Istituto Omnicomprensivo Liceo Scienze Umane Classe: 2°B (socio-economico) A.S.:2016/2017 coordinatrice: prof.ssa M. Regina Specchia LE REGIONI DI ITALIA: Veneto,Lazio,Marche,Molise,Puglia,Sicilia,Sardegna
VENETO… ❖ La regione prende il nome dell’antica popolazione dei veneti, provenienti dai Balcani ❖ Venne poi colonizzata dai Romani. ❖ dopo la campagna in Italia di Napoleone, la regione perse la sua indipendenza e fu assoggettata all’Austria. ❖ Solo con la III guerra di indipendenza, entrò a far parte del Regno d’ Italia
territorio ❖ Pianura 57% ❖ Montagna 29% ❖ Collina 14%
monti
LAGHI
❖ Marmolada ❖ M.Cristallo ❖ M.Civetta
FIUMI
❖ L. di Garda
❖ Adige
CONFINI ❖ ❖ ❖ ❖
❖ Brenta
Nord: Austria Sud: Emilia-Romagna Est: Friuli Venezia Giulia, Mar Adriatico Ovest: Lombardia, Trentino Alto Adige
SUPERFICIE ❖ 18.391 Kmq
5 luoghi da non perdere in Veneto‌
1. Venezia Venezia è il capoluogo del Veneto, essa è stata la capitale della Repubblica di Venezia, conosciuta come "la Serenissima", e faceva parte delle altre repubbliche marinare, insieme a Genova, Pisa e Amalfi. Per le peculiarità urbanistiche Venezia è l'unica città ad essere stata costiuita per la maggior parte sull'acqua, tramite complesse palafitte, e ad avere dei canali al posto delle normali reti stradali. Per l'ineguagliabile patrimonio artistico, Venezia è considerata una tra le più belle città del Mondo ed è stata recentemente annoverata tra i patrimoni dell'umanità tutelati dall'UNESCO. L’economia di Venezia si basa principalmente sul turismo, in gran parte proveniente dall'estero. Il territorio comunale si estende su buona parte della Laguna di Venezia, ma anche sulla terraferma circostante chiamata Mestre.
Luoghi di interesse nella città Teatro la fenice veneziana E’ il principale teatro lirico di Venezia, e uno tra i più eleganti teatri italiani. Venne costruito negli anni 1790-92 dalla Nobile Società dell’architetto neoclassico Gianantonio Selva. Ponte della costituzione il Ponte della Costituzione è stato inaugurato l'11 settembre 2008. è il quarto ponte sul Canal Grande che collega la stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia con Piazzale Roma. Ponte degli Scalzi il Ponte degli Scalzi, che i veneziani chiamano anche ponte della stazione o della ferrovia, per la sua vicinanza della stazione ferroviaria di Santa Lucia, fu costruito nel 1934, su progetto dell'ingegnere Eugenio Miozzi.
Ponte di rialto
Piazza san marco
Il ponte di Rialto, da cui si gode di una delle più belle prospettive sul Canal Grande, è il ponte più antico e più celebre di Venezia, ed è diventato oggi uno dei simboli architettonici della città. Insieme al Ponte dell'Accademia e al Ponte degli Scalzi, è uno dei tre ponti che attraversano il Canal Grande e fino all'800 costituiva l'unico collegamento tra le due parti della città.
Emblema della città e da sempre centro della sua vita pubblica, la celeberrima Piazza San Marco, unica piazza di Venezia, è il risultato di un lungo processo di adattamento alle esigenze funzionali e rappresentative della comunità veneziana. Di forma quasi rettangolare, ha come sfondo la Basilica di S. Marco con l'isolato campanile, il più alto della città
Campanile di san marco Di fronte alla Basilica di San Marco si erge in tutti i suoi 96.8 metri di altezza quello che i veneziani chiamano "il padrone di casa": il celebre campanile di San Marco, il più alto della città, sulla cui cima troneggia la statua dorata dell'Arcangelo Gabriele.
4 grandi eventi da non perdere nella citta veneziana Carnevale di Venezia I cittadini indossano maschere e costumi, è possibile celare totalmente la propria identità e si annulla in questo modo ogni forma di appartenenza personale a classi sociali, sesso, religione. Ognuno può stabilire atteggiamenti e comportamenti in base ai nuovi costumi ed alle mutate sembianze. Per questo motivo, il saluto che risuonava di continuo nell'atto di incrociare un nuovo "personaggio" era semplicemente Buongiorno signora maschera.
La festa del redentore La Festa del Redentore a Venezia è uno degli eventi più famosi della città lagunare, vissuto intensamente dai suoi abitanti e molto atteso dai turisti che accorrono in migliaia per assistere allo straordinario spettacolo pirotecnico a Venezia.
La regata storica
Tra il bacino di San Marco ed il Canal Grande, imbarcazioni di ogni tipo e rive affollate seguono la Regata Storica con passione e partecipazione. La Regata Storica è composta da due diverse fasi: il corteo storico e le regate competitive, che costituiscono uno tra i più importanti eventi di voga veneta a Venezia.
Festival del cinema il Festival del cinema di Venezia vanta il primato di mostra del cinema più antica al mondo dal 1932
2. Verona Verona, nota come luogo della tragedia di Romeo e Giulietta, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per la sua struttura urbana e per la sua architettura: Verona è un chiaro esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti; rappresenta inoltre in modo eccezionale il concetto di città fortificata in più tappe determinanti della storia europea.
Luoghi di interesse nella citta veronese Piazza delle Erbe è la piazza più antica di Verona, e sorge sopra l'area del foro romano. Nell'età romana era il centro della vita politica ed economica
L’arena di Verona è un anfiteatro Romano costruito nel I sec. d.C. e situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta assieme alle figure di Romeo e Giulietta. È il terzo anfiteatro romano per dimensioni in Italia, dopo quello di Roma (il Colosseo) e l’anfiteatro capuano.
Piazza Bra, o più semplicemente la Bra (toponimo derivato da una corruzione del termine "braida", che deriva a sua volta dal longobardo breit, ovvero "largo") è la più grande piazza di Verona, situata nel suo centro storico.
3.PADOVA
Città d’arte veneta, Padova è uno dei più importanti economici e culturali del nord di Italia. Secondo la leggenda riportata da Virgilio nell’Eneide, Padova sarebbe stata fondata da Antenore , il mitico eroe fuggito dall’incendio di troia. Padova è anche un’antica sede vescovile oltre che universitaria. È una città molto ricca di vestigia paleovenete, romane, medioevali e rinascimentali, tra i suoi centri di attrazione turistica, uno dei più importanti e senz’altro la basilica si Sant’Antonio meta di pellegrinaggi nazionali e internazionali.
Torre dei lamberti La Torre dei Lamberti è una torre medioevale di Verona, alta 84 metri, che svetta da piazza Erbe, l'antico Foro romano, nel centro storico della città.
Basilica di San Zeno La Basilica di San Zeno, chiamata anche San Zeno Maggiore, è un esempio di stile romanico italiano. Fu dedicata a San Zeno, denominato anche il “Vescovo Moro” per le sue origini africane, che divenne nel 362 l’ottavo vescovo della città di Verona. Casa di Giulietta La casa di Giulietta è un palazzo medievale di Verona, situato in via Cappello, a poca distanza dalla centrale piazza delle Erbe. La tragedia di Romeo e Giulietta ha trovato a Verona dei riscontri e la fantasia ha mescolato leggenda e realtà, tanto che sono stati riconosciuti vari luoghi in cui si sarebbe svolta la vicenda narrata da Shakespeare.
