Nerio Alessandri si dice orgoglioso di poter fornire al villaggio olimpico di Barra da Tijuca
1200 macchinari che completeranno le 15 palestre attrezzate appositamente per gli oltre 12mila atleti dei 205 paesi partecipanti. Oltre ai macchinari, ad aiutare gli atleti ci sarà la rivoluzionaria tecnologia Mywellness cloud, che consentirà di restare connessi al macchinario tramite dispositivi mobili per rimanere sempre informati sul programma di allenamento. Novità assoluta per gli sportivi, che potranno così anche confrontarsi online tra di loro. I macchinari della casa di Cesena però non sono una novità per i grandi campioni, infatti sono numerosi gli sportivi di successo che si allenano abitualmente con gli strumenti di Alessandri: OFFICIAL MADE IN ITALY
da Rafa Nadal a Gregorio Paltrinieri passando per numerose squadre di calcio come Juventus, Milan, Inter, Real Madrid, Chelsea e Ajax. Una grande realtà, che nel 2016 non ha gioito solo per la riconferma olimpica, ma anche per l’approdo in Borsa, infatti dal 3 maggio la società si è quotata nell’MTA (mercato telematico azionario) con ottimi risultati, tanto che tutti i big broker mondiali, da Goldman Sachs a Jp Morgan, la definiscono solida e destinata a produrre sempre più reddito. Segreto di questo successo è la passione e l’amore di Alessandri e del suo team che in meno di ventitré anni hanno portato Technogym dal garage di casa, dove lo stesso fondatore costruiva da solo gli attrezzi, a fatturare nel 2015 oltre 512 milioni di euro,
ed essere un punto di riferimento nel mondo del benessere e dello sport. Ma questo non basta già più, infatti l’imprenditore romagnolo è sempre un passo avanti rispetto al presente e se negli anni del body building la Technogym ha introdotto il fitness, in quelli del fitness ha letteralmente inventato il concetto di wellness, ovvero uno stile di vita basato su esercizio fisico, corretta alimentazione ed approccio mentale positivo. Stile di vita talmente vincente che anche il World Economic Forum di Davos ha messo il Wellness nella propria agenda, facendo incontrare e confrontare politici, istituzioni ed imprese sui temi della salute, del benessere e dei corretti stili di vita. Insomma Technogym è tra i migliori esempi del made in italy, si tratta
infatti di una realtà che vanta quattordici filiali tra Asia, Medio Oriente, Australia, Sud America e Stati Uniti con circa 2mila dipendenti e sinonimo in tutto il mondo di competenza, progettazione e qualità. Il 2016 è stato l’anno della consacrazione, la speranza e l’augurio è che continui così, crescendo e tingendo sempre più d’azzurro il mondo del wellness e dello sport.
Italian excellence in the world of wellness. Entrepreneurial masterpiece, so to be called the Apple of sports equipment. This is Technogym, a company specializing in the production of machinery dedicated to sports and physical well-being, and
Il Technogym Village a Cesena / Technogym Village in Cesena
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for the sixth time will be the exclusive supplier of all Olympic Games sport centers. So after Sydney, Athens, Torino, Beijing and London, Rio will be invaded by the Romagna hyper-technologic machinery company, leader in the world of wellness. The President and founder Nerio Alessandri said he’s proud to provide to the Olympic Village of Barra da Tijuca 1200 machines that will complete the 15 gyms specially equipped for more than 12 thousand athletes from 205 countries participating. In addition to machinery, to help athletes there will be the revolutionary technology Mywellness cloud, which will allow to stay connected to the equipment via mobile devices to stay informed on the training program. An absolute novelty for the sportsmen, so that they can also compete online with each other. The machinery of the Cesena home however are nothing new for the champions, in fact there are many succes-
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sful sportsmen that usually train with the Alexandrians tools: Rafa Nadal, Elisa Di Francisca, Gregorio Paltrinieri and a number of football teams as Juventus, Milan, Inter, Real Madrid, Chelsea and Ajax. A great reality, which in 2016 hasn’t only rejoiced for the Olympic reappointment, but also for the landing on the Stock Exchange, in fact, from May 3 the company is listed on the MTA with excellent results (electronic stock exchange), so that all big global broker, from Goldman Sachs to JP Morgan, define it solid and bound to produce more income. The secret of this success is the passion and love of Alessandri and his team that in less than twenty-three years have brought Technogym from a garage, where the founder built alone the tools, to invoice, in 2015, over 512 million euros, and be a benchmark in the world of wellness and sport. But this isn’t enough anymore, in fact, the Entre-
preneur is always one step ahead of the present and in the years of body building Technogym has introduced fitness, in those of fitness has literally invented the concept of wellness, a lifestyle based on physical exercise, proper nutrition and a positive mental approach. A so winning lifestyle that even the World Economic Forum in Davos has put the Wellness on its agenda, bringing together politicians, institutions and companies to discuss about health, wellness and healthy lifestyles. Technogym is among the best examples of Made in Italy, a reality that has fourteen branches in Asia, Middle East, Australia, South America and United States with about two thousand employees and synonymous worldwide of competence, design and quality. 2016 was the year of the consecration and the hope is it continues growing and increasingly blue-dyeing the world of wellness and sport.
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Mirko Càmia
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Ciao! Il mio nome è Mirko Càmia. Sono un illustratore di Milano e alcune delle mie passioni sono illustrazione, tipografia e stile 3D. Il punto fondamentale nel mio lavoro è il concetto, sempre utilizzato con il massimo dettaglio possibile, lanciando messaggi sempre più forti e diretti. Lavoro principalmente con la tipografia illustrativa digitale per pubblicità e magazine editoriali. Ho collaborato con grandi marchi come Kraft, MTV, Adobe, Galbusera, Nike e molti altri cercando sempre di fare esperienze nuove e migliorare la mia skill. Mi piace quello che faccio e questo sono io www.behance.net/mirkocamia
Hello! My name is Mirko Càmia. I’m a illustrator from Milan and some of my passions are illustration, typography and 3D style. The fundamental point in my work is the concept, always used with the greatest detail possible, launching increasingly strong and direct messages. I work primarily with the digital typography illustration for advertising and editorials magazine. I collaborated with some major brands such as Kraft, MTV, Adobe, Galbusera, Nike and many others always looking for new experiences and improve my skills. I like what I do and this is me www.behance.net/mirkocamia
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