I limoni di lina

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Werner Kuhn

I limoni di Lina



I limoni di Lina Testo di Werner Kuhn • Traduzione di Hanspeter Widmer

Copertina e disegni di Sita J

Mese © 1984 Edizioni Svizzere per la Gioventù Zurigo No 1698



Conoscete Lina? Sì, Lina, l'allegra ragazzina dalle due treccine e dal naso all'insù, quella che indossa i jeans blu e porta gli occhiali da sole. Ma certo, l'avrete già incontrata! Quest'estate Lina ha fatto la commerciante. Non ci credete? Sì, proprio, ha allestito una bancarella e ha venduto...

Ma è una storia abbastanza lunga. V'interessa cono scerla? Sì? Allora voltate pagina, perché la potrete leggere in questo opuscolo.


Lina è arrabbiata, addirittura furiosa. Se la prende con lo zio Fede. Infatti le ha detto: - Che mai sarà di te una volta adulta; non sai nemmeno distinguere i franchi dai centesimi! Essendo quest'osservazione tutt'altro che gentile,

Lina quasi scoppia di rabbia. Ad un tratto, ha un'idea brillante: - Aprirò un negozio: si meraviglierà zio Fede di quanto sarò capace di fare! Riflette: - Che cosa potrò vendere?


Apre il frigorifero della mamma e vi scorge alcuni limoni in un sacchetto di plastica. - Tò! Limoni! Venderò limoni! Quando? Domani? Macché, ancora oggi! - esclama felicissima.

Ma chi vorrà comperare limoni? Solamente limoni e nient'altro? Riflette e...: - Ah, ecco, coi limoni produrrò la limonata! Piace sempre ai ragazzi, soprattutto quando fa caldo! Si mette subito al lavoro. Spreme i limoni, vi aggiunge acqua, un po' di zucchero e rimesta il tutto con un cucchiaio. Ecco pronta la limonata, una bibita squisita e rinfrescante.



Lina è pronta. Ha a disposizione una sedia, una brocca con la limonata, e dei bicchieri di cartone. Sulla sedia ha deposto una scatola che servirà da cassa. V'è pure appeso un cartello indicante Limonata, 30 centesimi il bicchiere. Questo difatti è il prezzo. Ora può iniziare la vendita. Arriva Enrico. Sarà lui il primo cliente? -Ciao Lina, quanto costa la tua limonata? - chiede.

-Il prezzo è scritto qui! Non sai leggere? - risponde la ragazza.

-Un bicchiere pieno costa 30 centesimi. Com'è caro! - ribatte Enrico.

Nonostante ciò il ragazzo ne acquista uno coi suoi risparmi. -Chi ben comincia... - dice tra sé Lina, sorridente.


Ben presto affluiscono i compagni di gioco. Fa caldo e la bibita li attira. Ma che cosa deve sentire Lina? Tanti brontolii come: -La tua limonata è troppo cara! -30 centesimi il bicchiere! -Un bicchiere vale solamente 25 centesimi! -Non paghiamo di piÚ! -Nooo! CosÏ non ci stiamo! - esclamano in coro.


Lina è costernata. Cosa deve fare? Vorrebbe assolu tamente vendere. - Va bene - decide - abbasserò il prezzo.

E così un bicchiere costa solamente 25 centesimi. Saranno contenti adesso i clienti? Sì, ora acquistano tutti la sua limonata.

Lina è di nuovo sorridente. Gli affari van bene, cosicché tra poco avrà venduto tutta la bibita prodotta.


-Papa, mi occorre del denaro! Domani infatti vorrò installare una bancarella per la vendita di limonata. Devo comperare i limoni, lo zucchero e perfino i bicchierini di cartone. Ma purtroppo il mio salvadanaio è vuoto.

-Ti presterò dei soldi - dice il babbo. -Che significa prestare? - chiede la ragazzina. -Ascoltami bene: io ti darò del denaro che tu mi restituirai dopo aver venduto tutta la limonata - le spiega papa. -Come farò, - Lina è incerta - se al momento dell'acqui

sto questi soldi li spenderò? -Ma Lina, incasserai pure del denaro! Per ogni bicchiere venduto, i tuoi clienti ti pagheranno 25 centesimi. -Ah sì, hai ragione papa, non ci avevo pensato.