Loggia del consiglio La Loggia del Consiglio, o Loggia di Fra' Giocondo, è una loggia, con annesso palazzo, di Verona. Attualmente è usata come sede del consiglio provinciale. Si trova in Piazza dei Signori.
Piazza dei signori Piazza dei Signori, conosciuta anche come Piazza Dante, è una piazza situata nel centro storico di Verona, adiacente a piazza delle Erbe. La piazza nasce nel medioevo dallo sviluppo dei palazzi scaligeri, ed assume fin dall'inizio funzioni politiche, amministrative e di rappresentanza. La piazza è inquadrata da alcuni edifici monumentali, collegati tra loro da arcate e logge.
Casa di Romeo La casa dei Montecchi, posta nella via delle Arche, non è molto lontana da quella di Giulietta; una volta, per andare dall'una all'altra, bastava traversare l'Orto Botanico, che allora era molto più spazioso di adesso
Luoghi di interesse nella città di Padova Basilica di sant’Antonio Essa è conosciuta come il santo, è una costruzione romano-gotica con echi bizantino-veneziani, è stata costruita tra il 1232 e l’inizio del 300 per custodire la tomba del predicatore Antonio da Padova. Otto cupole, due sottili campanili e alcune torricelle la rendono un po simile ad una moschea.
Orto Botamico Ventiduemila metri per seimila piante, il più antico di Europa, situato proprio dentro la basilica di Sant’Antonio, diventato patrimonio dell’Unesco.
Cappella degli Scrovegni E un luogo di culto cattolico e ospita un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto considerato uno dei capolavori dell’arte occidentale. La cappella si presenta con una struttura architettonica molto semplice, realizzata tra il 1303 e il 1305, su commissione di Enrico Scrovegni
Duomo di Padova Sorge sui resti di precedenti edifici sacri. L’interno si presenta a croce latina con tre navate. Il Duomo custodisce diverse opere d’arte ed oggetti sacri, nella cripta sono conservate le reliquie di San Daniele.
Piazza dei signori Il nome risale all’epoca dei Carrares, la cui reggia si affacciava proprio sulla piazza. Al giorno d’oggi, la piazza è occupata ogni mattina dalle bancarelle del mercato, mentre il pomeriggio si trasforma in un elegante salotto con i tavolini dei bar e della caffetteria.
Il lago di Garda il lago più grande d’Italia è ricco monumenti storici, proprio per questa ragione scrittori, proprio per questa ragione scrittori e pittore di grande fama scelgono il lago di Garda come loro località vacanziera. Il clima sul lago è mite per tutto l’anno. Questo clima è ideale per favorire la presenza dei prodotti locali come olive, limoni, arance vini e tartufo, prodotti conosciuti a livello mondiale.
Lago di Garda
Le dolomiti Le Dolomiti costituiscono la catena montuosa delle Alpi orientali e fanno parte dei 51 siti italiani inseriti dall'Unesco nella World Heritage List. offrono un panorama magnifico: montagne fatte di pareti di roccia, ghiacciai, sistemi carsici, guglie altissime, torri e pinnacoli; montagne plasmate dagli agenti atmosferici, dove s’incrociano la cultura italiana, quella tedesca e quella della comunità autoctona ladina. esse prendono il nome dal geologo francese Dieudonné Dolomieu che scoprì le proprietà della dolomia, una roccia calcarea ricchissima di dolomite, presente in questa catena montuosa. La dolomia dona alle montagne un colore particolare: il bianco (motivo per il quale si definiscono anche “Monti pallidi”), tuttavia all’alba e soprattutto al calar del sole, questa roccia assume un colore che va dal rosato al rosso fuoco: è il fenomeno dell’enrosadira.
gastronomia
Il Veneto è la regione del fegato con le cipolle e delle sarde con l'uvetta. Eccole due fra le ricette più tradizionali della cucina veneta: il fegato alla veneziana e le sarde in saòr. È la terra del baccalà mantecato, di una saporita e densa minestra che nel tempo diventa un risotto 'all'onda' il risi e bisi e della pasta e fagioli preparata con i fagioli di Lamon. La cucina veneta è fatta anche di ricette ricche e sostanziose con la polenta, salsicce e i pesci. E il radicchio di Treviso, di Castelfranco e di Chioggia spicca fra le verdure e nelle ricette a basso contenuto calorico come il radicchio di Treviso sulla brace o in contorni più sostanziosi, con la pancetta oppure fritto. Il vino più famoso è l'Amarone rosso, solenne e vellutato e per alzare i calici in un brindisi c'è il Prosecco della Valdobbiadene. E per chi non lo sapesse il tiramisu è di origine veneta.
Il Veneto elaborato e prodotto da: Ionata Alessia Jacota Sinziana Petrella Francesca
LE MARCHE
ELABORATO PRODOTTO DA: Della Penna Giuseppe Lucchese Matteo Sciorilli Antonello
CONFINI NORD EMILIA ROMAGNA OVEST UMBRIA E TOSCANA
SUD LAZIO E ABRUZZO
EST MAR ADRIATICO
LE PROVINCE
Fermo
TERRITORIO ILILTERRITORIO PREVALENTEMENTE COLLINARE I RILIEVI MAGGIORI SONO
:
L’APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO IL MONTE VETTORE IL MONTE PRIORA I MONTI SIBILLINI IL MONTE PENNINO
IL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI È un'area PROTETTA che tutela il massiccio dei Monti Sibillini e si estende tra le regioni di Marche e Umbria, ricadendo su quattro province: Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia.
Si estende per una superficie di 71.437 ettari, su un terreno prevalentemente montuoso. Il paesaggio predominante è quello del massiccio calcareo della catena degli Appennini, che in questa zona funge da tramite tra le forme più morbide della parte tosco-emiliana e le massime altezze abruzzesi, assumendo tratti severi e scoscesi. Il monte più alto, nonché la cima più alta delle Marche, è il Monte Vettore che con i suoi 2476 m domina Castelluccio Numerose sono le cime che superano i 2000 CIMA DEL REDENTORE (2448 M.)
PIZZO DEL DIAVOLO (2410 M.)
MONTE PRIORA (2332 M.)
LE GROTTE DI FRASASSI Le grotte di Frasassi sono delle GROTTE CARSICHE SOTTERRANEE che si trovano nel territorio del comune di Genga, in provincia di Ancona. Il complesso delle grotte ricade all'interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Il complesso è formato da una serie di grotte di cui la prima, visitabile dall'attuale ingresso, è l'Abisso Ancona, enorme cavità che ha un'estensione di 180 x 120 m ed un'altezza di 200 m; è talmente ampia (oltre 2 milioni di m3 di volume) che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Duomo di Milano.
LE GROTTE DI FRASASSI
Dal 1972 è sotto la tutela del Consorzio Frasassi, costituito dal comune di Genga e dalla Provincia di Ancona, con l'obiettivo di salvaguardarne e valorizzarne la fruibilità scientifica e turistica. visitatele Dal 1º settembre 1974 parte delle grotte è aperta al pubblico, divenendo nel tempo una delle maggiori attrazioni turistiche delle Marche; si è stimato che da allora oltre 12 milioni di persone le abbiano visitate.
