Umberto Di Grazia
IL SENSO DEL SOGNO
Istituto di Ricerca della Coscienza
Spazio Interiore
Indice
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 La tecnica del sogno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’esperienza del sogno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sogno e ricorrenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . obe (Out of body experience) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sogno ed entità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sogno e animali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sogno ed erotismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il sogno e il volo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’argomento degli argomenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
17 29 35 41 44 51 55 61 63
Appendice 1 Previsione del futuro mediante i sogni . . . . . . . . . . . 69 Appendice 2 Fenomeni di sdoppiamento obe . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Introduzione
L’ostacolo più grande alla nostra conoscenza viene da noi stessi, dalla nostra mente. Contrariamente a quanto si creda, infatti, il pensiero logico e il linguaggio rappresentano un limite più che una risorsa. Tutte le nostre percezioni, tutti i segnali che riceviamo vengono trasformati immediatamente in parole, e le parole sono frutto del dualismo, rappresentano una lacerazione della realtà. Nella natura delle cose non esistono le regole linguistiche, esiste un’altra sintassi. Nel corso della vita ho lavorato con moltissimi scienziati e ricercatori e mi sono accorto che a ogni scoperta seguiva il desiderio da parte di queste persone di fermarsi a teorizzare, a sviluppare un apparato linguistico, una costruzione statica. Spesso, però, la teoria arresta la ricerca, dunque la mia scelta è stata quella di continuare a sperimentare, a viaggiare. Dentro di noi, infatti, l’energia è sempre in movimento, non ha inizio né fine, quindi ho 5
cercato di dare questa direzione a tutta la mia vita, mantenendomi in contatto costante con la mia parte più profonda. Questa essenza – ne sono convinto – prova a comunicare con noi attraverso una serie di sistemi. Il sogno è uno di questi. L’esperienza onirica ha rappresentato per me un inizio importante, la chiave per risalire all’origine dell’intuizione e per riportare alcune verità sul nostro piano senza deformarle. Dentro di noi ci sono tutte le risposte, ma se il pezzo di vetro su cui questi raggi si riflettono non è puro e omogeneo, la loro interpretazione non sarà del tutto fedele. Occorre dunque lavorare sulla propria natura e sul linguaggio per poter attingere dai sogni a piene mani. Da tutta la vita cerco di aiutare le persone a vivere da sveglie e, paradossalmente, uno dei modi migliori per farlo è spiegare loro come sognare. Il sogno rappresenta una chiave d’accesso a livelli ulteriori della coscienza, un regno più intricato di quanto si creda. Attraverso il sogno possiamo modificare la realtà, guarire dai traumi, sciogliere i blocchi emotivo-emozionali. Le nostre emozioni, occorre ricordarlo, non hanno il senso del tempo, non hanno una data di scadenza. Il sogno ci permette di agire su di esse e di modificarle, di abbandonare ciò che deve essere abbandonato, di 6
cambiare il passato. Il sogno ha il potere di far rivivere dei fenomeni che risiedono in noi e che sono latenti, ma che possono essere risvegliati e riattivati opportunamente. In quanto esseri umani abbiamo la possibilità di percepire attraverso tantissimi sensi diversi – ben più di cinque! – e di riappropriarci di energie che vivono contemporaneamente in più dimensioni sovrapposte. Dentro di noi esiste una struttura che percepisce tutto e che vive in molti spazi e in molti tempi, eppure quasi nessuno di noi ne ha coscienza. Quando qualche segnale della sua esistenza giunge fino a noi, emergendo al nostro piano, ecco che lo deformiamo o che lo usiamo a nostro unico vantaggio, per esercitare potere sugli altri. Ciò accade perché siamo schiavi del linguaggio, perché viviamo in un contrasto continuo. È necessario, al contrario, utilizzare un linguaggio nuovo, non ricorrere alla logica, al dualismo. Il primo passo per imparare a pensare – e di conseguenza a comunicare – in modo nuovo è accorgersi che si è vivi ventiquattro ore al giorno. Noi spesso non ce ne accorgiamo, parliamo e non riusciamo a sentire la nostra voce, ci muoviamo e compiamo azioni senza avere padronanza sul nostro corpo. Occorre, invece, sviluppare la presenza durante lo stato di veglia. 7
Umberto Di Grazia Nato a Viterbo ma romano d’adozione, Umberto Di Grazia è un ricercatore e un sensitivo di fama internazionale che ha dedicato l’intera vita allo studio e alla sperimentazione nell’ambito della ricerca psichica e dei suoi fenomeni. Ha collaborato con il Mobius Group di Los Angeles, con l’Università La Sapienza di Roma, con lo psicologo Elmar Gruber e con il criminologo Francesco Bruno. Grazie alle sue capacità è stato possibile scoprire diversi siti archeologici, in particolare in Italia e in Egitto. È l’ideatore del metodo di Biostimolazione, una serie di esercizi fisici e mentali che consentono di aprirsi ai messaggi della mente e dell’inconscio. È il fondatore dell’Istituto di Ricerca della Coscienza, centro operativo in cui medici, ricercatori, scienziati ortodossi e operatori in settori alternativi cercano di raggiungere un equilibrio tra facoltà sensoriali, pulsioni inconsce e teorie scientifiche. www.coscienza.org
amuleti Da A-molior, tener lontano. Più che ad allontanare qualcosa da noi, questa collana vuole tenerci lontano dalle verità precotte. Capita a volte di assistere a degli eventi fulminanti, epifanici, che ridisegnano il senso di un percorso. Si tratta di momenti straordinari di cui gli stessi autori diventano spettatori, e per un attimo scompaiono, lasciando posto alla rivelazione. Per questo abbiamo deciso di raccogliere i testi delle conferenze, studi e riflessioni di alcuni tra i maggiori ricercatori in campo spirituale, artistico, letterario. L’idea è quella di offrire un amuleto, un medicamento tascabile da portare con sé e leggere durante la giornata. Per curarsi di sé e da sé, e per tenersi sempre lontano.