Il giorno seguente, Lina va a comperare i limoni. Acquista pure zucchero e bicchieri di cartone. Tutto questo costa. Paga coi soldi prestati dal babbo. Solo l'acqua è gratuita. A casa sua prepara la limonata Poi, con alcune vecchie assi, chiodi e martello, si costruisce una cassa: il banco di vendita. Davanti vi fissa un cartello con scritto bene in grande Limonata, 25 centesimi. Accanto alla cassa colloca l'ombrellone della mamma. Comincia a gridare: -Limonata fresca e squisita! -Spero solo che non venga a piovere, oggi, - pensa

fra sé - poiché se dovesse piovere, i ragazzi non acquisterebbero limonata. Ma il tempo rimane sereno. Giungono molti clienti e Lina incassa una cospicua somma che depone man mano nella sua scatola di cartone. Sono più i soldi che entrano di quelli che ha dovuto spendere per i limoni, lo zucchero e i bicchierini. Si rallegra pensando: -Almeno potrò restituire il denaro a papa. Dopodiché mi resterà ancora qualche franco. Sarà il guadagno. Questo guadagno sarà tutto per me! Evviva, com'è bello fare la commerciante!



-Ciao Enrico! Fai bene a venire qui. Ho bisogno d'aiuto. Non riesco a farcela da sola: spremere i limoni, preparare la limonata e poi ancora incassare.

Ho troppo lavoro. Gli affari vanno a gonfie vele. Dai, che accanto alla cassa di legno posiamo ancora un tavolo, dove tu potrai spremere i limoni e fabbricare questa bibita rinfrescante. Io mi occuperò della vendita. -E cosa mi darai per questo lavoro? - chiede Enrico. -Riceverai una paga. 40 centesimi all'ora. Sarai

il mio impiegato e io la negoziante. -Massi, accetto! - Enrico, sorridente.

Che divertimento... spremere limoni e produrre limo nata. - Ora siamo una vera ditta, come quella

del macellaio Bianchi! - dice la ragazzina. -Ma quello vende le salsicce - ribatte il ragazzo. -Salsicce! Con questo caldo! - ridacchia Lina - Adesso è molto piÚ richiesta la limonata! Non siamo una ditta in gamba?



-Io non ci sto più! - esclama Enrico - Tu guadagni troppo e io troppo poco. Inoltre sono sfinito. Che fatica spremere i limoni per tanto tempo. Dammi più paga! Voglio 50 centesimi all'ora. La piccola commerciante gli risponde con un secco no! -Allora sciopero! - minaccia il ragazzo. -Come vuoi. - dice Lina freddamente - Ora posso farcela anche senza di te; ormai ho ancora una gran

scorta di bibite già pronte! Enrico, arrabbiato: -Vedremo!

Appende al collo un grande cartone con la scritta Io sciopero. Lina è ingiusta. Mi sfrutta! In cima ad un bastone fissa un altro cartello sul quale scrive: Non comperate più limonata da Lina!. La ragazzina guarda sbalordita. Vede il suo dipendente camminare innanzi e indietro davanti alla bancarella; un cartello sul petto e l'altro sul bastone che tiene in mano. Grida a tutti i ragazzi:


- Non lavoro più per Lina. Non comperate più niente

da lei! Guarda un po'! I compagni l'ascoltano e gli danno seguito. Non acquistano più nessun bicchiere di limonata e si allontanano. Lina piange. Che può fare?


La ragazza parla con Enrico: -Questa lite è sciocca. Io non guadagno più niente e tu non ricevi più paga. Ha senso? Certo che...

non posso aumentarti lo stipendio. -Ah sì?! - commenta il ragazzo adirato. Prende la brocca con la bibita rimanente e la vuota sulla testa della compagna. -Eccoti la limonata! - urla e se ne va.

Oltre ad essere bagnata, Lina è sconcertata: la bibita attaccaticcia le scorre sulle guance.

-Come sei cattivo! - gli grida indignata. Il signor Feliciani, che passa nelle vicinanze, assiste al battibecco. Sente gridare Enrico: -No, io voglio più paga! E Lina: -No, io non pago di più!


Il ragazzo aggiunge: -Inoltre è un lavoro dover spremere continuamente limo

Il signor Feliciani vuole aiutarli a ritro la pace e propone: -Ma comperate una

spremiagrumi più p una d'occasione non vi costerà tanto.

Lina, udita la propo si rallegra e pensa a voce: -Ecco, lo faccio. Se la compero,

non avrò più bisogn di Enrico. Essa sostituirà l'imp Le macchine non ri paga. Il ragazzo, udita l'in corre via furibondo.