I FIUMI IL FIUME FOGLIA
IL FIUME POTENZA
IL FIUME METAURO
IL FIUME CHIENTI
IL FIUME CESANO
IL FIUME TENNA
IL FIUME MISA
IL FIUME ASO
IL FIUME ESINO
IL FIUME TRONTO
IL FIUME MUSONE
I LAGHI E LE COSTE IL LAGO DI PILATO
è uno specchio d'acqua situato sul monte Vettore
LE COSTE SONO
BASSE E SABBIOSE
MONUMENTI
MONUMENTI IL DUOMO DI ANCONA
PALAZZO DUCALE DI URBINO
ROCCA ROVERESCA SENIGALLIA
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA ROCCA OFFIDA SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA
LA BASILICA DI LORETO
MONUMENTI MONUMENTO DI GIACOMO LEOPARDI FERMO
BATTISTERO DI ASCOLI PICENO
OBELISCO EGIZIO
I MONUMENTI PALAZZO DUCALE DI URBINO
Situato al fianco della cattedrale, è uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell'intero Rinascimento italiano ed è sede della Galleria Nazionale delle Marche. È di proprietà dello Stato Italiano, è uno dei monumenti più visitati della regione ed è teatro di eventi museali, musicali ed artistici.
I MONUMENTI IL DUOMO DI ANCONA È dedicato a San Ciriaco ed è la cattedrale metropolitana dell'arcidiocesi di Ancona-Osimo. È una chiesa medioevale in cui lo stile romanico si fonde con quello bizantino, evidente nella pianta e in molte decorazioni. Sorge in scenografica posizione alla sommità del colle Guasco, già occupata dall'Acropoli della città greco-dorica, da dove domina tutta la città di Ancona e il suo Golfo. Nel maggio del 1926 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di basilica minore. Il 30 maggio 1999 si è festeggiato il millenario della dedica della cattedrale, con la visita nel capoluogo dorico di papa Giovanni Paolo II che vi celebrò messa. Dal 3 all'11 settembre 2011 la cattedrale è stata al centro delle celebrazioni del Congresso Eucaristico Nazionale con la visita del papa Benedetto XVI.
PERSONAGGI ILLUSTRI DEL PASSATO
PERSONAGGI ILLUSTRI DEL PASSATO RAFFAELLO SANZIO Pittore e architetto
BRANCALEONE BRANCALEONI Condottiero
FEDERICO II DI SVEVIA Imperatore
MARIA MONTESSORI Pedagogista , filosofa, medico e scienziata italiana
GIOACCHINO ROSSINI Musicista e compositore
BENIAMINO GIGLI Cantante lirico
PERSONAGGI ILLUSTRI DEL PASSATO GIACOMO LEOPARDI È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di notevole spessore.
GIACOMO LEOPARDI VITA NASCE A RECANATI NEL 1798 DA UNA BUONA FAMIGLIA EBBE
AVEVA
VISSE
EBBE
MORI’
UNA INFANZIA FELICEI
AMORE PER LO STUDIO
A ROMA, MILANO BOLOGNA E FIRENZE
GRANDI DELUSIONI D’AMORE
A NAPOLI NEL 1833
CHE GLI ROVINO’
SCHIENA
OCCHI
DAI QUALI NE USCI’
IL SUO “PESSIMISMO COSMICO”
PERSONAGGI ILLUSTRI DI OGGI VALENTINO ROSSI Campione di motociclismo
DANIELA REINA Atleta della Nazionale Italiana
ROBERTO MANCINI Ex calciatore ed ora allenatore
VALENTINO ROSSI Urbino, 16 febbraio 1979. E’ di Tavullia, precisamente, cittadina al confine con l’Emilia Romagna, in quella striscia di terra dove la simpatia è contagiosa, i pranzi sono succulenti. È un pilota motociclistico italiano. Tra i piloti più titolati del motociclismo, in virtù dei NOVE titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005), è l'unico pilota nella storia del Motomondiale ad aver vinto il Mondiale in quattro classi differenti: 125 , 250, 500 e MotoGP. Detiene inoltre il primato del maggior numero di Gran Premi disputati consecutivamente nel mondiale di velocità, con 228 presenze. I suoi tifosi lo chiamano IL DOTTORE. Inoltre è il proprietario dello SKY Racing Team VR46. …
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALE • Le tradizioni popolari hanno ancora un ruolo importante nella nostra vita attuale? Nella ricerca della modernità le tradizioni stanno cambiando, ma non vengono abbandonate, in quanto gli elementi del passato si possono integrare ai nuovi stili di vita, l'incontro con mondi alternativi consente di rimodellarle, trasformarle e forse rafforzarle. • Le feste delle Marche soddisfano anche gli appassionati dei tempi antichi. • Iniziamo con la descrizione delle tradizioni medioevali
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALI La Quintana
Cristo morto
Ascoli Piceno
Montalto
Il Palio di San Giovanni Battista
Festa delle canestrelle
Fabriano
Amandola
La Turba
Festa del covo
Cantiano
Osimo
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALI La Quintana
Fin dal Medioevo ogni anno ad Ascoli Piceno si celebra il tradizionale torneo medievale a cavallo detto La Quintana (in origine risalente forse al tempo dei Romani). Ogni prima domenica di agosto, per le celebrazioni di S. Emidio, primo vescovo della cittĂ e santo patrono, Ascoli Piceno organizza questo emozionante torneo in cui chiarine e rulli di tamburi risuonano per i vicoli, le strade e la valle, mentre migliaia di persone nei loro abiti medievali colorati ed eleganti affollano la cittĂ , riportandola ad un passato antico e glorioso.
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALI IL Palio di San Giovanni Battista A Fabriano, insignita dall’Unesco del titolo di Città dei Mestieri e delle Arti Popolari, ogni anno a giugno, nella ricorrenza del patrono della città, si svolge il Palio di San Giovanni Battista la cui principale manifestazione, detta la Sfida del Maglio, chiude l’evento .Poiché un tempo era il sogno di tutti i giovani della valle di entrare nella bottega di mastro Marino per diventarne l’aiutante, per realizzarlo, altro mezzo non c’era che sfidare tutti per diventare il fabbro più noto del paese. Ecco allora oggigiorno a ricordarlo, la Sfida, che prende il via con la staffetta, per poi continuare con il Gioco dell’Anello e per finire con i corridori-garzoni (uno per ogni quartiere denominato da una delle quattro Porte cittadine) che portano il ferro al proprio Fabbro:il primo Fabbro che riesce a costruire la chiave perfetta per far salire la bandiera bloccata da una serratura, vince la Sfida del Maglio, aggiudicandosi il titolo per un anno.
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALI La Turba
Nella tradizione folcloristica e religiosa italiana sono molto diffuse le rievocazioni della Passione di Cristo nella notte del venerdì santo. Tra queste, spicca la Turba, rappresentazione che si svolge ogni anno nel magnifico paese di Cantiano. Essa trae le sue origini nel lontano XIII secolo tra le terre di Umbria e Marche, quando la popolazione invocava in strada la santa intercessione di Dio e della Madonna per porre fine a una vita di miseria, continue guerre e carestie: una “turba” di genti invocava la grazia di migliori condizioni di vita, implorando il perdono, invocando la pace e la fratellanza. La manifestazione, tra messe, canti e preghiere, sfilate e tamburi, prende vita in tutto il paese coinvolgendo gli attori, i cittadini e i turisti soprattutto nella fase di rivisitazione del processo e condanna di Gesù nella magnifica Piazza Luceoli, per poi concludersi con l’Ascesa al Calvario e la Resurrezione, dove vengono innalzate ed illuminate tre croci vuote
TRADIZIONI EPOCA MEDIOEVALI La morte del Giusto
“La Morte del Giusto" è una rievocazione storica in costume della Passione vivente che si svolge a Loreto con centinaia di figuranti e comparse in costume d’epoca, resa particolarmente suggestiva dalle ricostruzioni sceniche. Dal processo più clamoroso di tutti i tempi (piazzale della parrocchia di S. Flaviano), alla Via Crucis lungo la via principale di Villa Musone, sino al Calvario (a metà del colle lauretano). In caso di cattivo tempo la manifestazione sarà rinviata al giorno successivo.
