Anna Maria Morsucci - Dio è la mia avventura

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Anna Maria Morsucci

DIO Ăˆ LA MIA AVVENTURA Conversazioni su Anima e Cosmo con Mauro Corona, Robert Hand, Alejandro Jodorowsky, Eric Pearl, Richard Tarnas, Doreen Virtue, Brian Weiss Prefazione di Marco Pesatori

SPAZIO INTERIORE


Anna Maria Morsucci Dio è la mia avventura © 2015 Anna Maria Morsucci © 2015 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 46 • 00176 Roma Tel. 06.90160288 www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com in collaborazione con Il Giardino dei Libri www.ilgiardinodeilibri.it editing Maura Gancitano copertina Francesco Pandolfi I edizione: febbraio 2015 isbn 88-97864-54-7 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualunque mezzo, inclusi quelli elettronici, meccanici, di fotocopiatura o di registrazione, senza l’autorizzazione dell’editore.


INDICE

prefazione di Marco Pesatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 brian weiss . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 alejandro jodorowsky . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 robert hand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 eric pearl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 doreen virtue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 mauro corona

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71

richard tarnas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 i personaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 ringraziamenti

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PREFAZIONE di Marco Pesatori

Il pensiero dominante, basato sulle rigide certezze della razionalità cartesiana e del pensiero illuminista, immerso nell’amplificazione accelerata e compulsiva delle miriadi di conoscenze separate, sta vivendo una crisi parallela a quella delle scienze che ha generato e che lo hanno generato. Quelle scienze che dovevano essere d’aiuto all’uomo del xx secolo e di fine millennio, appaiono sempre più una gabbia che lo soffoca e ne intralcia la via verso una realizzazione di sé felice. Le scienze positiviste separate e parcellizzate sono diventate strumento di condanna e infelicità, non di salvezza e gioia. Invece di migliorare l’esistenza degli individui, li costringono a respirare un’aria tossica, a curare un corpo che la medicina con i suoi specialisti ha fatto a pezzi, a subire l’impero di un tecnologico che della potenza naturale ha perso ogni rispetto. Questo positivismo si limita ormai alla costrizione che obbliga a rispon-

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dere a un’offerta dell’apparato industriale che non appaga vitali desideri, ma ne crea continuamente di malati, nevrotici, ossessivi. Questa crisi, ormai sempre più evidente allo sguardo di chi si pone di fronte all’esistenza con postura libera e consapevole, già era stata prevista con straordinaria nitidezza da Theodor W. Adorno, il grande filosofo della Scuola di Francoforte, una settantina di anni fa. In Dialettica dell’Illuminismo scriveva: «Come i miti fanno già opere illuministiche, cosi l’Illuminismo, a ogni passo, si impiglia più profondamente nella mitologia. Riceve ogni materia dai miti per distruggerli, e, come giudice, incorre a sua volta nell’incantesimo mitico». Il pensiero dominante della scienza e del tecnologico dominante si è fatto mito, ha sostituito la religione, si pone al di sopra, super-star che si è ribaltata in superstizione, a cui gli uomini giorno dopo giorno si piegano. Proseguiva Adorno: «L’arida saggezza per cui non c’è nulla di nuovo sotto il sole, perché tutte le carte dell’assurdo gioco sono state giocate, tutti i grandi pensieri sono già stati pensati, le scoperte possibili si possono costruire a priori, e gli uomini sono stati condannati all’autoconservazione per adattamento, quest’arida saggezza non fa che riprodurre il fantastico che respinge: la ratifica del destino, che ripristina continuamente, per contrappasso, ciò che già era. Ciò che potrebbe essere altrimenti, viene livellato e

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tale verdetto erige criticamente i confini dell’esperienza possibile. Il prezzo dell’identità di tutto con tutto, è che nulla può essere identico con se stesso. L’Illuminismo dissolve il torto della vecchia ineguaglianza, il dominio immediato, ma lo eterna nell’universale mediazione che rapporta ogni ente a ogni altro». Il libro di Anna Maria Morsucci propone il dialogo con sette personalità che da quel percorso obbligato e unico, scivolato nella tragica indistinzione che è sotto gli occhi di tutti, hanno avuto il coraggio e il genio di deviare con decisione, prendendo direzioni che non separano più la passione e la ragione, il cuore e il cervello, il vivere e il capire, il soggetto e l’oggetto, l’uomo dalla natura e dal pianeta. Che non vogliono più che l’uomo sia separato da questa Terra e dai mille mondi con cui convive sincronicamente, che l’apparato cartesiano-industrial-militare-tecnologico sta rendendo giorno dopo giorno una spazzatura, che forse solo qualche anima santa extraterrestre prima o poi scenderà a darci una mano a ripulire. Il filo sottile che lega in un entanglement magico e luminoso la Terra e i suoi abitanti al cielo e all’immenso disegno parlante che lo caratterizza, è quello che senza fine propone un discorso che nessun semiologo-scientista, con le sue forbici spaventose, potrà mai interrompere o recidere. E anche l’Astrologia, scienza che Morsucci ama e

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che continuamente ricorre in queste pagine, ritrova lentamente quella posizione centrale che giĂ aveva nel Rinascimento, sulla linea di un risveglio del pensiero, che ponendosi di fronte alla vita corrente e presente con occhi aperti e infinito amore, riscopre le sapienze del passato, che il cogitare cartesiano troppo brutalmente pensava di avere eliminato una volta per tutte.

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INTRODUZIONE

Fin da giovane sono andata alla ricerca di risposte spirituali e mi sono interessata alle esperienze che vanno al di là di quello che può essere spiegato attraverso il sapere ufficiale. In un primo momento sono stata attratta dalle carte dei Tarocchi e dalla loro capacità di descrivere in modo sincronistico una situazione o uno stato d’animo, poi ho iniziato a studiare l’Astrologia, intesa come strumento per comprendere se stessi e il mondo, e successivamente Psicologia, Neuroscienze e tecniche energetiche. Negli ultimi due anni, grazie alla collaborazione con la rivista mensile Sirio, ho avuto la possibilità di approfondire questi temi e di conoscere i maggiori esperti a livello mondiale. Voglio ringraziare perciò Mauro Corona, Robert Hand, Alejandro Jodorowsky, Eric Pearl, Richard Tarnas, Doreen Virtue e Brian Weiss per la disponibilità e per il tempo che mi hanno dedicato. Il titolo che ho scelto è un omaggio a God is my adventure (1935), il libro in cui Rom Landau raccontò

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il proprio incontro con i mistici più famosi della sua epoca, tra cui Rudolf Steiner e G.I. Gurdjeff, citati anche dai personaggi che ho intervistato. Dio è la mia avventura si propone, dunque, di raccontare il mondo di oggi attraverso gli occhi di chi si pone costantemente nuovi interrogativi sulla natura dell’anima e del cosmo. Partecipando a seminari e convegni in diverse città italiane e seguendo le conversazioni sui social network, mi sono resa conto, infatti, che sono moltissime le persone alla ricerca di una propria via verso una maggiore consapevolezza e comprensione di sé e del mondo. A loro, e anche a chi vuole semplicemente farsi un’idea, è dedicata questa raccolta di interviste.

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