Ormai ha perso il su di lavoro: è disoccu Che farà?


Trova presto una via d'uscita. Proprio di fronte alla bancarella di Lina installa un proprio posto endita. ragazza è stupita. ico ha addirittura eso all'ombrellone ttro palloncini iopinti che alerà ai suoi i quattro clienti.


Inoltre abbassa il prezzo: da lui la limonata costa soltanto 20 centesimi il bicchiere. È più a buon mercato. Attirerà i clienti questo prezzo conveniente? Perbacco, ecco che arrivano i primi. -Che divertimento! - esclamano i ragazzi - Ora ci sono

due bancarelle! Enrico grida a squarciagola: -Qui comperate la miglior limonata di tutta la città. E... a buon mercato!


-Van male i miei affari. - pensa Lina - Tutti acquistano la limonata da Enrico. Ora il ragazzo riduce ulteriormente il prezzo a io centesimi per bicchiere. I compagni sono contenti ed esclamano: -Evviva!

Il piccolo commerciante ride; in poco tempo ha venduto tutta la sua bibita. La cassa è piena. -Gli ultimi bicchieri per soli 5 centesimi! - grida spavaldo.


E Lina? Che può fare? Più nessuno compera da lei.

Abbassa il prezzo a 15 centesimi. Gli altri la deridono soltanto: -Enrico vende ancora a minor prezzo! -Ma è una guerra! - pensa Lina Una guerra coi prezzi. Tira un sospiro e

scrive sul cartello 7 centesimi. Non serve! Enrico rimane più a buon merca to. Lina non ha più entrate. La sua cassa rimane vuota. Non ottiene più nessun guadagno. Come continuare?

V


Finalmente si reca da Enrico con la seguente proposta: -A questo modo anche tu non fai più nessun guadagno. 5 centesimi il bicchiere, è troppo poco. Devi pure acquistare i limoni, lo zucchero e i bicchieri di cartone. Non sarebbe meglio unirci? Potremmo fondare una ditta e porre fine a questa sciocca lite. Saremmo commercianti ambedue. Il guadagno verrebbe diviso in due parti uguali. -E il prezzo di vendita? - chiede il ragazzo. -Sarà ancora 25 centesimi. - sorride Lina - Difatti

saremo gli unici commercianti di limonata nel quartiere. Enrico è d'accordo; lavora con la ragazzina. I due producono e vendono insieme la bibita. Sull'ombrellone hanno appeso un cartello con la scritta Lina + Enrico; sulla cassa, uno recante il nuovo

prezzo di 25 centesimi. Ora ottengono di nuovo un guadagno.



L'estate è terminata, l'aria diventa piÚ fresca.

I ragazzi non desiderano piĂš bere limonata. - Vendiamo il nostro negozio! - propone Lina.

Su un cartone scrive in grande Vendesi negozio di limonata! Arriva Ugo che intende comperare tutto: lo zucchero, gli ultimi limoni, i bicchieri, lo


spremiagrumi e perfino la bancarella. Rimane invenduto unicamente l'ombrellone, poichĂŠ appartiene alla mamma di Lina. Ugo va a prendere un carretto. Enrico l'aiuta a caricare,

mentre la ragazzina si diverte a guardarli. Ăˆ molto contenta, soprattutto pensando ai soldi in cassa.


Lina è raggiante di gioia: - Che buon affare! Il papa ha riavuto i soldi prestati ed anche Enrico è contento. Dopo tutto, in cassa rimane ancora una certa somma.


Il papa è soddisfatto: -Ho una brava figlia, una commerciante di limonata! La ragazza si decide: -Ora mi compero qualche cosa, un anello, un paio di scarpette di ginnastica. Mi rimangono comunque abbastanza soldi per allestire una nuova bancarella l'anno prossimo. Come rende vendere la limonata!


Lina ha meritato le vacanze. Insieme ai genitori si reca in riva al mare, in un paese con tanto sole.

Eccola, distesa su una sedia a sdraio, che si gode la calura estiva. Tutti sono felici. Ma... guarda un po'! Lei pensa di nuovo al commercio.


Si mette a raccogliere con entusiasmo conchiglie e stelle di mare che intende vendere appena ritornata a casa.

Non trovate che sia una commerciante fatta e finita, la nostra Lina? E lo zio Fede, cosa ne pensa? Ăˆ semplicemente stupefatto della sua nipotina.