IL DIALETTO I dialetti marchigiani sono quelli parlati nella regione italiana delle Marche, il cui territorio non è unitario dal punto di vista linguistico. La regione si contraddistingue infatti per essere particolarmente frammentata sotto questo aspetto: per una straordinaria concomitanza di cause etniche, economiche e storicoculturali, sono infatti diverse le varietà linguistiche locali, ben indicate dallo scorrere delle linee Massa-Senigallia e RomaAncona, fasci di isoglosse che attraversano il territorio regionale e che fungono da confine linguistico. Tali varietà si possono ascrivere a ben tre sistemi linguistici principali (galloitalico, mediano e meridionale) oltre a zone miste di difficile classificazione
IL DIALETTO E I PROVERBI Chi è bell è permalos, chi è brutt è disptos Chi è bello è permaloso, chi è brutto è dispettoso
Serv de preti e cavall de mulinè, en te n'innamorè Non innamorarti di serve di preti né di cavalli di mugnaio La donna de poco onore, cunzuma lu lume, sparagna lu sole La donna di poco onore consuma la lampada e risparmia il sole El pan d'un giorn; el vin d'un anno; e na sposa d'quindic ann Pane di un giorno, vino di un anno e sposa di quindici anni "Lassa stà" se fece portà via la moje "Lascia stare" si fece portar via la moglie Pija moje, Marcandò; male stavo, pecchjo sto Piglia moglie, Marc'Antonio: stavo male e peggio sto.
PIATTI TIPICI DELLE MARCHE
PIATTI TIPICI DELLE MARCHE La regione Marche offre una varietĂ di cibi che mescola i sapori che sono del mare a quelli delle campagne e delle colline.
I vari tipi dipane sono: La Crescia maceratese, il Crostolo, il Filone casereccio, la Focaccia farcita e il Pane di farro.
Chicchiripieno (pizza ripiena)Ăˆ un'antipasto con una farcitura a base di tonno, alici, vari sott'aceti (capperi, peperoncini, giardiniera e carciofini). Serpe di Apiro Dolce caratteristico e molto antico, si dice sia uscito dalle mura del convento di clausura delle clarisse di Apiro. L'impasto, attorcigliato su se stesso a mo' di serpente, è composto di mandorle, zucchero e chiare d'uovo.
PIATTI TIPICI DELLE MARCHE Vincisgrassi ("Monumento di sapienza culinaria contadina della terra marchigiana" - Vincenzo Buonassisi.)Piatto tipico a base di lasagne cotte al forno e intingolo di lardo, rigaglie, cervella, filoni, animelle, prosciutto, carote, pomodori e aromi vari. Tortelli di San Leo Sono una sorta di ravioli giganti con un ripieno di spinaci lessati e passati nel burro, ricotta e formaggio grattugiato. Braciole all'Urbinate Per la preparazione vengono utilizzate fette di carne della coscia. Su tali fette, ben battute, disporre una frittata sottile (uova, latte, farina, formaggio, sale e pepe), poi un po' di prezzemolo tritato e prosciutto affettato; arrotolarla e legarla, quindi cuocerle dopo averle soffritte con olio, lardo e cipolla. Sarde alla marchigiana Il pesce viene privato della testa e messo a marinare con olio, sale, pepe e rosmarino tritato; viene poi, dopo averlo cosparso con pane grattugiato, disposto in una teglia e cotto in forno.
RICETTE MARCHIGIANE
OLIVE ALL’ASCOLANA Ingredienti: 4 dozzine di olive verdi grosse in salamoia 1 uovo farina pangrattato olio per friggere
Per il ripieno: un cucchiaio d’olio d’oliva gr. 100 di carne magra di maiale gr. 50 di carne magra di vitellone gr. 50 di petto di pollo tagliato a dadini un pezzetto di cipolla, uno di sedano e uno di carota tritati una generosa spruzzata di vino bianco gr. 25 di burro 2 uova 2 cucchiai colmi di parmigiano reggiano grattugiato una manciatina di prezzemolo tritato una grattugiata di noce moscata una di buccia di limone sale, pepe q.b.
OLIVE ALL’ASCOLANA
Insaporire, in una pentola con l'olio, il trito di verdure; appena consumata la loro acqua, mettere le carni e farle asciugare, spruzzare col vino, lasciarlo consumare, salare, pepare; aggiungere burro e prezzemolo e cuocere una mezz’oretta a fuoco basso col coperchio. Passare il tutto nel tritacarne, mettere il ricavato in una terrina, amalgamatevi le uova, il formaggio, la noce moscata e la buccia di limone, regolando di sale e pepe; si dovrà ottenere un composto piuttosto consistente e legato alla perfezione. Nel frattempo tagliare le olive a spirale, togliere il nocciolo, riempire l'interno col composto preparato, ricomporle, passarle nella farina e nell’uovo sbattuto, quindi nel pangrattato: farlo aderire bene. Friggere le olive in abbondante olio bollente: quando saranno dorate e croccanti in superficie, scolarle su una carta assorbente e servirle calde.
CRUSTINGO
Questo è un dolce tipico di Macerata. Mettere a bollire i fichi insieme ai due tipi di farina e alla mollica di pane mescolando continuamente; poi versare il composto in un recipiente di coccio e lasciarlo per una notte. Al mattino, unire all'impasto i gherigli di noce, le mandorle schiacciate, i pinoli e l'olio d'oliva. Il tutto va travasato in un tegame di rame e lo si manda in forno ben caldo.
I VINI MACHIGIANI
I VINI MACHIGIANI Il territorio delle Marche è contraddistinto dalla particolarità di essere interamente collinare o montuoso, essendo praticamente assente qualsiasi tipo di terreno pianeggiante. Le zone Doc e Docg delle Marche sono una dozzina, e si snodano principalmente lungo la fascia costiera, ma con importanti propaggini anche nell'entroterra. Tra i vini piÚ conosciuti troviamo il pregiato Verdicchio dei Castelli di Jesi, che viene dalla zona attorno all'omonima città , mentre il Bianco dei Colli Maceratesi viene prodotto in una fascia che si snoda dalla costa all'entroterra, ed il Rosso Piceno, vino dal sapore asciutto e dall'odore delicato, proviene da un'ampio territorio lungo la parte sud della costa regionale.
CONSIDERAZIONI FINALI Questo lavoro per noi è stato molto impegnativo ma soprattutto ci ha dato la possibilità di lavorare insieme, condividere idee e opinioni a volte diverse ma comunque valevoli. Un ringraziamento va alla prof.ssa Specchia Maria Regina che grazie a questo lavoro ci ha dato la possibilità di documentarci e conoscere nel dettaglio la regione Marche che a dirla tutta,sapevamo ben poco di questa bella regione. Vi salutiamo in tipico dialetto marchigiano:
ci rvidìmo
IL LAZIO
Il Lazio é una regione a statuto ordinario si trova nell' Italia centrale ha come capoluogo Roma che è anche la capitale d’Italia. Confina con Toscana, Umbria, Marche ,Abruzzo ,Campania, Molise ed è bagnata dal Mar Tirreno Il suo territorio è prevalentemente montuoso e collinare con presenza di zone pianeggianti lungo la costa . I monti del Lazio si trovano prevalentemente lungo la catena montuosa degli appennini ,le coste sono basse e sabbiose spesso orlate da dune
ECONOMIA DEL PAESE L'economia della regione si basa soprattutto sul settore terziario data l'elevata presenza, a Roma, di uffici della Pubblica Amministrazione. Agricoltura: Cereali,Ortaggi,Alberi da frutta,Vite,Olivo e Floricoltura
Allevamento: bovini,bufali,ovini
Industria: Meccanica,Chimica Farmaceutica,Alimentare, Elettronica,Informatica e Aereospaziale Turismo: Diffuso soprattutto a Roma e nelle altre cittĂ di interesse storico, nei centri balneari), in quelli montani e nei centri termali.
