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OFFICINA FOTOGRAFICA

MICROSTOCK Gianni Alfonsi

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Come faccio a vendere le mie foto sul Web? A chi vendere le mie foto? posso guadagnarci qualcosa anche io che non sono un fotografo professionista? Che cosa sono i siti “STOCK” e come funzionano? Sono queste le domande più frequenti che ultimamente mi pongono professionisti e non che vogliono inserirsi in un mercato che da alcuni anni, (molti all’estero e pochi qui in Italia), sta rivoluzionando il mercato della fotografia. Avrete sicuramente sentito parlare dei famosi siti Stock come “Fotolia” e “Istockphoto”, Bene!, qual è la novità? I motivi del successo dei siti Stock sono molteplici e partono da lontano, ma andiamo con ordine. Le ragioni che hanno portato una grande espansione di questi siti sono principalmente tre: Una grande scossa, anzi “La Scossa”, nel mondo fotografico è stata l’introduzione del digitale: molte più persone si sono improvvisate fotografi grazie alle nuove fotocamere che non lavorando più su pellicola, ma su schede di memoria, hanno annullato i costi di sviluppo, ma soprattutto la possibilità di

scattare migliaia di foto e vederle in tempo reale senza aspettare giorni per lo sviluppo del rullino per poi magari buttarne la metà o più per errori grossolani. L’altra grande scossa l’hanno data i Social network che anno fatto si che milioni di persone potessero condividere e scambiarsi materiale fotografico senza preoccuparsi di difendere la proprietà della fotografia! E infine i cellulari che ormai sono presenti in ogni parte del globo pronti a scattare la notizia del momento con le loro piccolissime fotocamere incorporate che ormai raggiungono livelli di una compatta entylevel. Il Risultato? Su Internet improvvisamente vengono riversate, spesso all’insaputa del fotografo, milioni e milioni di fotografie, una vera e propria manna dal cielo per inserzionisti, editorialisti, giornalisti e per tutti quelli che lavorano con le immagini, che oggi non ingaggiano più un fotografo per andare in Islanda a documentare lo scioglimento dei Ghiacciai, ma basta digitare qualche parolina magica su Google,( perché tanto qualche

scemotto c’è sempre che va in vacanza e scatta foto ridicole per poi condividerle su Facebook o su Myspace senza tener conto che quelle foto possono essere un valore per qualcuno….) e il gioco è fatto, in pochi istanti l’articolo è scritto senza spendere centinaia, avvolte migliaia di euro per pagare un fotografo. In sostanza oggi ci ritroviamo, per la prima volta nella storia, con un’offerta che supera di gran lunga la domanda. Qualcuno a pensato bene di trarne profitto. Così molte agenzie fotografiche, depositarie di migliaia, avvolte milioni di foto, che all’improvviso hanno visto crollare il valore dei propri archivi fotografici hanno letteralmente trasformato il mercato. Qual’ è il meccanismo? Ora il fotografo che vuole vendere una foto tramite i siti Stock non vende più una singola foto ad un solo ipotetico committente per centinaia di euro, ma ha la possibilità di vendere la propria foto a centinaia o a migliaia di persone, ma ad un prezzo notevolmente più basso: qualche euro…, avvolte qualche decina di centesimi…,sperando che nel complessivo comunque si rientri del valore effettivo della foto, a volte si e a volte no… Inoltre bisogna considerare che questi siti richiedono, da parte del fotografo, degli standard qualitativi molto elevati, in quanto, proprio a causa

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MICROSTOCK dell’immensa quantità fotografica presente sul web, sono costretti ad eseguire una severa selezione dettata anche dalle sempre più specifiche ed esigenti richieste del committente. Analizziamo ora il percorso che deve fare un ipotetico fotografo o pseudofotografo per entrare a far parte, come collaboratore, in uno di questi siti. Prima di cominciare a vendere foto, il fotografo deve superare una severa selezione: le foto non devono essere al disotto di una certa risoluzione, non deve essere presente del rumore, né ombre, ne macchie, i contorni devono essere ben definiti ecc., e

cerca foto per rendere più accattivante un sito, ad un ristoratore che vuole avere sulle sue locandine foto di piatti ben fatte, al giornale on-line che cerca foto di un determinato argomento per scrivere un determinato articolo e così via. Una volta inserite? Aspettiamo che qualcuno ce le compri. E se non succede nulla? Dopo un determinato periodo queste foto vanno a finire nella sezione gratuita….avete capito bene!! Purtroppo è questa la dura legge del mercato: una foto che non viene venduta non è detto che non è una foto brutta, ma una foto che

se per tutte le ragioni sopra elencate, il lavoro da fare è moltissimo, specialmente per coloro che si affacciano per la prima volta in questo mercato: io stesso ho impiegato qualche settimana prima di entrare nella logica dei siti Stock, e vi posso assicurare moltissime sono state le foto rifiutatemi, tant’è che stavo mettendo quasi in dubbio la mia professione… Ovviamente i guadagni sono, come tutte le cose, proporzionati al tempo che gli dedicherete, conosco molte persone che incassano ormai centinaia di euro, superando talvolta abbondantemente i mille