Prova a rispondere alle seguenti domande:

All'inizio Lina intende vendere limonata a 30 centesimi. Perché poi abbassa il prezzo a 25 centesimi?

Come,mai Lina si rivolge al babbo? Cosa le risponde?

La ragazza incassa molti soldi. Una parte di essi li dovrà restituire al babbo. Come si chiama la somma che può tenere completamente per

sé?

Elenca i motivi che inducono Enrico a scioperare.

Qual è la proposta del signor Feliciani? Come viene accolta dalla ragazzina?

Udita l'intenzione di Lina di proseguire il lavoro con una pressa spremiagrumi, come reagisce Enrico?

Dal momento in cui sorgono due bancarelle, perché più nessuno compera da Lina?

La ragazza ad un certo momento spera di attirare i clienti abbas sando il prezzo a 15, poi a 7 centesimi. Perché non le serve?

Sai dire come mai Enrico accetta la proposta di Lina di formare un unico negozio?

La ragazza sola non riusciva più a vendere la limonata né a 15, né a 7 centesimi. Come mai allora la ditta Lina + Enrico stabilisce il prezzo di vendita a 25 centesimi? E come andrà la vendita?

Qual è il vero motivo per cui Lina decide di vendere tutto il negozio? Ricordati che si tratta di una piccola commerciante fatta e finita!


Ci permettiamo di segnalare alcuni titoli adatti per il secondo ciclo, che hanno suscitato vivo interesse presso i piccoli lettori: 1620 Hans U. Steger/Angelo Case Giocattoli di legno Giuochi e passatempi Secondo/Terzo ciclo II lavoro manuale ha uno spazio ben preciso nella scuola e nelle ore riservate al doposcuola. Qui troverete una serie di modelli per

giocattoli, clic si possono rcaliiiarc usando il uafoio. Sono vera mente divertenti e rappresentano un'alternativa utile ai sofisticati giocattoli di plastica reperibili nei soliti negozi specializzati. Sono idee per un lavoro singolo o di gruppo, in cui si sviluppano le facoltà pratiche e di fantasia dei ragazzi. 1659Patrizia Bertanza Insieme è meglio! Opuscoli pratici Se condo ciclo È un breve racconto che vuoi far riflettere i bambini sui problemi di incomunicabilità che si riscontrano nella nostra società, problemi che vengono spesso ingigantiti a causa della mancanza di disponi bilità nostra e delle persone che ci circondano. L'autrice si è basata su un'esperienza diretta, vissuta nella scuola in cui ha insegnato. 1660Federico Martinoni Come un filo d'erba Noi e gli altri Se condo ciclo II significato più profondo della storia sta nell'invito a saper capire, aiutare, amare chiunque venga a trovarsi in un ambiente estraneo: e, più in generale, chi è più debole e indifeso. La prota gonista, Susy, è una zingarella, arrivata con la famiglia, su un car rozzone cigolante, in un paese delle nostre valli. È una storia vera: in taluni punti molto commovente, in altri invece divertente come poche.

Per altre indicazioni, consultate l'elenco aggiornato. Troverete opuscoli divertenti e istruttivi, suddivisi a seconda degli argomenti e dell'età dei ragazzi ai quali sono proposti.


Werner Kuhn/Hanspeter Widmer: / limoni di Lina

Serie: Opuscoli pratici, Secondo ciclo Un bel giorno, Lina decide di produrre... limonata. È la stagione calda e pensa di guadagnare qualche soldo vendendo questa bibita agli amici. Ben presto si accorge di non poter più svolgere il lavoro da sola. Assume il suo amico Enrico affinchè le dia una mano. Ma purtroppo i due cominciano a litigare. Si separano, ciascuno alle stendo una propria bancarella di vendita e ingaggiando una vera guerra dei prezzi con la concorrenza. Solo verso la fine tornano ad associarsi, fondando un'unica ditta di limonate, ben funzio nante. L'idea base dell'opuscolo è quella di illustrare ai lettori, in modo interessante e spassoso, le più importanti leggi del mercato e della compravendita. Pagina doppia ripresa dall'opuscolo ESG / limoni di Lina

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Lina è i

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- Va bi li adesso i (belili? io inni la sua limonala. •soli ideine, (ili aliali sali belle,

In vendita nelle scuole, nelle librerie e press Casella postale, 8022 Zurigo.


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