LA SUA STORIA La storia del Lazio è stata segnata dalla storia di Roma il suo nome deriva dall'antico popolo dei Latini che in passato, abitavano la regione. Da questo popolo trassero origine i Romani. Il Lazio cominciò ad essere popolato almeno 60mila anni fa. Nel VII secolo a.C. le aree più settentrionali erano abitate da Etruschi e Sabini, mentre le zone meridionali erano colonizzate da Latini, Volsci ed Ernici.
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LE CITTÀ PIÙ IMPORTANTI SONO: Roma : grande città artistica dove sono presenti numerosi capolavori da ammirare come il Colosseo, le terme di Diocleziano, il pantheon , Campidoglio: il colle che fu il centro politico e religioso della Roma antica e che rappresentò, durante il periodo medievale, il simbolo dell’autonomia del popolo romano contro il potere della Chiesa. Ma numerosi sono anche le basiliche del periodo Medievale come S.Maria e S.Lorenzo e i monumenti come la Barcaccia e la fontana di Trevi . Roma, è l'unica città al mondo ad ospitare al proprio interno un intero lo stato, l'enclave della Città del Vaticano per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati.
Oltre a un importanza culturale questa città ha anche un importanza politica e sociale . In piazza Colonna, si trova Palazzo Chigi, in cui ha sede la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1961. in Piazza Montecitorio, si trova l’omonimo Palazzo , in cui ha sede dal 1871, la Camera dei Deputati. A livello sociale troviamo un importante università(la sapienza) e ottimi ospedali (Gesù Bambino , e i Gemelli ) stadio che ospita grandi eventi (L’Olimpico ) e piazze scenografiche spesso usate come scenari per eventi di moda o riprese cinematografiche.
ROMA ANTICA Le origini di Roma sono avvolte nella leggenda. Secondo la tradizione . Roma fu fondata da Romolo nel’ anno 753 a.C. sul monte Palatino uno dei 7 colli che si è elevato sulla riva del Tevere. È certo che per due secoli Roma fu una monarchia ( fu governata da re ) .La tradizione parla di 7 re Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio,Tarquino Prisco, ServioTullio, Tarquino il Suberbo . I primi 4 re erano latini e sabini mentre gli atri erano etruschi . Tarquino il Superbo , per le sue prepotenze , fu l’ ultimo re di Roma quindi nel 509 a.C. i romani insorsero contro di lui e lo misero in fuga cosi cadde la monarchia ed ebbe inizio una nuova forma di governo :la repubblica
CITTÀ DEL VATICANO : La Città del Vaticano, comunemente chiamata anche semplicemente Vaticano, Santa Sede è una città-Stato indipendente dell'Europa. Lo Stato della Città del Vaticano è sorto con il Trattato Lateranense, firmato l’11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l’Italia, La forma di governo è la monarchia assoluta. Capo dello Stato è il Sommo Pontefice, che ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Tali poteri, durante il periodo di sede vacante, sono demandati al Collegio dei Cardinali .
All'interno di Roma troviamo la Città del Vaticano il più piccolo stato del mondo i visitatori sono attratti dai musei vaticani, dalla basilica di San Pietro che è la più grande chiesa del mondo. Ma la cosa più importante è che la Città del Vaticano è luogo di resid si rimane colpiti quando si entra dagli interni ed anche dal luogo sacro stesso poi sul fondo della navata c'è la statua di San Pietro
GUIDONIA:
L'insediamento umano sull'attuale territorio di Guidonia Montecelio è riconducibile a 6000 anni fa circa, nel periodo Neolitico in cui, come dimostrato dai numerosi reperti ritrovati, c’erano insediamenti umani sia sugli altipiani che vicino ai corsi d’acqua, stagni e laghi, dove c’era abbondanza di cacciagione.
Gli stessi fattori geografici favorevoli determinarono i numerosi insediamenti dell'età del bronzo. I monti denominati Cornicolani e Tiburtini, nome attribuito alle colline su cui sorgono gli attuali paesi di Montecelio, con il vicino Monte Albano, il diruto Poggio Cesi e S. Angelo Romano, risultano abitati stabilmente già dal X sec. a.C., quando popolazioni latine vivevano in gruppi di capanne sparse. A quell'epoca risale la nascita di Corniculum, città preromana situata dagli archeologi sul colle dove ora è il centro abitato di Montecelio.
Il laghetto di S.Giovanni.I tempi erano quelli di un’urbanistica che anziché disegnare le città ne consolidava le storture. Ed anche quelli che per la maggioranza degli italiani la questione ambientale veniva considerata nel migliore dei casi un vezzo, una cosa da snob, per i “concreti” un intralcio allo sviluppo. Da qui, nessun problema a considerare abbellimento dei luoghi la grande escrescenza con grotta annessa al centro della tenuta agricola e il laghetto San Giovanni .
RIETI La zona è ricca di corsi d’acqua, tra cui i fiumi Velino, Salto e Turano e di numerosi laghi che punteggiano il territorio. Tra questi ricordiamo il Lago del Salto, uno dei bacini artificiali piÚ grandi del Lazio che si trova a circa 535 metri sul livello del mare, particolarmente suggestivo grazie alla sua rigogliosa vegetazione ed ai paesi che lo circondano. Ancora, regalano splendidi paesaggi anche il lago del Turano ed il lago di Scandarello, immerso nello scenario dei Monti della Laga, nella conca di Amatrice. Insomma la provincia di Rieti riunisce in un armonioso insieme storia, archeologia, natura, buona tavola, sport e relax.
il Palazzo Vescovile è stato la dimora di diversi pontefici. Si trova a destra della Cattedrale, con la fiancata lungo via Cintia
quasi fuori luogo tanti sono gli spunti per descrivere cosa vedere a Rieti. ... La Fontana dei Delfini.
Se vi trovate nel Lazio,non potete perdervi una fantastica gita a Tivoli, sui Monti Tiburtini . Una splendida città fondata nel 1215 a.C. Questa località è nota soprattutto per le sue sorgenti di acque minerali sulfuree utilizzate fin dall'antichità. Tuttora sono molti i turisti che si recano a Tivoli per godere dei benefici delle tante strutture termali. Tuttavia, Tivoli è famosa anche per la presenza di due ville oggi Patrimonio dell'Umanità
VILLA ADRIANA Costruita dall'imperatore Adriano come residenza imperiale, vi si accedeva attraverso due strade (via Tiburtina, Via Prenestina) o navigando il fiume Aniene. Nella villa l'imperatore volle riprodurre quei monumenti che durante i suoi innumerevoli viaggi, specie in Grecia, lo avevano affascinato: Pecile, Canopo, Accademia, Liceo. Indubbiamente i luoghi da visitare all'interno della villa sono tantissimi e tra questi ricordiamo l'Accademia, lo Stadio, il Palazzo imperiale, la Sala dei filosofi, il Teatro greco e la Piazza d'oro.
VILLA D’EST La villa d'Este di Tivoli è un capolavoro del Rinascimento italiano e figura nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Nel 2014 è stato il decimo sito statale italiano più visitato.