poi ogni foto deve essere inserita in una categoria per essere facilmente individuata dal cliente, e quindi bisogna inserire dei tag. Capite da soli che è un lavorone! Poi, una volta passata la selezione possiamo cominciare a caricare le nostre belle fotografie, che dovranno comunque essere sempre selezionate. Ovviamente di foto non ne inseriremo 3 o 4, ma ne andremo ad inserire alcune centinaia per avere maggiore possibilità. Chi compra queste foto? Non c’è una categoria specifica di chi compra queste foto: si va dal web designer che

non ha mercato! E’ esattamente qui che volevo arrivare!!! In questi siti Stock non si vendono foto belle, ma foto che sono commercialmente valide, quindi, non è detto che bisogna essere per forza dei fotografi professionisti per farle… I siti Stock hanno rivoluzionato completamente il concetto di fotografia: da un lato hanno creato maggiore competitività, dall’altro però stanno anche appiattendo il livello qualitativo delle foto rendendole alla fine tutte uguali. Ci si può guadagnare con questi siti? Ovviamente la risposta è si, anche

euro senza quasi far più nulla: considerate che le vostre foto son on-line 24 ore su 24 visitabili da ogni parte del Globo. Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio come creare una foto da inserire in queste librerie, ma più che altro cosa fotografare. Come abbiamo detto sopra, per presentare una foto non è indispensabile avere un corredo fotografico professionale, poi conoscere i più recenti programmi di foto ritocco, avendo ben chiaro che più lavoro in post produzione significa più tempo da dedicare alla foto e meno tempo per creare altre idee;

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MICROSTOCK in sostanza il tempo è denaro! Si ma che tipo di foto? L’ostacolo più difficile da superare non è tanto l’aspetto tecnico, ma quanto la “concettualizzazione” della foto: non esistono foto “belle” o foto “brutte”, ma foto che vendono, foto che anno un mercato, foto cioè che rispecchiano le piene esigenze del cliente. Vi faccio un esempio: come abbiamo detto sopra, ormai li web è traboccante di materiale fotografico, quindi, cercare di vendere una foto di un tramonto è ormai impossibile; ma se noi diamo un concetto a questa foto, la inseriamo in una categoria

concettuale tutto cambia, esprimiamo cioè il concetto attraverso la foto e non la foto in se per se. Una foto di un tramonto potrebbe suscitare per esempio uno stato di pace, di quiete, e quindi sarebbe utile inserire questa foto nella categoria

meditazione o religione o filosofia piuttosto che nella categoria paesaggi, avremmo più possibilità di venderla, altro e empio molto comune è fotografare due persone di spalle che guardano il cielo: molto banale come fotografia, ma se attraverso quella foto esprimiamo un concetto di misticità di infinito, la possiamo inserire nella categoria “Religione”, ma posiamo anche interpretarla come realizzazione di progetti futuri, obbiettivi e quindi inserirla in un contesto aziendale, e così via. Quindi, come vediamo non esiste niente che non

si possa fotografare, l’importante è che abbia un mercato. Molto importante prima di cominciare ad inserire le proprie foto in queste librerie, è studiare che tipo di foto sono presenti in questi siti, come vengono catalogate ( in gergo taggate) e quali sono, soprattutto, le foto che vengono acquistate maggiormente. Abbiamo visto quindi come sia molto importante fotografare il concetto, un’idea, un pensiero. Indubbiamente questi siti stock hanno rivoluzionato il mercato sia della fotografia, ma soprattutto dell’editoria, ha ristretto

notevolmente i tempi allestimento di un articolo o giornale o pubblicazione, ma soprattutto ne ha ridotto i costi. È parere di molti che l’esplosione di questo nuovo mercato si trasformi ben presto in una bolla di sapone, in quanto in realtà questi siti lavorino su una quantità enorme già presente sul mercato, di foto ben fatte, e che in sostanza campino di rendita: gli standard che impongono rendono le foto tutte uguali, standardizzano, appiattiscono la fotografia, la rendono artificiale. Per fortuna però non è solo questo il metodo per vendere le proprie fotografie. Io ritengo semplicemente che questo metodo sia un’opportunità e non l’unica possibilità di vendere il proprio materiale fotografico. In questo articolo non voglio esprimere ne un giudizio a favore ne un giudizio negativo, vuole essere solo un’analisi giusta e obbiettiva sulle nuove tendenze della fotografia: chiarire che cosa sono i siti stock, in quale contesto si inseriscono e se rappresentano una minaccia reale per la fotografia o è solo un altro modo per guadagnare con la vendita delle proprie fotografie. Certo è che il mondo della fotografia è cambiato, il fotografo di concezione classica ormai non esiste più, oggi un fotografo non vende più “la foto”, ma vende un’idea, un progetto: una foto sullo scioglimento di un ghiacciaio non la compra più nessuno, ma un articolo o un documentario fotografico sullo scioglimento di

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MICROSTOCK un ghiacciaio, ha molte più probabilità di successo. Grazie ad Internet e alla tecnologia sempre più a basso costo è diventato più facile avvicinarsi al mondo della fotografia e la competitività è diventata sempre più serrata, ma ogni cambiamento porta novità, vedremo…

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