La cucina tipica del Lazio Quella del Lazio è una cucina povera di tradizioni popolari e contadine. In essa si fa largo uso delle parti meno pregiate pregiate del vitello dell’ agnello :interiore, cervello, testa ,coda Famosissima la ricetta dei bucatini all’ Amatriciana ,degli gnocchi e dei Saltimbocca alla Romana e i carciofi alla Giudia
Viaggio nel Molise‌
La storia del Molise Devastato dai Goti (535-553 d.C.) e invaso dai Longobardi nel 572, il territorio dell'attuale Molise era anticamente aggregato al ducato di Benevento. Annessione che aprì una fase di turbolenza nella storia della regione, invasa anche dai mercenari bulgari, i quali costituirono un castaldato comprendente Sepino, Isernia, Trivento e Venafro. La Chiesa, dopo la conversione dei Longobardi al cattolicesimo, riuscì ad acquistare nel Molise un notevole potere, ma con l'inizio delle invasioni saracene del IX sec., il territorio subì una pesante crisi economica. Nel X sec. si costituirono alcune signorie feudali che si resero autonome, formando nel tempo nove contee: Venafro, Larino, Trivento (X sec.), Bojano, Isernia, Campomarino, Termoli, Sangro, Pietrabbondante, Guglionesi (inizi dell'XI sec.). Fra queste cominciò a prevalere la contea di Bojano, che ebbe come signori i conti normanni Rodolfo (1092) e poi Ugo I di Molhouse (o de Molinis o Molisio) [1095], dai cui forse deriva il nome della regione. Quest'ultimo ingrandì i confini della contea, e nella prima metà del XII sec. il conte Ugo II, poté assumere il titolo di conte di Molise (1144).
• Alla sua morte (1168), però, la contea del Molise (comitatus Molisii) fu ceduta dalla reggente spagnola Margherita di Navarra e, all'inizio del XIII sec., divenne di Tommaso di Segni conte di Celano, che la perse a sua volta, a favore dell'imperatore Federico II. Il Molise, dopo aver subito diversi mutamenti in epoca angioina e aragonese, nel XVI sec. fu unito alla Capitanata. La regione attraversò, allora, delle fasi difficili, nei secoli XVI-XVIII, dovute all'isolamento e alla decadenza economica, che colpì tutta la penisola italiana. Nel 1806, con l'occupazione francese il Molise fu staccato dalla Capitanata e divenne una provincia autonoma. La dominazione borbonica, però, peggiorò le condizioni della regione e nemmeno l'unità d'Italia portò ad una ripresa del Molise, che divenne anzi uno dei centri del brigantaggio. Nel corso della seconda guerra mondiale, inoltre, il territorio attorno a Campobasso fu devastato da combattimenti, che ebbero termine solo con lo sbarco alleato a Termoli, avvenuto nel settembre del 1943. Il Molise è divenuto una regione autonoma nel 1963.
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Cosa visitare in Molise
• Il Molise è la penultima delle regioni italiane, sia per estensione che per numero di abitanti, ma ciò non comporta che non sia meritevole di attenzione da parte dei turisti, in quanto è comunque toccata da vicissitudini storiche fin dall'epoca pre-romana e caratterizzata da una natura in gran parte incontaminata.
Isernia & Campobasso Isernia è secondo capoluogo di provincia della regione, merita una tappa per visitare la Cattedrale, edificata sulle rovine di un tempio pagano, e l'eremo dedicato ai Santi Cosma e Damiano, edificato non lontano dal centro città . Sempre in zona, sorge la cittadina di Trivento, un antico borgo caratteristico, formato da piccoli vicoli e scorci molto suggestivi. Campobasso, capoluogo della regione, offre al visitatore la città antica, di stampo medievale, dominata dal castello Monforte di origine antecedente al XIV secolo. In provincia di Campobasso si trova la città di Larino, che ospita un anfiteatro risalente al II secolo d. C., il Palazzo Ducale con alcuni bellissimi mosaici romani e la Cattedrale del XII secolo.
Il Molise è anche una terra dalla natura incontaminata poichÊ vi sono circa sei aree protette che permettono lo sviluppo di flora e fauna selvatica caratteristica di questa zona d'Italia. Abeti, cerri, faggi ecc., compongono l'habitat naturale di animali come il gatto selvatico, il tasso, la volpe e splendidi esemplari di rapaci notturni. Il Molise è una regione costituita da tanti piccoli borghi caratteristici, che meritano una breve sosta, anche per gustare la cucina tipica locale, capace di presentare ancora gli antichi sapori in un contesto affascinante.
Riserve naturali Le Riserve Naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati. La Riserva Naturale di Collemeluccio è stata istituita con 3 decreti del Ministero dell'Agricoltura e Foreste: 11 settembre 1971, 29 marzo 1972 e 23 dicembre 1977. La Riserva Naturale Biogenetica Orientata Statale Collemeluccio interessa una zona collinare coperta da boschi di 347 ettari, nel Comune di Pescolanciano (IS), presenta un’altitudine che varia tra i 792 ed i 1.075 m. Oltre ad essere Riserva Naturale Orientata dello Stato, costituisce, insieme al vicino nucleo di Montedimezzo, una delle Riserve della Biosfera, denominate appunto MAB (Man and Biospher) ed istituita dall'Unesco insieme ad altre quattro in Italia.
La Riserva Naturale di Montedimezzo è stata istituita con 3 decreti del Ministero dell'Agricoltura e Foreste: 11 settembre 1971, 29 marzo 1972 e 23 dicembre 1977. Dal 1977 è una riserva di importanza strategica inserita nel programma internazionale dell'UNESCO MAB - Man and Biosphere (Uomo e Biosfera). Riserva Naturale di monte Meluccio fa parte delle 5 riserve MAB nazionali (Parco del Circeo nel Lazio, Area del Somma Vesuvio e del Miglio d'Oro, Parco del Cilento e Vallo di Diano in Campania ed Parco di Miramare nel Friuli-Venezia Giulia, che è una Riserva biogenetica marina). La Riserva Naturale Biogenetica Orientata Statale di Montedimezzo interessa un'area boschiva di 291 ettari nel Comune di Vastogirardi.
I piatti tipici del Molise
Questo tipo di pasta viene preparata «arrotolando», su un «ferretto», l’impasto precedentemente preparato e i fusilli, così ottenuti, si condiscono con sugo di pomodoro riccamente insaporito con peperoncino e una spolverata di pecorino
Si prepara utilizzando carne magra di maiale, stufata in casseruola con peperoni, olio, rosmarino, aromi e una spruzzata di aceto
Sono delle specie di panzerotti cotti al forno e farciti con mollica di pane lavorata insieme a mosto di vino cotto, miele, noci e mandorle
LA PUGLIA . Conosciuta anche come "Le Puglie", questa regione è davvero una terra al plurale, un luogo che cela anime diverse, sospese tra natura, storia, tradizione, gusto e spiritualità , da visitare dodici mesi l’anno.
La Puglia, il tacco dello Stivale, è una regione incantevole, una striscia di terra che si allunga nel mare con spiagge meravigliose e per tutti i gusti, dalle sabbiose Torre dell'Orso e Porto Cesario alle riviere fatte di scogli a Otranto e a Santa Maria di Leuca, dove s'incontrano e si mescolano lo Ionio - cristallino e calmo - e l'Adriatico - dall'intenso azzurro. Le opzioni per chi ama il mare sono infinite, da Gallipoli la “Gemma del Salento” al Gargano lo “Sperone d’Italia”, che si protende nelle acque limpide del mare che ospita le splendide Isole Tremiti. La natura si rende ancora protagonista, in Puglia, con il Parco Nazionale delle Murge e quello del Gargano con la selvaggia Foresta Umbra, le saline ed i laghi. Da visitare anche la riserva marina di Torre Guaceto, le profonde gravine di Laterza e le ampie doline di Altamura che, con i loro paesaggi suggestivi, caratterizzano la parte interna della regione.
Per chi vuole fare un viaggio nella storia, la Puglia offre un ampio ventaglio di luoghi che raccontano le antichi origini di questa terra: dalla preistoria alla Magna Grecia, dall’età imperiale al Rinascimento, ai fasti del barocco di Lecce e del Salento. I trulli, ad esempio quelli della Valle d'Itria, offrono una suggestiva testimonianza del passato rurale della regione mentre numerosi castelli impreziosiscono le coste del Sud, in ricordo di un tempo in cui merci e pericoli arrivavano dal mare. Chi ama la tradizione e la musica popolare, invece, non può fare a meno di girare per le innumerevoli feste e sagre di paese che di estate si spostano da un paesino all'altro della Regione.
Di cose da vedere in Puglia ce n'è per tutti i gusti, dalla storia antica a quella medievale e barocca, dai castelli che costeggiano il mare ai piccoli borghi d'arte dove rivivono i capolavori dell'artigianato. I più devoti, ma non solo, non vorranno perdere l'occasione di andare a San Giovanni Rotondo (Foggia), dove San Pio da Pietrelcina visse la sua fede, per visitare i Santuari del Santo: il convento dei frati cappuccini di Santa Maria delle Grazie - dove Padre Pio morì nel 1968 - con l'annesso Santuario e la nuova chiesa progettata dal grande architetto Renzo Piano, inaugurata nel 2004. Per una full immersion nella storia e nella tradizione, invece, Alberobello è una fermata obbligatoria. Inserito nel 1996 nella World Heritage List dell'UNESCO per i suoi famosissimi trulli, Alberobello è davvero la patria di queste antiche e caratteristiche abitazioni in pietra dal tetto conico, costruite artigianalmente senza collanti. Oltre ai trulli, la Puglia vanta un altro sito UNESCO presso la città di Andria: Castel del Monte, un capolavoro unico dell'architettura medievale fatto costruire da Federico II di Hohenstaufen nel XIII sec. Una curiosità: l’otto è il “numero guida” del castello. Otto sono i lati della pianta del castello, otto le sale del piano terra e del primo piano disposte in modo da formare un ottagono e sempre otto sono le imponenti torri, ovviamente a pianta ottagonale. Delizia per gli occhi sono, infine, le cinque isole dell’Arcipelago delle Tremiti: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Si tratta di un vero e proprio paradiso in miniatura dove storia e natura si fondono perfettamente offrendo un meraviglioso panorama tutto da esplorare.
I due mari della Puglia offrono incredibili opportunità per chi predilige le vacanze all’insegna dello sport e a diretto contatto con la natura, o anche solo per chi ama emozionarsi esplorando l’ambiente affascinante e misterioso del mare. Le acque cristalline delle Isole Tremiti offrono un meraviglioso paesaggio, movimentato da insenature, grotte e profondi fondali, il tutto colorato da una fitta vegetazione e popolato da tante specie ittiche. Santa Maria di Leuca, a cavallo fra il mar Ionio e l’Adriatico, è un’altra meta da non perdere. I fondali, in alcuni tratti, raggiungono i 90 metri di profondità e le forme di vita che colonizzano questo tratto di mare creano un affascinante gioco di colori. Per chi, invece, sceglie di divertirsi rimanendo sopra il livello dell’acqua, sono tanti i luoghi dove poter praticare vari sport, fra cui windsurf o kitesurf, e non solo durante la stagione estiva.
Ma la Puglia non è solo mare. Per scoprire le meraviglie naturali della Regione o per conoscerne la storia e le tradizioni si può scegliere un modo originale ed alternativo di muoversi: un tour in bicicletta. Non è necessario essere ciclisti provetti per decidere di intraprendere un viaggio su due ruote: basta un buon cappellino per ripararsi dal sole e un po' di spirito d'avventura. Gli itinerari sono tanti ed eterogenei: si può pedalare lungo i sentieri, nella natura, del Parco del Gargano o del Parco delle Murge, oppure seguire il sentiero storico alla scoperta delle tante testimonianze che raccontano il passato di questa terra, o infine addentrarsi nell’entroterra alla ricerca di uno stile di vita lontano da quello frenetico delle grandi città.
Tante le tante feste, sagre e rievocazioni storiche che si organizzano tutto l’anno in Puglia, le piÚ rinomate sono il Carnevale di Putignano, la Festa di San Nicola a Bari e la Disfida di Barletta. Imperdibile, per i piÚ giovani e non, la Notte della Taranta di Melpignano, festival di pizzica e tarantelle che ogni anno, a fine agosto, richiama ospiti di prestigio e gente da tutta Europa per cantare e ballare sotto la luna e al suon del tamburello.
Da sempre definita “povera”, per la semplicità dei suoi ingredienti, la cucina pugliese sa soddisfare ogni tipo di palato. Tre sono i punti di forza della cucina: il grano duro, le verdure e l’olio che, uniti alla carne e al pesce, danno sempre vita a piatti originali capaci di mantenere sapori schietti e inconfondibili.Caposaldo della tavola regionale è la pasta fatta in casa con farina di grano duro o una miscela di grani duri e teneri, dalle recchietelle (orecchiette) – ormai simbolo regionale – nelle loro molteplici varianti, agli altrettanto famosi strascinati, un tempo piatto principale delle famiglie più povere, oggi ricercati e serviti nei migliori ristoranti. E poi mignuicchie, fenescecchie, troccoli, sagne ‘ncannuate, cicatadde svariate e originali forme di pasta lavorate ancora secondo le antiche usanze.
Ma è soprattutto il connubio tra pasta e verdura a riservare insospettabili sorprese, come gli strascinati con cavoli e pancetta fritta e gli spaghetti con fagiolini, pomodori e cacioricotta. La Puglia è, infatti, un grande orto profumato dove le verdure hanno colori e sapori unici. Unite alla pasta fatta in casa, al pesce freschissimo del mare e alle buone carni, le verdure regalano al palato sensazioni indimenticabili.Per gli amanti del pesce, in questa terra, con 800 km di coste bagnate da due mari, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci sono tutte le varietà: pesce crudo, marinato, affogato in sontuose zuppe e persino accompagnato al cacio.Sono tante le tentazioni anche per i golosi, con ingredienti come frutta secca, miele, vino cotto, canditi e cioccolato.Tra le eccellenze che hanno meritato la tutela dei marchi DOP o IGT, infine, ricordiamo il pane di Altamura, noto per la sua fragranza, la Clementina del golfo di Taranto, dalla polpa dolce e succosa, la Bella della Daunia, oliva coltivata nel foggiano sin dal 1400, i famosi vini e l'olio extra-vergine di oliva, che presenta caratteristiche diverse a seconda dell’area territoriale di produzione.
LA SICILIA Legenda: La Sicilia è bagnata a nord dal Mar Tirreno, a est dal Mar Ionio e a Sud dal Mare Mediterraneo. Lo Stretto di Messina divide per soli 3 km la Sicilia dalla penisola italiana.
INIZIAMO IL NOSTRO VIAGGIO! Palermo Fondata dai Fenici nel VII sec. a.C. con il nome di Ziz, fiore, viene conquistata dai Romani che le danno il nome di Panormus (dal greco, tutto porto) che, con poche modifiche (l'arabo Balharm) è giunto fino a noi. La città si espande e nascono nuovi quartieri urbani al di là dei confini del centro storico detto il Cassaro (dall'arabo Al Quasr, il castello, antico nome anche della via principale, oggi corso Vittorio Emanuele). Nel 1072 la città cade in mano al normanno conte Ruggero, ma il passaggio non avviene in modo violento
LA FONTANA PRETORIA La fontana venne realizzata a Firenze nel 1554 dallo scultore Francesco Camilliani per il giardino del nobile spagnolo Don Luigi Toledo, suocero del Gran Duca di Toscana Cosimo I de’ Medici. Dal Vasari fu definita "Fonte stupendissima che non ha pari in Fiorenza" ma, per far fronte ai debiti, fu venduta al Senato palermitano. La fontana giunse a Palermo il 26 maggio 1574 smontata in 644 pezzi dei quali 112 imballati in 69 casse. Originariamente era composta da 48 statue ma a Palermo non arrivò completa sia perché alcune sculture si erano rovinate durante il trasporto, sia perché il proprietario decise di trattenerne alcune, tra cui, probabilmente, le due Divinità nel Museo del Bargello a Firenze, e altre che furono collocate nel giardino privato di don Luigi a Napoli e, alla sua morte, trasportate a Caceres in Spagna. Il Senato palermitano decise di collocare la fontana di fronte a Palazzo delle Aquile. I lavori furono affidati al figlio di Francesco Camilliani, Camillo, che completò l'opera nel 1581. I palermitani soprannominarono la fontana “ La piazza della vergogna” per la nudità delle statue.
CATANIA Catania ha origine come insediamento siculo, rifondato col nome di Kατάvη nel 729 a.C. da coloni greci calcidesi. Nel V secolo a.C. fu occupata dai Siracusani, che la battezzarono Etna, fu poi conquistata dai Romani nel 263 a.C. Con la caduta dell’Impero Romano, la città seguì le sorti della Sicilia, venendo conquistata prima dagli Ostrogoti, poi da Arabi, Normanni, Svevi e Angioini. Sconvolta dalla terribile eruzione dell’Etna nel 1669 e dal disastroso terremoto del 1693, la città fu quasi interamente ricostruita all’inizio del Settecento, secondo il gusto barocco del tempo che caratterizza tutta la Sicilia sud orientale.
TRADIZIONI CULINARIE DELLA SICILIA!!
CANNOLI SICILIANI
I cannoli siciliani sono dolci fritti tradizionali che venivano consumati originariamente nel periodo di Carnevale ma che hanno avuto così tanto successo da essere diventati il dolce siciliano più diffuso e apprezzato e vengono gustati tutto l’anno.
RICETTA: Un chilo di farina ’00 due cucchiai colmi di strutto 120 grammi di zucchero un uovo un bicchiere circa di Marsala o vino Due litri di olio di semi per la frittura
IL MARZAPANE RICETTA: 800g di farina di mandorle 800g di zucchero 2 bicchieri d’acqua(300cc circa) Mezza bustina di vaniglia in polvere Colorante alimentare La pasta di mandorle o pasta reale perché considerata per la sua bontà degna di un re pare sia nata intorno al 1100 a Palermo a opera delle suore che, in occasione di una visita papale, decisero di abbellire il convento sostituendo i frutti del loro giardino con dolci di pasta di mandorle a forma di frutto. La tradizione vuole che in seguito le suore continuassero a cucinare per la ricorrenza di Ognissanti.
COSTUMI SICILIANI
Il più tipico dei costumi siciliani femminili è composto da una gonnella di cotone o di lino, o di lamé a colore, chiamata fadedda o fadetta. E’ una gonnella semplice e pratica, che scende dalla cintura fino al piede, da mettere sulla sottoveste, che può essere o no unita con lo spénsiru o col jippuni dello stesso o un altro tessuto. Sulle spalle scende a punta un fazzoletto con colore o bianco fermato con uno spillo sul petto. Un grembiule modesto sulla gonna, delle calze color azzurre, scarpine nere e una mantellina di panno sulla testa terminano l’insieme di un vestire molto modesto. Gli abiti maschili si potevano dividere in abiti per le attività quotidiane e per le occasioni speciali, ma a differenza delle rappresentanti del gentil sesso, per l’uomo si trattava di un vero e proprio cambiamento nello stile. Una prima differenza si ha invariabilmente con il passaggio da un ceto all’altro. L’abito più semplice era quello dei pastori, costituito dai ‘vrachi’ e dalla giubba in pelle di capra: resistenti ed impermeabili al cattivo tempo. Stesso discorso anche per le calzature (le scarpe ‘di pilu’) che venivano utilizzate allo stesso modo dai contadini per tenere al riparo e al caldo i piedi impegnati in tante ore di lavoro all’addiaccio, presso i campi o al pascolo.
PerchĂŠ la Sardegna?
Un viaggio navigando in un mare di smeraldo, tra piccole e grandi insenature dalla sabbia bianchissima.
Questa è la Sardegna, un’isola che stupisce il visitatore per i suoi contrasti naturali, luci e colori, un paese di antichissime tradizioni, immerso in una natura selvaggia e incontaminata.
La Sardegna dei Nuraghi
Il nuraghe rappresentava il centro della vita sociale di queste tribù che ci hanno lasciato anche altre costruzioni megalitiche come le necropoli, le tombe e i luoghi di culto. Punto di partenza dell’itinerario è Cagliari, capoluogo regionale e principale porto sardo, dove è d’obbligo visitare il Museo archeologico nazionale, il più importante al mondo per quel che riguarda la civiltà nuragica.
origine medievale, è composta dalla Croce di San Giorgio e da quattro teste di moro bendate, rappresentanti i 4 re saraceni sconfitti dagli aragonesi durante la battaglia di Alcoraz avvenuta in Spagna. Ăˆ storicamente legata alla bandiera dell‘Aragona e alla bandiera Testa Mora, della vicina isola della Corsica.
Storia e cultura della Sardegna
La Sardegna, caratterizzata da una sua cultura autoctona e da scarsi contatti esterni, ha una specificitĂ che si manifesta nel suo patrimonio folcloristico, nelle feste, nelle sagre, nei costumi, nei rapporti con i forestieri, nella tradizionale ospitalitĂ e nel culto dei valori familiari. Il suo territorio vario e selvaggio, il clima secco con scarse piogge, la presenza costante di venti dominanti hanno condizionato e influito non poco sull'economia e sulle scelte legate alla sopravvivenza. I primi uomini a stabilirsi in Sardegna, in Gallura, molto probabilmente, provenivano dal continente italiano, dall'Etruria. La Sardegna centrale fu invece colonizzata da popolazioni provenienti dalla Spagna attraverso le isole Baleari. La parte sud fu invece colonizzata con tutta probabilitĂ da popolazioni provenienti dall'Africa.
Piatti tipici della Sardegna
La cucina sarda punta su cibi semplici, genuini e saporiti. È prevalentemente una gastronomia povera, in cui si inseriscono alcuni piatti più ricchi, anche a base di pesce. In ogni caso non può mancare il pane, che nell’isola ha nel carasau la sua tradizione più nota. Le abitudini dei pastori, che un tempo stavano lontano da casa anche per mesi durante la transumanza, costrinsero a ideare un pane buono anche dopo tanti giorni. La soluzione era questa variante secca e sottile, nota fuori dalla Sardegna come carta da musica. Il carasau, come altre rimanenze di pane, viene anche utilizzato per il pane frattau, bagnato con brodo di pecora e condito con sugo di carne e pecorino grattugiato. Una ricetta simile riguarda la zuppa cuata, molto diffusa in Gallura. Anche questa, infatti, prevede l’utilizzo di pane, preferibilmente ,a pasta dura, che viene ammorbidita col brodo, condita con due tipi di formaggio e poi infornata. Per gli amanti degli spaghetti si consiglia di assaggiarli con i ricci di mare o con la bottarga.
ANTONIO ARISTOTILE